6 minute read

Cure per tutti come col Covid colloquio con Hans Kluge di Simone Baglivo

Next Article
Noi e voi

Noi e voi

CURE PER TUTTI COME COL COVID

COLLOQUIO CON HANS K LUGE DI SIMONE BAGLIVO

Advertisement

essuna istituzione è perfetta, neanche la nostra. Il coro-N nav irus ha ev idenziato i fallimenti dell ’attuale sistema tra ritardi nelle segnalazioni, mancanza di responsabilità e debole cooperazione. Dobbiamo riformare il Regolamento sanitario internazionale per renderlo più collaborativo. Sapete quando è stato agg iornato l ’u ltima volta? Nel 2005…». Inizia all ’ insegna della franchezza il colloquio con Hans K luge, direttore dell ’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) per l ’Europa. La sua nomina è arrivata 39 g iorni prima che scoppiasse una pandemia g lobale. Il medico belga, 54 anni, un passato nei Médecins sans frontières, dal 1° febbraio 2020 è responsabile della salute pubblica di un miliardo di cittadini sparsi in 53 Paesi (Russia inclusa) dall ’Atlantico al Pacifico e coordina mig liaia di dipendenti grazie a un budget biennale da 700 milioni di dollari. K luge parla a L’Espresso dopo aver g uidato una lunga missione umanitaria in Ucraina. È appena rientrato nel suo quartier generale di Copenhagen. Si trova a metà del suo manda-

Cure a un paziente Covid-19 al PitieSalpetriere di Parigi

to e precisa subito di «non voler andare da nessuna parte prima di aver mantenuto le mie promesse». Il suo mantra, ripetuto più volte, è «non lasciare nessuno indietro». La sua v isione? «Tutte le persone devono avere accesso ai ser v izi sanitari di cui hanno bisogno, quando ne hanno bisogno e dove ne hanno bisogno. Senza difficoltà finanziarie. I Paesi che progrediscono verso l ’assistenza sanitaria universale mig liorano anche l ’accesso alla scuola e al lavoro, riducono la povertà, promuovono l ’ inclusione e la g iustizia. Quando ci uniamo per una salute mig liore per tutti, otteniamo quindi prosperità economica e coesione sociale». Non a caso «United action for better health» è lo slogan della sua strateg ia. Il direttore reg ionale ammette che l ’Europa «non era assolutamente preparata» a una pandemia, ma difende il suo operato: «Siamo stati Simone realisti e proattiv i fin dall ’ inizio. AbbiaBaglivo mo preso decisioni su lla base delle ev iGiornalista denze disponibili, cercando di ev itare che si verificassero scenari pegg iori». R icorda che durante il picco dei contag i chiamava continuamente tutti i capi di Stato «per capire cosa li tenesse sveg li la notte». Ha lavorato a stretto contatto con l ’ex ministro della Salute Roberto Speranza («ho apprezzato molto la sua leadership»), dal momento che «l ’Italia non era solo in prima linea ma anche su l primo fronte della pandemia e la sua esperienza ha aiutato successivamente g li altri Paesi». Ad ogg i, però, tra strutture degradate e v isite impossibili, il diritto alla salute non è scontato in Italia. Oltre la metà dei medici ha più di 55 anni e ogni anno ci sono solo 18 laureati in medicina ogni 100.000 abitanti. «È una bomba a orologeria che deve essere disinnescata», afferma K luge. Un consig lio a Orazio Schillaci, neoministro della Salute del governo Meloni? «Si confronti con g li elettori per capire quali sono le sfide più urgenti, ascolti g li esperti per trovare soluzioni e mantenga la fiducia dei cittadini». Per il rappresentante dell ’Oms, investire nel personale sanitario significa investire in un f uturo più sano per tut-

ti noi. Mig liorare la sanità è il modo mig liore per mostrare ai medici e ag li infermieri il nostro apprezzamento. «Gli operatori sanitari sono i nostri soldati, non dimentichiamo i loro sacrifici. Il Cov id-19 ha lasciato un segno profondo: 9 su 10 vorrebbero lasciare g li ospedali». Si scag lia poi contro le teorie «false» deg li «antiscientifici» no va x, ricordando lo studio cong iunto Oms-Ecdc del 2021, secondo il quale i vaccini anticov id in Europa hanno salvato mezzo milione di v ite («una verità inconf utabile»). R ivendica di aver chiesto a Mario Monti di g uidare la Commissione paneuropea per la Salute e lo Sv iluppo per ripensare le priorità politiche alla luce delle pandemie. «Non possiamo prevedere il f uturo, ma possiamo rafforzare i nostri meccanismi di preparazione e coordinamento. L’ indiv idualismo va ev itato perché si ritorce contro noi stessi». K luge spiega che «la pandemia di Cov id non è finita», ma

precisa che il suo ufficio si sta occupando anche di altro, come ad esempio delle malattie animali, dei v irus respiratori stagionali e dell ’epidemia di mpox (vaiolo delle scimmie, ndr). Svela che la sor veg lianza speciale dell ’Oms utilizza un sistema di allerta precoce per rilevare qualsiasi rischio tramite attente indag ini epidemiolog iche. La chiave di successo per la sicurezza sanitaria g lobale, secondo il responsabile europeo, v iagg ia su un doppio binario e richiede investimenti nel personale sanitario e nella salute mentale. «Da una parte dobbiamo essere pronti in caso di emergenze come le pandemie, dall ’altra dobbiamo rafforzare i nostri sistemi sanitari per frontegg iare crisi altrettanto letali come le malattie non trasmissibili (cancro e disturbi cardiaci). Questo approccio dov rebbe essere adottato anche dall ’Italia». Inoltre, è fondamentale rimuovere g li ostacoli a uno stile di v ita sano e ridurre ictus e infarti combattendo l ’ ipertensione e il consumo di tabacco e alcool («è allarmante che g li europei ne siano i principali consumatori nel mondo»). A ffrontare la carenza di operatori sanitari, aumentare l ’uso di strumenti dig itali nell ’assistenza sanitaria, rendere i sistemi sanitari più sostenibili, condiv idere informazioni e ridurre le disug uag lianze sono solo alcune delle sfide f uture, racconta K luge. Tra le sue priorità c’è anche l ’emergenza climatica, considerando che il nostro continente è quello che si sta riscaldando più rapidamente. «Le temperature in Europa si sono innalzate tra il 1961 e il 2021 a un tasso medio di circa 0,5 °C ogni decennio. Neg li u ltimi 50 anni il clima estremo ha causato la morte di oltre 148.000 persone nella nostra regione. Nel 2022, l ’Europa ha v issuto l ’estate più calda mai reg istrata e i devastanti incendi hanno provocato le più alte emissioni di carbonio dal 2007». Ciò nonostante, ripone le sue speranze nel summit ministeriale che si svolgerà a lug lio in Ungheria. «Auspico che i leader siano in grado di stimolare INVESTIRE IN SANITÀ, GARANTIRE STANDARD ELEVATI DI ASSISTENZA PUBBLICA. DALLA LEZIONE DELLA PANDEMIA, IL BILANCIO DI HANS KLUGE, DIRETTORE EUROPEO DELL’OMS azioni concrete. È necessario collaborare per aff rontare le minacce ambientali più urgenti per la salute e fornire una tabella di marcia per la transizione verso un’energia rinnovabile». Dopo 23 anni trascorsi al ser v izio delle Nazioni Unite, K luge è consapevole di dover continuare a dedicare tutto se stesso al suo lavoro. Confessa che la sua ispirazione quotidiana sono le sue due fig lie: «Vog lio lasciar loro un mondo più sano».

This article is from: