Small Giants 8

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ESCLUSIVO UN VIAGGIO NEL REGNO DI MOGOL
UN AFFARE SPETTACOLARE Cinema, teatro e musica: l’Italia ha un patrimonio inestimabile Investimenti, tecnologia e idee innovative le leve per la crescita Il talento ha bisogno di maestri, ma anche di un sistema culturale efficiente Supplemento al volume 69, luglio 2023, di Forbes Italia. Registrazione presso il Tribunale di Milano al n. 260 del 7 settembre 2017. Copia non vendibile separatamente
ALESSANDRO LOPRIENO FONDATORE DI WESHORT IL MAGAZINE DELLE PMI E DELLE STARTUP

Che spettacolo questi piccoli giganti

L’industria del cinema non è solo red carpet e star internazionali, ma si compone anche di tante piccole e medie imprese

Imesi caldi dell’estate si chiudono con il Festival del Cinema di Venezia. Le star di tutto il mondo calcano il red carpet tra flash di fotografi e paillettes cucite nelle creazioni dei grandi sarti. Migliaia di appassionati si accalcano nelle sale per gustarsi le prime, applaudire, stroncare quello che credono sia da stroncare. Tutto questo è quello che luccica. Ma l’industria del cinema e dello spettacolo è fatta non solo dai colossi, ma anche da tante piccole e medie imprese.

Per questo, cogliendo l’occasione dell’appuntamento veneziano che si avvicina, Forbes Small Giants dedica la copertina del numero di luglio al mondo del cinema e dello spettacolo analizzandolo in tutte le sue sfaccettature attraverso tre storie d’impresa e un approfondimento. La storia principale è dedicata a WeShort, piattaforma di streaming che si occupa di cortometraggio. Fondata da Alessandro Loprieno, quest’azienda ha raccolto circa un milione di euro, conta oltre 100mila utenti ed è presente in 152 paesi del mondo. Attraverso algoritmi e Intelligenza Artificiale proprietaria, combatte la pirateria ed è in grado di consigliare all’utente il cortometraggio ad hoc. In poche parole, il Netflix del cinema breve. La saga continua con la storia di Laura Samani, regista vincitrice del David di Donatello nel 2022, che dimostra come in Italia ci siano ancora talenti importanti da trattenere e sui quali investire. E ci vogliamo dimenticare il mondo dei social? Ma figuriamoci. Ecco allora HeArt, una sorta di LinkedIn per il mondo dell’arte e dello spettacolo, dove attori, registi, producer, tecnici e chiunque faccia parte del settore può trovare annunci di lavoro di aziende, compagnie teatrali e associazioni culturali. Chiude questa sezione iniziale “spettacolare” un approfondimento sulla storia dell’intrattenimento e della comunicazione, dalla radio alla televisione, con le dichiarazioni esclusive di Bruno Pizzul e Pierluigi Pardo.

La scelta del Vip del mese è caduta su Mogol, che parla della sua carriera musicale e del relais di lusso di 18 mila metri quadrati che ha realizzato in Umbria. Una vera e propria cittadella che dà lavoro a 50 famiglie nel territorio. Dalle sale di registrazione alle camere, dall’ospitalità alla ristorazione. Si tratta di una struttura a quattro stelle con capienza di circa 150 posti che dispone di un comparto di

congressistica tra i più funzionali d’Italia e di un importante accademia musicale che sforna talenti ogni anno.

Questo numero di luglio è anche dedicato alle Marche. Infatti la prossima tappa del roadshow di Forbes Small Giants si fermerà ad Ancona. Un territorio celebre per la carta e la filigrana, patria della Fabriano e di altre importanti realtà del settore. Ma non solo: dalle cappe aspiranti agli elettrodomestici, questa regione si conferma dinamica e molto aperta all’innovazione, su molti fronti diversi. Infine la classica sezione dedicata alle start

Forbes

up e agli incubatori: un viaggio in due incubatori marchigiani e una raccolta di startup insurtech italiane tra le più promettenti del momento. Insomma, come al solito, molto di nuovo sotto il sole di Forbes Small Giants.

5 luglio 2023 | SmallGiants Editoriale
La prossima tappa del roadshow di
Small Giants si fermerà ad Ancona. Un territorio celebre per la carta e la filigrana, patria della Fabriano e di altre importanti realtà del settore

“WeShort nasce nella mia cameretta quando, sdraiato sul letto, guardavo il poster di Arancia Meccanica che avevo sulla parete”

FOTO

12 La casa delle scarpe

INSIDER

14 Nella culla del talento

Mirko Crocoli

LEADERSHIP

22 Le note della ripartenza

Piera Anna Franini

COVER STORY

26 Dalla Puglia a Hollywood

Edoardo Prallini

UN AFFARE SPETTACOLARE

35 La voce degli ultimi

Fulvio di Giuseppe

38 Il LinkedIn dell’arte

Raffaella Galamini

40 Raccontare lo sport

ieri e oggi

Andrea Celesti

RICERCA

45 Oltre il profitto

Fulvio di Giuseppe

SERVIZI

50 Le nuove tecnologie cucite su misura

Maurizio Abbati

54 L’innovazione a portata di tutti

Lavinia Desi

56 L’acquisizione fa la forza

Mirko Crocoli

INDUSTRY

58 Il binomio ingegneristico vincente

Matteo Calzaretta

62 La fabbrica del futuro

Fulvio di Giuseppe

INCHIESTA

64 Oltre alla carta c’è di più

Piera Anna Franini

6 SmallGiants | luglio 2023
Sommario
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Alessandro Loprieno, fondatore di Weshort

Il lusso discreto e seducente dell’hotel preferito dall’élite internazionale nel cuore di Roma

L’Hotel d’Inghilterra è parte di Starhotels Collezione, icone di stile nel cuore delle più belle destinazioni del mondo che si distinguono per la loro posizione strategica, il design ricercato degli ambienti ed un servizio personalizzato.

Tra le proprietà più sofisticate, che vantano una storia leggendaria, figurano inoltre

l’Helvetia & Bristol di Firenze, il Grand Hotel Continental di Siena ed il Savoia Excelsior Palace di Trieste oltre all’Hotel Gabrielli di Venezia, la cui apertura è prevista entro il 2024

Hotel d’Inghilterra Roma - Starhotels Collezione

Via Bocca di Leone 14, 00187 Roma - Tel. 06 699811

reservations.inghilterra.rm@starhotels.it - hoteldinghilterra.com

MODA E DESIGN

70 L’abitare ecosostenibile

Valentina Lonati

74 Eleganza cruelty free

Samuele Lazzero

TRASFORMAZIONE DIGITALE

76 L’innovazione del domani

Maurizio Abbati

80 Tempo libero di qualità

Roberto Pianta

AGRIFOOD

83 Eccellenza extravergine

Maurizio Abbati

86 In armonia con la natura

Virginia Curzi

IMPRESA IN NUMERI

88 Investimenti tech a che punto sono le nostre Pmi?

Matteo Calzaretta

WOMEN FRIENDLY

90 Il talento a portata di click

Raffaella Galamini

94 Matrimoni da incorniciare

Stefania Di Pietro

CULTURA

97 Due secoli di scatti

che raccontano l’Italia

Carola Desimio

100 Aria pulita in libreria

Matteo Calzaretta

STORIES

103 Milano da mangiare

IL ROADSHOW

108 Sulla scia del successo

Andrea Celesti

STARTUP

112 Al fianco di chi innova

Andrea Salvadori

116 Le piccole stelle dell’insurtech

Fulvio di Giuseppe

RUBRICHE

122 Il decreto lavoro

123 Le società holding

124 Il ruolo dell’Ia

nella professione forense

UFFICIO

126 Laptop, powerbank e salsedine

Valentina Lonati

LIBRI

130 Letture

d’impresa

8 SmallGiants | luglio 2023
Sommario
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74 97 126
BLEND CRIOLLO 80% - PREMIO TAVOLETTA D’ORO 2023 PER LA CATEGORIA “CIOCCOLATO FONDENTE”.

Ddl Made in Italy sostegno alle eccellenze

Il consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge sul made in Italy, per valorizzare e promuovere le eccellenze e le bellezze storiche e artistiche del nostro paese. È stato introdotto il fondo sovrano italiano, denominato Fondo Strategico Nazionale del Made in Italy, da 1 miliardo per promuovere le filiere strategiche e per l’approvvigionamento delle materie prime critiche. Sono state introdotte nuove misure a sostegno delle filiere

d’eccellenza attraverso la valorizzazione della filiera legno-arredo 100% nazionale, del tessile, della nautica, della ceramica e dei prodotti orafi. All’imprenditoria femminile e alle iniziative di autoimprenditorialità saranno destinati 10 milioni di euro. Il provvedimento inoltre istituisce il “liceo del made in Italy”, per garantire un percorso di studi in grado di fornire ai professionisti del domani le competenze specifiche.

LUGLIO 2023 - NUMERO 8

Supplemento al volume 69, luglio 2023, di FORBES ITALIA registrazione presso il Tribunale di Milano al n°260 del 7 settembre 2017 Copia non vendibile separatamente

Editore

BFC Media spa - Via Melchiorre Gioia, 55 - 20144

Milano

Presidente

Denis Masetti

Amministratore delegato

Marco Forlani

Direttore responsabile

Alessandro Rossi

Executive editor

Edoardo Prallini

Contributor

Maurizio Abbati, Matteo Calzaretta, Andrea Celesti, Mirko Crocoli, Carola Desimio, Fulvio di Giuseppe,

Stefania Di Pietro, Piera Anna Franini, Raffaella Galamini, Samuele Lazzero, Valentina Lonati, Matteo Marchetti, Andrea Salvadori

Progetto grafico e impaginazione Psychodesign - Milano

Direttore commerciale Marco Bartolini - bartolini@bfcmedia.com

Project manager

Francesco Meloni - meloni@bfcmedia.com

Direttore marketing Andrea Agostini - agostini@bfcmedia.com

Direttore Forbes Live

Fabio Wilhelm Invidia - invidia@bfcmedia.com

Video content officer

Valerio Gallorini - gallorini@bfcmedia.com

STAMPA: Rotolito S.p.A. - Via Sondrio, 3 - 20096 Pioltello (Milano)

DISTRIBUZIONE ITALIA E ESTERO

Press - Di Distribuzione stampa e multimedia srl via Bianca di Savoia, 12 - 20122 Milano

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Direct Channel Spa - via Mondadori, 1 20090 Segrate (Milano) – Tel. 02 49572012 abbonamenti.bfc@pressdi.it

Il costo di ciascun arretrato è di 8,00 euro Servizio Arretrati a cura di Press-di Distribuzione Stampa e Multimedia S.r.l. – 200090 Segrate (MI).

Per le Edicole richieste tramite sito:

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Per Privati collezionisti richieste tramite email: collez@mondadori.it oppure tel.: 045.888.44.00 nei seguenti orari: lunedì-giovedì 9.00-12.15/13.45-17.00 venerdì 9.00-12.15/13.45-16.00 costo chiamata in base al proprio operatore, oppure fax a numero: 045.888.43.78

10 SmallGiants | luglio 2023 La notizia
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LA CASA DELLE SCARPE

12 SmallGiants | luglio 2023
La foto

ll distretto fermano-maceratese, noto anche come shoe valley, con le sue 3mila unità produttive, ovvero 33% delle imprese del settore a livello nazionale, è la patria del calzaturiero made in Italy e nel 2022 ha contribuito a far registrare al comparto un fatturato di quasi 14,5 miliardi di euro. A sostegno di un tessuto economico principalmente composto da micro e piccole imprese e con lo scopo di preservare le maestranze tramandando il know how artigiano, Giuseppe Santoni, chairman e presidente esecutivo dell'azienda leader nel settore calzaturiero di lusso Santoni, ha voluto creare l'Accademia dell'Eccellenza, nata negli ultimi mesi presso l'hq del marchio a Corridonia. "Si tratta di un percorso formativo unico, dedicato alle nuove generazioni attraverso seminari teorici e laboratori, con l’obiettivo di tramandare il prezioso sapere artigianale della maison, fondato sul sapiente uso delle mani. Mani che da quasi cinquant'anni plasmano, modellano, colorano e imprimono infine un'identità unica a ciascun modello".

13 luglio 2023 | SmallGiants La foto

Nella culla del talento

Terzo al mondo per dischi venduti ma non solo: Mogol apre le porte della sua scuola, dove si formano i musicisti del futuro

Con 523 milioni di dischi nel mondo si posiziona alle spalle del mito Elvis Presley e dei baronetti di Liverpool Beatles. Un vero e proprio recordman Giulio Rapetti Mogol, che insieme alla moglie Daniela Gimmelli ha realizzato anche la sua ‘città ideale’. Diecimila presenze l’anno solo nel comparto congressuale, tremila allievi divenuti insegnanti ed artisti, un relais di lusso con camere, ristorazione, sale registrazioni, auditorium, teatro e persino la Chiesa. Enel, Tim, Poste Italiane, Pfizer, Novartis, Visufarm, GlaxoSmithKline, Sigma-Tau, Netflix, Confindustria, Sole 24 Ore, Mercedes, BMW e Volvo sono solo alcune delle aziende che ospita il Centro Europeo Toscolano, unitamente ad altre importanti realtà internazionali.

Il grande autore, storico compagno di ‘viaggio’ di Lucio Battisti, si racconta tra ricordi, collaborazioni, perdite dolorose (come quella di Mango), nuovi progetti dedicati alla salute primaria, la scrittura, la moglie alla guida dell’impresa di famiglia, il suo regno e l’amore per la vita.

GIULIO È L’ARTISTA, L’EDUCATORE.

LA MENTE INVECE È DANIELA GIMMELLI, LA MOGLIE, CHE OGGI GESTISCE IL CET, UN'ASSOCIAZIONE NO-PROFIT FONDATA

NEL 1992 CON LO SCOPO DI VALORIZZARE NUOVI PROFESSIONISTI DELLA MUSICA POP

Facciamo un passo indietro. Mariano Rapetti, suo papà. Uno dei leader storici della Ricordi. Quale virtù pensa di aver ereditato da lui?

Mio padre lavorava per la Ricordi (opere liriche). Andò a parlare con gli amministratori delegati dell’allora “Casa delle opere (di musica classica)”, e propose di

fondare una società per la musica popolare dal nome Radio Record Ricordi. In 10 anni ha pareggiato tutti i conti con la Ricordi Classica. Radio Record Ricordi il nome esatto. Mio padre era un editore in realtà. Lungimirante senza dubbio. Partito con una sola scrivania, un telefono e poche lire per poi creare un impero. Gli è riconosciuto da tanti. Ha scoperto artisti come Gino Paoli, Luigi Tenco, Sergio Endrigo e Bruno Lauzi.

Adriano Celentano, Caterina Caselli, Mina, ovviamente il sodalizio con Battisti, ma anche Cocciante, Mango, Morandi, Zucchero, David Bowie. Quanto è forte il legame con loro? Un bilancio professionale?

Affettivamente resto legato con tutti, ma ci sono due dati interessanti che fanno parte di quello che lei chiama “bilancio professionale”. Secondo la Siae ho venduto 523 milioni di dischi in tutto il mondo, terzo dopo Beatles ed Elvis Presley. Ho avuto anche 151 successi in Italia, canzoni diverse, nei primi cinque. Mi ritengo sinceramente una persona protetta e fortunata.

14 SmallGiants | luglio 2023 Insider
15 luglio 2023 | SmallGiants Insider
Giulio Rapetti Mogol

SITUATA NEL CUORE DELL’UMBRIA, LA CITTADELLA DI MOGOL È DOTATA DI UN RELAIS

A 4 STELLE, UN COMPARTO DI CONGRESSISTICA TRA I PIÙ FUNZIONALI D’ITALIA E UN’ACCADEMIA, UNA SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE CHE CREDE E INVESTE NEI TALENTI

Uomo fortunato dunque, ma anche dolori…

Sì, nella fortuna c’è stato anche il dolore di aver perso presto due grandi autori, Lucio e Mango, oltre all’ictus di Gianni Bella. Quest’ultimo un grande. Un autore immenso. Anche Mango lo era, a livello mondiale. Una voce straordinaria. Artista assoluto. Solo perché viveva nel paesino, e profondamente attaccato alla famiglia, non aveva contatti con l’estero, ma se lei sente oggi Australia così come Monna Lisa si accorge che era avanti di 30 anni. Con lui ho scritto 15 brani tra cui Oro e Mediterraneo.

Mogol si ritiene ottimista o pessimista?

Cosa pensa della nuova generazione canora italiana?

Né pessimista, né ottimista. Realista direi. Estremamente fortunato per quello che mi ha donato la vita. Sul mio pensiero riguardo all’attuale universo musicale non mi esprimo. Sono un autore, non un giornalista o un critico. Spetta a loro tirare le somme. Come è oggi e cos’era ieri non è nel mio ruolo.

Autore ma anche saggista. Lei ha scritto diversi libri e ne sta per uscire uno nuovo, sul significato anche teologico

delle sue canzoni. Corretto?

Sì, è una pubblicazione di Don Giuseppe Capsoni. Lui ha riscontrato, studiando i miei testi, il significato teologico delle parole. Il titolo del libro è Ho ricevuto un dono e ve ne faccio dono.

Cet, Centro Europeo Toscolano. Una scuola di musica per i giovani, un’accademia ove si studia e si impara l’arte in tutte le sue forme. Un progetto nato oltre 30 anni fa e oggi tra le realtà più consolidate del Paese. Ci racconti. Un dovere aiutare gli altri ma soprattutto i giovani, le nuove generazioni. Due le regole fondamentali che sono parte integrante della mia vita da sempre: l’amor proprio, tradotto in senso di autostima, e il bene per il prossimo. A mio avviso l’autostima ci fa diventare migliori così come dare al prossimo senza chiedere nulla in cambio e senza approfittarsi mai di nessuno. Fondamentale per fugare la morte o la paura di essa.

Lei e sua moglie ne sapete qualcosa.

Quantomeno cerchiamo di farlo. Con Daniela abbiamo accolto due famiglie Ucraine, ed io ho avuto l’immensa fortuna di fondare la Nazionale Cantanti, 40 anni fa. In questo lungo percorso, insieme agli amici e ai colleghi (Morandi e tutti gli altri), anch’essi protetti dalla benevolenza, siamo riusciti a raccogliere fondi per i bambini sofferenti pari a 100 milioni di euro, interamente versati. Una cifra che significa tanto per noi, della quale andiamo fieri.

Così come il Cet, che oltretutto da’ lavoro a molte persone. Una versione di se inusuale, un Mogol anche imprenditore oltreché genio.

Direi che l’imprenditore è in realtà mia moglie, è lei ad occuparsi della gestione della struttura. Da una parte c’è la scuola, composta da autori, compositori, interpreti, scrittori poetici e produttori discografici che hanno avuto poi successo in tutta Europa. Abbiamo diplomato circa tremila allievi. Dall’altra il centro convegni, molto apprezzato dalle realtà aziendali

16 SmallGiants | luglio 2023 Insider
Il Centro Europeo Toscolano è una scuola di musica per giovani

italiane. Tuttavia quello che più mi inorgoglisce è l’imminente apertura di un nuovo centro che riguarda la prevenzione primaria.

Ovvero?

Ovvero da non confondere con la prevenzione secondaria. Il come si fa a non ammalarsi per intenderci, che deve diventare una cultura da assorbire il più presto possibile. Non solo la ricerca delle patologie, ma come non farle arrivare. Risolvere il problema alla fonte per una vita più lunga, felice e sana. E lo si può ottenere dallo stile di vita, dal modo di pensare, dal nutrimento che dipende anche dal luogo in cui si vive. Anche l’aspetto psicologico incide fortemente. Bisogna saper accettare il parere degli altri. La negatività tocca la salute. Imparare a perdonare. Tutto questo è nel nuovo libro che ho scritto con Giovanni Scapagnini ed Emanuele De Nobili, dal titolo La rinascita!, che parte con la depurazione dai veleni, ma anche con la misericordia e l’amore. Lo ripeto. E’ una cultura.

DANIELA, COMPAGNA E MANAGER “UN PAESE VOLUTO DA UN GENIO SOGNATORE”

Daniela, eccoci a lei. A parte l’amore che vi lega, la sua è una figura importante, come ci ha più volte ribadito Mogol. Ci spiega esattamente cos’è il Cet?

Parliamo di 18mila metri quadrati, una vera e propria cittadella che dà lavoro a 50 famiglie nel territorio. Sicuramente un’importante realtà per l’Umbria. Giulio fu un visionario, vide in questo paradiso, già prima di erigerlo, una scuola di musica. La passione per l’architettura fece il resto. Girando molto per l’Italia si è poi convinto ad investire qui, con la missione di far avvicinare i giovani alla cultura popolare, che era in crisi. È andato in cerca in molti posti, da Rimini all’Abruzzo, fermandosi poi in Umbria.

Cosa immaginava suo marito?

Giulio ha deciso di costruire il suo sogno come un paese, godibile in tutti i sensi. Dalle sale di registrazione alle camere, dall’ospitalità alla ristorazione. È un relais 4 stelle con capienza di circa 150 posti e con un comparto di congressistica tra i più funzionali d’Italia. 10 mila presenza all’anno sono con le eccellenze private e pubbliche, case farmaceutiche, automobilistiche ed enti. Tanti eventi.

Le dico dei nomi Enel, Tim, Poste italiane, Trenitalia, Pfizer, Novartis, Visufarma, GlaxoSmithKline, Sigma-tau, Netflix, Confindustria, Sole 24 ore, Mercedes BMW, Angelini, Volvo e convegni medici e tante altre aziende importanti. Un polo economico che è valore aggiunto per l’intera provincia.

L’accademia?

Una scuola di alta formazione che arriva nei cuori dei ragazzi perché Giulio è un educatore. Sono già studenti di conservatorio. Ogni anno ne escono circa 150. Un master di 15 giorni , cinque giorni full immersion e 30 a casa, per tre fasi. Il rientro a casa è stato voluto proprio da Mogol come fattore didattico, essenziale per assimilare le nozioni. Ci sono compositori, autori, interpreti. E il mondo della musica pesca dal laboratorio. Qui si crea, ed è questa la magia. Stiamo parlando di un centro di alto respiro, con la Chiesa dedicata alla Madonna del Rosario, sale registrazione, teatro, auditorium. Giulio non si ritiene un imprenditore ma in realtà lo spirito ce l’ha. Non dimentichiamoci che fondò insieme a Lucio Battisti la N.1, casa discografica molto importante che catturò l’attenzione di numerosi artisti, poi ceduta alla Rca. Nasce genio, ma è anche dotato di grandi capacità imprenditoriali.

Perché avete fondato il Toscolano ad Avigliano Umbro? In questa terra ha trovato l’humus giusto per il suo sogno?

Formiamo gli uomini per formare gli artisti. È un posto fantastico, caratterizzato da altipiani, circondato da boschi e da laghi, con una montagna, il verde, gli alberi e i miei amati cavalli. Con loro ho fatto tremila chilometri. Da Milano a Roma, la Valle D’Aosta, Assisi, persino in Vaticano siamo arrivati. Al momento ne

abbiamo dieci. E poi hanno uno straordinario senso dell’orientamento, di gran lunga superiore al nostro. Se ti perdi nel bosco ci penserà lui a riportarti a casa. È un animale straordinario.

Per concludere maestro. A chi vuole rivolgere un grazie?

A Dio che mi ha aiutato molto e a Daniela, mia moglie. Che mi ha sempre supportato e sostenuto, sia nei momenti belli che nelle difficoltà, salute in primis.

17 luglio 2023 | SmallGiants Insider

Un sogno chiamato Casa, sul Lago di Garda.

Da più di 20 anni il Gruppo Garda Haus accompagna il Cliente in ogni fase della compravendita di immobili sul Lago di Garda, il lago più grande e celebre d’ Italia.

Una conoscenza capillare della zona, l’esperienza internazionale che da sempre caratterizza il nostro Gruppo, valori fondanti di etica, trasparenza e correttezza: è da questi punti fermi che inizia il dialogo con i nostri Clienti finalizzato a una proposta immobiliare scelta in un portfolio in grado di soddisfare le esigenze di ogni singolo compratore.

Contact: Winston Sinibaldi

E-mail: ceo@gardahaus.it

WW W. GA RDAHAU S. IT

MERCATO ESTERO, NUOVE SOLUZIONI PER LE IMPRESE Internazionalizzazione delle aziende l’accordo tra Sace e Finage Consulting

SACE, GRUPPO ASSICURATIVOFINANZIARIO

italiano specializzato nel sostegno alle imprese, e Finage Consulting, società che si occupa di ricerca, selezione e implementazione di soluzioni utili alla crescita delle aziende, hanno firmato un accordo per supportare l’internazionalizzazione delle imprese italiane, e in particolar modo delle pmi. Con questa partnership le due realtà si impegnano ad ampliare la gamma di servizi di consulenza dedicati alle piccole e medie imprese e ad approfondire la conoscenza dei rispettivi prodotti e soluzioni attraverso momenti di formazione.

“Grazie a questo accordo saremo in grado di offrire alle pmi un servizio di consulenza qualificato a supporto della loro crescita sul mercato domestico ed estero, favorendo il loro processo di internazionalizzazione”, ha commentato Roberto Allara, head of sales Pmi di SACE.

LE PMI PAGANO PIÙ TASSE DEI GIGANTI DEL WEB

NEL 2020 HANNO VERSATO 19,3 MILIARDI

DI EURO

Nel 2020 le imprese italiane con meno di cinque milioni di euro di fatturato hanno versato al fisco 19,3 miliardi di euro. L’anno successivo invece le 25 filiali dei principali gruppi mondiali di web presenti nel nostro Paese hanno pagato “solo” 186 milioni di imposte. A renderlo noto è l’ufficio studi della Cgia di Mestre. Nonostante le cifre si

riferiscano a due anni diversi, il risultato di questa comparazione mette in luce una pesante contraddizione: le pmi pagano un ammontare complessivo di tasse 104 volte maggiore rispetto ai giganti del web che, nell’immaginario collettivo, rappresentano il successo, l’innovazione e il futuro.

19 luglio 2023 | SmallGiants News
La partnership permetterà alle due realtà di ampliare i servizi e di approfondire la conoscenza dei rispettivi prodotti

GENDER GAP, AUMENTANO LE DONNE AI VERTICI

Il settore terziario è quello più rosa

Il 25% dei leader è di sesso femminile

Aumentano le pmi a guida femminile. A testimoniarlo è un’indagine condotta dall’Institute of Applied Economic Research (I-

Aer) su un campione di 741 piccole e medie imprese italiane. Lo studio ha fatto il punto sulla presenza delle donne nei quadri

dirigenziali delle pmi, constatando come il settore terziario sia quello più “rosa”, con quasi il 25% di dirigenti di sesso femminile

contro il 15% dell’industria. In particolare, le donne manager sono più presenti nella sanità (50%) e nell’istruzione (42%). Analizzando invece il contesto a livello geografico, è la Sicilia la regione con la percentuale più elevata di donne in posizioni dirigenziali (27%), seguita da Lazio (26%) e Calabria (25%). Il prezzo da pagare però è molto alto. Il 57% delle figure femminili in posizioni di potere infatti non ha figli. Ciò significa che le donne sono ancora costrette a scegliere tra carriera e vita privata.

MILAZZO, NUOVO PROGETTO TRA LUSSO E NATURA

A Costrand il Magnolie Park - Luxury Apartments Sarà il complesso più sostenibile di tutta la Sicilia

Costrand, azienda specializzata in ristrutturazioni guidata dal giovane imprenditore Francesco Andaloro, realizzerà Magnolie Park – Luxury Apartments, il complesso residenziale di lusso più sostenibile della Sicilia situato nella riviera di Milazzo. Sarà costituito da 26 residenze fronte mare, con vista sulle Isole Eolie, e sarà dotato di un impianto fotovoltaico di 80 Kw, il più grande mai realizzato per le nuove costruzioni in Sicilia. L’obiettivo di Costrand è quello di offrire un connubio tra confort, spazi eleganti e la natura circostante.

20 SmallGiants | luglio 2023 News

CALABRIA VICINA ALLE IMPRESE

150 MILIONI ALLE PMI PER AFFRONTARE IL CARO BOLLETTE

Venerdì 9 giugno la giunta regionale ha stanziato 150 milioni di euro per le pmi che nei mesi scorsi hanno subito un forte aumento dei costi energetici, allo scopo di compensare il fabbisogno di liquidità determinato dal cosiddetto ‘caro bollette’. "Attraverso questo provvedimento”, si legge in un comunicato dell'ufficio stampa della giunta regionale, “il Governo calabrese ha inteso sfruttare l'opportunità offerta dall'Unione europea, che prevede la possibilità di usare i fondi del Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale) per attivare misure temporanee eccezionali”.

CRESCE L’ACCETTAZIONE DEI PAGAMENTI CON CARTA DI CREDITO tra le pmi e i piccoli esercenti. È quanto emerso da uno studio realizzato da Visa, condotto in 14 Paesi europei. Secondo la ricerca infatti oltre il 70% delle piccole e medie imprese italiane accetta pagamenti digitali, il 7% in più rispetto allo scorso anno. Il 66% delle aziende intervistate considera questo tipo di soluzioni più semplici rispetto alle altre, mentre il 67% ritiene che che riducano il rischio di non essere pagate. Infine, per il 29% del campione l’accettazione della carta di credito ha comportato un aumento del fatturato compreso tra il 6% e il 15%. La ricerca segnala inoltre la necessità di aumentare la digitalizzazione delle pmi italiane: più di una su quattro infatti non accetta ancora pagamenti con carta e si distingue per essere attiva solo sul mercato domestico (59%) e sui clienti business (56%).

21 luglio 2023 | SmallGiants News
CRESCONO I PAGAMENTI DIGITALI IN ITALIA IL 70% DELLE PICCOLE IMPRESE LI ACCETTA

Le note della ripartenza

Trattenere i talenti e migliorare la formazione: così il direttore

d’orchestra Riccardo Muti immagina il sistema culturale

Riccardo Muti (Napoli, 1941) è il musicista italiano vivente che più ci rappresenta nel mondo. È artista per il quale basta il nome: che lo si pronunci in Europa, Usa, Medio o Estremo Oriente, non chiede spiegazioni. In sintesi, è ‘il direttore d’orchestra’. L’articolo determinativo ‘il’ scaturisce da una carriera con pochi pari, avviata a 26 anni con la vittoria del Concorso Cantelli. Alla medaglia d’oro seguiva l’incarico al Maggio Musicale di Firenze e al contempo gli impegni con i complessi di Londra e di Filadelfia, quindi tre figli e al fianco la moglie Cristina, vulcanica romagnola che nel 1990 posò la prima pietra del Ravenna Festival, tra l’altro in corso in questi giorni. Per 19 anni, fino al 2005, Muti è stato direttore musicale della Scala e dal 2010 riveste lo stesso ruolo con la Chicago Symphony Orchestra: la Ferrari musicale d’oltreoceano. La Ferrari orchestrale al di qua dell’Atlantico invece sono i Wiener (oltre che i Berliner) Philharmoniker, per intenderci i protagonisti del concerto di Capodanno da Vienna. Nessuno li ha mai

TRA I PROGETTI ATTUALI ANCHE LE VIE DELL’AMICIZIA, UN’INIZIATIVA DEL RAVENNA FESTIVAL IN CUI MUTI DIRIGERÀ

diretti tanto quanto Muti, che con i suoi Viennesi ha sviluppato un rapporto che dura dal 1971: ne ha celebrato il secolo e mezzo di vita, li ha condotti in sei concerti di Capodanno e con loro festeggerà i 200 anni della Nona Sinfonia di Beethoven, il monumento che culmina con l’Inno alla Gioia, ora inno d’Europa.

Riccardo Muti è leader fra leader. Spieghiamoci. Quello del direttore d’orchestra è un mestiere che fisiologicamente chiede a chi lo esercita un temperamento da ca-

pitano: raggiunto il podio, bisogna far convergere tutti e in contemporanea verso la propria idea interpretativa, altrimenti è cacofonia, disarmonia, anarchia. "Noi dobbiamo fare in modo che gli orchestrali possano esprimere il meglio di sé, ma all'interno di un'architettura: e siamo noi a fornirla. Il direttore è il Re. È pagato per esserlo. E paga per questo”, spiegò Muti durante un corso a un giovanotto aspirante direttore.

Che Muti sia il numero uno non lo dicono solo le classifiche, per natura opinabili. Lo dicono le migliori orchestre, che appunto lo vogliono. Proprio per questo smalto internazionale e l’essere ambasciatore della cultura, Muti ha fatto suo un progetto nato in seno al Ravenna Festival. Sono le Vie dell’Amicizia, giunte alla 27esima edizione, che il 9 luglio sono approdate in Giordania e l’11 a Pompei. Sono pellegrinaggi laici, che toccano città ferite, riallacciano antichi legami con luoghi che hanno fatto la storia. Per l’Ur-Via dell’Amicizia si va al 1997, quando Muti portava tra le macerie di Sarajevo i complessi della Scala. Poi fu la volta, fra gli altri, di Beirut, Gerusalemme, Il Cairo,

22 SmallGiants | luglio 2023 Leadership
ITALIANI E GIORDANI NEL SEGNO DEL DIALOGO E DELLA SPERANZA
ARTISTI
23 luglio 2023 | SmallGiants Leadership RICCARDO MUTI
Il concerto diretto da Riccardo Muti a Teheran nel 2017 all’interno del progetto Le vie dell’amicizia (credits: Silvia Lelli)

Damasco, Nairobi, Teheran. Fra le Vie più suggestive quella del 2010: con quel salotto a cielo aperto che è la piazza Unità d’Italia di Trieste, il mare come fondale, e sul palco 360 musicisti e coristi diretti da Muti. Nel parterre c’erano i capi di Stato di Italia, Slovenia e Croazia, rispettivamente Giorgio Napolitano, Danilo Türk e Ivo Josipovic, lì per una riconciliazione. Sulle sponde ferite dell’Adriatico si celebrava una stretta di mano a 35 anni dagli accordi a tavolino di Osimo.

Un cerchio che si chiudeva.

Il 9 luglio nel teatro romano della Pompei d’Oriente che è Jerash, Muti dirige l’Orchestra Giovanile Cherubini e il Coro Cremona Antiqua, tutt’uno con musicisti giordani. In programma pagine dall’Orfeo ed Euridice di Gluck, arie e cori dalla Norma di Bellini, inclusa la gemma Casta diva, il Canto del destino di Brahms. C’è il gran concerto serale ma anche la visita del campo rifugiati di Za’atari, al confine con la Siria, per un momento musicale con

artisti siriani della diaspora e musicisti residenti nel campo ai quali verranno donati strumenti musicali. L’11 la tappa a Pompei, sorella della giordana Jerash, la prima sepolta dalla cenere del Vesuvio, la seconda dalle sabbie del deserto. E su tutto, il desiderio di far musica assieme, con l’orchestra e il coro italiani che accolgono fra le proprie fila musicisti giordani. Per questo 2023 è stata prescelta la Giordania poiché paese che assicura sostegno ai campi profughi, al fianco del-

24 SmallGiants | luglio 2023
Leadership
Le vie dell’amicizia ad Atene, nel 2019 (credits: Silvia Lelli) Il concerto del 2004 a Damasco (credits: Maurizio Montanari) Il concerto per il Libano nel 2007 al Quirinale (credits: Maurizio Montanari)

l’Agenzia Onu per i Rifugiati e delle organizzazioni internazionali, poiché accoglie e integra nelle proprie comunità, città e villaggi la maggior parte dei settecentomila profughi arrivati da Siria, Iraq e Palestina. Il dialogo fra Italia e Giordania si compie anche nel segno del mosaico grazie a un ponte tra il Comune di Ravenna, scrigno di splendidi mosaici bizantini, e la città giordana di Madaba, culla di mosaici bizantini e omayyadi.

L’Italia èsenza dubbio il Paese della mu-

sica: abbiamo inventato il rigo musicale, le note, i due strumenti principe, ovvero il pianoforte e il violino, l’opera, l’agogica per cui sia ad Amburgo che a Pechino, a San Francisco o a Tokyo è normale esprimersi con i termini Allegro, Adagio, Prestissimo e via discorrendo. Eppure è un’arte che bistrattiamo in vari modi, chiudendo le orchestre, negando una formazione musicale ai nostri ragazzi, quella che poi consente di fruire e di gioire della musica oltre che di riempire le sale

da concerto offrendo - al contempo - un pubblico ai nostri migliori musicisti: in fuga dall’Italia. Perché è proprio un dato di fatto: i giovani italiani che più brillano finiscono regolarmente nelle orchestre straniere. Finito il concerto e deposta la bacchetta, vediamo spesso Muti lanciare appelli - soprattutto se al cospetto di cariche istituzionali - scoccare frecce da giornali e tv a sostegno di un’arte così tanto ferita. Impiega la propria autorità e reputazione per ricordare a chi sta ai posti di comando che il sistema culturale di casa nostra è in caduta libera. “Vorrei che i proclami fatti da decenni venissero ascoltati. Nelle scuole deve essere ripristinato l'insegnamento della cultura musicale. L'Italia vanta la storia della musica più importante del mondo. Dobbiamo essere degni del nostro passato. Mi sento una voce che grida nel deserto, ma continuo a far battaglie: non per me, io ho avuto la fortuna di formarmi alla severa scuola italiana, lo dico per le generazioni a venire. Io parlo come musicista, ma è un discorso generale: dobbiamo far sentire che siamo italiani, e questo non ha niente a che fare con nazionalismi e sovranismi, è la consapevolezza di appartenere a un grande Paese”, spiegò qualche tempo fa Muti.

Si batte con parole e fatti concreti. Nel 2004, ha creato l’orchestra giovanile Cherubini, un complesso di formazione dove giovani promesse lavorano tre anni con il Maestro per poi spiccare il volo altrove, palestra per soli italiani. Nel 2015 ha avviato l'Italian Opera Academy, progetto formativo per direttore d'orchestra, cantanti, pianisti accompagnatori che sotto la guida di Muti imparano come si costruisce un'opera, mattone su mattone, battuta dopo battuta. Pezzi di vita spesa fra podi di valore e studio severo sono la sostanza di lezioni quotidiane pensate per “insegnare ai giovani direttori che la nostra musica non è seconda nessuna. Deve essere trattata con il rispetto che si dedica agli autori d’Oltralpe”, ricorda puntualmente Muti, che vive la docenza come una seconda pelle. Leader anche in e per questo.

25 luglio 2023 | SmallGiants Leadership
Riccardo Muti a Sarejevo nel 1997 (credits: Maurizio Montanari)
26 SmallGiants | luglio 2023 Cover Story DALLA PUGLIA
HOLLYWOOD ALESSANDRO LOPRIENO HA FONDATO NEL 2020 WESHORT, PIATTAFORMA STREAMING DEDICATA AI CORTOMETRAGGI. L’OBIETTIVO? RENDERE IL CINEMA BREVE TASCABILE E ALLA PORTATA DI TUTTI
A
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Cover Story
ALESSANDRO LOPRIENO FONDATORE DI WESHORT

Il cinema nasce breve. In una forma che oggi chiameremmo cortometraggio ma che, nei primi del Novecento, era conosciuta semplicemente come ‘film’. Perché era quella la lunghezza standard di qualunque produzione cinematografica. Poi il lungometraggio ha preso il sopravvento: distribuire uno short film in vhs o dvd aveva lo stesso costo di una pellicola da due ore e mezza e gli interessi economici, si sa, dettano le regole. Fortuna che qualcuno, sdraiato sul letto della sua cameretta a guardare il poster di Arancia Meccanica, sognava un cinema diverso. Che fosse corto, facilmente accessibile e alla portata di tutti. Alex Loprieno, giovane pugliese divoratore di film, nel dicembre 2020 decide di trasformare i suoi sogni in realtà fondando WeShort, piattaforma di streaming dedicata al mondo del cortometraggio. Capisce che la digitalizzazione avrebbe reso più agevole ed economica la circolazione di questo format e che le persone, vincolate da ritmi di vita sempre più frenetici, avrebbero apprezzato. Oggi possiamo dirlo: aveva ragione.

Come nasce la tua passione per il cinema?

Era il 1995 quando mio zio Giulio mi portò al cinema per la prima volta, il film era Dragonheart, avevo cinque anni. Quel giorno ho scoperto la magia del cinema: è diventata subito una passione, leggevo tantissime riviste di cinema e guardavo film ogni giorno, tanto che i miei amici mi chiamavano per chiedermi consigli su quali avrebbero dovuto guardare. Da adolescente nasce il sogno di fare cinema, mi accorsi che era l’unica cosa che mi appassionava veramente. Ho imparato precocemente l’inglese guardando film in lingua originale con i sottotitoli grazie alla mia collezione di dvd, li compravo con i soldi guadagnati l’estate quando andavo

28 SmallGiants | luglio 2023 Cover Story
L’IA proprietaria permette anche, grazie ad un algoritmo, di raccomandare i contenuti WeShort vuole rendere il corto una scelta di intrattenimento quotidiana e facilmente fruibile, anche da smartphone

a lavorare in pescheria da mio padre.

Di cosa ti occupavi prima di fondare la tua startup?

Prima di WeShort ho lavorato nove anni come assistente di volo della Ryanair. Fui selezionato a 22 anni compiuti dopo aver frequentato la facoltà di Lingue e letterature straniere dell’Università di Bari. Ero diventato famoso tra i passeggeri per i miei annunci divertenti per la vendita dei gratta e vinci di beneficienza. Ero tra i migliori venditori di tutta Ryanair, fu una bella palestra di public speaking. In quegli anni ho scoperto anche la passione per la finanza, il marketing e la tecnologia. E ho continuato gli studi con dei corsi particolari come quello sul Risk Management e Finanza in Sda Bocconi.

Quando e come nasce WeShort?

WeShort nasce nella mia cameretta, quando sdraiato sul letto guardavo il poster di Arancia Meccanica che avevo sulla parete, sognando il mio futuro nel mondo del cinema. Anni dopo, in un assolato pomeriggio primaverile nel 2019, ero seduto in un multisala solo soletto, parecchio in anticipo, in attesa dell’inizio del film. La scintilla fu il chiedermi perché non mostrassero cortometraggi in quel momento, quando lo scher-

29 luglio 2023 | SmallGiants Cover Story
Il sogno diventa realtà Il fondatore è un divoratore di film e amante del cinema sin dall’età di cinque anni. Nel dicembre del 2020 decide di trasformare la sua passione in business
La partnership con Trenitalia ha reso la piattaforma disponibile sul Portale Frecce in tutte le linee di alta velocità

mo del cinema è ancora spento. La domanda successiva fu: perché, da cinefilo quale sono, non ho mai dato spazio ai cortometraggi? E di conseguenza mi chiesi: perché la gente non guarda cortometraggi normalmente come guarda film e serie? Dopo un’attenta ricerca mi sono reso conto che quello era un terreno dove non si pensava in grande. Essendo un mercato non affollato e con un grande potenziale, visto il diffuso calo della soglia dell’attenzione e lo stile di vita dinamico e in mobilità, ho capito che si trattava di un’opportunità incredibile. Così ho creato WeShort.com, la piattaforma di streaming dedicata al mondo del cinema breve, con una visione ben chiara: diventare la major dei cortometraggi nel mondo.

Qual è la vostra mission?

La nostra mission è elevare il cinema breve ad una scelta quotidiana d’intrattenimento per il grande pubblico, rendendo migliaia di film brevi da tutto il mondo accessibili in modo semplice e veloce. Questa mission ha un fine nobile, ovvero portare più cinema nella vita delle persone.

Parliamo un po’ del vostro mercato. Utenti? Competitor?

Ad oggi abbiamo ben oltre 100mila utenti che hanno utilizzato la piattaforma WeShort guardando cortometraggi nella versione gratuita o a pagamento, totalizzando più di tre milioni di minuti visualizzati. L’utenza è pressoché globale, dalle ultime analisi ri-

30 SmallGiants | luglio 2023 Cover Story
I numeri che contano
La startup finora ha raccolto circa un milione di euro di finanziamenti, conta 100mila utenti provenienti da 152 paesi e più di tre milioni di minuti visualizzati
Il team in trasferta a Hollywood, fulcro dell’industria cinematografica, e al Festival del cinema di Venezia (foto a destra)

sultano accessi da 152 paesi nel mondo, abbiamo riscontrato molto interesse anche in Africa e Asia. I nostri competitor sono i siti internet, dove illegalmente si propongono cortometraggi gratis violando le normative sulla pirateria e la proprietà intellettuale. Questo spesso accade anche con diversi canali YouTube che, seppur mostrano molte

views, usano i cortometraggi solo a proprio beneficio, senza tutelare gli autori dalla pirateria. Tutto ciò non aiuta a diffondere una cultura di business sul corto ben regolamentata e industriale. Per noi questo è importante, e lo abbiamo reso esplicito nel nostro payoff in short we trust, preso in prestito dalla banconota del dollaro americano,

31 luglio 2023 | SmallGiants Cover Story
L’esordio nelle sale con An Irish Goodbye, cortometraggio vincitore del Premio Oscar di quest’anno

Tecnologia significa legalità

dove a ‘God’ ho sostituito ‘short’. Un chiaro indizio di dove vogliamo arrivare.

Quali sono le ultime partnership siglate? Quali e quante servono ancora per scalare? In quale direzione vi stanno portando?

Negli ultimi sei mesi abbiamo lanciato la partnership con MYmovies, dove adesso abbiamo una nostra finestra. Due altre partnership internazionali prestigiose quelle con Guinness World Records e Sundance Institute. Abbiamo ufficialmente portato WeShort nelle sale cinematografiche italiane con la distribuzione di An Irish Goodbye, cortometraggio vincitore del premio Oscar di quest’anno. La più recente è la partnership con Trenitalia che ci ha consentito di rendere disponibile WeShort sul PortaleFrecce in tutte le linee di alta velocità Frecciarossa e Frecciargento italiane e internazionali. Grazie alla richiesta del mercato ci siamo evoluti in un modello B2B2C quando offriamo WeShort attraverso il platform as a service. Per questo motivo ci interessa molto fare accordi con aziende italiane ed internazionali del settore dei trasporti aerei, aeroporti e compagnie aeree, compagnie di trasporto via terra come bus e metropolitane, automotive, telecomunicazioni. Sicuramente non esiste un limite alla nostra voglia di crescere, vogliamo farlo in maniera sostenibile e compliant con le normative Esg. Questo nostro impegno verso un mondo sostenibile è il motivo per cui proponiamo alle aziende, piccole, medie e

grandi, di considerare l’abbonamento WeShort come regalo green per la fidelity delle loro clientele o come welfare per i dipendenti.

Round d’investimento: quanto avete raccolto finora?

Abbiamo chiuso il primo round con una raccolta di circa un milione di euro, dove sono intervenuti dei business angel e un importante partner industriale come la Minerva Pictures Group di Gianluca Curti e Santo Versace.

Che importanza ha per WeShort il connubio con Minerva Pictures, che oggi è lead investor?

L’entrata di Minerva ci ha dato una marcia in più, ha permesso di investire sulla crescita

e di sviluppare nuove idee di business, allargando quelle già presenti. Se pensiamo a WeShort e Minerva vengono in mente tre parole chiave: cinema, innovazione e tradizione. Che una società come Minerva abbia

32 SmallGiants | luglio 2023 Cover Story
L’intelligenza artificiale integrata alla piattaforma permette di proteggere i contenuti dalla pirateria e rende molto più efficiente e veloce la traduzione dei sottotitoli dei cortometraggi
Alessandro Loprieno (al centro) al Sundance, un festival dedicato al cinema indipendente che si svolge a Park City, sobborgo di Salt Lake City, e a Ogden nello Stato dello Utah.

investito in WeShort è un ottimo segnale per il mercato del cortometraggio, non solo in Italia. Ho avuto modo di conoscere Santo Versace e sono rimasto colpito e onorato del suo entusiasmo nei confronti di WeShort. Ci ha definniti dei geni!

Quali sono le tecnologie che integrate nella vostra startup?

Sebbene WeShort sia una entertainment company, possiede un’anima da tech company, nonostante la tecnologia che sviluppiamo è primariamente per nostro utilizzo. La nostra tecnologia si basa su una piattaforma Ott e app native made in Italy. A questa tecnologia integriamo una AI proprietaria che serve per la raccomandazione dei contenuti, un’algoritmo ideato da me con l’obiettivo di ricreare e scalare la mia esperienza adolescenziale di ‘amico cinefilo’ che consiglia i film con accuratezza. A questo si aggiunge lo sviluppo di una AI per

proteggere i contenuti dalla pirateria e l’utilizzo di software di AI per rendere più efficiente e veloce la traduzione dei sottotitoli dei cortometraggi.

Quali sono i vantaggi dell’intelligenza artificiale oggi in un servizio come il vostro?

WeShort è stata creata da me con un assetto e una mentalità data-driven. I vantaggi della AI sono così importanti che ad oggi secondo me non siamo ancora in grado di percepirli tutti. Credo che per uno streamer di cortometraggi come WeShort, sia importante raccogliere dati dal mercato attraverso il marketing e dalla piattaforma attraverso utilizzo, interazione e profanazione dell’utente per poterli analizzare e usarli per valorizzare al massimo i propri asset sia nel mercato B2B che B2C. Considerato che il cortometraggio è la genesi del cinema in sé e molti grandi film della storia del cinema devono la propria

idea proprio ad un corto, lascio a voi le conclusioni.

Qual è il vostro target?

I nostri utenti sono appassionati di cortometraggi, cinefili, utilizzatori di piattaforme di streaming, il pubblico dei festival, studenti e docenti delle scuole di cinema, viaggiatori, pendolari, manager e imprenditori, gente che non ha tempo per guardare film di lunghezza tradizionale.

Quali sono i vostri prossimi step?

Dopo la prima Caramelle, cortometraggio in animazione 3D, sono in uscita nuove produzioni WeShort Originals, cortometraggi e series targate WeShort, realizzate con gli stessi registi e produttori che hanno già i loro cortometraggi sulla nostra piattaforma. Vogliamo dare inizio alla scalata globale puntando un milione di utenti entro la fine del Q1 del 2025. Per questo stiamo aprendo un nuovo round di investimento: puntiamo a raccogliere 2,5 milioni di euro da investire prevalentemente in tecnologia, marketing e contenuti. Continueremo nel frattempo ad investire le risorse che abbiamo incrementando i ricavi sia dal modello B2C che B2B, migliorando e aggiornando costantemente la piattaforma con nuovi short film e serie con episodi brevi.

Dove vi immaginate tra 10 anni?

Sogno la Ipo a Nasdaq, se saremo bravi e il mercato darà ragione alla mia intuizione sul futuro dell’intrattenimento credo che questo sogno possa diventare prima un obiettivo e poi realtà. Credo che WeShort debba diventare in futuro un’azienda pubblica, in quanto il cinema è di tutti e per tutti. Poi chissà, visto che operiamo esclusivamente nel settore dello short, un giorno potremo fare anche lo short selling. Io nel ruolo dell’attivista short mi ci ritrovo. Del resto, in short we trust.

33 luglio 2023 | SmallGiants Cover Story

LA VOCE DEGLI ULTIMI

Laura Samani con ‘Piccolo corpo’, il lungometraggio con cui ha vinto il David di Donatello, racconta la marginalità attraverso la storia di Agata

35 luglio 2023 | SmallGiants
affare spettacolare
Un

Un affare spettacolare

Quando è salita sul palco dei David di Donatello ha commentato: “Pesa, eh…”. Ma in realtà, non erano solo i tre chili della sta tuetta, a pesare era soprattutto il valore di quel premio appena ricevuto. Un rico noscimento e una responsabilità: miglior regista esordiente nel 2022 per il suo Pic colo corpo. Un premio che vale come un invidiabile biglietto da visita e, ovviamente, carica di attese e aspettative. Eppure, Laura Samani, non sembra in alcun modo farsi condizionare. “Pesa come tutti i premi. Questo, in particolare, ha assunto un grande valore con la diretta tv ma la soddisfazione maggiore è che si vota tra pari e dà pertanto garanzia che il film sia piaciuto davvero. Però è necessario rimanere fedeli al proprio pensiero: se ci si confonde, si rischia poi di fare i film pensando a ciò che il pubblico vuole”.

Trentatré anni, triestina, una laurea in Discipline dello Spettacolo e della Comunicazione all'Università di Pisa e il diploma in Regia al Centro Sperimentale di Roma, Samani ha all’attivo diversi cortometraggi, tra cui La Santa che dorme, presentato in anteprima a Cannes Cinéfondation. Ed è proprio su quel solco che è poi stato girato il suo primo lungometraggio, che oltre ai David le è valso una quarantina di premi, tra cui il Premio Flaiano come Miglior opera prima e l’European Film Awards come scoperta europea.

LE RIPRESE SONO PREVALENTEMENTE EFFETTUATE CON CAMERA A MANO PER RESTITUIRE ALLO SPETTATORE UNA FORTE VICINANZA CON I PERSONAGGI. IL FILM È RECITATO IN DIALETTO FRIULANO E VENETO

“Il film è nato grazie al racconto di una storia incentrata sul realismo magico: mi hanno chiesto, proprio sulla scorta del

mio precedente corto, se fossi interessata al realismo magico e quando ho risposto positivamente mi hanno parlato dei miracoli del respiro. A quel punto, è partito lo studio e ho scoperto che si trattava di una pratica diffusissima e ho fatto ricerca sul territorio”. Il viaggio è durato tanto: cinque anni dall'ideazione alla realizzazione di un film su Agata, che affronta un travaglio difficile e la bambina nasce già morta, senza aver mai respirato. Per questo, il battesimo non può essere fatto e l'anima della bambina è destinata al Limbo. Agata però viene a sapere che sulle montagne del nord pare ci sia un santuario dove è possibile resuscitare i bambini per un tempo limitato ma sufficiente a battezzarli. Lasciata sola dal marito e dai compaesani, si mette in viaggio con il corpo della figlia nascosto in una scatola di legno. E durante il percorso non mancheranno incontri e prove di fede.

“Il cinema è un’industria, ha sue leggi e le sue regole – ammette Samani – e questo non va dimenticato mai. Però il paradosso è che sia io che la casa di produzione Nefertiti Film con Rai Cinema abbiamo fatto decentramento, perché la mia è una storia della disgrazia. E così, grazie a noi, l'industria del cinema si è fatta portavoce delle marginalità”.

Un business che dimostra la possibilità di aprire a tematiche troppo spesso trascurate sul grande schermo. “Ho l’impressione che qualcosa stia cambiando nella realtà del cinema italiano – evidenzia

36 SmallGiants | luglio 2023
Una scena del film “Piccolo corpo” I tre personaggi principali
della
storia

Samani –. Ho la sensazione che ci siano altre persone che come me hanno un'attenzione alle realtà regionali, dalle fiabe al folklore italiano. Del 2021, ad esempio, oltre al mio Piccolo corpo penso a Il re granchio, un altro film che contribuisce ad alimentare la tradizione orale”. E di tradizione e promozione del territorio Samani potrebbe essere una vera testimonial: Piccolo corpo è stato girato in continuità cronologica ed eventi come la nevicata nella seconda parte del lungometraggio sono infatti casuali e reali. Le riprese sono prevalentemente effettuate con camera a mano per restituire allo spettatore una forte vicinanza con i personaggi. Non fa eccezione la lingua: tutto

il film è recitato in dialetto friulano e veneto. “Queste pratiche di creazione con una intera comunità con cui stai lavorando rappresentano la parte fondamentale, indispensabile e più bella del mio lavoro. E quando ricevo un premio, in realtà è il riconoscimento a un intero team”.

Un’industria, in sostanza, in cui i ruoli di co-protagonisti vengono interpretati dalla creatività e dalla forza economica.

“È evidente che ci vogliano i soldi per fare il cinema. Non è un tipo di realtà comunicativa artistica che si fa con un foglio e una penna ma in fin dei conti, in qualunque caso, ogni medium ha una sua specificità. Ci sono delle figure apicali e siamo in una fase in cui tutte le risorse

sono buttate sull’attorialità ma l'unica strada è ricordarsi che è certamente un'industria ma vanno considerate anche le cose pratiche. Basta pensare al mondo della serialità: la bolla è ormai esplosa”. Lei, intanto, si concentra sul suo prossimo film. Samani sta infatti lavorando alla realizzazione del suo secondo lungometraggio, anche in questo caso ‘locale’. “Il film sarà interamente ambientato a Trieste, in una scuola superiore e i protagonisti saranno un gruppo di adolescenti. Non posso dire altro e non posso sbilanciarmi oltre, anche perché uno degli aspetti rilevanti del nuovo modo di fare cinema è legato al marketing e dobbiamo rispettare tutti i passaggi”.

37 luglio 2023 | SmallGiants Un affare spettacolare
Laura Samani

Il LinkedIn dell’arte

heArt è il social network fondato da Matteo Forte interamente dedicato agli artisti e agli amanti dello spettacolo

HeArt è la piattaforma social nata come reazione alla pandemia, nel momento in cui i teatri avevano interrotto la loro attività e il mondo dello spettacolo viveva un momento di grande incertezza. Due anni e mezzo fa, Matteo Forte, amministratore delegato della Stage Entertainment, ebbe l’intuizione vincente in un momento molto difficile per i palcoscenici italiani e per professionisti e artisti.

Forte, oltre a guidare la succursale italiana di una delle più grandi aziende di intrattenimento e di produzione di musical dal vivo, è anche direttore del Teatro Nazionale e del Lirico di Milano.

HeArt è un social network dove le diverse espressioni del talento hanno modo di sentirsi community. Una grande vetrina digitale finalizzata alla ricerca di nuove opportunità professionali e all’offerta di un intrattenimento di qualità.

La sta offrendo le giuste opportunità a chi ha talento, non deludendo le aspettative di chi l’ha definito “il LinkedIn dell’arte”.

“Il primo bilancio dell’attività di heArt dopo due anni e mezzo è estremamente positivo”, sottolinea Forte. “A marzo ho lanciato Back to talent, il contest canoro presentato a Palazzo Reale alla presenza del sindaco di Milano, Giuseppe Sala e dell'assessore comunale alla Cultura, Tommaso Sacchi. Il progetto prevede il coinvolgimento degli 88 quartieri mila-

BACK TO TALENT È IL CONTEST CANORO CHE PUNTA A SCOPRIRE NUOVE VOCI: J-AX È IL DIRETTORE ARTISTICO, IN GIURIA CI SONO STEFANIA ROCCA, CHIARA NOSCHESE, ROBERTO RAZZINI E VALERIO CARBONI

nesi”. Il concorso punta a scoprire voci nuove e aspiranti cantanti puntando sulle periferie che sono il vero e proprio palcoscenico per i ragazzi di oggi. La culla del rap di chi si avvicina per la prima volta alla musica. Da qui anche la scelta

di partire con il canto dando spazio a tutti i generi. Forte ha scelto di avvalersi di una giuria di professionisti da affiancare a quella popolare. “J-AX è il direttore artistico del progetto, in giuria ci sono le attrici e registe Stefania Rocca e Chiara Noschese, l’ad di Sony music publishing Roberto Razzini e l’autore musicale Valerio Carboni”. Giuria popolare e professionale hanno avuto reciprocamente il 50% di influenza nella scelta dei finalisti.

"Come ho sottolineato più volte vogliamo tornare a occuparci del talentoinsiste Forte - valorizzando solo l'aspetto artistico, a prescindere dalle storie personali e dai profili degli interpreti. Dove i tradizionali format televisivi si focalizzano maggiormente su caratteristiche che rendano spettacolarizzabile la vita, Back to talent promette di tornare ad occuparsi del talento puro e della sua valorizzazione”.

38 SmallGiants | luglio 2023 Un affare spettacolare
Forte è anche direttore del Teatro Nazionale e del Lirico di Milano

La prima edizione della manifestazione è in corso in queste settimane a Milano e il sindaco Sala ha già sottolineato in conferenza stampa la volontà di rendere il contest "un evento continuativo", ma Forte pensa in grande e guarda oltre i confini provinciali. Il suo obiettivo è di trasformare la competizione in una "manifestazione di livello nazionale, con il coinvolgimento di tutti i capoluoghi, e una selezione che avrà la stessa modalità di questa prima edizione cioè via social”.

“La mia intenzione - conclude – è quella di rendere accessibile questo tipo di percorso al maggior numero di persone possibile, anche a chi, non avrebbe altre possibilità". Non limitandosi soltanto al canto ma magari dando spazio alla pittura, alla scultura, alla danza, alla recitazione e a qualsiasi altra forma di espres-

sione artistica.

Al contest, aperto solo ai maggiorenni residenti o domiciliati nel comune di Milano, sono state centinaia le persone che hanno inviato un video girato direttamente da smartphone. Per candidarsi bastava inviare la propria interpretazione di un brano in una clip. Nella prima fase delle votazioni, i brani potevano essere visti ed ascoltati più volte e ciascun utente - con profilo artista e creativo o amante di arte e spettacolo – poteva votare una sola volta attraverso l'attribuzione di un indice di gradimento espresso con un numero massimo di 5 cuori. Così è avvenuta la prima selezione dei candidati. Poi le fasi finali attraverso eventi live: due semifinali si sono svolte a giugno in periferia. Alle semifinali hanno partecipato 38 candidati per arrivare ai

18 finalisti, 2 per ognuno dei nove municipi di Milano. La finalissima il 10 settembre al Castello durante la serata conclusiva del calendario dell'Estate Sforzesca per incoronare il vincitore della prima edizione di Back to talent.

Contest a parte, la piattaforma social ideata da Forte sta diventando sempre di più un punto di riferimento per i produttori di spettacoli teatrali e presto anche per le aziende cinematografiche che potranno utilizzarla per i casting avendo già oggi raggiunto numeri estremamente interessanti con oltre 150.000 utenti registrati. A dimostrazione che nel mondo dello spettacolo e dell’arte c’è ancora spazio per il talento puro, fuori da logiche commerciali e dai cliché dei programmi televisivi.

www.heart-social.com

39 luglio 2023 | SmallGiants Un affare spettacolare
HEART
Matteo Forte ha lanciato il contest canoro a marzo

Raccontare lo sport ieri e oggi

Dalle telecronache di Bruno Pizzul alle nuove piattaforme streaming: l’evoluzione della cronaca calcistica dall’avvento della tv ai social network

Da La Domenica Sportiva di Enzo Tortora, passando per lo stile unico di Sandro Piccinini, fino al modello “show man” di Pierluigi Pardo. Strumenti, format, grafiche e modalità di comunicazione che si sono evolute nel corso dei decenni, seguendo le esigenze di un pubblico desideroso di essere parte sempre più attiva del processo.

Con l’avvento della tv, pionieri del giornalismo sportivo come Nicolò Carosio e Nando Martellini, seguiti poi da Bruno Pizzul, voce storica della nazionale italiana di calcio, conservavano la loro cultura radiofonica, preoccupandosi di moderare l’influenza della parola in tv. “Prevaleva il racconto delle immagini e la cronaca era molto didascalica. Con il miglioramento dei mezzi a disposizione si è moltiplicato il numero delle telecamere per i registi, con una sovrabbondanza di inquadrature che hanno fatto perdere alla partita la sua centralità”, racconta Pizzul.

La fine del monopolio pubblico e l’arrivo

OGGI

IL PUBBLICO PIÙ

GIOVANE RICERCA CONTENUTI BREVI E COINVOLGENTI, I COSIDDETTI

PENSATI PER UN CONSUMO RAPIDO, SOPRATTUTTO SU DISPOSITIVI MOBILE

della tv privata hanno portato a un potenziamento degli investimenti e a un nuovo modo di raccontare il calcio. Con le Pay-tv a metà degli anni ‘90, il piccolo schermo è andato verso una maggiore spettacolarizzazione, che ha trasformato il cronista in un personaggio sempre più al centro della scena. Una tendenza riscontrata non solo durante le partite, basti pensare al caso recente di Daniele Adani durante gli ultimi Mondiali, accusato di una telecronaca sopra le righe,

ma anche nei programmi tv dedicati all’approfondimento.

Negli studi televisivi, il font type minimalista degli anni ‘90 ha ceduto il posto a una grafica più appariscente a sottoli-

40 SmallGiants | luglio 2023 Un affare spettacolare
‘SNACKABLE’,
Pierluigi Pardo

neare lo spirito allegro di programmi come Tiki Taka, in cui prevaleva un contenuto informativo acceso ma mai pesante. Qui il conduttore si spostava tra le poltrone nel corso del dibattito, animato da esperti che si alternavano a personaggi divertenti. “Rispetto al passato serve sicuramente molta più preparazione, perché il pubblico è più esperto, ma non bisogna dimenticarsi di essere anche un po’ leggeri nel racconto e aver un pizzico di ironia, rimanendo sempre competenti”, racconta il giornalista di Dazn ed ex conduttore di Tiki Taka Pierluigi Pardo. La volontà

di arricchire la narrazione con le reazioni del pubblico da casa ha portato gli studi tv ad attrezzarsi con nuove postazioni social, composte da touch screen e figure professionali appositamente scelte per selezionare i commenti in rete.

Gradualmente si è assistito al passaggio da un modello da uno a molti, quello televisivo, a uno più inclusivo e interattivo, che viaggia su nuove strade e incontra linguaggi e formati diversi. Un cambiamento legato alle nuove abitudini dei tifosi, alla ricerca di un consumo rapido ed efficiente anche lontano da casa.

“L’esperienza su Dazn mi ha avvicinato a un racconto calcistico diverso, nuovi stili e linguaggi, format differenti per nuovi target di tifosi. Il pubblico più giovane di oggi ricerca contenuti brevi ed estremamente coinvolgenti”, prosegue Pardo. “Quelli che chiamiamo contenuti ‘snackable’, pensati per un consumo rapido ed efficiente, soprattutto su dispositivi mobile, per esempio, gli highlights o le interviste brevi. Contenuti più brevi rispetto ai classici formati, divisi magari in puntate, che descrivono l’evento sportivo in modo completo e dove al centro

41 luglio 2023 | SmallGiants Un affare spettacolare

Un affare spettacolare

LA NARRAZIONE

CALCISTICA È STATA

INFLUENZATA DALLE

RICHIESTE DI UN PUBBLICO SEMPRE PIÙ

ESIGENTE . CHI

RACCONTA HA IL

COMPITO DI ADOTTARE

UNO STILE

COMUNICATIVO CHE

STIMOLI L’EMOZIONE E

IL DIVERTIMENTO

rimane la passione per il pallone”. L’accelerata nella sperimentazione tecnologica degli ultimi anni ha portato a una fruizione dello sport sempre più inclusiva. La rivoluzione dello streaming ha permesso di fruire dei contenuti con grande flessibilità. Se prima del cambiamento, lo spettatore era vincolato al trovarsi in un luogo in cui ci fosse un apparecchio in grado di trasmettere l’evento, oggi utilizzando una connessione internet si può fruire dei contenuti di infotainment nella forma che si preferisce. L’ultimo report del Capgemini Research Institute, conferma il dominio nella fruizione dello sport delle piattaforme di streaming: se nel 2019 solo il 39% dei tifosi preferiva questo tipo di fruizione, oggi questa percentuale è quasi raddoppiata, passando

al 75%. Discorso analogo per i social media, con la quota passata dal 44% del 2019 al 64% di oggi, trainata dalle generazioni più giovani. Tra i primi ad accorgersi delle potenzialità di questo strumento è stata Dazn, con un hub tecnologico costruito per trasformare la piattaforma in un unico luogo dove il fan può fare acquisti, chattare durante l’evento sportivo, fare pronostici e godersi il meglio dell’intrattenimento sportivo live e on demand interagendo con altri tifosi e con i propri beniamini. “La mia sensazione è che si sia entrati in un contesto di grande libertà di crearsi il proprio palinsesto personale, accompagnata peraltro da un esponenziale e costante miglioramento della qualità dell'esperienza offerta”, dice Stefano Borghi, giornalista

42 SmallGiants | luglio 2023
Stefano Borghi

Dazn. “Questo permette di personalizzare sempre più le proprie scelte, adattandole ai ritmi, alle necessità e alle richieste del fruitore. Ritengo che sia veramente un cambiamento straordinario e che porti solo grandi vantaggi agli utenti, anche perché uscendo da una sorta di ‘preconfezionamento’ delle esperienze come nel caso dei palinsesti tradizionali, si offre un panorama di scelta nel quale a fare la differenza sarà sempre più la qualità del contenuto”. In Italia, la crescita dello streaming è andata di pari passo con lo sviluppo di nuovi contenitori come i podcast, che hanno portato il racconto sportivo su altri media facendo riscoprire la bellezza dall’ascolto, in una sorta di ritorno alla radio in versione smart. Un prodotto con un’identità definita, decli-

nata però in svariate forme e fruibile da tutti in qualsiasi momento. Libertà totale di espressione, ma anche di scelta. Vocabolario Borghi, video-podcast lanciato nel 2022 dallo stesso giornalista, rappresenta un tentativo ben riuscito di coniugare la definizione tecnologica con i tratti classici del racconto: “L'idea era quella di cominciare a fondere i vari livelli del nuovo stile di intrattenimento, quindi una base classica di storytelling declinata attraverso la forma del podcast, eseguita live in un teatro e proposta anche in video, quindi con il supporto sia di immagini che di effetti scenici. Ci tenevo molto a provare a fare qualcosa che non si fosse ancora visto”.

La narrazione sportiva, in particolare quella calcistica, è stata influenzata dai

cambiamenti dello sport e dalle richieste di un pubblico sempre più esigente. Chi racconta ha il compito di offrire un servizio efficace, adottando uno stile comunicativo che sappia stimolare le corde dell’emozione, della passione e del divertimento. Tuttavia, come dice Borghi, la grande differenza offerta dai nuovi mezzi digitali tocca più lo spettatore che il narratore. “Oggi le possibilità di interazione ma anche di approfondimento si sono moltiplicate e quindi per il fruitore è tutto molto più amplificato nonché innovativo. Tuttavia, il ruolo del giornalista rimane quello di essere un obiettivo, competente, credibile e – si spera – indispensabile ponte fra i due veri grandi protagonisti dell'universo dello sport, ovvero chi lo fa e chi lo segue”.

43 luglio 2023 | SmallGiants Un affare spettacolare
Bruno Pizzul
Ilfotovoltaico aportatadiun Click

OLTRE IL PROFITTO

Secondo un ricerca di Principia Advisory e Interbrand meno della metà delle grandi aziende possiede gli strumenti per affrontare le sfide etiche, sociali e ambientali del business

Secondo un ricerca di Principia Advisory e Interbrand meno della metà delle grandi aziende possiede gli strumenti per affrontare le sfide etiche, sociali e ambientali del business

45 Ricerca

Fulvio di Giuseppe

“Un amministratore delegato mi ha detto: ‘Non possiamo mentire nel mondo di oggi. Alcuni anni fa non c'era la stessa trasparenza. L'etica e l'integrità sono pilastri fondamentali per le aziende di oggi”. Nelle parole riportate da Gonzalo Brujò, global ceo e presidente di Interbrand, emerge chiaramente come l’etica e l’integrità siano diventate fondamentali

per i brand. Ad avvalorare questa tesi è “The Ethics Study 2023”, la ricerca firmata dal principale network nel settore dell’etica aziendale Principia Advisory e da Inter-

brand, da più di 45 anni leader mondiale nella brand consultancy, pioniera di progetti iconici che hanno contribuito a creare molti degli strumenti di branding diventati

46 SmallGiants | luglio 2023
Ricerca
di
L’instabilità geopolitica e il conflitto sono identificati come fattori di rischio grave dal 36% degli intervistati. Il 31% di loro è preoccupato per l’impatto ambientale di prodotti e servizi

standard di settore.

Lo studio evidenzia come meno della metà delle grandi aziende possieda gli strumenti per affrontare le sfide etiche cruciali e come vi sia una generale percezione da parte dei business leader di un forte gap tra la capacità di valutazione dei rischi che le organizzazioni devono affrontare e l’effettiva prontezza di reazione.

“Negli ultimi anni – sottolinea Lidi Grimaldi, ceo della sede italiana di Interbrand

–, il mondo è stato testimone di un dibattito sul capitalismo e il ruolo delle imprese nella società, che va ben oltre il profitto. Per la prima volta nella storia, le turbolenze (dalla pandemia, all'instabilità e ai conflitti geopolitici) che si sono susseguite hanno consolidato il ruolo di leadership sociale per i brand: le persone e le istituzioni (clienti, consumatori, dipendenti, telanti, ecc.) si aspettano da loro un impatto positivo sulla società”.

Una preoccupazione centrale identificata

da questo studio è la gestione del rischio etico: il 65% di leader coinvolti nel sondaggio afferma di ritenere che le questioni etiche avranno un impatto "grave" su aziende del loro settore nei prossimi tre anni. Sempre più spesso, infatti, ci si aspetta non solo che le imprese prendano “posizione” sulle questioni di carattere sociale, ma anche che si dotino dei giusti strumenti per dare risposta a un’ampia gamma di aspettative complesse e spesso divergenti fra loro.

La complessità dell'attuale ambiente operativo si riflette nell'ampia gamma di questioni che i leader identificano come potenziali fattori scatenanti di crisi etiche. Instabilità geopolitica e il conflitto è selezionato dal 36% dei leader come un rischio chiave, seguito da vicino dalla complicità in illeciti da parte di clienti (33%) e l'impatto ambientale di prodotti e servizi (31%). In tutto, vengono selezionate almeno dieci distinte fonti di rischio.

Imprese e brand sono chiamati a dare il proprio contributo su tematiche chiave che vanno al di là del tradizionale concetto di “brand e business” con frequenza sempre maggiore. Oggi gli stakeholder si aspettano che i brand non rimangano neutrali, ma al contrario, prendano posizioni decise su questioni etiche sia attraverso il proprio purpose, sia con azioni concrete che ne testimonino la rilevanza e l’effettivo impegno. Incorporando queste pratiche nella cultura di un’impresa, i leader potranno prendere decisioni più informate e strutturare con cui costruire fiducia e reputazione.

“I brand – prosegue Lidi Grimaldi – sono degli acceleratori di business per le aziende. Per esserlo, oggi, è imprescindibile ignorare dimensioni etiche, sociali e ambientali con un impatto concreto e misurabile. Perché? I consumatori, i clienti, le istituzioni, si aspettano che i brand abbiano un impatto positivo su tutti gli stakeholder

47 luglio 2023 | SmallGiants Ricerca

e non solo per gli shareholder. Perché il giovane talento, che oggi è la vera risorsa scarsa, non abbraccia un’azienda che non abbia una chiara posizione etico e sociale e si comporti di conseguenza, perché i consumatori percepiscono rilevanti e sono ingaggiati da brand che hanno un sistema valoriale ed etico che condividono e vedono messo in pratica”.

Come si evince dalla ricerca, infatti, la maggioranza dei leader è convinta che dare risposta alle questioni etiche sia fondamentale per il futuro successo nei ri-

spettivi settori industriali, tant'è che il 96% concorda con questa affermazione, mentre solo il 43% ritiene che le imprese del loro settore dispongano di strumenti sufficienti per affrontare la complessità del mondo di oggi.

Ma se un aspetto è quello di capire i rischi e le opportunità che l'etico panorama del 2023 presenta alle imprese, c’è un altro compito, spesso più difficile: sapere come agire. Due terzi (65%) degli intervistati identificano la complessità dell'implementazione come uno dei maggiori

Il 96% concorda con questa affermazione, mentre solo il 43% ritiene che le imprese del loro settore dispongano di strumenti sufficienti per affrontare la complessità del mondo di oggi.

Questo divario pesa, poiché è evidente che l'ambiente etico è diventato più impegnativo, e difatti il 65% dei leader afferma di ritenere che i rischi etici nei prossimi tre-cinque anni saranno "gravi"

96% 43% 65%

48 SmallGiants | luglio 2023 Ricerca
La maggior parte dei leader ritiene di aver investito in modo significativo nell’etica in passato, ma che c’è una crescente urgenza di reinventare ciò che sembra “buono”
La maggioranza dei leader è convinta che dare risposta alle questioni etiche sia fondamentale per il futuro successo nei rispettivi settori industriali

ostacoli alla costruzione di un'organizzazione etica. La maggior parte dei leader ritiene infatti di aver investito in modo significativo nell’etica in passato, ma che c'è una crescente urgenza di reinventare ciò che sembra "buono". “Da sempre – ribadisce Grimaldi – i brand sono motori del cambiamento sociale e culturale, oggi per esserlo è necessario abbracciare posizioni etiche, di inclusione, di impatto sociale e portarle avanti con azioni concrete”. Proprio per affrontare queste sfide, Interbrand ha deciso di potenziare la propria offerta di servizi di Brand Integrity & Ethics per supportare i brand nell’allineare la propria condotta e le decisioni di business con il proprio purpose, ma anche con le aspettative degli stakeholder interni ed esterni.

Realizzata in collaborazione con Principia Advisory, la practice si basa su specifici servizi: si va dall'Ethical Futures, per individuare i cambiamenti tecnologici, sociali, politici ed economici imminenti che possono impattare il futuro di un’organizza-

zione e delineare i possibili scenari valutando le implicazioni etiche, prioritizzando le scelte necessarie per tradurre il proprio purpose in impatto all'Ethical Leadership, per sviluppare il pensiero e le competenze di leadership necessarie per affrontare scenari complessi attraverso la costruzione di un framework finalizzato a navigare le decisioni di profilo etico e le relative implicazioni, in linea con i valori dell’organizzazione.

E ancora, Culture & Capabilities per allineare l’intera organizzazione da un punto di vista operativo e culturale al proprio purpose, identificando, quindi, eventuali rischi di brand integrity, fino alla Societal Impact Strategy, con la volontà di allineare le aspettative dell’organizzazione a quelle dei suoi stakeholder e identificare le fasi necessarie per creare un purpose autentico e rilevante, collegandolo ai fattori ESG per potenziarne l’impatto sociale con il fine ultimo di generare un cosiddetto ‘Generosity Dividend’, che nasce dall’unione della filantropia con i valori del brand.

49 luglio 2023 | SmallGiants Ricerca
Lidi Grimaldi, ceo di Interbrand Italia
50 SmallGiants | luglio 2023 Servizi

LE NUOVE

TECNOLOGIE CUCITE SU MISURA

Kromin fonda la sua strategia sull’analisi dei dati e supporta il cliente con il digitale per garantire i migliori risultati

51 luglio 2023 | SmallGiants Servizi

Servizi

La sfida del digitale apre nuove prospettive per lo sviluppo d’impresa. Kromin si propone come partner qualificato per quelle aziende che guardano al futuro e a un mercato senza confini fisici. Una realtà giovane e dinamica, come dimostrano anche i 27 anni di età media dello staff, che fonda la sua strategia partendo dall’analisi dei dati, oggi riferimento fondamentale per l’efficace realizzazione di un prodotto digitale. Ogni cliente viene affiancato da un team dedicato di esperti in possesso di skill diverse e complementari tra loro per definire la campagna più adeguata, cucita su misura quasi in stile sartoriale, per quello che riguarda software development, design e mobile.Una storia recente, quella di Kromin, e una crescita esponenziale che l’ha portata ad avere oggi più di trenta collaboratori interni, dopo un esordio che sembra assomigliare a quello di altre realtà anche note della Silicon Valley, come ci racconta Emanuele Maria Esposito, co-founder e amministratore.

“Nel 2013 ero un freelancer e mi occupavo di comunicazione, marketing e social. Un giorno mi capitò un problema con l’installazione di un certificato di sicurezza e così pensai di rivolgermi a una giovane azienda fondata da Marco Ciotoli e Vincenzo Ruffa, che già si chiamava Kromin e si occupava di sviluppo applicativi e siti internet, ma era in forma di Srls, cioè di società a responsabilità limitata semplificata. Fu così che mi invitarono ad andare a trovarli e nacque un primo rapporto di collaborazione che ci portò, il 19 marzo 2015, davanti a un notaio per la trasformazione della società nella Srl di oggi. È vero, abbiamo iniziato anche noi in un garage, con una saracinesca da alzare al mattino, e ricordo che in inverno faceva piuttosto freddo. Non avevamo ancora finanziatori, ma sapevamo dove volevamo andare e cercavamo di moltiplicare le nostre forze per dimostrare la

qualità del nostro lavoro. Poi, in un acceleratore di imprese abbiamo partecipato a un hackathon e un grande imprenditore ci ha notati. Da qui è iniziata la nostra crescita, quella che ci ha portato a lavorare per alcune delle maggiori Faang internazionali”.

Ma qual è il valore aggiunto che, in un mercato altamente competitivo, Kromin garantisce a un cliente? “Quando un cliente ci narra il proprio business - spiega Esposito - noi tendiamo ad immedesimarci e ci domandiamo quale possa essere l’attività in grado di garantire i migliori risultati. Ci basiamo su un’analisi dei dati per tracciare il percorso da compiere e definiamo un

52 SmallGiants | luglio 2023
PER DEFINIRE MODELLI DI LAVORO SEMPRE PIÙ FUNZIONALI, L’IMPRESA PUNTA ALLA FORMAZIONE: IL 30% DEL TEMPO È DEDICATO ALLA RICERCA DI SPIN OFF AZIENDALI
Il team è composto principalmente da giovani

progetto che sia scalabile, così da massimizzare l’investimento e verificare step dopo step il grado di soddisfazione. Sì, come diceva lei, forse un progetto che ha qualcosa del sartoriale, in cui oltre alla forma del vestito si guarda anche al tessuto, alla portabilità e ai dettagli, per andare oltre le mode e rendere il prodotto iconico. Per questo ci piace che il cliente conosca anche personalmente i membri del team che lavorano al suo fianco e non ci fermiamo finché non abbiamo raggiunto l’obiettivo. Vedo persone che ci mettono tutto il loro impegno e sono soddisfatte di trovarsi in un’azienda che non li limita, ma offre possibilità di crescita e acquisizione di nuove

competenze”.

In un settore in cui il futuro è già presente, Kromin non può che guardare avanti, verso nuove soluzioni. Da qui l’importanza dell’aggiornamento continuo, anche per definire modelli di lavoro sempre più funzionali, come ci dice Marco Ciotoli, co-founder e responsabile del tech team Kromin: “Il cliente ci porta un problema e noi gli costruiamo intorno un team che sia più piccolo possibile, eterogeneo, gestito da un manager, così da apportare competenze diverse, si parla di 5 o 6 persone. Le ridotte dimensioni del team fanno sì che ci sia un allineamento costante sul progetto, a cui ciascuno contribuisce con le proprie skill, badando soprattutto all’integrazione e a un approccio unitario al problema. In tutto questo l’aggiornamento è essenziale e il 30% del nostro tempo in azienda è impiegato in ricerca su spin off aziendali. Cerchiamo di capire come utilizzare le nuove tecnologie a supporto delle esigenze del cliente”.

Sviluppo che per Kromin appare destinato a passare anche attraverso una crescita dimensionale, guardando alla possibilità di una o più partnership, come ci rivela lo stesso Marco Ciotoli: “Abbiamo avviato una nuova sfida. Stiamo crescendo parecchio e vogliamo aumentare la nostra presenza in

particolare negli States, dove abbiamo iniziato a coltivare alcune relazioni, con l’obiettivo di proporci come una realtà più stabile a livello internazionale. Già oggi del resto il 70% del fatturato è fatto all’estero. Ci piacerebbe però anche essere più riconosciuti in Italia. In tutto ciò potrebbero prefigurarsi delle novità societarie a breve. Anche per questo in azienda ci stiamo strutturando e stanno entrando molte persone. Senza contare che il 60% del nostro attuale management si è formato qui da noi”.

A proposito dell’Italia, qui Kromin rinnova una propria scommessa: “In Italia abbiamo una capacità che ci portiamo dalle scuole, ma anche già dalla famiglia, che è quella di riuscire a vivere in mezzo ai problemi. Dovunque ci giriamo c’è un problema e questo forse ci porta ad avere maggiore capacità di reazione ai problemi stessi. La nostra università peraltro forma molto a livello logico e se hai un approccio buono la pratica poi si apprende. Non vedo questa mancanza di volontà dei giovani, ma molta voglia di mettersi in gioco. Il nostro approccio al problem solving, derivato dalla mentalità di cui sopra, rende noi italiani capaci di generare un atteggiamento che piace negli States, portando soluzioni pratiche e non la mera esecuzione”. www.kromin.it

53 luglio 2023 | SmallGiants Servizi KROMIN • LAZIO
Vincenzo Ruffa, Emanuele Esposito e Marco Ciotoli

L’innovazione a portata di tutti

Intelligenza artificiale e cloud migration: il gruppo Lutech supporta le Pmi progettando e gestendo soluzioni digitali

prodotto o di un servizio, all’acquisto e poi alla gestione dell’esperienza di consumo, sempre più fondamentale.

Il gruppo Lutech è il terzo in Italia nel mondo dell’ICT. La società è nata nel 2001 e supporta l’evoluzione delle aziende progettando, realizzando e gestendo soluzioni digitali. “Abbiamo un forte posizionamento, anche grazie al portafoglio di clienti che è il più vasto tra tutti i grandi operatori nazionali. Parte del nostro mercato di riferimento è composto dalle pmi italiane, soprattutto quelle medie”, ha spiegato a Forbes Lorenzo Greco, chief revenue officer di Lutech e vicepresidente di Anitec.

In che modo Lutech supporta le pmi?

La nostra azione si concentra soprattutto sull’impresa manifatturiera e grazie al percorso di crescita del gruppo siamo in grado di ‘democratizzare’ il mondo IT. Facilitiamo l’accesso a competenze, sia interne sia dei nostri partner, anche alle imprese molto piccole. Quello che offriamo per la grande organizzazione pubblica o privata, siamo in grado di portarlo anche nelle organizzazioni più piccole. Il nostro tratto caratteristico è scegliere di presidiare aree con approccio integrato. Ci mettiamo sempre in condizioni di aiutare il cliente dalla definizione della criticità al disegno della soluzione, fino alla gestione dei servizi che il progetto richiede. La nostra filosofia è quella di aiutare in nostri clienti ad avere successo con i loro clienti. Questo significa mettere al centro l’esperienza del consumatore. Dalla promozione di un

Può raccontarci un caso emblematico della vostra azione a supporto delle pmi?

Il caso Bertolotti è l’emblema del nostro modo di servire le pmi. Abbiamo costruito un’offerta di continuità digitale. Invece di focalizzarci su un singolo aspetto del sistema informativo, cerchiamo di attraversare l’impresa in base ai processi di vendita e supporto dei clienti. In questo caso siamo riusciti a dare continuità digitale nell’ambito dei costumer services a un’azienda del settore aereonautico e

di Lavinia Desi
54 SmallGiants | luglio 2023 Servizi
L’AZIENDA SI CONCENTRA SULL’IMPRESA MANIFATTURIERA E LAVORA PER “DEMOCRATIZZARE” IL MONDO IT, FACILITANDO L’ACCESSO ALLE COMPETENZE ANCHE ALLE IMPRESE MEDIE E PICCOLE
La sede del gruppo a Milano

ferroviario come Bertolotti. Abbiamo favorito l’integrazione delle informazioni che provengono dalle macchine, dalla gestione dei clienti e dalla produzione per ottimizzare e migliorare i servizi di manutenzione ma anche i servizi di supporto all’utente finale. Raccogliendo le informazioni direttamente dalle macchine installate, integrando i feedback e i ticket che arrivano dai clienti, facciamo in modo che l’azienda riesca a servire meglio i clienti nella fase successiva alla vendita.

Per quanto riguarda invece la cloud migration, ricorda qualche caso particolare?

Un esempio è il caso de La Piadineria, la cui esigenza era ottenere velocità e scalabilità sui sistemi proprietari per supportare la crescita dei volumi, intesa sia come

apertura di nuovi punti vendita sia come crescita organica delle vendite. Abbiamo cercato di individuare le applicazioni già pronte per essere migrate nel cloud e d’altra parte individuare le necessità di revisione delle applicazioni affinché queste potessero funzionare efficacemente.

A che punto sono le aziende italiane nel campo della digitalizzazione?

Il tasso di adozione di tecnologia nelle nostre imprese è qualitativamente buono, ma forse un po’ al di sotto della media europea. Le grandi organizzazioni sono più avanti, le pmi fanno ancora fatica. La penetrazione dell’intelligenza artificiale nelle pmi è del 5% contro un 24% delle grandi imprese. Questo avviene principalmente per la scarsa conoscenza delle nuove tecnologie nelle aziende più piccole.

Il lavoro da fare è ancora molto e riguarda da vicino realtà come la nostra, deve essere l’offerta a stimolare la domanda di nuove tecnologie. Bisogna fare qualcosa anche in termini di divulgazione, per stimolare l’interesse dei piccoli imprenditori nei confronti della tecnologia. In Italia c’è un limite culturale e di competenze. Ma nella pubblica amministrazione la situazione non è migliore. Il personale della pubblica amministrazione – circa 3 milioni e mezzo di dipendenti – dedica in media un giorno all’anno alla formazione. Troppo poco.

Avete riscontrato difficoltà a reperire figure professionali nel vostro ambito? In azienda abbiamo, come tutti, difficoltà a reperire determinate figure e competenze. Lavoriamo molto per trattenere talenti ed essere attrattivi per i giovani competenti. Questo è dovuto anche al basso numero di presenza femminile in ambito stem. Nonostante in azienda ci siano diversi programmi volti a incrementare le assunzioni di donne.

Quali sono i vostri obiettivi futuri? Nessuno può dire come saranno le aziende ICT nel futuro. Quello di cui siamo coscienti e quasi sicuri: la rapidità del cambiamento delle tecnologie e delle modalità di adozioni e consumo delle stesse da parte delle aziende corre alla velocità della luce. Le aziende del nostro settore dovranno essere in grado di assecondare il cambiamento. Prevediamo altre acquisizioni, la nostra politica di crescita continuerà e sarà mirata all’integrazione di determinate competenze.

Cosa dovrebbe fare il mondo pubblico per assecondare la competitività delle nostre aziende?

È importante che le decisioni pubbliche mettano al centro una politica di stimolo che sostenga in modo costante ed efficace le aziende, attraverso semplificazione e miglioramento degli strumenti di agevolazione e riduzione dell’ambiguità di alcune norme. Inoltre, sarebbe importante introdurre dei voucher per la transizione digitale delle aziende e favorire così l’acquisizione di soluzioni digitali innovative. www.lutech.com

55 luglio 2023 | SmallGiants Servizi
LUTECH
Lorenzo Greco, chief revenue officer di Lutech e vicepresidente di Anitec

L’acquisizione fa la forza

Holding familiare brianzola, Fera investe in imprese ad alto contenuto tecnologico scommettendo sulle persone e valorizzando il territorio

Nell’immaginario collettivo gli imprenditori moderni investono risorse e patrimoni nella new economy, nel business digitale, nelle operazioni finanziarie speculative. Forse però sono semplicemente le storie più di moda da raccontare. Perché l’Italia, e soprattutto la Brianza, è piena anche di imprenditoria reale. Proprio qui, a nord di Milano, viene fondata nel 2009 dalla famiglia Galbusera Fera, holding familiare che si è posta l'obiettivo di acquisire e sviluppare aziende ad alto contenuto tecnologico e con competenze uniche.

La storia nasce con Anselmo Galbusera, imprenditore di lungo corso, affiancato ora dai figli Emanuele e Francesco: Fera ha investito, da sola o con il supporto di club deal, nei settori del food, della metalmeccanica, della moda e dell’energia. Ma ha scommesso soprattutto sul territorio e sulle persone. Il portafoglio di Fera è vasto, ma tre casi di successo su tutti sono rappresentati da New Oxidal, Gastronomia Somasca e Fratelli Magni.

“New Oxidal ci ha fatto entusiasmare”, dice Emanuele Galbusera, “perché è in un territorio molto produttivo, quello bresciano, e pur essendo quello delle anodizzazioni un settore complesso dal punto di vista ambientale è un’azienda che già da anni fa della sostenibilità un pilastro. Nello stesso settore abbiamo già acquisito un’altra società nella bergamasca”.

La F.lli Magni di Gorgonzola, nata agli inizi degli anni '50 dall'orgoglio e dall’intraprendenza di due fratelli che iniziarono

ALLA GUIDA

ANSELMO GALBUSERA, CHE OGGI DIRIGE

IL GRUPPO AFFIANCATO

DAI FIGLI EMANUELE E FRANCESCO.

TRA I SETTORI

DI CAPITALIZZAZIONE

FOOD, METALMECCANICA, MODA ED ENERGIA

a produrre artigianalmente, si è sempre dedicata alla costruzione di manometri e termometri migliorando costantemente la qualità del prodotto e adeguandosi alle nuove tecnologie. Questa filosofia le ha permesso di inserirsi nel mercato italiano

ed estero, fabbricando strumenti di misura apprezzati per le caratteristiche tecniche e di precisione. “Abbiamo unito un prodotto eccellente alla nostra cultura manageriale”, afferma Francesco Galbusera. “Grazie a questo connubio l’azienda è cresciuta, al punto di acquisire un’altra realtà su Roma che ci aiuterà ad essere sempre più un riferimento per il settore”.

Gestita direttamente da Emanuele Galbusera, Gastronomia Somasca è una scommessa vinta: una realtà storica, fondata nel 1957, leader nella produzione e commercializzazione di prodotti di gastronomia e piatti pronti. Con l’ingresso di Fera è stata favorita la crescita commerciale e migliorata la struttura organizzativa. Il risultato? La holding dei Galbusera è una realtà in forte crescita, che sta muovendo i primi passi all’estero grazie al connubio tra know-how e idee , oltre che al miglioramento del servizio e delle ricettazioni.

56 SmallGiants | luglio 2023 Servizi
Da sinistra Francesco, Anselmo ed Emanuele Galbusera
Lusso sostenibile e panorami incantevoli a Milazzo: la tua residenza di prestigio affacciata sulle Eolie Mail: info@costrand.it Tel: +39 391 3569632

IL BINOMIO INGEGNERISTICO VINCENTE

insieme per la ricerca e la formazione di giovani risorse e per l’innovazione

58 SmallGiants | luglio 2023 Industry
59 luglio 2023 | SmallGiants Industry

Smartengineering ed Erre Company annunciano una sinergia da 18 milioni di fatturato. Le due società che operano nel settore ingegneristico, per comprendere e rispondere ai bisogni di un mercato in costante cambiamento, hanno unito le forze dei loro 400 ingegneri. La partnership, inoltre, prevede anche l’avvio di dieci academy di alta formazione per giovani ingegneri. L’unione di competenze e capitale umano potrà così massimizzare l’efficacia del servizio e il vantaggio industriale per i compartimenti settoriali in cui operano, offrendo un’ampia gamma di soluzioni pronte all’uso.

Fondata nel 2013 dall’imprenditore Rosario Radice, Erre Company è una delle due società costituenti il binomio ingegneristico vincente, una pmi specializzata nel settore automotive, telco e ICT, capace di combinare qualità e personalizzazione. “Il nostro modello di atelier è vincente e distintivo. Siamo pionieri di un nuovo modo di concepire il business dei servizi”, racconta Radice. “Offriamo soluzioni su misura per soddisfare in modo puntuale bisogni e necessità in divenire. Guardare con attenzione alle esigenze primarie, ma anche ai ritocchi continui, è il segreto del nostro successo. L’attitudine sartoriale ci appartiene e rappresenta un solido vantaggio competitivo.”

Sempre dinamica e in forte crescita, Erre company con più di 150 dipendenti e due sedi tra Milano e Modena (oltre all’headquarter di Moncalieri) vanta, ad oggi, oltre 50 progetti l’anno e più di 30 clienti premium nel mercato italiano ed internazionale. Erre ha deciso di siglare l’accordo unendosi a Smartengineering, società italiana di ingegneria industriale meccatronica, focalizzata nel packaging e nelle macchine utensili, che si occupa anche di automotive, assembly machine ed aerospace. Oltre vent’anni di esperienza nel settore, grazie a una fitta rete diffusa su tutto il territorio nazionale, mediato da otto poli situati a Rovereto, Amaro, Mestre, Cernusco sul Naviglio, Modena, Ozzano dell’Emilia, Ancona e Palermo. Ognuna di queste sedi è specializzata

in alcuni dei campi operativi del settore, con competenze trasversali e forte propensione all’innovazione e alla ricerca. Entro la fine di quest’anno sono previste

le aperture di nuove sedi tra Roma e Napoli. Molti i neolaureati selezionati tra le eccellenze, provenienti dai migliori atenei italiani, con il compito di affiancare i

60 SmallGiants | luglio 2023 Industry
Automotive, assembly machine e aerospace sono gli asset di Smartengineering

team guidati da project manager ed esperti progettisti.

La collaborazione tra queste due grandi aziende è resa possibile grazie all’accordo

L’ACCORDO È STATO FAVORITO DALL’HUB SMART INDUSTRY: UN AGGREGATORE DI SOCIETÀ DI INGEGNERIA INDUSTRIALE CHE INVESTE IN INNOVAZIONE, TRASFERIMENTO TECNOLOGICO, RICERCA E SVILUPPO

novazione, trasferimento tecnologico, ricerca e sviluppo. “Community è la parola che meglio identifica e descrive l’essenza di Smart Industry - spiega il ceo Alessandro Paneghel - aggreghiamo competenze, le condividiamo all’interno del nostro gruppo, mettendole a disposizione del mercato e dei nostri clienti”. Più nel dettaglio, Smart Industry è leader tra i fornitori di servizi di ingegneria, manufacturing, processi e tecnologie di saldatura per realizzazione di componenti critici, produzione di macchine interne (turnkey) o per il contract manufacturing di singole lavorazioni e ricerca applicata per diversi settori industriali (dalla green energy alla cyber security, ma anche consulting, software enterprise, ICT e Concept Design), tutte application in grado di offrire soluzioni innovative e complete, per rispondere a un portafoglio di servizi integrati.

siglato con Smart Industry: una community composta da aziende leader in diversi settori dell’ingegneria industriale che, insieme ai propri partner, investono in in-

L’importanza di questa cooperazione si evince infine dalle parole di Lia Grandi, presidente di Smartengineering: “L’espansione del nostro modello aziendale e di formazione, evoluto e versatile è stato possibile grazie alle partnership presenti in Smart Industry. Mediante la varietà delle competenze e la capacità intrinseca del saper fare, collaboriamo alla crescita e creazione di un mondo migliore e più sostenibile per tutti”.

www.sengineering.it

61 luglio 2023 | SmallGiants Industry SMARTENGINEERING

La fabbrica del futuro

Sintra, fondata nel 1995, è il primo produttore in Europa di canali metallici perforati per la pulsione dell’aria ambiente

L’ETC È UN CENTRO DI RICERCA E SVILUPPO

Quando nel 1981 ha inventato una tecnologia innovativa di pulsione dell’aria ambiente, Marco Zambolin non si è fermato. Ha testato e perfezionato la sua idea per 15 anni prima che Mixind fosse introdotta ufficialmente sul mercato e installata nei primi impianti industriali. E ora che è prossimo a festeggiare i 30 anni di attività – che celebrerà nel 2025 – il segreto della sua azienda è rimasto intatto: non smettere di sperimentare e migliorare le proprie tecnologie, depositando numerosi brevetti. È questa la ricetta vincente di Sintra (acronimo di Sistemi Innovativi di Trattamento Aria), oggi società benefit e primo produttore in Europa di canali metallici perforati per la "pulsione dell'aria ambiente" e per la diffusione dell'aria di mandata, per ogni tipo di applicazione sia civile che industriale.

La vocazione è internazionale, il Gruppo è composto da due società, Sintra Benefit Italia e Sintra France, con un fatturato aggregato di 14,8 milioni di euro. Il cuore dell’azienda, però, si trova in Italia, in provincia di Novara. È qui che prendono corpo i progetti all’insegna di un ideale: produrre efficientemente, risparmiando risorse e riutilizzando ciò che arriva dalla natura.

E per farlo, Sintra ha creato a Suno (NO) un modello della “fabbrica del futuro”: l’Etc - Expertise & technology center, un centro di ricerca e sviluppo costruito con tutti gli accorgimenti possibili di risparmio,

COSTRUITO CON TUTTI GLI ACCORGIMENTI POSSIBILI DI RISPARMIO, RECUPERO E AUTOPRODUZIONE DI RISORSE. INCLUDE

UN SISTEMA DI GESTIONE VIRTUOSA DELL’ACQUA

recupero e autoproduzione di risorse, che include un sistema di gestione virtuosa dell’acqua. Un investimento di sei milioni di euro, pensato per accogliere tutta l’attività

di ricerca e sviluppo ed entro il 2025 anche l’attività produttiva, attualmente ospitata a poca distanza, nello stabilimento di Fontaneto D’Agogna.

La fabbrica è l’esempio reale di come un edificio possa recuperare e riutilizzare l’acqua, piovana e reflua.

“Con il nostro Etc volevamo dimostrare che produrre senza sprecare risorse è possibile ed è un modello replicabile in gran parte degli edifici industriali e civili”, spiega Marco Zambolin, fondatore e attuale presidente dell’azienda. Inaugurato a maggio 2022, a distanza di un anno lo stabilimento da 63mila metri cubi ha raggiunto l’obiettivo, mostrandosi indipendente, sia per quanto riguarda l’acqua, sia per l’energia necessaria al riscaldamento. Ad occuparsi della gestione del parco che circonda il centro pilota e del verde all’interno della

di Fulvio di Giuseppe
62 SmallGiants | luglio 2023 Industry
La sede dell’azienda a Suno, in provincia di Novara

struttura è Sonia Zambolin, biologa laureata alla Sorbona e responsabile della transizione ecologica dell’azienda di famiglia di cui rappresenta la seconda generazione.

Per realizzare questa impresa, il procedimento è raccogliere le acque reflue e piovane e, una volta depurate, riutilizzarle. Il rigoglioso biolago che accoglie i visitatori in arrivo nella green factory è la chiave di questo processo: uno specchio d’acqua di fitodepurazione, grande duemila metri cubi, in cui confluiscono acque nere e pioggia, abitato da una grande varietà di pesci, trote ed esemplari di storione in particolare, che necessitano di acque pulite e testimoniano quindi l’ottimo funzionamento della fitodepurazione. Piante appositamente

scelte e disposte in sequenza secondo le loro qualità depurative, svolgono il compito di purificare l’acqua, che viene così restituita allo stabilimento e riutilizzata per tutti gli utilizzi. Inoltre, il biolago serve anche allo stoccaggio dell’acqua per alimentare il sistema antincendio di cui tutti gli stabilimenti produttivi devono essere dotati per legge.

“Ridurre al massimo i consumi energetici e avere un basso impatto ambientale non è per forza un lusso, è un investimento spesso inferiore a quello previsto, che procura vantaggi già a breve termine”, evidenzia Zambolin. “Il nostro impegno è quello di accompagnare le aziende clienti nella transizione green, con impianti di riscaldamento e condizionamento di nuova generazione che offrano un comfort ambientale superiore a quello degli impianti tradizionali e che abbattano i costi economici, quindi di spesa e consumo di energia”.

L’Etc rappresenta l’edificio industriale di un futuro che è già presente e, come detto, replicabile. La tecnologia Mixind per la pulsione dell’aria ambiente si basa infatti su particolari canali perforati, progettati utilizzando le tecnologie proprietarie brevettate e sulla base di un complesso sistema di calcolo. Con l’obiettivo di ottenere sempre il massimo comfort e la massima efficienza, ogni impianto viene progettato sulla base non solo delle dimensioni dell’ambiente da aerare e scaldare/raffreddare, ma anche in base a destinazione d’uso, tipologia di frequentazione e attività che lo spazio ospita. La tecnologia è stata inizialmente applicata all’industria automobilistica, in Italia e in Francia (Gruppo Psa, Fca, Iveco) proprio per risolvere i complessi problemi legati all’omogeneità delle temperature. Oggi è installata presso le sedi di prestigiose aziende e istituzioni di importanza mondiale come Airbus, Banca di Francia, Dior, Ikea, Amazon e in grandi centri commerciali, aeroporti, centri sportivi, teatri, fiere, piscine. Mixind permette un risparmio in costi energetici fino all’80%, climatizza l’ambiente in tempi brevissimi e riduce il numero di canali perforati di immissione dell’aria: da una media di 30 si passa a tre soli canali, a volte anche uno è sufficiente perché la sua gittata può raggiungere i 150 metri longitudinali.

www.sintra-mixind.com

63 luglio 2023 | SmallGiants Industry
SINTRA • PIEMONTE
Marco Zambolin, fondatore e presidente di Sintra

OLTRE ALLA CARTA C’È DI PIÙ

DA FABRIANO ALLA PRODUZIONE DI CAPPE ASPIRANTI ED ELETTRODOMESTICI.

L’INDUSTRIA MARCHIGIANA SI CONCENTRA IN PROVINCIA DI ANCONA

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Inchiesta
65 luglio 2023 | SmallGiants

Inchiesta

Èquesto il caso in cui, in tema di imprenditoria, non è il capoluogo di regione, ma un centro di provincia a mangiarsi la scena: se non nei fatti, sicuramente nell’immaginario comune. Perché dici imprenditoria anconetana e la mente va dritta a Fabriano: 30mila abitanti, in provincia di Ancona, dal secondo dopoguerra terra di cappe aspiranti ed elettrodomestici, e da 759 anni icona dell’arte della carta, appresa - pare - dagli Arabi fatti prigionieri durante le scorribande lungo l’Adriatico.

La carta di Fabriano è un patrimonio d’Italia al quale ricorsero nomi come Michelangelo Buonarroti e Ludwig van Beethoven, il compositore dell’Inno alla Gioia su questa carta impresse le note della sua ultima Sonata per violino e pianoforte a dimostrazione dell’ampia circolazione del prodotto, considerato che il musicista operava a Vienna.

Fautore dell’internazionalizzazione fu Pietro Milani, il quale intuendo che piccolo non è bello, ma solo piccolo, aveva accorpato più botteghe artigiane avviando una ditta a suo nome: la Pietro Milani Fabriano (PMF), trasformando l’arte della filigrana in industria. Su carta PMF Garibaldi scrisse lettere dalla sua Caprera, anche l’esigentissimo e incontentabile Gabriele D’Annunzio si affidò a Fabriano per i suoi bisogni cartai. Nel secondo dopoguerra l’azienda, che nel frattempo era stata nazionalizzata, diventava Cartiere Milani Fabriano fino all’acquisto, nel 2002, da parte del Gruppo Fedrigoni, attivo nella produzione di carte speciali e di soluzioni nel mondo dell’autoadesivo.

Si fa carta anche a Senigallia dove è attiva dal 1947 la Fiorini International e Packaging, mentre a Loreto ha sede il gruppo Tecnostampa. Si cambia genere, ma vale la pena ricordare che a Loreto opera il più grande studio di animazione tricolore. Si tratta di Rainbow, con una storia partita nel 1995 a Recanati, il borgo di Giacomo Leopardi, con il progetto Tommy & Oscarì. Iginio Straffi, patron di Rainbow, è inoltre l’artefice del Winx Club.

Nell’area anconetana, con concentrazione massima a Fabriano, si producono cappe

aspiranti ed elettrodomestici, filiera che abbraccia imprese di forni, bruciatori e sistemi di riscaldamento, attrezzature di uso non domestico per la refrigerazione e la ventilazione. Si tratta di 143 unità locali che impiegano 6.210 addetti. Tessuto produttivo distrettuale che è andato ridimensionandosi per effetto delle delocalizzazioni e di crisi aziendali. Le esportazioni del distretto nel 2019 sono state di 845 milioni di euro, in calo del 52,9% rispetto al 2007.

Per il segmento elettrodomestici, spunta un nome chiave: Merloni. Si parte con Aristide che nel 1930 rientrava nelle sue Marche, dopo essere migrato in Piemonte, per produrre bilance. Fondava quindi le “Industrie Merloni” concentrandosi, dal 1960, sulle bombole del gas e scaldacqua elettrici. Lanciava così il marchio Ariston, nome che traeva spunto dal proprio. Alla

PIETRO MILANI TRASFORMÒ L’ARTE DELLA FILIGRANA IN INDUSTRIA, E, ACCORPANDO PIÙ

BOTTEGHE ARTIGIANE, DIEDE VITA ALLA FABRIANO

scomparsa nel 1970 gli subentravano i figli Vittorio, a capo della Merloni Elettrodomestici e dunque Indesit (poi ceduta a Whirlpool), Francesco, al timone della Merloni termosanitari e dunque Ariston

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Cartiera Fabriano (credits: Philip Sayer)

oggi Ariston Thermo Group. Infine Antonio alla guida della Merloni meccanica. Ed è a Fabriano che si realizzano gran parte delle cappe delle nostre cucine. Si parte con Faber (ora parte del gruppo Franke), lanciata nel 1955 da Abramo Galassi come azienda specializzata nella lavorazione delle materie plastiche e delle resine sintetiche, passava poi alla produzione di cappe aspiranti per cucina conquistando la ribalta con il primo modello in plexiglas. Altro marchio di rilievo è Elica, leader globale nella produzione di sistemi di aspirazione in cucina. L’azienda veniva fondata nel 1970 da Ermanno Casoli, veterinario con la passione per la meccanica e inventore della prima cappa aspirante Elica: la realizzò nella sua casa di Fabriano. Alla scomparsa di Casoli, nel 1978 (aveva 49 anni), l'azienda passava

alla moglie Gianna e al figlio Francesco che ne ha poi fatto una multinazionale con ricavi da mezzo miliardo.

Il settore della meccanica-elettronica ha uno dei suoi vertici nel Gruppo Pieralisi, attivo dal 1888, anno in cui Adeodato Pieralisi fondava la prima officina nel borgo di Monsano. Dal secondo dopoguerra, nella sede principale di Jesi, l’attività si è concentrata sulla produzione delle prime macchine olearie, aprendosi via via ad altri settori dell’agro-alimentare e del trattamento delle acque, tanto da primeggiare globalmente nel campo della centrifugazione. Nel 2020 per accelerare i piani di sviluppo aziendale è entrato con un 51% di quote IDeA Corporate Credit Recovery II, fondo di Debtor-in-Possession Financing, gestito da DeA Capital Alternative Funds SGR, società del Gruppo DeA Capital.

Sul fronte della meccanica-elettronica si distinguono aziende come Cebi, appartenente alla Cebi International, colosso con undici impianti in tre continenti. Nello stabilimento di Osimo si producono serrature, attuatori e serbatoi per autoveicoli in testa Bmw, Fiat-Chrysler e Volkswagen. Altro nome di punta del settore è la Zannini Spa, fondata a Castelfidardo nel 1963 e specializzata nella produzione conto terzi di minuterie metalliche tornite e componenti meccanici di precisione, esegue inoltre lavorazioni meccaniche di precisione

67 luglio 2023 | SmallGiants Inchiesta
Reparto carta fatta a mano (credits: Philip Sayer)

AD ANCONA È IN FORTE ESPANSIONE LA CANTIERISTICA

NAVALE, MA LA CITTÀ

VIVE UN GRANDE

PARADOSSO:

PUR ESSENDOCI PORTO, AEROPORTO E

INTERPORTO, LE MARCHE

RESTANO ISOLATE DAL RESTO DELL’ITALIA

e assemblaggi. Copre i settori dell’automotive, delle serrature, dell’elettromeccanica, dell’idraulica, dell’utensileria a motore e della pneumatica. Conta quattro sedi e 250 addetti in totale.

Nella città di Ancona è in forte espansione la cantieristica navale si va da Fincantieri a Cantiere delle Marche (divisione CRN) e Palumbo superyachts. Intorno si muovono importanti aziende logistiche come la Frittelli Maritime Group con Alberto Rossi come ad. Il nome di Rossi è inoltre legato al progetto Eagle per la riqualificazione dell’intera area portuale della città.

Per l’agroalimentare non si può non menzionare la Fileni fondata da Giovanni Fileni: incarnazione di una bella storia all’italiana. Classe 1940, cresciuto in una famiglia di mezzadri nella campagna della Vallesina, a 14 anni, il prode Giovanni inizia a lavorare come meccanico in una officina di motociclette, tempo quattro anni e ne crea una in proprio. Nel frattempo rispolvera le abilità apprese in famiglia e si apre al settore degli allevamenti avicoli aprendo il primo capannone per l’allevamento di 5000 polli da vendere porta a porta alle casalinghe della Vallesina. Nel 1967, a Jesi, inaugura un negozio di vendita diretta di polli: il primo mattone di un’azienda che oggi è il terzo player nazionale nel settore delle carni avicole e primo produttore in Italia di carni bianche da agricoltura biologica.

68 SmallGiants | luglio 2023
Inchiesta
Anche la Trevalli Cooperlat prende forma a Macerata negli anni Sessanta per iniziativa di un conte e di un marchese. Il nome del marchio richiama la terna di valli dei fiume Esino, Potenza e Chienti. L’azienda cresce e diventa qualcosa di altro e so- Anche Gabriele D’Annunzio acquistava la carta PMF Cantiere navale Fincantieri nel porto di Ancona

prattutto di più rispetto al punto di partenza considerato che brilla tra i primi gruppi lattiero-caseari italiani.

Ancona vive però un paradosso. Accoglie nel raggio di pochi chilometri tre infrastrutture importanti come porto, aeroporto e interporto, ma le Marche rimangono sostanzialmente isolate dal resto dell’Italia. “Ancona permane una delle città con più ore di viaggio che la separano da Milano capitale economica d’Italia” lamenta Pierluigi Bocchini, presidente di Confindustria Marche Nord. “È urgente e necessario valorizzare l’aeroporto sia per il traffico passeggeri che per quello merci: un aeroporto che funziona è un volano non solo per il turismo, ma anche per le aziende del territorio. Occorre costruire attorno all’aeroporto un sistema Marche fatto di turismo enogastronomico, balneare ma anche connessioni rapide e sicure al sistema manifatturiero” ancora Bocchini che punta l’indice su “una linea adriatica completamente dimenticata. Si continua ad escludere questa parte dell’Italia dall’alta velocità, che

continuerà a fermarsi a Bologna per proseguire solo verso Firenze. Risultato: le Marche verranno inevitabilmente tagliate

69 luglio 2023 | SmallGiants Inchiesta
La carta di Fabriano è un patrimonio al quale ricorsero Michelangelo e Beethoven Le matite colorate trovavano nella carta Fabriano un complemento perfetto fuori da tutti i flussi Nord/Sud che viaggeranno lungo la Bologna/Firenze/Roma/Napoli/Bari”.

Moda e design

L’ABITARE

ECOSOSTENIBILE

e un basso impatto dei materiali: questa la missione di Oltremateria

70 SmallGiants | luglio 2023
71 luglio 2023 | SmallGiants
Moda e design

Moda e design

«Non si è mai troppo piccoli per fare la differenza”. È il concetto che guida Oltremateria, azienda riminese specializzata in superfici continue ecocompatibili. “Non l’ho detto io, ma una grande persona che ho avuto l’onore di incontrare, il Dalai Lama”. Un passato nella nautica e nei rivestimenti ceramici - con la creazione del Centro della Ceramica a Rimini, laboratorio sperimentale e di ricerca di materiali innovativi - Loris Casalboni ha cofondato Oltremateria insieme al fratello Euro nel 2010, con l’idea di rendere più sostenibili le superfici continue, conosciute comunemente come resine, malte, cementi.

Il tutto affrontando una grande sfida: far comprendere i vantaggi e i benefici delle superfici di qualità in un contesto che ancora oggi non reputa prioritarie né la salubrità dell’aria indoor, né l’impatto dei materiali.

“Sono sempre stato molto vicino ai temi dell’ambiente e dell’economia circolare”, spiega Loris Casalboni. “Oltremateria, come rivela il suo stesso nome, nasce con il proposito di guardare sempre più lontano, andando a studiare tecniche antiche – come il tadelakt, il cocciopesto, la graniglia veneziana – per riportarle più vicine alla contemporaneità. Nel Dopoguerra mio nonno realizzava mattonelle in graniglia, per me è come tornare alle radici”. Da queste premesse sono scaturite innovazioni come Ecomalte, un materiale eco-compatibile e monocomponente per pavimenti e rivestimenti. Ignifugo, traspirante e resistente, è privo di cementi, di resine epossidiche e sostanze tossiche per l’uomo e l’ambiente. Una rivoluzione. “Per fortuna in tanti hanno creduto in noi e grazie al nostro lavoro di ricerca e sviluppo in questi anni abbiamo messo a punto diverse tecnologie a basso impatto ambientale. Dalle ecomalte siamo passati

L'AZIENDA RIMINESE HA

MESSO A PUNTO DIVERSE

TECNOLOGIE A BASSO

IMPATTO AMBIENTALE:

DALLE ECOMALTE ALLE

OLEOMALTE, PASSANDO

DA POLIMERI INNOVATIVI

PROVENIENTI DA FONTI RINNOVABILI

alle oleomalte, che contengono non più solo polimeri acrilici ma anche polimeri innovativi provenienti da fonti rinnovabili come l’olio di girasole. Piano piano si sono avvicinati a noi architetti e designer importanti e abbiamo ricevuto numerosi riconoscimenti”. Ad aver collaborato con Oltremateria sono infatti studi prestigiosi come quelli di Toshiyuki Kita, Aldo Cibic, Patricia Urquiola, Matteo Ragni, Marco Piva e Rodolfo Dordoni, e tra i riconoscimenti

più rilevanti ci sono quelli di Legambiente, di Symbola, di Archiproducts e dell’Adi, che nel 2022 ha premiato la collezione A Mare con l’Adi Design Index. “Abbiamo iniziato a inserire nelle nostre superfici materiali provenienti da riciclo certificato, prima il vetro, poi la lolla di riso e infine le conchiglie marine raccolte dagli spiaggiamenti o dall’industria, protagoniste della collezione A Mare. Essere riusciti a portare in superfici monocomponenti sottili 3-4 mm un riciclato del 60% è un traguardo molto importante”.

Ad aver richiamato grande attenzione è anche Ecopur, tecnologia che, applicata alle superfici, ionizza e purifica l’aria, creando una barriera fisica e aiutando a prevenire la proliferazione batterica e virale senza l’utilizzo di biossido di titanio. “Nel 2020 sono stato tra i primi ad ammalarmi di Covid: durante i 72 giorni di degenza, iniziai a riflettere sull’inquinamento dell’aria domestica. Mi capitò tra le mani un libro sulle scoperte di Nikola Tesla e sui benefici degli ioni negativi: fu la scintilla che mi portò a studiare e a far sviluppare un’eco-

72 SmallGiants | luglio 2023
L'azienda ha collaborato con studi prestigiosi di design come quelli di Toshiyuki Kita, Aldo Cibic, Patricia Urquiola, Matteo Ragni, Marco Piva e Rodolfo Dordoni

resina ionizzante ad alte prestazioni che ionizza e purifica l’aria attraverso l’abbattimento gravitazionale di particelle aereo disperse quali smog, agenti inquinanti, germi, batteri, virus”, prosegue Casalboni. Un tema, quello della qualità dell’aria indoor, che è centrale nella produzione di Oltremateria: “Sono anni ormai che si parla della ‘sindrome dell’edificio malato’ (Sick Building Syndrome), ovvero di quel-

l’universo di manifestazioni cliniche collegate agli spazi in cui si vive o si lavora. La Comunità Europea ha disposto direttive precise per limitare l’emissione di composti organici volatili, ma finché non ci sono obblighi non cambierà nulla. Molte aziende si sono avvicinate a metodi costruttivi diversi, come le case in legno o la bioedilizia, ma quando si parla di finiture, di pavimenti o di rivestimenti ancora si cerca di rispar-

miare a discapito della qualità. Siamo disposti a pagare 1.500 euro per uno smartphone, ma quando dobbiamo comprare la vernice per i nostri muri vogliamo spendere il meno possibile. È un fatto culturale. In Italia stiamo perdendo la cultura della qualità: non scegliamo più il meglio, ma ciò che costa meno”. A garantire la non tossicità delle superfici di Oltremateria sono numerose certificazioni – dall’Indoor Air Comfort di Eurofins fino al protocollo protocollo AgBB Leed, Bream, Cam, passando per il Four Stars del Japan Building Coating Materials Association - e oggi, con un fatturato di 2 milioni di euro e 13 mercati esteri in espansione, la priorità rimane una: “Nel nostro piccolo cerchiamo di fare cultura. Abbiamo creato una academy per spiegare e formare sulle specificità dei nostri prodotti. È la nostra missione: ricordare che la rivoluzione ambientale parte dalle piccole scelte, come quella delle superfici e dei materiali per la nostra casa”. www.oltremateria.it

73 luglio 2023 | SmallGiants Moda e design
OLTREMATERIA • EMILIA ROMAGNA
Le nuove tecnologie si uniscono a tecniche antiche come il tadelakt, il cocciopesto e la graniglia veneziana Ecopur è la tecnologia applicata alle superfici che ionizza l'aria e previene la proliferazione batterica

Eleganza cruelty free

Stile italiano, passione artigiana, etica e sostenibilità:

Solari Milano crea calzature con materiali vegetali

L’IDEA È ESPANDERSI

Solari Milano è sinonimo di qualità e di made in Italy, di eco-sostenibilità e di cruelty-free. Nasce nel 2022 per volontà di Niccolò Amati che, dopo essersi laureato in finanza alla Boston University e aver lavorato per qualche anno in una banca d’investimenti giapponese a Londra, decide di uscire da quel mondo che non sentiva proprio, per lanciarsi in una nuova attività imprenditoriale, più in linea con le sue aspirazioni di vita e valori.

L’ambiente bancario-finanziario impone un certo tipo di abbigliamento. Questo gli ha fatto vedere la possibilità di creare un nuovo brand formale, ma anche elegante, artigianale, sostenibile.

“Vedendo che c’era spazio nel mercato per calzature eleganti ecosostenibili, che ancora in pochi producono, ho deciso di buttarmi in questa nuova avventura e sono felicissimo di averlo fatto”, così esordisce il fondatore e business development strategist Niccolò Amati.

“È un progetto alle prime fasi, ma con ottime potenzialità. Siamo partiti dall’avere un solo modello di scarpe, poi avendo visto che il prodotto era interessante e che eravamo riusciti a vendere attraverso un paio di negozi e un paio di piattaforme online, abbiamo incrementato il numero di modelli portandoli a quattro. Attualmente abbiamo disponibili tre modelli formali più un tipo di sneaker, in più colori, sia per uomo che per donna. Ovviamente cer-

ATTRAVERSO CANALI ONLINE E NEGOZI PARTNER. I MERCATI DI RIFERIMENTO SONO PER LA GRAN PARTE ESTERI: SVEZIA, DANIMARCA, OLANDA E GERMANIA

cheremo di ampliare sempre più l’offerta, introducendo nuovi tipi di calzature e nuovi accessori, utilizzando materiali via via più innovativi”.

“Ho iniziato questa esperienza da solo. Poi il team si è allargato. Al momento siamo in tre nell’area milanese e abbiamo un collaboratore nelle Marche che supervisiona la catena di produzione, la quale si concentra in diversi calzaturifici, a seconda del tipo di scarpa che intendiamo produrre o immettere sul mercato”, prosegue Nicolò. “Ovviamente poi, in questa prima fase tutti facciamo un po’ tutto; cerchiamo di mettere a disposizione le differenti competenze di ciascuno di noi a favore della migliore riuscita possibile di questo progetto, in cui crediamo con assoluta convinzione”.

“Nonostante i volumi di vendita ancora bassi, come è naturale all’inizio di ogni attività, questa startup si sta espandendo attraverso diversi canali che le consentono di esportare anche all’estero. Ci siamo da qualche tempo appoggiati a una società di consulenza con la quale abbiamo fatto un’analisi approfondita su come posizionare il nostro brand”, spiega. “L’idea di base è di vendere sia online sia attraverso negozi partner, che certamente comportano margini più bassi ma danno molta visibilità al nostro marchio. Per quanto riguarda i mercati, questi sono soprattutto esteri, all’80-90%; vendiamo prevalentemente in Svezia, Danimarca, Olanda e Germania, in quanto sono paesi molto sensibili al tema della sostenibilità, o comunque, al green in genere. A proposito del nostro

di Samuele Lazzero
74 SmallGiants | luglio 2023
Moda e design
Il target market è il professionista tra i 25 e i 55 anni

target market, invece, l’abbiamo individuato nel professionista giovane, fra i 25 e 55 anni, attento anch’esso al tema della sostenibilità, che non vuole però rinunciare alla qualità del made in Italy e al design”.

Il ciclo di produzione rispetta l’ambiente e gli animali. “La nostra filiera è 100% italiana, sia per i materiali sia per la pro-

duzione, tutta concentrata nelle Marche.

Il valore che ci lega ai nostri laboratori a conduzione familiare è la massima attenzione alla qualità dei materiali utilizzati.

Con questo vogliamo che le nostre calzature raggiungano elevati standard di confort, magari anche superiori rispetto a quelli delle calzature prodotte con pelli di deri-

“Ogni giorno ricerchiamo, studiamo, viaggiamo ed effettuiamo molteplici test sui nuovi materiali disponibili sul mercato (mais, bambù, cactus, funghi, canapa etc.), per verificare se siano adatti/adattabili o meno a una produzione calzaturiera. Vogliamo che le scarpe che commercializziamo siano fatte di materiali durevoli e in costante miglioramento sotto il profilo delle performance. Ad esempio, attualmente utilizziamo la tecnica di lavorazione Blake sui modelli di calzature formali e ci serviamo di scarti della produzione di mais per la tomaia, tessuto organico per i lacci, bambù per la fodera e gomma riciclata per la suola. Oltre a utilizzare solo prodotti cruelty e animal free, salvaguardando così la vita degli animali, contribuiamo allo stesso tempo a minimizzare il più possibile gli sprechi di acqua e di energia, utilizzando solo fornitori di energia pulita”.

Una piccola realtà, fatta di giovani under 30, che credono fermamente nel valore di uno stile di vita interamente sostenibile, rispettoso dell’ambiente e della natura. Solari Milano è questo: lusso sostenibile, artigianalità italiana e materiali innovativi al servizio della moda etica.

www.solarimilano.com

75 luglio 2023 | SmallGiants
Moda e design
SOLARI • LOMBARDIA
vazione animale”. Il ciclo di produzione rispetta l'ambiente e gli animali Le sneaker sono disponibili in più colori, sia per uomo sia per donna

Traformazione Digitale

76 SmallGiants | luglio 2023

L’INNOVAZIONE DEL DOMANI

Consulenza, progettazione e realizzazione di soluzioni digitali: N&C sviluppa soluzioni customizzate e favorisce lo sviluppo d’impresa

77 luglio 2023 | SmallGiants Trasformazione Digitale

Trasformazione Digitale

L’information & communication technology, più semplicemente ICT, grazie alla trasmissione, ricezione ed elaborazione dei dati si pone oggi come un fondamentale acceleratore per la crescita dimensionale delle imprese, ma offre anche l’opportunità di modificare il modello di business attraverso la formazione di una rete in grado di superare i confini fisici e agevolare la comunicazione e quindi lo scambio.

N&C, azienda qualificata nella consulenza, progettazione e realizzazione di soluzioni digitali, opera nel settore ICT dal 1982. La mission aziendale è quella di sviluppare soluzioni customizzate per il cliente, proponendosi come partner nel suo processo di evoluzione, per affiancarlo in tutte le fasi del ciclo di vita di un progetto, favorendo lo sviluppo d’impresa.

“Viviamo in una realtà in continua evoluzione, per quello che riguarda la tecnologia. N&C si trova in questo mondo da quarant’anni - ci racconta l’ingegnere Paolo Coppola business e sales manager, che fa parte della seconda generazione proprietaria in azienda - e dagli impianti tecnologici è passata ad operare in settori dell’ICT, dal networking alla security e cybersecurity, datacenter, sistemi multimediali e di realtà aumentata, sistemi di virtualizzazione, storage e supercalcolo, IOT. L’Internet of Things, ad esempio, è un vettore fondamentale per l’innovazione tecnologica al servizio del core business dei nostri clienti. In questo settore in forte crescita, N&C è in grado di fornire soluzioni ad hoc, “cucite” sulle esigenze del cliente. Soluzioni che favoriscono non poco lo sviluppo d’impresa, come ad esempio nel manifacturing, laddove si è in presenza di un impianto industriale si può ottenere un risparmio energetico considerevole applicando dei sensori in grado di monitorare e gestire, grazie ai Plc, l’attivazione o disattivazione dell’impianto. Così è possibile aumentare la produttività

ottimizzando i costi di lavorazione. Da più di 5 anni ormai siamo attivi anche nello sviluppo software per privati e pubbliche amministrazioni di medie e grandi dimensioni”.

Come individuate le soluzioni più opportune in base al profilo del cliente? “Partiamo dalla considerazione che noi conosciamo bene il nostro cliente, profilandolo e applicando le linee guida che già abbiamo definito per il suo settore di operatività. Abbiamo un team di progettazione verticale su ognuno dei settori in

cui siamo attivi e in base alle richieste del cliente definiamo una linea di intervento. Ad oggi N&C conta su circa 500 collaboratori in Italia, più un altro centinaio all’estero, nelle nostre sedi in Argentina, Brasile, Francia, Usa, Polonia e Serbia. Siamo quindi ormai una realtà consolidata a livello internazionale e abbiamo maturato una conoscenza approfondita dell’ICT. Siamo anche convinti che il personale è la chiave del nostro successo. Per tale motivo attraverso percorsi formativi costanti assicuriamo sempre il maggior livello di certificazione per i

78 SmallGiants | luglio 2023
La sede di Veglie

nostri dipendenti”.

Cosa c’è nel futuro di N&C?

“Guardiamo a tutto il mondo dell’innovazione, dallo IOT all’intelligenza artificiale e in particolare la cybersecurity. Oggi è essenziale attivare sistemi di sicurezza adeguati ed avanzati per arginare gli attacchi informatici che si vanno moltiplicando e che hanno come obiettivo le reti delle imprese. Se un hacker riesce a penetrare all’interno della rete e prendere possesso di un macchinario possono venirsi a creare seri pericoli per la sicurezza del-

L’AZIENDA CONTA CIRCA 500 COLLABORATORI IN ITALIA, DI CUI UN CENTINAIO ALL’ESTERO, NELLE SEDI IN ARGENTINA, BRASILE, FRANCIA, USA, POLONIA E SERBIA

l’azienda e anche delle persone che vi lavorano. Solo in questi ultimi anni le grandi imprese nel campo ad esempio della manifattura hanno iniziato a capire che può esserci questo rischio concreto, soprattutto se si considera che ormai gran parte dell’attività passa proprio attraverso le reti. Molti adesso stanno investendo in tecnologia, ma forse ancora non in tutti c’è la consapevolezza vera dell’importanza di un sistema integrato che davvero eviti le intrusioni. A nostra volta come N&C stiamo investendo in ricerca su software proprietari. Sappiamo che è necessaria una continua evoluzione, perché nei si-

stemi basta poco per arrivare all’obsolescenza e quindi perdere quell’efficienza che consente di guardare ad uno sviluppo consapevole”.

Uno sguardo infine alla responsabilità sociale e alla qualità del rapporto vita-lavoro. N&C srl ha scelto di dotarsi di un sistema di gestione secondo lo standard internazionale SA8000-2014 che, in conformità alla norma di riferimento e alla legislazione nazionale e internazionale, riconosce l’impegno ad operare secondo i principi contenuti nel proprio codice etico sia nei confronti del personale che opera e collabora con l’organizzazione sia con i portatori di interesse. La società si impegna quindi a uniformarsi ai requisiti della SA8000 e pianificare e implementare le attività necessarie per migliorare costantemente le prestazioni aziendali secondo la responsabilità etica e sociale, stabilendo obiettivi specifici di miglioramento all’interno dell’azienda. Nell’implementazione del sistema di gestione per la responsabilità sociale, il personale viene coinvolto pienamente, con l’impegno preciso di migliorare l’ambiente e le condizioni di lavoro.

www.nectlc.com

79 luglio 2023 | SmallGiants Trasformazione Digitale
N&C
Paolo Copppola, business e sales manager

Tempo libero di qualità

Esperienze outdoor e impatto sociale: Freedome chiude un round da 2,5 milioni e diventa società benefit

Doppia novità in casa Freedome. La startup innovativa e marketplace di esperienze outdoor leader in Italia ha comunicato di aver chiuso un round di Serie A da 2,5 milioni di euro e di aver al contempo assunto la qualifica di Società Benefit. “Questa raccolta ci consentirà di rafforzare ulteriormente il posizionamento di Freedome in Italia e accelerare la nostra strategia di sviluppo”, dichiara Michele Mezzanzanica, co-ceo e fondatore della startup. “Essere supportati da investitori così autorevoli conferma la validità della nostra soluzione, che mira sia a innovare un settore come quello dell’outdoor, un mercato dal grande potenziale spesso non valorizzato a causa della mancanza di soluzioni al passo con i tempi, sia a promuovere una nuova concezione di turismo e tempo libero, più responsabile, sostenibile e di qualità”.

Fondata nel 2019 a Legnano da Michele Mezzanzanica, Manuel Siclari e Simone Ferlisi, e incubata in I3P, l’incubatore di imprese innovative del Politecnico di Torino, Freedome ha sviluppato una piattaforma che aggrega e rende facilmente fruibili le migliori attività outdoor. Oggi, si posiziona come una delle realtà di riferimento per le attività sportive e ricreative all’aperto, mettendo a disposizione 2.800 attività offerte da oltre 800 operatori professionali. Peraltro, dalla sua fondazione ha registrato la parteci-

L’AZIENDA HA UN FORTE IMPATTO SOCIALE ANCHE SUI PICCOLI OPERATORI LOCALI, CHE SPESSO OPERANO IN AREE RURALI E CHE, SENZA UNA VETRINA DIGITALE, AVREBBERO MENO

VISIBILITÀ

pazione di oltre 100mila persone, di cui quasi 60mila solo nell’ultimo anno.

Con un catalogo che spazia dalle escursioni sui sentieri di montagna, alle cavalcate nei boschi, dalle arrampicate su pareti ghiacciate al rafting e poi diving, kayak, kitesurf, ebike, parapendio, mongolfiera, zipline, escursioni in barca, ciaspolate, sci, snowboard e molto altro, il progetto di Freedome ha inoltre un forte impatto sociale: da un lato, supporta i piccoli operatori locali, che spesso operano in aree rurali del nostro Paese e che, senza una vetrina digitale così innovativa,

80 SmallGiants | luglio 2023 Trasformazione digitale
L'azienda ha sviluppato una piattaforma che aggrega e rende facilmente fruibili le attività outdoor

avrebbero un potenziale di visibilità e di crescita sensibilmente inferiore. Dall’altro lato, promuove il turismo di prossimità attraverso esperienze locali, valorizzando il patrimonio naturalistico del Paese e riducendo l’impatto ambientale. Inoltre, Freedome contribuisce alla diffusione di uno stile di vita attivo, salutare e orientato alla socialità tramite la promozione di esperienze sportive, ricreative o turistiche, svolte in gruppo e a contatto con la natura.

Una risposta ad un’esigenza certificata dai numeri: come emerge dagli studi di mercato, infatti, vi è una crescente domanda di attività open air da parte delle persone: si stima che entro il 2030, il mercato globale dell’adventure travel raggiungerà un trilione di dollari, con un tasso annuo di crescita composto (Cagr) del 15% tra il 2022 e il 2030.

Sostenuto come lead investor da Opes Italia Sicaf EuVECA, fondo di venture capital che supporta lo sviluppo e la crescita di startup innovative a impatto sociale, il round chiuso dalla startup ha visto la partecipazione di altri soci, tra cui SocialFare Seed, Bios Line Holding e Premiaweb, che hanno deciso di reinvestire nella startup, di diversi business angels e di nuovi investitori, come Egg Srl, LP Holding e Ad.Astra Fund. “Abbiamo visto in Freedome la solidità di un team coeso e appassionato che si è distinto per scelte mature e coraggiose, oltre alla potenzialità di incidere sul problema della polarizzazione delle opportunità nelle aree interne che rappresentano quasi il 60% dell’intero Paese. Crediamo che la proposta di Freedome nel promuovere uno stile di turismo più lento e in armonia con la natura possa posizionare

la società come leader nel settore”, dichiara Elena Casolari, ceo di Opes Italia. Come evidenzia la stessa startup, l’operazione permette a Freedome di portare a 3,5 milioni di euro la quota di fondi raccolti dalla sua costituzione e consentirà “all’azienda di consolidare ulteriormente la presenza sul territorio italiano e avviare l’espansione internazionale, ampliare il catalogo delle attività disponibili e integrare l’offerta con servizi sempre più innovativi e di qualità”. Anche il Cda della società è stato rinnovato e allargato, passando da tre a cinque membri. Riconfermati nella carica di consiglieri i fondatori Michele Mezzanzanica e Manuel Siclari, oltre che Alfredo Lovati, ceo di Beta 80 Spa. Nominati ex novo Elena Casolari, ceo di Opes Italia e Riccardo Zagaria, ceo di Doc Generici.

www.freedome.it

81 luglio 2023 | SmallGiants Trasformazione digitale
Tra le attività anche diving, kayak, kitesurf, ebike, parapendio, mongolfiera, zipline, escursioni in barca

ECCELLENZA EXTRAVERGINE

Pluripremiato e servito alle cene dei premi Nobel, l’olio del Frantoio Sant’Agata d’Oneglia coniuga tradizione e innovazione

83 luglio 2023 | SmallGiants Agrifood

Agrifood

Le origini dell’olivo si perdono nel tempo e la sua storia scandisce lo sviluppo della civiltà mediterranea, di cui rappresenta uno dei simboli più significativi. Secondo alcune fonti storiche la diffusione dell’olivo taggiasco nel Ponente Ligure si deve ai monaci Benedettini, secondo altre ai Crociati. Certo è che l’olivo taggiasco oggi prospera quasi incontrastato in tutta la zona. Simbolo dell’operosità di tante generazioni di contadini che per coltivarlo hanno realizzato una grande opera di muraglie e terrazzamenti, questa pianta produce frutti piccoli e fragranti da cui si ottiene un olio elegante, dall’aroma delicato.

Proprio sulle colline dell’entroterra imperiese, tra le poche case di un antico borgo che si affaccia sul Mar Ligure, il Frantoio di Sant’Agata d’Oneglia produce specialità che coniugano antiche tradizioni e materia prima d’eccellenza, con elevati valori nutrizionali. Ciò che rende così speciali questi prodotti, però, è frutto dell’impegno e della passione della famiglia Mela che, dal lontano 1827, si dedica alla

FIORE ALL’OCCHIELLO IL NUOVO FRANTOIO, CHE CONSENTE DI MONITORARE OSSIGENO, LUCE E TEMPERATURA PER MASSIMIZZARE LA QUALITÀ DEL PRODOTTO

coltivazione dell’olivo e alla produzione di un olio di grande qualità. È nel 1987 che Antonio, con la moglie Paola, crea un’azienda strutturata con un marchio proprio. Oggi, sotto la sua guida esperta, sono le figlie Cristiana e Serena a portare avanti l’attività di famiglia.

Un’esperienza unica che ha portato l’azienda a far parte della Corporazione dei Mastri Oleari: un’élite di esperti produttori e ricercatori, impegnati a diffondere la cultura olearia nel mondo. Numerosi sono stati negli anni i riconoscimenti ricevuti dal Frantoio di Sant’Agata di Oneglia. Tra questi il premio assoluto nella categoria ‘fruttato leggero’, conseguito al prestigioso

Ercole Olivario, prima azienda ligure ad ottenerlo; l’oscar Aida Cibus attrattività nel 1990, Gran Menzione certificato d’onore al Leone d’Oro nel 2001 e nel 2010; il primo posto per il packaging Oro Giallo di Bologna nel 2007; il riconoscimento nel 2019 da parte di Forbes per il Cru di Montagna, annoverato tra i dieci oli italiani migliori al mondo. Tra le esperienze indimenticabili quella di aver servito l’olio durante la cena dei premi Nobel nel 1997, 1998, 1999, 2000, 2001 e 2002.

Malgrado una produzione quantitativamente limitata, al fine di garantire quella qualità che solo un’impresa a carattere familiare può assicurare, gli oli del Frantoio di Sant’Agata d’Oneglia sono presenti nei cinque continenti, in prestigiosi ristoranti, gastronomie e negozi di gourmandise che lavorano con le eccellenze. Perché è fondamentale per l’azienda operare sempre nel totale rispetto della materia prima, anche quando questo vuol dire avere a disposizione una quantità limitata di prodotto. A raccontarcelo Serena Mela.

Come è cambiato l’approccio alla coltura olearia in questi anni e cosa è rimasto invece invariato nella tradizione che voi rappresentate?

Uno slogan che rappresenta in pieno la filosofia del Frantoio di Sant’Agata d’Oneglia è ‘la tradizione con uno sguardo all’innovazione’. L’azienda investe moltissimo

84 SmallGiants | luglio 2023
Gli oli del frantoio hanno ricevuto numerosi premi L’azienda fa parte della Corporazione dei Mastri Oleari

nell’innovazione tecnologica e dei processi produttivi per migliorarsi e offrire una qualità sempre maggiore. Fiore all’occhiello, il nuovo frantoio per la produzione dell’olio, con tecnologia 4.0 che consente di monitorare e controllare tutti i parametri - ossigeno, luce, temperatura - che se non perfettamente gestiti possono sciupare la materia prima e inficiare la qualità del prodotto finale. L’assoluta attenzione all’innovazione si accompagna sempre al rispetto per la tradizione, a partire dalla scelta di iniziare precocemente la raccolta delle olive, a inizio ottobre, per avere un olio ricco di polifenoli. La raccolta avviene sempre manualmente, ed è un momento di grande rilevanza sociale perché c’è stretta collaborazione con le aziende agricole del territorio che conferiscono le proprie olive al frantoio. Le olive vengono sempre selezionate in modo minuzioso e controllate manualmente sotto l’attenzione del Mastro Oleario Antonio Mela, uno

L’olio italiano di qualità ha un mercato in costante espansione. Qual è il ruolo dell’export per la vostra azienda e come si curano i contatti con l’estero?

Il mercato estero per il Frantoio di Sant’Agata d’Oneglia è molto importante, con un grande potenziale di sviluppo. Il cliente straniero è sempre molto attento e curioso di conoscere e provare i prodotti italiani di eccellenza ed è una clientela preparata e curiosa. L’azienda cura personalmente tutti i clienti, con un’attenzione particolare alle loro esigenze e necessità, e questo consente di portare uno straordinario prodotto artigianale in tutto il mondo.

L’effetto dei cambiamenti climatici è difficile da prevedere, ma come ci si comporta per cercare di salvaguardare le coltivazioni?

Purtroppo negli ultimi anni abbiamo potuto constatare direttamente, sulle nostre coltivazioni, l’effetto dei cambiamenti climatici: estati molto calde, con piogge molto scarse, stanno influenzando negativamente la raccolta delle olive che inizia con il mese di ottobre. Il Frantoio di Sant’Agata sta cercando di salvaguardare le coltivazioni con un’irrigazione artificiale, non sempre facile da effettuare, vista la conformazione del territorio ligure. La protezione e tutela dell’ambiente sono due obiettivi importanti per l’azienda; il Frantoio di Sant’Agata mette in atto azioni concrete quali l’utilizzo, per i propri alberi, di concimi naturali. Anche per le produzioni sono stati acquistati macchinari che consentono un risparmio di risorse, energetiche e idriche; l’installazione di numerosi pannelli solari, inoltre, ha aumentato ancora il livello di sostenibilità dell’azienda che, a tendere, continuerà a fare passi importanti in questa direzione.

www.frantoiosantagata.com

85 luglio 2023 | SmallGiants Agrifood
dei primi promotori dell’olio DOP Riviera Ligure.
D'ONEGLIA
FRANTOIO SANT'AGATA
• LIGURIA
La famiglia Mela si dedica alla coltivazione dal 1827

In armonia con la natura

Achillea è specializzata in prodotti a base di frutta 100% biologica e punta a ridurre sempre più il proprio impatto sull’ambiente

Fondata nel 1980 da Bruno Bossa, Achillea è un marchio specializzato in prodotti a base di frutta 100% biologica - succhi, soft drinks, spalmabili: la vasta gamma di succhi spazia dai gusti più classici, come arancia, pesca, albicocca e pera, fino ad arrivare a sapori più intensi e innovativi, come melagrana, pomodoro e mirtillo. Achillea si è inoltre specializzata nella produzione di tè freddi, non gasati e anch'essi 100% biologici, una linea pensata per dissetare con gusto e naturalità. Achillea lavora da sempre in completa armonia con la natura: la sede dell’azienda, a Paisana, in provincia di Cuneo, è immersa nel suggestivo scenario dell’Alta Valle Po, all’ombra del Monviso. L’azienda si distingue da sempre per le moderne tecniche di lavorazione e confezionamento, che consentono di preservare ed esaltare le caratteristiche della qualità della materia prima attraverso delicati processi di trasformazione. La filosofia di Achillea si basa sulla combinazione di due elementi essenziali: l'attenzione per gli ingredienti biologici, senza l'aggiunta di additivi, conservanti o coloranti, e la sensibilità e creatività nella lavorazione. L’azienda è da sempre impegnata nella massima riduzione del proprio impatto sull'ambiente, a partire dai packaging, realizzati in vetro, carta e alluminio, materiali al 100% riciclabili che garantiscono la migliore qualità organolettica del prodotto.

I PACKAGING SONO REALIZZATI IN VETRO, CARTA E ALLUMINIO, CON MATERIALI RICICLABILI CHE GARANTISCONO LA

Si tratta di una società benefit, la cui produzione bio si basa su principi di qualità e sostenibilità: ricetta corta, filiera controllata, packaging riciclabile, imballaggi ridotti al minimo, riuso degli scarti, solo per citarne alcuni. Dal 2022 fa parte del Polo del Gusto, la sub-holding del Gruppo Illy che riunisce eccellenze del mondo food&beverage.

“Achillea è un'importante realtà che si sposa perfettamente con la filosofia del Polo del Gusto, non solo per la qualità degli ingredienti e delle moderne tecniche di lavorazione, ma anche per le scelte

86 SmallGiants | luglio 2023
Agrifood
PRODOTTO
MIGLIORE QUALITÀ ORGANOLETTICA DEL
La catena di confezionamento dei succhi di frutta

sostenibili che da sempre caratterizzano l'azienda”, ha affermato il ceo Fabrizio Molinari.

Dal 1980 tutto è sempre stato biologico: Bruno Bossa, il fondatore dell'azienda, è stato un pioniere in Italia di questa importante scelta. Inoltre, Achillea è da sempre impegnata nella massima riduzione del proprio impatto sull’ambiente, a partire dai packaging riciclabili al 100%.

Fondato nel 2019, il Polo del Gusto riunisce tutti i marchi extra caffè del Gruppo Illy, eccellenze del settore Food&Beverage che si distinguono per la qualità assoluta del prodotto finale e per la spiccata sen-

sibilità agli aspetti dell’impatto ambientale. Oltre ad Achillea, ne fanno oggi parte Agrimontana (frutta lavorata), Dammann Frères (tè pregiati), Domori (cioccolato superfine), Pintaudi (biscotti e prodotti da forno). Domori ha acquisito inoltre due storici marchi di cioccolateria inglese, Prestat (2019) e Rococo Chocolates (2022). “Achillea si inserisce perfettamente nella strategia del Polo del Gusto, di cui condivide la filosofia per la qualità dirompente, distinguendosi per bontà della materia prima e soprattutto per la caratteristica di produrre solo beni a marchio bio: la sostenibilità è da sempre uno dei

suoi valori portanti, sin dalla fondazione. I prodotti Achillea, inoltre, risultano complementari a tanti nostri prodotti d’eccellenza: rafforzano e integrano il beverage, fin qui rappresentato da etichette di vini e distillati, e creano un’offerta dedicata alla colazione e al ristoro di grandissima efficacia, sposandosi molto bene con i biscotti e i prodotti da forno, i tè e il cioccolato. Un’integrazione che troverà la sua forza sia nei nostri mercati all’estero che nel settore ho.re.ca. in Italia”, commenta il Presidente del Polo del Gusto Riccardo Illy.

www.achillea.com

87 luglio 2023 | SmallGiants Agrifood
ACHILLEA • PIEMONTE
Fabrizio Molinari, ceo di Achillea

INVESTIMENTI TECH A CHE PUNTO SONO LE NOSTRE PMI?

di Matteo Calzaretta

Si fa presto ad usare i termini tecnologia e innovazione quando si parla di Pmi. Ma quanto effettivamente le piccole e medie imprese investono in questo settore? Per rispondere a questa domanda è stata data voce a quasi seimila realtà da tutta Europa, per una maxi ricerca che ha messo a confronto i dati italiani con quelli di altri dieci Paesi: Gran Bretagna, Svezia, Paesi Bassi, Svizzera, Germania, Francia, Spagna, Austria, Polonia e Belgio. L’indagine si basa su un panel di professionisti parte di 5.770 Pmi europee, quali

Tecnologia,

decision maker e responsabili acquisti dell’area IT, intervistati sulle principali sfide aziendali da affrontare nei prossimi 12 mesi riguardo la tecnologia e la definizione delle priorità degli investimenti nel settore dell’Information technology.

Emerge subito come queste realtà investano in tecnologia nonostante il periodo di recessione, e come gli investimenti siano destinati addirittura ad aumentare nel 2023.

Lo studio, commissionato da Sharp Europe (il principale fornitore di prodotti e servizi tecnologici per le aziende europee) mostra che quasi la metà delle imprese intervistate dichiara di aver stanziato

maggiori investimenti rispetto allo scorso anno, malgrado le difficoltà dell’attuale situazione. Al contrario, il 10% delle imprese ha previsto una riduzione degli investimenti in questo settore.

Dai risultati emerge che il 56% delle Pmi europee (in Italia questo dato scende al 40%) investirà quest’anno oltre 25 mila euro in Information Technology, mentre il 4% sempre delle Pmi (in Italia 3%) impiegherà oltre 115 mila euro nel settore. Leader di questo 2023 sono Belgio e Svizzera, con circa il 70% delle imprese che calcolano di riuscire a sostenere investimenti tra 25 mila e 115 mila euro.

investiranno nel 2023 le Pmi europee?

SmallGiants | luglio 2023 Impresa in numeri
88 56% Oltre 25mila euro (in Italia scende al 40%) 4% Oltre 115mila euro (in Italia al 3%) 3% Nessuna pianificazione
La ricerca di Sharp Europe è stata condotta su seimila aziende di 11 paesi europei: i dati, nonostante la recessione, sono positivi
quanto

Dallo studio si evince inoltre che per circa il 30% delle imprese sia europee che italiane, la capitalizzazione sarà su progetti di migrazione al cloud o sull’incremento dei servizi in cloud. Circa il 32% delle imprese intervistate (in Italia questo dato raggiunge il 36%) dichiara che concentrerà gli investimenti su aggiornamento o sostituzione dei server, mantenendo in uso le configurazioni It tradizionali. Poco rilevante (3%) è il numero degli intervistati che hanno affermato di non aver ancora pianificato alcun miglioramento dell’infrastruttura It per quest’anno. Proseguendo, la sicurezza informatica rappresenta ad oggi la più

grande sfida tecnologica: per migliorarla in Italia il 46% delle imprese ha infatti stanziato proprio negli ultimi mesi dei capitali finalizzati, mentre il dato a livello europeo si attesta al 44%, con un picco per la sola Spagna che raggiunge il 51%.

“Il 2023 è destinato a essere un periodo molto impegnativo per le imprese che vogliono crescere”, afferma Colin Blumenthal, vice presidente europeo IT services di Sharp Europe. “Le Pmi sono preparate ad affrontare ricorrenti periodi di turbolenza e oggi si trovano, ancora una volta, a cercare soluzioni per superare le difficoltà della congiuntura economica, mentre sono prioritarie questioni quali

efficienza, sicurezza e la creazione di valore per il business”. Gli ultimi due anni hanno rimodellato il modo di operare di imprese e dipendenti, mentre le minacce informatiche sono aumentate in modo preoccupante. Il continuo trasferimento di flussi di lavoro, processi e dati al cloud o alle infrastrutture locali sta portando le aziende a creare una value proposition a favore di una nuova generazione di lavoratori che sarà la chiave per assumere e trattenere i talenti migliori. “Con il crescente carico di informazioni conservato nel cloud pubblico, non ci sorprende che le Pmi ritengono che la sicurezza informatica sia una delle principali sfide tecnologiche da affrontare nei prossimi mesi”.

La maggiore sfida che le Pmi europee dovranno affrontare nel corso prossimi 12 mesi, con alcune differenze tra i vari Paesi, è senza dubbio l’aumento dei costi delle forniture, un parametro che rientra perfettamente nella grande problematica rappresentata più in generale dal caro vita. “La garanzia della disponibilità continua dell’It, il miglioramento dei sistemi di navigazione, le problematiche relative al lavoro ibrido e la continuità aziendale sono ritenute alcune delle sfide tecnologiche più impegnative”, conclude Blumenthal.

89 luglio 2023 | SmallGiants Impresa in numeri
LE
TECNOLOGICHE PIÙ IMPEGNATIVE LO SVILUPPO DEI SISTEMI DI NAVIGAZIONE, LE PROBLEMATICHE RELATIVE AL LAVORO IBRIDO E LA CONTINUITÀ AZIENDALE Dove si concentreranno le aziende italiane? 30% Migrazione al cloud o incremento servizi in cloud 46%
36% Aggiornamento o sostituzione dei server
TRA
SFIDE
Sicurezza informatica
Colin Blumenthal, vice presidente europeo It services di Sharp Europe

Women friendly

90 SmallGiants | luglio 2023

IL TALENTO A PORTATA DI CLICK

Role Talent Management è stata fondata da Martina Rattà ed è specializzata in strategie digital di influencer marketing

91 luglio 2023 | SmallGiants Women friendly

Women friendly

In un contesto in cui i social e le piattaforme streaming hanno inevitabilmente cambiato il modo di interazione con i brand, i digital content creators, capaci di attrarre a sé pubblico e clienti, sono diventati i principali trendsetter del mercato e i nuovi modelli di riferimento della Generazione Z.

Partendo da questi “role model” a contatto con milioni di persone con un semplice click, Martina Rattà ha costruito pezzo a pezzo la sua Role Talent Management che rappresenta ad oggi, alcuni dei creator internazionali più popolari del mercato ed è specializzata nella progettazione di partnership e strategie digital di influencer marketing.

“Ho trovato il mio scopo nel sostenere i giovani talenti nello sviluppo delle loro carriere attraverso i media digitali, guidandoli a raggiungere obiettivi e sogni con rispetto e passione. Questo non è un lavoro dove ci sono linee guida, solo duro lavoro, determinazione e passione, ed è proprio questo quello che cerco, ora, per selezionarli”. Questa è la ricetta dell’imprenditrice 27enne.

Fin da bambina Martina coltiva la sua passione per la musica e la moda, e grazie anche al supporto della famiglia, affianca al percorso di studio la formazione artistica tra Milano e Londra. Nel 2014 la prima laurea alla Bocconi in Economia e Management per Arte, Cultura. Nel 2017 il Master of Science in Management, ancora alla Bocconi e la borsa di studio, per la sua prima esperienza lavorativa, negli Stati Uniti, a Los Angeles.

Dopo la laurea viene assunta dalla casa di moda svizzera Philipp Plein a Lugano, occupandosi come social media manager della community management aziendale, product placement e influencer endorsement. Occasione che la mette in contatto con artisti internazionali da Paris Hilton a Stevie Aoki e il loro management. Nel 2021 dopo essere stata assunta da Off White, nel tempo libero con un gruppo di amici inizia a lavorare a un progetto “side hustle” come Talent & Project Manager per la digital agency che in meno di un anno diventa tra le più premiate del mercato

e che rappresenta il primo creator al mondo Khaby Lame. Nel novembre 2022, decide di iniziare a rappresentare direttamente alcuni di questi talenti e fonda la sua azienda tra Milano e Los Angeles. Viene nominata advisory board member di una delle associazioni più importanti nel settore dell’influencer marketing Wiba & Wif.

“Role Talent Management - racconta Martina Rattà - è stata fondata con l'impegno di gestire, e far crescere i talenti, per massimizzare il loro pieno potenziale, sia sui canali online che offline. La nostra priorità principale sono i nostri clienti come persone prima di tutto, che richiedono duro lavoro, visione, dedizione e attenzione personalizzata per sviluppare e realizzare un brand intorno a loro”. Una sfida che la Role Talent Management ha raccolto, impegnandosi a innovare regole ormai consolidate in un panorama digitale in continua trasformazione.

Sulla società di Martina Rattà ha deciso di investire The Hundred, la media holding italiana fondata da Vincenzo Macrì e Leonardo Bongiorno, che è nota per gli investimenti in progetti legati alla Content Creator Economy, tra cui la società di Tommaso Zorzi. “Abbiamo immediatamente creduto in questo progetto e abbiamo deciso di supportarlo. Oltre alla componente sinergica e finanziaria, abbiamo visto in Martina Rattà la partner adatta, una giovane manager che in pochissimo tempo ha saputo dimostrare di essere un’incredibile imprenditrice facendosi strada in un mercato in continuo cambiamento. Abbiamo selezionato Role Talent Management perché

92 SmallGiants | luglio 2023
FIN DA BAMBINA COLTIVA LA SUA PASSIONE PER LA MUSICA E LA MODA, E GRAZIE ANCHE AL SUPPORTO DELLA FAMIGLIA, AFFIANCA AL PERCORSO DI STUDIO LA FORMAZIONE ARTISTICA TRA MILANO E LONDRA
Vincenzo Macri e Martina Rattà

promuove dei valori che, mai come oggi, sono fondamentali”, racconta Vincenzo Macri, ceo della Media Holding. “E’ un onore per me e un obiettivo che mi ero prefissata e che non pensavo di poter raggiungere in così poco tempo. Sono grata che i miei valori e il mio modo di lavorare abbiano attratto l’attenzione di un player di mercato così importante, che condivide la mia stessa visione e che ad oggi può supportarmi per costruire insieme i prossimi obiettivi”.

Martina Rattà crede molto in valori come la cooperazione e l’alleanza. “In un mercato così competitivo, la chiave è cooperare con gli altri attori per sfruttare le sinergie e costruire punti di forza complementari. Attualmente, stiamo lavorando con una rete completa di partners nei mercati Apac e Latam come Raw Talent, società rappresentate di Domelipa, top 10 TikToker WW con 95 milioni di followers e Soon Entertainment, società rappresentante di Ox Zung, TikToker numero uno in Asia con più di 60 milioni di followers” puntualizza.

I Role Talent di Martina Rattà hanno però un’arma in più: sono i riferimenti

delle nuove generazioni poiché supportano l’importanza della social responsability, distinguendosi per i messaggi di positività che sono in grado di esprimere. Si pensi a LeTwins, le TikToker numero uno in Italia con quasi 20 milioni di followers sulle rispettive piattaforme, che rappresentano esattamente questi valori, sono un’ondata di freschezza, di energia positiva, di motivazione e di colori.

“Il primo obiettivo è rappresentare i talenti italiani, con una base di follower internazionale, e supportarli in ulteriori mercati in crescita. Il secondo passo è sostenere i nostri partner internazionali nel nostro paese” ribadisce l’imprenditrice. Il prossimo obiettivo, forse il più ambizioso, dal punto di vista professionale è di arrivare a costruire un academy tra Milano e Los Angeles che “sia un punto di riferimento per tutti i nostri talent per formarli artisticamente ed economicamente a 360 gradi”, dal punto di vista personale lavorare su una community al femminile volta a connettere quelle donne indipendenti, imprenditrici e motivate a costruire il proprio futuro essendo un valore aggiunto per questo contesto”.

93 luglio 2023 | SmallGiants Women friendly
Ylenia e Nicole Burato con Jason Derulo a Los Angeles

Matrimoni da incorniciare

Artistici e divertenti: i live wedding painter intrattengono gli invitati di nozze con pitture istantanee e in mutamento

Da un’idea d’oltreoceano fa capolino anche in Italia un folto esercito di pittrici, rappresentanti del live wedding painting, ovvero il gusto di intrattenere gli invitati di nozze con pitture istantanee e in rapido mutamento. Artiste che canalizzano le proprie competenze in questa nuova forma di artigianato creativo, scegliendo di ‘andare a nozze’ come delle comuni ospiti, ma con pennelli e tavolozza alla mano. Non è però un caso che si tratti soprattutto di pittrici, poiché rispetto ai colleghi uomini risultano più empatiche e pazienti per le continue richieste degli invitati immersi nell’euforia di un giorno speciale. Portavoce di questo particolare servizio è Caridad Isabel Barragan, artista statunitense che ha scelto il nostro Paese come fonte di ispirazione per il suo lavoro. “Provengo dalla California, ma abito in Italia da quasi trent’anni. Prediligo la pittura en plein air in campagna e anche per questo ho deciso di abitare tra le verdi colline dell’Umbria", spiega Caridad. La pittura per matrimoni è arrivata per lei qualche anno fa, ma l’idea era già nel cassetto dei desideri da molto prima. “Sognavo di far rifiorire la tradizione artistica rinascimentale, quando i pittori immortalavano dal vivo episodi di vita quotidiana, cogliendo la profondità della scena esattamente nel momento in cui essa si stava svolgendo”, prosegue. A Caridad sono sufficienti una tela, colori ad olio e un

L’IDEA È STATA

IMPORTATA IN ITALIA DA CARIDAD ISABEL BARRAGAN, CALIFORNIANA

TRAPIANTATA IN UMBRIA. LA DIFFERENZA CON LA FOTOGRAFIA?

IL PUBBLICO PUÒ

RICHIEDERE MODIFICHE AL DIPINTO IN DIRETTA

cavalletto per fissare come in un’istantanea le azioni più emozionanti del matrimonio. “Utilizzo uno stile impressionista morbido, cercando dapprima la vista migliore per poi incominciare velocemente a disegnare la composizione. Rispetto alla fotografia, però, nel live wedding painting c'è anche la viva partecipazione del pubblico che può richiedere qualche modifica in diretta”. Gli invitati condividono così l’evoluzione del dipinto, ricevendo anche un mini falso d'autore come bomboniera ricordo. “Si tratta di mini-copie, chiamate Museum quality portraits, che rappresentano pezzi unici sempre diversi l’uno dall’altro”, sottolinea la pittrice. Ad attirare l’attenzione dei presenti è sempre la rappresentazione

94 SmallGiants | luglio 2023 Women friendly
Caridad Isabel Barragan durante una sessione di pittura en plen air

degli sposi, ma quando la festa raggiunge il suo culmine, Caridad inserisce sullo sfondo tanti altri piccoli particolari, catturando le diverse interazioni tra gli invitati e arricchendo l’opera che risulterà in rapido mutamento.

Tocco rapido a ritmo di musica Velocità di tratto e buona capacità di problem solving sono due elementi che caratterizzano le fast-painter, che devono essere in grado di catturare gli attimi più emozionanti dell’evento, prendendo inoltre decisioni immediate e al tempo stesso esaudendo i desideri di tutti i presenti. Attratta dalle armonie che soltanto un

matrimonio può regalare, anche la romana Laura Calafiore, vincitrice dell’ultima edizione di Dalla strada al palco condotta da Nek, ha deciso di specializzarsi in questa forma d’arte innovativa, ma al tempo stesso antica. “Se fino a ieri gli sposi volevano allietare i loro ospiti, scegliendo tra semplici ‘musicisti’ e addetti al pianobar, da qualche anno ormai una fantastica novità stravolge il concetto di intrattenimento di nozze”, sottolinea Laura. Laureata in illustrazione, ha unito la pittura alla musica, fondando il duo dei Ramblers insieme al musicista siciliano Gio Patania e portando così in scena una performance di pittura personalizzata, accompagnata dalle

note coinvolgenti del jazz, swing e blues di pianoforte e chitarra. “Attraverso l’intrattenimento pittorico-musicale, gli sposi diventano i soggetti principali del quadro, raffigurati nei momenti più salienti, per esempio durante il taglio della torta. L’idea è quella di offrire un prodotto realmente diverso dal solito e in più alla fine il dipinto servirà alla coppia per arredare il proprio nido d’amore”. Inoltre, per un matrimonio all’insegna dell’eccentricità, la giovane fast painter romana, appassionata di pop art, è originale anche durante l’esecuzione, poiché lavora su grandi tele nere rotanti, sulle quali dipinge con estrema rapidità, andando perfettamente a tempo di musica.

Tecnica, passione e tanta allegria Cresciuta nel verde di un piccolo paese di campagna nel vicentino, già da bambina Sara Peron sul foglio del suo album dava alle nuvole sembianze di animali e petali. “La pittura con il passare degli anni è rimasta al mio fianco come una fedele compagna di giochi che con il suono della sua risata mi emoziona e conforta”, spiega. Specializzata in live wedding painting, Sara ha come obiettivo quello di rallegrare gli ospiti attraverso rapide pennellate di colore, senza tralasciare però tecnica e qualità dei materiali. E se Picasso diceva che la pittura è solo un altro modo di tenere un diario, lei è in grado di scrivere in maniera diversa le pagine del matrimonio di tante coppie di sposi. “Lavoro su tele con struttura in legno naturale, preparate con una base per fare aderire meglio la pittura. Utilizzo colori acrilici di spessore che garantiscono la durevolezza del dipinto negli anni e una vernice protettiva come tocco finale che esalta la bellezza dei colori”, continua Sara. Fa da sfondo anche un’entusiastica partecipazione da parte di tutti gli invitati finché il quadro non viene terminato, sempre entro la conclusione dell’evento. “Amo far sorridere e voglio far arrivare alla gente la stessa risata che la pittura dona a me. Nelle mie pennellate le coppie troveranno le emozioni di quel giorno importante, ferme e vivide, così riuscirò a strappare loro l’ennesimo sorriso, quando dopo un po’ di tempo osserveranno il dipinto e ripenseranno a quei momenti”.

95 luglio 2023 | SmallGiants Women friendly
LIVE WEDDING PLANNER
Sara Peron, pittrice vicentina, alle prese con un live wedding painting

DUE SECOLI DI SCATTI CHE RACCONTANO L’ITALIA

nell’esposizione fotografica di Alinari e Mufoco alle Scuderie del Quirinale

97 luglio 2023 | SmallGiants Cultura

Cultura

Una donna attraversa a passo svelto Piazza San Marco, la mano destra è fredda mentre tiene stretto l’ombrello. Il lungo cappotto scuro è impregnato della pioggia che quel giorno del 1910 rendeva Venezia più malinconica e inquieta. La città è avvolta in una nube pulviscolare, nel riverbero della luce sul selciato bagnato. Poi gli scenari cambiano. Da un lato un uomo brancola nella neve verso un albero spoglio, dall’altro esplode il contrasto dolomitico tra montagne bianche e vegetazione.

Il territorio italiano si racconta nell’esposizione fotografica delle collezioni di Alinari e Mufoco, a Roma, tra le alte e spaziose sale delle Scuderie del Quirinale.

La mostra segue un ordine cronologico che va dal 1842 al 2022 e occupa i due piani espositivi delle Scuderie. Salendo la grande scala a chiocciola di marmo bianco, da cui un tempo passavano i cavalli del Papa, che porta dall’ingresso al primo piano, troviamo le opere conservate dalla Fondazione Alinari, che arrivano fino agli anni Cinquanta.

LA MOSTRA SEGUE UN ORDINE CRONOLOGICO CHE VA DAL 1842 AL 2022, DA GRANDI PANORAMICHE DI ROMA E FIRENZE AL REPORTAGE, FINO

ALLA NARRAZIONE DEL MITO DEL VIAGGIO

“Tutto il percorso è punteggiato da allestimenti che abbiamo definito ‘scintille’, poiché accendono il contrasto tra scatti molto distanti tra loro”, afferma Mario De Simoni, presidente delle Scuderie del Quirinale. Si parte con grandi panoramiche di Roma e Firenze di Michele Petagna e Leopoldo Alinari. Il racconto prosegue con la narrazione del mito del viaggio in Italia, attraverso le opere di autori come Girault de Prangey, Calvert Richard Jones, Frédéric Flachéron, Giacomo Caneva, Vittorio Alinari e Wilhelm von Gloeden.

Poi una scala più piccola, quasi nascosta, anche questa di marmo bianco, porta al secondo piano espositivo, dove troviamo le opere di molti dei principali autori della fotografia italiana e internazionale dal Dopoguerra a oggi, in una successione di tecniche e linguaggi sempre più attuali. Dal paesaggio come scenario della narrazione sociale e politica, che caratterizza la stagione del reportage, attraverso le sperimentazioni concettuali degli anni Settanta, si arriva all’esperienza del viaggio in Italia, che guarda a luoghi marginali, quotidiani, anti-spettacolari, che diventano il manifesto di una nuova fotografia. Il percorso si conclude con il nuovo millennio.

C’è una terza scala esterna che collega il primo al secondo piano, più recente rispetto alle altre due, da cui si può osservare Roma. Si tratta di una struttura vetrata disegnata da Gae Aulenti nell’ambito del progetto di restauro dell’edificio settecentesco, che risale al 20 febbraio 1997 quando l’allora presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, in occasione del Giubileo del 2000, concesse in uso al comune di Roma le Scuderie, cambiando l’idea di rendere il palazzo storico un museo delle carrozze quirinalizie papali, poi reali e

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Albero nella neve. Luciano Ferri per Studio Villani

infine presidenziali e trasformandolo in una Kunsthalle, spazio privo di una propria collezione ma predisposto per ospitare grandi mostre d’arte. I lavori di restauro durarono due anni e mezzo e il 21 dicembre 1999 fu inaugurato il nuovo corso delle Scuderie, alla presenza del successore di Scalfaro, Carlo Azeglio Ciampi, con una mostra sui capolavori dell’espressionismo provenienti dall’Ermitage di San Pietroburgo.

La prossima grande scommessa delle Scuderie, spiega De Simoni, è “dare vita a grandi mostre visive partendo da spunti letterari”. La prima sarà dedicata a Italo Calvino, lo scrittore secondo cui “tutto parte da una visione”. In occasione delle mostre dedicate a Ovidio e a Dante, “ci siamo resi conto che anche la letteratura può essere fonte di ispirazione per grandi mostre visive”.

“Ma L’Italia è un desiderio, è un viaggio in cui il grande protagonista è il paesaggio in tutte le sue accezioni. A volte idilliaco, a volte orrido”, continua De Simoni. “Spesso le rappresentazioni sfiorano il pittorialismo

e sono le eredi dei dipinti raffiguranti il Grand Tour. Poi i paesaggi urbani e gli sviluppi delle tecniche fotografiche, dallo stile contemporaneo fino all’utilizzo dell’intelligenza artificiale e quindi anche alla fotografia performativa”. Ma non c’è solo il paesaggio, soggetto privilegiato delle sperimentazioni artistiche ottocentesche,

sia in pittura sia in fotografia. Nella marcia spedita di quella donna che attraversa Piazza San Marco, nell’incedere insicuro di quell’uomo, nella grandezza delle montagne, al cui cospetto non smettiamo di sentirci piccoli e privi di difese, emerge la componente umana.

www.scuderiequirinale.it

99 luglio 2023 | SmallGiants Cultura
SCUDERIE DEL QUIRINALE • LAZIO
Piazzetta San Marco con effetto di pioggia. Stabilimento Giacomo Brogi Lago di Carezza con le montagne del Latemar. Henrie Chouanard

Aria pulita in libreria

A oltre 1200 metri di quota, Alpe Colle propone preziosi volumi e richiama appassionati e turisti da tutta Italia

Scommettere sul ritorno in montagna, una storia che prende forma dal binomio tra cultura e territorio alpino. Un luogo magico, fatto di pagine scritte e paesaggi incontaminati: ed è proprio qui, sui pendii delle Alpi Lepontine, nella provincia del Verbano Cusio Ossola che nel 2014 è nata la Libreria Alpe Colle. L’idea è del verbanese Marco Tosi, libraio e appassionato di montagna, che ha voluto unire le sue più grandi passioni dando vita all’avamposto di libri più alto sulle montagne italiane, collocato infatti tra il monte Morissolo e Spalavera a 1238m di quota.

Ad oggi sono in molti che quotidianamente transitano da quello che ormai è un noto posto felice tra baite, ruderi e faggi; forse il bisnonno di Marco, primo proprietario dell’immobile, non si sarebbe mai immaginato un’eco mediatico di tale portata. La piccola baita che ospita la Libreria Alpe Colle risale infatti ai primi anni Trenta, rasa al suolo durante il rastrellamento del giugno 1944, fu però ricostruita da zero nel 1951 perché potesse tornare a essere il luogo del cuore per la famiglia Tosi durante i mesi estivi.

Classe 1986, laureato in storia moderna e contemporanea a Milano, a differenza di tanti giovani, Marco ha voluto ripercorrere la strada da cui era partito, tornando e riscoprendo le sue origini, ha infatti collezionato centinaia di volumi fuori edizione o di seconda mano, che ha

poi deciso di portare in quota. Ne abbiamo parlato con Marco Tosi.

Cosa spinge le persone a 1200m per soddisfare il piacere della lettura? I motivi sono molteplici, si intrecciano tra

loro per costituire un’esperienza unica: arrivare all’alpeggio trovando, all’Alpe Colle a oltre 1200 metri, una selezione di libri di qualità. Sicuramente questo funge da traino per le tante persone, dalla città e dal lago, attratte dalla montagna e non solo. La passione per i libri crea e genera una grande attenzione intorno a questa libreria, il lavoro di selezione di ciò che si può trovare a scaffale induce tanta curiosità. Ci sono altri fattori che spingono ad arrivare all’alpeggio - aggiunge Tosi - il poter visitare una casa di montagna, il giardino, che ospita settimana dopo settimana tantissime persone in una location affascinante, ideale per la lettura, per una giornata di benessere, di relax.

Dall'usato al fuori catalogo, la libreria all’Alpe Colle, con i suoi preziosi volumi, richiama appassionati e turisti da tutta

di Matteo Calzaretta
100 SmallGiants | luglio 2023
Cultura
LA BAITA CHE OSPITA LA STRUTTURA RISALE AI PRIMI ANNI 30. FU RASA AL SUOLO DURANTE IL RASTRELLAMENTO DEL GIUGNO 1944 E RICOSTRUITA NEL 1951
Dall'usato al fuori catalogo non mancano pezzi rari, come quelli dedicati alla botanica

Italia e non solo. Qual è il vostro target medio?

In questi ultimi mesi stanno arrivando persone da tutta Italia e questa è una cosa incredibile per la nostra realtà alpina, vengono per scoprire l’alpeggio persone di tutte le età. Una grande trasversalità generazionale: dai ragazzi, alle famiglie con bambini, ma anche over ottantenni in quanto fino all’Alpe Colle si può arrivare in macchina e questo avvicina molte persone che, se no, farebbero fatica.

Scommettere sul ritorno in montagna, come la vostra libreria fonde l'attenzione alla cultura con il territorio alpino?

Puntare su questa terra significa prima di tutto avere attenzione per il territorio, non voltarsi dall’altra parte, ma esserci; presidiare in ogni stagione le terre alte attraverso libri e convivialità, creando lavoro, riuscendo ad essere un piccolo esempio che possa causare un effetto domino a livello socioeconomico. La cultura in

tutto ciò è fondamentale, è la base del ritorno in montagna, si tratta di una questione che deve generare consapevolezza sull’importanza dei luoghi in cui viviamo.

Pensa che sia importante fare rete con altre realtà commerciali situate in zone limitrofe?

Certo! È fondamentale il dialogo con le altre attività che stanno sul territorio. Io in questi anni ho cercato di fare rete per condividere esperienze, saperi. Sto cercando di farlo come libreria Alpe Colle con un’attività limitrofa che si occupa di sport e attività estreme, è una realtà che si è sviluppata dando visibilità alla nostra regione. Ho ospitato anche alcuni festival letterari, concerti e produttori per delle degustazioni. Un altro settore con cui punterò a fare rete è quello delle guide escursionistiche e di mountain bike: sto infatti sviluppando alcune iniziative, giornate in cui ci saranno esperti e guide del territorio, che accompagneranno gli ap-

passionati a fare escursioni, come sulla vicina linea Cadorna e molte altre.

Qualche pezzo forte che possiamo trovare tra le decine di preziosi volumi usati?

“I pezzi forti non mancano: ad esempio tutto il settore dedicato alla botanica con stupendi libri del ‘900 anche rari, dedicati a piante e fiori, con un taglio scientifico ma anche artistico accompagnati da tavole meravigliose. Per quanto riguarda i libri di montagna e l’alpinismo, abbiamo titoli fuori catalogo estremamente utili per approfondire queste tematiche con uno sguardo molto ampio sull’universo montano. Un altro settore è quello della narrativa, si possono trovare diverse prime edizioni e prime traduzioni: pochi giorni fa ho venduto 3 prime edizioni in italiano di Kerouac, pubblicate nella collana Medusa della Mondadori negli anni ’60. Pezzi unici importanti per continuare a far girare cultura, punti di vista e sensibilità.”

101 luglio 2023 | SmallGiants Cultura
ALPE COLLE • PIEMONTE
Libreria Alpe Colle ha ospitato anche festival letterari, concerti e degustazioni

MILANO DA MANGIARE

dell’accoglienza, wedding planner e innovatori.

Nella città le nuove tendenze del food

103 luglio 2023 | SmallGiants Stories

L’IMPRENDITORE DELLA GRIGLIA

L’imprenditoria nel mondo della ristorazione italiana è quasi inesistente, per quanto in molti si considerino tali. Ce ne sono pochi, e uno di questi si chiama Massimo Minutelli. La sua Griglia di Varrone è stato un vero case history. Aperto nell’aprile del 2014 in via Tocqueville a Milano, ha subito attirato l’attenzione degli appassionati per quel mix perfetto fra scelta delle posate e tovagliette in pelle. Per non parlare delle carni e dei prosciutti. Ora pare preistoria, ma in quel periodo a Milano non esistevano dei ristoranti che curassero l’estetica ed i prodotti. Tutto cominciò a muoversi dopo l’Expo. Minutelli è sempre stato due passi avanti: istrionico, inventivo, creativo, ha aggiunto ogni giorno un elemento che facesse del suo ristorante un posto aspirazionale: le tante varietà di purea di patate nei tegamini di rame, il pan de cristal per i suoi ormai famosi panini al pastrami e senape di miele, i prodotti spagnoli che Joselito mandava solo a lui, la scoperta dei piccoli produttori in giro per l’Italia e per il mondo. Ora vanta altri due locali a Lucca e a breve aprirà una pizzeria, a modo suo e sempre a Milano, in via Ravizza.

ISTRIONICO, INVENTIVO, CREATIVO: MASSIMO MINUTELLI, DOPO AVER RICERCATO PICCOLI PRODUTTORI SUL TERRITORIO, HA APERTO ALTRI DUE LOCALI A LUCCA E A BREVE APRIRÀ UNA PIZZERIA A MILANO

104 SmallGiants | luglio 2023 Stories

PRENOTARE E SEDERSI DA GONG

La ricetta perfetta

Spesso ci si chiede qual è la ricetta per riempire un ristorante. Ovviamente non esiste una risposta, sennò sarebbero tutti al completo ogni santa sera. Non esiste una risposta, però ci sono dei trucchi e delle modalità per capire come mai alcuni godono di un successo notevole e continuo. Una di queste è prenotare e sedersi da Gong, per poi osservare con attenzione tutto quello che accade attorno a te. Lo consigliamo a tutti i coloro che sognano, oppure che sono convinti di saper trattare la clientela esigente: venite qui e prendete appunti, è una specie di master. Se ci andate, prestate attenzione alla postura dei camerieri, una delle fissazioni della proprietaria: va detto che fa tutta la differenza del mondo. Perché Giulia Liu ha saputo prendere il meglio dalla cultura asiatica, che le appartiene pur essendo nata in Emilia

Romagna, aggiungendo l’eleganza milanese. Il risultato è un locale che pare una via di mezzo fra spa e paradiso. Non importa se siamo a febbraio, oppure a luglio, il martedì oppure il venerdì: è sempre pieno, con giorni di anticipo. E qui dobbiamo aprire un serio dibattito su cosa significa alta ristorazione cosa sia invece l’alta cucina: da Gong prevale la prima. E la clientela apprezza.

Estate, la stagione dei matrimoni. Evviva gli sposi ed evviva le wedding planner, che va detto svolgono un lavoro difficilmente immaginabile per chi guarda dall’esterno. Tralasciando le indecisioni ed i capricci dei due (s)fortunati, un evento di alto livello per centinaia di persone presuppone uno sforzo immane: spesso la difficoltà dell’organizzazione supera di gran lunga la serata degli Oscar, per numero di addetti coinvolti e complessità delle operazioni. Prendiamo il catering: vanno elencate decine di variabili e situazioni. Giorgia Fantin Borghi, una combinazione perfetta fra un orologio svizzero e una principessa con la bacchetta magica, ha le idee chiare quando si tratta della scelta dello chef: deve saper proporre piatti con pochi passaggi e poche salse e capire che ad un matrimonio non è possibile proporre un menù simile a quello del ristorante, visto che le condizioni sono completamente diverse, così come il numero degli ospiti. In più, aggiungiamo noi, lo chef deve essere poco ‘primadonna’ (i protagonisti sono gli sposi, non lui).

105 luglio 2023 | SmallGiants Stories
Giulia Liu ha saputo prendere il meglio della cultura asiatica, aggiungendo l’eleganza milanese. Il risultato è una via di mezzo tra spa e paradiso
Per un matrimonio indimenticabile

LA FAMIGLIA CEREA sta per aprire l’ennesimo ristorante, stavolta in pieno centro milanese. Dopo il successo del Dav nella City Life meneghina, l’attesa è spasmodica e il successo già assicurato. Il motivo? I Cerea, lo confermano i numeri, sanno accontentare i clienti. Ultimamente si è parlato tanto della vera o presunta crisi dell’alta cucina, senza mai analizzare a fondo il problema: soffre chi si atteggia a divinità, mettendosi sul piedistallo, vince chi mette il cliente al primo posto. E i Cerea hanno fatto scuola su cosa significhi l’accoglienza, la loro arma migliore, perfino più della cucina, che va ricordato è tristellata. Perché da loro sì e altrove no? Per la loro umanità e per la loro infinita voglia di farti stare bene. Chicco Cerea in persona viene a portarti il piatto a tavola e spesso è sempre lui a tornare per raccogliere le briciole. Per i clienti fa tutta la differenza del mondo. Accade anche al Dav, dove lo chef viene almeno una volta la settimana: il format è più spensierato rispetto al ristorante tristellato, però ci sono comunque la famosa cotoletta e anche il pacchero al pomodoro.

I CEREA SANNO ACCONTENTARE I CLIENTI E SONO CAMPIONI DI ACCOGLIENZA, CHE È LA LORO ARMA MIGLIORE. DOPO IL SUCCESSO DEL DAV, APRE IL NUOVO RISTORANTE NEL CENTRO STORICO DI MILANO

106 SmallGiants | luglio 2023 Stories
Il cliente al primo posto

L’IDEA È NUOVA e innovativa: aprire delle attività di divertimento, ospitalità e ristorazione all’interno di un solo edificio per poi dare la possibilità agli interessati di acquistare in franchising una soltanto, oppure l’intero pacchetto. Difatti Philipp Plein ha modellato il suo progetto milanese in Via Manin proprio in questa direzione: l’apertura è prevista per il 15 di settembre. Ci sarà il ristorante vero e proprio, con 150 coperti (in cucina Roberto Conti, ex Trussardi, direttore Alessandro Troccoli, ex Cracco), poi l’albergo, la discoteca, la così detta bakery (in pratica una pasticceria bombastica, in pieno stile Plein) e il locale aperto tutto il giorno. Il principio degli ideatori (Carlo Grimoldi e Steve), che poi l’hanno proposto a Plein stesso, è semplice: far vivere ai clienti e agli ospiti varie emozioni nello stesso posto, senza spostarsi con la macchina, oppure con i mezzi. Puoi prendere l’aperitivo, poi passare al ristorante che si trova sullo stesso piano e dopo la cena finire la serata nel locale notturno, volendo anche passare la notte nelle stanze dell’albergo, ovviamente tutto personalizzato Philipp Plein.

107 luglio 2023 | SmallGiants Stories
IL PROGETTO MILANESE DI PHILIPP PLEIN Pacchetto completo
Il locale sarà aperto tutto il giorno, con 150 coperti nella zona ristorante.
Ci saranno anche l’albergo, la bakery e la discoteca

SULLA SCIA DEL SUCCESSO

Bilancio positivo per le prime quattro tappe del 2023 di Small Giants, il percorso di Forbes che attraversa l’Italia da nord a sud alla scoperta dei piccoli giganti del nostro paese. Il progetto, targato Bfc Media, punta a dare voce e visibilità alle Pmi, motore dell’economia italiana, con un piano di eventi sul territorio per fornire agli imprenditori informazioni su temi come sostenibilità, innovazione e welfare e giovani.

Sulla scia del successo del 2022 (Brescia, Torino, Trieste, Firenze, Sassari e Bari), il roadshow del 2023 si è aperto con la serata del 23 febbraio al Kilometro Rossi di Bergamo, con la moderazione del direttore di Forbes Italia Alessandro Mauro Rossi. L’evento ha visto la partecipazione di alcune tra le più importanti imprese del territorio bergamasco, oltre a partner come Banca Ifis, Alfa Romeo, Edenred e TikTok. Innovazione, intelligenza artificiale, sinergia tra Pmi e grandi aziende. Sono alcuni dei temi affrontati sul palco, dove sono intervenuti, tra gli altri, Oscar

Panseri, presidente del comitato piccola industria di Confindustria, Francesco Balacco, sales manager, small e mid market di TikTok, Andrea Ciliberti, ceo di BCode, Renato De Marco, business development manager di Vedrai, e Giulio Siniscalco, direttore commerciale di Edenred.

Il viaggio di Forbes è proseguito con la tappa del 16 marzo al Lloyd’s Baia Hotel di Salerno, dove i protagonisti del panorama imprenditoriale campano si sono incontrati per raccontare il loro impatto sul territorio e la sinergia con le grandi realtà aziendali che le sostengono. La

108 SmallGiants | luglio 2023 Il roadshow
Il racconto delle eccellenze italiane non si ferma. Il 2023 è iniziato con la tappa di Bergamo, ed è proseguito con Salerno, Treviso e Bologna
L'evento di Bergamo al Kilometro Rosso

serata è stata un’occasione per fare un bilancio della situazione economica, dai nuovi mercati geopolitici alla salute finanziaria delle imprese protagoniste che, nonostante le difficoltà, hanno dimostrato resilienza e voglia di crescere. Filo conduttore della serata è stato il tema dell’internazionalizzazione. Dopo gli interventi in apertura di Andrea Prete, presidente di Camera del Commercio e Danilo Iervolino, editore di Bfc Media, il dibattito si è spostato sul tema dell’internazionalizzazione. Da Marco Gambardella, direttore commerciale di Bioplast e presi-

Forbes Small Giants punta a dare voce e visibilità alle Pmi, motore della nostra economia, per favorire il dialogo su innovazione, sostenibilità e internazionalizzazione

dente dei giovani imprenditori di Confindustria Salerno, a Gianpaolo Wurzburger, area manager sud Italia di Domori, passando per Francesco Padovano, responsabile comunicazione di Rago Group, fino a Maria Pia Paolillo, socia di Società

Agricola Paolillo e fondatrice di Foen. Spazio poi alle storie di successo e alla sinergia tra le pmi e le grandi aziende. Tra i presenti Michele Balice, capoarea sud Banca Ifis, e Pia Ardovino, media & partnership manager di The Space Cine-

109 luglio 2023 | SmallGiants Il roadshow
110 SmallGiants | luglio 2023 Il roadshow
Da sinistra Giorgio Emiliani, Luca Como ed Edoardo Prallini L'evento di Bologna a Palazzo di Varignana La Fabrica di Treviso

Il roadshow proseguirà il 2023 con le tappe di Cagliari, Ancona, Lecce, Perugia, Mantova e Palermo

ma.

Il 18 aprile, il roadsohow è risalito verso nord, con l’undicesima tappa di Treviso. In una splendida villa del Settecento, l’executive editor del progetto Small Giants, ha ascoltato le voci dei protagonisti, che si sono confrontati su temi come la sostenibilità e il welfare. Tra loro Andrea Berna responsabile rete commerciale Italia di Banca Ifis, Luca Como, head of disty channels sales di Samsung, e Francesco Sommariva, brand partnership director TikTok Italia. La prima parte del roadshow 2023 si è chiuso con la tappa del 10 maggio, organizzata all’interno del Palazzo di Varignana di Bologna. L’executive editor Edoardo Prallini ha affrontato il tema dei servizi alle Pmi insieme ai diversi ospiti presenti, come Gianmarco Tassara, responsabile commercial banking customer relationship management Nord Est di Banca Ifis, e Luca Como, head of disty channels sales di Samsung. Dopo il panel dedicato a made in Italy, export e internazionalizzazione, il confronto si è spostato sulla trasformazione digitale e la sostenibilità, con le parole di Vittorio Grassi, ceo Sidea Group, società che accompagna le aziende nel processo di digitalizzazione, Massimo Crivello, chief business officer di Tesisquare, e Michele Bonfiglioli, ceo di Bonfiglioli.

Il roadshow proseguirà il 2023 con le tappe di Cagliari, Ancona, Lecce, Perugia, Mantova e Palermo

111 luglio 2023 | SmallGiants Il roadshow
Da sinistra Elio Pariota e Alessandro Mauro Rossi

AL FIANCO DI CHI INNOVA

Nelle Marche crescono le startup ma anche chi le sostiene: The Hive e BP Cube selezionano e sviluppano le idee promettenti del territorio

112 SmallGiants | luglio 2023 Startup
113 luglio 2023 | SmallGiants Startup

In Italia sono 57 gli incubatori certificati dal Mise sul territorio nazionale. Di questi, due sono nati nelle Marche, entrambi nel 2013. Nell’ultimo decennio quei giovani imprenditori intraprendenti e con validi progetti hanno avuto dunque l’opportunità nella regione di trovare quei finanziamenti necessari per dare corpo alle proprie idee e di essere sostenuti passo passo nel loro percorso di crescita e sviluppo sul mercato. La vivacità del fenomeno startup nella regione è messa in evidenza anche dall’ultima edizione del Rapporto sull’imprenditorialità nelle Marche: nella regione a fine 2021 risultavano iscritte e presenti nel registro come startup innovative 359 imprese, pari al 2,8% del totale nazionale. Se si considerano invece le iscrizioni complessive, ovvero al lordo delle imprese che nel corso della loro vita sono uscite dal registro delle startup innovative (o per mancanza dei requisiti necessari all’iscrizione o per cessazione dell’attività), sempre a fine 2021 il numero di startup innovative avviate nelle Marche sale a 804, pari a circa il 3,5% del totale. Le province più dinamiche in termini di nuova imprenditorialità sono Macerata e Ancona, seguite da Ascoli Piceno, Pesaro e Urbino e Fermo. Se si

considera inoltre il numero di startup innovative in relazione alla popolazione, mette in evidenza sempre il Rapporto, il tasso nelle Marche è supe- riore alla media nazionale per tutte le province, ad esclusione della provincia di Pesaro e Urbino che presenta un tasso di poco in- ferio -

Imprese innovative nelle Marche

ATTUALMENTE ISCRITTE

359 (ovvero il 2,8% del totale nazionale)

COMPLESSIVE

(anche quelle uscite dal registro)

804 (ovvero il 3,5% del totale nazionale)

re alla media. Il confronto dei settori di attività delle startup innovative fra Marche e Italia evidenzia una sostanziale similarità nella loro gerarchia, dal momento che in entrambi i casi prevalgono il settore dell’informatica e dei servizi di ricerca e sviluppo.

I due incubatori marchigiani certificati dal Mise sono BP Cube di Pesaro e The Hive - Business Accelerator di Ancona. BP Cube è una società di consulenza per startup lanciata nel 2013 per creare un luogo di incontro delle idee più brillanti e talentuose del Centro Italia. “Il nostro obiettivo è fornire consulenza e le giuste competenze per lo sviluppo di idee imprenditoriali”, fanno sapere dall’incubatore. “Crediamo che la crescita del nostro territorio debba passare attraverso la diffusione di valori come l’imprenditorialità, la creatività e la condivisione di esperienze e competenze. Crediamo che solo con uno sguardo rivolto al futuro e i piedi ben piantati nel presente si possa davvero crescere e far crescere efficacemente, trasformando in-

114 SmallGiants | luglio 2023 Startup
Tra i settori più attivi prevalgono quello dell’informatica e dei servizi di ricerca e sviluppo

tuizioni e idee interessanti prima in progetti e poi in aziende innovative, pronte ad affrontare le sfide del mercato”. Ad oggi sono state circa 600 le candidature arrivate a Bp Cube, 120 le startup selezionate e 45 quelle poi incubate, mentre sono diversi i progetti messi pista dalla società, anche insieme ad altre realtà del territorio, per sostenere lo sviluppo delle nuove imprese. Dea Marche è ad esempio un progetto per l’internazionalizzazione delle startup della regione, mentre il concorso E se funzionasse?, organizzato con la collaborazione di Confindustria Marche, è un’iniziativa volta ad attivare operazioni di scouting di nuove idee di startup e di mentoring agli aspiranti imprenditori dell’innovazione. Bp Angels è quindi un’associazione no profit creata dai fondatori di Bp Cube per sostenere l’imprenditorialità, l’innovazione e la ricerca in Italia, contribuendo a favorire uno sviluppo sostenibile nel lungo termine, in grado di promuovere lo sviluppo di nuove iniziative imprenditoriali e la crescita economica.

The Hive - Business Accelerator si posiziona invece come un contenitore che finanzia le startup e incentiva un’imprenditorialità di rete. Un progetto guidato dal ceo e fondatore Giorgio Guidi, pensato come una piattaforma collaborativa, dove le singole persone o società operano in modo indipendente ma allo stesso tempo potendo sfruttare un network di conoscenze e competenze da scambiarsi. Finanziato da Greenvale Ventures Europe, società europea che opera come venture capital

company e del fondo privato internazionale Greenvale Group, l’incubatore si rivolge a professionisti, creativi, imprenditori, sviluppatori, freelance e startupper fornendo un’ampia gamma di servizi per l’avvio e il consolidamento del business: dallo sviluppo del prodotto sino al supporto per la realizzazione di prototipi, dalla definizione dei piani industriali ed economici alla formazione e alla consulenza, agevolando l’accesso al mercato nazionale e internazionale. The Hive accelera dunque la crescita delle imprese mettendo a fattor comune le idee e le risorse. “Quello che facciamo”, spiega la società, “è accompagnare e sostenere le startup nelle loro varie fasi di sviluppo, fungendo da propulsore per accelerare la fase iniziale di crescita, l’ingresso sul mercato e la ricerca di capitali”. Il supporto all’idea avviene attraverso la delineazione di “un percorso che parte dall’idea di business fino alla creazione della startup innovativa, al suo posizionamento di mercato, alla selezione di manager, al reperimento e alla selezione di investitori e finanziatori, favorendo il passaggio della startup ad impresa matura con lo scopo di dare spazio soprattutto al desiderio di rinnovamento delle generazioni più giovani”.

Le province con più startup

115 luglio 2023 | SmallGiants Startup
IN RELAZIONE ALLA POPOLAZIONE NELLA REGIONE È SUPERIORE ALLA MEDIA NAZIONALE IN QUASI TUTTE LE PROVINCE: LE PIÙ DINAMICHE SONO ANCONA E MACERATA THE HIVE E BP CUBE • MARCHE
IL TASSO DI REALTÀ INNOVATIVE
1. MACERATA - ANCONA 2. ASCOLI PICENO 3. PESARO E URBINO 4. FERMO

Le piccole stelle dell’insurtech

Software, applicazioni, servizi e modelli di business nuovi: le startup italiane dell’ambito assicurativo sono in fermento di Fulvio

di Giuseppe

Un nuovo modo di assicurarsi

È l’acronimo di You Only Live

Porte aperte alla trasformazione

IL LUOGO DOVE L’INNOVAZIONE TECNOLOGICA incontra nuovi modelli di business per creare open innovation nel settore insurtech. Si presenta così il progetto Vittoria hub, nato nel 2019 su iniziativa di Vittoria Assicurazioni per portare innovazione nel sistema di offerta nelle assicurazioni, sotto forma di nuove value propositions, nuovi canali di distribuzione, nuove modalità di gestione della relazione con i clienti, nuove revenue stream. Vittoria hub ha il compito di attrarre in un unico polo startup innovative, partner tecnologici e investitori, per favorire l’Open Innovation nel settore Insurtech e accelerare le startup nel loro percorso dall’idea alla maturità industriale, requisito necessario a Vittoria Assicurazioni per portare sul mercato un’offerta di ecosistema. L’obiettivo è infatti quello di favorire la circolazione di idee, la collaborazione tra startup e realtà riconosciute nel mercato di servizi e la crescita di nuovi modelli di business assicurativi.

Once, ovvero “si vive una volta sola”. Un invito a godersi la vita proteggendosi dagli imprevisti: è quello che fa Yolo, il primo player insurtech italiano a offrire micro-assicurazioni completamente digitali con un canale proprietario web e mobile. Enabler tecnologico e distributore digitale: sono queste le due anime principali di una realtà che nel proprio azionariato può vantare partner di primo piano tra cui Generali Italia, Intesa Sanpaolo Vita, Neva Sgr e molti altri. Fondamentale per la sua crescita è stata la realizzazione della Customer engagement platform, la piattaforma proprietaria per la profilazione clienti sviluppata in partnership con Sas, che raccoglie dati per integrarli con banche dati di terzi e li gestisce attraverso algoritmi di machine learning e advanced analytics. Da agosto 2022 su Euronext Growth Milan, Yolo è stata la prima insurtech italiana a quotarsi in Borsa.

116 SmallGiants | luglio 2023 Startup

BLOCKCHAIN SIGNIFICA SICUREZZA

Un team composto da professionisti esperti di blockchain con una vasta conoscenza della tecnologia e delle sue applicazioni. È Notarify, azienda leader nella conservazione sicura di file in cloud con ‘notarizzazione’ automatica in blockchain e firma ‘videobiometrica’. Con una rete di migliaia di clienti – tra cui Banca Mediolanum e Forbes Italia - Notarify certifica e rende sicuri tutti i dati, i documenti, le firme e le identità di qualsiasi organizzazione o individuo. Fornisce un'unica soluzione completa per il caricamento, la condivisione e la gestione dell'intero ciclo di vita dei documenti, assicurando l'integrità e l'immutabilità dei file attraverso la Blockchain. La firma ‘videobiometrica’ rende infatti la sottoscrizione di un documento non contestabile e non disconoscibile, ed è un supporto legale in caso di contenzioso.

Cybersecurity democratica

Sono “angeli informatici” con una mission(e): democratizzare l’accesso a soluzioni di protezione del business dal rischio cyber e consentire a ogni azienda di vincere le proprie sfide senza preoccupazioni sulle minacce informatiche. Cyberangels è infatti una startup cyber-insurtech per risolvere definitivamente il problema della protezione informatica delle imprese, garantendo tranquillità e sicurezza a imprenditori, liberi professionisti e manager. Per farlo, hanno creato un sistema affidabile ed economicamente sostenibile per tutte le imprese (grandi, medie e piccole) per scongiurare in maniera definitiva i “Cyber risk”. La società ha un modello di business freemium-subscription, grazie a cui le pmi possono accedere liberamente a servizi automatici di cybersecurity e formazione, ricevere approfondimenti per migliorare la loro posizione informatica e prenotare esperti di sicurezza.

PARTNER NELL’OPEN INNOVATION

IL LORO MOTTO È Growth Through Innovation. Perché in un mondo in grande trasformazione, la crescita può avvenire solo attraverso l’innovazione, motore principale dello sviluppo. Ne sono convinti a G2 Startups, acceleratore di startup e partner di Open innovation che combina visione e passione con esperienze e competenze. Aiutano i clienti a capire come driver esterni o “forze”, quali mega-trends, tecnologie, aspetti regolatori e nuovi player possano impattare sul loro business e sulla loro organizzazione in termini di opportunità e/o minaccia. Per farlo lavorano ispirati dal paradigma dell’Open Innovation, declinandolo in modo specifico attraverso metodi e processi collaudati. Assistono i clienti nella pianificazione e messa in atto della loro specifica strategia e nella costruzione del proprio ecosistema di business innovativo, favorendo una continua innovazione di business model.

117 luglio 2023 | SmallGiants Startup

HOFFMAN GROUP, 17MILA PRODOTTI TRA QUALITÀ E CONVENIENZA

Il marchio Holex festeggia 40 anni

Hoffmann Group festeggia i quarant’anni di Holex, il brand che propone in gamma oltre 17.000 prodotti tra utensili, sistemi di serraggio, strumenti di misurazione, fino alle postazioni di lavoro e alle attrezzature di stoccaggio. La marca, introdotta nel mercato nel 1983, integra e completa i prodotti Garant, offrendo una linea di utensili di qualità industriale per la fascia di prezzo più bassa. Da ben quarant’anni, Holex ha deciso di proporre utensili pratici e funzionali, dalla riconosciuta qualità industriale, ma a prezzi competitivi. Scelti da migliaia di officine meccaniche in tutto il mondo, i prodotti Holex accompagnano i professionisti unendo semplicità e convenienza. “Siamo orgogliosi di festeggiare quest’anno i 40 anni di Holex, una marca che ci consente di offrire ai nostri clienti prodotti estremamente competitivi, ma di grande qualità”, afferma Alessandro Gentili, ad di Hoffmann Italia. “Insieme agli utensili top di gamma Garant, riusciamo a soddisfare efficacemente le esigenze di piccole e grandi officine meccaniche, fornendo praticamente tutto, dall’automazione agli utensili manuali”.

Condorelli, re dei torroncini da quasi un secolo

FRANCESCO CONDORELLI nel 1933 apre la prima pasticceria, dopo aver studiato dai migliori maestri di Catania e aver fatto tanta pratica nei pomeriggi dopo la scuola. Modellava la frutta martorana fino a notte e l’indomani andava a Catania in bici per comprare il materiale. Il locale di Belpasso cresce, viene ristrutturato e si arricchisce di macchine come le planetarie. Sono anni di viaggi, di accordi con i rappresentanti di Napoli, Roma, Salerno e di nuove sfide. Ma la vera svolta arriva negli anni 60: durante un invito a cena da amici, a Francesco Condorelli venne servito del torrone. Per spezzarlo si fece una gran fatica e il lavoro rovinò il gusto e l’aspetto del dolce. Di ritorno a casa, Francesco vide la madre che pestava le mandorle per gustarle nonostante i pochi denti. “Tutto questo finirà, mangerai un torrone morbido”, promise alla nonna. Grazie all'invenzione del torroncino, che diviene prodotto di punta dell'azienda, il marchio Condorelli acquisisce notorietà internazionale, in particolare tra gli anni 80 e 90, quando viene pubblicizzato attraverso gli spot televisivi interpretati dall’attore Leo Gullotta.

118 SmallGiants | luglio 2023 Anni d’oro
L’ad Alessandro Gentili I torroncini Condorelli

De Rosa, settantenne icona del ciclismo

Negli anni ’60 e ’70 i grandi dell’industria si legavano alle squadre professionistiche più forti. Team come la Max Meyer di Gastone Nencini, la Sanson di Gianni Motta, la Faema e la Molteni di Eddy Merckx, la Filotex di Francesco Moser, la Sammontana di Moreno Argentin e Gianbattista Baronchelli, l’Ariostea, la C&A e la Fiat France avevano un aspetto in comune: a realizzare le proprie biciclette era la De Rosa, un’azienda produttrice di bici fondata nel 1953 a Milano da Ugo De Rosa. Quest’anno l’impresa con sede a Cusano Milanino compie 70 anni di vita. In anni più recenti la De Rosa ha legato il proprio marchio a formazioni come l'Alessio (2000-2003), l’Acqua&Sapone (2006-2009), la Lpr (2008-2009), la Carmiooro-Ngc (2009-2010), l’Utensilnord (20102013) e la Nappo-Vini Fantini (dal 2012). Fornisce le biciclette al team Cofidis dell’Uci World Tour e il team Casa Rural dell’Uci ProTeams.

90 ANNI DI STORIA DELL’EDITORIA

Einaudi, tutto iniziò nel 1933 da un gruppo di amici

NATA ESATTAMENTE 90 ANNI FA, la casa editrice Einaudi fu fondata da un gruppo di amici, allievi del liceo D’Azeglio di Torino. Seppure in anni e in classi diverse, questi giovani avevano avuto tutti come professore Augusto Monti, che li aveva educati ai valori della cultura, della libertà e dell'impegno civile. Intorno al più giovane di loro, Giulio Einaudi (1912), si erano così raccolti Leone Ginzburg (1909), Massimo Mila (1910), Norberto Bobbio (1909), Cesare Pavese (1908), affiancati successivamente da altre figure come Natalia Ginzburg (moglie di Leone) e Giaime Pintor. La collegialità, il gusto della discussione, il piacere di condividere tempi e luoghi oltre i momenti lavorativi ‘ufficiali’, sono una caratteristica che ha attraversato tutta la storia dell’Einaudi e si è trasmessa da una generazione all'altra dei suoi editor, proprio a partire da queste origini giovanili e addirittura scolastiche.

119 luglio 2023 | SmallGiants Anni d’oro
A realizzare le biciclette di Gastone Nencini era la De Rosa Giulio Einaudi

L’ARTE DEL SAPER FARE Una questione di famiglia

FABIO MASCHERONI E ROBERTA CAGLIO NEL

2009, dopo anni di know-how acquisito lavorando per i più blasonati nomi della moda e del mobile, si mettono in proprio e fondano la loro azienda. Arredi e cabine che sono piccoli mondi da scoprire, arredi che spaziano dalla zona giorno alla zona notte, passando per boiserie artistiche, mobili bar, librerie domeniche, sistemi di illuminazione imbottiti rivestiti in pelle o tessuto, tutti raffinatissimi e allo stesso tempo concreti. Il nome dell’azienda? Ludovica Mascheroni. Ovvero la figlia, che la coppia ha deciso di omaggiare. Probabilmente anche con la volontà di tramandare un’attività e una filosofia familiare che Fabio inizia seguendo le orme tracciate dal nonno e dal padre, dai quali ha assimilato insegnamenti come la precisione, la cura dei dettagli, la meticolosità e la ricerca del bello.

NICOLÒ BERETTA, A 28 ANNI UNA COLLEZIONE SPONSORIZZATA DA ZANOTTI

L’enfant prodige italiano delle scarpe da donna

A

15 ANNI MOSTRÒ

I SUOI PRIMI BOZZETTI

A FRANCA SOZZANI, CHE LO ESORTÒ

A PRODURRE QUELLE

CALZATURE: TRE ANNI

DOPO, APPENA

MAGGIORENNE, FONDÒ

IL MARCHIO GIANNICO

Nicolò Beretta nel 2010 aveva 15 anni, una grande passione per l’arte e un’attrazione irrefrenabile per le riviste di moda. Le acquistava sua madre ma era lui che le sfogliava con maggior attenzione, nel tentativo di cogliere i segreti di quelle calzature così perfette. Sì, perché già all’epoca sapeva che quello sarebbe stato il settore in cui avrebbe lavorato da grande. Si dice che i treni passano una volta sola nella vita: per Beretta quello più importante è passato proprio a 15 anni, quando ha avuto l’opportunità di mostrare alcuni suoi bozzetti, realizzati da autodidatta, a Franca Sozzani. “Mi dissero che avrei dovuto produrre per forza quelle scarpe”, afferma Nicolò. Con questa esortazione il ragazzo debutta nel 2013 come imprenditore ad appena 18 anni fondando il marchio di scarpe Giannico, che diventa subito un brand riconosciuto a livello internazionale e indossato da star internazionali come Lady Gaga. “Il mio successo”, ammette, “è arrivato con grande sorpresa e mi riempie di gioia, non c’è nulla di più bello che ottenere grandi risultati dopo aver lavorato duramente ogni giorno per costruire il proprio futuro”. Oggi Beretta ha 28 anni e lancia una collezione sponsorizzata da un grande maestro italiano, Giuseppe Zanotti. “Lavorare con una realtà dal know-how unico e con una figura come Giuseppe, che ha veramente contribuito alla storia della moda e dell’imprenditoria del made in Italy, è un’opportunità straordinaria”.

120 SmallGiants | luglio 2023 Lo sapevi che

PERCASSI, L’ATALANTA E DUE LAUREE HONORIS CAUSA

«IMPRENDITORE ECLETTICO E DI SUCCESSO IN MOLTI SETTORI COMMERCIALI E IMPRENDITORIALI, che si è distinto in particolare per la capacità di lettura e sostegno dei fenomeni sociali e per l’attenzione all’impatto ambientale delle sue iniziative”: così l’Università Iulm ha giustificato a marzo 2022 il conferimento della laurea honoris causa in Marketing, consumi e comunicazione ad Antonio Percassi. Si tratta della seconda, dopo quella ricevuta nel settembre 2009 in Ingegneria edile presso l’Università degli studi di Bergamo. La storia dell’imprenditore di Clusone inizia con un’infanzia difficile, il padre che lavorava in Svizzera e si ammalò di silicosi e la svolta di giocare nell’Atalanta, squadra di cui poi diventerà a più riprese presidente. Abbandonato il calcio a 23 anni, entra nel settore del retail grazie all’incontro con Luciano Benetton: da lì inizia una lunga carriera, andata sempre più crescendo ed espandendosi allo sviluppo Real Estate e, ultima sfida in ordine cronologico, all’acquisizione del sito industriale di Crespi d’Adda (Bg), un vasto complesso immobiliare che sorge su di un’area di circa mq 136mila, edificato a partire dalla seconda metà dell’Ottocento e che costituisce la parte industriale del Villaggio Crespi d’Adda, dichiarato dall’Unesco nel 1995 Patrimonio dell’Umanità. Una delle passioni di sempre di Antonio Percassi, l’Atalanta, ritorna ad avere un posto di primo piano nella sua vita dal giugno 2010, quando diventa nuovamente presidente della squadra neroazzurra, dopo esserlo stato tra la fine del 1990 e l’inizio del 1994.

L’IMPRENDITORE BERGAMASCO, CON UN PASSATO DA CALCIATORE, OGGI È A CAPO DI UN GRUPPO ATTIVO NELL’IMMOBILIARE, NELLA COSMETICA E NELL’ALIMENTARE, OLTRE CHE NELLO SPORT

Antonio Ferraro, un successo che arriva da lontano

Il signore dei coltelli

ANTONIO FERRARO, DI ORIGINE PUGLIESE, CRESCE IN UNA CASA

POPOLARE DI BAGGIO, NELLA PERIFERIA DI MILANO. Sua nonna aveva avuto 18 figli e lui si accorge presto che se avesse voluto trovare il suo spazio nel mondo avrebbe dovuto darsi da fare. A 15 anni inizia a lavorare come arrotino insieme ad un suo coetaneo, Michele Narducci, e a 23 aprono insieme la prima bottega a Milano. La Arrotino Na.Fe è l’embrione di quella che nel 1999 diventerà la Eurocoltellerie, azienda che oggi offre un servizio completo di attrezzature da taglio e che ha portato in Italia il modello americano del noleggio. Insomma, se c’è uno venuto dalla gavetta, quello è proprio Antonio Ferraro. Oggi, nelle vesti di amministratore delegato, racconta i problemi legati alla mancanza di manodopera: “Abbiamo due capannoni di 6mila metri quadrati ma non riusciamo a crescere di più. Trovare operai è sempre più difficile. Abbiamo anche assunto due ex Martinit e molti stranieri. Uno dei capi, bravissimo, è egiziano. Purtroppo quando i giovani sentono che devono fare questo lavoro, ci dicono no grazie. Sinceramente non li capisco perchè da noi, a Novate Milanese, tutti i dipendenti sono in regola. E lavorano in sicurezza vestiti con guanti e grembiuli anti taglio”.

121 luglio 2023 | SmallGiants Lo sapevi che
Dall’infanzia difficile a un impero miliardario

IL DECRETO LAVORO

Che cosa prevede l’intervento del legislatore? In che modo si sosterranno le fasce più deboli?

Èin vigore dal 5 maggio 2023 il cd. decreto lavoro (decreto legge n. 48/2023). Vengono in questo modo inserite nuove misure di politica attiva del lavoro con l’obiettivo di garantire un sostegno alle fasce più deboli attraverso percorsi di reinserimento sociale e professionale. Modifiche al contratto di lavoro a termine L’intervento del legislatore ha voluto modificare sensibilmente le causali previste per la stipulazione di un contratto a tempo determinato. In particolare, sulla spinta delle parti sociali si è voluto garantire maggior libertà di scelta alla contrattazione collettiva nell’individuazione delle esigenze che giustificano l’apposizione di un termine ai contratti di durata compresa tra i 12 e i 24 mesi, comprensivi di proroghe e rinnovi.

Il decreto, dunque, sostituisce le causali precedentemente introdotte dal cd. Decreto Dignità, permettendo così la stipulazione di contratti a

termine, a far data dal 5 maggio 2023, in presenza delle seguenti causali:

a) specifiche esigenze previste dai contratti collettivi stipulati dalle associazioni sindacali più rappresentative a livello nazionale, ovvero dalle Rsa o dalle Rsu;

b) in assenza della previsione della contrattazione collettiva, esigenze di natura tecnica, organizzativa e produttiva individuate dalle parti (fino al 30 aprile 2024);

c) sostituzione di altri lavoratori. Riduzione del cuneo fiscale

Il decreto ha innalzato ulteriormente la percentuale di esonero dei contributi previdenziali Ivs a carico dei lavoratori dipendenti. Nello specifico, per i periodi di paga compresi tra il 1° luglio 2023 e il 31 dicembre 2023 viene innalzato dal 2 al 6% l’esonero parziale sulla quota dei contributi previdenziali Ivs a carico dei lavoratori dipendenti se la retribuzione imponibile non eccede l’importo mensile di 2.962 euro. L’esonero è invece innalzato dal 3 al 7% se la retribuzione è inferiore a 1.923 euro. Tali modifiche non hanno però effetto sulla 13esima mensilità né in caso di liquidazione annuale né in caso di liquidazione mensile. Restano quindi confermate le aliquote di esonero precedenti.

Fringe benefit

Viene previsto l’innalzamento della soglia dei fringe benefit non soggetti a tassazione. In particolare, per il solo anno di imposta 2023 non concorrono a formare reddito il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti, nonché le somme erogate o rimborsate ai medesimi dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche entro il limite complessivo di 3.000 euro. Tale previsione, tuttavia, è garantita esclusivamente ai lavoratori dipendenti con figli a carico.

Incentivi all’occupazione giovanile

A sostegno dell’occupazione giovanile, il legislatore intende erogare un incentivo nei confronti dei datori di lavoro che nel periodo compreso tra il 1° giugno 2023 e il 31 dicembre 2023 assumano giovani che si trovino in determinate condizioni. In particolari tali soggetti:

a) alla data dell’assunzione non devono aver ancora compiuto 30 anni di età;

b) non devono risultare occupati o inseriti in corsi di studio o formazione;

c) devono essere registrati al Programma Operativo Nazionale “Iniziativa Occupazione Giovani”.

Tale incentivo, è riconosciuto su domanda per un anno nella misura del 60% della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali ed è cumulabile con l’incentivo per l’assunzione dei giovani under 36 e con altri esoneri previsti dalla normativa vigente. In questo caso, l’incentivo è ridotto al 20% della retribuzione per ogni giovane assunto.

Il beneficio spetta per le assunzioni a tempo indeterminato, anche a scopo di somministrazione, o con contratto di apprendistato professionalizzante o di mestiere, mentre ne è esclusa l’applicazione ai rapporti di lavoro domestico.

Risponde Alessandro Necchio, Cdl e founder di Studio Necchio
122 SmallGiants | luglio 2023 Avvocato
Alessandro Necchio

LE SOCIETÀ HOLDING

Quali sono le caratteristiche di questo tipo di compagnie?

Quali i vantaggi legati alla loro costituzione?

La parola “holding” deriva dall’inglese “to hold“, che significa – in questo caso – “detenere“. Le holding company nascono, infatti, con l’obiettivo di detenere quote e/o azioni di altre società. Le società che detengono partecipazioni si possono distinguere, per macro classi, tra:

1. Holding pure o finanziarie. Si tratta di società di partecipazione pura che svolgono quale unica attività il controllo e il finanziamento delle società partecipate, operative;

2. Holding miste o industriali. Si tratta di società che oltre a detenere e gestire partecipazioni svolgono anche direttamente attività commerciale o industriale;

3. Investment holding. Si tratta di società aventi ad oggetto l’acquisizione di partecipazioni al fine di ottenere redditi sotto forma di dividendi e di capital gains. Chi costituisce questo tipo di holding lo fa con esclusiva ottica di investimento finanziario, non è rilevante l’esercizio o meno del controllo economico delle società partecipate. La creazione di una holding consente all’imprenditore di costituire un gruppo societario, ovvero una struttura di società legate da partecipazioni dove troviamo una più società operative (c.d. “figlie”) ed una società che ne detiene le partecipazioni (c.d. “madre”). Questa struttura è alla base di moltissime imprese anche internazionali e consente di ottimizzare l’organizzazione di impresa. Le società holding possono essere costituite per molteplici motivi, tra cui possiamo individuare i principali:

1. Protezione del patrimonio familiare;

2. Gestione del passaggio generazionale all’interno della famiglia;

3. Gestione dei legami e dei flussi tra la proprietà e l’impresa. A partire da queste motivazioni di base è possibile individuare alcuni vantaggi legati alla costituzione di una società holding a capo del gruppo societario. Vantaggi che possono essere di natura fiscale, finanziaria o gestoria. La costituzione di una holding non dipende (solitamente) da vantaggi di natura fiscale, ma attraverso una holding è possibile, ottenere anche in alcuni casi dei vantaggi di ordine fiscale. Mi riferisco ai seguenti:

1. Possibilità di sfruttare il regime della partecipation exemption (c.d. “PEX“); L’applicazione di questo regime, rispettandone i requisiti, permette la detassazione dell’eventuale plusvalenza generata dalla cessione di partecipazioni.

2. Possibilità di usufruire del consolidato fiscale o dell’Iva di gruppo;

3. Sfruttamento della gestione finanziaria di gruppo, finanziamenti, interessi, etc;

4. Possibilità di sfruttare trattati la tassazione agevolata sui dividendi.

Risponde Alberto Ferlin, dottore commercialista presso Ferlin Tiozzo&Associati
123 luglio 2023 | SmallGiants Commercialista
Alberto Ferlin

IL RUOLO DELL’IA

NELLA PROFESSIONE FORENSE

Qual è oggi il potenziale dell’intelligenza artificiale?

Potrà questo strumento sostituire in futuro la figura dell’avvocato?

Negli ultimi tempi l’intelligenza artificiale ha trovato applicazione in molteplici ambiti e si appresta ad entrare anche in quello giudiziario con un impatto davvero rivoluzionario. Tale ambito, infatti, notoriamente caratterizzato da una mole infinita di documenti e dati da gestire, è probabilmente uno dei migliori candidati a recepire ed assorbire un’innovazione tecnologica. Del resto, è vero che la professione forense si caratterizza per la presenza di molte attività ripetitive, che potrebbero essere efficacemente automatizzate e, quindi, essere spunto di nuovi progetti di business per startup e Pmi.

L'intelligenza artificiale si è di fatto già imposta da tempo quale valido strumento nell'ambito della professione legale, in particolare sotto forma di ricerca, revisione e gestione dei contratti, revisione dei documenti, ricerca delle leggi e della giurisprudenza, studio dei casi simili applicabili. Si pensi anche ai benefici che l’innova-

zione tecnologica potrebbe apportare per le cancellerie, gli uffici giudiziari, i periti e gli ausiliari dei giudici. Un efficacissimo aiuto, in considerazione delle decine di milioni di dati attraverso i quali oggi un avvocato si deve districare per ricostruire ed ottenere il quadro preciso di procedimento. Basti pensare che, secondo un recente progetto di ricerca commissionato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, le leggi in Italia sarebbero in tutto tra le 150 e le 170mila. Tale numero, peraltro, non tiene conto delle leggi regionali, di quelle comunali e dei regolamenti di enti e autorità di cui il nostro Paese è pieno. Ci sono leggi che hanno oltre 100 anni e altre poche ore, leggi che continuano a modificarsi e a sovrapporsi a quelle precedenti.

Ogni giorno in Italia vengono scritte, nel loro complesso, mediamente 21 pagine di nuovi provvedimenti normativi. Un numero immenso a cui vanno aggiunti i milioni di dati relativi alla Giurisprudenza (Tribunali e Cassazione). Va detto che un simile sistema è certamente destinato ad appesantirsi e aggravarsi e, dunque, le nuove tecnologie potrebbero davvero avere un impatto positivo e rivoluzionario.

L’AI, accompagnata dalla digitalizzazione dei sistemi, rivoluzionerà l’organizzazione, i tempi e la professione legale.

Emblematica in tal senso è la ricostruzione fatta dalla European Lawyers Foundation (Elf) nel suo documento Guide on the use of Artificial Intelligence-based tools by lawyers and law firms in the EU. La Guida, pubblicata nel marzo 2022, è stata, peraltro, co-finanziata nell’ambito del Programma Giustizia della Commissione europea. Il documento, con focus proprio sulla professione forense, ricostruisce innanzitutto le principali applicazioni che l’IA può avere in tale settore, a partire dalla redazione e analisi di documenti, ma anche dalla ricerca sistematica

di norme e pronunce all’interno di database, sempre più ampi in forza dell’informatizzazione del diritto.

Non solo. La guida predetta rimanda, ad esempio, anche all’utilizzo di soſtware per l’automatizzazione dell’amministrazione degli studi legali, compresi aspetti come la gestione dei pagamenti e degli archivi informatici o, ancora, l’introduzione del c.d. chatbot, allo scopo di consentire agli utenti di interagire con i dispositivi digitali al pari di una comunicazione con una persona reale.

Interessante è il caso della start-up americana DoNotPay, nata nel 2015 con il lancio di un chatbot di consulenza legale, per poi ampliare il progetto iniziale, applicando l’intelligenza artificiale e arrivando a gennaio 2023 con la partecipazione attiva e diretta dell’intelligenza artificiale in un processo penale. L’evento si è verificato in un tribunale inglese dove l’AI (per il tramite di un’app sviluppata dalla startup DoNotPay) è intervenuta tramite uno smartphone, fornendo direttamente all’imputato precise indicazioni in cuffia. Ancor più di recente, negli Stati Uniti, la pena inflitta ad un imputato è stata determinata in base alla valutazione della sua pericolosità sociale, operata in modo esclusivo dall'intelligenza artificiale e, conseguentemente, di fatto pronunciata da una macchina. A parere di chi scrive, tuttavia, difficilmente potrà esservi (anche in futuro) una sostituzione della figura dell’avvocato con quella di un robot-avvocato/giudice, ma l’intelligenza artificiale potrà essere utilizzata per ottimizzare e migliorare la raccolta dei dati, aiutare i legali a trovare strategie migliori in relazione a casi simili che hanno già trovato una conclusione e, quindi, potrà essere implementata per migliorare ed accelerare la ricerca e la gestione giuridica. Start-up fatevi avanti!

124 SmallGiants | luglio 2023 Avvocato
Chiara D'Antò

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Laptop, powerbank e salsedine

Il mare chiama e il bisogno di smart working diventa impellente: la scrivania dell’estate deve essere sia performante che flessibile di Valentina Lonati

Andare. A luglio l’imperativo è allontanarsi dalle città canicolari per guadagnare aria, spazio, libertà. L’ufficio si restringe, diventa portatile, si riduce all’essenziale. Nello zaino entrano solo pochi device, ma che siano iper tecnologici e performanti: power bank compatti e potenti, capaci di ricaricare più dispositivi contemporaneamente, laptop leggeri da poter aprire ovunque, mouse e cuffie wireless,

accessori dal design minimal realizzati con materiali resistenti. Niente fronzoli, in viaggio l’importante è la funzionalità. È il vero senso dello smart working: lavorare dove e quando si vuole, con la salsedine tra i capelli e l’odore di avventura addosso. Ogni superficie diventa un piano di lavoro, ogni muro lo sfondo di una call: la flessibilità diventa un mantra. Ecco alcuni compagni di viaggio da portare sempre con sé.

THULE – PARAMOUNT

COMMUTER BACKPACK 27L

Funzionalità on the road

Il compagno ideale per i backpacker. che vogliono viaggiare leggeri: lo zaino Paramount Commuter Backpack da 27 litri di Thule offre ampio spazio per riporre tutto il necessario per un viaggio on the road o per una fuga nel weekend: dotato di custodia per il computer e varie tasche multifunzione, possiede una copertura antipioggia integrata con finitura riflettente che garantisce una protezione completa dalla pioggia.

126 SmallGiants | luglio 2023 Ufficio

BANG & OLUFSEN – BEOCOM PORTAL

Chiaro e tondo

CUFFIE PENSATE PER IL

LAVORO DA REMOTO: le Beocom Portal di Bang & Olufsen sono certificate per Zoom e compatibili con le piattaforme di comunicazione più diffuse. Una serie di microfoni beamforming isolano e amplificano la voce dell'utente eliminando il rumore di fondo, e intuitivi controlli touch consentono un rapido accesso alle funzioni vocali essenziali come la disattivazione dell'audio. C’è poi il comfort: studiate per un uso prolungato, sono leggere e con padiglioni auricolari in memory foam.

127 luglio 2023 | SmallGiants
Ufficio
Ogni superficie diventa un piano di lavoro, ogni muro lo sfondo per una videocall: l’elasticità, da luglio ad agosto, è un mantra

BELLROY – LAPTOP SLEEVE

Bella, essenziale e riciclata

Leggera e dal design essenziale, la custodia per laptop di Bellroy è realizzata con tessuto riciclato. Adatta a essere portata in viaggio, ha un rivestimento in microfibra trapuntata per una maggiore protezione. A produrla è Bellroy, azienda australiana certificata B Corp che realizza accessori utilizzando materiali riciclati, di derivazione vegetale o con pelli provenienti da concerie classificate oro dal Leather Working Group.

128 SmallGiants | luglio 2023
Ufficio
Occhio al peso degli oggetti: per lavorare in postazioni improvvisate e scomode è necessario avere strumenti efficienti e leggeri

EINOVA – LAPTOP POWER BANK Mai più senza batteria

PER GODERSI TUTTA LA LIBERTÀ DEL VIAGGIO senza l’ansia di dover trovare una presa elettrica: il power bank di Einova permette di ricaricare contemporaneamente fino a tre dispositivi, che siano smartphone, tablet, laptop o cuffie. Con 63W di potenza totale in uscita e 20.000mAh di capacità di batteria, è ultra potente, leggero e compatto. Si può utilizzare ovunque: il suo design ergonomico con rivestimento in tela lo rende idrorepellente e resistente agli urti e ai graffi.

LOGITECH – MX ANYWHERE 3S

Prestazioni ottime anche senza fili

C’È CHI DEL MOUSE NON NE PUÒ

FARE A MENO: in questi casi c’è MX

Anywhere 3S, il mouse wireless più compatto e avanzato di Logitech. Grazie alla velocità, precisione e silenziosità dello scrolling elettromagnetico MagSpeed, offre prestazioni e portabilità ovunque. MX

Anywhere 3S dispone inoltre di un sensore ottico da 8.000 DPI che traccia su qualsiasi superficie, incluso il vetro.

129 Ufficio
luglio 2023 | SmallGiants

L’impronta delle donne

Sette racconti: quando in azienda il contributo femminile diventa fondamentale

Adriano Moraglio

Pagine 146, € 14,00

Sette donne impegnate nelle rispettive aziende si raccontano in questo libro che vuole rendere omaggio all’apporto femminile nelle imprese del nostro Paese. Storie di persone che per convenzioni sociali o circostanze particolari non riescono inizialmente a dare corso ai propri sogni giovanili, ma che proprio per la loro speciale capacità di adattarsi alle situazioni imboccano strade impreviste verso la realizzazione nel mondo del lavoro. Sette donne che descrivono in altrettanti racconti autobiografici la loro vocazione alla maternità come un bene da preservare nella società e nelle imprese stesse. Sette storie di donne che emergono con la loro nettezza nel riconoscere i problemi e nel volerli risolvere. Un messaggio positivo, un caleidoscopio dell’universo femminile nel mondo dell’impresa.

L’arte dei prodotti eccellenti

Riccardo Illy

Pagine 272, € 19,00

In un’ottica contemporanea, in cui le aziende mirano al raggiungimento di obiettivi di guadagno in tempi rapidi e perdono di vista il senso della pazienza e della cura, i marchi italiani spiccano per la loro capacità di creare prodotti di qualità superiore, in grado di resistere sia alla concorrenza del mercato che all’usura del tempo. Perché? Lo spiega, in queste pagine, Riccardo Illy, presidente di Polo del Gusto. Attraverso il suo esempio emblematico, e raccogliendo le testimonianze dirette di altre aziende a conduzione, Riccardo Illy ci conduce all’interno della sua attività, mostrando al lettore le sue carte vincenti e descrivendo, con amore e passione, cosa significa fare impresa e farla bene secondo gli standard aziendali italiani che hanno portato il sogno di suo nonno a diventare una realtà apprezzata in tutto il mondo.

Capitali per crescere.

La finanza complementare al servizio delle

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Capire la Spa per vivere appieno l’esperienza del benessere: ecco la guida alle migliori 50 Spa d’Italia, edita da BFC Media e Robb Report. E-SPAnsiva racconta in modo unico e sincero l’Italia del benessere, con i suoi valori, le sue eccellenze, le unicità e le tendenze. Come orientarsi allora in questo ecosistema di wellness , tra comfort, rigenerazione e incontri informali “in accappatoio”, di gourmet e Spa lover devoti alla cultura del well-being? Lo spiega ESPAnsiva, il manuale che risolve il problema di orientarsi e capire le Spa, la prima guida di destinazioni di wellness, comunicativa e social, che coinvolge, stupisce e appassiona, espandendo informazioni, utilità, curiosità e trend sulle migliori SPA d’Italia. Anche in modalità digitale e interattiva, attraverso virtual tour, musiche e QRcode, per entrare nell’universo delle mete di benessere.

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130 SmallGiants | luglio 2023 Libri
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IL VIAGGIO ALLA SCOPERTA DELLE Eccellenze Italiane

Dopo il grande successo ottenuto nelle 6 tappe del 2022, continua anche nel 2023, con ben 9 tappe, il viaggio di Forbes dedicato alla scoperta delle PMI, spina dorsale dell’Italia che cresce.

Un’occasione per confrontarsi su temi quali sostenibilità, innovazione, digitalizzazione, internazionalizzazione, welfare, accesso al credito e per creare relazioni professionali.

Il progetto è rivolto a imprenditori e manager che gestiscono PMI del territorio e alle grandi aziende che vogliono mettersi in contatto con loro.

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