Bluerating Aprile 2023

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IL TALENTO E I RISPARMI

Luigi Conte, presidente di Anasf, racconta quanto fatto dalla sua associazione per rendere la consulenza finanziaria attrattiva per i giovani e propone un patto tra famiglie, imprese, organizzazioni e istituzioni

LA BATTAGLIA DELLE RETROCESSIONI

L’opinione di cinque top manager contro la normativa Ue sulle fee incassate dai financial advisor

RIBASSI IN BORSA MULTIPLI ALLETTANTI

I titoli delle banche-reti hanno perso terreno a Piazza Affari Ma i fondamentali sono solidi

FENOMENO INFLUENCER

Viaggio sui social a caccia di consigli sugli investimenti tra bravi educatori e cialtroni

APRILE 2023 - Numero 4 - Anno XIII - 5,00 euro Mensile - Prima immissione 12/04/2023 - Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1 comma 1, LO/MI
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Retrocessioni, finiamola coi talebani

Quando questo giornale sarà in edicola, la Commissione europea dovrebbe essere vicina a una decisione sul tema delle commissioni di retrocessione, la cui eventuale abolizione sul modello britannico ha tenuto banco nelle discussioni dell’intera industria nazionale della consulenza finanziaria. Anche perché, secondo Mediobanca Securities, l’abolizione porterebbe ad una contrazione dei margini lordi delle banche-reti in media di 51 punti base e una conseguente riduzione media della remunerazione dei consulenti finanziari del 25%. I due modelli (commission only e fee only), nonostante i talebani di una parte e dell’altra, hanno entrambi pregi e difetti e che essi si attagliano più o meno bene ai diversi paesi anche in funzione delle loro caratteristiche di base come ricchezza media pro-capite, numero di clienti private vs clienti lower affluent e mass, disponibilità dei clienti a pagare per servizi di consulenza.

Tuttavia, a bene vedere, ci sono due elementi importanti da considerare. Se dovesse passare il modello fee only, senza avere ben ponderato le potenziali implicazioni sulla struttura industriale del settore, allora potremmo assistere a cambiamenti importanti nel senso di una maggiore chiusura delle architetture di offerta: le banche reti di consulenti potrebbero diventare tutte delle sgr; i gruppi bancari rafforzerebbero molto le loro sgr e chi non le ha nel gruppo ne ricostituirebbe mentre non è da escludere

che le reti private e affluent delle banche commerciali siano poi posizionate sotto tali sgr. D’altra parte, anche nel caso di conferma del modello commission only, è da escludere che esso possa essere mantenuto nell’articolazione attuale, quindi vi è da attendersi impatti sui capisaldi del modello: profilatura della clientela; valutazione di adeguatezza delle proposte d’investimento; trasparenza dei costi sostenuti dal cliente.

Il punto di atterraggio potrebbe essere rappresentato dall’offerta da parte di ogni banca dei due modelli in alternativa (fee only e commission only) con possibilità per il cliente di scegliere il modello a lui più congeniale. Il problema è che in Italia l’ultimo rapporto Consob sulle scelte di investimento delle famiglie italiane ricorda che più della metà degli investitori, il 57%, dichiara di non essere disposto a pagare la consulenza. Salvo poi pagarla comunque all’interno della commissione che versa quando investe in prodotti finanziari. E quindi è il gatto che si morde la coda. La concorrenza, peraltro, oggi non si fa sul prezzo, ma solo sul servizio. E per aumentare la concorrenza sarebbero auspicabili modelli di consulenza leggera, che si accompagnino anche ai robo-for-advisor, strutturando servizi per fasce: una base, fatta anche con il supporto dei robot; una intermedia; e una premium, con contratti più costosi ma pieni di contenuti.

@andreagiacobin1 | andreagiacobino.wordpress.com

IDEE&PROTAGONISTI | 3
La concorrenza si fa solo sul ser vizio
BLUERATING n aprile 2023
di
In tutta Europa si discute se imporre ai consulenti finanziari il modello fee only o preservare quello del commission only Entrambi hanno però i loro pregi e difetti a seconda della specificità di ogni paese

Ribassi in Borsa, solidi fondamentali I multipli delle banche-reti quotate

22

Il dibattito sulle retrocessioni L’opinione di cinque top manager

70

Cavallino rampante e capote La Ferrari Roma diventa Spider

8

Patrimonio miliardario per la holding dei Doris Numeri d’oro anche nella cassaforte di Lina

State attenti a quei consigli sui social Inchiesta sugli influencer finanziari 10

30

L’Etf non è più una Cenerentola La crescita dei fondi passivi

Il profitto ha messo le Ali Più utili per la finanziaria dei Berti

4 | SOMMARIO
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BLUERATING n aprile 2023
16
2012201320142015201620172018201920202021 2022 10,6%15,8%4,4%4,7%-0,8%5,1%1,9%-0,9%-15,1%10,1% 15,1%

64

Professionisti e allievi

Far

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anno XIII - numero 4 - aprile 2023 mensile registrato presso il Tribunale di Milano n. 3 del 4 gennaio 2011

Editore BFC Media Spa

Via Melchiorre Gioia, 55 - 20124 Milano Tel. (+39) 02.30.32.11.1 Fax (+39) 02.30.32.11.80 info@bfcmedia.com - www.bfcmedia.com

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Opinioni

Gaetano Megale, John Ploeg, Maria Grazia Rinaldi, Nicola Ronchetti, Giuseppe Santorsola, Matteo Sportelli, Fabrizio Tedeschi

Hanno collaborato Andrea Barzaghi, Edoardo Blosi, Sara Mortarini, Daniel Settembre, Francesca Vercesi

Graphic design Paolo Di Stefano distefano@bfcmedia.com

Fotografie di Luigi Conte by Laila Pozzo in copertina e nell’intervista alle pagine 12-14

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6 | SOMMARIO BLUERATING n aprile 2023
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Un Magritte al polso Swatch celebra i grandi artisti del passato, da Botticelli in avanti La “casalinga disperata” cambia dimora Eva Longoria vende la villa a Los Angeles di Aristotele tesoro dei precetti di un filosofo
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Gli under 30 europei di maggior talento Simona Tabasco ai primi posti in Italia

Un tesoro in famiglia

Patrimonio netto e attivi miliardari per Finprog, la finanziaria dei Doris

Finprog, la finanziaria della famiglia Doris, ha un tesoro che secondo l’ultimo bilancio chiuso allo scorso giugno vale oltre 1,2 miliardi di patrimonio netto e 1,3 miliardi di attivo. Di questo la parte rilevante è la quota in Banca Mediolanum: la partecipazione nell’istituto guidato da Massimo Doris (nella foto con la sorella Annalisa) è rimasta in carico complessivamente a circa 888 milioni per un valore di 4,5 euro per ogni titolo. Il bilancio chiuso allo scorso giugno e della durata di 13 mesi perché quello precedente era stato archiviato a maggio del 2021, ha visto l’utile balzare da 1,9 a 125,2 milioni, quasi tutto determinato dai 199 milioni di cedola incassata

dalla partecipazione nell’istituto di Basiglio. E tuttavia Finprog ha dovuto compiere svalutazioni che, assenti nel precedente esercizio, sono state pari a 75,7 milioni. Va ricordato che nel portafoglio della cassaforte c’è anche lo 0,5% di Mediobanca (ma la quota è stata ritoccata all’insù come ha detto recentemente lo stesso Doris) al quale va sommato il 3,28% detenuto dal gruppo Mediolanum.

Soci degli Andretta

Ma accanto alle quotate compaiono altri asset, alcuni datate e altri più recenti. Tra i primi il più importante è il 50% della Torviscosa, grande azienda agricola del Veneto la cui altra metà è della famiglia Andretta che nel 1993 la comprò dai Ferruzzi che a loro volto l’avevano rilevato tramite Montedison dalla Snia Viscosa. Le ultime diversificazioni dei Doris si sono indirizzate al private equity per circa 175 milioni. @andreagiacobin1

Numeri d’oro nella cassaforte di Lina

Numeri d’oro per T-Invest, la cassaforte di Lina Tombolato (nella foto), vedova di Ennio Doris. La società detiene come asset principale il 6,8% di Banca Mediolanum, fondata dal defunto marito della Tombolato che possiede direttamente un altro 3,1% dell’istituto. L’esercizio chiuso allo scorso giugno ha visto registrare un utile di 33,6 milioni di euro, significativamente migliore di quello di 1,1 milioni del bilancio precedente, grazie soprattutto al ritrovato dividendo proveniente dalla partecipazione nella banca quotata. L’assemblea dei soci ha deciso di accantonare a riserva tutto il profitto e in tal modo il patrimonio netto è balzato da 84,4 a 118 milioni.

8 | INSIDER / 1
BLUERATING n aprile 2023
Oltre alla quota in Banca Mediolanum, tra gli asset in carico c’è anche il 50% di una grande azienda agricola veneta

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Utile con le Ali

Profitti in forte aumento per la holding dei Berti

Risultati in forte crescita, ma per ora niente dividendi per Ali Holding, di cui è amministratore unico Filippo Berti (nella foto), la cassaforte con cui la famiglia Berti controlla Ali Group, azienda leader delle cucine industriali con 14mila addetti.

Tutto a riserva

Recentemente si è riunita l’assemblea dei soci dov’era presente il 53,5% del capitale detenuto per conto dei Berti dalla lussemburghese Kenross Lux Two per approvare il bilancio ordinario chiuso allo scorso agosto con un utile di quasi 150 milioni di euro rispetto a quello di 80 milioni del precedente esercizio. L’intero profitto, frutto dell’accresciuta cedola proveniente da Ali Group, è stato mandato a riserva e in tal modo il patrimonio netto è arrivato a sfiorare i 715 milioni anche se c’è da osservare che la distribuzione di una cedola non è esclusa nel corso

di quest’anno visto che il 26 novembre scorso i Berti si remunerarono con un dividendo di 93 milioni. Il consolidato, spinto dall’acquisizione dell’americana

Welbilt, ha visto ricavi saliti da 2,1 a 2,8 miliardi, un’ebitda in progresso da 409,1 a 511 milioni e l’utile passato da 196,2 a 264,8 milioni.

Arredamenti in rosso

Strada ancora in salita per Italian Creation Group, holding dell’arredamento made in Italy fondata da Giovanni Perissinotto (nella foto), che possiede i marchi Driade, Fontana Arte, Valcucine e Toscoquattro. Il bilancio consolidato 2021, infatti, si è chiuso in perdita per oltre 3,6 milioni di euro dopo il passivo di 5,1 milioni dell’esercizio precedente e quello ordinario è stato anch’esso segnato da un rosso di 626mila euro. I ricavi anno su anno, dopo il 2020 della pandemia, sono aumentati da 36,4 a 46,1 milioni.

letto su Forbes

di Matteo Sportelli

PAPERONI DEL FOOD

Sono 202 e hanno patrimoni dal valore complessivo di 921,7 miliardi di dollari. Parliamo dei miliardari del food & beverage secondo la classifica in tempo reale dei miliardari di Forbes. Il più ricco del settore è Zhong Shanshan, l’imprenditore cinese che ha abbandonato la scuola alle elementari e ha fatto l’operaio e il giornalista prima di diventare il re dell’acqua minerale con un patrimonio di 67,7 miliardi di dollari. Quasi il doppio di quello di Jacqueline e John Mars, i fratelli che hanno ereditato l’impero delle merendine. Tra gli italiani in classifica al quarto posto c’è Giovanni Ferrero, l’uomo più ricco d’Italia che, con i suoi 35 miliardi di dollari, è anche il primo europeo in classifica. Con lui ci sono altri sei italiani. Luca Garavoglia, presidente del gruppo Campari, di cui possiede il 27%, ha un patrimonio di 4,2 miliardi di dollari. Lo seguono, con 4 miliardi, i fratelli Augusto e Giorgio Perfetti del gigante delle caramelle e dei chewing gum Perfetti Van Melle, proprietario di marchi come Chupa Chups, Mentos, Golia e Goleador. La prima donna italiana è Alessandra Garavoglia, sorella di Luca, che possiede il 24% di Campari e ha un patrimonio di 3,5 miliardi di dollari. Poi c’è Maria Franca Fissolo, madre di Giovanni Ferrero, con 2 miliardi. Forbes considera nella categoria food & beverage anche Giuliana Caprotti, vedova del fondatore di Esselunga, Bernardo, e sua figlia Marina. Entrambe hanno un patrimonio di 1,5 miliardi di dollari.

sportelli@bfcmedia.com

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La fabbrica dei talenti

Conte (Anasf): “Così valorizziamo tra i giovani la professione del consulente”

A Luigi Conte, classe 1969, presidente di Anasf, non sono certo sfuggiti i numeri record della decima edizione di ConsulenTia, la più importante manifestazione in Italia dedicata alla consulenza finanziaria, che proprio Anasf organizza sin dal 2014. Tra il 14 e il 16 marzo scorsi, oltre 3mila persone hanno affollato i padiglioni dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, tradizionale location di ConsulenTia dove, tra i tanti temi trattati nelle conferenze e nelle tavole rotonde, uno spazio rilevante è stato dedicato alla valorizzazione del talento. Stiamo parlando ovviamente del talento professionale, che per un consulente finanziario è una marcia in più per avere una carriera brillante.

Presidente Conte, cosa vuol dire nel concreto valorizzare il talento nel mondo della consulenza finanziaria?

Innanzitutto significa far crescere tra i giovani l’interesse per questa professione, che per sua natura è molto dinamica. Per raggiungere questo obiettivo è necessario affiancare i giovani sin dall’infanzia, durante tutto il percorso scolastico, favorendo una formazione che non includa soltanto competenze tecniche, ma integri ad esse elementi riconducibili al contesto socioantropologico.

Siete soddisfatti delle iniziative intraprese negli ultimi anni per il ricambio generazionale?

Indubbiamente siamo soddisfatti di aver intrapreso un percorso virtuoso e fortemente orientato al futuro.

Su questo fronte la nostra associazione si è impegnata in maniera concreta ed evidente, come dimostra anche la nascita del Comitato nazionale Anasf Giovani, che riunisce i professionisti che hanno meno di 41 anni di età.

Se ci fosse lo stesso impegno da parte di tutti gli attori del settore in cui operiamo, credo che potremmo raggiungere risultati ancor più significativi ed entusiasmanti.

Oltre ad avvicinare i giovani alla carriera di consulente, in futuro l’industria finanziaria dovrà confrontarsi con una nuova generazione di clienti, tutti nati nell’era digitale. Come affrontare la sfida? Certamente c’è la necessità di intercettare i linguaggi delle nuove generazioni. Su questo fronte i dispositivi digitali hanno un ruolo fondamentale, sia per rapportarsi con i risparmiatori, sia per rendere più efficienti e veloci i processi che caratterizzano la nostra professione.

Nell’ultima edizione di ConsulenTia, lei ha parlato di quattro pilastri su cui deve poggiare la vostra strategia.

Cosa intende di preciso?

Abbiamo individuato quattro categorie fondamentali che devono interagire tra loro in un percorso di sviluppo e di creazione del valore. Il primo pilastro è rappresentato dai cittadini e dalle famiglie, con i loro risparmi. Il secondo dalle organizzazioni, cioè da soggetti associativi e di rappresentanza come Anasf. Poi ci sono le istituzioni e infine le imprese. Tutti e quattro i protagonisti possono e devono mettere a fattor comune quei valori che contribuiranno ad alimentare un processo virtuoso per il Paese e per la sua economia.

Uno dei fronti su cui siete stati impegnati negli ultimi anni è stato quello di Enasarco, dove avete portato a casa un risultato storico: la nomina di un consulente finanziario alla presidenza della Fondazione. Possiamo tornare un bilancio di quanto fatto sinora?

Siamo contenti del fatto che finalmente, dopo molti anni, sono stati affrontati per la prima volta problemi rimasti troppo a lungo irrisolti. Non nego però che Enasarco sia un campo di gioco difficile, che richiede sempre un’attenzione elevata, per la presenza di situazioni problematiche che si sono accumulate nel passato.

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COVER STORY | 13 BLUERATING n aprile 2023
Luigi Conte / presidente di Anasf

FAMIGLIE

I risparmiatori privati sono soggetti fondamentali per l’economia nazionale

Siete contenti della riforma fiscale del governo Meloni? Premesso che siamo ancora agli inizi, siamo soddisfatti del contenuto della legge delega, dove viene enunciata la volontà di rendere uniforme il regime fiscale delle rendite finanziarie, indipendentemente dagli strumenti d’investimento scelti dal risparmiatore. Finalmente si mette fine a una disparità di trattamento che ha sempre penalizzato il risparmio gestito, nonostante la funzione svolta da questo settore nel valorizzare nel tempo la ricchezza delle famiglie e nel promuovere una corretta pianificazione finanziaria.

Da mesi si discute sulla proposta della Commissione Ue di vietare le fee di retrocessione. Quale sarà l’esito della partita? Noi siamo fiduciosi che si arrivi a una soluzione ragionevole visto che c’è un fronte comune tra diversi paesi contro questa proposta, fatta eccezione per alcune nazioni come l’Olanda e l’Inghilterra. Non escludo che in futuro la nostra professione possa subire un’evoluzione naturale, ma intendiamo preservare altresì un modello che funziona, cioè quello dei consulenti finanziari che operano come tied agent. A dirlo sono i numeri: negli ultimi

IMPRESE

Le aziende sono il secondo pilastro individuato da Anasf per la crescita italiana

dieci anni la nostra quota di mercato, il numero dei clienti, il patrimonio gestito dalle reti sono aumentati significativamente. Ho scritto direttamente a nome di tutti gli associati a Mairead McGuinness, commissaria europea per i servizi finanziari, la quale ci ha prontamente risposto.

Che cosa vi ha risposto?

Ha scritto che terrà conto delle nostre osservazioni. Noi continueremo a spiegare alle istituzioni europee che in Italia i professionisti della consulenza finanziaria svolgono soprattutto un’attività di presidio, ancor prima che di collocamento di servizi finanziari. È una distinzione fondamentale per capire il ruolo sempre più importante che oggi la nostra categoria ricopre.

ConsulenTia ’23 ha tagliato il traguardo dei 10 anni della manifestazione. Come immagina, in un futuro prossimo, il ventesimo anniversario?

Mi auguro soprattutto che ci saranno sempre più partecipanti con meno di 40 anni, a dimostrazione che questa professione sarà in futuro sempre più attrattiva per i giovani di talento.

@andreatelara

ORGANIZZAZIONI

Un contributo fondamentale deve venire anche dal mondo delle associazioni come Anasf

ISTITUZIONI

Non può mancare ovviamente il ruolo determinante svolto dalle istutizioni pubbliche

14 | COVER STORY BLUERATING n aprile 2023
Dopo molti anni siamo riusciti ad affrontare problematiche rimaste irrisolte in Enasarco
Ma dobbiamo tenere l’attenzione sempre molto alta perché il campo di gioco è difficile
PILASTRI DELLO SVILUPPO
SOGGETTI INDIVIDUATI DALL’ANASF PER CREARE VALORE PER IL PAESE
QUATTRO
I

Che multipli per i big

Ribassi in borsa per le banche-reti, ma i fondamentali piacciono ancora

Le crisi e i fallimenti bancari che si susseguono al di qua e al di là dell’Atlantico hanno colpito duramente i mercati finanziari e facendo bruscamente invertire rotta al trend del comparto azionario a livello globale relativo al primo

trimestre di un 2023 che sembrava nato sotto il segno del Toro, borsisticamente parlando. Certo, tranquillizza l’azione decisa dei policymaker nel fornire liquidità alle banche, dove necessario e le crisi del settore sembrano riflettere più una debolezza di alcuni modelli aziendali e processi decisionali discutibili e

isolati che non problemi sistemici in stile subprime. Tuttavia, le criticità di determinati istituti hanno registrato un impatto notevole sulle aspettative in merito all’andamento dei tassi d’interesse, con gli investitori ora maggiormente propensi a ritenere che le banche centrali saranno più caute nell’aumentare il costo

16 | COVER FINANZA / 1 BLUERATING n aprile 2023

del denaro in futuro, nonostante l’inflazione (su entrambe le sponde dell’Atlantico) rimanga elevata oltre che al momento attuale anche a livello prospettico. In questo scenario stanno soffrendo a Piazza Affari anche i big italiani del risparmio gestito: Azimut da inizio anno (al 20 marzo) ha lasciato

sul campo l’8,7%, Banca Generali il 12,3% e FinecoBank ha perso il 17% circa. Fa eccezione Banca Mediolanum, che segna però un risicato 1,4%. L’alta volatilità in Borsa, d’altronde è noto, risulta essere da sempre alquanto contagiosa. In ottica di medio lungo termine, tuttavia, le performance dei

titoli di questo settore si confermano estremamente resilienti: a tre anni Azimut registra ancora un rialzo del 10%, Banca Generali del +67%, Banca Mediolanum del +90% e FinecoBank del 74% e a cinque anni queste blue chip segnano

COVER FINANZA / 1 | 17 BLUERATING n aprile 2023 continua a pag. 18 >
-8,7% -12,3% -17% +1,4%
PERFORMANCE A PIAZZA AFFARI TRA INIZIO ANNO E IL 20.03.2023
Per tutte e quattro le società quotate nel settore della financial advisory il rapporto prezzo/utili si è ridotto significativamente dal 2019 in poi

rispettivamente rialzi del 10,3%, 4,7%, 13,1% e 30,6%. I multipli di bilancio, d’altronde, parlano di un settore del risparmio gestito quotato ancora in piena salute.

GIRO D’AFFARI E REDDITIVITÀ

GIRO D’AFFARI E REDDITIVITÀ

PRINCIPALI VOCI DI BILANCIO DI BANCA GENERALI

Nel dettaglio, Azimut vanta, secondo quanto riportato da Market Screener, un rapporto tra prezzo e utile (P/E) calato, da 8,6 del 2019 al 6,5 stimato per l’esercizio in corso,

un utile per azione (Eps) cresciuto da 2,64 a 2,92 e un rendimento del dividendo passato dal 4,7% al 7,9%.

18 | COVER FINANZA / 1 continua a pag. 20 > BLUERATING n aprile 2023 2024 55,00% 50,00% 45,00% 40,00% 35,00% 30,00% 25,00% 20,00% 15,00% 10,00% 2023 2022 2021 2020 2019 2018 2017 1.750 0 250 500 750 1.000 1.250 1.500
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UCITS Hedge Awards 2022 Long/Short Equity – Italy Best Performing Fund over 4, 5 and 7 Years Kairos International SICAV – Italia (Kairos) WINNER BEST FUND MANAGER 2022 ITALIA Kairos Partners Contributing fund Kairos Intl SICAV Bond Plus Kairos
International Sicav

Banca Generali evidenzia un P/E ratio passato da 12,3 del 2019 a 10,8, un Eps salito da 2,35 a 2,6 e un dividend yield aumentato dal 6,4 al 6,8%. Ancora, per Banca

GIRO D’AFFARI E REDDITIVITÀ

GIRO D’AFFARI E REDDITIVITÀ

6,95% per il 2023. Per FinecoBank il P/E è passato da 22,6 a una stima di 12,7 nel 2023, l’Eps da 0,47 a 1,01 e il dividend yield dal 3% a 5,2%. 70,00% 60,00% 50,00% 40,00% 30,00% 10,00%

20,00% 80,00% 70,00% 60,00% 50,00% 40,00% 30,00%

20 | COVER FINANZA / 1 BLUERATING n aprile 2023 2024 2023 2022 2021 2020 2019 2018 2017 3.000 0 500 1.000 1.500 2.000 2.500 Fatturato Utile di esercizio Risultato netto milioni di euro ©marketscreener.com - S&P Global Market Intelligence
VOCI DI BILANCIO DI BANCA MEDIOLANUM 2024 2023 2022 2021 2020 2019 2018 2017 1.500 0 250 500 750 1.000 1.250 Fatturato Utile di esercizio Risultato netto milioni di euro ©marketscreener.com - S&P Global Market Intelligence
PRINCIPALI
BILANCIO DI FINECOBANK
PRINCIPALI VOCI DI
Mediolanum il P/E da 11,5 del 2019 è sceso 8,7 (stimato per il 2023), l’Eps è salito da 0,67 allo 0,97 del consensus per quest’anno e il dividend yield è migliorato dal 6,2% a una stima del @GianluigiRaimon

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AVVERTENZA: prima dell’adesione leggere attentamente il prospetto e il documento contenente le informazioni chiave per gli investitori (“KIID”), i quali sono stati debitamente pubblicati, in lingua italiana, presso la Consob e sono disponibili presso i soggetti collocatori, nonché sul sito fidelity-italia.it. Se non altrimenti specificato, i commenti sono quelli di Fidelity. Queste informazioni non devono essere riprodotte o circolarizzate senza autorizzazione preventiva. Fidelity fornisce esclusivamente informazioni sui suoi prodotti e non offre consulenza sugli investimenti basata su circostanze individuali, salvi i casi in cui ciò stato specificamente concordato da una società autorizzata in una comunicazione formale con il cliente. Fidelity International si riferisce al gruppo di società che compone l‘organizzazione globale di gestione di investimenti che fornisce informazioni su prodotti e servizi in determinate giurisdizioni, ad eccezione dell‘America settentrionale.  Questa comunicazione non è diretta e non deve essere diretta a persone residenti negli Stati Uniti o ad altri soggetti residenti in paesi dove i fondi non sono autorizzati alla distribuzione o dove non è richiesta alcuna autorizzazione. Salva espressa indicazione in senso contrario, tutti i prodotti sono forniti da Fidelity International e tutte le opinioni espresse sono di Fidelity International. Fidelity, Fidelity International, il logo di Fidelity International e il simbolo „“F““ sono marchi registrati da FIL Limited. Vi invitiamo ad ottenere informazioni dettagliate prima di prendere decisioni di investimento. Tali decisioni devono basarsi sul Prospetto in vigore e sul documento contenente informazioni chiave per gli investitori (KIID) , disponibili assieme alla relazione annuale e semestrale senza costi presso i nostri distributori, presso il nostro Centro Europeo di Servizi in Lussemburgo , FIL (Luxembourg) S.A. 2a, rue Albert Borschette BP 2174 L-1021 Lussemburgo. Fidelity Funds „“FF““ è una società di investimento a capitale variabile (OICVM) di diritto Lussemburghese multicomparto

Comunicazione di marketing
e con più classi di azioni. Il presente materiale è pubblicato da FIL Luxembourg) S.A., autorizzata e regolamentata dalla CSSF (Commission de Surveillance du Secteur Financier). CL21112103-2205 Capitale a Rischio. Ogni investimento comporta dei rischi e l’investitore può anche non riottenere la somma investita. Prima di prendere qualsiasi decisione di investimento contatta il tuo consulente.

At tenzione all’influencer

Bravi divulgatori ma anche alcuni cialtroni. Chi dà consigli finanziari sui social

22 | COVER FINANZA / 2 BLUERATING n aprile 2023

Sono quasi sempre giovani, vestono in maniera informale, sono disinvolti di fronte alle telecamere e hanno molta comunicativa.

E si rivolgono soprattutto a chi ne sa poco di finanza e vuole capirne un po’ di più, per far fruttare al meglio i propri risparmi. Benvenuti nel mondo degli influencer finanziari (o fin-influencer), un fenomeno che nell’universo sconfinato dei social network sta diventando sempre più pervasivo e sta conquistando l’attenzione di centinaia di migliaia di utenti.

È un fenomeno a cui l’industria dei servizi finanziari guarda con un misto di interesse e preoccupazione ma con cui dovrà probabilmente confrontarsi negli anni a venire, per non correre il rischio di rimanere spiazzata di fronte a un’innovazione dirompente. Navigando tra le principali piattaforme social, da Facebook a TikTok, passando per YouTube, Instagram e Twitter, si trova un po’ di tutto: sedicenti esperti che parlano di azioni, bond e criptovalute, trader di fama che illustrano le loro tecniche di

COVER FINANZA / 2 | 23 BLUERATING n aprile 2023
ALESSANDRA COLLINI CONSULENTE FINANZIARIO FINANZA INFORMALE PROFILO INSTAGRAM
continua a pag. 24 >
Giovani, comunicativi e disinvolti di fronte a una webcam
Ecco il profilo tipico si chi usa piattaforme come YouTube o Instagram per dare suggerimenti su come si investe

ALESSANDRO AUTIERO BLOGGER

negoziazione, giovani diplomati o laureati che spiegano le borse e la finanza ai loro coetanei o a chi vuole partire dall’Abc, bravi comunicatori che fanno buona educazione finanziaria ma anche tanti cialtroni senza titoli o veri e propri truffatori. Difficile dunque orientarsi in questo mare magnum di post, videoclip, reel e dirette streaming.

Esercito di follower

BLUERATING ha compiuto un viaggio in questo mondo, esplorando i profili social di alcuni fin-inluencer con migliaia e migliaia di follower. Son ben 233mila (il dato è aggiornato al 26 marzo), gli utenti iscritti al canale di Pietro Michelangeli, giovanissimo youtuber che ha anche un profilo su Instagram con circa 40mila follower e si presenta su internet come financial analyst e ceo di Analitica, una sigla che sul web fa

riferimento alla Moat srl, società con sede a Vimercate (MB). Sul sito di Analitica, nel novembre scorso si potevano acquistare tre corsi online su come investire in Cina, alla “modica” cifra (si fa per dire) di 297 euro, scontata rispetto a un prezzo di listino di 497 euro. Nello stesso sito, è in vendita anche un portafoglio di investimento che si chiama All Weather e che, come suggerisce il nome, è progettato per resistere a qualsiasi turbolenza dei mercati. Si tratta di un adattamento studiato per gli investitori italiani dei portafogli di Ray Dalio, noto guru statunitense degli hedge fund.

Prezzo: 79 euro pagabili online con carta di credito, una somma che consente anche di vedere i videocommenti sui mercati dello stesso Michelangeli. Tra gli youtuber che hanno conquistato decine di migliaia di adepti su internet c’è anche Alessandro Autiero, che si dichiara esperto in influencer

marketing e divulgatore di temi finanziari e di business. Quali temi? Tra i suoi argomenti preferiti, oltre alle criptovalute, c’è indubbiamente l’intelligenza artificiale (AI). In un clip recente Autiero spiega che “guadagnare con l’AI non è difficile” ed esiste un metodo che può far guadagnare la bellezza di 20 euro ogni 10 minuti, corrispondenti a oltre 400 euro il giorno. Una meraviglia. Tra i commenti alla clip non mancano però gli scettici: “Sì, ma la ciccia del video quale sarebbe?”, scrive un utente che si identifica con la sigla G.L.e aggiunge: “Le cifre che hai messo , tra l’altro al centesimo, come sono calcolate?”, Eppure, anche se G.L. è scettico, il successo di Autiero sembra certificato dai numeri. Al suo canale ci si può abbonare a pagamento, sborsando 1,99 euro al mese come semplice supporter o 4,99 euro se il profilo scelto è quello di “supporter pro”. Al 26 marzo scorso, risultavano

24 | COVER FINANZA / 2 BLUERATING n aprile 2023
PIETRO MICHELANGELI VALUE INVESTOR E YOUTUBER

iscritti oltre 94mila utenti mentre nel profilo su TikTok di questo giovane influencer i numeri sono davvero da capogiro: ben 465mila follower. Ancor più da capogiro sono i numeri del canale YouTube (gratuito) di Marcello Ascani, che non parla solo di investimenti finanziari ma di soldi più in generale. Ha circa 700mila iscritti. Fondatore dell’agenzia Flatmates, Ascani si presenta così agli utenti: “Racconto la mia vita su YouTube cercando di essere utile agli altri! Classe 1997, romano e diplomato al liceo artistico. Sono un buon esempio per i vostri figli”. Di sicuro non gli manca l’intraprendenza ma per gestire il portafoglio si affida ai servizi di robo-advisory, cioè di consulenza finanziaria “robotizzata” basata su

algoritmi, offerta da Moneyfarm e Tinaba. In una clip che ha ricevuto sinora oltre 100mila visualizzazioni, Ascani mostra come sono andati gli investimenti con questi due gestori patrimoniali, ma aggiunge anche una panoramica su suo portafoglio personale investito attraverso il broker Degiro.

Imprenditore a Dubai

Tra i fin-influencer italiani spopola sulla rete anche Micheal Pino, che su YouTube si presenta così: “Sono un ragazzo di 23 anni, grazie a YouTube, al trading e agli investimenti in criptovalute, sono diventato indipendente. Oggi sono un imprenditore, viaggio il mondo e vivo a Dubai”. Nonostante la giovane

età, Pino ha già una sua academy online dove vende corsi per qualche centinaio di euro l’uno. C’è il corso di Crypto Investor a 297 euro e quello per diventare Crypto Trader, che costa la stessa cifra. A un prezzo un po’ più economico (197 euro) c’è poi un corso con un titolo assai accattivante: “Milionario in Bear market”, per chi vuole fare soldi anche in un mercato ribassista. Un altro canale su YouTube con una valanga di iscritti (ben 322mila) è quello di Riccardo Zanetti, giovane influencer che ha pubblicato quasi 700 video seguendo il claim “Educazione per una vita migliore”. Nei suoi profili social, però, Zanetti ci tiene a essere trasparente: “Non sono

COVER FINANZA / 2 | 25 BLUERATING n aprile 2023
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RICCARDO ZANETTI YOUTUBER E CREATOR DIGITALE MARCELLO ASCANI CREATOR DI VIDEO
C’è chi fa leva sulla sua popolarità in rete per vendere corsi online o libri su strategie operative nei mercati

THE CRYPTO GATEWAY CANALE YOUTUBE

un consulente finanziario e non do consigli d’investimento”, precisa, invitando piuttosto a rivolgersi a un professionista qualificato. Ottimo suggerimento. Del resto, lui si concentra più sul metodo, che sulle singole scelte di portafoglio. In una clip rivolta ai giovani come lui, per esempio, consiglia di iniziare il prima possibile un Piano di accumulo del capitale (Pac), cioè di investire a poco a poco, posizionandosi sui marcati in maniera graduale. Dare consigli sugli investimenti (o più in generale sul mondo della finanza) senza essere consulenti regolarmente iscritti all’Abo, né analisti in possesso di qualche certificazione internazionale è il denominatore che accomuna tra loro molti dei fin-influencer che riescono comunque a spopolare sulla rete. È giusto che sia così? Oppure c’è davvero bisogno di regole più chiare che consentano di distinguere su internet e i social network chi fa vera

educazione finanziaria dai cialtroni e dai truffatori? Sono interrogativi che non possono certo lasciare indifferenti l’industria del risparmio gestito e della financial advisory, oltre che i regolatori italiani e internazionali.

Gli avvisi dell’authority

Non a caso l’Esma, (l’authority che vigila sui mercati finanziari europei) nell’autunno del 2021 si è occupata della questione ricordando che qualsiasi consiglio d’investimento (anche quelli veicolati sulla rete e sui social network) deve arrivare sempre da una fonte chiaramente specificata. Inoltre, devono sempre essere messi in evidenza tutti gli eventuali conflitti di interesse di chi divulga suggerimenti su come investire sui social media. Fatte queste premesse, è innegabile che i social network abbiano un grande appeal anche tra gli investitori

e gli aspiranti tali. Forse molti consulenti finanziari non hanno ancora dimestichezza con queste forme di comunicazione, benché ci siano moltissimi professionisti regolarmente iscritti all’Albo che già utilizzano le più comuni piattaforme social per comunicare con i clienti o per fare semplice divulgazione finanziaria, come dimostra la rubrica Social Web, pubblicata a pagina 82 di ogni numero di BLUERATING Non va dimenticato che, secondo le ultime rilevazioni dell’Osservatorio Edufin di Pictet (su una ricerca realizzata dalla Finer di Nicola Ronchetti), i social network sono il canale preferito dai risparmiatori per essere coinvolti su temi che riguardano la gestione del loro patrimonio finanziario. I social si affermano tra l’altro in ogni fascia di età, anche tra gli ultrasessantenni (con ben il 33% delle preferenze).

26 | COVER FINANZA / 2 BLUERATING n aprile 2023
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PARLIAMO DI INVESTIMENTI CANALE YOUTUBE INGEGNERI IN BORSA CANALE YOUTUBE

LOW BARRIER CASH COLLECT SU PANIERI DI AZIONI

Barriere Premio e a MESSAGGIO PUBBLICITARIO

Scadenza pari al 40%

CARATTERISTICHE PRINCIPALI:

Premi mensili potenziali tra lo 0,75% (9,00% p.a.) e il 2,05% (24,60% p.a.) del valore nominale con Effetto Memoria

Barriera Premio e a Scadenza pari al 40% del valore iniziale dei sottostanti

Scadenza a tre anni (14 Novembre 2025)

Rimborso condizionato del capitale a scadenza

Sede di negoziazione: SeDeX (MTF), mercato gestito da Borsa Italiana

I Certificate Low Barrier Cash Collect su panieri di Azioni consentono di ottenere potenziali premi con effetto memoria nelle date di valutazione mensili anche nel caso di andamento negativo delle azioni sottostanti purché la quotazione di tutte le azioni che compongono il paniere sia pari o superiore al livello Barriera Premio (che è pari al 40% del valore iniziale delle azioni sottostanti). Inoltre, a partire dal sesto mese di vita, i Certificate possono scadere anticipatamente qualora nelle date di valutazione mensili tutte le azioni che compongono il paniere quotino a un valore pari o superiore al rispettivo valore iniziale. In questo caso l’investitore riceve, oltre al premio mensile, il Valore Nominale oltre gli eventuali premi non pagati precedentemente (c.d. Effetto Memoria).

se la quotazione di tutte le azioni che compongono il paniere è pari o superiore al livello Barriera a Scadenza, il Certificate rimborsa il Valore Nominale più il premio con Effetto Memoria;

se la quotazione di almeno una delle azioni che compongono il paniere è inferiore al livello Barriera a Scadenza, il Certificate paga un importo commisurato alla performance della peggiore tra le azioni che compongono il paniere (con conseguente perdita, parziale o totale, del capitale investito).

1 Gli importi espressi in percentuale (esempio 0,75%) ovvero espressi in euro (esempio 0,75 €) devono intendersi al lordo delle ritenute fiscali previste per legge

* Il Certificate è dotato di opzione Quanto che lo rende immune dall’oscillazione del cambio tra euro e la valuta del sottostante

Il Certificate è uno strumento finanziario complesso

Messaggio pubblicitario con finalità promozionali.

SCOPRILI TUTTI SU investimenti.bnpparibas.it

Prima di adottare una decisione di investimento, al fine di comprenderne appieno i potenziali rischi e benefici connessi alla decisione di investire nei Certificate , leggere attentamente il Base Prospectus for the issuance of Certificates approvato dall’Autorité des Marchés Financiers (AMF) in data 01/06/2022, come aggiornato da successivi supplementi, la Nota di Sintesi e le Condizioni Definitive (Final Terms) relative ai Certificate e, in particolare, le sezioni dedicate ai fattori di rischio connessi all’Emittente e al Garante, all’investimento, ai relativi costi e al trattamento fiscale, nonché il relativo documento contenente le informazioni chiave (KID) ove disponibile. Tale documentazione è disponibile sul sito web investimenti.bnpparibas.it. L’approvazione del Base Prospectus non dovrebbe essere intesa come approvazione dei Certificate . L’investimento nei Certificate comporta il rischio di perdita totale o parziale del capitale inizialmente investito, fermo restando il rischio Emittente e il rischio di assoggettamento del Garante allo strumento del bail-in Ove i Certificate siano venduti prima della scadenza, l’Investitore potrà incorrere anche in perdite in conto capitale. Nel caso in cui i Certificate siano acquistati o venduti nel corso della sua durata, il rendimento potrà variare. Il presente documento costituisce materiale pubblicitario e le informazioni in esso contenute hanno natura generica e scopo meramente promozionale e non sono da intendersi in alcun modo come ricerca, sollecitazione, raccomandazione, offerta al pubblico o consulenza in materia di investimenti. Inoltre, il presente documento non fa parte della documentazione di offerta, né può sostituire la stessa ai fini di una corretta decisione di investimento. Le informazioni e grafici a contenuto finanziario quivi riportati sono meramente indicativi e hanno scopo esclusivamente esemplificativo e non esaustivo. Informazioni aggiornate sulla quotazione dei Certificate sono disponibili sul sito web investimenti.bnpparibas.it.

A scadenza, se il Certificate non è scaduto anticipatamente, sono due gli scenari possibili: Premi mensili potenziali con effetto memoria tra lo 0,75%1 (9,00% p.a.) e il 2,05% (24,60% p.a.) ISIN AZIONI SOTTOSTANTI BARRIERA PREMIO MENSILE NLBNPIT1JU31 Intesa SanPaolo, Unicredit 40% 0,80% (9,60% p.a.) NLBNPIT1JU49 Unicredit, Nexi, Leonardo 40% 1,15% (13,80% p.a.) NLBNPIT1JU56 Eni, Enel, Pirelli 40% 0,75% (9,00% p.a.) NLBNPIT1JU98* Ferrari, Porsche, Tesla 40% 1,20% (14,40% p.a.) NLBNPIT1JUB8* Netflix, Meta, Uber 40% 1,20% (14,40% p.a.) NLBNPIT1JUF9* Plug Power, Sunrun, Veolia 40% 2,05% (24,60% p.a.) NLBNPIT1JUH5* Amazon, Delivery Hero, Uber 40% 1,85% (22,20% p.a.)

EDOARDO MATTEI YOUTUBER

Per non parlare dei nati dal 1997 in poi, dove i social raccolgono ben il 44% del gradimento. Ma come fare a riconoscere un vero esperto da un millantatore quando ci troviamo di fronte a un fininfluencer? Quali sono i campanelli d’allarme di cui tenere conto?

Angelika Dehmel, content lead del broker Bux, ha messo nero su bianco cinque suggerimenti per non cadere in errore, primo tra tutti il rapporto follower-engagement dell’influencer. Tradotto, valutare il livello di interazioni con i post: se un profilo ha tanti seguaci ma pochissimi commenti o like, la probabilità che quei follower siano falsi o comprati è altissima. Il secondo punto riguarda il tipo di preparazione della persona, come

per esempio che studi ha fatto e se ha avuto esperienze lavorative nel settore. Il terzo suggerimento invita a giudicare i consigli in modo critico. Esistono infatti alcune parole e frasi da cartellino rosso, come “formula segreta”, “sistema infallibile”, “fai soldi mentre dormi” e “profitto garantito”.

Obbligo di chiarezza

Attenzione anche alle fonti a cui si fa riferimento: le testimonianze basate su statistiche e informazioni provenienti da fonti attendibili sono generalmente più affidabili rispetto ai consigli basati solo sull’esperienza personale. Per il quarto punto, focus sul profilo generale dell’influencer: se si occupasse solo di finanza

sarebbe meglio, ma occhio al tipo di approccio offerto. Mentre alcuni spiegano semplicemente come funziona il mercato azionario, altri cercano attivamente di vendere prodotti. L’ultimo punto da tenere in considerazione riguarda la trasparenza. Gli esperti finanziari affidabili sono cristallini sulle partnership, sulle fonti e sui propri interessi. È importante capire come il fin-influencer guadagna e come il tutto potrebbe viziare i suoi consigli. Inoltre, dovrebbe chiarire quando collabora con delle aziende: nonostante sia obbligatorio informare gli utenti anche tramite l’utilizzo di appositi hashtag, non sempre le collaborazioni vengono espresse in modo chiaro e corretto.

@bluerating_com

28 | COVER FINANZA / 2 BLUERATING n aprile 2023
L’Esma ha messo in guardia da una eccessiva proliferazione di messaggi poco trasparenti

LA MARCIA DEGLI ETF

Perché gli Exchange traded fund sono in ascesa e possono crescere ancora

68%

Quota di consulenti finanziari che propongono alla clientela gli Exchange traded fund

4 4 %

Quota di private banker che propongono alla clientela gli Exchange traded fund

34 %

Quota di gestori bancari che propongono alla clientela gli Exchange traded fund

BLUERATING n aprile 2023 30 | LEGGI&MERCATI

69% Quota di consulenti finanziari che ritengono sia cresciuta l’importanza degli Etf

67% Quota di private banker che ritengono sia cresciuta l’importanza degli Etf

Da Cenerentola a principessa questa è l’ascesa degli Etf in Italia. Le motivazioni di tale successo sono molte, una su tutte: sono strumenti efficienti con costi contenuti che ben si combinano con i modelli di consulenza più evoluti. Una ricerca realizzata da Finer per Vanguard, su 8.500 professionisti tra consulenti finanziari (cf), private banker dipendenti (pb) e gestori bancari, presentata a ConsulenTia 2023 offre alcuni spunti di riflessione. Il livello di conoscenza degli strumenti passivi e degli Etf ha ampi spazi di miglioramento: dichiara di conoscerli “poco” il 34% dei bancari, il 25% dei private banket e il 16% dei consulenti finanziari.

Valore del brand

I financial advisor che sono anche i più propositivi nel proporre gli Etf (68%), seguono i private banker (44%), ultimi i gestori bancari (34%). Tutti i professionisti concordano sul fatto che nella selezione degli strumenti passivi conoscenza e reputazione dell’emittente e valore del suo brand prevalgano su modalità di replica e conoscenza degli indici. Certamente come tutte le asset class anche per gli Etf e i fondi passivi il mercato è guidato soprattutto dall’offerta, sono ancora

BLUERATING n aprile 2023 LEGGI&MERCATI | 31
continua a pag. 32 >

pochi i clienti che li richiedono: 34% ai consulenti finanziari, 23% ai private banker e 9% ai gestori bancari. Sempre a detta dei professionisti il tipo di cliente che chiede questi strumenti è abbastanza trasversale (dall’affluent al Hnwi) e coerente con le differenti figure professionali.

Prevalenza tra i giovani

Trasversale anche l’età dei clienti che richiedono gli Etf con una prevalenza però per i più giovani (under 40): 69% per i gestori bancari, 57% per i cf e 52% per i private banker. Unanime il consenso sulla accresciuta importanza degli Etf negli ultimi anni: 69% per i cf, 67% per i private banker e 62% per i gestori bancari. Come pure è molto elevata la propensione all’utilizzo futuro degli Etf nei prossimi 12 mesi da parte di tutti i professionisti: 71% per i cf, 69% per i private banker e 66% per i

LA VERSIONE DI VANGUARD, UN PO’ DI MITI DA SFATARE

I miti da sfatare sulle retrocessioni. È il titolo di un documento di Vanguard sul tema delle commissioni pagate da chi fabbrica prodotti finanziari a chi li distribuisce. Questa è ovviamente la view di un grande emittente di Etf, favorevole all’abolizione delle retrocessioni. Da pagina 35 a pagina 50 i lettori trovano invece uno speciale con una posizione diversa, quella del mondo delle banche-reti. Ecco un estratto di quanto ha scritto Vanguard.

Il pagamento delle commissioni è una pratica standard nell’Ue e non ha un impatto negativo sui servizi offerti dai consulenti

FALSO. Il pagamento di commissioni agli intermediari può causare distorsioni, avvantaggiando prodotti che pagano commissioni più elevate rispetto a quelli che pagano meno o nessuna commissione, anche se ciò non è nel migliore interesse del consumatore.

Le attuali norme sugli incentivi nell’ambito del regime Mifid 2 funzionano correttamente e non richiedono alcuna modifica FALSO. La Mifid 2 ha avuto solamente un impatto positivo limitato sul livello di trasparenza di costi e oneri. I conflitti di interesse continuano a sussistere.

C’è sufficiente trasparenza sui pagamenti delle commissioni secondo le regole Mifid 2 in tema di divulgazione degli incentivi permessi FALSO. Le attuali regole di informativa non consentono ai consumatori di avere un livello sufficiente di comprensione di ciascuno dei servizi per i quali stanno pagando e del loro costo specifico.

L’introduzione di un divieto sugli incentivi sarebbe troppo dirompente per il sistema di distribuzione in Europa

BLUERATING n aprile 2023 32 | LEGGI&MERCATI

gestori bancari. Interessante anche comprendere se gli Etf possano convivere da soli o inseriti con altri strumenti in un portafoglio di servizi di consulenza esistente. La risposta è inequivocabile: per tutti è nettamente preferibile che gli Etf siano inseriti in un servizio di consulenza (89% per i consulenti finanziari, 87% per i private banker e 78% per i gestori bancari). Rilevante analizzare cosa potrebbe contribuire a far crescere l’uso degli strumenti passivi e degli Etf: la partnership con emittente guidata centralmente dalla banca è risultata il primo aspetto sia per i gestori bancari (66%) che per i private banker (53%) e i consulenti finanziari (42%).

La spinta del fee-based Molto importanti anche gli strumenti per la costruzione del portafoglio (25% per i cf, 19% per i pb e 12% per i bancari) e le attività di formazione a cura degli emittenti

FALSO. Sia il Regno Unito sia i Paesi Bassi hanno introdotto con successo il divieto alla vendita basata su commissioni, a vantaggio dei consumatori.

Un divieto di incentivi comporterebbe un gap nella consulenza

FALSO. Le evidenze dal Regno Unito e dai Paesi Bassi hanno dimostrato che l’introduzione di un divieto sugli incentivi non porta ad alcun gap di consulenza. La stragrande maggioranza dei consumatori continua a chiedere consulenza se ritiene che il prezzo sia corretto.

Senza retrocessioni non vi è alcun incentivo per il distributore a collocare prodotti d’investimento

FALSO. A seguito dei divieti di incentivo nel Regno Unito e nei Paesi Bassi, il mercato degli investimenti retail è aumentato.

(22% per i private banker, 17% per i bancari e 14% per i consulenti finanziari). Tra i driver della crescita degli Etf, i modelli di consulenza fee-based anche ibridi sono rilevanti per gli advisor di cui possono già beneficiare. La eventuale rimozione degli incentivi o “inducement”, di cui tanto si è parlato, non risulta, al momento, un driver significativo per la crescita degli Etf in Italia come, d’altronde dimostrato dalla loro attuale presenza anche nei modelli di consulenza più evoluta esistenti. È indubbio che la rapida evoluzione della consulenza finanziaria accelererà alcuni cambiamenti innescati ormai da qualche anno nella relazione con le sgr: una relazione sempre più improntata alla ricerca di qualità ed efficienza e quindi maggiormente selettiva. In questo contesto gli Etf avranno un ruolo sempre più centrale anche in Italia.

@bluerating_com

Senza incentivi, ci saranno meno investimenti retail (e più risparmio)

FALSO. Non vi sono prove materiali che suggeriscano che i risparmiatori smettano di investire quando viene loro addebitata una parcella esplicita per i servizi d’investimento.

Gli incentivi contribuiscono allo sviluppo di prodotti a basso costo e quindi riducono il costo totale dell’investimento per gli investitori FALSO. Non vi sono evidenze che gli incentivi portino allo sviluppo di offerte di prodotti e servizi a basso costo e riducano il costo complessivo dell’investimento. I mercati in cui sono stati introdotti divieti sulle pratiche di vendita basate su commissioni (Regno Unito e Paesi Bassi) sono caratterizzati da commissioni più basse per gli investitori e da un insieme diversificato di offerte di servizi disponibili per gli investitori retail.

I fondi a gestione passiva avranno un ruolo centrale nei por tafogli anche in Italia
BLUERATING n aprile 2023 LEGGI&MERCATI | 33

LE FEE DELLA DISCORDIA

La Commissione Ue vuol cambiare le commissioni spettanti a chi colloca prodotti finanziari Ma la normativa è contestata in Italia e potrebbe costare molto alle reti dei consulenti

@MatteoChiamenti

@bluerating_com

@GianluigiRaimon

Se il compenso si ritira

Il tema delle retrocessioni, come noto, sarà sul tavolo delle discussioni del Collegio dei Commissari europei in calendario agli inizi di maggio. In uno scenario in cui molti temono che un divieto sugli incentivi possa prosciugare la consulenza del mass-market, mentre la consulenza finanziaria indipendente basata su commissioni sembra essere economicamente sostenibile solo per i clienti del weath management e quelli forti di un elevato patrimonio netto, i cosiddetti High Net Worth Individual, gli analisti di Mediobanca ci aiutano a capire quale potrebbero essere gli effetti sulle reti quotate in vista di questo possibile cambiamento che si preannuncia epocale.

Verso i robo advisor

In generale, secondo l’istituto di Piazzetta Cuccia, il mass-market e con minori disponibilità verrebbero probabilmente reindirizzati a servizi di mera esecuzione, con tentativi di robo advisor più o meno personalizzati. Il divario di consulenza nel mercato europeo potrebbe poi significativamente ampliarsi con maggiore effetto negativo sui ricavi del settore. Certo, potrebbero esserci vincitori e vinti, ma in generale per Mediobanca è molto probabile che il monte profitti complessivo si possa ridurre se il divieto dovesse essere accolto

dall’authority. Più nel dettaglio, nella simulazione di cosa potrebbe accadere ai risultati di bilancio delle principali reti quotate in caso di approvazione del divieto di incentivi (esercizio, tiene a sottolineare Mediobanca, chiaramente semplificato considerando quanto un simile cambiamento potrebbe causare e con la maggior parte degli effetti collaterali ancora difficili da prevedere in questa fase) gli utili operativi potrebbero diminuire in generale fino a circa il 30%. In particolare, numeri alla mano, a detta di Mediobanca il margine

lordo potrebbe diminuire di circa 50 punti base, con FinecoBank e Banca Generali i meno colpiti. In termini assoluti, le commissioni di gestione diminuirebbero di circa il 30%. E i consulenti finanziari dovrebbero affrontare, in media, una riduzione di circa il 25% della loro retribuzione. L’impatto sul risultato operativo sarebbe di circa il 15%, in media, compreso tra l’8% di FinecoBank e il 21% di Azimut. Gli analisti di Piazzetta Cuccia hanno inoltre eseguito una sorta di stress test, ipotizzando un calo del 30% dell’aum derivante

BLUERATING n aprile 2023 36 | REPORT
Per Mediobanca, lo stop agli inducement potrebbe ridurre del 25% i ricavi dei cf

dalla migrazione dei clienti altrove (per esempio verso la custodia). In tale scenario, le commissioni di gestione diminuirebbero del 50% e gli utili operativi di circa il 30%. Certo, è bene ribadirlo, Mediobanca avverte che si tratta di un esercizio preliminare e non intende certo essere esaustiva sulle possibili conseguenze che la riforma potrebbe comportare, ma comunque fornisce un’idea numerica del possibile quadro in cui dovranno muoversi i big di un comparto in cui i primi sei player rappresentano più di 17mila consulenti e impiegano circa 12mila persone. Il settore si sta muovendo in un territorio inesplorato e gli effetti potrebbero in altri termini rivelarsi significativamente diversi rispetto alla simulazione. Innanzitutto, gli analisti di Mediobanca hanno segmentato la base clienti delle quattro società di riferimento del comparto (in ordine alfabetico, Azimut, Banca Generali, Banca Mediolanum e Finecobank) in tre fasce: clienti mass-market (sotto i 200mila euro in termini di aum), clienti affluent (dai 200mila ai 500mila euro) e clienti wealth (oltre i 500mila euro). È stato di seguito ipotizzato un nuovo livello commissionale per la consulenza che potesse essere proposto (e “digerito”) da ciascun segmento. Così sono stati individuati tre tipologie: clienti mass-market con una commissione di consulenza dello 0,50% e

costo dei prodotti sottostanti in aggiunta; clienti affluent con una commissione di consulenza dell’1% e costo dei prodotti sottostanti in aggiunta; clienti patrimoniali con una commissione di consulenza dello 0,8% e costo dei prodotti sottostanti in aggiunta. La logica di questi livelli è stata quella di fissare una commissione di consulenza esplicita a un livello paragonabile al costo del servizio di robo-advisory prevalente nel mercato italiano (per esempio Moneyfarm o Euclidea) per i clienti di massa e/o meno abbienti.

Calcolo rete per rete

Per gli altri due scaglioni, la migliore proxy per identificare un adeguato compenso della consulenza è il costo medio di un account gestito, che secondo Mediobanca sarebbe la più vicina a una commissione di consulenza esplicita. In questo contesto, sono stati fissati a 100 punti base per affluent/upper affluent (il che significa addebitare 5mila euro per consigliare un cliente con 500mila euro di aum) e 80 punti base per i clienti facoltosi. Sono poi stati aggiunti i margini sulla percentuale presunta di prodotti interni presenti in ciascun segmento. Ancora, sono stati confrontate le evoluzioni delle attuali stime di Mediobanca sulle commissioni di gestione lorde e nette con quelle relative a un ambiente di “divieto

di incentivi”. Infine, sono state confrontati gli impatti sull’utile operativo. Ecco i risultati, in termini percentuali, caso per caso. Azimut: la commissione di gestione potrebbe diminuire del 38%, l’utile operativo del 21%. Banca Generali: la commissione di gestione potrebbe diminuire del 26%, l’utile operativo del 16%. Banca Mediolanum: la commissione di gestione potrebbe scendere del 27% utile operativo del 17%. Fineco: la commissione di gestione potrebbe scendere del 24%, l’utile operativo dell’8 %. Ma c’è dell’altro. Questo rischio normativo, sottolineano poi da Mediobanca, si aggiunge al fatto che il tasso di risparmio è diminuito dal 12,5% del primo trimestre dello scorso anno al 10,2% del 2° trimestre e all’8,1% del terzo quarter. Ciò che si è tradotto in un -22% su base annua dei flussi netti delle reti dei financial advisor nei primi 11 mesi del 2022, da 50,5 miliardi di euro a 39,6 miliardi, con la parte del leone rappresentata dalla custodia (25,2 miliardi, +94% anno su anno) e titoli in crescita di otto volte da 2,7 a 22,4 miliardi di euro. I flussi dell’asset management sono inoltre diminuiti del 62%, da 37,5 a 14,4 miliardi di euro.

In conclusione, avverte Mediobanca “le tendenze strutturali deboli sono qui per rimanere e ora abbiamo anche un rischio normativo che potrebbe essere dirompente”.

@GianluigiRaimon

REPORT | 37 BLUERATING n aprile 2023
Se la nuova normativa venisse approvata, gli utili operativi di FinecoBank potrebbero scendere dell’8%. Maggiore il calo per B. Generali (26%), B. Mediolanum (27%) e Azimut (38%)

Parola al top manager

Cinque dirigenti delle banche-reti dicono la loro sulla proposta dell’Ue

BLUERATING n aprile 2023 38 | REPORT

L’irriverente saggezza di Groucho Marx ci insegna che: “Nella vita ci sono cose ben più importanti del denaro. Il guaio è che ci vogliono i soldi per comprarle!”. Non deve quindi sorprendere il clamore mediatico generato, in ambito finanziario, da un tema che va a toccare direttamente le tasche degli operatori del mercato europeo del risparmio gestito e dell’advisory: stiamo parlando ovviamente della controversia continentale riguardante le commissioni di retrocessione. Come sappiamo, salvo ulteriori rinvii, inizialmente si parlava di aprile 2023, a maggio la Commissione europea dovrebbe presentare la “Retail Investment Strategy”, avviata nell’ambito del piano di azione della Capital Market Union nel 2020, nella quale sarà affrontata la questione delle retrocessioni (nel marzo del 2022 si era conclusa la consultazione sul documento “Targeted consultation on options to enhance the suitability and appropriateness assessments” finalizzata alla stessa). Le proposte sugli inducement dovrebbero essere varate contestualmente alla pubblicazione del piano, con un esito che però non appare così scontato; sarebbero infatti ben nove i paesi, tra cui Germania, Francia e Italia, che avrebbero inviato alla commissaria Ue per i servizi finanziari, Mairead McGuinness, una lettera di aperta opposizione a una eventuale riforma. In attesa della conclusione della diatriba, anche

tra gli addetti ai lavori del mercato italiano si è scatenato un dibattito intenso e senza esclusione di colpi, fatto di previsioni, sentenze e veri e propri schieramenti contrapposti. Secondo una recente analisi

Assosim, in caso di varo del divieto circa il 73% dei risparmiatori italiani potrebbe perdere la consulenza o riceverla a caro prezzo, mentre è probabile che il modello solo a pagamento funzioni bene unicamente per importi in gestione elevati. Attualmente questo modus operandi è applicato solo nel Regno Unito e in Olanda e ha un’intensa attività di lobby.

Differenze geografiche

Su questo dettaglio la società Excellence Consulting ha effettuato uno studio in cui ha confrontato il modello di consulenza finanziaria italiano con quello britannico, dove le commissioni di retrocessione sono state vietate con l’entrata in vigore della Rdr - Retail Distribution Review (il corrispettivo della nostra Mifid). Stando alle evidenze della ricerca, nel Regno Unito il 51% degli adulti afferma di essere disposto a pagare per un consiglio sugli investimenti “se i costi fossero ragionevoli”, mentre i clienti che non hanno chiesto la consulenza sarebbero disposti a pagare una parcella se inferiore all’1% del patrimonio. In Italia invece il 70% circa degli attuali clienti dei

REPORT | 39 BLUERATING n aprile 2023
continua a pag. 40 >

professionisti delle reti non sarebbe disposto a pagare un servizio di consulenza; dall’altra parte i servizi di advisory a pagamento lanciati con successo sul mercato italiano dai principali player hanno a oggi raggiunto una diffusione media sulla clientela non superiore al 30%-35%. Da non dimenticare che i due paesi sono diversi per disponibilità di risorse e hanno una differente composizione della clientela. Comunque sia, fanno però notare gli analisti di Banca Akros, qualsiasi impatto dovrà essere valutato considerando il ridisegno del modello di business che le aziende attueranno per affrontare il nuovo panorama. Soprattutto considerando che gli operatori del settore stanno esaminando scenari alternativi nel caso in cui il divieto di incentivazione sia adottato, compreso l’addebito anticipato ai clienti per la consulenza. “Il nuovo regolamento rischia in ogni caso di essere dirompente e avere un impatto negativo sui profitti del settore, tuttavia prevediamo che i tempi per

entrare in vigore saranno lunghi”, avvertono da Akros. Spostandoci sul fronte dei consulenti, Bluerating. com ha effettuato un recente sondaggio tra i professionisti che ha visto una maggioranza bulgara di lettori contrari a una eventuale riforma Mifid che preveda divieto di retrocessioni (oltre l’87% di pareri sfavorevoli), con oltre il 66% degli intervistati che si è detto preoccupato che i propri introiti annuali possano diminuire di più del 25%.

Strategie d’azioni

Resta però da capire quali siano le valutazioni e le eventuali strategie d’azione dell’altro volto dell’industria, cioè le reti; per comprenderle al meglio BLUERATING ha deciso di porre tre quesiti puntuali ad alcuni dei principali player del mercato italiano. Da pagina 42 a pagina 50 le risposte di Azimut, Copernico Sim, Fideuram, Fineco e Banca Generali @MatteoChiamenti

1 2 3

In primavera la Commissione Europea presenterà la “Retail Investment Strategy”, avviata nell’ambito del piano di azione della Capital Market Union nel 2020, nella quale sarà affrontata la questione delle retrocessioni. Quale potrebbe essere a suo avviso l’impatto sul mercato italiano di un eventuale divieto legato agli inducement?

Avete promosso delle iniziative interne di confronto/informazione con i vostri professionisti sul tema?

Quali sono a suo giudizio gli elementi chiave sui quali dovrebbe focalizzarsi il legislatore per promuovere ulteriormente lo sviluppo dei servizi di consulenza finanziaria in Italia e in Europa?

BLUERATING n aprile 2023 40 | REPORT
I servizi di advisory a pagamento proposti con successo sul mercato in Italia hanno raggiunto una diffusione non superiore al 30%-35%
TRE DOMANDE AGLI ADDETTI AI LAVORI LE RISPOSTE DA PAGINA 42 A PAGINA 50

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La presente comunicazione di marketing è pubblicata da MSIM Fund Management (Ireland) Limited. MSIM Fund Management (Ireland) Limited è regolamentata dalla Banca centrale d’Irlanda. MSIM Fund Management (Ireland) Limited è costituita in Irlanda come società privata con numero di registrazione 616661 e ha sede legale presso The Observatory, 7-11 Sir John Rogerson’s Quay, Dublin 2, D02 VC42, Irlanda.

Italia: MSIM FMIL (Sede Secondaria di Milano), Palazzo Serbelloni Corso Venezia, 16 20121 Milano, Italia.

©
3724091 Scad. 31/08/2023 10260208
2022 Morgan Stanley. Tutti i diritti riservati.

AZIMUT HOLDING

Risposta alla domanda 1

A mio avviso sarebbero da evitare continui cambiamenti, proposti e decisi senza preventivi confronti con gli operatori, che accrescono il rischio di compromettere un sistema che funziona con effetti come quelli registrati nel Regno Unito o in Olanda o peggio lasciando scoperte alcune categorie di risparmiatori con la conseguenza del ricorso al “fai da te”. Esistono poi già degli strumenti, come ad esempio nel mondo dell’advisory e delle gestioni patrimoniali, in linea con quanto chiede la Eu Retail Investment Strategy.

Risposta alla domanda 2

Degli oltre 82 miliardi di masse di gruppo oggi 13 miliardi di euro di masse gestite sono negli Stati Uniti e 7 miliardi di euro in Australia, dove nel primo devi dichiarare le retrocessioni e nel secondo sono vietate, per cui abbiamo la fortuna di avere in casa tutte le expertise. La qualità della consulenza italiana però non ha nulla da invidiare a quella estera in cui i costi sostenuti dal cliente sono

semplicemente pagati in modo diverso. Dalle esperienze d’oltreoceano quello che secondo me possiamo trarre in generale è l’opportunità di raccontare meglio il valore aggiunto della figura di consulente finanziario, già in convention a gennaio abbiamo illustrato possibili evoluzioni sul tema.

Risposta alla domanda 3 Ridurre la burocrazia e interagire di più con l’industria credo siano due primi passi importanti che il legislatore potrebbe compiere per evitare che troppa formalità finisca per bloccare un settore invece che promuoverne l’evoluzione. Sta alle autorità avviare studi specifici sulla materia coinvolgendo direttamente gli operatori che senz’altro conoscono più da vicino lo stato dell’arte, questo però deve avvenire riconoscendo che in Paesi diversi modelli diversi non possono essere regolati con una stessa normativa. E l’Italia lato consulenza è all’avanguardia non solo in Europa ma a livello mondiale.

LA QUALITÀ DELLA CONSULENZA

ITALIANA NON HA NULLA

DA INVIDIARE A QUELLA ESTERA

I CUI COSTI SONO SEMPLICEMENTE

PAGATI IN MODO DIVERSO

RISPETTO AL NOSTRO PAESE

BLUERATING n aprile 2023 42 | REPORT

SIAMO DELL’AVVISO CHE

IL CAMBIAMENTO NON DEBBA

ESSERE FATTO DALL’OGGI

AL DOMANI, MA CHE CI DEBBA

ESSERE UNA SORTA DI SOFT

LANDING A UN NUOVO REGIME

COPERNICO SIM

Risposta alla domanda 1

È molto difficile poter prevedere quale possa essere l’impatto di un cambio così radicale sia nella normativa che nell’operatività di tutti i giorni. Restiamo dell’avviso che questo cambiamento non debba e non possa essere fatto dall’oggi al domani ma che ci sia una sorta di soft landing per arrivare al blocco delle retrocessioni. Sarebbe, infatti, un errore prima di tutto per i clienti finali se questo cambiamento venisse fatto in tempi molto rapidi e soprattutto in un momento di mercato come questo.

Risposta alla domanda 2

In previsione di questi cambi normativi che, come detto sopra, ci auguriamo non vengano fatti nell’immediato anche se il mercato sta andando in questa direzione, qualche mese fa abbiamo richiesto l’autorizzazione al servizio di Rto per poter lavorare con la consulenza evoluta a parcella senza retrocessione degli inducement. Le nostre dimensioni ci permettono di avere ampia flessibilità

e questo servizio potrà certamente essere una freccia in più nel nostro arco per quei clienti evoluti che si adattano a questo tipo di modello.

Risposta alla domanda 3

Il legislatore dovrebbe aprire dei tavoli di lavoro con tutti coloro che intervengono nel mercato, senza dare un obbligo dall’alto che metterebbe ulteriormente in difficoltà il sistema. Per fare un esempio, i clienti con poche disponibilità (proprio coloro che hanno più bisogno di essere tutelati) verrebbero tagliati fuori dai costi fissi della consulenza finanziaria evoluta e si ritroverebbero in una situazione di difficoltà.

I servizi evoluti stanno piano piano prendendo piede ma bisognerebbe lavorare maggiormente sullo spiegare i benefici che hanno, piuttosto che renderli obbligatori per tutti. Bisognerebbe lavorare, quindi, non sull’obbligo ma su una definizione più chiara di consulenza evoluta per permettere al mercato la giusta concorrenza e alla clientela di poter scegliere gli intermediari in maniera più libera.

BLUERATING n aprile 2023 44 | REPORT

Risposta alla domanda 1

L’eventuale modifica della regolamentazione europea non potrà avvenire in tempi brevi, ma richiederà un lungo periodo di adeguamento. Prevedere cosa accadrà quando questo processo sarà concluso è prematuro, se si considera l’evoluzione del settore negli ultimi anni e la spinta verso la consulenza che stiamo registrando. Il divieto sugli inducement potrebbe rappresentare uno scossone per il settore, ma possiamo dire di essere pronti ad affrontare l’eventualità. Fineco ha scelto di introdurre per primi il fee only nel 2010. Abbiamo quasi 28 miliardi di euro di asset, su 54 miliardi complessivi di gestito, con il pagamento di una fee di consulenza.

Risposta alla domanda 2

Non è stato necessario proprio perché l’evoluzione del fee only è un tema che fa parte delle abitudini della nostra rete di consulenza e nel tempo ha ricevuto un’accoglienza sempre più positiva da parte dei clienti. In questo momento è apprezzato in particolare dalla fascia più

FINECOBANK

elevata della clientela, che ha la possibilità di beneficiare della sua trasparenza, della qualità del servizio offerto e dell’efficienza, anche dal punto di vista dei costi. L’esperienza che abbiamo accumulato ci mette tuttavia nelle condizioni di ampliarne il raggio d’azione.

Risposta alla domanda 3

L’impulso del legislatore è stato forte in questi anni, e si è concentrato a mio avviso correttamente sul tema della trasparenza. Credo sia chiaro ormai a tutti che si tratti della vera chiave in grado di liberare le energie della consulenza, perché rappresenta le fondamenta di una relazione di lungo periodo con la clientela. Un altro punto ad essa collegato, e che vede Fineco in prima linea, è la necessità di un nuovo orientamento da parte dell’intera industria verso il fair pricing. La sostenibilità del settore passa a nostro avviso attraverso l’applicazione di costi corretti al cliente, con asset manager e intermediari chiamati a lavorare insieme in questa logica.

BLUERATING n aprile 2023 46 | REPORT
Mauro Albanese vice direttore generale, direttore commerciale rete pfa e private banking
IL DIVIETO SUGLI INDUCEMENT POTREBBE RAPPRESENTARE UNO SCOSSONE PER IL SETTORE, MA POSSIAMO DIRE DI ESSERE PRONTI AD AFFRONTARE QUESTA EVENTUALITÀ

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BANCA GENERALI

Risposta alla domanda 1

Siamo convinti che la consulenza professionale del risparmio rappresenti un valore per un paese come l’Italia in cui la ricchezza private è importante. Dietro la consulenza non c’è solo la figura professionale del private banker, seppur molto rilevante, ma si inseriscono numerose altre attività che devono essere attivate quali fund selection, advisory finanziaria, i servizi di asset e risk management; è corretto quindi che le stesse vengano adeguatamente remunerate. Già oggi l’Italia può contare su un sistema trasparente di rendicontazione dei costi che la pone tra i paesi più virtuosi in Europa. Un ban all’inducement quando la cultura finanziaria è ancora insoddisfacente potrebbe portare fasce di clienti a non accedere ad un servizio che crea valore ai loro risparmi.

TOGLIERE L’INDUCEMENT

QUANDO LA CULTURA FINANZIARIA IN ITALIA È IN CRESCITA MA

ANCORA INSODDISFACENTE, POTREBBE PRIVARE DI SERVIZI

IMPORTANTI FASCE DI CLIENTI

Risposta alla domanda 2

Da tempo Banca Generali ha investito in risorse centrali a supporto dei banker per dare valore alla relazione con il cliente tramite il servizio

di consulenza evoluta a pagamento, oggi superiore agli 8 miliardi di euro. Ha inoltre creduto nel servizio di gestioni patrimoniali che oggi può contare su 10 miliardi di masse attive. Posso quindi confermare che abbiamo attivato soluzioni che prevedono il pagamento di fees esplicite e sono al di fuori del perimetro dell’inducement.

Risposta alla domanda 3 Come dicevamo in precedenza il regolatore italiano e il mercato hanno già fatto un lungo percorso di efficientamento e trasparenza. Certo, si può ancora fare meglio sapendo però che l’eccesso di informazioni rischia di creare disinformazione e che la forzatura di un unico schema commissionale, con la conseguente eliminazione dell’inducement, rischia di creare effetti collaterali decisamente rilevanti per il portafoglio dei clienti più piccoli rendendoli orfani di un servizio particolarmente utile in chiave individuale e collettiva.

BLUERATING n aprile 2023 48 | REPORT
Andrea Ragaini vice direttore generale Wealth Management, Mercati e Prodotti

Risposta alla domanda 1

È presto per valutare l’impatto sul mercato italiano perché ancora non si sa che sviluppi prenderà la riforma. Sono tante le voci che si stanno facendo sentire presso la Commissione europea, con una certa preponderanza per i contrari. Se guardo ai Paesi in cui è stata introdotta questa riforma, non vedo una condizione migliorativa per i clienti. Secondo i dati diffusi da St James Place, dal momento in cui è stata introdotta la Rdr in Inghilterra la fee totale per i clienti è leggermente cresciuta.

Risposta alla domanda 2

Non abbiamo aperto un dibattito interno, il compito dei nostri professionisti è quello di prendersi cura dei clienti e lo stanno facendo egregiamente. Quando la Commissione Europea deciderà quale formula di retribuzione corrispondere all’attività di consulenza, noi ci adegueremo qualsiasi sia la decisione. Alla fine quello che conta si può ricondurre a una sola condizione: libertà di scelta per il cliente.

BANCA MEDIOLANUM

Stefano Volpato direttore commerciale

Risposta alla domanda 3

Trasparenza e libertà. Io credo che sia fondamentale che il cliente debba essere messo nella condizione di valutare e decidere quale sistema di retribuzione meglio risponde al suo profilo di investitore. Il sistema quindi deve essere trasparente, ma ritengo che già la direttiva europea Mifid dia alla clientela la possibilità di essere informata approfonditamente in tutto e per tutto su quali siano i costi e a cosa essi siano imputabili.

SE GUARDO AI PAESI COME

LA GRAN BRETAGNA DOVE

È STATA INTRODOTTA LA RIFORMA

DELLE RETROCESSIONI, NON VEDO UN MIGLIORAMENTO DELLE CONDIZIONI PER I CLIENTI

BLUERATING n aprile 2023 50 | REPORT

Idrogeno

CPR Invest - Hydrogen, un’opportunità da cogliere per creare valore investendo nell’ecosistema dell’idrogeno:

dà accesso a un mercato innovativo e ad alto potenziale;

si stima che l’idrogeno coprirà circa il 17% dell’intero fabbisogno energetico entro il 2050**;

l’idrogeno potrebbe contribuire a ridurre di un terzo le emissioni di gas serra a livello globale**.

amundi.it

*Fonte: IPE “Top 500 Asset Managers” pubblicato a giugno 2021, sulla base delle masse in gestione al 31/12/2020. **ETC (Energy Transition Commission), “Making the Hydrogen Economy Possible”, aprile 2021. Questa è una comunicazione di marketing. Si prega di consultare il Prospetto e il KIID prima di prendere una decisione fi nale di investimento. CPR Invest - Hydrogen (di seguito anche “Fondo”) è un Comparto della SICAV CPR Invest, gestito da CPR Asset Management, una società del gruppo Amundi. CPR Asset Management è autorizzata in Francia e regolamentata dall’Autorité des Marchés Financiers (AMF). Il Comparto è autorizzato in Lussemburgo e sottoposto alla vigilanza della Commission de Surveillance du Secteur Financier (CSSF). I potenziali investitori devono esaminare se i rischi annessi all’investimento nel Fondo siano appropriati alla loro situazione, e devono altresì accertarsi di aver compreso interamente il presente documento. In caso di dubbi, si raccomanda di consultare un consulente fi nanziario. Il valore dell’investimento potrebbe diminuire o incrementarsi. Il Fondo non o re alcuna garanzia di rendimento. L’investimento comporta dei rischi. I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri e non vi è garanzia di ottenere uguali rendimenti per il futuro. Il presente documento non rappresenta un’o erta a comprare né una sollecitazione a vendere. Esso non è rivolto a nessuna “U.S. Person” come defi nita nel Securities Act del 1933 e nel prospetto. Il KIID, che il proponente l’investimento deve consegnare prima della sottoscrizione, e il Prospetto sono disponibili gratuitamente presso le sedi dei soggetti collocatori nonché sul sito internet www.amundi.it. Una sintesi delle informazioni sui diritti degIi investitori e sui meccanismi di ricorso collettivo è reperibile in lingua inglese al seguente link: https://about.amundi.com. La società di gestione può decidere di ritirare la notifi ca delle disposizioni adottate per la commercializzazione di quote, anche, se del caso, in relazione a categorie di azioni, in uno Stato membro rispetto alle quali aveva precedentemente e ettuato una notifi ca. Aprile 2022. |

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Af frontare la volatilità

Grande partecipazione e attenzione al road show delle scorse settimane di Banca Generali in cui il top management della banca del Leone ha presentato ai propri consulenti finanziari le soluzioni più opportune per affrontare questa fase di mercato all’insegna dell’incertezza e volatilità. La crisi delle banche di marzo si è infatti aggiunta alle complessità sul rallentamento in corso nella stretta delle banche centrali all’inflazione. Parola d’ordine che resta protezione con l’ampia diversificazione della gamma della banca del Leone come han spiegato i due vice direttori generali, Marco Bernardi e Andrea Ragaini, durante il faccia a faccia con la rete sul territorio. “I rischi sulla crescita e le complessità sui tassi rendono difficile compiere scelte direzionali precise e per questo è importante oggi più che mai affidarsi alle competenze di gestioni attiveadattive, in grado di proteggere dai potenziali scossoni dei mercati, trovando nelle decorrelazioni e asimmetrie di sviluppo gli ambiti più interessanti per il futuro”, spiega Bernardi. In questo scenario, anche gli investimenti assicurativi tradizionali, come la ramo primo che negli ultimi mesi aveva scontato il rialzo dei tassi e la concorrenza dei governativi, ritrovano la propria fisionomia e preposizione

di strumento da affiancare nei portafogli per gli orizzonti di lungo periodo. A questo si affiancano soluzioni in grado di arricchire i contorni di diversificazione sfruttando i punti di forza di gestioni attive su ambiti tematici sostenibili per il lungo periodo.

Focus sui macro-trend “Abbiamo rivisto il nostro contenitore assicurativo multilinea ampliando il focus sui macrotrend del futuro: il cambiamento climatico, i nuovi equilibri economici mondiali o la rapida urbanizzazione; tutti trend già in essere che nei prossimi anni porteranno a una maggiore definizione del contesto di mercato internazionale. Non si potrà prescindere da scelte di lungo periodo in cui il rendimento economico sarà solo una parte del ritorno di risparmiatori e investitori”, aggiunge Bernardi. Non bisogna infatti dimenticare che nei prossimi anni si assisterà all’arrivo di flussi importanti sul mercato europeo con gli oltre 750 miliardi previsti dal piano per la ripresa e, se si allunga lo sguardo fino al 2050, un valore molto più elevato del Piano Marshall stesso. Dalla composizione degli investimenti quello che si nota è la scelta di indirizzare queste risorse verso il mondo della ricerca, per l’innovazione e la sostenibilità. Tutti mega-trend su cui anche la banca del

Leone pensa sia opportuno puntare con attenzione nel lungo periodo. La soluzione BG Oltre è stata dunque pensata per investire nei mega-trend tematici di People, Planet e Digital Transformation, tramite una polizza multiramo che consente di diversificare gli investimenti attraverso un’allocazione personalizzata sui fondi interni e con una quota predefinita del 10% in gestione separata. Tra i vantaggi: non solo l’ampia diversificazione su fondamenta sostanziali dello sviluppo, ma anche la riduzione del rischio grazie a indicatori quantitativi e qualitativi, e benefici tipici assicurativi, fiscali e anche in chiave successoria. Un secondo ambito di soluzione attiva riguarda la sfera dei fondi di fondi, che hanno il vantaggio legato all’ampiezza della gestione attiva e delle competenze dalla selezione dei gestori.

La BG Collection rappresenta proprio un innovativo strumento che consente di comporsi “a la carte” la composizione più ottimale della scelta tematica e di assetallocation. Rispetto agli strumenti del passato simili, ha dalla sua una crescente semplicità e competitività nell’offerta, oltre al rinnovato focus sulla parte gestionale che ricalca il modello di successo delle gestioni patrimoniali. Una novità di grande interesse per la clientela anche dalle esigenze meno complesse che

52 | RETI MERCATO / 1
Le soluzioni finanziarie assicurative di Banca Generali per la fase attuale
BLUERATING n aprile 2023

ricerca rendimenti mantenendo un livello di rischio medio-basso.

È il caso ad esempio del comparto

BG Collection Investments

Dynamic Allocation che investe in una strategia multiasset altamente flessibile e dinamica con un’esposizione azionaria massima pari al 60% e una volatilità compresa

tra il 5% e il 15%. La composizione dei sottostanti è soggetta a un elevato turnover e si basa su motore quantitativo al fine di individuare le opportunità più favorevoli offerte dal mercato per ogni asset class in portafoglio. La sicav è pensata secondo un “sistema di fondi di fondi” che combina le capacità

gestionali delle più prestigiose case di investimento internazionali su specifici mercati e l’esperienza dei gestori BG. Un ulteriore progresso nella concezione del Multibrand dove sono stati inseriti i migliori partner. “L’obiettivo della BG Collection è quello di minimizzare il dropdown e la volatilità e si presenta come strumento ad alto turnover con elevata dinamicità attraverso la diversificazione dagli altri prodotti ma anche al suo interno con un recovery time molto più breve rispetto agli altri”.

Screening dei mercati

“Ogni giorno poi viene effettuato uno screening dei mercati e realizzata un’analisi tecnica approfondita che aiuta nella fase di selezione. In poche parole un prodotto multi-asset con strumenti semplici e a basso costo che guarda a tutte le asset class”, conclude Bernardi. Nonostante le incognite di breve termine legate alla pandemia, alle tensioni geopolitiche e ai mercati finanziari, le opportunità da cogliere secondo Banca Generali sono ancora molte ma per tracciare un chiaro percorso di crescita è fondamentale affidarsi a un professionista del settore per delineare una strategia di protezione patrimoniale basata su tre elementi chiave: valore del servizio, innovazione e sostenibilità.

@bluerating_com

RETI MERCATO / 1 | 53
Marco Bernardi e Andrea Ragaini / Banca Generali

Advisor y mobile

Banca Widiba punta sulla “Consulenza Programmata”

Banca Widiba, ha lanciato “Consulenza Programmata”, un’evoluzione del servizio di advisory all’interno della propria piattaforma Wise. L’obiettivo è permettere ai professionisti della rete di efficientare la gestione dei portafogli della clientela e al cliente di impostare una vera e propria strategia di costruzione e aggiustamento del portafoglio nel tempo. Con la nuova funzionalità, il cliente può già pianificare con il suo consulente l’evoluzione del portafoglio, pre-impostando delle semplici regole e condizioni, per esempio, a fronte di un cambiamento di mercato o al raggiungimento di soglie prestabilite. Il tutto sempre rispettando il profilo di rischio e gli obiettivi di investimento pianificati inizialmente, in conformità con la normativa Mifid e i nuovi requisiti in materia di Esg. Il piano di investimento dei clienti di Banca Widiba potrà, quindi, essere trasformato gradualmente, in ingresso e in uscita, scegliendo tra tutta la gamma di fondi e sicav di qualsiasi gestore, ma anche del risparmio amministrato, con Etf, obbligazioni, azioni o con il conto deposito. A differenza di un piano di accumulo o di uno switch, le possibilità della consulenza programmata non sono limitate

all’interno dello stesso comparto o gestore, ma possono spaziare tra vari prodotti di investimento secondo la logica distributiva ad architettura aperta scelta da Banca Widiba. “Siamo particolarmente orgogliosi di annunciare il lancio della Consulenza Programmata, che rappresenta un unicum sul mercato ad architettura aperta”, ha detto Luigi Provenza (nella foto), chief commercial officeri & Wealth Management di Banca Widiba”.

@bluerating_com

INCENTIVI E IPOCRISIE

Circola per l’Europa la proposta di abolire le cosiddette “retrocessioni”.

La proposta non nasce dal Parlamento, né dall’industria ma da qualche commissario. Prima

osservazione: perché intervenire su un mercato che funziona imponendone dall’alto i modelli di business?

Seconda domanda: è democratico un processo legislativo che esclude quasi totalmente la volontà popolare?

Qualcuno in alto loco scopre che non è vero quanto affermato dall’economia classica che il produttore fa l’interesse del cliente al fine di conservarlo.

Al contrario, l’analisi empirica ci dice che il cliente dell’intermediario paga più di quanto potrebbe e riceve un cattivo servizio. Per ovviare a questa “innaturale” situazione si propone di eliminare le retrocessioni e consentire esclusivamente la consulenza a parcella. Così facendo si è sicuri che consulente/impresa d’investimento facciano l’interesse del cliente, perché è la loro fonte di reddito.

Ma già la Mifid e il Tuf prevedono che l’intermediario deve fare l’interesse del cliente. Se questo non è avvenuto, la Mifid, o chi per essa, ha fallito il suo obiettivo. Un intervento drastico come quello proposto rischia di fare più danni che benefici. Meglio pensare a interventi agevolativi della consulenza, quali per esempio l’esenzione dall’Iva.

Ma soprattutto finiamola con l’ipocrisia dell’intermediario pagato dal produttore che fa l’interesse del cliente ed evitiamo altre imposizioni di documenti, calcoli, informazioni (che il cliente non legge mai) con costi inutili per tutti.

tedeschi@alezio.net

54 | RETI MERCATO / 2
BLUERATING n aprile 2023
Il cliente può pianificare l’evoluzione del por tafoglio

Tris di Fideuram ISPB

Un tris di nuovi ingressi di professionisti per il gruppo Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking guidato da Tommaso Corcos. Nelle reti Fideuram, Sanpaolo Invest e IW Private Investments sono stati inseriti 38 nuovi private banker. Gli ultimi in ordine di tempo, per la rete di Fideuram, sono Raffaele Cosentino nel Lazio da Banca Sella oltre ad Alessandro Gori ed Elena Neri per la Toscana.

Da Azimut a Bper

Bper Banca ha potenziato ulteriormente la neocostituita Divisione Private e Wealth Management con l’ingresso di un professionista di lunga carriera: Alberto Boccaccio che opererà all’interno del gruppo Bper trasversalmente su Bper Banca, Banca Cesare Ponti e Optima Sim, con responsabilità su processi, procedure, progetti, dati e controlli a supporto dei servizi del business del Wealth Management. Boccaccio 52 anni, ligure ma milanese di adozione, è laureato in Ingegneria e vanta una lunga carriera professionale nell’ambito della consulenza finanziaria presso primari istituti di credito. Nel 2003 è entrato in Banca Euromobiliare e 2009 in Barclays. Negli ultimi tre anni è stato chief operating officer di Azimut.

Zurich Bank a forza 7

Zurich Bank annuncia l’ingresso di sette nuovi consulenti, entrati nel proprio network di advisory. Si tratta di Valter Amoroso per l’area Nord Ovest; Federica Lavatelli per l’Area Lombardia; Roberto Giacomelli e Dario De Nardi per l’Area Nord

Est; Massimo Curina per l’area Nove; Fabio Magagnoli per l’Area Emilia e Marco Marchese per l’Area Sud.

INGAGGIO IN ABRUZZO

FinecoBank rafforza la rete dei consulenti finanziari nel Centro Italia con l’arrivo di Fabio D’Anselmo, che dopo oltre trent’anni di esperienza nel settore bancario, con ruoli di responsabilità sia in ambito investimenti che corporate, ha scelto il gruppo guidato da Alessandro Foti. D’Anselmo si unisce alla struttura dell’area manager Giovanni Pacifici (nel team coordinato dal group manager Luigi Capaldo) e opera presso il point di Chieti.

contropelo

SI FA PRESTO A DIRE BANCA

Sul caso Svb ho letto numerose opinioni. Ritengo che sia in atto da circa trenta anni un “abuso” della denominazione di banca con bassa trasparenza agli occhi dei risparmiatori e dei debitori e palesi difficoltà dei supervisori e dei vigilanti nell’inquadrare l’operatività effettiva di molti attori “banca” che sviluppano modelli di business diversi da quelli tradizionali. Per contro, molte di queste si indirizzano verso l’innovazione di processo in modo imperfetto rispetto a quanto richiesto dall’innovazione di prodotto e coinvolgendo clientela inidonea. Assistiamo quindi a situazioni di crisi che sono la risultante dell’applicazione di regole omogenee su soggetti diversi e di soluzioni di gestione che si scontrano con i requisiti di vigilanza sottoponendosi a rischi reputazionali. Se aggiungiamo l’impatto contabile del fair value sui bilanci, i timori per altre crisi salgono. Sono più preoccupato al momento dell’impatto delle crisi sulle imprese debitrici piuttosto che sui depositanti. Nel caso Svb, quasi tutti costoro sono fuori dalla protezione assicurativa perché imprese con ammontare fuori dal limite di legge (250mila dollari). I debitori invece si trovano impossibilitati a movimentare i loro prestiti e potrebbero generare crisi di impresa diffuse nelle aziende e startup sempre più numerose e fondate sul debito. Confido nell’Fsb affinché sappia guidare verso la riqualificazione degli intermediari, togliendo la natura di banca a chi sviluppa attività differenti. Altrimenti, assisteremo alle difficoltà di molte Svb esistenti ovunque.

santorsola@uniparthenope.it

56 | VALZER POLTRONE
Fabio D’Anselmo
BLUERATING n aprile 2023

Il Fintech è idroelet trico

Fonti pulite alimentano i data center di Alps Blockchain, partecipata da Azimut

Nuovo investimento nel Fintech per Azimut. Il gruppo fondato da Pietro Giuliani ha promosso un club deal per investire in Alps Blockchain, azienda leader in Italia nello sviluppo dell’infrastruttura alla base della Blockchain.

Veicolo lussemburghese

L’investimento di Azimut, pari a 40 milioni di euro, è avvenuto attraverso Azimut Enterprises

S.r.l e Azimut Direct Investment

Alps Blockchain SCSp, veicolo lussemburghese dedicato che ha permesso a circa 600 clienti serviti dalla rete di consulenti finanziari e wealth manager del gruppo in Italia, di prendere esposizione alla

crescita del settore della Blockchain sostenibile. L’operazione prevede una componente di equity, tramite l’acquisto di una quota di circa il 45%, e una parte obbligazionaria con un prestito convertibile. Alps Blockchain è un’impresa trentina specializzata in ricerca e sviluppo in ambito mining, con l’obiettivo di produrre potenza di calcolo per la Blockchain attraverso la creazione e gestione di data center all’avanguardia alimentati da fonti di energia rinnovabile. Fondata nel 2018, l’azienda ha introdotto in Italia un innovativo sistema che prevede l’installazione di data center all’interno di centrali idroelettriche per convertire direttamente la forza dell’acqua in potenza di calcolo, integrandosi in

modo complementare al sistema di produzione di energia elettrica tradizionale. A oggi, Alps Blockchain ha realizzato oltre 20 data center che ospitano complessivamente circa 3.950 miner, hardware dedicati all’attività di mining. Ai data center situati all’interno delle centrali idroelettriche italiane e coordinati come provider, si aggiungono quelli gestiti direttamente e dislocati all’estero, sia in via di realizzazione che già operativi. In poco più di quattro anni la società ha conosciuto una crescita esponenziale e ora mira a consolidare e implementare il proprio modello di business. I nuovi capitali, infatti, permetteranno all’azienda di investire in progetti di ampliamento e internazionalizzazione, con

58 | FINANZA ONLINE BLUERATING n aprile 2023

l’obiettivo di incrementare entro il 2023 l’attuale parco di miner fino a circa 12mila dispositivi di ultima generazione, pari a 1.5 exahash di capacità. L’operazione intende inoltre promuovere lo sviluppo di servizi volti a diffondere una cultura sostenibile legata alla Blockchain e all’attività di mining. La Blockchain, destinata a essere usata in modo sempre più estensivo in diversi settori, dalla finanza alla logistica o dalla sanità all’alimentare, è una tecnologia ad alta intensità energetica, in quanto richiede un’elevata capacità di calcolo per validare le transazioni. Secondo il Cambridge Bitcoin Electricity Consumption Index (Cbeci), la Blockchain Bitcoin utilizza 14 gigawatt di energia elettrica, che corrisponde a un consumo totale annuo di elettricità di 122 terawatt-ore. Giorgio Medda, ceo e global head of asset management & Fintech del gruppo Azimut, ha commentato: “Siamo entusiasti di aver realizzato quest’operazione attraverso la quale Azimut investe direttamente e con i nostri clienti non solo in un’eccellenza tutta

italiana dello sviluppo tecnologico sostenibile ma anche sul futuro digitale e sui giovani talenti del nostro Paese. Con Alps Blockchain rafforziamo ulteriormente il nostro posizionamento e la nostra view su Blockchain, digital asset e finanza decentralizzata quali nuove frontiere d’investimento e di funzionalità operative verso cui la trasformazione digitale sta spingendo l’industria dell’asset management”.

Credere nel potenziale

Francesco Buffa, ceo di Alps Blockchain, ha dichiarato: “In Alps Blockchain, crediamo fermamente nel potenziale di questa tecnologia e nella necessità di sviluppare approcci sempre più efficienti e sostenibili. Così abbiamo intrapreso l’iniziativa di unire il mondo della Blockchain e del mining con quello delle rinnovabili, sviluppando in Italia una soluzione mirata a sostenere il comparto idroelettrico e offrire una nuova opportunità di business ai produttori di energia che contribuisca a mantenere redditizi i loro impianti storici una volta terminati gli incentivi

statali. La nuova sinergia con Azimut rappresenta un traguardo significativo che ci consentirà di proseguire il percorso strategico intrapreso, consolidando la nostra presenza a livello nazionale e accelerando la crescita nei mercati internazionali, come in Sud America”. Francesca Failoni, cfo di Alps Blockchain, aggiunge:

“L’aumento di risorse ci permetterà di partecipare e contribuire in maniera più sostanziale al funzionamento della rete Blockchain, favorendo lo sviluppo di progetti solidi e sostenibili nel tempo. Grazie a questa operazione finanziaria, potremo non solo incrementare ed efficientare i nostri data center esistenti, ma anche investire nella realizzazione di nuovi impianti, puntando a quadruplicare la capacità di produzione di potenza di calcolo al servizio di questa tecnologia entro la fine dell’anno”. Azimut è stata assistita dallo studio legale Gianni & Origoni, Alps Blockchain è stata assistita da Deloitte STS quale advisor fiscale e Deloitte Legal quale advisor legale. @bluerating_com

GRAZIE ALL’OPERAZIONE DI AZIMUT POTREMO INCREMENTARE I NOSTRI DATA CENTER

FINANZA ONLINE | 59 BLUERATING n aprile 2023
Giorgio Medda
ABBIAMO
TECNOLOGICA
ceo e global head of asset management & Fintech del gruppo Azimut
INVESTITO IN UN’ECCELLENZA
TUTTA ITALIANA
Francesco Buffa ceo di Alps Blockchain
CREDIAMO NEL POTENZIALE DELLA NOSTRA TECNOLOGIA PER SVILUPPARE APPROCCI SEMPRE PIÙ SOSTENIBILI
Francesca Failoni cfo di Alps Blockchain
ESISTENTI

Tra parcelle e fiducia

Nell’ipotesi di abolizione degli inducement, quali potrebbero essere gli effetti sulla fiducia tra consulente e utente? Di primo acchito, il cambiamento della remunerazione, da commissioni sui prodotti a parcella, potrebbe suggerire che si generi una maggiore fiducia, per la riduzione obiettiva dei potenziali conflitti di interesse. Tuttavia, la letteratura internazionale a questo proposito non evidenzia indicazioni univoche e ciò potrebbe essere spiegato dal fatto che la fiducia sia influenzata non solo dalla modalità di remunerazione ma da almeno 24 diversi fattori.

Quattro situazioni Alcuni studi multifattoriali hanno mostrato che la modalità di remunerazione a parcella risulta influire positivamente nel generare la fiducia in quattro casi specifici.

1) Istaurazione iniziale del rapporto tra utente e consulente.

2) Utenti con poca esperienza di relazione professionale con un consulente finanziario.

3) Utenti con esperienze precedentemente insoddisfacenti.

4) Consulent i con una ridotta esperienza professionale.

In altre parole, una modifica della modalità di remunerazione non dovrebbe avere implicazioni

Gaetano Megale independent ethics advisor

negative sul rapporto fiduciario per i consulenti finanziari di lungo corso e che hanno istaurato un rapporto di fiducia con utenti soddisfatti dalla relazione professionale. Comunque, indipendentemente dalle modalità di remunerazione, la fiducia degli utenti è correlata con l’aspettativa che i costi siano comunicati chiaramente e in anticipo.

Percezione del cambiamento Una interessante notazione: sembra che i consulenti finanziari obbligati al passaggio di remunerazione da commissioni a parcella non percepiscano nessun cambiamento della propria affidabilità. Se ne deduce che se un consulente è inaffidabile, il divieto delle commissioni non lo renderà più affidabile.

60 | FORMAZIONE / 1 BLUERATING n aprile 2023
Se un consulente è inaffidabile, il divieto delle retrocessioni non lo rende affidabile
Alcuni studi dimostrano che l’adozione del modello fee only può avere effetti positivi solo in casi specifici
@GaetanoMegale

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PUBBLICITÀ CERTIFICATI DI INVESTIMENTO OUTPERFORMANCE SU BANCARI PARTECIPAZIONE SULL‘UPSIDE FINO AL 300%

PUBBLICITÀ CERTIFICATI DI INVESTIMENTO

OUTPERFORMANCE SU BANCARI

Leonteq è una società svizzera attiva nei settori finanziario e tecnologico, specializzata nell’emissione di certificati di investimento. Fondata nel 2007 e quotata sulla Borsa di Zurigo dal 2012, è diventata uno dei protagonisti del mercato dei certificati di investimento grazie all’esperienza sviluppata negli anni ed alla piattaforma proprietaria di cui si avvale. Dall’inizio della sua attività in Italia, Leonteq ha emesso oltre 2500 prodotti di investimento sui mercati EuroTLX, SeDeX e Hi-Cert. A conferma della sua solidità, la società ha ottenuto il rating investment grade (BBB- con outlook positivo) dall’agenzia Fitch Ratings.

PARTECIPAZIONE SULL‘UPSIDE FINO AL 300%

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Alla scadenza:

Leonteq è una società svizzera attiva nei settori finanziario e tecnologico, specializzata nell’emissione di certificati di investimento. Fondata nel 2007 e quotata sulla Borsa di Zurigo dal 2012, è diventata uno dei protagonisti del mercato dei certificati di investimento grazie all’esperienza sviluppata negli anni ed alla piattaforma proprietaria di cui si avvale. Dall’inizio della sua attività in Italia, Leonteq ha emesso oltre 2500 prodotti di investimento sui mercati EuroTLX, SeDeX e Hi-Cert. A conferma della sua solidità, la società ha ottenuto il rating investment grade (BBB- con outlook positivo) dall’agenzia Fitch Ratings.

(1) Se il livello di chiusura del sottostante è superiore al livello di fixing iniziale, l’investitore riceverà EUR 1’000 a certificato aumentati della performance positiva del sottostante, fino al livello cap, moltiplicata per la partecipazione. l’investitore partecipa quindi all’eventuale performance positiva del sottostante in modo più che proporzionale.

COME FUNZIONANO I NOSTRI CERTIFICATI OUTPERFORMANCE

Alla scadenza:

(2) Se il livello di chiusura del sottostante è inferiore al fixing iniziale, l’investitore riceverà EUR 1’000 a certificato decurtati della performance del sottostante. Il rendimento per l’investitore sarà quindi equivalente a quello che si avrebbe con un investimento diretto nel sottostante.

(1) Se il livello di chiusura del sottostante è superiore al livello di fixing iniziale, l’investitore riceverà EUR 1’000 a certificato aumentati della performance positiva del sottostante, fino al livello cap, moltiplicata per la partecipazione. l’investitore partecipa quindi all’eventuale performance positiva del sottostante in modo più che proporzionale.

(2) Se il livello di chiusura del sottostante è inferiore al fixing iniziale, l’investitore riceverà EUR 1’000 a certificato decurtati della performance del sottostante. Il rendimento per l’investitore sarà quindi equivalente a quello che si avrebbe con un investimento diretto nel sottostante.

Emittente Leonteq Securities AG

PUBBLICITÀ

Rating emittente Fitch BBB- Positive outlook

Denominazione EUR 1’000

Mercato di quotazione EuroTLX

PUBBLICITÀ La presente comunicazione ha finalità pubblicitarie e non costituisce sollecitazione, consulenza, raccomandazione né ricerca in materia di investimenti. Prima di assumere qualsiasi decisione di investimento, leggere attentamente il Prospetto di Base, ogni eventuale supplemento e la relativa Nota di Sintesi nonché le Condizioni Definitive (Final Terms) e il Documento contenente le informazioni chiave (KID) di ciascun prodotto, con particolare attenzione alle sezioni dedicate ai fattori di rischio connessi all’investimento, alle sedi di esecuzione ed ai costi e oneri connessi. Per i prodotti emessi da Leonteq Securities AG, il Prospetto di Base è stato approvato dalla Commission de Surveillance du Secteur Financier (CSSF) in Lussemburgo e notificato alla Commissione Nazionale per le Società e la Borsa (CONSOB) in Italia. Per prodotti emessi da EFG International Finance (Guernsey) Ltd, il Prospetto di Base è stato approvato dalla Central Bank of Ireland in Irlanda e notificato alla CONSOB in Italia. L’approvazione dei Prospetti di Base non va intesa come approvazione da parte delle relative autorità degli strumenti finanziari emessi in base agli stessi e/o ammessi alla negoziazione in mercati regolamentati o sistemi multilaterali di negoziazione (MTF). I Prospetti di Base e gli altri documenti relativi agli strumenti finanziari sono disponibili sul sito https://certificati.leonteq.com/our-services/ prospectuses-notices, oppure gratuitamente presso Leonteq Securities AG, Europaallee 39, 8004 Zurigo, Svizzera. Il valore dei prodotti finanziari è soggetto a oscillazioni del mercato, che possono condurre alla perdita, totale o parziale, dei capitali investiti nei prodotti finanziari. I rendimenti riportati non sono indicativi di quelli futuri e sono espressi al lordo di eventuali costi e/o oneri a carico dell’investitore. I prodotti finanziari descritti non sono prodotti semplici e il loro funzionamento può essere di difficile comprensione. Si raccomanda agli investitori di consultare un consulente finanziario competente prima di investire nei prodotti finanziari. Gli strumenti finanziari collegati agli indici non sono in alcun modo sponsorizzati, garantiti, promossi o venduti dai licenziatari ed i licenziatari non rilascia alcuna dichiarazione, garanzia o assicurazione espressa o implicita in merito a: (a) l’opportunità di investire negli strumenti finanziari; (b) la qualità, l’accuratezza e/o la completezza dell’Indice; e/o (c) i risultati conseguiti o che verranno conseguiti da qualsiasi persona o soggetto tramite l’utilizzo dell’Indice. I licenziatari si riservano il diritto di modificare le modalità di calcolo o di pubblicazione relative all’Indice. I licenziatari non saranno responsabili per eventuali danni subiti o derivanti dall’utilizzo (o dall’impossibilità di utilizzo) dell’Indice. In alcun modo licenziatari promuovono, garantiscono o sono in altro modo coinvolti nell’emissione e nell’offerta dei presenti Prodotti. I licenziatari non rilasciano alcuna dichiarazione o garanzia, espressa o implicita, in merito all’opportunità di investire in titoli o prodotti finanziari in generale, o nei presenti Prodotti in particolare, o rispetto alla capacità di alcuno dei rispettivi indici di riflettere le opportunità di investimento nei mercati finanziari o di raggiungere in altro modo il proprio obiettivo. I licenziatari non assumo alcun obbligo o responsabilità in relazione alla gestione, alla commercializzazione o alla vendita dei presenti Prodotti.

I prodotti sono soggetti a limitazioni di vendita per SEE, Hong Kong, Singapore, Stati Uniti, soggetti statunitensi (US persons) e il Regno Unito (l’emissione è soggetta alla legge svizzera).

Questa comunicazione è redatta da Leonteq Securities (Europe) GmbH, Milan branch, che è autorizzata da Bundesanstalt für Finanzdienstleistungsaufsicht (BaFin) in Germania e soggetta a supervisione limitata da parte di CONSOB in Italia Gli investitori non possono acquistare i prodotti finanziari descritti direttamente da Leonteq Securities (Europe) GmbH o da società a essa affiliate ma soltanto tramite banche o altri fornitori di servizi finanziari. © Leonteq Securities AG, 2023. All rights reserved.

La presente comunicazione ha finalità pubblicitarie e non costituisce sollecitazione, consulenza, raccomandazione né ricerca in materia di investimenti. Prima di assumere qualsiasi decisione di investimento, leggere attentamente il Prospetto di Base, ogni eventuale supplemento e la relativa Nota di Sintesi nonché le Condizioni Definitive (Final Terms) e il Documento contenente le informazioni chiave (KID) di ciascun prodotto, con particolare attenzione alle sezioni dedicate ai fattori di rischio connessi all’investimento, alle sedi di esecuzione ed ai costi e oneri connessi. Per i prodotti emessi da Leonteq Securities AG, il Prospetto di Base è stato approvato dalla Commission de Surveillance du Secteur Financier (CSSF) in Lussemburgo e notificato alla Commissione Nazionale per le Società e la Borsa (CONSOB) in Italia. Per prodotti emessi da EFG International Finance (Guernsey) Ltd, il Prospetto di Base è stato approvato dalla Central Bank of Ireland in Irlanda e notificato alla CONSOB in Italia. L’approvazione dei Prospetti di Base non va intesa come approvazione da parte delle relative autorità degli strumenti finanziari emessi in base agli stessi e/o ammessi alla negoziazione in mercati regolamentati o sistemi multilaterali di negoziazione (MTF). I Prospetti di Base e gli altri documenti relativi agli strumenti finanziari sono disponibili sul sito https://certificati.leonteq.com/our-services/ prospectuses-notices, oppure gratuitamente presso Leonteq Securities AG, Europaallee 39, 8004 Zurigo, Svizzera. Il valore dei prodotti finanziari è soggetto a oscillazioni del mercato, che possono condurre alla perdita, totale o parziale, dei capitali investiti nei prodotti finanziari. I rendimenti riportati non sono indicativi di quelli futuri e sono espressi al lordo di eventuali costi e/o oneri a carico dell’investitore. I prodotti finanziari descritti non sono prodotti semplici e il loro funzionamento può essere di difficile comprensione. Si raccomanda agli investitori di consultare un consulente finanziario competente prima di investire nei prodotti finanziari. Gli strumenti finanziari collegati agli indici non sono in alcun modo sponsorizzati, garantiti, promossi o venduti dai licenziatari ed i licenziatari non rilascia alcuna dichiarazione, garanzia o assicurazione espressa o implicita in merito a: (a) l’opportunità di investire negli strumenti finanziari; (b) la qualità, l’accuratezza e/o la completezza dell’Indice; e/o (c) i risultati conseguiti o che verranno conseguiti da qualsiasi persona o soggetto tramite l’utilizzo dell’Indice. I licenziatari si riservano il diritto di modificare le modalità di calcolo o di pubblicazione relative all’Indice. I licenziatari non saranno responsabili per eventuali danni subiti o derivanti dall’utilizzo (o dall’impossibilità di utilizzo) dell’Indice. In alcun modo licenziatari promuovono, garantiscono o sono in altro modo coinvolti nell’emissione e nell’offerta dei presenti Prodotti. I licenziatari non rilasciano alcuna dichiarazione o garanzia, espressa o implicita, in merito all’opportunità di investire in titoli o prodotti finanziari in generale, o nei presenti Prodotti in particolare, o rispetto alla capacità di alcuno dei rispettivi indici di riflettere le opportunità di investimento nei mercati finanziari o di raggiungere in altro modo il proprio obiettivo. I licenziatari non assumo alcun obbligo o responsabilità in relazione alla gestione, alla commercializzazione o alla vendita dei presenti Prodotti.

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LEONTEQ SECURITIES (EUROPE) GMBH Sede di Milano Via Verziere, 11 20122 Milano (MI)
Emittente Leonteq Securities AG Rating emittente Fitch BBB- Positive outlook Denominazione EUR 1’000 Mercato di quotazione EuroTLX SOTTOSTANTE PARTECIPAZIONE SULL'UPSIDERIMBORSO MASSIMO SCADENZA ISIN EURO STOXX® Banks Index 300% 160% 24/03/2025 CH1254836864 Intesa Sanpaolo 200% 200% 24/03/2025 CH1254836872 BNP Paribas 200% 200% 24/03/2025 CH1254836880 UniCredit 200% 190% 24/03/2025 CH1254836906 Barclays 150% 160% 24/03/2025 CH1254836914 LEONTEQ SECURITIES (EUROPE) GMBH Sede di Milano Via Verziere, 11 20122 Milano (MI) certificati.leonteq.com infoitaly@leonteq.com
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SOTTOSTANTE PARTECIPAZIONE SULL'UPSIDERIMBORSO MASSIMO SCADENZA ISIN EURO STOXX® Banks Index 300% 160% 24/03/2025 CH1254836864 Intesa Sanpaolo 200% 200% 24/03/2025 CH1254836872 BNP Paribas 200% 200% 24/03/2025 CH1254836880 UniCredit 200% 190% 24/03/2025 CH1254836906 Barclays 150% 160% 24/03/2025 CH1254836914

Il valore e le emozioni

BLUERATING incontra il professore Duccio Martelli, Università di Perugia e Harvard University, per alcune riflessioni sul comportamento dei risparmiatori italiani nel periodo post-pandemico e il ruolo dei consulenti finanziari. Il recente rapporto annuale della Consob sulle scelte d’investimento delle famiglie italiane evidenzia come la crisi pandemica e le mutate condizioni di mercato hanno e stanno tuttora impattando sulle decisioni degli individui.

Complessità incompresa

“I risparmiatori sembrano aver compreso la complessità di gestire le proprie finanze personali, soprattutto in contesti particolarmente incerti e volatili come quelli attuali”, spiega Martelli, “sempre più sentono l’esigenza di delegare la gestione delle proprie finanze a professionisti, al fine di raggiungere gli obiettivi finanziari. Senza l’aiuto di tali soggetti, infatti, la capacità di risparmio degli italiani è divenuta solo occasionale e residuale, a causa dell’assenza di un piano finanziario di lungo periodo e delle crescenti spese correnti, e la gestione in autonomia delle proprie finanze determina oggigiorno stati di ansia mai registrati in passato. I risparmiatori che prima della pandemia erano già assistiti da un

consulente sono stati invece in grado di assorbire meglio gli effetti negativi di questi ultimi anni poiché il supporto di un professionista ha permesso di evitare gli errori comportamentali più comuni. La capacità empatica dei consulenti finanziari nei confronti della clientela, unita alle loro competenze tecniche, ha permesso infatti di valorizzare il loro ruolo e di creare un vero valore aggiunto per la clientela, concentrandosi soprattutto sulla gestione della componente emotiva degli investitori”.

Interfaccia con il mercato Quale insegnamento possiamo trarne da tutto ciò? “Sempre più studi dimostrano come la capacità di generare valore (in termini di rendimenti medi annui) dipenda dalla capacità dei consulenti di gestire i carichi emotivi dei loro assistiti, soprattutto in mercati particolarmente volatili. Ne deriva che i consulenti devono prendere consapevolezza del loro ruolo di interfaccia fra famiglie e mondo della finanza, dove la comprensione dei bisogni dei clienti, unita alla corretta gestione della componente emotiva, dovrebbe costituire l’attività principale dei consulenti, delegando invece ai gestori o alle piattaforme tutto ciò che riguarda la scelta delle strategie d’investimento”, conclude Martelli.

@bluerating_com

È dimostrato che chi è assistito da un advisor ha evitato errori comportamentali
62 | FORMAZIONE / 2 BLUERATING n aprile 2023
Capire i bisogni e avere capacità empatica sono una marcia in più per i cf

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Tutti allievi di Aristotele

Essere virtuosi nella professione con i precetti del grande filosofo dell’antichità

64 | FINANZA COMPORTAMENTALE BLUERATING n aprile 2023

Perché torniamo dove siamo stati bene? Quando le persone si sentono capite, riconosciute, accettate, ascoltate e amate sono più inclini a instaurare rapporti più solidi, profondi e autentici. Anche lo psicologo Carl Rogers si esprime in merito, affermando che l’autenticità è un tratto fondamentale delle persone felici. L’autenticità si riferisce alla capacità di essere se stessi e di agire in linea con i propri valori.

Viaggio introspettivo

Rogers credeva che l’autenticità, fosse un tratto che potesse svilupparsi nelle persone attraverso un viaggio introspettivo. Un viaggio che portasse gli individui a prendere consapevolezza di se stessi. Le persone apprezzano molto chi è vero, trasparente e sincero. Per questo prima di pensare se sei un ottimo professionista, pensa dapprima se sei una brava persona e se sei percepito come tale dagli altri. Ricordati che ciò che conta è sempre ciò che siamo. In ogni ruolo che rivesti, da quello di professionista,

a quello di collega, capo, amico, genitore, nel ruolo porti sempre chi sei. Secondo Aristotele, la virtù è la chiave per raggiungere la felicità. Il filosofo sostiene inoltre che la virtù non è soltanto un’abilità ma una disposizione abituale ad agire bene. Egli credeva che le virtù fossero il risultato di una combinazione di predisposizioni naturali e di abitudini virtuose. Secondo il noto filosofo se vogliamo diventare persone più virtuose possiamo riuscirci attraverso l’abitudine e la pratica costante. Egli sosteneva che le virtù si sviluppano semplicemente attraverso la ripetizione di azioni virtuose. Il filosofo diceva: “Le virtù noi le acquistiamo se prima ci siamo esercitati, come accade anche nelle arti”. In sostanza se vogliamo diventare delle persone più virtuose dobbiamo mettere in pratica azioni virtuose ogni giorno. Essere una persona virtuosa non significa essere perfetti, ma implica impegnarsi costantemente a migliorare se stessi per esprimere la nostra migliore versione. Ecco perché dobbiamo aver chiaro chi siamo e chi vogliamo essere. Quando siamo impegnati in un ruolo, dobbiamo

essere consapevoli dell’impatto che abbiamo sugli altri. Una persona che si impegna costantemente a diventare migliore nel proprio ruolo, sarà anche una persona migliore nella vita di tutti i giorni. Anche la psicologia è in linea con quanto espresso da Aristotele.

Pratica costante

Le ricerche psicologiche hanno dimostrato che la messa in pratica costante di comportamenti virtuosi può portare a un cambiamento duraturo della personalità. In pratica l’esercizio costante e la ripetizione ci donano l’opportunità di migliorare, se davvero lo desideriamo. E come dice Aristotele: “La virtù sta nel mezzo”. Trovare il giusto equilibrio quindi ci permette di fare la differenza. Coraggio non significa essere spericolati. Ma come trovare quindi il giusto mezzo per essere davvero virtuosi e arrivare al bene supremo della felicità? Per Aristotele non esiste una formula magica, dobbiamo continuamente sforzarci di trovarlo, perché la virtù, così come la felicità, è una questione di esercizio. @bluerating_com

FINANZA COMPORTAMENTALE | 65 BLUERATING n aprile 2023
Maria Grazia Rinaldi - head hunter e psicologa iscritta all’Albo
Trovare un punto di equilibrio ci permette di fare la differenza. Essere coraggiosi non significa infatti essere spericolati, ma individuare il giusto mezzo

Un Magritte al polso

Swatch celebra grandi artisti del passato, da Botticelli a Lichtenstein

Il 2023 è l’anno di svolta per Swatch Art Journey, che pensa in grande con le cinque capsule collection che verranno presentate da metà marzo a

maggio. L’intera serie è un’avventura che attraversa i vari periodi della storia dell’arte, da Sandro Botticelli a Roy Lichtenstein, e non avrebbe

potuto essere più nello stile di Swatch grazie ai suoi sorprendenti dettagli. Swatch dà quindi nuova linfa ai suoi classici Gent, New

66 | ADVISOR ST YLE BLUERATING n aprile 2023

Gent ricreando alcuni capolavori in uno stile brioso e provocatorio, interamente studiato per celebrare artisti che non avevano paura di

innovare. Swatch x MoMA celebra per esempio la pop art e festeggia il centesimo anniversario della nascita di Lichtenstein. Swatch x Magritte

è invece un tributo a René Magritte in occasione del suo 125esimo compleanno.

@bluerating_com

ADVISOR ST YLE | 67 BLUERATING n aprile 2023
Girl By Roy Lichtenstein, The Watch 105,00 € Reverie By Roy Lichtenstein, The Watch 95,00 € La Trahison Des Images By Rene Magritte 105,00 € The Surreal Pay! 105,00 € The Great Wave By Hokusai & Astrolabe 105,00 € Allegoria Della Primavera By Botticelli 105,00 € Nascita Di Venere By Sandro Botticelli 95,00 €
ART JOURNEY

Sonni d’oro nella suite

Ecco quali sono gli alberghi più belli in cui alloggiare nelle città europee

Quali sono gli alberghi più belli in cui alloggiare nelle città europee?

A rispondere è una classifica pubblicata di recente dalla media company U.S. News & World Report, che ha valutato i migliori

hotel di tutto il mondo basandosi essenzialmente su tre fattori: i premi che le varie strutture hanno ricevuto dall’industria del turismo, le stelle e

Una villa da “casalinga”

Eva Longoria (nella foto), diventata famosa grazie al personaggio di Gabrielle nella fortunata serie “Desperate Housewives”, ha messo in vendita la sua casa di Los Angeles per una cifra di 22,8 milioni di dollari. L’attrice 47enne, insieme al marito produttore Josè Bastòn, aveva acquistato la proprietà, 1,42 acri di terreno con tanto di piscina, spa e campo da tennis, circa sei anni fa, pagandola 13,5 milioni di dollari (l’aumento del prezzo è dovuto ad approfonditi lavori di ristrutturazione successivi all’acquisto).

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BLUERATING n aprile 2023
WALDORF ASTORIA AMSTERDAM
1
Amsterdam, Paesi Bassi

A stilare la classifica è stata la media company americana

le valutazioni lasciate dai viaggiatori su Tripadvisor. Dal momento che la graduatoria dà più peso agli alberghi con tante recensioni, è più difficile

entrare nel ranking per le strutture di recente apertura, evidenzia lo studio. Il report considera solamente gli alberghi e i resort “di lusso”, dalle 4

stelle in su e con almeno 20 camere. Ecco qui sotto la classifica delle quattro strutture migliori. @bluerating_com

Harry e Meghan più ricchi

Il principe Harry e la moglie Meghan Markle (nella foto) sono diventati ancora più ricchi dopo il loro clamoroso addio alla Royal Family. Come? Grazie alla loro instancabile attività di auto promozione: dalla collaborazione con colossi della musica streaming, come Spotify per i podcast, a quella con Netflix per la serie autobiografica, fino al lavoro insieme alle case editrici per la pubblicazione dell’autobiografia di Harry, Spare. Secondo gli esperti reali, scrive Leggo.it, il patrimonio della coppia ammonterebbe ora a un totale di 133,8 milioni di sterline.

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IN BREVE DAL MONDO
BLUERATING n aprile 2023
U.S. News & World Repor t, che ha valutato i migliori hotel basandosi sulle recensioni e sui premi che hanno ricevuto
GRAND HOTEL TREMEZZO Tremezzo (Como), Italia LA RESERVE PARIS HOTEL and SPA Parigi, Francia
2 3 4
THE GORING Londra, Regno Unito

Quei talenti Under 30

La graduatoria dei giovani che potrebbero ridisegnare il futuro dell’Europa

Ci sono undici italiani nell’ottava edizione della Under 30 Europe List

stilata ogni anno da Forbes

La lista comprende in tutto 300 giovani imprenditori, leader o fondatori di aziende, trenta per ognuna delle dieci categorie considerate, che spaziano dalla tecnologia al retail ed e-commerce, dall’entertainment alla scienza, dall’industria all’arte e alla cultura,

senza dimenticare lo sport, la finanza, il mondo del marketing e il sociale. Con un tratto in comune: tutti si sono distinti nel tentativo di ridisegnare il futuro del Vecchio Continente e del mondo. Per stilare la lista, gli esperti di Forbes hanno passato al setaccio migliaia di candidature online e scandagliato le raccomandazioni di numerosi esperti delle diverse industrie. Alla fine i candidati, che non dovevano ancora aver compiuto i

30 anni al 7 marzo 2023, sono stati selezionati dallo staff di Forbes e da una giuria di esperti indipendenti sulla base di diversi fattori, tra cui i ricavi ottenuti, l’impatto sociale generato, l’inventiva e il potenziale. Guardando ai numeri, l’età media della lista è di 27 anni (il più giovane ne ha appena 14), il 66% è composto da uomini e il 44% da donne. In Italia le donne selezionate sono cinque. Eccole qui a fianco.

@bluerating_com

DAL MONDO Una Roma a cielo aperto

Nasce sulla base della Ferrari Roma ma la sua arma in più è una capote in tela che la trasforma in un’affascinante spider in 13,5 secondi. L’ultima nata a Maranello si chiama Ferrari Roma Spider (nella foto). La coda è stata concepita per nascondere la capote di tela quando si viaggia a cielo aperto, con il vano copri capote che integra le due gobbe che riprendono gli ingombri dei poggiatesta posteriori, mentre sempre sul cofano è stato posizionato uno spoiler attivo di fibra di carbonio che può assumere tre inclinazioni diverse in base alle condizioni di guida.

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IN BREVE
BLUERATING n aprile 2023
Per selezionare i nomi, sono state prese in considerazione migliaia di candidature online e le segnalazioni di numerosi esper ti in diversi settori

Giulia Rovida

Età 29 anni

Categoria Retail & e-commerce

Professione fondatrice della startup Lito Travel

Stefania D’Ignoti

Età

Violetta Grimani

Età

Flavia Mazzanti

Età

Simona Tabasco

Età

IN BREVE DAL MONDO Trasloco per Britney

Britney Spears (nella foto) ha venduto la sua casa di Los Angeles in fretta e furia e in contanti, ma a un prezzo, pari a 10,1 milioni di dollari, inferiore rispetto agli 11,8 milioni che aveva pagato lo scorso anno per acquistarla. La casa, situata nel lussuoso quartiere di Calabasas, vanta una cucina gourmet, un home theater con poltrone reclinabili in pelle, una sala giochi con zona bar e addirittura una stanza per impacchettare i regali e un lavatoio per animali domestici. All’esterno si trovano fontane, una piscina a mosaico, una vasca idromassaggio, cascate, un padiglione per il barbecue.

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BLUERATING n aprile 2023
27 anni Categoria Finanza Professione Technology investor in Kkr
29 anni Categoria Media e marketing Professione Giornalista freelance
28 anni Categoria Sports & games Professione Fondatrice di Immerea
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28 anni Categoria Entertainment Professione Attrice

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BFC MEDIA, PRESENTA L’EDIZIONE ITALIANA DI ROBB REPORT, IL BRAND EDITORIALE PIÙ FAMOSO AL MONDO PER IL LUSSO E IL LIFESTYLE. UN PROGETTO MULTIMEDIALE CHE COMPRENDE IL MAGAZINE, IL SITO ROBBREPORT.IT ED ESCLUSIVE EXPERIENCES. UN’OPPORTUNITÀ PER PROMUOVERE IL MEGLIO DELLA CREATIVITÀ DEL MADE IN ITALY IN TUTTO IL MONDO.

GESTORI del MESE

Nunzio Laurenziello - Generali Real Estate Paolo Paschetta - Pictet Asset Management Andrew Beer - Dynamic Beta investments (iM Global Partner) John Ploeg - PGIM Fixed Income

Il lender è alternativo

Le opportunità del commercial real estate debt secondo la view di un big player

In un contesto macroeconomico caratterizzato da una forte inflazione combinata a tassi d’interesse elevati e in continuo aumento, il commercial real estate (CRE) debt offre agli investitori rendimenti relativamente stabili e un’opportunità di copertura dal rialzo dei tassi. Una classe d’investimento che per le suddette caratteristiche sta attirando l’attenzione di molti investitori a livello europeo. Approfondiamo questo tema con Nunzio Laurenziello

Quali sono in sintesi i principali elementi che rendono il commercial real estate (CRE) debt una classe d’investimento interessante per la platea degli investitori istituzionali?

Nell’ultimo decennio, il mercato del CRE debt ha subito una significativa evoluzione grazie all’ingresso dei cosiddetti alternative lender, i quali hanno potuto beneficiare del gap di mercato lasciato dalle banche. Queste ultime, infatti, sono attualmente impegnate in un processo di deleveraging, per soddisfare i requisiti sempre più stringenti imposti dalla nuova regolamentazione bancaria. Il CRE debt offre agli istituzionali la possibilità di investire con un’elevata diversificazione, sia per settore che per geografia, a rendimenti relativamente interessanti beneficiando dell’attuale contesto macroeconomico, caratterizzato da un rialzo dei tassi di interesse.

I finanziamenti senior immobiliari, godendo di garanzie reali (tra le altre, l’ipoteca sull’immobile) e di un Loan-to-Value relativamente contenuto, garantiscono ai sottoscrittori una solida protezione in caso di re-pricing nel mercato immobiliare. Per le compagnie assicurative come Generali, questa classe d’investimento offre un interessante trade-off tra rischio e rendimento.

Qual è il ruolo degli alternative lender, e con quali prospettive?

A livello europeo, mi aspetto che nel corso del 2023 si assista a un consolidamento della posizione degli alternative lender. Infatti, le banche sono diventate molto selettive vista la ridotta propensione al rischio e la loro forte esposizione al mercato immobiliare. L’ingresso sul mercato europeo di alcuni asset manager statunitensi come alternative lender testimonia il crescente interesse per questa asset class. Questo trend è destinato a confermarsi nel mercato dell’Europa continentale, dove il tasso di penetrazione da parte degli alternative lender è ancora basso, rispetto a mercati più maturi come quello britannico e statunitense.

Quali sono le strategie d’investimento di Generali Real Estate in questa asset class?

Nel 2019 è stato lanciato il primo fondo di Generali Real Estate con l’obiettivo di investire sul real estate debt. Il fondo ha raccolto commitment dagli investitori per un ammontare totale pari a 1,44 miliardi di euro. A valle dell’esperienza consolidata e dei risultati del primo fondo, nel 2022 è stato lanciato il secondo fondo di credito immobiliare di Generali Real Estate, con l’obiettivo di focalizzarsi su opportunità di finanziamento di progetti immobiliari che integrano i

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I finanziamenti senior immobiliari garantiscono ai sottoscrittori una protezione solida in caso di repricing nel mercato

principi Esg. In generale, la strategia d’investimento prevede la selezione di finanziamenti garantiti da immobili con elevati standard di qualità, sfruttando le competenze e l’expertise di Generali Real Estate nel settore immobiliare.

Quali caratteristiche hanno gli investimenti attesi per il 2023? Vediamo sicuramente opportunità nel debito senior, sul quale i nostri due fondi sono focalizzati, finanziando operazioni con un loan-to-value fino al 60% e con tassi variabili. In termini di location, vediamo un grande interesse per le città principali in Germania, Francia, Italia e Spagna ma anche nel Regno Unito. Tra le asset class, ci aspettiamo un’ulteriore crescita per il residenziale (incluso lo student housing e il senior living) e per gli uffici nelle zone centrali. Inoltre, in termini di profilo di rischio del sottostante riteniamo che ci sarà un forte interesse per i finanziamenti di immobili core-plus e value added e per i cosiddetti transitional asset, quelli cioè che a seguito di un processo di riqualificazione potranno raggiungere elevanti standard energetici e di sostenibilità. Proprio al tal riguardo, un elemento che continua ad essere essenziale nella strategia d’investimento dei principali investitori è la grande attenzione alle tematiche Esg.

@bluerating_com

GESTORE MESE | 75 BLUERATING n aprile 2023
Nunzio Laurenziello / head of CRE Debt in Generali Real Estate

Sulla scia degli hedge

Le strategie alternative di un fondo Dynamic Beta investments (iM Global Partner)

Ottenere un rendimento superiore al 23% in un anno come il 2022?

Sembra impossibile, eppure c’è chi ce l’ha fatta, come Dynamic Beta investments, società partner di iM Global Partner. Come? Grazie a una strategia sui managed futures che, lanciata 3 anni fa sul mercato Usa, da qualche mese è arrivata anche in versione Ucits con il fondo iMGP DBi Managed Futures.

A caccia di trend

Ma cosa sono i managed futures?

“Si tratta di una strategia con cui gli hedge fund vanno a caccia di trend in centinaia di asset per cui esistono contratti futures”, spiega Andrew Beer, co-founder di Dynamic Beta investments e gestore del fondo iMGP DBi Managed Futures. “Per esempio, se il petrolio sta salendo, un hedge fund potrebbe andare long con un future, scommettendo che questa tendenza continuerà. Si tratta quindi di sfruttare le ondate dei mercati, approfittando della liquidità dei futures”. Il fondo Ucits di Dynamic Beta investments traccia un paniere di ben 20 hedge fund che operano in questo settore, replicandone la performance. “Non investiamo però direttamente negli hedge fund: attraverso modelli quantitativi, riusciamo invece a stimare i pesi

delle loro esposizioni, ribilanciando settimanalmente. Questo garantisce di ridurre al minimo il rischio di controparte”. I benefici di una strategia di questo tipo? In primo luogo, la diversificazione: “Siamo convinti che i managed futures siano il più valido diversificatore per un portafoglio di azioni e obbligazioni. In un anno come il 2022, le nostre simulazioni evidenziano come, in un portafoglio 60/40, l’aggiunta di un’allocazione del 5% ai managed futures avrebbe ridotto i ribassi di oltre il 20%. Ma ci sono altri vantaggi”, continua Beer, “come una volatilità più contenuta di quanto si crede: parliamo di appena un 9% di media dal 2000, con un drawdown massimo del 14%, meno di un terzo rispetto alle azioni”.

Genere alpha

Infine la capacità di generare alpha: “La maggior parte degli investitori tende a vendere troppo presto le posizioni in rialzo, e mantenere troppo a lungo quelle in perdita”.

I fondi sui managed futures riescono invece a catturare questi rendimenti lasciati sul piatto.

“In pratica”, conclude Beer, “è come dedicare parte del portafoglio a una strategia tattica in grado di trovare opportunità che, altrimenti, molti investitori non riuscirebbero a trovare da soli”. @bluerating_com

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Siamo convinti che i managed futures siano il più valido diversificatore del por tafoglio
Andrew Beer co-founder di Dynamic Beta investments e gestore del fondo iMGP DBi Managed Futures

L’Esg e la supply chain

Da un punto di vista generale, le leggi sui diritti umani, la sicurezza delle risorse e le iniziative ambientali possono contribuire al riallineamento delle catene di approvvigionamento nei trimestri e negli anni a venire. La crescente

inclusione del linguaggio dei diritti umani nelle leggi sulla due diligence e nei requisiti di rendicontazione può culminare in una maggiore coesione del settore. Per esempio, la bozza della Commissione europea della direttiva sulla due diligence di sostenibilità aziendale si concentra sui danni che possono attraversare

le catene di fornitura. Tuttavia, il processo di identificazione può essere molto impegnativo per i singoli emittenti, poiché le catene di approvvigionamento rimangono frammentate tra i vari settori, e le aziende hanno generalmente rapporti diretti limitati al di là dei fornitori di primo livello.

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L’analisi delle catene di fornitura è importante per indentificare i rischi di credito
John Ploeg / co-Head of Esg Research di PGIM Fixed Income

Pertanto, ci aspettiamo un aumento delle azioni collettive e della collaborazione a livello di settore. Queste iniziative potrebbero avere un maggiore potenziale al fine di aumentare l’uniformità tra le rispettive catene di fornitura nel tempo. Inoltre, è probabile che si intensifichi la spinta verso la produzione onshore o friendshore di carburanti, materiali e tecnologie fondamentali. I vincoli della catena di approvvigionamento post-Covid e gli effetti della guerra in Ucraina hanno dato impulso alla spinta all’onshoring, che dovrebbe continuare data la consapevolezza della dipendenza commerciale da alcuni paesi, come la Cina. Oltre alla strategia dell’Ue per proteggere le catene di approvvigionamento essenziali, l’Inflation Reduction

Act (IRA) degli Stati Uniti ha previsto forti incentivi per la produzione interna di prodotti chiave e gli Stati Uniti hanno recentemente imposto restrizioni significative all’esportazione in Cina di semiconduttori avanzati e attrezzature correlate.

Tempi non brevi

Sebbene questi sforzi possano contribuire a tutelare le economie sviluppate da future interruzioni della catena di approvvigionamento, molti nuovi impianti di produzione richiederanno tempi e investimenti significativi. Sebbene il riadattamento delle catene di fornitura e gli effetti che ne derivano sul commercio globale possano ostacolare la riduzione dei costi a breve termine delle tecnologie più pulite e sicure, l’aumento della

scala di queste tecnologie potrebbe sbloccare i risparmi a lungo termine. Infine, stiamo monitorando gli effetti del recente accordo dell’Ue che prevede l’imposizione di una tassa sulle importazioni (cioè un meccanismo di aggiustamento alle frontiere) basata sul sistema europeo di scambio delle emissioni, in base al quale i prezzi della CO2 sono schizzati negli ultimi anni.

Mossa a sorpresa

Il piano europeo di tassazione delle importazioni legato alle emissioni è stato accolto con sgomento (in particolare dagli esportatori dei mercati emergenti verso il continente) e con il timore che tali regole aggiungano un ulteriore livello di burocrazia al commercio globale. Tuttavia, si tratta di una mossa significativa da parte di uno dei più grandi blocchi commerciali del mondo, che merita di essere monitorata in un contesto di simili dibattiti in Canada, nel Regno Unito e negli Stati Uniti (dopo la recente introduzione da parte dei democratici di una legislazione sulla tassazione delle importazioni legata alle emissioni). Gli obiettivi degli sforzi sopra descritti vanno dalla garanzia dei diritti umani di base all’incentivazione di una produzione più pulita. Sebbene gli obiettivi siano diversi, l’importanza di ciascuno di essi influenzerà probabilmente le catene di approvvigionamento globali nel 2023 e oltre. Questi temi sottolineano la crescente prevalenza delle questioni Esg nelle aziende, nelle filiere e nelle economie, indipendentemente dalle preferenze degli investimenti a reddito fisso.

@bluerating_com

GESTORE MESE | 79 BLUERATING n aprile 2023
C’è sempre più una prevalenza della sostenibilità nelle aziende e nelle economie, a prescindere dalle preferenze degli investimenti a reddito fisso

Quei marchi di valore

Le buone prospettive delle aziende classificate come premium brands

La riapertura della Cina dopo il sollevamento delle politiche zeroCovid ha rinvigorito le prospettive per il comparto Premium Brands, dopo un 2022 a più velocità. Pricing power, domanda rigida, alta reputazione e spirito innovativo si confermano ancora fattori chiave a supporto dei produttori di beni di fascia alta nel lungo periodo.

È questa la view di Paolo Paschetta, equity partner e country head Italia di Pictet Asset Management, che di seguito illustra più nel dettaglio la sua analisi.

“La decisione presa da Pechino a fine 2022 di rimuovere in brevissimo tempo le restrizioni anti-Covid ha riacceso l’interesse degli investitori verso quelle aree dell’economia più esposte alla capitale asiatica, in primis il settore del lusso. Oltre alla Cina, da attese, anche la domanda statunitense resterà resiliente e stabile per l’anno 2023, mentre l’Europa dovrebbe beneficiare dell’aumento del turismo internazionale, sebbene permanga l’incognita della guerra russa in Ucraina. Proprio la presenza dei premium brand a livello globale aiuta le aziende a bilanciare i rischi legati alle singole regioni, che possono influenzare il sentiment

dei consumatori. Inoltre, guardando al lungo termine, i premium brand si affacceranno sempre più alle economie in via di sviluppo, che attraversano ora una fase di profonda transizione: il Sud-est asiatico, per esempio, presenta una domanda in forte espansione (con una polarizzazione del mercato verso consumatori di sesso maschile e giovani), ma anche India, America Latina e Africa rappresenteranno aree di sbocco dall’alto potenziale”, ha dichiarato Paschetta.

Società longeve

“Quando parliamo di premium brand ci riferiamo a una categoria di aziende, per lo più longeve, del commercio al dettaglio di fascia alta: da Remy Cointreau ed Hermes, fondate nel 18esimo-19esimo secolo, a Louis Vuitton, Tiffany, Shiseido e Gucci di inizio ‘900, fino a Dior, Estee Lauder e Ferrari nate nel secondo dopoguerra, seguite da nomi come Essilor Luxottica negli anni ’70. Si tratta di firme che ritroviamo all’interno della strategia Premium Brands di Pictet Asset Management, caratterizzate da elevata capacità di innovazione e differenziazione dei prodotti, con un’importante componente di acquisto esperienziale e postvendita”, conclude il country head per l’Italia di Pictet Asset Management.

@bluerating_com

La rimozione delle restrizioni anti-Covid in Cina favorisce il settore del commercio di fascia alta

80 | GESTORE MESE BLUERATING n aprile 2023

TRA FINANZA E SPORT

Bnl Bnp Paribas ha lanciato una nuova campagna investimenti, “Big Match - Sfide di finanza e sport”. È un podcast che, associando la finanza allo sport, si occupa di tematiche complesse in modo semplice.

UN PODCAST DA LUPI

È online il nuovo podcast di Fedez intitolato “Wolf”. In 18 puntate, il rapper milanese discuterà con ospiti esperti e pop diversi temi collegati al mondo della finanza, del risparmio e degli investimenti.

LEZIONI DAL NORD EUROPA

Female Invest è un progetto creato da tre imprenditrici danesi il cui obiettivo è insegnare alle donne a investire. Si tratta di una community dove trovare tanti contenuti per l’educazione finanziaria, tra cui videolezioni e quiz.

FINALISTI DI TALENTO

Banca Mediolanum è tra le aziende finaliste dei LinkedIn Talent Awards in Italia nella categoria Best Employer Brand, per la capacità di coinvolgere la community con contenuti di alto valore.

82 | SOCIAL WEB BLUERATING n aprile 2023

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*PFI è l'11° gestore più grande al mondo in termini di asset istituzionali gestiti a livello mondiale secondo P & I Top Money Managers pubblicato nel giugno 2022. Dati AuM aggiornati al 31.12.2022, secondo le stime della società e soggetti a variazioni. Questo materiale è a puro scopo informativo ed educativo.

(1)Rappresenta l'esperienza di gestione patrimoniale di PFI attraverso PGIM, le sue affiliate e i suoi predecessori. Un ciclo di mercato si identifica nelle fluttuazioni dell'economia tra fasi di crescita e di recessione. Per ulteriori informazioni relative ai cicli di mercato visitare: www.nber.org/cycles.

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