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ESCLUSIVO ALESSANDRO BORGHESE IN TV L’ARTE DELLA CUCINA

TUTTI I MODI PER DIRE CASA

Accogliente, lussuosa, ma anche operativa, sostenibile e confortevole

L’edilizia e l’ospitalità migliorano con l’innovazione tecnologica

Ma l’eleganza e l’autenticità rimangono gli asset del nostro Paese

SANTE BELLADONNA PRESIDENTE VIAROMA CERAMICHE GROUP
Supplemento al volume 72, ottobre 2023, di Forbes Italia. Registrazione presso il Tribunale di Milano al n. 260 del 7 settembre 2017. Copia non vendibile separatamente
IL MAGAZINE DELLE PMI E DELLE STARTUP

o.e’ unic o Il tuo futur

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Quanta qualità sotto un tetto

Casa dolce casa, dice un vecchio adagio. Ma anche costosa, accogliente, calda, operativa, tecnologica, confortevole. In quanti modi può essere una casa? Ma soprattutto chi ha o vuol comprare una casa, cosa può fare per renderla più vicina alle sue esigenze? Forbes Small Giants di ottobre ha scelto come tema principale proprio la casa, vista come proprietà immobiliare ma anche nel senso di focolare domestico, di nido familiare. E propone alcune idee, a cominciare dal servizio di copertina dedicato a Inceramica, un brand che realizza superfici ceramiche di alta gamma per arredare il proprio immobile con gusto e personalità. A seguire Walls, azienda che progetta e realizza su misura involucri edilizi strutturali e non strutturali ad alte prestazioni termiche, acustiche e sismiche, per proteggere le famiglie dai terremoti e offrire loro ambienti confortevoli. In foto abbiamo Villa Pisani a Stra, una bellissima villa veneta che ha aperto le porte allo smart working attraverso Urbnx, un’app dedicata al lavoro agile dove prenotare spazi in cui lavorare. La ricerca del mese, invece, è dedicata alle Pmi familiari, che costituiscono le fondamenta dell’economia italiana dando lavoro al 74% dei dipendenti di tutto il Paese. In fondo se il made in Italy ha così successo lo deve assolutamente alle tante imprese familiari che portano avanti il loro lavoro guardando al futuro attraverso l’innovazione ma senza dimenticare le tradizioni e l’attaccamento alla propria terra. Il numero di ottobre sarà anche il numero di Perugia e Mantova, rispettivamente ottava e nona tappa annuale del roadshow di Forbes Small Giants. Due province che ruotano intorno ai distretti siderurgico e tessile, ma che stanno aprendo le porte all’innovazione e a nuovi settori in ascesa.

L’intervista al vip del mese è dedicata ad Alessandro Borghese, noto chef e conduttore televisivo che racconta le sue iniziative imprenditoriali e le tappe della sua carriera.

Il giornale prosegue articolandosi nella classica divisione in aree tematiche, tra Piccoli Giganti che fanno della digitalizzazione il loro motore come Cogito Strategies, che si

occupa di branding, storytelling & operation management per l’hotellerie, F&B e gli eventi; e altre che cercano di unire le tradizioni all’innovazione, senza perdere di vista le proprie origini. Tra queste Grammatico, pasticceria di Erice fondata da Maria Grammatico, un’83enne, cresciuta in convento dove ‘rubava’ alle monache i segreti della pasticceria. Un’imprenditrice siciliana ante litteram nel mondo dell’agrifood. Infine la classica sezione dedicata alle startup e agli incubatori. Tra le aziende

innovative c’è Thrst, startup che produce birra dagli scarti del pane, facendo dell’upcycling la sua missione. Un progetto triestino che lotta contro lo spreco alimentare dando nuova vita al pane invenduto o raffermo. Se non è made in Italy questo…

5 ottobre 2023 | SmallGiants Editoriale
L’inchiesta vede protagoniste Perugia e Mantova, due città distanti geograficamente ma accomunate dai distretti siderurgico e tessile. Inoltre saranno le tappe di ottobre del nostro roadshow
L’innovazione e gli strumenti digitali stanno trasformando il mercato immobiliare Intanto le Pmi familiari trainano l’economia, dando lavoro al 74% dei dipendenti

FOTO

12 Smart working in villa

INSIDER 14 La ricetta del successo

Giulia Piscina

LEADERSHIP

23 Le nuove frontiere del golf

Andrea Celesti

COVER STORY

26 L’arte in superficie

Maurizio Abbati

35 Barocco d’autore

Fulvio di Giuseppe

38 Comfort chiavi in mano

Andrea Salvadori

RICERCA 40 Di padre in business

Matteo Calzaretta

SERVIZI

47 Uscire dagli schemi

Maurizio Abbati

50 Il bello della semplicità

Fulvio di Giuseppe

INDUSTRY

52 L’ingegneria all’avanguardia

Andrea Salvadori

56 I signori della gomma

Maurizio Abbati

INCHIESTA

58 I distretti del saper fare

Piera Anna Franini

MODA E DESIGN

66 Arredare con stile

TRASFORMAZIONE DIGITALE

73 Puntare sulle performance

Rachele Di Stefano

6 SmallGiants | ottobre 2023
Sommario
52 26 14
“Il brand è il racconto del mio percorso, la passione per un materiale capace di fondersi con il mondo dell’arte”
38
Sante Belladonna presidente ViaRoma Ceramiche Group

76 Il valore della sicurezza

Fulvio di Giuseppe

AGRIFOOD

78 Brunello il Conquistatore

Maurizio Abbati

82 Il piacere del bere a portata di click

Andrea Salvadori

IMPRESA IN NUMERI

84 Il futuro del finance è digitale

Matteo Calzaretta

WOMEN FRIENDLY

86 Imprenditrici d’altri tempi

Stefania Di Pietro

90 Lunga vita al pane

Matteo Calzaretta

CULTURA

92 Legami inossidabili

Fulvio di Giuseppe

96 Nel nome del padre

Carola Desimio

STORIES

98 Mettersi in gioco con gusto

Matteo Marchetti

102 Il paradiso terrestre dei piccoli giganti

Giulia Piscina

IL ROADSHOW

104 Alla riconquista della Puglia

Agostino Desideri

STARTUP

108 I sogni si realizzano online

Maurizio Abbati

112 PropTech, la rivoluzione

dell’immobiliare

Matteo Marchetti

RUBRICHE

120 Lo strumento alternativo del minibond

121 Antitrust: opportunità e rischi

122 Settimana corta? Si può fare

UFFICIO

124 Il luogo del pensiero

Valentina Lonati

LIBRI

130 Letture d’impresa

8 SmallGiants | ottobre 2023
Sommario
130
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Lavoro in Italia, gli occupati crescono

L’Italia registra dati positivi sul fronte lavorativo. Nel secondo trimestre dell’anno, stando ai dati sul mercato del lavoro diffusi

dall’Istat, cresce dell’1,7% il numero degli occupati su base annua (in aumento di 395mila) rispetto al secondo trimestre 2022. Il tasso di disoccupazione è sceso del 7,6%. Sono diminuiti sia i disoccupati (meno 3,2% in tre mesi) sia gli

OTTOBRE 2023 - NUMERO 10

Supplemento al volume 72, ottobre 2023, di FORBES ITALIA registrazione presso il Tribunale di Milano al n°260 del 7 settembre 2017

Copia non vendibile separatamente

Editore

BFC Media spa - Via Melchiorre Gioia, 55 - 20144

Milano

Presidente

Elio Pariota

Direttore responsabile

Alessandro Mauro Rossi

Executive editor

Edoardo Prallini

Contributor

Maurizio Abbati, Matteo Calzaretta, Agostino Desideri, Carola Desimio, Fulvio di Giuseppe, Stefania Di Pietro, Rachele Di Stefano, Piera Anna Franini, Valentina Lonati, Matteo Marchetti, Giulia Piscina, Andrea Salvadori, Matia Venini

Progetto grafico e impaginazione Psychodesign - Milano

Direttore commerciale

inattivi dai 15 ai 64 anni (meno 0,5%).

Dall’inizio del 2023 ci sono circa 234mila persone che hanno trovato un impiego. Questo porta il totale degli occupati a circa 23,5 milioni. Il tasso di occupazione femminile sale al 52,6%, mostrando una crescita stabile dal secondo trimestre 2021. Tuttavia, nonostante l’occupazione ‘rosa’ in Italia sia in crescita, resta comunque la più bassa d’Europa.

Michele Belingheri - belingheri@bfcmedia.com

Project manager

Francesco Meloni - meloni@bfcmedia.com

Direttore marketing

Andrea Agostini - agostini@bfcmedia.com

Direttore Forbes Live Fabio Wilhelm Invidia - invidia@bfcmedia.com

Video content officer Valerio Gallorini - gallorini@bfcmedia.com

STAMPA: Rotolito S.p.A. - Via Sondrio, 3 - 20096 Pioltello (Milano)

DISTRIBUZIONE ITALIA E ESTERO

Press - Di Distribuzione stampa e multimedia srl via Bianca di Savoia, 12 - 20122 Milano

GESTIONE ABBONAMENTI

Direct Channel Spa - via Mondadori, 1 20090 Segrate (Milano) – Tel. 02 49572012 abbonamenti.bfc@pressdi.it

Il costo di ciascun arretrato è di 8,00 euro Servizio Arretrati a cura di Press-di Distribuzione Stampa e Multimedia S.r.l. – 200090 Segrate (MI).

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10 SmallGiants | ottobre 2023 La notizia
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SMART WORKING IN VILLA

Oggi si può fare smart working immersi nell’atmosfera suggestiva di una dimora storica situata sulle rive del Brenta, in Veneto, proprio come Villa Pisani a Stra, in provincia di Venezia (in foto). È possibile grazie alla collaborazione tra il Consorzio Ville Venete, che riunisce le principali dimore storiche, castelli e giardini della regione, e Urbnx, la nuova piattaforma dedicata allo smart working per trovare e prenotare con flessibilità spazi in cui lavorare, organizzare riunioni o incontri professionali. “Le dimore consorziate sono circa 80 e sono tutte situate in contesti caratteristici come parchi secolari o borghi storici in tutta la regione e storicamente rappresentavano il fulcro della vita del territorio”, spiega Elisabetta Fogarin, presidente del Consorzio Ville Venete. "La collaborazione con Urbnx ha l’obiettivo di permettere alle persone di conoscere e apprezzare ogni giorno la bellezza

12 SmallGiants | ottobre 2023
foto
La

di questi antichi contesti non solo in occasioni speciali, come gli eventi che questi luoghi solitamente ospitano, ma anche nel quotidiano, come luoghi dove svolgere il proprio lavoro". In Italia sono 3,6 milioni i lavoratori che operano ancora da casa dai due ai tre giorni a settimana: “Si tratta di un numero che nell’ultimo anno è aumentato del 19% e che probabilmente salirà ancora, complice anche il caro-energia, che induce molte aziende a chiudere le porte degli uffici per ridurre i consumi di luce e gas”, aggiunge Giovanni Peracin, padovano, fondatore di Urbnx. “La promessa di Urbnx è Leave The Stress Out Of Your Home: puntiamo quindi al benessere delle persone e vogliamo aiutarle a superare tutte le condizioni di malessere che l’adattamento improvviso al lavoro agile ha provocato”.

13 ottobre 2023 | SmallGiants La foto

La ricetta del successo

Chef e imprenditore che diventa star tv. Alessandro Borghese si racconta tra arte, nuovi format e il ‘lusso della semplicità’

Si dice chef eclettico, volto televisivo, ambasciatore dell’enogastronomia italiana nel mondo, ma soprattutto imprenditore risoluto nel cuore delle città tra le più affascinanti e cosmopolite d’Italia: Milano e Venezia. Alessandro Borghese non si ferma mai, tra ricerca di nuove interpretazioni culinarie e divulgazione del mondo della ristorazione, sia sulle emittenti televisive nazionali che sui canali social. Lo avevamo lasciato con il coronamento di 30 anni di carriera, con l’apertura del suo ristorante AB - Il lusso della semplicità a CityLife, quartiere metropolitano del capoluogo lombardo. Oggi il suo regno si è esteso. Uno spirito rock’n’roll, il suo, che ben si accosta al rococò della laguna e allo scorrere lento e romantico del Canal Grande, con delle ricette che rispecchiano fedelmente la tradizione del territorio.

Non solo preparazioni accurate e certosine: l’arte infatti rimane il filo conduttore dell’esperienza enogastronomica targata Borghese. Come succede nella sede meneghina, ai ricercati piatti vengono abbinate meravigliose opere di artisti di fama internazionale.

IL SUO NUOVO RISTORANTE DI VENEZIA

HA UN ATTRACCO

PRIVATO

SUL

PERMANENTI

CHE TEMPORANEE

E quale migliore occasione dell’80esima edizione del Festival del Cinema di Venezia per dare spazio alla creatività degli artisti? Il giardino di AB si è trasformato in galleria open air, ospitando la mostra di Michelangelo Galliani dal titolo Lassù, che trova nel marmo il suo protagonista.

Il segreto? Trasmettere gusto, sapori e

colori del cibo in un modo fresco e innovativo, per un’intrigante missione alla quale Alessandro non ha mai rinunciato. Sul fronte comunicazione sono oltre 20 le trasmissioni che lo hanno reso un punto di riferimento per l’ampia e variegata offerta del palinsesto food&beverage, con la quale valorizza il patrimonio del made in Italy.

Tra i viaggi televisivi prosegue 4 Ristoranti, il longevo format che ha insegnato agli spettatori ad approcciarsi più dettagliatamente al settore della ristorazione, valutando l’insieme degli elementi che compongono la proposta di un professionista.

In un back to back tra Milano e Venezia, torna anche il programma che porta coppie di vip ai fornelli chiedendo loro di narrarsi tramite un menù che riesca a conquistare i giudici. Celebrity Chef, che vede al timone Borghese stesso, vanta un equipaggio composto da due eccellenze dell’enogastronomia, scritta e pratica: Angela Frenda, food editor del Corriere della Sera, e Riccardo Monco, chef tristellato dell’Enoteca Pinchiorri di Firenze. E per la prima volta anche Costantino della Gherardesca, conduttore che interpreta il gusto dei clienti più esigenti.

Perfettamente equilibrato tra pietanze e ri-

14 SmallGiants | ottobre 2023 Insider
CANAL GRANDE, UN GRANDE GIARDINO
E, COME A MILANO, APRE LE PORTE
ALL’ARTE, TRA MOSTRE
ED ESPOSIZIONI SIA
15 ottobre
Insider
2023 | SmallGiants
Alessandro Borghese riversa il suo animo rock’n’roll in ogni progetto, dai ristoranti ai format televisivi

flettori, lo chef diventato star non ha mai dimenticato il suo passato da ragazzo ambizioso, curioso e itinerante.

Alessandro Borghese, ben trovato. Siamo a un anno esatto dall’apertura della location di Venezia, corretto?

Sì, esatto. Abbiamo festeggiato un anno a fine giugno. Un’avventura straordinaria, lunga e intensa. Che parte da una meravigliosa ristrutturazione, poi l’apertura e l’avviamento, come si confà alle classiche attività imprenditoriali. Un percorso a tappe. Nel nostro grazie anche a una brigata di giovanissimi, sia in sala che in cucina, volenterosi, desiderosi di dare il meglio, entusiasti di fare grandi cose. Sono molto orgoglioso di loro.

AB – Il lusso della semplicità tra Milano e Venezia. Quale è il fattore comune? Sicuramente la mia filosofia di cucina del lusso della semplicità! Certamente in una declinazione più lagunare nel caso di Venezia, in una più cosmopolita nel caso di Milano. Il fil rouge tra loro è rappresentato dai colori, gli arredi, i toni verdi, il vetro, l’acciaio, il bronzo, che si sposano in entrambi i locali. A Venezia abbiamo fatto un lavoro certosino con le Belle Arti, sulle travi, i pavimenti tirati a lucido, le tinte del Canaletto, oltre a ‘giocare’ con la carta da parati e con le stoffe. Il contesto è quello che è: meraviglioso. Città tanto stupenda quanto delicata. E la musica ovviamente non poteva mancare: il rock and roll, nella Venezia barocca tanto rock and roll. Fa parte della mia anima.

Quali invece le differenze?

Sicuramente le location. Quella di Venezia ha un attracco privato sul Canal Grande, un giardino enorme e l’arte si respira un po’ ovunque. Siamo ospitati all’interno di un’ala del vecchio casinò, la più antica casa da gioco del mondo, ma anche nel palazzo di Wagner. Un contesto unico! Siamo circondati da palazzi tipici veneziani e il canale scorre di fronte a noi. Un colpo d’occhio veramente mozzafiato. Diverso naturalmente da City Life, dal centro urbano e tecnologico di Milano, attorniato da strutture moderne, il parco sottostante, il suo centro commerciale. Due anime molto distanti e distinte, ma

Il giardino del ristorante lagunare si trova in un’ala del vecchio casinò ed è circondato da palazzi tipici veneziani

belle entrambe. Venezia è quasi un film noire, dove si cammina a piedi, e l’inverno ha una certa allure gotica e misteriosa. Affascinante.

E poi c’è la poesia dell’arte. Anche a Venezia esponiamo opere. Mostre permanenti e temporanee a disposizione dei nostri ospiti. L’ultimo vernissage è quello di Michelangelo Galliani, scultore tra i più quotati in Europa, del quale mi sono letteralmente innamorato. E tutte le opere presenti sono in vendita. Una vera e propria galleria a cielo aperto. L’arte oltretutto è un elemento che su Venezia ha quel quid in più essendo una città che ospita eventi culturali a tutto tondo. Direi arte e artigianato si mescolano a menadito. Cucina e arte, binomio a me caro, per Venezia calza a pennello.

E da buon artigiano quale si definisce, non si fa scappare le materie prime. Anche quelle cosiddette ‘invasive’, come il Granchio blu.

Sono andato al mercato di Rialto, per comprendere tutto quello che ruota e delinea il commercio di questo crostaceo, che io definisco un astice che non ce l’ha fatta. Molto saporito, buono, gustoso, con possibilità di lavorarlo in varie sfaccettature. Da me inserito in carta come Granchio blu m’hai provocato, alla Albertone nazionale. Cozze, vongole, crostacei, la laguna si basa molto su questo genere di alimenti. Cerchiamo di inserirlo per farlo conoscere. È necessario ‘ascoltare’ il territorio nel quale ci si trova e dove si lavora.

‘Ascoltare il territorio’. Lei lo fa da anni, in tutta la Penisola. E infatti la troviamo

16 SmallGiants | ottobre 2023 Insider

ambasciatore a New York della cucina italiana nel mondo. Siamo diretti verso l’Unesco?

Speriamo. La cucina regionale italiana ci stupisce ogni giorno. A New York mi sono fatto ambasciatore avendo esperienza non solo in cucina. Girando l’Italia intera, vengo a conoscenza di molte delle sue peculiarità, tra fornitori, materie prime, luoghi, tradizioni e cultura gastronomica. E infatti mi chiedo spesso come mai non siamo ancora Patrimonio Unesco. Il governo ha iniziato l’iter che durerà circa due anni, io cerco di portare il mio contributo al fine di spingere la nostra cucina italiana all’estero. Rafforzarla quantomeno, come giusto che sia. Questo poi è ciò che faccio da tanti anni in 4 Ristoranti Qui il valore aggiunto è dato anche dai tantissimi borghi, molti ancora non conosciuti dal grande pubblico.

A proposito, come stanno procedendo i suoi format?

Guardi, tra un’ora sarò con alcuni ristoratori in Costa Azzurra, per poi tornare in Lombardia. Ripartiamo con Celebrity Chef sia a Venezia che a Milano per la nuova stagione. Si ritorna con tanti vip che vogliono sfidarsi ai fornelli. Accaniti oltretutto. Arrivano con nessun genere di velleità per poi duellare senza tregua. Come entrano in cucina scatta la magia, e si trasformano! D’altronde la cucina è qualcosa di viscerale, è quotidianità, entra dentro la nostra cultura, è famiglia, è un po’ tutto. Una competizione che esalta e galvanizza.

Programmi a cui lei da molto. Viceversa? Porta qualcosa di quelle esperienze anche nelle sue attività imprenditoriali?

Sì, assolutamente. Da oltre un decennio, dal

preciso momento in cui arrivo, ogni luogo mi dà tanto. In qualsiasi posto d’Italia incontro la tradizione locale, gli allevatori, i coltivatori. Porto con me un bagaglio che poi ‘trasmigro’ nelle mie ricette. È la bellezza del contatto con le persone. Ripeto e ribadisco, dobbiamo essere Patrimonio Unesco. Che poi, in teoria, lo siamo già inconsciamente.

Alessandro e la moglie Wilma Oliverio, eletta tra le 100 donne di successo 2023 proprio da Forbes Italia: chi è più imprenditore?

È il mio grande orgoglio, ed è lei la vera imprenditrice, non io, io sono il cuoco. Ci occupiamo di impresa nel mondo del cibo ad ampio spettro. Con Food Media Factory –società fondata da AB Normal e MNcomm –creiamo e gestiamo moltissimi progetti: produzioni televisive, contenuti digitali, oltre a nuove aperture in ambito ristorativo. Dalla pasticceria alla pizza. Alla ricerca, anche, di nuovi talenti nel comparto del food.

Milano, Venezia e poi?

Le proposte ci sono, le stiamo vagliando, sia in Italia che all’estero. Ma adesso puntiamo a consolidare Venezia. Ci sono altre iniziative imprenditoriali in essere, come il Padel Palace, uno dei campi da Padel più belli della città, munito di aria condizionata. Ci stiamo aprendo un bistrot, oltre ad affacciarci alle cosiddette nuove tecnologie, che io chiamo il Web 4.0. Insomma, ci facciamo trovare sempre pronti!

A proposito di futuro. Previsioni?

Senza dubbio ottimistiche, dove funziona un’offerta ben definita: le persone sono disposte a spendere, ma a patto di avere garanzie in termini di prodotto, standard e servizio. Qualità, correttezza, igiene, provenienza e certificazione della materia prima sono aspetti fondamentali a cui oggi il consumatore finale sta più attento. La trasparenza prima di tutto. Questo conduce ad un lavoro sempre più attento, alla volontà di operare in maniera che il cliente si fidelizzi al luogo che ama e nel quale decide di trascorrere il suo tempo di qualità, ormai sempre più prezioso.

17 ottobre 2023 | SmallGiants Insider

ValoriS.p.A.-AgenziaperilLavoro

Entranelmondodellavorodallaportaprincipale

LA CAMERA DI COMMERCIO DI ROMA ha lanciato il bando dei Voucher Digitali Impresa 4.0, rivolto alle piccole e medie imprese di Roma e provincia. Le aziende potranno produrre progetti in uno dei seguenti ambiti: digitalizzazione, robotica avanzata e collaborativa, prototipazione rapida e IoT, soluzioni di cyber security e business continuity, intelligenza artificiale e blockchain, sistemi di e-commerce, smartworking e telelavoro. Per il 2023 l’iniziativa ha stanziato sette milioni di euro, accessibili attraverso il sito della Camera di Commercio. Le imprese potranno vedersi riconosciuti al massimo diecimila euro e l’agevolazione non potrà superare il 70% delle spese ammissibili, che devono essere minimo di tremila euro al netto dell’iva. Per poter presentare domanda, la pmi deve essere iscritta nel Registro imprese della Camera di Commercio di Roma.

IL GRANDE TESORO DEGLI SMALL GIANTS ITALIANI

PIÙ DI MILLE MILIARDI DI EURO TRA 2010 E 2019

Un giro d’affari da oltre mille miliardi di euro, pari al 40% del valore aggiunto nazionale. È il vero e proprio “tesoro” prodotto dalle pmi italiane, calcolato dallo studio Piccole, medie e più competitive: le pmi italiane alla prova dell'export tra transizione sostenibile e digitale , condotto da Sace e The European House - Ambrosetti

su un campione di 200mila imprese. Tra i diversi aspetti, la ricerca mette in evidenza l’aumento della produttività del lavoro registrato nel decennio 2010-2019, che ha superato i livelli di Germania e Spagna. Un altro dato che salta all’occhio è quello sull’occupazione: secondo lo studio le piccole e medie imprese italiane danno lavoro a 5,4 milioni di persone.

19 ottobre 2023 | SmallGiants News
Il bando 2023 dei Voucher Digitali Impresa 4.0 Camera di Commercio, sette milioni di euro per l’innovazione delle aziende romane
Si potranno produrre progetti in robotica, prototipazione, Ia, blockchain, sistemi di e-commerce, cyber security, smart working e telelavoro

ACCORDO DA OLTRE 7,9 MILIARDI DI DOLLARI

Argentina, boom estrattivo dello shale gas

Pmi italiane in rotta verso i pozzi della Patagonia

Partecipare al boom estrattivo della seconda riserva mondiale di shale gas. Con questo

obiettivo le pmi italiane si preparano a sbarcare in Patagonia. La Camera di

NUOVI FINANZIAMENTI PER CRESCERE

Commercio in Argentina, in collaborazione con l'Ambasciata Italiana,

la società energetica PanAmerican Energy, il Centro Piccole e Medie Imprese Adeneu e Italcam di Houston, ha accompagnato il primo programma di internazionalizzazione delle pmi nella provincia di Neuquén, nel bacino patagonico di Vaca Muerta. Si tratta di un giacimento di 25mila chilometri quadrati, composto per il 60% da petrolio e per il 40% da gas, con un potenziale di 27 miliardi di barili. Per la partnership, nel 2023 sono stati previsti investimenti da oltre 7,9 miliardi di dollari.

Accordo Finpromoter-Confidi Pmi Campania Più fondi per la liquidità delle aziende

Affiancare le imprese al credito, attraverso consulenza, supporto e prodotti che facilitino le scelte verso soluzioni finanziarie utili al raggiungimento di obiettivi di ripartenza, crescita e innovazione. È questo il presupposto della collaborazione tra l’intermediario finanziario Finpromoter e Confidi Pmi Campania, appena rinnovata per poter garantire più fondi per la liquidità delle aziende. Grazie alla partnership le imprese della regione avranno ora accesso a un ulteriore prodotto di finanziamento sviluppato con Endeka Sgr, Società di gestione del risparmio partecipata da Finpromoter e specializzata nella gestione di Fondi di investimento alternativo di direct lending compresi tra 150mila e 900mila euro, rivolti alle piccole e medie imprese italiane con un fatturato minimo di un milione e mezzo.

20 SmallGiants | ottobre 2023 News

NUOVO REGOLAMENTO SALVA - AZIENDE STRETTA DELLA COMMISSIONE EUROPEA SUI RITARDI

PAGAMENTO ALLE PICCOLE MEDIE IMPRESE IN 30 GIORNI

Secondo le stime di Bruxelles, un fallimento su quattro è causato dai mancati o ritardati pagamenti. Per questo motivo la Commissione Europea ha presentato una proposta di regolamento “salva imprese”, con il fine di tutelare le pmi che periodicamente vengono messe in difficoltà dalle aziende insolventi. L’attuale direttiva per le transazioni commerciali, varata nel 2011, stabilisce un termine di pagamento di 30 giorni che può, tuttavia, essere esteso a 60 o più "se non gravemente ingiusto nei confronti del creditore”. Il nuovo regolamento invece prevede un limite massimo di 30 giorni e il pagamento automatico degli interessi maturati e delle commissioni di compensazione, oltre a nuove misure di esecuzione e di ricorso per tutelare le imprese dai cattivi pagatori.

DECARBONIZZAZIONE, NECESSARIA UNA SVOLTA SERVONO STRUMENTI ADEGUATI AGLI IMPRENDITORI

SOLO L’11% DELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE

EUROPEE ha avviato un piano strutturato per ridurre le emissioni di carbonio. A rivelarlo è lo studio The Argos – BCG Mid-market Climate Transition Barometer, condotto dal gruppo europeo indipendente specializzato negli investimenti in Private Equity Argos Wityu e la multinazionale di consulenza strategica Boston Consulting Group (BCG). Secondo la Commissione Europea le pmi contribuiscono per due terzi alle emissioni totali di gas serra in Europa e, per quanto l’84% di esse ritenga che la decarbonizzazione sia fondamentale, l’ecosistema imprenditoriale è ancora indietro in questo processo. “È assolutamente fondamentale sostenere le pmi con misure e strumenti dedicati se vogliamo raggiungere i nostri obiettivi climatici”, ha dichiarato Pietro Romanin, managing director e partner di BCG.

21 ottobre 2023 | SmallGiants News
L’attuale direttiva stabilisce che il termine può essere esteso a 60 giorni o più “se non gravemente ingiusto nei confronti del creditore”

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NUOVE FRONTIERE DEL GOLF

L’evoluzione della disciplina, il business e le tecnologie.

Edoardo Molinari, leader team Europa nella Ryder Cup, tra presente e futuro di un gioco che cambia

23 ottobre 2023 | SmallGiants Leadership

Terzo evento sportivo al mondo dopo le Olimpiadi e i Mondiali di calcio, due continenti opposti, un tifo da stadio e una buona dose di follia. Stiamo parlando della Ryder Cup, competizione internazionale di golf nata nel 1927 che ogni due anni contrappone Europa e Stati Uniti. L’Italia ha ospitato l’edizione 2023, che si è tenuta dal 29 settembre al primo di ottobre presso il Marco Simone Golf & Country Club a Guidonia Montecelio, in provincia di Roma. Un’edizione, quella di quest’anno, all’insegna dell’innovazione, con una serie di strumenti digitali a disposizione degli atleti, come l’app previsionale Outcome Iq. Ideata dalla società Capgemini, partner mondiale della competizione, ha offerto ai tifosi la possibilità di monitorare in tempo reale le probabilità di tiro, buca e andamento della gara tra team Europa e team Usa, oltre a stimolare le conversazioni tra gli spettatori migliorando la qualità della loro esperienza di fruizione.

Tra i vicecapitani del team Europa c’è Edoardo Molinari - gli altri sono stati il fratello Francesco, Thomas Bjorn, Nicolas Colsaerts e Josè Maria Olazabal. Già vincitore di questa competizione, il golfista ha raccontato l’evoluzione di questo sport in Italia, il business legato alla disciplina e i benefici delle nuove tecnologie per atleti e spettatori.

GLI SPETTATORI HANNO A DISPOSIZIONE STRUMENTI DIGITALI PER AUMENTARE IL LIVELLO DI COINVOLGIMENTO. GLI ATLETI INVECE, ATTRAVERSO UN’APP, POSSONO ANALIZZARE IN TEMPO REALE I DATI DELLA SQUADRA

In Italia il golf viene considerato uno sport elitario. Qual è stato il contributo di una competizione come la Ryder Cup per un definitivo cambio di mentalità?

In Italia c’è un po' questa etichetta, siamo uno degli ultimi paesi rimasti. In altre nazioni il golf viene considerato una disciplina che possono praticare praticamente tutti. Sicuramente la Ryder Cup è stato un passo importante in questo senso, c’era un ambiente molto simile a uno stadio di calcio e tante persone di diverse fasce d’età e nazionalità che sono venute a vederci da spettatori. Spero che tutto questo abbia fatto capire alla gente che non si tratta solo di uno sport d'élite.

Come detto, il golf viene considerato difficile e complesso. Come si è evoluta questa disciplina nel nostro paese?

Si è evoluto molto. Quando frequentavo le elementari ero l’unico a giocare tra i miei coetanei. Adesso invece sono sempre di più i ragazzi che si avvicinano a questo sport. L’età media si è abbassata molto e l’ambiente è completamente diverso. Bisogna far capire che giocare a golf costa meno rispetto ad altri sport più praticati. 20 anni fa servivano diverse migliaia di euro, le attrezzature costavano parecchio, mentre adesso c’è più scelta e si può spendere molto meno andando a giocare in un centro come tanti. Il problema è che prima c’erano solo circoli di alto livello. Al giorno d’oggi, con qualche centinaio di euro puoi giocare tutto l’anno.

Il cambiamento di regole ha contribuito ad accrescere il numero di spettatori e appassionati? Puoi farci qualche esempio? Sicuramente sì. A inizio anni 2000 c’erano regole molto rigide da osservare. La prima era che per diventare socio dovevi avere almeno dieci anni. Oggi, invece, un bambino di tre o quattro anni può tranquillamente giocare a golf e stare con i suoi coetanei. Stessa cosa vale per l’abbigliamento: una volta dovevi giocare con un certo vestiario e non potevi permetterti di andare al campo con una t-shirt senza collo o senza maniche. Mi ricordo che quando ero in vacanza da ragazzo andavo a giocare a golf di sera per

24 SmallGiants | ottobre 2023
Leadership
Edoardo Molinari ha partecipato alla Ryder Cup 2023 come vice capitano del team Europa

non far vedere il mio outfit. Erano tutte regole ereditate dal Regno Unito che sono rimaste invariate per molto tempo. Oggi per fortuna ci siamo aggiornati e non esistono più queste direttive.

La Junior League negli Stati Uniti e Love Golf nel Regno Unito rappresentano tentativi di inclusione e avvicinamento alle nuove generazioni. In Italia a che punto siamo?

Sui giovani, ad oggi, direi che siamo arrivati a un buon punto. Cinque o sei anni fa è nato un circuito di nome U.S. Kids Golf che organizza regolarmente gare tra ragazzi che vanno dai sei ai 12 anni di età. È stato organizzato in modo da far divertire i bambini fin da quando sono piccoli. Ricordo di aver giocato le mie prime gare sul campo per gli adulti per mancanza di altri spazi. In Italia purtroppo siamo ancora indietro a livello di strutture. Mancano iniziative come Top golf, un gioco driving range con palline tracciate elettronicamente e unità con punteggio automatico, ma soprattutto campi pratica dove trattenersi anche dopo l’allenamento. All’estero invece hanno costruito tante strutture con il ristorante a due passi. Luoghi di aggregazione, dove anche chi

non è esperto può essere coinvolto e divertirsi. Inoltre, da noi ci sono pochi campi pubblici e se vuoi andare a giocare in una struttura devi diventare socio, Negli altri paesi questo non accade: ti presenti e paghi per il tempo che giochi.

Il golf rappresenta una realtà economica molto importante a livello globale sia in termini di indotto generato sia per quanto riguarda l’engagement. Negli Stati Uniti questo sport ha un enorme impatto sull’economia, arrivando a generare 176,8 miliardi di dollari. Come è possibile colmare il gap con l’Italia? Sicuramente da un lato bisognerebbe allargare il numero di praticanti, oggi siamo sotto i 100mila nel nostro Paese. Basti pensare che in Norvegia, dove non è lo sport più popolare, su meno di 6 milioni di abitanti ci sono quasi un milione di golfisti. Bisognerebbe sfruttare molto di più il turismo. Da Roma in giù ci sono meno di dieci campi, troppo pochi per pensare di arrivare al livello degli altri paesi. In Andalusia, ad esempio, hanno costruito un numero incredibile di campi da golf negli ultimi anni. Qui ci sono quasi più spettatori stranieri che gente del posto. Nel periodo

che va da novembre a marzo arrivano ogni anno migliaia di turisti da paesi come Germania, Svezia, Olanda e Inghilterra per giocare. C’è gente che addirittura si trasferisce a vivere in questi posti per sei mesi all’anno. Questo tipo di turismo diventa una fetta importante dell’economia.

Come può la tecnologia migliorare l'esperienza dei tifosi e che ruolo può avere nella vita quotidiana degli atleti?

Per quanto riguarda la parte dei tifosi e appassionati sono stati fatti passi avanti enormi. Basti pensare che fino a meno di dieci anni fa non potevi entrare con lo smartphone nelle manifestazioni più importanti. Oggi invece gli spettatori fanno foto, video e postano continuamente sui canali social. Nella Ryder Cup di quest’anno lo spettatore aveva a disposizione diversi strumenti a cui poteva accedere tramite telefono per un maggior grado di coinvolgimento. Ma la tecnologia ha aiutato anche noi atleti. L’app di Capgemini, ad esempio, è stata molto importante perché ci ha permesso di analizzare in tempo reale i dati della squadra. In questo modo siamo riusciti ad aiutare il capitano a fare le scelte corrette in termini di accoppiamenti e strategie durante la giornata.

25 ottobre 2023 | SmallGiants Leadership
EDOARDO MOLINARI
La Ryder Cup è un evento importante per innovare questo sport e farlo conoscere nel mondo
26 SmallGiants | ottobre 2023
SANTE BELLADONNA PRESIDENTE VIAROMA CERAMICHE GROUP

L’ARTE IN SUPERFICIE

SI PUÒ ESPRIMERE LA PROPRIA PERSONALITÀ

ATTRAVERSO UNA LASTRA?

SECONDO LA FILOSOFIA DI INCERAMICA SÌ.

SEMPRE ALLA RICERCA DEL BELLO,

L’AZIENDA DI SASSUOLO VUOLE SODDISFARE

L’ESTETICA E INTERPRETARE LE TENDENZE

27 ottobre 2023 | SmallGiants Cover Story

Nemo propheta in patria. Ogni detto, anche leggendario, ha le sue dovute eccezioni. Una di queste è Nino Belladonna. Forte di una tradizione familiare, dopo aver acquisito esperienze internazionali, ha deciso di rientrare in Italia per creare un’azienda che, in un settore come la ceramica in cui il nostro paese ha una lunga tradizione, sapesse applicare il know-how dei nostri artigiani trasmesso di generazione in generazione con la voglia di sperimentazione che da sempre lo contraddistingue, per guardare al futuro attraverso un mondo dell’arredo e dell’architettura in costante cambiamento.

Dopo varie esperienze in Europa, India e Cina, dove nasce la sua prima azienda produttrice di superfici ceramiche, Belladonna fa così ritorno in Italia per fondare nel 2022 InCeramica, un’azienda italiana nel comprensorio di Sassuolo che in breve tempo si posiziona tra le eccellenze del distretto produttivo emiliano. I suoi rapporti stretti con il mondo dell’arredo lo portano a pensare a un salto di qualità, per fare della ceramica un elemento al passo con i tempi, capace di guardare oltre, interpretando le nuove tendenze. Nasce così, a seguito di un’ispirazione fortemente guidata da una coerente strategia di marketing, una nuova collezione, frutto di un team di progettisti e di interior designer, battezzata Lovelight+39, che guarda alle esigenze di una clientela di lusso attraverso l’unicità del prodotto, la qualità della lavorazione, l’originalità dei formati e del disegno. Un progetto che si caratterizza per l’impegno nella ricerca e nell’innovazione, dove il grès si reinventa con uno spirito libero, un linguaggio trasversale, insolito e contemporaneo. Un sogno nel cassetto, confessa

28 SmallGiants | ottobre 2023 Cover Story
Nella visione di Belladonna, le superfici ceramiche sono un mezzo espressivo a disposizione di designer e artisti

Ritorno a casa

Dopo alcune esperienze in Europa, India e Cina, Belladonna nel 2022 fonda InCeramica, posizionandosi subito tra le eccellenze per la cura del design nel distretto produttivo di Sassuolo

lo stesso Belladonna, spiegando che “l’idea era quella di creare un brand di lusso, rigorosamente made in Italy, tra arte e design per far grande il mondo della ceramica non solo a livello imprenditoriale, ma anche culturale, valorizzando società e ambiente. Il brand è il racconto del mio percorso, la grande passione per un materiale e la sua reinterpretazione attraverso il linguaggio dell’arte, la chiave per leggere il mondo contemporaneo e far fiorire la nostra umanità”. Arrivano così le grandi lastre, con decorazioni in vetro, smalto e metalli preziosi. È la ricerca del bello, orientata non solo a fini puramente estetici, ma che deve concretizzarsi in un prodotto destinato a durare e farsi apprezzare anche nel tempo, diventando iconico. Come, ad esempio, la nuova capsule della fashion designer Giorgia Arcidiacono, in perfetto cross over tra moda e design, che nobilita il grès in una chiave contemporanea per trasformarlo in materiale tecnologico e allo stesso tempo in una tela astratta sulla quale esprimere creatività e poesia.

A Milano, quartiere San Babila, apre il

29 ottobre 2023 | SmallGiants Cover Story
Il colore e la materia sono l’anima delle lastre artigianali

nuovo flagship store di InCeramica e Lovelight+39, non un semplice spazio espositivo ma anche ambiente esperienziale, destinato all’incontro di persone, eventi e allo sviluppo di relazioni, nel quale poter apprendere e condividere le ultime tendenze del ‘bello’ legate all’arredo. Nel 2023 arriva ViaRoma Ceramiche Group, chiamato a svolgere un ruolo attivo nello stimolare e guidare lo sviluppo delle sue società costituenti, leader nel design, nella produzione e nella distribuzione di prodotti ceramici di alta qualità destinati a progetti di architettura residenziale, commerciale e industriale. Il gruppo detiene e gestisce oggi partecipazioni pari al 100% del capitale di ViaRoma Ceramiche, InCeramica Milano, ViaRoma Ceramiche

Store e XXL Tile, oltre al 50% di Galleria della Ceramica, con lo scopo di orientare la loro specifica attività conformemente alla strategia globale, focalizzata sull’innovazione e il soddisfacimento delle esigenze di progettisti e clienti privati. Tutto ciò con un incremento costante e progressivo della produzione di ViaRoma Ceramiche, che tende a superare in questo più che positivo 2023 i quattro milioni di metri quadri.

Un gruppo dunque in forte espansione. Tuttavia Nino Belladonna non ha alcuna intenzione di fermarsi qui e guarda sempre al futuro, nella consapevolezza di chi sente di avere ben altro da offrire a un mercato alla ricerca di nuove proposte, soprattutto quando si parla di qualità nell’arredo cera-

30 SmallGiants | ottobre 2023 Cover Story
Lovelight+39, qualcosa di più di uno showroom
Un ambiente esperienziale, destinato all’incontro di persone e alla condivisione dei trend dell’arredo
Lovelight+39, il nuovo store concept di superfici, propone un approccio inedito alle lastre d’arredo

mico: “Abbiamo un forte programma di investimenti incentrato su Lovelight+39, che a Milano aprirà con una nuova galleria e con un proprio ufficio stile. Mentre è già in programma un primo store Lovelight+39 monomarca a Roma, anche qui con un proprio ufficio stile, per il quale siamo in fase di definizione e che contiamo di aprire già

entro la fine dell’anno o al massimo nei primi mesi del 2024. Sempre a Milano arriverà un primo store monomarca dedicato a ViaRoma Ceramiche Retail. C’è inoltre un fitto calendario di nuove aperture per ViaRoma Ceramiche con store in varie città, tra cui Bologna, Genova, Torino, Firenze. Ma siamo pronti ad allargare i nostri oriz-

31 ottobre 2023 | SmallGiants Cover Story
Lo store di Milano. In programma nuove aperture anche a Roma, Bologna, Genova, Torino e Firenze

Attenzione ai giovani

Il

zonti anche ad altri settori e stiamo completando il lavoro per il debutto di un nuovo brand, Wallpaper, destinato ad occupare una sua posizione di rilievo nel settore della carta da parati, che rappresenta una novità assoluta”.

Nei progetti del fondatore di InCeramica non c’è però solo l’Italia, che resta il cuore produttivo con il suo stabilimento nel comprensorio di Sassuolo. “Il mio sogno è quello di aprire diversi store e altre gallery di Lovelight+39 a livello mondiale, nelle

principali città simbolo del lusso, come Londra, Parigi, Singapore, Dubai. La prima in ordine di tempo dovrebbe proprio essere Parigi, dove ci prepariamo a sbarcare entro il 2024. Sarà per noi un evento significativo e gli daremo tutto il risalto possibile. Nella mia visione gli showroom di Lovelight+39 diventeranno delle gallerie d’arte con un vero e proprio percorso fatto di maxi lastre numerate, dove la collaborazione tra designer e artisti con i ceramisti dell'azienda darà alla luce idee grafiche e nuove soluzioni

di decoro. Il mio concept nasce dall’idea di legare la produzione industriale a linguaggi e materiali contemporanei, trasformando così le superfici ceramiche in mezzo espressivo che caratterizza e arreda gli spazi”. E gli Stati Uniti? “Non ce ne siamo certo dimenticati. Presenteremo il brand di lusso Lovelight+39 ad Atlanta, in Georgia, dal 22 al 25 aprile prossimi, in occasione della fiera del Coverings dedicata alla ceramica - principale evento del settore per l’intero Nord America - dove saremo presenti con un ampio stand, puntando decisamente a un target alto. Gli Stati Uniti per noi resteranno comunque un mercato fondamentale anche per ViaRoma Ceramiche. Parlando di internazionalizzazione, è del resto già da tempo che siamo attivi oltre confine,

32 SmallGiants | ottobre 2023 Cover Story
gruppo ViaRoma Ceramiche valorizza i talenti e le loro idee, trattenendoli in Italia grazie a delle condizioni di lavoro giuste e alla possibilità di crescita professionale
Il brand vuole creare feeling con i clienti: per questo mette a disposizione i suoi spazi e le proprie risorse per creare ambienti di socializzazione anche nello showroom

come conferma la presenza di siti produttivi di ViaRoma in India, dove tutto il knowhow e il livello manageriale è comunque italiano, così come il controllo qualità che resta sempre accuratissimo”.

Un gruppo giovane, che sta crescendo molto e tende a occupare ogni componente del vasto panorama della ceramica, con un programma ben delineato, affidandosi a figure di alta formazione e un occhio particolare di riguardo per l’Italia: “Abbiamo creato un management dedicato per ogni segmento del settore ceramica, selezionando personale qualificato e puntando sul talento italiano, che non vogliamo far scappare all’estero, ma anzi cercare di riportare qui, offrendo giuste condizioni di lavoro e possibilità di crescita professionale”, dice Bel-

ladonna. “Le nostre porte sono aperte ai giovani e alle loro idee, ma anche alle grandi archistar, come testimonia l’accordo che abbiamo chiuso per Lovelight+39 con un designer internazionale che si è aggiudicato importanti riconoscimenti internazionali come Simone Micheli. In Italia, contrariamente a ciò che a volte si sente dire, abbiamo tanti giovani capaci, preparati e pronti a mettersi alla prova. Quello che in genere manca semmai è l’attenzione alla ricerca, elemento essenziale se si vuole restare all’avanguardia”.

Uno sviluppo sostenuto, che si coniuga con un’attenzione crescente verso l’ambiente attraverso l’avvio di nuovi progetti, come ci anticipa Belladonna, che mirano alla sostenibilità delle lavorazioni: “In relazione

alla crescita strutturale e ai rapporti in corso con il sistema finanziario, ViaRoma Ceramiche Group sta costruendo il suo primo rapporto di sostenibilità, punto di avvio nella narrazione del percorso di miglioramento agli stakeholder e al sistema finanziario stesso. Il rapporto di sostenibilità farà riferimento per quanto possibile ai nuovi standard europei Esrs (European sustainability reporting standards), un insieme di linee guida e norme per la rendicontazione delle performance ambientali, sociali e di governance da parte delle imprese. E utilizzerà anche l’approccio SDGs per collegare le diverse attività e problematiche che emergeranno nella sua redazione, approccio strategico per il gruppo considerato il suo posizionamento internazionale”.

33 ottobre 2023 | SmallGiants Cover Story
AZIE ND A AG RICOLA SPE C OG NA Via Ro c ca B ernarda , 4 - Corno di Rosazzo (UD ) Tel . 0432 755 840 Mail : in f o@specogna .it ww w.sp ec ogn a .i t

BAROCCO D’AUTORE

Palazzo Maresgallo è un gioiello architettonico cinquecentesco nel cuore di Lecce tra storia, arte, lusso e design

35 ottobre 2023 | SmallGiants

Tutti i modi per dire casa

Lionel, parigino eclettico e raffinato, con una passione familiare per il restauro: il nonno, di origini piacentine, aveva restaurato una parte del Louvre. Miriam, simpatia beneventana da parte paterna, empatia pugliese da quella materna, appassionata di arte e di design. Una coppia di collezionisti legati dalla passione per il bello, per l’arte, per l’architettura. E dopo aver esplorato il mondo intero hanno costruito una dimora esclusiva che i loro ospiti definiscono “unica”. Come ha detto Helen Mirren, la madrina al grand opening: “Questo palazzo ha un’anima!”.

C’è una storia d’amore dietro Palazzo Maresgallo, gioiello architettonico cinquecentesco nel cuore di Lecce. Un flusso di eleganza e autenticità, in duemila metri quadrati di spazi ristrutturati a regola d’arte per più di tre anni: 12 suite, di cui due royal suite di oltre 85 m2 con doppio bagno e terrazza privata. Ogni suite è uno scrigno che contiene opere d’arte di grandi artisti e pezzi unici di design, ma anche dotata di lussuoso comfort, domotica, bagni arricchiti

LA RISTRUTTURAZIONE È DURATA PIÙ DI TRE ANNI: 12 SUITE, DI CUI DUE ROYAL CON DOPPIO BAGNO E TERRAZZA PRIVATA. L’AMPIA CORTE FIORITA

di marmi. E poi una spa con vasca idromassaggio in mosaici, sauna biologica in legno pregiato, palestra, sala massaggi, spazi per yoga.

Un viaggio nel bello, tra arte e storia, lusso e design. “Spiegarlo a parole”, dicono i titolari, “è davvero difficile. È un luogo che va vissuto, un’esperienza sensoriale che va provata sulla propria pelle. È impossibile

36 SmallGiants | ottobre 2023
ROBERTO RUSPOLI
CONDUCE AL SALONE D’ACCOGLIENZA AFFRESCATO DA
Il salone Infinito è dedicato alla meditazione Lionel e Miriam sono uniti dalla passione del bello, dell’arte e dell’architettura

raccontare appieno le bellezze e il fascino di questo posto”.

Al piano terra, la corte fiorita con angoli relax conduce al salone d’accoglienza dai magnifici affreschi di Roberto Ruspoli. A seguire il salone dell’arco, dedicato alle colazioni con prodotti freschi locali. I saloni del piano terra si affacciano su un vasto giardino segreto, dove si può riposare all’ombra di agrumi, tra le essenze salentine, fare colazione, prendere il sole dopo un’immersione in piscina.

Al piano nobile un susseguirsi di saloni a tema: salone di lettura, salone della musica, salone del gusto, salone dell’infinito per meditare. Poi due cucine, sale da pranzo per cene private su richiesta, preparate da chef salentini, o dedicate alle cooking class. Al secondo piano la terrazza per godere della vista panoramica sul campanile del Duomo e sul teatro romano. Per essere accolti “dalla nostra art de vivre, in questo luogo dove la storia sposa il comfort contemporaneo”.

www.palazzomaresgallo.com

37 ottobre 2023 | SmallGiants
Tutti i modi per dire casa
Ogni suite al suo interno ha opere d’arte di grandi artisti e pezzi unici di design La corte fiorita conduce al salone d’accoglienza e al salone dell’arco
PALAZZO MARESGALLO • PUGLIA

Comfort chiavi in mano

Walls offre alle imprese protocolli costruttivi sismoresistenti ed ecosostenibili, per case sicure e rispettose dell’ambiente

Numeri in crescita per Walls, il gruppo di Novara che ha deciso di rivoluzionare l’edilizia residenziale attraverso la messa a punto e la commercializzazione di componenti preformati alle imprese del settore e grazie a un inedito modello di business integrato. Avviata nel 2015 da un’intuizione di Valentino Fantini “in un garage della provincia novarese”, come ama ricordare il fondatore, Walls ha chiuso il 2022 con un fatturato di 2,7 milioni di euro e dovrebbe ora portare a termine l’esercizio 2023 toccando i cinque milioni di euro, con una crescita dunque molto sostenuta. La clientela di Walls è costituita da quelle migliaia di aziende di piccole dimensioni o addirittura ditte individuali che rappresentano il cuore del comparto dell’edilizia in Italia. “È a loro che ci rivolgiamo, a chi sino ad oggi si è affidato a squadre di operai su commessa, spesso attraverso processi farraginosi e poco efficienti, per nuove costruzioni, le demolizioni e le ricostruzioni di edifici esistenti. Noi abbiamo deciso di offrire loro una nuova prospettiva, promuovendo la realizzazione di edifici sostenibili attraverso un processo di filiera innovativo e con un controllo della qualità garantito in ogni fase del progetto”.

Imprese di costruzione e professionisti del settore possono dunque utilizzare il marchio W4house per realizzare edifici chiavi in mano, progettati secondo i protocolli costruttivi di Walls. L’azienda offre

infatti alle imprese affiliate tutto il know how indispensabile per implementare un modello di business profittevole e semplice da gestire. Formazione costante, supporto nella realizzazione di campagne marketing e la messa a disposizione del sapere dei suoi progettisti e designer in ogni fase del processo costruttivo sono gli altri servizi proposti dal gruppo. “Il nostro obiettivo è stato sin dal principio quello di dare vita a un vero e proprio network di costruttori, una rete operativa su tutto il territorio nazionale. Professionisti a cui affidiamo l’implementazione dei nostri sistemi costruttivi sismoresistenti ed ecosostenibili, brevettati con il marchio W4house”. Il tutto con la volontà di favorire la diffusione nel nostro Paese di edifici residenziali

di Andrea Salvadori
38 SmallGiants | ottobre 2023 Tutti i modi per dire casa
IL MODELLO DI BUSINESS PROPOSTO AI PARTNER SI ARTICOLA IN PIÙ FASI, DALLA PRODUZIONE DELL’INVOLUCRO EDILIZIO ALL’ACQUISTO DEI SERRAMENTI, DALL’OTTIMIZZAZIONE DEL LAVORO IN CANTIERE AL MARKETING
Walls garantisce un adeguato controllo della qualità in ogni fase del progetto

confortevoli, rispettosi dell’ambiente e sicuri nel caos di terremoti.

Ma come è articolato nel dettaglio il modello di business integrato di edilizia proposto al mercato da Walls? Innanzitutto, si procede con la produzione di tutti gli elementi dell’involucro edilizio: dal cappotto prefabbricato ai monoblocchi per i serramenti, dalle pareti ai solai e alle coperture, che vengono poi forniti ai partner selezionati. Quindi il processo prosegue con l’acquisto e la rivendita di serramenti, oscuranti, cartongessi, materiali isolanti, sistemi fotovoltaici, pompe calore e sistemi di ventilazione meccanica. La terza azione riguarda la fornitura di quei sistemi pensati per ottimizzare il lavoro del cantiere e renderlo il più efficiente possibile. La quarta e ultima azione riguarda la comunicazione e il marketing: le imprese partner grazie all’utilizzo del marchio W4house, sinonimo ormai riconosciuto di edifici a emissioni zero, atossici e sismo-resistenti,

possono beneficiare di una visibilità maggiore tra i potenziali clienti del proprio territorio di riferimento.

Il business di Walls ha beneficiato negli ultimi anni anche di un mercato in rapida crescita, dopo le grandi difficoltà incontrate a seguito dello scoppio della crisi finanziaria iniziativa nel 2008. Secondo le stime e i dati raccolti dall’Osservatorio congiunturale dell’Ance, l’Associazione nazionale dei costruttori, lo scorso anno il comparto ha visto aumentare il suo giro d’affari del 12,1%, un risultato positivo che è seguito ad un 2021 in crescita ancora più marcata (+20,1%) e a un 2020 sì negativo (6,2%), ma molto meno di altri settori molto più duramente colpiti dal Covid-19 e dai lockdown. Performance sostenute in particolare dagli incentivi fiscali governativi, Super Bonus in primis, ma anche dall’aumento delle commesse pubbliche.

L’attesa ora, anche alla luce della stretta che il Governo intende mettere in atto

sugli stimoli fiscali in vigore, è legata ai cantieri che si apriranno grazie agli investimenti in arrivo da Bruxelles attraverso il Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Un prezioso alleato di Walls nel suo percorso di affermazione sul mercato è stata poi la finanza alternativa, il fintech, che ha garantito all’azienda quella flessibilità e rapidità nelle modalità di erogazione del credito fondamentale per un’azienda innovativa e in rapida crescita. Se la finanza tradizionale spesso non è in grado di rispondere alle esigenze di realtà come startup e Pmi innovative, alla luce di una burocrazia ancora eccessiva che finisce per allungare i tempi di chiusura delle pratiche, l’invoice trading ha garantito ad esempio alla società di Fantini risposte tempestive che si sono rivelate fondamentali per finanziare il suo business e sostenerne dunque il suo piano di sviluppo.

www.w4house.eu

39 ottobre 2023 | SmallGiants Tutti i modi per dire casa
WALLS • PIEMONTE
Gli edifici brevettati con il marchio W4house sono a emissioni zero, atossici e sismoresistenti
40 SmallGiants | ottobre 2023
Ricerca

DI PADRE IN BUSINESS

Le aziende familiari, secondo un report della Rome Business School, impiegano il 74% di tutti i dipendenti italiani e nel 2023 cresceranno ancora

41 ottobre 2023 | SmallGiants Ricerca

di Matteo Calzaretta

Sono le nuove generazioni il vero tesoro per le aziende di famiglia. All’interno della Rome Business School è stato condotto un report approfondito, uno studio dal quale trapela che le aziende famigliari costituiscono le fondamenta dell’economia italiana: impiegano infatti il 74% dei dipendenti di tutto il Paese e puntano a crescere del 6% entro la fine del 2023.

Inoltre le piccole medie imprese, che nel periodo 2013-2021 hanno aumentato i ricavi del 38% e stimano un’ulteriore crescita entro la fine dell’anno. Sempre parlando di Pmi, nell’anno corrente si stanno registrando un tasso di crescita dei ricavi del 6,3%: queste realtà dunque cresceranno maggiormente rispetto a quelle di grandi dimensioni, che a differenza delle prime registreranno un aumento del 4,1% in ricavi.

Secondo il report Ecosistema start-up, Pmi e aziende familiari in Italia: panorama attuale e opportunità legate a innovazione, finanziamenti e sostenibilità della Business School romana le aziende familiari di piccole medie dimensioni registreranno un aumento occupazionale del +2,8% entro la fine dell’anno, mentre quelle di grandi dimensioni sono destinate a registrare un aumento occupazionale del +4,4%. Tirando le somme, si stima, una crescita del 4% nel numero di dipendenti tra il 2021 e la fine del 2023.

Nel complesso le familiari con miglior performance sono quelle nel settore servizi di informazione e comunicazione (+89%) e agricoltura (+52%), le quasi si concentrano nelle province di Milano e Roma, seguite dai poli industriali di Torino, Brescia e Bergamo.

La ricerca con focus sull’ecosistema startup è a cura di Francesco Baldi, docente di Corporate Finance, e Valerio Mancini, direttore del Centro di Ricerca della Rome

42,7% Grandi

57,3% Piccole medie imprese

42 SmallGiants | ottobre 2023 Ricerca
Le dimensioni

Le piccole battono le grandi

Nell’ultimo decennio le Pmi hanno avuto più margine rispetto ai ‘giganti’.

Tra il 2013 e il 2021 sono cresciute del 38%, le altre sono rimaste ferme al 35%

Business School, elaborato insieme alla società di consulenza Global management group (Gmg).

Al termine del 2021, in Italia vi erano ben 17.897 aziende con ricavi che superavano i 20 milioni di euro: di queste ben 12.500 erano di tipo familiare, costituendo il 69,8% delle imprese in questa fascia di ricavi. È importante sottolineare che presso queste aziende viene impiegato il 74,2% dei dipendenti totali del nostro paese, con le aziende non di carattere familiare che rappresentano il restante 25,8%. Secondo le analisi degli autori, fatte sui dati Aida (Bureau Van Dijk), un importante database di aziende italiane, nel periodo 20132021, le Pmi familiari hanno registrato una crescita dei ricavi del 38%, superiore a quella delle altre imprese con assetti proprietari diversi, ferme ad un +35%.

Come anticipato, le province del capoluogo lombardo e laziale concentrano il maggior numero di aziende familiari, con rispettivamente 2.696 e 896 imprese. Di queste il 57,3% risulta essere di piccole e medie dimensioni (con ricavi tra i 20 e i 50 milioni di euro) e il 42,7% è invece di grandi dimensioni (con ricavi superiori a 50 milioni di euro). La parola resilienza fa da padrona nel panorama delle aziende familiari italiane, porto sicuro del nostro Paese saldo alle virtù e all’adattabilità delle stesse. Il significativo grado di resilienza che il sistema economico italiano

43 ottobre 2023 | SmallGiants Ricerca
+ 6,3% Pmi I ricavi nel
+ 4,1% Grandi
2023

mostra deriva non a caso dalle buone performance che le aziende stanno registrando. In merito a queste considerazioni, il team ha condotto un esercizio di stima previsionale sui ricavi di vendita delle aziende italiane ad assetto familiare (e non) per il 2023, confermando che le aziende più grandi hanno un tasso di crescita dei ricavi minore del 2,2% rispetto alle Pmi, sempre in ambito familiare.

Come sottolineato in apertura, ad oggi sono le nuove generazioni la vera rivoluzione per le aziende di famiglia e, in seguito allo shock pandemico avvenuto nel 2020, sono emerse dinamiche interessanti da analizzare. Le aziende familiari di grandi dimensioni hanno registrato una crescita generalizzata dei loro ricavi in tutti i comparti settoriali, mostrando un maggior grado di resilienza rispetto a quelle di dimensioni medio-piccole.

+ 2,8% + 4,4%

44 SmallGiants | ottobre 2023
Ricerca
Pmi Grandi Quanta occupazione creeranno nel 2023

Occhio al passaggio generazionale

Nello specifico, tra il 2020 e il 2021, le aziende familiari di grandi dimensioni operanti nel settore dei servizi di informazione e comunicazione (Ict) hanno visto i loro ricavi di vendita crescere del 120,8%, in misura di gran lunga superiore se paragonate al resto delle aziende attive negli altri comparti.

Alcuni variazioni negative nei ricavi di vendita sono state osservate per le piccole e medie aziende familiari operanti nel settore dell’agricoltura (-16,6%) e degli alimenti e bevande (-1,5%). Ma anche le piccole realtà familiari che forniscono servizi di ristoro e di alloggio hanno registrato una significativa riduzione dei ricavi di vendita (-14,1%); così come quelle fornitrici di acqua e servizi di gestione rifiuti (-10,1%), e ancora, quelle che operano nel settore delle attività finanziarie e assicurative (-9,9%), e nel settore dell’istruzione (-9,4%).

Invece hanno mostrato variazioni positive quelle operanti nell’ambito dell’amministrazione pubblica (+51,3%), della sanità e assistenza sociale (+14,3%). Concludendo, si evidenzia che i settori più profittevoli sono quelli dell’ICT (+89,0%), dell’agricoltura (+52,1%) e dei prodotti alimentari (+51,5%). Profittevoli ma meno performanti altre attività e servizi (+16,3), commercio e riparazione di veicoli (+14,3%) e la fornitura d’acqua (+12,1%).

45 ottobre 2023 | SmallGiants Ricerca
In questo tipo di imprese diventa determinante cedere ai successori non soltanto la proprietà, ma anche il know-how con il quale l’azienda è cresciuta
Le performance migliori (periodo 2020-2021) +89% Ict +52% Agricoltura +52% Prodotti alimentari +14% Commercio e riparazione veicoli + 16% Servizi + 12% Fornitura acqua

USCIRE DAGLI SCHEMI

Cogito offre consulenza per hotellerie, food&beverage ed eventi dando vita a format innovativi e personalizzati

47 ottobre 2023 | SmallGiants Servizi

Pianificare, organizzare, realizzare: sono i tre step su cui si fonda l'azione di Cogito, che si propone come hub creativo di branding, storytelling e operation management per hotellerie, food and beverage ed eventi, un comparto di eccezionale importanza a cui l'Italia deve una parte sostanziale del proprio Pil. L'obiettivo è dare valore aggiunto alle diverse attività di impresa alla ricerca di spazio in un mercato in costante evoluzione, in cui la qualità è ormai indispensabile per distinguersi dai competitor. Cogito affianca i propri clienti in un percorso di consulenza affidato a professionisti del settore, che hanno il compito di definire gli obiettivi e indicare la strategia più efficace per conseguirli, guardando all'innovazione e alla sostenibilità. “Siamo una realtà dinamica, oltre che giovane”, racconta Giulia Bandini, co-founder e ceo di Cogito, “considerato che io, Tommaso Corsini e Gabriele Frongia, i miei due soci, siamo under 35 e che l’attività è partita nel 2021, peraltro in pieno clima Covid, in uno dei momenti più difficili per questo settore. Tutto ciò però non ci ha fermati. Abbiamo voluto vederla come

FONDATO DA TRE UNDER 35, SI PROPONE COME HUB DI BRANDING, STORYTELLING E OPERATION MANAGEMENT. IL SUO OBIETTIVO?

ELABORARE STRATEGIE CREATIVE ED EFFICACI

un’opportunità, anche se le difficoltà in quella fase sono state tante”.

Quello dell’hotellerie è un comparto molto articolato, che va incontro in questi anni a una trasformazione dovuta in parte anche alla concorrenza degli affitti brevi e dove conta molto l’aspetto territoriale e il posizionamento. Qual è il valore aggiunto che Cogito porta e che tipo di lavoro si può fare per potenziare l’immagine e il fattore accoglienza?

Cogito è in grado di creare strategie commerciali e marketing che siano efficaci e personalizzate. Ogni hotel ha la sua

anima ed è importante che tutte le strategie tengano conto delle differenze. Negli ultimi anni sicuramente ci sono stati tantissimi cambiamenti, per questo abbiamo scelto un approccio tailor made, cucito su misura. Esistono in ogni caso dei fattori comuni che ci guidano in tutte le consulenze alberghiere: il rispetto delle risorse umane interne, la valorizzazione del territorio nel quale si trova la struttura, la presenza costante a fianco del cliente e lo sviluppo di strategie commerciali che tengano in considerazione le tendenze dei mercati esteri, emergenti e non.

Veniamo al food and beverage. Qui se vogliamo la concorrenza è ancora più alta e il fattore “tendenza” particolarmente strategico.

Sì, esatto. In questo caso il nostro approccio rispetta le tendenze del mercato senza però snaturare l’identità del locale, cercando di valorizzare i punti forti e ridurre i punti critici; allo stesso tempo strizza l’occhio alla qualità delle materie prime e al concetto del “buono e fatto bene”. Il punto di partenza imprescindibile per risollevare un’attività ristorativa, indipendente o inserita in un contesto alberghiero, è un’attenta analisi dei costi, un’ottimizzazione dei processi produttivi,

48 SmallGiants | ottobre 2023
Servizi
Da sinistra Gabriele Frongia, Tommaso Corsini e Giulia Bandini, cofondatori di Cogito

dell’organigramma e una semplificazione della proposta. A questa prima fase affianchiamo un processo di inserimento e riposizionamento dell’attività ai fini di migliorare la reputazione e trovare accordi commerciali proficui sia da un punto di vista economico sia di visibilità e posizionamento. Questo approccio sta dando a noi e ai nostri clienti feedback positivi sia nel conto economico che nella reputation.

Il comparto eventi è probabilmente quello che più ha risentito degli effetti della pandemia e ha ricominciato da poco a risollevarsi. È cambiato qualcosa dall’era pre Covid nella domanda e nell’offerta? Quanto è stata importante la comunicazione per ricostruire un clima di fiducia?

In questo contiamo sul solido background di Tommaso Corsini, presente nel mondo

degli eventi da oltre 15 anni; ciò che non è andato perso dopo il Covid è la necessità di utilizzare gli eventi per comunicare un prodotto e riunire contatti. In questo senso Cogito crea eventi ad hoc per lanci di nuove strutture ricettive piuttosto che iniziative educational, ovvero eventi con agenzie estere che per conoscere e vendere in maniera efficace un hotel e il suo territorio devono vederlo con i loro occhi. Per questo siamo una delle poche realtà italiane che si occupa di organizzare questo genere di attività per i propri clienti, creando così risparmio di tempo e di risorse interne e soprattutto un guadagno in termini di reputation e prenotazioni.

So che Cogito si occupa anno dopo anno anche di iniziative speciali. Quella più recente vede in ballo un progetto sull’overtourism e sulla destagionaliz-

zazione dei flussi turistici.

Assolutamente sì. Questo progetto è nato da Andrea Grisdale, ceo e sole founder di IC Bellagio, importante Dmc italiana, e dal Wttc (World travel & tourism council). Grazie ad Andrea abbiamo avuto l’opportunità di affrontare questo tema, mai come ora attuale e di grande rilevanza, e di iniziare a pensare a possibili soluzioni concrete. Ciò che più ci sta a cuore è sensibilizzare tutti, sia nel settore privato che in quello pubblico: trovare soluzioni adeguate per rispettare il nostro territorio e dare ai turisti che ci scelgono un’Italia godibile, autentica e meravigliosa come lo è sempre stata. Come? Aiutando gli hotel a destagionalizzare la loro offerta e a fidelizzare i propri dipendenti, ma allo stesso tempo confrontandoci con altri imprenditori per trovare soluzioni efficaci che tengano conto del rispetto territoriale.

49 ottobre 2023 | SmallGiants Servizi
UnaHotels è tra le catene alberghiere servite da Cogito. L’hotellerie è tra i comparti che hanno subito più trasformazioni in seguito alla pandemia

Il bello della semplicità

Qonto lancia una nuova sezione dedicata ai finanziamenti, che consente alle Pmi di elaborare richieste in pochi click

Un ulteriore tassello per diventare una soluzione finanziaria aziendale all-in-one per Pmi e professionisti in Europa. È l’ultima novità in casa Qonto: la soluzione di business finance management leader in Europa ha infatti annunciato il lancio della nuova sezione “Finanziamenti”, che consente ai clienti di trovare i migliori partner del settore. In tre hanno già aderito alla piattaforma: lo storico alleato di Qonto October, oltre a ViceVersa e Faicredit. Un nuovo significativo passo per la realtà fondata da Steve Anavi e Alexandre Prot, forte di 400.000 clienti business in quattro mercati (Francia, Italia, Germania e Spagna) e un team di 1.300 talenti a Parigi, Berlino, Milano, Barcellona e Belgrado. L’apertura della prima sede italiana a Milano è datata maggio 2021, ma il lancio delle prime attività nel Paese è di un paio di anni prima. Fin dal lancio del servizio in Italia, Qonto ha infatti adottato una strategia che si basa su un approccio “glocal”, focalizzato su ascolto e analisi dei bisogni dei clienti e sulla capacità di lanciare integrazioni e funzionalità ad hoc dedicate al mercato locale.

Ora, una nuova ambiziosa sfida. Grazie a questa nuova sezione, i clienti italiani sono in grado di sfogliare le offerte dei partner nell’area dei finanziamenti selezionati da Qonto per supportarne le esigenze.

In sostanza, Qonto fornisce al partner

selezionato un'autorizzazione sicura per accedere alle informazioni dell'account del cliente, in modo che possa elaborare in pochi clic la richiesta di finanziamento. Se la domanda viene approvata, i fondi verranno depositati direttamente sul conto targato Qonto. Una preziosa novità che permette un doppio vantaggio: i clienti Qonto non solo hanno accesso a più offerte di finanziamento, ma risparmiano anche tempo grazie a una procedura fluida, che riduce gli inserimenti manuali.

“Siamo consapevoli che l’accesso ai fi-

di Fulvio di Giuseppe
50 SmallGiants | ottobre 2023 Servizi
FINTECH FRANCESE AFFIANCA A SERVIZI DI BANKING E STRUMENTI DI PAGAMENTO UNA SERIE DI FUNZIONALITÀ PER FACILITARE LA GESTIONE DELLE SPESE DEI TEAM AZIENDALI I
LA
fondatori Alex Prot e Steve Anavi

nanziamenti rappresenta una vera e propria necessità per le Pmi di ogni settore –commenta Mariano Spalletti, managing director di Qonto in Italia -, e con il lancio della nuova piattaforma continuiamo ad ampliare la nostra offerta di servizi finalizzati a rispondere alle necessità dei clienti locali e a sviluppare soluzioni ad hoc per supportare le Pmi italiane nel loro percorso di crescita”.

Poiché le necessità sono molto varie,

l’azienda ha deciso di selezionare e integrare partner con offerte complementari, rispondendo alle esigenze di finanziamento della maggioranza dei clienti. L’obiettivo è pertanto quello di permettere di accedere a diverse tipologie di finanziamento, potendo contare su flessibilità in termini di importo e periodi di rimborso. Il lancio della sezione finanziamenti rappresenta così un altro step, finalizzato a offrire a Pmi e professionisti strumenti di finan-

ziamento diversificati e adatti alle loro necessità, intendendo sviluppare ulteriori prodotti e servizi in questa direzione.

Al momento la sezione include lo storico partner October, la fintech europea specializzata nel business lending che consente alle imprese di ricevere fondi direttamente da prestatori privati e investitori istituzionali in modo complementare alle banche. October ha finanziato 4000 imprese per un miliardo di euro, sostenendo aziende in ogni fase della loro crescita e creando centinaia di migliaia di posti di lavoro. È già parte integrante della nuova sezione anche Viceversa, fintech che ha sviluppato un’innovativa growth platform che aiuta le imprese a consolidare il proprio business in maniera sostenibile, con investimenti basati sull’analisi dei dati relativi al potenziale di crescita dell’azienda. La rete di partner coinvolge inoltre Faicredit, una società fintech b2b specializzata nell'analisi dei dati Open Banking tramite Intelligenza Artificiale e nell'automazione del credito.

Al fianco di questi tre partner, che hanno aderito con entusiasmo alla rete, Qonto confida di inserire nuove società per ampliare il ventaglio di proposte per i propri clienti. E la nuova sezione rappresenta un’attività che integra la value proposition della società, che oggi è quella di semplificare l’operatività delle Pmi e dei professionisti.

In questa direzione, Qonto affianca a servizi di banking e strumenti di pagamento una serie di funzionalità appositamente pensate per semplificare la gestione delle spese dei team aziendali ed essere al fianco dell’impresa nel suo intero ciclo di vita dalla costituzione della società lungo tutto il suo percorso di crescita. Inoltre, Qonto sviluppa costantemente integrazioni con terze parti e offerte complementari per fornire ai propri clienti una soluzione in grado di semplificare e digitalizzare la gestione del business a 360°. Inoltre, grazie al round di investimento Serie D per un valore di 486 milioni di euro di gennaio 2022, Qonto continua ad ampliare l’offerta di prodotti attraverso lo sviluppo in-house, nuove partnership strategiche e potenziali acquisizioni che permettono di offrire ai clienti i migliori prodotti disponibili sul mercato.

51 ottobre 2023 | SmallGiants Servizi
www.qonto.com QONTO
Mariano Spalletti, managing director di Qonto in Italia
52 SmallGiants | ottobre 2023 Industry

L’INGEGNERIA ALL’AVANGUARDIA

Bawer è specializzata nella produzione di accessori per i settori automotive, medicale, museale e antincendio

53 ottobre 2023 | SmallGiants

Un’azienda familiare italiana in costante crescita, specializzata nella produzione di componenti e accessori per i settori automotive, medicale, museale e antincendio. Una realtà che ha puntato su ricerca e innovazione per distinguersi sui mercati internazionali. A fondare Bawer, agli inizi degli anni 2000, è stato Pasquale Lorusso, affiancato dalla moglie Anna Ventricelli. Classe 1962, nato ad Altamura, l’imprenditore è ancora oggi proprietario e amministratore unico dell’azienda che lo scorso anno ha fatturato 31 milioni di euro, con un significativo aumento rispetto al 2021.

La sua prima intuizione imprenditoriale è stata l’invenzione e la realizzazione, su larga scala, di un prodotto di nicchia per la componentistica nel settore dell’automotive. “Una soluzione in metallo e plastica destinata ai veicoli industriali pensata per adattarsi e trasformarsi secondo le esigenze dei clienti. In Bawer, d’altronde, tutto nasce da una visione: lanciare prodotti non solo nuovi e capaci di innovare, ma anche in grado di dare una nuova prospettiva in un panorama industriale spesso statico e legato a vecchie tradizioni”.

Il gruppo è stato tra i primi a decidere di puntare sulla distribuzione a livello internazionale, sia nei mercati più sviluppati sia nelle economie emergenti. “I numeri hanno iniziato a sorriderci presto e ci hanno permesso di investire in una gamma di prodotti sempre più articolata. È così che abbiamo inventato un innovativo sistema di montaggio di componenti in tecnopolimero ed acciaio brevettato a livello internazionale, leggero, facile da montare e resistente alla corrosione. Un capolavoro di ingegneria e tecnologia realizzato grazie alla profes-

IL GRUPPO È STATO TRA I PRIMI A DECIDERE DI PUNTARE

SULLA DISTRIBUZIONE A LIVELLO INTERNAZIONALE, SIA NEI MERCATI PIÙ SVILUPPATI SIA NELLE ECONOMIE

sionalità dei nostri ingegneri e progettisti”. Nel 2008 con l’affaire Lehman Brothers è iniziata la crisi finanziaria e la produzione industriale è crollata in tutto il mondo. Nonostante le difficoltà e le sfide da affrontare, l’azienda ha deciso di scommettere su nuovi segmenti di mercato. Bawer ha così diversificato la produzione, entrando non solo nel comparto medicale e museale, ma anche in quello antincendio e nei lavori speciali, offrendo supporto a livello progettuale e produttivo. “Questa capacità di diversificazione non è solo una strategia reattiva, ma fa parte della visione più ampia dell'azienda che guida ogni deci-

54 SmallGiants | ottobre 2023 Industry
EMERGENTI
L’azienda ha inventato un sisema di montaggio di componenti in tecnopolimero e acciaio brevettato

sione, sia in termini di nuovi modelli di business che di prodotti innovativi. Bawer ha iniziato ad occuparsi della progettazione e produzione di arredi per sale operatorie e centrali di sterilizzazione come lavabi chirurgici, aste porta flebo, carrelli, tavoli di confezionamento, finestre passa ferri, pareti e soffitti con sistemi di sanificazione sofisticati e non solo”. Nell'ambito museale, ha realizzato teche ed altri elementi di arredo innovativi. “Grazie alla nostra squadra di ingegneri, designer e architetti, abbiamo lavorato per i musei più prestigiosi come i Musei Reali di Torino, il Teatro Romano di Verona, Palazzo Morando di Milano,

il Marta di Taranto, Paestum e Pompei”. Il team di ricerca e sviluppo, “aree alle quali destiniamo ogni anno tra il 3 e il 5% del fatturato, è sempre all’opera, perché Bawer vuole rimanere all'avanguardia sfruttando ogni singola opportunità offerta dall'innovazione. Investiamo in nuove tecnologie, nella formazione e nelle risorse umane, dove purtroppo l’Italia deve far fronte ad una carenza diffusa di professionalità: siamo convinti che l’unica via per continuare a crescere è questa”. Nel corso degli anni Bawer ha accumulato così un prezioso patrimonio di proprietà intellettuali, “che spaziano da invenzioni a design distintivi, modelli di utilità innovativi e, non da ultimo, certificazioni di qualità. Questa solida base di proprietà intellettuali non solo attesta l'impegno costante dell'azienda nella ricerca e sviluppo, ma garantisce anche standard di qualità molto elevati. Ogni prodotto che porta il marchio Bawer è il frutto di un'ingegneria accurata, di una visione estetica distintiva e di un impegno incondizionato verso l'eccellenza”.

Bawer ha sede a Matera con due stabilimenti che rappresentano il cuore pulsante dell'impresa. L’azienda ha anche un’unità operativa nel bresciano che amplia la sua presenza sul territorio italiano. “Un imminente piano di investimento permetterà inoltre un'ulteriore espansione delle capacità produttive”. Il gruppo ha da tempo abbracciato la via della digitalizzazione potendo contare anche sugli incentivi governativi Industria 4.0. “Uno strumento di grande innovazione che speriamo continui ad essere promosso, una leva imprescindibile per aumentare la competitività del sistema paese”.

Al centro della politica del gruppo vi è anche la sostenibilità ambientale. “Bawer ha messo in atto da tempo azioni tangibili. Con un monitoraggio costante, co-

ordinando e affinando i suoi processi, Bawer si impegna a minimizzare la sua impronta ecologica, oggi e per le generazioni a venire”. Per l’anno in corso l’obiettivo è duplice: aumentare il fatturato di un ulteriore 8%, chiudendo l’anno nuovamente con il segno più, e portare la forza lavoro a 180 unità. L’export vale oggi l’80% del giro d’affari, grazie alla presenza del gruppo in 75 paesi. Guardando al futuro, la strategia di Bawer sembra avere una traiettoria ben definita. “L’ambizione è quella di esplorare nuovi mercati geografici e merceologici e di ideare soluzioni sempre più innovative. In questo modo intendiamo consolidare la nostra posizione dominante nel settore”. www.bawer.it

55 ottobre 2023 | SmallGiants Industry
BAWER • BASILICATA
Pasquale Lorusso, fondatore di Bawer

I signori della gomma

Nata a Bologna, Elastomers Union realizza mescole usate per le guarnizioni nell’industria aerospaziale o meccanica

Troppo semplicistico parlare di “gomma”, soprattutto quando il mercato richiede performance sempre più elevate. Elastomers Union punta fin dalla sua origine a portare avanti un processo di creazione di prodotti innovativi, realizzando polimeri funzionali allo sviluppo di nuove caratteristiche, per ottenere mescole in grado di soddisfare le esigenze sempre più specifiche dei clienti finali, fino a tentare l‘industria spaziale per la fornitura di componenti avanzate.

Le parole chiave sono efficienza e controllo di tutta la filiera produttiva, dalla progettazione del polimero alla produzione della mescola, con la possibilità di personalizzare il prodotto finale in base alle varie necessità, determinando un alto valore aggiunto reso possibile dalla ricerca finalizzata a migliorare sempre più le prestazioni.

"Il mondo del fluoroelastomero si differenzia da tutto il resto del mondo della gomma”, spiega Alessandro Cervellati, amministratore. “Poiché non siamo nel campo delle ‘commodities’, ma in quello delle ‘specialities’. Elastomers Union è una speciality, poiché è l’unica azienda nello scenario mondiale dei produttori di gomma sintetica in grado di affrontare le esigenze dell’end user con un approccio globale, dalla definizione dei polimeri base, alla formulazione e alla produzione delle mescole, fino al supporto sul campo per affinare il processo di stampaggio”.

Elastomers Union nasce a Castel Guelfo, in provincia di Bologna, nel 2009, sulle fondamenta di una piccola azienda di famiglia di produzione di gomma. Da subito, l’obiettivo dei quattro soci fondatori è quello di costituire una realtà che si ponga su un piano diverso dalle altre già presenti sul mercato, specializzata esclusivamente in mescole in fluoroelastomero, puntando sull'aggiornamento tecnologico per offrire ai clienti prodotti migliori e un servizio più completo, così da dare risposte adatte alle nuove necessità. Confrontandosi con le esigenze dei clienti, Elastomers Union matura la consapevolezza che i polimeri di fluoroelastomero disponibili in com-

di Maurizio Abbati
56 SmallGiants | ottobre 2023 Industry
IL TRATTO DISTINTIVO? CONTROLLARE LA FILIERA PRODUTTIVA, DALLA PROGETTAZIONE ALLA PRODUZIONE, IN MODO TALE DA PERSONALIZZARE E SODDISFARE OGNI RICHIESTA
L’azienda è strutturata per produrre ogni tipo di mescola

mercio spesso non sono in grado di dare delle risposte del tutto efficaci alle emergenti richieste del mercato. Nascono così la società di ricerca Dott. Viola & Partners Chemical Research, specializzata nella sintesi e nella caratterizzazione molecolare degli elastomeri, e la Sersar, società commerciale attiva nel trading di polimeri fluorurati. Insieme le tre aziende danno vita a un network che si propone di realizzare polimeri innovativi e ottenere così mescole evolute per garantire una maggiore affidabilità del prodotto finale.

Le più recenti innovazioni riguardano l'installazione di due linee di mescolazione - la più grande ha una capacità operativa di 80 ton/mese, mentre la più piccola di 60 ton/mese - altamente automatizzate e di ultima generazione, che consentono di ottenere una corrispondenza praticamente perfetta di caratteristiche e prestazioni tra i batch di prova sviluppati in laboratorio e quelli destinati alla fornitura finale. "Il nostro è un prodotto a elevato contenuto di tecnologia e molto costoso, per cui richiede linee estremamente efficienti”, rac-

conta il cfo Francesco Ciaccia. “Un punto di forza della produzione è la rapidità: sia nella produzione sia nella consegna”.

Nel 2019, Elastomers Union amplia la sua produzione a compound non fluorurati e fonda la Eu Silicones Compounding Division, per la produzione di mescole in silicone. Prende inizio così la produzione di silicone Htv in pasta di tipo perossidico o platinico, in tutti i colori e per ogni varia tecnologia di trasformazione, dallo stampaggio a iniezione a quello a compressione, dall'estrusione al rivestimento di cilindri. L’azienda rappresenta poi un unicum all’interno del panorama europeo per essere l’unica specializzata esclusivamente su mescole in Fkm.

Fondamentale l’attenzione posta alla sicurezza del prodotto nei vari impieghi. Le mescole prodotte da Elastomers rispondono a numerosi capitolati e specifiche tecniche, per esempio per contatto con alimenti o per utilizzi ad alte temperature, certificate da enti di prova e di accreditamento nel rispetto dei principali standard nazionali e internazionali.

La crescita avvenuta in questi anni è stata sostenuta dalla costante ricerca, grazie anche a un laboratorio equipaggiato con strumentazioni idonee a controllare ed analizzare sia le materie prime in entrata che i propri prodotti. Questo ha significato investire su figure qualificate, con una particolare attenzione all’ambiente e a tecnologie che consentano la sicurezza del personale. Come dimostra l'ingresso di Elastomers Union nel progetto europeo Silife: Production of Quartz powders with reduced crystalline silica toxicity. L’iniziativa ha come obiettivo il miglioramento della salubrità dell’ambiente di lavoro, attraverso la riduzione della silice libera cristallina mediante lo sviluppo e l’utilizzo di polveri di quarzo appositamente trattate per ridurne la tossicità, ma senza modificarne il livello di performance. L’obiettivo del progetto è stato raggiunto mettendo a punto un processo di coibentazione del quarzo che ha così permesso di ridurre, o addirittura azzerare, la tossicità del prodotto.

57 ottobre 2023 | SmallGiants Industry
www.elastomersunion.it ELASTOMER UNION •
EMILIA ROMAGNA
Il punto di forza è rappresentato dal capitale umano e dalla sicurezza del personale

I DISTRETTI DEL SAPER FARE

UN VIAGGIO NEI TERRITORI CHE ACCOGLIERANNO LE PROSSIME TAPPE DI FORBES SMALL GIANTS

58 SmallGiants | ottobre 2023
Inchiesta
59 ottobre 2023 | SmallGiants

Inchiesta

Con un fatturato pari a 60 miliardi di euro, l’Italia è il secondo Paese europeo per produzione siderurgica, dopo la Germania e prima della Francia. Un comparto messo a dura prova dalla crisi del consumo di acciaio che - si stima - in Italia crescerà dell’1%, contro il 3,6% del 2022. Pesano le vicissitudini dei tre settori industriali che, sommati, rappresentano i due terzi del consumo di acciaio in Europa: costruzioni, automotive e meccanica strumentale.

È Brescia la città italiana che esporta più acciaio, seguita da Udine e Mantova nella top10, in settima posizione, troviamo quindi Terni, cittadina umbra che ha dato i natali a un santo: Valentino, patrono degli innamorati.

Proprio a Terni l'imprenditore veneto Vincenzo Stefano Breda fondava, nel marzo 1884, la Società Alti Forni Fonderie e Acciaierie di Terni (Saffat), avviando così la prima grande industria siderurgica italiana. Tempo due mesi e Safft, oggi Ast (Acciai Speciali Terni), iniziava a produrre rotaie, si era infatti dotata di cinque forni Martin-Siemens che fecero dell’azienda la più avanzata tecnologicamente in Italia. Era poi un crescendo. Si va dalle medaglie all’Esposizione Universale di Parigi a una produzione triplicata grazie o a causa (dipende dalla prospettiva) la Grande Guerra, diventato un complesso polisettoriale elettrico-siderurgico-chimico tornava ad operare per un conflitto, questa volta il secondo mondiale, poi cadde quindi risorse negli anni Cinquanta.

Oggi la ThyssenKrupp ha ceduto la Ast al Gruppo Arvedi che con un piano di investimenti da 1 miliardo abbondante darà nuova linfa all’azienda secolare che nel frattempo ha generato un pulviscolo di aziende esteso fino a Perugia.

In tal senso la mente va alla Siderurgica Umbra nata negli anni Sessanta come filiale della Ita Tubi, azienda leader nella produzione e commercializzazione del tubolare e la cui sezione umbra aveva come direttore il ragionier Barbero: l’uomo che rilevò la filiale di Perugia lan-

ciando così la Siderurgica Umbra. Altro marchio di rilievo perugino è Iron Assisi, un centro servizi lamiere a un soffio dalla cittadina di San Francesco e attivo nella siderurgia dal 1986. Occupa una superficie di 112mila metri quadrati e produce 85mila tonnellate l’anno di materiale spianato, prelavorato e tubi. Altra realtà perugina è la Wilsider, tre decenni di storia avviata con la produzione di tubi e allargatasi a travi, lamiere da coils e da treno, laminati mercantili,

tubolari, pannelli coibentati, grigliati, paletti per recinzioni, chiusini in ghisa sferoidale.

La siderurgia mantovana ruota attorno al colosso Marcegaglia. Numero uno al mondo nella trasformazione dell’acciaio e produzione di tubi saldati in acciaio inox e leader europeo nella produzione di tubi saldati in acciaio al carbonio. Azienda che si sintetizza nella formula 10.1.0.0.0 nel senso che sta per toccare i 10 miliardi di fatturato, 1 miliardo di

60 SmallGiants | ottobre 2023
Iron Assisi è attivo nella siderurgia dal 1986

ebitda, ha 0 debiti e aspira a 0 emissioni e 0 infortuni. Il quadro si completa con 7500 dipendenti, 37 stabilimenti in quattro continenti e 15mila clienti. Una storia avviata da Steno Marcegaglia nel 1959, nell’attuale quartier generale di Gazoldo degli Ippoliti, in provincia di Mantova. Scarpe rotte e zero lire in tasca, si legge nella biografia per Marsilio, Steno Marcegaglia bruciava di ambizione, propensione al rischio e su tutto aveva per bussola una chiara visione. La Ur-Marcegaglia

61 ottobre 2023 | SmallGiants Inchiesta
La sede di Assisi di Iron occupa 112mila metri quadrati

Inchiesta

prendeva corpo in una terra senza la minima tradizione siderurgica. Fu dunque un pioniere, il primo in assoluto, il fondatore di un impero oggi retto dalla seconda generazione incarnata da Antonio ed Emma Marcegaglia. Nel 2023, per la prima volta in oltre 60 anni di storia, il Gruppo, da leader mondiale nella trasformazione dell’acciaio, è entrato anche nella produzione primaria, acquisendo un’acciaieria a forno elettrico per acciai inossidabili, a Sheffield.

Anche nell’immaginario comune l’imprenditoria mantovana vivrebbe anzitutto

62 SmallGiants | ottobre 2023
La lavorazione dei tubi Il taglio al plasma è un procedimento utilizzato per lavorare l'acciaio ed altri metalli

di due comparti: l’acciaio e calza. Per la verità il distretto della calza è in sofferenza: in dieci anni l'occupazione ha subito un taglio del 42% e le imprese registrano un calo del 37% passando dalle oltre dieci mila unità del 2011 alle seimila del 2022. Sforbiciata la quantità, ma è intatta la qualità. I comuni stretti attorno all’epicentro del distretto di Castel Goffredo continuano ad assicurare la leadership italiana del settore.

Brilla il settore dell’agroalimentare che certo trae stimolo dalla conformazione del territorio per il 92% costituito da

pianura e il resto da colline. Si va dall’industria lattiero-casearia (con picco in Sterilgarda Alimenti, 374 milioni di fatturato) a quella della lavorazione e conservazione delle carni con marchi

come Martelli, azienda avviata nel 1959 dall’omonima famiglia nota nell’area per la capacità di macellare i suini e di vedere - si racconta - i migliori tagli di carne nascosti nella materia.

Il cuore batte ancora a Dosolo, in provincia di Mantova, ma tramite una serie di acquisizioni il Gruppo si è allargato a Parma (Langhirano e Sala Baganza), Udine (San Daniele), Padova fino agli Usa e Germania. Così come la Levoni ha una storia ormai secolare con capostipite in Ezechiello Levoni che apriva il suo primo salumificio a Precotto, alle porte di Milano, mettendo a frutto l’arte della norcineria appresa al servizio di Francesco Peck da Praga, a lungo sinonimo di gioielleria gastronomica milanese.

Nel 1923, spostava l’attività a Castellucchio, alle porte di Mantova, dove nel 1976 avrebbe creato il macello Mec Carni, seguiva l’acquisizione di uno storico prosciuttificio a San Daniele del Friuli, così come nel 2014 nasceva la Levoni America per assicurare una presenza capillare negli Usa. Oggi è un’azienda a

63 ottobre 2023 | SmallGiants Inchiesta
L’ECONOMIA MANTOVANA RUOTA ATTORNO AL SIDERURGICO, CON IL COLOSSO MARCEGAGLIA. IL DISTRETTO DELLA CALZA, INVECE, È IN SOFFERENZA: NEGLI ULTIMI DIECI ANNI L’OCCUPAZIONE HA SUBITO UN TAGLIO DEL 42%
Le spianatrici per lamiera servono recuperare la planarità a eliminare difetti

L’ARTE DEL TESSILE PERUGINA È LEGGENDARIA, CON STOFFE CHE GIÀ NEL MEDIOEVO ERANO

IMPRESCINDIBILI NEI CORREDI DELLE DONNE DELL’ARISTOCRAZIA EUROPEA

gestione familiare alla quarta generazione, con oltre 700 collaboratori, 4 siti produttivi, e salumi distribuiti a 10 mila clienti in Italia e in 50 paesi nel mondo.

Tra l’altro il salame mantovano ha una tradizione che arriva dagli Etruschi e venne coltivata dagli stessi Gonzaga signori di Mantova, si narra che Isabella d’Este fosse ghiotta di questo prodotto e che a corte non mancassero mai i norcini. Così come dagli affreschi della leggendaria Camera degli Sposi di Palazzo Ducale si evince che è antica la coltiva-

zione della pera tipica mantovana IGP. Altro comparto di rilievo nel mantovano è quello del legno di Casalasco-Viadanese”, un sistema di otto comuni della provincia di Cremona e cinque di Mantova e che ha nella coltivazione del pioppo lungo il fiume Oglio il suo punto di forza. In Umbria i distretti industriali coprono il settore della ceramica nell'area di Deruta, dell'abbigliamento e maglieria a Perugia, arredamento e metalmeccanico nel marscianese, ricamo ad Assisi, tipografia e cartotecnica a Città di CastelloSan Giustino, quindi siderurgia e chimica tra Terni e Narni, senza dimenticare il cioccolato.

L’arte del tessile perugina è leggendaria, con tessuti che già nel Medioevo erano imprescindibili nei corredi delle donne dell’aristocrazia europea, nel baule di viaggio di Caterina de’ Medici, in sposa a il re di Francia Enrico II, c’erano “tovaglie e pannili perugini”. Le Tovaglie Perugine, poi, erano il prodotto di punta, summa di gusto ed eleganza, elemento decorativo per gli altari nelle chiese del centro Italia: con fondo bianco, a occhio di pernice o spina di pesce bassa, fasce colorate in blu, e spesso ornate con la figura del grifo, simbolo della città. In

crisi dal Cinquecento, il comparto rinacque sul finire dell’Ottocento, nella città di San Francesco venne riscoperta l’antica tradizione del punto Assisi, a Spello si tornò a produrre il tessuto Hispellum. E soprattutto, si passava alla lavorazione dei filati veri e propri, dalla pettinatura dei conigli d’angora introdotta da Luisa Spagnoli, fino alla fiorente produzione di capi in cashmere d’oggi. La signora Spagnoli, signora del cioccolato

64 SmallGiants | ottobre 2023
Inchiesta
Perugia è famosa per la lavorazione di tessuti Umbria e cioccolato: un binomio tenuto vivo anche da una rete di piccole imprese e laboratori artigianali

e dell’angora, percorse una strada in salita come quelle che disegnano la sua Perugia. Figlia di un pescivendolo, nel 1901 col marito Annibale fondava la confetteria Spagnoli facendo lei stessa i confetti, tempo pochi anni e in collaborazione con la ricca famiglia Buitoni lanciava la Perugina oggi nella costellazione Nestlé, a lei si deve la creazione del Bacio, l’iconico cioccolatino, a lei si deve il cambio di rotta aziendale durante

il primo conflitto quando sostituì gli uomini chiamati al fronte con le mogli e sorelle rispondendo al divieto di produrre dolci con la creazione di barrette energetiche di cioccolato per i soldati in trincea. La produzione decuplicava. Buitoni rilevava l’azienda con grande rammarico di Annibale, che abbandonava il cda, mentre Luisa procedette continuamente. Anche per questo Perugia ospita il Festival del cioccolato, che si

tiene ogni anno dal 1994. Poi altra scintilla. Grazie a un viaggio a Parigi, intuì che dai conigli d’angora avrebbe potuto ricavare pregiata lana da filato soprattutto se il pelo fosse stato pettinato con spazzole speciali, queste introdotte dal figlio Mario. Nasceva l’azienda “Angora Spagnoli” poi il marchio tuttora sinonimo di eleganza al femminile. Perugia è poi sinonimo di cashmere con zenit in Brunello Cucinelli.

65 ottobre 2023 | SmallGiants Inchiesta

Moda e design

66 SmallGiants | ottobre 2023

ARREDARE CON STILE

Dall'artigianato all'innovazione: i marchi italiani che fanno la differenza nel mondo del design

67 ottobre 2023 | SmallGiants

Il fascino della conversazione

Nella casa signorile greca e romana, l’Esedra rappresentava un ambiente semicircolare aperto su un lato. Un luogo accogliente dove trovavano spazio alcune sedute destinate alla conversazione e all’incontro. Nasce con questa suggestione visiva la storia di Edra – contrazione di Esedra -, azienda che a Perignano, nella campagna attorno a Pisa, produce da oltre 35 anni divani e poltrone, ma anche letti, tavoli, mobili, lampade. Prodotti senza tempo come il divano Standway, disegnato da Francesco Binfaré: classico e contemporaneo allo stesso tempo, si caratterizza per un “cuscino intelligente” completamente adattabile ai desideri di chi lo usa.

68 SmallGiants | ottobre 2023 Moda e design
Edra da oltre 35 anni produce divani e poltrone, ma anche tavoli, letti, mobili e lampade dallo stile classico e contemporaneo allo stesso tempo

Un successo che viene da lontano

Azienda brianzola specializzata nella produzione di mobili in rattan, Bonacina 1889 ha arredato le case delle famiglie più importanti del XX secolo, dagli Agnelli ai Thyssen. La sua storia nasce da un’intuizione formidabile: quella di Giovanni Bonacina, che verso la fine del XIX secolo scoprì l’incredibile resistenza del rattan durante un roadshow di materie prime provenienti dall’Indonesia. Oggi Bonacina è un’azienda simbolo dell’eccellenza italiana, e a ricordarlo è una collaborazione d’eccezione: quella con Garage Italia Customs per la realizzazione della nuova Fiat 500 Spiaggina totalmente elettrica, ora personalizzabile con i sedili in midollino firmati da Bonacina.

69 ottobre 2023 | SmallGiants Moda e design

Moda e design

Angoli di bellezza

Mescolare tradizione artigianale e contemporaneità per dare forma ad angoli di pura bellezza outdoor: è questo che fa Varaschin dal 1969. Azienda veneta produttrice di arredamento per esterni, ha fondato la propria maestria manifatturiera sulla solida conoscenza delle lavorazioni artigianali, sapientemente combinata al design. Ne nascono prodotti capaci di coniugare forma e funzione mantenendo al centro della progettazione il comfort. Tra i tratti caratteristici delle collezioni Varaschin

c’è da sempre l’intreccio manuale, inizialmente realizzato con fibre naturali e oggi con materiali sintetici in grado di garantire durevolezza senza rinunciare alla leggerezza.

La tecnologia sposa l’estetica

CON LE RADICI BEN PIANTATE nella propria terra d’origine, la Puglia, Natuzzi realizza da oltre 60 anni arredamento di design con un obiettivo: offrire la giusta combinazione di comfort ergonomico, estetica, tecnologia e funzionalità. Un’ambizione che ha reso Natuzzi un lifestyle brand conosciuto in tutto il mondo, e che si esprime in arredi innovativi come la poltrona Re-Vive, nata da un processo di ricerca durato due anni. Accogliente e dal design retrofuturista, grazie al meccanismo Responsive Recline è la prima e unica poltrona in grado di adattarsi al corpo e reagire in modo intuitivo ai suoi movimenti, anche i più impercettibili.

70 SmallGiants | ottobre 2023

Moda e design

L’AZIENDA VENETA VARASCHIN, DAL 1969, FA ARREDAMENTO PER ESTERNI. TRA I TRATTI CARATTERISTICI DELLA SUA PRODUZIONE C’È L’INTRECCIO MANUALE, INIZIALMENTE REALIZZATO CON FIBRE NATURALI E OGGI CON MATERIALI SINTETICI IN GRADO DI GARANTIRE DUREVOLEZZA E LEGGEREZZA

Design d’autore dall’Italia a New York, Tokyo e Londra

NATA NEL 1952 da un progetto di Agostino Moroso e sua moglie Diana, Moroso è una delle aziende che hanno reso grande il design italiano. Specializzata nella produzione di divani, poltrone e complementi d’arredo, da sempre abbraccia una filosofia che fonde l’approccio artigianale a un forte impulso creativo nella fase progettuale. Da qui il percorso di ricerca nellʼambito del design dʼautore, con le collaborazioni con designer di fama mondiale che hanno dato vita a prodotti iconici, esposti nelle istituzioni museali più celebri del mondo come il Moma di New York, il Palais de Tokyo e il Victoria & Albert Museum di Londra.

71 ottobre 2023 | SmallGiants

Trasformazione Digitale

PUNTARE SULLE PERFORMANCE

Brain Computing è la prima Fully Liquid Enterprise in Italia e vuole spostare l’attenzione dalla quantità di tempo

trascorso in ufficio ai risultati ottenuti

73 ottobre 2023 | SmallGiants

Trasformazione Digitale

Imutamenti economici e sociali degli ultimi anni hanno contribuito a rivoluzionare il mondo del lavoro introducendo nuove dinamiche e sfide che hanno spinto tanti imprenditori e manager a rivedere il proprio modello di business, accelerando il processo di trasformazione del modo di fare impresa, in Italia e nel mondo. Le aziende hanno dovuto adattarsi rapidamente alla modalità di lavoro da remoto, investendo in strumenti digitali e garantendo la sicurezza delle informazioni aziendali. Tuttavia, il lavoro da remoto ha aperto nuove opportunità anche per i lavoratori, consentendo loro di svolgere le proprie mansioni in modo flessibile, da qualsiasi luogo e migliorando il bilanciamento tra vita professionale e personale. Esempio del nuovo modello organizzativo è la prima Fully Liquid Enterprise in Italia: Brain Computing. Ne abbiamo parlato con il ceo & strategist, Carmine Lamberti.

Quali sono i cambiamenti che avete intercettato nella società e nel lavoro?

L’AZIENDA ABBRACCIA IL CONCETTO DI ‘HUMAN CLOUD’ E UTILIZZA TECNOLOGIE AVANZATE PER CONSENTIRE AI PROPRI DIPENDENTI DI LAVORARE IN MODO EFFICIENTE DA QUALSIASI LUOGO

Uno dei cambiamenti più evidenti e significativi che caratterizza il nostro tempo è la preferenza delle persone per il lavoro in modalità remota. Ciò sta comportando una diminuzione delle persone che si trasferiscono nelle città e, di conseguenza, un incremento della spesa nelle zone rurali e provinciali. Questo fenomeno rappresenta una sfida senza precedenti per il settore del recruiting, che deve confrontarsi con la necessità di cercare talenti a livello nazionale. Infatti, in azienda adottiamo strategie in-

novative per identificare e coinvolgere talenti in aree geografiche diverse. Se oggi il mercato è sempre più globale, le aziende che operano sul modello locale devono evolversi per rimanere competitive.

Qual è il rapporto tra giovani e lavoro da remoto?

Abbiamo intravisto sin da subito il potenziale della Generazione Z. Oggi i giovani si aprono a opportunità di lavoro offerte da aziende estere in modalità remota. Ciò rappresenta un rischio per le aziende italiane che potrebbero perdere talenti, se non abbracciano il lavoro a distanza come un’opzione valida. In risposta a questo dato di fatto, abbiamo sviluppato strategie per attrarre e trattenere questi giovani talenti, promuovendo anche la diversità e l’inclusione.

Qual è uno dei benefici più tangibili del modello di Fully Liquid Enterprise per l’azienda e per i dipendenti?

Sicuramente il valore crescente dello stipendio. I dipendenti che lavorano da remoto non devono affrontare costi legati al lavoro, come gli spostamenti in auto o altri oneri

74 SmallGiants | ottobre 2023
Dopo la pandemia le aziende hanno dovuto adattarsi rapidamente alla modalità di lavoro da remoto

correlati. Questo non solo aumenta la soddisfazione delle risorse, ma contribuisce anche a una maggiore efficienza aziendale.

Tuttavia, questo modello di lavoro non è ancora riconosciuto ufficialmente. In che modo state cercando di rivoluzionare il sistema giuslavoristico?

Brain Computing si sta impegnando a spostare l’attenzione da concetti misurabili temporalmente, come le ore di lavoro, a concetti di risultato misurabile, come gli obiettivi chiave di risultato. Puntare sulle performance consente di valutare in modo obiettivo il contributo di ciascun membro del team e favorisce l’innovazione, poiché incentiva i professionisti a concentrarsi sui risultati concreti e a lavorare in modo più strategico per raggiungerli. Crediamo che

questo approccio incoraggi i dipendenti a concentrarsi sugli obiettivi e a misurare il successo sulla base dei risultati ottenuti, anziché sulla quantità di tempo trascorso in ufficio.

Quali impatti avete notato nell’evoluzione delle vostre pratiche di assunzione fin dall’adozione della vostra visione aziendale?

Prevediamo un futuro in cui le persone siano assunte in base alle loro competenze e ai task che scelgono di assumersi. Questa prospettiva si allinea perfettamente con il nostro approccio data-driven, che pone il valore dei progetti al centro e permette ai membri del nostro “human cloud” di selezionare i progetti che desiderano gestire, con ricompense legate ai risultati ottenuti.

Come Brain Computing immagina il futuro del lavoro e come sta attualmente implementando il concetto di “human cloud” nel proprio contesto aziendale? Brain Computing offre una visione intrigante del futuro del lavoro, evidenziando l’analogia tra il passato, in cui i dati aziendali sono stati trasferiti ai provider di servizi cloud, e il futuro, in cui le attività lavorative si sposteranno sempre più verso il “cloud umano” del lavoro in remoto. L’azienda dimostra una profonda comprensione di questa analogia, abbracciando il concetto di “human cloud” e utilizzando avanzate tecnologie e strumenti per consentire ai propri dipendenti di lavorare in modo efficiente e collaborativo da qualsiasi luogo.

www.braincomputing.com

75 ottobre 2023 | SmallGiants Trasformazione Digitale
BRAIN COMPUTING • LAZIO
Carmine Lamberti, ceo & strategist

Il valore della sicurezza

Velocità, digitalizzazione e professionalità negli investimenti: Cai ha lanciato l’app per i clienti dedicata alle aste immobiliari

Quattro tipi di abbonamento: free, bronze, silver e gold. Aggiornamenti settimanali con occasioni su tutte le province della penisola, chat istantanea e assistenza con operatore, consulenza tecnica con avvocati, geometri e architetti. E una città, Reggio Emilia, come capitale digitale del mercato delle aste giudiziarie. Tutto questo concentrato in una startup che in soli tre anni è riuscita a ritagliarsi un ruolo da protagonista nel mondo del business delle aste immobiliari, grazie

DAL 2020 A OGGI

alla ricetta dei fratelli Rizzo, nuovi soci del team: esperienza ventennale nel settore e affiancamento tecnico legale. È Cai, che a metà settembre ha lanciato la sua ultima innovazione: l’App Cai Aste Immobiliari.

“Il valore aggiunto è la rapidità della connessione”, spiega Antonio Rizzo cfo e direttore marketing di Cai.

“Il cliente può avere un aggiornamento costante su tutti gli immobili presenti in Italia. E così attraverso i filtri attivati sull’app, in base alle proprie esigenze e richieste, ha il quadro completo di tutti gli immobili che possono essere di suo interesse”. Il merito di Cai è stato quello di

di Fulvio di Giuseppe
76 SmallGiants | ottobre 2023 Trasformazione Digitale
LE FILIALI SONO PIÙ CHE TRIPLICATE, ARRIVANDO IN VARIE CITTÀ DEL NORD ITALIA. LA STARTUP È RIUSCITA A FAR AGGIUDICARE PIÙ DI 120 IMMOBILI AI PROPRI CLIENTI
Giuseppe Rizzo, amministratore delegato di Cai

aver colmato una lacuna nel mercato. Perché com’è noto il più grande terrore associato a questo tipo di investimento è l’insicurezza di aggiudicarsi l’asta, la paura di non avere gli strumenti o il supporto giusto per poter affrontare il percorso. Nonostante ciò, l’interesse è comunque alto e destinato a crescere, anche nel nostro Paese, ma il mercato immobiliare standard è sempre più complesso e inaccessibile, specialmente a causa dei costi elevati e dell’aumento del tasso dei mutui. Da qui, nasce lo spirito innovativo e l’intraprendenza digitale della società.

“La ricetta vincente di Cai – evidenzia Rizzo – è quella di saper accogliere la domanda per trovare immobili, miscelandola con la tranquillità di poter comprare in asta senza temere amare sorprese. Nel nostro team abbiamo come collaboratori notai, avvocati e altre figure di professionisti che garantiscono al cliente la giusta sicurezza e tranquillità dell’investimento”. Un gruppo di lavoro ormai consolidato: dal 2020 a oggi le filiali sono più che triplicate, allargandosi in varie città del Nord Italia (Reggio,

Modena, Parma, Brescia, Milano, Torino, Verona, Mantova). La startup è riuscita a far aggiudicare più di 120 immobili ai propri clienti.

Studiata e perfezionata durante i mesi invernali, la prima applicazione in Italia per aste giudiziarie su tutto il territorio nazionale garantisce una vera e propria digitalizzazione del futuro del mercato. A tenere a battesimo l’evento di presentazione della nuova arrivata in casa Cai è stato il Tecnopolo di Reggio Emilia: punto fondamentale dell’ecosistema regionale e nazionale dell’innovazione, è nato proprio per contribuire allo sviluppo economico e sostenibile del territorio e delle realtà che ne fanno parte, con obiettivi comuni come la digitalizzazione del mercato. Non solo: partner dell’evento di lancio sono realtà solide e affermate del territorio che da sempre credono nel progetto come Confesercenti, Assicoop, Reggiana Calcio, Euroansa, Kheyla, Zenit, Islamic Relief, Smile Communication.

Le idee, però, non si esauriscono e gli obiettivi da raggiungere sono ancora numerosi, come la volontà, entro la fine del

2023, di aprire filiali a Roma, Venezia, Padova, Ravenna, Ferrara, mentre per il 2025 l’obiettivo è coprire tutte le regioni italiane con almeno una sede. Al fianco di queste iniziative, altre sfide imprenditoriali: “ll payoff del nostro brand è Consulenze Aste Immobiliari, non solo giudiziarie; per questo a breve saremo pronti a lanciare un progetto ancora più innovativo: le aste tra privatisottolinea Giuseppe Rizzo, amministratore delegato di Cai -. Qualcosa che rivoluzionerà il sistema immobiliare italiano, grazie a un Fondo immobiliare Aste per un unico gruppo di acquisto di immobili in asta”. C’è anche un intento benefico dietro all’applicazione: Cai ogni anno devolve una percentuale dei contratti stipulati ad Islamic Relief, organizzazione umanitaria internazionale indipendente con più di 30 anni di esperienza nel lavoro umanitario. Con il lancio dell’app, grazie al ricavato degli abbonamenti, la società ha deciso di donare una percentuale ulteriore a un tema specifico: la scolarizzazione di giovani orfani nel loro percorso di studi.

www.caiasteimmobiliari.com

77 ottobre 2023 | SmallGiants Trasformazione Digitale
REVOLUTION INVESTMENTS • EMILIA-ROMAGNA
L’evento di presentazione della app al Tecnopolo di Reggio Emilia

BRUNELLO IL CO

il rosso di Montalcino domina

nelle wine list dei ristoranti a stelle e striscie

78 SmallGiants | ottobre 2023 Agrifood

NQUISTATORE

79 ottobre 2023 | SmallGiants Agrifood

Maurizio Abbati

Il mercato a stelle e strisce sorride al Brunello di Montalcino, che si attesta come il rosso italiano più presente nelle wine list dei ristoranti Usa. Un risultato davvero importante, sottolineato da Top 150 Italian wines in American Restaurants, la speciale classifica realizzata da Wine2wine di Vinitaly in collaborazione con Somm.ai, il database americano più grande al mondo di liste di vini e liquori venduti on premise, che ha preso in considerazione il posizionamento dei principali 150 vini italiani nelle carte dei ristoranti degli Stati Uniti. In base a quanto rileva lo stesso Consorzio del vino Brunello di Montalcino, sono 17 le cantine che figurano nel ranking della ristorazione per un totale di 12.228 referenze in carta e prezzi quasi tutti in tripla cifra: si va infatti da un massimo di 1.213 dollari a un minimo di 90 dollari a bottiglia. Brunello che guarda così con un occhio di particolare attenzione al vasto mercato degli Stati Uniti, che si presenta come il primo al di fuori dei confini nazionali,

IN ITALIA RESTA AL PRIMO POSTO E REGISTRA UN AUMENTO DEL 19% SUI VOLUMI.

l’estero per il Brunello si estende anche a paesi del vecchio continente, come la Germania e la Svizzera, per allargarsi a un altro mercato di buone prospettive come il Canada. Assai positiva anche la performance sul mercato interno, cioè l’Italia, che resta saldamente al primo posto e registra un rialzo in valore del 27% e un significativo aumento del 19% nei volumi.

quindi a livello di esportazioni, per la denominazione toscana con una quota di circa il 30% delle vendite extra Italia e una crescita tendenziale a valore a fine 2022 del 29% in base all’Osservatorio prezzi Consorzio del Brunello di Montalcino. Mercato Usa che, sempre in chiusura di 2022, ha evidenziato una crescita degli ordinativi del 29%.

Ma l’aumento

L’incremento della domanda si accompagna poi in modo determinante a quello dei fatturati. I dati del Consorzio di tutela del Brunello di Montalcino, che fanno riferimento alle rilevazioni dell’Osservatorio prezzi, indicano per il 2022 un progresso nei fatturati del 18% sullo stesso periodo dell'anno precedente. A questo si aggiunge una crescita in termini di volumi pari al 7%, anche se il mercato adesso ha dovuto confrontarsi con un’annata come quella del 2017 in cui si è manifestato un calo complessivo della produzione di circa il 15%, che già nel 2022 era stata commercializzata per il 94%, dopo che la Riserva 2016 aveva fatto segnare un più o meno totale sold out nelle cantine di

80 SmallGiants | ottobre 2023 Agrifood
OTTIME PERFORMANCE ALL’ESTERO TRA STATI UNITI, GERMANIA E SVIZZERA. BUONE PROSPETTIVE ANCHE IN CANADA
Il comune di Montalcino, in provincia di Siena, è situato su una collina perfetta per la coltivazione della vite in termini di temperatura, insolazione e luminosità di ordinativi in arrivo dal-

tutte le aziende del Consorzio, che complessivamente arrivano a una superficie di 2.100 ettari vitati a Brunello Docg. “Dimostrazione di come il nostro brand territoriale sia sempre più apprezzato nel mondo a prescindere dal blasone delle singole annate”, ha dichiarato il presidente del Consorzio del Brunello di Montalcino, Fabrizio Bindocci. Adesso sarà fondamentale, secondo lo stesso Bindocci, proseguire con un’opera di promozione mirata al consolidamento del brand sui vari mercati, sia quello interno che quello delle esportazioni, da dove potrebbe arrivare nei prossimi anni la maggiore crescita. A cominciare da un appuntamento ormai tradizionale come ‘Benvenuto Brunello’, in programma dal 17 al 27 novembre per l’edizione 2023, che porterà alta l’attenzione su Montalcino, o anche ‘Brunello Crossing’, qualcosa in più di una semplice gara in un contesto ambientale davvero suggestivo la cui

prossima edizione è fissata per il 10 e 11 febbraio 2024.

Tornando agli Stati Uniti e alla Top 150 Italian wines in American Restaurants, le 17 aziende parte del Consorzio del vino Brunello di Montalcino inserite in questo significativo ranking sono le seguenti: Castello Banfi, Tenuta Greppo (Biondi Santi), Il Poggione (proprietà

Franceschi), Tenuta Caparzo, Argiano, Altesino, Tenuta Col d’Orcia, Pian Delle Vigne (Antinori), Valdicava, Pieve Santa Restituta (Gaja), Casanova di Neri, Ciacci Piccolomini d’Aragona, Castelgiocondo (Marchesi de’ Frescobaldi), Tenute Silvio Nardi, Castiglion del Bosco, Canalicchio di Sopra e Camigliano.

www.consorziobrunellodimontalcino.it

81 ottobre 2023 | SmallGiants Agrifood BRUNELLO DI MONTALCINO • TOSCANA
La tempistica e la modalità di raccolta dell’uva influenzano la qualità del vino: per il Brunello, il periodo per una vendemmia ottimale va dagli ultimi di agosto alla fine di ottobre

Il piacere del bere a portata di click

Drinkme permette una fornitura di vini e liquori nel settore

Horeca digitalizzata, automatizzata e in tempi rapidi

Digitalizzare e automatizzare la fornitura dei prodotti wine&spirits nel settore Horeca (Hotel, Restaurant e Café), prima in Italia e in seguito anche all’estero. È questa l’idea imprenditoriale maturata dai trentenni Debora Frascoli, Fabio Brusa Pasquè e Luca Brusa quando hanno deciso di avviare Drinkme. Tutto è nato durante una serata passata a casa attorno ad una bottiglia di vino, immaginando quali sarebbero potuti essere gli scenari di mercato una volta terminata l’emergenza del Covid. Listini personalizzati, tempi di consegna rapidi e un software gestionale realizzato ad hoc per il mondo della distribuzione sono gli strumenti messi in campo da questa startup innovativa che, dopo aver chiuso il 2022 con un fatturato di 700mila euro, quest’anno prevede di raddoppiarlo. Nei primi 19 mesi di attività la società ha registrato un tasso di crescita del 24,7%, mentre il valore medio per ordine è aumentato del 12,7% anno su anno. Il settore oltretutto è più che vivo: l’industria delle bevande alcoliche, secondo quanto si legge nell'Osservatorio Federvini realizzato in collaborazione con Nomisma e Tradelab, ha totalizzato lo scorso anno un giro d’affari superiore ai 17 miliardi di euro, con un export di oltre nove miliardi, pari al 22% del totale. A spingere i consumi del beverage sono state in particolare le vendite fuori confine e proprio il segmento del fuori casa, mentre la

grande distribuzione organizzata ha registrato un calo degli acquisti delle famiglie italiane.

Operativa dal mese di settembre del 2021, dopo che nella compagine azionaria erano entrati anche Andrea Marcella e un pool di investitori nei campi di logistica, integrazione e it, Drinkme ha aperto subito il primo magazzino a Varese, a cui si sono poi aggiunti quelli di Milano, Legnano, Monza, Como e Forte dei Marmi. Ad oggi gli utenti iscritti alla piattaforma, acquisiti attraverso la rete commerciale, sono 780 (tra cui Maio Group, società che gestisce i ristoranti presenti nella Rinascente di Roma, Milano e Firenze), l’85% dei quali compie almeno un ordine alla settimana. Lo scorso dicembre, alla luce della continua crescita di ordini e ricavi, gli azionisti di Drinkme hanno dato il via ad una campagna di equity crowdfunding, terminata con successo con un overfunding di circa 280mila euro e permettendo alla società di entrare nella fase di fundraising ufficiale.

82 SmallGiants | ottobre 2023 Agrifood GLI AZIONISTI HANNO DATO IL VIA AD UNA CAMPAGNA DI EQUITY CROWDFUNDING, TERMINATA CON UN OVERFUNDING DI 280MILA EURO. LA STARTUP, CHE VANTA 780 UTENTI ISCRITTI ALLA PIATTAFORMA, È DESTINATA A CRESCERE ANCORA
Il team alla guida di Drinkme

Ma come funziona il sistema Drinkme? Attraverso una piattaforma online - a breve sarà lanciata anche l’applicazione per smartphone e tablet - hotel, bar, discoteche, stabilimenti balneari e ristoranti interessati hanno l’opportunità di ordinare e ricevere la merce richiesta in tempi di consegna rapidi e flessibili senza dover garantire un minimo d’ordine, né per valore né per volume. La scelta avviene tra circa 5mila etichette tra bollicine, vini, superalcolici e bevande classiche, disponibili sulla piattaforma grazie ai rapporti avviati dalla società con fornitori del calibro di Red Bull, Pernod Ricard, Diageo, Moet & Chandon, Antinori, Ceretto, Velier e Meregalli. A disposizione della clientela inoltre sono disponibili altri prodotti associabili, come i cocktail kit e le attrezzature da bar. La piattaforma consente di ricevere la merce ordinata online il giorno stesso in tre fasce orarie situate nel tardo pomeriggio e al principio della sera, le più richieste dagli operatori del settore.

Ma non è tutto, perché il software gestionale di Drinkme è in grado di supportare i clienti anche nella gestione quotidiana delle scorte, analizzare i consumi e automatizzare gli acquisti tramite algoritmi integrati.

Dallo scorso giugno Drinkme ha quindi avviato le attività della Drinkme Academy, un’offerta di corsi di formazione gratuiti incentrati su tematiche legate al mondo del cocktail e del bartending che si svolgono in streaming online o direttamente nei locali. Collaboratore del progetto è Pierluigi Guarino, socio fondatore di Flair Academy, un'accademia professionale per barman formata da un team di professionisti di esperienza internazionale. Il servizio è stato pensato per premiare la clientela più fedele al posto dei più tradizionali sconti, ritenuti meno visibili e dunque meno gratificanti per entrambe le parti.

Guardando al futuro, Drinkme punta a diventare uno dei principali distributori di wine&spirits per il settore Horeca, po-

tendo contare su una supply chain digitalizzata a mezzo di software proprietario e registrato. Oltre al piano di espansione nazionale, attualmente in corso attraverso l’apertura entro la fine del 2024 di nuovi magazzini in città italiane di piccole e medie dimensioni (tra cui Courmayeur), l’obiettivo è quello di esportare il modello di business all’estero in paesi come la Svizzera, la Spagna e la Francia, fino a raggiungere la quota di 18 magazzini entro il 2027. Anche grazie alle risorse finanziarie raccolte sul mercato, Drinkme intende ora sviluppare ulteriormente il suo software gestionale e la nuova applicazione in fase di lancio, ampliare le referenze offerte alla clientela e la sua forza lavoro, in particolare nella rete vendita interna e alla luce dell’assunzione di magazzinieri e trasportatori. Il personale passerà così, nelle intenzioni del gruppo, dagli attuali dieci dipendenti alle 32 unità, sempre entro la fine del 2027.

www.drinkme.cloud

83 ottobre 2023 | SmallGiants Agrifood
DRINKME • LOMBARDIA
La proposta è di 5mila etichette tra bollicine, vini, superalcolici e bevande classiche. Tra gli utenti hotel, bar, discoteche, stabilimenti balneari, ristoranti e anche privati

IL FUTURO DEL FINANCE È DIGITALE

Entro la fine del prossimo anno il 77% delle aziende italiane gestirà le finanze nel cloud, un dato significativo che emerge dalla ricerca The Future of Finance in Italy, realizzata da Workday e Andaf. A giocare un ruolo fondamentale su questo dato sono le tecnologie digitali, tra cui machine learning e intelligenza artificiale, essenziali per facilitare l’ingresso delle imprese italiane nel futuro della finanza. Secondo i ufo italiani, i quattro pilastri

della finanza del futuro sono l’evoluzione digitale, i dati affidabili e aggiornati, il business partnering e la fidelizzazione dei talenti.

Lo studio, condotto nell'aprile 2023, si è affidato alle parole di 117 leader della finanza in Italia sulle loro prospettive future della funzione finanziaria e leadership, evidenziando la necessità di ottimizzare i processi (44%) e migliorare l'agilità di budgeting e forecasting (36%) e di cash management (29%). Il continuo e costante cambiamento tecnologico sta plasmando profondamente

il settore, tanto da preservare diverse sfide per i futuri chief financial officer, che perciò devono ricoprire un ruolo sempre più strategico per le organizzazioni. Questo include senza dubbio la valutazione delle opportunità di investimento, ma anche l'identificazione dei rischi, la creazione di collaborazioni efficaci con i chro, con i cio e l'identificazione di nuovi talenti. “I cfo di seconda generazione devono definire il proprio ruolo e capire come l'innovazione finanziaria può aggiungere valore all’azienda”, ha dichiarato il presidente di Andaf Lombardia, Fabrizio Ceriotti. “In questo senso l'adozione di architetture dati unificate basate sul cloud può diventare fondamentale”.

I dipartimenti finanziari devono essere sempre più agili. Gli ultimi anni sono stati caratterizzati da numerose avversità globali e per questo motivo hanno dovuto tenere sott’occhio la liquidità, cercando di impiegare le giuste persone e tecnologie per creare un vantaggio competitivo, anche in tempi di instabilità e cambiamento. La ricerca evidenzia che, per raggiungere questo obiettivo, oltre il 77% degli intervistati ritiene essenziale il passaggio della gestione finanziaria a una soluzione cloud. Come anticipato, i

SmallGiants | ottobre 2023 Impresa in numeri
84 44% Ottimizzare i processi 36% Migliorare l'agilità di budgeting e forecasting 29% Migliorare il cash management 77% Passare al cloud Cosa serve alla finanza? Parola ai cfo
Secondo lo studio Workday, nel 77% delle aziende il cfo passerà al cloud entro il 2024. Ia e machine learning saranno fondamentali

due protagonisti, fondamentali per il futuro della finanza, sono l'intelligenza artificiale e il machine learning, due elementi essenziali in quanto supportano alcune importanti attività, quali previsioni finanziarie, rilevamento delle frodi, valutazione del rischio, analisi dei dati e automazione dei processi ottimizzando, gli stessi.

Ma quali sono i vantaggi di cui possono beneficiare i chief financial officer grazie a Ia e machine learning?

Innanzitutto l’eliminazione delle inefficienze attraverso l'interrogazione più rapida delle transazioni ad alto volume. Ma anche un risparmio di tempo, automatizzando in modo intelligente le attività manuali e ripetitive con, di conseguenza, una maggiore precisione e mag-

I

giore accuratezza. Concentrarsi sulla gestione delle eccezioni mentre l’automazione rileva continuamente modelli e anomalie, evidenziando le aree di preoccupazione che devono essere attenzionate. E infine la riduzione del rischio, perché eliminando l'intervento manuale si permette così di ottimizzare i processi aziendali, accelerando il processo decisionale e le raccomandazioni basate sui dati. “Le soluzioni tecnologiche che integrano i vari processi consentono alle aziende di eliminare i silos procedurali e tecnici per ottenere informazioni in tempo reale e quindi ripianificare gli obiettivi in base alla loro analisi”, afferma Augusto Abbarchi, country manager di Workday per l’Italia. “Infatti consentono di pianificare, elaborare e analizzare i risultati derivanti dalle risorse umane in ogni momento del ciclo economico, ottimizzando il posizionamento delle persone all'interno dell’organizzazione”.

Dalla ricerca emerge inoltre l’importanza del ruolo che rivestono i cfo nel processo decisionale. Una posizione, quella dell’amministratore finanziario, che sta diventando sempre più strategica, dovendo collaborare con i vertici dell'intera organizzazione e fornendo indicazioni e analisi finanziarie che supportano il processo decisionale. Una figura che deve anche essere in grado di cogliere le opportunità e gestire i rischi. Pertanto, è importante sviluppare una condivisione della strategia di trasformazione digitale dell'organizzazione e del ruolo di ciascun

L’AMMINISTRATORE FINANZIARIO È UNA

leader nel raggiungimento di tale trasformazione. Per fare ciò, è indispensabile che il team finanziario collabori in modo efficace con i team hr e it per fornire dati processabili. “I cfo hanno una grande responsabilità: devono capire come le loro aree di interesse si allineino con quelle degli altri leader dell'organizzazione e mettere in atto processi strutturati per promuovere una collaborazione efficace con loro”, ha spiegato Vittorio Biassoni, vicepresidente di Andaf Lombardia, nonché curatore della ricerca. È fondamentale la collaborazione tra tre asset chiave dell'azienda: capitale, tecnologia e persone per stare al passo con le esigenze dell’economia digitale.

learning

85 ottobre 2023 | SmallGiants Impresa in numeri
CON I VERTICI, FORNISCE INDICAZIONI FINANZIARIE A SUPPORTO DEL PROCESSO DECISIONALE, MA DEVE ANCHE SAPER COGLIERE LE OPPORTUNITÀ E GESTIRE I RISCHI
FIGURA SEMPRE PIÙ STRATEGICA: COLLABORA
vantaggi di intelligenza artificiale e machine
Eliminazione inefficienze Risparmio di
Maggior precisione e
Riduzione dei rischi
Augusto Abbarchi, country manager di Workday per l’Italia
tempo
accuratezza

Al Femminile

86 SmallGiants | ottobre 2023

IMPRENDITRICI D’ALTRI TEMPI

81 anni, l'infanzia in convento e un’unica

passione: Maria Grammatico

è la prima donna pasticcera della Sicilia

87 ottobre 2023 | SmallGiants Al Femminile

La cucina del convento in cui ha vissuto da bambina era la sua stanza di giochi. Oggi Maria Grammatico ha 81 anni e grazie alle ricette imparate in quel luogo è diventata un'istituzione della pasticceria siciliana. Ad Erice, in provincia di Trapani, il suo laboratorio spedisce dolci in tutto il mondo, ma è anche un centro di formazione per giovani aspiranti allievi, che ambiscono ad acquisire tutti i segreti dell’antica tradizione dolciaria. L’età non è certo un limite, tanto che la signora Maria non deputa a nessun altro i suoi compiti, cercando di mantenere un continuum con il passato. Prima di tutto, ha scelto di non stravolgere l’aspetto umile del suo locale, nascosto tra le vie lastricate della città vecchia, lasciandone intatta la semplice veste originaria. La stretta vetrina è costantemente stracolma di dolcetti, preparati sempre con ingredienti genuini, dai tradizionali biscotti di marzapane ai mignon più innovativi che non perdono però la loro sicilianità, data dai pistacchi e dalle scorze di agrumi. Una boutique del dolce d’altri tempi, dove degustare pasticcini e al tempo stesso scambiare due chiacchiere. "Era il 1963 quando con solo tre chili di mandorle realizzai il sogno di una vita: diventare la prima donna pasticcera della Sicilia”, racconta Maria. Una vita da romanzo, caratterizzata da un’infanzia difficile, trascorsa nel monastero di San Carlo insieme alla sorella Angela. “Ero la maggiore di sei figli, mio padre morì quando avevo cinque anni e mia madre fu costretta a mandare me e mia sorella minore in un convento”, prosegue. Lì la piccola Maria trova un diversivo per le sue giornate sempre uguali: far visita di nascosto al laboratorio dolciario delle monache, trasformandolo nel suo profumato rifugio, dove, rannicchiata sotto il tavolo, fa di tutto per carpire i segreti della suora addetta alla cucina. Così i dolcetti di mandorle, la frutta Martorana e i mustaccioli

finiscono per non essere più un segreto monastico. All’insaputa delle suore, Maria prende appunti e trascrive ogni ingrediente con cura, ma non potendo conoscerne la grammatura precisa, utilizza dei sassi per stimarne il peso. Con il tempo, cresce però in lei il bisogno di libertà e la voglia irrefrenabile di cucinare da sola quei dolci, fino a quel momento preparati da altre mani. “Le suore erano gelosissime del loro sapere. Io ogni giorno scrivevo le ricette su pezzetti di carta che poi nascondevo. Ogni volta che la mamma veniva a trovarmi, le consegnavo quei ‘pizzini’, dicendole di metterli da parte. Poi, quando mi sono sentita pronta, ho lasciato il convento, decisa ad aprire la mia pasticceria”, racconta. Infatti, a 18 anni, Maria abbandona le suore di San Carlo e tenta di mettere in atto il suo progetto imprenditoriale, provando a trasformare in veri pasticcini quelle che fino ad allora erano state soltanto idee nella sua mente. “All’interno delle mura di quel luogo di silenzio, è nata la ricetta di uno dei miei dolci più

amati, le Genovesi, delle piccole paste frolle, ripiene di crema pasticciera e spolverate con zucchero a velo, la cui forma somiglia al cappello dei marinai genovesi. La tradizione racconta che un’ericina, innamorata di un misterioso marinaio, creò questo dolce in suo onore”, spiega Maria. Ma per una donna aprire una pasticceria in un piccolo borgo di una Sicilia anni 60 non è un cammino facile. “Quando ho inaugurato il mio negozio, non avevo molti soldi. Ho cominciato pian piano, ma all’epoca se una donna avesse deciso di fare l’imprenditrice, sarebbe stata considerata quasi una prostituta”, sottolinea Maria. Una sfida difficile, ma soprattutto tanto coraggio e determinazione, prima di arrivare al successo: poi ai dolci conventuali Maria decide anche di affiancare il suo cavallo di battaglia, ovvero la ricetta delle Genovesi, che finiscono per inebriare i passanti, avvolgendo di profumo gli stretti vicoli di Erice. Ed è lo stesso aroma, che ancora oggi trascina migliaia di visitatori nella sua piccola pasticceria, dove

88 SmallGiants | ottobre 2023
Agrifood
Dall’amicizia con la giornalista newyorchese Mary Taylor Simeti nasce Mandorle amare, libro che ha come protagonista Maria Grammatico

lei continua a lavorare senza sosta, affiancata da nipoti e validi collaboratori. “Se c’è il cuore si raggiunge la perfezione. E poi qui si utilizzano solo prodotti di alta qualità. Le uova si rompono ancora ma-

PARTITA DA ERICE, IN PROVINCIA DI TRAPANI, OGGI SPEDISCE LE SUE CREAZIONI IN TUTTO IL MONDO E SI IMPEGNA NELLA FORMAZIONE DEI SUOI ALLIEVI

nualmente ad una ad una. Niente preparati chimici o surgelati, solo cose genuine”. Attratta dalla sua storia, nel 1994 la giornalista statunitense Mary Taylor Simeti fa la sua comparsa nel negozio di Maria. Newyorchese di nascita, ma siciliana di adozione, all’epoca la Simeti lavorava per Gourmet Magazine e l’idea fu quella di proporre a Maria una stretta collaborazione, con l’obiettivo di raccontare al mondo la sua vita e far conoscere a tutti le sue prelibatezze. “Mary venne nella mia pasticceria e senza mezze misure e con il suo fare americano, mi chiese di diventare la pro-

tagonista di un libro, nel quale avrebbe inserito anche le mie ricette”. Senza indugio, Maria accetta la proposta e per molti mesi la giornalista americana diventa la sua ombra in cucina, la osserva, prende appunti e segna sul suo taccuino ogni preparazione, associandola poi ad una vicenda vissuta in convento. Due donne intraprendenti che diventano amiche e dalla cui tenacia nasce Mandorle amare, una storia siciliana di ‘dolci’ ricordi, pubblicata prima negli Stati Uniti e in seguito in Italia. “Un testo ancora oggi letto da centinaia di appassionati”, afferma Maria, ma soprattutto il resoconto di una vita fatta di sacrifici addolcita da piccoli segreti di pasticceria, alcuni fortemente legati alla tradizione, altri modificati secondo l’estro del momento. Un racconto che non è finito nel dimenticatoio, ma che recentemente è diventato anche un documentario, intitolato Eccellenze di Sicilia: l’antica arte dolciaria trasformata in un esempio di vita, ma soprattutto il vissuto di una vulcanica signora classe 1940 che a suo modo ha anticipato i tempi, trasmettendo nei suoi sapori un mix travolgente di tradizione e innovazione. www.mariagrammatico.it

89 ottobre 2023 | SmallGiants Agrifood
GRAMMATICO • SICILIA
Le Genovesi sono il suo cavallo di battaglia. Paste frolle ripiene di crema pasticcera e spolverate con zucchero a velo, la loro forma ricorda il cappello dei marinai genovesi.

Lunga vita al pane

Ivana Podobnik ha fondato nel 2019 Thrst, un progetto che valorizza lo scarto alimentare trasformandolo in birra

L’economia circolare è la chiave di questo progetto. Una storia tutta italiana che parte da Trieste con lo scopo di ridurre gli sprechi alimentari attraverso l’upcycling. Thrst Bread Blonde Ale è infatti una birra che nasce dal pane, artigianale e ad alta fermentazione, che dice no ai processi di filtrazione e pastorizzazione. La sua peculiarità sta nella sostituzione di circa il 25% del malto (ingrediente fondamentale per la produzione di questa bevanda) con il pane invenduto.

Una bevanda che, nonostante la sua gradazione alcolica di 5,5 gradi, rimane fresca e beverina, grazie alle note aromatiche del lievito utilizzato, che donano alla birra anche una piacevole secchezza finale. E poi presenta una leggera torbidità, derivante dall’aggiunta proprio del pane. Ha la particolarità di essere leggermente dolce con un retrogusto vagamente acidulo, quasi simile ad una birra Weizen. Una realtà made in Friuli, che crede nell’importanza di riscoprire il prodotto locale dando supporto alle piccole realtà, come i panifici con cui collabora.

Ma in cosa consiste il processo di upcycling utilizzato da questa azienda? È la trasformazione di sottoprodotti, materiali di scarto, prodotti inutili o indesiderati in nuovi materiali o beni percepiti di maggiore qualità, con un valore artistico o ambientale. “Noi della Thrst crediamo che lo spreco alimentare sia uno dei pro-

blemi più importanti della nostra generazione”, spiegano dall’azienda. “Il pane è oggi uno degli alimenti più utilizzato ma anche più sprecato. Abbiamo pensato ad un modo per impiegare un prodotto che viene considerato scarto, dandogli

una nuova vita”. Insomma, una realtà aziendale con un forte credo nell’ambito della sostenibilità. Ambasciatrice di questo progetto è la giovane fondatrice e ceo Ivana Podobnik, che abbiamo raggiunto per un’intervista.

Una scelta coraggiosa avviare il progetto durante la pandemia. Cosa vi ha spinto a partire con questa avventura?

È tutto nato da un gruppo di amici che condividevano la passione per l’arte brassicola. Dopo anni di ricerche, esperimenti, fallimenti e inaspettati successi, siamo riusciti a produrre la nostra prima birra ricavata dal pane. Da quel momento in poi abbiamo deciso di costituire la nostra società, a fine 2019. Come tutte le iniziative imprenditoriali, abbiamo incontrato nel nostro percorso momenti di grande soddisfazione alternati a periodi meno

di Matteo Calzaretta
90 SmallGiants | ottobre 2023 Al Femminile LA MATERIA PRIMA ALLA BASE DEL PRODOTTO VIENE RECUPERATA ATTRAVERSO UNA RETE DI PANIFICATORI ARTIGIANALI DI QUALITÀ SPARSI IN TUTTO IL FRIULI
La birra triestina presenta una leggera torbidità, derivata proprio dall’aggiunta del pane nel processo produttivo

positivi. Senza ombra di dubbio l’ostacolo più difficile è stato quello legato alla pandemia, che è arrivata subito dopo l’inizio della nostra avventura imprenditoriale. Nonostante ciò, motivati da una vera e autentica passione e sicuri che le tutte difficoltà che avremmo incontrato avrebbero soltanto rafforzato i nostri convincimenti, abbiamo testardamente proseguito lo sviluppo del nostro progetto. Tre anni dopo siamo arrivati a questo punto, veramente molto felici della scelta che abbiamo fatto.

Thrst: perché avete scelto questo nome?

Nasce da un’intuizione, che mira a valorizzare le caratteristiche mitteleuropee e multiculturali della nostra città: Trieste. Una parola che gioca sui significati e l’orecchiabilità del nome stesso. Thrst è infatti un gioco di parole tra Trst (‘Trieste’ in lingua slovena) e thirst, ‘sete’ in inglese.

Quali sono i passaggi nella produzione della vostra birra?

Viene prodotta utilizzando gli ingredienti tradizionali quali malto, lievito e luppolo.

La caratteristica unica della ricetta che abbiamo sviluppato è quella di sostituire una componente di malto utilizzato con il pane raffermo, che recuperiamo attraverso una rete di panificatori artigianali sparsi in tutto il territorio regionale friulano. La collaborazione con questi panifici, determinata dalla necessità di reperire la materia prima, è sempre stata condizionata dal mantenimento di standard di qualità che non inficiassero sul risultato della produzione. Sotto questo punto di vista siamo stati fortunati perché tutti i panifici con cui abbiamo instaurato un rapporto ci hanno sempre fornito una materia prima di alta qualità. L’aspetto relativo alla ricerca dei nostri fornitori è in assoluto la parte che preferiamo. Ci ha consentito di entrare in contatto con delle meravigliose realtà che mirano a generare qualcosa di innovativo nel nostro territorio, creando una rete di imprese che valorizzi tutti noi. Condividiamo insieme un progetto virtuoso che ha come obiettivo la riduzione dello spreco alimentare, un esempio di economia circolare.

Avete delle sovvenzioni dallo stato? Durante il periodo del Covid abbiamo utilizzato quelli che erano gli strumenti d’aiuto alle imprese, ma da quel momento in poi abbiamo operato in assoluta autonomia.

Da chi è partita l’intuizione di utilizzare il pane per la produzione della birra? L’idea è nata da un birrificio inglese che da anni si impegna in campagne zero waste. Tale iniziativa è stata concepita nell’ottica del grave problema legato allo spreco alimentare, nello specifico dello spreco del pane. Questa azienda è stata la fonte che ha ispirato lo sviluppo del nostro progetto. Volevamo portare sul territorio quest’idea di sostenibilità, far capire alle persone che il prodotto non più utilizzabile, come può essere il pane, non è necessariamente un ingrediente da buttare via, bensì una risorsa, un prodotto che merita una seconda vita.

La riduzione degli sprechi, la sostenibilità e la tutela dell’ambiente sono elementi fondamentali per Thrst, che nel suo piccolo tenta di dare il proprio contributo. www.trieste.green

91 ottobre 2023 | SmallGiants Al Femminile
THRST • TRIESTE
Ivana Podobnik, fondatrice e ceo di Thrst
92 SmallGiants | ottobre 2023
Cultura

LEGAMI INOSSIDABILI

Casa Marcegaglia, museo dell’omonimo gruppo, celebra le proprie radici e ripercorre la storia del fondatore con una narrazione emozionale

93 ottobre 2023 | SmallGiants Cultura

Cultura

Uno spazio per creare la giusta porta di ingresso nel mondo Marcegaglia, che è acciaio, ma anche famiglia, valori, progettualità. Le parole utilizzate per presentare Casa Marcegaglia uniscono emozioni e orgoglio. Le stesse sensazioni che si miscelano nella struttura museale permanente, sorta su uno spazio di 1.300 metri quadrati nel quartier generale del gruppo, a Gazoldo degli Ippoliti. L’obiettivo è proprio quello di ripercorrere, attraverso una narrazione dinamica ed emozionale, la storia del fondatore, Steno Marcegaglia, e dell’azienda in ogni sua epoca evolutiva.

"Da Gazoldo degli Ippoliti, piccolo paesino della campagna mantovana, nel 1959, nostro padre Steno è partito dal nulla, con tanta voglia di fare, pochi soldi e grande determinazione”, ricorda Antonio Marcegaglia, presidente e ad di Marcegaglia Steel. “Oggi siamo un gruppo da più di 7mila dipendenti, nove miliardi di fatturato, abbiamo 37 stabilimenti in quattro continenti, siamo attenti allo sviluppo sui mercati internazionali, come dimostrano anche le recenti, importanti acquisizioni, tra cui un’acciaieria, che era il sogno di papà, ma manteniamo solide radici in Italia”.

Da qui, l’idea di celebrare il colosso imprenditoriale ma senza dimenticare le origini. Con l’obiettivo di far emergere l’impresa nata dall’eccezionalità e dall’intraprendenza di un uomo, capace di riscrivere la sua vita e di fare dell’azienda di famiglia non solo un fiore all’occhiello del made in Italy, ma ‘una’ famiglia.

Per rendere anche esteticamente questa idea, la realizzazione di Casa Marcegaglia ha inteso anche ripensare le architetture e gli spazi interni ed esterni, nell’ottica della sostenibilità, della bellezza, dell’arte. Oltre ad essere il nuovo ingresso fisico nello stabilimento, infatti, Casa Marcegaglia è, più emotivamente, anche l’entrata ideale nel-

LA STRUTTURA SI TROVA

NELLA CAMPAGNA

MANTOVANA E OFFRE

UN’IMMERSIONE

INTERATTIVA

NELL’AZIENDA

SIDERURGICA

ATTRAVERSO

l’universo Marcegaglia, un’immersione sensoriale nella storia dell’azienda.

“Abbiamo un rapporto intenso con la nostra terra. Quando abbiamo deciso di realizzare questo spazio abbiamo pensato: facciamo

qualcosa che rimanga, per noi, per le nostre persone, per un territorio cui siamo molto legati”, prosegue Emma Marcegaglia, presidente e ad della holding di famiglia. “Per raccontare il percorso di crescita della nostra azienda, ma anche i nostri tanti prodotti, le tecnologie e le innovazioni che ci sono dietro, per far conoscere meglio il settore della siderurgia e lo stesso acciaio. E poi, soprattutto, per condividere quella cultura d’impresa che ci viene dai nostri genitori, un sistema di valori che ancora oggi ci contraddistingue e che è la nostra forza più grande”. “Per questo”, concludono i due fratelli, “abbiamo voluto chiamare il museo Casa Marcegaglia: per sottolineare il forte legame tra l’azienda e quella famiglia allargata che è il nostro Gruppo”.

La struttura museale permanente - realizzata su progetto architettonico di Vittorio Longheu e sviluppo espositivo di Studio Chiesa, mentre

94 SmallGiants | ottobre 2023
OPERE D’ARTE, INSTALLAZIONI E SPAZI ILLUSTRATIVI
Il Buddha of steel life si trova nella Vela, una struttura di acciaio e vetro

la curatela è stata affidata alla storica dell’arte Elisabetta Pozzetti - si sviluppa in diverse tappe tematiche, ciascuna delle quali animata da opere d’arte e dotata di installazioni interattive e spazi illustrativi multifunzionali.

Il viaggio inizia già all’esterno, nel grande parco alberato di fronte alla sede che ridisegna il paesaggio circostante coniugando tre elementi fondamentali: aria, acqua e terra. È pensato come spazio di comunità a disposizione di tutti, in cui c’è un ospite particolarissimo. Un dono cui Steno Marcegaglia era molto legato: la statua in bronzo, a grandezza reale, di un leone. Simbolo da sempre associato al fondatore, la statua, precedentemente collocata nella hall, è stata spostata nel parco per dare il suo personalissimo benvenuto a chiunque entra in Marcegaglia.

Da lì si entra nella Vela, per vivere l’emozione di essere accolti in una costruzione trasparente e nello stesso tempo forte, in acciaio e vetro,

nella quale gli ospiti incontrano un’opera simbolo: il Buddha of Steel Life di Zhang Huan, esposta alla Triennale di Milano in occasione di Steellife, la prima mostra internazionale d’arte contemporanea dedicata all’acciaio e realizzata da Marcegaglia nel 2009, in coincidenza con il 50esimo anniversario della nascita dell’azienda. Dalla Vela si raggiunge il centro della struttura, dove l’acciaio cambia forma per raccontarsi e trasformarsi in arte, cultura ed emozione pura. Da lì, attraverso un corridoio e una sala immersiva, si arriva al luogo indubbiamente più suggestivo ed emozionante: la stanza di Steno. Un ambiente da ‘ascoltare’, nel quale si possono riconoscere e apprezzare i valori della famiglia.

A completare l’esperienza di questo straordinario museo d’impresa, un’apposita app pensata proprio per approfondire la conoscenza di Casa Marcegaglia e dei suoi protagonisti. E per continuare a guardare in prospettiva, all’interno è stato anche realizzato un polo di alta formazione: Marcegaglia Academy, un progetto lanciato dal gruppo siderurgico mantovano per la formazione manageriale delle nuove risorse, dei dipendenti e dei collaboratori interni e, in futuro, anche di possibili fruitori esterni: dai clienti ai fornitori, dai professionisti agli studenti. Per sentirsi parte della famiglia Marcegaglia. Per sentirsi a ‘casa’.

www.marcegaglia.com

95 ottobre 2023 | SmallGiants
Cultura
MARCEGAGLIA • LOMBARDIA
La Catena dei valori, una delle tappe tematiche del museo d’impresa

Nel nome del padre

L’infanzia, il rapporto con il genitore, la pace e la guerra:

così Valerio Magrelli racconta la sua produzione letteraria

Lo stesso luogo in pace e in guerra. La città in pace, la città in guerra. La campagna in pace, la campagna in guerra. La pioggia in pace, la pioggia in guerra. L’ombrello. I soldati non hanno mai l’ombrello. Avere l’ombrello significa dunque essere in pace? Poesia scritta e visiva si fondono nell’ultimo libro di Valerio Magrelli – poeta, scrittore, francesista e critico letterario italiano –, illustrato dal pittore e disegnatore Alessandro Sanna. La guerra, la pace è un libro in versi per bambini, edito da Rizzoli e presentato al Salone del Libro di Torino, vincitore del Premio Cappello.

“Quando Sanna mi ha telefonato per chiedermi se volessi scrivere un libro per bambini mi resi conto di aver aspettato quella telefonata per cinquant’anni”, racconta Magrelli. E non è la prima volta che lo scrittore affronta il tema dell’infanzia. In prosa e in poesia, anche attraverso i suoi scritti autobiografici, ha dato voce al bambino, all’adolescente, all’adulto, al sé figlio e al sé padre.

Anche in Exfanzia, sua opera più matura, l’infanzia resta presente sottoforma di specchio. Ed è così quando parla de “le case che uno lascia”, che diventano “vuote voragini nude”, simulacri disadorni che “guardiamo come si guarda un genitore nudo”. E bisogna correre via, girarsi di spalle e “non farsi mai guardare da una casa che abbiamo denudato”.

Ma poi con l’età adulta inizia “il grande

POETA, SCRITTORE E FRANCESISTA, NEL 2022 AFFRONTA PER LA PRIMA VOLTA LA SFIDA DI SCRIVERE UN LIBRO PER BAMBINI. INSIEME AD ALESSANDRO SANNA, ILLUSTRATORE ITALIANO, REALIZZA IN GUERRA, IN PACE, CON IL QUALE VINCE IL PREMIO CAPPELLO

mimetismo”. Il sistema si inceppa e mostra segni di cedimento. È “questione di idraulica” e si comincia “a perdere acqua”. Dall’immagine classica di Saturno che divora i suoi figli, quella che ritroviamo in una delle quattordici Pitture Nere di Goya, o nel dipinto di Rubens (entrambe le opere si trovano al Museo del Prado di Madrid), è partito Valerio Magrelli quando, in Disturbi del sistema binario, scriveva: “È immagine di poesia, la figura paterna che si nutre di me, la tenia che divora da dentro la mia vita”. Oppure quando, anni dopo, in Geologia di un padre, scriveva: “Non mi girai, e rimasi a specchiarmi nel mio specchio genetico, in quel corpo da cui provenivo: la cosa più simile a me che avessi mai incontrato. Pre-me, para-me,

96 SmallGiants | ottobre 2023
Cultura
La carriera di Magrelli inizia a 23 anni, quando debuttò con una raccolta di poesie dal titolo Ora serrata retinae

meta-me, padre e baccello”. Geologia di un padre è un romanzo che Magrelli ha scritto per tutta la vita. Per anni ha raccolto appunti su suo padre. Un insieme di bigliettini che solo dopo la morte del genitore hanno preso forma, diventando “il bandolo canoro di un’infinita matassa di storie”.

Il titolo iniziale del libro era L’uomo di Pofi. L’autore giocava con una serie di riferimenti alla paleontologia. “Ma non piaceva a nessuno, né ai familiari, né all’editore. Così ho scelto Geologia di un padre Ma quel titolo, L’uomo di Pofi, non poteva essere buttato. Decisi così di usarlo per l’introduzione”, spiega. “Poi mi sono chiesto

chi avrebbe dovuto firmare quell’introduzione. La risposta era semplice: mio padre, che era morto cinque anni prima e non aveva mai scritto una riga in vita sua, ma era un grande disegnatore. Così ho scelto di fare un’introduzione grafica con i suoi disegni, partendo da una rappresentazione di Polifemo che mangia suo figlio, copertina del libro”.

Ma muovendosi nella profondità dell’archetipo, l’autore descrive la figura del padre come declassata. Il padre, nell’evoluzione che ha avuto dal Novecento, il secolo parricida in cui tramonta l’idea di paternità che risale al Vecchio Testamento, a oggi, è un sovrano che ha perso il suo

trono.

L’autore lo spiega bene parlando del compleanno di suo padre: il 21 gennaio del 1921. Una data “curiosa sotto diversi aspetti”. Si tratta del giorno in cui fu fondato il Partito Comunista Italiano. Ma non solo, rinvia anche al 21 gennaio 1793, quando fu decapitato Luigi XVI. “Come lui stesso teneva a ricordare, il suo genetliaco coincideva sia con un regicidio, sia con la nascita del partito che, nell’Italia del primo dopoguerra, rappresentava agli occhi della piccola borghesia una forza oscura, insurrezionale, sovversiva. Insomma, sin da piccolo, non afferrai mai bene se ogni 21 gennaio dovessi celebrare papà o la sua caduta”, si legge nel romanzo.

La trasformazione della figura di padre, e più in generale della famiglia tradizionale, diventa visibile in letteratura a partire da Svevo. Ma già ne Il rosso e il nero di Stendhal il tema dell’autorità resta irrisolto con tutti i padri possibili. L’opera di Magrelli è figlia del suo tempo, e porta in sé la traccia di una psicanalisi non più embrionale, ma interiorizzata.

“Provo orrore quando vedo un uomo a capotavola. È qualcosa di tribale. Per me il Novecento è stato il secolo della parificazione, dell’uomo che lava i piatti e cambia i pannolini e del bambino che diventa persona. La paternità della generazione di mio padre seguiva quel prototipo. Mi riferisco a un senso violentemente patriarcale”, dice. “E lui, pur essendo stato a suo modo affettuoso, era devastato da tutti i difetti che avevano i padri della sua generazione. Mi interessava sottolineare che la mia generazione ha un altro atteggiamento nei confronti dei figli”.

Il tema del rapporto padre figlio era già stato trattato dall’autore in Addio al calcio, pubblicato tre anni prima di Geologia di un padre. Il calcio qui diventa un fattore identitario, che si trasmette di generazione in generazione. “Quale calcio ha insegnato a me mio padre? Quale calcio ho insegnato io a mio figlio?”.

Ma il tema ritorna, in altri termini, in Exfanzia, con la poesia che parte dalla foto del figlio che sfreccia sugli sci. Ma “la pista sta finendo” e l’autore si sente sempre più lontano dal figlio: “La tela del tempo è lacerata dai suoi sci”.

97 ottobre 2023 | SmallGiants Cultura
Valerio Magrelli è un esperto di letteratura francese, materia che insegna all’Università Roma Tre

METTERSI IN GIOCO CON GUSTO

e un cortometraggio: tutte le sfide di Leonardo Zenere

98 SmallGiants | agosto 2023 Stories
99 agosto 2023 | SmallGiants Stories

Una fucina di idee che trova posto nella testa di un giovane imprenditore. Unendo settori differenti, trovando soluzioni poco convenzionali ma sempre molto efficaci a ogni difficoltà che si presenta. Solo partendo da questi presupposti si può capire quale sia il filo che unisce il pellame al cinema, passando per un’agenzia di contenuti creativi. Definirle idee 4.0 forse è fin troppo scontato oltre che riduttivo, perché Leonardo Zenere è in continua evoluzione: a 23 anni ha già indossato diversi vestiti, quelli del designer, del consulente e ora anche del produttore cinematografico. Settori solo apparentemente distanti, che il ragazzo di Arzignano è riuscito a collegare attraverso il suo convinto impegno imprenditoriale.

Il dna deriva da una famiglia di imprenditori del pellame. Leonardo non si limita a lavorare nell’azienda di casa e viene contagiato dalla filosofia di Brunello Cucinelli, per il quale l’obiettivo di ciascuno di noi dovrebbe essere lasciare qualcosa sulla terra che possa essere ricordato anche fra parecchi anni. “Così a 18 anni, quando ancora andavo a scuola, ho aperto la mia partita iva puntando su un settore come la moda che mi interessava e mi entusiasmava”, spiega Zenere. Appena maggiorenne fonda il brand Not Chalier, di cui è ancora il proprietario, e inizia a collaborare con importanti influencer e aziende italiani. “In quel periodo il problema era legato alla mia età. Ci sono persone che quando si vedono di fronte un ragazzo così giovane faticano a prenderti sul serio. Questo da un lato mi faceva molto innervosire, dall’altro era uno stimolo per lavorare con ambizioni ancora maggiori”. Nel 2020 lo sbarco in grande stile su TikTok. Il brand era indossato da molti dei top creator italiani. Poi la prima, vera e grossa opera professionale con la multinazionale La Rinascente, riscontrando un successo immediato e internazionale. Gli ottimi risultati fungono da stimolo per un ulteriore balzo in avanti attraverso lo sviluppo, nel marzo 2021, di Modest, una società dedicata al mondo della consulenza del marketing. A Zenere piacciono le sfide: “Amo met-

CRESCE IN PROVINCIA, IN UNA FAMIGLIA DI IMPRENDITORI DEL PELLAME. A 18 ANNI HA APERTO LA SUA PARTITA IVA E FONDATO IL MARCHIO DI ABBIGLIAMENTO NOT CHALIER, DI CUI È ANCORA PROPRIETARIO

termi in gioco e cercare nuovi stimoli, fare cose nuove e percorrere terreni ancora poco conosciuti in cui impiego tantissime energie e un grande entusiasmo”. Due tentativi andati a buon fine, a un’eta ancora giovanissima. Ci si potrebbe accontentare ma non è nel carattere di Leonardo, che insieme al giovane regista Eric Veneziano si lancia nel settore del cinema realizzando il cortometraggio Blu come i tuoi occhi , storia scritta dallo stesso Zenere. Il risultato? Il film che ha ricevuto premi in dieci festival italiani e a breve sarà disponibile anche su Chili Video e altre piattaforme internazionali. “Cosa hanno in comune il settore della moda e quello del cinema? Entrambi nascono per raccontare qualcosa. A me piace vivere emozioni e descriverle fin da quando vado

a scuola e riversavo tutte le mie sensazioni nei temi”.

Certo che partire dalla provincia, per uno come lui nato e cresciuto ad Arzignano, potrebbe aver comportato qualche ostacolo in più. “Chi non abita nelle metropoli ha minori opportunità e sotto questo punto di vista è un po’ limitato. A 18 anni, quando proponevo una mia idea o un mio prodotto, non avevo certamente l’autorità di un adulto, ma se partendo da un piccolo paese esci dai tuoi confini e magari anche dall’Italia allora questo percorso può essere ritenuto una vera e propria medaglia. Già in Italia i giovani fanno fatica ad emergere, immaginiamoci in provincia! Ho visto molti pregiudizi anche da parte dei professori di scuola e degli stessi compagni”.

Fondamentale diventa circondarsi di collaboratori capaci. Non di persone disposte

100 SmallGiants | ottobre 2023 Stories
23enne nato ad Arzignano (VI), ha realizzato insieme al regista Eric Veneziano il cortometraggio Blu come i tuoi occhi Leonardo Zenere

a dirti sempre di sì, ma lavoratori validi con cui confrontarsi soprattutto nei momenti più difficili. “Io ho avuto la fortuna di trovare chi credeva in me e lo ha dimostrato con i fatti. Le persone che frequenti sono fondamentali per la crescita. Se devo dare un consiglio ai ragazzi che vogliono intraprendere l’attività imprenditoriale è quello di circondarsi delle persone giuste”.

L’ultima idea, in ordine di tempo, è legata a una serie di progetti collegati all’ambiente e al sociale, che vedono al centro l’azienda di pellame in cui Leonardo è ancora coinvolto in prima persona, pur essendo gestita principalmente dalla famiglia. “Purtroppo il settore delle concerie è stato ingiustamente attaccato negli ultimi anni. Per fare un esempio, di recente Apple ha dichiarato che non produrrà più cinturini e cover in pelle, facendo passare l’idea sbagliata che

il pellame sia un prodotto poco sostenibile. Invece è vero il contrario, stiamo parlando di un materiale di scarto, che arriva dall’industria della carne, e che inquinerebbe tre volte tanto se venisse smaltito”, afferma Zenere. “Insieme a un gruppo di ricercatori internazionali sto dando vita ad una campagna che possa smentire tutte le fake news sul settore delle concerie e che da qualche anno ormai caratterizzano il vantaggio mediatico di nuove realtà e modalità di lavorazione del pellame, che si vendono per green ma che statisticamente e sulla carta non lo sono affatto. Basti vedere l’inquinamento prodotto dal processo di lavorazione e la durata media di questi nuovi prodotti, la cui proporzione è nettamente inferiore a quella della pelle classica, e per di più presentano al loro interno e nei processi di lavorazione anche più plastica. Non sarà semplice, perché dob-

biamo scontrarci con multinazionali che producono prodotti alternativi, e che finanziano lobby green che hanno più interessi commerciali che ambientali, ma ci proviamo e siamo sicuri di ottenere risultati importanti”.

Mentre prosegue l’impegno nel mondo del cinema, settore che ha stregato Zenere, il business principale rimane comunque Modest, l’agenzia che genera contenuti e campagne creative. “In un mercato sempre più standardizzato adesso tutti stanno comprendendo l’importanza del marketing e del vestito su misura che ogni azienda dovrebbe avere. Un tempo si credeva fosse un’esclusiva delle grandi industrie, ora anche le piccole realtà, bar compresi, hanno capito quanto sia fondamentale la percezione che gli altri hanno di te. Su questo stiamo lavorando con grande impegno e i risultati sono eccellenti”.

101 ottobre 2023 | SmallGiants Stories
ZENERE • VENETO

Il paradiso terrestre dei piccoli giganti

Vini, artisti, scienziati, chef: il made in Italy è protagonista nell’Oceano Indiano grazie ai Constance Hotels & Resorts

Arte, uve (rosse e bianche) pregiate, ricerca scientifica ed enogastronomia italiana sono la punta di diamante dei Costance Hotels e Resort, il gruppo di sette strutture di lusso nell’Oceano Indiano con base alle Mauritius, Seychelles, Maldive e in Madagascar. L’Italia continua ad esportare cultura, intelletto e soprattutto è presente con le aziende vitivinicole più rinomate del territorio nazionale. In rappresentanza della Toscana c’è la Tenuta San Guido e il suo proverbiale Sassicaia, la Tenuta La Massa, le aziende Duemani e il Brunello di Montalcino con il Podere Salicutti; per il Piemonte il Barolo, con La Spinetta, Pira&Figli by Chiara Boschis e Mossolino; per il Veneto la Cantina Balan; mentre per la Sicilia l’Etna della Tenuta delle Terre Nere.

Una spettacolare varietà di eccellenze regionali italiane sulle tavole dell’accoglienza più glamour del mondo, che si fanno ambasciatrici e vanto di un made in Italy in costante rivalutazione e crescita, perché garanzia assoluta di prodotti di altissima qualità, con provenienza certificata e lavorazione artigianale. Ma negli atolli dei vip e dei manager non approda solo la ‘materia prima’, bensì anche l’arte, l’intelletto e l’estro di Emanuele Dascanio, iperrealista che col suo tratto di matita ha saputo conquistare – unitamente ad altri tre artisti internazionali – nell’ambito dell’iniziativa Costanceartlove, il plauso di organizzatori e pubblico con la sua

opera Sketch of TsarabanjinaSacredTree and KalanoroBlessing, letteralmente ‘Disegno dell’alberosacro di Tsarabanjina e della benedizione di Kalanoro’, presente al Constance Tsarabanjina, nell’arcipelago delle Mitsio, in Madagascar. “Ascoltai rapito la leggenda legata all’albero sacro che padroneggia sull’Isola, che rappresenta il legame tra natura e divino”, racconta l’artista. “Alle sue radici, secondo la tradizione malgascia, vive una creatura che offre la sua benedizione ed esaudisce i desideri solo di chi ha la fortuna di vederlo”.

Anche nella scienza l’Italia lascia la sua impronta. Nella stagione autunno-inverno al Constance Moofushi parte un progetto tutto italiano votato alla preservazione dell’ambiente, missione fondamentale per il brand. La biologa marina dell’Università Bicocca di Milano, Elena Milanesi, è pronta a condividere le proprie conoscenze con gli ospiti del resort, guidandoli alla scoperta dei tesori dell’house reef del villaggio e delle meraviglie subacquee. L’iniziativa va oltre l’esplorazione: si tratta di un’opportunità per entrare in contatto con Madre Natura mentre si è in relax, con la consapevolezza di contribuire all’impegno di preservare il delicato ecosistema marino. Non è un caso che sia proprio l’isola dell’Atollo Ari Sud delle Maldive, detentrice della certificazione Green Globe (programma appositamente ideato per la struttura che premia e accompagna quelle che hanno scelto un approccio di miglioramento della gestione ambientale e sociale delle loro attività), a lasciar spazio a

di Giulia Piscina
una 102 SmallGiants | ottobre 2023 Stories
LA CATENA ALBERGHIERA DI LUSSO COMPRENDE SETTE STRUTTURE E IMPORTA DAL NOSTRO PAESE ETICHETTE E CULTURA, ALIMENTANDO IL RAPPORTO ECONOMICO E COMMERCIALE CON IL NOSTRO MERCATO
Vino di qualità e mare, un’accoppiata perfetta

simile attività. Ambiente, hôtellerie di lusso, un mix di tradizioni, rigida preservazione del pianeta ma anche contaminazione con la filosofia europea, ospite gradita e allo stesso tempo protagonista con la cucina. Tsarabanjina in Madagascar, Ephelia e Lemuria alle Seychelles, Moofushi e Halaveli alle Maldive, Prince Maurice e Belle Mare Plage alle Mauritius sono i paradisi terrestri dove le imprese italiane sono presenti. Luoghi protetti da una barriera corallina che regala lagune di acque color smeraldo, con una variegata fauna marina, perfette anche per lo snorkeling e le esplorazioni subacquee. Ma la caratteristica principale con la quale Constance si distingue è proprio la grande attenzione verso la variegata proposta enogastronomica, resa possibile da una selezione di 35mila etichette e brand solo al Belle Mare Plage, coordinata da ben 67 sommelier e diretti da Jerome Faure, figura di indiscussa esperienza nel settore.

È Mevin Ramasamy, general manager

di Constance Moofushi, a sottolineare l’importanza verso la cultura e lo stile italiano, reputandolo di grande ispirazione:

“Prestiamo particolare attenzione a garantire che i nostri ospiti italiani si sentano i benvenuti e che le loro esigenze specifiche siano soddisfatte. Questo approccio ci ha aiutato a promuovere un rapporto econo-

mico e commerciale con il vostro mercato”. Basti pensare che nel ranking globale, l’Italia è uno dei core market per il gruppo Constance, come appare dalle valutazioni di Barbara Gajotto, head of sales and marketing Italy, North & South America della catena mauriziana

www.constancehotels.com

103 ottobre 2023 | SmallGiants Stories
CONSTANCE HOTELS&RESORTS
Le degustazioni in riva al mare sono un’esperienza unica per i clienti del Constance Il Constance Halaveli, sull’atollo maldiviano di Ari Nord, vanta spa, piscine e 86 ville di lusso

ALLA RICONQUISTA DELLA PUGLIA

di Agostino Desideri

Forbes Small Giants è diventato un punto di riferimento per tutta la business community e riunisce gli imprenditori italiani attorno a temi di attualità come la sostenibilità, la digitalizzazione, il welfare. Il progetto mira a dar voce e visibilità alle Pmi italiane, motore dell’economia del nostro paese, con una serie di eventi in giro per l’Italia. Nel 2023, il roadshow ha già fatto tappa a Bergamo (23 febbraio), Salerno (16 marzo), Treviso (18 aprile), Bologna (10 maggio), Cagliari (22 giugno) e Ancona (6 luglio). Per la settima tappa è stato scelto il Relais Masseria

Le Cesine, resort in provincia di Lecce, nel cuore del Salento. Per Small Giants si tratta di un ritorno nella regione Puglia, dopo il

Le Cesine, nel cuore del Salento

grande successo di Bari del 2022.

L’evento di quest’anno, realizzato in collaborazione con Confindustria Lecce, è stato moderato dal giornalista di Forbes ed executive editor del progetto Small Giants, Edoardo Prallini. Dopo i ringraziamenti ini-

104 SmallGiants | ottobre 2023 Il roadshow
Dopo il successo di Bari dello scorso anno, l’evento di Forbes dedicato alle Pmi italiane ha fatto tappa a Lecce per il settimo appuntamento del 2023
Il roadshow continua dopo Bergamo, Salerno, Treviso, Bologna, Cagliari e Ancona, è stato scelto il Relais Masseria
Davide Nestola e Fioravante Torisco L’evento di Forbes è un punto di riferimento per business community
105 agosto 2023 | SmallGiants Il roadshow
Da sinistra: Fabio Montinaro, Ivan De Masi, Alex Loprieno e Antonella Gravili

La tappa di Lecce ha visto la presenza di numerosi relatori (in foto), che hanno raccontato storie e iniziative future

106 SmallGiants | ottobre 2023
roadshow
Il
Da sinistra: Filippo Surace, Marta Bonati ed Edoardo Prallini Nicola Delle Donne Roberto Marti Michele Balice

Tappa a Perugia il viaggio proseguirà con la tappa umbra, in programma il 12 ottobre. Poi toccherà a Mantova e Palermo

ziali, è stato chiamato sul palco Roberto Marti, presidente di Confindustria Piccola Industria Lecce, che ha voluto sottolineare l’importanza di incontri come quello organizzato da Forbes per far conoscere le imprese del territorio e le eccellenze di questa regione. Come di consueto, l’evento è stato diviso in tre panel, ognuno dedicato a un tema specifico. Nella prima tavola rotonda, intitolata “Connettere le aziende attraverso i capitali”, sono intervenuti Luca Memoli, senior associate di Elite (responsabile del centro sud Italia), Filippo Surace, ceo di Cube Labs, e Marta Bonati, country manager Italy di Ebury. Il secondo panel si è concentrato invece su “I servizi a supporto degli Small Giants” e ha visto protagonisti Michele Balice e Michela Rubegni, rispettivamente capo area sud di Banca Ifis e marketing director Eu di Alibaba.com, a cui hanno fatto seguito le parole di Davide Nestola, business manager di N&C, e Fioravante Totisco, amministratore unico di CD SHotels.

L’evento è proseguito con il panel “Piccoli giganti e il territorio” con le parole di Fabio Montinaro, amministratore di Sudgas, e Ivan De Masi, chief marketing officer di Reco 3.26. E ancora Antonella Gravili, procuratore di Gravili, e Alex Loprieno, fondatore di WeShort. Conclusi gli interventi sul palco, gli ospiti si sono spostati all’interno del Relais le Cesine per il consueto networking lunch. Un’occasione di confronto e scambio tra gli imprenditori su temi comuni. Il viaggio alla scoperta delle eccellenze italiane proseguirà con la tappa di Perugia, in programma il 12 ottobre.

107 ottobre 2023 | SmallGiants Il roadshow
Michela Rubegni
108 SmallGiants | ottobre 2023 Startup

I SOGNI SI REALIZZANO ONLINE

di chi vuole innovare trasmettendo conoscenze, abilità e network per centrare l’obiettivo

109 ottobre 2023 | SmallGiants Startup

Trasformare un’idea in un progetto vincente che possa ritagliarsi uno spazio proprio sul mercato, partendo dall’analisi dei bisogni reali ma anche guardando al futuro, cioè a quelli che possono insorgere. È questo il percorso che deve affrontare ogni nuova startup. Un percorso ad ostacoli, se si considera che spesso ci si trova da soli con la necessità di tracciare un business plan magari senza capitali a disposizione e poi attivare i canali giusti per promuoversi. Aiutare le giovani startup italiane, trasmettendogli le migliori conoscenze, competenze e network, è invece il compito che si è prefissato Startup Geeks, che a sei anni dalla sua nascita si è affermata come la più grande community di startupper d’Italia, in grado di offrire formazione a distanza attraverso specifici workshop e avanzati strumenti di networking.

Un’idea tutta italiana, anzi mantovana come i due fondatori, anche se maturata all’estero, in Germania, dove Alessio Boceda e Giulia D’Amato - eletta da Forbes Italia tra gli Under 30 'Leader del futuro’ nella categoria Education - nel 2018 lavoravano nel campo del digital marketing. È proprio attraverso questa esperienza internazionale che si sono resi conto delle difficoltà che attraversano le startup italiane e che rendono loro assai complesso affermarsi, come dimostrano i dati del Global Innovation Index, secondo cui l’Italia si posizionerebbe in questo specifico campo solo al 28esimo posto tra i paesi più avanzati, penalizzando così anche lo sviluppo economico, visto che l’innovazione è essenziale affinché le aziende continuino ad essere competitive, permettendo lo sviluppo di soluzioni d’avanguardia. Alessio Boceda e Giulia D’Amato si prefiggono così di dare vita a un incubatore di idee che operi interamente online attraverso uno Startup Builder, con cui ad oggi sono stati supportati circa

1300 imprenditori e incubati oltre 681 progetti d’impresa, consentendo di raccogliere 8,4 milioni di euro di investimenti da parte del pool di investitori che partecipano ai pitch day organizzati da Startup Geeks.

Una crescita davvero notevole, che ha spinto i due fondatori a guardare oltre. Dopo aver registrato un incremento del 50% e aver raggiunto un milione di euro di fatturato nel 2022, Startup Geeks, con un team mediamente under 30 di 20 persone, sta infatti preparandosi al lancio di un proprio percorso di incubazione al di fuori dei confini dell’Italia, ampliando il proprio raggio d’azione. “I dati ci indicano che anche l’ecosistema europeo è ricco di potenziali imprenditori che ad oggi non hanno gli strumenti per lanciare la loro idea di business in modo consa-

pevole e progettuale. Vogliamo replicare il lavoro che stiamo facendo in Italia, sviluppando il nostro incubatore online anche all’estero, così da dare la possibilità anche a chi non vive nelle grosse città europee di sviluppare il proprio progetto”, spiegano Alessio e Giulia. Del resto il progetto di Startup Geeks si incentra sulla formazione a distanza, che ha il vantaggio di poter operare in modo flessibile, senza la necessità di spostamenti. Un aspetto che favorisce la permanenza nei vari territori di origine di professionalità in grado di farli crescere. E poi c’è una speciale piattaforma, Innoplace, una grande community che è canale di formazione e offre la possibilità di confrontarsi con altri professionisti e con le grandi aziende che guardano all’open innovation, cioè alla definizione di par-

110 SmallGiants | ottobre 2023 Startup
Giulia D’Amato e Alessio Boceda, fondatori di Startup Geeks

tnership con realtà esterne alla ricerca di soluzioni alternative. “La nostra piattaforma innovativa offre una directory formativa di oltre 150 ore di video riguardo nuove tecnologie, imprenditorialità e innovazione in azienda, due nuovi contenuti formativi ogni mese, sessioni di networking, virtuali (speed-dating e tavole rotonde) e in presenza (meetup nelle principali città italiane), una Job board per trovare lavoro nelle aziende più innovative”, afferma Giulia D’Amato. “Oltre 20mila euro di sconti esclusivi sui migliori software per lanciare progetti innovativi e stiamo avviando delle attività collaborative come Hackathon, call for ideas per acquisire nuove abilità tecniche, migliorare le proprie soft skills, allargare la propria rete di contatti e stimolare la creatività individuale dei professionisti

che diverranno i protagonisti attivi dello sviluppo di un ecosistema innovativo imprenditoriale in Italia”.

Per altro Startup Geeks, proponendosi come Società Benefit, punta a creare conoscenza, competenza e lavoro favorendo lo sviluppo di un’imprenditoria in grado di generare non solo profitto, ma anche un impatto positivo sulla collettività e sull’ambiente, contribuendo alla formazione e alla trasmissione di sapere e con questo a suscitare nuova occupazione. Perché lo sviluppo si genera dalla condivisione. www.startupgeeks.it

111 ottobre 2023 | SmallGiants Startup
DUE L’INCUBATOREMANTOVANI, È 100% REMOTO: L’OBIETTIVO È SUPERARE TUTTE LE BARRIERE TERRITORIALI E RIUSCIRE A ESTENDERE LE PROPRIE ATTIVITÀ ALL’ESTERO STARTUP GEEKS • LOMBARDIA
FONDATO DA
L’incubatore ha supportato circa 1300 imprenditori e 681 progetti d’impresa

PropTech, la rivoluzione dell’immobiliare

Crowdfunding, software gestionali, nuovi servizi: così

il mercato della casa apre le porte alla digitalizzazione

Anche uno dei settori più tradizionali punta su tecnologia e approccio digitale. Il mercato immobiliare, da sempre identificato con agenzie fisiche e agenti, inizia a sviluppare la propria reputazione online. Un percorso accelerato dalla nascita delle startup PropTech (definizione derivante dall’unione delle parole property e technology) che nel 2022 in Italia sono arrivate a 273. Cifra ancora ridotta se comparata con altri settori, ma basti pensare che nel 2018 il numero era di poco superiore ai 40. Questo significa che in quattro anni sono aumentate di ben sette volte. Insomma, il mercato è florido e in tanti vedono grandi opportunità di investimento e di sviluppo per semplificare processi, migliorare la produttività e soprattutto ridurre i costi, elementi fondamentali per rimanere competitivi.

Una vera e propria rivoluzione avviata negli Stati Uniti e che successivamente è sbarcata in Europa, fino ad arrivare in Italia. Con internet, superfluo dirlo, ogni innovazione si propaga a velocità vertiginosa e anche il settore immobiliare, ormai stabilizzato nel tempo, non ha fatto eccezione. I primi cambiamenti si sono visti con la possibilità di ricercare case o appartamenti semplicemente accendendo al computer e collegandosi a un sito di riferimento. Basta inserire la zona in esame, la tipologia e anche la spesa da effettuare ed ecco che il motore di ricerca compie in un istante il lavoro che in un’agenzia classica richiede-

LE

rebbe tempo e la presenza fisica di un operatore. Questo è un servizio che ormai mettono a disposizione tantissimi addetti che lavorano nel settore immobiliare. Ma si tratta solamente della prima fase, il semaforo verde verso un tragitto lungo e da scoprire metro dopo metro.

Così si sono sviluppate le agenzie ibride, per ottimizzare tutte le fasi della compravendita, trasformando anche la figura dell’agente immobiliare, che rimane comunque fondamentale per consigliare chi deve investire cifre elevate. Uno dei passi successivi è stata la nascita del crowdfunding immobiliare, in grado di prendere piede anche in Italia. Si tratta del finanziamento di uno stesso progetto da parte di più persone, interessate a intervenire con cifre differenti partendo anche da importi molto contenuti.

112 SmallGiants | ottobre 2023 Startup
FIGURA
COMUNQUE FONDAMENTALE PER DARE CONSIGLI A CHI DEVE INVESTIRE CIFRE ELEVATE, DEVE ADATTARSI ALLE TRASFORMAZIONI DEL SETTORE
NUOVE AGENZIE DEVONO ESSERE CAPACI DI OTTIMIZZARE LE FASI DELLA COMPRAVENDITA. LA
DELL’AGENTE,
Le agenzie classiche richiedono tempo e presenza fisica di un’operatore. Il digitale può accorciare le distanze

Build Lenders consente a privati e società investimenti da 250 euro con rendimenti superiori al 10% annuo. Il sito, in poco più di due mesi, ha coinvolto 63 investitori per la realizzazione di un Eco Residence a Roma (oltre 440mila euro raccolti) e altri 77 per residenze di lusso a Milazzo (totale di 330mila euro). Anche Rendimento Etico permette di investire sugli immobili attraverso un crowdfunding e, oltre a consentire un buon guadagno, aiuta le persone che hanno problemi economici contribuendo a evitare che le case finiscano all’asta. Una proposta vincente, se è vero che sono oltre 30mila gli utenti iscritti con più di 70milioni di euro depo-

sitati e 265 opportunità pubblicate.

Un’altra delle startup che in quest’ultimo periodo sta ottenendo grande successo è Facile Ristrutturare, che sistema appartamenti, uffici, negozi e addirittura stadi e impianti sportivi, a iniziare dalle sedi della Federazione Italiana Giuoco Calcio di Roma e Coverciano. Una realtà che si basa su sette garanzie: un unico professionista per seguire i lavori dal sopralluogo alla consegna, progettazione esecutiva ‘cucita’ su misura, nei dettagli, in base alla richiesta, direzione lavori per tenere monitorati tempi e costi, maestranze selezionate, gestione delle pratiche amministrative, selezione dei prodotti utilizzati

e mediazione creditizia. Quando invece si vogliono incrociare i bisogni di chi vende casa con i desideri di chi acquista scende in campo Casavo, altra startup che definisce una nuova modalità di acquistare e vendere gli immobili. Basta inserire qualche dato nell’home page del sito e subito arriva la valutazione, attraverso un algoritmo che permette anche di trovare l’acquirente più adatto. Il valore di questo nuovo modo di fare mercato? Le stime parlano complessivamente di 86,5 miliardi di dollari in tutto il mondo nel 2032. Le basi sono gettate, adesso non resta che continuare a costruire.

113 ottobre 2023 | SmallGiants Startup
PROPTECH
Aste telematiche, visita virtuale dell’appartamento, valutazioni online: oggi è possibile acquistare un’immobile senza mai averlo visto dal vivo

L’anno europeo delle Pmi compie quarant’anni

Sono passati 40 anni da quando è stato indetto il cosiddetto “anno europeo”, ciascuno dedicato ad un determinato tema con l'obiettivo di sensibilizzare i cittadini, incoraggiare il dibattito e il dialogo a livello europeo e nazionale. L'iniziativa è nata nel 1983, in quello che fu battezzato ‘Anno europeo delle piccole e medie imprese’, e il successo che ne derivò fu tale che si decise di continuare ad usare questo strumento anche negli anni successivi. In occasione dell'anno europeo, le istituzioni dell'Unione e dei singoli Stati membri intraprendono azioni sul piano legislativo, politico e sociale. Vengono promosse campagne di comunicazione, eventi, concorsi e altre attività in tutta Europa per sensibilizzare e informare l'opinione pubblica. Molti anni europei inoltre offrono finanziamenti supplementari a progetti locali, nazionali e transfrontalieri che affrontano il tema prescelto. La scelta del tema viene normalmente proposta dalla Commissione europea e adottato dal Parlamento europeo e dagli Stati membri. Il più recente è l’anno europeo delle competenze, relativo al 2013-2014. In tutta l'Unione europea saranno organizzati eventi e attività per aiutare le persone a sviluppare le giuste competenze per posti di lavoro di qualità e le imprese ad affrontare le rispettive carenze. Le persone in cerca di lavoro e le imprese avranno accesso a numerose opportunità, potranno condividere esperienze e approfondimenti e scoprire in che modo le iniziative dell'Ue e le possibilità di finanziamento possano essere d’aiuto.

114 SmallGiants | ottobre 2023 Anni d’oro
In queste occasioni le istituzioni Ue offrono finanziamenti a progetti locali, nazionali e transfrontalieri che affrontano il tema prescelto
L’INIZIATIVA NATA NEL 1983 PER SENSIBILIZZARE L’OPINIONE PUBBLICA

90 ANNI FA L’APPRODO IN ITALIA

Il padre della Cameo che rivoluzionò la pasticceria

Nel gennaio del 1891 il dottor August Oetker realizza il sogno di una vita acquistando la farmacia Aschoff'sche a Bielefeld, in Germania, e fondando la Dr. Oetker. Ciò che è riuscito a creare qui, attraverso una ricerca costante e l’invenzione del lievito in bustina, ha rivoluzionato il mondo della pasticceria rendendo molto più semplice la preparazione di dolci e salati. Più di 130 anni dopo, la piccola farmacia è diventata un'azienda familiare presente in tutto il mondo le cui attività internazionali rappresentano ora più della metà del fatturato totale. Tuttavia è esattamente 90 anni fa, nel 1933, che viene costruita una filiale del gruppo a Milano. Questo distaccamento si occupava di realizzare prodotti alimentari proprio a marchio Oetker. Poco dopo viene trasferita a Desenzano del Garda, in provincia di Brescia. Sarà nel 1953 che il nome italiano della società viene mutato in Cammeo e nel 1985, per velocizzarne ulteriormente la pronuncia, in Cameo. Oggi l’azienda realizza preparati per torte e dessert, cereali, salati, torte pronte, pizze surgelate e dessert freschi.

Per il

centenario un francobollo celebrativo

con i simboli

dell’azienda Rigoni di Asiago, un secolo con la natura nel cuore

“OGGI È UN GIORNO SPECIALE E PER ME”, ha dichiarato Andrea Rigoni, ad e presidente di Rigoni di Asiago. "Sono stati cento anni di impegno, di scelte mirate, talvolta non facili, puntando però sempre all’eccellenza”. Un secolo di storia che viene considerato “non un punto di arrivo, ma solo la tappa di un percorso”. Protagonista di questa impresa, come ha ricordato Andrea Rigoni, è stata nonna Elisa, che negli anni ’20, nella desolazione del primo dopoguerra, con lungimirante energia, ha trasformato la sua attività di apicoltrice, svolta fino ad allora a livello amatoriale, in un vero e proprio lavoro, coinvolgendo tutta la famiglia. Il merito dei nipoti Andrea e Luigi, quest’ultimo direttore di produzione, è stato quello di coltivare con una visione aperta al futuro ciò che già era stato seminato. Il gruppo Rigoni di Asiago oggi realizza un volume di affari di circa 130 milioni di euro, conta 231 dipendenti (di cui 145 dipendenti in Rigoni di Asiago Italia) ed è leader sul mercato interno e in grande crescita nei più grandi mercati internazionali con i suoi prodotti quali Fiordifrutta, 100% da frutta bio, Nocciolata, la gamma di creme spalmabili bio al cacao e nocciole e Mielbio, miele biologico 100% italiano.

Per celebrare 100 anni vissuti con la natura nel cuore, l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato ha realizzato per conto del Ministero delle Imprese e del made in Italy un francobollo del valore di 1,20 euro (in una tiratura di 250mila esemplari) su cui sono raffigurati i prodotti più rappresentativi dell’azienda: Fiordifrutta, Mielbio e Nocciolata nei loro caratteristici vasetti oltre al logo di riferimento del centenario.

115 ottobre 2023 | SmallGiants Anni d’oro

Anni d’oro

La Primultini festeggia 100 anni di

storia

Da piccola bottega a punto di riferimento mondiale

Nel 1923 Aristodemo Primultini fondava un’impresa omonima nella stessa abitazione in cui viveva. Acquistò un’officina poco distante per le lavorazioni meccaniche, nella quale offriva attività di manutenzione, riparazione di macchinari e attrezzature di vario genere per conto terzi. Le commesse più importanti derivavano dalla Società Anonima Lanificio Rossi, insieme con la revisione di apparecchiature per la lavorazione del legno. Fu proprio il grande spirito imprenditoriale del fondatore e queste importanti commesse a far sì che l’azienda si sviluppasse già nei primi anni ’30. La crescita esponenziale dell’azienda portò a sempre maggiori investimenti, ampliamento dei locali e all’inserimento di tutti e cinque i figli di Aristodemo già verso l’inizio degli anni ’50, che coadiuvarono il padre e intrapresero la produzione di una vasta gamma di macchinari per segherie con affilatrici per lame segatronchi. L’azienda vicentina a giugno ha spento 100 candeline, celebrando l’importante anniversario con una serata di gala dedicata a tutti i dipendenti e alla famiglia Primultini, cuore pulsante e fondatrice dell’impresa oggi presente in tutto il mondo con macchine e impianti per segherie. Una location esclusiva per ospitare l’evento, con musica live e gadget personalizzati per il centenario, dove sono stati accolti più di 100 ospiti giunti per brindare e ripercorrere la storia dell’azienda dal 1923 ad oggi.

La lucente storia del gruppo Fila

Dalle scarpe di alta qualità ai pavimenti

GRAZIE ALLO SPIRITO

IMPRENDITORIALE

DEL FONDATORE

E AGLI INVESTIMENTI REALIZZATI

A INIZIO ANNI ‘50, L’AZIENDA CONOBBE UNA CRESCITA

ESPONENZIALE: OGGI

È PRESENTE IN TUTTO IL MONDO CON MACCHINE E IMPIANTI PER SEGHERIE

NEL 1943 I GEMELLI GUIDO E PIETRO PETTENON decisero di dare vita ad un’azienda specializzata in lucido per calzature, cere e detergenti domestici. In pochi anni, in quell’Italia del secondo dopoguerra in cui tutto sembrava possibile, Fila diventa un punto di riferimento per le scarpe di alta qualità. Una vera e propria eccellenza, scelta persino dall’esercito italiano. Oggi quell’idea compie 80 anni. La svolta più importante arriva negli anni Settanta, grazie all’intuizione di Beniamino Pettenon, l’attuale presidente. A lui e alla sorella si deve infatti l’idea di iniziare a produrre prodotti professionali per la protezione delle superfici, partendo dalla reale esigenza dei produttori di cotto. Ed è proprio in quegli anni che Fila inizia una fruttuosa collaborazione con Sannini, produttore di pavimenti in cotto. Familiare ma con una visione e un organizzazione manageriale, oggi è un gruppo internazionale che investe molto anche sulla sostenibilità, con detergenti biodegradabili fino al 98% e protettivi a base acqua per una performance sicura per le persone e per l'ambiente.

116 SmallGiants | ottobre 2023

DAL FENOMENO HIPPY

all’Antica Sartoria di Positano

NEGLI ANNI 60 POSITANO, oltre al fenomeno hippy, scopriva e sperimentava l’interessante fenomeno della “moda Positano”. Quando si partiva dalla città per una gita al mare, spesso diventava difficile sentirsi a proprio agio: come per incanto, il clima in questa baia è sempre mite, e quindi si andava alla ricerca di parei, bermuda, pantaloncini, costumi e tutto quanto poteva essere utilizzato sulla spiaggia o in barca. I primi negozi di ceramiche e souvenir vengono assaliti da richieste del genere e gli abitanti del luogo, essendo storicamente commercianti, inventarono la famosa ‘moda Positano’ improvvisandosi sarti di successo, tagliuzzando foulard, asciugamani di lino o cotone, e qualche volta rovinando anche i corredi delle spose, trasformando lenzuola finissime ricamate a mano e vecchi centrini da tavolo di tombolo o uncinetto in elegantissimi abiti da sera. Questa moda stravagante venne apprezzata dal primo momento, perché diversa e impensabile dai sarti cittadini. Nascevano tante piccole botteghe, tra cui quella di Giacomo Cinque: l’Antica Sartoria. Qui, insieme a Riccardo Ruggiti, riversava ed esprimeva tutto l’amore per i ricami e l’arte, realizzando ancora oggi capi stravaganti e qualche volta irripetibili.

A POCO PIÙ DI TRENT’ANNI, Francesca Bardelli Nonino, rappresentante della sesta generazione della grappa di cui porta il nome, è diventata una vera celebrità nei social network. Attraverso contenuti freschi e attrattivi, Francesca racconta online la vita e le avventure della sua famiglia di distillatori friulani. Tra un video in cui spiega come realizzare cocktail a base di grappa e storie direttamente dall’orto della nonna, dove cresce un raccolto eccezionale grazie alla vinaccia distillata usata come concime, Francesca avvicina sempre più persone all’universo della grappa, facendosi portavoce di questo meraviglioso prodotto italiano. Tutto ha avuto inizio durante la pandemia da Covid-19, un periodo difficilissimo e complesso per tutti noi. Le visite in distilleria non erano possibili, e così Francesca ha deciso di cambiare prospettiva, organizzando masterclass online gratuite per illustrare la distillazione artigianale Nonino, ottenendo un successo strepitoso. Entrata in azienda nel 2016 come Brand Ambassador, oggi Francesca si occupa di tutto ciò che riguarda la comunicazione aziendale. E se l’ingrediente principale di ciò che fa si chiama passione, anche la formazione ha avuto un ruolo fondamentale per Francesca. Laureata in economia aziendale, ha successivamente ottenuto la certificazione di bartender, è sommelier Wset di terzo livello e ha conseguito due Master.

DA SINISTRA GIACOMO CINQUE E RICCARDO RUGGITI. I DUE CONDUCONO L’AZIENDA CAMPANA RIVERSANDOVI TUTTO L’AMORE PER I RICAMI E PER L’ARTE. UNA MODA INIZIATA DA SARTI IMPROVVISATI E DIVENTATA UN TRATTO DISTINTIVO DEL LUOGO

117 ottobre 2023 | SmallGiants Lo sapevi che
Francesca Bardelli Nonino, la distillatrice friulana che si è trasformata in ‘influencer della grappa’

LUIGI MARFELLA TRA BUSINESS, FORMAZIONE E LIBRI

figlio della bidella imprenditore delle pulizie

IL MONDO DELLE PULIZIE IN ITALIA vanta un giro d'affari di 21 miliardi di euro e dà lavoro ad oltre 600mila persone. Un settore dinamico e in crescita, ma che paradossalmente mostra profonde lacune in termini di professionalità, regolamentazione ed imprenditorialità, dove molte imprese di pulizia sono ancora gestite come semplici ditte famigliari. "Perché in molti settori è essenziale avere una formazione specifica, mentre nell'ambito delle pulizie sembra che basti una scopa e una paletta per iniziare?", si chiede Luigi Marfella, imprenditore, formatore e ora autore del libro Ripulisci la tua impresa di pulizie. Le radici della passione di Marfella per il mondo delle pulizie affondano nell'infanzia, quando seguiva sua madre, bidella in una scuola pubblica, nel suo lavoro quotidiano. La memoria delle stanze che cambiavano aspetto, l'odore pungente dei detergenti e quello di pulito sono fissati nella sua memoria. Tuttavia, anche le disuguaglianze nel settore erano palpabili: "Mi ha sempre colpito come mia madre, lavorando tramite una cooperativa, dovesse lavorare così tanto guadagnando meno dei suoi colleghi. Queste ingiustizie sono state la mia prima introduzione al mondo delle pulizie," ricorda Luigi. Ex imprenditore nell'edilizia, Marfella notò anche lì la disorganizzazione e la poca formazione degli addetti alle pulizie degli appartamenti. Poco dopo tornò nel settore delle pulizie, avviando la sua impresa e cercando di elevarla al di sopra degli standard comuni. Tuttavia si rese conto della mancanza di risorse formative sia per gli imprenditori che per i lavoratori. "Ho cercato corsi e formazioni che potessero illuminarmi sulle migliori pratiche del settore. Ma nonostante ci fossero molte opzioni per la formazione pratica, mancava una visione imprenditoriale,” spiega. Ecco perché, oltre a dirigere la sua azienda di pulizie, Marfella ha iniziato a offrire corsi di formazione. Serial Cleaner, il suo progetto, ha lanciato il primo corso in Italia rivolto a disoccupati per reintrodurli nel mondo del lavoro, con 40 ore di formazione teorica e pratica, per poi essere messi in contatto con strutture che cercavano personale .

118 SmallGiants | ottobre 2023 Lo sapevi che
Del Vecchio, il self made
Il

A 15 ANNI LA PASSIONE PER LA MODA RENZO ROSSO, DAL TRATTORE DI CASA ALL’IMPERO MILIARDARIO DEI JEANS

OGGI, SECONDO LA CLASSIFICA DI FORBES ITALIA, si trova al 22esimo posto tra i miliardari italiani. Eppure Renzo Rosso, fondatore di Diesel, presidente del gruppo OTB (holding che controlla vari marchi di moda) e del Vicenza calcio, ha trascorso buona parte della sua infanzia in sella al trattore. Nato da una famiglia di agricoltori a Brugine, piccolo paese in provincia di Padova, si occupa dei terreni e dà una mano in famiglia. La passione per la moda arrivò ai suoi 15 anni, quando scelse di studiare presso l’istituto tecnico Marconi di Padova e di specializzarsi nella formazione di tecniche per l’impresa tessile. Proprio qui creò il suo primo modello di jeans, gettando le base per la sua ascesa imprenditoriale. Proseguì i suoi studi iscrivendosi alla facoltà di economia dell’Università di Venezia ma non li terminò: a 23 anni, a seguito di un colloquio con Adriano Goldschmied e al termine di un periodo lavorativo presso la sua azienda, fondò la Diesel. Oggi Renzo Rosso ha un patrimonio stimato di 3,4 miliardi di euro ma porta sempre con sé il ricordo di come tutto ha avuto inizio.

FONDATORE DI DIESEL, È A CAPO DEL GRUPPO OTB, HOLDING CHE CONTROLLA VARI MARCHI DI ABBIGLIAMENTO, E DEL VICENZA CALCIO. ALL’ISTITUTO TECNICO DI PADOVA, DURANTE IL CORSO DI TECNICHE PER L’IMPRESA TESSILE, CREÒ I SUOI PRIMI JEANS

milanese che ci vide chiaro

Ad appena sette anni venne trasferito in un orfanotrofio di Milano su richiesta della madre, impossibilitata ad occuparsene perché impegnata a lavoro. Voleva che il figlio ricevesse un'accurata educazione e quello era l’unico luogo che gliel’avrebbe garantita. La vita di Leonardo Del Vecchio, scomparso il 27 giugno del 2022, non è di certo iniziata nell’agiatezza. Lui stesso ammetterà di essere stato molto segnato dalla crescita senza padre e senza una vera famiglia. Proprio da lì, forse, deriva parte della sua grande forza di volontà. Quella forza che lo ha spinto, a 14 anni, a lavorare in una fabbrica che produceva medaglie e coppe nello stesso momento in cui frequentava la scuola serale di design dell’Accademia di Brera. Poi va in Trentino, a Pieve Tesino, per lavorare come operaio in un’impresa di incisioni metalliche. Qualche anno dopo, trasferitosi ad Agordo, inizia a produrre gli stampi degli occhiali da sole. È l’origine di Luxottica, di cui Leonardo diventa unico proprietario nel 1969, a soli 34 anni. Quotata in borsa nel 1990, Luxottica si afferma come il più grande produttore e distributore di ottica a livello internazionale. Insomma, un sogno che si avvera. Del Vecchio lascia un impero costruito con tenacia, forte convinzione e generosità, guidato da una profonda umiltà e senza mai dimenticare le proprie radici.

119 ottobre 2023 | SmallGiants Lo sapevi che

LO STRUMENTO ALTERNATIVO DEL MINIBOND

Quali sono i loro vantaggi per le piccole e medie imprese? Cosa li distingue dal credito bancario? Quali tipologie di aziende possono emetterli?

Iminibond sono obbligazioni o titoli di debito a medio-lungo termine. Si tratta di uno strumento di finanziamento innovativo, pensato per le aziende non quotate in Borsa. Con il minibond la tua azienda può reperire fondi da investitori, dando in cambio titoli di credito. In sostanza, un’impresa deve essere ‘appetibile’ per gli investitori che andranno a sottoscrivere il titolo di debito emesso dall’azienda. Non possono emettere minibond le aziende in difficoltà finanziaria, con un fatturato in diminuzione o senza crescita, bassa marginalità o flusso di cassa negativo, perché nessuno le prenderebbe in considerazione. Quindi solo aziende in crescita e proficue possono emettere minibond. Ricorrere all’emissione di minibond consente alle Pmi di godere di

una serie di vantaggi, come ad esempio quello di avere una minore dipendenza dal sistema bancario. Altro vantaggio è relativo all’emissione: come criterio di valutazione, la banca utilizza le garanzie e lo storico della tua società. Il processo di emissione dei minibond, invece, si basa sulla solidità patrimoniale, sulla profittabilità e sul cashflow (ossia sul flusso di cassa, che è la differenza tra i flussi monetari in entrata e in uscita) della tua impresa. Inoltre ci sono alcune differenze tra i minibond e il credito bancario. Nello specifico i due strumenti finanziari si differenziano per la scadenza (i prodotti bancari scadono dai tre ai cinque anni, mentre il minibond dai cinque ai sette); le garanzie, che sono obbligatorie per la banca, mentre per il minibond sono gradite ma non strettamente necessarie; il tasso di interesse (in banca dipende dal costo del capitale a cui la banca stessa fa riferimento, mentre nel mercato dei minibond il tasso viene applicato

in base alla qualità dell’azienda e del progetto che va a sostenere); la modalità di rimborso del capitale (per la banca segue il piano di ammortamento, mentre per il minibond può essere bullet, ovvero a scadenza con un periodo di preammortamento fino a due anni).

Altro parametro importantissimo relativo al minibond è che quest’ultimo non viene segnalato in Centrale rischi di Banca Italia e non c’è possibilità di revoca come nel caso di un finanziamento normale o di un fido di cassa.

I minibond possono essere emessi da una Srl o da una SpA non quotata in Borsa. Nello specifico, gli emittenti devono essere società italiane non quotate, diverse dalle banche e dalle microimprese, con fatturato superiore a due milioni di euro e almeno dieci dipendenti. Non esistono parametri o requisiti particolari per i principali termini e condizioni, né per quanto riguarda la durata, il tasso di interesse o la struttura di rimborso del capitale.

120 SmallGiants | ottobre 2023 Commercialista
Alberto Ferlin

ANTITRUST: OPPORTUNITÀ E RISCHI

Le norme poste a tutela della concorrenza riguardano anche le Pmi?

Come si stanno evolvendo alla luce di questo momento storico di grandi trasformazioni?

Rispondono gli avvocati Adele Sodano (dip. Antitrust – LCA Studio Legale) ed Enrico Mariani (Your Legal Counsel – LCA Studio Legale)

Il rispetto della legge è uno dei pilastri su cui si fonda il successo delle imprese. Conoscere e rispettare la legge per evitare di commettere infrazioni costose sia per il patrimonio sia per la reputazione è, o per lo meno dovrebbe essere, alla base del comportamento di ogni manager e di ogni collaboratore dell’azienda. A volte ci capita di assistere imprese, piccole e medie, che, per varie ragioni, ritengono che vi siano alcune sfere del diritto che non le riguardano. Il diritto antitrust rientra in tale categoria. Si è, infatti, spesso portati a ritenere che le norme antitrust riguardino solo le grandi imprese o quelle dotate di un significativo potere di mercato. Tale percezione, tuttavia, oltre a non essere corretta, è frutto di una prospettiva parziale da cui normalmente si guarda alle norme antitrust, ossia solo come ad un fattore di rischio in termini di sanzioni economiche (in Europa, fino al 10% del fatturato di Gruppo), di esposizione alle azioni di risarcimento, nonché di reputazione.

La normativa antitrust, invece, per gli obiettivi che si propone di realizzare, è molto più di questo. In particolare, per le Pmi, può diventare uno strumento di competitività, un’arma potente per difendere i propri interessi e poter operare in un mercato non distorto da meccanismi anticoncorrenziali messi in atto da altri. La storia antitrust, soprattutto in materia di abuso di posizione dominante, è costellata di casi avviati su impulso di Pmi attente alla tematica, che hanno saputo interpretare le difficoltà riscontrate sul mercato (in molti casi, in veste di nuovi entranti) come comportamenti anticompetitivi e denunciato

alle competenti autorità violazioni della normativa a tutela della concorrenza. È chiaro, però, che per avvalersi di questo strumento bisogna conoscerlo bene, soprattutto in questo particolare momento storico: a parte la necessità di ripresa economica post pandemia, si pensi alla digitalizzazione dei mercati o alle esigenze di sostenibilità ambientale. In questo contesto di grande evoluzione, anche le norme antitrust, sia a livello Ue che nazionale, sono state oggetto di rilevanti modifiche; del pari, anche i poteri di intervento delle autorità di concorrenza, per molti versi, sono stati intensificati. Gli esempi sarebbero tantissimi. Per menzionarne solo qualcuno, basti pensare, in materia di controllo delle concentrazioni, alle disposizioni che ora consentono di intervenire sulle operazioni c.d. “sotto soglia”, originate in particolare dal fenomeno delle c.d. killer acquisition di startup innovative (soprattutto nei settori tecnologici e farmaceutici) da parte di grandi imprese che temono competitor emergenti; o, nel settore digitale, ai vincoli imposti ai c.d. gatekeeper dal Digital Market Act. Dall’altro lato, la percezione che il diritto antitrust e le relative sanzioni non

possano colpire le Pmi non è esatta. Le c.d. “violazioni gravi” del diritto della concorrenza –ad esempio, i cartelli (per la fissazione dei prezzi, spartizione della clientela/territori, limitazione della produzione, distorsione delle procedure di gara, c.d. bid rigging, ecc.) così come le violazioni c.d. hard core nei rapporti verticali (ad esempio, l’imposizione dei prezzi di rivendita) – possono essere perseguite e sanzionate a prescindere dalla dimensione delle imprese coinvolte e della quota di mercato da esse detenute. Qui il discorso si fa piuttosto complesso e richiederebbe una trattazione a parte. In questa sede, preme solo sottolineare che anche per le Pmi è importante conoscere i comportamenti in ogni caso vietati dalla normativa antitrust, in modo da non incorrere (anche involontariamente) in possibili violazioni. La materia è in costante evoluzione, normativa e giurisprudenziale: il suo rispetto e i vantaggi che possono derivarne poggiano su una solida e diffusa cultura di compliance in azienda così come sulla necessità che questa sia accompagnata da un supporto consulenziale specializzato, costante e competente ma, considerati i tempi, anche accessibile e smart.

121 ottobre 2023 | SmallGiants Avvocato
Da sinistra, Enrico Mariani e Adele Sodano

SETTIMANA CORTA? SI PUÒ FARE

È possibile ridurre le ore lavorative e aumentare la produttività?

Come possiamo gestire in modo efficace questa trasformazione?

Il grande esperimento del lavoro da remoto ha cambiato radicalmente il nostro modo di lavorare. Oggi ci troviamo di fronte a una nuova sfida altrettanto complessa e stimolante: la ridefinizione dell'orario di lavoro settimanale. Possiamo chiamarla "settimana corta", ma è più di una semplice riduzione delle ore lavorative; è una ricerca di maggiore equilibrio e una migliore organizzazione del tempo, con l'obiettivo di ottimizzare la qualità del nostro lavoro e la nostra produttività. Il tempo è diventato la chiave di lettura dell'evoluzione del lavoro e della società stessa.

Non si tratta solo di fare di più in meno tempo, ma di lavorare con più efficacia ed efficienza. L'antico modello che misura il successo in base al numero di ore trascorse in ufficio ha perso significato. Oggi la qualità del lavoro è misurata dalla capacità di produrre risultati concreti e rilevanti. Ciò che conta veramente è il valore aggiunto che si offre all'organizzazione. Spesso ci troviamo a trascorrere lunghe ore in ufficio senza produrre risultati significativi. Le distrazioni, i pensieri personali e la tecnologia possono rubare la nostra attenzione e ridurre la nostra produttività. È arrivato il momento di superare il concetto di "presenza fisica" e abbracciare un approccio basato su obiettivi e risultati. La nuova generazione di lavoratori ri-

chiede un maggiore controllo sul proprio tempo, una maggiore flessibilità e la possibilità di bilanciare lavoro e vita personale in modo più armonico. La trasformazione è già in corso, e alcune sperimentazioni lo dimostrano. Uno studio condotto nel Regno Unito ha esaminato gli effetti di una settimana lavorativa più breve, riducendo il numero medio di giorni lavorativi da 4,86 a 4,5. I risultati hanno dimostrato che una riduzione delle ore lavorative può portare a una maggiore produttività e addirittura a una riduzione degli straordinari. Questo non è un caso isolato: in Italia, alcune aziende stanno sperimentando progetti simili, cercando di sfruttare appieno le potenzialità di una settimana lavorativa più breve. Ma come possiamo gestire in modo efficace una settimana corta? Innanzitutto, è essenziale ridefinire il concetto stesso di "orario di lavoro". Non dovremmo concentrarci solo sul tempo trascorso in ufficio, ma piuttosto sulle attività svolte e sui risultati ottenuti. Inoltre, l'efficacia cognitiva è un aspetto cruciale. Concentrarsi su un numero ridotto di ore lavorative al giorno, evitando il multitasking e le distrazioni, può aumentare la produttività e migliorare la qualità del lavoro svolto.

Le nuove generazioni non mettono più il lavoro al centro delle priorità, ma cercano un equilibrio tra lavoro e altre attività che arricchiscano la loro vita. Questo spostamento nella scala dei valori ci offre l'opportunità di ridefinire l'organizzazione del lavoro. Dobbiamo offrire ai lavoratori gli strumenti necessari per diventare i veri padroni del proprio tempo, permettendo loro di bilanciare lavoro, studio, svago e momenti di riflessione.

È arrivato il momento di abbracciare questa nuova visione e costruire un futuro lavorativo basato sulla qualità, sull'efficacia e sull'equilibrio. Per tutti.

122 SmallGiants | ottobre 2023 Avvocato
Gianluca Spolverato

Hai mai immaginato che la sicurezza sul lavoro possa essere attraente?

Looks That Kill è lo show immersivo che accompagna lo spettatore in un viaggio tra musica rock e storytelling per promuovere i valori di salute e sicurezza nella tua Organizzazione.

Per informazioni: redazione@rocknsafe.com

presenta

Il delluogopensiero

Semplice o accessoriata, la scrivania è l’indiscussa protagonista di qualunque postazione di lavoro, dove le idee prendono forma di

Valentina Lonati

Èmorta la scrivania, viva la scrivania. Se le recenti trasformazioni del concetto di ufficio hanno portato alla diffusione di spazi lavorativi condivisi, abolendo di fatto le postazioni fisse e inaugurando un nuovo approccio al lavoro più dinamico e nomade, a emergere è una certa nostalgia della scrivania come luogo intimo e privato. Uno spazio personalissimo abitato da

oggetti utili e meno utili, talvolta capitati lì per caso, dove sentirsi a casa. E allora ecco che la scrivania torna protagonista, in ufficio come negli ambienti domestici: rigorosa ed essenziale, oppure accessoriata e tecnologica, l’importante è che possa accogliere le espressioni della personalità, offrendo spunti di pensiero, di svago, di creatività. Eccone alcune progettate con brillante intelligenza.

UNIFOR – TOUCH DOWN UNIT

Piano di lavoro intelligente

PROGETTATO DA STUDIO KLASS, il sistema Touch Down Unit rappresenta un’evoluzione intelligente della scrivania. Il piano di lavoro è sovrapposto a un volume chiuso che, una volta aperto, rivela due contenitori da equipaggiare con gli strumenti più utili al proprio lavoro. Per un uso ergonomico e confortevole in ogni posizione, sia seduti che in piedi, Touch Down Unit possiede un dispositivo di regolazione verticale e di traslazione orizzontale.

124 SmallGiants | ottobre 2023 Ufficio

Rigorosa o tecnologica che sia, deve saper accogliere le espressioni della personalità, offrendo sempre spunti di creatività, di svago e di riflessione

125 ottobre 2023 | SmallGiants Ufficio

IOC PROJECT PARTNERS – SOLARI BENCHING SYSTEM Tra privacy e lavoro di squadra

La scrivania del futuro? È molto simile a quella immaginata dall’azienda brianzola Ioc project partners con il sistema di piani di lavoro Solari Benching System. Regolabile elettricamente in altezza attraverso una pulsantiera, può includere la funzione ‘promemoria’, che avvisa quando è il momento di alzarsi. Solari può essere configurata per spazi aperti e accessoriata con schermi divisori con pannello in tessuto fonoassorbente.

126 SmallGiants | ottobre 2023 Ufficio
L’obiettivo è quello di unire prestazioni elevate a un design sempre innovativo, senza dimenticare la funzionalità

KARAKTER – OFFICE DESK Lo scrittoio di James Bond

QUANDO SI PARLA DI SCRIVANIE ICONICHE non si può evitare di menzionare la Office Desk disegnata dalla pioniera del design danese Bodil Kjær nel 1958. Progettata per il Mit e soprannominata “la scrivania più bella del mondo”, è apparsa in ben tre film di James Bond. Dalle forme iperminimaliste e pulite (come da buon design scandinavo), ha un piano in rovere o in noce con laccatura trasparente e il telaio in acciaio con verniciatura o in acciaio inox spazzolato.

127 Ufficio
ottobre 2023 | SmallGiants

MAGIS – BAGUETTE L’eleganza dell’essenziale

ADATTO AGLI SPAZI PICCOLI E ALL’HOME OFFICE, lo scrittoio Baguette – progettato dai designer Ronan & Erwan Bouroullec e prodotto dall’azienda Magis – traduce il concetto di essenzialità in un piano di lavoro dal design sottile ed elegante. Lo scrittoio è disponibile in tre combinazioni di colori: beige con bordo e gambe bianchi, bordeaux con bordo e gambe neri, e grigio con bordo e gambe neri.

128 SmallGiants | ottobre 2023
Ufficio

4MARIANI – SIENA Piacere per gli occhi

Nata dal desiderio di tratteggiare spazi di lavoro sempre più accoglienti ed esteticamente gradevoli, Siena di 4Mariani, progettata dallo studio Ludovica+Roberto Palomba, è una scrivania direzionale animata da un gioco di geometrie, linee e proporzioni enfatizzate dalla presenza di materiali naturali quali il legno, l’Ebano Macassar e il cuoio nero, tutti sapientemente lavorati.

129 ottobre 2023 | SmallGiants Ufficio
In ufficio o in smart working, le linee e le geometrie devono adattarsi armoniosamente alle proporzioni del workspace. Piani sottili e minimalisti il trend del momento

L’impronta delle donne

Sette racconti: quando in azienda il contributo femminile diventa fondamentale

Adriano Moraglio

Pagine 146, € 14,00

Sette donne impegnate nelle rispettive aziende si raccontano in questo libro che vuole rendere omaggio all’apporto femminile nelle imprese del nostro Paese. Storie di persone che per convenzioni sociali o circostanze particolari non riescono inizialmente a dare corso ai propri sogni giovanili, ma che proprio per la loro speciale capacità di adattarsi alle situazioni imboccano strade impreviste verso la realizzazione nel mondo del lavoro. Sette donne che descrivono in altrettanti racconti autobiografici la loro vocazione alla maternità come un bene da preservare nella società e nelle imprese stesse. Sette storie di donne che emergono con la loro nettezza nel riconoscere i problemi e nel volerli risolvere. Un messaggio positivo, un caleidoscopio dell’universo femminile nel mondo dell’impresa.

L’arte dei prodotti eccellenti

Riccardo Illy

Pagine 272, € 19,00

In un’ottica contemporanea, in cui le aziende mirano al raggiungimento di obiettivi di guadagno in tempi rapidi e perdono di vista il senso della pazienza e della cura, i marchi italiani spiccano per la loro capacità di creare prodotti di qualità superiore, in grado di resistere sia alla concorrenza del mercato che all’usura del tempo. Perché? Lo spiega, in queste pagine, Riccardo Illy, presidente di Polo del Gusto. Attraverso il suo esempio emblematico, e raccogliendo le testimonianze dirette di altre aziende a conduzione, Riccardo Illy ci conduce all’interno della sua attività, mostrando al lettore le sue carte vincenti e descrivendo, con amore e passione, cosa significa fare impresa e farla bene secondo gli standard aziendali italiani che hanno portato il sogno di suo nonno a diventare una realtà apprezzata in tutto il mondo.

Capitali per crescere.

La finanza

complementare

al servizio delle

Pmi

Mario Basilico

Pagine: 192

€ 24,90

Raffaella Dallarda

Pagine 352, € 45,00

Capire la Spa per vivere appieno l’esperienza del benessere: ecco la guida alle migliori 50 Spa d’Italia, edita da BFC Media e Robb Report. E-SPAnsiva racconta in modo unico e sincero l’Italia del benessere, con i suoi valori, le sue eccellenze, le unicità e le tendenze. Come orientarsi allora in questo ecosistema di wellness , tra comfort, rigenerazione e incontri informali “in accappatoio”, di gourmet e Spa lover devoti alla cultura del well-being? Lo spiega ESPAnsiva, il manuale che risolve il problema di orientarsi e capire le Spa, la prima guida di destinazioni di wellness, comunicativa e social, che coinvolge, stupisce e appassiona, espandendo informazioni, utilità, curiosità e trend sulle migliori SPA d’Italia. Anche in modalità digitale e interattiva, attraverso virtual tour, musiche e QRcode, per entrare nell’universo delle mete di benessere.

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L'evoluzione del marketing oltre le nuvole

Simone Ranucci

Brandimarte e Sergio Spaccavento

Pagine: 208 € 20,00

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130 SmallGiants | ottobre 2023 Libri
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Tutti i libri sono acquistabili su Bfc Store e nelle migliori librerie fisiche e online Patrimoni, famiglie e matrimoni

IL VIAGGIO ALLA SCOPERTA DELLE Eccellenze Italiane

Dopo il grande successo ottenuto nelle 6 tappe del 2022, continua anche nel 2023, con ben 9 tappe, il viaggio di Forbes dedicato alla scoperta delle PMI, spina dorsale dell’Italia che cresce.

Un’occasione per confrontarsi su temi quali sostenibilità, innovazione, digitalizzazione, internazionalizzazione, welfare, accesso al credito e per creare relazioni professionali.

Il progetto è rivolto a imprenditori e manager che gestiscono PMI del territorio e alle grandi aziende che vogliono mettersi in contatto con loro.

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23.02.23 Bergamo 16.03.23 Salerno 18.04.23 Treviso 10.05.23 Bologna 22.06.23 Cagliari 06.07.23 Ancona 14.09.23 Lecce 19.10.23 Mantova 10.11.23 Palermo 12.10.23 Perugia

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