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STEFANO LOCONTE

Consulenza a 360 gradi: il salto di qualità dell’industria del wealth

12 DICEMBRE 2022

Fiducia, innovazione, protezione

Dal 2007, anno in cui il private banking italiano ha cominciato a misurarsi, il settore ha registrato una crescita costante (CAGR consolidato a giugno 2022 +6,6%), superiore a quella della ricchezza del Paese (+ 1,4%) e del PIL (- 0,3%). Una crescita che evidenzia la capacità dell’industria di a rontare e superare con successo le fasi critiche legate ai cicli economici e alle fasi alterne dei mercati. In un anno complesso come quello che sta per nire, il settore ha comunque segnato risultati positivi evidenziando, nel primo semestre, una nuova raccolta del 4,1% degli AUM rispetto al -0,2% degli operatori retail. Si stima che gli asset in gestione del private banking a ne 2022 si attesteranno a 949 miliardi di euro e supereranno i mille miliardi entro il 2024, raggiungendo 1.084 miliardi grazie a una crescita media annua del 6,8% (vs +2,7% degli operatori retail). Il private banking dovrà comunque confrontarsi, nei prossimi anni, con le s de che ruotano attorno ai tre elementi fondativi che hanno rappresentato le basi del suo successo: ducia, innovazione e protezione. Mettendo in la i principali ambiti di azione necessari per confermare il successo del modello di servizio dell’industria, gli operatori hanno messo al primo posto la capacità di rendere il settoreattrattivo per le giovani generazioni da a ancare ai professionisti con esperienza. Al secondo posto la capacità di trasferire la ducia guadagnata alle future generazioni di clientela. Molte tipologie di clienti impiegheranno infatti la propria ricchezza in modo sostanzialmente

di erente rispetto alle generazioni precedenti. È una convinzione giusti cata dalle evoluzioni in atto in ambito sociale e culturale che vedono in prospettiva, ad esempio, più donne tra i decisori nanziari; clienti nativi digitali abituati all’utilizzo di vari canali per entrare in relazione con la banca e che considerano un prerequisito un’operatività on line completa, veloce ed e ciente; maggiore mobilità della clientela; maggiore interesse per investimenti innovativi e nuove tipologie di professionisti. Tra le s de future emerge poi quella della tecnologia come motore di innovazione del servizio per meglio conoscere i bisogni della clientela e fornire soluzioni adeguate, tanto che il 93% degli operatori prevede un’accelerazione degli investimenti nei processi di innovazione. In ne la tutela del patrimonio nel tempo, sulla quale avranno un impatto le evoluzioni degli assetti familiari, l’allungamento della speranza di vita, la riduzione del welfare pubblico e gli impatti di percorsi professionali meno de niti. Il 96% degli operatori registra infatti che la percezione dei rischi da parte delle famiglie private si è a nata ed è cresciuto il numero di coloro che pensano sia necessario coprirsi dai rischi prima di ragionare sulla gestione degli investimenti (64% della clientela), rispetto a coloro che ritengono che il loro patrimonio sia su ciente per proteggersi dagli imprevisti che possono avere un forte impatto sul patrimonio familiare (51% della clientela). Protezione che la maggioranza dei clienti del private banking gradirebbe a dare alla propria banca (54%).

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ANDREA GIACOBINO
EDITORIAL

anno 8 - numero 12

mensile registrato presso il Tribunale di Milano al n°187 dell’11 giugno 2015

Editore

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Opinioni

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Foto by Laila Pozzo

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08PRIVATE Banking Awards da record 18 Loconte, consulenza a tutto tondo 32 La relazione tra ricchezza e felicità 34 Zwei Wealth cambia passo 38Il tightening in pillole 52 La dinasty dei Seragnoli 58I cambi di poltrone 28 Nachmann sotto la lente 30A strategic acquisition 60Opportunità d’investimento a Oriente 96 Svolta green per il fashion 98 Rotta sugli alternativi 100 Ecosistema dei private asset PRIVATE 5 42 Trust, si cambia 45Inflazione protagonista dell’anno 46L’era delle super app 50Coltiviamo la felicità 103 Contratti su misura 104 The Best Times Ever? MARKETS
INVESTMENTS 40La top ten dei cocktail 63Sport contro il colesterolo 65L’ora del fumetto 66Eleganza meneghina 68Binari tra i laghi 74 Harley elettrica 78 Sorriso da vip 80The Ability to Dream 84 Legumi sottovalutati 86La fragilità della bellezza 90Giovani stelle d’Australia 93 Annalisa per YSL CONTENTS 8 I VINCITORI PER CATEGORIA PRIVATE BANKING AWARDS 2022 92 90 65 66
OPINIONS LIFESTYLE

OPINIONISTS & CONTRIBUTORS

PAOLO GHEZZI

Laureato all’Università degli Studi di Pisa, è direttore generale di Infocamere, dove tra le altre cose è impegnato a sviluppare servizi per la digitalizzazione delle Pmi italiane.

pag. 24

LUCA COSLOVICH

Barman di fama internazionale, lavora da sempre nel segmento del lusso. Ha curato l’apertura di locali in Italia e all’estero (tra cui Mosca e Praga). Attualmente opera al Casinò di Monte Carlo. pag. 40

MARCELLO GUALTIERI

Socio fondatore e componente del consiglio direttivo dell’associazione Duchini-Studio del pensiero economico, è docente di Economia Politica all’Università di Torino. pag. 45

MARIA GRAZIA RINALDI

Laureata in Psicologia del benessere e iscritta all’albo degli psicologi. Master in Pnl, ha frequentato corsi e seminari su comunicazione e cace, persuasione e public speaking. Da 10 anni si occupa di selezione dei consulenti nanziari e dei private banker.

pag. 50

ROBERTO FALZONI

Nome storico della nanza svizzera specializzata nella gestione dei grandi patrimoni, è il fondatore e proprietario di Denarius Conseils & Gestion SA, multifamily o ce basato a Ginevra.

pag. 60

ALESSIA ZORLONI

Direttore del Master in Art Market Management all’Università Iulm, ha fondato Art Wealth Advisory, specializzata nell’o erta di servizi di art advisory e nella formazione executive.

pag. 80

ROBERTO CANNATARO

Laureato in Scienze della nutrizione umana e con esperienza come personal trainer negli Stati Uniti, è autore di numerose pubblicazioni sui temi del mangiare sano. pag. 84

RAY DALIO

Fondatore di Bridgewater Associates, uno dei più grandi hedge fund al mondo, ha iniziato l’attività di investitore all’età di 12 anni. Con un patrimonio stimato da Forbes intorno ai 17 miliardi di dollari, è molto attivo nella lantropia.

pag. 104

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Kairos International Sicav

BOND PLUS

Flessibilità, elevata diversificazione del portafoglio e una lunga storia di successo sono i punti di forza di KIS BOND PLUS, la soluzione di Kairos che evolve i tradizionali canoni dell’investimento obbligazionario e sfida il contesto di mercato contemporaneo.

Rischio più basso Rischio più alto

Rendimento potenzialmente più basso Rendimento potenzialmente più alto 123

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Le informazioni complete sui rischi sono disponibili sul Prospetto e sul KIID.

Questa è una comunicazione di marketing con finalità promozionali. Si prega di consultare il Prospetto e il documento contenente le informazioni chiave per gli investitori (KIID) prima di prendere una decisione finale di investimento, disponibili in lingua italiana sul sito www.kairospartners.com nonché presso la sede legale di Kairos Partners SGR S.p.A. (“Kairos”) e i soggetti collocatori, anche in forma cartacea. Una sintesi dei diritti degli investitori è disponibile in lingua italiana e inglese al link https://www.kairospartners.com/sintesi-dei-diritti-degli-investitori-it-en/. I rendimenti sono rappresentati al netto delle spese a carico del Fondo e al lordo degli oneri fiscali. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. L’investimento riguarda l’acquisizione di azioni del Fondo e non di una determinata attività sottostante che resta di proprietà del Fondo medesimo e implica una componente di rischio, di conseguenza il capitale investito in origine potrebbe non essere recuperato in tutto o in parte. Le oscillazioni dei tassi di cambio possono influenzare il valore dell’investimento e i costi laddove espressi in una valuta diversa da quella di riferimento dell’investitore. Informazioni sulle specificità del Fondo e sugli aspetti generali in tema sostenibilità (ESG) ai sensi del Regolamento (UE) 2019/2088, sono disponibili al link www.kairospartners.com/esg/. In caso di commercializzazione del Fondo in paesi diversi da quello di origine, Kairos ha il diritto di porre fine agli accordi per la commercializzazione in base al processo di ritiro della notifica previsto dalla Direttiva 2009/65/CE.

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Per ulteriori informazioni sul premio UCITS Hedge Awards 2022 www.thehedgefundjournal.com, sul premio Re nitiv Lipper www.lipperfundawards.com/Awards/Switzerland/2022/Fund, sul premio Citywire bit.ly/3gRXKMS.

kairospartners.com COMUNICAZIONE DI MARKETING
I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri.
(1) al 30.09.2022 +17,84% +61,86% RENDIMENTO CUMULATIVO A 5 ANNI* RENDIMENTO CUMULATIVO A 10 ANNI** KIS BOND PLUS +1,0% 2016 +6,2% 2017 -6,1% 2018 +6,0% 2019 +2,2% 2021 -10,2% 2022 (1) +9,0% 2020 +5,9% 2013 +17,7% 2012 +7,4% 2014 +2,0% 2015
UCITS Hedge Awards 2022 Long/Short Equity – Italy Best Performing Fund over 4, 5 and Kairos International SICAV – Italia (Kairos) WINNER BEST FUND MANAGER 2022 ITALIA Kairos Partners
La flessibilità si fa resilienza
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Una serie di scatti dell’evento.

PB Awards da record

Assegnati 31 riconoscimenti ai protagonisti del mercato italiano

Già si lavora all’appuntamento del 2023, in programma a novembre

È stata un’edizione da record, con 93 nalisti e 31 premiati tra top manager, private bank, società e professionisti della consulenza.

I PRIVATE Banking Awards

2022 hanno confermato il valore della manifestazione, da tempo riconosciuta come l’appuntamento di riferimento per l’industria di settore, grazie anche alla crescita messa a segno anno dopo anno. E non è azzardato parlare di industria, dato che negli anni ha saputo sviluppare una liera con caratteristiche proprie rispetto al più ampio panorama del banking italiano. Mostrando in questo modo

una grande capacità di resilienza nelle fasi negative dei mercati nanziari, come buona parte di questo 2022.

I punti di forza

La vicinanza dei private banker, l’o erta di servizi su misura e la ducia consolidata nel tempo hanno convinto buona parte della clientela private a resistere alla tentazione di vendere nelle fasi di maggiore turbolenza e la scelta ha pagato nell’ultimo periodo caratterizzato da una maggiore stabilità dei mercati nanziari, con tendenza alla ripresa.

SPONSOR

PRIVATE AWARDS PRIVATE 9
DI LUIGI DELL’OLIO
Il settore cresce grazie alla qualità del servizio o erto e alle competenze dei professionisti che lo caratterizzano, capaci di consolidare nel tempo la relazione di ducia

Un modello vincente, dunque, che ha assunto sempre più peso all’interno dei gruppi bancari e premiato le banche specializzate. Come per tutti i business, tuttavia, non c’è spazio per le posizioni di rendita e anche il settore è chiamato a evolvere per restare competitivo.

Nuove s de

Oltre alla transizione digitale, l’altra grande s da che attende il private banking è la capacità di incrementare l’esposizione verso il non quotato, che può consentire di stabilizzare i portafogli e anche di trovare opportunità di rendimento. Un segmento seguito da vicino dagli Awards, con riconoscimenti a private bank e protagonisti dell’innovazione in questo settore. Attualmente i private asset, che pure sono cresciuti tanto negli ultimi tempi, contano appena lo 0,6% dei portafogli privati e gli operatori del settore vedono spazio per arrivare almeno all’1%. Il successo non farebbe solo bene al private banking, ma a tutto il sistema Italia perché consentirebbe di portare nuovo ossigeno alle imprese della Penisola, storicamente poco diversi cate sul fronte dell’accesso al credito e spesso poco capitalizzate.

Cantiere aperto

PRIVATE continuerà a seguire e raccontare l’evoluzione del mercato, con il viaggio verso i PRIVATE Banking Awards che è già cominciato. Appuntamento a novembre del 2023.

I VINCITORI PER CATEGORIA PRIVATE BANKING AWARDS 2022

1 / ALTERNATIVE INVESTMENTS

MARCELLO SALLUSTI

Cio di Kairos Investment Management Londra

“Per la strategia long/short con cui ha saputo generare rendimenti importanti in un contesto di cile come quello che sta caratterizzando il 2022. Premio alle “scommesse forti” con cui Kairos ha saputo distinguersi nel contesto europeo”

2 / BEST LAWYER

STEFANO LOCONTE

Fondatore e managing partner di Loconte & Partners

“Punto di riferimento indiscusso e consolidato nel mercato dei servizi legali e scali per il wealth management; costantemente al anco di HNWI, private bank e family o ce con un modello di servizio sviluppato anche in contesti internazionali”

3 / BEST VALUE GENERATION

MARIO BUQUICCHIO

Vice direttore generale di Indosuez Wealth Management Italia

“Per il modello di consulenza evoluto e personalizzato che consente ai clienti di raggiungere i propri obiettivi di rendimento grazie a programmi di investimento tailor-made”

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4 / BIG ITALIAN PRIVATE BANK

STEPHAN VACHER

Responsabile comunicazione di Credem Euromobiliare Private Banking

“Per la creazione di un’unica banca private nel gruppo Credem, che unisce la specializzazione di Banca Euromobiliare nel wealth management e corporate finance e la solidità di un gruppo bancario universale in ottica di specializzazione integrata”

5 / BOUTIQUE

ANDREA ROTTI

Ceo di Ersel Banca

“Per il percorso di crescita e continua evoluzione che l’ha portata a divenire boutique di riferimento nel panorama del private banking italiano. Da sempre mostra una grande capacità di resilienza attraverso una visione di medio e lungo termine”

6 / BUSINESS MODEL INNOVATION

CLAUDIO MORO

Amministratore delegato di Banca Investis

“Per la distintività del modello di servizio che, attraverso un nuovo paradigma strategico-operativo, offre una consulenza a elevato valore aggiunto per la gestione e l’ottimizzazione del patrimonio complessivo: finanziario, reale, immobiliare e corporate”

7 / CEO

GIOVANNI PIROVANO PER MASSIMO DORIS

Giovanni Pirovano (ha ritirato per conto di Massimo Doris, ceo di Banca Mediolanum)

“Per la sua abilità nel consolidare la leadership nel business originario della consulenza finanziaria e della gestione del risparmio, diversificando al contempo le direttrici di sviluppo del credito, del wealth management e dell’investment banking, in continuità con l’eredità valoriale del fondatore Ennio Doris”

8 / CLUB DEAL

GRETA TEOT

Head of Private Markets di Mediobanca Private Banking

“Per il ruolo match maker tra grande ricchezza privata e idee imprenditoriali ad alto potenziale, all’interno di un mercato sempre più legato all’integrazione tra le funzioni di banche d’affari, investment banking e private”

9 / CONSULTANT

MAURIZIO PRIMANNI

Ceo Gruppo Excellence

“Per il costante contributo di analisi del mercato e realizzazione di progetti d’innovazione, che negli anni ne hanno reso un partner stabile del settore del private banking e del wealth management”

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10 / CUSTOMER EXPERIENCE INNOVATION

PAOLO VISTALLI

Amministratore delegato e direttore generale di Cassa Lombarda

“Per un approccio contraddistinto da un connubio tra tradizione e innovazione nella transizione digitale, sia in ambito di personalizzazione della consulenza evoluta a servizio dei clienti sia di sviluppo del business”

11 / ESG

UGO LOESER

Amministratore delegato di Arca Fondi Sgr

“Per il forte impegno nella sostenibilità, confermato dall’affiancamento ai fondi Oxygen Plus, che mirano a ridurre le emissioni di gas serra, del nuovo fondo Arca Blue Leaders, focalizzato sugli investimenti in società che fanno un uso sostenibile delle risorse idriche”

12 / FAMILY OFFICE

ILARIA MORI

Chief business officer di STPG- Scouting Tra Partners Sim

“Realtà che da più di 20 anni svolge la professione di Family Office con focus sul segmento UHNWI, grazie al proprio ruolo di wealth protector rappresenta un reale valore aggiunto assicurando alla clientela la massima dedizione e imparzialità”

13 / INDEPENDENT CROSSBORDER ADVISORY

UMBERTO PALMIDORO

Ceo di 10aK

“La società si caratterizza per la consulenza svolta attraverso soluzioni d’investimento globali altamente innovative e personalizzate con risk management attivo e integrato”

14 / INDUSTRY TESTIMONIAL

MAURIZIO ZANCANARO

Maurizio Zancanaro (Gruppo BPER)

“Un nome che è sinonimo di private banking. Una carriera tra competenza e innovazione nel rispetto degli aspetti finanziari e umani dei grandi patrimoni. Non ha mai inseguito il successo ed è diventato un’icona del wealth management italiano ”

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/ INNOVATIVE & SUSTAINABLE STRATEGIES

OLAF FOSCHI

Responsabile direzione Private Banking Credit Agricole “Per l’offerta costantemente rinnovata che garantisce ai clienti la qualità dei servizi di un grande gruppo internazionale, consentendo di raggiungere gli obiettivi finanziari anche grazie a opportunità di investimento sostenibili con CA Vita”

16 / INTERNATIONAL PRIVATE BANK

ALESSANDRO CARNICELLI

Responsabile Private Sales & Credits di BNL - BNP

Private Banking & Wealth Management

“Leader nel private banking e nel wealth management dell’area euro, opera in Italia al fianco dei clienti offrendo expertise internazionale e soluzioni specializzate per esigenze personali, professionali e imprenditoriali”

17 / MEDIUM ITALIAN PRIVATE BANK

ANTONIO PECCATI

Area manager wealth di Allianz Bank Financial Advisors

“Come riconoscimento per la capacità di crescere, innovare e servire in modo eccellente la clientela e i consulenti wealth e private con la solidità del marchio Allianz”

18 / PRIVATE EQUITY

STEFANO SCHRIEVERS

Responsabile Wealth Management - di BNL - BNP Private Banking & Wealth Management

“Per essere stata pioniera nell’offrire ai suoi clienti expertise, forte track record e accesso esclusivo alle opportunità di investimento di primo livello nel private equity, anche attraverso l’architettura aperta”

19 / TOP INTERNATIONAL PRIVATE BANK

PAOLO FEDERICI

Market head di Ubs Gwm in Italia

“Per aver affermato la propria presenza in Italia con un modello incentrato sul cliente e sulle sue esigenze, nonché per aver continuato a evolvere in termini di offerta, dando ai clienti accesso alla piattaforma globale di gruppo”

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20 / TOP ITALIAN PRIVATE BANK

GIANLUCA LA CALCE

Responsabile marketing e sviluppo offerta di Fideuram

Intesa Sanpaolo PB

“Per la sua capacità di generare valore anche nei contesti più difficili di mercato attraverso un modello di business vincente, che declina attraverso i pilastri della sostenibilità, del supporto all’economia reale e della digitalizzazione”

21 / TOP MANAGER INTERNATIONAL PRIVATE BANK

ROBERTO COLETTA

Head of Roberto Coletta, head of International Private Bank Italy di Deutsche Bank

“Per essersi distinta con ruoli di responsabilità crescente nel mercato italiano e internazionale del private banking, evidenziando competenza e capacità di coordinamento dei collaboratori”

FABIO INNOCENZI

Ad del Gruppo Banca Finint

“Per aver realizzato l’acquisizione di Banca Consulia – oggi Finint Private Bank - che consente di coniugare le soluzioni di economia reale rese disponibili dal Gruppo (debito e equity alle Pmi, fondi illiquidi, club deal) con il private banking”

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PAOLO RONCATI

Head of Ipb Italy One Bank Solutions & Lending di Deutsche Bank

Private Banking & Wealth Advisor

“Per aver creato, all’interno della Bank for Entrepreneurs, una struttura che supporta gli imprenditori nelle scelte strategiche o di trasformazione/discontinuità, affiancandoli in tutte le fasi dei processi di riposizionamento o ristrutturazione dell’azionariato”

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22 / TOP MANAGER ITALIAN PRIVATE BANK / TOP PRIVATE BANK ADVISOR

24 / TOP PRIVATE BANK FOR TERRITORY

RENATO MIRAGLIA

Responsabile Wealth Management & Private Banking

Italy di Unicredit PB

“Per la capacità di garantire servizi personalizzati incorporati nell’offerta unica di un gruppo paneuropeo; con un capillare legame con il territorio e ottimizzando la pianificazione patrimoniale, attraverso un modello integrato di wealth advisory e soluzioni evolute”

25 / TOP PRIVATE MARKETS

LORENZO FUSCÀ

Responsabile wealth management di Banca Profilo

“Si è distinta per la capacità di presentare - attraverso club deal di natura industriale e anche sul real estatenuove opportunità di investimento che rispondano alle necessità di diversificazione. La banca, grazie a un attenta attività di analisi consente di partecipare a iniziative esclusive ed uniche nel loro genere”

26 / TOP SUSTAINABLE BANK

GABRIELE D’AGOSTA

Amministratore delegato di Credit Suisse Italy Spa

“Per l’impegno del gruppo a livello globale, e soprattutto italiano, nel perseguire e al contempo diffondere una cultura di sostenibilità anche verso i clienti e gli stakeholder in generale”

27 / VALUE PROPOSITION INNOVATION

LEONARDO RIGO

Direttore generale di Banca Aletti

“Per l’innovativo approccio di sviluppo delle sinergie tra private banking e imprese che permette una gestione complessiva di bisogni complessi attraverso servizi specialistici, dedicati e sostenibili”

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28 / WEALTH MANAGEMENT INNOVATION

GIAMPAOLO STIVELLA

Responsabile Private Banking Advisory di FinecoBank

“Per la capacità di proseguire il percorso di innovazione che vede la banca sempre più impegnata nell’offrire le migliori tecnologie per rispondere a tutte le esigenze di gestione dei grandi patrimoni”

29 / WEALTH PROTECTION

ANDREA RAGAINI

Vice direttore generale di Banca Generali Private “Per la piattaforma di wealth management innovativa che combina in open banking tutti i servizi olistici relativi al patrimonio ”

30 / WEALTHTECH

PAOLO MARTINI

Amministratore delegato di Azimut Holding

“Per la capacità di sfruttare le potenzialità della connessione tra finanza e tecnologia finalizzata alla costruzione di un ecosistema fintech a supporto dello sviluppo delle Pmi italiane. Un ecosistema che conta dieci realtà”

31 / WOMAN OF PRIVATE BANKING

MANUELA MACCIA

Direttore investimenti per l’Italia di Lombard Odier

“Per essersi distinta con ruoli di responsabilità crescente nel mercato italiano e internazionale del private banking, evidenziando competenza e capacità di coordinamento dei collaboratori”

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Consulenza a tutto tondo

La consulenza legale e scale sono diventate centrali nell’o erta del private banking

Loconte: “La clientela chiede un’assistenza non più limitata ai soli aspetti nanziari”

“La grande s da per il private banking è passare dalla consulenza per i soli investimenti nanziari alla capacità di tutelare e valorizzare l’intero patrimonio del cliente e della sua famiglia”. Sintetizza così il suo pensiero Stefano Loconte, avvocato di riferimento del pb italiano, fondatore e managing partner dello studio legale Loconte & Partners, con sedi a Bari, Milano e Roma, nonché professore all’Università Lum di Casamassima (Bari) e docente in numerosi corsi di specializzazione nell’ambito del diritto.

Avvocato, iniziamo da uno sguardo generale. Il private banking in Italia viene da un lungo periodo di crescita, solo frenato nel 2022 dall’andamento negativo dei mercati nanziari. Cosa attendersi dal futuro?

Le rilevazioni di Aipb, approfondite nel corso dell’ultimo Forum del Private Banking, hanno evidenziato che il settore sta sempre più maturando ed evolvendo sulla scia di tre principali trend: ducia, innovazione e protezione. Come sottolineato dal presidente dell’associazione di settore, Andrea

Ragaini, si tratta di aspetti cruciali per consolidare la ha relazione di ducia con il cliente.

Quali sono le principali implicazioni dei cambiamenti in atto?

Credo che l’industria del settore abbia pienamente metabolizzato che la vera s da per il futuro è passare da consulenti del patrimonio nanziario del cliente a consulenti del patrimonio del cliente e della sua famiglia con un approccio che possiamo de nire, utilizzando una parola troppo spesso abusata, olistico. Giustamente ogni istituzione sta cercando di capire e applicare il miglior modello di servizio ed il miglior approccio per poter raggiungere questo risultato.

In che modo vi interfacciate con private bank e altre componenti della liera?

Il rapporto che abbiamo con le private bank e i family o ce è molto stretto e lavoriamo con loro per la fornitura di servizi di natura patrimoniale non nanziaria in favore loro e dei loro clienti. Veniamo, fortunatamente, ritenuti degli interlocutori quali cati per

Il modello di servizio che abbiamo adottato prevede anche una duciaria autorizzata e vigilata, una trustee company e una società specializzata nell’advisory dei beni da collezione
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DI LUIGI DELL’OLIO
INTERVIEW STEFANO LOCONTE

poter fornire assistenza sui pro li di natura legale e scale legati a operazioni di piani cazione e protezione patrimoniale sia in un contesto domestico che cross-border. Quindi, il banker individua le esigenze dei clienti e le prospetta a noi, sia direttamente che attraverso la speci ca funzione all’interno della banca, per la loro risoluzione. Grazie al mio ruolo di professore universitario, siamo anche coinvolti nelle attività formative dei banker e questo aiuta anche a consolidare il rapporto professionale e il modo di interagire e scambiare esperienze.

Parliamo dello studio: come è nato, quali sono stati i principali step di crescita, quali sono le sue peculiarità?

Lo studio è nato nel 1996 a Bari appena ottenuta l’abilitazione come procuratore legale, immediatamente dopo il praticantato. Ero solo in una stanza tre metri per tre e facevo tutto io: dal rispondere al telefono a fare le fotocopie oltre, ovviamente, a svolgere l’attività professionale in senso stretto.

Avevo in mente un modello di

servizio fondato sulla persona sica e di supporto al private banking e su tale convinzione sono riuscito a sviluppare e far crescere lo studio che porta il mio nome. La scelta è stata quella di provare a creare una realtà professionale in qualche modo “diversa”, che potesse gestire le esigenze e le dinamiche dei clienti privati sia sotto il pro lo civilistico che scale. Oggi ci sono più di 40 professionisti, con un team dedicato alle attività di wealth management non nanziario, diverse sedi in Italia e all’estero; fanno parte integrante del modello di servizio anche una società duciaria autorizzata e vigilata unitamente a una trustee company di diritto italiano e a una società specializzata nell’advisory globale dei beni da collezione. O riamo al cliente un servizio altamente personalizzato perché ognuno di essi è un unicum (a ermazione che può sembrare banale ma che, tuttavia, viene sovente dimenticata). Nonostante io sia molto impegnato nelle attività di gestione dello studio, cerco sempre di essere molto presente nella gestione dei dossier

e ho una cura direi maniacale di tutti gli aspetti che riguardano la loro amministrazione. Tutti gli altri professionisti mi supportano (e, soprattutto, sopportano) essendo tutti ben consci che la vera di erenza viene dal lavoro di squadra e dalle sinergie ed energie che ci si riesce a scambiare quotidianamente.

È da poco stata pubblicata la quarta edizione di “Strumenti di piani cazione e protezione patrimoniale”. Si aspettava un tale successo?

Ci speravo ma mai mi sarei aspettato questi risultati: quattro edizioni in sette anni e oltre 5mila copie vendute sono numeri fonte di estrema soddisfazione. La nuova edizione del manuale ha visto un profondo ripensamento della struttura di diversi capitoli, anche completamente riscritti, il necessario aggiornamento alla luce delle tante novità sul fronte civilistico e scale e l’ampliamento dei casi operativi oggetto di analisi. Peraltro, il manuale è solo un tassello di un più ampio progetto ideato e realizzato grazie al supporto di Wolters Kluwer Ipsoa (che non smetterò mai di ringraziare per aver creduto in me e nel mio progetto) che vede anche un Corso base (Wealth Essentials), un Master, un corso di approfondimento con modalità formative di matrice laboratoriale (WealthPlanning Lab) e una Academy interamente dedicati al mondo della piani cazione

20 PRIVATE INTERVIEW
La nuova circolare dell’Agenzia delle Entrate in merito al trust contribuirà a modi care il mercato di riferimento in Italia
L’intervento è stato sicuramente molto rilevante e tante sono le novità che richiedono del tempo per essere metabolizzate

patrimoniale oltre a una banca dati specialistica. In questi anni sono riuscito a formare oltre 500 persone solo all’interno di questo contesto.

Sta lavorando a nuove pubblicazioni? Se sì, può anticiparci qualcosa?

Dopo la “fatica” della nuova edizione del manuale, non sto lavorando a qualcosa di nuovo.

Ho alcune idee ma attendo di svilupparle adeguatamente prima di proporle all’editore.

Oltre al lavoro di avvocato e autore di volumi a tema, è anche docente universitario. Quali le principali di erenze tra le diverse attività?

Si tratta di attività molto diverse ma assolutamente complementari

e che, personalmente, cerco di mettere a reciproco servizio l’una dell’altra. Quando parlo a studenti universitari devo, ovviamente, essere sistematico e partire sempre dai principi generali dovendo cercare di formare persone che, giustamente, devono costruire le basi per il loro percorso professionale futuro. Anche in tal caso, però, cerco sempre di trasmettere esperienze

INTERVIEW STEFANO LOCONTE PRIVATE 21
Uno scorcio dello studio.

legate alla mia vita professionale a nchè comprendano che solo in presenza di basi solide è possibile provare a governare quanto poi accade nella vita professionale. All’opposto, l’attività di studio e ricerca è fondamentale per riuscire a individuare nuove soluzioni operative in favore dei clienti. Per entrambe le attività, tuttavia, servono una grande passione e tanta curiosità; il giusto mix di queste due componenti ti permette di raggiungere traguardi insperati.

Un tema che conosce in maniera molto approfondita è il trust. Cosa cambia con il nuovo intervento da parte dell’Agenzia delle Entrate?

Mi occupo di trust ormai da più di 25 anni e sono anche stato anche il primo in Italia a riuscire a far attivare una cattedra universitaria in “Diritto dei Trust” presso l’Università Lum di Casamassima (Bari), dove attualmente insegno.

La nuova circolare dell’Agenzia delle Entrate è sicuramente un tassello molto importante e contribuirà a modi care, ritengo in positivo, il mercato di riferimento in Italia.

L’intervento è stato sicuramente molto rilevante e tante sono le novità che stiamo ancora cercando di metabolizzare atteso che molte delle nuove linee interpretative rappresentano una rivoluzione copernicana rispetto al passato. Su alcuni aspetti, tuttavia, sarebbe preferibile l’intervento del legislatore per fornire risposte de nitive. Sicuramente ci sarà tanto da lavorare e l’uso di questo strumento avrà una di usione sempre maggiore tra i clienti e gli operatori del settore.

Chiudiamo parlando un po’ di lei? Ha degli hobby? Se sì, in che modo incidono sul lavoro quotidiano?

Tra attività professionale (dirigo personalmente e attivamente lo studio oltre a seguirne i dossier), quella di insegnamento (sia

universitaria che nelle business school) e quella istituzionale (ricopro, tra l’altro, il ruolo di vice-presidente della Commissione Wealth Planning di Aipb e quello di vice-presidente di Step Italy, la branch italiana dell’organizzazione mondiale che si occupa di piani cazione patrimoniale) non rimane molto tempo… Ma ho la fortuna di vedere alcuni miei interessi essere molto “collaterali” all’attività professionale: mi piace l’arte contemporanea (nella piani cazione dei patrimoni dei clienti la componente artistica ha ormai acquisito la consapevolezza di una vera e propria asset class), il buon cibo e il buon vino, soprattutto rosso. Sono, altresì, una grande appassionato di serie TV e lettore di romanzi, soprattutto se di spionaggio o thriller.

22 PRIVATE INTERVIEW
1996 ANNO DI FONDAZIONE DELLO STUDIO 3 LE SEDI: BARI, MILANO E ROMA 40 I PROFESSIONISTI AL LAVORO
Nel poco tempo libero che riesco a ricavarmi, mi piace ammirare opere di arte contemporanea, sempre più presente nei portafogli del pb Sono anche appassionato di buon cibo e di buon vino, soprattutto quello rosso

La prossimità territoriale con gli imprenditori e la capacità di trasportare i servizi in uno spazio virtuale potrebbero fare degli enti camerali una porta di accesso al metaverso sicura e semplice per le Pmi

OPINION 24 PRIVATE

Il Metaverso è tra noi

La nuova dimensione di sviluppo del web è solo alle fasi iniziali

Le Camere di Commercio possono farvi leva per fornire servizi innovativi

Togliamo subito di mezzo un possibile equivoco. I numeri sulle prime sperimentazioni certi cano che il metaverso è ancora lontano. Non per questo, però, dobbiamo smettere di interrogarci sul suo signi cato, sul valore che potrà portare alle nostre vite e sui rischi e le criticità che inevitabilmente deriveranno dalla sua a ermazione. Semmai è vero il contrario. Proprio perché il metaverso è ancora desolatamente vuoto, è più che mai necessario sfruttare la distanza “tra il dire e il fare” per ssare alcuni punti fermi da cui governare questa futura dimensione. E non lasciare, ancora una volta, che l’innovazione passi solo per i big-tech del mercato, vere e proprie superpotenze economiche e geopolitiche prive di un mandato democratico (secondo McKinsey[1], gli investimenti nel metaverso quest’anno toccheranno i 120 miliardi di dollari e c’è chi traguarda i 760 miliardi nel 2026).[1]

Nuova era tecnologica

Come ha detto Matthew Ball[2], il metaverso è anzitutto “un’ambizione, un’ipotesi”. Un insieme di spazi digitali che

– grazie a tecnologie abilitanti come realtà virtuale, blockchain e intelligenza arti ciale - ospiterà un numero crescente di esperienze nelle quali muoversi per sperimentare idee e soluzioni virtuali prima ancora di renderle disponibili (ad esempio per testare un prodotto o servizio, oppure un iter burocratico). Un modo per rispondere alla crescente esigenza di personalizzazione delle esperienze digitali verso cui mondo sico e virtuale stanno già convergendo e in cui i colossi digitali stanno ride nendo i concetti di identità e di proprietà degli asset immateriali. E la Pubblica amministrazione? Una cosa è certa. Oggi nessuna azienda ha in casa le risorse per costruire da sola il metaverso.

I giocatori saranno molti ed è questo il momento per creare le regole del gioco. Un obiettivo cui la Pa – italiana ed europea – dovrebbe puntare con decisione per a ermare una leadership che non ponga limiti ai possibili sviluppi del mercato, ma che eserciti il suo ruolo anzitutto

nell’interesse della collettività e non di pochi player. Poi, per garantire la sicurezza dei giocatori sotto il pro lo dell’identità e della tutela degli asset. In ne, investendo nella formazione, in primis della Pa stessa. La leva digitale – ancor più in vista del metaverso – può e deve servire a restituire valore alla gura del civil servant, attraverso la costruzione di competenze digitali avanzate a tutti i livelli, centrali e locali, perché la Pa diventi fattore abilitante di un’innovazione di usa.

Supporto alle imprese

La pandemia ha accelerato alcuni processi digitali su vasta scala - dallo smart working al distance learning - ma anche la consapevolezza della necessità, in questa fase, di una forte interazione umana all’aumentare dei supporti digitali. Un passaggio fortemente avvertito nel mondo delle imprese che nel nostro Paese sono in maggioranza micro o piccolissime e che, in più di un caso su due, coincidono con la gura dell’imprenditore.

[1] https://www.mckinsey.com/industries/ nancial-services/our-insights/web3-beyond-the-hype

[2] Matthew Ball è autore del best-seller “Metaverse – And How It Will Revolutionize Everything” https://bigthink.com/series/the-big-think-interview/why-the-metaverse-matters/

OPINION PRIVATE 25

InfoCamere, accanto alle Camere di commercio, potrebbe svolgere un ruolo guida in questo percorso di cile ma ricco di opportunità, partendo da presupposti solidi. Già oggi garantisce un presidio per accedere all’identità digitale, o re strumenti per aiutare le Pmi ad acquisire una maturità nel campo della cyber security, è impegnata nella sperimentazione di nuove modalità di interconnessione con le altre pubbliche amministrazioni, lavora alla sempli cazione dei rapporti tra imprese e Pa secondo il principio del once only. La prossimità territoriale con gli imprenditori e la capacità di trasportare i servizi in uno spazio virtuale potrebbero fare degli enti camerali una porta di accesso al metaverso sicura e semplice per le Pmi. Pensiamo al tema della ducia. Oggi un’impresa deve essere iscritta al Registro Imprese. Essere identi cabile attraverso dati u ciali registrati in una fonte accessibile garantisce ducia al mercato e la stessa “fede pubblica” dovrà essere garantita anche nello spazio virtuale del metaverso.

Avvertenze per l’uso

Non solo. L’esplosione di dati attesa dalla nascita di nuovi mondi virtuali sarà un’opportunità per i policy maker per realizzare interventi più mirati a supporto dei sistemi economici locali.

La loro registrazione deve avvenire in modo sicuro, garantendo da un lato la privacy degli utenti e,

dall’altro, la possibilità di una lettura intelligente, integrata con altre fonti. Nel nuovo scenario, il Registro delle Imprese delle Camere di commercio potrebbe evolvere per rispondere a queste esigenze, accrescendo il valore che già restituisce a partire dal suo contenuto informativo.

Le criticità da superare nella costruzione di questo ecosistema digitale non vanno sottostimate: cyber-sicurezza, accessibilità, ducia, sostenibilità. Dovremo garantire che le esperienze nel metaverso possano avvenire nel rispetto dell’integrità degli individui e dei loro asset – a partire dai dati – in un’ottica di privacy-by-design. Dare supporto a utenti e cittadini che non hanno un elevato grado di competenze digitali o con disabilità. Assicurare il presidio di istituzioni dedicate a garantire le regole. Fare scelte lungimiranti e investimenti adeguati per rispondere alla crescente “fame” di energia che lo sviluppo del metaverso necessariamente comporterà.

La (probabilmente) lunga fase di early adoption, come la de niscono

i tecnici, è una grande prateria che fornirà a tutti opportunità ancora più grandi. Quella che in molti hanno etichettato la “falsa partenza” del metaverso non deve illuderci che questo processo non si realizzerà. Al contrario, deve spronare governi e organizzazioni pubbliche a impiegare utilmente il tempo che abbiamo davanti per pre gurare gli scenari in cui cittadini e imprese potranno e dovranno muoversi in un futuro comunque prossimo, e soprattutto le regole che li governeranno. Fino a dotarsi di un nuovo “codice ontologico” – come sostiene Luciano Floridi – per evitare “l’instaurarsi di una cultura individualista di massa” e fare in modo, invece, che le tecnologie abilitanti che animeranno il metaverso siano al servizio dei cittadini e delle imprese in modo inclusivo, facendo prevalere un’etica del bene comune digitale su quella che risponde alle logiche di pochi grandi player di mercato.

*direttore generale InfoCamere

26 PRIVATE OPINION
Paolo Ghezzi

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La presente comunicazione di marketing è pubblicata da MSIM Fund Management (Ireland) Limited. MSIM Fund Management (Ireland) Limited è regolamentata dalla Banca centrale d’Irlanda. MSIM Fund Management (Ireland) Limited è costituita in Irlanda come società privata con numero di registrazione 616661 e ha sede legale presso The Observatory, 7-11 Sir John Rogerson’s Quay, Dublin 2, D02 VC42, Irlanda.

Italia: MSIM FMIL (Sede Secondaria di Milano), Palazzo Serbelloni Corso Venezia, 16 20121 Milano, Italia.

© 2022 Morgan Stanley. Tutti i diritti riservati. 3724091 Scad. 31/08/2023 10260208

MARC NACHMANN

GOLDMAN SACHS HA DECISO

DI ACCORPARE LE ATTIVITÀ

DI WEALTH MANAGEMENT

E DI ASSET MANAGEMENT IN UN’UNICA

DIVISIONE, SECONDO LO SCHEMA

GIÀ ADOTTATO DA MORGAN STANLEY

E JPMORGAN CHASE.

A GUIDARE LA NUOVA STRUTTURA, CHE CONTA ASSET PER 2.400 MILIARDI

DI DOLLARI, SARÀ MARC NACHMANN, ATTUALMENTE CORESPONSABILE DELLA

DIVISIONE TRADING E UOMO DI FIDUCIA

DI DAVID SALOMON, CHIEF EXECUTIVE OFFICER DELLA BANCA D’AFFARI.

Il pro lo di Nachmann è atipico per la tradizione di Goldman Sachs. Non è un uomo con grande esperienza nel trading, né tanto meno nella gestione della clientela, ma piuttosto un manager del quale viene apprezzata soprattutto la capacità di tagliare i costi, anche a costo di a rontare dure resistenze al cambiamento.

28 PRIVATE
LEGEND DI LUIGI DELL’OLIO

Le origini

Nato 52 anni fa, è figlio di Werner Nachmann, defunto imprenditore tedesco e presidente del Consiglio centrale degli ebrei di Germania.

Lunga esperienza

Nachmann è entrato a far parte di Goldman Sachs nel 1994 ed è diventato socio 10 anni dopo.

Top manager

Negli ultimi tre anni da responsabile del trading su scala globale ha fatto crescere i ricavi della divisione di un terzo, da 15 a 20 miliardi di dollari.

Al fianco di Salomon

Il ceo lo considera l’uomo giusto per aumentare la profittabilità dei ricavi commissionali. È considerato il braccio destro del condottiero di GS.

I concorrenti

Con la nomina di Nachmann, GS punta a ridurre le distanze da Jp Morgan e Morgan Stanley, che hanno dimensioni maggiori, ma una maggiore dipendenza dall’andamento dell’investment banking.

Automazione

Tra le sfide principali che lo attendono, la messa a terra della nuova piattaforma tecnologica da tempo allo studio, finalizzata ad automatizzare il più possibile i servizi.

Famiglia

È stato sposato con Luanne Spadea, ex-tennista professionista argentina, con la quale ha avuto due figli, Alec ed Elle, entrambi golfisti.

Impegno extra

Tra le altre cose è membro del consiglio di amministrazione della Wesleyan University, college privato di arti liberali del Connecticut.

LEGEND MARC NACHMANN PRIVATE 29

A strategic acquisition

Jordanian-owned Arab Bank has taken a majority stake in the Geneva-based pb Gonet

In this way customers of both banks will access to an expanded range of services

Two years ago, it proudly celebrated its 175th anniversary. Now, an Arab nancial institution has unexpectedly taken over Gonet, a private bank inw Geneva. What happened?

Jordanian-owned Arab Bank (Switzerland) has acquired a majority stake in the Geneva-based private bank Gonet, the two highly divergent institutions announced in a surprise move some weeks ago.

e 60-year-old Arab Bank

(Switzerland) takes a majority stake in the family holding company, which now owns the rm founded in 1845. Nicolas Gonet, the current CEO, hands over his post to Jean-René Lepezel, a member of the executive committee and head of private banking since 2017, in early 2023. And now?

Gonet will join the Board of Directors of «his» bank, of which he

will become Chairman in 2024, and will also sit on the Board of Arab Bank (Switzerland). Serge Robin, CEO of Arab Bank (Switzerland), will join Gonet’s Board of Directors. Robin is familiar with Bank Gonet, having been a partner and deputy CEO at Gonet from 2010 to 2018. e two banks are similar, with Arab Bank’s 6 billion Swiss francs of assets under management in the ballpark of Gonet’s 5.5 billion.

DEAL 30 PRIVATE
TRATTO
DA FINEWS.COM (Abbiamo lasciato il testo in inglese per cogliere le sfumature del contenuto, n.d.r.)

e two will continue to exist separately, retaining their autonomy, name, and banking licenses.

A strategic partnership

Both banks will be in a holding company. e transaction is presented as a strategic partnership giving customers of both banks access to an expanded range of products and services. e two institutions, as currently

structured, are too small to survive in Switzerland’s highly competitive and highly regulated private banking environment in the long term. In Geneva banking circles it was learned that Nicolas Gonet, who has no family successors capable of continuing the banking business, prefers devoting himself to his other interests, particularly gastronomy, namely his restaurant «Le Lyrique» in Geneva’s banking district.

DEAL PRIVATE 31
From left: Jean-René Lepezel, Serge Robin, Nicolas Gonet. Image: Gonet)

RICCHEZZA E FELICITÀ

IL WORLD HAPPINESS REPORT RACCOGLIE L’OPINIONE DELLE PERSONE SULLA PROPRIA ESISTENZA

FAMIGLIA, AMORE E PROGETTI SONO TRA I PRINCIPALI PARAMETRI ANALIZZATI

MARKETS 32 PRaIVATE MOZANBICO CHAD TOGO SIERRA LEONE HAITI NIGER GAMBIA CONGO BURKINA FASO UGANDA MADAGASCAR MALAWI ZAMBIA GUINEA CAMEROON NIGERIA NEPAL URCRAINA GHANA ARGENTINA FILIPPINE BANGLADESH MYANMAR KENYA PAKISTAN VIETNAM BRASILE NICARAGUA COLOMBIA TANZANIA INDIA SUDAN RUANDA BOTSWANA AFGHANISTAN INDONESIA EGITTO TUNISIA IRAQ TURCHIA IRAN SRI LANKA RUSSIA VENEZUELA TAILANDIA MALESIA POVERI E FELICI POVERI E INFELICI INDICE DI FELICITÀ 8.0 6.0 4.0 2.0 500 $ PATRIMONIO PER ADULTO 1.000 $ 5.000 $ REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO LESOTHO ETIOPIA

ARABIA SAUDITA

MESSICO

FINLANDIA

ISRAELE SVEZIA

GERMANIA

REP. CECA SLOVACCHIA

POLONIA

CROAZIA

REPUBBLICA DOMENICANA

AUSTRIA USA

RICCHI E FELICI

DANIMARCA

SVIZZERA

NORVEGIA PAESI BASSI

CANADA

ISLANDA

LUSSEMBURGO

NUOVA ZELANDA

UK

FRANCIA

AUSTRALIA

BULGARIA

ALBANIA

GIORDANIA

MAURITIUS GRECIA

MONTENEGRO

CINA

QATAR

PORTOGALLO

SINGAPRE SUD KOREA

SPAGNA ITALIA

GIAPPONE

BELGIO

HONG KONG

RICCHI

MARKETS MAP PRIVATE 33
10.000 $ 50.000 $100.000 $
LIBANO
E INFELICI AFRICA EUROPA AMERICA ASIA
FONTE VISUALCAPITALIS.COM
OCEANIA

Game Changer

Zwei Wealth è un nuovo marketplace d’investimento senza con itti di interesse

La piattaforma comprende anche oltre 400 banche e gestori patrimoniali DI

“Con il sistema Zwei Wealth dettiamo nuove regole nel mondo della gestione patrimoniale. In che modo?” Si apre così il sito della banca svizzera che ha sedi tra Lugano, Zurigo, Ginevra, Milano, Singapore e che si pone come gestore indipendente e alternativo di portafogli complessi.

Focus sul wealth management

Il concetto da cui è partita questa snella banca private nata nel 2014, molto evoluta in termini tecnologici ma molto tradizionale in termini di gestione del cliente, è il seguente: quello del wealth management è un settore economico poco trasparente. Grazie a Zwei Wealth, per la prima volta, è possibile incrementare notevolmente la trasparenza su prestazioni, o erte e costi per gli investitori, ovvero creare una situazione in cui gli investitori possono bene ciare di un vantaggio informativo rispetto a banche e gestori patrimoniali. Ecco che, così facendo, la banca elvetica si è a ermata non solo tra gli investitori ma anche tra banche e gestori patrimoniali, in veste di partner ed entità indipendente.

Tanto che oggi conta su 4,8 miliardi di patrimonio, 36 consulenti certi cati e soprattutto clienti soddisfatti dato che grazie al suo modello di business pagano strutture commissionali inferiori (mediamente del 34%) con un +67% di rendimento ottimizzato rispetto ai competitor. La piattaforma comprende 436 banche e gestori patrimoniali. Lo scorso settembre Zwei ha lanciato la piattaforma on line “Your own personal Wealth

O ce”. Da allora più di 6 miliardi di franchi di asset sono presenti sulla piattaforma, 500 tra banche e gestori patrimoniali sono presenti, possono inserire gratuitamente le loro o erte o partecipare a gare d’appalto e compararle con le altre sul mercato.

Gli inizi

Zwei è stata fondata da Klaus Wellersho (presidente del cda) e da Patrick Müller (amministratore delegato e esperto senior).

Due nomi di spessore. Basti pensare che Patrick Müller, un master in economia all’università di St. Gallen (HSG), prima di fondare ZWEI ha passato 17 anni tra Crédit Suisse e Ubs. Presso quest’ultima è arrivato

a essere responsabile delle attività sales&client del wealth management europeo. Inoltre è stato responsabile della creazione di una fondazione lantropica e della leadership di mercato per Israele e Africa. In qualità di responsabile vendite e marketing, Müller è stato responsabile dello sviluppo e del marketing delle soluzioni di investimento.

Quanto a Klaus Wellersho , il cofondatore è un importante manager svizzero che nel 2009 ha fondato Wellersho & Partners, società indipendente di consulenza che aiuta i propri clienti a prendere decisioni strategiche.

Originale approccio

L’idea iniziale dei due manager era di a ermarsi come società di consulenza per la gestione patrimoniale totalmente indipendente da prodotti e istituti bancari. Da questo progetto embrionale, però, si è sviluppato negli anni un vero e proprio ecosistema in continua evoluzione e espansione, che oggi può de nirsi il maggiore ecosistema indipendente nell’ambito della gestione

PRIVATE 34 PRIVATE
FRANCESCA VERCESI

Un sistema che è cresciuto di anno in anno

patrimoniale. Ha spiegato Patrick Müller: “siamo convinti che i servizi nella gestione patrimoniale debbano migliorare molto.

Noi diamo il nostro contributo in tal senso, cambiando le regole del gioco tra banche, gestori patrimoniali e i loro clienti.

Ha continuato: “per una relazione alla pari, dove i clienti riprendono il controllo sull’evoluzione del loro

patrimonio e che mette al centro i loro obiettivi di investimento. Per aumentare la libertà di scelta e la competitività. Per aumentare la trasparenza e la responsabilità degli o erenti, a nché mantengano ciò che promettono. L’obiettivo è dare vita a un wealth management lungimirante, che si riappropri delle sue abilità artigianali per guadagnare nuova ducia”.

Ma come? Ha precisato il manager: “sostituiamo la comune relazione, basata unicamente sulla buona fede, tra banca, gestore patrimoniale e cliente con un moderno sistema di trasparenza.

Un sistema con regole nuove, nuovi strumenti e nuovi consulenti.

Un sistema che consente ai clienti di cogliere tutte le opportunità, di valutare criticamente le attività

BANK INTERNATIONAL PRIVATE 35
Da sinistra a destra: Patrick Müller, ceo, cofondatore e senior expert; Klaus W. Wellershoff, presidente del cda.
L’idea iniziale dei due manager era di a ermarsi come una società di consulenza nanziaria
totalmente indipendente da prodotti e istituti bancari

del loro gestore patrimoniale e che premia gli o erenti più capaci. Per farlo, prendiamo impegni solo nei confronti dei clienti, in tutti i nostri servizi. Visto che non siamo noi a gestire il patrimonio in prima persona e che non percepiamo alcun compenso da banche e gestori patrimoniali, siamo totalmente liberi nel formulare consigli.

Il tutto si basa su dati oggettivi relativi a performance e qualità degli o erenti, poggia su fondamenta scienti che e viene trasmesso sempre in modo personale e usando un lessico comprensibile anche ai non esperti del settore”. Grazie a questo modello di business, in altre parole, gli investitori hanno la certezza di costruire la migliore gestione patrimoniale possibile per le loro esigenze e di a darsi a interlocutori che paghino il giusto in termini commissionali.

Servizi modulari

Ha detto Klaus Wellersho : “ci accertiamo che le banche e i gestori patrimoniali coinvolti lavorino in team e conseguano una buona performance a bassi costi sempre nell’ottica dell’investitore. Raggiungiamo questi obiettivi con i nostri servizi modulari cosiddetti ‘plan, nd, control’. Ovvero: si comincia con una buona de nizione degli investimenti patrimoniali (plan), si vanno a de nire i requisiti individuali del cliente passando per la selezione sistematica dei partner adatti ( nd) no ad arrivare al monitoraggio e al controllo delle

attività nonché all’individuazione dei potenziali di ottimizzazione del portafoglio (control). Tutto viene concordato con l’investitore in base alle sue esigenze personali”.

Clientela bancaria

Inoltre Zwei o re la possibilità di partecipare al suo progetto non come cliente individuale o imprenditore ma come banca o gestore patrimoniale.

Si legge: “o rite servizi bancari o di gestione patrimoniale? Inviateci informazioni riguardo ai vostri servizi. Potrete così partecipare a bandi di candidatura di investitori e sviluppare ulteriormente il vostro servizio grazie al confronto

diretto con altri”. I vantaggi? Partecipare gratuitamente a bandi di selezione per nuovi clienti, avere un benchmarking dei risultati, dopo ogni partecipazione a un bando di selezione la possibilità di confrontarsi, in modo da inquadrare e valutare l’o erta.

Quello che i manager di Zwei amano de nire ecosistema è quindi così composto: il modello di allocazione va ben oltre i portafogli tradizionali, il metodo si basa su piani cazione della liquidità, modelli evoluti per l’asset allocation, rinuncia a ipotesi previsionali speculative, architettura aperta e, soprattutto, zero compensi da banche e gestori patrimoniali.

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4,8 MILIARDI, IL PATRIMONIO REGISTRATO 34%
RISPARMI SUI COSTI MEDIAMENTE OTTENUTI
436 BANCHE E CONSULENTI FINANZIARI ISCRITTI ALLA PIATTAFORMA 36 CONSULENTI CERTIFICATI
L’ecosistema prevede un modello di allocazione che va ben oltre i portafogli tradizionali, nonché sistemi evoluti per l’asset allocation, rinuncia a ipotesi speculative, architettura aperta e zero compensi

Olayan rossocrociata

La società d’investimenti saudita parteciperà all’aumento di capitale di Credit Suisse

Il ra orzamento patrimoniale sposterà verso il Medio Oriente il controllo

L’hotel Ritz di Madrid, la 550 Madison Avenue a New York e la Chevron House Podium a Singapore. Sono alcune delle partecipazioni di Olayan, società d’investimento dell’Arabia Saudita, il cui nome è associato all’aumento di capitale in vista per Credit Suisse. Attualmente l’asset manager di Riad ha in mano il 4,93% del capitale del secondo gruppo bancario elvetico e avrebbe dato la sua disponibilità a ra orzare la sua posizione nel prossimo ra orzamento di capitale necessario per mettere in sicurezza la società dopo i travagli degli ultimi anni.

La loso a “La vita è un’avventura. Individuiamo opportunità e abbiamo il coraggio di fare il primo passo”, recita in apertura il sito aziendale di Olayan Group, che a sottolinea a più ripresa l’approccio di lungo termine degli investimenti, senza fornire indicazioni sugli asset under management. Di questa realtà si sa che è stata fondata nel 1947 da Suliman S. Olayan, uno degli uomini più ricchi del Paese durante la seconda metà del secolo scorso, ed è controllata dai suoi eredi.

La sede principale è a Vaduz (Liechtenstein), con u ci a New York, Londra, Lussemburgo, Vienna, Atene, Riyadh e Singapore.

Il gruppo Olayan fa risalire le sue origini alla General Contracting Company, fondata per lavorare alla costruzione del Trans-Arabian Pipeline insieme alla società appaltatrice americana Bechtel.

I numeri

Negli anni ‘50, Olayan creò società commerciali e assicurative e iniziò a investire nei mercati di New York e Londra. Il suo portafoglio attuale

è diversi cato tra Nord America, Europa, Asia e Medio Oriente, con un’esposizione soprattutto verso l’immobiliare e il reddito sso.

All’aumento di capitale di Credit

Suisse, Olayan prenderà parte con la Qatar Investment Authority, che attualmente detiene il 5% del capitale, nonché con la Saudi Nataional Bank (prima banca commerciale saudita per dimensioni), che ha prenotato il 9,9% della partecipazione post-aumento, per cui l’operazione è destinata a spostare verso il Medio Oriente il baricentro del gruppo elvetico.

ASSET PRIVATE 37
DI L.D.O. Suliman (a destra) con Bill McMullen, responsabile del dipartimento di distribuzione dei prodotti di Aramco.

Il significato

Il “quantitative tightening”, letteralmente “inasprimento quantitativo”, sta a indicare la stretta in atto sul fronte della politica monetaria con l’obiettivo di abbattere l’iperin azione.

Tassi all’insù

Dopo anni di tassi u ciali a zero o quasi, il 2022 sarà ricordato come l’anno in cui il costo del denaro ha cominciato a risalire, per altro a gran velocità.

Basta acquisti

L’altro braccio del tightening consiste nel mancato riacquisto da parte delle banche centrali dei titoli in portafoglio che arrivano a scadenza.

Palla alla politica

In questo contesto assumono un rilievo fondamentale le scelte dei governi nazionali, chiamati a decisioni di politica economica che non compromettano la solidità dei bilanci pubblici.

TIGHTENING

Il target

Tradizionalmente, tassi più cari riducono la propensione a indebitarsi e quindi la moneta in circolazione. A cascata i prezzi dei beni di consumo tendono a ra reddarsi.

Incubo recessione

I governatori delle banche centrali hanno sottolineato a più riprese che la stretta potrebbe favorire la recessione, ma anche ribadito che la priorità oggi è combattere l’in azione.

La specificità

Il successo della stretta è in forse, dato che l’in azione dipende soprattutto da un fattore, come il caro energia, che prescinde dalla quantità di moneta in circolazione

DI LUIGI DELL’OLIO WORD 38 PRIVATE

Siamo un gruppo internazionale specializzato nei servizi di investment banking e wealth protection, che fornisce consulenza alle imprese familiari e ad investitori istituzionali e protegge il patrimonio delle famiglie Ultra HNW.

Messaggio pubblicitario con finalità promozionale che non costituisce offerta o sollecitazione all’investimento nè consulenza finanziaria o raccomandazione d’investimento.
CORPORATE FINANCE CLUB INVESTIMENTS FAMILY OFFICE
stpg.it

TOP TEN DEI COCKTAIL

Una rivista di settore pubblica il ranking 2022 dei più bevuti a livello mondiale

“World’s Best-Selling Classic Cocktails”. Si intitola così la classi ca redatta dalla rivista Drinks International sui cocktails classici più bevuti al mondo. Per ben sette anni in prima posizione c’è stato l’Old Fashioned, che pur dando segni di cedimento, rimane ben ancorato al primo posto. Un classico con ingredienti americani. La ricetta è stata registrata all’Old Waldorf Astoria Bar Book nel 1931. 4,5 cl di bourbon o rye whiskey, 1 zolletta di zucchero, 2 gocce di angostura soda e abbondante ghiaccio, ciliegina al maraschino e fettina o scorza di arancia per completare il tutto.

Il podio

A seguire il drink italiano più conosciuto al mondo, il Negroni, che riduce le distanze dalla vetta: 3 cl gin, 3 cl bitter campari, 3 cl vermouth rosso, fetta di arancia. Il Daiquiri si conferma sul podio come cocktail al rum più bevuto. Fu uno dei cocktail preferiti da Ernest Hemingway, reso celebre dalla frase

“My mojito at La Bodeguita, my daiquiri at El Floridita”: 4,5 cl di rum chiaro, 0,5 cl di sciroppo di zucchero, 2 cl di succo di lime.

Per puristi

Al quarto posto si piazza il Dry Martini, drink dei puristi. Secco, forte e con un iconogra a unica, da Hemingway a James Bond passando per vari presidenti USA: 6 cl di gin (o vodka), 1 cl di vermouth dry, scorza di limone o olive verdi. Quinto posto per il Margarita, il portabandiera del tequila nel mondo: 3,5 cl di tequila, 2 cl di Cointreau, 1,5 cl di succo di lime. Sale sul bordo del bicchiere l’Espresso Martini: un cocktail risalente agli anni Ottanta, quando il bartender inglese Dick Bradsell lo creò per una celebre modella, il cui nome é rimasto segreto, in

cerca di una “scossa” energetica: 5 cl di vodka, 1 cl di liquore al ca è, sciroppo di zucchero, 1 ca è espresso.

Settimo è il Whiski Sour: 4,5 cl di bourbon whiskey, 3 cl di succo di limone, 1,5 cl di sciroppo di zucchero, opzionale, qualche goccia di albume d’uovo, si decora con una fettina d’arancia e una ciliegia al maraschino.

Ottavo è il Manhattan (5 cl di rye whiskey o di canadian whiskey, 2 cl di vermouth rosso, 1 ciliegina al maraschino, una goccia di angostura) e nono l’Aperol Spritz, il secondo cocktail italiano in lista, creato dai fratelli Barbieri nel 1900. La ricetta è: 6 cl di Prosecco doc, 3 cl di Aperol, soda, fetta di arancia. A chiudere la top ten è il Mojto Attenzione, sono pochi i posti in cui viene preparato in modo simile all’originale… in ogni caso ecco la ricetta: 4 cl di rum chiaro cubano, 3 cl di succo di lime, 1 rametto di menta, 2 cucchiai di zucchero di canna bianco e soda.

L’Old Fashioned si conferma in testa, ma il Negroni accorcia le distanze
DI LUCA COSLOVICH
SHAKER 40 PRIVATE
Luca Coslovich, bartender, consulente e formatore, Casinò di Montecarlo.

Goldman Sachs Global Environmental Impact Equity Portfolio Base (Acc.) | LU2106859874

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LU2106859874

LA RIVOLUZIONE AMBIENTALE È GIÀ INIZIATA.

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Esistono aziende innovative che stanno creando le tecnologie necessarie per combattere con successo il cambiamento climatico. Si chiama Rivoluzione Ambientale, e rappresenta una concreta opportunità per investire nei settori in grado di creare un impatto positivo sia sul tuo portafoglio che sull’ambiente.

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Energia pulita E cienza delle risorse Consumo sostenibile Economia circolare Sostenibilità idrica per ridurre la domanda di combustibili fossili per rispettare le limitate risorse del nostro pianeta per ridurre le emissioni per combattere la scarsità di risorse per far fronte alla carenza d’acqua

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Visita il sito gsamfunds.it o contatta il tuo referente in Goldman Sachs Asset Management.

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Le performance passate non sono garanzia di risultati futuri, che possono variare. Ad uso esclusivo di investitori professionali. Nell’Unione Europea, il presente materiale è stato approvato da Goldman Sachs Asset Management Funds Services Limited, che è regolamentata dalla Central Bank of Ireland. Gli obiettivi non garantiscono in alcun modo i risultati futuri. Messaggio pubblicitario con finalità promozionali. Prima dell‘adesione leggere il KIID, che il proponente l’investimento deve consegnare prima della sottoscrizione e il prospetto disponibile sul sito Internet https://assetmanagement.gs.com/content/gsam/ita/it/advisors/homepage.html e presso gli intermediari collocatori. Goldman Sachs Global Environmental Impact Equity Portfolio è comparto della SICAV di diritto lussemburghese Goldman Sachs Funds. Il presente documento non rappresenta un‘offerta di acquisto o sottoscrizione di quote. Prima di ogni investimento consigliamo di contattare il vostro consulente finanziario. Riservatezza: Nessuna parte di questo materiale può, senza il previo consenso scritto di Goldman Sachs Asset Management, essere (i) riprodotta, fotocopiata o duplicata, in qualsiasi forma, con qualsiasi mezzo, o (ii) distribuita a qualsiasi persona che non sia un dipendente, un funzionario, un amministratore o un agente autorizzato del destinatario. Goldman Sachs & Co., © 2022 Goldman Sachs. Tutti i diritti riservati. 253743-OTU-1478729

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Trust, si cambia

Una circolare dell’Agenzia delle Entrate fornisce una serie di chiarimenti Regole de nite sulla tassazione e sulle classi cazioni della titolarità DI

Novità importanti in ambito trust, alla luce di una circolare emanata dall’Agenzia delle Entrate. Nella sua pubblicazione Wealth Point, Kpmg indica le principali innovazioni per chi utilizza lo strumento. Di seguito riportiamo i passaggi più rilevanti.

Esame nel dettaglio

L’Agenzia delle Entrate, a distanza di circa un anno dalla consultazione pubblica, il 20 ottobre u.s., ha pubblicato la Circolare de nitiva in materia di Trust. Prima di entrare nel merito delle posizioni tecniche assunte dall’U cio, è opportuno evidenziare che l’Agenzia delle Entrate per la prima volta riconosce e a ronta in dettaglio quasi tutte le tipologie di Trust elaborate dalla dottrina civilistica e non esaminate nella consultazioni pubblica, quali, ad esempio, i trust commerciali, liquidatori, di garanzia, autodichiarati e “Dopo di noi”.

Imposte dirette

L’Agenzia delle Entrate, con riferimento alle imposte dirette,

conferma sostanzialmente quanto aveva già a ermato in precedenza. In particolare, in virtù dell’art. 73, comma 1, lettere b, c, d del TUIR, i Trust sono inclusi tra i soggetti passivi IRES.

Territorialità

Ai ni della determinazione del reddito rileva la residenza del Trust per cui (salvo eccezioni speci cate) il principio generale è che:

• per i Trust residenti (commerciali e non) rilevano tutti i redditi ovunque prodotti; mentre.

• per i Trust non residenti solo quelli prodotti nel territorio dello Stato (eccezione a questo principio avviene per i Trust trasparenti ed opachi “paradisiaci” vedi infra).

Per l’individuazione del regime scale è necessario distinguere tra:

• Trust trasparente: con bene ciari di reddito individuati;

• Trust opaco: senza bene ciari di reddito individuati.

Inoltre, è necessario distinguere tra:

• Trust Commerciale (art. 81 e ss

del Tuir se residente e 151 TUIR se non residente);

• Trust non commerciale (art. 143 Tuir se residente e 153 se non residente).

“Trasparenti” e “opachi”

Nel caso di Trust trasparente residente in Italia il reddito ovunque conseguito è assoggettato a tassazione per trasparenza in capo al bene ciario residente come reddito di capitale ai sensi dell’art. 44, comma 1, lett. g sexies, Tuir.

E ciò indipendentemente dall’e ettiva percezione di reddito. Invero:

• Se il bene ciario è una persona sica: aliquote proporzionali e progressive Irpef;

• Se il bene ciario è una persona giuridica: 24% Ires.

Inoltre, l’Agenzia ha a ermato che tale criterio di tassazione vale anche per i trust esteri trasparenti con bene ciari italiani. In questa ultima ipotesi, l’Agenzia ritiene che tutti i redditi del Trust devono essere tassati in Italia anche se prodotti all’estero.

KPMG* OPINION 42 PRIVATE

Redditi soggetti ad imposta sostitutiva, non imponibilità o esenzioni. Resta inteso che il reddito del trust già tassato in Italia perché soggetto, ad esempio, ad imposta sostitutiva non sconterà ulteriore imposizione in capo al bene ciario residente. Questo perché, in tal caso, il reddito non concorre alla formazione del reddito complessivo imponibile. Analogamente, qualora il reddito conseguito dal trust fruisca di un regime di non imponibilità o esenzione, l’attribuzione al bene ciario non darà luogo a tassazione in capo a quest’ultimo (es. l’alienazione dell’immobile detenuto da più di 5 anni).

Con riferimento ai trust opachi, la posizione dell’Agenzia delle Entrate è sempre stata che i redditi conseguiti e tassati in capo al trust non dovevano subire una nuova imposizione in sede di distribuzione ai bene ciari del medesimo reddito.

Tuttavia, alcuni chiarimenti sono stati resi con riferimento ai trust commerciali residenti.

Trust opaco commerciale residente: per tale tipologia si applicano artt. 81 e ss. Tuir, art. 87 sulle plusvalenze esenti, art. 89 sui dividendi.

Ne consegue che in caso di distribuzione direddito, si rende applicabile art. 44, comma 1, lett. e, del Tuir, che prevede l’ulteriore tassazione come reddito di capitale degli utili derivanti dalla partecipazione al patrimonio anche di “enti” diversi dalle società.

Inoltre, ai sensi dell’art. 47, comma 1, Tuir, si applicherà la presunzione

legale di distribuzione utili, ai sensi del quale si presumono prioritariamente distribuite le riserve di utili e non di capitale. Tutto quanto premesso, il trust opaco assume il ruolo di sostituto d’imposta applicando una ritenuta alla fonte del 26% sui redditi distribuiti al bene ciari persone siche. Nota: possibile versamento in sanatoria ai sensi dell’art. 10 Statuto del Contribuente per eventuali distribuzioni antecedenti alla Circolare.

Imposte indirette

L’Agenzia delle Entrate conferma il recepimento dell’orientamento giurisprudenziale in virtù del quale:

• l’atto istitutivo;

• l’atto di dotazione dei beni; e

• l’eventuale atto di sostituzione del Trustee sono de niti momenti durante la vita del trust in cui i trasferimenti sono strumentali e nalizzati al solo compimento degli scopi del trust stesso e, pertanto, non si applica l’imposta di donazione e l’imposta di registro e/o imposta ipotecaria e catastale si applica in misura ssa. Diversamente, all’atto di attribuzione dei beni vincolati in Trust ai bene ciari, realizzandosi il presupposto impositivo (e ettivo trasferimento di ricchezza), si applica l’imposta sulle successioni e donazioni e/o l’imposta ipotecaria e catastale in misura proporzionale. Novità: detta attribuzione stabile potrebbe avvenire anche al momento dell’atto istitutivo o di dotazione nell’ipotesi in cui i diritti di cui

godono i bene ciari siano pieni ed esigibili (trust trasparenti). Infatti, in tali casi, si veri cherebbe subito un arricchimento suscettibile di tassazione immediata. Ai ni della liquidazione dell’imposta, l’Agenzia delle Entrate conferma quanto già esposto nella Circolare precedente (48/E del 2007) secondo cui essendo il Trust un atto giuridico complesso con una unica causa duciaria, le aliquote e le esenzioni sono individuate all’atto di attribuzione dei beni secondo quanto previsto dalla legge sulle donazioni (art. 2, commi 48 e 49 D.L. 262 del 2006). Trattandosi di una fattispecie a formazione progressiva, la residenza del disponente e la localizzazione dei beni apportati devono essere veri cati all’atto di apporto dei beni in Trust.

Pagamento in buona fede Importante novità per chi avesse già versato imposte di donazione. Nella circolare viene a rontato anche il tema di quanti abbiano liquidato e versato imposte di donazione al momento dell’istituzione o dell’attribuzione dei beni o diritti in trust. In particolare, l’Agenzia ha a ermato che i versamenti e ettuati in virtù della precedente interpretazione possono considerarsi a titolo de nitivo. L’Agenzia, infatti, riconosce che il pagamento e ettuato in buona fede al momento della segregazione possa considerarsi avvenuto a titolo de nitivo, ma solo nei casi di “rapporti esauriti”. Quali siano i rapporti esauriti è chiarito dalla stessa agenzia, secondo la quale l’esaurimento si veri cherebbe quando le attribuzioni

OPINION PRIVATE 43

hanno: “i medesimi bene ciari”, nonché “i medesimi beni e diritti sulla base dei quali è stata e ettuata la liquidazione e il versamento delle relative imposte in sede di costituzione del trust o di dotazione dei beni o diritti allo stesso”. Nei rapporti esauriti non assume quindi rilevanza il fatto che, tra l’atto della segregazione e quello della devoluzione, possano essere cambiate la base imponibile, le aliquote o le esenzioni, con conseguente aumento o diminuzione del prelievo. L’Agenzia chiarisce che in questi casi “non procedendosi alla riliquidazione dell’imposta, non è possibile e ettuare il rimborso delle imposte già versate in sede di apporto (iniziale o successivo) dei beni o diritti al trust, anche laddove la base imponibile calcolata al momento delle successive attribuzioni ai bene ciari dovesse risultare inferiore a quella assoggettata a tassazione iniziale”.

Il contribuente può decidere di non avvalersi dagli e etti derivanti dall’esaurimento del rapporto e presentare istanza di rimborso in presenza dei presupposti e nei termini previsti dall’art. 60 del d.Lgs. N. 346 del 1990.

Inoltre, nei casi di rapporti “non esauriti” resta ferma la possibilità di considerare le imposte già versate

a scomputo dell’eventuale imposta dovuta al momento della futura attribuzione.

Immobili e partecipazioni

L’eventuale spettanza di esenzioni e agevolazioni sarà valutata di volta in volta al momento dell’attribuzione in presenza dei relativi presupposti. Ai sensi dell’art. 2, comma 49 del decreto legge n.262 del 2006 l’imposta sulle successioni e donazioni è determinata applicando le aliquote previste al «valore globale dei beni e dei diritti al netto degli oneri da cui è gravato il bene ciario» determinato alla data del trasferimento a seconda del tipo di bene trasferito:

• Immobile = valore venale commerciale;

• Azioni, obbligazioni strumenti quotati = media prezzi ultimo trimestre;

• Partecipazioni non quotate = patrimonio netto ultimo bilancio.

Attribuzioni prive di formalità

Le Entrate hanno chiarito che nel caso in cui il trustee e ettui le attribuzioni “senza formalità” (ad esempio, nel caso di versamento di somme tramite boni co bancario) trova applicazione l’art. 56-bis, comma 3 del D.lgs. 346/90, ponendo, così, in capo al bene ciario il dovere di provvedere alla registrazione volontaria

ed al versamento dell’imposta dovuta, dando inoltre la possibilità all’amministrazione nanziaria di conoscere la franchigia eventualmente usufruita dal medesimo.

Ivie e Ivafe

Anche i trust possono essere soggetti all’obbligo di corrispondere l’Ivie e l’Ivafe sugli immobili e le attività nanziarie detenute all’estero. Infatti, per e etto della modi ca intervenuta con la legge di bilancio 2020, i Trust residenti (non commerciali) in Italia devono assolvere al pagamento di tali imposte per gli immobili e le attività nanziarie detenute all’estero dal 1° gennaio 2020. Tuttavia la Circolare speci ca che Ivie e Ivafe non devono essere assolti dai bene ciari di Trust opachi perché manca il presupposto della proprietà. Nulla speci cando in ambito di trust trasparenti. Sul punto l’U cio sembrerebbe escludere che siano obbligati anche i bene ciari di Trust trasparenti. Importi Ivie 0,76% quota titolarità con franchigia 200 euro. Valore determinato dall’atto di acquisto, in mancanza valore di mercato. Per immobili UE, valore catastale determinato e rivalutato nel paese ove immobile è situato. Detrazione no a concorrenza o credito d’imposta per assolvimento imposta nel paese ove è ubicato l’immobile.

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*Tratto dalla pubblicazione Wealth Point
L’eventuale spettanza di esenzioni e agevolazioni sarà valutata di volta in volta al momento dell’attribuzione in presenza dei presupposti

Il protagonista dell’anno

Il 2022 verrà ricordato a livello economico per il ritorno prepotente dell’in azione

Il pericolo è stato a lungo sottostimato e ora è di cile trovare una via d’uscita

Il protagonista economico del 2022 è stato senza dubbio il ritorno dell’in azione. Al momento di licenziare per la stampa questo numero di PRIVATE, l’accelerazione della crescita dei prezzi è così repentina che diventa di cile fare una previsione per il dato de nitivo del 2022, si può solo riportare la stima Ue dell’8,5% annuo, che potrebbe essere pesantemente sottostimato.

Chi ci guadagna

Valori che non si vedevano da decenni e che inquietano risparmiatori, famiglie, imprese. L’in azione è difatti, come è noto, una brutta bestia: non solo si autoalimenta, ma addirittura è capace di autogenerarsi: basta che si sia una di usa aspettativa di in azione, per creare in azione. Non solo, è uno di quei fenomeni economici in cui a fronte di qualcuno che perde non c’è qualcun altro che ci guadagna, come in un gioco a somma zero. L’unico che ci guadagna è lo Stato che grazie al scal drag incassa maggiori imposte a parità di potere di acquisto dei contribuenti (come è noto l’Irpef è una imposta progressiva). Così come ci guadagnano i grandi debitori

(sempre come lo Stato) in quanto si riduce il valore reale del proprio debito (sempre che non sia contratto ad un tasso variabile). Ma non è grande a are per i conti dello Stato, difatti, in attesa di raccogliere i frutti del minor valore reale del debito deve, da subito, iniziare a pagare maggiori interessi passivi sul proprio debito. Nel solo 2022 gli interessi passivi sono passati da 61 miliardi a 77; 15 miliardi sottratti a spese ben più utili per i cittadini. Il scal drag riduce poi i pro tti reali, con conseguenti riduzioni di progetti di investimenti per imprese e famiglie. Insomma, un grosso guaio per tutti.

Segnali premonitori

Il punto. Era del tutto imprevedibile? Direi proprio di no. Gli alert sugli e etti di un rialzo dei tassi sul nostro debito pubblico sono stati ripetuti nei lungi anni della stagione dei tassi zero, o negativi. E da un punto visto macroeconomico, non si può non rileggere la lettera aperte di Wolfgang Schaeuble a Mario Draghi pubblicata sul Financial Times:

“... Prima o poi, l’in azione incombe. L’o erta monetaria nell’Eurozona è stata massicciamente aumentata, senza

essere adeguatamente compensata da un aumento del volume di beni e servizi. Ciò aumenta le aspettative in azionistiche delle imprese e delle famiglie. L’indice dei prezzi al consumo supera già il benchmark della BCE vicino al 2 per cento. Nel settore immobiliare, azioni e opere d’arte, il pericolo è già grave. L’indice dei prezzi delle attività è aumentato lo scorso anno del 6,3. Una parte signi cativa dell’eccedenza monetaria creata dalla BCE viene evidentemente investita nei mercati dei capitali o immobiliari e sta alimentando bolle speculative”. La data della lettera? 3 giugno 2021.

OPINION PRIVATE 45
Wolfgang Schaeuble

L’era delle super app

Dopo buone trimestrali, le banche italiane devono fare i conti con la probabile recessione La prova del nove è riorganizzare la struttura prima di nire fuori mercato

Le banche italiane, quelle private ma non solo, hanno fatto recentemente bilanci signi cativi e utili di grande rilevanza. Sicuramente i più importanti degli ultimi 10 anni. Tutto bene, dunque? No, purtroppo, perché Moody’s ha appena abbassato l’outlook delle banche italiane da stabile a negativo per il 2023 e, per il momento, anche per il 2024. Il tutto a causa delle prospettive

economiche del nostro Paese e dell’economia mondiale nel suo complesso.

S da “trasformativa”

È per questo che non bisogna cullarsi sul presente di bilanci con risultati positivi. Anzi, la vera s da innovativa per conquistare nuovi clienti o per estrarre più valore da quelli esistenti è quella che possiamo

de nire trasformativa. Quella cioè che costringe anche le banche che vanno bene a ripensare il loro modo di fare business in un mondo fatto di altri attori, anche non bancari, che usano la tecnologia per conquistare l’attenzione del cliente.

Anticipare la svolta Senza poi dimenticare che la nuova s da di business è come

OPINION 46 PRIVATE
DI ANGELO DEIANA

monetizzare i nuovi fenomeni che stanno per invadere il mercato: le super app. Di use, per il momento, prevalentemente del Far East, le super app sono app per smartphone che hanno funzionalità e caratteristiche riguardanti settori diversi (lifestyle, nanza, social media, eccetera), ma tutte all’interno della stessa piattaforma. Il tema è sempre lo stesso: siamo in un mondo in cui vince la platform economy, macro o micro che sia. Un mondo nuovo che fonda la sua ragione di essere e la sua forza sulla costruzione di un rapporto super diretto col cliente perché le Super App gli forniscono un punto di riferimento nel quale trovare una moltitudine di servizi, esaltando così il modello Dna (Data, Network, Action) su cui si fondano anche le Big Tech. Un unico punto di contatto per tutti i desideri del cliente. Praticamente la concreta realizzazione del “one stop shop” del mondo bancario precedente.

Di erenza con le ntech

A di erenza delle ntech che hanno la caratteristica di essere velocemente scalabili a livello globale senza necessità di grandi cambiamenti, le super app sono app ad alto tra co che sfruttano la loro di usione sistemica per diventare una sorta di sistema operativo in cui il cliente e ettua l’accesso, e da lì accede a tutte le altre app senza ulteriori autenticazioni e complicazioni. La platform economy a dimensione

micro ma all’ennesima potenza di sviluppo. È chiaro allora che, per poter diventare una super app è necessario ottenere la massa critica di clienti e di tra co per cui altre app trovino più conveniente associarsi, pur pagando un costo piuttosto che cercare di sviluppare una piattaforma proprietaria. A questo punto comincia l’e etto network: più app attirano più clienti che attirano ancora più App sulla piattaforma. Tra le super app, in questo momento, la più importante è WeChat di Tencent, servizio di messaggistica simile a WhatsApp, utilizzato da oltre un miliardo di utenti di cinesi, dove sono state integrate funzioni come social network, news, pagamenti elettronici, bollette, biglietti, giochi, servizi nanziari, consegna di cibo, biglietti per il cinema, hotel, voli, sanità.

Realtà emergenti Nel resto del mondo (Usa e Ur) i mondi a rete (ancora limitati) di Visa e Mastercard rimangono dominanti. In questo contesto, solo pochi soggetti possono avere la

base di utenti, il potere del brand e gli ecosistemi digitali necessari per diventare una super app: ad esempio, Paypal è uno dei pochi nomi che spicca nel mondo atlantico con i suoi 350 milioni di clienti. In ogni caso, nel sistema delle reti, le super app tendono a prosperare dove l’utilizzo degli smartphone è alto e non ci sono infrastrutture legacy, nanziarie o tecnologiche, consolidate. Proprio per questo è chiaro che, nel mondo delle banche occidentali, i limiti allo sviluppo delle super app sono rappresentati dalle leggi sulla privacy che non consentono l’utilizzo indiscriminato dei dati provenienti da applicazioni diverse.

Ne dobbiamo essere consapevoli: la concorrenza generata dalla Psd2 può essere un problema per qualcuno, ma aiuta lo sviluppo dell’innovazione e impedisce a singoli soggetti di avere troppo potere sul mercato e, soprattutto, su di noi. Perché il pensiero strategico che ci deve aiutare è uno soltanto. Quando un servizio o qualsiasi altra cosa è gratis, allora la merce siamo noi. Anzi, sono i nostri dati.

OPINION 48 PRIVATE
Si va con gurando un mondo del tutto nuovo che fonda la sua ragione di essere e la sua forza sulla costruzione di un rapporto diretto con il cliente, con una capacità di risposta ai suoi bisogni in tempo reale

Coltiviamo la felicità

Occorre trovare un equilibrio tra mente, cuore e corpo L’allineamento consente di vivere davvero in pace con sé stessi

Shimo Marci, autrice e speaker riconosciuta a livello mondiale, sostiene che la felicità non è data da uno status sociale, né dagli eventi, e inoltre che la vera felicità non è mai esterna, bensì dentro di noi. Quando siamo felici, mente, cuore e corpo sono allineati e questo ci permette di vivere in equilibrio.

Questione di testa

Quando si pensa alla felicità, di solito viene vista spesso come un punto di arrivo, legata all’ottenere qualcosa. Le persone infelici credono che la felicità corrisponda al colmare i vuoti interiori grazie a elementi esterni, come oggetti o riconoscimenti.

Questo meccanismo è molto pericoloso perché sposta la responsabilità della nostra felicità all’esterno, con la conseguenza che se ci aspettiamo un attestato di stima da parte di qualcuno e questo non arriva, ci rattristiamo.

La vera felicità, come sostiene l’autrice del libro Felici senza motivo, la sperimentiamo ogni volta che viviamo uno stato di pace. Uno stato derivante dall’allineamento di pensieri ed emozioni.

Origini del sentimento

A tal proposito a erma: “Così come noi tutti abbiamo una percezione del dolore, o di sopportazione del caldo e del freddo, allo stesso modo abbiamo un livello personale di felicità. Questo serbatoio è per metà ereditario o genetico, in piccola parte è legato alle circostanze, per il resto è determinato da pensieri, abitudini, sentimenti, parole, azioni sui quali è possibile intervenire volontariamente”.

La conclusione, quindi, è che possiamo coltivare la nostra felicità agendo su quello che è sotto il nostro controllo e su cui abbiamo il potere.

Possiamo lavorare sull’atteggiamento mentale, che può essere controllato e scelto da noi, e metterlo a disposizione per sentire una maggiore felicità.

Questa idea di felicità ci fa quindi diventare attori attivi piuttosto che spettatori passivi della nostra vita. Alcuni studi hanno messo in evidenza come le persone felici sviluppino maggiormente la corteccia sinistra del cervello e producano una quantità maggiore di ormoni come ossitocina, serotonina, dopamina ed endor ne, tutti legati alla felicità. Come possiamo fare quindi per sentirci più felici? Il primo passo è prendere atto del proprio atteggiamento mentale. Così ci sentiremo liberi di diventare chi abbiamo sempre desiderato essere, di poter scegliere l’atteggiamento con cui a rontare la nostra quotidianità, di incidere sul nostro benessere, sui nostri obiettivi e sulla nostra qualità di vita.

OPINION 50 PRIVATE
DI MARIA GRAZIA RINALDI

È ora di cogliere il potenziale dei trend di domani con il fondo FF - Global Thematic Opportunities

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(OICVM) di diritto Lussemburghese multicomparto e con più classi di azioni. Il presente materiale è pubblicato da FIL Luxembourg) S.A., autorizzata e regolamentata dalla CSSF (Commission de Surveillance du Secteur Financier). CL21112103-2205 Capitale a Rischio. Ogni investimento comporta dei rischi e l’investitore può anche non riottenere la somma investita. Prima di prendere qualsiasi decisione di
investimento contatta il tuo consulente.

Bacco, tabacco e basket

Da quasi un secolo, i Seragnoli sono protagonisti dell’imprenditoria emiliana

Attivi in vari settori del business, nel tempo hanno superato alcune frizioni familiari

È quasi una sorpresa, quando ci si imbatte nel nome di Isabella Seragnoli al ventunesimo posto della classi ca di Forbes dei più ricchi d’Italia. Troppo lontana dai ri ettori delle cronache, troppo restia a concedere interviste e a frequentare i salotti mondani rispetto ai “colleghi”

Ferrero, Armani, Berlusconi o Elkann. Eppure l’imprenditrice bolognese, 77 anni il prossimo 23 dicembre, è la più importante erede di una dinastia industriale che ha segnato la storia felsinea di gran parte del Novecento, a capo di un gruppo, Coesia, che nel 2020 ha fatturato 1,7 miliardi di euro.

Passione per lo sport

Anche a Bologna, del resto, il Seragnoli più popolare è stato per anni il cugino Giorgio, “l’Emiro”, patron di quella Fortitudo che, fra gli anni Novanta e i primi Duemila, fu tra le protagoniste assolute del basket italiano. Per risalire alle origini della storia imprenditoriale dei Seragnoli, tuttavia, più che alla pallacanestro bisogna guardare a un altro sport popolarissimo in Emilia: il motociclismo. Era infatti il 1939 quando Enzo Seragnoli,

padre di Isabella, rilevò la G.D., casa motociclistica bolognese con un palmares importante sui circuiti italiani ed europei. Fondata nel 1923 dall’ingegnere Guido Dall’Oglio e dall’avvocato Mario Ghilardi, no al 1930 la G.D. aveva dominato gran parte delle gare alle quali prese parte grazie soprattutto a una 125 cc che, in pista, aveva pochi rivali. Negli anni Trenta i successi della G.D. si fecero più rari e l’azienda si trovò in di coltà nanziarie. Fino all’acquisizione da parte di Seragnoli, che negli anni della Seconda guerra mondiale lasciò da parte i modelli sportivi e si concentrò su un più pratico motocarro, l’Ursus, e sulla fabbricazione di componenti per le mitragliatrici destinate all’esercito. Per poi rendersi conto, nita la guerra, che tornare alle motociclette sarebbe stato un azzardo: pochi erano i soldi nelle tasche degli italiani e troppe erano le aziende che cercavano di spartirsi il mercato. Di qui, la decisione di cambiare radicalmente rotta, favorita dall’ingresso nella società di Ariosto Seragnoli, cugino di Enzo, ingegnere dalla spiccata creatività con alle

spalle un’esperienza nell’Acma (Azionaria Costruzioni Macchine Automatiche), azienda bolognese specializzata nella produzione di macchine automatiche per il packaging.

Evoluzione del Secondo dopoguerra È così che, nel 1946, nello stabilimento G.D. prese il via la produzione di innovative macchine incartatrici destinate al settore dolciario e dei saponi. Proprio l’innovazione fu la chiave del successo del “nuovo corso” dell’azienda. Nelle cronache viene ricordata, ad esempio, una confezionatrice di caramelle lanciata a metà degli anni Cinquanta, che riuniva in un unico ciclo il singolo incarto e l’impacchettamento in stick. Ma a incrementare le fortune di G.D., nel decennio successivo, fu soprattutto l’ingresso nel settore del tabacco grazie a una rivoluzionaria cellofanatrice che divenne in poco tempo leader indiscusso del settore. Quella cellofanatrice, la 4350, segnò l’avvio di un percorso che avrebbe portato l’impresa dei cugini Seragnoli ad a ermarsi a tutto tondo nel mercato delle macchine per

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Sopra: Isabella Seragnoli in un ritratto di inizi anni duemila. A sinistra Enzo e Ariosto Seragnoloi.

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il confezionamento del tabacco, grazie anche a una lunga serie di acquisizioni avviata nel 1980 con la Cima e proseguita no al 20172018 con Molins, Cerulean e Comas Tobacco Machinery. G.D. contribuirà in maniera decisiva alla nascita di quella che viene de nita la “packaging valley”, quel distretto che si snoda lungo la via Emilia e che vede oggi fra i protagonisti anche la Ima del discusso Alberto Vacchi. Amico, oltre che competitor, di Isabella Seragnoli.

Testimone all’amaro

Ancor prima dell’ingresso della seconda generazione, la liquidità

disponibile in cassa portò il gruppo a espandersi anche al di fuori del mercato di riferimento, con investimenti nell’immobiliare e l’acquisizione di partecipazioni nanziarie (fra le più signi cative Generali, SanPaolo-Imi, 21

Investimenti), che negli anni Ottanta con uiranno nella holding di famiglia Csii (Compagnia Sviluppi Industriali e Immobiliari). Anche se l’ingresso nel settore alimentare sarebbe stato frutto più di uno s zio che di una ponderata

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Isabella Seragnoli con Diego Della Valle.
Nel 1939 Enzo, padre di Isabella, rilevò la G.D., casa motociclistica bolognese con un palmares importante sui circuiti italiani ed europei. Infatti negli anni precedenti aveva dominato in gran parte delle gare

strategia di di erenziazione. Come scrive il giornalista Simone Filippetti nel suo libro I signori del lusso, infatti, Enzo nutriva davvero poche passioni al di fuori del suo lavoro. Fra queste c’era l’Amaro Montenegro, prodotto dalla Cobianchi Stanislao, una piccolissima distilleria bolognese nata nel 1885. Realtà che l’imprenditore emiliano decise così di acquisire, ponendo la prima pietra – forse inconsapevolmente – di quella che sarebbe diventata

una holding parallela a quella delle macchine per il tabacco.

Contrasti tra eredi Dopo la morte di Enzo nel 1983 (a dieci anni dalla scomparsa del cugino Ariosto), fu la vedova Maria Teresa Chiantore ad assumere la presidenza di G.D. e Csii e a dare impulso al rilancio dell’amaro dal “sapore vero”, come recitava uno degli spot più noti dell’epoca. Negli anni successivi, nel “portafoglio alimentare” dei

Seragnoli sarebbero entrati marchi come Vecchia Romagna (acquistata dal colosso britannico Diageo), Bonomelli, Cannamela, Tè Infrè, polenta Valsugana, Pizza Catarì. Alla morte di Maria Teresa, nel 1991, a ereditare un gruppo che fatturava quasi 500 miliardi di lire furono Isabella e Simonetta, glie di Enzo, e Daniela e Giorgio, nati da Ariosto. Dieci anni dopo il fatturato era cresciuto a 1.250 miliardi di lire, con 3600 dipendenti in 13 Paesi, ma da qualche tempo i cugini avevano iniziato a esprimere idee diverse sul futuro del gruppo. Fino all’accordo che sancì, nel 2001, il divorzio all’interno della dinastia e dal quale scaturirono gli attuali assetti familiari. Protagonista fu proprio Isabella, che conquistò il 100% di Csii, controllante di G.D., rilevando il 37,5% dalla sorella in cambio del 50% del gruppo Montenegro e di un signi cativo conguaglio in denaro, liquidando inoltre (per una cifra – dicono fonti u ciose - vicina ai 125 miliardi) i cugini Giorgio e Daniela che detenevano il 12,5% ciascuno del capitale. Nel 2005 Csii diventò l’attuale Coesia, completando la trasformazione in gruppo manageriale: dopo essersi “fatta le ossa” nell’azienda di famiglia, in cui era entrata giovanissima dopo la maturità classica, Isabella Seragnoli decise di mantenere la presidenza a dando la gestione al top management. E di dedicare la maggior parte delle proprie energie alle iniziative lantropiche e sociali

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Da sinistra: Lorenza Guerra Seragnoli e il marito Stefano Mancinelli.

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2,8

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2021

avviate da Enzo Seragnoli sin dalla ne degli anni Settanta, quando, a seguito della prematura scomparsa del glio Lorenzo per una leucemia acuta, iniziò a sostenere diverse attività socio-sanitarie e medicoscienti che. Per coordinarle venne costituita nel 2003 la Fondazione Isabella Seragnoli, promotrice negli anni successivi di progetti che vanno dagli hospice per malati non

guaribili (a Bellaria, Bentivoglio e Casalecchio) con l’Accademia delle scienze di medicina palliativa, a Gruber Onlus per la cura dei disturbi del comportamento alimentare. Oltre al supporto all’istituto di Ematologia medica “Lorenzo e Ariosto Seragnoli” del Policlinico San’Orsola. Isabella ha inoltre dato vita alla fondazione Mast, che nel 2013 ha realizzato

a Bologna l’omonimo centro polifunzionale e spazio espositivo (l’acronimo sta per Manifattura di Arti, Sperimentazione e Tecnologia).

Terza generazione

Come detto, dopo la separazione siglata nel 2001 Simonetta Seragnoli, sorella minore di Isabella, è alla guida di Montenegro Holding, cresciuto no a raggiungere nel 2021 i 280 milioni di euro di fatturato e 370 dipendenti distribuiti fra cinque stabilimenti in Italia. E proprio da qui inizia ad a acciarsi la terza generazione della dinastia: Leonardo Emiliano Guerra Seragnoli e Lorenza Guerra Seragnoli, gli di Simonetta, siedono infatti nel Cda di Montenegro ma anche in quello di Coesia, preparandosi quindi alla successione della zia Isabella, che di gli non ne ha. Giorgio Seragnoli, che già prima dell’uscita dalla holding di famiglia aveva accumulato diverse partecipazioni (Ducati Moto, poi ceduta nel 2008, InvestIndustrial, Cotoni cio Olcese, Snia, Best Union) ha legato il suo nome in particolare al periodo d’oro della Fortitudo Basket Bologna, che sotto la sua proprietà conquistò due scudetti nel 2000 e nel 2005. Già, la Fortitudo. Una passione di famiglia, evidentemente: nel 2020 Lorenza Guerra Seragnoli – che è fra l’altro fondatrice e presidente dell’agenzia di marketing e comunicazione sportiva LGS SportLab – ha sposato l’allora capitano della formazione, Stefano Mancinelli.

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MILIONI DI EURO IL FATTURATO
DI COESIA
GLI
VINTI DA GIORGIO SERAGNOLI ALLA GUIDA DELLA FORTITUDO
SCUDETTI
MILIARDI DI DOLLARI IL PATRIMONIO DI ISABELLA SERAGNOLI SECONDO FORBES

CAREERS

Kairos premia Cosmelli

Kairos Partners Sgr ha annunciato la nomina di Paolo Maria Cosmelli (nella foto) a nuovo responsabile dell’area private banking, con l’obiettivo di ra orzare la squadra dei consulenti dedicati alla clientela privata all’interno della divisione commerciale. Cosmelli, che ha fatto il suo ingresso in Kairos a marzo scorso dopo un lungo percorso professionale, per lo più maturato in Azimut Wealth Management, assume l’incarico n qui ricoperto da Caterina Giuggioli – alla quale riporterà –che rimane la responsabile delle strategie commerciali del gruppo. Roma.

Bnl Bnp Paribas sceglie Bonansea

Banor cresce a Roma Banor ha aperto un nuovo u cio di Roma in pieno centro, a Foro Traiano davanti ai Fori Imperiali e all’Altare della Patria, che ospita un team di professionisti specializzati in servizi di family o ce.

“Siamo ottimisti di potere replicare il successo che abbiamo avuto nei nostri u ci di Milano, Torino, Londra e Montecarlo, stando ancora più vicini ai nostri clienti e potendo o rire loro non solo la nostra loso a di gestione value, ma anche l’accesso ai maggiori gestori dei private equity a livello mondiale”, ha spiegato Massimiliano Cagliero (nella foto), fondatore e amministratore delegato della società.

Dal 1° dicembre, Luca Bonansea (nella foto) sarà il nuovo Direttore della divisione Private Banking & Wealth Management di Bnl Bnp Paribas. Subentra a Isabella Fumagalli, che ha ottenuto un periodo sabbatico. Bonansea, torinese, 53 anni, è attualmente responsabile della Divisione Retail Banking di Bnl, dove è entrato nel 2008, dopo precedenti esperienze manageriali nel settore bancario in ambito retail e corporate.

“Sono sicura che Luca Bonansea saprà dare ulteriore slancio al business “private” e “wealth” in Italia, cogliendo le potenzialità di questo mercato così dinamico”, ha a ermato Anne Pointet, deputy ceo di Bnp Paribas Wealth Management.

Leistner nel board di Efg

Il consiglio di amministrazione di Efg International ha cooptato come nuovo membro Maria Leistner (nella foto). Succede a Steven Jacobs, che ha deciso di non candidarsi per la rielezione alla prossima assemblea generale annuale, in programma nell’aprile del 2023. Stessa scelta fatta da Susanne Brandenberger, che dovrà a sua volta essere sostituita. Efg ha anche annunciato la nomina di Vassiliki Dimitrakopoulou come nuovo global head of Legal & Compliance, ruolo che già svolgeva a interim dallo scorso aprile.

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Opportunità a Oriente

I paesi emergenti dell’Asia possono generare valore nel prossimo ciclo di bull market Occasioni di rendimento sia tra gli asset tradizionali, sia tra gli alternativi

In una fase di particolare incertezza e di coltà nei mercati, l’Asia emergente può rappresentare, nel medio termine, un tema di notevole interesse per gli investitori, sia in ottica di diversi cazione che di pro tto potenziale.

La politica monetaria restrittiva della Federal Reserve Americana, che ha portato a un bear market nei listini di Usa e Europa, ha avuto un e etto ancora maggiore sulle borse dell’Oriente, che hanno so erto la svalutazione delle loro monete

rispetto al dollaro e un de usso di capitale da parte degli investitori globali, meno propensi al rischio dei paesi emergenti. In aggiunta, gli e etti puramente di mercato sono stati ampli cati dalla reazione alle politiche Cinesi: i lockdown prolungati, legati al dogma Covidzero, l’attacco regolatorio ai giganti tecnologici, come Alibaba, e l’aumento delle tensioni relative a Taiwan, hanno portato a una decelerazione dell’economia e dei commerci, nonché a un maggiore

Valutazioni attrattive

La tempesta perfetta che ha investito i mercati asiatici ha generato valutazioni particolarmente attrattive, con rapporto prezzo utili medio pari a 13, ben al di sotto della media di 21 dell’indice statunitense S&P 500. Anche le valute e le obbligazioni, a fronte della forza relativa del dollaro, trattano a livelli interessanti, considerando che i

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“premio al rischio” richiesto dagli investitori.

di erenziali dei tassi di interesse e crescita del Pil non giusti cano appieno la forte svalutazione, pur con distinzioni importanti a seconda dei di erenti paesi. Nel breve termine rimane il rischio di un forte rallentamento nell’economia globale, a cui i paesi emergenti sono particolarmente esposti; tuttavia si tratta di uno scenario negativo che, se da un lato è giudicato come molto probabile dai principali istituti di ricerca, dall’altro è mitigato proprio dalla forte moderazione nelle valutazioni, che rappresentano un’anticipazione del ra reddarsi del ciclo economico e forniscono un’importante protezione su ulteriori ribassi.

Nuovi catalizzatori

Focalizzandoci su un orizzonte di medio termine, vediamo di erenti catalizzatori che possono portare ad un rimbalzo signi cativo degli asset asiatici: la moderazione della politica monetaria restrittiva della Federal Reserve, con conseguente indebolimento del dollaro, e la riapertura dell’economia cinese, con una accelerazione del commercio globale, a cui la regione è fortemente legata. Sottolineiamo anche le opportunità idiosincratiche per i di erenti paesi, come la ripresa del ciclo dei semiconduttori (settore che si trova, ad oggi, in una fase di picco degli inventari), con impatto su Corea del Sud e Taiwan, e la diversi cazione delle supply chain al di fuori della Cina, di cui bene cia soprattutto il Sud-Est asiatico.

Gli strumenti a disposizione degli investitori sono molteplici: in primo luogo, l’esposizione diretta tramite azioni e obbligazioni.

Come investire

Per il comparto azionario, favoriamo l’utilizzo di Etf sui singoli paesi, che o rono diversi cazione e contenimento dei costi; inoltre, essendo strumenti liquidi, possono essere sfruttati anche per un posizionamento tattico e di trading. Sottolineiamo anche la possibilità di investire mediante prodotti strutturati con protezione del capitale, che permettono di generare pro tti nel caso di un rialzo importante, limitando il rischio ad una soglia ben de nita. Per le obbligazioni, investiamo mediante fondi diversi cati, come

il BlackRock Asian Tiger Bond Fund, che, fortemente penalizzato nel 2022, potrà essere oggetto di una forte rivalutazione. Per le valute, è possibile posizionarsi su un paniere diversi cato contro il dollaro, oppure investire in fondi alternativi che si focalizzano sul trading forex, come HCM Rapier (19% Ytd), un manager global macro disponibile sulla piattaforma DB Select di Deutsche Bank. Troviamo particolarmente interessanti i gestori di fondi hedge, in quanto i mercati Asiatici emergenti, essendo meno e cienti, competitivi e trasparenti di quelli dei paesi sviluppati, favoriscono gli operatori specializzati; un esempio è il fondo Blackrock Asia-Paci c Absolute Return, che si focalizza sugli investimenti azionari.

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1600 1400 1200 1000 800 600 400 200 6000 4000 2000 1000 MSCI EMERGING MARKETS INDEX S&P 500 INDEX MSCI EMERGING MARKETS INDEX DIVIDED BY S6P 500 INDEX Fonte: novembre 2022, elliotwave.com 1980 1990 2000 2010 2020
I MERCATI EMERGENTI SONO ANCORA PRONTI A CORRERE? INTERVALLO MENSILE

Sport contro il colesterolo

Un’alimentazione ricca di grassi può creare danni gravi all’organismo

L’attività aerobica costante può contribuire al percorso di normalizzazione

Ormai in maniera quasi unanime, la comunità scienti ca punta il dito contro l’alimentazione sbagliata, in particolare contro i cibi troppo ricchi di zuccheri semplici e grassi, accusandola di essere causa di numerose patologie. Con un impatto ancora maggiore, soprattutto sul colesterolo, se a ancata da abitudini errate come assunzione di alcol, fumo ed eccesso di grassi saturi.

Di cosa si tratta

Il colesterolo è una lipoproteina che ha il compito di trasportare il grasso all’interno del torrente ematico dal fegato verso i tessuti periferici e viceversa. È stato dimostrato da tempo che alti livelli di colesterolo sono direttamente collegati a problematiche, anche severe, di tipo cardiovascolare.

Dobbiamo però distinguere due tipologie di colesterolo: quello identi cato come Hdl (lipoproteine ad alta densità), noto anche come “colesterolo buono”; quello Ldl (lipoproteina a bassa densità) identi cato come “cattivo”. Le linee guida ci suggeriscono di non superare i 100-130 mg/dl per l’Ldl e di non stare sotto i 40mg/dl per l’Hdl. Ma conta soprattutto il rapporto Ldl/Hdl, che deve superare quota 3, e il rapporto tra colesterolo totale e Hdl, che deve stare sopra i 5.

Come muoversi

In caso di ipercolesterolemia grave non resta che rivolgersi a un medico, che ci orienterà verso un supporto farmacologico. In ogni caso possiamo fare molto se miglioriamo le nostre abitudini

alimentari, introducendo più grassi vegetali (olio evo - extra vergine di oliva e frutta a guscio) e miglioriamo le nostre abitudini di vita. L’attività sica, specialmente quella aerobica, porta ad innalzare i livelli di Hdl. Anzi, più sono bassi i livelli iniziali, maggiore sarà il miglioramento. A questo proposito non conta tanto quanto ci si allena, ma piuttosto l’intensità. Meglio quindi piccole sessioni ma intense: potremmo fare per esempio sessioni di soli 30 minuti, ma quotidiane, magari in interval training, ossia alternando momenti di alta intensità a momenti di recupero.

Prima di indossare le scarpette, è sempre doveroso sottoporsi a una visita medica e solo dopo l’ok del medico, a darci ad un trainer per piani care l’allenamento.

OPINION PRIVATE 63
DI ALESSANDRO SCALICI
portopiccolo.com THIS IS THE PLACE

L’ ORA DEL FUMETTO

Franck Muller e Ronchi Gioielli Milano propongono un orologio ispirato a Diabolik

Edizione speciale da 25 pezzi, con i tratti caratteristici del celebre personaggio

Per celebrare il 60esimo anniversario di Diabolik, venduto in oltre 150 milioni pezzi in tutto il mondo, Franck Muller e Ronchi Gioielli Milano hanno collaborato a un’edizione speciale limitata a 25 eccezionali segnatempo.

La maschera del personaggio dei fumetti è disegnata sul quadrante di un Cintrée Curvex, con il quadrante laccato in vernice nera per mettere in risalto lo sguardo di Diabolik e le lancette rosso vivo. Franckmuller.com.Prezzo: 26.800 euro

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LIMITED EDITION

ELEGANZA MENEGHINA

La Camiceria Ambrosiana è un pezzo della storia artigianale di Milano

Da oltre un secolo costituisce un punto di riferimento per i capi su misura

La storia di Camiceria Ambrosiana a onda le sue radici alla ne dell’800, quando il signor Edoardo Arici, bisnonno dell’attuale titolare Alessandro Agostini, avviò a Milano una camiceria artigianale. La sua passione venne tramandata con successo ai gli Luigi (nonno di Alessandro) e Alfredo, che confezionavano camicie per clienti del calibro di Vittorio Emanuele II e Nicolò Paganini. L’entusiasmo portò i fratelli no a Casablanca, dove aprirono una camiceria per uomo.

Luigi fece ritorno in Italia nel 1940 e aprì la

manifattura Lombarda in via Sirtori, specializzata nel confezionare camicie per l’esercito. Si sposò poco dopo con Luisa Restelli, già sua collaboratrice, la quale inaugurò nel 1954 un laboratorio in via Soncino, che chiamò “Camiceria Ambrosiana”.

Il negozio, ora nelle mani del nipote Alessandro, è un importante punto di riferimento per chi ama la lavorazione artigianale e non vuole rinunciare a una camicia fatta su misura. La camiceria, situata nel centro di Milano, rappresenta ciò che c’è di meglio nella tradizione artigianale del capoluogo lombardo.

TAILOR 66 PRIVATE
Franca e il figlio Alessandro Agostini.

TESSUTI

Denim, l- l, giro d’inglese e Oxford sono tra i tessuti più utilizzati dalla camiceria. In particolare l’ultimo si ottiene dall’intreccio di li di spessore diverso, che conferiscono al tessuto Oxford il tipico aspetto a puntini. Rigorosamente in puro cotone, da preferire per camicie sportive e formali.

PRODOTTI

Il negozio propone anche polsini in vera madreperla, colletti e intimo uomo. Senza dimenticare le cravatte, multicolore e di altissima qualità, in linea con l’eccellenza che esprime il negozio, insignito della targa di “bottega storica”.

LIFESTYLE TAILOR PRIVATE 67

BINARI TRA I LAGHI

Il GoldenPass Express collega Ginevra con i bacini Brienz e un Le carrozze panoramiche sono state progettate dall’italiana Pininfarina

GOLDENPASS EXPRESS

DALL ’ 11/12/2022

Il sogno di un collegamento diretto tra il lago di Ginevra e le regioni dei laghi di Brienz e di un, nato alla ne dell’Ottocento, è diventato realtà. L’11 dicembre ha debuttato il GoldenPass Express, progettato da Pininfarina, con carrozze panoramiche che permettono ai passeggeri di viaggiare direttamente tra Montreux e Interlaken senza dover cambiare treno. Switzerlandtravelcentre.com. Prezzo: a partire da 190 franchi svizzeri

TRAVEL 68 PRIVATE
IL NUOVO

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BFC MEDIA, PRESENTA L’EDIZIONE ITALIANA DI ROBB REPORT, IL BRAND EDITORIALE PIÙ FAMOSO AL MONDO PER IL LUSSO E IL LIFESTYLE. UN PROGETTO MULTIMEDIALE CHE COMPRENDE IL MAGAZINE, IL SITO ROBBREPORT.IT ED ESCLUSIVE EXPERIENCES. UN’OPPORTUNITÀ PER PROMUOVERE IL MEGLIO DELLA CREATIVITÀ DEL MADE IN ITALY IN TUTTO IL MONDO.

AD ALTA QUOTA

Per gli amanti della montagna, Elite Exped organizza una spedizione all’Annapurna Alla scoperta della natura più selvaggia, con la presenza di guide esperte

CLIMB 70 PRIVATE
E ANNAPURNA 3 MARZO 12 APRILE 2023

PEDITION

Elite Exped organizza la spedizione dell’Annapurna (dal 3 marzo al 12 aprile prossimi), con la presenza di guide esperte.

Il massiccio montuoso, situato in Nepal centrale, comprende l’Annapurna I, la decima cima più alta al mondo con i suoi 8.091 metri sul livello del mare. Il nome della catena deriva da quello della divinità Indù Annapurna, che signi ca “colei che dà cibo e nutrimento”, a causa dei umi che traggono origine dal monte e irrigano le pianure circostanti durante tutto l’anno. Eliteexped.com.

Prezzo: 35mila dollari.

CALENDARIO

L’agenzia specializzata in viaggi avventurosi propone anche altre mete nel corso del 2023. Si parte il 5 gennaio per 20 giorni in Aconcagua, parte della provincia argentina di Mendoza, in prossimità del con ne con il Cile. Dal 4 aprile al 13 maggio appuntamento con l’Everest, mentre dal 6 al 14 agosto è possibile andare “alla conquista” del Kilimangiaro.

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GUIDA ESTREMA

Ice Driving organizza esperienze sul ghiaccio nella Lapponia

Iniziative rivolte a driver con la passione per il brivido

Fino a 250 km al giorno su un lago ghiacciato, a bordo di auto che raggiungono i 220 km/h, con la possibilità di provare 5 circuiti di Formula 1 riprodotti in scala 1:1. È la proposta di Lapland Ice Driving, che invita a s dare gli oltre 20 gradi sottozero della Lapponia svedese all’insegna dell’adrenalina di uno stile di guida spericolato. Il tour prevede pacchetti minimi da due giorni e possibilità di personalizzazione Lapland-ice-driving.com

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ICE DRIVING START 7.01.2023

SCOPERTA

Il pacchetto base, denominato Scoperta, dura un giorno e mezzo e prevede coaching, accesso a tutti i circuiti e clubhouse, assistenza in pista, assicurazione e franchigia. Il tutto al costo di 4.250 euro

CORDIALI SALUTI

Da due a otto autisti a disposizione, con la possibilità di provare Porsche e Ferrari, per un pacchetto esclusivo di 3 giorni e mezzo che costa 13.500 euro.

OLTRE ALLE PROVE SU GHIACCIO, I PACCHETTI COMPRENDONO DEGUSTAZIONI DEI PRODOTTI TIPICI DEL LUOGO E SOGGIORNI CON TUTTI I COMFORT.

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HARLEY ELETTRICA

Rispetto alla tradizione, LiveWire S2 punta su uno stile molto giovanile

Dopo la limited edition, in arrivo la versione per il mercato

Dopo tanto parlare, è arrivata sul mercato la LiveWire S2 Del Mar, moto elettrica della Harley-Davidson. Il nuovo modello si allontana dai toni muscolari che solitamente caratterizzano la casa californiana, privilegiando uno stile giovanile. Il debutto è avvenuto con un’edizione limitata di 100 pezzi, venduti nel giro di 18 minuti. Per il mass market occorrerà attendere ancora qualche mese. Harley-davidson.com/it. Prezzo: 17.699 dollari.

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LIVEWIRE S2

TRA LE PARTICOLARITÀ, LA BATTERIA STRUTTURALE ARROW. L’ACCUMULATORE DIVENTA UN ELEMENTO PORTANTE, SUL QUALE POI VENGONO INNESTATI GLI ALTRI COMPONENTI.

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MASSAGGIO TECH

Debutta in commercio il nuovo Mini targato eragun Comodo da portare in viaggio, aiuta a recuperare uno stato di benessere

Più piccolo e più leggero del passato. Sul mercato è arrivato il nuovo Mini di eragun. Applicato sul corpo, riduce il dolore muscolare e l’a aticamento, allevia tensione e contratture, accresce la mobilità e la capacità di movimento. Utile per chi viaggia, è dotato di 3 testine per un trattamento personalizzato, con possibilità di scegliere tra 3 velocità (1.750, 2.100, 2.400 PPM).

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The Ability to Dream

Un video di Sky Arte e TIWI racconta gli oltre trent’anni di Galleria Continua

Un’utopia divenuta realtà grazie al lavoro di artisti con diverse estrazioni

Un sogno divenuto realtà: con queste parole si può sintetizzare la storia di una delle gallerie italiane più note al mondo. All’intera vicenda è dedicato il documentario Galleria Continua. e ability to dream prodotto da Sky Arte e Tiwi, disponible in streaming su Now e on demand. A raccontare origini ed evoluzioni della galleria aperta a San Gimignano nel 1990 sono i soci fondatori, Mario Cristiani, Lorenzo Fiaschi e Maurizio Rigillo, capaci di dare forma, nel corso dei decenni, a una autentica istituzione in ambito artistico, che oggi conta 8 sedi in 5 continenti: San Gimignano, Pechino, Les Moulins, L’Avana, Roma, San Paolo, Parigi e Dubai.

Il docu- lm Settanta minuti di interviste appositamente realizzate, fotogra e e lmati d’archivio ripercorrono la storia della galleria, di un’utopia divenuta oggi un unicum assoluto nel sistema dell’arte internazionale. Il racconto è a dato alle voci dei fondatori intrecciate a quelle di Silvia Pichini, Angela Vettese, Marisa Borghi, e vari artisti, tra cui

Michelangelo Pistoletto, Giovanni Ozzola, Antony Gormley, Anish Kapoor, Pascale Marthine Tayou, passando per un omaggio a Chen Zehn. Dichiara Dino Vannini, Head of Documentary and Factual Channels di Sky: “Raccontare la storia di Galleria Continua, una delle più in uenti gallerie d’arte contemporanea internazionali, è stato per molti versi come raccontare la storia di un gruppo rock o l’epopea di una grande squadra sportiva: l’attitudine al rischio, il coraggio, i colpi di genio e la simpatia dei fondatori, hanno reso Continua unica nel suo

genere, un esempio di visione, duro lavoro e passione assoluta, che le ha consentito di diventare negli anni promotrice e punto di riferimento per molti tra gli artisti più importanti al mondo. Per questo, ma anche per il suo essere la dimostrazione che nulla è impossibile a chi con impegno persegue un sogno, è facile comprendere perché Sky Arte abbia deciso di dedicare un documentario alla sua avventura”.

Respiro internazionale

Galleria Continua ha aperto a San Gimignano nel 1990, nel mezzo

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A destra: Galleria Continua. The Ability to Dream, 2022.

Image: JR “Paris sì, 2021”

Nella pagina a fianco: Still dal documentario Galleria Continua. The Ability to Dream prodotto e realizzato da Sky Arte e TIWI, 2022.

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© JR Ph. Sara de Santis.

della Toscana, su iniziativa di tre giovani amici che hanno iniziato la loro avventura con uno spazio in Via della Rocca, cercando di di ondere l’arte contemporanea in un contesto rurale, lontano da metropoli tra cate e centri di cultura. Il nome della galleria nasce dal desiderio dei tre fondatori di proseguire il legame tra passato, presente e futuro: costruire cioè un lo rosso che unisca l’arte medievale e poi rinascimentale in Toscana e l’arte contemporanea internazionale

Galleria Continua è stata la prima

galleria straniera, dal respiro internazionale, ad aprire in Cina nel 2004, per poi, dopo tre anni, inaugurare a Les Moulins, nella campagna parigina, un nuovo spazio adibito a grandi interventi ed esposizioni. Nel 2015 la galleria ha intrapreso un ulteriore percorso a L’Avana, Cuba, con l’obiettivo di superare ogni tipo di frontiera. Nel 2020 ha poi avviato una nuova sede espositiva a Roma, all’interno del St. Regis Hotel e una in Brasile, Galleria Continua São Paulo, situata all’interno del complesso sportivo Pacaembu, con uno spazio

inclusivo, lontano dal tipico canone del white cube. Nel 2021 approda nel cuore di Parigi, nel quartiere del Marais, nel quale è possibile visitare le mostre, acquistare prodotti enogastronomici provenienti dai luoghi in cui la galleria è attiva e gustare un buon gelato grazie alla collaborazione con la Gelateria Dondoli originaria di San Gimignano. Più recentemente, nel 2022, la galleria ha inaugurato una nuova sede a Dubai presso il Burj al-Arab, l’edi cio dall’iconica forma a vela situato al largo della spiaggia di Jumeirah.

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The Ability to Dream 2022, exhibition view. Photo: Ela Bialkowska, OKNO Studio.

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CERTIFICATI DI INVESTIMENTO PHOENIX AUTOCALLABLE CEDOLE CONDIZIONATE E CON MEMORIA FINO AL 12% PER ANNO

Leonteq è una società svizzera attiva nei settori finanziario e tecnologico, specializzata nell’emissione di certificati di investimento. Fondata nel 2007 e quotata sulla Borsa di Zurigo dal 2012, è diventata uno dei protagonisti del mercato dei certificati di investimento grazie all’esperienza sviluppata negli anni ed alla piattaforma proprietaria di cui si avvale. Dall’inizio della sua attività in Italia, Leonteq ha emesso oltre 2300 prodotti di investimento sui mercati EuroTLX e SeDeX. A conferma della sua solidità, la società ha ottenuto il rating investment grade (BBB- con outlook positivo) dall’agenzia Fitch Ratings.

COME FUNZIONANO I NOSTRI CERTIFICATI AUTOCALLABLE

I certificati phoenix autocallable consentono di ricevere delle cedole condizionate se il livello di chiusura del sottostante con la performance peggiore è superiore alla barriera della cedola ad ogni data di osservazione, assumendo che non si sia verificato alcun rimborso anticipato. Grazie all‘effetto memoria, ad ogni data di pagamento della cedola saranno accreditate anche le eventuali cedole non pagate in precedenza. Ad ogni data di osservazione, se il livello di chiusura del sottostante con la performance peggiore è superiore al rispettivo trigger autocall, il prodotto sarà rimborsato anticipatamente e l’investitore riceverà il 100% del valore nominale più le eventuali cedole non pagate in precedenza. L‘autocall trigger level decrescente, elemento caratteristico dei nostri certificati autocallable, aumenta la probabilità di richiamo anticipato.

Alla scadenza, qualora il prodotto non sia stato rimborsato anticipatamente, gli scenari possibili sono i seguenti: (1) se il livello di chiusura del sottostante con la performance peggiore non è pari o al di sotto della barriera, l’investitore riceverà il 100% del valore nominale; (2) se il livello di chiusura del sottostante con la performance peggiore è pari o al di sotto della barriera, l’investitore riceverà il valore nominale ridotto dell’1% per ogni punto percentuale di performance negativa del sottostante con la performance peggiore.

* La percentuale indica l’importo massimo per anno della somma delle cedole condizionali (pagabili periodicamente). Tale percentuale è puramente indicativa in quanto non vi è garanzia che si verifichino le condizioni per l’ottenimento dell’intero importo (e l’importo effettivamente pagato potrebbe essere anche pari a zero).

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La presente comunicazione ha finalità pubblicitarie e non costituisce sollecitazione, consulenza, raccomandazione né ricerca in materia di investimenti. Prima di assumere qualsiasi decisione di investimento, leggere attentamente il Prospetto di Base, ogni eventuale supplemento e la relativa Nota di Sintesi nonché le Condizioni Definitive (Final Terms) e il Documento contenente le informazioni chiave (KID) di ciascun prodotto, con particolare attenzione alle sezioni dedicate ai fattori di rischio connessi all’investimento, alle sedi di esecuzione ed ai costi e oneri connessi. Per prodotti emessi da Leonteq Securities AG, il Prospetto di Base è stato approvato dalla Commission de Surveillance du Secteur Financier (CSSF) in Lussemburgo e notificato alla Commissione Nazionale per le Società e la Borsa (CONSOB) in Italia. Per prodotti emessi da EFG International Finance (Guernsey) Ltd, il Prospetto di Base è stato approvato dalla Central Bank of Ireland in Irlanda e notificato alla CONSOB in Italia. L’approvazione dei Prospetti di Base non va intesa come approvazione da parte delle relative autorità degli strumenti finanziari emessi in base agli stessi e/o ammessi alla negoziazione in mercati regolamentati o sistemi multilaterali di negoziazione (MTF). I Prospetti di Base e gli altri documenti relativi agli strumenti finanziari sono disponibili sul sito https://certificati.leonteq.com/our-services/ prospectuses-notices, oppure gratuitamente presso Leonteq Securities AG, Europaallee 39, 8004 Zurigo, Svizzera. Il valore dei prodotti finanziari è soggetto a oscillazioni del mercato, che possono condurre alla perdita, totale o parziale, dei capitali investiti nei prodotti finanziari. I rendimenti riportati non sono indicativi di quelli futuri e sono espressi al lordo di eventuali costi e/o oneri a carico dell’investitore. I prodotti finanziari descritti non sono prodotti semplici e il loro funzionamento può essere di difficile comprensione. Si raccomanda agli investitori di consultare un consulente finanziario competente prima di investire nei prodotti finanziari. Stoxx AG, Nikkei INC, S&P Global Inc, Qontigo Index GmbH, FTSE International Limited, Nasdaq Global Indexes sono i licenziatari degli indici. Gli strumenti finanziari collegati agli indici non sono in alcun modo sponsorizzati, garantiti, promossi o venduti dai licenziatari ed licenziatari non rilascia alcuna dichiarazione, garanzia o assicurazione espressa o implicita in merito a: (a) l’opportunità di investire negli strumenti finanziari; (b) la qualità, l’accuratezza e/o la completezza dell’Indice; e/o (c) i risultati conseguiti o che verranno conseguiti da qualsiasi persona o soggetto tramite l’utilizzo dell’Indice. I licenziatari si riservano il diritto di modificare le modalità di calcolo o di pubblicazione relative all’Indice. I licenziatari non saranno responsabili per eventuali danni subiti o derivanti dall’utilizzo (o dall’impossibilità di utilizzo) dell’Indice. In alcun modo licenziatari promuovono, garantiscono o sono in altro modo coinvolti nell’emissione e nell’offerta dei presenti Prodotti. I licenziatari non rilasciano alcuna dichiarazione o garanzia, espressa o implicita, in merito all’opportunità di investire in titoli o prodotti finanziari in generale, o nei presenti Prodotti in particolare, o rispetto alla capacità di alcuno dei rispettivi indici di riflettere le opportunità di investimento nei mercati finanziari o di raggiungere in altro modo il proprio obiettivo. I licenziatari non assumo alcun obbligo o responsabilità in relazione alla gestione, alla commercializzazione o alla vendita dei presenti Prodotti.

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Questa comunicazione è redatta da Leonteq Securities (Europe) GmbH, Milan branch, che è autorizzata da Bundesanstalt für Finanzdienstleistungsaufsicht (BaFin) in Germania e soggetta a supervisione limitata da parte di CONSOB in Italia Gli investitori non possono acquistare i prodotti finanziari descritti direttamente da Leonteq Securities (Europe) GmbH o da società a essa affiliate ma soltanto tramite banche o altri fornitori di servizi finanziari. © Leonteq Securities AG, 2022. All rights reserved.

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Emittente Leonteq Securities AG/ EFG International AG Rating emittente Fitch BBB- (Outlook positivo) / Fitch A (EFG) Denominazione EUR 1’000 Mercato di quotazione EuroTLX MAX CEDOLE P.A.*TITOLI SOTTOSTANTI BARRIERA SCADENZA ISIN 12.00% Amazon, Salesforce.com, ServiceNow 50% Europea 19.09.2024 CH1210546037 12.00% Renault, Stellantis 50% Europea 25.11.2024 CH1220428192 12.00% Generali, Azimut Holding, Intesa Sanpaolo 60% Europea 25.11.2024 CH1233007975 12.00% Enel, Eni, Intesa Sanpaolo 50% Europea 28.11.2025 CH1233006407 9.00% Intesa Sanpaolo, Unicredit 40% Europea 14.11.2024 CH1227057069

Legumi sottovalutati

Molto ricchi dal punto di vista proteico, appartengono alla cultura contadina

Grazie alla combinazione con altri ingredienti, danno vita a piatti gustosi

Facendo visita alla splendida cittadina di Matera, notissima per i suoi sassi, che le sono valsi il riconoscimento come patrimonio dell’Unesco, ho avuto modo di assaggiare uno dei piatti tipici della zona, che è una zuppa di fave e cicoria selvatica. Lo cito qui perché, oltre a essere un piatto gustosissimo, si tratta di vanto un ottimo pro lo nutrizionale.

Il ruolo nel regime dietetico

Mi piace sottolineare l’importanza dei legumi all’interno un programma nutrizionale equilibrato; non a caso un po’ di tempo fa erano de niti come la carne dei poveri, in quanto sono una valida fonte di proteine, anche se non di valore biologico pari alla carne, ma in ogni

caso valido ed e cace per soddisfare il fabbisogno; in realtà sono carenti di aminoacidi solforati, ma questo non signi ca che questo renda questi alimenti inutili ai ni dell’apporto proteico, poi per compensare questa carenza si può abbinare i legumi a un cereale (come riso, pasta, orzo o farro) che andrebbe a completare il pro lo amminoacidico. A questo proposito ricordo che alcuni tra i legumi meno conosciuto o usati, ma spesso legati a tradizioni popolari, come i lupini o la cicerchia, hanno un pro lo amminoacidico migliore.

Le virtù della soia

Lontana dalle nostre tradizioni ma abbastanza di usa anche in Italia, c’è poi la soia, che vanta il miglior pro lo amminoacidico, anche se

è oggettivamente meno gustosa rispetto a quelli tipici della nostra tradizione contadina. Quindi, in particolare in questo periodo che ormai vede le temperature andare giù, una zuppa di legumi, magari abbinata a un piccolo quantitativo di cereali, può rappresentare una scelta dalle proprietà nutrizionali validissime e risultare particolarmente gustosa. Riscoprendo piatti tipici della tradizione italiana, come la zuppa di fave e cicoria, la minestra Garfagnanina di farro o la più conosciuta ribollita, oppure sperimentando piatti tipici di altre nazioni come l’hummus o il falafel.

www.nutrics.it

DI ROBERTO CANNATARO / roberto-cannataro-rd-79a70938
OPINION 84 PRIVATE

La fragilità della bellezza

I vini si fanno sempre più spazio all’interno dei portafogli so sticati

La produzione italiana punta soprattutto sulla qualità, con bene ci sui prezzi

Mai come nel 2022 abbiamo potuto percepire contemporaneamente la fragilità e la bellezza di un settore come quello del vino.

La stagione è stata salvata grazie ad un paio di giorni di pioggia (di numero) nel mese di agosto. Fino a quel momento i terreni non avevano assorbito acqua a su cienza a causa di una delle estati più secche della storia. Le viti hanno regalato fortunatamente un vino molto strutturato, tannico, che vedremo in tavola tra qualche anno. Il tema è no a quando saremo in grado di produrre i vini più apprezzati al mondo (assieme ai francesi) con questo progressivo innalzamento delle temperature, aumento dei periodi siccitosi e al contempo degli eventi meteo estremi.

Il panorama è chiaro: per produrre vini di qualità sarà sempre più necessario adoperare la tecnologia, per proteggere delle piante che oltre ad esser molto belle celano una grande fragilità.

I vini degli anni passati, se non dei decenni, vanteranno ulteriormente interesse sul mercato, e saranno sempre di più visti non solo come una passione ma anche come

un ottimo investimento. Il vero problema non è infatti vendere, semmai trovare una bottiglia di pregio. Private ha voluto allora intervistare l’esperto Alessio Leonardi, del dipartimento Wine & Spirits della casa d’aste Wannenes, che ha appena concluso una vendita di grande successo dedicata ai vini e ai distillati pregiati.

Diventano sempre più preziose le bottiglie pregiate alle aste. Di cili da reperire, facili da aggiudicare. Sarà questo il trend anche per il 2023? Il trend è chiaro ed evidenzia un progressivo aumento degli investimenti nel settore dei vini e dei distillati. Analizzando gli esiti delle aste degli ultimi anni abbiamo piena conferma di questa tendenza con numeri e risultati che segnano una crescita costante nel tempo. Le etichette pregiate sono sempre

di più un asset su cui scommettere e per le quali i collezionisti, gli appassionati e gli intenditori fanno a gara per aggiudicarsele.

Investire in vini pregiati: quali le regole da seguire secondo l’esperto?

La prima regola alla quale deve sottostare un vero collezionista è investire in ciò che gli piace. Successivamente è necessario approfondire la direzione del mercato evitando bolle e speculazioni. Se si guarda al nostro territorio è evidente come l’Italia sia un paese ricco di una grande diversità enologica e questo potrebbe generare confusione sull’orientamento dell’impiego dei capitali. Sono sempre solide in questo senso le regioni must come la Toscana rappresentata dai Supertuscan e il Piemonte con i sui pregiati Barolo. A questi big si

ART 86 PRIVATE
La prima regola alla quale deve sottostare un vero collezionista è investire in ciò che gli piace Successivamente è necessario approfondire la direzione del mercato evitando speculazioni

Brunello di Montalcino Riserva 1888, Biondi Santi, tenuta Greppo Montalcino. 1 bottiglia, stima € 8.000 - 10.000. Aggiudicato a € 10.000 (incluso Buyer’s premium).

ART TASTE PRIVATE 87

aggiungono però altre realtà che evidenziano una produzione più ricercata e in forte crescita rispetto alla domanda: l’Abruzzo e la Sicilia, territori dove in passato il vino veniva prodotto in “quantità”, si stanno attestando sempre più come produttori di etichette di nicchia nate da una grande competenza e selezione. Pensiamo, per esempio, ai vitigni dell’Etna e l’apprezzato Montepulciano.

Le vendemmie 2022 sono state a rischio a causa della siccità. Sarà sempre più di cile fare il vino di qualità? Se sì, i prezzi sono destinati a salire?

Nonostante la scarsità, la produzione vinicola del 2022 si sta comunque dimostrando un’annata interessante con una produzione abbondante di uve che, come ha a ermato Riccardo Cotarella, presidente di Assoenologi, “hanno una qualità che va dal buono all’ottimo” grazie alle piogge “intelligenti” di agosto e la ricerca che si conferma fondamentale.

Questo dimostra come adattarsi alle condizioni climatiche a cui si sta andando incontro è una forte prerogativa del nostro territorio. A questa capacità si a anca il magni co lavoro di chi cura le vigne che con abilità e competenza riesce sempre a selezionare un prodotto di livello. Detto questo non sfugge che per le coltivazioni di nicchia i prezzi tenderanno ad aumentare a causa delle di coltà dettate dal meteo e dalla mancanza di piogge.

Il mercato della vostra casa d’aste è più nazionale o internazionale? Qual è la provenienza degli acquirenti?

Il nostro mercato è un ibrido: abbiamo il singolo collezionista che desidera una speci ca bottiglia di uno speci co anno, no al grande dealer che sa che per comprare un prodotto d’annata deve per forza rivolgersi a noi.

Il mondo ambisce ai prodotti italiani e l’Italia risponde con un’o erta sempre più alta e ra nata. Inoltre, grazie all’apertura generata dalle aste in modalità web-only, i con ni e le richieste sono di respiro nazionale

Romanée-Conti Grand Cru 1988, Domaine de la Romanée-Conti Côte de Nuits. 1 bottiglia, stima € 11.000 - 15.000. Aggiudicato a € 15.360 (incluso Buyer’s premium).

ed internazionale in egual misura e sono avvantaggiate dalla stessa facilità di partecipazione.

Chiudiamo indicando tre vini italiani che non possono mancare in una buona collezione. Domanda complessa. Se dovessi scegliere, non potrei rinunciare ad un buon Barolo di Angelo Gaja, come anche ad un Amarone della Valpolicella di Giuseppe Quintarelli e a un Masseto dove “I cipressi che a Bólgheri alti e schietti van da San Guido in duplice lar” reso immortale anche dai versi di Giosuè Carducci.

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ART
Il mercato della vostra casa d’aste

Virtuale. Reale.

Il metaverso è presente e futuro. E permea tutto ciò che ci circonda.

Le grandi eccellenze agroalimentari italiane stanno già e icientando le catene di produzione.

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Giovani stelle d’Australia

La Kerr spicca con un patrimonio stimato in 173 milioni di dollari

Sul podio salgono Hemsworth e Robbie, con Hawkins al quarto posto

CELEBRITIES

RANKING

Quando parliamo di super ricchi o celebrities più pagate al mondo, spesso vip e paperoni statunitensi la fanno da padroni. Ma ogni Paese ha le sue star. L’Australian Financial Review, per esempio, censisce ogni anno i giovani imprenditori self made più ricchi e di successo del momento in Australia: per accedere a questa particolare classi ca, oltre a risiedere nella Terra dei Canguri, è necessario non avere ancora compiuto 40 anni e non aver ereditato la propria ricchezza. Ebbene, nel 2022 i giovani self made più ricchi d’Australia spaziano dal mondo del tech a quello dell’entertainment, no ai settori immobiliare e del design. Collettivamente, i componenti della top ten vantano una ricchezza di 30 miliardi di dollari americani (11 miliardi in meno rispetto allo scorso anno, complice la di cile congiuntura economica). Quest’anno il patrimonio più minimo per accedere alla classi ca era di 35

milioni di dollari. Sul primo gradino del podio della top 100 troviamo i coniugi Melanie Perkins, 35 anni e Cli Obrecht, 36 anni, co-fondatori di Canva, con un patrimonio stimato (a ottobre 2022) intorno a 13,7 miliardi di dollari. Ma i nomi più conosciuti compaiono se si guarda alla graduatoria focalizzata sul mondo dell’entertainment.

1) MIRANDA KERR

PROFESSIONE: TOP MODEL

ETÀ: 38 ANNI

PATRIMONIO STIMATO:

173 MILIONI DI DOLLARI

POSIZIONE NELLA CLASSIFICA GENERALE: 31

2) CHRIS HEMSWORTH

PROFESSIONE: ATTORE

ETÀ: 39 ANNI

PATRIMONIO STIMATO:

162 MILIONI DI DOLLARI

POSIZIONE NELLA CLASSIFICA GENERALE: 37

3) MARGOT ROBBIE

PROFESSIONE: ATTRICE

ETÀ: 32 ANNI

PATRIMONIO STIMATO:

102 MILIONI DI DOLLARI

POSIZIONE NELLA CLASSIFICA GENERALE: 56

4) JENNIFER HAWKINS

PROFESSIONE: MODELLA

ETÀ: 38 ANNI

PATRIMONIO STIMATO:

95 MILIONI DI DOLLARI

POSIZIONE NELLA CLASSIFICA GENERALE: 60

TOP LIFE
SARA MORTARINI
DI
90
PRIVATE
Miranda Kerr Margot Robbie

REESE WHITERSPOON VENDE CASA

Reese Witherspoon ha venduto una delle sue proprietà a Nashville, nel Tennessee, per 7,35 milioni di dollari. Lo scrive il sito web specializzato mansionglobal.com, precisando che l’operazione ha generato un pro tto di quasi 3,6 milioni di dollari per l’attrice. La casa, situata nel quartiere di Belle Meade, ha una super cie di 780 metri quadri ed è comparsa in un programma di Net ix – e Home Edit: l’arte di organizzare la casa. La proprietà, in stile coloniale, fu costruita nel 1937 ed è disposta su due piani. Vanta pavimenti in legno, diversi camini e porte alla francese per accedere all’esterno, dove si trovano una zona pranzo e una piscina. Whiterspoon e il marito, il talent manager Jim Toth, l’avevano comprata nel 2018 per 3,76 milioni di dollari e, successivamente, l’hanno completamente ristrutturata. Il pro tto multimilionario ottenuto dalla coppia è dovuto al recente boom del mercato immobiliare di lusso a Nashville, nonostante il rallentamento registrato su scala nazionale. Tanto che la città si è recentemente classi cata al primo posto in un indice del mercato immobiliare stilato dal Wall Street Journal e da Realtor.com.

TAYLOR SWIFT DA RECORD

Taylor Swift continua a macinare record: la popstar americana, 32 anni, è l’artista donna che ha trascorso più settimane al primo posto della classi ca americana Billboard – la terza in assoluto dopo i Beatles ed Elvis Presley - e ben dieci brani del suo ultimo album

“Midnights” si sono classi cati nella top ten della prestigiosa chart. Non solo.

Il video del brano Bad Blood, parte dello stesso album, è stato visualizzato 20 milioni di volte in un solo giorno. “Questo è davvero un buon album e lei è una delle star della musica più grandi al mondo”, ha detto Steve Knopper, direttore editoriale di Billboard.

“Quello che Taylor Swift ha realizzato in questa era, dove ci sono oltre 70.000 nuove tracce pubblicate ogni singolo giorno, è un enorme risultato”, ha sottolineato Larry Miller, professore di music business alla New York University’s Steinhardt School. Swift si è anche classi cata al 48esimo posto nella classi ca delle donne americane self made di Forbes, con un patrimonio stimato a giugno 2022 di 570 milioni di dollari.

REAL ESTATE PRIVATE 91 TOP LIFE
DISCO

FASHION

IRIS LAW, FIGLIA

DI JUDE LAW, È IL VOLTO

DEL NUOVO PROFUMO

DI VERSACE

La campagna Versace Dylan Purple ha scelto Iris Law. Dopo le sorelle Hadid, Dua Lipa, Hailey Bieber e Maluma, è quindi la glia dell’attore Jude Law a incarnare il massimo livello di seduzione negli scatti e nei video della maison, con la regia di Gordon Von Steiner. È il momento d’oro della modella che era sul red carpet di Cannes 2022, che lo scorso febbraio aveva calcato le passerelle della Milano Fashion Week e che era in prima la nelle maggiori s late parigine. Iris, glia di Jude Law e della stilista Sadie Frost, è l’ultima di una lunga lista di gli di celebrities ad appassionarsi al mondo della moda e del beauty. Le altre sono Lily-Rose Depp, glia di Vanessa Paradis, Kaia Gerber, glia di Cindy Crawford, Leni Klum, glia di Heidi Klum, Lisa Grace Moss Hack, glia di Kate Moss. Nata a Londra il 25 ottobre 2000, è la secondogenita nata dal matrimonio tra Jude Law e Sadie Frost.

Il fratello maggiore di Iris è Ra erty, modello famoso. Cresciuta a Primrose Hill a Londra, si è diplomata nel 2017 e nel 2020 ha iniziato a studiare design. Ha posato per la prima volta a soli due anni insieme a mamma e papà per un servizio fotogra co realizzato da Steven Klein per Vogue. Nel 2015 è di nuovo davanti all’obiettivo per Illustrated People. Ha posato come testimonial della collezione di pigiami

Violetta Fancies x You, nel febbraio 2022 è sulla copertina di Vogue Hong Kong. Passata sulle s late di Roberto Cavalli, Missoni e Andreadamo, è stata anche testimonial per Dior Beauty e il volto di brand come Marc Jacobs, Bulgari e JW Anderson.

DI FRANCESCA VERCESI PRIVATE 92 PRIVATE

MAKE UP ANNALISA PER LA COSMETICA DI YVES SAINT LAURENT

Con il suo nuovo singolo ‘Bellissima’ uscito lo scorso 2 settembre e perfetto manifesto della personalità forte e tenace che la contraddistingue, Annalisa è la nuova ‘local muse’ di Yves Saint Laurent Beauty. Sono tre i dettagli fondamentali del look, l’incarnato fresco e perfetto (ottenuto con il fondotinta mat luminoso All Hours Foundation a copertura completa e modulabile), il mascara Lash Clash, e etto volume aumentato del 200% e il nuovo rossetto Rouge Pur Couture e Bold, multitasking, che unisce a una texture confortevole e long lasting i bene ci di un trattamento skincare per donare idratazione e morbidezza alle labbra. Intanto il singolo “Bellissima” è in vetta alle classi che e il tour ‘Nuda 10 Club’ è stato un grande successo.

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STYLE

TAYLOR RUSSELL, LA NUOVA ITGIRL DELLE GRANDI MAISON

Quello che tocca il regista Luca Guadagnino si trasforma in oro. Dopo aver reso celebre Timothée Chalamet, ora è la volta di Taylor Russell, la protagonista del suo nuovo lm Bones and All, presentato alla Mostra del cinema di Venezia 2022. E già in molti si chiedono: che sia lei la nuova it-girl delle grandi maison? La notizia è che l’attrice è la protagonista della nuova campagna Loewe, di cui è ambassador globale. E che, oltre ad aprire la s lata donna primavera estate 2023, apparirà anche nella prossima campagna della pre-collezione. Il tour del lm ha permesso che Taylor Russell potesse mostrare anche la sua personalità. Così, oggi, la moda è pazza di lei ed è una delle attrici più lusingate dai grandi marchi. Da Balenciaga a Chanel, passando per Prada e Alexander McQueen, negli ultimi mesi l’attrice ha monopolizzato i red carpet e vestito le grandi rme. Tra i primi marchi a crederci c’è appunto Balenciaga, che l’attrice indossa ormai da un paio di anni. Ma galeotta fu la campagna Holiday 2021 di Prada dove Taylor ha debuttato accanto ad altri quattro nuovi talenti, segnando un’evoluzione nella storia delle campagne Prada studiate con attori hollywoodiani: Julia Garner (Ozark, e Assistant, Inventing Anna), Shira Haas (Unorthodox, Asia), Louis Partridge (Pistol, Enola Holmes). Meno di un anno dopo, il lancio del lm di Guadagnino. Dal BFI London Film Festival al recente Academy Museum Gala del 2022, l’attrice studia a nchè ogni suo look possa nire sui libri di moda. E così, tra un corsetto couture di Schiaparelli e un abito in pelle super sexy della collezione primavera/estate 2023 di Alexander McQueen nulla è lasciato al caso.

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PARTNERSHIP BUGATTI LANCIA UNA BOTTIGLIA DI CHAMPAGNE CONSERVATA IN UNA SCATOLA DELLE MERAVIGLIE

Bugatti e Champagne Carbon hanno una partnership di lunga data. L’ultima si chiama “La Bouteille Sur Mesure”. Ispirata alle opzioni di personalizzazione del servizio “Sur Mesure” di Bugatti, la nuova arrivata esibisce i più alti livelli di artigianato, design e tecnologia per creare non solo una bottiglia di champagne, ma un’opera d’arte.

“La Bouteille Sur Mesure” viene presentata meno di un anno dopo la creazione del pezzo unico “La Bouteille Noire”, una bottiglia di Champagne Carbon vintage da 15 litri racchiusa in una scatola scultorea ispirata alla Bugatti La Voiture Noire. Non meno di 150 ore sono state dedicate alla realizzazione del prodotto nito. In totale sono stati utilizzati 314 fogli singoli di bra di carbonio artigianale, un materiale non diverso da quello usato per le auto iper-sportive. Gli interni sono stati rivestiti in pelle marrone havana a grana ne, lo stesso materiale della Voiture Noire. La bottiglia su misura è protetta da un cofanetto a forma di Bugatti W16 Mistral, Divo, Bolide o Chiron. Gli acquirenti possono scegliere di riprodurre la propria auto in un modello in scala con questa scatola delle meraviglie. Nella bottiglia da 15 litri si può optare per la Cuvée EB.01, un’annata 2002 composta dal 90% di Chardonnay e dal 10% di Pinot Nero. Si può anche scegliere la Cuvée EB.02, un Blanc de Blancs Grand Cru del 2006 o la Cuvée EB.03, un Blanc de Blancs del 2013.

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Green fashion

La

moda è chiamata a svolgere un ruolo fondamentale nella transizione ecologica

Romagnoli (Progresso Consulting): “Occorre rivoluzionare il business model”

“Il futuro della moda, ma ancor prima quello del pianeta, dipende dalle competenze innovative dei suoi stakeholder: il nostro lavoro è di porci come ambasciatori dei progetti green di oggi per il domani, presentando alle imprese del settore le opportunità di nanziamento e aiutandole ad accedervi”.

Così sintetizza il proprio pensiero Massimo Romagnoli, ceo di Progresso Apm Consulting, che a anca le aziende a intercettare i fondi comunitari per la sostenibilità. Tra gli stakeholder che la Settimana Europea per la Riduzione dei Ri uti di novembre mirava a sensibilizzare c’erano anche gli operatori della moda. La Serr intende sfatare gli eco-miti e focalizzare tutte le energie del settore sulla primordiale determinazione dell’e ettiva sostenibilità di un prodotto, attraverso lo studio della sua applicazione secondo quattro parametri”, sottolinea Romagnoli.

Durabilità

Se l’oggetto originale è stato concepito per essere il più durevole possibile (si basti pensare al logo di Levi’s), l’utilizzo di un materiale

green, come il cotone riciclato per i jeans, gioca a suo sfavore.

Impatto sulla pelle Attualmente, l’8% delle malattie dermocutanee in età infantile è causata dal nostro tessile: le bre sintetiche, usate nei pigiamini, seppur biodegradabili, rappresentano un pericolo sanitario sul quale il caso Pfas nel 2013 avrebbe dovuto metterci in guardia.

Impatto ambientale Nella metodologia di calcolo dell’impatto ambientale di un materiale, basta cambiare un fattore in nitesimo per stravolgere completamente la classi ca: la quantità d’acqua necessaria alla produzione di un chilo di cotone indiano varia da 57 a 3000 litri tra una regione e l’altra.

Rigenaribilità

L’Unione europea ha lanciato una strategia che intende vietare al settore della moda l’utilizzo del Pet riciclato perché il trend, inizialmente virtuoso, ha trasformato i fashionisti in una sorta di ‘ladri di bottigliette’ che servono all’industria del Pet per realizzare l’economia circolare al suo interno.

“Se comprendiamo il meccanismo e le motivazioni della mente di gruppo, non è possibile controllare e irreggimentare le masse secondo la nostra volontà a loro insaputa?”, chiedeva Barneys, protagonista del libro Propaganda. “Se si tratta di manipolazione della coscienza collettiva, forse il vero colpevole è il fashion business model che spinge il brand a triplicare la produzione di un capo green particolarmente in voga”, sottolinea Romagnoli.

“Il potere catalizzatore della moda non si traduce più nel ridisegnare come l’abito viene fatto, ma nel ridisegnare il ruolo dell’abito nel XXI secolo e il sistema in cui l’abito viene concepito, consumato, usato, prodotto, rigenerato e rimesso sul sistema”.

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DI VITO ANDREOLA Sotto: Massimo Romagnoli.

Rotta sugli alternativi

Banca Generali ha assistito il fondo 8a+ Real Innovation nell’investimento in AdoreMe Ameli (responsabile della divisione): “Raccogliamo i frutti con una maxi-plusvalenza”

Banca Generali sta per raccogliere i primi frutti del grande lavoro nei private markets con la maxi plusvalenza dal fondo 8A+ Real Innovation di Andrea Pastorelli, che ha accompagnato il progetto sui private markets. Due anni fa la società guidata da Gian Maria Mossa, infatti, ha agito come advisor del fondo 8a+ Investimenti Sgr nell’investimento nel brand di lingerie AdoreMe. Quest’ultimo è stato da poco ceduto al colosso Victoria’s Secret, generando una maxi-plusvalenza. Ne abbiamo parlato con Maria Ameli, head of equity private investments della banca.

Si può già tracciare un bilancio dell’investimento?

Lo scorso novembre Victoria’s Secret ha annunciato la rma de nitiva dell’accordo per l’acquisto del 100% di AdoreMe. Per ovvi motivi non possiamo dare dettagli circa l’operazione che si prevede concludersi entro il primo quadrimestre 2023, ma siamo molto soddisfatti di aver selezionato in qualità di advisor tale opportunità di coinvestimento per

8a+ sia per i termini e condizioni del deal, compreso lo standing dell’acquirente, che per il timing della exit.

Il deal è la punta di diamante di diverse operazioni nei private markets tramite la sgr 8A+ e come BG due anni fa avete creato una piattaforma come Bg4 real per avvicinare i capitali privati all’economia reale. A due anni dall’iniziativa cosa è stato fatto? . Si tratta di un bilancio sicuramente positivo. In qualità di advisor dell’SGR 8a+, nostra partner del progetto BG4REAL, siamo riusciti a creare interessanti ed esclusive opportunità di investimento dirette ed indirette per la nostra clientela private contribuendo concretamente all’economia reale. Penso ad esempio a PMI fortemente innovative come Webidoo o Inxpect e a realtà come Datrix che si è di recente imposta come una delle più belle storie di Borsa in epoca post pandemica.

Il portafoglio equity del fondo si compone, oltre che di investimenti diretti in Italia, di una componente di fondo di fondi internazionali che ci ha aperto numerose opportunità

di coinvestimento che aiutano a creare nel nostro Paese circoli virtuosi a livello industriale: alcuni esempi? HeadSpace, Too Good to Go, Nexar…e poi ora appunto la piattaforma B2C di Adore Me.

Il sentiment sul mercato però non sembra più così positivo per gli investimenti meno liquidi, col rialzo dei tassi e il rischio recessione, cosa ne pensa? Il calo delle valutazioni indotto dal quadro macroeconomico globale ha portato molte aziende e investitori a mettere in stand-by le proprie decisioni, allungando le tempistiche dei processi di Ipo e assumendo un approccio più prudenziale rispetto al passato. Da un lato le società devono fare una ri essione più profonda, riprendere in mano i piani industriali e ripensare il proprio business: catene logistiche, distribuzione, strutture produttive, gestione delle Risorse Umane, mercati e segmenti di clientela di riferimento, sostenibilità, digitalizzazione dei processi. Dall’altro. gli investitori hanno la possibilità di accedere a

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nuove opportunità, che stanno bene ciando di valutazioni ridimensionate in primis sul mercato quotato e leggermente in ritardo sui private markets come evidenziato dalla resilienza delle operazioni di m&a, attestatesi ad un totale di € 56 bn in Italia. A trainare l’attività di M&A ci sono i Financial Services (33%), l’It & Infrastrutture (20%) e l’Energy (17%). Dalle turbolenze che hanno a itto i mercati globali nel corso del 2022 sono peraltro emersi con chiarezza i trend legati alla sostenibilità, che hanno attratto un crescente numero di investitori in quanto caratterizzati da una maggiore resilienza.

Quanto lo sboom del tech sta in uendo sul dietrofront dei grandi investitori internazionali verso queste asset-class?

Indubbiamente il tech e le start up hanno drenato per anni tanti investimenti e sicuramente nel

mondo quotato tale asset class è una di quelle che ha registrato un’importante correzione da un punto di vista valutativo. Nel mondo dei private markets riteniamo che tale trend debba però ancora completare

la sua ascesa. Serve prudenza ma le opportunità non mancano e con le giuste professionalità si può ampliare la ricchezza del portafoglio allargandone la decorrelazione dai rischi di volatilità.

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Maria Ameli
L’attività di m&a sta vivendo una fase di grande dinamismo a livello globale
A trainare l’attività sono i nancial services, l’It & infrastrutture e l’energy

Ecosistema dei private asset

ClubDeal Digital punta sulle nuove frontiere dell’It per innovare i servizi d’investimento Tutto racchiuso in un unico portale digitale che dà accesso a singoli deal quali cati DI

Gli ultimi dati dell’Associazione italiana private banking (Aipb) evidenziano che c’è ancora molta strada da fare per sviluppare il mercato dei private asset nel nostro paese. Anche se gli investimenti fuori dai mercati quotati sono presenti ormai in quasi tutte le o erte destinate alla clientela facoltosa, e negli ultimi anni sono cresciuti in maniera consistente, secondo l’ultima rilevazione di Aipb questa asset class (che per altro è semplicistico considerare come unitaria, dato che private equity, private debt, infrastrutture e real estate, per fare alcuni esempi, sono realtà molto diverse tra loro) vale solo lo 0,6%. È in questa cornice che si posiziona ClubDeal Digital, progetto esclusivo di ClubDeal Spa, che punta a o rire attraverso un’infrastruttura digitale soluzioni innovative dedicate ai club deal.

Bene ci scali

Una soluzione che guarda in particolare ai private banker, dato che oltre a o rire dei servizi con costi contenuti, risolve alcuni tra i problemi più frequentemente indicati dai clienti. ClubDeal Digital

mette a disposizione dei private banker gli strumenti per agevolare l’accesso ai propri clienti a singoli deal quali cati con la possibilità di co-investire con player del venture capital e investitori professionali con un ticket minimo di ingresso di 10mila euro e di godere del bene cio scale del 30% previsto per gli investimenti in Pmi o startup innovative.

Soluzione essibile “L’ecosistema digitale propone uno strumento essibile, e ciente, tecnologicamente all’avanguardia e compliant con le normative sulla sollecitazione al pubblico risparmio e garantisce la massima sicurezza e privacy, grazie all’impiego delle più moderne tecnologie e versatilità”, sottolinea il presidente della società Roberto Ferrari. ClubDeal Digital mette a disposizione, attraverso un’unica piattaforma, tutte le soluzioni digitali o erte da ClubDealOnline (piattaforma di private crowdfunding) e ClubDealFiduciaria per le attività duciarie e Pir alternativi fai da te”. Le caratteristiche distintive di questa

soluzione, aggiunge Ferrari, “la rendono un unicum del panorama italiano, come dimostra anche il successo di diversi accordi conclusi con realtà di primo piano come Iag (Italian Angels for Growth) e La4G (Luiss Alumni for Growth) e numerose altre società che hanno scelto ClubDeal Digital per le loro operazioni”.

Inoltre, per quanto riguarda invece investitori attivi nel private equity e venture capital, business angel, fondi, società che vogliono ottimizzare la cap table o le operazioni di investimento, questa soluzione sviluppa un’o erta personalizzata che va dalla intestazione duciaria delle quote, al round as a service per facilitare la raccolta di capitali, al syndicate investing, alla gestione delle call per i fondi di venture capital e private equity. Attualmente, conclude il presidente della società, “non ci sono in Italia operatori in grado di o rire contemporaneamente e in maniera integrata, la gamma di servizi o erti da ClubDeal Digital, dall’esperienza di investimento e monitoraggio delle quote totalmente digitale sino alla exit”.

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La nostra realtà costituisce un unicum nel panorama italiano, come dimostra anche il successo di diversi accordi conclusi con realtà di primo piano come Iag e La4G

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Roberto Ferrari

Arriva la selezione

Il calo delle criptovalute promette di favorire le iniziative con buoni fondamentali D’Aquilio (ceo di Anubi Digital): “Nuove opportunità per gli Hnwi”

Diego D’Aquilio, ceo & co-founder di Anubi Digital, operatore italiano di custodia degli asset digitali per la clientela Hnwi. Per l’esperto si apre così uno scenario di crescente interesse per la clientela del private banking verso le opportunità o erte dalla nanza decentralizzata (DeFi), soprattutto grazie all’opportunità di prezzi interessanti abbinata a questa rinnovata “pulizia” del mercato.

Partendo dall’attualità, quali sono le ultime novità?

Abbiamo lanciato Duo, che risponde a una precisa domanda, oggi per lo più disattesa, di soluzioni che consentano di far lavorare in modo trasparente, diversi cato e remunerativo i digital asset.

In cosa consiste?

“I cali che hanno colpito il settore delle criptovalute promettono di creare una selezione nel mercato, spazzando via un elevato numero di soggetti basati su modelli di business opachi e ra orzando invece chi opera sulla base di valori come trasparenza e sostenibilità economica”. È la convinzione di

Questo servizio combina due digital asset di qualità, ad esempio Bitcoin ed Ethereum. Agli exchange decentralizzati, infatti, occorrono sempre pool di liquidità costituite da due asset, poiché ogni transazione è sempre uno scambio tra due crypto diverse: operando su blockchain, infatti, essi non possono accettare valuta at.

Come funziona?

Il cliente può scegliere in autonomia tra diversi Duo, sempre composti da prime assets del mondo cripto e ad alta liquidità. DUO può essere acquistato in Euro o con una propria criptovaluta in custodia su Anubi Digital, che si occupa dell’intero processo tecnico di conversione e deposito nelle liquidity pool di Uniswap, così come della raccolta mensile delle fee prodotte, a tutto vantaggio di semplicità e facilità d’uso per il cliente.

Perché un cliente private dovrebbe preferire Duo o l’acquisto diretto delle cripto che lo compongono? Rispondo con un’altra domanda: nella nanza classica conviene comprare un Etf oppure direttamente i titoli sottostanti? La risposta è “dipende”. Quindi se vogliamo fare trading attivo, meglio acquistare i singoli asset – per comprare e vendere con frequenza cercando di trarre pro tto sui movimenti di prezzo a breve. Se invece l’obiettivo è l’accumulo nel lungo termine di criptovalute, DUO è notevole sia per la possibilità di remunerazione che o re che per il suo approccio diversi cato.

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DI VITO ANDREOLA Diego D’Aquilio

Contratti su misura

La ricerca e delizzazione dei private banker impattano sull’inquadramento in azienda Favalli (Tri rò & Partners): “Incentivazioni per mantenere i professionisti migliori”

scenari geopolitici internazionali, che sta avendo ri essi destabilizzanti sull’economia e sulle prospettive di crescita. Da qui la riduzione degli organici e delle liali.

Come cambiano le professioni del settore?

Con Giacinto Favalli, socio fondatore dello studio legale Tri rò & Partners, abbiamo fatto il punto sulle principali questioni giuslavoristiche in campo nanziario.

In che modo i progetti di e cientamento dei gruppi bancari stanno impattando sull’occupazione?

Il settore bancario si trova ad a rontare una duplice s da: l’innovazione tecnologica, che sta trasformando radicalmente il modo di lavorare; il drammatico e imprevedibile mutamento degli

C’è un focus crescente sulle gestioni patrimoniali personalizzate e automazione nei servizi nanziari. Si assiste, pertanto, al declino delle professionalità più tradizionali come gli operatori di sportello e amministrativi e una forte richiesta di gure legate alle politiche commerciali, come i consulenti nanziari, e ai servizi It, come lo chief operating o cer.

Relativamente al private banking, quali sono le problematiche giuslavoristiche più frequenti? Chi opera nel settore ha soprattutto l’esigenza di attrarre nuovi professionisti e, al contempo, di mantenere salde le proprie reti commerciali. A tale scopo, i contratti di lavoro sono diventati sempre più articolati e possibilmente su misura, andando a recepire i diversi strumenti che l’ordinamento giuslavoristico

mette a disposizione dei datori di lavoro. Si va dai piani di retention e incentivazione, per stabilizzare i rapporti di lavoro e trattenere i talenti, ai patti di non concorrenza e prolungamento del preavviso, per tutelare e salvaguardare il patrimonio di conoscenze e contatti aziendali. Negli ultimi anni, inoltre, è incrementato il contenzioso legato alla violazione dei patti di non concorrenza e alla concorrenza sleale.

Il vostro studio è tra quelli di riferimento nel diritto del lavoro. Su quali servizi e competenze puntate in particolare?

Abbiamo un dipartimento dedicato al settore nanziario, dato che richiede la conoscenza approfondita non solo delle norme giuslavoristiche, ma anche delle disposizioni regolamentari di Banca d’Italia, Consob e Bce. Occorre, inoltre, una visione d’insieme delle peculiari dinamiche che stanno alla base della domanda ed o erta di lavoro e della gestione dei contratti. Abbiamo maturato un know-how speci co, assistendo primari gruppi bancari, private bank, sgr e fondi di investimento.

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Giacinto Favalli

The Best Times Ever?

Humanity is facing big threats, from nancial/economic risks to natural events

e one big force that provides reasons for optimism is man’s capacity to adapt

ere are four big threats that should create worry and the one big force that should create optimism. e four big threats are the nancial/economic threat, the internal con ict threat, the external con ict threat, and the acts of nature threats (drought,

oods, pandemics, etc.) and the one big force that provides reasons for optimism is man’s capacity to adapt and invent ways of improving things. While these threats exist, the world is in the best position in history judging by most measures of well-being such as

life-expectancy, real incomes, and real wealth, so if we handle these big worries well, things should be better than ever.

Of course, averages hide the di erences which are enormous, but the capacity to deal with these extreme di erences exists, so the

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potential to have the best times ever exists if we can deal with the four big threats well.

Some tips

We need to:

1) Get our nances in order through a mix of a) being more productive by investing in those things that make us more productive and bene t most people (such as education), and b) engineering a “beautiful deleveraging” that spreads out and reduces the real debt liabilities and assets relative to real incomes. (If you want an explanation of how to engineer a beautiful deleveraging, see my book Principles for Navigating Big Debt Crises).

2) Develop a strong and smart political middle that represents the majority of people and can defeat the extreme populist minority so that we can work and live well together. Because the policies that the majority of people want are both most acceptable and more sensible than the policies that the extremists are ghting for, it should not be all that di cult to put together a platform that represents what the majority in the middle wants. How would such bipartisanship work? For elections it can occur in a variety of ways that I won’t digress into explaining here and now. As for governing, it can occur in a number of ways if leaders want it, such as the next president choosing to have a bipartisan Cabinet of smart people and to initiate a bipartisan

“Manhattan Project” type initiative to make economic reforms that would both signi cantly improve productivity and bene t the majority of people.

Building peace

Also, we need to:

3) Have rival countries develop agreements and protocols that would minimize the chances of military wars. is could involve having each leader delegate teams to look at the existential threats posed by other nations and negotiate paths for minimizing the risk of ghting over them. If parties could work on minimizing the existential risks of the other parties, that would go a long way to avoiding wars.

4) As for acts of nature, I will defer to others more knowledgeable than I am to suggest ways to cost-

e ectively deal with them.

5) As for man’s ability to adapt and invent, I think that is naturally happening in the greatest way ever. at’s because of the development of technologies that help people think about how to make such improvements and because of the development of venture capital markets to nance entrepreneurs with good ideas in numbers and amounts that are unprecedented. While we might think that the odds of doing these things are improbable, they are certainly possible and could even become probable if most people demanded that their leaders and political parties move in directions like these.

*Pro lo LinkedIn

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Ray Dalio

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