Private Gennaio 2023

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PAOLO FEDERICI

UBS GWM, consulenza private su misura per tutte le generazioni

01 GENNAIO 2023

Il fenomeno dei family o ce in Italia ha registrato un’evidente accelerazione dal 2000: circa 140 dei 214 attualmente censiti (di cui 7 operanti all’estero) sono stati fondati nell’ultimo ventennio, più di 70 solo dal 2011. La grande maggioranza ha sede legale in Lombardia (59%), in particolare a Milano, seguono Veneto (12%), Piemonte (8%) ed Emilia Romagna (7%). Più della metà (52,8%) è rappresentata da multi-family o ce professionali, strutture formalmente indipendenti, aperte al mercato, che raggruppano professionisti per servizi di consulenza e gestione del patrimonio a più famiglie. Il restante 47,2%, che ha visto un vero boom dall’anno scorso (oltre 10 punti percentuali in più) in continuità con il trend dell’ultimo decennio, è invece composto da single family o ce, controllati da una sola famiglia che è anche la destinataria dei servizi.

I family o ce italiani censiti ad oggi dall’Osservatorio Family O ce, promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano in collaborazione con il Centro di Family Business Management della Libera Università di Bolzano, sono stati fondati per più di due terzi negli ultimi vent’anni. Sono dunque un fenomeno relativamente recente, ma sempre più incisivo: i ritorni sugli investimenti nel

2021 sono stati infatti per la maggior parte al di sopra, o molto al di sopra, delle aspettative. Due terzi dei single family o ce hanno aumentato dal 2020 al 2021 il peso del private equity (in media pari al 14%) nella propria asset allocation, anche se tutti hanno dichiarato di volerlo fare crescere nei prossimi 5 anni. Ma soprattutto, i single family o ce puntano sempre più la loro attenzione sull’economia reale: sono 94 i deal condotti dal 2016 ad oggi su imprese attive, di cui 67 con valore noto, per un totale di 532 milioni di euro di investimento, di cui 256 milioni solo nel 2021. Si tratta in particolare di aziende dell’ICT, dai portali alle piattaforme digitali, alle società ntech, fondate per lo più nel decennio 2011-2021 o in quello ancora precedente, con sede prevalentemente in Lombardia (56%) e Veneto (il 13%). Anche le considerazioni di natura ambientale e sociale (ESG) iniziano a essere rilevanti nei processi d’investimento e di asset allocation dei family o ce, tuttavia manca ancora una svolta decisiva verso l’adozione di metriche di nanza socialmente responsabile (SRI), soprattutto a causa dell’incertezza del momento e di una discontinuità troppo forte con la strategia che la famiglia ha perseguito storicamente.

PRIVATE 3
ANDREA GIACOBINO
EDITORIAL
Family o ce per l’economia reale

anno 9 - numero 01

mensile registrato presso il Tribunale di Milano al n°187 dell’11 giugno 2015

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Opinioni

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01 18 46 66 70 20 52 98

MARKETS OPINIONS

36Nuova

50Le

106

LIFESTYLE INVESTMENTS

32

40Un

08 UBS punta sulle soluzioni integrate 14 Dove si concentra la ricchezza privata 16 Alla scoperta dei basket bond 18 Lemkau, star della finanza 52 La dynasty dei Damiani 58I cambi di poltrone 20 Foschi (Crédit Agricole Italia) si racconta 25 Quali prospettive per i risparmi 26 Wake up and see the women 30Il pb del futuro 86Quattro ruote da sogno 90A token to invest in wine PRIVATE 5
The risk of greenwashing
Banche, tra vecchi e nuovi protagonisti
22
34
rotta per il trust
New sources of value
ponte per la crescita delle imprese
42
46Itaca,
responsabilità dell’intermediario
Towards Private Markets
Fare meno per fare meglio
62
100
Looking Back and Ahead
Salvadori punta sull’innovazione
tesoro in cantina
evergreen
cavallo sulla neve
Humidor esclusivo 74 Stile Bentley 76 Rombo di motori 80Arte a Miami 84 Tisana benefica 96 Playboy debutta nel denim 102 Le donne dell’anno 104 Fitness in viaggio CONTENTS 96 103 32 68 98
65Valigia
66A
72

OPINIONISTS & CONTRIBUTORS

MARCELLO GUALTIERI

Socio fondatore e componente del consiglio direttivo dell’associazione Duchini-Studio del pensiero economico, è docente di Economia Politica all’Università di Torino.

pag. 25

ANGELO DEIANA

Presidente di Confassociazioni e Anpib (Associazione Nazionale Private & Investment Bankers), è considerato uno dei maggiori esperti italiani di economia della conoscenza.

pag. 34

GIORGIO DALL’OLIO

Dottore commercialista e revisore legale, specializzato in diritto societario, m&a e private equity, è senior partner di Cdr Tax & Legal. Svolge il ruolo di revisore e sindaco presso varie società, banche e Sgr. pag. 36

LUCA COSLOVICH

Barman di fama internazionale, lavora da sempre nel segmento del lusso. Ha curato l’apertura di locali in Italia e all’estero (tra cui Mosca e Praga). Attualmente opera al Casinò di Monte Carlo. pag. 40

PAOLO BRUNO

Socio salary dello studio

Zitiello Associati, avvocato cassazionista, presta assistenza di carattere stragiudiziale e nelle controversie giudiziali a banche, Sim, Sgr, intermediari nanziari, nonché compagnie assicurative. pag. 50

ROBERTO FALZONI

Nome storico della nanza svizzera specializzata nella gestione dei grandi patrimoni, è il fondatore e proprietario di Denarius Conseils & Gestion SA, multifamily o ce basato a Ginevra. pag. 60

ALESSIA ZORLONI

Direttore del Master in Art Market Management all’Università Iulm, ha fondato Art Wealth Advisory, specializzata nell’o erta di servizi di art advisory e nella formazione executive.

pag. 80

RAY DALIO

Fondatore di Bridgewater Associates, uno dei più grandi hedge fund al mondo, ha iniziato l’attività di investitore all’età di 12 anni. Con un patrimonio stimato da Forbes intorno ai 17 miliardi di dollari, è molto attivo nella lantropia.

pag. 106

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INTERVIEW 8 PRIVATE

Soluzioni integrate

Il nuovo anno si è aperto con numerosi fattori di incertezza per chi investe Federici (UBS GWM): “Costruiamo risposte su misura del singolo cliente”

“A fronte di tante incognite a livello economico e nanziario, la risposta non può che essere integrata. All’investitore-imprenditore o riamo un servizio che combina la forza di un grande gruppo internazionale e la capacità di costruire soluzioni personalizzate”. Così Paolo Federici, market head di UBS GWM in Italia, che nell’intervista a PRIVATE racconta progetti e strategie del gruppo svizzero in Italia.

Il nuovo anno si è aperto con tanti fattori di incertezza: dal con itto in Ucraina all’elevata in azione persistente, dal peggioramento del ciclo economico alle prossime mosse da parte delle banche centrali. Come incidono questi fattori sul modo di fare consulenza?

Il nostro ultimo Investor Sentiment sottolinea come la principale preoccupazione tra gli italiani sia relativa alle tensioni sui commerci a livello globale, subito davanti all’accoppiata geopolitica/in azione. Non si tratta di nodi facili da sciogliere, ma è pur vero che negli ultimi anni ci siamo abituati a

vivere in uno scenario di costante incertezza e, in fondo, i bisogni della clientela non cambiano.

Quali sono le priorità?

Conservare il valore reale del patrimonio e cercare di accrescerlo; assicurare un percorso di sviluppo sostenibile all’azienda; organizzare una successione ordinata che tenga conto anche degli equilibri familiari. Queste sono le esigenze di fondo, che si presentano in alcuni momenti della vita singolarmente, in altri in maniera combinata.

E la vostra risposta qual è? Mettiamo in campo tutte le competenze di UBS per fornire una risposta e cace ed integrata. Guardiamo non solo al patrimonio nanziario, ma anche alla persona e alla sua famiglia, teniamo in considerazione le componenti emotive. Quindi non partiamo mai dai prodotti, bensì dal patrimonio e dalle esigenze del singolo, in modo da potergli o rire una soluzione totalmente personalizzata. In quest’ottica un ruolo cruciale viene svolto dalla duciaria del gruppo, che tra le altre

Cambia la congiuntura, ma le priorità restano le stesse, dalla difesa e valorizzazione del patrimonio a una gestione ordinata della successione
PRIVATE 9
DELL’OLIO
DI LUIGI
INTERVIEW PAOLO FEDERICI

cose si sta dimostrando preziosa come laboratorio di innovazione nel portare avanti nuovi bisogni come l’account aggregation, molto richiesto dai clienti che intrattengono rapporti con più di una banca.

Premesso che è sempre di cile fare previsioni sui mercati nanziari, cosa possiamo attenderci quest’anno?

Ci aspettiamo un anno a due velocità, con un inizio di cile, caratterizzato da elevata volatilità, e un secondo semestre più costruttivo, con in azione in riduzione e alcuni fattori di incertezza che andranno via via attenuandosi. Al di là della congiuntura, a nostro avviso gli investitori dovrebbero concentrarsi sulle prospettive di medio-lungo termine e la clientela private può farlo meglio del retail alla luce della maggiore diversi cazione a cui può aspirare con il proprio patrimonio.

Quali saranno a vostro avviso i motori della crescita nel lungo periodo?

Comincerei col dire che la pandemia ha prodotto cambiamenti enormi

del quadro politico e sociale, del modo in cui lavoriamo e comunichiamo. La transizione ambientale ed energetica è diventata ancora più urgente e la cosa non ci ha colti impreparati. In UBS GWM abbiamo intuito n da subito la rilevanza degli investimenti sostenibili e li abbiamo così resi la nostra soluzione preferita per la costruzione dei portafogli, a nché siano il più possibile innovativi, competitivi e a prova di futuro. Ormai non è solo una questione di responsabilità verso la comunità, ma anche di mirare ad ottenere bene ci in termini di rendimento nel medio-lungo termine, grazie alla capacità delle società più virtuose sul fronte ambientale, sociale e della governance di resistere meglio nelle fasi di correzione dei mercati. Questi stessi criteri di selezione sono quelli che noi seguiamo quando si tratta di fornire consulenza o di nanziare un’impresa. Guardando ai grandi trend che stanno cambiando le nostre vite e che delineeranno i nuovi campioni dell’economia, cito digitalizzazione, inclusione, attenzione all’ambiente e infrastrutture.

Un tema evergreen per la clientela facoltosa è invece la successione. Quali servizi o rite su questo fronte?

Non esiste una risposta univoca. Siamo dei sarti che costruiscono una soluzione su misura tarata sulle esigenze del singolo cliente. In Italia non abbiamo una struttura con migliaia di dipendenti e questo ci consente di avere un processo decisionale snello, ma al tempo stesso portiamo sui mercati locali le competenze e l’esperienza di un gruppo leader a livello globale, di riconosciuta solidità.

Con Wealth Way, il nostro approccio proprietario, ci siamo dotati di un metodoche permette di combinare proiezione globale e personalizzazione. Nella costruzione dei portafogli seguiamo la regola delle 3 L: liquidity, longevity e legacy. Nel primo caso rispondiamo alle esigenze da 1 a 3 anni; nel secondo da 4 anni in su; nel terzo guardiamo alle necessità per le prossime generazioni. In questo modo il percorso di valorizzazione del patrimonio viene organizzato non per prodotto, ma per nalità. In questo modo alcune scelte di lungo termine diventano assai più serene, a di erenza da quanto accadrebbe se si ragionasse per compartimenti stagni.

Che ruolo svolge in questo processo il private banker? Il consulente è il fulcro della relazione con il cliente. UBS GWM si pone come la banca delle diverse

10 PRIVATE INTERVIEW
Ci aspettiamo un 2023 a due velocità, con un inizio di cile, che potrebbe favorire un’accentuata volatilità sui mercati nanziari, seguito da un secondo semestre con l’economia in accelerazione

generazioni: vogliamo avere genitori, gli e nipoti. Perché ciò avvenga è necessario creare una relazione di ducia che si rinnova nel tempo. Il nostro ultimo Investor Watch segnala che spesso il testamento è un tabù. Tutti dicono che ci stanno pensando, ma pochi lo hanno già redatto. Con una relazione di ducia che si rinnova nel tempo diventa più facile programmare anche su

questo fronte, in modo da arrivare a decisioni consapevoli.

Qual è, invece, il vostro rapporto con gli altri consulenti dell’imprenditore? Interagiamo con l’ecosistema di professionisti che segue il cliente. Non vogliamo apparire migliori o alternativi ma ci mettiamo in contatto con gli altri consulenti in

modo da cercare soluzioni condivise e pro ttevoli.

Può indicarci quali sono i numeri di UBS GWM in Italia e quali i target di crescita? Puntate sulla carta dei reclutamenti?

Attualmente gestiamo asset per circa 27 miliardi di euro, con una quota di mercato superiore al 2% del mercato private italiano.

INTERVIEW PAOLO FEDERICI PRIVATE 11
La sede di UBS a Zurigo.

Contiamo di crescere ancora, anche con l’arrivo di nuovi professionisti che condividono i nostri valori e la nostra loso a di servizio al cliente. Grazie a ingenti investimenti in tecnologia abbiamo portato anche in Italia

My Way, una nuova piattaforma tecnologica che consente di allocare gli investimenti partendo dai bisogni e dalla visione del singolo cliente, con l’opzione di scelta tra circa 60 moduli, con la possibilità di cambiare in qualsiasi momento i pesi delle varie esposizioni. Una sorta di grande menù, all’interno del quale scegliere le pietanze più adatte alla valorizzazione del proprio patrimonio. Abbiamo raggiunto già mezzo miliardo di euro di questa gestione, che ha fatto molto bene durante le fasi di maggiore turbolenza dei mercati.

Novità sul fronte dei prodotti?

Riscontriamo grande interesse verso soluzioni di ultima generazione come i prodotti strutturati costruiti sulle esigenze del singolo cliente. Questa classe di attivi nel 2022

ha registrato per i nostri clienti un interesse più che raddoppiato rispetto al 2021. Al tempo stesso cresce l’attenzione agli investimenti nei private marketsdall’equity ai bond, dal real estate alle infrastrutture - che il cliente imprenditore spesso vede più vicini alla propria esperienza rispetto ai mercati quotati. Si tratta di ambiti complessi e quindi possono essere approcciati solo se ci sono competenze avanzate in capo ai professionisti che li propongono. Nel nostro caso sono l’intersezione tra la forza di UBS nell’asset management, la conoscenza dell’investment banking e l’esperienza nel wealth management. Queste soluzioni non vengono mai proposte in maniera isolata, ma all’interno di un’o erta integrata. La stella polare è sempre l’imprenditore, siamo il suo compagno di viaggio nel tempo. Questo approccio si rivela vincente: basti pensare che abbiamo chiuso il 2022 seguendo come advisor operazioni di m&a doppie rispetto al 2021. Tra le novità del 2021 mi piace

da ultimo ricordare le attività di UBS nel campo della lantropia.

In cosa consistono?

Per a ancare i clienti che vogliono svolgere attività lantropiche, nel 2004 abbiamo dato vita in molti paesi del mondo alla UBS Optimus Foundation, la nostra fondazione ascopo bene co, e che da pochi mesi è arrivata anche in Italia. La struttura, che opera nei settori della salute, dall’istruzione, della protezione dell’infanzia e dell’ambiente, conta su professionisti con competenze internazionali, in grado di costruire anche in questo caso soluzioni personalizzate, spesso coinvolgendo la stessa banca. Così ad esempio abbiamo fatto una raccolta di fondi tra clienti e dipendenti per la popolazione dell’Ucraina, arrivando a 25 milioni, con UBS che ne ha stanziati altri 25. Anche la fondazione collabora con professionisti e associazioni esterne, a conferma della nostra apertura a tutte le sinergie che possono consentirci di fornire la migliore qualità possibile nell’interesse dei nostri assistiti.

INTERVIEW 12 PRIVATE
27 miliardi Gli asset under management di UBS GWM in Italia 3 L Liquidity, longevity e legacy sono i 3 capisaldi nella costruzione dei portafogli 50 I milioni donati all’Ucraina, raccolti equamente da azienda e clienti

TRA USA E CINA

MARKETS 14 PRIVATE LE DUE SUPERPOTENZE CONCENTRANO METÀ DEL PATRIMONIO PRIVATO LE FAMIGLIE ITALIANE DETENGONO ALL‘INCIRCA IL 2,5% DEL TOTALE DATI IN TRILIONI DOLLARI ITALIA 11,5 SPAGNA 8,4 PAESI BASSI 5,4 SVIZZERA 4,9 CANADA 12,4 AUSTRALIA 10,6 RESTO DEL MONDO 73,6 31,5% 18,4% 2,5% 15,6%
MARKETS MAP PRIVATE 15 STATI UNITI 145,8
CINA 85,1 GIAPPONE 25,7 INDIA 14,2 SUD COREA 10,1 TAIWAN 3,9 GERMANIA 17,5 REGNO UNITO 16,3 FRANCIA 16,2
FONTE: CREDIT SUISSE, ELABORAZIONE VISUALCAPITALIST.COM

Di cosa si tratta

È uno strumento di nanziamento delle Pmi costituito dalla cartolarizzazione di obbligazioni emesse da diverse società, ma con caratteristiche simili.

La procedura

I prestiti obbligazionari vengono sottoscritti da un’apposita società veicolo (Special purpose vehicle), che a sua volta si nanzia attraverso un’emissione di Abs aventi come sottostante i singoli bond.

Finalità

Con questo schema l’investitore nale diversi ca il rischio a fronte di un’unica sottoscrizione e le imprese raggiungono investitori istituzionali solitamente poco interessati alla singola Pmi.

Promozione

Un altro soggetto che interviene nel processo è lo specialista della promozione, che si occupa del collocamento sul mercato, con la ricerca di sottoscrittori interessati.

BASKET BOND

Emissioni territoriali Campania, Lombardia e Puglia sono tra gli enti che hanno promosso basket bond regionali, con i soggetti pubblici che si fanno garanti – con limiti variabili – di eventuali perdite.

Le figure coinvolte

Per arrivare all’emissione occorre il coinvolgimento di un advisor (che indica le modalità di impiego del denaro raccolto) e il certi catore (attesta la sostenibilità economico- nanziaria dell’emissione).

Supporto alle filiere

Sono in crescita i basket bond a supporto delle liere strategiche nazionali, che hanno un rilevante impatto sullo sviluppo della competitività italiana, con sottoscrizione delle obbligazioni da parte di Cdp.

DI LUIGI DELL’OLIO WORD 16 PRIVATE

È chief executive o cer di J.P.Morgan Wealth Management per gli Stati Uniti. Copre questa posizione dal 2019, anno in cui è stata creata la divisione per i clienti più abbienti, quelli con patrimoni sopra i 30 milioni di dollari. “Se vuoi un lavoro più grande, rendi più grande il tuo lavoro”, è il suo motto.

IN J.P.MORGAN DAL 1998, CON RUOLI DI RESPONSABILITÀ

CRESCENTE FINO A QUELLO

DI CHIEF MARKETING OFFICER. IN PRECEDENZA AVEVA LAVORATO

PRESSO ALLIEDSIGNAL, COME RESPONSABILE

DELLE RELAZIONI MEDIA

E, PRIMA ANCORA, IN FREEPORTMCMORAN COPPER & GOLD

COME RESPONSABILE

DELLA COMUNICAZIONE.

ristine Lemkau

18 PRIVATE LEGEND DI LUIGI DELL’OLIO
K

La formazione

Ha studiato alla Venderbilt University di Nashville (Tennessee), conseguendo un bachelor of arts, con specializzazione in scrittura creativa.

Potere

Considerata tra le donne più potenti di Wall Street, è responsabile di una divisione che conta asset under management per 180 miliardi di dollari, con un team di 5mila consulenti.

Diversity

Obiettivi

“Essere ambiziosi è la condizione di base per far bene”, ama ripetere la manager, che conta di raddoppiare i numeri della sua divisione nel medio termine.

Team bulding

Durante la prima fase della pandemia, sono diventate celebri le sue e-mail di incoraggiamento ai collaboratori per motivarli di fronte a difficoltà fino ad allora inedite.

Impegno

Lemkau fa parte del Leadership Council per la Robin Hood Foundation di New York City ed è co-fondatore della Gun Safety Alliance.

Tra i suoi piani c’è l’impegno ad assumere private banker donne e delle minoranze etniche non solo per ragioni valoriali, ma anche per essere più vicini ad alcune fette di clientela.

Contrasti

Di recente il Financial Times ha scritto di contrasti ai piani alti della divisione diretta dalla Dimkau su come gestire le fortune di clienti vip come l’ex-star del baseball Axel Rodriguez e la cantante Jennifer Lopez.

Donazioni

È una grande sostenitrice della LeBron James Family Foundation, creata dal campione di basket americano per offrire formazione ai giovani dell’Ohio appartenenti a famiglie disagiate.

LEGEND KRISTINE LEMKAU PRIVATE 19

Consulenza tailor made

Olaf Foschi è stato nominato responsabile pb di Crédit Agricole Italia

In questa intervista a PRIVATE racconta obiettivi e strategie per centrarli

La rete internazionale di un grande gruppo bancario, combinata con la capacità di personalizzazione del servizio per la clientela facoltosa. È su questo doppio binario che si sviluppa l’o erta nel private banking da parte di Crédit Agricole Italia, come racconta a Private il responsabile di questa direzione Olaf Foschi.

In autunno vi è stato un rimescolamento nel management della vostra società con

Andrea Binelli, che passa dalla direzione private banking a quella di wealth management di gruppo e la sua promozione a responsabile del pb. Quali sono le direttrici che seguirà nello sviluppo del business in questo comparto che va assumendo un peso crescente per i gruppi bancari? Innanzitutto credo che sia essenziale valorizzare il percorso di crescita già iniziato in precedenza. Prendendo le mosse da quanto già impostato, sarà fondamentale sviluppare

ulteriormente un approccio al cliente a tutto tondo, in grado di esprimere valore aggiunto in tutti gli ambiti sia di servizio sia di consulenza, valorizzando le diverse competenze che un gruppo come il Crédit Agricole è in grado di esprimere in Italia.

Possiamo fare una mappa della presenza di Crédit Agricole Italia nel private banking?

Oggi la struttura si avvale di oltre 230 banker, serve oltre 35mila

LUIGI DELL’OLIO
20 PRIVATE
DI
PRIVATE

clienti, gestisce circa 25 miliardi di euro e copre tutti i segmenti di clientela private, tra cui anche quello dei clienti istituzionali. I nostri private banker sono inoltre a ancati da specialisti quali nancial, credit advisor e wealth planner a loro dedicati. Nonostante le dimensioni già rilevanti, la volontà del gruppo è di continuare a crescere con l’ambizione per i prossimi tre anni di arrivare ai 35 miliardi di euro di masse in gestione, per essere tra i primi Private Banking delle banche commerciali in Italia. Uno degli elementi chiave per raggiungere questa importante ambizione è lo sviluppo in modo sempre di più radicato e strutturato delle sinergie con banca d’impresa e la rete degli sportelli.

Puntate sui reclutamenti ed, eventualmente, quali pro li ricercate?

La nostra priorità è valorizzare le risorse già presenti nel canale, che nel corso degli anni hanno saputo portare a livelli di eccellenza la soddisfazione della clientela e distinguersi nella capacità di crescere all’interno. Detto questo, è previsto un piano di recruiting per i tre anni del piano a medio termine del gruppo. Nei pro li che stiamo cercando importante è la capacità di identi carsi con i valori del gruppo e di portare ulteriori competenze distintive nel lavoro in sinergia con tutte le diverse anime della banca in Italia. Cerchiamo banker con una perfetta combinazione

di competenze tecniche e “soft skill”, indispensabili per una buona gestione della relazione. L’obiettivo rimane di fornire consulenza ad alto valore, grazie alla comprensione delle esigenze evolute della clientela.

Chiudiamo parlando un po’ di lei: qual è il suo stile manageriale? Credo molto nella condivisione e nell’individuazione di percorsi e soluzioni che siano comuni all’interno della struttura. Ritengo che il successo di una proposizione dipenda molto dalla partecipazione

attiva di tutti alla strategia, cosa che rende, a mio avviso, determinante un alto livello di condivisione e comunicazione.

La strategia per la crescita di Crédit Agricole Italia Private Banking si basa su temi come la soddisfazione della clientela e lo sviluppo professionale dei collaboratori; una strategia chiara e de nita a tutti i livelli che la condivisione e comunicazione ci aiuteranno a mettere in pratica ogni giorno, con tutti i clienti e in ogni Unit sul territorio nazionale.

PRIVATE BANKER PRIVATE 21
Olaf Foschi

The risk of greenwashing

OPINION 22 PRIVATE
funds are flooding the market and many investors have become more worried Under the spotlight there is the lack of standardisation in the company selection
Esg

ESG is ourishing within the HNW space, with 26% of HNW assets allocated to ESG investments. However, greenwashing remains a signi cant challenge, presenting a growing threat to wealth managers’ reputations. is means a transparent proposition is critical amid strong HNW demand and growing supply.

Di erent frameworks

While there is clear demand for ESG investments, greenwashing remains an issue in wealth management as company selection and inclusion criteria lack standardisation across most of the world. For example, some sustainable funds exclude Afterpay on the basis that the company supports consumerism among younger generations, while others include Afterpay as it provides an alternative to credit cards.

e sheer number of di erent frameworks and performance tracking also remains a major challenge. As per GlobalData’s 2021 ESG Strategy Survey, 53% of nancial services businesses report measuring and tracking ESG-related performance as the top challenge in ESG reporting. Another 36% quoted the existence of too many reporting frameworks.

e current limits

Speci c for investment products and nancial market participants, the CFA Institute’s Global ESG Disclosure Standards for Investment

OPINION PRIVATE 23

Products provides the most common and widely applied guidelines, while Europe’s Sustainable Finance Disclosure Regulation (SFDR) imposes sustainability disclosure requirements for asset managers and other nancial markets participants. However, the CFA’s standard is voluntary while SFDR only applies to nancial services companies in the European Union.

High expectations

As sustainable and ESG funds are ooding the market, investors have become increasingly worried about greenwashing. Quilter research found that ESG investments “not being what they claim to be” is the number one concern identi ed by 44% of investors. In particular, HNW investors expect a clear and transparent ESG proposition. GlobalData ndings show that HNW investors have high expectations when it comes to their ESG investments. Globally, 73% of wealth managers agree that HNW investors expect ESG products that apply positive as opposed to negative screening strategies (i.e. including companies with a positive impact, as opposed to excluding those doing harm).

is means wealth managers and distributors dealing with investors need to be prepared to address a range of client queries and concerns. Indeed, there is a clear business case for investing in a transparent ESG strategy. In GlobalData’s 2021 ESG Strategy Survey, 61% of nancial

services providers reported that their e orts have had a positive impact on customer satisfaction, while only 1% indicated that their ESG strategy had not yielded any bene ts.

e Bny Mellon and DB cases

In addition, non-compliance has signi cant reputational and monetary implications. Governments across the world are scrambling to introduce ESG standards, and thorough due diligence is becoming more important as regulators crack down on greenwashing. For example, in May 2022, the US Securities and Exchange Commission charged BNY Mellon Investment Adviser for misstatements and omissions around ESG considerations when making investment decisions for certain mutual funds it managed. To settle the charges, BNY Mellon agreed to pay a $1.5m penalty. e case was the rst time the regulator settled

with a wealth manager on ESG matters.

In the same month, Deutsche Bank was raided by German law enforcement o cials on suspicion of fraudulent advertising of sustainable investment funds, while reports that the SEC is allegedly investing Goldman Sachs over ESG investment funds emerged in June 2022.

A wakeup call

e above examples are likely just the tip of the iceberg, as regulators are upping their game. Previously, governments and regulators have been relatively quiet due to the lack of enforceable standards. However, this situation is changing

e above incidents should serve as a wakeup call for wealth managers to review their rhetoric and implement stricter ESG due diligence procedures to avoid a greenwashing nightmare.

PRIVATE 24 PRIVATE
As per GlobalData’s 2021 ESG Strategy Survey, 53% of nancial services businesses report measuring and tracking ESG-related performance as the top challenge

Prospettive per i risparmi

Dal carovita alla guerra in Ucraina, l’impatto atteso per le nanze familiari

Il pallino resterà nelle mani delle banche centrali e delle politiche scali

A fare delle previsioni in economia, si corre il rischio solo di fare brutte gure: nessuno ha la sfera di cristallo soprattutto in un mondo velocissimo – come mai nel passato – nel quale è di cile prevedere cosa succederà nelle prossime ore.

I motori del cambiamento Tuttavia, qualche ragionamento si può fare, partendo dagli eventi che hanno stravolto l’economia nell’anno appena concluso. Meno di un anno fa scoppiava inattesa, e no a quel nemmeno immaginabile, la crudele aggressione della Russia putiniana al popolo ucraino, con il suo corollario del ricatto energetico alla Ue. Meno di un anno, anche se sembra una eternità tanto è stato incisivo nell’equilibrio geopolitico ed economico. Ma già adesso il panorama è diverso: venuto meno lo spauracchio dell’inverno al gelo per quei paesi europei che

dipendevano largamente dal gas russo, anche l’impatto sull’in azione dei prezzi delle materie prime energetiche si va a evolendo. Al momento di mandare in stampa questo numero di PRIVATE, il prezzo del gas è tornato ai livelli pre-guerra, anche se notevolmente superiori a quelli di 24 mesi fa.

L’in azione

L’analisi dei vari componenti che costituiscono il fenomeno dell’in azione nell’area Ue, dimostrano che, mentre in un primo momento è stata prevalente la spinta al rialzo dei prezzi da parte dell’o erta, negli ultimi mesi del 2022 la componente proveniente dalla domanda è andata man mano crescendo; in Italia, nello speci co, drogata dal perdurare folle di misure come il Superbonus 110%.

Il tutto agevolato dall’immensa

liquidità pompata nel mercato dalle banche centrali.

La Bce, dopo la colpevole inerzia protratta per tutto il 2021, ha potuto solo seguire le mosse della Fed, e soprattutto, è dovuta intervenire con decisione sulle aspettative in azionistiche, annunciando una riduzione dell’attività di supporto alle economie Ue, una vera e propria inversione di tendenza rispetto l’ultimo decennio: dal quantitive easing al quantitive tapering, ossia un programma per la riduzione degli asset della banca centrale.

Per gli investitori il 2023 sarà ancora l’anno del sangue freddo, con i tassi reali che rimangono abbondantemente negativi e di cilmente si riuscirà ad evitare una fortissima frenata dell’economia mondiale se non una recessione. Sempre di più farà la di erenza a darsi a consulenti e banker di provata esperienza.

OPINION PRIVATE 25
DI MARCELLO GUALTIERI

Wake up and see the women

e di erences in household composition a ect banking relationships

Wealth management rms need to provide a more tailored advisory service

As more assets in Western Europe shift into the hands of women, wealth managers need to understand the investment needs and behaviors of this large—but as yet underserved—group of investors.

In Western Europe, women investors now control roughly a third of total assets under management (AUM), valued at some €4.6 trillion (Exhibit 1).1 We expect this share to grow rapidly

over the next few years, partly because of the rising number of married women taking responsibility for household nancial decisions. Women’s assets are projected to grow at roughly 8.1 percent

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(Abbiamo lasciato il testo in inglese per cogliere le sfumature del contenuto, n.d.r.)

CAGR to 2030, according to our analysis, while men’s assets grow much more slowly, at roughly 2.7 percent.2 By 2030, women’s share of investments is expected to reach 45 percent of AUM and a total of €10 trillion. Recognizing this shift, some leading institutions are setting up dedicated units to serve women investors, though many others have yet to act.

Customer preferences on advisory

To understand customer preferences on advisory and investment products, including gender di erences in investment needs and behaviors, McKinsey in 2021 embarked on research into investment and gender, surveying almost 3,000 women and 2,000 men in the a uent, private banking, and high-net-worth investment markets in Western Europe (see sidebar “About the research”). Besides identifying how women’s investment needs di er from men’s, the research explored how investment institutions could improve their o erings for the large but underserved group of female nancial decision makers. Our research ndings provide a rich perspective on women as investors, as well as insights for rms wishing to cater to their needs.

An underserved group of investors

Data from the women responding to our survey portray this market segment as signi cantly large but perhaps taken for granted by

nancial institutions. Of the €4.6 trillion in AUM held by women, €3.6 trillion—78 percent—is held by women who are married or in partnerships and are the main nancial decision maker in their household. Single and divorced women hold the remaining 22 percent of AUM.

e di erences in household composition a ect banking relationships. Among women in relationships, just over half say they share the same primary bank as their partner (54 percent, compared with 57 percent of men). Similarly, 61 percent of women (and 64 percent of men) say they share the same primary nancial adviser as their partner. But when asked whether they would change their bank or adviser if they were separated from their partner, 40 percent of women said yes, compared with 29 percent of men. e message for nancial institutions is that a sizable portion of women’s assets under management could be at risk in the event of relationship breakdown or bereavement unless nancial institutions and advisers take steps to improve their o erings for women.

e gap

Another signi cant pattern for those o ering nancial services is the “investment gap” the survey results showed between men and women investors. Women’s average earnings and amounts invested are less than men’s, and male and female investors

approach portfolio allocation di erently: women’s average portfolios are 32 percent equities and 32 percent xed-income investments, compared with 45 and 24 percent, respectively, for men. We estimate that these di erences lead to an average portfolio return of 5 percent for women, compared with 6 percent for men.3 According to our calculations, this translates into a gap of €5,000 to €10,000 between men’s and women’s annual investment returns. To help close this gap, banks and wealth managers could provide tailored advisory and other services to give women more opportunities to weigh up the risks and returns of di erent investment strategies and di erent mixes of asset classes in their portfolio allocation.

Di erences in behavior

Di erentiating services requires knowledge of di erences in attitudes and behaviors, as well as needs. While there is also variation within groups, our research uncovered di erences between women and men on average in their attitude to nancial advice, approach to investment, decision-making style, and risk pro le. Without resorting to stereotypes when serving individuals, nancial service providers could bene t from preparing to encounter more of the attitudes and behaviors typi ed by our female respondents. As women become a larger share of the investing community, these consumer patterns may play a more

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important role in decisions about nancial assets.

Financial advice. A substantial proportion of the women investors in our survey expressed a willingness to receive more advice from their nancial institutions, especially through digital channels such as web-based advisory and analytical software and mobile apps. In addition, 28 percent of women said they would be happy to receive more advice over the phone from experts, compared with 22 percent for men. Likewise, 25 percent of women said they would be happy to receive more advice over the phone from dedicated advisers, compared with 21 percent for men. Unfortunately, dissatisfaction

was common for both men and women. Forty-three percent of women said they were not fully satis ed with the quality of nancial advice they received, as did an even higher proportion of men (49 percent).

Investment proactivity. Few investors reported being uncomfortable when making nancial decisions in their portfolio, but women were twice as likely as men to say so (18 percent versus 9 percent). Women were less likely to modify their investment portfolio more than once a month (36 percent did so, compared with 45 percent of men)—but more likely to make changes if their adviser proposed a new investment (32

percent did so, compared with 24 percent of men). Additionally, more men than women held a high proportion of their portfolio in managed assets such as mutual funds, mandates, insurance, and securities.

Decision-making behavior.

e survey exposed a considerable di erence between men and women investors in their approach to decision making. Among women, 58 percent described themselves as making all or most of the investment decisions in their household, compared with 73 percent of men. A third of women said they shared these decisions equally with someone else in their household, compared with a quarter of men.

Risk pro le. When asked about their attitude toward riskiness in investment, a larger share of women than of men (42 percent versus 34 percent) reported taking a risk-averse approach to asset allocation. Women’s reported share of xed-income investments is eight percentage points higher than men’s, while their share of equities is 13 percentage points lower.

ese gender di erences in investment preferences and behavior suggest that wealth managers and banks have a considerable opportunity to o er women tailored support to balance risk and reward in their portfolio and to monitor and optimize their investments over time. Financial institutions could also be more mindful of involving

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TOTAL: 14.0 9.4 (67%) 4.6 (33%)
EXHIBIT 1 AMONG INDIVIDUAL INVESTORS, WOMEN HOLD ROUGHLY A THIRD OF ASSETS UNDER MANAGEMENT 8.0 CONTROLLED BY MALE HEAD OF HOUSEHOLD2 3.6 CONTROLLED FEMALE HEAD OF HOUSEHOLD2 1.0 HELD BY SINGLE OR DIVORCED WOMEN
MEN WOMEN
1.4 HELD BY SINGLE OR DIVORCED MEN 1Onshore liquid personal financial assets (PFA) for households having PFA > euro 100,000. 2Based on survey data in which married or partned respondents were asked to identify which spouse or partner is the household’s finanacial decisio maker. Source: McKinsey Global Wealth Pools; McKinsey Gender Insights in the investment space survey, june 20121; McKinsey analysis

women in household decisionmaking processes to support the sharing of investment decisions between partners. In addition, o ering nancial education programs geared to women’s needs and preferences could help close the gap between the 49 percent of women who feel totally or somewhat comfortable making nancial decisions and the 59 percent of men with this sentiment.

Addressing challenges

To attract and retain women investors, wealth management rms need to provide a tailored advisory service, nancial education, and personalized products and services that respond to women’s needs. A good way to begin is to take stock of the organization’s existing o er (see sidebar “Questions for institutions to consider”).

ree aproccaches

Having understood its starting point, an organization can then develop a set of initiatives to improve its o er to women investors. In our experience, it is helpful to tackle this challenge through a systematic three-phase approach:

1. Transform your value proposition and investment journey to better meet the needs of di erent segments of women clients: entrepreneurs, professionals, single, married, with children, divorced, widowed, retired, and so on. Design

digital platforms thoughtfully to provide content and user experiences with women investors in mind. Relevant topics to cover could include savings for children, wealth family planning, and long-term pension products. Set up regular networking events for women to support nancial education and gender equality, and involve local associations, business executives, and role models.

2. Train your advisers to put women’s needs front and center and work to strengthen these customer relationships. Understand your customer base and use advanced analytics to determine the products and services most suitable for each customer segment. Tailor your advisory services and product o erings by segment and o er personalized support at di erent stages in women’s lives, such as managing wealth before marriage and after divorce and planning retirement. Build your advisers’ expertise in understanding women’s needs for products, services, and solutions and how these needs change as women’s careers progress, their household or family circumstances alter, and they grow older.

Importantly, both male and female advisers can and should learn to serve male and female investors well. In our survey, about 60 percent of investors said they had a male nancial adviser. e women respondents did not express a preference for advisers of the same

gender. When asked whether they would be interested in meeting an adviser of the opposite sex, 54 percent of women investors said yes, and only 18 percent declined—an almost identical response to that of male survey respondents.

3. Rethink how your organization creates value for the women you serve. Consider extending your footprint into new businesses and digital channels. Design and promote new investments and nancial planning tailored to women’s needs as they change over time. Provide segmentspeci c advice on topics such as funding education, healthcare, and retirement to help women plan for a more secure future. Develop new passive investment strategies that provide long-term income streams. Over the past few years, women investors have gradually claimed a larger share of Europe’s wealth management markets, and they could approach parity with men by the early 2030s. However, many rms have yet to develop a nuanced understanding of women’s needs or to work out how to tailor their strategies and o erings to meet these needs. ose that do so will prepare themselves not only to capture a share of a growing market but also to contribute to a more inclusive and equitable investment environment.

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*Senior partner of McKinsey Tratto dal sito internet aziendale

Il pb del futuro

Il settore può crescere ancora se saprà intercettare i bisogni dei nuovi benestanti

La clientela più giovane considera prioritario investire secondo i valori

I leader dell’industria, uniti all’interno di Aipb, riconoscono il valore trainante rappresentato dal risparmio privato per l’economia del nostro Paese e la responsabilità che questo peso e questo ruolo comportano.

Focus sull’economia reale

La capacità di selezione di investimenti attrattivi e la progressiva apertura verso asset class “reali” rappresentano uno straordinario volano per l’economia italiana e richiedono, unitamente a eccellenti qualità professionali, forti capacità di rappresentanza sullo scenario istituzionale in un gioco di squadra forte e coordinato con le altre associazioni impegnate nella liera del risparmio. Per accelerare la capacità di creazione di valore dell’industria i principali attori della stessa individuano precise traiettorie di intervento.

Generazioni di professionisti

Il ricambio generazionale è al centro dell’agenda manageriale. I modelli di attrazione e sviluppo del talento che hanno caratterizzato la nascita e la crescita dell’industria devono essere innovati lungo almeno tre direzioni:

a. Individuazione di nuovi bacini di

alimentazione e inserimento di giovani con l’obiettivo di rendere attrattivo per i talenti delle migliori università la scelta di un percorso professionale all’interno del private banking.

b. La costruzione di percorsi di crescita non più esclusivamente legati alla capacità di interazione individuale con il cliente ma sempre di più disegnati intorno a una squadra di professionisti capaci di trasferire al cliente una più strutturata capacità di generazione di valore relazionale.

c. La costruzione di percorsi formativi e di crescita professionale in linea con l’esigenza di costruzione di curriculum al tempo stesso più ampi e più profondi rispetto a quanto avvenuto in passato.

Realizzare la trasformazione digitale

Le opportunità di interazione remota con il cliente e con il banker possono consentire la corretta valorizzazione dell’enorme patrimonio informativo reso disponibile dalle nuove tecnologie. La s da è rappresentata dalla creazione di una “realtà aumentata” per il cliente e per il banker che consenta l’incremento sostanziale delle opportunità di incontro e della qualità delle stesse.

Le scelte in termini di applicativi e architetture

dovranno essere indirizzate a:

• Migliorare strutturalmente l’esperienza del clientee del banker lavorando in modo profondo su diversi assi chiave quale il percorso, il linguaggio e l’e cacia di questi momenti. I guadagni in termini di e cienza saranno la naturale conseguenza di questa trasformazione.

• Il trasferimento di conoscenza in primis al banker e quindi al cliente, con un modello di apprendimento costante non solo di informazioni quantitative ma sviluppando un profondo percorso di education non limitato agli aspetti meramente nanziari, ma esteso alla comprensione di un’esperienza più ampia di rapporto con la ricchezza e il benessere individuale e sociale.

Rispondere alle esigenze emergenti

Come mostrato dall’esperienza di altri settori, come ad esempio il comparto del lusso, uscire dalla de nizione consolidata di target e di segmento di clientela, o re importanti opportunità di sviluppo e di estensione del modello private.

Il tema centrale per i player del settore

AIPB* OPINION 30 PRIVATE
DI

sarà rispondere alle nuove esigenze delle nuove categorie di “benestanti“, per cui la diversity & inclusion rappresenta uno dei driver chiave. Questo tema ad oggi non risulta però ancora adeguatamente quali cato e servito.

L’attuale modello operativo di business del private banking è ancora fortemente improntato lungo l’intero ciclo dal “targeting-serving” al servizio di uno speci co iso-tipo di clientela con qualche di erenziazione comportamentale o legato alla fonte primaria di generazione della ricchezza: uomo, adulto, italiano. Vari fenomeni in progressiva accelerazione stanno però arricchendo la popolazione target del private banking con tre macrocategorie di

clienti: in primis le donne, i giovani e “i nuovi italiani di successo”.

Ripensamento in atto

L’industria ha avviato interventi per il ridisegno del modello di business per poter individuare e servire in modo adeguato questi nuovi segmenti ma ancora molto strada deve essere fatta. Queste considerazioni trovano conferma nelle priorità trasformative che i leader dell’industria del private hanno identi cato e che dovranno caratterizzare l’agenda strategica degli attori nei prossimi anni. Tra queste priorità delineate, un tema chiave è che la s da non è contro i nuovi competitor (wealthtech) - che sono visti piuttosto come potenziali partner e acceleratori

del cambiamento - quanto sulla capacità e velocità degli attori stessi di essere in grado di adattarsi al nuovo contesto e alle nuove opportunità evolvendo con successo i propri modelli organizzativi, operativi, digitali e di gestione delle persone. In sintesi, ci sono rilevanti opportunità da cogliere da parte degli operatori dell’industria private, che possono disegnare una nuova fase di evoluzione del settore.

*Estratto dello studio “Navigare le onde del cambiamento: la rotta del private banking”, realizzato in collaborazione con Bain & Company

Capacità di attrarre talenti ed attrattività dell’industry vs le nuove generazione di professionisti

Trasformazione digitale (es. infrastrutture per la consulenza e per l’interazione digitale con il cliente)

Innovazione dell’offerta (es. alternative investments, ESG, digital assets)

Trasformazione della base clienti e nascita di nuovi isotipi di clienti (es. nuove professionalità, eredi private, nuovi imprenditori - es. fintech

Trasformazione del ruolo dei bankers

Evoluzione dei player che offrono servizi di private banking (new copmpetitor - es. fintech)

OPINION PRIVATE 31 PRIORITÀ TRASFORMATIVE ED ELEMENTI CHE STANNO CREANDO MAGGIORE DISCONTINUITÀ NELL’INDUSTRY DEL PRIVATE BANKING 80% 20% 80% 20% 60% 40% 60% 20%20% 20% 80% 20%20% 60%
Alta Media Bassa

Combinazioni esclusive

Salvadori riparte da Venezia con una linea di bevande innovative

Il famoso barman mette così a frutto decenni di esperienza nel settore

Una linea di bevande per palati ra nati, composta da un distillato senza colore, un’opzione analcolica e una simile alla Coca-Cola.

È l’ultima invenzione concepita da Marco Salvadori, celebre barman veneziano. “L’idea è pronta: si tratta solo di depositare il marchio e trovare un partner nanziario per lo sviluppo commerciale”, racconta.

Tre tappe

La carriera di Salvadori ha preso il via nell’osteria di famiglia a Cannaregio (Venezia) dove ha appreso i rudimenti del mestiere tra un “cicheto” e l’altro. “Da piccolo amavo i motori e gli orologi, di cui ammiravo la meccanica e la delicata precisione degli ingranaggi.

La ricerca della perfezione, la passione per la bellezza, la cura del dettaglio mi hanno portato a viaggiare, per studiare e apprendere come diventare il migliore”, racconta. Dopo gli studi presso una scuola alberghiera locale è partito per un tour europeo, che lo ha visto lavorare in bar di fama, soprattutto tra Londra e St.Moritz, che con Venezia costituiscono le tre tappe fondamentali della sua carriera.

“Sono stato fortunato e anche abile nel riuscire a lavorare con nomi prestigiosi dell’hospitality internazionale, perché se si vuole imparare a fare qualcosa, la scuola è su ciente, ma quando si decide di puntare a essere qualcuno, bisogna cercare un maestro in gamba”. Esperienze, ricorda, che gli hanno consentito di raccogliere informazioni fondamentali sullo stile delle loro opere e lo spunto di studiare e provare e inventare nuovi drink. “Qualcuno ha avuto più successo degli altri, ma non ho mai smesso di mettermi alla prova”.

L’esperienza londinese

Quindi ricorda che nel mio londinese, all’ombra del mitico gruppo Savoy, ha seguito numerosi corsi di specializzazione. “La mia curiosità mi ha permesso di creare una mia collezione di libri, soprattutto di cocktail di epoche storiche diverse per conoscere la ‘genesi’, le nuances e descrizioni che a volte sono diverse o presentano nomi di erenti, dai grandi classici base gin, vodka, rum, cognac whisky alle soluzioni più recenti, tra cui la tequila”.

Come barman in alcune delle più prestigiose location di Venezia, ricorda di aver realizzato la perfetta alchimia del suo ruolo, miscelando cultura del bere, tradizione e sorriso

Ambasciatore della cultura

“Lungo il percorso, arricchito da esperienze professionali e viaggi studio all’estero, è accresciuta la mia conoscenza delle tipicità locali. Il costante confronto con diverse realtà mi ha reso un estimatore appassionato della qualità e della tradizione italiane, che di ondo, promuovo e racconto, con amore”, rivendica con orgoglio.

Salvadori è molto rigoroso nelle sue analisi, tanto da sottolineare che, se da una parte il mercato è molto vivace con trend sempre nuovi, spesso i gusti fusion sfociano in quella che de nisce senza peli sulla lingua “confusion” a indicare l’incapacità di delineare tendenze de nite.

Interrogato sul periodo della miscelazione classica che preferisce, l’esperto indica gli anni dai Trenta agli Ottanta del secolo scorso.

“Brian Flanagan, protagonista del

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lm “Cocktail” (interpretato da Tom Cruise, è un barman tormentato e giramondo, ndr) non rappresenta il mio stile anche se qualche tempo fa ho creato uno champagne cocktail usando il cognac Luis Treize, come il protagonista della pellicola”.

Abbinamento con il cibo

Nell’ambito delle attività di studio e sperimentazioni, Salvadori ha cercato anche dei food pairing che si riferissero ai dei grandi classici dei cicchetti Veneziani, con la scelta che è ricaduta in primis su uova di quaglia e acciughe cantabriche.

“Con il trascorrere del tempo, l’attività di ricerca mi ha portato ad allontanarmi dai gusti troppo commercializzati e soprattutto, con

una scala zuccherina troppo elevata”, racconta. Quindi il collegamento con l’attualità e il nuovo progetto che propone una gamma di prodotti che si concentra specialmente nel momento della libertà, quello dell’aperitivo. “Voglio sviluppare il mio progetto imprenditoriale a Venezia, da sempre città cosmopolita e spesso nella storia protagonista della ripartenza dopo periodi bui. Anche oggi la città lagunare può tornare protagonista dando vita a un nuovo Risorgimento”.

Spezie protagoniste

Quindi precisa: “Punto con una ricerca tipo connecting the dots a collegare momenti storici in cui

Venezia era la Dominante, con i suoi mercati che hanno fatto la storia e i suoi colori. Mi piace ricordare la gura del Messere del pepe, il quale decideva per il mercato europeo d’allora il prezzo delle spezie. Un approccio per certi versi simile a quello delle Borse nelle quali oggi si comprano e vendono asset nanziari”.

Il barman conclude sottolineando la sua passione per il periodo in cui le spezie dominavano “sia come conservanti, sia come elisir elaborati dagli speziali per curare tutti i mali o per puntare all’immortalità.

La mia ricerca si basa su profumi e gusti che in questo momento stanno tornando e vorrei essere in questa nouvelle vague”, conclude.

PRIVATE CONCEPT PRIVATE 33
Marco Salvadori

Verso nuove regole

Per favorire davvero l’innovazione occorre aggiornare il quadro normativo

Attori nuovi e consolidati vanno messi in condizione di operare alla pari

OPINION 34 PRIVATE
DI
ANGELO DEIANA

Siamo ormai a un punto di svolta perché, per sostenere l’innovazione apportata dal ntech nel sistema delle banche e, nel contempo, proteggere i consumatori e la stabilità del sistema nanziario dai rischi, diventa indispensabile innovare il sistema normativo adeguandolo all’evoluzione in atto.

Aree di intervento

Le principali aree da a rontare sono le seguenti:

• cybersecurity e protezione dei dati con particolare attenzione alla creazione di maggiore consapevolezza tra i consumatori riguardo il valore dei propri dati personali;

• interoperabilità dei servizi ntech all’interno della Ue;

• tutela della concorrenza con l’ingresso sul mercato delle nuove start-up innovative e prevenendo le asimmetrie nella regolamentazione tra gli stati;

• sperimentazione controllata delle nuove tecnologie e strumenti di stress-testing;

• promozione dell’educazione nanziaria e digitale e della ducia digitale.

Lavori in corso

In questo ambito, il tema strategico di grande rilievo è quello della concorrenza. Ai ni della tutela del consumatore, infatti, è fondamentale per il mondo delle banche private garantire il “level playing eld” (pari condizioni di partenza) tra new comer e incumbent, senza

dimenticare che questo può penalizzare le startup innovative che dovrebbero avere oneri di compliance meno stringenti. Ecco perché, nel sistema ntech, la concorrenza si dispiega tramite le cosiddette “regulatory sandboxes”, ossia ambienti virtuali nei quali operatori e supervisori possono testare e sperimentare nuove tecnologie innovative nel settore dei servizi nanziari in un contesto controllato caratterizzato da requisiti normativi meno stringenti.

Il nodo dei costi Tra i vantaggi che tale metodologia o re al mondo ntech c’è la possibilità di ridurre i costi di compliance connessi all’avvio dell’attività, l’opportunità di godere di deroghe normative e la possibilità di ottenere consigli e orientamenti dalle Autorità di Vigilanza in merito alle modalità di applicazione della normativa attuale. Esistono, però, anche approcci alternativi ai sandboxes che prevedono un diverso livello di coinvolgimento delle autorità di vigilanza stesse: gli innovation hub e gli incubator. Le prime rappresentano un luogo di incontro istituzionale degli operatori

con le autorità che o rono chiarimenti o indirizzi senza però un coinvolgimento diretto nello sviluppo della tecnologia. Negli incubator, invece, le autorità di vigilanza svolgono un ruolo più attivo, essendo direttamente coinvolte nello sviluppo e nella sperimentazione del progetto, anche tramite forme di partnership e co nanziamenti.

Tra informazione e riservatezza

Un ulteriore elemento è legato alla tutela della privacy e dei dati personali. Un importante momento di rilievo è stata la Gdpr (General Data Protection Regulation) che introduce importanti novità come il diritto all’oblio (gli utenti possono chiedere di rimuovere le proprie informazioni), la portabilità dei dati (con la stessa loso a che ispira la PSD2: si possono scaricare e trasferire dati da una piattaforma all’altra, senza vincolarsi a un certo account) e l’obbligo di noti ca in caso di violazione. Un mondo nuovo per tutti. Per il sistema delle banche e per il mondo del private banking. La qualità e la privacy dei dati al servizio della qualità del servizio private. Il futuro delle banche private nel mondo della data driven economy.

OPINION PRIVATE 35
Per la tutela del consumatore è importante, nel mondo delle banche private, garantire le medesime condizioni a new comer e incumbent

Cambio di rotta sul trust

L’Agenzia delle Entrate ssa nuove regole in materia di scalità

L’obbligo di pagamento scatta solo all’attribuzione dei beni ai bene ciari

Ventata di novità per il trattamento scale del trust, uno strumento che sta registrando un’adozione crescente tra i detentori di grandi patrimoni. L’Agenzia delle Entrate, con circolare n. 34/E del 20 ottobre 2022, ha nalmente chiarito la propria posizione in merito, fornendo importanti chiarimenti in materia di scalità diretta e indiretta nonché di obblighi di monitoraggio scale.

Trasferimento di ricchezza

La circolare ha innanzitutto de nitivamente chiarito che, in linea con l’orientamento espresso negli ultimi anni dalla Corte di Cassazione, il presupposto impositivo dell’imposta sulle successioni e donazioni è la realizzazione di un trasferimento e ettivo di ricchezza mediante un’attribuzione patrimoniale “stabile” e non meramente strumentale. Ciò, in linea generale, si veri ca all’atto di attribuzione dei beni vincolati in trust ai bene ciari e non all’atto di dotazione dei beni in trust, come aveva no ad ora sostenuto l’Agenzia delle Entrate. Pertanto, l’atto con cui

il disponente dota il trust di beni è soggetto all’imposta di registro in misura ssa, mentre all’atto di attribuzione dei beni ai bene ciari si applica l’imposta sulle successioni e donazioni in misura proporzionale. Fa eccezione a tale regola il caso in cui, all’atto di costituzione/ dotazione del trust, i bene ciari individuati (o individuabili) siano titolari di diritti pieni ed esigibili non subordinati alla discrezionalità del trustee, (qualora, ad esempio, abbiano il diritto di ottenere dal trustee il trasferimento di un immobile o di una somma di denaro o il riconoscimento di una rendita periodica). In detta ipotesi l’ampliamento della sfera patrimoniale dei bene ciari si realizza già al momento dell’istituzione del trust e quindi l’atto di costituzione/dotazione di

quest’ultimo non sarà soggetto ad imposta di registro in misura ssa bensì ad imposta sulle successioni e donazioni in misura proporzionale.

Somme da scomputare

L’Agenzia delle Entrate ha poi chiarito che i versamenti eseguiti dai contribuenti, che in base alla precedente prassi amministrativa avevano liquidato l’imposta sulle successioni e donazioni in misura proporzionale al momento del conferimento dei beni in trust, possono essere considerati a titolo de nitivo, senza necessità di ulteriori liquidazioni, a condizione che l’attribuzione abbia ad oggetto i medesimi bene ciari e gli stessi beni considerati al ne del versamento delle imposte in sede di apporto in trust. Laddove l’attribuzione avvenisse a bene ciari diversi o

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DI GIORGIO DALL’OLIO*
I versamenti eseguiti dai contribuenti, che in base alla prassi amministrativa avevano liquidato l’imposta in misura proporzionale al momento del conferimento, possono essere considerati a titolo de nitivo
OPINION PRIVATE 37

avesse ad oggetto beni diversi da quelli conferiti, sarà necessario procedere alla riliquidazione dell’imposta, con la possibilità di considerare le imposte già versate a scomputo dell’eventuale imposta dovuta al momento dell’attribuzione ai bene ciari.

Resta comunque ferma la possibilità di presentare istanza di rimborso degli importi già versati, in quanto di fatto non (ancora)

dovuti, a condizione che non siano intervenuti i termini prescrizionali.

Regole catastali

Le medesime regole valgono, in presenza di beni immobili, anche per le imposte ipotecarie e catastali, che si applicano pertanto in misura ssa all’atto di dotazione ed in misura proporzionale all’atto di attribuzione dei beni immobili ai bene ciari.

In tema di monitoraggio scale, la circolare interviene pesantemente nell’identi cazione dei soggetti in capo ai quali sussistono detti obblighi. In particolare, l’Agenzia delle Entrate ritiene che siano soggetti agli obblighi di monitoraggio tutti i bene ciari residenti di trust estero, anche individuati per classi (ad esempio gli eredi legittimi).

Inoltre deve sussistere una relazione giuridica o di fatto tra il soggetto e le attività estere oggetto di dichiarazione, essendo quindi tenuti agli obblighi di monitoraggio non solo i titolari delle attività detenute all’estero, ma anche coloro che ne hanno la disponibilità o

la possibilità di movimentazione, a condizione che non si tratti di un mero potere dispositivo in esecuzione di un mandato per conto del soggetto intestatario (ad esempio il trustee). Non sarebbe infatti proporzionale alle nalità delle norme in materia di monitoraggio scale un’estensione dell’obbligo di compilazione del quadro RW al trustee, disponente e guardiano, soprattutto nei casi in cui l’obbligo di monitoraggio già sussiste in capo al trust o al bene ciario.

Alla prova pratica Nonostante i chiarimenti forniti dalla circolare sarà opportuno attendere di veri care nella prassi il comportamento dell’Agenzia, in particolare sul tema della riliquidazione dell’imposta di successione e donazione per i trust costituiti ante circolare, non essendo del tutto chiara la casistica delle possibili eccezioni rispetto alla regola principale.

*Senior partner di Cdr Tax & Legal

38 PRIVATE OPINION
Giorgio Dall’Olio
D’ora in avanti sarà importante seguire con attenzione l’approccio degli agenti che si occupano di riscossione, considerato che non è ancora del tutto chiara la casistica delle eccezioni

TESORO NASCOSTO

La cantina dell’Hotel de Paris è una leggenda con un secolo e mezzo di storia

Protagonista è lo chef italiano Iorio con le degustazioni di Bordeaux

Montecarlo é caratterizzata dal casinò più famoso del mondo, dall’hotel tra i più iconici, recentemente ristrutturato con la splendida piazza, e da macchine da sogno che arrivano da tutto il mondo e, ovviamente, da splendide fanciulle in abiti eleganti. Ma c’è un gioiello nascosto proprio sotto i piedi dei turisti, la “cave dell’ hotel de Paris”, una cantina di 1.500 metri che racchiude più di 350mila bottiglie di pregio.

Le caratteristiche

La cantina dell’Hotel de Paris, è una vera e propria leggenda. Fu inaugurata nel 1874 da Marie Blanc, moglie del fondatore della Société des Bains de Mer, e ancora sono presenti delle bottiglie dell’epoca. Durante

la Seconda guerra mondiale, parte della cantina fu nascosta da un muro di sette strati di bottiglie, dietro le quali 20mila bottiglie tra le più rare e oggetti di valore, l’argenteria e la fortuna di pochi ospiti dell’albergo furono nascosti e così sfuggirono ai tedeschi. Al termine della guerra, la

riapertura delle Cantine fu a data ad un prestigioso committente, il Sig Winston Churchill, per il quale fu aperto, per l’occasione, un vecchio rum del 1811, di cui poche bottiglie troneggiano ancora oggi sugli sca ali. Attualmente le cantine rappresentano l’insieme delle regioni viticole francesi (il 98% dei vini ivi custoditi è francese). In particolare, costituiscono una “Bordeauxteca” straordinaria, giacché il 50% delle riserve delle Cantine dell’Hôtel de Paris è fatto di vini Bordolesi. Nell’aprile del 1976, intorno a un tavolo improvvisato, si svolge una festa inaspettata: il principe Ranieri III di Monaco e la principessa Grace hanno celebrato il loro 20° anniversario di matrimonio circondato da pochi parenti. Nel maggio del 1987, nuova consacrazione delle Cantine: apertura del Louis XV di Alain Ducasse, che

pian piano ha messo in primo piano la professione di sommelier tutti i ristoranti aziendali.

Patrimonio di valore

Oggi le Cantine non sono solo un elemento del patrimonio di azienda, ma anche un luogo di di usione della conoscenza del vino, come la possibilità di assistere alle degustazioni organizzate da Gennaro Iorio, il bravissimo “chef de cave” napoletano, punto di riferimento di sommelier, maggiordomi o direttori di stabilimenti per approfondire la conoscenza enologica. Per chi è alla ricerca di qualcosa d’indimenticabile, questo luogo unico al mondo, insolito e magico, può essere privatizzato così da rappresentare lo scrigno in cui racchiudere un evento eccezionale, sia con una visita con degustazione o persino una cena. Sarete guidati dal vostro maître sommelier che vi farà scoprire l’incredibile storia di questo luogo, in cui potrete successivamente degustare qualche grande crus.

DI LUCA COSLOVICH
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Luca Coslovich, bartender, consulente e formatore, Casinò di Montecarlo.

New sources of value

Wealth managers are seeking to diversify away from these asset classes

The pandemic accelerated key trends long established before it began

PRIVATE 42 PRIVATE
il testo in inglese per cogliere le sfumature del contenuto, n.d.r.)

Perhaps unsurprisingly, the biggest challenges for wealth managers over the next two years relate to how they manage their clients’ investments and meet return objectives with an acceptable level of volatility. Wealth managers place great importance on being responsible stewards of their clients’ wealth, with an emphasis on capital preservation.

Private markets

With equities and bonds unlikely to provide the same returns of the past decade, wealth managers are seeking to diversify away from these asset classes in pursuit of new sources of potential return, speci cally in private markets. Our ndings con rm that 73% of respondents are either currently invested or considering investing in illiquid assets over the next 12 months. Private markets assets were historically challenging to invest in for many due to the administrative burden, liquidity characteristics, di culty accessing opportunities and regulatory restrictions. With the help of technological innovation and the so-called democratization of private markets, these asset classes are now much more available and are providing additional tools for improving diversi cation and potentially enhancing returns.

Sustainability

After two years of an economically challenging pandemic and ongoing market volatility, it’s exciting

to see allocations continue to grow into sustainable investment opportunities. Earlier in the pandemic, there were worries that environmental, social and governance (ESG) issues would take a back seat as investors shifted their focus to generating positive returns. But the survey results suggest the opposite has taken place: An overwhelming majority say demand for ESG products has increased over the past year, and, in practice, investors are looking for ESG to be integrated into all their asset exposures For 64% of those surveyed, clients are choosing ESG in response to changing societal sentiment toward climate change, social issues and corporate governance, while 46% say their clients are also seeking to minimize reputational risk. is suggests many are considering ESG as a way of “doing the right thing.” Strikingly, only a small minority of respondents say their clients are pursuing ESG investments to increase investment returns and reduce risk. However, one-third say their clients continue to believe ESG investments mean compromising on returns and diversi cation bene ts. is suggests a lack of understanding of the potential bene ts of sustainable investing among wealth managers’ clients, and additional client education is needed. In our experience, ESG integration isn’t just critical from a societal perspective; wealth managers need to consider and integrate

REPORT MARKETT PRIVATE 43

POSITIONING PORTFOLIOS FOR INCREASINGLY UNFORGIVING MARKETS

57% of survey respondents say inflation is the leading investment challenge at a global level over the next two years.

50% of wealth managers expect investment returns to be lower in the next two years.

ACCESSING RETURN AND LIQUIDITY IN ALTERNATIVES

73% of respondents are either currently invested in illiquid assets or are considering investing in them over the next 12 months.

85% cite the search for better yields or enhanced investment returns as the main reason for making allocations to illiquid assets.

59% of respondents believe the biggest investment opportunity is in diversifying portfolios away from traditional equities and bonds.

82% of respondents say client demand for ESG investments has increased over the past year.

it into their risk management frameworks.

Business strategy

Along with highlighting changing investment trends, the survey indicates that wealth managers are increasingly turning to outside help to enhance operations and provide better service. Along with a

71% identify concerns about long lock-in periods as a reason for not investing.

MEETING GROWING CLIENT DEMAND FOR SUSTAINABLE SOLUTIONS

64% cite societal sentiment as the top driver of their clients’ appetite for ESG investments, followed by reputational risk considerations.

sizeable number of wealth managers outsourcing elements of portfolio construction and governance, many are seeking help from thirdparty providers as they further integrate ESG into their investment processes. A majority of respondents are using external providers for help with research, reporting and risk monitoring, and

20% of respondents — a surprisingly low number — selected generating active return as one of the top two reasons for strengthening their exposure to ESG investments.

just over one-third also outsource the research process for making decisions on investing or manager selection. Wealth managers have a challenging task ahead. ey also need to continue to improve their client experience while streamlining operations and maintaining or potentially increasing margins.

PRIVATE 44 PRIVATE

50% LOW EXPECTED INVESTMENT RETURNS

57% HIGHER INFLATION

Private markets and sustainable investments are specialisms that require additional resources and expertise.

e survey

Cryptocurrencies

Urs Bolt*

The survey attracted some impassioned views on cryptocurrencies as the gulf continues to widen between speculators and the professional investment community on this highly polarizing theme. Ninety-two percent of survey respondents do not invest in cryptocurrency on behalf of clients for reasons that include lack of regulation, lack of transparency and education, and high volatility. However, when asked how likely it is that crypto will become an institutional-grade investment in the next five years, 44% of respondents agree that this is likely or highly likely. An equal number of respondents believe it is unlikely or highly unlikely to be the case, with 13% saying they do not know.

A small portion of European wealth managers do invest in cryptocurrency in client portfolios, which may be explained by historical tendency in the region to invest in non-US-dollar assets and currencies. wealthy investors may already use a new breed of service providers in the area of crypto and digital assets. Despite the low priority of cryptocurrencies for respondents, I believe the tokenization of traditional, illiquid and nonfungible assets will lead to widespread use of these digital assets in the forms of both fungible asset tokens, especially for private equity, and nonfungible tokens (NFTs) for illiquid assets. The adoption will depend on regulatory clarity and the institutional uptake by banks and asset managers offering relevant digitaland cryptoasset services.

*Product manager digital banking and wealth management at Mercer

As markets emerge from the haze of the initial pandemic years, Mercer’s 2022 Global Wealth Management Investment Survey sought to capture a snapshot of an industry managing wealth in a changed world. Conducted during the rst quarter of 2022, the survey uncovered a strong commitment to client service and an ongoing willingness to embrace investment risk as the industry prepares for a continuation of the challenges that were present in markets before the pandemic and have now become even more pressing.

Rather than presenting new challenges for the industry, the pandemic accelerated key trends long established before it began. Concerns surrounding low expected investment returns and market volatility remain the leading preoccupations of the industry as it looks out over a two-year horizon.

REPORT MARKETT PRIVATE 45
HIGHER
A majority of respondents are using external providers for help with risk monitoring
INFLATION  THE LEADING INVESTMENT CHALLENGE GLOBALLY OVER THE NEXT TWO YEARS
Source: Mercer’s 2022 Global Wealth Management Investment Survey.

Ponte per la crescita

Un nucleo di investitori di successo ha dato vita a Itaca Equity

Iasi (presidente): “Puntiamo sul turnaround e il riposizionamento delle aziende”

Soddisfare le esigenze e il commitment dei propri investitori, sempre più interessati ad adottare un approccio di lungo periodo, specialmente in un contesto socioeconomico assai complesso e incerto come quello odierno, e mettere a fattore comune gli oltre trent’anni di esperienza nel settore delle ristrutturazioni e riposizionamenti aziendali. È da questa particolare unione che è nata Itaca Equity, società che si avvale di alcune delle più importanti gure di riferimento nel suo settore di appartenenza: Giovanni Tamburi, Massimo Lucchini, Angelo Catapano e Sergio Iasi. Quest’ultimo, partner e presidente della società, nell’intervista rilasciata a PRIVATE si so erma sul business e sugli obiettivi, presenti e futuri, della realtà.

Partendo dal principio, quali sono stati i motivi che vi hanno spinto a fondare Itaca? Cosa mancava per voi nel settore del private equity? L’Italia è un paese con un capitale industriale notevole, ma le perturbazioni sui mercati degli ultimi due anni hanno notevolmente inciso sul nostro tessuto imprenditoriale,

intaccando spesso business altrimenti in buona salute e con fondamentali solidi. Ci siamo quindi resi conto che mancavano team e capitali specializzati nel turnaround e riposizionamento aziendale. Nel contesto italiano, sono presenti tanti fondi, italiani e stranieri, specializzati nel Leveraged buyout, ma relativamente pochi attori con competenze per sostenere le aziende nelle delicate fasi di crisi e riposizionamento, che sono però fondamentali per evitare la dispersione di capitali e garantire la salvaguardia delle risorse imprenditoriali del Paese. Itaca, in questo senso, costituisce un unicum nel mercato italiano, data la specializzazione e il mix di competenze.

Quindi, come funziona nel dettaglio il vostro business? Come vi distinguete in questo settore? Itaca interviene, mettendo a disposizione equity, con partecipazioni che possono essere sia di maggioranza che di minoranza, in aziende caratterizzate da un modello di business di base solido, ma che, per fattori esogeni o

endogeni, sono entrate in uno stato di crisi e risultano strutturalmente sottocapitalizzate. Le ragioni possono essere di diversa natura: da piani di investimento non correttamente valutati, no agli e etti delle tensioni nanziarie degli ultimi due anni, con l’incremento vertiginoso del costo dell’energia e la spirale in azionistica. Il nostro obiettivo è individuare la risposta più adeguata a permettere alle società in cui partecipiamo di realizzare il proprio potenziale, superando la crisi e tornando a crescere. Per questo, il nostro intervento non si limita all’equity, ma, a seconda delle speci cità del caso, interveniamo come advisor o turnaround manager, mettendo a disposizione, assieme ai capitali, una visione strategica. Nelle nostre attività, abbiamo inoltre tre obiettivi principali: identi care e realizzare percorsi di riposizionamento mirati al reale e solido ra orzamento delle imprese target; garantire il necessario equilibrio nella gestione del cash ow, tra quanto richiesto dalla gestione industriale e dalle esigenze nanziarie; e prevenire il deterioramento dei crediti bancari.

PRIVATE 46 PRIVATE

L’Italia ha un capitale industriale notevole, ma le perturbazioni sui mercati degli ultimi due anni hanno in molti casi intaccato business altrimenti in buona salute e con fondamentali solidi

OPINION PRIVATE 47
Sergio Iasi

Per Ulisse Itaca era la destinazione nale, rappresentava il ritorno a casa, la ne di tutte le fatiche. Per voi invece?

Itaca per noi rappresenta esattamente questo. È un ponte che consente agli imprenditori e alle aziende in cui investiamo di completare con successo un viaggio, quello del riposizionamento aziendale. L’idea è di un o rire un supporto a 360 gradi a un’impresa che si trova nella tempesta di tensioni di mercato e geopolitiche, come quelle a cui assistiamo oggi, o di scelte strategiche non allineate con il business. In senso più ampio, il nostro scopo è quello di favorire il rilancio, lo sviluppo e la competitività dell’industria manifatturiera italiana, stimolando l’innovazione tecnologica, come volano per l’e cientamento delle attività produttive, e incentivando la vocazione imprenditoriale dei singoli territori. In ne, nel pieno principio di promuovere un percorso

di miglioramento per il business, Itaca si pone l’obiettivo di formare e sostenere le imprese verso l’adozione di processi sostenibili. Per questo investiamo esclusivamente in ottica compliant con i principi esg.

Avete dei target e dei settori di riferimento per le vostre operazioni, anche in termini di ticket di investimento?

Non abbiamo un target settoriale, ma manteniamo una visuale ampia sul mercato, grazie al nostro pool di competenze, in molti ambiti dell’industria e del terziario. La strategia di Itaca ruota però intorno a due cardini fondamentali. Da un lato, tendiamo a escludere investimenti in settori altamente regolamentati come quello bancario, assicurativo, energetico e dei trasporti, perché l’e cacia delle nostre competenze e del nostro intervento risulterebbe signi cativamente limitata dalle regolamentazioni stringenti di settore.

Dall’altro, in termini di ticket, valutiamo investimenti in aziende di dimensioni medio-grandi, che hanno quindi un fatturato pari o superiore a 80 milioni di euro, con l’obiettivo di investire la nostra dotazione di capitali di 600 milioni di euro in un massimo di dieci investimenti, vale a dire no a 100 milioni di euro di investimento singolo. La decisione di concentrarci su un selezionato gruppo di investimenti è la chiave del successo dei nostri interventi.

Quali sono le operazioni che ci dobbiamo aspettare nell’immediato? Ci sono già dossier aperti da concludere entro l’anno? Attualmente siamo focalizzati su 4-5 dossier. Considerati gli ottimi risultati raggiunti, tra la ne di quest’anno e il secondo trimestre del prossimo, puntiamo ad arricchire il nostro portafoglio con un nuovo investimento.

E, in ne, guardando a quello che sta accadendo nel mercato, quali sono secondo voi i settori da tenere sott’occhio?

Oggi i mercati sono attraversati da importanti turbolenze: l’incremento dei costi dell’energia, i tassi in rialzo e il contesto in attivo mettono specialmente sotto pressione i settori business-to-business e quelli manifatturieri. Nonostante questo, riteniamo che investimenti mirati proprio in questi ambiti siano in grado di o rire nel medio termine le migliori soddisfazioni agli investitori.

PRIVATE 48 PRIVATE
2021 ANNO DI AVVIO DELL’ATTIVITÀ 30100 MILIONI DI EURO IL TICKET DI INVESTIMENTO 1 L’OPERAZIONE FIN QUI EFFETTUATA, SU LANDI
RENZO
Giovanni Tamburi

UCITS Hedge Awards 2022 Long/Short Equity – Italy Best Performing Fund over 4, 5 and Kairos International SICAV – Italia (Kairos) WINNER BEST FUND MANAGER 2022 ITALIA Kairos Partners Contributing fund Kairos Intl SICAV Bond Plus ROCCO BOVE & ANDREA PONTI BONDS GLOBAL HIGH YIELD Kairos International Sicav

La flessibilità si fa resilienza

Flessibilità, elevata diversificazione del portafoglio e una lunga storia di successo sono i punti di forza di KIS BOND PLUS, la soluzione di Kairos che evolve i tradizionali canoni dell’investimento obbligazionario e sfida il contesto di mercato contemporaneo.

+17,7% 2012

+5,9% 2013

+7,4% 2014

+2,0% 2015

+1,0% 2016

+6,2% 2017

-6,1% 2018

+6,0% 2019

+9,0% 2020

+2,2% 2021

(1) al 30.09.2022 RENDIMENTO CUMULATIVO A 5 ANNI*

RENDIMENTO CUMULATIVO A 10 ANNI** KIS BOND PLUS

Rischio più basso Rischio più alto Rendimento potenzialmente più basso Rendimento potenzialmente più alto 123 4 567

-10,2% 2022 (1)

Questa è una comunicazione di marketing con finalità promozionali. Si prega di consultare il Prospetto e il documento contenente le informazioni chiave per gli investitori (KIID) prima di prendere una decisione finale di investimento, disponibili in lingua italiana sul sito www.kairospartners.com nonché presso la sede legale di Kairos Partners SGR S.p.A. (“Kairos”) e i soggetti collocatori, anche in forma cartacea. Una sintesi dei diritti degli investitori è disponibile in lingua italiana e inglese al link https://www.kairospartners.com/sintesi-dei-diritti-degli-investitori-it-en/. I rendimenti sono rappresentati al netto delle spese a carico del Fondo e al lordo degli oneri fiscali. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. L’investimento riguarda l’acquisizione di azioni del Fondo e non di una determinata attività sottostante che resta di proprietà del Fondo medesimo e implica una componente di rischio, di conseguenza il capitale investito in origine potrebbe non essere recuperato in tutto o in parte. Le oscillazioni dei tassi di cambio possono influenzare il valore dell’investimento e i costi laddove espressi in una valuta diversa da quella di riferimento dell’investitore. Informazioni sulle specificità del Fondo e sugli aspetti generali in tema sostenibilità (ESG) ai sensi del Regolamento (UE) 2019/2088, sono disponibili al link www.kairospartners.com/esg/. In caso di commercializzazione del Fondo in paesi diversi da quello di origine, Kairos ha il diritto di porre fine agli accordi per la commercializzazione in base al processo di ritiro della notifica previsto dalla Direttiva 2009/65/CE.

Le informazioni e le opinioni qui riportate non costituiscono un’offerta al pubblico, né una raccomandazione personalizzata, non hanno natura contrattuale, non sono redatte ai sensi di una disposizione legislativa, non sono sufficienti per prendere una decisione di investimento e non sono dirette a persone residenti negli Stati Uniti o ad altri soggetti residenti in Paesi dove il Fondo non è autorizzato alla commercializzazione. Le informazioni e i dati sono ritenuti corretti, completi e accurati. Tuttavia, Kairos non rilascia alcuna dichiarazione o garanzia, espressa o implicita, sull’accuratezza, completezza o correttezza dei dati e delle informazioni e, laddove questi siano stati elaborati o derivino da terzi, non si assume alcuna responsabilità per l’accuratezza, completezza, correttezza o adeguatezza di tali dati e informazioni, sebbene utilizzi fonti che ritiene affidabili. I dati, le informazioni e le opinioni, se non altrimenti indicato, sono da intendersi aggiornati alla data di redazione, e possono essere soggetti a variazione senza preavviso né successiva comunicazione. Eventuali citazioni, riassunti o riproduzioni di informazioni, dati e opinioni qui fornite da Kairos non devono alterarne il significato originario, non possono essere utilizzati per fini commerciali e devono citare la fonte (Kairos Partners SGR S.p.A.) e il sito web www.kairospartners.com. La citazione, riproduzione e comunque l’utilizzo di dati e informazioni di fonti terze deve avvenire, se consentito, nel pieno rispetto dei diritti dei relativi titolari. (*) Dati dal 30/12/2016 al 30/12/2021, Classe P-EUR. (**) Dati dal 30/12/2011 al 30/12/2021, Classe P-EUR.

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Per ulteriori informazioni sul premio UCITS Hedge Awards 2022 www.thehedgefundjournal.com, sul premio Re nitiv Lipper www.lipperfundawards.com/Awards/Switzerland/2022/Fund, sul premio Citywire bit.ly/3gRXKMS.

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Le informazioni complete sui rischi sono disponibili sul Prospetto e sul KIID. +17,84% +61,86%
BOND PLUS

Limiti della responsabilità

I con ni della liceità, nella condotta dell’intermediario, sono spesso molto labili

Il comportamento tenuto dal cliente è fondamentale per escludere suoi addebiti

La responsabilità dell’intermediario per gli illeciti compiuti dal consulente nanziario non è mai stata oggetto di discussione dal momento che l’art. 31, comma 3, del Tuf in termini assolutamente chiari - come già previsto in passato l’art. 5, comma 4, della l. n. 1/1991 - a erma la responsabilità in solido dei danni arrecati a terzi

dal consulente nanziario abilitato all’o erta fuori sede, anche se tali danni siano conseguenti a responsabilità accertata in sede penale.

Conta l’atteggiamento

Tradizionalmente il presupposto della responsabilità è ravvisato nel rilievo per cui l’agire del consulente

è uno degli strumenti attraverso cui l’intermediario opera, avvalendosene nell’organizzazione della propria impresa, di talché traendone bene ci è ragionevole farne corrispondere i rischi, trattandosi di una previsione speci ca che si pone in continuità rispetto all’art. 2049 c.c. in tema di responsabilità dei padroni e committenti.

OPINION 50 PRIVATE

Diverso discorso vale per separati istituti che, invece, vengono invocati dagli intermediari nanziari ai ni della esclusione del nesso di occasionalità necessario oppure per il concorso di colpa del cliente.

Il dibattito attorno all’applicazione di tali elementi, idonei a escludere o limitare la responsabilità, è molto acceso e di recente è stato oggetto di ulteriore esame da parte della Suprema Corte nella recente pronuncia del 25 ottobre 2022, n. 31453.

Anomalie rilevanti

Nonostante il comportamento doloso del consulente, anche di rilevanza penale, non interrompa il nesso di occasionalità necessaria, è al comportamento posto in essere dal cliente-investitore che si deve guardare per evidenziare eventuali anomalie che, di fatto, possono se non escludere la responsabilità, quantomeno incidere come condotta concorrente colposa dell’investitore ai sensi dell’art. 1227, primo comma, c.c.. La valutazione del contegno comportamentale dell’investitore è demandata sicuramente al giudice che, dal canto proprio, potrà quindi escludere la sussistenza di un diritto risarcitorio, ovvero limitarlo, ma presuppone comunque la dimostrazione da parte dell’intermediario di tale condotta.

Presunzioni a impatto limitato

Storicamente gli elementi presuntivi ritenuti forieri di un contegno anomalo dell’investitore erano

ricavabili dal numero o dalla ripetizione delle operazioni poste in essere con modalità irregolari, dal valore complessivo delle stesse, dalla pregressa esperienza e conoscenza speci ca che l’investitore ha dell’iter funzionale alla conclusione di investimenti o programmi di investimento, nonché delle condizioni culturali e socioeconomiche del cliente. A questi elementi, poi, si aggiungevano altre condotte quali quelle di consegna dei codici di accesso ai rapporti telematici, ovvero l’esistenza di un mandato ad hoc conferito dal cliente al consulente, tale da determinarne un vincolo diretto ed esclusivo.

Non vi è dunque un numerus clausus dei comportamenti che possono delineare l’emersione della condotta anomala dell’investitore, ma in esso vi possono ricadere diversi contegni, dimostrabili con ogni mezzo ivi comprese le presunzioni. Ed è proprio su questi aspetti che è bene porre la dovuta attenzione, sia perché all’intermediario spetta l’onere di provare che l’illecito è stato agevolato in qualche misura dall’investitore, sia perché, non esistendo condotte tipizzate, è chiaro che i comportamenti stigmatizzabili possono essere diversi ed eterogenei.

Evoluzione giurisprudenziale

Ma, soprattutto, la posizione della giurisprudenza si è modi cata nel corso degli anni, dimostrando una maggiore sensibilità rispetto al

comportamento che comunque deve tenere il cliente.

Mentre in passato, ad esempio, si escludeva tout court che, di per sé, la consegna di danaro in contante costituisse elemento rilevante ai ni della valutazione del comportamento anomalo del cliente, oggi, tale circostanza è considerata rilevante ai ni del riconoscimento del connotato di anomalia: l’assenza di una quietanza rappresenta così un indicatore di anomalia per il cliente e lo è anche rispetto al presupposto per cui è fatto divieto espresso dalla legge di consegnare danaro in contante al consulente, dal momento che tale condotta si traduce nella violazione di norme giuridiche, contenenti speci ci obblighi.

Condotte criticabili risultano essere peraltro quelle che si ricollegano anche alle carenze documentali riscontrabili dal cliente, tra cui l’omessa o incompleta compilazione dei moduli, senza riferimenti all’intermediaria o descrizione del prodotto da acquistare o sottoscrivere, emergendo un “inusuale a damento” rispetto a comportamenti che obiettivamente dovrebbero suscitare allarme negli investitori, a prescindere dal ruolo e legame del consulente con l’intermediario.

OPINION PRIVATE 51
*Salary partner dello studio legale Zitiello Associati

Una famiglia d’oro

Al eri del lusso, i Damiani sono tra i produttori di gioielli più noti d’Italia Negli anni si è puntato sulla diversi cazione del business, compreso il vetro

Ci avevano provato anche loro, a puntare sulla Borsa. Salvo pentirsene pochi anni dopo, ben prima dei Benetton o dei Della Valle. Quella della famiglia Grassi Damiani (ma è conosciuta soprattutto come Damiani, per il nome del brand) è una storia imprenditoriale tipicamente italiana: quasi cent’anni di tradizione nella gioielleria, nel 2007 aveva visto nella quotazione a Piazza A ari la strada per consolidare la crescita a livello internazionale. Salvo fare marcia indietro nel 2019 quando, con il delisting, i fratelli Guido, Silvia e Giorgio hanno ripreso il pieno controllo dell’azienda fondata dal nonno Enrico. “Le logiche della Borsa di oggi, e non solo di quella italiana, non ci appartengono: si richiede una crescita costante e veloce c’è troppa volatilità e scarsa possibilità di investire nel lungo termine”, spiegò il presidente Guido Damiani.

Performance negativa

Rispetto all’Ipo, l’azienda aveva perso il 75% del suo valore: un po’ troppo, per quello che è oggi l’unico gruppo italiano di

rilevanza internazionale rimasto indipendente in un settore sempre più in mano a multinazionali con baricentro lontano dal nostro Paese. Un gruppo che, per inciso, conta 800 dipendenti e nell’anno scale 2021/2022 ha fatturato 238 milioni di euro, con una crescita del 69%.

Nel cuore del Piemonte

Quella della Damiani è una storia che nasce e si sviluppa no ai giorni nostri, non a caso, a Valenza, città sulla sponda meridionale del Po, in provincia di Alessandria: qui, fra il Monferrato e la Lomellina, già alla ne dell’Ottocento si sviluppò – grazie alla prima manifattura avviata da Vincenzo Melchiorrequello che sarebbe diventato il più importante distretto in Europa per la lavorazione di gioielli e oro. Avviato il suo laboratorio nel 1924, nel giro di pochi anni il maestro orafo Enrico Damiani conquistò con il suo talento alcune delle più facoltose famiglie dell’epoca: nobili di antico lignaggio e industriali emergenti frequentavano il suo laboratorio per ordinare pezzi unici, lussuosi capolavori capaci di distinguersi dalla pur pregevole

produzione di gran parte dei concorrenti.

Per conquistare un gioiello Damiani occorrevano una buona disponibilità economica e altrettanta pazienza: quella di Enrico – a ancato da pochi collaboratori – era e rimaneva un’attività artigianale, a dispetto delle liste di attesa sempre più lunghe.

Lusso “democratico”

A dare all’azienda una dimensione industriale fu il glio Damiano, classe 1934, che già negli anni Sessanta avvia un processo di crescita produttiva e commerciale. Nel pieno del boom economico, a ancando all’estro creativo del padre una spiccata vocazione imprenditoriale, introdusse nuovi processi di lavorazione basati su tecnologie innovative e promosse la ricerca sul piano del design. Damiani fu fra i primi marchi in Italia a promuovere la “democratizzazione” del lusso, a guardare al di là delle nicchie di mercato trasformando il concetto stesso di esclusività: non più pezzi unici creati dall’artigiano di ducia, bensì oggettivi riconoscibili universalmente per la

PRIVATE 52 PRIVATE

Fra il Monferrato e la Lomellina, già alla ne dell’Ottocento si sviluppò quello che sarebbe diventato il più importante distretto in Europa per la lavorazione dei preziosi

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Giorgio, Silvia e Guido Damiani.

ricercatezza dello stile e la ra natezza dell’esecuzione.

E introducendo logiche commerciali no ad allora pressoché sconosciute nell’alta gioielleria: dai prezzi al pubblico garantiti ai cataloghi che presentavano tutte le collezioni. Determinante nell’espansione industriale fu anche la moglie di Damiano, Gabriella Colombo, che per molti anni ricoprì un ruolo centrale nella creazione e nello sviluppo della rete di vendita. E non solo. Si deve infatti a un suo disegno il bracciale “Shark”, con cui nel 1976 Damiani si aggiudicò un prestigioso Diamonds International Award, primo di una lunga serie (ne sarebbero arrivati altri 17 negli anni successivi).

Fra gli anni Ottanta e Novanta il gruppo di Valenza ra orzò la propria presenza sul mercato dell’alta gioielleria con le prime acquisizioni (Salvini) e la realizzazione di una serie di fortunate campagne pubblicitarie con protagonisti testimonial di prestigio quali Isabella Rossellini, Brad Pitt, Gwyneth Paltrow, Chiara Mastroianni, Sophia Loren. Per Damiani, un momento d’oro – e non è un gioco di parole – che rischiò di interrompersi bruscamente nel 1996, quando Damiano Damiani morì improvvisamente a 62 anni in un incidente stradale.

Dal laboratorio alla boutique

Come dimostra la storia di tante dinastie imprenditoriali, è spesso una gura femminile a rivelarsi

determinante nel superare i momenti più di cili. Damiani non fa eccezione. Fu infatti proprio Gabriella a prendere in mano le redini dell’azienda e ad accompagnarne al vertice i tre gli, impegnati già da qualche anno in diversi ruoli operativi. Con la gioielleria ben impressa nel Dna: “Siamo cresciuti nello stesso palazzo in cui i miei genitori avevano l’u cio e il laboratorio. I nostri giocattoli erano i gioielli. In casa si parlava sempre del nostro lavoro. Siamo cresciuti respirando

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238 MILIONI IL FATTURATO IN EURO DELL’ANNO FISCALE 2021/2022 800 I DIPENDENTI DEL GRUPPO 18 I DIAMONDS INTERNATIONAL AWARD VINTI DA DAMIANI (PIÙ 4 DI CALDERONI)
Dall’alto: Damiano e Enrico Damiani.

Clara ha compiuto cento anni. Ecco perché dovresti festeggiare anche tu.

Ci sono forze inarrestabili che ci parlano del mondo che sarà. L’aspettativa di vita aumenterà, la sostenibilità diventerà fondamentale, Internet sarà ovunque. In economia si chiamano megatrend. Per te sono grandi opportunità di investimento.

I fondi ANIMA Megatrend* si concentrano sulle aziende che beneficeranno di questi cambiamenti globali per permetterti di investire nell’economia di domani, oggi.

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AVVERTENZE: Questa è una comunicazione di marketing. Si prega di consultare il Prospetto, il Documento contenente le informazioni chiave per gli investitori (KIID/KID), il Regolamento di gestione e il Modulo di sottoscrizione prima di prendere una decisione finale di investimento. Questi documenti, che descrivono anche i diritti degli investitori, possono essere ottenuti in qualsiasi tempo, gratuitamente sul sito web della Società di gestione e presso i Soggetti Incaricati del collocamento. È, inoltre, possibile ottenere copie cartacee di questi documenti presso la Società di gestione del fondo su richiesta. I KIID sono disponibili nella lingua ufficiale locale del paese di distribuzione Il Prospetto è disponibile in italiano. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. Il collocamento del prodotto è sottoposto alla valutazione di appropriatezza o adeguatezza prevista dalla normativa vigente.

ANIMA Sgr si riserva il diritto di modificare in ogni momento le informazioni riportate. Il valore dell’investimento e il rendimento che ne deriva possono aumentare così come diminuire e, al momento del rimborso, l’investitore potrebbe ricevere un importo inferiore rispetto a quello originariamente investito

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questa aria e nessuno di noi fratelli ha mai avuto mezzo dubbio circa il proseguire o meno quello che la famiglia aveva creato”, ricordava qualche anno fa Guido Damiani in un’intervista a Forbes.

Suddivisione dei ruoli

Ritrovatosi alla presidenza dell’azienda a meno di trent’anni (è nato nel 1968), Guido è ancora oggi a ancato dai fratelli Silvia, vicepresidente con delega alle relazioni esterne e all’immagine, e Giorgio, vicepresidente con deleghe all’acquisto di materie prime, allo sviluppo prodotti e alle relazioni commerciali.

Mamma Gabriella ha ricoperto la carica di presidente onorario no alla scomparsa, nel novembre 2020. Con la soddisfazione di avere vissuto l’ennesimo cambio di passo per l’impresa di famiglia. Sul nire degli anni Novanta vennero aperte le prime liali internazionali e nei primi anni Duemila il catalogo di marchi si ampliò ulteriormente con la creazione di Bliss e l’acquisizione nel 2006 dello storico brand milanese Calderoni.

Allargamento del perimetro

L’anno successivo è quello del già citato approdo in Borsa, che si rivelerà avaro di soddisfazioni nel medio periodo ma fa tutt’oggi di Damiani uno dei pochissimi gruppi di alta gioielleria nel mondo ad avere raggiunto questo traguardo. Preludio a un ennesimo allargamento del perimetro, questa volta nella

distribuzione, con l’acquisizione nel 2008 del pieno controllo della catena di gioielleria e orologeria di alta gamma Rocca, già peraltro in mano alla famiglia. A proposito. Sarà grazie anche all’esperienza giovanile di Guido, che negli anni dell’università si manteneva facendo l’agente immobiliare, sta di fatto che il focus sul retail è stato portato avanti negli ultimi anni con l’acquisizione di spazi prestigiosi nelle vie più eleganti di mezzo mondo, da Milano a Roma, da Parigi a Kuala Lumpur, per l’apertura del network di boutique a gestione diretta. Come quello appena conquistato ancora nel capoluogo lombardo, in Galleria Vittorio Emanuele, dove quest’anno una nuova boutique Damiani prenderà il posto di un monomarca Tod’s.

La crescita per linee esterne

Se la distribuzione continua a crescere -anche in franchising - a livello internazionale, in particolare

sui mercati orientali e mediorientali, la produzione resta ancorata all’Italia e in particolare a Valenza, dove nel 2019 il gruppo ha acquisito l’ex Pala ere – in abbandono dal 2014 dopo soli sei anni di attività – con l’intenzione di trasformarlo in un polo manifatturiero d’avanguardia. La s da, impegnativa, è quella di continuare ad a ermare l’eccellenza della tradizione orafa italiana in un settore, quello dell’alto di gamma, sempre più dominato dalle multinazionali del luxury. Come la parigina Cartier, che fra quest’anno e il 2024 aprirà due nuovi insediamenti produttivi a Torino e –non a caso – proprio a Valenza.

Una s da alla quale la famiglia Damiani ha deciso di rispondere avviando fra il 2016 e il 2020 il primo progetto di diversi cazione con l’acquisizione di Venini, la più famosa e blasonata vetreria artistica del mondo, fondata nel 1921 a Venezia. Perché, anche nel lusso, non è tutt’oro quel che luccica. A volte è anche vetro.

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Un’immagine dell’iconica campagna pubblicitaria di Damiani con protagonsta Sharon Stone.

Esposizione a fattori azionari Value, Momentum e Quality

CAREERS

Angelini da UBS a Finint Private Bank

Il team di Finint Private Bank si amplia con l’ingresso di Andrea Angelini (nella foto), che opererà nell’area di Treviso. Con un’esperienza ultraventennale nell’ambito della consulenza di private banking e wealth management, Angelini 46 anni, arriva da UBS dove si è dedicato allo sviluppo e alla gestione dei patrimoni della clientela private. In precedenza ha lavorato nel gruppo UniCredit dove si è occupato di consulenza alla clientela HNWI.

Tornata di nomine per Indosuez WM

Credit Suisse, cambio al vertice

Marc-André Poirier (nella foto) è stato nominato chief executive o cer di Indosuez Wealth Management in Svizzera e senior country o cer per il gruppo Crédit Agricole.

Poirier è responsabile della gestione e dello sviluppo dell’attività di wealth management in Svizzera, Asia e Medio Oriente. Nella tornata di nomine, Olivier Carcy è diventato direttore generale di Indosuez Wealth Management in Europa e senior country o cer per il gruppo Crédit Agricole in Lussemburgo, succedendo a Olivier Chatain. Quest’ultimo è stato nominato head of strategy, legal and transformation del wm, con l’incarico di supervisionare la strategia del gruppo Indosuez. Tutti e tre riferiscono a Jacques Prost, amministratore delegato di Indosuez Wealth Management.

Fine anno di grande fermento per il riassetto ai vertici dell’investment banking di Credit Suisse in Italia, dove è prossimo all’uscita il country ceo, Andrea Donzelli. Al suo posto diventano co-head dell’Italia, nell’area investment banking e del capital markets, Paolo Celesia (a sinistra) e Michele Pangrazzi (a destra), rispettivamente head of Southern European Ecm e co-head of Emea m&a industrials. Le loro responsabilità includeranno la supervisione della copertura dei clienti italiani e lavoreranno a stretto contatto con i due senior banker italiani del gruppo elvetico, Federico Imbert e Guido Banti.

Riconoscimento per Reyl

Reyl Intesa Sanpaolo ha ottenuto il premio come “Outstanding boutique private Bank in Switzerland” nell’ambito dei Private Banking & Wealth Management Awards, organizzati dalla rivista Private Banker International.

L’approccio collaborativo e integrato adottato dalle business line, dai team e dagli u ci della banca elvetica è stato il fattore distintivo decisivo.

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La presente comunicazione di marketing è pubblicata da MSIM Fund Management (Ireland) Limited. MSIM Fund Management (Ireland) Limited è regolamentata dalla Banca centrale d’Irlanda. MSIM Fund Management (Ireland) Limited è costituita in Irlanda come società privata con numero di registrazione 616661 e ha sede legale presso The Observatory, 7-11 Sir John Rogerson’s Quay, Dublin 2, D02 VC42, Irlanda.

Italia: MSIM FMIL (Sede Secondaria di Milano), Palazzo Serbelloni Corso Venezia, 16 20121 Milano, Italia.

© 2022 Morgan Stanley. Tutti i diritti riservati. 3724091 Scad. 31/08/2023 10260208

A caccia di sorprese

Tra rallentamento economico e tensioni geopolitiche, il 2023 si annuncia incerto Sui mercati le opportunità saranno legate soprattutto a eventi di cili da prevedere

Il 2022 è stato un anno caratterizzato da eventi di forte impatto per i mercati nanziari, come il ritorno dell’in azione, il rialzo dei tassi e la guerra in Ucraina. Guardando alle prospettive per il 2023, è importante focalizzarsi sull’analisi dei principali trend macroeconomici e sulle

possibili ricadute nell’ambito degli investimenti, pur sapendo che altre sorprese potrebbero essere dietro l’angolo.

Sul fronte della crescita, il rischio di recessione in Europa e Usa rimane elevato; tuttavia, come dimostrano i dati su Pil, il sentiment delle

imprese e il mercato del lavoro, l’economia post-pandemica è fortemente resiliente. Questo implica un’ottima probabilità che, anche in uno scenario di recessione, il rallentamento dell’economia risulti moderato.

Riteniamo che l’in azione rimarrà

HEDGE 60 PRIVATE

su livelli elevati, ben superiori al target del 2%, per un periodo prolungato; questo implica che il mercato dovrà fare i conti con un nuovo regime di tassi di interesse e non potrà sostenersi su continue iniezioni di liquidità da parte delle banche centrali.

Il tema del rischio geopolitico resterà dominante: non vediamo una soluzione rapida alla guerra in Ucraina, che potrebbe andare verso una ulteriore “escalation” con, al tempo stesso, le tensioni tra Cina e Usa su Taiwan continueranno a ostacolare il commercio globale.

Cina cruciale

La Cina sarà cruciale nel de nire gli equilibri: la ne della politica Covid-zero potrebbe risultare sia in una crescita sostenuta, ma moderata, capace di ridurre il rischio recessione a livello mondiale, sia in un impeto incontrollato, come visto in Occidente dopo la ne dei lockdown, che porterebbe con sé una nuova ondata di in azione e nuovi massimi nei prezzi delle commodity.

L’asset allocation

A livello di asset allocation, dato il forte rischio macroeconomico, rimaniamo orientati ad una strategia prudente, favorendo, all’inizio del nuovo anno, la liquidità, le obbligazioni a breve termine e gli investimenti alternativi, che sono sempre importanti come fonte di diversi cazione.

In ambito azionario, i rischi sono

COSA POTREBBE ACCADERE

sbilanciati al ribasso: dopo il rally di ne anno, non vediamo supporto né nelle valutazioni, che al momento non sono particolarmente attrattive, né negli indicatori tecnici, che non si trovano a livelli di “ipervenduto”.

A livello di scenari economici, le azioni possono essere impattate negativamente sia nel caso di una recessione, tramite la riduzione degli utili societari, sia di una crescita più forte delle attese che, con un’in azione persistente, porterebbe ad un ulteriore rialzo dei tassi di interesse.

A livello di settori favoriamo il farmaceutico, le banche e le miniere che, soprattutto in ambito aurifero, sono particolarmente sottovalutate; in tema di geogra a vediamo un’opportunità nei listini Asiatici, che sono positivamente esposti alla riapertura della Cina e risultano i più interessanti sul fronte delle valutazioni. Per l’inizio del nuovo anno, preferiamo adottare un approccio opportunistico e di trading, aspettando un migliore punto di ingresso per costruire il portafogli di lungo periodo. Per quanto riguarda le obbligazioni,

distinguiamo tra i tassi a breve termine, che risultano particolarmente attrattivi, e i tassi a lungo termine, che sono fortemente disallineati rispetto alla retorica delle banche centrali, e potrebbero aumentare ulteriormente anche in un’economia in forte decelerazione. Anche a livello di rischio di credito preferiamo un posizionamento prudente, in quanto gli spread non ri ettono pienamente il rischio di un deterioramento della crescita.

Strategie alternative

Consideriamo in ne le strategie alternative: il forex può essere un’interessante fonte di rendimenti non correlati, con importanti trend che potrebbero emergere, come ad esempio mostrato dalla recente correzione del dollaro e dalla ripresa dell Yen Giapponese. Le materie prime, ai livelli attuali, risultano particolarmente attrattive: nonostante il rischio di recessione, la produzione rimane molto inferiore al fabbisogno globale, soprattutto considerando la ripresa della domanda Cinese, che vediamo come un catalizzatore chiave.

HEDGE PRIVATE 61
1 La fine delle cripto valute, con il Bitcoin che crolla sotto i 5000 dollari, l’oro che riprende il suo ruolo di valore rifugio e sale a 3000 dollari. 2 La riapertura della Cina provoca una forte ripresa che ha un’impatto su materie prime e inflazione, che ritorna sopra il 10% 3 Le banche Centrali sono in trappola; la Banca del Giappone abbandona la sua politica di controllo dei tassi, lo Yen si rivaluta fortemente

Towards Private Markets

Liquidity and capacity for long-term commitment have become more valuable Interest in all of Esg solutions is growing among all types of american family o ces

As investors anticipate a new set of opportunities and restraints in view of rising in ation and tightening nancing conditions, con dence remains regarding the performance of private markets. As Morgan Stanley concludes in their recent investment outlook, private equity, venture capital, private credit, private real estate and infrastructure investments have historically overperformed public markets. Looking to hedge against high in ation, private equity strategies are attractive in multiple regards. Amid this year’s declines in both stocks and bonds, family o ces have been among investor groups increasing their exposure to private markets, including debt, equity and real estate.

A Wealth Of Experience

e background for this development is quite intuitive, as private market holdings are among the most common portfolio positions for family o ces, which tend to have not only signi cant exposure but also vast experience in this sector. A recent global survey by Credit Suisse con rms that singlefamily o ces have a track record as

capital providers for entrepreneurs and report an average exposure of seven private-market deals per o ce over the past two years.

Due to their entrepreneurial background and their knowhow in running and supervising companies, private debt and equity are an investment space in which family o ces are considered “expert investors.” eir ability to commit for the long term, married with their extensive understanding of business operations, has made them preferred partners in this space.

e case is similar for real estate, where family o ce investors typically hold signi cant positions for long-term capital preservation reasons, often across geographically diverse property portfolios. In more sophisticated cases, holdings may span di erent real estate categories

In-Demand Investors

As traditional lenders’ nancing terms have become increasingly demanding, liquidity and capacity for long-term commitment have become more valuable. e correction in valuations earlier this

year has further pressured many corporate borrowers, which are faced with mounting re nancing costs and short-term performance expectations.

In view of this environment, private debt and equity investors have an opportunity to step in and bene t from comparatively exible terms, less volatility than public markets and possibly signi cant returns over the cycle. As a result, Morgan Stanley expects the private credit market to grow to $23 trillion for the rst time. I expect family o ces to continue taking advantage of related opportunities, as they are not only sought-after investors but can adapt their investment strategies with ease when opportunities arise. is di ers from other investors, such as formally governed and formally regulated foundations and pension funds.

Moving To Sustainability

Another interesting phenomenon is that the more in uence the next generation of a family o ce has on investment strategy, the higher the allocation toward sustainable assets—be it listed or unlisted

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equities in green tech, smart mobility, etc. is means businesses that have integrated environmental, social and governance rules and policies into their operations will be signi cantly more attractive to private debt issuers than those that have not yet done so.

Despite some volatility in the rst quarter of this year, ESG-linked debt issuance reached a global high last year, and the market remains robust. Among the leading examples is American Express’ raise of $1 billion for its rst ESG bond. Similarly, real estate investors ask for ESG qualities, with some additional pressing reasons.

Under the assumption of continued in ationary pressures and rising energy costs, pro tability in the sector will su er, unless wide-ranging energy-e ciency measures are in place.

What Is Next?

Going forward, in ationary pressure seems likely to prevail for some time. Given policy-makers’ consensus that the global economy has entered a downturn, increasing exposure in private markets would be a natural step for most family o ce investors.

In view of the correction in

corporate valuations and family o ces’ appeal as knowledgeable, long-term strategic investors, this can be highly attractive for both sides. Nevertheless, the competition does not rest: According to the consulting rm McKinsey, private equity rms are likewise interested bidders and seem ready to outperform their 2021 recordsetting $2 trillion performance.

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*Ceo of family o ce at CC Trust Group and former head of Credit Suisse Research Institute
Looking to hedge against high in ation, private equity strategies are attractive in multiple regards

BRAND FOR COMMUNITY

MAGAZINE / EXPERIENCES / EVENTS / WEB / NEWSLETTER / SOCIAL

BFC MEDIA, PRESENTA L’EDIZIONE ITALIANA DI ROBB REPORT, IL BRAND EDITORIALE PIÙ FAMOSO AL MONDO PER IL LUSSO E IL LIFESTYLE. UN PROGETTO MULTIMEDIALE CHE COMPRENDE IL MAGAZINE, IL SITO ROBBREPORT.IT ED ESCLUSIVE EXPERIENCES. UN’OPPORTUNITÀ PER PROMUOVERE IL MEGLIO DELLA CREATIVITÀ DEL MADE IN ITALY IN TUTTO IL MONDO.

VALIGIA MATUSALEMME

Globe-Trotter ha creato una serie limitata per il suo 125esimo compleanno Vengono riproposte le linee del modello tradizionale, con una versione senza ruote

In aeroporto come in stazione, le valigie Globe-Trotter sono da sempre le più ammirate. Quest’anno ricorre il 125esimo anniversario della pietra miliare, caratterizzata dal robusto corpo rettangolare, nonché da cinghie e maniglie in pelle. Un prodotto ancora oggi realizzato principalmente a mano in Gran Bretagna. Per la ricorrenza arriva una serie limitata, la Centenary 125th Anniversary Collection, disponibile nelle con gurazioni a due e quattro ruote e in una versione senza ruote. Globe-trotter.com

Prezzo: da 3.350 euro

LIFESTYLE COVER PRIVATE 65

A CAVALLO

La Coppa del mondo di Polo sulla neve è un appuntamento unico al mondo

Sankt Moritz si veste a festa con una serie di appuntamenti di contorno

27/28/29

GENNAIO 2023

Dal 27 al 29 gennaio Sankt Moritz ospita la 38esima Coppa del mondo di Polo sulla neve. Una manifestazione nata nel 1985, che unisce stile e tradizione, con la calorosa ospitalità engadinese. Quattro squadre di altrettanti giocatori si fronteggiano in match a due per conquistare la vittoria assoluta. Il programma della tre giorni prevede anche una serie di appuntamenti legati al mondo dell’intrattenimento e della gastronomia per palati ni. Snowpolo-stmoritz.com

SPONSOR E SQUADRE

Azerbaijan Land of Fire, World Polo League, Clinique La Prairie e Sankt Moritz sono i nomi dei 4 team che si s deranno sulla neve. Ricco il parterre degli sponsor, con e Kusnacht Practice e Flexjet che si aggiungono agli storici CentraLab, Casablanca (fornitore u ciale delle divise), Clinique La Prairie e Sankt Moritz und Ithaafushi- e Private Island by Waldorf Astoria.

MATCH 66 PRIVATE
SANKT MORITZ

IL CALENDARIO

Un altro appuntamento tradizionale per la regina svizzera delle montagne è dato dalle corse di cavalli sulla neve. Quest’anno gli appuntamenti sono in programma il 5,12 e 19 febbraio sullo splendido scenario del lago ghiacciato. Engadin.ch/en/events/white-turf-family-days

CRICKET

Dal 15 al 18 febbraio

è in calendario il Cricket on Ice Trophy, con la partecipazione di sei squadre provenienti da tutto il mondo.

Cricket-on-ice.com

LIFESTYLE MATCH PRIVATE 67

TEMPO D ’ ELEGANZA

Arriva la nuova edizione dell’Audemars Piguet Royal Oak

Possibilità di scelta tra due modelli per celebrare il mezzo secolo di vita

L’Audemars Piguet Royal Oak è uno dei cronogra di lusso più famosi e ricercati. Nato esattamente mezzo secolo fa da un’idea del designer Gerald Genta, ha dato il via al genere degli orologi sportivi di lusso in acciaio, ispirando altri modelli iconici come il Patek Philippe Nautilus, anch’esso progettato da Genta. Sul mercato arrivano due nuovi modelli, entrambi in ceramica leggera e antigra o. Audemarspiguet.com

Prezzi: su richiesta

DA UNA PARTE C’È IL CALENDARIO PERPETUO IN CERAMICA BLU ELETTRICO, DALL’ALTRO IL MODELLO IN CERAMICA NERA. PER INTERCETTARE I DIFFERENTI GUSTI DELL’ELEGANZA

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EXCLUSIVE

FORBES BRAND FOR COMMUNITY

EVENTS / NEWSLETTER / WEB/ SOCIAL / PODCAST / TV

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MULTIMEDIALE

IL PIÙ GRANDE E PRESTIGIOSO SISTEMA DI COMUNICAZIONE PER CONOSCERE LE STORIE, I PROGETTI E LE VISIONI DELLE DONNE E DEGLI UOMINI DI SUCCESSO CHE STANNO CAMBIANDO IL MONDO.

ANIMA BRITISH

L’Aston Martin lancia un nuovo suv di lusso da oltre 700 cavalli

Ogni dettaglio è curato per combinare prestazioni ed eleganza

Ben 707 cavalli per la nuova versione del suv di lusso della casa inglese Aston Martin. Una potenza che viene celebrata nel nome, DBX707, V8 biturbo che promette 310 km/h di punta e uno scatto da 0 a 100 orari in appena 3,3 secondi. Tra i suoi tratti caratteristici, quattro terminali di scarico (invece di due) inglobati in

un estrattore aerodinamico ampliato e l’alettone sopra il lunotto con forme più elaborate per limitare la portanza, cioè l’e etto dell’aria che, scorrendo sulla carrozzeria, tende a sollevare l’auto riducendo l’aderenza delle ruote. Astonmartin.com

Prezzo: a partire da 244mila euro

CAR 70 PRIVATE

LE SOSPENSIONI ADOTTANO MOLLE PNEUMATICHE

A TRE CAMERE IRRIGIDITE, MENTRE I CERCHI SONO

DI 22” DI SERIE E 23” OPZIONALI. DA SEGNALARE

ANCHE GLI AMPI SEDILI IN PELLE E ALCANTARA

REGOLABILI ELETTRICAMENTE, RISCALDABILI E VENTILATI.

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HUMIDOR ESCLUSIVO

È denominata 1790 la seconda edizione dell’Hunters & Frankau House Reserve Series

Disponibili 61 sigari, dieci per ciascun formato, più un pezzo singolo di Belicoso

ARRIVA LA SECONDA EDIZIONE DELL’HUMIDOR HUNTERS & FRANKAU HOUSE RESERVE SERIES 1790, DISPONIBILE IN EDIZIONE LIMITATA (50 PEZZI).

Ogni confezione contiene 61 sigari

Ramón Allones: dieci sigari per dimensione, con l’eccezione di un singolo Belicoso, la prima edizione regionale del Regno Unito a essere rilasciata nel 2005.

Tutti i sigari sono stati prodotti a L’Avana sotto l’egida di di Habanos Sa, il che fornisce alla soluzione nale un valore decisamente esclusivo.

Davido ondon.com

Prezzo: 33mila sterline

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L’ESPRESSO INIZIA

UNA NUOVA STORIA.

LE GUIDE DE L’ESPRESSO NELLE MIGLIORI LIBRERIE E SU AMAZON.

L’ESPRESSO. TUTTO CIÒ CHE ERA E TUTTO IL NUOVO CHE VERRÀ.

lespresso.it

STILE BENTLEY

Collezione di regali che portano la rma del brand automobilistico Dai cappellini alle penne, disponibili soluzioni per tutti i gusti

DAGLI STRUMENTI DA SCRITTURA

AGLI OCCHIALI DA SOLE

DI TENDENZA, LA COLLEZIONE

DI REGALI FIRMATI BENTLEY

ACCONTENTA TUTTI

GLI AMANTI DEL LUSSO.

Non solo oggetti da esibire negli incontri di lavoro, ma anche per il tempo libero. La collezione legata al celebre marchio automobilistico è andata via via espandendosi nel corso degli anni, no a costituire un vero e proprio must per chi ama l’eleganza abbinata alla praticità. Shop.bentleymotors.com

CAPPELLINO

Modello da baseball con il marchio di casa in 3D, realizzato con materiali ottenuti dal riciclo di bottiglie di plastica usate.

Prezzo: 40 sterline

BORRACCIA

A doppia parete e isolata sottovuoto, la borraccia mantiene il liquido caldo no a 12 ore e freddo no a 24 ore.

Prezzo: 30 sterline

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EAU DE TOILETTE

Un’esplosione contemporanea di freschezza, realizzata con un cocktail di agrumi e aroma erbaceo delle foglie di violetta.

Prezzo: 59,50 sterline

GIACCA IMBOTTITA

Sia antivento, che antipioggia, la giacca Bentley è realizzata con sontuose bre riciclate al 100%.

Prezzo: 200 sterline

GEMELLI DA POLSINO

Realizzati in argento con la “B” in evidenza, con una conformazione che richiama la marcia delle Bentley.

Prezzo: 195 sterline

GUANTI

Disponibili in nero o testa di moro, sono realizzati in pelle di pecora e foderati con pregiato cashmere scozzese.

Prezzo: 200 sterline

BORSA

DA LAVORO

Ispirata ai modelli iconici della collezione Heritage, è realizzata con pelle proveniente dall’Italia.

Prezzo: 650 sterline

PORTACARTE

Realizzato in pelle di vitello, è dotato di tre fessure per ciascun lato, con uno spazio centrale per le monete.

Prezzo: 90 sterline

SCIARPA

Disponibile nella colorazione rovere bruciato, presenta una placca in palladio con la scritta Bentley per esteso.

Prezzo: 250 sterline

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ROMBO DI MOTORI

Triumph propone per un solo anno l’esclusiva Chrome Edition

Si tratta di dieci modelli innovativi, realizzati esclusivamente a mano

Dieci motociclette iconiche, ognuna con un nuovo design cromato. Così la Chrome Edition di Triumph celebra l’artigianalità e la tradizione.

Le Modern Classic e Rocket 3 sono famose per la cura dei dettagli e delle niture. Con questa nuova linea, disponibile per un solo anno, la nitura cromata raggiunge nuove vette: distintiva, elegante ed esclusivamente realizzata a mano.

Triumphmotorcycles.it Prezzi: da 16.095 euro

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CHROME

LA BONNEVILLE BOBBER È UNICA

NEL SUO GENERE. MINIMALE ED ESSENZIALE, SFOGGIA UN ELEGANTE SERBATOIO CROMATO, DELICATAMENTE RIFINITO DA GRAFICHE JET BLACK.

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AIUTO ALLA LETTURA

Debutta sul mercato un nuovo dispositivo a marchio Newyes

Si tratta di una soluzione pensata per giovani e non, con particolari de cit

Newyes lancia sul mercato Scan Reader Pen 3 Pro, traduttore e penna di lettura per dislessia, disturbo da de cit di attenzione e autismo. Veloce e preciso, è in grado di riconoscere 3000 caratteri al minuto e ha una velocità di traduzione di 0,5 secondi, con un tasso di precisione del 98%. Newyes.com

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Arte a Miami

Dietro l’a ermazione della città statunitense c’è un grande lavoro di programmazione

Diverse culture si intrecciano e si contaminano nella produzione degli ultimi anni

Architettura, arte e design. Questi i cardini che regolano l’e ervescente scena artistica e culturale di Miami, che come ogni anno ha visto riunirsi a dicembre i collezionisti di arte e di design provenienti da tutto il mondo. Il merito è da riconoscere soprattutto nello sviluppo inarrestabile di un quartiere in particolare, il Miami Design District, e nella lungimiranza del suo creatore, vale a dire l’imprenditore e collezionista, Craig Robins

Il distretto

Fin dalla sua creazione, il Miami Design District si è impegnato ad arricchire il quartiere attraverso una serie di interventi culturali mirati e a supportare artisti e creativi di talento. Si tratta di un luogo unico nel suo genere che combina negozi di design, ristoranti, gallerie e musei d’arte, il tutto in un contesto architettonicamente signi cativo, ricco di installazioni di arte contemporanea. Buckminster Fuller, Zaha Hadid, John Baldessari, Marc Newson, Konstantin Grcic, e Xavier Veilhan, sono solo alcuni dei protagonisti che negli anni hanno

ART 80 PRIVATE
DI ALESSIA ZORLONI E ERIKA VISTOLI Ritratto di Craig Robins. Ph. Kris Tamburello.
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Urs Fischer, Parade, 2020. Courtesy Craig Robins.

contribuito allo sviluppo di questo progetto di grande rilievo.

Le tappe

Il Design District ha iniziato a svilupparsi del corso dei primi anni Duemila, quando l’imprenditore Craig Robins, già protagonista della riquali cazione di South Beach tra la ne degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta, acquisisce le prime proprietà all’interno del quartiere. Da allora lo sviluppo è stato inarrestabile e oggi il Design District è un’area che si estende su oltre 16 acri e che fa capo a Mdda (Miami Design District Associates ndr), una partnership nata nel 2011 tra Dacra (la società di real estate di Robins) e L Catterton Real Estate, fondo d’investimento

immobiliare a liato al gruppo LVMH. Nel 2005, il rapido rinnovamento del distretto ha ispirato Craig Robins nella creazione di Design Miami, una delle prime ere dedicate al collezionismo di design. Quello che doveva essere un evento sperimentale, organizzato una tantum, ha invece colpito collezionisti e appassionati di design di tutto il mondo ed è diventato negli anni un vero e proprio evento satellite di Art Basel Miami, tanto che le due ere si svolgono in concomitanza e vengono promosse in modo sinergico. Oggi, Design Miami è la più grande era del suo genere: un evento internazionale dove le migliori gallerie di design da collezione si riuniscono per presentare mostre

di qualità museale, conferenze e collaborazioni.

L’imprenditore

Craig Robins (Miami, 1973)

è un imprenditore attivo nel settore immobiliare e un grande collezionista d’arte. Nel 1987 fonda Dacra, la società di real estate di cui è ceo e presidente. Qui è conservata la sua collezione d’arte contemporanea, visitabile su appuntamento, composta da più 1.200 opere di artisti provenienti da tutto il mondo. Oltre a dirigere le attività del Miami Design District, Robins è anche membro del Board of Trustees del Perez Art Museum di Miami, attivo sostenitore di ICA Miami e presidente dell’American Friends of the Beyeler Museum.

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Isabelle Albuquerque, Orgy for 10 People in One Body n.8, 2021. Courtesy Craig Robins.

Tisana benefica

La soluzione classica con i frutti apporta polifenoli all’organismo

Occhio però ai preparati con lo zucchero per la portata calorica

Con la stagione fredda mi succede spesso che mi venga o erta una tisana. In e etti è piacevole assumere una bevanda calda quando all’esterno la temperatura è vicina allo zero o magari va anche in negativo. Quindi sicuramente l’aspetto “termico” è positivo…

Rischio disidratazione

Ma non è tutto. Ad esempio la tisana svolge la validissima funzione di farci assumere dell’acqua, fattore da non trascurare assolutamente, in quanto con il freddo si tende a berne meno, e quindi la disidratazione può essere dietro l’angolo. Questo, al contrario della stagione calda, può avvenire non perché se ne perde di più con il sudore, bensì

perché se ne assume molta meno. Ma dal punto di vista nutrizionale come va valutata? Le calorie sono praticamente nulle: se consideriamo anche la classica mug da 150-200ml, abbiamo 4-5kcal, quindi un’inezia. Attenzione. Alcuni preparati contengono zucchero o simili (miele, sciroppo d’acero e così via) che ovviamente apportano delle calorie e lo stesso avviene se li aggiungiamo noi. In questo caso, se vogliamo farne una bevanda “ t”, meglio considerare di utilizzare del dolci cante o berla assaporando il gusto naturale dell’infuso.

Impatto sulla salute

Da sottolineare come, essendo a base vegetale, spesso con base di frutti

colorati (i frutti di bosco sono una delle opzioni più frequenti), queste bevande forniscono all’organismo un apporto di polifenoli tutt’altro che trascurabile. Per altro, queste molecole, caratteristiche, dei colori di frutta e verdura, svolgono un’azione antiossidante e antiin ammatoria, dunque estremamente salutare. Quindi sicuramente va acceso il semaforo verde per questa abitudine tipicamente invernale, che sta prendendo sempre più piede, magari utilizzando poco o niente zucchero.

www.nutrics.it

DI ROBERTO CANNATARO / roberto-cannataro-rd-79a70938
OPINION 84 PRIVATE

Dall’alto in senso orario: Ferrari 512 TR del 1992, Fiat1500A Cabriolet Viotti del 1937, Ferrari modello 365 GT 2+2 del 1969 e Porsche 911 2.2 S Coupé del 1970.

ART 86 PRIVATE

Quattro ruote da sogno

Le supercar e le automobili d’epoca stanno registrando buoni risultati nelle aste

Il mercato del lusso punta su una diversi cazione spinta degli investimenti

Non è più una sorpresa ma nemmeno si può considerare un trend usuale: di anno in anno il mercato delle auto da collezione sta continuando a crescere. Dalle vetture storiche alle supercar moderne, passando per i fuoristrada e le moto d’epoca, ce n’è davvero per tutti i gusti e per tutte le tasche. Tutto questo accade poiché i veicoli di lusso generano margini di guadagno superiori alla media, grazie soprattutto al crescente numero di investitori privati, in particolare in mercati emergenti come Asia e Medio Oriente.

Margini in crescita

La maggior parte dei marchi automobilistici ha visto infatti aumentare i propri margini negli ultimi cinque anni tra il 2016 e il 2021. In base ai dati raccolti dalla società di consulenza Hagerty, che segue le principali case d’aste americane e inglesi, le vetture degli anni ’90 sono sia le più numerose agli eventi, sia quelle con la percentuale di vendita più alta (il numero di auto che trovano un acquirente rispetto al totale delle vetture o erte).

Quest’ultima diminuisce man mano che si va indietro nel tempo (la più bassa appartiene alle vetture dell’anteguerra), assieme alla quantità di auto o erte (il decennio meno rappresentato gli anni ’40).

In vetrina

Le case d’asta come Wannenes e Bonhams hanno capito che, per vendere al miglior prezzo queste regine della strada, occorre una vetrina adeguata. Ecco perché hanno scelto la era AutoClassica a Milano per esporre prima e battere in seguito i loro cataloghi più pregiati. Decine e decine di vetture dal pedigree ineccepibile si sono fatte ammirare da collezionisti e appassionati provenienti da tutti i paesi, e i risultati sono stati più che convincenti. In un momento di forte volatilità per i mercati gli investimenti in passion asset si confermano un buon rifugio per tutti coloro che hanno un piccolo o grande patrimonio da preservare. Nella giornata dello scorso 24 novembre 2022, una sala gremita di appassionati, collezionisti e curiosi ha popolato la vendita della casa d’aste Wannenes, che ha totalizzato

l’importante risultato di 1,37 milioni euro incluso il buyer’s premium. Sotto il martelletto del battitore ben 43 lotti contesi no all’ultimo rialzo. L’incanto ha rilevato la partecipazione di un buon 40% di o erenti stranieri oltre al nutrito pubblico di intenditori nazionali e ha registrato una percentuale di vendita di oltre l’80%.

Successo del Cavallino

I risultati degni di menzione sono molti, ma in particolare hanno spiccato le vetture di casa Maranello. In primis la Ferrari 512 TR del 1992 (lotto 27), una vera e propria icona in movimento, che è stata aggiudicata per 178.250 euro. Modello che ha a ascinato il compratore perché rappresenta la penultima evoluzione della leggendaria Testarossa, la Berlinetta GT che è stata uno dei simboli degli anni ‘80. Fascinosa con la sua linea disegnata inizialmente da Leonardo Fioravanti nel 1984, fu prodotta in soli 2.280 esemplari no al 1994 e sostituita poi dalla

512 M. Sempre logata cavallino anche la Ferrari modello 365 GT 2+2 del 1969 (lotto 28) esitata per

ART CARS PRIVATE 87
DI GIACOMO NICOLELLA MASCHIETTI

224.250 euro. Dalla copia del foglio di assemblaggio della fabbrica si evince che questa Ferrari era stata completata il 18 settembre 1969 nella combinazione colore esterni/ interni di blu Tourbillon 2.443.009 con interni in pelle blu VM 3282. La vettura fu venduta al primo proprietario, il Sig. Lampugnani di Milano, dal concessionario meneghino Crepaldi e fatturata il giorno 9 settembre 1969.

La vettura completò poi 3 uscite di collaudo, nei giorni 23, 24 e 29 settembre 1969, percorrendo circa 187 km.

La Ferrari, di proprietà della stessa famiglia sin da nuova, è una delle 365 più originali in circolazione; rappresenta infatti una perfetta sintesi di sportività, classe e prestazioni al vertice della categoria che, visto l’esito ottenuto, non è certo sfuggita ai collezionisti.

Aggiudicazioni a caro prezzo

Altro ottimo risultato è stato raggiunto dalla Porsche 911 2.2 S Coupé del 1970 (lotto 31) che

ha totalizzato 178.250 euro. Il suo valore è dettato dal fatto che si tratta di una vettura mai restaurata che vanta ancora i fondi con vernice protettiva originale.

La serie C della 911 fu presentata dalla Porsche nell’agosto 1970 come Model Year 1971. Questa serie introdusse l’aumento di cilindrata da 2.0 a 2.2 litri, i motori con carter fusi in lega di alluminio e magnesio, le barre stabilizzatrici standard su tutti i modelli e i freni a disco ventilati. Rispetto alla serie precedente, la C introduce il trattamento anticorrosione sul pianale e propone un aumento di potenza su tutti i modelli. La S era il top di gamma e con l’aumento di potenza no a 180 cavalli rappresentava una delle GT stradali più prestanti dell’epoca. Nelle competizioni, grazie alla rabbiosità del suo motore e alla proverbiale leggerezza e agilità, la 2.2 S divenne la vettura da battere nei rally e nelle gare su circuito.

Complice di questa meritata fama fu inoltre la vittoria nel 1970 di Bjorn

Waldegaard a bordo di una 911 2.2 S/T con motore strettamente di serie. Grazie al nuovo proprietario potrà tornare a competere e mostrare la potenza del suo motore.

Modello da Mille Miglia

Top lot tra le auto classiche la Fiat1500A Cabriolet Viotti del 1937 (lotto 24) che, grazie alle sue partecipazioni storiche, è stata battuta per 87.400 euro. Ha infatti partecipato alla Mille Miglia 2017 e si è aggiudicata la seconda targa Catania a 5 numeri. Questo modello fu rivoluzionario, non solo per l’industria automobilistica italiana ma soprattutto per quella internazionale. La 1500 fu presentata al Salone di Milano nel novembre 1935 distinguendosi per il disegno ricercato e aerodinamico del grande designer Mario Revelli di Beaumont. Spinta dal ra nato sei cilindri da 1500cc, fu soprannominata la “vettura dell’eleganza e del silenzio”. Soddisfatto della risposta e della partecipazione, Guido Wannenes, ceo della casa d’aste, pone l’accento sull’incremento del dipartimento: “Siamo davvero soddisfatti dei risultati ottenuti e del sodalizio con Milano Autoclassica che per il terzo anno ha ospitato la nostra vendita. Grazie allo straordinario lavoro dei nostri esperti, in questa edizione è cresciuta ancora di più la presenza di acquirenti internazionali e si è consolidata la nostra immagine di casa d’aste leader nel settore dell’automotive”.

88 PRIVATE ART
Un momento dell’asta.

A token to invest in wine

e realm that goes under the term of the digital assets continues to spread

A Singapore-based exchange is developing a new set of innovative o erings

e realm that goes under the term of tokenization or digital assets continues to spread, and now it includes ne Bordeaux wine from France. A Singapore-based exchange is developing the new o ering.

e tokenization revolution continues to roll and its latest area

is owning ne wines – often very expensive as money has poured into the space.

Primary subscription

Singapore-based ADDX, the private market exchange that is using blockchain-driven tech to

change access to assets, has brought out a curated portfolio of vintage wines from the Burgundy region of France, including Domaine CocheDury and Domaine Leroy. In September, the primary subscription for these wine tokens was completed at S$0.83

OPINION 90 PRIVATE
lasciato il testo in inglese per cogliere le sfumature del contenuto, n.d.r.)

($0.59) per token. e minimum subscription size was set at 1,000 tokens or $$830, to give investors fractional access to the investment deal. e secondary trading of tokens is now live on the ADDX exchange.

e rollout of this new o ering is yet another example of how digital assets – to use a broad term – are said to be widening access to assets ranging from private equity to works of art. See an overview of developments here.

e return rate

e portfolio is managed by Provenance Treasures a licensed wholesale wine and alcohol trading company that is a subsidiary of Singapore Exchange mainboardlisted company Intraco Limited.

e investment hurdle return rate is 8 per cent per annum, where the portfolio manager will only receive management or performance fees when returns are above the hurdle rate. To date, Provenance Treasures has purchased and taken delivery of 234 bottles of wines with an indicative worth of S$696,000. It is expecting another 125 bottles with an indicative worth of S$386,000 to arrive in Singapore by 2023.

e vintage years of the wines fall between 2006 and 2020.

As portfolio manager, Provenance Treasures has the discretion to make wine-trading decisions in consultation with Domaine Wines, a shareholder of Provenance Treasures. Founded in 2014,

Domaine Wines is a Singapore wine distributor that focuses on French Burgundy wine.

Provenance Treasures will take into consideration factors such as the prevailing general economic environment, consumers’ demand and wineries’ supply situation of selected wines, expected price trends and global wine consumption trends, with the goal of optimising investment returns.

e risks

Provenance Treasures may then return the proceeds of wine sales to investors as capital and redeem a corresponding number of tokens from investors. e portfolio

manager may also decide not to return the capital, and instead reinvest the sale proceeds by importing new bottles of wine. Founded in 2017, ADDX says it cuts manual interventions in the issuance, custody and distribution of private market investments. It can cut minimum investment sizes down from $1 million to $5,000, thereby expanding investor access to private markets. To date, ADDX has listed more than 40 deals involving blue-chip names such as Hamilton Lane, Partners Group, Investcorp, Singtel, UOB, as well as Temasek-owned entities Mapletree, Azalea, SeaTown and Fullerton Fund Management.

92 PRIVATE OPINION

L’ora del coraggio

Il 2022, molto negativo per i mercati nanziari, ha ridotto le valutazioni degli asset

Sallusti (Kairos): “Spazio ai long/short per cogliere le opportunità”

I rischi a livello macro restano sullo sfondo, ma la correzione del 2022 ha reso più sostenibili i multipli di mercato. Così per Marcello Sallusti, cio di Kairos Investment Management Ltd e portfolio manager di Kis European Long/ Short, oggi ci sono opportunità interessanti che possono essere colte soprattutto alla luce della paura generalizzata che sta investendo gli investitori.

Cosa attendersi dalle asset class alternative nel 2023?

Il 2022 è stato in termini di performance uno tra i 5 peggiori negli ultimi 100 anni per il contemporaneo e etto di di coltà riscontrate sia sul mercato azionario che sul mercato obbligazionario. È stato un anno caratterizzato dall’esigenza di “preservare il capitale” a fronte di cambiamenti epocali come la guerra alle porte dell’Europa, il ritorno della pandemia, la crisi energetica, il ritorno dell’in azione con la reazione tardiva delle banche centrali, sorprese dal fatto che, invece di essere transitorie, le spinte in azionistiche si sono invece

rivelate di natura più duratura e strutturale. Questi fenomeni hanno avuto un impatto dirompente su tutte le asset class e creato una volatilità molto più elevata rispetto a quello a cui abbiamo assistito nel recente passato, non solo nei mercati azionari ma soprattutto nei mercati obbligazionari e delle valute, il che ha reso particolarmente di cile il compito dei gestori di portafogli nel trovare il giusto mix tra rischio e rendimento.

Ci attendiamo ora un 2023 più benevolo, seppur non esente da rischi. Se dal lato in azione siamo più costruttivi a seguito della stretta monetaria operata dalle banche centrali, dal lato crescita rimangono ancora molti interrogativi.

È altamente probabile che l’anno prossimo le economie mondiali entrino in recessione (così come anticipato dalle curve invertite dei tassi governativi sia americani che europei) con le società chiamate a reagire al di cile quadro macroeconomico. Il bilanciamento tra in azione e crescita economica determinerà pertanto l’andamento delle quotazioni azionarie il prossimo anno.

In questo contesto, le asset class alternative hanno un importante ruolo da giocare.

Quali preferite, anche in relazione alle diverse aree geogra che e perché?

Le strategie equity long/short hanno dato prova del loro valore aggiunto in un portafoglio di investimento preservando il capitale in un anno di cile come il 2022 e oggi, all’inizio di un nuovo anno, o rono la possibilità di partecipare all’evoluzione attesa dei mercati. L’Europa è vicina all’epicentro della crisi geopolitica, è strutturalmente più debole a seguito della mancata indipendenza energetica ed è penalizzata da una “governance” ancora non compiuta, caratterizzata da un’unione monetaria non ri essa in un adeguato coordinamento politico e scale. Conseguentemente l’Europa è un’area particolarmente penalizzata dallo scenario macroeconomico veri catosi nel corso del 2022. Questo ha comportato continui ussi di vendita su titoli azionari europei che risultano attualmente notevolmente sottopesati in qualsiasi portafoglio globale.

PRIVATE 94 PRIVATE
DI VITO ANDREOLA

Dunque, è il momento di tornare sul Vecchio Continente?

Come insegna Warren Bu ett “be fearful when others are greedy and greedy when others are fearful”, riteniamo sia ora il momento di guardare costruttivamente all’Europa dove vediamo numerose opportunità di investimento in società di alta qualità, leader globali nei loro settori di riferimento e con strutture nanziarie estremamente solide, disponibili ad attraenti livelli di

valutazione che permetteranno, a nostra opinione, di generare signi cativi ritorni futuri.

La s da per il gestore long/short non è solo quella di puntare a generare performance positive assolute, ma anche quella di proteggere il capitale e di contenere la volatilità. In questo contesto, la essibilità e l’adeguata selezione dei titoli, l’esperienza e la capacità comprovata di assumere posizioni sia long, che short risultano quindi determinanti.

Quali sono i tratti distintivi del vostro fondo?

KIS European Long/Short investe prevalentemente nel mercato azionario europeo con un approccio essibile e un focus sulle aziende che o rono prospettive di crescita favorevoli a medio termine, o rendo al contempo un adeguato livello di protezione e di diversi cazione. La strategia prevede la costruzione di posizioni lunghe in società europee con solidi modelli di business, adeguate strutture nanziarie e sostenibili trend di crescita e di posizioni short in società del Vecchio Continente con modelli di business in declino, ine cienti allocatori di capitale, con strutture nanziarie insostenibili, contabilità aggressiva e in potenziali frodi. L’obiettivo della gestione è conseguire l’apprezzamento del capitale nel medio-lungo termine basato su un consistente approccio di analisi fondamentale “bottom up” e su attività di ricerca e modelli valutativi proprietari. La gestione è a data a un team che vanta una lunga esperienza nell’investimento in società europee e costituito da professionisti di diversa cultura e nazionalità, ma con un percorso formativo e professionale comune. In questo contesto, la strategia equity long/short o re una solida base su cui impostare un portafoglio di private banking, assicurando stabilità e protezione del capitale, ma al contempo senza limitare la partecipazione e l’accrescimento del capitale in contesti di mercato favorevoli all’investimento azionario.

ASSET PRIVATE 95
Marcello Sallusti

CON LA SUA PRIMA LINEA IN DENIM

con altrettanti brand, Playboy ha deciso di avventurarsi nella moda annunciando la sua prima linea di denim. Composta da 18 pezzi, tra cui jeans skinny, a vita bassa, skater, a vita alta, jeans are, dritti e altri ancora, la collezione gioca con l’immaginario caro al magazine riproponendo stampe e lavaggi, tra cui nero cerato, stampa camou age, lavaggio stone wash rosa e classico blu denim, tutti caratterizzati dal logo dell’iconico coniglietto. Tutti i codici identi cativi del sono stati reinterpretati e impreziositi da gra che, toppe e stampe. “Abbiamo riscontrato una forte domanda di denim associata al brand di Playboy attraverso le nostre collaborazioni di licenza e siamo entusiasti di lanciare la prima linea denim giusto in tempo per le festività natalizie”, ha detto Ashley Kechter, PLBY Group President of Global Consumer Products. “Siamo impazienti di continuare a espandere la nostra attività di proprietà e di gestione e sfrutteremo queste nuove linee di prodotti in tutto l’ecosistema Playboy, anche attraverso la nostra solida rete di contatti”, ha concluso. Lo sviluppo dei Playboy Denim unisce due icone americane di lunga data: Playboy come brand americano fondato nel 1053 e

brand (loghi Rabbit Head e Masthead)

il denim, come capo d’abbigliamento

iconico degli Stati Uniti. La prima capsule comprende 18 pezzi.

DI FRANCESCA VERCESI PRIVATE 96 PRIVATE

TESTIMONIAL

IRINA SHAYK VOLTO DELLA NUOVA CAPSULE

DI ZARA “A NEW SENSUALITY”

La supermodella Irina Shayk, 20 milioni di follower su Instagram, è il volto della capsule collection in edizione limitata

“A New Sensuality” di Zara. Le fotogra e della campagna di lancio, realizzate dal celebre duo di fotogra Mert & Marcus per la maggior parte in bianco e nero, evocano tutto il glam anni ’90. Realizzati in jersey morbidi e uidi, i nove capi della capsule consentono a chi li indossa di muoversi con completa libertà e compostezza. I designer di Zara si sono ispirati al drappeggio e al design nei guardaroba femminili di alcune delle culture più antiche e illuminate della storia, dalla Grecia all’Egitto.

In questo modo sono riusciti a plasmare capi iper femminili, che garantiscono allo stesso tempo la massima libertà di movimento. La palette cromatica si basa prevalentemente sul nero, con accenti di blu navy e grigio. I modelli della capsule

“A New Sensuality” di Zara, che vanno dagli abiti lunghi, agli abiti drappeggiati, no ai body, sono pensati per essere indossati ovunque, in qualsiasi momento, dall’alba al tramonto. Una proposta ideale per chi desidera un guardaroba chic, ra nato e senza sforzo.

PRIVATE 97 PRIVATE VIP

RESTAURANT LA RISTORAZIONE DI QUALITÀ BOTTEGA VERACE RADDOPPIA

Bottega Verace il marchio della ristorazione tradizionale di qualità lanciato da Armando Escalona e Ra aele e Gerardo Moccaldi nel 2019 raddoppia. Dopo il successo della prima Bottega di Peschiera Borromeo, Carly Srl (questo il nome della società di gestione delle famiglie Escalona e Moccaldi) lo scorso dicembre ha aperto un nuovo locale a Milano e in uno dei quartieri, I Navigli, che della tradizione e del piacere del mangiare e bere in compagnia è divenuto un punto di riferimento in città. Sul NaPa (il Naviglio Pavese) è arrivata quindi “Bottega Verace Milano Navigli”, secondo locale dopo “Bottega Verace Milano Linate” di Peschiera Borromeo. In via Ascanio

Sforza 47, in un ambiente caldo e accogliente in new liberty style, opera di Franco Costa con la sua CostaGroup, si può ora gustare una pizza rispettosa del protocollo della tradizionale napoletana con qualche innovazione nella guarnizione con prodotti campani di alta qualità. Da provare anche i primi e ottima carne di prima scelta. Ciliegina sulla torta: la pasticceria di Sal De Riso

Maestro Pasticciere della Costiera

Amal tana, diventato famoso per le sue partecipazioni a trasmissioni televisive di grande successo su Rai

Uno e Sky e per essere da quattro anni il vincitore, lui campano doc, del premio destinato al miglior Panettone Tradizionale Milanese! bottegaverace.it

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Un’immagine dell’inaugurazione al centro Armando Escalona.

SIMPOSIO

CON IL DECANTER XO PRESTIGE, CAMUS RIPORTA

IL COGNAC AL CENTRO DELLA TAVOLA

Camus, la più grande Maison di Cognac di proprietà ancora oggi totalmente famigliare, ha voluto creare un decanter destinato a illuminare le conversazioni della cena e del dopocena, grazie alla preziosità della bottiglia unita agli intensi ri essi ambrati del Cognac. La nuova miscela XO è espressione della ricerca della Maison nei confronti dei cognac più intensamente aromatici. Un prodotto di altissimo livello che è il

risultato di ra nate tecniche avanzate di distillazione, nitura e miscelazione che ha una storia familiare lunga cinque generazioni. Camus XO onora le tradizioni delle “Arts de la Table”. Il bellissimo decanter personalizzabile in cui viene presentato Camus XO è un pezzo unico e prezioso, che si acquista una sola volta, per poi farlo diventare un riferimento quando si accolgono gli ospiti negli ambienti eleganti. spiritacademy.it

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Fare meno per farlo meglio

L’ansia da multitasking rischia di penalizzare la qualità del nostro agire

Gli atleti insegnano che la concentrazione è fondamentale per ottenere risultati

Migliorando la concentrazione, aumenta la qualità della vita. Il nostro ambiente è pieno di stimoli, input, interferenze che ci impediscono di concentrarci al massimo. Quando siamo veramente concentrati la nostra attenzione è focalizzata. Come facciamo, quindi, a concentrarci al massimo?

Mirino puntato

La strategia più importante è mettere il ri ettore esclusivamente su quello che stiamo facendo, evitando ogni tipo di distrazione.

È banale, eppure è ciò che ci permette di fare la di erenza. Comprendo che non sia sempre facile, ma se quello che stiamo facendo è davvero importante per noi, dobbiamo allenarci a focalizzare la nostra attenzione.

Abbiamo un’energia limitata e, se la disperdiamo, rischiamo di arrivare a ne giornata stanchi, con

la sensazione di aver concluso poco. Il livello di concentrazione è legato anche al tipo di attività. Quanto meno ci piace il compito da fare, più distrazioni ci creiamo.

Allenamento necessario

Mantenere e ra orzare la nostra concentrazione è possibile? Certo che sì. Viviamo nell’era del multitasking, mentre il cervello apprezza fare le cose una alla volta. Si associa spesso il multitasking alla produttività, invece non facciamo altro che spostarci da una azione all’altra. Il multitasking non è altro che il principale nemico della concentrazione. Passare da un compito all’altro ci illude di essere più produttivi, invece rallenta la concentrazione e riduce i risultati. Fare di più non è la strada per il successo; dobbiamo ridurre piuttosto che aggiungere, perché ciò che conta è la qualità e non la quantità. Impariamo a svolgere ogni compito

con tutta la massima attenzione, sono certa che questa nuova abitudine ti aiuterà a fare meglio e di più. Atleti e artisti parlano di trance agonistica Questo stato di trance non è altro che lo stato di usso. Lo psicologo Mihaly Csikszentmihalyi, lo descrive come il momento in cui mente e corpo, sono assorbiti totalmente in una data azione, entrando in una condizione di concentrazione armonica. Quando entriamo in questo stato, siamo totalmente coinvolti nell’attività che la stiamo eseguendo al massimo delle nostre capacità. I requisiti per entrare in questo Stato sono tre: obiettivi chiari; equilibrio tra le di coltà da a rontare e le nostre competenze individuali; attivarsi per entrare nel circolo delle emozioni virtuose. Herman Hesse ripeteva che “quando un uomo rivolge tutta la volontà verso una data cosa, nisce sempre per raggiungerla”.

OPINION 100 PRIVATE
DI MARIA GRAZIA RINALDI

Le donne dell’anno

Il Financial Times ha stilato la classi ca delle 25 protagoniste del 2022

In testa c’è Matviichuk, davanti a Jackson e all’italiana Bellettini

RANKING

CATEGORIE

Si sono distinte per la loro capacità di trascinare le masse, per la loro creatività, per il loro eroismo. E hanno contribuito a plasmare gli avvenimenti dell’anno che si è appena concluso. Stiamo parlando delle 25 donne elette dal Financial Times nella sua lista delle most in uential women of 2022, che la direttrice Roula Khalaf de nisce “una celebrazione, ma anche un modo per interrogarsi su come il potere e l’in uenza stanno cambiando”. Anche per questa edizione le protagoniste della lista – che attenzione, non è una classi ca – sono state scelte dalle giornaliste del quotidiano, dalle donne che hanno fatto parte delle liste precedenti e delle lettrici del Financial Times. Scorrendo i nomi – suddivisi in tre gruppi: eroine, creatrici e leader – si notano prime ministre, ceo, sportive, attiviste per i diritti civili, lantrope, musiciste, scrittrici premi Nobel, insieme a un soggetto collettivo come le donne dell’Iran. E compare una sola italiana: Francesca Bellettini, che nel

ruolo di ceo di Yves Saint Laurent, marchio del gruppo Kering, ha impresso una notevole spinta ai ricavi del gruppo. Quello che unisce le donne presenti nella lista, provenienti da ogni angolo del Pianeta e dai settori più disparati, è che tutte hanno fatto parlare di sé per il loro lavoro o il loro impegno umanitario, contribuendo a migliorare la società in cui viviamo. Ecco l’elenco, suddiviso per categorie.

LEADER

OLEKSANDRA MATVIICHUK, AVVOCATA E ATTIVISTA PER I DIRITTI UMANI, CRONISTA DEI CRIMINI DI GUERRA IN UCRAINA

KETANJI BROWN JACKSON, PRIMA DONNA AFROAMERICANA A ESSERE GIUDICE DELLA CORTE

SUPREMA DEGLI STATI UNITI

FRANCESCA BELLETTINI, CEO DI YVES SAINT LAURENT

DAL 2013

JANE FRASER, CEO DI CITIGROUP

KAREN LYNCH, CEO DI CVS HEALTH

SANNA MARIN, PRIMO MINISTRO DELLA FINLANDIA

EROINE

SERENA WILLIAMS, CAMPIONESSA DI TENNIS

AMANDA BLANC, CEO DI AVIVA

JAMIE FIORE HIGGINS, SCRITTRICE ED EX GOLDMAN

SACHS

REBECCA GOMPERTS, MEDICO E SOSTENITRICE

DEL DIRITTO ALL’ABORTO

CREATRICI

MICHELLE YEOH, ATTRICE

TSITSI DANGAREMBGA, AUTRICE DEL PRIMO LIBRO

SCRITTO DA UNA DONNA DELLO ZIMBABWE E ATTIVISTA

MEGHAN MARKLE, DUCHESSA DI SUSSEX CHE HA

DATO VOCE ALLE DONNE NEL PODCAST ARCHETYPES

DOMEE SHI, ANIMATRICE, REGISTA E SCENEGGIATRICE

ATTIVA DAL 2011 PER PIXAR

TOP LIFE
DI
SARA MORTARINI
102 PRIVATE
Oleksandra Matviichuk Francesca Bellettini Meghan Markle

UNDER 40 IN ASCESA

Sono solo tre le donne sotto i 40 anni a essere entrate nella classi ca Forbes delle 100 Most Poweful Women del 2022. La graduatoria, che tiene conto di quattro principali parametri – denaro, copertura mediatica, impatto e sfere di in uenza – comprende quest’anno 39 amministratori delegati, 10 capi di Stato e 11 miliardarie, per un patrimonio complessivo di 115 miliardi di dollari. Ma l’età media è piuttosto elevata. Le uniche sotto gli “anta” sono Sanna Marin (37 anni), Taylor Swift (32 anni) e Rihanna (34). Marin, è primo ministro della Finlandia da quando aveva 34 anni: sulla scelta di Forbes di includerla nella classi ca ha pesato la sua gestione della prima ondata di covid 19, quando ha sfruttato il potere dei social network per di ondere informazioni sanitarie relative al virus. Le altre due giovani della lista appartengono al mondo della musica: se Swift si è distinta come prima artista nella storia a occupare tutta la top ten della classi ca Billboard song list, la seconda è stata scelta per le sue doti imprenditoriali dimostrate con il successo dell’azienda di cosmetica da lei fondata, Fenty Beauty.

REAL

SANDRA BULLOCK VENDE CASA

L’attrice Sandra Bullock ha venduto la sua casa con tanto di tenuta agricola in California, a nord di San Diego, per un prezzo nale di 5,6 milioni di dollari (la richiesta iniziale era di 6 milioni). La proprietà – che è costituita da tre lotti di terreno – include un edi cio principale di circa 560 metri quadri 1.200 alberi di avocado – già presenti quando l’attrice acquistò i terreni - oltre ad altre residenze e giardini. Nell’ampio spazio esterno ci sono anche una piscina d’acqua salata e una spa con vista sulle montagne, antichi ulivi, frutteti e diversi sentieri panoramici. Quanto alla casa, grande attenzione è stata riservata al collegamento tra spazi interni ed esterni, a partire da un grande cortile centrale – con tanto di fontana – e porte a vetri. All’interno ci sono quattro stanze da letto e sei bagni, oltre a nove caminetti, una grande cucina con pavimento in legno e una zona pranzo con travi a vista sul so tto. A questo si aggiunge un secondo edi cio con altre tre stanze da letto e due bagni. La protagonista di Miss Detective, oggi 58enne, acquistò la proprietà nel 2007 per 2,72 milioni di dollari.

PINK POWER PRIVATE 103
ESTATE
Sanna Marin

Fitness in viaggio

Non occorre molto per mantenersi in forma nel corso delle trasferte di lavoro Anche nella camera d’albergo è possibile e ettuare esercizi per il benessere

Molte persone, a causa di continui viaggi di lavoro, si trovano costrette a saltare i loro appuntamenti in palestra rimettendoci in termini di soldi e salute. Trasferte e cene fuori casa non sono certo di aiuto quando ci siamo posti come obiettivo migliorare la forma sica o dimagrire.

Soluzioni a portata di mano Quando viaggio, metto le scarpe da ginnastica in valigia. Ormai quasi tutti gli alberghi di buon livello o rono il servizio di palestra all’interno o nelle immediate vicinanze. Nella peggiore delle ipotesi anche solo qualche esercizio di base fatto in camera può sortire e etto. Partiamo con i muscoli delle gambe e il loro esercizio di riferimento: lo squat. In piedi, gambe divaricate alla stessa larghezza delle spalle, mantenendo il busto eretto, cerchiamo di piegare le gambe in una posizione di accosciata. Quando le

ginocchia saranno piegate di circa 90 gradi, potremo risalire e tornare alla posizione iniziale. Velocità: cerchiamo di eseguire 15/20 ripetizioni impiegando 4 secondi per salire e 4 per scendere. Semplice, ma incredibilmente intenso. Esplosività: in contrapposizione col metodo precedente, dovremo cercare, dopo la fase di risalita, di eseguire in piccolo salto, pochi centimetri, ma che renderanno l’esercizio particolarmente intenso.

Pettorali e addominali

Per i pettorali, le essioni a terra sono un must. Stendiamoci a terra e teniamo le braccia una o due spanne più larghe delle spalle. A braccia distese, le mani dovranno essere all’altezza del petto e non del viso, come molti erroneamente fanno. Cerchiamo di arrivare a 15/20 ripetizioni. Se non fossimo

in grado di concluderle, basterà piegare le ginocchia e puntare su di esse invece che sui piedi, per poter completare la serie. Il crunch si svolge stesi a terra, con le gambe piegate. Solleviamo le spalle e la parte alta della schiena immaginando di toccare il so tto con le mani. Il movimento necessario ad attivare il gruppo del retto addominale non dovrà essere molto ampio, ma invece premierà la tensione continua che riusciremo a mantenere su questo gruppo. Anche in questo caso 20 ripetizioni sono un buon numero.

Cerchiamo di eseguire un esercizio dopo l’altro senza troppa pausa. Dovremo ripetere il giro dalle 4 alle 8 volte in base alle capacità individuali. Particolare attenzione va sempre riservata all’alimentazione, non dimenticando mai la componente proteica.

ALESSANDRO SCALICI
DI
OPINION 104 PRIVATE

Idrogeno

CPR Invest - Hydrogen, un’opportunità da cogliere per creare valore investendo nell’ecosistema dell’idrogeno:

dà accesso a un mercato innovativo e ad alto potenziale;

si stima che l’idrogeno coprirà circa il 17% dell’intero fabbisogno energetico entro il 2050**;

l’idrogeno potrebbe contribuire a ridurre di un terzo le emissioni di gas serra a livello globale**.

amundi.it

*Fonte: IPE “Top 500 Asset Managers” pubblicato a giugno 2021, sulla base delle masse in gestione al 31/12/2020. **ETC (Energy Transition Commission), “Making the Hydrogen Economy Possible”, aprile 2021. Questa è una comunicazione di marketing. Si prega di consultare il Prospetto e il KIID prima di prendere una decisione fi na le di investim ento. CPR Invest - Hydrogen (di seguito anche “Fondo”) è un Comparto della SICAV CPR Invest, gestito da CPR Asset Management, una società del gruppo Amundi. CPR Asset Management è autorizzata in Francia e regolamentata dall’Autorité des Marchés Financiers (AMF). Il Comparto è autorizzato in Lussemburgo e sottoposto alla vigilanza della Commission de Surveillance du Secteur Financier (CSSF). I potenziali investitori devono esaminare se i rischi annessi all’investimento nel Fondo siano appropriati alla loro situazione, e devono altresì accertarsi di aver compreso interamente il presente documento. In caso di dubbi, si raccomanda di consultare un consulente fi nanziario. Il valore dell’investimento potrebbe I risultati passati no n son o indicativi di quelli futuri e no n vi è garanzia di ottenere uguali rendim enti per il futuro. a nessuna “U.S. Person” come de fi nita nel Securities Act del 1933 e nel prospetto. Il KIID, che il proponente l’investimento deve consegnare prima della sottoscrizione, e il Prospetto sono disponibili gratuitamente presso le sedi dei soggetti collocatori nonché sul sito internet ww w.amundi.it. Una sintesi delle informazioni sui diritti degIi investitori e sui meccanismi di ricorso collettivo è reperibile in lingua inglese al seguente link: https://about.amundi.com. La società di gestione può decidere di ritirare la noti fi ca delle disposizioni adottate per la commercializzazione di quote, anche, se del caso, in relazione a categorie di azioni, in uno Stato membro rispetto alle quali aveva |

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Looking Back and Ahead

According to the expert a main role is played by principles that guide our life

It is very important to de ne and converted them in actions to get what we want

principles, which has brought me to this point. While I will continue to share my principles for a bit longer (until shortly after I put out my next book and video on my economic and investment principles), now I’d like to help you come up with your own principles and build your collection of the best principles from the most successful people to live your life by. at’s why I’ve created a guided journal.

An advice

What are principles and why should people create their own?

Five years ago, as I entered a stage of life in which passing along what I’ve learned became most important to me, I shared my principled approach along with my collection of life and work principles in a book titled Principles: Life & Work.

I was shocked by its impact. It has been translated into 34 languages and has sold more than 4 million copies worldwide. An animated video based on it, Principles for Success, has been watched more than 40 million times. I wrote two more books about di erent types of principles, Principles for Navigating Big Debt

Crises and Principles for Dealing with the Changing World Order, and I created two more animated videos (How the Economic Machine Works and e Changing World Order) that were also extremely successful, with more than 100 million views between them.

e best examples

Over these ve years, I have had thousands of great interactions with people who told me how lifechanging the principled approach was for them. Many asked me for advice to help them come up with their own

Principles are ways of operating that guide your life. ey’re your values converted into your actions to get what you want out of life. Essentially, the principles that people live by are like the religion they’ve chosen for themselves to follow. Now you get to make your own. So, you should think hard about what your principles are to get what you want out of life. I want to help you do that.

OPINION 106 PRIVATE
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Ray Dalio
Cercando solidità scoprirete la nostra vera forza. CET1 RATIO 33,7%* AL TOP IN ITALIA PRIVATE BANKING | ATTIVITÀ FIDUCIARIA | SERVIZI ALLE PMI | REAL ESTATE al 30.06.2022 - Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. *

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