PAOLO VISTALLI
Boutique tailor made Così Cassa Lombarda prepara altri 100 anni di successi


Boutique tailor made Così Cassa Lombarda prepara altri 100 anni di successi
I family o ce continuano a mantenere solide allocazioni in asset di rischio. Lo spiega il Family O ce Investment Insight Report 2023 di Goldman Sachs secondo il quale le percentuali dei portafogli relative alla prima parte dell’anno sono: 28% azionario pubblico, 26% private equity, 12% cash/cash equivalent (esclusi i Treasury statunitensi), 10% reddito sso, 9% real estate privato e infrastrutture, 6% hedge fund, 3% private credit e 1% commodity. I family o ce hanno indicato che i settori in cui sono maggiormente sovrappesati sono quelli dell’information technology e dell’health care, temi di crescita secolare con il potenziale di a rontare i cicli economici e di generare valore nel lungo periodo. Una percentuale consistente di family o ce ha dichiarato di voler incrementare le proprie allocazioni nelle seguenti asset class nel corso dell’anno: il 48% in azionario pubblico, il 41% nel private equity, il 39% nel reddito sso, il 30% nel private credit e il 27% per private real estate e infrastrutture. Una parte signi cativa di intervistati sta invece riducendo la parte cash del portafoglio. Per quanto riguarda le asset class oggetto del sondaggio, la maggior parte dei family o ce investe attraverso gestori specializzati piuttosto che direttamente. L’eccezione principale è rappresentata dal settore del private real estate, area in cui le famiglie ultra-high net worth sentono di avere una maggiore a nità.
La maggior parte dei family o ce sembra essere soddisfatta della propria allocation in termini geogra ci, con una forte attenzione agli Stati Uniti e agli altri mercati sviluppati: il 26% degli intervistati ha in programma di aumentare le allocazioni nei mercati statunitensi, compreso il 41% dei family o ce dell’Asia-Paci co, mentre il 27% intende incrementare le allocation in altri mercati sviluppati. Questo potrebbe essere un segnale di riluttanza a investire in regioni in cui i rischi percepiti sono più elevati e superiori ai potenziali rendimenti corretti per il rischio o erti dalle aree geogra che più vicine. Gli alternativi si confermano un punto di riferimento importante per i family o ce, con un’allocation media totale del portafoglio pari al 44% tra le varie asset class alternative, a di erenza di altri soggetti ultra-high net worth, che solitamente allocano circa il 20-25% del proprio portafoglio negli alternativi, in base alla tolleranza al rischio. Ciò è dovuto alle di coltà di rendimento, alla so sticazione e agli orizzonti d’investimento multigenerazionali dei family o ce, oltre che ai maggiori rendimenti potenziali o erti dai mercati privati. Inoltre, potrebbe indicare la crescente importanza del ruolo che i family o ce svolgeranno in qualità di limited partner nella raccolta di nuovi fondi e come potenziali co-investitori diretti in interessanti opportunità di investimento privato.
anno 9 - numero 06
mensile registrato presso il Tribunale di Milano al n°187 dell’11 giugno 2015
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Socio fondatore e componente del consiglio direttivo dell’associazione Duchini-Studio del pensiero economico, è docente di Economia Politica all’Università di Torino. pag. 38
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Laureata in Psicologia del benessere e iscritta all’albo degli psicologi. Master in Pnl, ha frequentato corsi e seminari su comunicazione e cace, persuasione e public speaking. Da 10 anni si occupa di selezione dei consulenti nanziari e dei private banker. pag. 82
PAOLO FRANCESCO BRUNO
Socio salary dello Studio Zitiello e Associati, avvocato cassazionista, presta assistenza di carattere stragiudiziale e nelle controversie giudiziali a banche, Sim, Sgr, intermediari nanziari, nonché compagnie assicurative. pag. 84
ALESSANDRO SCALICI
Massoterapista, personal trainer, titolare e gestore della palestra “Universo tness”, small club ubicato nel centro di Milano, specializzato nel settore della terapia manuale. pag. 98
Cassa Lombarda continua nel percorso di crescita fondato sul modello boutique
Vistalli (ad): “L’allineamento degli interessi è il caposaldo della ducia”
“In una fase di grande incertezza come quella che stiamo vivendo emerge con forza il nostro approccio al cliente per vocazione basato sul servizio invece che sul prodotto. Una strategia che consente nei fatti di garantire interessi allineati tra le parti, in modo da proporre di volta in volta la massima personalizzazione e la soluzione migliore per l’investitore”. Paolo Vistalli, amministratore delegato e direttore generale di Cassa Lombarda, sintetizza così le strategie dell’istituto, che ha da poco festeggiato i 100 anni di attività e ora rilancia con il suo modello di boutique che punta su un’o erta tailor made.
Quali sono oggi le principali domande che vi vengono rivolte dalla clientela?
Il cliente del private banking è tendenzialmente più preparato e consapevole della media, perché dedicarsi alla gestione del proprio patrimonio è un po’ il suo mestiere. Quindi è una persona che si informa e che pone domande mirate perché vuole e ettuare investimenti consapevoli con obiettivi chiari.
Il che, comunque, non signi ca che ha meno ducia del consulente, anzi condivide spesso con lui ri essioni e idee anche in merito al patrimonio extra- nanziario, relative ad esempio agli asset imprenditoriali e al passaggio generazionale.
Considerato lo scenario generale, in questo periodo è soprattutto preoccupato per le incertezze della congiuntura e per la volatilità dei mercati nanziari. La sua priorità è nella maggior parte dei casi la protezione in termini reali del patrimonio accumulato dall’erosione dell’in azione.
Questo spiega il grande interesse verso i temi assicurativi, anche in ottica di stabilità nanziaria e copertura dai rischi.
Come rispondete a queste richieste? Abbiamo un approccio al cliente che non ha come punto di partenza il prodotto da vendere, bensì un modello di servizio basato sulla personalizzazione delle esigenze con un approccio olistico.
Da ciò deriva la nostra struttura con un modello ad architettura apertura, che o re una serie di opzioni per ciascuna classe d’investimento e
In questo periodo i clienti chiedono consulenza soprattutto in merito alla lettura delle tendenze relative alla congiuntura e alle dinamiche macroeconomiche
geogra a, con la scelta indirizzata alle soluzioni più indicate per le esigenze del singolo cliente. Inoltre, in quanto banca, non ci limitiamo a o rire strumenti di risparmio gestito e gestioni patrimoniali, ma o riamo anche soluzioni di credito e lending. Il nostro approccio essibile ci consente di adattarci all’evoluzione della domanda.
In che modo?
Ad esempio negli ultimi tempi c’è un ritorno di interesse molto forte verso gli investimenti obbligazionari, che hanno sostituito in molti casi polizze ramo I. Di pari passo sono tornati i time deposit e i pronti contro termine e c’è una maggiore attenzione verso l’orizzonte di lungo termine, il che comporta una ricerca del premio non solo per il rischio assunto con l’investimento, ma anche per la rinuncia alla liquidità, che ad esempio caratterizza gli investimenti nei private markets. A quest’ultimo proposito stiamo promuovendo diverse soluzioni a partire da PIR e PIR alternativi, passando per i FIA autorizzati al retail, sino a soluzioni di private debt, private equity e club deal.
Possiamo scattare una fotogra a con i numeri principali della società?
Ad oggi Cassa Lombarda conta asset in gestione per circa 5,5 miliardi di euro. Si tratta di un valore sostanzialmente doppio rispetto a dieci anni fa, frutto di una crescita con continuità, nonostante le tante incertezze che hanno caratterizzato questi anni. Il nostro Dna non cambia: siamo una banca solida, con un total capital ratio intorno al 17,5%, e cresciamo per gradi insieme ai nostri clienti. Non cambia nemmeno il modello di business, che è quello di un’assistenza continuativa del cliente, con la fornitura in primis di due servizi: gestioni patrimoniali personalizzate e servizio di consulenza evoluta.
A quest’ultimo proposito, la Commissione Ue ha da poco pubblicato la Retail Investment Strategy, che rinvia il divieto per le retrocessioni corrisposte dalle case prodotto alle reti di consulenza, ma al contempo ha ssato nuovi obblighi di trasparenza in modo da favorire scelte di investimento
consapevoli da parte dei clienti retail. Che ne pensa?
Si tratta di un orientamento che va nella direzione che perseguiamo da tempo. Laddove si comprende il valore della consulenza prestata, il cliente private è maggiormente disposto a pagare il servizio. Anche se molto resta ancora da fare sul piano culturale, in un paese come il nostro a lungo abituato a non esplicitare i costi della consulenza professionale. Per questo siamo molto rigorosi sia nelle comunicazioni, sia nella scelta dei nostri banker, oggi una cinquantina, ai quali si aggiungono poco meno di dieci consulenti nanziari.
Quali sono i vostri orientamenti sul fronte del recruiting?
Cerchiamo professionisti che condividano i nostri valori, che sono quelli di una crescita sostenibile e dell’etica del business, che deriva dalla proprietà, la famiglia Trabaldo Togna. Quest’ultima controlla il gruppo PKB, che comprende Cassa Lombarda e PKB Private Bank, per un patrimonio complessivo di Gruppo di circa 12,5 miliardi di euro. Il piano industriale triennale di Cassa Lombarda recentemente approvato prevede per il 2025 la crescita delle masse a 6,5 miliardi di AuM e un ulteriore ra orzamento del total capital ratio al 18,5%19%, con un utile netto vicino ai 9 milioni di euro. Obiettivi concreti a giudicare da quanto fatto nora: basti pensare che nei primi tre mesi del 2023 abbiamo generato utili per
A livello comunitario ha preso il via un processo di aggiornamento della normativa che favorirà sempre più la trasparenza, facendo emergere il valore del servizio
1,7 milioni, che proiettano l’intero esercizio in prossimità di 7 milioni. Tornando alla possibilità di inserire nuovi professionisti, cerchiamo soprattutto persone con buone doti relazionali, conoscenza del settore e capacità di lavorare in team. Infatti il nostro banker deve sapere svolgere un ruolo di regia rispetto ai diversi team di gestione interna da attivare in base alle esigenze speci che della clientela. Cerchiamo in primis private banker esperti, ma non disdegniamo i giovani di talento. Siamo vicini al master di settore organizzato da AIPB: abbiamo preso con noi due giovani alla ne della scorsa edizione e lo stesso faremo
anche quest’anno. In tutti i casi vengono dal Centro e Sud Italia, dove c’è un grande bacino di talenti.
Escludete di accelerare il percorso di crescita attraverso acquisizioni?
La famiglia proprietaria non esclude nulla a priori, ma ogni operazione straordinaria deve partire dalla considerazione di creare valore per dipendenti, clienti e azionisti e oggi è di cile trovare situazioni in grado di soddisfare tutte le parti, quanto meno se guardiamo al settore bancario. Più facile potrebbe essere la ricerca di accordi con operatori di settori sinergici, che possono accelerare il nostro percorso di
trasformazione digitale e di aumento delle competenze core che dal nostro canto possiamo supportare con capitali e competenze.
A cosa pensa in particolare?
Ad ambiti come il ntech, l’asset management di nicchia e i family o ce che operino in ottica multifamily.
Quali sono a suo avviso i tratti distintivi di Cassa Lombarda, considerato che vi trovate a operare in un settore abbastanza a ollato?
Il fatto di essere una banca “familiare” facilita il dialogo
con i gruppi familiari e con gli imprenditori e a entrare in sintonia con le questioni poste dalla clientela che, come detto, non si limitano solo al patrimonio nanziario. Siamo una realtà familiare, ma con una governance molto chiara, dato che nessun esponente della proprietà svolge ruoli manageriali. I manager sono al servizio di tutti gli stakeholder e i banker non sono né azionisti, né manager.
Per altro, la nostra dimensione ci consente rapidità e agilità, che sono valori molto apprezzati dai clienti, nella stragrande maggioranza dei casi imprenditori.
Non siete quotati, ma fornite rendiconti periodici sull’andamento dei conti. Quali le ragioni? È un altro nostro tratto distintivo. Vogliamo essere estremamente
trasparenti sui dati, che godono di grande visibilità sul nostro sito internet e sono oggetto di comunicazioni periodiche ai nostri banker a nché li trasmettano in maniera adeguata ai clienti. Nonostante i tanti progressi della tecnologia, questo è un lavoro fondato sulla ducia, un valore che va confermato di giorno in giorno con le performance, la trasparenza e una buona conduzione aziendale.
Oltre 200 esperti adottano una visione diversificata per offrirti un approccio flessibile al reddito fisso. Così quando il futuro arriverà, saprai di essere pronto.
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Anche per questa ragione abbiamo una visione della tematica ESG che non si limita al rispetto verso l’ambiente, ma coinvolge anche la governance e la questione sociale. Siamo un’impresa e fare business è il nostro primo compito, ma la nalità di pro tto non è esclusiva. Sappiamo che, facendo bene il nostro lavoro, creiamo vantaggi per i clienti e per chi lavora con noi.
Concludiamo con qualche domanda personale: qual è il suo stile personale?
Sono un uomo di montagna, essendo nato nelle valli bergamasche, e credo che non esista cosa migliore per un manager che dare l’esempio con il proprio lavoro, svolgendolo in maniera etica e attraverso il coinvolgimento dei propri collaboratori. Chiedo precisione
a tutti, perché la nostra priorità è soddisfare i clienti, ma anche di fornire idee e suggerimenti perché l’opinione di ciascuno di noi può essere utile a ottenere i risultati migliori. Il lavoro non mi lascia molto tempo libero: quello che riesco a ritagliarmi, cerco di passarlo all’aria aperta, passeggiando o dedicandomi alla pesca. Mi aiuta a rilassarmi, ad analizzare le cose a mente lucida e a ricaricarmi.
Gli investimenti nelle infrastrutture essenziali e necessarie per soddisfare la crescente domanda globale di viaggi possono fornire un’opportunità di rendimento nei periodi di inflazione. Un’opportunità d’investimento straordinaria dall’ordinario che ci serve per vivere ogni giorno.
nelle infrastrutture.
franklintempleton.it/investire-in-infrastrutture
Tutti gli investimenti comportano rischi. Il valore degli investimenti e qualsiasi reddito ricevuto da essi possono aumentare o diminuire e potresti recuperare meno di quanto hai investito. Messaggio pubblicitario con finalità promozionali.
La spinta maggiore alla crescita è attesa dalle gestioni patrimoniali
“Il nostro obiettivo è diventare un wealth manager preminente, dominante”. Alberto Nagel, amministratore delegato di Mediobanca, ha ripetuto a più riprese il concetto durante la presentazione del piano d’impresa 2023-2026 e nei successivi incontri con la stampa.
“Puntiamo su attività a ridotto assorbimento di capitale e la gestione dei patrimoni è uno dei terreni nei quali vediamo maggiori spazi di crescita”.
Obiettivi ambiziosi
“One brand one culture” è il nome scelto per il piano triennale, che tra le altre cose punta a raggiungere quota 3,8 miliardi di ricavi (+6% medio annuo) e un utile per azione di 1,8 euro (+15% medio annuo).
Mediobanca conta di remunerare in maniera generosa gli azionisti, con la previsione di dividendi nell’arco triennale per 3,7 miliardi di euro (con un balzo in avanti del 70%), vale a dire il 70% degli utili attesi nel periodo. Viene introdotto un interim dividend, con l’obiettivo di aumentare la frequenza di distribuzione dei dividendi.
“Il nostro obiettivo è generare la crescita in tutti i contesti di mercato, sia positivi, che negativi”, ha aggiunto Nagel. “Puntiamo a una crescita superiore a quella del settore, associata a un basso pro lo di rischio e a un signi cativo aumento della remunerazione degli azionisti”.
Crescita a due cifre Dal wealth management è attesa la maggiore spinta alla crescita (+10%), con oltre un miliardo di euro di ricavi attesi a ne piano. Mentre il corporate e investment banking è atteso a quota 900 milioni e il consumer nance a 1,3 miliardi. La crescita delle attività nanziarie dovrebbe essere nell’ordine dell’11% annuo per raggiungere i 115 miliardi di euro, mentre il risparmio gestito e amministrato sono visti in crescita del 13% a 85 miliardi e gli impieghi alla clientela dovrebbero salire del 3% a 57 miliardi.
A permettere questi risultati anche un signi cativo programma di investimenti sui canali distribuiti, con la forza di vendita nel wealth management attesa in aumento del 25% a oltre 1.500 professionisti.
Di questi, 170 attivi nel private, il 15% in più rispetto a oggi. È atteso anche un incremento consistente di professionisti nel segmento premier, che a ne piano dovrebbero attestarsi a quota 1.350, un quarto in più di oggi. Opereranno all’interno di Mediobanca Premier, la realtà destinata a raccogliere l’eredita di CheBanca! a partire dal 1° gennaio, previa autorizzazione da parte dei regolatori. “Non si tratta solo di un cambio di nome, bensì è frutto della decisione di estendere i servizi del wealth anche a chi ha minori disponibilità nanziarie”, ha spiegato Nagel. “È la prima volta nella sua storia che Mediobanca è davvero per tutti”.
Quindi ha sottolineato la volontà di far leva sulla distintività del brand di gruppo per attrarre nuovi clienti e nuovi professionisti (come già fatto di recente con alcuni banker provenienti da Credit Suisse), no all’intenzione di completare il riposizionamento dell’o erta e del modello di business con immagine di brand e comunicazione in linea.
Inoltre questa mossa, ha aggiunto, consentirà di generare nuove sinergie con il gruppo e valorizzare le competenze speci che e uniche derivanti dall’integrazione tra wealth management e corporate & investment banking.
Un modello distintivo Sempre a proposito del wealth management, nella presentazione vengono sottolineati i tratti distintivi di Mediobanca Private Banking, che negli anni si è focalizzata su un modello di consulenza globale, in forte sinergia con il corporate & investment banking, nonché sull’o erta di private markets.
“I nostri principali competitori nel mercato domestico sono banche d’investimento internazionali, che spesso non hanno un focus speci co nel segmento delle mid-cap italiane o asset manager, che spesso non hanno esperienza nell’investment banking”, si legge nel documento. Quindi vengono segnalati i tratti distintivi: clientela di fascia alta (sopra i 5 milioni di euro valgono l’85%); doppia copertura del cliente investment banking/private banking; o erta corporate/wealth; o erta essibile e personalizzata. Quanto al comparto del risparmio gestito italiano, tra i più ampi in Europa, secondo l’istituto milanese “ha interessanti margini di sviluppo per un operatore quale Mediobanca, in quanto: è ampio, crescente e ancora largamente non gestito (circa 5 trilioni di ricchezza nanziaria, concentrata nei segmenti
a uent e Hnwi); solo il 35% è in forma di Aum/aua; è in fase di trasformazione, con crescita delle quote di mercato degli operatori specializzati e misti (banche con reti di vendita dedicate) a discapito delle banche universali; vede un fabbisogno crescente di protezione e programmazione nanziaria da parte dei risparmiatori, nonché di ricerca di rendimento alternativo, in particolare da parte dei clienti più so sticati interessati alla diversi cazione di portafoglio, tendenza favorita dall’alta in azione. Questo, ricorda Mediobanca, porta a una polarizzazione della domanda/o erta dell’industria su prodotti alpha (anche illiquidi,
alternative, private equity) o passivi, con conseguente di coltà degli operatori indistinti.
Niente dogmi su Generali Quanto alla partecipazione in Generali (l’istituto è il principale azionista del gruppo assicurativo, con il 13,10% del capitale), Mediobanca non pare intenzionata a fare passi indietro. “Anche nei prossimi anni continuerà a contribuire in maniera positiva alla creazione dei ricavi (attesi a 0,5 miliardi) e degli utili del gruppo, migliorandone stabilità e visibilità”, si legge nel piano. Con Nagel che ha sottolineato la redditività dell’investimento, attesa
in crescita nel triennio a venire, per rimarcare l’importanza della partecipazione nel Leone. Fermo restando, ha ricordato, che “vi sono dogmi”. Dunque non vengono escluse a priori eventuali operazioni straordinarie qualora si presentassero delle opportunità.
In linea teorica, qualora si presentasse una grande operazione di m&a noi potremmo vendere l’intera quota che controlliamo in Generali. Non abbiamo alcuna intenzione di rinunciare a una partecipazione pro ttevole e decorrelata rispetto al business bancario, ma qualora si presentassero opzioni ancora più interessanti le analizzeremmo. Come per qualsiasi altra operazione”.
La Federal Reserve sta agendo in maniera aggressiva per frenare la corsa dell’inflazione
Nel 1998 si registrò una forte impennata della crescita economica e dei prezzi immobiliari
Dopo la grande crisi finanziaria, il ritmo di rialzo fu molto graduale
Lazard ha deciso di puntare su di lui alla luce della vasta esperienza maturata nel gruppo francese.
Dal 1° ottobre prossimo, Peter Orszag sarà il chief executive o cer della banca d’investimento anglo-franco-americana, raccogliendo il testimone da Ken Jacobs, che resterà come presidente esecutivo. Orszag, che ha guidato il business della consulenza nanziaria negli ultimi quattro anni, in passato è stato anche a capo del business fusioni e acquisizioni in Nord America.
LO ATTENDONO SFIDE NON DA POCO.
L’AUMENTO DEI TASSI D’INTERESSE E IL RALLENTAMENTO DEL CICLO ECONOMICO STANNO PESANDO SULL’ANDAMENTO DELL’M&A, CHE NEI PRIMI QUATTRO MESI DELL’ANNO RISULTA IN CALO DEL 40% RISPETTO A UN ANNO FA.
NÉ SI INTRAVEDE UNA RIPRESA A BREVE, COMPLICE ANCHE L’ATTEGGIAMENTO SEMPRE PIÙ SEVERO DELLE AUTORITÀ ANTITRUST IN EUROPA
E NEGLI STATI UNITI. UNA SITUAZIONE CHE HA SPINTO LAZARD AD ANNUNCIARE ALL’INIZIO DELLA PRIMAVERA UN TAGLIO DELLA FORZA LAVORO NELL’ORDINE DEL 10%.
È nato nel 1968 a Lexington, Massachusetts, da una famiglia ebrea proveniente dall’Ungheria. Suo padre era un professore universitario a Yale, la madre top manager per diverse multinazionali.
Ha raggiunto la fama internazionale prima di compiere i 30 anni, mettendo a frutto le lauree a Princeton e alla London School of Economics e affermandosi come editorialista del New York Times.
Ha lavorato come consulente per i presidenti Usa Bill Clinton e Barack Obama, oltre che per Citigroup. In ambito bancario si è occupato soprattutto di consulenza finanziaria e assicurazioni sanitarie.
Mentre molti top manager bancari negli ultimi mesi si sono spesi per chiedere ai collaboratori il ritorno in ufficio, Orszag ha rilasciato numerose interviste sostenendo l’importanza del lavoro flessibile per stimolare la creatività.
È sposato in seconde nozze con Bianna Golodryga, giornalista e conduttrice della Cnn, dopo aver lavorato a lungo con la Cbs. Insieme hanno avuto due figli. In passato è stato sposato con l’economista Cameron Rachel Hamill.
Il manager è chiamato in primo luogo a rilanciare le attività in America, dove la banca francese ha perso importanti quote di mercato, a vantaggio di boutique player locali come Centerview Partners, Evercore e Pjt.
Accogliendo la nomina, il banker ha affermato di voler accelerare sulla crescita dell’asset management (aum attuali per 400 miliardi di euro) e nella diversificazione geografica del business, anche attraverso eventuali acquisizioni.
In Lazard si è occupato fin qui non solo di conti, ma anche di organizzazione del lavoro, dell’ufficio studi e del Climate Center, laboratorio di analisi sul tema della transizione energetica.
From real estate to infrastructure, the most interesting themes strongly
Historic data con rms that private market vintages launched in the year after a trough in public markets have outperformed strongly.
In particular, vintages launched during recessions have generated attractive returns as such conditions allow fund managers to acquire assets at depressed
valuations and then sell them in the following years when corporate fundamentals are likely to have improved and valuations to have risen.
Private companies with a majority shareholder are more agile and
therefore can adapt their strategies quickly to a new environment. Holding companies bene t to a great extent from the operational platform of private market investors. is strategy execution adds value and is not subject to public market reporting and pricing.
azioni.
Azionario Internazionale puoi inves re già da oggi sulle società che hanno ado ato piani di riduzione e azzeramento delle emissioni ne e di gas serra**.
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Il fondo è classificato come ex articolo 9 della SFDR (Sustainable Finance Disclosure Regulation).
AVVERTENZE: Questa è una comunicazione di marketing. Si prega di consultare il Prospetto, il Documento contenente le informazioni chiave (KID), il Regolamento di gestione e il Modulo di sottoscrizione prima di prendere una decisione finale di investimento. Questi documenti, che descrivono anche i diritti degli investitori, possono essere ottenuti in qualsiasi tempo, gratuitamente sul sito web della Società di gestione e presso i Soggetti Incaricati del collocamento. È, inoltre, possibile ottenere copie cartacee di questi documenti presso la Società di gestione del fondo su richiesta. I KID sono disponibili nella lingua ufficiale locale del paese di distribuzione. Il Prospetto è disponibile in italiano. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. Il collocamento del prodotto è sottoposto alla valutazione di appropriatezza o adeguatezza prevista dalla normativa vigente. ANIMA Sgr si riserva il diritto di modificare in ogni momento le informazioni riportate. Il valore dell’investimento e il rendimento che ne deriva possono aumentare così come diminuire e, al momento del rimborso, l’investitore potrebbe ricevere un importo inferiore rispetto a quello originariamente investito. Nel caso di stacco cedola, l’importo da distribuire potrà anche essere superiore al risultato conseguito dal fondo, rappresentando in tal caso rimborso di capitale.
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Per maggiori informazioni consultare i siti www.istituto-qualita.com e www.aifin.org
* Fonte: ESMA - Fund portfolio networks: a climate risk perspective.
** Le società in portafoglio sono selezionate fra quelle incluse nella lista della Science Based Targets initiative, con obiettivo di dimezzare le emissioni nette entro il 2030 e azzerarle entro il 2050.
Il cambiamento clima co ha importan conseguenze anche sugli inves men finanziari*. Con Anima Net Zero
ough valuations in private markets tend to correct to a lesser degree than in Public Markets, they are not immune to an increase in interest rates. e recent valuation reset observed in public markets has already and will continue to lter through into the private space, but not evenly across all sectors and strategies. at said, the magnitude of markdowns bene ts the current vintages as fund managers can buy at lower entry valuations. We also see limited risk of any liquidity shortfall as the amount of assets on the sidelines – known as Dry Powder – is plentiful and supports the ongoing deal activity on both the entry and the exit sides.
Where are the opportunities
e sheer breadth of private market investments allows investors to select their strategy to opportunistically bene t from any market and economic backdrop.
In the current environment of higher in ation, rising interest rates and a potential global recession, we see a speci c opportunity to populate investors’ Aspirational Wealth buckets with the following themes.
Software companies
e deal environment for specialised software companies is likely to remain favourable. Businesses need to improve their productivity and enterprise software remains the key focus to drive automation and process e ciency. e power
of enterprise software is missioncritical as it drives revenues and retains customers. e leading nextgeneration companies are already in the starting blocks.
Direct lending as an asset class has grown signi cantly since the global nancial crisis, largely due to the broad retrenchment by traditional banks. Direct lending sources loans in privately originated transactions, often with embedded yieldenhancing elements. We see speci c opportunities in regional direct lending strategies with a defensive pro le and sector-focussed strategies in the asset-backed nancing of social & a ordable housing. Real Estate markets are likely to come under pressure due to the higher cost of capital and a looming recession. A reset of market pricing
is expected for 2023, but it will not a ect all segments of the market equally. We see a strong opportunity to earn premium income in the European Government space, where buildings are often built for purpose, have in ation-linked long lease terms of up to 20 years, lease renewal rates of 85% and high occupancy ratios north of 90%. Climate policy is laying the path for material global capital mobilisation to reduce emissions to net zero. Infrastructure sits at the heart of the transition to a low-carbon economy and the urgent requirement for energy resilience. Our focus is explicitly on transition infrastructure in energy & environment, digitalisation, mobility, and decarbonisation. Investors are also drawn to infrastructure for its steady, in ation-mitigating return characteristics and strong downside protection.
L’autrice, Montarolo, ha deciso di ambientarlo all’interno di un bar
“È di cile crederci, ma ogni cocktail è un incantesimo, ti aspetti sempre che dalla lampada magica tenuta fra le mani scaturisca qualcosa di inaspettato”. È uno dei passaggi di Mixing, romanzo di Dada Montarolo, con esperienze da giornalista e romanziera, pubblicato da Gce e dedicato al mondo dei cocktail. Un volume che potranno apprezzare in tanti, non solo tra gli appassionati di cocktail e d’intorni.
Il contesto
L’atmosfera vellutata del bar di un grande albergo in montagna fa da cornice ai ricordi del protagonista, un barman: la stagione sta nendo e lui ripensa a dodici clienti seduti al suo bancone. Ognuno di loro gli ha chiesto un cocktail diverso e raccontato una storia: un archeologo la scoperta della terra misteriosa nora oggetto di sole congetture, un giornalista la notizia
sconvolgente che sta per pubblicare, un campione sportivo il motivo del suo ritiro e così via. Caratterizzati da una scrittura icastica e leggera, quasi cinematogra ca, i dodici episodi che compongono il romanzo – e che prendono nome di volta in volta dal cocktail servito, dall’Old Fashioned al Bloody Mary – costituiscono dodici verità personali, raccolte e custodite da una gura misteriosa e senza nome: la voce narrante del barman si fa specchio dei segreti, delle debolezze e dei sogni che a orano davanti al bicchiere. Un mix tra desideri e racconti di vita che tiene sempre viva l’attenzione del lettore.
A questo proposito mi sia consentita una breve digressione. Anni fa, quando lavoravo a Praga, venni contattato da una scrittrice che
Luca Coslovich, bartender, consulente e formatore, Casinò di Montecarlo.
chiedeva consulenza su alcuni cocktail e sulla vita del barman in generale. Il risultato è in questo libro scritto benissimo. Eventuali errori sulla parte “bartending” sono da attribuire a me.
SI TRATTA DELL’ACQUISTO DI AZIONI PROPRIE DA PARTE DI UNA SPA. OPERAZIONE DA NON CONFONDERE CON L’INTERNAL DEALING, ACQUISTO O VENDITA DI AZIONI EFFETTUATO DAI SINGOLI MANAGER DELL’AZIENDA.
A costituire i club deal sono solitamente private bank o nomi noti della nanza, che si rivolgono come potenziali investitori a family o ce o a high net worth individuals.
In genere i promotori di queste iniziative strutturano ogni volta un nuovo veicolo di investimento ad hoc per raccogliere dagli investitori i capitali necessari all’operazione.
Più di rado viene costituita unaholding di investimento, nella quale far con uire i capitali degli investitori, che poi avranno anche la possibilità di co-investire direttamente nelle singole operazioni proposte.
Negli ultimi anni questi strumenti hanno conosciuto un discreto successo presso la clientela del private banking perché o rono potenzialmente buoni rendimenti, ma limitando i rischi grazie alla presenza di una platea ampia di investitori.
Operando sul non quotato, non esistono statistiche u ciali, ma diverse stime collocano intorno a quota 50 il numero di club deal attivi in Italia. Un numero che è raddoppiato nel corso dell’ultimo anno.
KIS ActivESG è la proposta di Kairos dedicata agli investimenti sostenibili che, puntando su società rispettose dell’ambiente, attive nel sociale e guidate da solidi principi di governance, ha l’obiettivo di ridurre l’esposizione alle emissioni di carbonio.
È stata una delle prime soluzioni ESG in Italia ad adottare una strategia di gestione long-short. La consolidata expertise in metodologie di gestione alternative, unitamente alla capacità di selezione dei titoli, basata su di un rigoroso processo di analisi fondamentale e su di un modello proprietario di analisi ESG, consente a Kairos di proporsi sul mercato con un’offerta distintiva.
KIS ActivESG intende generare un impatto positivo sul mondo, continuando a valorizzare il patrimonio dei clienti.
Le informazioni complete sui rischi sono disponibili sul Prospetto e sul KID.
Questa è una comunicazione di marketing con finalità promozionali. Si prega di consultare il Prospetto e il documento contenente le informazioni chiave (KID) prima di prendere una decisione finale di investimento, disponibili in lingua italiana sul sito www.kairospartners.com nonché presso la sede legale di Kairos Partners SGR S.p.A. (“Kairos”) e i soggetti collocatori, anche in forma cartacea. Una sintesi dei diritti degli investitori è disponibile in lingua italiana e inglese al link https://www.kairospartners.com/sintesi-dei-diritti-degliinvestitori-it-en/. I rendimenti sono rappresentati al netto delle spese a carico del Fondo e al lordo degli oneri fiscali. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. L’investimento riguarda l’acquisizione di azioni del Fondo e non di una determinata attività sottostante che resta di proprietà del Fondo medesimo e implica una componente di rischio, di conseguenza il capitale investito in origine potrebbe non essere recuperato in tutto o in parte. Le oscillazioni dei tassi di cambio possono influenzare il valore dell’investimento e i costi laddove espressi in una valuta diversa da quella di riferimento dell’investitore. Informazioni sulle specificità del Fondo e sugli aspetti generali in tema di sostenibilità (ESG) ai sensi del Regolamento (UE) 2019/2088, sono disponibili al link www.kairospartners.com/esg/. In caso di commercializzazione del Fondo in paesi diversi da quello di origine, Kairos ha il diritto di porre fine agli accordi per la commercializzazione in base al processo di ritiro della notifica previsto dalla Direttiva 2009/65/CE.
Le informazioni e le opinioni qui riportate non costituiscono un’offerta al pubblico, né una raccomandazione personalizzata, non hanno natura contrattuale, non sono redatte ai sensi di una disposizione legislativa, non sono sufficienti per prendere una decisione di investimento e non sono dirette a persone residenti negli Stati Uniti o ad altri soggetti residenti in Paesi dove il Fondo non è autorizzato alla commercializzazione.
Bellevue festeggia 20 anni confermando il focus sugli investimenti specializzati Wyss, azionista di riferimento, è da un anno anche nel calcio con il Chelsea
Indipendenza, specializzazione e totale allineamento con gli interessi della clientela. Sono gli elementi sottolineati con maggiore insistenza sul sito internet di Bellevue, società di asset management e wealth management con sede a Küsnacht (Canton Zurigo).
La ricorrenza
Una realtà quotata al Six Swiss Exchange, che nel 2023 compie 20 anni, da “celebrare” senza enfasi, limitandosi a una serie di
incontri con i clienti per discutere di tematiche macro ed esporre l’outlook sugli investimenti. Uno stile tipico delle boutique di cultura tedesca, che non è cambiato nemmeno con lo sbarco in Borsa, che ha portato alla trasformazione in public company, nella quale gli azionisti di riferimento detengono poco più del 30%, manager e dipendenti intorno al 10% e il mercato in maggioranza assoluta. Ceo dal 2015 è André Rüegg, 54enne in passato presidente di
Rbr Capital Ag e amministratore delegato di Bellevue Asset Management Ag. Con una doppia laurea – a Zurigo e alla Columbia University di New York - ha in mano poco più del 2% del capitale. È stato lui a volere fortemente l’acquisizione di Abdomer nel 2019, scelta che ha pagato nel corso del 2022, quando i mercati azionari sono crollati e la controllata che opera nei private markets ha consentito di ammortizzare il colpo. Abdomer punta soprattutto a
nanziare le piccole e medie imprese, con un’o erta che ha conosciuto nuovo brio alla luce del rialzo che ha caratterizzato i tassi u ciali negli ultimi trimestri. Per il resto, il focus del gruppo resta sull’equity, con una particolare expertise nel settore healtcare.
I conti
Bellevue ha chiuso il 2022 con un utile di 25 milioni di franchi, in calo del 42% rispetto al livello record raggiunto l’anno precedente, che a sua volta era stato caratterizzato dal rimbalzo post-pandemico.
Il patrimonio gestito alla ne del 2022 ammontava a 9,4% miliardi di franchi, un quarto in meno rispetto a dodici mesi prima a causa delle performance dei mercati, mentre i riscatti – stando a quanto dichiarato dalla stessa società – sono stati limitati.
Considerata la particolarità dello scorso esercizio e alla luce del rimbalzo registrato dalle Borse nei primi mesi di quest’anno, il board ha deciso di optare per un dividendo da 2 franchi per azione, che sta a indicare un rendimento del 5,4% rispetto al valore del titolo.
“Le nostre strategie non cambiano”, ha sottolineato in una recente intervista Rüegg, rimarcando l’importanza di evitare avventure in terreni poco esplorati.
“Abbiamo sempre operato nei campi che conosciamo, a iniziare dall’investimento in società di
ridotta capitalizzazione che operano in campo sanitario. Continuano a esserci opportunità interessanti in questo e in altri ambiti”. Al tempo stesso ha ricordato di voler mantenere saldo il rapporto tra personale e società, confermando che i gestori di portafoglio continueranno a ricevere all’incirca metà della propria remunerazione variabile sotto forma di azioni nei prodotti di investimento di cui sono responsabili.
Tra nanza e sport
Una strategia avallata da Hansjörg Wyss, miliardario svizzero che un anno fa ha guidato una cordata internazionale di investitori che ha rilevato il club di calcio del Chelsea, dopo che il precedente proprietario, il russo Roman Abramovich, è stato costretto a farsi da parte allo scoppio dell’invasione ucraina.
Nato nel 1935, Hansjörg Wyss è probabilmente lo svizzero più in uente al mondo, sebbene le sue uscite pubbliche siano molto sporadiche. È accreditato di un patrimonio di poco superiore ai 5 miliardi di dollari, ma sarebbe
9,4 miliardi di franchi
Il patrimonio gestito a fine 2022
-41%
Andamento dell’utile netto tra 2021 e 2022
-8,5%
La performance dell’Ebitda nello scorso esercizio
stato ben più elevato se non avesse donato metà dei 20 miliardi di dollari incassati nel 2012 con la vendita della sua azienda di dispositivi medici, la Synthes Usa, a Johnson & Johnson. I soldi sono niti soprattutto a progetti nel campo della tutela ambientale, settore che segue con grande passione attraverso la sua Wyss Foundation.
Filantropo e ambientalista, con residenza negli Stati Uniti, è nato in una famiglia di venditori di calcolatrici meccaniche e ha conseguito un master in Ingegneria civile presso l’Istituto Federale Svizzero di Tecnologia di Zurigo e un Mba ad Harvard. A bene cio di quest’ultima negli scorsi anni ha e ettuato una donazione da 125 milioni di dollari.
Lo scorso anno è stato a un passo dal presentare un’Opa per Tribune Publishing, la società che possiede il Chicago Tribune, il New York Daily News e altri giornali. All’ultimo si è tirato indietro, fedele alla linea di investire sempre con grande prudenza, la stessa che ha contribuito a consolidare negli anni la fama di Bellevue.
Per approcciare con successo i clienti più giovani occorre un nuovo modello di servizio
Il ripensamento non deve riguardare solo il linguaggio, ma anche i team di consulenza
Negli ultimi anni si è assistito a un progressivo aumento dei risparmi da parte delle famiglie italiane, soprattutto in forma liquida, dovuto principalmente a 3 fattori: il basso livello di educazione nanziaria, che non favorisce un’e ciente gestione del risparmio, la scarsa ducia nel sistema nanziario e la preoccupazione per il futuro, legata prima all’incertezza causata dalla pandemia e poi accentuata nell’ultimo periodo dagli eventi veri catisi sul panorama europeo ed internazionale.
Bisogni e linguaggi di erenti Tutti fattori su cui il private banking ha l’opportunità di intervenire. Tuttavia, oggi, i servizi di private banking sono rivolti quasi esclusivamente a persone con disponibilità elevate e al calare dell’età e quindi dell’entità dei patrimoni tale presidio risulta essere meno signi cativo o rendo quindi di erenti gradi di copertura della consulenza sulla ricchezza nanziaria. Emerge, infatti, una fascia di clientela con esigenze meno so sticate di un cliente private tradizionale, ma con delle
necessità/potenzialità che potrebbero essere meglio soddisfatte/sviluppate, che oggi non è in target del private banking e non è adeguatamente servita. Ma è importante non trascurare questa componente perché può rappresentare un ulteriore bacino da coltivare per il mercato del private banking. Il private banking ad oggi è un’industria consolidata, che gestisce oltre 1.000 miliardi di euro di masse
con, considerato il contesto attuale, margini di espansione per i prossimi anni relativamente contenuti, tipici di un’industria matura.
Quasi metà della ricchezza globale A questo punto, una ri essione sui segmenti “Gen X – Millennial” e sui modelli di servizio attualmente disponibili è non solo opportuna ma anche necessaria.
Questo segmento, che detiene circa
il 44% della ricchezza complessiva, presenta un potenziale di mercato importante in termini di ricchezza non gestita che raggiunge circa i 600-700 miliardi di euro e che garantirebbe nuova linfa vitale al bacino aggredibile dal private banking che siologicamente si sta riducendo sempre di più. Allo stesso tempo, i cambiamenti sociali e culturali in atto hanno avuto un impatto anche sul mondo del lavoro, con una particolare enfasi sui comportamenti della nuova generazione.
Anche la professione dei consulenti nanziari non è stata risparmiata da queste nuove tendenze, stimolando
una ri essione sul futuro della professione, anche in considerazione della rapida crescita dell’età media che deve essere combattuta attraverso un adeguato ricambio generazionale.
Evoluzione del posizionamento
La necessità e l’opportunità di lanciare un servizio capace di intercettare questo “nuovo” bacino di clientela e allo stesso tempo o rire un nuovo modo di lavorare ai consulenti capace di supportare il ricambio generazionale crea i presupposti per una nuova esperienza di consulenza. Oggi, i player di settore hanno davanti
la s da su come evolvere il posizionamento per essere attrattivi verso le nuove generazioni. Come già evidenziato, da un lato, esiste una fascia di risparmiatori oggi non presidiata dagli attuali modelli di consulenza presenti sul mercato. Dall’altro, per i consulenti si sta a ermando un tema di minore attrattività della professione e necessità di stimolare un ricambio generazionale.
*Estratto di uno studio realizzato dall’Associazione italiana private banking e Accenture
Le regole per la riduzione del debito pubblico vanno riviste in tempi brevi
L’Italia è chiamata a una delicata azione diplomatica in sede Ue
Lo Stato italiano, inteso come soggetto economico, senza l’euro non resisterebbe un solo giorno alla pressione dei mercati.
La moneta unica è retta da alcune regole, sottoscritte nel 1992, che da un lato si sono dimostrate assolutamente incapaci di garantire contestualmente stabilità e crescita; dall’altro hanno comunque evitato che alcuni Stati, speci catamente l’Italia, avvitandosi in una spirale sudamericana, nissero in default.
Sospensione d’emergenza
I parametri debito/Pil e de cit/ Pil sono stati sospesi per tre anni, prima a causa del Covid 19 e poi per la guerra. Al 1° gennaio 2024 dovranno entrare in vigore nuove regole, pena il ripristino di quelli esistenti. Emmanuel Macron e Mario Draghi, il 23 dicembre 2021,
scrivevano sul Financial Times: “Già prima della pandemia, le regole di bilancio dell’Ue andavano riformate. Opache, complesse, hanno limitato il campo d’azione dei governi durante le crisi e sovraccaricato di responsabilità la politica monetaria.
Il programma Next Generation
Eu è stato un successo per i meccanismi che ha introdotto per la valutazione della qualità della spesa pubblica e per le sue modalità di nanziamento.
In quanto tale, o re un utile modello per il futuro”.
La Commissione Ue ha presentato una proposta di modi ca del Patto di stabilità basata su due pilastri: programmi individuali per ogni Stato per il rientro dall’eccesso di debito e introduzione del nuovo concetto di “spesa netta”, cioè spesa al netto degli interessi sul
debito e delle voci di spesa non esclusivamente discrezionali.
Bene il programma individualizzato per ogni Stato per il rientro dal debito, evitando così l’errore e conseguente op totale del scal compact. Meno bene aver abbandonato il modello
Next Generation Ue con i suoi “meccanismi di valutazione della qualità della spesa pubblica”.
La riforma del Patto di stabilità dovrà essere approvata in tempi strettissimi e serve da parte dell’Italia una visione lucida del problema che deve partire dalla considerazione iniziale: senza l’euro non c’è futuro per l’Italia.
L’assurda posizione sulla modi ca del Mes (con il ri uto alla rati ca, nonostante gli impegni assunti) non lascia intravedere nulla di buono.
DI MARCELLO GUALTIERIPIANO DI ACCUMULO DEL CAPITALE (PAC)
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AD USO ESCLUSIVO DEI CLIENTI PROFESSIONALI. Il valore degli investimenti e il reddito da essi generato possono aumentare o diminuire e l’investitore potrebbe non recuperare l’importo investito.
La presente comunicazione di marketing è pubblicata da MSIM Fund Management (Ireland) Limited. MSIM Fund Management (Ireland) Limited è regolamentata dalla Banca centrale d’Irlanda. MSIM Fund Management (Ireland) Limited è costituita in Irlanda come società privata con numero di registrazione 616661 e ha sede legale presso The Observatory, 7-11 Sir John Rogerson’s Quay, Dublin 2, D02 VC42, Irlanda.
Italia: MSIM FMIL (Sede Secondaria di Milano), Palazzo Serbelloni Corso Venezia, 16 20121 Milano, Italia.
L’incertezza dei mercati nanziari fa crescere il bisogno di a darsi ai professionisti Il mercato italiano è ricettivo per un’o erta allineata agli interessi dei risparmiatori
Secondo la maggior parte dei risparmiatori, la gestione del patrimonio è diventata più complessa negli ultimi due anni: proteggere il capitale e gestire l’in azione sono le priorità. Nel nostro paese, la propensione al rischio degli investitori della Gen X è superiore a quella dei millennial, che manifestano una maggiore propensione a cambiare fornitore o spostare attivamente denaro. Sono alcune delle evidenze che emergono dall’EY Global Wealth Research Report 2023, che segnala di coltà crescenti per il 57% degli italiani, contro il 48% a livello europeo. In particolare, lo pensa il 72% degli investitori della Gen X (i nati tra il 1965 e il 1980), rispetto al 49% dei baby boomer (i nati tra il 1946 e il 1964) e al 39% dei millennial (i nati tra il 1981 e il 1996).
Rischi limitati
Gli obiettivi d’investimento rimangono in gran parte difensivi: il 38% degli intervistati vuole proteggere il patrimonio; il 35% vuole garantirsi un rendimento adeguato. Il 52% degli investitori italiani (contro il 62% a livello europeo) si sente preparato a raggiungere i propri obiettivi nanziari (il 64% dei baby boomer; 56% gen X; 31% millennial). Intanto, cresce tra gli investitori italiani l’apertura a mantenere relazioni virtuali (video chat o e-mail) con il proprio consulente, soprattutto riguardo alla gestione del portafoglio (40%) e degli
investimenti (37%). Tuttavia da noi - diversamente da quanto avviene a livello europeo - la relazione di persona resta quella preferita per tutte le attività. Il 44% dei potenziali clienti (il 56% di quelli appartenenti alla Gen X) preferisce essere contattato direttamente, principalmente tramite contatto telefonico o e-mail, mentre la consultazione autonoma tramite le piattaforme di advisory matching risulta importante soprattutto per i millennials (46%).
Occasione di crescita
Giovanni Andrea Incarnato, EY Italy wealth & asset management sector leader, commenta: “A fronte di situazioni di mercato sempre più complesse, si presenta l’opportunità per gli operatori di ra orzare
CPR Invest - Hydrogen, un’opportunità da cogliere per creare valore investendo nell’ecosistema dell’idrogeno:
dà accesso a un mercato innovativo e ad alto potenziale;
si stima che l’idrogeno coprirà circa il 17% dell’intero fabbisogno energetico entro il 2050**;
l’idrogeno potrebbe contribuire a ridurre di un terzo le emissioni di gas serra a livello globale**.
amundi.it
*Fonte: IPE “Top 500 Asset Managers” pubblicato a giugno 2021, sulla base delle masse in gestione al 31/12/2020. **ETC (Energy Transition Commission), “Making the Hydrogen Economy Possible”, aprile 2021. Questa è una comunicazione di marketing. Si prega di consultare il Prospetto e il KIID prima di prendere una decisione fi na le di investim ento. CPR Invest - Hydrogen (di seguito anche “Fondo”) è un Comparto della SICAV CPR Invest, gestito da CPR Asset Management, una società del gruppo Amundi. CPR Asset Management è autorizzata in Francia e regolamentata dall’Autorité des Marchés Financiers (AMF). Il Comparto è autorizzato in Lussemburgo e sottoposto alla vigilanza della Commission de Surveillance du Secteur Financier (CSSF). I potenziali investitori devono esaminare se i rischi annessi all’investimento nel Fondo siano appropriati alla loro situazione, e devono altresì accertarsi di aver compreso interamente il presente documento. In caso di dubbi, si raccomanda di consultare un consulente fi nanziario. Il valore dell’investimento potrebbe I risultati passati no n son o indicativi di quelli futuri e no n vi è garanzia di ottenere uguali rendim enti per il futuro. a nessuna “U.S. Person” come de fi nita nel Securities Act del 1933 e nel prospetto. Il KIID, che il proponente l’investimento deve consegnare prima della sottoscrizione, e il Prospetto sono disponibili gratuitamente presso le sedi dei soggetti collocatori nonché sul sito internet ww w.amundi.it. Una sintesi delle informazioni sui diritti degIi investitori e sui meccanismi di ricorso collettivo è reperibile in lingua inglese al seguente link: https://about.amundi.com. La società di gestione può decidere di ritirare la noti fi ca delle disposizioni adottate per la commercializzazione di quote, anche, se del caso, in relazione a categorie di azioni, in uno Stato membro rispetto alle quali aveva |
Un grande passo per i tuoi investimenti e per la transizione energetica.
il proprio ruolo di guida degli investitori per il raggiungimento dei loro obiettivi di vita e nanziari. Considerata l’eterogeneità dei bisogni e delle preferenze di modello di servizio fra tutte le generazioni, la piena comprensione dei dogmi e dei valori dei clienti è passaggio
fondamentale per incrementarne la soddisfazione e la ducia, oltre che la percezione del valore generato”. L’87% degli investitori italiani (contro il 79% a livello europeo) ha cambiato il proprio approccio all’investimento in risposta alla diminuzione del valore del proprio
portafoglio. In un contesto di prolungata incertezza economica, infatti, la domanda di consulenza professionale che aiuti a interpretare gli shock economici, di mercato e politici è aumentata per molti investitori. L’indagine EY ha rilevato che il 67% dei
I millennial hanno più del triplo delle probabilità di spostare asset rispetto ai baby boomer
“Sebbene gli investitori abbiano
Fonte: 2023 EY Global Wealth research: global key findings
in gran parte superato lo shock legato alla pandemia di Covid-19, le incertezze dovute all’attuale policrisi e alla volatilità dei mercati fanno sentire i risparmiatori più incerti e meno preparati rispetto alle decisioni d’investimento più complesse e, quindi, più ricettivi a consigli e indicazioni”, sottolinea Incarnato. “I gestori patrimoniali hanno dunque una grande opportunità per creare valore per i propri clienti, aiutandoli a navigare nella complessità in modo e ciente”.
Inoltre, cresce l’interesse degli investitori italiani verso nuovi player e i nuovi asset digitali, come ntech (robo-advisor, neobank) e criptoassets. Se oggi le asset class tradizionali sono ancora quelle largamente scelte dagli investitori, si prevede, nell’arco dei prossimi 3 anni, un aumento della domanda in aree come ntech (25% rispetto all’attuale 8%) e annuity provider (25% rispetto all’attuale 8%).
Il gruppo di investimenti nei private market Arcano Partners punta sull’Italia
Ansoleaga (head): “Focus sulle aziende alternative impegnate nella transizione green”
“In uno scenario di elevata in azione persistente, sempre più clienti private vanno a caccia di investimenti alternativi per cercare rendimenti adeguati e puntare al tempo stesso a incrementare la diversi cazione, dato che le principali asset class spesso si muovono in parallelo”. A parlare è
Paule Ansoleaga Abascal, managing director per l’Italia di Arcano Partners, società globale indipendente con una ventennale esperienza in nancial advisory a livello internazionale e nella gestione patrimoniale.
Quali sono i vostri contatti con il private banking?
O riamo una gestione patrimoniale alternativa per istituzioni e banche private, con oltre 9,1 miliardi di euro di aum dall’inizio dell’attività nel 2006. Negli ultimi anni è cresciuta sensibilmente la domanda di alternativa e per questa ragione abbiamo messo a punto un’o erta articolata in cinque ambiti: private equity, credit strategy, real estate, infrastrutture sostenibili e venture capital. Questa attività si a anca all’investment banking, con un servizio di consulenza su operazioni di m&a, ri nanziamento e
ristrutturazioni aziendali, nonché di capital market ad aziende di vari settori, attraverso un approccio tecnologico/digitale intersettoriale. Alla base di queste attività c’è Arcano Economic Research, che fornisce analisi economiche, immobiliari e di mercato - sia a livello locale, che globale - utili per ottimizzare le decisioni aziendali, soprattutto in ambienti di estrema incertezza dove gli impatti degli errori sono profondi e gli investimenti in analisi di qualità possono mitigare il rischio.
Quali sono i vostri numeri?
Siamo una squadra di 230 persone di 16 nazionalità diverse. Nell’asset management contiamo 130 persone, basate tra Madrid, Barcellona, New York, Los Angeles e Milano. O riamo fondi e soluzioni private market e serviamo i grandi player europei da 17 anni. In totale contiamo 9,7 miliardi di euro di asset in gestione e in advisory su più di 80 veicoli. Family o ce e private banking rappresentano il 56% degli investitori nei prodotti di Arcano in Europa. Siamo sbarcati in Italia perché vogliamo creare le stesse partnership di lungo termine basate su ducia
e trasparenza già sperimentate altrove, o rendo il nostro knowhow di investimenti e operativo. La partnership strategica con Kitra, boutique m&a recentemente fondata da Giuseppe Latorre e Fabrizio Montaruli, rappresenta un ulteriore step in questa direzione.
Come selezionate i target di investimento?
Le varie strategie d’investimento hanno modelli e metriche di erenti per misurare i rischi e l’attrattiva di ciascuna opportunità d’investimento. Nel private equity puntiamo a costruire portafogli diversi cati di oltre cento società, investendo in gestori terzi best-in-class, con una vasta esperienza nel generare rendimenti interessanti e costanti attraverso i cicli economici. Spesso integriamo questa costruzione del portafoglio puntando ad attività robuste e di alta qualità attraverso i coinvestimenti o i mercati secondari. I settori preferiti variano a seconda delle strategie. Ad esempio, il fondo Impact Private Equity si concentra su settori quali la decarbonizzazione, l'istruzione, la salute e il benessere, mentre il team Sustainable
Siamo sbarcati in Italia perché vogliamo creare le stesse partnership di lungo termine basate su ducia e trasparenza già sperimentate altrove, o rendo il nostro know-how di investimenti e operativo
Infrastructure si rivolge ai settori dei trasporti, del digitale, della transizione energetica o della gestione delle acque e dei ri uti. La strategia secondaria mira a un’esposizione settoriale più ampia, tra cui sanità, tecnologia e software e servizi alle imprese.
Sul reddito sso, tornato prepotentemente al centro della scena con i rialzi dei tassi, invece? Abbiamo un focus europeo sul credito liquido: investiamo direttamente, con una duration breve
e una volatilità ridotta. Nel settore dei prestiti diretti, l’attenzione si concentra su soluzioni di capitale essibili direttamente alle imprese del Sud Europa con una forte generazione di ussi di cassa, un management esperto e caratteristiche di resilienza.
Mettendoci nella prospettiva del cliente, in che modo gli alternativi possono proteggere dall’in azione? Dipende dall’asset class sottostante. Ad esempio, il private debt a Euribor + 6/9% o re rendimenti reali
positivi e copertura dall’in azione. In particolare, le strategie di direct lending bene ciano sia di rendimenti relativamente elevati sia di un basso rischio di tasso in quanto l’interesse e ettivamente pagato sui prestiti uttua con gli aumenti o le diminuzioni del tasso di riferimento a breve termine: una caratteristica strutturale che o re protezione dall’in azione. Esistono inoltre titoli di debito quotati in borsa con tassi d’interesse variabili; in particolare il mercato dei leveraged loan e delle obbligazioni high yield oating rate.
I progetti infrastrutturali garantiscono ricavi certi e, solitamente, indicizzati all’in azione. Scegliamo progetti core/core plus legati a transizione energetica e digitale, con spese operative basse e strutture di nanziamento, che coprono il rischio di tasso di interesse (tramite interest rate swap).
Per quanto riguarda il private equity, l’incertezza di breve periodo costituirà un’opportunità per i gestori, per individuare business con alta generazione di cassa e buone valutazioni. È proprio in simili contesti, infatti, che viene data maggiore attenzione alla creazione di valore attraverso miglioramenti operativi e un minore ricorso alla leva nanziaria. Vediamo opportunità negli investimenti di impatto sociale e ambientale, in settori difensivi quali salute, transizione energetica, food/agri ed educazione. L’investimento in venture capital, con una strategia diversi cata e focalizzato sulla fase iniziale (che è più protetta dalla volatilità dei mercati pubblici e dal rialzo dei tassi, dato che le società hanno poco/nessun debito), è l’ideale per investitori che vogliono acquisire esposizione alla tecnologia.
A questo proposito, nelle vostre presentazioni segnalate opportunità nella tecnologia climatica. Cosa signi ca? Qualche esempio di società nei nostri portafogli può aiutare: Heirloom utilizza la tecnologia per
9,7 miliardi
Gli asset in gestione a livello di gruppo
56%
L’incidenza di family office e private bank rispetto al totale degli investitori
accelerare il processo naturale del calcare per catturare enormi quantità di CO2 dall’aria; Lilac Solutions ha sviluppato una nuova tecnologia di scambio ionico per estrarre il litio dai depositi naturali di acqua salata in modo più e ciente (prodotto ad alta purezza), più veloce e più pulito rispetto ai metodi convenzionali; Heart Aerospace è un produttore di aeroplani elettrici che possono ospitare no a 30 passeggeri. Air Canada ha già e ettuato un ordine di 30 velivoli.
C’è poi l’immobiliare?
Per quanto riguarda il real estate, gli investimenti immobiliari possono contribuire a ridurre l’impatto delle pressioni in azionistiche su un portafoglio ampiamente diversi cato. Gli immobili possiedono caratteristiche funzionali a mitigare l’in azione: clausole di aumento dei contratti di locazione legate all’in azione, con conseguente incremento dei ussi di cassa attuali
15%
La quota del private equity destinata a investimenti italiani
300 milioni
Gli investimenti nel debito di società italiane, come International Design Group, Cedacri, Teamsystem, Cerved e Inter
e previsti. In un contesto in attivo, la domanda di beni materiali aumenta, portando potenzialmente a valutazioni più elevate. Nel private equity, il 15% dei nostri portafogli, che complessivamente valgono 5,9 miliardi di euro, è dedicato all’Italia. Stessa incidenza per il portafoglio del credito, che complessivamente vale 2 miliardi. Abbiamo investito in emissioni italiane negli ultimi dodici anni con nomi come International Design Group, Cedacri, Teamsystem, Cerved e Inter.
Diversamente, nelle infrastrutture sostenibili abbiamo recentemente lanciato un veicolo che investe nel consolidamento degli impianti fotovoltaici in Italia. Abbiamo già più di 30 MGW e abbiamo una forte pipeline per investire altri 50 MGW, coinvestendo insieme a Blue eld, i nostri partner basati a Londra. Ad oggi abbiamo investito 60 milioni di euro. Intendiamo arrivare a 100 milioni.
Esposizione a fattori azionari Value, Momentum e Quality
I cambiamenti in atto nel settore bancario tendono a rimescolare gli equilibri Le competenze manageriali e gestionali contano quanto l’innovazione digitale
Ormai ne siamo consapevoli: il banking del futuro sarà sempre più tecnologico e “data driven”. Esiste però un secondo insieme di s de in tema di competenze manageriali e gestionali nella relazione con la tecnologia stessa e con la clientela perché il ricorso ad algoritmi complessi di intelligenza arti ciale per l’o erta di servizi al pubblico pone in luce la necessità di assicurarsi che gli algoritmi stessi siano conformi alle normative e non facciano leva su bias cognitivi. Senza dimenticare che i cambiamenti in atto richiederanno lo sviluppo continuo di strategie per l’innovazione. Crescerà la domanda da parte delle banche di giovani talenti per le materie Stem tra informatici e ingegneri, in competizione con gli altri settori dell’economia.
La carta della formazione Sarà necessario investire in formazione per declinare le competenze di queste gure professionali nell’ambito nanziario, anche per acquisire e trattenere i talenti in un settore che ha ancora logiche di gestione delle risorse molto legate al modello tradizionale. Senza dimenticare che le banche sono organizzazioni complesse e articolate. Gli e etti della digitalizzazione hanno iniziato solo ora a propagarsi e le banche stanno faticosamente raggiungendo la frontiera. Il fatto che l’attività all’interno delle banche sia già interamente digitalizzata può allora
rappresentare, paradossalmente, un freno all’introduzione di tecnologie più avanzate, la cui compatibilità con i sistemi esistenti può essere molto di cile.
In questo ambito, sono diverse le competenze chiave da attivare per avere successo nel banking del futuro. Eccole in sintesi:
• Competenze tecnologicheLa rapidità di introduzione di nuove tecnologie è cresciuta velocemente. Le nicchie di competenza sono AI, Data, Blockchain e, prossimamente, il Quantum computing. Ognuno di questi settori richiede competenze specialistiche coordinate in una logica di ecosistema per produrre servizi/prodotti di valore competitivo;
• Competenze di cloud management – Il cloud è l’infrastruttura dei nuovi servizi, dove si troveranno miriadi di microservizi pronti per comporre nuove applicazioni e dove verrà sviluppata l’integrazione tra gli stessi;
• Competenze di prodotto/ business specialistiche - Per decenni l’IT si è occupato di processi di supporto al business e automazione degli stessi. Solo negli ultimi anni e in modo crescente la tecnologia è entrata
pesantemente nel disegno dei prodotti/servizi;
• Competenze di design e di design thinking - Le nuove risorse dovranno gestire la progettazione e realizzazione di interfacce gra che e caci e ci troveremo a gestire nuove tipologie di interfaccia testuali e vocali che entreranno nel nostro modo comune di interagire con la tecnologia;
• Competenze in termini upskilling e reskilling. Con lo sviluppo delle piattaforme, anche i rapporti interni ed esterni alle organizzazioni sono oggetto di profondi cambiamenti. In quest’ottica, la s da più grande è rappresentata, come sempre, dal processo di upskilling e reskilling.
Il mix vincente
Ovviamente, sarà sempre più complesso avere, dentro una singola organizzazione, tutto il mix necessario per un progetto o una iniziativa. Sarà pertanto chiave sviluppare network di partnership per l’innovazione e de nire modelli organizzativi che favoriscano e incentivino lo sviluppo di tali network. Siamo in un mondo nuovo in cui l’architettura aperta non sarà più soltanto sui prodotti, ma anche sui servizi e sulle competenze.
Crescerà la domanda di giovani talenti per le materie Stem tra informatici e ingegneri, in competizione con gli altri settori
Il colosso della logistica Maersk domina le onde dal diciannovesimo secolo
Un’impresa familiare, da tempo a ermatasi con successo su scala globale
DI STEFANO FOSSATIDai mari agitati del Nord Europa ai utti tempestosi della nanza internazionale, il passo non è breve. Eppure è in questa frase che si può riassumere oltre un secolo di storia attraversato da cinque generazioni della dinastia Mærsk Møller. Oggi la AP Møller Holding, la holding di famiglia, controlla il 42% della A.P. Møller-Mærsk, colosso danese della navigazione e della logistica, oltre a svariate altre attività nei settori più disparati, quali Danske Bank, Faerch Group, KK Wind Solutions, Maersk Product Tankers, Maersk Tankers e A.P. Moller Capital.
Quasi due secoli di storia
Un impero costruito partendo dal mare, dicevamo: quello solcato per anni dal capitano Peter Mærsk Møller, classe 1836, al comando delle navi di Jeppesen Shipping, uno dei principali armatori danesi alla ne del 19mo secolo. Mærsk Møller sposò Anna, la glia dell’armatore e nel 1904 si mise in proprio fondando a Svendborg la compagnia di navi a vapore Dampskibsselskabet Svendborg insieme con Arnold Peter (A.P.), quinto dei suoi nove gli, nato nel 1876. Il vecchio lupo di mare aveva visto in A.P. intraprendenza e uto per gli a ari, e non si sbagliava.
Al punto che, dopo avere contribuito per otto anni al successo della compagnia in società con il padre, nel 1912 Arnold Peter avviò la sua Dampskibsselskabet af 1912, poi AP Møller. Le due compagnie rimasero formalmente separate
anche dopo la morte del capitano
Peter Mærsk Møller e solo nel 2003 si sarebbero fuse nell’attuale A.P. Møller-Mærsk.
La visione imprenditoriale e la capacità di analisi di Arnold Peter contribuì in maniera determinante alla crescita della società, che sotto la sua guida acquisì le prime cinque petroliere nel 1928 e aprì u ci negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in ailandia, a Hong Kong e in Indonesia. Sfruttando abilmente le opportunità createsi nel corso della Prima guerra mondiale, nel 1918 l’azienda era diventata la quarta compagnia di navigazione danese per importanza, per poi crescere ancora fra le due guerre no a conquistare la leadership a livello nazionale alla vigilia dello scoppio del secondo con itto.
Dalla prima moglie, l’americana Chastine Mc-Kinney, A.P. ebbe quattro gli, il secondo dei quali, Arnold Mærsk Mc-Kinney Møller, nel 1939 - a 26 anni – divenne socio della compagnia supportando nella gestione il padre, per poi assumerne la guida alla scomparsa di quest’ultimo nel 1965. Nell’aprile dell’anno successivo, al momento dell’occupazione tedesca della Danimarca, A.P. Møller-Mærsk telegrafò alle sue navi di non obbedire agli ordini degli invasori: no al 1945, l’azienda venne sostanzialmente gestita dal glio a New York.
A supporto della guerra
Le autorità degli Stati Uniti si avvalsero in molte occasioni dei natanti della compagnia a supporto della logistica durante
la guerra, al termine della quale, tuttavia, il governo americano pagò soltanto una parte del compenso dovuto. Una perdita ampiamente compensata dalle opportunità che la sicietà danese avrebbe colto negli anni successivi, grazie alla conoscenza del mercato e alle relazioni costruite oltreoceano dal giovane Mærsk Mc-Kinney Møller. Che, fra l’altro, nel 1970 divenne il primo membro non americano del consiglio di amministrazione di Ibm, carica che mantenne no al 1984.
In un’ottica di diversi cazione dei rischi, A.P. Møller-Mærsk investì una parte considerevole dei proventi della compagnia non solo nell’espansione della otta, ma anche in cantieri navali, in piantagioni e nell’industria meccanica e chimica. Nel 1962
Premi fissi mensili per i primi 12 mesi e successivi premi potenziali fino all'1,45%1 (17,40% p.a.)
Barriere Premio e a Scadenza fino al 50% ed Effetto Airbag
CAR ATTE RISTICHE P RINCI PALI :
Premi fissi mensili per i primi dodici mesi compresi tra lo 0,70% (8,40% p.a.) e l’ 1,45% (17,40% p.a) del Valore Nominale
Premi mensili potenziali dal tredicesimo mese compresi tra lo 0,70% (8,40% p.a.) e l' 1,45% (17,40% p.a) del Valore Nominale con Effetto Memoria, fino a scadenza
Barriera Premio e a Scadenza dal 50% al 60% del valore iniziale dei sottostanti
Scadenza a 3 anni (13/04/2026)
Sede di negoziazione: SeDeX, mercato gestito da Borsa Italiana
Rischio di perdita parziale o totale delcapitale investito
NLBNPIT1OKW5
NLBNPIT1OKX3
NLBNPIT1OKY1
NLBNPIT1OL92
NLBNPIT1OKZ8
NLBNPIT1OL01*
NLBNPIT1OL19*
NLBNPIT1OL27*
NLBNPIT1OL76*
NLBNPIT1OL35*
NLBNPIT1OLA9*
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NLBNPIT1OL50*
NLBNPIT1OL68*
NLBNPIT1OL84*
Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banco BPM
Eni, Enel, Tenaris
Pirelli, Nexi, STMicroelectronics
Unicredit, Tenaris, Pirelli
Intesa Sanpaolo, Unicredit, Eni
A2A, Repsol, Occidental Petroleum
Leonardo, Boeing, Dassault Systemes
Fineco, PayPal, Visa
Moncler, Kering, Pandora
Capri Holdings, Burberry, Farfetch
Ferrari, Tesla, Porsche
Stellantis, Volkswagen, Renault
Zalando, Footlocker, Paypal
Vestas Wind, First Solar, Sunrun
ASML Holding, Nvidia, STMicroelectronics
0,90% (10,80% p.a.)
0,80% (9,60% p.a.)
0,90% (10,80% p.a.)
1,10% (13,20% p.a.)
0,80% (9,60% p.a.)
0,80% (9,60% p.a.)
0,80% (9,60% p.a.)
0,80% (9,60% p.a.)
0,70% (8,40% p.a.)
1,30% (15,60% p.a.)
1,15% (13,80% p.a.) 0,90% (10,80% p.a.) 1,20% (14,40% p.a.) 1,45% (17,40% p.a.)
1Gli importies pre ssi i n p erc e ntu a le (esempio 1,45%) ovvero esp r essi i n eu r o (esempio 1,45 €) devono inte nd ersi a ll ordo d el l e r itenute fi sca l i p revis te p er legge
*I l Ce r tific ateèd ot ato di o pzione Qua nto che lo re n de i mmu n e da ll ’osci l laz i one d el cam b io tra eu r o e la va l ut a d i den omi nazio n e d el
Il Certi fi cate è u no stru m ento fi n anz i ari o com pl ess o
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MESSAGGIO PUBBLICITARIO
SCO P RI TUTTI I C ERTIFIC ATE AIRBAG CASH C OLLE CT SU i nve stime nti .bn pp aribas.i t
Primadiadottareunadecisionediinvestimento,al fine dicomprenderneappienoipotenzialirischie benefici connessialladecisionediinvestirenei Certificate,leggereattentamenteil BaseProspectusfortheissuanceof Certificates approvatodall’AutoritédesMarchésFinanciers(AMF) in data02/06/2022,comeaggiornatodasuccessivi supplementi,laNotadiSintesieleCondizioni Definitive (FinalTerms) relativeai Certificate e,inparticolare,lesezionidedicateaifattoridirischioconnessiall’EmittenteealGarante,all’investimento,airelativicostiealtrattamento fiscale, nonché ilrelativodocumentocontenenteleinformazionichiave (KID), ovedisponibile.Taledocumentazione èdisponibilesulsitoweb investimenti.bnpparibas.it. L’approvazionedel BaseProspectus nondovrebbeessereintesacomeapprovazionedei Certificate.L’investimentonei Certificate comporta ilrischiodiperditatotaleoparzialedelcapitaleinizialmenteinvestito,fermorestandoilrischioEmittenteeilrischiodiassoggettamentodelGarante allostrumentodel bail-in.Ovei Certificate sianovendutiprimadellascadenza,l’Investitorepotràincorrereancheinperdite in contocapitale.Nelcasoincuii Certificate sianoacquistatiovendutinelcorsodellasuadurata,ilrendimentopotràvariare.Ilpresentedocumentocostituiscematerialepubblicitarioeleinformazioniinessocontenute hannonaturagenericaescopomeramentepromozionaleenon sono da intendersiinalcunmodocomericerca,sollecitazione,raccomandazione, offerta alpubblicooconsulenzainmateriadiinvestimenti.Inoltre,ilpresentedocumentononfapartedelladocumentazionedi offerta, népuòsostituirelastessaai fini diuna correttadecisione diinvestimento. Le informazioni e grafici a contenuto finanziario quivi riportati sono meramente indicativi e hanno scopo esclusivamente esemplificativo e non esaustivo. Informazioni aggiornate sulla quotazione dei Certificate sono disponibili sul sito web investimenti.bnpparibas.it.
I RICAVI IN DOLLARI DEL 2022
32% LA CRESCITA DEL FATTURATO NEL CORSO DELL’ULTIMO ANNO
ottenne inoltre una concessione o shore per l’esplorazione e lo sfruttamento delle risorse di petrolio e gas naturale in Danimarca, compresa la parte danese del Mare del Nord, siglando con il governo di Copenaghen un accordo quarantennale poi rinnovato nel 2003: nacque così il primo nucleo di quella che sarebbe diventata la Maersk Oil and Gas, poi acquisita daTotalEnergies nel 2017 per 7,45miliardi di dollari. Arnold portò avanti la strategia paterna di diversi cazione del business: restò alla guida del gruppo no al 1993 quando, dopo avere portato la società in Borsa a Copenaghen, all’età di 80 anni cedette il ruolo di amministratore delegato a Jess Søderberg, mantenendo tuttavia la presidenza ancora per i dieci anni successivi.
Gli sviluppi del Ventunesimo secolo
Agli inizi degli anni Duemila
l’anziano magnate fu peraltro oggetto di contestazioni in
Danimarca per la decisione di donare allo Stato – attraverso la AP Møller e Chastine Mc-Kinney Møller Foundation - il nuovo Teatro dell’Opera di Copenaghen, che sarebbe stato inaugurato nel 2005 nell’area del vecchio porto, di fronte al palazzo reale: un’opera costata 2,5 miliardi di corone danesi (oltre 300 milioni di euro), che ne fecero uno dei teatri più costosi mai realizzati al mondo e che furono interamente deducibili dalle tasse, al punto che – sottolinearono i partiti di opposizione – l’importo gravò virtualmente per lo più sulle casse statali. Attorno al 2010, il gruppo danese è invece nito in più occasioni nel mirino delle autorità statunitensi per violazioni dell’embargo imposto al Sudan e per presunti a ari con un’azienda iraniana inserita nella lista nera degli Usa.
Mærsk rimase uno dei “managing owner” del gruppo no alla morte, nell’aprile 2012, quando era (in base alla classi ca Forbes) il secondo
uomo più ricco della Danimarca dopo Kjeld Kirk Kristiansen (proprietario nonché ex Ceo e presidente della Lego).
Meno petrolio, più logistica L’eredità nell’azienda di famiglia venne raccolta da Ane Mærsk McKinney Uggla, la più giovane delle tre glie: già nel cda del gruppo dal 1991 e vicepresidente dal 2003, alla morte del padre Ane assunse la presidenza della holding di controllo di A.P. Møller-Mærsk. E negli anni successivi supervisionò il processo di ristrutturazione che portò nel 2016 allo scorporo dalla società delle attività legate a petrolio e gas per concentrare il core business sulla logistica dei container. Una scelta strategica che negli anni successivi ha portato alla già citata cessione di Maersk Oil and Gas e alla quotazione in Borsa nel 2019 di Maersk Drilling, poi fusasi lo scorso anno con il colosso americano delle trivellazioni Noble. Altrettanto strategica è stata la decisione di dare vita, nel 2015, all’alleanza 2M con la principale concorrente, la svizzera Msc: con la condivisione delle navi, le due compagnie sono arrivate a controllare un terzo della capacità mondiale di trasporto di container.
L’ultimo passaggio di consegne Sempre nel 2022, il 15 marzo, l’ultimo passaggio di consegne che ha portato al vertice di A.P. Møller-Mærsk la quinta generazione della dinastia con la nomina alla presidenza del Cda
2,5%/ +0,5% LE PREVISIONI DEL SETTORE CONTAINER PER L’ANNO IN CORSO
del 43enne Robert Mærsk Uggla, mentre la madre Ane ha lasciato la vicepresidenza all’ex manager della logistica di Unilever Marc Engel. Al giovane rampollo della famiglia è stato a dato il compito di completare il processo di trasformazione del gruppo della stella a sette punte in una società di logistica integrata per container, insieme con il nuovo Ceo Vincent Clerc. In quest’ottica vanno lette operazioni recenti come la cessione della partecipazione nella società di estrazione mineraria nei fondali marini Tmc, ma anche la decisione di non rinnovare l’alleanza con Msc nel 2025, alla
scadenza dell’attuale accordo: una scelta interpretata da molti analisti come la volontà di poter agire più liberamente nell’acquisizione di altre aziende della logistica su scala mondiale, soprattutto da parte di Maersk, attualmente secondo gruppo mondiale del settore alle spalle proprio della multinazionale elvetica. Il tutto, evidentemente, con l’obiettivo di ra orzare ulteriormente la leadership nel trasporto navale del gruppo, che nel 2022 ha registrato ricavi record per 81,5 miliardi di dollari, in crescita del 32% sull’anno precedente, con un utile operativo di 29,3 miliardi (+62%). Nemmeno il rallentamento
dell’economia globale sembra poter frenare la crescita del colosso danese a gestione familiare, che fra gli obiettivi a breve termine prevede di varare le prime navi al mondo alimentate con combustibile a zero emissioni, grazie anche alla partecipazione nel capitale della connazionale Green Hydrogen Systems e agli investimenti per produrre idrogeno verde e metanolo verde rispettivamente in Egitto e Spagna.
Anche se l’anno in corso non sarà semplice, con il mercato mondiale dei container marittimi atteso tra il -2,5% e il +0,5% nel confronto con il 2022.
Tra le operazioni più recenti ci sono la cessione della partecipazione nella società di estrazione mineraria nei fondali marini Tmc, e la decisione di non rinnovare l’alleanza con Msc nel 2025, alla scadenza del contratto
Bper Banca potenzia la divisione
Private e Wealth Management con l’ingresso di Fabio Gnecco, nel ruolo di responsabile dell’u cio Private di Genova di Banca Cesare Ponti, e di Marco Rossin, in forza al servizio Private di Bper Banca. Gnecco, classe 1961, tra le altre cose è stato amministratore delegato di Ambrosetti Asset Management Sim e responsabile private banking a Genova di Banca Pro lo. Rossin è stato assunto nel 2014 in Euromobiliare Asset Management Sgr come responsabile marketing prodotti & investment analytics.
Ingressi salutati dal responsabile
Private e Wealth Management
Fabrizio Greco (nella foto), come “un’ulteriore dimostrazione dell’importanza che il gruppo attribuisce al business del wealth management”.
Stefano Vecchi (nella foto in alto) e Massimo Tosato (nella foto in basso) sono i nuovi timonieri di Investis, già Intermobiliare. Si completa così la riorganizzazione societaria, che nei mesi scorsi ha portato a individuare tre loni di business per lo sviluppo: wealth management, asset management, corporate & investment banking.
Vecchi, a lungo a capo del wealth management del gruppo UniCredit, prende il posto di Claudio Moro, amministratore delegato e direttore generale della società dal 2019, in un periodo caratterizzato dal profondo rinnovamento della struttura.
Quest’ultimo continuerà a collaborare con Trinity Investments Dac (azionista di riferimento della private bank) in qualità di senior advisor. Tosato è stato invece scelto come presidente, carica n qui coperta da Matteo Zanetti.
Cambio di rotta per Pictet. La private bank con headquarter a Ginevra ha trasferito la sua sede europea da Lussemburgo a Francoforte. Dei 630 dipendenti in forza al Granducato, 350 non cambieranno sede, mentre gli altri andranno in prevalenza negli u ci della città tedesca. Intanto la società ha designato come futuro ceo Christian Schroeder (nella foto), attualmente a capo del wealth management, in organico dal 2000.
Manuela Maccia (nella foto) è la nuova head of product platforms and sustainable solutions & chief investment
O ce di Deutsche Bank per l’Italia. La manager, che arriva da Lombard
Odier, dove era head of investments e deputy managing director per l’Italia, sarà responsabile del continuo sviluppo delle piattaforme di prodotti e servizi per i diversi segmenti di clientela della International private bank in Italia.
Si avvia verso una de nizione la vicenda Banca Pro lo, da tempo messa sul mercato da Arepo, la holding d’investimenti di Sator. Dopo varie trattative senza esito, la private bank ora viaggia verso Twenty First Capital, società di gestione francese di fondi di investimento alternativi. Le parti hanno raggiunto un accordo vincolante condizionato per la compravendita di un numero di azioni di Banca Pro lo detenute da Arepo, rappresentative del 29% del capitale sociale al netto delle azioni proprie. L’impegno dell’acquirente è subordinato alla circostanza che Arepo concluda accordi per la compravendita di almeno un ulteriore 22% del capitale sociale della stessa, con investitori terzi da individuarsi, tra soggetti strategici e nanziari. Sator era entrato nell’azionariato di Banca Pro lo nel 2009, sottoscrivendo un aumento di capitale riservato da 70 milioni, segnando la prima volta di un fondo di private equity che interveniva per salvare una banca italiana in crisi. Dopo un profondo risanamento, la private bank ha chiuso il 2022 con l’utile netto consolidato a 11,1 milioni di euro (più 18%, al netto della plusvalenza dalla cessione della Banque Pro l de Gestion avvenuta nel 2021), ricavi in crescita del 6,2%, risultato operativo in aumento del 9,6%, raccolta totale dalla clientela a 5,6 miliardi (meno 3,7%) con raccolta netta positiva del private banking per 173 milioni di euro.
Il prezzo complessivo della compravendita delle azioni oggetto di cessione a Tfc è di 50,4 milioni di euro, pari a una valorizzazione della private bank di circa 180 milioni di euro
Zeno Staub (nella foto) ha deciso di cambiare vita. Il chief executive o cer di Vontobel lascerà la private bank in occasione dell’assemblea generale annuale del prossimo anno, che si terrà in aprile. Lo ha reso noto la stessa società, in una nota che sottolinea come il passaggio sarà soft, considerato che avverrà in maniera amichevole e che si tratterà di sostituire il timoniere degli ultimi dodici anni.
Il manager intende impegnarsi maggiormente nella politica elvetica: si candiderà per il partito centrista “Die Mitte” alle elezioni del Consiglio nazionale che si terranno nell’autunno prossimo. “È segno di una democrazia forte quando cittadini come Zeno Staub, che può vantare una lunga carriera imprenditoriale di successo, vogliono assumere un ruolo politico. Auguriamo a Zeno di avere successo nei suoi sforzi”, ha dichiarato il presidente di Vontobel, Andreas E.F. Utermann.
Staub non taglierà i ponti con la banca. Dopo un anno sabbatico, si candiderà come membro ordinario del consiglio di amministrazione all’assemblea generale degli azionisti del 2025. Anche il chief operating o cer Felix Lenhard si dimetterà alla ne dell’anno. Una scelta dettata dal suo desiderio di trascorrere più tempo con la famiglia. In entrambi i casi, il successore sarà scelto entro la ne di quest’anno.
Dopo il grande successo di Tokyo, Erlich approda a Milano
“Oltre la soglia” è una monogra ca dedicata all’artista argentino
DI ALESSIA ZORLONIPalazzi in cui ci si arrampica, case sradicate e sospese in aria, ascensori che non portano da nessuna parte. Questi i tratti distintivi del fantastico universo di Leandro Erlich (1973, Buenos Aires), artista contemporaneo argentino a cui Palazzo Reale dedica un’importante retrospettiva. Visitabile no al 4 ottobre 2023, la mostra Leandro Erlich. Oltre la soglia, presenta un’ampia monogra ca di una delle maggiori gure di spicco della scena artistica internazionale. L’esposizione, realizzata da Palazzo Reale in collaborazione con Arthemisia e curata da Francesco Stocchi, propone ai visitatori uno sguardo originale sulle tendenze più innovative del panorama artistico contemporaneo.
Una mostra che spiazza
Dalle scale mobili aggrovigliate alle sculture surreali, la produzione artistica di Leandro Erlich si distingue per la sua originalità. L’artista argentino mira con le sue opere a ribaltare l’architettura del quotidiano e a catapultare lo spettatore in un universo straniante. Dopo aver conquistato il pubblico
internazionale con numeri da record al Mori Art Museum di Tokyo (con più di 600mila visitatori) e al Malba di Buenos Aires (con più di 300mila persone), le istallazioni surreali di Leandro Erlich arrivano a Milano per la prima grande retrospettiva allestita in Europa. Un’occasione unica per conoscere l’ampia
produzione dell’artista illusionista che ha conquistato i collezionisti di tutto il mondo con Swimming Pool, un’opera emblematica che fa parte della collezione permanente del 21st Century Museum of Art di Kanazawa (Giappone) e del Voorlinden Museum (Paesi Bassi). Si tratta di un’installazione presentata
nel 2001 alla 49° Biennale di Venezia che ha tutti gli elementi di una normale piscina, ma che si di erenzia per il fatto che le persone all’interno possono stare in piedi, vestite senza bagnarsi o annegare.
La mostra a Palazzo Reale racconta l’estro e la produzione dell’artista attraverso 18 opere che chiedono allo spettatore un’azione partecipativa.
Infatti protagonista indispensabile
dell’opera di Erlich è sempre lo spettatore che assume un ruolo attivo, caratterizzato da un forte coinvolgimento sensoriale ed emotivo. Il percorso espositivo inizia a sorprendere già nel Cortile di Palazzo Reale, dove è allestita la monumentale installazione sitespeci c Bâtiment, creata nel 2004 per la Nuit Blanche di Parigi. Da allora è stata presentata in tutto il mondo, adattandosi alle caratteristiche dell’architettura locale. Il meccanismo espositivo è
tuttavia sempre lo stesso: appoggiata orizzontalmente a terra è posizionata la riproduzione della facciata di un edi cio, con balconi, nicchie, fregi, tettoie. I visitatori si “appendono” virtualmente alle decorazioni e un grande specchio inclinato a 45 gradi ri ette l’immagine a terra su un piano verticale, dando l’illusione di una facciata reale e la sensazione che la legge di gravità non esista più. Leandro Erlich è rappresentato da Galleria Continua e vive e lavora tra Buenos Aires, Parigi e Montevideo.
Il settimo lm della serie vede ancora una volta Cruise come protagonista
La grande s da è trovare e disinnescare una nuova arma che minaccia l’umanità
Il 12 luglio arriverà al cinema Mission: Impossible - Dead Reckoning Parte Uno, diretto da Christopher McQuarrie. È il settimo lm della serie, con protagonista ancora una volta Tom Cruise nei panni dell’agente Ethan Hunt della Imf (Impossible Mission Force), alle prese con la s da più pericolosa che abbia mai a rontato: trovare e disinnescare una nuova arma che minaccia l’umanità. Tra gli altri interpreti del lm, gurano Ving Rhames, Simon Pegg, Rebecca Ferguson, Vanessa Kirby, Henry Czerny e Frederick Schmidt.
Dopo i lavori di ristrutturazione, rinnovato il negozio sulla Fifth Avenue
In vista c’è un tto calendario di eventi legati al mondo dell’arte
Alexandre Arnault, vicepresidente esecutivo di Tiffany & Co., Gal Gadot e Anthony Ledru, rispettivamente presidente e amministratore delegato.
Ci sono voluti quattro anni, ma Ti any è tornata a brillare sulla Fifth Avenue di New York. La gioielleria più famosa al mondo conserva il vecchio fascino (confermata la facciata con la statua di Atlante frutto di restauro), pur aprendosi alla modernità, a cominciare dal nome, e Landmark. In vista per i prossimi mesi c’è un tto calendario di eventi dedicati all’arte. Ti any.com
Katy Perry si esibisce sul palco con le Rockettes durante la riapertura dello store di New York.
NEL 2021 LA PROPRIETÀ DI TIFFANY
È PASSATA NELLE MANI DI LVMH, COLOSSO FRANCESE DEL LUSSO GUIDATO DALLA FAMIGLIA ARNAULT, CHE HA SBORSATO 16 MILIONI DI DOLLARI.
Colazione da Ti any è il titolo di un celebre lm del 1961, diretto da Blake Edwards, con Audrey Hepburn (nella foto), tratto dall’omonimo romanzo di Truman Capote.
Quotazioni in forte rialzo per la tradizione ginevrina degli orologi creativi
Le case d’asta stanno registrano prezzi da record, complice la rarità di questi beni
La tradizione ginevrina degli orologi fantasy gode di grande fama in questo periodo, come dimostrano le quotazioni record registrate dalle ultime aste. La voglia di vintage fa da traino a una domanda di mercato verso questi beni, che probabilmente non ha precedenti nella storia. La scarsità dei pezzi sul mercato fa il resto.
Orologio a forma di croci sso, interamente in oro
Prezzo: 85mila sterline
Dove comprarlo: Somlo.com
Ciondolo di tartaruga, venduto da Sotheby’s nel corso di un’asta tenutasi a marzo, al prezzo di 27mila sterline
Orologio con ciondolo a forma di fragola disponibile all’interno del museo Patek Philippe di Ginevra. Patek.com
Spilla che riproduce una farfalla, presente nel museo Patek Philippe. Patek.com
Christies.com
Sothebys.com
Spilla Beetle, in vendita al prezzo di 14mila sterline. Antique-watch.com
EVENTS / NEWSLETTER / WEB/ SOCIAL / PODCAST / TV
MULTIMEDIALE
Rolex festeggia i 60 anni del modello Daytona rinnovando la linea Tra le principali novità, il nuovo calibro di manifattura 4131
Festeggia i 60 anni dalla creazione la collezione Daytona, una delle più note di tutta la Rolex, e lo fa con un aggiornamento della linea. Tra le principali novità, la cassa ridisegnata e l’adozione del nuovo calibro di manifattura 4131. Un’ulteriore innovazione è data dalla massa oscillante traforata e dalla decorazione a Côtes de Genève Rolex sui ponti. Disponibile anche nella versione in platino. Prezzo da 15.200 euro Rolex.com
Rispetto a qualche anno fa si sono ridotte le dimensioni, senza comunque sparire dal mercato La digitalizzazione dell’economia comporta meno contanti, ma più carte di pagamento
Nei mesi scorsi il marchio americano Telfar ha lanciato in commercio per la prima volta un portafoglio. Segno che la domanda di questo accessorio, che pure è cambiato tanto nel corso degli anni, è ancora molto sostenuta. Anche se cambia forma: diventa sempre più sottile in quanto c’è meno circolazione di contanti, ma al tempo stesso occorre un posto comodo e sicuro per conservare le carte di pagamento. A seguire una selezione dei modelli più recenti.
Prezzo: 390 euro ombrown.om
Brunello Cucinelli sceglie un design senza tempo per il suo nuovo modello in pelle di vitello.
Prezzo: 450 euro Shop.brunellocucinelli.com
Portafoglio Connolly in pelle, versione small.
Prezzo: 450 euro Connollyengland.com
Portamonete in tessuto di Gucci, come evidente dai disegni della casa italiana.
Prezzo: 420 euro Gucci.com
Per l’uomo che vuole distinguersi, un portafoglio in colore azzurro di Prada.
Prezzo: 445 euro Prada.com
MAGAZINE / EXPERIENCES / EVENTS / WEB / NEWSLETTER / SOCIAL
BFC MEDIA, PRESENTA L’EDIZIONE ITALIANA DI ROBB REPORT, IL BRAND EDITORIALE PIÙ FAMOSO AL MONDO PER IL LUSSO E IL LIFESTYLE. UN PROGETTO MULTIMEDIALE CHE COMPRENDE IL MAGAZINE, IL SITO ROBBREPORT.IT ED ESCLUSIVE EXPERIENCES. UN’OPPORTUNITÀ PER PROMUOVERE IL MEGLIO DELLA CREATIVITÀ DEL MADE IN ITALY IN TUTTO IL MONDO.
Pescheria Spadari è da sempre un sinonimo di qualità e prodotti freschi
Il negozio, ubicato a due passi dal Duomo, festeggia i 90 anni di attività
Un riferimento per il pesce a Milano esattamente da 90 anni. La pescheria Spadari è uno dei negozi storici più famosi del capoluogo lombardo (“C’è ancora il pesce in via Spadari” cantavano Cochi e Renato negli anni Settanta), grazie a una materia prima di altissima qualità che si combina con l’eleganza del luogo. Qualche anno fa ha cambiato sede e oggi si trova in Via Santa Maria Valle, non distante dal Duomo. Pescheriaspadari.it
IL RISTORANTE
Il dinner menù o re una vasta scelta tra antipasti, primi e secondi. Tra i piatti più gettonati, linguine allo scoglio e calamaretto grigliato.
ACQUISTI
Collegandosi al sito internet Pescheriaspadari.it, è possibile e ettuare acquisti di prodotti ittici, vino e liquori, pasta e cereali, nonché conserve e condimenti, con la possibilità di scegliere tra home delivery e ritiro in negozio.
La divisione Yachting Tales di Cassina punta sulle imbarcazioni di lusso
Esclusività e buon gusto caratterizzano le linee dell’azienda italiana
CON YACHTING TALES, LA SOCIETÀ BRIANZOLA VALORIZZA L’ARREDAMENTO PER BARCHE DI LUSSO PORTANDO A BORDO LE ICONE DEL DESIGN A FIANCO DEGLI ARREDI CONCEPITI DAI DESIGNER CONTEMPORANEI PIÙ INFLUENTI.
Lunga tradizione L’azienda lombarda vanta un’esperienza consolidata nel mondo nautico n dagli anni ‘50 quando iniziò ad arredare i grandi transatlantici.
I tratti caratteristici della sua produzione sono la realizzazione artigianale di interni su misura di altissima qualità e lo sviluppo di un arredamento fortemente personalizzato.
Cassina.com
Illuminazione sensoriale e volante riscaldato caratterizzano la gamma Bentley Azure
La nuova linea della casa britannica è commercializzata anche con motore ibrido
Bentley punta da sempre sul connubio tra prestazioni elevate e comfort sulle lunghe percorrenze. La tradizione si rinnova con la nuova gamma Bentley Azure, progettata per massimizzare il benessere del guidatore e dei passeggeri attraverso un design elegante, innovativi sistemi di assistenza alla guida e funzioni che migliorano l’umore, come l’illuminazione sensoriale d’atmosfera e il volante riscaldato. Disponibile con un motore V8 o ibrido.
Prezzo: da 212mila euro. Bentleymotors.com/en/models/bentayga
OPTIONAL TRA GLI OPTIONAL PIÙ ESCLUSIVI, DA SEGNALARE L’OROLOGIO MECCANICO BENTLEY MULLINER TOURBILLON REALIZZATO DA BREITLING. È IN ORO MASSICCIO, COL QUADRANTE IN MADREPERLA E 8 DIAMANTI, E VIENE REALIZZATO SU MISURA.
Il settore tecnologico è stato la grande sorpresa del 2023: nonostante il continuo rialzo dei tassi e un’in azione ben lontana dai target delle banche centrali, l’indice Nasdaq è salito del 27% da inizio anno, contro l’8% dell’S&P 500. In termini di livelli, siamo ritornati alle valutazioni di maggio 2021, solo 16% al di sotto dei massimi di novembre 2021 e ben 33% al di sopra dei minimi di ottobre 2022; si trattava del periodo della ripresa postCovid, con i tassi a zero e le continue immissioni di liquidità da parte delle banche centrali, mentre in azione e politica monetaria restrittiva erano decisamente al di fuori del radar degli investitori.
I vincitori
Il rimbalzo dei mercati non deve trarci in inganno: la performance è stata creata quasi esclusivamente dalle grandi “megacap” statunitensi, come Microsoft, Apple, Meta e Nvidia, grazie a risultati trimestrali migliori delle attese, mentre lo scenario macro, nel suo complesso, non porta allo stesso grado di ottimismo. Consideriamo che il resto della borsa ha languito o, addirittura,
ha registrato un calo: pensiamo all’indice del settore farmaceutico e della salute (con titoli come P zer, Johnson & Johnson), che ha perso il 6%, a quello del settore del consumo difensivo (con titoli come Coca Cola, Walmart, Procter & Gamble), che ha perso il 2%, e, per ultimo, a quello del settore bancario (colpito dal fallimento di SVB e First Republic) che ha perso il 15%. La star è stata Nvidia (+160%) che, con AMD (+85%), è società leader nel settore dei semiconduttori e, in particolare, del segmente delle schede gra che. Esse hanno raggiunto livelli di valutazione estremamente elevati e hanno abbondantemente surclassato le altre società del comparto, come Intel (+3,7%), Qualcomm (-5,4%), Broadcom (+30%), Qorvo (+4%), Skyworks Solutions (+9%), Micron (+39%). Di grande impatto è stata anche la performance di titoli meno volatili e speculativi, come Microsoft (+36%), Apple (+33%), Google (+40%), Amazon (+37%). Meta Platforms (+110%) è stata la seconda grande vincitrice, con un forte rimbalzo dai minimi toccati nel 2022, a seguito di un drastico programma di tagli al personale. Tesla
ha guadagnato il 40%, nonostante il rallentamento del mercato automotive e le guerre sui prezzi in alcuni mercati, in particolare la Cina.
Cautela sulle valutazioni La performance sorprendente del Nasdaq ha nuovamente provato l’estrema competitività dei grandi leader della tecnologia, che bene ciano di elevati margini di pro tto e di una straordinaria forza del brand. Fondamentale è il cosiddetto e etto Network, che permette di sfruttare il proprio dominio del mercato in ambiti chiave, come il software aziendale, internet e i microchip, per adattarsi a nuovi scenari di business e portare rapidamente in scala nuove iniziative.
Tuttavia, nemmeno i business di maggior successo rappresentano un a are a qualunque prezzo: non possiamo non osservare con cautela gli estremi raggiunti dalle valutazioni, per esempio osservando il rapporto tra prezzi e utili aziendali e tra prezzo e cash ow (generazione di cassa), che si attestano nuovamente sui livelli di “bolla” registrati nel 2021, prima del crollo dei listini tecnologici.
Le megacap della tecnologia trainano nuovamente i mercati nanziari
È fondamentale scegliere guardando ai multipli e agli scenari macroDI ROBERTO FALZONI E ALESSANDRO TAGLIETTI
Il tema risulta ancora più incidente se consideriamo il rialzo dei tassi e ettuato dalla Fed (da 0% a 5%, per il cosiddetto tasso e ettivo), che dovrebbe pesare sulle borse in quanto aumenta l’attrattività delle obbligazioni rispetto alle azioni, in particolare quelle che sono caratterizzate da forte crescita e valutazioni a premio, come appunto i titoli tecnologici.
Le prospettive per gli investitori Per gli investitori che mantengono una visione positiva sulle borse, i megacap della tecnologia costituiscono un mattone insostituibile nel portafogli. La forte concentrazione dell’interesse, sia dei
retail che degli istituzionali, su questo gruppo limitato di titoli, li porta ad apprezzarsi quando il mercato è rialzista, e a fornire maggiore protezione quando il mercato è ribassista, venendo impattatati negativamente solo da notizie speci che, come risultati e annunci. Preferiamo in particolare Microsoft, che è meno esposta a un rallentamento dell’economia, avendo un business diversi cato e in buona parte orientato alle imprese. Google e Meta possono essere oggetto di un moderato interesse, in quanto da un lato presentano le valutazioni meno divergenti dalla media delle borse, ma dall’altro sono fortemente concentrate sul settore delle
pubblicità, tipicamente oggetto di un forte calo della domanda in caso di recessione. Vediamo i maggiori rischi sul settore dei semiconduttori, che è particolarmente ciclico e potrebbe subire un violento impatto nel caso di un rallentamento del Pil, scenario che risulta probabile a fronte dell’e etto che, storicamente, il rialzo dei tassi ha avuto sulla crescita. Tendiamo a ridurre l’esposizione sui nomi più volatili e con valutazioni di cili da giusti care, come Nvidia, Amazon e Tesla. Per un posizionamento più cauto, consideriamo l’utilizzo di opzioni, vendendo contratti call per generare reddito a fronte della rinuncia a parte di un potenziale rialzo; i proventi potranno essere in contratti put per coprirsi da eventuali ribassi. Per la copertura, risultano particolarmente interessanti, oltre ai semplici put, di erenti combinazioni di contratti, come i cosiddetti butter y spread, che hanno costi inferiori e uniscono la protezione da un forte calo del titolo alla riapertura della posizione nel caso in cui la correzione superi una determinata soglia critica, per poi coprire ulteriormente nel caso di un crollo ancora più signi cativo.
Le imprese di maggiore successo sono quelle che valorizzano le persone
Il caso del coach di basket Wooden, che guidava i team con l’esempio
Le persone non sono ingranaggi che aiutano a macinare pro tti. Fino a quando in azienda non si terrà conto della persona in quanto essere umano, i rapporti all’interno dell’organizzazione saranno sempre freddi e impersonali.
Le imprese dovrebbero diventare dei luoghi nei quali ognuno possa avere il proprio riconoscimento
Il manager deve essere colui che è in grado di tirar fuori il meglio da ogni collaboratore.
Leadership ispirata
Il consulente e scrittore Denis Waitley, nel suo testo La psicologia dei vincenti, sottolinea: “Un vero leader deve trattare i suoi collaboratori con il massimo rispetto. Numerose ricerche sostengono che se consenti a una persona di raggiungere i suoi obiettivi personali all’interno di un’organizzazione, se puoi dimostrarle che sei veramente interessato ai suoi obiettivi personali,
e la tratti come un essere umano anziché un robot di carne, avrai maggiore successo”.
John Robert Wooden, dopo aver conquistato dieci titoli del campionato di basket collegiale Ncaa, è diventato allenatore, a ermandosi come uno dei più grandi di tutti i tempi. Un esempio importante di leadership. Tutti i suoi giocatori sostenevano (è deceduto nel 2010) che l’uomo più importante della squadra non era in campo: “Coach Wooden è un esempio di ciò che dovrebbe essere un bravo uomo”. Wooden è cresciuto in una fattoria dell’Indiana. La mamma gli ha insegnato il duro lavoro, dal papà ha ereditato la sua forza interiore.
Quest’ultimo gli ripeteva spesso: “Fai di ogni giorno il tuo capolavoro.”
Tutto questo gli ha permesso di diventare un leader agli occhi dei giocatori.
Aveva la capacità di insegnare motivando e generando entusiasmo.
“Essere in pace con sé stessi, sapere di aver fatto lo sforzo, il massimo sforzo possibile per fare ciò che è giusto. La vera felicità viene dalle cose nessuno ti può portare via”, sono stati i suoi motti.
Wooden credeva nelle persone e il suo stile dovrebbe essere di ispirazione per tante organizzazioni al ne di migliorarne il benessere all’interno.
Le persone devono essere considerate il cuore pulsante di una azienda, sono i primi clienti dell’impresa presso la quale lavorano. I dipendenti felici producono performance migliori.
Ognuno di noi desidera far parte di un progetto, sentirsi valorizzato, apprezzato, accompagnato. I manager che lo hanno compreso e applicato guidano aziende oride, nelle quali il benessere non è appannaggio di pochi.
Il commercio di soft drink per la pratica sportiva va a gon e vele I bene ci per la salute sono limitati a pochi contesti, circoscritti
Gli sport drink sono probabilmente tra le bevande più utilizzate in assoluto, anche se spesso in maniera impropria. Un errore che nasce dalla limitata conoscenza di ciò che è contenuto in questi prodotti.
Origini curiose
Prima un po’ di storia. Il capostipite di tutti gli sport drink, prodotto poi con dal noto brand americano Gatorade, il cui nome ricorda il coccodrillo, è nato non per l’uso che ne facciamo ora, bensì come reintegratore dopo fenomeni di forte dissenteria.
Da lì sono state tantissime le imitazioni, ma come tali praticamente nessuno si è posto il problema di valutare se fosse davvero così utile e
corretta la formulazione. Innanzitutto è bene sottolineare come non andrebbero consumate al di fuori della pratica sportiva, in quanto, oltre ai sali minerali, che si potrebbero perdere in qualsiasi condizione che ci faccia sudare, contengono anche dei carboidrati, quindi forniscono delle calorie. Ma non è detto che qualsiasi attività sportiva si stia praticando debbano essere utilizzati. In particolare dovrebbero essere correlati alla quantità di sudore, non in generale all’intensità dell’allenamento.
In più, il magnesio che è presente in tutti gli sport drink è praticamente inutile, in quanto questo minerale ha bisogno di un’irrorazione di sangue importante a livello intestinale, ma se
mi sto allenando dove pensiamo sarà dirottato il usso sanguigno se non verso i muscoli?
Il ruolo del magnesio
Ma allora perché è presente? Il motivo lo abbiamo visto prima: in caso di dissenteria, il sangue viaggia verso l’intestino, quindi in quel caso ha senso. Dunque basterebbe del semplice sale da cucina (mai assaggiato il sudore? È salato) in acqua, magari accompagnato da un succo di frutta per avere un sapore accettabile, ma se l’attività sica non supera l’ora e non provoca sudorazione importante, basta anche solo dell’acqua.
www.nutrics.it
DI ROBERTO CANNATARO / roberto-cannataro-rd-79a70938Si moltiplicano i tentativi di carpire online le credenziali degli utenti
Il quadro normativo non sempre tutela i clienti tru ati
DI PAOLO FRANCESCO BRUNO*I prestatori di servizi di pagamento si trovano a fare i conti con tentativi sempre più frequenti di frodi informatiche. Si tratta di procedure nalizzate ad appropriarsi in modo illegale delle credenziali di accesso ai servizi bancari online, per poi e ettuare operazioni di pagamento non autorizzate presso i conti bancari del malcapitato: il caso più noto è rappresentato dal phishing, ossia dalla richiesta via e-mail alla vittima di inserire dati personali attraverso un link a un sito clone di quello della propria banca, con le varianti del vishing (phishing per telefono) e dello smishing (phishing per sms).
La nuova frontiera dello spoo ng
Illeciti più articolati sono lo spoo ng, che si veri ca quando terzi mascherano e nascondono la propria identità, assumendo quella del prestatore dei servizi di pagamento, indirizzando e-mail, sms o telefonate in modo che il mittente sembri l’intermediario e, in ne, il man in the browser, che è costituito da un software malevolo (malware) che si interpone tra il computer della vittima e il sistema messo
a disposizione dal prestatore del servizio di pagamento. Al ne di prevenire ed evitare il compimento di tali illeciti, ovviamente, oltre a un servizio reso secondo standard tecnici e giuridici adeguati, è richiesto un dovere di adeguata custodia delle credenziali di accesso al cliente e, a tal riguardo, sono stati molti ed eterogenei gli interventi pubblicitari volti alla sensibilizzazione dei clienti sull’aspetto legato al comportamento concernente la custodia delle credenziali. Queste campagne, diventante ormai notorie, pongono l’utente dinnanzi a un dovere di diligenza non più scusabile e, sempre più spesso, sono citate dalla giurisprudenza che si è pronunciata su questi temi.
Tra consenso e ordine
Perno centrale della disciplina è il consenso del pagatore ossia il soggetto titolare di un conto di pagamento a valere sul quale viene impartito un ordine di pagamento ovvero, in mancanza di un conto di pagamento, il soggetto che impartisce un ordine di pagamento. Sulla distinzione tra consenso e ordine di pagamento la recente pronuncia del Tribunale
di Milano, 28 febbraio 2023, n. 1596, ha avuto modo di so ermarsi, sottolineando che l’ordine di pagamento è l’istruzione formale data dall’utente, il consenso invece rappresenta il presupposto volitivo dell’ordine di pagamento. Questa considerazione non è evidentemente oziosa o ne a sé stessa, dal momento che la disciplina dettata dal dlgs 11/2010, come ricorda la pronuncia di merito sopra citata, recepisce la distinzione tra i due concetti in armonia con l’evoluzione tecnologica e le procedure di autenticazione che consentono ai clienti di identi carsi e di disporre, a distanza, gli ordini di pagamento, istituendo, pertanto, una procedimentalizzazione della manifestazione del consenso da parte del pagatore. Si tratteggiano e distribuiscono così le aree connesse ai rischi derivanti, tra le altre cose, dalle condotte fraudolente dei terzi che simulano un consenso del pagatore, dando avvio a un’operazione di pagamento non voluta.
Le barriere antintrusione Venendo così agli obblighi cui è tenuto l’utente, vi è quello principale
Il caso più noto è rappresentato dal phishing, ossia dalla richiesta via e-mail alla vittima di inserire dati personali attraverso un link a un sito clone di quello della propria banca, con le varianti del vishing (phishing per telefono) e dello smishing (phishing per sms)
per cui, non appena riceve uno strumento di pagamento, deve realizzare tutte le ragionevoli misure idonee a proteggere le credenziali di sicurezza personalizzate.
Le condotte che possano determinare una dispersione delle credenziali, ovviamente, non possono essere tutelate ed è per questo che viene richiesto all’utente non solo di custodire in luoghi sicuri le credenziali, ma anche di non attuare comportamenti che compromettano la segretezza dei dati ricevuti
Recentemente la Suprema Corte ha avuto modo di rimarcare l’esclusiva
responsabilità del cliente che abbia consegnato i codici personali a terzi, rispondendo verosimilmente a una e-mail di phishing, così da consentire l’e ettuazione di una disposizione di boni co dal conto del danneggiato (Cass. 13 marzo 2023, n. 7214).
In conclusione, al di là di comportamenti legati alla volontaria consegna di credenziali a favore di soggetti terzi, che escludono in apicibus la possibilità di imputare responsabilità in capo al prestatore del servizio di pagamento, le condotte colpose con cui l’utente
consegna - a seguito di un comportamento illecito di terzile credenziali personali non sono tutelate dal nostro ordinamento, dal momento che attraverso l’uso delle credenziali da parte di un terzo, che assume a tutti gli e etti le vesti dell’utente, viene a formarsi il consenso del pagatore che esenta da responsabilità il prestatore del servizio.
*Salary partner dello studio legale Zitiello e Associati
Il settore dell’orologeria di lusso ha ormai le caratteristica di una vera asset class
I lunghi tempi d’attesa per il nuovo spingono le quotazioni dei modelli classici
Non è una novità, ma è bene ripetere ancora quanto il settore dell’orologeria di lusso sia diventato ormai un asset d’investimento alternativo su cui puntare l’attenzione. Che si sia grandi esperti o semplici appassionati, la diversi cazione in orologi di pregio può dare enormi soddisfazioni anche sul breve periodo. Secondo l’ultimo report di Deloitte il mercato di gioielli e orologi nel biennio pandemico ha conosciuto un’evoluzione senza precedenti, anche grazie alla crescente disponibilità di beni proposti in asta in modo virtuale, con ottimo riscontro da parte del mercato. Continua ad essere ristretto il novero dei collezionisti che partecipano alle o erte per lotti di alto valore, ma sono molti i piccoli investitori che hanno partecipato con grande interesse alle molteplici aste di valore medio-basso che si sono tenute nel corso dell’anno passato. Rientrando nella famiglia dei luxury & vintage goods, sono soprattutto gli orologi dei grandi produttori europei ad esercitare una forte attrazione sui collezionisti di tutto il mondo. Se la crescita senza precedenti degli orologi di pregio alle aste prosegue,
molto è anche attribuibile alla di coltà di accedere a pezzi di nuova fabbricazione delle più grandi maison svizzere, tra cui Rolex e Patek Philippe, per i lunghissimi tempi d’attesa (senza certezze di risultato). Il più alto top lop della maison più forte del settore, Phillips, è un George Daniels del 1992 che nel mese di novembre ha superato i cinque milioni di dollari, eccedendo di oltre un milione il valore di stima, grazie alla propria unicità e a un valore storico eccezionale. PRIVATE ha voluto approfondire il mercato e suoi segreti con Giacomo Cora, responsabile dipartimento Orologi Wannenes, casa d’aste specializzata che nella sede di Montecarlo ha in programma una vendita di alta fascia il prossimo 20 luglio.
La grande richiesta per i modelli storici e rari ha portato a spendere oltre 20 miliardi dollari nel 2022 alle aste di tutto il mondo. Veri cate anche voi una crescita costante del comparto? È destinato a salire ancora?
il mercato è in costante crescita e abbiamo notato un grande incremento nell’ultimo anno.
Nell’orologeria da polso, il vintage sta riscuotendo un grande successo, vi è un ritorno al passato, molti collezionisti hanno riscoperto l’amore per i modelli storici e una ricerca dei modelli rari, particolari allo stesso tempo preziosi. Un ritorno ai classici, l’orologeria dagli anni ’40 al 1960 dimenticata e messa da parte negli ultimi anni, da circa un anno sta risorgendo con ottimi risultati. Si è riscoperto l’orologio da taschino, il mercato era completamente fermo no a poco tempo fa, era un settore che nessuno voleva trattare, soprattutto per la di coltà nelle datazioni e nelle ricerche storiche, ma nel marzo del 2022 ho creato un’asta (la 389) che ha dato uno scossone al mercato, è stato un grande successo. Abbiamo o erto ai collezionisti qualcosa che nessuno trattava e cosi facendo questo settore di nicchia è ripartito. Il successo è stato talmente grande che ho ripresentato una nuova asta a dicembre 2022 (asta 435) che ha avuto oltre il 90% di venduto, incasso maggiore del precedente sottolineando la crescita e l’interesse dei nostri clienti per questo settore. Anche il segmento degli orologi a pendolo sta crescendo, infatti a
ne settembre 2023 abbiamo in programma un’asta con un catalogo molto particolare, con orologi dalla ne del 1600 ai primi del ‘900. La prima parte del catalogo sarà dedicata agli orologi da tasca rari e preziosi, con un occhio di riguardo all’orologeria ginevrina del 700 e alle grandi complicazioni dell’800 e, la seconda parte, dedicata ad un’importantissima raccolta di orologi a pendolo e da appoggio provenienti della collezione personale di Osvaldo Patrizzi, noto personaggio legato al mondo dell’orologeria.
Quali sono i modelli più richiesti dai collezionisti? Quali le caratteristiche imprescindibili?
I collezionisti ricercano orologi rari, serie limitate, con complicazioni, forniti di set completo e in condizioni eccellenti. Ovviamente la completa originalità dell’oggetto è il punto fondamentale. Se l’orologio proviene da una collezione di un personaggio famoso o nel caso di orologi storici o se sono presenti documenti di archivio, o se l’orologio è stato pubblicato in qualche libro o rivista, menzioni… sono tutti fattori che fan sì che l’oggetto risulti essere maggiormente collezionabile e desiderabile.
Da qualche anno avete una sede a Montecarlo in cui nalizzate le aste di preziosi e orologi, che tipo di clientela avete raccolto?
La nostra clientela è mondiale, abbiamo privati, grandi collezionisti e commercianti. L’orologeria da
polso fa da padrona a Montecarlo, selezioniamo costantemente orologi da polso per poter o rire sempre il meglio ai nostri clienti.
Lei si occupa non solo di orologi da polso ma anche di quelli da tasca. Di che mercato stiamo parlando?
Dirigendo il dipartimento orologi, mi occupo di qualsiasi segnatempo, dall’orologio da tasca, al polso, agli orologi d’appoggio storici alla pendoleria. Forniamo un servizio a 360 gradi al cliente, ogni tipologia di orologio ha il suo mercato e la sua asta. Attualmente abbiamo scisso l’orologeria da polso da quella storica, in quanto i settori sono complementari ma di erenti, puntando sempre di più ad avere aste monotematiche e specialistiche, o presentando collezioni private mediante la creazione di cataloghi speci ci, cercando di valorizzare e presentare al meglio gli orologi alla nostra clientela, con la creazione di cataloghi che rimangono veri e
propri libri di consultazione per gli appassionati ed i collezionisti.
Ci potete dare qualche anticipazione sulle prossime vendite di luglio che si terranno a Monaco?
L’asta quest’anno di orologi si terrà il 20 luglio 2023 con esposizione allo yacht club e come di consueto presenteremo una selezione di pezzi rari e preziosi. In questa edizione avremo delle serie limitate prodotte da importanti orologiai indipendenti, le micro brand del lusso e della ricercatezza, per citare alcuni orologi che avremo in asta: il n. 12 di 15 prodotti dell’Athis di Daniel Roth, il Lunar Day PROTOTIPO di Marc&Darnò, oppure orologi iconici come ad esempio l’Audemars Piguet Royal Oak Triliner serie limitata prodotto in tre esemplari, o il meraviglioso Patek Nautilus Chronograph 5980/1, o i celebri Nautilus 3700, 3800, e tanti Rolex, Cartier, insomma orologi per tutti i gusti.
Il podio è appannaggio dei calciatori, con CR7 davanti a Messi e Mbappè
Tra le donne spicca la tennista Williams, che si ferma al 49esimo posto
RANKING
CAMPIONI
I dieci sportivi più pagati al mondo sono ancora una volta tutti uomini e, secondo le rilevazioni di Forbes, hanno incassato collettivamente 1,11 miliardi di dollari (al lordo delle tasse) tra il 1° maggio del 2022 e il 1° maggio del 2023. Il podio resta interamente occupato da calciatori: il primo in classi ca è Cristiano Ronaldo - che dopo un anno e mezzo al Manchester United è volato negli Emirati Arabi Uniti per giocare come attaccante nell’Al Nassr: nei 12 mesi ha guadagnato un totale di 136 milioni di dollari, tra compensi “sul campo”, pari a circa 46 milioni di dollari (salario, bonus, premi in denaro) e “fuori dal campo” (90 milioni di dollari tra sponsorizzazioni, licenze, pubblicità ecc.). Giusto per avere un termine di paragone: la donna più pagata nel mondo del calcio, Samantha Kerr (che gioca nel Chelsea), guadagna circa 530mila dollari l’anno. Il dato si riferisce agli ingaggi per il 2021/22 e – va detto – fa riferimento ai soli guadagni “in campo”: non tiene conto infatti dei contratti di sponsorizzazione, che aumentano di parecchio le entrate e ettive. Ma il divario resta comunque impressionante. Estendendo la classi ca di Forbes ai 50 atleti più pagati al mondo invece, compare un’unica donna: la tennista Serena Williams, in 49esima posizione con un compenso complessivo di 45,3 milioni di dollari negli ultimi 12 mesi. Vediamo di seguito chi sono gli sportivi più pagati al mondo secondo la classi ca dei Most Paid Athletes 2023 stilata da Forbes.
Serena Williams
1 CRISTIANO RONALDO GUADAGNO COMPLESSIVO LORDO:
136 MILIONI DI DOLLARI
GUADAGNI SUL CAMPO:
46 MILIONI DI DOLLARI
GUADAGNI FUORI DAL CAMPO:
90 MILIONI DI DOLLARI
NAZIONALITÀ: PORTOGALLO
ETÀ: 38 ANNI
SPORT: CALCIO
2 LIONEL MESSI
GUADAGNO COMPLESSIVO LORDO:
130 MILIONI DI DOLLARI
GUADAGNI SUL CAMPO:
65 MILIONI DI DOLLARI
GUADAGNI FUORI DAL CAMPO:
65 MILIONI DI DOLLARI
NAZIONALITÀ: ARGENTINA
ETÀ: 35
SPORT: CALCIO
3 KYLIAN MBAPPÉ
GUADAGNO COMPLESSIVO LORDO:
120 MILIONI DI DOLLARI
GUADAGNI SUL CAMPO: 100 MILIONI DI DOLLARI
GUADAGNI FUORI DAL CAMPO:
20 MILIONI DI DOLLARI
NAZIONALITÀ: FRANCIA
ETÀ: 24 ANNI
SPORT: CALCIO
4 LEBRON JAMES
GUADAGNO COMPLESSIVO LORDO:
119,5 MILIONI DI DOLLARI
GUADAGNI SUL CAMPO:
44,5 MILIONI DI DOLLARI
GUADAGNI FUORI DAL CAMPO:
75 MILIONI DI DOLLARI
NAZIONALITÀ: USA
ETÀ: 38 ANNI
SPORT: BASKET
5 CANELO ÁLVAREZ
GUADAGNO COMPLESSIVO LORDO:
110 MILIONI DI DOLLARI
GUADAGNI SUL RING:
100 MILIONI DI DOLLARI
GUADAGNI FUORI DAL RING:
10 MILIONI DI DOLLARI
NAZIONALITÀ: MESSICO
ETÀ: 32 ANNI
SPORT: BOXE
Una casa appartenuta all’attrice Emily Blunt e al marito John Krasinski tra il 2014 e il 2016 a Los Angeles è ora disponibile per essere a ttata. Il prezzo però non è esattamente accessibile: 30mila dollari al mese. È quanto riporta il sito web Mansion Global, spiegando che la proprietà situata sulle colline di Hollywood – con cinque camere da letto – è stata venduta per 3,5 milioni di dollari ormai sette anni fa dalla coppia, che si è trasferita a New York. Distribuita su un unico piano, la casa è stata costruita nel 1965, ma da allora è stata oggetto di importanti lavori, ad esempio è stata predisposta per la domotica, pur mantenendo elementi caratteristici della metà del secolo scorso. Il terreno, che si estende per circa un terzo di acro, comprende un cortile con piscina di acqua salata e vista sulle montagne e sullo skyline della città. Lo spazio esterno comprende anche un patio in pietra, una fontana e una loggia coperta. Volendo la casa si può anche acquistare, per circa 6 milioni di dollari.
È stato battuto all’asta per la cifra record di 25 milioni di dollari un diamante blu noto come Bulgari Laguna Blu. L’acquirente, anonimo, ha fatto la sua o erta al telefono in occasione dell’asta “Magni cent Jewels and Noble Jewels” organizzata da Sotheby’s a Ginevra. Il Bulgari Laguna Blu - creato nel 1970 da Bulgari come anello - è un diamante blu Fancy Vivid da 11,16 carati, tra le gemme più rare al mondo e caratterizzato da una saturazione del colore eccezionale. Complessivamente, la vendita di Sotheby’s ha registrato la migliore performance degli ultimi cinque anni, realizzando un incasso totale di circa 85.430 dollari. Il top lot è stato ovviamente proprio il Bulgari Laguna Blu.
FASHION
PREFALL 2023 DEL BRAND DI BORSE FURLA
Furla, l’azienda fondata a Bologna nel 1927 da Aldo e Margherita Furlanetto, ha scelto la supermodella russa Irina Shayk come volto della sua nuova campagna per l’Autunno 2023. La Shayk è una delle fashion icon e modelle più richieste al mondo. Al centro le silhouette distintive del marchio con le loro forme tonde e angolari, immerse in una miriade di colori intensi e vivaci texture. Gli scatti sono di Koto Bolofo e Paolo Zambaldi. Nata in Russia nel 1986, Irina ha iniziato la sua carriera nella moda nel 2007 e da allora ha lavorato per alcune delle marche più prestigiose, tra cui Vivienne Westwood, Jean Paul Gaultier, Burberry e Marc Jacobs. Inoltre ha s lato per numerosi brand di lusso come Schiaparelli, Jacquemus, Versace, Moschino, Calvin Klein e Intimissimi. Irina Shayk è anche un’attrice e ha recitato in lm come “Hercules” del 2014 e “Un giorno di pioggia a New York” del 2019. Ha anche partecipato a vari programmi televisivi, come “Russia’s Next Top Model” e “Lip Sync Battle”. Oltre alla sua carriera nel mondo della moda, Irina Shayk è anche mamma di Lea, avuta dal suo ex partner Bradley Cooper. La modella è molto attiva sui social media, dove condivide la sua vita professionale e personale con i suoi numerosi fan: solo su Instagram è seguita da quasi 23 milioni di follower. Furla.com
Lorella Cuccarini, classe 1965, si è mostrata a Sanremo 2023 in splendida forma. L’artista segue ormai da tempo il metodo Calisthenics, un workout intenso che regala un sico mozza ato. Ma in cosa consiste? Attualmente, rivela lei stessa, “la regola fondamentale per me è la costanza: fare anche poco, ma tutti i giorni. In quest’ultimo anno alterno lezioni di Metabolico e di Calisthenics, due discipline che si avvicinano molto alla preparazione atletica per la ginnastica artistica: un’ora al giorno”. In particolare, il Metabolico è l’allenamento con i pesi, indispensabile per aumentare la massa magra e di conseguenza alzare il metabolismo basale, toni cando i muscoli. Il metodo Calisthenics, invece, usa la resistenza e il peso del corpo per e ettuare esercizi quali sit-up e i piegamenti su braccia. Migliora notevolmente le capacità psicomotorie come equilibrio, agilità e coordinazione, ma soprattutto, è un’attività duale, sia aerobica sia anaerobica, in grado di bruciare molte calorie ed in particolare grassi. “Altro consiglio è quello di camminare. Se non si ha tempo per andare in palestra, basta una mezz’ora al giorno, ad una bella andatura: è un toccasana”, aggiunge. In ne un suggerimento: “Consiglio di mangiare sano e pulito. Senza privarsi di nulla, variando spesso. Carboidrati: soprattutto riso o pasta integrale. Due spuntini al giorno con frutta, frutta secca, barrette proteiche. Spesso, per perdere peso si diminuisce il numero dei pasti; io per stare in forma e mantenere alto il metabolismo, mangio 5 volte al giorno”.
HOSPITALITY
Park Hyatt Milano, hotel 5 stelle lusso a due passi dal Duomo di Milano, si colora di Mediterraneo. L’esclusivo albergo ha infatti da poco inaugurato un nuovo allestimento (disponibile no alla ne di settembre) che riporta alle atmosfere dell’isola di Capri. E per enfatizzarlo ulteriormente, il cocktail bar del Park Hyatt Milano, il Mio Lab, ha deciso di proporre due nuovi cocktail in grado di esaltare i sapori capresi. Perfetti per un aperitivo estivo. Si tratta dello 50 Special, un collins a base di gin aromatizzato allo za erano, limone, sciroppo al rosmarino, bitter alla mandorla e soda. E di Faraglioni, un drink frizzante che si ispira alle tre formazioni rocciose che si trovano a sud-est dell’isola di Capri. Un cocktail a base di Campari, lampone, vaniglia e Franciacorta rappresenta invece l’o erta di Mio Lab per coloro che cercano un gusto avvolgente e di carattere.
Elementi decorativi e nuovi arredi arricchiscono la facciata, l’ingresso dell’hotel, i tavoli del ristorante La Cupola Lounge (dove nel menù sono state inserite proposte di piatti della tradizione caprese) e il cocktail bar Mio Lab, allestiti secondo i colori, i profumi e le decorazioni tipiche dell’isola. A dominare sono il giallo, il bianco, il blu e l’azzurro. Un’attenzione particolare è stata dedicata a tutte le decorazioni oreali, curate da Anna Flower Designer, tra bouganville, piante di agrumi e limoni. Hyatt.com
CELEBRATION
ASTON MARTIN CELEBRA I SUCCESSI IN FORMULA 1®
CON LA NUOVA DBX707 AMR23 EDITION
Per celebrare successi in Formula 1®, arriva la DBX707 AMR23 Edition, che valorizza le caratteristiche sportive del SUV extralusso del marchio. Una selezione di colori e niture uniche, realizzata dal servizio di personalizzazione Aston Martin, Q by Aston Martin. L’edizione AMR23 o re elementi esclusivi per gli esterni, tra cui la vernice Podium Green, un badge Q by Aston Martin sul parafango e pinze dei freni Aston Martin Racing Green. Ulteriori dettagli della AMR23 sottolineano il legame con la F1®, come gli accenti lime sul body kit in carbonio che ricordano quelli presenti sia sulla monoposto AMR23 F1® che sulla O cial Medical Car della Formula 1®. Negli interni,
la AMR23 Edition aggiunge cuciture a contrasto lime agli interni Inspire Sport Duotone Onyx Black / Eifel Green, impiallacciature in bra di carbonio e satin scuro. Il logo AMR23 compare anche sui listelli sottoporta.
“Stiamo gareggiando con successo all’apice del motorsport e questo rappresenta un punto fondamentale nella nostra strategia di marchio e di prodotto. Non vediamo l’ora di tifare ancora una volta l’Aston Martin Aramco Cognizant Formula One® Team nella prossima gara in Italia”, dichiara Alex Long, responsabile prodotto e strategie di mercato di Aston Martin. Astonmartin.com
UpsideTown promuove tramite crowdfunding il collocamento di un fondo di private equity
Luigi Ucci (ceo): “Target a 100 milioni per supportare lo sviluppo delle comunità energetiche”
“Negli ultimi tempi vi è stata una crescita importante degli investimenti alternativi dettata sia dalla volontà di accrescere la diversi cazione del portafoglio, sia dalle di coltà delle asset class tradizionali. Il nostro obiettivo è favorire l’accesso ai mercati istituzionali anche agli investitori individuali”. Così Luigi Ucci, fondatore e chief executive o cer di UpsideTown, sintetizza lo spirito della ntech, che ha messo in piedi un portale per nanziare operazioni di investimento nei comparti real estate e green energy.
Come nasce l’idea di business? Dalla constatazione, da una parte, dei bisogni di mercato, dall’altra delle nuove frontiere che si aprono con lo sviluppo tecnologico. Da una serie di incontri a Londra con investitori, ci siamo resi conto che vi era uno spazio di mercato nel segmento degli illiquidi, in particolare per operazioni di taglia media, cioè tra 1 e 20 milioni di euro.
Il nostro obiettivo è contribuire alla rivoluzione digitale dell’investimento, abbattendo le barriere all’ingresso a deal istituzionali da parte di ampi segmenti di pubblico, e o rendo alle
imprese un canale di nanziamento alternativo. Operiamo tramite una piattaforma online vigilata, puntando su semplicità e agilità del processo di investimento.
Come nasce l’idea di puntare sui due settori del real estate e della green energy?
Forti dell’esperienza individuale del nostro team e del track record del gruppo Praxi, storico marchio della consulenza italiana e azionista di riferimento di UpsideTown, abbiamo deciso di puntare su questi comparti dell’economia, che stanno cambiando volto sotto la spinta della doppia transizione in corso: ambientale e tecnologica.
Il nostro obiettivo è costruire un portafoglio di iniziative di qualità istituzionale votato alla diversi cazione e all’innovazione di prodotto: lo faremo selezionando un mix di operazioni di erenti per pro lo di rischio, asset class target, allocation geogra ca e destinatari. Proprio su questi ultimi, de niremo una pipeline di iniziative dedicate a clientela retail, cui a ancheremo speci che opportunità con taglio pensato per i professionali.
Come scegliete gli investimenti?
Selezioniamo operazioni di qualità, in possesso di solidi razionali e prospettive di redditività. Il nostro processo decisionale è stringente e codi cato, in linea con le previsioni normative. Le operazioni pubblicate sul portale vengono preventivamente sottoposte a due diligence e in un secondo step ad approvazione del cda, che valuta non solo la coerenza e sostenibilità del business plan, ma anche il track record dei soggetti proponenti. Per le operazioni in fundraising, pubblichiamo sul portale un set completo di informazioni, per favorire scelte di investimento consapevoli e un’attenta e autonoma gestione dei rischi.
Ci sono novità in cantiere?
Con P&G Sgr abbiamo appena avviato il primo collocamento digitale di un fondo di private equity in Italia. È un prodotto con target di raccolta da 100 milioni di euro e ticket minimo 100mila euro, che può essere sottoscritto sia da investitori professionali tramite la nostra piattaforma, sia da clientela retail, in questo caso o attraverso la Sgr, con ticket minimo di 500mila
euro, o tramite un intermediario abilitato alla consulenza, purché il totale degli investimenti in Fia riservati non superi il 10% del portafoglio nanziario. Il fondo investirà prevalentemente nel capitale di rischio di Pmi e startup innovative italiane dedicate al comparto delle energie rinnovabili con un focus sulle comunità energetiche, con una diversi cazione del sottostante in ottica di riduzione del rischio.
Il veicolo avrà una durata prevista di sei anni e un rendimento target del 9,6% annuo. Un prodotto che intercetta interessanti bene ci scali dovuti sia alla possibilità di detrazione/deduzione del 30% del capitale investito (investimenti in Pmi e start-up innovative), sia alla sua
natura Pir compliant (detassazione sui capital gain).
Ai bene ci scali già citati, si aggiunge la possibilità di accedere a nanziamenti a fondo perduto per il 40% della spesa in caso di sviluppo delle comunità energetiche nei comuni con meno di 5mila abitanti.
Perché proprio le comunità energetiche?
Si tratta di uno sviluppo molto interessante in direzione della transizione energetica. Costituite da privati cittadini, enti e imprese, le comunità consumano energia autoprodotta con impianti alimentati da fonti rinnovabili e hanno come scopo principale quello di fornire bene ci ambientali, economici o
sociali ai propri membri e alle aree in cui operano. Per questo sono previsti incentivi pubblici, a cominciare dal Pnrr.
Avete contatti con private bank e family o ce?
I colloqui sono costanti sia con i professionisti che seguono i clienti con patrimoni importanti, sia con le strutture di gestione dei capitali familiari e riguardano non solo i possibili ritorni nanziari, ma anche gli aspetti scali. L’interesse si focalizza maggiormente su prodotti come il fondo, centrati su clientela professionale, interessata ad accedere a uno strumento innovativo, sostenibile e anticiclico rispetto all’attuale fase di mercato.
Il veicolo investirà prevalentemente nel capitale di rischio di Pmi e startup innovative italiane dedicate al comparto delle rinnovabili
Con l’arrivo della stagione estiva, per molti crescono le preoccupazioni relative alla propria linea. L’inverno è ormai nito ed è tempo di rimetterci in moto per perdere i chili accumulati durante le feste. Come possiamo farlo in maniera rapida e salutare? Le diete oggigiorno sono davvero tante, interval fast, ipoglicemia, ipoglucidica, iperproteica, della pizza, liquida… Tutte hanno il potenziale per funzionare e tutte possono essere un fallimento. Perché una dieta sia e cace e duratura dobbiamo rispettare alcuni punti fondamentali e mettere in atto piccole ma importanti strategie che ci porteranno al successo.
Renditi più sensibile
No, non si parla di animo, ma di muscoli. Quando mangiamo, una volta assorbiti e riversati nel torrente ematico i nutrienti, avremo due scelte: nutrire i muscoli e riempire le riserve o accumularli come grasso. L’allenamento, oltre a consumare glicogeno, rende più sensibili i nostri muscoli che saranno più recettivi nei confronti dei nutrienti. Ricorda
che più è intenso l’allenamento, più sarà e cace lo stimolo: pesi sono particolarmente indicati a questo scopo.
Consuma più di quanto mangi Molti clienti mi dicono: ”Io mangio sano…” Questa dovrebbe essere la scelta a prescindere dalla dieta. Quello che bisogna osservare è un regime leggermente ipocalorico rispetto al consumo calorico giornaliero. Già solo 300 calorie in meno rispetto al consumo giornaliero, ci permetterà di perdere 1 kg in un mese.
Non avere paura dei carboidrati
Una volta garantita la quota proteica giornaliera di circa 1 gr per kg di peso, il resto dovrà essere distribuito tra grassi e carboidrati in funzione dell’attività quotidiana. Se ci alleniamo ogni giorno, non dobbiamo certo aver paura di mangiare carboidrati saranno loro la nostra prima fonte di energia.
Sìi più attivo Mantenersi attivi e svolgere quotidianamente, attività motoria
a bassa intensità ci permetterà di perdere mediamente un altro chilo al mese. Un esempio è la camminata, considerate circa 0,7 calorie x km x kg di peso corporeo, vale a dire che un uomo di 80 kg consumerà circa 60 calorie a km semplicemente camminando. Questo vuole dire 1,5 kg, circa, di grasso in meno al mese camminando per meno di 5 chilometri ogni giorno.
Adegua la dieta alle tue abitudini Non impazzire quindi su grammi o distribuzione degli alimenti, puoi scegliere di dividere le proteine dai grassi o di fare pasti tutti uguali e fare 2, 3 o 5 pasti non sarà determinante. Adegua la dieta alle tue abitudini, in modo che non sia un peso, Ricorda, consulta un medico prima di iniziare qualsiasi regime dietetico e attività sportiva.
*Personal trainer, osteopata. Titolare di Universo e personal trainer
Bu a (gestore): “Banche centrali verso lo stop al rialzo dei tassi”
Puntano con decisione sui mercati emergenti le strategie di AcomeA Sgr, come racconta in questa intervista Giovanni Bu a, senior fund manager azionario della società di gestione del risparmio.
Su quali geogra e puntate per i prossimi mesi?
Le valutazioni dei mercati emergenti trattano a livelli molto attraenti e sono sui minimi da almeno 10 anni. Sotto la spinta della riapertura della Cina, cresceranno circa del 4% contro una crescita dei paesi occidentali dello 0,9%. Inoltre, il ciclo dei rialzi della Fed sembra vicino alla conclusione, il che dovrebbe deporre positivamente per l’asset class che ha storicamente mostrato una correlazione negativa con l’andamento del dollaro americano. Da un punto di vista macroeconomico, le economie emergenti sono poi più solide rispetto a qualche anno fa essendo meno vulnerabili a shock esterni.
Quali sono, a suo avviso, le possibili mosse delle principali banche centrali emergenti?
Il ciclo dei rialzi da parte della Fed e della Bce sembra avviarsi verso
la conclusione. Mentre per questi mercati forse è prematuro parlare di un possibile taglio dei tassi entro la ne dell’anno, la situazione nei paesi emergenti è di erente. Se nei mercati sviluppati l’in azione è in molti casi demand push, nei mercati emergenti è stata più cost push e sta rientrando velocemente a livelli accettabili, con la normalizzazione del commercio internazionale e delle supply chain. Questo potrebbe lasciare più spazio alle banche centrali emergenti di tagliare i tassi una volta concluso il ciclo dei rialzi americano, senza forti ripercussioni sui tassi di cambi, con conseguenze positivi sui corsi azionari.
Dove vedete le migliori opportunità?
Ne abbiamo recentemente discusso in una delle nostre live disponibile su YouTube. In questo momento il nostro focus è su Cina e Brasile. Dopo la ne della Zero Covid Policy, i consumatori cinesi sono ancora restii a spendere, come testimoniato dal crescente livello dei depositi bancari e dalle ultime trimestrali di aziende legate all’economia domestica, come Alibaba. Ad accentuare il pessimismo, mercato immobiliare ancora in crisi, disoccupazione giovanile molto elevata
e tensioni geopolitiche. La ripresa richiederà più tempo, quindi, ma ci aspettiamo manovre di stimolo ai consumi da parte del Governo. Il Brasile, invece, tratta a valutazioni molto appetibili.
Il Governo si è dimostrato abbastanza equilibrato nelle scelte di politica economica con l’approvazione del scal framework, ben accolto dal mercato. L’in azione sta poi rallentando sensibilmente lasciando spazio a un taglio dei tassi di cui dovrebbero bene ciarne soprattutto quei settori a lunga duration come e-commerce e health care.
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Banca Generali ra orza la consulenza per la clientela imprenditoriale
Ameli: “Trasparenza dell’o erta e focus sull’arte per crescere ancora”
Secondo diverse ricerche, la maggior parte dei risparmiatori italiani (contro il 48% a livello europeo) ritiene che la gestione delle proprie esigenze di investimento sia diventata più complessa negli ultimi anni. Motivo per cui sta crescendo la richiesta di consulenza nanziaria, sia per proteggere il patrimonio, sia per far crescere la propria impresa.
Bisogni eterogenei da soddisfare Considerata l’eterogeneità dei bisogni e delle preferenze di modello di servizio fra tutte le generazioni, la piena comprensione dei dogmi e dei valori dei clienti è un passaggio fondamentale per incrementarne la soddisfazione e la ducia, oltre che la percezione del valore generato. “Le incertezze dovute all’attuale policrisi e alla volatilità dei mercati fanno sentire i risparmiatori più indecisi e meno preparati rispetto alle decisioni d’investimento più complesse e, quindi, più ricettivi a consigli e indicazioni. I gestori patrimoniali hanno dunque una grande opportunità per creare valore per i propri clienti, aiutandoli a navigare nella complessità in modo e ciente”, spiega Stefano Lenti, responsabile
dell’area reti consulenti nanziari di Banca Generali. In risposta a questo trend la terza private bank italiana sta intensi cando i servizi dedicati. Il team di corporate advisor guidato da Maria Ameli, a ancati da partner d’eccellenza nelle singole nicchie nanziarie, si occupa di a ancare gli imprenditori in momenti di discontinuità aziendale, che spaziano dal supporto alla realizzazione di operazioni di nanza straordinaria (project nancing, apertura mercato dei capitali, internazionalizzazione, passaggi generazionali, private equity, ipo, emissione di bond) alla consulenza sulla posizione nanziaria, passando per il monitoraggio di soluzioni di nanza agevolata, il supporto alle operazioni straordinarie e l’attuazione di percorsi di sostenibilità di lungo periodo.
Il modello di business vede l’erogazione dei servizi alla clientela attraverso un sistema di “architettura aperta”, dove la banca cura in prima persona l’origination dell’operazione e monitora l’esecuzione dei servizi svolta attraverso partnership con
operatori “best-in-class” per le singole tipologie di attività.
L’operatività è fortemente incentrata sull’a ancamento a consulenti nanziari e clienti imprenditori direttamente sul territorio, con oltre 40 aule formative, eventi aperti al pubblico e oltre 30 incontri clienti realizzati su tutto il territorio nazionale tra settembre 2022 e maggio 2023.
Venendo alle ultime iniziative presentate, a inizio marzo la banca ha ospitato presso il Training & Innovation Hub di Milano il lancio del “Modello Global Finance”, realizzato in partnership con la boutique di consulenza nanziaria IR Top Consulting, che si sostanzia in un percorso tailor-made di Academy per a ancare le aziende nei processi di crescita favorito da uno sviluppo delle competenze nanziarie, organizzative e manageriali.
Il progetto si colloca nel più ampio percorso di competitività delle imprese per raggiungere gli obiettivi del Consiglio europeo per l’Unione del mercato dei capitali: migliorare l’accesso ai nanziamenti per le imprese Ue, in particolare Pmi; sostenere la transizione verso
economie sostenibili; abbracciare il progresso tecnologico e la digitalizzazione.
Sviluppo in corso
L’importanza dell’arte nella ricchezza complessiva delle famiglie private italiane è cresciuta nel corso del tempo. Secondo uno studio di Aipb, il 40% dei clienti che possiedono opere si serve di mercanti, gallerie e antiquari come interlocutori per la compravendita, valutazione e protezione delle
stesse, il 18% si rivolge a esperti indipendenti, il 20% alle case d’asta e il 18% ad amici e conoscenti non professionisti. Non solo, nel 2022 il mercato nazionale delle aste di arte moderna e contemporanea ha registrato un totale complessivo di 136,9 milioni di euro (diritti inclusi), dato che segna una crescita del 3,1% sul 2021. Anche nei primi mesi del 2023 i dati sono incoraggianti.
La prestazione più richiesta dalla clientela alle banche private che
o rono servizi di art advisory e di tutela del patrimonio è la stima del proprio patrimonio artistico da determinare per ni assicurativi, patrimoniali o successori. “Il valore di un’opera rappresenta uno degli aspetti fondamentali e tra i più complessi quando si discute di arte”, dichiara Maria Ameli, head of corporate, real estate, art advisory della private bank. “Il mercato dell’arte può essere un vero e proprio strumento per creare una grande collezione e questo può avere delle ricadute rilevanti a livello sociale. È fondamentale saper guidare un collezionista in un percorso di lucida e trasparente consapevolezza del valore della propria collezione e del proprio patrimonio artistico. Questo risultato non è immediato ma passa attraverso alcune attività estremamente importanti come la mappatura, la catalogazione delle opere d’arte, la conservazione e la tutela delle stesse”. Tra le iniziative in corso in questa direzione c’è un’attività fortemente voluta dal dm Alfredo Cesario per la sponsorizzazione con il MA*GA, museo di Gallarate, della mostra di Andy Warhol. In agenda dopo l’estate, invece, è allo studio un grande evento sui servizi di art advisory che sarà anche l’occasione per approfondire i punti di forza della polizza ne art di Arte Generali, parte del Gruppo Generali. Tra gli obiettivi anche quello di dar vita ad una serie di eventi congiunti con Christie’s, una delle più prestigiose case d’asta al mondo.
Il team guidato da Maria Ameli fornisce advisory nei momenti di discontinuità aziendale, oltre a una serie di soluzioni nel campo della nanza agevolata
Smaller private banks will likely bene t, as they promote their boutique
e UBS emergency takeover of beleaguered longtime rival Credit Suisse, hastily engineered by Swiss authorities to contain a widening crisis of con dence in the banking system and reduce market panic, may have come as a shock to many industry observers.
But Ray Soudah, founder of Zurichbased corporate nance consultancy MillenniumAssociates, believes the takeover has been in the making since 2008, when the 167-year-old institution rejected a government bailout during the nancial crisis, unlike UBS.
Credit Suisse’s aggressive growth strategy since then has been marred by a string of mishaps, including nes and penalties related to tax evasion, misplaced bets and other issues — all of which have increasingly reduced the bank’s size. With restructuring becoming a regular event, “it was inevitable” that at some point the bank would be acquired.
e collapse of Silicon Valley Bank in the US was the catalyst that nally triggered the institution’s demise.
“Most bankers don’t know how to run a bank,” says Mr Soudah, who believes recent problems at US banks and Credit Suisse are “self-in icted”, similar to the “management failures” of 2008.
e forced deal, due to close by year end, combines Switzerland’s two biggest banks to manage a combined portfolio of client assets in excess of $3.4tn. “ e outcome will be much less than the current sum of parts,” says Mr Soudah, predicting the new entity may lose up to 20 per cent of aggregate business within two years of the deal.
It may appear good business sense for UBS to acquire its rival at a discount price of $3.25bn, versus the previous week’s market cap of $7.5bn, but lack of experience of similar transactions among senior UBS management leaves it facing a “massive task”. e story may also have further chapters, predicts Mr Soudah, with a second bid, potentially encouraged by the Swiss authorities, “not out of the question”.
e loss of the historic bank could prove disastrous for Switzerland, says Shelby du Pasquier, head of
banking and nance at Geneva law rm Lenz & Staehelin.
“From a market stability perspective, this situation is far from ideal, as we are left with a single systemic bank, larger than it was before,” says Mr du Pasquier, pointing to the 2008 rescue of UBS by the Swiss National Bank. While UBS “has come out stronger and is now a pro table and strong institution,” such events could happen again in future.
UBS, he says, could potentially come out of the story even stronger and more pro table, while being careful about which parts of the bank to take over and which to o oad, bearing in mind that most problems were linked to investment banking.
Colm Kelleher, chairman of UBS said the bank wants to keep Credit Suisse’s Swiss operation, while announcing it “will be running down the investment banking part of Credit Suisse, because UBS itself has an investment bank-like model.”
e takeover is expected to result in many of Credit Suisse’s 17,000 investment bankers losing their jobs as UBS winds down their unit.
e takeover of Credit Suisse’s retail
e forced deal, due to close by year end, combines Switzerland’s two biggest banks to manage a combined portfolio of client assets in excess of $3.4tn
with them,” says Mr Du Pasquier. While over-extending itself in investment banking, following the acquisition of First Boston and DLJ more than a decade ago, Credit Suisse achieved success in o ering an integrated proposition, believes Gerard Aquilina, partner at family o ce advisers Cone Marshall and former senior sta er at HSBC, Barclays and UBS. “Credit Suisse did a good job in addressing the primordial problem of getting investment bankers and private bankers working together,” he says. Clients will initially want to bank with institutions that are ‘too big to fail’, but many will vote with their feet once service levels fall, expects Kim Cornwall, a former senior banker who now provides learning and development training to banks and nancial institutions. UBS may even welcome these losses if clients have assets of less than $20m with the bank, he says.
and wealth management business is more of a certainty, likely to be prefaced by trimming its “reportedly huge book of Russian clients,” adds Mr Du Pasquier.
e remaining “political headache” will follow a bloodbath of cut jobs, with as many as 40,000 jobs in the
ring line. ese cuts will a ect Zurich in particular as UBS looks to cull overlapping roles and reduce Credit Suisse’s investment bank. “UBS will need to act very quickly to identify those relationship managers they want to keep and reassure them they will have a place in the new organisation, to prevent them from leaving, taking clients
Smaller private banks will likely bene t, as they promote their boutique status and ability to better service clients, states Mr Aquilina, recalling his time as UBS vicechairman more than a decade ago, when many mega clients “simply hated their experience there”. ese types of clients, he believes, will take refuge with the likes of Pictet, Lombard Odier, Bordier and other small to mid-sized Swiss banks. Clients may be concerned about being overexposed to the new entity,
says Mr Du Pasquier, with many seeking to withdraw funds previously spread over both institutions.
e merger creates a “huge opportunity” not only for smaller private banks or Swiss cantonal banks, but also for independent wealth managers, believes Nicole Curti, CEO at Geneva-based independent asset manager Capital Y. Previously partner at multi-family o ce Stanhope Capital and today president of the board of the Alliance of Swiss wealth managers, Ms Curti predicts a crisis of con dence may drive the nancial industry toward a new model, based on “smaller, leaner organisations,
where the left hand knows what the right hand does,” as opposed to mega banks. “People say ‘too big to fail’, but I say ‘so big it will fail’. Clients will feel safer with di erent institutions, including independent wealth managers who can look after them, overseeing all their banking relationships.” Concerns about management and team turnover persuaded Ms Curti against relying on Credit Suisse for custody of her clients’ assets for the past eight years. While UBS is one of her rm’s partners, Ms Curti now worries about erosion of “checks and balances”, with UBS left as Switzerland’s only large universal
bank, “absorbed by all these internal issues they will have to resolve”.
e new entity is “too big for the country, and it’s too big to service clients” she says, sharing widespread concerns that issues at Credit Suisse may “contaminate” UBS. UBS’s goal should be maintaining trust and con dence of its client base when integrating a business with “deep organisational issues”. It is also important to keep the trust of clients, both in the marketplace and in Switzerland in general.
“It is a challenge for all of us”, she adds, expecting that the government, regulator and UBS management will all be busy dismantling this “colossal entity”. Job losses from the merger may create an opportunity for independent wealth managers, overseen by Swiss regulator Finma since the start of 2023, to pick up quality sta , while some may decide to set up their own shop or join smaller private banks, says Ms Curti. Whatever happens, one expected result of today’s banking crisis will be a knee-jerk reaction of increasing regulation, driving up costs for all banks. But former bankers are mostly sceptical of its e ectiveness. “As usual, regulators have failed and not one CEO has been held accountable of their mismanagement and corruption since Mado and the 2008 nancial crisis,” says Mr Aquilina. “People have short memories.”
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Capitale a rischio. Il valore degli investimenti e il reddito che ne deriva possono crescere così come diminuire, e non sono garantiti. Gli investitori potrebbero non rientrare in possesso dell’importo inizialmente investito.
Messaggio Promozionale: Prima dell’adesione leggere il Prospetto e il PRIIPs KID disponibili su www.ishares.com/it, che contengono una sintesi dei diritti degli investitori. Informativa di Legge. Pubblicato da BlackRock (Netherlands) B.V. BlackRock (Netherlands) B.V. è autorizzata e disciplinata dall'Autorità per i mercati finanziari olandese. Sede legale: Amstelplein 1, 1096 HA, Amsterdam - Tel.: 020 – 549 5200 - Tel.: 31-20-549-5200. Iscrizione al Registro delle Imprese n. 17068311. A tutela dell'utente le telefonate potranno essere registrate. Per informazioni sui diritti degli investitori e su come presentare reclami, visitare https://www.blackrock.com/corporate/compliance/investor-right disponibile in italiano. © 2023 BlackRock, Inc. Tutti I diritti riservati. 2661375