

OBBLIGAZIONARIO SENZA FRONTIERE




Navigare l’attuale regime di mercato richiede un approccio granulare e flessibile al reddito fisso. Ecco perché negli ultimi 20 anni abbiamo continuato a innovare e abbiamo costruito la più ampia e più liquida gamma di ETF obbligazionari in Europa. *
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Capitale a rischio. L’aumento dei tassi di interesse comporta di solito una flessione del valore di mercato delle obbligazioni e l’emittente dell’obbligazione potrebbe non essere in grado di restituire il capitale inizialmente investito e pagare le cedole. Il valore e il reddito degli investimenti non sono garantiti.
*Bloomberg, al 28/02/2023.




Messaggio Promozionale: Prima dell’adesione leggere il Prospetto e il PRIIPs KID disponibili su http://www.ishares.com/it, che contengono una sintesi dei diritti degli investitori. Informativa di Legge. Pubblicato da BlackRock (Netherlands) B.V. BlackRock (Netherlands) B.V. è autorizzata e disciplinata dall’Autorità per i mercati finanziari olandese. Sede legale: Amstelplein 1, 1096 HA, Amsterdam - Tel.: 020 – 549 5200 -Tel.: 31-20-549-5200. Iscrizione al Registro delle Imprese n. 17068311. A tutela dell’utente le telefonate potranno essere registrate. Per informazioni sui diritti degli investitori e su come presentare reclami, visitare https://www.blackrock.com/corporate/compliance/ investor-right disponibile in italiano. © 2023 BlackRock, Inc. Tutti i diritti riservati. 2919132

Il MEGLIO è dietro le spalle EDITORIAL
Il decennio d’oro dell’industria mondiale dell’asset management è ormai finito. Lo hanno dichiarato recentemente al Financial Times quattro pezzi da novanta del risparmio gestito globale: Marc Nachmann, a capo di Goldman Sachs Asset & Wealth Management, Mike Gitlin che da ottobre sarà chief executive officer di Capital Group, Yie-Hsin Hung, numero uno di State Street Global Advisors e Kate Roch, alla testa di TWC Group. Perché secondo il poker di top manager il meglio del settore è dietro le spalle? Per il combinato disposto dei mercati, dei regulators e dei politici. I mercati sono il fattore-chiave che mette sotto pressione gli asset manager: dopo un decennio di tassi d’interesse bassi e di valutazioni crescenti dell’azionario, oggi gli investitori devono affrontare la doppia sfida della crescente inflazione e del costo del denaro che lievita. Basti pensare che nel 2022 ci sono stati deflussi mondiali dai fondi pari a 530 miliardi di dollari, il peggior risultato dal 2008, anno dell’ultima grande crisi finanziaria. Un altro fattore di crescente difficoltà per gli operatori è dato dagli impianti regolatori, ancora molto frammentati specialmente in materia degli investimenti Esg, senza dimenticare (discorso che vale quasi esclusivamente per gli Stati UnitI) gli attacchi sferrati contro gli asset manager anche di grandi dimensioni (da BlackRock a Vanguard) da alcuni politici. Se dall’analisi macro si passa a quella micro, anzi solo italiana, il decennio dorato è abbondantemente confermato. A fine 2012, infatti, il patrimonio complessivo gestito dall’industria nazionale dell’asset management era di 1.195 miliardi di euro patrimonio che a fine dello scorso anno erano saliti a 2.212 miliardi. La crescita è stata quindi di oltre l’85% significando che nell’ultimo decennio l’industria ha raccolto circa 572 miliardi di euro. Dieci anni, quindi, vissuti alla grande, con punte di raccolta record come avvenne con gli oltre 270 miliardi registrati nel solo biennio 2013-2014. Ma anche in Italia il mutato scenario globale evidenziato dai quattro top manager esteri trova conferma considerato che dall’inizio di quest’anno, invece, ci sono stati deflussi per 15,9 miliardi da tutta l’industria dell’asset management. Il meglio è dietro le spalle, ormai.

Il combinato disposto di mercati, regolatori e politici ha determinato uno scenario meno favorevole rispetto al passato per l’industria del risparmio gestito mondiale
anno 6 - numero 63-64 - luglio/agosto 2023 mensile registrato presso il Tribunale di Milano n. 24 del 31/01/2018
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QUEI GREEN BOND MILIARDARI

Nel blog di Pictet Asset Management (Pictet per te) viene analizzato il tema dei green bond e del sostegno potenziale che possono dare all’economia anche nel nostro Paese.
“Con le obbligazioni verdi”, hanno scritto gli esperti di Pictet Asset Management, “si possono finanziare molti progetti strategici per l’Italia, come gli impianti di trattamento rifiuti e acque, le infrastrutture (dalle strade alle ferrovie, fino ai campi
fotovoltaici), l’elettrificazione delle reti, l’edilizia ecosostenibile e in generale tutto ciò che può permettere lo sviluppo sostenibile del territorio.
E proprio a marzo 2023 l’Unione europea ha ufficializzato l’European Green Bonds Standard, il primo standard che assicura i mercati garantendo che i parametri di riferimento delle obbligazioni verdi siano allineati con le attese degli investitori. Va precisato che le aziende
emittenti possono decidere di lavorare in coerenza con questo standard, ma non sono obbligate. Tuttavia, è un chiaro segnale che l’Unione europea ha inviato a tutti gli stakeholder per rendere sempre più appetibili queste obbligazioni.
Non è un caso che i green bond siano già oggi molto attenzionati: con un volume superiore ai 487 miliardi di dollari valgono il 58% della quota mondiale di obbligazioni sostenibili”.
Le obbligazioni verdi al centro di un’analisi nel blog di Pictet Asset ManagementContro la crisi climatica servono azioni.
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Il fondo è classificato come ex articolo 9 della SFDR (Sustainable Finance Disclosure Regulation).




AVVERTENZE: Questa è una comunicazione di marketing. Si prega di consultare il Prospetto, il Documento contenente le informazioni chiave (KID), il Regolamento di gestione e il Modulo di sottoscrizione prima di prendere una decisione finale di investimento. Questi documenti, che descrivono anche i diritti degli investitori, possono essere ottenuti in qualsiasi tempo, gratuitamente sul sito web della Società di gestione e presso i Soggetti Incaricati del collocamento. È, inoltre, possibile ottenere copie cartacee di questi documenti presso la Società di gestione del fondo su richiesta. I KID sono disponibili nella lingua ufficiale locale del paese di distribuzione. Il Prospetto è disponibile in italiano. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. Il collocamento del prodotto è sottoposto alla valutazione di appropriatezza o adeguatezza prevista dalla normativa vigente. ANIMA Sgr si riserva il diritto di modificare in ogni momento le informazioni riportate. Il valore dell’investimento e il rendimento che ne deriva possono aumentare così come diminuire e, al momento del rimborso, l’investitore potrebbe ricevere un importo inferiore rispetto a quello originariamente investito. Nel caso di stacco cedola, l’importo da distribuire potrà anche essere superiore al risultato conseguito dal fondo, rappresentando in tal caso rimborso di capitale.
* Fonte: ESMA - Fund portfolio networks: a climate risk perspective.
** Le società in portafoglio sono selezionate fra quelle incluse nella lista della Science Based Targets initiative, con obiettivo di dimezzare le emissioni nette entro il 2030 e azzerarle entro il 2050.
Il cambiamento clima co ha importan conseguenze anche sugli inves men finanziari*.
Generali alla conquista dell’America
L’asset management del Leone si espande oltre l’Atlantico con l’acquisizione di Conning Holdings

Generali ha annunciato l’acquisizione di Conning Holdings, tra i principali asset manager globali dedicati alla clientela assicurativa e istituzionale, da Cathay Life, società controllata da Cathay Financial Holdings, una delle più rilevanti istituzioni finanziarie dell’Asia. A seguito dell’ingresso di Conning Holdings Limited in Generali Investments Holding (Gih), Cathay Life diventerà azionista di minoranza di Gih e avvierà una partnership di più ampia portata con Generali, con l’obiettivo di supportare le ambizioni di crescita strategica del gruppo nell’attività di asset management a livello globale. L’operazione rafforza il posizionamento di Generali Investments nell’insurance asset management, favorendo l’ingresso nel mercato strategico americano. Con l’acquisizione, l’asset management di Generali fa il suo ingresso fra i primi dieci player europei, passando dal 13° al 9° posto con 709 miliardi di dollari di aum (650 miliardi di euro). Carlo Trabattoni, ceo per l’Asset & Wealth Management di Generali, ha dichiarato: “Questa operazione favorisce la creazione di valore sostenibile per entrambe le società e per i clienti terzi, grazie alla forte complementarietà tra l’asset management di Generali e Conning. Rafforza inoltre le nostre ambizioni e il nostro posizionamento come distributore leader a livello mondiale di soluzioni d’investimento diversificate, con nuove competenze dedicate alle compagnie assicurative e ai clienti istituzionali. Per la nostra attività di asset management i benefici sono rilevanti, grazie all’integrazione di capacità d’investimento differenziate e di alta qualità”.

°
Il posizionamento di Generali nell’asset management europeo











Alleanza nelle polizze
Importante alleanza tra due big europei. Allianz ha infatti rilevato da UniCredit il 50% di Incontra Assicurazioni e ha rafforzato la sua partnership nella bancassurance con il gruppo guidato da Andrea Orcel. A seguito di una serie di operazioni societarie, Allianz e UniCredit deterranno ciascuno il 50% della compagnia assicurativa. L’operazione, che si inquadra nell’ambito dell’accordo internazionale tra i due gruppi, è subordinata alle autorizzazioni regolamentari.
Debutta UCapital AM
È nato un nuovo player nel risparmio gestito europeo. Si tratta di UCapital Asset Management, che eredita le attività di Pairstech Capital Management (controllata da Aleph Finance Group che a sua volta ha cambiato nome in UCapital Global).
Doppietta di strategie
Carmignac ha creato Carmignac
Portfolio Merger Arbitrage e Carmignac


Portfolio Merger Arbitrage Plus, due fondi di merger arbitrage. La creazione del team, ha fatto sapere Carmignac, è in linea con la domanda di diversificazione chiesta dagli investitori.

I NOSTRI INVESTIMENTI DANNO FORMA AL DOMANI, OGGI
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Prudential Financial, Inc. degli Stati Uniti non è affiliata in alcun modo con Prudential plc, costituita nel Regno Unito o con Prudential Assurance Company, una controllata di M&G plc, costituita nel Regno Unito.

Pionieri della sostenibilità
Barbaro (Bnp Paribas AM): “Siamo all’avanguardia negli investimenti Esg Transizione energetica, ambiente e inclusività guidano la nostra crescita”
utte le sfide del risparmio gestito e soprattutto i temi della sostenibilità, sempre più importanti nel settore dell’asset management: sono gli argomenti affrontati in questa intervista rilasciata ad ASSET CLASS da Marco Barbaro, country head per l’Italia di Bnp Paribas Asset Management, che tira un bilancio anche del lavoro da lui svolto sinora.
Oggi l’asset management si trova di fronte a sfide impegnative: l’inflazione è tornata alta e i tassi sono ancora in una fase ascendente. Come affrontare, dal suo punto di vista, queste fide impegnative?
Il mercato italiano del risparmio gestito ha goduto, negli ultimi anni, di ottima salute: a fine 2011 eravamo a meno di mille miliardi di euro e a fine 2022 era cresciuto di quasi il 150%. Nel 2022 è cambiato lo scenario: sono tornati alla ribalta fattori assenti da tempo, come l’inflazione, che erode il potere di acquisto, e un regime di tassi che mette in difficoltà i debitori ma offre nuove opportunità d’investimento. La propensione al rischio dei risparmiatori, dati alla mano, ha acquistato più resilienza nel tempo: si è attenuato il comportamento pro-ciclico degli investitori evidenziato in occasione delle forti correzioni dei listini avvenute con la pandemia e la crisi energetica. Se guardiamo ai dati di raccolta dei fondi azionari durante le crisi finanziarie, vediamo per esempio che nel 2022 e nel 2023 la raccolta azionaria è stata positiva: non è stato così durante la Global Financial Crisis nel 2008 o durante la crisi del debito sovrano nel 2012. Tuttavia, anche se gli investitori sono oggi più maturi, la proposta di soluzioni di investimento in condizioni di incertezza incontra oggi ancora difficoltà. L’incertezza, infatti, tende a distogliere l’investitore dall’ottica di lungo termine; tuttavia, è compito nostro evitare il riflusso verso una concezione tattica che non aiuta a creare valore nel tempo. In tutto questo sono centrali l’educazione e l’inclusione finanziaria per promuovere una cultura del risparmio necessaria per dotare gli individui degli strumenti per navigare la complessità. Individui di diverse generazioni e quindi con diverse consapevolezze.
25,2
I
526
I miliardi di euro gestiti da Bnp Paribas AM

68
I paesi in cui la società è presente
500+ I professionisti degli investimenti
miliardi di masse nel solo mercato italiano Marco Barbaro / country head per l’Italia di Bnp Paribas Asset ManagementDa diversi anni lei è alla guida in Italia di Bnp Paribas Asset management. Vuole tirare un bilancio del lavoro fatto sinora? È un onore e un privilegio avere da anni la responsabilità di guidare in Italia la società di asset management del primo gruppo bancario della zona euro. Siamo presenti su questo mercato sin dai primi anni ’90, quando l’industria del risparmio gestito era essenzialmente “captive”. Da allora, abbiamo sviluppato un’ampia piattaforma di relazioni stabili con investitori e operatori del settore appartenenti a diversi segmenti, dai distributori bancari alle reti di consulenti finanziari, dai fund buyer professionali agli investitori istituzionali, alle assicurazioni, ai corporate, alle fondazioni bancarie e ai fondi pensione. Molti sono i risultati conseguiti in quest’arco di tempo. Sono però particolarmente fiero di aver veicolato come BNPP AM nel mercato italiano, da pioniere, il tema della sostenibilità, l’importanza di investire adottando criteri Esg, ambito oggi condiviso dall’intera industria. Oggi BNPP AM è riconosciuta anche in Italia come leader nella sostenibilità per il suo impegno, esperienza e track record. Per quanto riguarda il presente e il futuro, la nostra strategia si iscrive perfettamente in quella che l’azienda ha adottato a livello globale, e che si fonda su cinque pilastri: un ulteriore rafforzamento delle competenze di investimento fondamentali, la leadership nel campo della sostenibilità, l’accelerazione nello sviluppo della clientela wholesale, il rafforzamento della piattaforma tecnologica e digitale su cui

operiamo e il sostegno alla trasformazione del risparmio, affrontando le più ampie evoluzioni demografiche e sociali.
Ci sono categorie di prodotti e servizi su cui punterete di più nei prossimi mesi e anni?
Guardando alla contingenza dei mercati, come accennavo prima, il nuovo contesto offre diverse opportunità agli investitori.
I prodotti Euro “cash plus” (come BNP Paribas Bond 6M, BNP Paribas Enhanced Bond 6M e BNP Paribas Sustainable Enhanced Bond 12M), complice l’allargamento più marcato dei tassi a breve conseguente all’inversione della curva, rappresentano un’opportunità su cui è naturale trovare consenso di mercato. Riteniamo interessante anche il mondo corporate a breve (dove la curva
è invertita) e sul medio lungo termine: la situazione consente di bloccare un tasso interessante con uno spread di qualità rispetto ai titoli di stato. Il nuovo contesto di tassi d’interesse apre inoltre spazio a soluzioni di ingegnerizzazione che in contesti di tassi bassi erano difficili da creare. Prodotti come i fondi target date o le strategie con protezione oggi possono essere competitivi. In un’ottica di più lungo termine, sono due gli ambiti su cui siamo focalizzati. Da un lato, osserviamo come gli investimenti tematici continuino ad attrarre gli investitori. Un’indagine recentemente condotta da BNPP AM insieme a Bnp Paribas Corporate & Institutional Banking in collaborazione con Coalition Greenwich mostra un aumento del 20% dal 2020 nell’utilizzo di strategie tematiche in Europa, con un 65%
degli investitori che utilizza già queste soluzioni rispetto al 46% della precedente rilevazione. È un’area di soluzioni che abbiamo arricchito e potenziato nel tempo, affiancando temi secolari e temi connessi alla sostenibilità, asset class azionarie e obbligazionarie, soluzioni di gestione attiva “high conviction” ed Etf. Inoltre, poniamo grande attenzione al mondo degli asset privati. Classi di attivo come private equity e private debt sono venute alla ribalta come una valida alternativa per gli investitori alla ricerca di rendimenti non disponibili nei mercati pubblici. L’investimento in queste strategie può comportare concessioni sulla liquidità degli investimenti, e quindi non è adatto a tutti. In un quadro di incertezza economica, tuttavia, gli asset privati tendono a offrire rendimenti più stabili e un importante vantaggio in termini di diversificazione.
Tutto il risparmio gestito sembra invece essersi convertito ai temi Esg. Qual è il valore aggiunto delle vostre soluzioni?
Il nostro approccio alla sostenibilità è costruito su alcuni fondamenti chiari: estendere il più possibile l’integrazione Esg, esercitare una politica di stewardship capace di indurre un cambiamento positivo (voto e impegno), applicare una politica di condotta responsabile e di esclusione settoriale, privilegiare alcuni temi chiave per il futuro (le “3E”: Energy transition, Environmental sustainability, Equality and inclusive growth). La struttura della nostra gamma è improntata di conseguenza.
L’89% dei nostri fondi EU è classificata come articolo 8 o 9 ai sensi del regolamento Sfdr. In quest’ambito, rivestono particolare importanza gli investimenti tematici, sia gestiti attivamente che indicizzati: secondo una nostra analisi realizzata sulla base dei dati Morningstar a fine aprile, BNPP AM è prima in Europa in termini di attivi per le strategie tematiche sostenibili. La varietà dei temi coperti è indubbiamente un nostro punto di forza, dato che non tutte le tematiche hanno le stesse caratteristiche finanziarie. La nostra gamma comprende sia temi più growth, come la transizione energetica, che più value come la sostenibilità idrica o l’economia circolare. Questo è importante perché, come alcune recenti indagini da noi condotte confermano, in una generale tendenza che vede con sempre maggiore favore il trend investing, le scelte di asset allocation sono mutevoli perché devono tenere conto del ciclo dei mercati.
Quali sono le vostre strategie distributive nel mercato del nostro Paese?
Il nostro modello commerciale è da sempre molto bilanciato. Abbiamo un importante canale interno, le reti del gruppo Bnp Paribas, un ampio numero di accordi distributivi con le maggiori reti del territorio italiano e una solida base di clienti istituzionali. La componente distributiva ha per noi un importante ruolo strategico ed è fondata sull’ampia offerta di prodotto e sulle soluzioni gestionali distintive che offriamo. Inoltre, il nostro impegno e capacità di proporci come
partner affidabile e stabile nel tempo giocano un ruolo decisivo nello sviluppo di questa attività. La distribuzione rappresenta anche una sfida: il mondo retail sta diventando sempre più sofisticato. Ciò significa che anche ai piccoli e medi investitori occorre fornire informazioni di qualità e una selezione dei dati molto accurata. Per questo motivo le partnership distributive sono una parte essenziale del nostro business: è un modello che consente di sinergizzare il contributo dei gestori che offrono soluzioni di investimento e quello delle reti che interagiscono con il risparmiatore finale nella creazione di un ecosistema informativo all’altezza della complessità che contraddistingue il modo degli investimenti oggi.
L’89% dei nostri fondi è oggi classificato come articolo 8 o 9 del regolamento Sfdr
La varietà dei temi coperti nella nostra gamma è senza dubbio un punto di forza

Un torinese nella City
La carriera di Massimo Greco, vice chairman di J.P. Morgan AM Emea
il
di Efama, associazione europea del risparmio gestito
assemblea generale annuale di Efama (associazione rappresentativa del mercato europeo in gestione degli investimenti) tenutasi lo scorso 16 giugno ad Amsterdam, ha eletto Massimo Greco alla vicepresidenza. Greco è vice chairman di J.P. Morgan Asset Management Emea. Contestualmente Sandro Pierri, amministratore delegato di Bnp Paribas Asset Management dal 2021 (ed ex ceo di Pioneer Investments), è stato eletto presidente di Efama per un mandato di due anni, fino a giugno 2025. Quanto a Greco, torinese e juventino, il manager ha una lunga e rilevante esperienza nel mondo del risparmio gestito. È vice chairman dell’asset management Emea dal primo aprile, dopo aver diretto i fondi Emea di J.P. Morgan Asset Management dal 2012.
Ha 25 anni di esperienza dirigenziale presso J.P. Morgan AM e in precedenza ha ricoperto due mandati come membro del consiglio di amministrazione dell’Efama. Il manager è anche membro del consiglio di amministrazione di J.P. Morgan AM (Europe) S.A.R.L., di J.P. Morgan Investment Funds e di altre Sicav lussemburghesi di J.P. Morgan. Ha iniziato la sua carriera in J.P. Morgan Investment Bank nel 1992 nella divisione Global Markets come responsabile delle relazioni con i clienti istituzionali. Nel 1998 ha assunto la responsabilità della sede italiana di J.P. Morgan Asset Management, carica che ha tenuto fino al 2012. Prima di lavorare presso J.P. Morgan, ha lavorato in Goldman Sachs
International a Londra nell’area Capital Market e in una società di revisione a Torino. Greco è laureato in Economia e Commercio all’Università degli Studi di Torino e ha conseguito un master in Business Administration alla Anderson Graduate School of Management presso l’Ucla di Los Angeles.
Transizioni importanti
Greco è il classico esempio di italiano che ha avuto successo nella City di Londra e in uno specifico ambito, quello dell’asset management. Come è cambiato il lavoro in questi anni e quanto Londra resta una piazza interessante per questo settore? Racconta ad ASSET CLASS il manager: “Nel campo dei servizi finanziari Londra gode ancora di un vantaggio di posizione derivante dalla lingua, da un mercato ben regolamentato e da un sistema legale efficiente. Tuttavia questi vantaggi si stanno erodendo, anche abbastanza rapidamente, come risultato della Brexit. Per semplificare, ha poco senso per un player non europeo mettere uffici a Londra adesso che non è più la porta dell’Europa per i servizi finanziari”. Secondo i dati del Consolato, in UK ci sono 400mila Italiani, principalmente a Londra che, paradossalmente, ha più nostri connazionali tra i suoi residenti rispetto a molte tra le maggiori città della Penisola. Diversi italiani hanno ruoli di responsabilità nella City, la formazione ricevuta nelle nostre università è riconosciuta ed apprezzata. Quanto al nuovo ruolo in Efama, spiega Greco: “Efama è una associazione pan-europea che gode di credibilità al Parlamento
CAMBIO DELLA GUARDIA
Sandro Pierri, amministratore delegato di Bnp Paribas Asset Management, è stato eletto presidente di Efama per un mandato di due anni, fino a giugno 2025, subentrando a Naïm Abou-Jaoudé, ceo di New York Life Investment Management e presidente di Efama dal 2021.
Europeo, alla Commissione e presso l’Esma. L’obiettivo primario è fare gli interessi dei risparmiatori assicurando che vengano emesse leggi e norme adeguate, trasparenti e pratiche. Infatti, il settore degli investimenti e del risparmio gestito è estremamente complesso e tecnico. Purtroppo siamo spesso soggetti a interpretazioni ideologiche senza fondamento nella realtà dei mercati e delle società che vi operano”. Di certo, in un contesto finanziario difficile, la regolamentazione è diventata una componente competitiva fondamentale per il settore, che sta attraversando importanti transizioni strategiche come la finanza sostenibile o la tecnologia. L’Efama, quindi, ha un ruolo essenziale da svolgere, per contribuire a costruire una vera Unione europea dei mercati dei capitali al servizio dei clienti e dei risparmiatori europei, ma anche per finanziare la transizione verso il net zero.
Il settore, però, avrebbe bisogno di regole più chiare che permettano alle società di gestione dei fondi e degli asset di operare in modo efficiente in tutta l’Unione.
Gli auguri del predecessore Ricordiamo, in conclusione, che Pierri di Bnp Paribas Asset Management è subentrato a Naïm Abou-Jaoudé, ceo di New York Life Investment Management e presidente Efama dal 2021. AbouJaoudé si è congratulato e ha augurato la migliore fortuna al successore. “Ho piena fiducia che guiderà Efama con eccellenza, assicurando la continua crescita e il successo del nostro settore. Vorrei anche dare il benvenuto al nuovo vicepresidente, Massimo Greco, e augurare a entrambi i migliori successi nel loro mandato”. I membri dell’assemblea generale hanno anche eletto un nuovo consiglio di amministrazione che resterà in carica per due anni.




Manzato lascia CS Italy
STPG Tra Partners Scouting Sim ha dato il benvenuto al nuovo managing director Carlo Manzato (nella foto). Manzato proviene da Credit Suisse Italy, in cui dal 2015 ha operato in qualità di responsabile Advisory & Sales.

Novità in Bny Mellon
Newton IM, parte di Bny Mellon
IM, ha nominato Nico Aspinall (nella foto) a head of Product Advocacy, un nuovo ruolo all’interno del team di investimento responsabile. Aspinall riporta a Therese Niklasson, global head of sustainable investment.
Guglielmetto in LO
Banca Lombard Odier ha annunciato la nomina di Stefano Guglielmetto (nella foto) a direttore investimenti presso la branch italiana con sede a Milano. Negli ultimi sette anni il manager è stato head of investment management and client coverage in Credit Suisse.


PREMI FISSI CASH COLLECT CALLABLE
PREMI FISSI CASH COLLECT CALLABLE






Premi Fissi mensili tra lo 0,70% 1 (8,40% p.a.) e l’1,45%
(17,40% p.a.)





indipendentemente dall’andamento dei sottostanti Possibilità di rimborso anticipato a facoltà dell’Emittente a partire dal nono mese
CARATTERISTICHE PRINCIPALI:
CARATTERISTICHE PRINCIPALI:
























Emittente: BNP Paribas Issuance B.V.
Emittente: BNP Paribas Issuance B.V.
Garante: BNP Paribas (S&P’s A+ / Moody’s Aa3 / Fitch AA-)
Garante: BNP Paribas (S&P’s A+ / Moody’s Aa3 / Fitch AA-)


Premi Fissi mensili tra lo 0,70% (8,40% p.a.) e l’1,45% (17,40% p.a) dell’Importo Nozionale
Premi Fissi mensili tra lo 0,70% (8,40% p.a.) e l’1,45% (17,40% p.a) dell’Importo Nozionale
Barriera a scadenza fino al 40% del valore iniziale dei sottostanti
Barriera a scadenza fino al 40% del valore iniziale dei sottostanti
Possibilità di Rimborso Anticipato a facoltà dell’Emittente
Possibilità di Rimborso Anticipato a facoltà dell’Emittente
Scadenza a tre anni (26/05/2026)
Scadenza a tre anni (26/05/2026)
Rimborso condizionato dell’Importo Nozionale a scadenza
Sede di negoziazione: SeDeX (MTF), mercato gestito da Borsa Italiana
Rimborso condizionato dell’Importo Nozionale a scadenza
Sede di negoziazione: SeDeX (MTF), mercato gestito da Borsa Italiana
Il Certificate è uno strumento finanziario complesso
Il Certificate è uno strumento finanziario complesso
Gli importi espressi in percentuale (0,70%) devono intendersi al lordo delle ritenute fiscali previste per legge.
Gli importi espressi in percentuale (0,70%) devono intendersi al lordo delle ritenute fiscali previste per legge.
* Il Certificate è dotato di opzione Quanto che lo rende immune dall’oscillazione del tasso di cambio tra euro e la valuta del sottostante.
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SCOPRILI TUTTI SU investimenti.bnpparibas.it
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Prima di adottare una decisione di investimento, al fine di comprenderne appieno potenziali rischi e benefici connessi alla decisione di investire nei Certificate, leggere attentamente il Base Prospectus for the issuance of Certificates approvato dall’Autorité des Marchés Financiers (AMF) in data 01/06/2022, come aggiornato da successivi supplementi, le Condizioni Definitive (Final Terms) relative ai Certificate e la Nota di Sintesi e, in particolare, le sezioni dedicate ai fattori di rischio connessi all’Emittente e al Garante, all’investimento, ai relativi costi e al trattamento fiscale, nonché il relativo documento contenente le informazioni chiave (KID), ove disponibile. Tale documentazione è disponibile sul sito web investimenti.bnpparibas.it. L’approvazione del Base Prospectus non dovrebbe essere intesa come approvazione dei Certificate. Il presente documento costituisce materiale pubblicitario e le informazioni in esso contenute hanno natura generica e scopo meramente promozionale e non sono da intendersi in alcun modo come ricerca, sollecitazione, raccomandazione, offerta al pubblico o consulenza in materia di investimenti. Inoltre, il presente documento non fa parte della documentazione di offerta, né può sostituire la stessa ai fini di una corretta decisione di investimento. L’investimento nei Certificate comporta, tra gli altri, il rischio di perdita totale o parziale dell’Importo Nozionale, nonché il rischio Emittente e il rischio di assoggettamento del Garante agli strumenti di gestione delle crisi bancarie (bail-in). Ove i Certificate siano venduti prima della scadenza, l’Investitore potrà incorrere anche in perdite in conto capitale. Nel caso in cui i Certificate siano acquistati o venduti nel corso della loro durata, il rendimento potrà variare. Le informazioni e grafici a contenuto finanziario quivi riportati sono meramente indicativi e hanno scopo esclusivamente esemplificativo e non esaustivo. Informazioni aggiornate sulla quotazione dei Certificate sono disponibili sul sito web investimenti.bnpparibas.it.
Messaggio pubblicitario con finalità promozionali. Prima di adottare una decisione di investimento, al fine di comprenderne appieno potenziali rischi e benefici connessi alla decisione di investire nei Certificate, leggere attentamente il Base Prospectus for the issuance of Certificates approvato dall’Autorité des Marchés Financiers (AMF) in data 01/06/2022, come aggiornato da successivi supplementi, le Condizioni Definitive (Final Terms) relative ai Certificate e la Nota di Sintesi e, in particolare, le sezioni dedicate ai fattori di rischio connessi all’Emittente e al Garante, all’investimento, ai relativi costi e al trattamento fiscale, nonché il relativo documento contenente le informazioni chiave (KID), ove disponibile. Tale documentazione è disponibile sul sito web investimenti.bnpparibas.it. L’approvazione del Base Prospectus non dovrebbe essere intesa come approvazione dei Certificate. Il presente documento costituisce materiale pubblicitario e le informazioni in esso contenute hanno natura generica e scopo meramente promozionale e non sono da intendersi in alcun modo come ricerca, sollecitazione, raccomandazione, offerta al pubblico o consulenza in materia di investimenti. Inoltre, il presente documento non fa parte della documentazione di offerta, né può sostituire la stessa ai fini di una corretta decisione di investimento. L’investimento nei Certificate comporta, tra gli altri, il rischio di perdita totale o parziale dell’Importo Nozionale, nonché il rischio Emittente e il rischio di assoggettamento del Garante agli strumenti di gestione delle crisi bancarie (bail-in). Ove i Certificate siano venduti prima della scadenza, l’Investitore potrà incorrere anche in perdite in conto capitale. Nel caso in cui i Certificate siano acquistati o venduti nel corso della loro durata, il rendimento potrà variare. Le informazioni e grafici a contenuto finanziario quivi riportati sono meramente indicativi e hanno scopo esclusivamente esemplificativo e non esaustivo. Informazioni aggiornate sulla quotazione dei Certificate sono disponibili sul sito web investimenti.bnpparibas.it.
Premi Fissi mensili tra lo 0,70% 1 (8,40% p.a.) e l’1,45% (17,40% p.a.)
indipendentemente dall’andamento dei sottostanti Possibilità di rimborso anticipato a facoltà dell’Emittente a partire dal nono mese
Doppietta di WisdomTree
WisdomTree ha annunciato l’espansione del team sales italiano con la nomina di Umberto Urso, associate director italian sales, e Andrea Moro, senior associate italian sales. Entrambi riporteranno ad Antonio Sidoti (nella foto), head of southern Europe distribution.

Un economista Usa
Pgim Fixed Income ha nominato Tom Porcelli (nella foto) come chief Us Economist, a partire dal 6 luglio 2023. In precedenza, Porcelli ha ricoperto lo stesso ruolo per conto di Rbc Capital Markets, posizione che ha mantenuto per oltre 14 anni.


Comisso sale in Fidelity
Massimiliano Comisso (nella foto) è stato nominato responsabile marketing per la branch italiana di Fidelity International. Entrato in Fidelity nel 2008, Comisso ha ricoperto ruoli di crescente responsabilità promuovendo il lancio di nuovi prodotti.

C’è un’Anima nel rendimento
Continua il momento d’oro degli azionari italiani Per formance a due cifre per il gestore Dompè
rosegue “l’age d’or” dei prodotti di risparmio gestito dedicati al mercato finanziario Italiano. Se all’interno dello scorso numero avevamo dedicato la nostra attenzione ai risultati sorprendenti del comparto Fideuram Italia R, proposto da Fideuram Asset Management, oggi la nostra top story è focalizzata su Anima Italia, fondo che è un vero e proprio fiore all’occhiello per la società guidata da Alessandro Melzi d’Eril.
Dodici mesi con il turbo Rispetto al prodotto di casa Intesa, la cui forza si esprimeva maggiormente sul lungo periodo, Anima Italia, che investe almeno il 70% in azioni di emittenti italiani quotati, sta vivendo un momento magico sul breve termine, precisamente nel corso degli ultimi 12 mesi: in riferimento a questo arco temporale il prodotto ha infatti registrato una performance positiva superiore al 30% (dati aggiornati alla
prima settimana di luglio), oltre 3 punti sopra la media di mercato. Un rendimento importante che comunque non preclude la presenza di numeri interessanti anche su orizzonti più distanti: a tre anni il rendimento medio annualizzato è del 16% circa, mentre sui 10 anni raggiunge quasi il 10%. A tenere le redini della

La società guidata da Melzi d’Eril vanta un fondo che ha guadagnato oltre il 10% annuo in un decennio
gestione è un professionista di assoluta competenza come Luigi Dompè, già vice coordinatore del comitato dei gestori di Assogestioni e responsabile del team azionario Italia di Anima. Laureato in Economia presso l’Università degli Studi di Torino, è entrato in società nel 2012; alle spalle ha oltre vent’anni di esperienza

nel settore finanziario e ha seguito in particolare il mercato italiano, ricoprendo ruoli di sempre maggiore importanza, fino a diventare il responsabile del team di gestione dei fondi azionari Italia. Precedentemente aveva lavorato in Prima Sgr (poi fusa in Anima) e Monte Paschi AM come portfolio manager
8 , 4 %
e prima ancora, a partire dal 1999, quando è cominciato il suo percorso professionale, presso Banca Sella, dove è stato analista equity/credito. Una gestione particolarmente illuminata, quella di Anima riferibile ai prodotti italiani, che
ha ottenuto negli ultimi tempi una serie di importanti riconoscimenti. Tra questi possiamo citare il primo posto come miglior gestore per la categoria “Fondi Italiani Big” nell’ultima edizione dei Premi Alto Rendimento, kermesse che ha visto Anima prevalere anche come asset manager che più è stato premiato nei 25 anni di storia dell’iniziativa de Il Sole 24 Ore; sempre nel corso dell’ultimo anno la società guidata da Melzi d’Eril ha portato a casa anche il riconoscimento di migliore gestore nella categoria Italia rilasciato dall’Istituto Tedesco Qualità e Finanza.

Linea Esg
In momento sicuramente al top per le gestioni di casa Anima, che si accosta a una politica societaria che vuole guardare sempre di più a una crescita strutturata e fondata su elementi di sostenibilità. Su questo fronte il gruppo ha presentato lo scorso maggio il nuovo Rapporto sulla sostenibilità, con al suo interno gli obiettivi del Piano di Sostenibilità 2022-2026, che dall’anno scorso definisce (per la prima volta nella storia di Anima) le linee di indirizzo strategico in ambito Esg che la società intende perseguire nel prossimo futuro. A tal proposito tra i traguardi già raggiunti negli scorsi mesi si possono citare l’inclusione del titolo Anima
Holding nel Mib Esg Index, dedicato alle blue-chip italiane che possono vantare le migliori pratiche Esg. A questo risultato si aggiungono la partecipazione alla Italian Sustainability Week promossa da Borsa Italiana e dedicata alla Finanza sostenibile e infine lo sviluppo della gamma prodotti dedicati a questa tematica, in particolare il
lancio del fondo Anima Net Zero Azionario Internazionale. “Nel pubblicare per il terzo anno consecutivo il Rapporto di Sostenibilità, Anima conferma l’impegno per stabilire relazioni di fiducia e durature con i propri stakeholder. Una missione ancora più importante se riferita, come in questo caso, a una tematica che
coinvolge tutti e che è di forte attualità”, aveva commentato con orgoglio lo stesso Melzi d’Eril. Perché, si sa, la fiducia è un capitale difficile da guadagnare e impegnativo da conservare; d’altra parte, come diceva Jean-Paul Sartre, “si guadagna goccia a goccia, ma si perde a litri”.
Kairos International Sicav
ActivESG
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KIS ActivESG è la proposta di Kairos dedicata agli investimenti sostenibili che, puntando su società rispettose dell’ambiente, attive nel sociale e guidate da solidi principi di governance, ha l’obiettivo di ridurre l’esposizione alle emissioni di carbonio.

È stata una delle prime soluzioni ESG in Italia ad adottare una strategia di gestione long-short. La consolidata expertise in metodologie di gestione alternative, unitamente alla capacità di selezione dei titoli, basata su di un rigoroso processo di analisi fondamentale e su di un modello proprietario di analisi ESG, consente a Kairos di proporsi sul mercato con un’offerta distintiva.
KIS ActivESG intende generare un impatto positivo sul mondo, continuando a valorizzare il patrimonio dei clienti.
Rischio più basso Rischio più alto
Le informazioni complete sui rischi sono disponibili sul Prospetto e sul KID.
Questa è una comunicazione di marketing con finalità promozionali. Si prega di consultare il Prospetto e il documento contenente le informazioni chiave (KID) prima di prendere una decisione finale di investimento, disponibili in lingua italiana sul sito www.kairospartners.com nonché presso la sede legale di Kairos Partners SGR S.p.A. (“Kairos”) e i soggetti collocatori, anche in forma cartacea. Una sintesi dei diritti degli investitori è disponibile in lingua italiana e inglese al link https://www.kairospartners.com/sintesi-dei-diritti-degliinvestitori-it-en/. I rendimenti sono rappresentati al netto delle spese a carico del Fondo e al lordo degli oneri fiscali. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. L’investimento riguarda l’acquisizione di azioni del Fondo e non di una determinata attività sottostante che resta di proprietà del Fondo medesimo e implica una componente di rischio, di conseguenza il capitale investito in origine potrebbe non essere recuperato in tutto o in parte. Le oscillazioni dei tassi di cambio possono influenzare il valore dell’investimento e i costi laddove espressi in una valuta diversa da quella di riferimento dell’investitore. Informazioni sulle specificità del Fondo e sugli aspetti generali in tema di sostenibilità (ESG) ai sensi del Regolamento (UE) 2019/2088, sono disponibili al link www.kairospartners.com/esg/. In caso di commercializzazione del Fondo in paesi diversi da quello di origine, Kairos ha il diritto di porre fine agli accordi per la commercializzazione in base al processo di ritiro della notifica previsto dalla Direttiva 2009/65/CE.
Le informazioni e le opinioni qui riportate non costituiscono un’offerta al pubblico, né una raccomandazione personalizzata, non hanno natura contrattuale, non sono redatte ai sensi di una disposizione legislativa, non sono sufficienti per prendere una decisione di investimento e non sono dirette a persone residenti negli Stati Uniti o ad altri soggetti residenti in Paesi dove il Fondo non è autorizzato alla commercializzazione.
Tre big a marcia indietro
Primo semestre negativo per i leader del risparmio gestito italiano

eflussi totali per oltre 8,4 miliardi di euro. È il bilancio magro del primo trimestre del 2023 per i tre maggiori gruppi del risparmio gestito attivi in Italia: Intesa Sanpaolo, Generali e Amundi. In una frazione d’anno tutt’altro che esaltante per tutta l’industria dell’asset management nazionale, il leader Intesa Sanpaolo ha registrato tra gennaio e fine marzo una raccolta netta negativa per 3,57 miliardi di euro, con il dato peggiore che si evidenzia per la controllata Eurizon (-4,2 miliardi di euro), compensato dal saldo positivo di 695 milioni dell’altra controllata Fideuram. In negativo anche Generali (-3,53 miliardi di euro) anche se i vertici del Leone di Trieste hanno precisato che il risultato è dovuto principalmente a flussi dei mandati assicurativi gestiti per conto del gruppo. Raccolta negativa anche per Amundi (-1,4 miliardi), dovuta però quasi esclusivamente ai deflussi delle gestioni dei prodotti assicurativi. Per capire se questo trend continuerà ancora, bisognerà attendere i dati sul secondo trimestre dell’anno. Quando questo numero del magazine andava in
Dstampa, erano disponibili i dati parziali sulla raccolta di aprile e maggio, che non erano particolarmente esaltanti per i tre big. Ad aprile, Intesa Sanpaolo ha chiuso con una raccolta positiva di circa 150 milioni, grazie ai flussi di Fideuram Asset Management (+350 milioni) mentre Eurizon ha avuto deflussi per 200 milioni circa. Negativo, sempre ad aprile, anche il dato di Generali (2,2 miliardi) e di Amundi (-632 milioni). A maggio la musica non è cambiata: -1,8 miliardi circa per Intesa Sanpaolo, -1,4 miliardi per Generali e -657 milioni per il terzo player Amundi. Con questi numeri, i tre big del risparmio gestito italiano hanno condizionato in negativo tutto il settore. A livello di intero sistema, gli ultimi dati di Assogestioni mostrano infatti un dato sulla raccolta netta negativa tra gennaio e fine maggio di 15,9 miliardi di euro.

Patrimonio in crescita
A crescere di quasi 50 miliardi euro è invece il patrimonio gestito, salito a 2.258 miliardi a fine maggio dai 2.210 di fine dicembre 2022, grazie principalmente a un effetto mercato positivo. Bisognerà attendere la pubblicazione dei dati semestrali per tirare un primo bilancio sul 2023. Al momento, una prima analisi è stata fatta da Assogestioni sul periodo gennaio-marzo. “Anche durante il primo trimestre di quest’anno l’andamento del patrimonio è stato determinato da due
I FLUSSI NETTI DEI PRIMI MESI DI QUEST’ANNO
spinte di segno opposto”, ha spiegato Alessandro Rota, direttore Ufficio Studi, Assogestioni. Virano nettamente in positivo i prodotti obbligazionari che, dopo -1,65 miliardi del quarto trimestre 2022, hanno raccolto 2,96 miliardi. Sono invece rimasti in negativo i bilanciati (-3 miliardi di euro) e i flessibili (-5,18 miliardi euro).

Reddito fisso in spolvero “Il ritorno della raccolta sui fondi obbligazionari”, ha aggiunto Rota, “segnala un rinnovato interesse degli investitori italiani per dei prodotti che oggi, dopo i forti rialzi dei tassi del 2022, tornano a offrire cedole interessanti.
Il quadro del segmento dei mandati istituzionali complessivamente è negativo”, ha osservato ancora Rota. “Tuttavia, il segmento dei mandati previdenziali, quello storicamente più stabile e orientato al lungo termine, ha chiuso il trimestre in positivo per +2,4 miliardi euro. Inoltre, le gestioni patrimoniali dedicate alla clientela individuale upper-affluent e private hanno totalizzato 1,1 miliardi di euro di raccolta”. Il trend positivo per la raccolta
dei fondi obbligazionari non si registra un po’ in tutti i mercati europei. Ad aprile, secondo le statistiche di Efama, i fondi obbligazionari hanno registrato oltre 16 miliardi di euro di afflussi ad aprile, mentre i fondi azionari hanno subito deflussi per 3 miliardi di euro.
490 miliardi di euro in gestione in
214 miliardi di euro in gestione in Italia
441 miliardi di euro in gestione in Italia
Il ritorno della raccolta sui fondi obbligazionari segnala un rinnovato interesse per prodotti con cedole interessantiAlessandro Rota
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La boutique è più grande
Nasce un nuovo big player nel settore del risparmio gestito in Europa
La Financière de l’Échiquier entra nell’orbita di La Banque Postale AM
irca 67 miliardi di euro di patrimonio complessivo in gestione a fine 2022 e tre marchi riconosciuti: LBP AM, Tocqueville Finance e LFDE. Ecco l’identikit di un nuovo player del risparmio gestito europeo, nato nelle scorse settimane. Agli inizi di luglio il gruppo francese La Banque Postale ha infatti comunicato l’acquisizione (attraverso la controllata LBP AM) del 100% della connazionale di La Financière de l’Échiquier (LFDE), una delle principali società di gestione patrimoniale a carattere imprenditoriale in Francia.
Complementarità geografica
“La natura complementare delle strategie contribuirà a un arricchimento sostanziale della gamma a disposizione di ogni tipologia di clientela”, sottolinea il comunicato che annuncia l’operazione, specificando che il nuovo gruppo potrà offrire prodotti aperti e soluzioni dedicate su asset quotati (azioni, multi-asset, reddito fisso total return) e non quotati (debito infrastrutturale, corporate, immobiliare e private equity). L’acquisizione si basa anche su un altro punto di forza: la complementarità geografica.
Oltre alla massiccia presenza sul mercato nazionale francese del gruppo francese La Banque Postale, il nuovo player farà leva sull’esteso radicamento di LFDE in Europa, con le sedi create in Germania, Austria, Belgio, Lussemburgo, Svizzera, Italia, Spagna e Portogallo. “Grazie al sostegno di La Banque Postale e Aegon Asset Management, azionisti di LBP AM”, recita ancora il comunicato, “questo importante progetto potrà contare su un impegno e risorse a lungo termine per affrontare le sfide del settore”.
Emmanuelle Mourey, presidente del consiglio direttivo di LBP AM, ha sottolineato come questa acquisizione centri l’obiettivo strategico della società “di incrementare il ritmo della sua crescita in Francia e in Europa, offrendo una gestione basata su convinzioni nell’intero spettro di asset, quotati e non, e mantenendo il suo vantaggio nel campo della finanza sostenibile”. Mourey, ha inoltre espresso parole di apprezzamento per l’approccio imprenditoriale e focalizzato sui clienti seguito da La Financière de l’Échiquier, rinomata boutique finanziaria transalpina. “Questa trasformazione di LFDE segna un cambiamento di dimensione”, ha detto
Il patrimonio in gestione della nascente realtà ammonta a circa 67 miliardi di euro, suddivisi al momento tra tre marchi diversi
Attraverso la controllata LBP AM, il gruppo La Banque Postale ha acquisito il 100% di La Financière de l’Échiquier; entrambe le realtà hanno origine sul mercato francese, ma LFDE ha un radicamento anche in altri paesi euopei, dalla Germania all’Italia, dal Portogallo alla Svizzera
invece Bettina Ducat, amministratore delegato di La Financière de l’Échiquier, aggiungendo che “la gestione basata su convinzioni della società potrà beneficiare di ulteriori forze per alimentare il suo spirito imprenditoriale. Questo progetto di ampio respiro”, ha continuato Ducat, “che si sta concretizzando oggi con La Banque Postale Asset Management e i suoi azionisti, ci consentirà altresì di consolidare il nostro know-how Esg”.


“Dall’unione di expertise con Tocqueville Finance nascerà un campione europeo pienamente in grado di rispondere alle sfide di un’industria dell’asset management che dimostra un forte potenziale di crescita, in particolare nella finanza sostenibile”.
Piattaforma più solida
Un commento all’operazione è arrivato anche da Philippe Heim, presidente del consiglio direttivo di La Banque Postale, che ha dichiarato: “L’acquisizione di La Financière de l’Échiquier consolida
attorno a LBP AM la nostra piattaforma di gestione patrimoniale, il core business del nostro gruppo, per accelerarne la crescita in Francia e all’estero. Dopo l’acquisizione del 100% del capitale di Cnp Assurances nel giugno 2022, questa nuova operazione illustra la trasformazione e l’accelerazione della diversificazione del Gruppo La Banque Postale, uno dei nuovi leader della bancassicurazione in Europa. Grazie alle expertise complementari nei diversi business e geografie dei team, il connubio delle forze di LBP AM, Tocqueville Finance e LFDE darà
origine a un leader nella gestione di convinzione e nella finanza sostenibile in Europa”. La vecchia boutique La Financière de l’Échiquier è entrata dunque a far parte di un grande gruppo, meno internazionalizzato ma con dimensioni maggiori. Segno evidente che l’industria dell’asset management è ancora interessata a un processo di fusioni e aggregazioni, attraverso il quale i player cercano di fare massa per realizzare economie di scala e affrontare le sfide di un settore dove i margini di profitto sono indubbiamente sotto pressione.

Dopo l’acquisizione del 100% del capitale di Cnp Assurances che risale al giugno del 2022, quest’operazione illustra la trasformazione e accelerazione del gruppo La Banque Postale










I fondi di nuovo in ritirata

Raccolta negativa anche a maggio per l’industria del risparmio gestito Regge soltanto il patrimonio, in leggera crescita con l’effetto-mercato
-5 miliardi di euro
La raccolta del risparmio gestito a maggio
Maggio è stato un mese in sordina per il mercato italiano del risparmio gestito, con una raccolta netta di -5 miliardi di euro. Tuttavia, il patrimonio ha tenuto, aumentando di circa 5 milioni euro a 2.258 miliardi euro, sostenuto da un effetto mercato positivo (pari a +0,4%, secondo le stime dell’Ufficio Studi di Assogestioni). Dai dati provvisori della mappa mensile dell’associazione, emerge che i fondi aperti hanno virato in negativo, registrando 2 miliardi di euro di deflussi, riconducibili alla continua disaffezione per i prodotti bilanciati (-1,46 miliardi) e flessibili (-2,06 miliardi). Modesta la raccolta dei fondi azionari (+121 milioni), mentre si consolidano, seppur a un ritmo minore, gli afflussi verso gli obbligazionari (+1,61 miliardi e + 8,93 miliardi da inizio anno). Sostanzialmente invariato il quadro dei fondi chiusi, che hanno raccolto 198 milioni di euro nel mese. Il bilancio complessivo delle gestioni collettive risulta pertanto di -1,87 miliardi di euro. La lettura preliminare evidenzia anche come i deflussi delle gestioni istituzionali si siano dimezzati su base mensile, passando da -7,28 miliardi di aprile a -3,74 miliardi di euro a maggio. Le gestioni retail hanno invece registrato 653 milioni di euro di afflussi, dato che porta il bilancio complessivo delle gestioni di portafoglio a -3,09 miliardi.


Continua la fase di poco smalto per la raccolta dei Piani individuali di risparmio (Pir). A questo tema è dedicata una recente analisi di Antonio Amendola, senior fund manager di AcomeA Sgr “Per quanto riguarda i flussi”, scrive Amendola, “questo è il primo anno di maturazione del beneficio fiscale dei Piani individuali di risparmio (la maggior parte fu appunto sottoscritta nel 2018) e sta portando importanti riscatti dai Piani individuali di risparmio sia per disinformazione (perché il prodotto non scade dopo 5 anni ma continua a maturare il beneficio fiscale), sia per prese di profitto e conseguente investimento in titoli di Stato”. In termini numerici, ricorda il gestore, abbiamo assistito nella prima parte dell’anno a circa 700 milioni di euro di riscatti dai fondi Pir a fronte di circa 500 milioni di deflussi nell’intero 2022 (dati Assogestioni). Tale scenario ha ovviamente delle ripercussioni sui titoli delle società a piccola e media capitalizzazione quotate a Piazza Affari (che sono l’universo di riferimento dei Piani individuali di risparmio). Sul mercato mid e small cap i volumi scambiati rispetto allo scorso anno sono scesi del 35% circa. La combinazione di pochi volumi e riscatti ha creato il mix perfetto per la sottoperformance delle piccole e medie imprese italiane rispetto alle large cap. Il tutto riconducibile quindi a motivi tecnici e non fondamentali. Infatti, le piccole e medie imprese (pmi) non solo stanno rispondendo egregiamente
alle diverse insidie macroeconomiche e geopolitiche, ma per il senior fund manager di AcomeA Sgr Amendola presentano un miglioramento della visibilità prospettica dei loro business. Dall’altra parte troviamo, invece, il Ftse Mib con una performance da inizio anno guidata in particolare dal comparto bancario. In un contesto di tassi in rialzo il business bancario torna a essere competitivo visto il marcato incremento del margine di interesse, combinato con le solide posizioni di capitale, e le generose distribuzioni tramite dividendi e buyback.

700
500
-35%
Nella prima parte del 2023 abbiamo assistito a riscatti per 700 milioni di euro a fronte di circa 500 milioni di deflussi distribuiti nell’arco di dodici mesi senior fund manager, di AcomeA SgrLa raccolta dei Pir nei primi 4 mesi dell’anno in milioni di euro - I flussi registrati dai Pir nel 2022 in milioni di euro
Obbligazioni e tecnologia Temi chiave per i portafogli
La view sui mercati del responsabile investimenti di Generali Insurance AM
Torna
Generali Insurance Asset Management, con circa 380 miliardi di euro di asset in gestione a fine 2022, è tra i maggiori gestori in Italia di mandati assegnai da fondi pensione, assicurazioni e investitori istituzionali. Con il responsabile investimenti Antonio Cavarero delineiamo l’attuale scenario di mercato e quali sono le prospettive guardando al secondo semestre dell’anno.
Che obiettivi ed esigenze registrate da parte dei clienti?
Gli investitori istituzionali sono attenti, oltre che alla performance in sé, anche alla sua qualità, vista come adeguata remunerazione del rischio, al controllo delle perdite potenziali e alla protezione contro l’inflazione. Con queste premesse e in questa fase, un processo disciplinato di costruzione dei portafogli si basa sulla componente obbligazionaria con una duration relativamente contenuta, mentre quella azionaria è oggi più difensiva ma non rinunciataria. Il tema inflazione è importante soprattutto nel medio lungo
periodo, imponendo un’attenta asset allocation che includa titoli inflation linked, ma anche settori azionari esposti positivamente all’inflazione e le commodities, meglio se industriali.
Come ritenete possa evolvere il contesto economico?
La difficoltà più grande è quella legata alla ricerca di un equilibrio tra ciclo economico e inflazione. Fino a oggi, il primo è stato forte abbastanza da permettere alle banche centrali di concentrarsi sulla seconda e prendere quindi decisioni molto drastiche di cui, però, non abbiamo ancora visto pienamente gli effetti. Per ora il consenso vede solo una lieve recessione nei paesi occidentali con un’inflazione destinata a tornare vicina al 2% entro il 2025. Tuttavia, ritengo che, in assenza di un più marcato rallentamento dell’economia, ci sia un rischio materiale di consolidare su un livello di inflazione più alto delle attese: una spesa pubblica

sempre sostenuta (sussidi, difesa, transizione energetica), comportamenti di consumo più esuberanti e una maggiore tolleranza verso l’inflazione da parte di tutti gli operatori economici possono rendere difficilmente raggiungibile il target del 2%, con tutte le conseguenze del caso.
Come orientare di conseguenza
l’allocation, con i prossimi mesi che ancora vedranno inflazione e tassi al centro dell’attenzione?
Ci stiamo avvicinando alla fine del ciclo di rialzi, tuttavia la linea delle banche centrali resta fortemente ancorata ai dati e focalizzata sul terreno ancora da percorrere. In tale scenario, la diversificazione resta centrale in una asset allocation rigorosa. I tassi al netto dell’inflazione attesa sono migliorati molto e rendono la componente obbligazionaria di nuovo interessante: la qualità creditizia deve restare alta e l’approccio alla duration non eccessivo, vista la possibilità di tassi ufficiali ancora sostenuti. L’azionario è un motore di performance in ottica pluriennale, ma la seconda metà dell’anno va affrontata con cautela date le valutazioni e le incertezze macroeconomiche.
Guardando ai mercati finanziari, negli ultimi mesi abbiamo vissuto una vera e propria euforia legata all’intelligenza artificiale, con il settore tech americano che ha registrato forti rialzi. Come guardate a questo tema d’investimento?
Credo che l’intelligenza artificiale sarà un tema chiave per i prossimi decenni, capace di modificare radicalmente consumi, soluzioni, intere catene del valore e, più in generale, il nostro modo di vivere. Le aziende che ne saranno protagoniste emergeranno nel brevemedio termine, quando il potenziale della tecnologia si esprimerà in maniera più articolata. A oggi, è possibile cogliere
opportunità investendo nelle infrastrutture collegate, dai chip, alla capacità di calcolo, dal computing infrastrutture digitali. Valuterei poi settori come biotech, medtech e pharma tra quelli in grado di sfruttare l’intelligenza artificiale per ridurre i costi e di ricerca e ampliare i prodotti offerti, compresi, per esempio, medicine tecniche per malattie oggi difficili da affrontare.

Ci stiamo avvicinando alla fine del ciclo dei rialzi, tuttavia la linea delle banche centrali resta ancorata ai dati e su un terreno da percorrere

Exchange traded fund, azioni europee in accelerata
Parla l’Emea head of iShares Investment Strategy di BlackRock
Gli Exchange traded fund (Etf) sono uno strumento ideale per costruire un portafoglio di investimento, non solo per piccoli investitori alla ricerca di opportunità. Come tutti i prodotti presenti sul mercato finanziario, anche gli Exchange traded fund hanno dovuto fare i conti con la volatilità e le sfidanti situazioni in corso a livello mondiale.
Per avere un’idea più chiara di quello che sta succedendo e dare uno sguardo al futuro, ne abbiamo parlato con Karim Chedid, Emea head of iShares Investment Strategy di BlackRock, intervistato in esclusiva da ASSET CLASS
Dottor Chedid, tracciamo una linea del panorama europeo degli Exchange traded fund nella prima metà dell’anno.
Nel corso del 2023 abbiamo registrato un’accelerazione dei flussi verso
l’azionario europeo, sia dagli investitori dell’Eurozona sia da quelli statunitensi. Questi ultimi, in particolare, si sono dimostrati consistenti e costanti, sebbene abbiano iniziato a vedere un’inversione di tendenza a luglio, mentre in Europa si è verificata un’inversione di rotta a maggio. Gli investitori europei sono diventati più positivi al rischio verso i titoli azionari, in particolare verso i settori in cui il sentiment è migliorato nel primo semestre grazie alla ripresa della Cina, dopo la riapertura. Inoltre i flussi si sono concentrati su esposizioni difensive, come l’healthcare e i financial, nonostante la complessa situazione bancaria.
Nel reddito fisso, il primo semestre ha segnato un record assoluto per gli Etf Ucits FI. Abbiamo assistito a uno slancio verso il segmento del credito investment grade in euro, favorito rispetto alla controparte statunitense.
“Molti flussi sull’equity del Vecchio Continente nel mercato degli Etf”Interview/2 Karim Chedid A cura di Viola Sturaro
In che modo gli investitori possono utilizzare gli Etf come parte della loro asset allocation nell’attuale contesto di mercato?

A livello di costruzione del portafoglio, gli Etf si confermano strumenti efficaci per l’allocazione strategica e tattica, oltre che per la loro facilità di negoziazione a costi contenuti. Nel contesto di mercato attuale si verifica la necessità di investire con convinction, e gli Etf si rivelano adatti per la precisione nelle esposizioni, sia a livello azionario, anche attraverso strategie fattoriali, sia obbligazionario.
Parliamo di tendenze e opportunità nel reddito fisso. Su cosa sarà meglio concentrarsi?
In prospettiva, nella nostra market view l’azionario si conferma sfidante,
A livello settoriale gli investitori si sono concentrati su esposizioni difensive: l’healthcare e la finanza
mentre a livello fattoriale l’interesse si è concentrato sul quality, sulla scia della potenzialità di esprimere al meglio le convinzioni d’investimento. Nel reddito fisso, il debito emergente espresso in valuta locale dovrebbe beneficiare di livelli inflazionistici in discesa e di politiche monetarie espansive.

Quale può essere il ruolo dei fondi attivi e degli Exchange traded fund all’interno di un portafoglio?
Nonostante l’interesse per le strategie sostenibili sia strutturale, a livello globale si conferma un tema di investimenti per lo più europeo. Diversamente dal 2022, quest’anno le strategie azionarie sostenibili hanno sovraperformato quelle tradizionali, grazie anche all’esposizione a settori quali il tech e l’healthcare. Inoltre, in termini di ottimizzazione di portafoglio, riteniamo che le strategie Esg siano fondamentali anche in termini di diversificazione.
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Per concludere, può fare anche un commento sulla situazione del mercato italiano dove c’è un rinnovato interesse per i Btp?
Per quanto riguarda il mercato del Bel Paese, trovo che il mercato dei Btp abbia rappresentato uno dei settori più interessanti quest’anno. Ha performato bene, anche più di quanto ci si potesse aspettare visto l’attuale contesto di mercato. Gli italiani hanno mostrato un rinnovato interesse per i titoli di Stato.
Trasformare l’equilibrio in stabilità.
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I Rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. Fonte dati: Morningstar.
Il presente documento di marketing è stato redatto da Azimut Capital Management SGR S.p.A., società facente parte del Gruppo Azimut, anche in qualità di distributore dei fondi di Azimut Investments SA, sotto la propria esclusiva responsabilità a scopo promozionale e informativo. Prima di adottare qualsiasi decisione di investimento, è necessario leggere il Prospetto, il Documento contenente le informazioni chiave per gli investitori (il “KID”), e il modulo di sottoscrizione, così come il Regolamento di gestione. Per valutare le soluzioni più adatte alle proprie esigenze personali, si consiglia di rivolgersi al proprio consulente finanziario. I destinatari del presente messaggio si assumono piena ed assoluta responsabilità per l’utilizzo dei dati, le informazioni e le opinioni contenuti nonché per le scelte di investimento eventualmente effettuate sulla base dello stesso in quanto l’eventuale utilizzo come supporto di scelte di operazioni di investimento non è consentito ed è a completo rischio dell’utente. La partecipazione ad un OICR comporta dei rischi connessi alle possibili variazioni di valore delle quote, che a loro volta risentono delle oscillazioni del valore degli strumenti finanziari in cui vengono investite le risorse dell’OICR.
Ora la rotta è controvento
L’asset management è oggi in una fase cruciale Risultati non incoraggianti in uno studio di Bcg
rmai il vento è cambiato, il risparmio gestito deve affrontare una fase cruciale che, mettendo in discussione l’attuale modello, necessita di una revisione radicale delle strategie operative.
È quanto emerge dal report Boston
Consulting Group (Bcg) Global Asset Management 2023: The tide has turned Per gran parte degli ultimi due decenni, le politiche accomodanti delle banche centrali hanno spinto al rialzo i mercati azionari e di questo rialzo ne hanno beneficiato le casse dei gestori.
OOra, a causa del repentino aumento dei tassi di interesse e delle incertezze di mercato, il modello di business che ha favorito così bene il settore dell’asset management a livello globale non è più sostenibile. Nel 2022, infatti, i tassi di interesse sono aumentati più rapidamente del previsto, facendo crollare le quotazioni di azioni e obbligazioni e provocando il secondo più grande calo annuo degli asset in gestione (aum) dal 2005. Gli aum sono diminuiti di 10mila miliardi di dollari, pari al 10%, arrivando a 98.300 miliardi e attestandosi così sui livelli del 2020. Il flusso netto (calcolato come quota rispetto all’inizio dell’anno) è sceso sotto il 3% per la prima volta dal 2018, raggiungendo il valore di 1,6% degli aum complessivi all’inizio del 2022, ossia 1.700 miliari di dollari. “Il settore dell’asset management ha raggiunto un

Mercati in difficoltà, commissioni in diminuzione e crescita dei costi impongono di rivedere i modelli di business

punto di svolta, che impone ai leader di ripensare il modo in cui operano le loro organizzazioni, se vogliono tornare alla crescita dei profitti degli anni passati”, afferma Chris McIntyre, managing director e partner di Bcg e coautore del report. “I mercati sono pieni di incertezze economiche e la tecnologia sta rapidamente trasformando il modo in cui le società di servizi finanziari servono i loro clienti”. Il report Bcg esamina i fattori endogeni ed esogeni che agiscono sul settore dell’asset management, individuando cinque criticità fondamentali, su cui i gestori devono lavorare per tornare ai livelli storici di redditività.

1. La crescita non è stata più garantita da quando i rendimenti del mercato sono stati il principale motore dei ricavi
I rendimenti azionari, nel complesso, dal 2012 al 2021 si sono collocati nel decile più alto della maggior parte dei periodi decennali (considerati in modalità rolling) dal 1987, secondo i dati dell’indice MSCI World. Il risultato netto ha costituito una base per la crescita dei ricavi dei gestori: fin dal 2006, il 90% è derivato dalla performance del mercato, più che sufficiente a compensare l’aumento dei costi, la pressione sulle commissioni e i forti afflussi di capitale verso i prodotti con basse commissioni. Il 2022 è stato al contrario uno degli anni peggiori dal 2008 per il rendimento degli investitori, con l’attesa di una ripresa dei mercati.
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Le banche centrali però non sostengono più l’apprezzamento del mercato. Anzi, gli obiettivi a breve termine sono l’esatto opposto: perseguono una politica restrittiva, rallentando la crescita, contrastare l’inflazione. Tuttavia, anche se dovessero riuscire nel loro mandato e i tassi di interesse si stabilizzassero, è improbabile vedere nuovi stimoli massicci e coordinati delle banche centrali, a meno che non si verifichi un nuovo shock imprevisto. Di conseguenza, la crescita dei ricavi derivanti dall’apprezzamento del mercato sarà probabilmente significativamente inferiore, forse la metà di quella dell’ultimo decennio.
FLUSSI A SINGHIOZZO
2. I fondi a gestione passiva sono sempre più popolari
Negli Stati Uniti i prodotti a gestione passiva, dal 2010 al 2022, sono stati i primi beneficiari dell’aumento delle quotazioni. La quota dei flussi netti verso gli Etf e altri prodotti passivi ha raggiunto il 90%, quasi triplicata rispetto a quella registrata tra il 2000 e il 2009. In Asia e in Europa, i fondi passivi detengono rispettivamente solo il 21% e il 20% delle attività dei fondi comuni e degli Etf, suggerendo che la gestione attiva sembra essere un porto sicuro, almeno per il momento. In Cina e in altri mercati asiatici, i gestori attivi sono stati in grado di offrire rendimenti di mercato superiori alla media, superando così i vantaggi di

costo dei prodotti indicizzati. In Europa, comunque, si prevede che l’ammontare di denaro investito in asset passivi crescerà più rapidamente di quanto non avvenga in Asia. In aggiunta all’aumento della domanda dei clienti, le potenziali modifiche normative potrebbero rendere il clima più favorevole alla gestione passiva.
3. La diminuzione delle commissioni di gestione sta accelerando
Negli ultimi 10-15 anni, le straordinarie performance di mercato hanno più che compensato la compressione delle commissioni sulla crescita dei ricavi e dei margini, ma quei giorni sono finiti. I prezzi vengono sempre più utilizzati come elemento di differenziazione, non solo per i prodotti passivi, ma anche all’interno del sovraffollato spazio di prodotti attivi simili tra loro. Ne consegue una persistente pressione al ribasso.
Le commissioni medie sono diminuite di oltre il 15% dal 2010, un calo che riduce i ricavi di 55 miliardi di dollari (conteggiando gli aum del 2022).
4. I costi stanno aumentando a causa di una struttura inadeguata al contesto attuale Dal 2010, i costi sono generalmente cresciuti in linea con la crescita delle masse gestite, dando l’impressione di margini stabili nonostante la compressione delle commissioni. Tuttavia, dal 2015 in poi i costi calcolati in percentuale dei ricavi sono aumentati, facendo alludere a strutture di costo non più attuali. Secondo il report Bcg circa il 60% dei costi di gestione è fisso; certamente, la stragrande maggioranza dei costi è legata al personale. In prospettiva, i gestori dovranno ridurre i costi base di almeno il 20% per mantenere i livelli storici di redditività.
Per raggiungere questo obiettivo sarà necessaria un’ampia trasformazione dell’organizzazione.
5. Meno nuovi prodotti sopravvivono nonostante i tentativi di innovazione L’attuale approccio al rinnovamento dei prodotti non funziona. Sebbene il settore del risparmio gestito si sia perfezionato nella creazione di prodotti di nicchia, nel tentativo di distinguersi in un campo di gioco competitivo, la proliferazione non ha implicato un’innovazione significativa. Gli investitori si affidano sempre più spesso a prodotti consolidati con un track record affidabile: il 75% delle risorse finanziarie investite in fondi comuni d’investimento ed Etf si trova in prodotti che hanno almeno dieci anni. Meno del 40% di tutti i prodotti lanciati dieci anni fa sono ancora offerti, rispetto al 60% di tutti i fondi di dieci anni, registrato nel 2010. In parole povere, per avere successo nel
prossimo decennio, i gestori dovranno ridefinire i loro programmi di innovazione per includere nuove categorie di prodotti e servizi a valore aggiunto.
I punti critici sopra descritti continueranno ancora nel futuro, senza però l’aiuto di una rapida crescita del mercato. Secondo le stime del report Bcg, date le pressioni esistenti e le aspettative del mercato, se i gestori restano sui propri passi, la crescita annuale degli utili sarà circa la metà della media del settore degli ultimi anni (5% contro 10%). Per tornare ai livelli storici, i gestori dovranno ridurre i costi complessivi e modificare il loro mix di ricavi per generare almeno il 30% dei loro profitti da prodotti a più alto margine, come gli investimenti alternativi. Da un’analisi del settore, risulterebbe che poche società abbiano preso consapevolezza della situazione e si stiano attrezzando per
il futuro. Il report Bcg delinea infine tre tematiche principali, che dovrebbero essere in cima all’agenda della leadership aziendale, per sopravvivere e prosperare negli anni a venire: redditività, mercati privati e personalizzazione. In merito alla prima tematica, gli asset manager devono trasformare il loro approccio alla redditività. Per farlo, devono analizzare le spese e i fattori trainanti di ogni funzione al fine di generare risparmi. È necessario dunque utilizzare più iniziative per ottimizzare i costi, anziché limitarsi a ridurre le spese. Passando alla seconda, i mercati privati, le società dovrebbero perseguire gli investimenti alternativi a forte crescita e le opportunità offerte dal mercato degli investitori retail. Alla fine del 2022, gli investimenti alternativi rappresentavano oltre 20mila miliardi di dollari di aum e rappresentavano la metà dei ricavi complessivi del settore, generando oltre 190 miliardi di dollari per
le società che li offrono. Si prevede che questo forte slancio prevalga, con un tasso composto di crescita annuo del 7% degli asset alternativi nei prossimi cinque anni. Le società che intendono entrare nel mercato degli alternativi possono farlo attraverso quattro percorsi principali: creare internamente, acquistare più società e utilizzare una struttura affiliata o di boutique, acquistare una società di alternativi e gestirla in modo indipendente o stabilire partnership. Infine la terza, la personalizzazione. I gestori dovrebbero sfruttare la potenza dei computer per creare esperienze e prodotti altamente personalizzati per i clienti. Le nuove tecnologie possono aumentare l’efficienza della personalizzazione nel processo di commercializzazione e delle iniziative di marketing, portando potenzialmente a un aumento delle conversioni di vendita di circa il 20% rispetto agli approcci tradizionali.
QUATTRO AREE PER CREARE VALORE
VALUE CHAIN
Sales e marketing
Investment management e trade execution
Operations
Information technology
Business management
KEY DRIVERS
I clienti richiedono sempre più soluzioni personalizzate che migliorano la customer experience e portano a un livello di servizio più alto ed efficiente
Il mondo degli investimenti è sempre più interessato dall’avvento di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale e il machine learning
È necessario rendere più efficienti l’area delle operations poiché la personalizzazione dei servizi e l’accesso ai mercati privati fa crescere il livello dei costi
C’è bisogno di maggiori specialità nel campo dell’analisi dei dati e una migrazione progressiva verso i modelli basati sulle tecnologie come il cloud computing
Per adottare un’organizzazione del lavoro più agile e snella occorre l’espansione di alcuni funzioni aziendali come le risorse umane, il settore legale e la finanza
Quei listini tra luci e ombre
L’outlook sul secondo semestre dell’anno di sette case di gestione
Azionario in rialzo e obbligazionario tornato appetibile ma con all’orizzonte l’ombra di una possibile recessione e tassi ancora in crescita per fronteggiare un’inflazione ancora distante dei target delle banche centrali. Questo il mix con cui gli investitori devono affrontare un secondo semestre le cui performance potrebbero rivelarsi inferiori al primo e, soprattutto, più volatili.
Positivi sui Treasury
In questo scenario, ecco di seguito gli outlook e le asset allocation di alcune tra le più importanti case d’investimento. “Con un’inflazione in lenta discesa, una crescita economica in rallentamento,
ma ancora positiva, e un atteggiamento che resta severo da parte delle banche centrali ma la cui azione restrittiva è ormai in fase di completamento, siamo positivi sui bond governativi statunitensi e tedeschi e sulle obbligazioni a spread, mentre siamo neutrali sulle azioni, che potrebbero mostrarsi ancora volatili in attesa del completamento della restrizione monetaria”, affermano da Eurizon che evidenziano poi una view negativa sul dollaro e neutrale sulle altre valute.
Di parere analogo State Street Global Advisors: “Complessivamente, riteniamo che il reddito fisso offra maggiori opportunità rispetto a diversi trimestri fa. Aumentare la duration ha senso e ci

concentriamo sulle maturity intermedie, dato che la traiettoria e le tempistiche della politica monetaria della Fed sono ancora molto incerte e le obbligazioni a lunga scadenza non offrono altrettanto valore. Manteniamo un atteggiamento prudente nei confronti del credito, privilegiando gli strumenti di qualità più elevata e con un beta più basso, e dando la preferenza all’investment grade rispetto all’high yield. Per quanto riguarda le azioni non riteniamo che il rally sia in grado di continuare per tutto il resto del 2023: il rialzo del mercato azionario Usa è stato guidato da un ristretto gruppo di titoli large cap che hanno beneficiato del calo dei tassi e degli utili che hanno superato le attese riviste al ribasso e per la restante parte dell’anno prevediamo un ulteriore indebolimento degli utili. La nostra view è però più costruttiva sui titoli azionari europei: un contesto inflazionistico modesto è poi vantaggioso per gli asset value, e l’Europa presenta una percentuale relativamente più elevata di questi ultimi all’interno degli indici di mercato”. Gli emergenti? “Anche se le valutazioni dei mercati emergenti (EM) rimangono interessanti e i fattori di qualità sono attualmente positivi, riteniamo che il debole momentum dei prezzi e il calo del sentiment possano influire negativamente
sull’outlook in generale. Il previsto calo del dollaro dai massimi del 2022 si è rivelato più lento del previsto e le aspettative sugli utili sono inferiori rispetto a quelle di Stati Uniti ed Europa, per cui manteniamo un atteggiamento prudente”, sostengono poi da State Street GA. “Nei prossimi mesi vivremo uno scenario macro molto complesso, caratterizzato da tassi d’interesse elevati per gestire l’inflazione da un lato, e rallentamento economico dall’altro. Questo non deve tuttavia distogliere l’investitore dalla ricerca del valore che si sta creando in alcuni settori quali le utility, l’healthcare, i finanziari, il real estate e dei consumi non discrezionali”, avvertono da Pharus.
Prudenti sugli high yield

In sintonia anche Amundi Asset Management: “La discesa dell’inflazione, il rallentamento della crescita e la pausa della Fed supporteranno le obbligazioni societarie mondiali di elevata qualità mentre gli investitori dovrebbero essere prudenti sulle obbligazioni high yield.
In merito all’azionario, solo la stagione estiva delle trimestrali potrebbe gettare un po’ di luce sulla tenuta delle aziende”.
In parte diversa invece la view di Decalia: “I multipli di valutazione delle azioni non sono così tirati come potrebbe
sembrare per molti sotto-segmenti, settori e singoli titoli. In particolare, se si esclude il mercato statunitense, o più specificamente le parti più in crescita del mercato statunitense, il panorama delle valutazioni del mercato azionario appare improvvisamente molto più roseo. Ma occorre essere agili e selettivi. Per i bond è troppo presto per aggiungere significativamente duration ma preferiamo la duration dei Treasury a quella di altri titoli sovrani, in quanto probabilmente si riveleranno il miglior rifugio sicuro se la crescita dovesse diminuire mentre preferiamo le società ai titoli sovrani in Europa”. Last but not the least, da Allianz Global Investors fanno notare come: “Alcuni turning point potrebbero manifestarsi a seguito del rallentamento economico e dei possibili impatti in termini di approccio ai tassi d’interesse da parte delle banche centrali: gli investitori potrebbero quindi modificare il loro livello di rischio per adeguarlo alle condizioni di mercato. Con il giusto timing, potrebbero emergere potenziali entry point interessanti nei mercati azionari, delle obbligazioni high yield e delle materie prime. È importante ricercare le società con pricing power e quelle supportate da valutazioni ragionevoli e trend strutturali”.
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TANTI AUGURI A LIONEL
La magia dei gettoni digitali ha celebrato una delle leggende del calcio. Lo scorso 24 giugno il campione del mondo Lionel Messi ha compiuto 36 anni, e per festeggiare il compleanno della Pulce è andata in scena una sorpresa organizzata da Socios.com, piattaforma di fan engagement e premi a livello internazionale. Con l’iniziativa “The birth of an icon” (letteralmente “La nascita



di un’icona”) i possessori di fan token hanno potuto partecipare all’estrazione di una maglia autografata proprio dal fuoriclasse argentino, che ha fatto la storia nel Barcellona vincendo ben 35 trofei e diventando il calciatore più decorato nella storia del club blaugrana, dove detiene anche il record di presenze, gol e assist. “Festeggiamo la nascita del più grande giocatore di tutti i tempi con
il primo oggetto digitale della collezione Goat. E richiedendone uno entro il 28 giugno, si può avere l’esclusiva possibilità di vincere una maglia autografata”, hanno spiegato da Socios.com nel lanciare l’iniziativa. L’ennesimo riconoscimento nella carriera stellare di Messi, fresco del passaggio dal Paris Saint Germain all’Inter Miami, dove guadagnerà la cifra monstre di circa 60 milioni all’anno.
A cura di Viola Sturaro
Socios.com ha creato un token per celebrare i 36 anni di Messi Una maglia del campione in palio per i possessori del “gettone”
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Un app store di Blockchain
Mastercard ha annunciato di voler lanciare un nuovo prodotto denominato “Multi Token Network”, un vero e proprio app store Blockchain dedicato allo sviluppo di soluzioni ibride in grado di mettere insieme la sicurezza dei servizi offerti dagli intermediari finanziari e le migliori caratteristiche delle valute virtuali. In questo modo si vorrebbero rendere più facili da usare le applicazioni Blockchain, proprio grazie allo sfruttamento della rete di pagamento globale della società statunitense.

3 Truffe tra le sbarre
Le truffe non risparmiano nessuno, neanche le star. L’ultima in ordine di tempo riguarda l’ex campione di rugby Jarryd Hayne, che ha perso una cifra attorno agli 800mila dollari dopo essere caduto vittima di una truffa con le criptovalute. L’atleta, condannato a una pena detentiva per un presunto stupro, è stato ingannato da un compagno di reclusione, in cella proprio dopo essere stato accusato di aver truffato per 4,6 milioni di dollari familiari e amici attraverso l’utilizzo dello schema Ponzi.

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La presente comunicazione di marketing è pubblicata da MSIM Fund Management (Ireland) Limited. MSIM Fund Management (Ireland) Limited è regolamentata dalla Banca centrale d’Irlanda. MSIM Fund Management (Ireland) Limited è costituita in Irlanda come società privata con numero di registrazione 616661 e ha sede legale presso The Observatory, 7-11 Sir John Rogerson’s Quay, Dublin 2, D02 VC42, Irlanda.
Italia: MSIM FMIL (Sede Secondaria di Milano), Palazzo Serbelloni Corso Venezia, 16 20121 Milano, Italia.
I FALCHI VOLANO ANCORA
Un’analisi di Axa IM sulle politiche restrittive delle banche centrali
La contrazione della domanda aggregata potrebbe essere ottenuta rapidamente

Gilles Moëc, chief economist di Axa Investment Managers ha pubblicato un’analisi sulle politiche monetarie delle banche centrali, mettendone in evidenza il comune atteggiamento restrittivo.

“A eccezione della Bank of Japan”,
ha scritto Moëc, “a Sintra tutte le banche centrali hanno espresso toni da falco. Sebbene abbiano scelto di rimanere evasive sulla quantità e sulla tempistica dei prossimi rialzi, sono sufficientemente preoccupate dalla persistenza dell’inflazione per mettere
in guardia il mercato dal prezzare tagli dei tassi troppo rapidamente dopo il picco della stretta monetaria. Mantenere condizioni restrittive per un lungo periodo di tempo causerà danni significativi all’economia, ma è ormai evidente che non ci sarà un

atterraggio indolore. La contrazione della domanda aggregata, che le Banche Centrali probabilmente ritengono necessaria, potrebbe essere ottenuta abbastanza rapidamente. La survey della Commissione Europea pubblicata
la scorsa settimana ha confermato il messaggio delle pmi: i servizi stanno ora seguendo il settore manifatturiero nella fase di contrazione. In Germania, che riteniamo sia la chiave di lettura della futura traiettoria della Banca centrale europea, le

intenzioni di assunzione sono in calo, preannunciando una correzione del mercato del lavoro necessaria a frenare le future trattative salariali e convincere le imprese ad assorbire nei loro margini l’aumento del costo del lavoro già previsto”.

Top Funds classifiche
TOP 20 AZIONARI ITALIA
Aatech sbarca in Borsa
Aatech ha ricevuto da Borsa Italiana il provvedimento di ammissione alle negoziazioni sul mercato Euronext Growth Milan, dopo aver concluso con successo il collocamento delle proprie azioni ordinarie.

Nuovi bond per GS
Goldman Sachs ha emesso una serie di nuovi bond. Si tratta delle
Obbligazioni Goldman Sachs

Tasso Fisso 6,50% e Mobile
Inverso in euro con durata di dieci anni. A scadenza è previsto il rimborso del valore nominale.
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TOP 20 AZIONARI EUROPA
Inflazione al ribasso
L’inflazione in Svizzera ha rallentato ancora, scendendo sotto la soglia del 2% e attestandosi sui minimi da due anni e mezzo. Nel mese di giugno la crescita dei prezzi su base annua si è fermata al +1,7%.

Germania, no a Binance
In Germania, il più popolare crypto-exchange di Binance non ha ottenuto la licenza. A bocciare la domanda è stata l’autorità di vigilanza finanziaria tedesca BaFin, dato che i requisiti normativi richiesti non sono stati rispettati.




TOP 20 AZIONARI USA
Gioco in difesa

“L’economia globale è in una fase di contrazione, con una decelerazione a livello mondiale, ma non è detto che questo porti alla recessione. Così sono favoriti gli asset difensivi”. Paul Jackson (Invesco).
Positivi sull’Italia


“Abbiamo un’esposizione neutrale sull’Europa ma siamo positivi sull’Italia, che ha valutazioni interessanti, una crescita superiore ad altri paesi dell’Eurozona e revisioni al rialzo sugli utili”. Teresa Gioffreda (Ubs AM).

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TOP 20 AZIONARI GIAPPONE
Argento in deficit
“Il mercato dell’argento sta attraversando un periodo di carenza. L’anno scorso si è avuto il più alto deficit mai registrato, con un’offerta inferiore alla domanda di 237 milioni di once”. Ned NaylorLeyland (Jupiter AM).
“L’indice che misura la fiducia degli investitori a livello globale è salito a 95,8, con un aumento di 6,1 punti rispetto alla rilevazione di maggio. La fiducia degli investitori si è rafforzata a giugno”. Ricerca di State Street Global


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TOP 20 AZIONARI ASIA*
Ferretti a Piazza Affari
Ferretti Group ha debuttato all’Euronext Milan. Le azioni sono state dematerializzate e accentrate al depositario centrale Euronext Securities Milan, rendendo così fungibili gli strumenti in negoziazione a Hong Kong.

Un’app per investire
Directa ha presentato la sua nuova app mobile, progettata per offrire un’esperienza user friendly anche per chi è alle prime esperienze negli investimenti digital. L’applicazione offre tutte le funzioni di trading.

Idrogeno




CPR Invest - Hydrogen, un’opportunità da cogliere per creare valore investendo nell’ecosistema dell’idrogeno:






dà accesso a un mercato innovativo e ad alto potenziale;

si stima che l’idrogeno coprirà circa il 17% dell’intero fabbisogno energetico entro il 2050**;
l’idrogeno potrebbe contribuire a ridurre di un terzo le emissioni di gas serra a livello globale**.

amundi.it
*Fonte: IPE “Top 500 Asset Managers” pubblicato a giugno 2021, sulla base delle masse in gestione al 31/12/2020. **ETC (Energy Transition Commission), “Making the Hydrogen Economy Possible”, aprile 2021. Questa è una comunicazione di marketing. Si prega di consultare il Prospetto e il KIID prima di prendere una decisione fi na le di investim ento. CPR Invest - Hydrogen (di seguito anche “Fondo”) è un Comparto della SICAV CPR Invest, gestito da CPR Asset Management, una società del gruppo Amundi. CPR Asset Management è autorizzata in Francia e regolamentata dall’Autorité des Marchés Financiers (AMF). Il Comparto è autorizzato in Lussemburgo e sottoposto alla vigilanza della Commission de Surveillance du Secteur Financier (CSSF). I potenziali investitori devono esaminare se i rischi annessi all’investimento nel Fondo siano appropriati alla loro situazione, e devono altresì accertarsi di aver compreso interamente il presente documento. In caso di dubbi, si raccomanda di consultare un consulente fi nanziario. Il valore dell’investimento potrebbe I risultati passati no n son o indicativi di quelli futuri e no n vi è garanzia di ottenere uguali rendim enti per il futuro. a nessuna “U.S. Person” come de fi nita nel Securities Act del 1933 e nel prospetto. Il KIID, che il proponente l’investimento deve consegnare prima della sottoscrizione, e il Prospetto sono disponibili gratuitamente presso le sedi dei soggetti collocatori nonché sul sito internet ww w.amundi.it. Una sintesi delle informazioni sui diritti degIi investitori e sui meccanismi di ricorso collettivo è reperibile in lingua inglese al seguente link: https://about.amundi.com. La società di gestione può decidere di ritirare la noti fi ca delle disposizioni adottate per la commercializzazione di quote, anche, se del caso, in relazione a categorie di azioni, in uno Stato membro rispetto alle quali aveva |
















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TOP 20 AZIONARI EMERGENTI
Metaverso e ambiente

“Il Metaverso può avere un impatto positivo per le aziende industriali che utilizzano i digital twins, che possono contribuire ad aumentare l’efficienza, a ridurre le emissioni e l’utilizzo di materiali”. Tony Roberts (Invesco).
Un miliardo di finanziamenti October ha superato un miliardo di euro di finanziamenti alle imprese in Italia, Francia, Spagna, Paesi Bassi e Germania, che complessivamente rappresentano un fatturato totale di 25 miliardi di euro.



TOP 20 AZIONARI GLOBALI
Colpo di reni per il Bitcoin

Il Bitcoin ha oltrepassato di slancio a 27.370 dollari la trendline discendente che rappresentava il limite superiore del canale ribassista nel quale era incastrato dalla seconda metà dello scorso aprile.
Regolamentazione cercasi
J.P. Morgan ha chiesto al governo americano una regolamentazione per il settore delle criptovalute, dopo le recenti forti pressioni della Sec. Il rischio, secondo l’istituto, è quello di vedere una ricca industria spostarsi verso mercati extra Usa.




TOP 20 BILANCIATI
I
Più
“I mercati si mostrano positivi per il futuro, e ciò può spiegare perché siano diminuiti gli investimenti nell’healthcare e aumentati quelli nel tech, un settore che ha beneficiato del boom dell’IA”. (Giacomo Calef, NS Partners).

“La Bce continua ad alzare i tassi, e questo può condurre verso la recessione. Sarà molto difficile per l’Europa non andare verso questo scenario. Il mercato non è d’accordo con le sue mosse”. Yves Ceelen (DPAM).



TOP 20 OBBLIGAZIONARI GLOBALI
Oro tra alti e bassi “L’oro ha mostrato solidità, salendo a un nuovo massimo di 2.063 dollari l’oncia, un giorno dopo che la Fed ha aumentato i tassi. L’incertezza dei mercati, però, lo ha fatto ritracciare”.

Joe Foster (VanEck).
Agroalimentare sugli scudi
“Il settore dei cereali è stato il migliore del mese di giugno. Le prospettive a lungo termine per i prezzi alimentari sono migliorate, e anche quelle per le imprese agroalimentari interessate a eventuali fusioni” (BG Saxo).

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BFC MEDIA, PRESENTA L’EDIZIONE ITALIANA DI ROBB REPORT, IL BRAND EDITORIALE PIÙ FAMOSO AL MONDO PER IL LUSSO E IL LIFESTYLE. UN PROGETTO MULTIMEDIALE CHE COMPRENDE IL MAGAZINE, IL SITO ROBBREPORT.IT ED ESCLUSIVE EXPERIENCES. UN’OPPORTUNITÀ PER PROMUOVERE IL MEGLIO DELLA CREATIVITÀ DEL MADE IN ITALY IN TUTTO IL MONDO.



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Pre-ammissioni in Borsa Green Oleo ha annunciato di aver presentato a Borsa Italiana la comunicazione di pre-ammissione, funzionale all’ingresso alle negoziazioni delle proprie azioni ordinarie sul mercato Euronext Growth Milan di Borsa Italiana.
No a cripto divieti Nonostante i rischi associati agli asset digitali, il Fondo Monetario Internazionale sostiene che un divieto assoluto non sarebbe la soluzione giusta. Meglio concentrarsi sulle cause della domanda di criptovalute.


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Le strategie dei trader
L’importanza del contesto
“Le strategie operative dei top trader” è una rubrica portata avanti su YouTube da Vontobel, in cui in ogni video un esperto analizza un argomento finanziario nello specifico, dall’intelligenza artificiale ai tassi di interesse e molto altro.

“Perché le persone buone a volte fanno cose cattive?”. È il quesito che si è posto Allianz Bank a cui Guido Palazzo, professore all’Università di Losanna, ha cercato di rispondere. È il contesto in cui si agisce il fattore chiave della comprensione.

Ricercatori all’appello
Scatto per l’indipendenza
È attivo il nuovo bando di “UniCredit Foundation” su economia e finanza in tutti i Paesi in cui il gruppo opera e a beneficio di laureati e ricercatori europei. 8 concorsi per 29 borse di studio e assegni di ricerca, per un totale di 1,5 milioni di euro.

In occasione della festività del 4 luglio, giorno dell’Indipendenza degli Stati Uniti, J.P. Morgan ha chiesto ai propri dipendenti di condividere su Instagram il loro scatto preferito del Paese, dai canyon dello Utah ai grattacieli di New York.

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Quando viaggi puoi essere più di un semplice passeggero.
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