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DIFFICILI: M97 E M108

Un Gufo Celeste E Una Tavola Da Surf Nella Grande Orsa

Gli esami non niscono mai, recita il titolo di una brillante commedia di Eduardo De Filippo; anche un osservatore visuale del cielo ha sempre da imparare. Si tende, erroneamente, a ritenere “facile” un oggetto soltanto perché appartiene al catalogo di Messier, ma le cose non stanno sempre così.

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Dobbiamo spingere i nostri telescopi n dove possono arrivare, “loro” e noi, in una sinergia uomo/strumento tale da rubare l’ultimo dettaglio consentito, in base alle condizioni di cielo, alla luminosità dell’oggetto e al “fattore contrasto”, cioè al rapporto segnale/rumore. Preparando una uscita notturna a “caccia di stelle”, dovremmo avere bene in mente che cosa vogliamo osservare e gli obiettivi che intendiamo raggiungere: questo mese l’Orsa Maggiore ci invita a contemplare alcuni dei suoi gioielli più interessanti, anche se questa costellazione è così ricca che ne dovremo riparlare a più riprese.

UN ELUSIVO GUFO CELESTE

Dirigendo i nostri strumenti 2,17° a sud/est di Merak (Gamma Ursae Majoris), una stella bianca di mag. +2,3, potremo localizzare una delle più belle nebulose planetarie di tutto il cielo: M97, la cosiddetta “Nebulosa Gufo”, così chiamata per via di due cavità (gli occhi del gufo) ben evidenti in fotogra a ma ambigui in visuale.

Fu scoperta nel 1781 con un rifrattore da 7,5 cm da Pierre Méchain, che la descrisse come una “nebulosa vista con di coltà, specialmente quando si illuminano i li di un micrometro; la sua luce è debole ed è priva di stelle”.

In e etti, è uno degli oggetti con magnitudine visuale più elevata presenti nel catalogo di Messier. Il nome “Gufo” lo si deve a Lord Rosse, mentre fu l’ammiraglio Smyth a classi carla come nebulosa planetaria nel 1844. Con la magnitudine +9,2 e le dimensioni angolari 3,4’x3,3’, è alla portata anche di strumenti dal diametro modesto. Stranamente trascurata dagli osservatori visuali, forse per la sua fama di oggetto elusivo, val la pena osservarla con tutti i diametri. Telescopi da 100 mm mostrano una nebulosa debole ma apprezzabile, spettrale e quasi trasparente, senza stelle (una visione non molto di erente da quella riportata da Méchain). L’uso di un ltro interferenziale (OIII o Uhc) risulta assai indicato, specie nelle piccole aperture, in quanto ne accresce il contrasto.

La visione delle due cavità è oggetto di controversie; diametri da almeno 200/250 mm possono riuscire nell’intento – a condizione che il cielo sia molto trasparente e il seeing ottimo – e l’uso del ltro potrà in questo caso essere d’aiuto. Osservando con un telescopio SC da 245 mm, chi scrive è riuscito soltanto a intravederle, mentre con un superbo rifrattore apocromatico da 155 mm di diametro a 84x si vede non uniformemente illuminata di color verdognolo; le cavità si percepiscono (a 122x) meglio che nel catadiottrico.

Nonostante la minore apertura lo strumento più piccolo “vince” per il suo maggior contrasto. La visione di questo particolare richiede una certa “soglia di visibilità” per la quale con una data apertura si rende perfettamente visibile, mentre con un’apertura di poco minore è al più percettibile. Si possono confrontare le osservazioni fatte con due strumenti dal buon diametro; a 113x è molto brillante di colore verdognolo, si distinguono a malapena le due cavità da cui prende il nome (SC da 356 mm in alta montagna). A 133x ha un colore verde e i due occhi sono perfettamente visibili, si notano alcune disuniformità nella luminosità del disco, che la fanno sembrare sdoppiata verso l’esterno (Dobson da 508 mm in alta montagna). La stella centrale (mag. +16) è decisamente di cile da cogliere visualmente.

Una Tavola Da Surf A 46 Milioni Di Anni Luce

In prossimità della Nebulosa Gufo, 48’ a sud/est, si trova la galassia M108 (conosciuta come Surfboard Galaxy, ovvero “Galassia Tavola da surf”). Sono due oggetti tanto vicini da poter essere osservati entrambi nel medesimo campo oculare. Con uno strumento dall’apertura generosa e un oculare a grande campo, è possibile ammirare la struttura di entrambi anche a bassi ingrandimenti. Sembra di osservare una foto a grande campo e si vedono entrambi gli oggetti perfettamente strutturati (508 mm in alta montagna a 66x).

Questa bella galassia è stata scoperta da Méchain, tre giorni dopo aver individuato M97 (e subito dopo avrebbe scoperto anche

M109). M108 si vede allungata nel senso NE–SW e non presenta rigon amenti nucleari. La possibilità di vederla con binocoli anche dal buon diametro è controversa: chi scrive è riuscito a osservarla sia con un 20x80 sia con un 20x100, dove si mostrava abbastanza agevolmente, come una macchietta nebulosa priva di dettagli. C’è chi è riuscito a staccarla dal fondo cielo anche con un 10x50; c’è tra i lettori qualcuno che ha compiuto tale impresa?

Con aperture da 150/200 mm diviene un oggetto “facile”: possiamo vedere una forma abbastanza pulita e, con la visione distolta (a ingrandimenti sostenuti), comincia a mostrare qualche caduta di luce lungo il suo asse maggiore (ri ettore Newton da 200 mm). Ri ettori da 250 mm cominciano a rivelare segni di struttura: a 84/122x è brillante, si vede una stellina di mag. +14,7 a sud del nucleo e un’altra di mag. +14,3 a NW (visione distolta a 122x). Si vede una linea oscura sottile tagliuzzarla nel suo lato maggiore, particolare non facile (rifrattore apocromatico da 155 mm in alta montagna).

Con diametri da 300/350 mm questa galassia comincia a mostrare diversi chiaroscuri; man mano che cresce l’apertura è possibile “rubare” qualche minuzia in più alla galassia: a 133/200x, nella regione centrale si osserva una debole stellina, somiglia a M82 sbiadita. Con la visione distolta si osservano alcune nebulosità oscure tagliare la galassia, specialmente nella sua parte nord, segnandola in prossimità della stellina di cui sopra. Le nebulosità oscure sono frastagliate (visione distolta) e interessano l’intera galassia (508 mm in alta montagna). L’uso di ingrandimenti medio-alti, anche nell’osservazione di oggetti del cielo profondo, è necessario per osservare dettagli strutturali, compatibili con la qualità del cielo e dello

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