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IL FUTURO IN CASSAFORTE

Protezione, tutela o ampliamento del patrimonio

Gli strumenti di gestione del capitale aziendale sono in evoluzione

Non fanno eccezione brevettazione e difesa della proprietà intellettuale

ESCLUSIVO LE STAR MONDIALI CHE INVESTONO IN ITALIA
CLAUDIO BOSO PRESIDENTE DI CAREISGOLD
Supplemento al volume 67, maggio 2023, di Forbes Italia. Registrazione presso il Tribunale di Milano al n. 260 del 7 settembre 2017. Copia non vendibile separatamente
IL MAGAZINE DELLE PMI E DELLE STARTUP

Il mestiere dei sogni?

Fare l’imprenditore

L’a spirazione degli italiani, nonostante tutto, è fondare e guidare la propria azienda. Ma una volta costruita, come si fa a difenderne il capitale materiale e intellettuale?

Le aziende si costruiscono, si fanno crescere, si patrimonializzano. Già, ma poi come si fa a difendere e sviluppare proprio il patrimonio? La liquidità come e dove si parcheggia o si fa rendere? Per queste cose ci sono le banche, è la risposta più semplice. Vero, ma non soltanto. Ci sono anche delle pmi, dei Piccoli Giganti, che danno soluzioni alternative alla banca tradizionale. Lo dimostrano, ma soprattutto lo raccontano, le storie di copertina di questo numero di maggio 2023 di Forbes Small Giants , il magazine delle piccole e medie imprese e delle start up dedicata alla tutela del patrimonio aziendale, analizzato in tutte le sue sfaccettature. La storia principale è dedicata a CareIsGold, azienda che aiuta le pmi ad investire nel bene rifugio per eccellenza: l’oro. Una società che si è distinta offrendo soluzioni ad hoc , assistenza a 360 gradi durante l’investimento e promuovendo una forma alternativa di protezione del capitale. Un’altra alternativa alla finanza tradizionale la offre Mamacrowd, piattaforma di crowdfunding che ha come obiettivo quello di aprire il patrimonio delle imprese ai capitali esterni con uno dei più moderni e aperti sistemi di finanziamento. Claudia Del Re, avvocato e professoressa universitaria specializzata in tutela del patrimonio intellettuale, spiega come difendere copyright e brevetti, due asset fondamentali in un mercato sempre più competitivo. Completa il blocco dei servizi di copertina una ricerca su passaggio generazionale, patto di famiglia e gli altri strumenti legislativi per la protezione del capitale. In questo modo Forbes Small Giants vuole essere, oltre a un magazine che celebra e conferma il successo dei protagonisti del mondo delle piccole e medie imprese, anche un magazine utile che offre spunti, indicazioni, consigli. A questo proposito vi proponiamo in esclusiva le scelte italiane di dieci star straniere che hanno deciso di investire nel nostro Paese: non lo hanno fatto solo perché qui si vive bene ma anche e soprattutto perché l’Italia offre possibilità uniche e riconoscibili nel mondo. E poi in Italia fare l’imprenditore è il

mestiere più ambito: lo certifica una ricerca che pubblichiamo in questo numero condotta dalla società americana Remitly sul lavoro dei sogni nei vari paesi del mondo.

Il numero di maggio sarà anche il numero presente a Bologna, quarta tappa annuale del roadshow di Forbes Small Giants che ha sempre maggior successo. L’Emilia-Romagna è un territorio che vanta distretti come quelli dell’automotive, degli imballaggi e della cosmetica, con oltre 85mila

imprese e che vede il suo export crescere di anno in anno, grazie al suo spirito di comunità, di innovazione e alla sua posizione logisticamente strategica.

5 maggio 2023 | SmallGiants Editoriale
Dal crowdfunding agli investimenti in oro, dal patto di famiglia al trust, gli strumenti per gestire il patrimonio degli imprenditori sono numerosi e in continua evoluzione

per diversificare il portafoglio”

FOTO

12 Ducati is on fire

INSIDER

14 La febbre del made in Italy

Mirko Crocoli

LEADERSHIP

22 Il segreto della condivisione

Maurizio Abbati

COVER STORY

26 Il bene rifugio che resiste

Carola Desimio

IL FUTURO IN CASSAFORTE

35 La porta di accesso ai capitali

Andrea Salvadori

38 Proteggere le proprie idee

Edoardo Prallini

RICERCA

41 Giù le mani dal patrimonio

Fulvio di Giuseppe

SERVIZI

46 Ospitalità sostenibile

Matia Venini

50 Leggere i dati per creare valore

Maurizio Abbati

52 Il marketplace che riduce le distanze

Maurizio Abbati

54 Le competenze per innovare

Matteo Marchetti

TRASFORMAZIONE DIGITALE

56 Campioni di etichetta

Fulvio di Giuseppe

60 Emergere dalla massa con l’e-commerce

Matteo Calzaretta

INCHIESTA

62 Il modello bolognese

Piera Anna Franini

MODA E DESIGN

69 Divani chiavi in mano

Fulvio di Giuseppe

72 Semplicemente perfetti

Raffaella Galamini

6 SmallGiants | maggio 2023
Sommario
41 26 22
“L’oro, grazie alla sua scarsa volatilità, rimane un asset su cui puntare
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Claudio Boso, presidente di Careisgold

NUOVO ALFA ROMEO STELVIO SIMBIOSI PERFETTA

Consumo di carburante gamma Alfa Romeo Stelvio benzina e diesel (l/100 km): 8,9 – 5,7; emissioni CO 2 (g/km): 202 - 150. Valori omologati in base al ciclo misto WLTP, aggiornati al 18/11/2022, e indicati a fini comparativi. Le immagini hanno scopo puramente illustrativo. Le caratteristiche ed i colori possono differire da quanto rappresentato. Immagini scattate in area privata. Rispettare sempre le regole del Codice della Strada.

Sommario

INDUSTRY

74 Le macchine del successo

Raffaella Galamini

AGRIFOOD

81 Passione in bottiglia

Matteo Marchetti

84 Un distillato vulcanico

Matteo Marchetti

IMPRESA IN NUMERI

WOMEN FRIENDLY

88 Prendi l’etica e mettila in borsa

Stefania Di Pietro

92 Uno scrigno di antiche fragranze

Matteo Calzaretta

CULTURA

95 Classica per tutti

Fulvio di Giuseppe

98 Oltre i confini della musica

Andrea Salvadori

STORIES

101 Il custode della biodiversità

Raffaella Galamini

104 La fabbrica indiana dei sogni

Marco Gemelli

IL ROADSHOW

106 Scoprendo i piccoli giganti di Treviso

Andrea Celesti

STARTUP

110 Alla ricerca del sapere

Piera Anna Franini

114 Il cocktail perfetto

Matteo Calzaretta

115 Il piacere dell’igiene orale

Matteo Calzaretta

ANNI D’ORO

LO SAPEVI CHE

RUBRICHE

122 Difendere il diritto d’autore

123 Il (non) lavoro delle donne

124 L’importanza delle acquisizioni

UFFICIO

126 Il lavoro rende comodi

Valentina Lonati

LIBRI

130 Letture d’impresa

8 SmallGiants | maggio 2023
130
95 110 126

CON SOSTENIBILITÀ E INNOVAZIONE MUOVIAMO LA TUA VITA

MONDO
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Occupazione, crescono le prospettive

Crescono le prospettive di occupazione in Italia. Stando all’ultima indagine condotta da Manpowergroup, nel secondo trimestre 2023 aumenteranno le assunzioni, con una previsione di crescita del 17%. Le imprese italiane guardano al futuro con rinnovato ottimismo e - secondo la ricerca condotta dalla multinazionale del settore hr – le prospettive di assunzione aumentano del 7% rispetto al primo trimestre 2023 e registrano (+2% al 2022).

A livello regionale il nord Italia registra migliori pronostici con un incremento del 23% nelle aree

MAGGIO 2023 - NUMERO 6

Supplemento al volume 67, maggio 2023, di FORBES ITALIA registrazione presso il Tribunale di Milano al n°260 del 7 settembre 2017

Copia non vendibile separatamente

Editore

BFC Media spa - Via Melchiorre Gioia, 55 - 20144

Milano

Presidente

Denis Masetti

Amministratore delegato

Marco Forlani

Direttore responsabile

Alessandro Rossi

Executive editor

Edoardo Prallini

Contributor

Maurizio Abbati, Matteo Calzaretta, Massimiliano

Carrà, Andrea Celesti, Mirko Crocoli, Lavinia Desi,

del nord ovest e del 22% in quelle del nord est. Anche al sud e alle isole si attende un aumento dell’8%, dato in calo dell’1% rispetto al primo trimestre dell’anno. Lo studio evidenzia inoltre che il 75% dei datori di lavoro italiani ha segnalato di avere difficoltà nel reperire le competenze tecnologiche nei settori automotive e trasporti, energia, scienza e salute.

Ad assumere di più secondo Manpowergroup saranno le grandi aziende, che intendono accrescere il proprio organico del 23%. Ma la crescita è prevista anche per le micro (+14%), piccole (15%) e medie imprese (+13%).

Carola Desimio, Fulvio di Giuseppe, Stefania Di Pietro, Fabiola Fiorentino, Piera Anna Franini, Raffaella Galamini, Samuele Lazzero, Valentina Lonati, Matteo Marchetti, Matteo Novarini, Matteo Sportelli, Giacomo Spotti, Andrea Salvadori

Progetto grafico e impaginazione

Psychodesign - Milano

Direttore commerciale

Marco Bartolini - bartolini@bfcmedia.com

Project manager

Francesco Meloni - meloni@bfcmedia.com

Direttore marketing

Andrea Agostini - agostini@bfcmedia.com

Direttore Forbes Live

Fabio Wilhelm Invidia - invidia@bfcmedia.com

Video content officer Valerio Gallorini - gallorini@bfcmedia.com

STAMPA: Rotolito S.p.A. - Via Sondrio, 3 - 20096 Pioltello (Milano)

DISTRIBUZIONE ITALIA E ESTERO

Press - Di Distribuzione stampa e multimedia srl via Bianca di Savoia, 12 - 20122 Milano

GESTIONE ABBONAMENTI

Direct Channel Spa - via Mondadori, 1 20090 Segrate (Milano) – Tel. 02 49572012 abbonamenti.bfc@pressdi.it

Il costo di ciascun arretrato è di 8,00 euro Servizio Arretrati a cura di Press-di Distribuzione Stampa e Multimedia S.r.l. – 200090 Segrate (MI). Per le Edicole richieste tramite sito: https://servizioarretrati.mondadori.it

Per Privati collezionisti richieste tramite email: collez@mondadori.it oppure tel.: 045.888.44.00 nei seguenti orari: lunedì-giovedì 9.00-12.15/13.45-17.00 venerdì 9.00-12.15/13.45-16.00 costo chiamata in base al proprio operatore, oppure fax a numero: 045.888.43.78

10 SmallGiants | maggio 2023 La notizia
PEFC/18-32-94
CertificatoPEFC Questoprodottoè realizzatoconmateria primadaforeste gestiteinmaniera sostenibileedafonti controllate www.pefc.it

DUCATI IS ON FIRE

L’anno scorso Pecco Bagnaia ha vinto il titolo di Campione del Mondo della MotoGP in sella alla Ducati ufficiale. Erano passati 50 anni da quando un pilota italiano vinse l’ultimo titolo iridato con una moto italiana nella massima classe del motomondiale. Quest’anno il campione in carica si sta contendendo il primo posto con Marco Bezzecchi, che corre con il team Mooney VR 46, in sella a una Ducati. Insomma, un periodo da incorniciare per la casa motociclistica bolognese di Borgo Panigale, che si sta muovendo in maniera significativa anche su altri fronti. Ducati Motor, in cui lavorano fra i 2.000 e i 2.500 addetti in base alla stagionalità produttiva, ha effettuato 109 assunzioni a tempo indeterminato nel 2022 e 35 nei primi due mesi del 2023, con in prospettiva un ulteriore piano di assunzioni da sviluppare nei prossimi mesi dell’anno. In foto un addetto alla realizzazione del motore di una Panigale V4 nello storico stabilimento dell’azienda di Borgo Panigale, luogo dove vengono progettate, assemblate e spedite le moto Ducati in tutto il mondo dal 1936.

12 SmallGiants | maggio 2023
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13 maggio 2023 | SmallGiants
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La febbre del made in Italy

Da Geroge Lucas a Helen Mirren, tra case, aziende agricole e residenze storiche, ecco i dieci vip mondiali che hanno investito nel nostro Paese

Il concentrato record di bellezze storico-paesaggistiche in Italia rendono il nostro Paese una delle nazioni più amate al mondo. E nessuno è immune: la ‘febbre’ per i nostri vini, le nostre dimore e i nostri scorci panoramici ha contagiato tutti, star internazionali comprese. Lo sanno bene Gordon Matthew Thomas Sumner, in arte Sting, e sua moglie Trudie Styler, così come John Travolta, Helen Mirren, Will Smith, i due ‘George’ (il bel Clooney e il patron di Star Wars Lucas), Meryl Streep

e il sei volte Premio Oscar Francis Ford Coppola. Da Firenze a Como, da Verona a Lecce, fino a Matera, da nord a sud, indistintamente. Genio, cultura, tradizioni; dall’antica Roma al Rinascimento, dalle Cappelle Medicee alle Ville Venete, dalla Langhe alle Murge, passando per i limpidi fondali del Salento, le incontaminate spiagge di Costa Rei e i borghi fiabeschi della verdeggiante Umbria. È l’irresistibile fascino dell’Italia, che diventa attrazione fatale anche per grandi investimenti.

UN VAMPIRO A MENAGGIO

La Lombardia e il suo incantevole lago hanno stregato persino Edward Cullen, il vampiro di Twilight, quel Robert Pattinson (già interprete anche di Cedric Diggory nella saga di Harry Potter) che non ha saputo resistere al fascino delle super ville della “Como district”. A Menaggio, nella frazione di Loveno, Comunità Montana Valli del Lario e del Ceresio, una manciata di chilometri (17) da

Villa Oleandra, Laglio e dal collega Clooney, si mostra in tutta la sua sontuosità il regno del londinese che ha incantato le nuove generazioni del fantasy, con i suoi due piani, i quasi 900 metri quadrati, il vasto e decorato giardino da 1.200 metri quadrati, un mini campo da golf e le piscine, per un ammontare di cinque milioni di euro di valore. Menaggio – ad un passo da

Lugano (Svizzera) - offre una vista spettacolare, un borgo imperdibile, boschi, sentieri, aria rigenerante, residenze curatissime e storia secolare. Un luogo ameno, lontano dalle luci della ribalta, ma anche un fortino lussuoso che il Neil di Tenet e l’ultimo Bruce Wayne/Batman di Matt Reeves ha scelto per godersi momenti di sana tranquillità, tra un ciack e l’altro.

14 SmallGiants | maggio 2023 Insider

HELEN MIRREN, MASSERIA DA PREMIO OSCAR LA REGINA DELLE ORECCHIETTE

“SONO SEMPRE PIÙ FELICE di trascorrere il mio tempo libero e tutte le estati nella mia casa in Salento e quando vado via lo faccio per lavoro. È un posto bellissimo, calmissimo e amo stare lì perché mi sento a casa”. Così il premio Oscar Helen Mirren, artista britannica naturalizzata statunitense, con all’attivo una filmografia ineguagliabile, esprime il suo amore per Tiggiano e per lo splendido territorio di Lecce. Proprio qui possiede una masseria cinquecentesca, dove coltiva melograni e si diletta a preparare orecchiette per i suoi ospiti con il marito Taylor Hackford, noto regista tra gli altri anche di Ufficiale gentiluomo. Non solo. I coniugi sono inoltre soci - unitamente a Francesco Winspeare - della Farmacia Balboa, un wine cocktail bar tra i più modaioli del comprensorio, situato a Tricase, enclave romana nel Salento con un vivace centro storico che si affaccia sul porto. Tra i drink più in voga della Queen dei set figura l’Helen’s hanky panky (la scappatella di Helen, in italiano): gin, vermut e Fernet Branca. Francesco, imprenditore vitivinicolo - la sua azienda, Castel di Salve, ha sede a Depressa ma estimatori in tutto il mondo - è fratello di Edoardo, il primo cineasta della new wave pugliese.

Hollywood si trasferisce a Villa Oleandra

Mr. Ocean ha le mani d’oro quando si tratta di fare affari. Lo ha dimostrato con la Tequila Casamigos, venduta a un miliardo di dollari, ma anche con la tenuta italiana di Villa Oleandra, nel piccolo borgo di Laglio sul Lago di Como. Acquistata a 10 milioni di dollari da John Heinz (fondatore dell’omonimo brand di salse) nel 2002, ora ha decuplicato il suo valore. Residenza estiva di George,

della moglie Amal Ramzi Alamuddin e dei loro gemelli Ella e Alexander, è spesso balzata agli onori della cronaca per gli amici illustri del divo che vi hanno fatto visita: da Brad Pitt a Matt Demon, da Julia Roberts alla famiglia Reale Inglese, gli Windsor. In tipico stile liberty, già presente nel catasto dal 1720, Villa Oleandra è circondata da un faraonico giardino con siepi, fiori e un’elegante fontana.

L’interno è degno del suo patron, con una piscina interrata, un campo da tennis, ma anche una pizzeria, la stanza padronale e camere arredate di tutto punto, letti a baldacchino compresi. Non contento, dopo qualche anno George si è aggiudicato anche il lotto adiacente ove sorge l’altra sua incantevole dimora, Villa Margherita. Verrebbe da dire… “What else?”

15 maggio 2023 | SmallGiants Insider

INNAMORATI DELLA GIUDECCA

Uno dei grandi sognatori e maestri della musica contemporanea si è innamorato della città d’arte italiana per antonomasia: Venezia. Il nido del baronetto Sir Reginald Kenneth Dwight, in arte Elton John, e di suo marito David Furnish è una bellissima Palazzina del XV secolo sita proprio sull’isola della Giudecca, di fronte al sestiere di Dorsoduro, adiacente alla Chiesa palladiana di Santa Maria della Presentazione, più comunemente nota come ‘delle Zitelle’. Una finestra sul bacino di San Marco, a cui spesso il cantautore, in forma riservatissima, fa visita con la famiglia fermandosi a passeggio tra le Calle e degustando gli ottimi piatti della cucina tradizionale veneta. Talmente intenso il legame tra l’inconfondibile voce di Nikita, Your Song, Crocodile Rock, Sacrifice e la romantica Serenissima che i coniugi hanno deciso di dare il nome al loro figlio Zachary, proprio in onore di San Zaccaria, uno dei luoghi di culto più antichi della città, di stile rinascimentale sito a due passi da Palazzo Ducale e dedicato proprio a Zaccaria, padre di Giovan Battista.

GEORGE LUCAS, UN MONASTERO DA SEI MILIONI Che la Forza sia sul Trasimeno

Il visionario creatore di Guerre Stellari e Indiana Jones, nonché art director di American Graffiti, che gli valse l’Oscar, da quattro lustri si è insediato con la moglie Mellody in Umbria, per essere precisi in un ex monastero di monaci Cappuccini a Passignano sul Trasimento. Sei milioni di euro, tre livelli, 800 metri calpestabili, 25 ettari, centinaia di piante di ulivi, ben tre campi (da golf e basket), piscina, giardini e, sovente, una ristretta ma illustre cerchia di amici, tra i quali Robert De Niro, Steven Spielberg e Francis Ford Coppola. E cosa non poteva mancare a uno del calibro di George Walton Lucas durante i suoi momenti di relax nel verdeggiante regno del centro Italia? Un cinema, ovviamente, proprio dentro al monastero, per rivedersi tutti i

LA RICERCA DELLA PACE DEI SENSI

IN CASA ITALIANA SMITH/PINKETT si predilige la meditazione, il karma, la spiritualità, come anch’esso ha considerato l’atmosfera che si vive attorno alla tenuta di Sermoneta che si affaccia sul sontuoso Castello Caetani. Oliveti, ma anche eucalipti e pace dei sensi. Il discusso Premio Oscar, dopo il bailamme mediatico causato dal ceffone a Chris Rock, non poteva sperare

suoi capolavori che hanno fatto sognare intere generazioni di cinefili in tutto il mondo. Per uno strano caso del destino, a breve distanza dal paradiso del regista, sceneggiatore e produttore di Hollywood, anche la celebre Principessa Leila (Carrie Fisher) nel 2016 soggiornò per un certo periodo sulle rive del Lago di Bolsena, alla Residenza Vesconte. di meglio per acquietare il suo animo indomito. Ha trovato la sua pace nella cittadina in provincia di Latina, in un’insolita direttrice e fuori dai percorsi più noti al grande pubblico. Un nuovo innesto fuori dagli schemi per il protagonista di Io sono leggenda, giacché il suo patrimonio stimato in 350 milioni di dollari, che comprende ville, tenute, possedimenti in California, Pennsylvania, Hawaii e veicoli di ogni tipo, ora si fregia di una nuova location tutt’altro che scontata. Quali sono le motivazioni dietro la scelta di Will Smith e consorte? È il Times a rivelarle, in una singolare quanto plausibile teoria: “La Toscana e l’Umbria sono diventate internazionali, gli stranieri vogliono immergersi in un ambiente italiano, caratteristico, ma fuori dal caos di Roma. Molti scelgono questa zona proprio per questo”.

16 SmallGiants | maggio 2023 Insider

DAI RED CARPET A ‘LU MARE’ SALENTINO

BEN 21 CANDIDATURE, tre statuette, una leggenda del firmamento cinematografico. È lei a tenere alta la bandiera delle quote rosa, Meryl Streep, che così come la collega Hellen Mirren non ha saputo resistere al fascino del Sud Italia. Il vincente brand Puglia, per la precisione il Salento, ormai meta d’obbligo per molte celebrities planetarie. La masseria della Streep si erge su un territorio tanto esclusivo quanto amato dagli ospiti. E si colloca a Tricase, in provincia di Lecce, straordinaria zona che vanta un mare cristallino e una temperature perfetta, incastonata tra la Serra del Mirto, il Parco Naturale Regionale e la Serra dei Cianci. Un bijoux per chi proviene dai red carpet e le sfavillanti luci del “nuovo mondo” con le sue Chiese, Torre e Torrione del Castello dei Principi Gallone, le caratteristiche “case a corte”, le insenature naturali e i faraglioni. Anche per l’eclettica Meryl approdare in questa terrazza sull’Adriatico è stata magia, tenendo poi conto del vero valore aggiunto che ha trovato al suo arrivo: la proverbiale ospitalità del leccesi.

Francis Ford Coppola e le sue radici lucane

Un’intera famiglia nata e cresciuta sui red carpet, per lui sei premi Oscar e una moltitudine di altri riconoscimenti internazionali, la figlia Sofia attrice e regista affermata, la sorella Talia Shire moglie cinematografica di Rocky Balboa e il nipote Nicolas Cage con centinaia di lungometraggi alle spalle. Senza dubbio possiamo affermare che dire ‘Coppola’ è dire ‘Hollywood’. Ma il capostipite, ideatore della trilogia de Il Padrino, nei primi anni 2000 acquista Palazzo Margherita di Bernalda, in provincia di Matera. Qui ne ricava un Resort di Lusso, vanto di un territorio che è Patrimonio Unesco e ricchezza per la comunità locale. Ed è il noto film-maker a ravvisarne tutta la sua importanza in una vera e propria

dichiarazione d’amore: “L’investimento per riconvertire questo antico palazzo in un raffinato, elegante e confortevole hotel è stato imponente, ma il risultato e le belle soddisfazioni che stiamo raccogliendo, mi rendono orgoglioso del lavoro fatto. Palazzo Margherita per me è un sogno che si avvera. I miei figli amano tornare qui ed io sono entusiasta di questo nostro angolo di eccellenza italiana, ove ripercorro tutti i racconti che mio nonno Agostino mi narrava e ritrovo i sapori della cucina tradizionale lucana. Sono americano, ma i miei genitori dicevano ‘ricordati, sei anche italiano’. E ciò vuol dire il senso di famiglia, l’importanza del cibo e delle tradizioni, la passione per la musica e molto altro ancora”.

RICHARD GERE, DAL CINEMA AI VIGNETI DI MONTALCINO IL GENTILUOMO DEL BRUNELLO

Sex symbol, gentiluomo e, da oggi, anche vignaiolo. Anche Richard Gere ha perso a testa per l’Italia e ha deciso di produrre una linea personalizzata di vino, il Brunello Le Lucére, in collaborazione con l’azienda vitivinicola San Filippo di Montalcino (Siena). Fondata nel 1972 e guidata oggi dal

proprietario Roberto Giannelli, la piccola tenuta San Filippo comprende 22 ettari nella zona di Montalcino, di cui 11 coltivati a vigneto, e vanta una prestigiosa produzione di circa 50.000 bottiglie. Il vino firmato dalla star hollywoodiana è parte dell’annata 2007 del cru Le Lucére (che comprende 18.000 bottiglie), il cui valore

è riconosciuto dalla critica di settore (tre bicchieri Gambero Rosso a Le Lucére Riserva 2004). Il Brunello di Richard Gere dunque arriva negli Stati Uniti a marchio Bedford Post, dal nome dalla tenuta ottocentesca di proprietà dell’attore nei pressi di New York, a Westchester Country,

Il messaggio è nella bottiglia

350 ettari tra le suggestive campagne fiorentine, una sontuosa residenza del 1500, vitigni, ulivi e un contesto paesaggistico tra i più belli al mondo; questo il paradisiaco buen retiro italiano di Sting e Trudie Styler chiamato Il Palagio. È proprio a Forbes Italia che il celebre cantautore britannico (ex frontman dei Police, da anni solista) e consorte di recente ne hanno spiegato motivazioni e scelte. “Adagiato sulle colline appena sopra

la cittadina di Figline Valdarno, ci ha accolti con un’aria fresca e un’atmosfera pacifica. In oltre vent’anni il Palagio si è sviluppato da ritiro di famiglia a vero e proprio progetto imprenditoriale. Con la nostra fattoria diamo lavoro a molte persone del posto. E poter contribuire con qualcosa alla zona che ci ha accolto così calorosamente è importante”.

recentemente trasformata in Relais Châteaux di lusso.

L’etichetta in edizione limitata, su disegno di Cecilia Zerauschek, ne riproduce lo stemma.

17 maggio 2023 | SmallGiants Insider

GRAND HOTEL QUISISANA

C A P R I

Un hotel sinonimo di ospitalità e raffinatezza, gioiello di fama internazionale, fin dalla sua apertura nel lontano 1845 è stato rifugio di principi, divi del cinema e scrittori. Forte della sua storia, si coniuga da sempre con la bellezza e il mito dell’isola di Capri.

SCOPRI IL QUISISANA

OBIETTIVO:

DEL GENDER GAP Aziende e innovazione al femminile Via alla seconda edizione di Startupher

PARTE LA SECONDA EDIZIONE DI STARTUPHER, la call to action per startup dell’innovazione al femminile, ideata per sostenere e rafforzare le buone idee imprenditoriali e superare i limiti del gender gap. Dopo una prima edizione di successo nel supportare le startupper candidate e selezionate, trasformando la loro idea imprenditoriale in realtà, continua il percorso di mentoring e formazione. Rinnovato per il 2023 anche il supporto dei partner del progetto, che confermano il loro pieno supporto e contributo: da Agos Ducato, la società finanziaria main partner di StartupHer, all’Associazione Donne 4.0 e Le Village by Crédit Agricole Milano, due realtà impegnate nel sostenere la crescita delle nuove generazioni per accelerare progresso e innovazione, fino a Daxo Group, società di consulenza e formazione strategica di digital transformation che ha ideato il progetto e ne gestisce il programma di mentoring e incubazione.

di mentoring e di formazione

MILIONI DI LIQUIDITÀ ALLE PMI FOCUS SU TRANSIZIONE GREEN 200

Al via accordo tra la Banca europea per gli investimenti (Bei) e illimity per supportare le aziende di medie e piccole dimensioni. L’operazione da 200 milioni di euro è finalizzata a sostenere i fabbisogni di capitale circolante e liquidità delle pmi, con attenzione particolare agli investimenti sostenibili.

l'accordo prevede che oltre il 30% dei fondi sia destinato al finanziamento di imprese che operano nelle Regioni di coesione (Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna, Abruzzo, Umbria e Marche). Infine, almeno il 20% della nuova finanza dovrà, inoltre,

supportare gli investimenti delle imprese italiane dedicati alla transizione energetica.

“Offrire nuova finanza a condizioni favorevoli alle piccole e medie imprese che vogliono investire in un futuro più sostenibile e inclusivo", ha dichiarato Gelsomina Vigliotti, vicepresidente Bei.

19 maggio 2023 | SmallGiants News
SUPERARE I LIMITI
Il progetto, rinnovato per il 2023, ha lo scopo di supportare le imprenditrici con percorsi

UN NUOVO SPAZIO PER INCONTRARE IL MADE IN ITALY

Sace, apre a Milano la Casa delle Imprese

Sace ha aperto a Milano la Casa delle Imprese in occasione della Milano Design Week. Gli spazi sono stati messi a disposizione per raccontare e incontrare il made in Italy e le

aziende che il gruppo assicurativo-finanziario, controllato al 100% dal mef, supporta in Italia e nel mondo. “La nostra nuova sede di Milano non è soltanto la nostra nuova casa, ma vuole

idealmente diventare la casa di tutte le imprese, soprattutto le Pmi del territorio, che ascoltiamo e serviamo ogni giorno. Nuovi spazi aperti, trasparenti, inclusivi e sostenibili

MILIONI PER PMI E MID-CAP

CDP PER INTERNAZIONALIZZARE

come i valori che ci guidano nella nostra missione al fianco delle aziende in Italia e nel mondo”, ha detto Alessandra Ricci, amministratore delegato di Sace.

CDP SOSTIENE LA BANCA

POPOLARE DI SONDRIO per favorire l’accesso al credito, le iniziative legate al Pnrr e all’internazionalizzazione di Pmi e mid-cap. Ogni finanziamento concesso dalla banca alle aziende italiane potrà avere un importo massimo di 12,5 milioni, con una durata minima non inferiore a 24 mesi. Le società beneficiarie potranno investire sull’acquisto di macchinari, software e tecnologie digitali, oltre che avviare interventi sulle strutture produttive per l’efficientamento energetico, anche con l’installazione di impianti per la produzione di energia da rinnovabili. È la prima collaborazione tra i due istituti finanziari finalizzata a generare un impatto positivo sul territorio.

20 SmallGiants | maggio 2023 News
150

ESG GROWTH INDEX BOCCONI SPINGE SUL GREEN

L’università Bocconi, insieme a Crif e Ambromobiliare, ha lanciato l’Esg growth index, il primo indice specifico per la valutazione Esg delle Pmi quotate su Euronext Growth Milan. Lo scopo è valutare le performance Esg delle pmi italiane e fornire un benchmark finanziario che contribuisca a promuovere la sostenibilità nelle aziende di medio e piccole dimensioni. Dallo studio è emerso che circa il 50% delle aziende quotate sul segmento Euronext Growth Milan mostrano un livello alto di attenzione a una governance sostenibile. Sono state selezionate 30 piccole e medie imprese, appartenenti ai settori industria, health care, energia, telecomunicazioni e produzione di beni di consumo, che hanno ricevuto il certificato di “Esg best in class”.

24 ECCELLENZE Al via il programma di accelerazione di Intesa Sanpaolo

Al via Intesa Sanpaolo Elite Lounge, l’iniziativa dedicata all’accelerazione finanziaria di 24 startup italiane dalle performance innovative e sostenibili. Il progetto rientra nella partnership tra il gruppo bancario ed Elite, la realtà di Euronext che supporta le pmi e le startup a crescere e accedere ai mercati dei capitali privati e pubblici. Una sinergia che in cinque anni ha consentito l’accesso a più di 300 imprese in tutta Italia operanti in ogni settore. Innovazione e sostenibilità saranno i driver del percorso di crescita e formazione per le 24 startup provenienti da tutta Italia e appartenenti a diversi settori industriali di eccellenza dell’economia italiana quali l’aerospazio, la robotica, il settore sanitario, quello dell’healthcare e del digital wellness.

21 maggio 2023 | SmallGiants News

Il segreto della condivisione

Management definito e orizzontale: così Elia Bonacina

valorizza le risorse per avere migliori risultati di business

Uno stile contemporaneo, ma con la saggezza antica di chi da fine Ottocento realizza arredo e sceglie con cura ogni progetto da portare avanti, i materiali da utilizzare e le maestranze chiamate a conferire l’estrema qualità del prodotto. Tradizione e modernità che si coniugano sono diventati elementi distintivi per Bonacina, che nasce in Brianza nel 1889 grazie a Giovanni Bonacina. Dal suo mestiere di canestraio creò un’azienda specializzata nella produzione di poltrone, salotti ed elementi d’arredo. Fino ad oggi, con alla guida la quarta generazione rappresentata dall’attuale ceo, Elia Bonacina, entrato in azienda nel 2012, che unisce in sé la necessaria preparazione in campo di design con quella vocazione imprenditoriale che lo ha portato a sua volta ad ampliare gli orizzonti e le prospettive, senza mai dimenticare quel “chi siamo” che resta un elemento distintivo. E come dimenticare del resto quello scatto di Madonna, fotografata da Tom Munro sulla poltrona Gala per la rivista Elle, che la dice tutta sulla

CON LA FAMIGLIA AL VERTICE DA QUATTRO

L’AZIENDAGENERAZIONI,

È

DIVENTATA UN’ICONA DEL DESIGN MADE IN ITALY

CONTANDO SEMPRE SU COLLABORAZIONE E SHARING DI TUTTI I PROCESSI DECISIONALI

capacità del marchio Bonacina di travalicare i confini nazionali.

Bonacina è un’azienda con una chiara identità familiare. Come si trasmette questo nel vostro modello di leadership?

Io sono un grande sostenitore della leadership a 360 gradi e credo che quelle aziende che non ce la fanno, al di là del prodotto, spesso manchino proprio di prospettive chiare e di una strategia efficace.

Bonacina ha sempre avuto la famiglia al vertice e la nostra crescita è dovuta proprio alla presenza di una leadership forte, anche se questo comporta necessariamente una vera capacità di delega, senza un accentramento di tutte le funzioni. Io ho preso

22 SmallGiants | maggio 2023 Leadership
Ogni pezzo è realizzato a mano da artigiani specializzati
23 maggio 2023 | SmallGiants Leadership BONACINA • LOMBARDIA Le canne di giunco vengono curvate, i fili di midollo intrecciati con materiali sintetici – come Bopifil, Polycore e Polypeel – per dare vita a pezzi di design unici e resistenti

molto ad esempio dal modello americano, sviluppando una leadership orizzontale. Un sistema che guarda avanti, cercando competenze in grado di contribuire allo sviluppo, senza il timore di perdere la gestione dell'azienda. Qui ciascuno collabora e condivide i processi decisionali. C'è chi ha lasciato altre aziende anche importanti per Bonacina, proprio per la possibilità di avere una visione di insieme e non sentirsi

relegati in competenze settoriali che impediscono di capire quelli che saranno gli sviluppi. Peraltro non credo che oggi ci siano difficoltà a trovare giovani volonterosi e preparati sul mercato del lavoro nel nostro paese, come spesso si dice, ma che ci siano aziende che non sono in grado di trasmettere modelli di leadership lineari e definiti, oltre che condivisi. Io lavoro sempre perché l'azienda possa essere in-

dipendente dalla sua stessa leadership, così da far acquisire una certa autonomia nei processi di lavoro, anche se la figura del leader resta fondamentale.

Per quanto riguarda il prodotto, quanto è importante per voi l’aspetto della ricerca in tecnologie e materiali?

La scelta in materia di produzione è un ulteriore segno di leadership. L'innovazione

24 SmallGiants | maggio 2023
Leadership
Il museo di Bonacina 1889 custodisce più di un secolo di storia, prototipi e studi di design Il giunco è il materiale sostenibile per eccellenza, poiché la sua crescita è infinitamente superiore all’uso che se ne fa Il ceo Elia Bonacina, rappresentante della quarta generazione

è inevitabile, anche per un'azienda come la nostra che fa della tradizione un punto di forza. Negli anni '80 siamo stati tra i primi a rivolgerci al settore dell'outdoor, che oggi per noi vale il 50% del fatturato complessivo. Abbiamo applicato alle tecniche del nostro passato tecnologie che guardano all'impiego di materiali innovativi e riciclabili per oltre il 90%. Del resto la nostra attività nasce dalla lavorazione di

un materiale ecosostenibile come il giunco, la cui crescita in natura è infinitamente superiore rispetto all'uso che se ne fa attualmente. Siamo consapevoli che i nostri prodotti hanno una durata media di 40 anni, e anche questo per noi significa avere un occhio alla tutela dell'ambiente e alla sostenibilità. Per Bonacina produrre manufatti di qualità è un mantra e in tutto ciò l'aspetto della durata è essenziale,

FONDAMENTALI LA QUALITÀ DEL LAVORO E LA MOTIVAZIONE DEI DIPENDENTI, CHE DISPONGONO ANCHE DI UN RISTORANTE INTERNO ALL’AZIENDA

perché oggi dobbiamo stare attenti a non fare "green washing" ma vera sostenibilità. Nel 2022 abbiamo prodotto 2650 pezzi che stanno tra artigianato e arte e che tra mezzo secolo potrebbero anche essere riparati se ce ne fosse la necessità, perché non avranno perduto il loro valore, un aspetto che riteniamo molto significativo.

L’arredamento è un settore che non ha confini e in costante evoluzione, così come il design. Cosa c’è nel vostro futuro?

Siamo ben proiettati verso il futuro. Oggi il nostro export vale l'80% del fatturato e guardiamo con grande attenzione allo sviluppo e alla domanda proveniente dai paesi con cui abbiamo stabilito rapporti commerciali, grazie all'impiego di sales manager diretti. Stiamo inoltre per aprire una sede a New York, anche per dare un messaggio preciso e identitario su cosa significa made in Italy. Intanto lavoriamo su nuove forme e nuovi materiali affidandoci anche a giovani designer, incentivando la creatività che è il valore aggiunto del nostro paese. Altro aspetto importante per noi è la qualità del lavoro delle risorse umane: abbiamo aperto un ristorante aziendale interno e stiamo pensando alla realizzazione di una palestra con tanto di area relax. Sappiamo che la motivazione è determinante e per questo abbiamo anche voluto contenere gli orari di lavoro ed evitare di ricorrere agli straordinari. Vogliamo che tutti si sentano parte integrante di un progetto.

www.bonacina1889.it

25 maggio 2023 | SmallGiants Leadership
26 SmallGiants | maggio 2023 Cover Story
CLAUDIO BOSO

IL BENE RIFUGIO CHE RESISTE

L’AZIENDA VERONESE CAREISGOLD

VUOLE RENDERE L’ORO

ACCESSIBILE A FAMIGLIE E IMPRESE CON SOLUZIONI CUCITE SU MISURA

27 Cover Story
di Carola Desimio

“L’oro è il re dei beni rifugio” e negli ultimi mesi è tornato a correre. Con la crisi bancaria e il fallimento della Silicon Valley Bank, il prezzo del metallo giallo è salito del 12%. Dal 2000 a oggi la sua quotazione è cresciuta costantemente e ha quintuplicato il suo valore registrando un incremento del 540%, solo negli ultimi cinque anni è aumentata del 60%. Il metallo più famoso e apprezzato è da sempre metafora di ricchezza e di valore. In periodi di incertezza economica e instabilità sui mercati finanziari è considerato un ottimo asset di investimento per mettere al sicuro il patrimonio nelle tempeste finanziarie.

Il prezioso metallo porta con sé un retaggio antico e fortemente simbolico che lo ha reso nei secoli tanto desiderato da guadagnarsi gli interessi degli stati più potenti del mondo. Dalle prime estrazioni in Mesopotamia risalenti a oltre seimila anni fa alla creazione delle prime monete, ha sempre ricoperto un ruolo economico, politico e anche divino, stringendo un legame sempre più forte con l’uomo. Per molti anni è stato considerato come il mezzo di pagamento più sicuro. La prima grande potenza ad adottarlo come moneta corrente fu l’Inghilterra nel 1846, seguirono poi altri paesi europei oltre che Stati Uniti, Russia, India e Giappone. Tale sistema era incentrato su un rapporto di cambio fisso e un ordine economico basato sulla conversione delle banconote in oro. Era l’epoca del Gold Standard: il sistema in grado di regolare l’emissione delle banconote in funzione della disponibilità del prezioso metallo. Nel 1971 gli Stati Uniti abolirono la convertibilità del dollaro in oro. Con la nascita dei cambi flessibili nacque il libero mercato, che di-

28 SmallGiants | maggio 2023 Cover Story
La sede di Careisgold a Villafranca di Verona

Investire oggi per un domani sicuro

pende dalla domanda e dall’offerta.

Careisgold, società per azioni di Care Holding, si occupa di investimenti in oro puro fisico. Oggi l’azienda ha un capitale sociale di due milioni e con una rete di vendita che si estende in tutta Italia, da nord a sud, oltre 40 milioni di fatturato nel 2022, punta a raddoppiare i ricavi nell’anno corrente e chiudere a 80 milioni, avendo superato i 16 milioni nel primo trimestre.

Dopo un’esperienza in Svizzera in una società che operava in Italia nel settore finanziario, nel 2009 Claudio Boso ha fondato Care Holding. “Nel 2016 ho capito quanto il mercato finanziario fosse complicato, normato e burocratizzato”, spiega il fondatore. “Così mi sono messo alla ricerca di qualcosa di nuovo. Ho analizzato il mondo bancario e quello dei diamanti, ma non ho trovato un mercato che facesse al caso nostro. Poi mia madre mi ha lasciato in eredità dei lingotti e con loro una grande intuizione. Ho preso questo gesto come un segnale ed è nato così l’interesse imprenditoriale nei confronti dell’oro”.

Rispetto ad altri paesi europei, quello del mercato aureo in Italia era ancora un campo inesplorato. Fino al 2000 infatti il metallo giallo era monopolio di stato e con la libe-

29 maggio 2023 | SmallGiants Cover Story
Al mondo ci sono tra le 180mila e le 200mila tonnellate di oro estratto, a cui aggiungerne 50mila estraibili: chi lo detiene avrà in mano potere e capitale

Diversificare il

ralizzazione gli investimenti sono diventati “il modo più sicuro per diversificare e proteggere il proprio patrimonio”.

Stiamo parlando di un bene non riproducibile, non è una risorsa infinita e non si può produrre artificialmente. Anzi, in realtà ce n’è sempre meno. Le migliori stime disponibili oggi affermano che al mondo ci sono tra le 180mila e le 200mila tonnellate di oro estratto, poi si parla di ulteriori 50mila tonnellate estraibili ed è normale che “chi lo detiene avrà in mano potere e capitale”. In pochissimi anni il suo prezzo è cresciuto molto: “Quando abbiamo lanciato l’azienda il prezzo dell’oro era di 35 euro al grammo, ora sfiora i 60 euro”, sottolinea Boso. Le riserve auree italiane ammontano a circa 2.452 tonnellate, di cui 4,1 tonnellate

sotto forma di moneta e le restanti sotto forma di lingotti. Negli anni, malgrado le fluttuazioni del mercato, il prezioso metallo “ha sempre mantenuto il suo valore”. Ciò che lo rende appetibile è, oltretutto, anche l’assenza di Iva. Quando parliamo di risorse auree la tendenza diffusa è pensare che possano essere detenute solo da persone con grande disponibilità economica. L’azienda veronese “ha reso l’oro accessibile a chiunque: famiglie e imprese possono creare la propria riserva aurea attraverso una formula alla portata di tutti”. In Italia ci sono circa 600 banchi metalli, “ma noi abbiamo un approccio diverso, più innovativo. La chiave per entrare nel mercato italiano è stata una soluzione che, oltre alla

l’oro

,

30 SmallGiants | maggio 2023 Cover Story
possibilità di far acquistare una tantum permette
portafoglio
Con l’inflazione e la recessione, la riserva aurea è un investimento sicuro in virtù della sua scarsa volatilità
Una famiglia unita al lavoro: il presidente Claudio Boso con i figli Samuel e Mattia Da sinistra i top manager di Careisgold Pierluigi Leoni, Giacomo Gasperini, Roberto Ravazzolo, Stefano Dal Zovo, Paolo Dell'Osso alla Convention The Golden Era di gennaio, condotta da Federica Masolin. Al centro Claudio Boso
31 maggio 2023 | SmallGiants Cover Story

di dilazionare i versamenti per crearsi la propria riserva aurea in maniera flessibile. “La nostra forza è quella di riuscire ad adattare la formula dell’investimento sulle possibilità economiche del cliente, come un abito su misura. L’acquirente decide in base alla sua disponibilità di acquistare una quantità di oro in un lasso di tempo più o meno lungo, decidendo di mese in mese quanto e se versare”.

La differenza con il classico metodo di versamenti ricorrenti è che non ci sono vincoli e “si può decidere ogni mese di destinare una somma o non destinarla affatto in base alla propria disponibilità, senza un importo fisso”. È come decidere di avere un salvadanaio e metterci ogni mese una quantità di oro fino a quando è pieno. Non ci sono tutti quegli obblighi, con scadenze e importi prestabiliti, tipici del mondo finanziario. “Sono convinto che ogni famiglia italiana nel prossimo futuro si creerà la propria riserva aurea. Questo andrà a valorizzare tutto il nostro paese. L’oro è il bene rifugio di protezione che ha sempre tenuto testa a tutte le crisi economiche e le guerre creando ricchezza al mercato e sicurezza nelle famiglie”. Stando ai dati del World Gold Council, le banche centrali hanno acquistato la cifra record di 1.136 tonnellate di oro nel 2022 per un valore di circa 70 miliardi di dollari, il massimo dal 1967, raddoppiando la domanda annuale rispetto alle 450 tonnellate dell’anno precedente. L’ultimo rapporto Gold Demand Trends del World Gold Council rivela che la domanda annuale di oro nel 2022 “è aumentata del

18% su base annua, raggiungendo le 4.741 tonnellate”, totale annuo record dal 2011. Un’inversione di tendenza rispetto agli anni ‘90, quando le banche centrali europee vendevano centinaia di tonnellate di lingotti all’anno. Dopo la crisi finanziaria del 2008, le grandi potenze mondiali come Stati Uniti, Cina, Europa, Russia ed Emirati Arabi hanno iniziato a fare incetta d’oro, acquistandone il più possibile proprio in virtù della scarsissima volatilità che contraddistingue questo metallo, il cui valore non dipende da nessun fattore attribuibile alla politica o ai governi. Con l’inflazione che galoppa al 10% e con la recessione c’è stata un’accelerazione ancora maggiore, “per il mercato dell’oro si sono aperte una marea di possibilità” e “la forte domanda ha determinato un aumento esponenziale del prezzo”.

“Con la recessione è stato subito chiaro che l’oro era l’asset su cui puntare”, afferma Boso. In un mercato come quello attuale, le banche hanno portato rendimenti quasi nulli alle aziende che hanno investito la loro liquidità. Per una corretta diversificazione del portafoglio del proprio patrimonio complessivo consigliamo di detenere tra un 10-15% di oro puro fisico che non deve essere visto come bene speculativo, ma come un bene rifugio nel lungo termine”. Gli italiani hanno parcheggiato in banca, tra conti correnti e depositi, circa duemila miliardi “ma quei soldi non fruttano nulla”. Anzi, a causa dell’inflazione il potere d’acquisto diminuisce”, spiega Boso. Inoltre “da codice civile i soldi depositati sono di proprietà della banca e se dovesse andare in sofferenza

32 SmallGiants | maggio 2023 Cover Story
Proprio come un salvadanaio CareIsGold permette di investire in oro puro fisico attraverso formule cucite ad hoc e sulla base della disponibilità del cliente, senza alcun importo fisso

il denaro sarebbe a rischio. Invece con l’oro il discorso cambia, lo si tiene in mano, ne hai la completa proprietà, e questo è un grande valore”.

“Sono convinto che nel mondo dell’oro accadrà quello che si è verificato nel mondo finanziario. Un tempo acquistare un piano di risparmio era una novità, attualmente tutti o ce l’hanno o ne hanno sentito parlare. Accadrà la stessa cosa nel mondo dell’oro: ogni persona si creerà la propria riserva aurea al fine di mettere da parte un risparmio che possa garantire a se stesso e alla sua famiglia un futuro sereno, soprattutto considerando la situazione pensionistica che di certo non è idilliaca e che non migliorerà nei prossimi anni”. Attraverso tre divisioni – prime, private e corporate – l’azienda ha creato una rete di vendita di professionisti in cui anche i neofiti possono imparare a crearsi una professione per promuovere l’oro (prime), mentre la sezione private e corporate è orientata ai professionisti del settore, promotori finanziari, agenti, banche, e broker che hanno voglia di aggiungere un nuovo asset per i loro clienti, puntando a democratizzare il metallo prezioso. Inoltre, attraverso un nuovo progetto, Careisgold sta lavorando affinché l’oro puro fisico possa essere venduto anche nelle gioiellerie, le quali, non essendo in genere anche banchi metalli, non hanno l’autorizzazione per poterlo fare. L’insieme di tutte queste divisioni portano a pensare a un’eccezionale espansione nei prossimi anni.

Come sottolinea il fondatore, la missione di Careisgold è “far conoscere questo mercato a ogni famiglia italiana”. E il segreto del suo successo? “Ne ho uno solo” risponde Boso. “Ho avuto da sempre la capacità di circondarmi di persone migliori di me, valide e competenti, in grado di portare valore all’azienda: da solo non puoi creare ricchezza, ma in gruppo puoi raggiungere l’impossibile”, conclude.

33 maggio 2023 | SmallGiants Cover Story
www.nte-process.com NTE Process Single source provider che accompagna le aziende nella progettazione e nella realizzazione di impianti industriali chiavi in mano.

Il futuro in cassaforte

LA PORTA DI ACCESSO AI CAPITALI

lo sviluppo tecnologico, industriale e digitale

35 maggio 2023 | SmallGiants

Il futuro in cassaforte

In Italia è sinonimo di equity crowdfunding, tanto che nel primo trimestre del 2023 è arrivata a detenere una quota di quasi il 70% del comparto se non si considera il settore immobiliare, dove è entrata solo di recente. Mamacrowd è la piattaforma nata nel 2016 dall’intuizione di SiamoSoci e dal 2022 è parte di Azimut, principale gruppo indipendente italiano nel settore del risparmio gestito. L’azienda punta da un lato a offrire opportunità di investimento a una platea più ampia di risparmiatori, dall’altro facilitare l’accesso al mercato dei capitali per startup, piccole e medie impese e ora appunto anche per progetti immobiliari. I numeri dicono che, in poco più di sei anni di attività (la prima raccolta da più di un milione di euro per Green Energy Storage è del 2017), Mamacrowd ha gestito 193 progetti e raccolto 180 milioni di euro grazie a 130.000 investitori. “La nostra community di investitori è in continua crescita, anche perché grazie alla nostra piattaforma è possibile costruire un portafoglio diversificato e ad alto rendimento, riducendo così i rischi dell’investimento e contribuendo oltretutto allo sviluppo concreto dell’economia reale e del made in Italy”, spiega Dario Giudici, founder e ceo di Mamacrowd.

“Il 2022 è stato un anno difficile per la finanza anche in Italia, ma nonostante questo l’equity crowfunding ha tenuto con una raccolta complessiva passata da 145 a 133 milioni di euro, in calo dunque solo di circa l’8%. Alla flessione del 24% registrata nel settore delle imprese, a 78 milioni di euro, ha fatto da contraltare l’incremento degli investimenti per l’immobiliare, saliti del 32,5% a 55 milioni di euro. In questo scenario Mamacrowd ha ottenuto performance positive in tutte le componenti del mercato e, in particolare, nel segmento delle imprese, con una raccolta passata da 38,4 a 40,4 milioni. A fine 2022 la nostra share è salita così al 28% del totale del mercato e al 46% per quanto riguarda gli investimenti per le imprese. Il trend è migliorato ulteriormente nel primo trimestre del nuovo anno con 12,2 milioni raccolti sempre

LA PIATTAFORMA, NATA NEL 2016

DALL’INTUIZIONE DI SIAMOSOCI, HA GESTITO 193 PROGETTI E RACCOLTO 180 MILIONI DI EURO GRAZIE A 130MILA INVESTITORI

nel segmento imprese su un totale di quasi 18 milioni, e una quota dunque salita a circa il 68%”.

Tra le campagne più significative lanciate sulla piattaforma tra il 2022 e i primi mesi del 2023 figurano quelle per Innovative - Rfk (oltre 5 milioni di euro, “una delle più grandi in equity crowdfunding mai realizzate in Italia”), Forno Brisa (4,3 milioni di euro raccolti grazie a 677 investitori); Microtech (2,8 milioni da 65 investitori); Cosaporto (2,6 milioni da 227 investitori); Lokky (2,6 milioni da 208 investitori) e Delivery Valley (1,6 milioni da 138 investitori).

Il piano di sviluppo di Mamacrowd può contare sulla stretta relazione stabilita negli anni con il gruppo Azimut, entrato prima con una quota di minoranza e dal gennaio del 2022 azionista di controllo con il 50,1% delle quote della capogruppo SiamoSoci. “Insieme abbiamo sviluppato strumenti d'investimento finalizzati alla creazione di valore sia per le imprese sia per il risparmio privato. Si tratta di fondi di venture capital pensati ad hoc per la nostra piattaforma, attraverso cui Azimut investe in una selezione delle società proposte da Mamacrowd”. ALIcrowd I e II, lanciati rispettivamente nel 2021 e 2022, hanno sostenuto una cinquantina di imprese con un investimento di oltre 35 milioni di euro, mentre l’ultimo, ALIcrowd III, è stato appena avviato con l’obiettivo di una raccolta di 40 milioni di euro e con un investimento minimo di 10.000 euro, risorse destinate sempre a sostenere gli aumenti di capitale di startup e pmi innovative protagoniste dello sviluppo

tecnologico, industriale e digitale del made in Italy. “Questi numeri dimostrano che sul mercato mancava uno strumento di investimento capace di coniugare il crowdfunding con la gestione professionale. Insieme e grazie ad Azimut, siamo stati i primi a creare questa soluzione ibrida che estende al pubblico retail l’accesso ai fondi di venture capital, sostenendo così le migliori realtà imprendito-

36 SmallGiants | maggio 2023
Dario Giudici, fondatore e ceo di Mamacrowd

riali del Paese alla ricerca di capitali e creando nuove opportunità anche per gli investitori che preferiscono il prodotto gestito”. Il rapporto con Azimut sta permettendo a Mamacrowd anche di ampliare la tipologia di aziende che si rivolgono alla piattaforma in cerca di capitali, “con sempre più realtà consolidate e in fase di scaleup, società che si distinguono sempre sul mercato in tema di innovazione di

prodotto e di processi”. Mamacrowd ha quindi deciso di aprire le porte del suo business anche al settore immobiliare.

“Siamo partiti nel 2022 chiamando a raccolta gli investitori su progetti di sviluppo nel mondo del residenziale, principalmente su Milano ma anche in altre città dove il mercato immobiliare è dinamico. La mission rimane la stessa, cambia semmai solo l’orizzonte temporale degli investi-

menti, più breve, e il livello di rischio, più basso”. Ora l’attesa è per la fine dell’anno, quando a novembre entrerà in vigore il regolamento europeo del crowdfunding, che di fatto aprirà il settore ad una competizione su base continentale e non più nazionale. “Anche noi saremo dunque abilitati ad operare in Europa, in un mercato che vedrà contestualmente l’ingresso di player esteri in Italia”.

37 maggio 2023 | SmallGiants
Il futuro in cassaforte
#BACKTOLIFE • VENETO

Il futuro in cassaforte Proteggere le proprie idee

Non solo beni materiali: “Il patrimonio intellettuale è vitale per le imprese, va tutelato”, afferma l’avvocato Claudia Del Re

Nel gennaio 2010 la Sony Ericsson intentò un’azione legale contro la Clearwire Corporation, un’azienda di provider e servizi wireless. Il motivo? Aveva un logo troppo simile al suo. Il pittogramma della Clearwire, infatti, era quasi identico a quello dell’azienda giapponese. Si trattava di un dettaglio che, alla lunga, avrebbe confuso i consumatori e che era aggravato dall’intenzione di Clearwire di espandersi dal campo dei servizi informatici proprio in quello della telefonia mobile. La Sony Ericsson chiese 150mila dollari di risarcimento per coprire le sue spese legali e oltre tre volte l’importo per la violazione del copyright del loro logo. Un bene immateriale che è stato tutelato attraverso alcuni strumenti di tutela del patrimonio intellettuale.

Come ci insegna il caso Sony Ericsson, l’importanza di proteggere e valorizzare questo diritto nasce da un concetto fondamentale: la competitività. Un’adeguata protezione della proprietà intellettuale può costituire la base per lo sviluppo di portafogli titoli in grado di funzionare tanto come elemento di attrazione di capitali, quanto come criterio di preferenza rispetto ad altre imprese concorrenti. Secondo uno studio Ocse, nel 2016 il commercio mondiale di prodotti contraffatti e piratati aveva raggiunto 509 miliardi di dollari, pari al 3,3% degli scambi, contro i 461 miliardi del 2013, pari al 2,5% del-

IL MADE IN ITALY

È UNA DELLE RISORSE

PRINCIPALI DEL NOSTRO

PAESE: RENDERE

INTERNAZIONALI

I NOSTRI MARCHI

È UN PROCESSO

CHE PASSA PROPRIO

DA STRUMENTI COME

LA BREVETTAZIONE

l’interscambio internazionale. Ciò si traduce in un danno consistente sull’economia di diversi settori, dall’agroalimentare al tessile e all’abbigliamento. La tutela dei diritti di proprietà intellettuale diventa quindi uno strumento chiave nel processo di internazionalizzazione delle imprese soprattutto in un Paese in cui il made in Italy si rivela una delle risorse principali.

Ne abbiamo parlato con Claudia Del Re, avvocato e docente presso l’Università degli Studi di Firenze.

Che cosa si intende per tutela del patrimonio intellettuale?

Si intendono tutti quelli che sono i mezzi e gli strumenti che consentono a un azienda di tutelare il patrimonio delle proprie idee, tra cui progetti, attività, informazioni commerciali, tecniche, banche dati. Tutto questo patrimonio di infor-

mazioni non può che essere una massa critica, con un rilevante peso economico per l’azienda. Una massa intangibile, ma dotata di un valore economico che a tratti diventa anche maggiore rispetto a quella tangibile.

Quali sono gli strumenti per tutelarlo?

Prima di tutto le cosiddette privative industriali, ovvero strumenti giuridici che un’azienda può ottenere tramite la brevettazione e che consentono di sfruttare quel valore in regime di esclusiva. Un altro strumento può essere invece il segreto industriale: alcune aziende decidono di non brevettare e non registrare una privativa su una propria invenzione perché con la brevettazione, dopo 20 anni dalla data del deposito, quella cade in pubblico dominio. Basti guardare alla storia di Coca Cola, la cui ricetta è ancora oggi uno dei segreti commerciali meglio custoditi al mondo, in grado di resistere ai tentativi di imitazione per ben oltre un secolo.

Quali sono le tipologie di aziende maggiormente esposte al furto di proprietà intellettuale?

È l’innovatività dell’idea sottesa al business a fare la differenza. È il grado di innovatività e di funzionalità che rende un’azienda o una startup più o meno esposta a questo problema. Non esiste una fase di vita dell’azienda precisa in cui questo rischio aumenta e nemmeno un settore merceologico più esposto. Si va dal tech al pharma,

38 SmallGiants | maggio 2023

passando per la moda e, soprattutto dopo la pandemia, per tutte le aziende che operano nel campo delle biotecnologie. Possiamo dire che a seconda dell’epoca storica e delle tendenze di mercato aumenti la predisposizione di un settore piuttosto che di un altro.

Quanto è importante una buona gestione del patrimonio intellettuale in un Paese che fa del made in Italy la sua leva più importante di business?

Il made in Italy è una delle risorse principale in Italia. La tutela dei nostri prodotti è garantita proprio da questi strumenti, senza i quali l’origine del prodotto non potrebbe più essere certificata. L’impatto del made in Italy e l’esistenza stessa di

questo attestato passi proprio dagli strumenti di tutela di cui abbiamo parlato.

Quanto è sensibile l’Italia su questa tematica? Ci sono ancora alcuni passi da fare?

L’Italia sta facendo passi da gigante. Basti pensare che, dopo una lunga trattativa, Milano dovrebbe ospitare una delle tre sedi centrali del futuro tribunale per il brevetto unitario europeo, trasferita da Londra a causa della Brexit. Questo significa che l’Italia ha le credenziali per farlo.

Ci sono molti plagi in Italia? Come è strutturato questo diritto a livello mondiale?

Oggi quello della proprietà intellettuale

è uno dei rami del diritto più globalizzati, perché ha una serie di trattati e convenzioni internazionali che riformano la maggior parte dei paesi industrializzati in tutto il mondo. Una delle prime convenzioni risale addirittura a fine Ottocento. Per quanto riguarda i plagi ai danni di aziende italiane sì, ne abbiamo sperimentati, ma non possiamo dire di essere ‘sotto attacco’. Possiamo affermare che il patrimonio maggiormente preso di mira è quello agroalimentare: il food & beverage presenta un’esposizione al plagio in termini di marchi, di packaging , di formule e ricette che all’estero tentano spesso di replicare. È colpito anche più del tech e delle aziende informatiche.

39 maggio 2023 | SmallGiants Il futuro in cassaforte
Claudia Del Re, avvocato e docente presso l’Università degli Studi di Firenze

GIÙ LE MANI DAL PATRIMONIO

Dal patto di famiglia al trust, gli strumenti di tutela esistono e sono in evoluzione: anche i professionisti devono adeguarsi

41 maggio 2023 | SmallGiants Ricerca

di Fulvio di Giuseppe

La composizione del patrimonio familiare è inequivocabilmente mutata negli ultimi decenni. In particolare, la generazione attuale ha assistito - e continua ad assistere - a una modificazione del patrimonio, sempre più differenziato nella sua struttura e sotto alcuni profili divenuto un bene poliedrico. Non c’è più solo l’azienda di famiglia e le relative proprietà immobiliari, ma anche, in misura sempre più crescente, beni immateriali e di nicchia verso cui il risparmiatore ha cominciato a investire.

“Quando si parla di beni immateriali si deve riflettere sul fatto che il patrimonio

Assistenza a 360 gradi

Il commercialista moderno non deve fermarsi agli aspetti patrimoniali, ma occuparsi anche di quelli immateriali attraverso attività di reporting, contabilizzazione del bilancio e controllo sul capitale

non è solo composto da beni, ma anche e soprattutto da persone, da affetti e da rapporti che con il passaggio a un modello di famiglia fluido sono sempre più articolati e di difficile gestione”, evidenzia Alberto Righini, dell’omonimo studio di commercialisti e avvocati. “Non più un solo designato a ricevere l’eredità, ma più aspiranti,

a volte privi delle doti necessarie, spesso in conflitto tra loro e che rischiano di danneggiare il patrimonio e la sua stabilità, frammentandolo. In questo contesto, le conseguenze delle scelte personali hanno sempre ripercussioni sul patrimonio e sul futuro non solo del singolo che le compie ma, anche, delle persone che gli sono più

42 SmallGiants | maggio 2023 Ricerca

vicine.

Pertanto, pensare di gestire il proprio patrimonio con gli strumenti e nei modi che si usavano in passato non è più possibile, essendo troppe le variabili che l’imprenditore, padre di famiglia, risparmiatore si troverebbe ad affrontare”.

Da qui l’interrogativo: come regolarsi, quindi, in una società dove tutto è in continua evoluzione e le questioni patrimoniali sono sempre più complesse? “Senz’altro non mancano le possibilità e gli istituti giuridici che consentono di dare concretezza agli auspici e alla volontà dell’imprenditore-risparmiatore”, spiega Righini. “Vari sono gli strumenti di protezione del patrimonio, a partire dai più tradizionali

La composizione della ricchezza lorda

(composizioni percentuali; 2005 e 2021)

Immobili non residenziali Altre attività non finanziarie Biglietti e depositi Azioni e altre partecipitazioni

quali il fondo patrimoniale e il patto di famiglia, per alcuni già troppo rigidi e superati rispetto a nuovi istituti decisamente più flessibili e rispondenti a ragioni di rapidità e flessibilità. Tra questi certamente il trust che, nella sua versione tradizionale, consente la segregazione di beni e diritti in un patrimonio separato dal loro titolare al fine di essere gestiti ed eventualmente attribuiti a futuri beneficiari dopo un certo periodo di tempo e a determinate condizioni, ma che ormai risponde ad una pluralità di funzioni (di scopo, di garanzia, di tutela di soggetti vulnerabili)”.

Altro istituto interessante è “l’affidamento fiduciario che impone al fiduciario un vincolo di gestione dei beni che gli sono

trasferiti secondo i desiderata del fiduciante. Così come ci si può rivolgere a fondazioni di famiglia o creare patrimoni destinati a un dato scopo”. E ancora, sotto il profilo protettivo e preventivo, “altri strumenti interessanti sono le polizze vita e altri strumenti di segregazione assicurativa”.

Ci si può poi fermare alla semplice gestione degli strumenti societari, organizzando lo statuto sociale con quote o azioni di categoria o con diritti speciali riconosciuti ad alcuni soci e/o utilizzando società in accomandita o società semplici.

Come emerge da questa rapidissima carrellata, gli istituti non mancano. “Tuttavia per il soggetto che si approccia a uno o più di questi strumenti non è solo questione

43 maggio 2023 | SmallGiants Ricerca
Fonte: Istat e Banca d’Italia
Famiglie 2005 2021 46,1% 6,7% 4,2% 20,8% 12,0% 10,2% 45,4% 5,6% 3,2% 20,7% 10,9% 14,2% 23,4% 12,3% 18,5% 7,7% 13,6% 14,9% 9,6% 21,3% 12,5% 19,0% 15,0% 10,7% 14,8% 6,7% 2005 2021 Abitazioni
attività finanziarie Abitazioni
Altre
Azioni
altre partecipitazioni Altri conti attivi Altre attività finanziarie
Altre
Immobili non residenziali Impianti e macchinari
attività non finanziarie
e
Società non finanziarie

Occhio alle tempistiche Fondo patrimoniale, patto di famiglia, trust e polizze: gli istituti a disposizione dell’imprenditore sono molti ma vanno utilizzati nel momento più opportuno

di conoscere le possibilità e disporre delle informazioni. La vera sfida è saperle cogliere nel momento più giusto, essere pronti ad afferrarle così come a cambiare piano in corsa laddove una diversa prospettiva si presenti più interessante dal punto di vista economico o anche solo più confacente alle esigenze proprie e dei propri familiari”.

Un aspetto cruciale, che necessita della possibilità di contare su qualcuno che sia pronto a sottoporci la migliore possibilità, a proporre valide alternative e che sia

Gli elementi che

presente nella gestione quotidiana delle problematiche che ogni scelta di tipo patrimoniale comporta. Qualcuno, in sostanza, che sappia cogliere le occasioni offerte dall’ordinamento piuttosto che quelle provenienti dal mercato e che sappia preservare il valore dei beni in vista del loro trasferimento alle generazioni future. “Non è solo questione di avere uno o più professionisti di riferimento che conoscano la normativa, ad esempio, in materia di trust e i suoi recenti mutamenti e sappia spiegare, per quanto in

il patrimonio

modo completo ed esaustivo, come funziona la tassazione. La necessità - ecco, il vero lusso - è avere un professionista che non si fermi al dato finanziario o normativo ma che curi, o meglio, che abbia cura del patrimonio del cliente come fosse il patrimonio che egli intende trasferire ai propri figli. Che vigili quindi con occhio attento e orecchie tese su ogni possibilità di sfruttamento e valorizzazione, in modo propositivo. E, soprattutto, sia presente per gestire a tutto tondo le necessità che si possono presentare day by day”.

E che si occupi quindi anche delle attività di reporting del patrimonio con la contabilizzazione del bilancio di famiglia, del controllo sul patrimonio finanziario e dell’audit patrimoniale per vedere se è gestito bene. Il tutto, fatto senza conflitti di interesse, in assoluta indipendenza: “Questo è un elemento cruciale perché tutti gli attori che ruotano intorno al patrimonio

44 SmallGiants | maggio 2023 Ricerca
compongono
materiali
immateriali Azioni e altre partecipazioni Impianti, macchinari e armamenti Immobili non residenziali Prodotti di proprietà intellettuale Risorse biologiche coltivate Prestiti Derivati Titoli Abitazioni Riserve assicurative e garanzie standard Biglietti e depositi Affetto Tradizione Notorietà Elevata posizione sociale Relazioni Esperienza Reputazione Nome
Asset
Asset

lo fanno con il desiderio di gestirlo e questo desiderio è invece assente nel nostro intervento: al più facciamo un controllo sul patrimonio, un audit sulla gestione e sui suoi costi/risultati per vedere se è gestito bene”.

Eppure, molti professionisti potrebbero storcere il naso nel vedersi costretti a gestire le richieste del cliente che non rientrano nel proprio ambito. “Ma appunto, quello di cui parlo è un tipo di assistenza diverso”, ribadisce Righini. “Al cliente, ormai è chiaro che non basta più il professionista tradizionale che lo conduca –seppure in maniera ineccepibile – all’obiettivo per poi lasciarlo in balia delle sopravvenienze. Nella grande prevalenza dei casi, i soggetti che sarebbero chiamati a prendersi cura del patrimonio si fermano, nei fatti, al dato finanziario. Al contrario, il patrimonio merita invece un autonomo audit che comprenda l’esecuzione di tutte

quelle verifiche che dimostrino il benessere dei valori e che individuino le opportunità di miglioramento.

E che tengano sempre in conto che il patrimonio non è solo materiale ma anche immateriale, e quindi serve un’assistenza

che sia tesa ad utilizzare quegli strumenti che permettono di tener conto di questi elementi in modo olistico”.

Una figura che, al pari del patrimonio, è mutata e non può più essere quella che operava qualche decennio fa. Che sappia cogliere le trasformazioni del sistema e le nuove necessità del cliente per cui, in definitiva, il vero lusso è avere un professionista che sia indipendente e che si prenda cura del patrimonio del cliente come se fosse il proprio. Una persona che, avendo una conoscenza completa degli strumenti a disposizione, li sappia utilizzare dosandoli in funzione non solo degli aspetti patrimoniali ma anche degli importanti aspetti immateriali. “Questo è il ruolo del nuovo commercialista nell’ambito della difesa e dell’assistenza ai patrimoni di cui sono convinto abbia bisogno il cliente risparmiatore, titolare di patrimoni, imprenditore”.

45 maggio 2023 | SmallGiants Ricerca
Alberto Righini, commercialista presso lo studio Righini
46 SmallGiants | maggio 2023
Servizi

OSPITALITÀ SOSTENIBILE

Palazzo di Varignana è un esempio concreto di recupero e di riqualificazione del territorio

47 maggio 2023 | SmallGiants Servizi

Apochi chilometri da Bologna sorge Varignana, un piccolo paese caratterizzato da ampie zone rurali e circondato dalla natura delle colline. Qui, immerso nello spettacolo del paesaggio, si leva l’imponente Palazzo di Varignana, resort fondato da Carlo Gherardi, ceo di Crif, agenzia di credito globale. Dopo una carriera vissuta in giro per il mondo, l’imprenditore ha deciso di tornare a casa, tra le sue colline, e di ristrutturare Palazzo Bentivoglio, dimora storica costruita nel 1705, cuore del resort.

Gherardi ha voluto restituire al mondo e al suo territorio qualcosa che porti risultati, per lasciare un’eredità tangibile alle future generazioni. Ha ideato così il progetto di Palazzo di Varignana. L’attività ha aperto ufficialmente nel 2013, con 90 camere e un’area spa da 1.700 metri quadrati. Ma nella mente di Gherardi non c’era solamente l’idea di costruire un lussuoso resort. Nel 2015 infatti è stata fondata anche l’azienda agricola e con il tempo la struttura è arrivata a ospitare ben quattro ristoranti, l’ultimo inaugurato lo scorso anno. Nel 2017 è cominciata un’operazione di ampliamento della struttura ricettiva, che ora conta 150 camere.

L’antica villa, ristrutturata rispettando il fascino della sua storia, è solo l’epicentro del resort. Attorno all’edificio si estendono infatti 30 ettari di terreno suddivisi tra ampi spazi verdi, parchi, fonti d’acqua e panorami mozzafiato. Stradine interne e corridoi sotterranei collegano tra loro tutte le aree, creando un vero e proprio borgo diviso in diversi complessi abitativi. Ideale per un soggiorno di relax in totale privacy, Palazzo di Varignana offre molteplici attività di svago, da corsi individuali di tennis, squash, paddle e yoga a passeggiate tra gli oliveti e i vigneti delle tenute. Per i più sportivi sono disponibili anche la piscina all’aperto, programmi di fitness, corsi di e-bike e la

48 SmallGiants | maggio 2023
Servizi

LA VILLA È STATA APERTA NEL 2013. A DISPOSIZIONE

DEI CLIENTI 150 CAMERE, UN’AREA SPA DA 1.700

METRI QUADRATI

E PIÙ DI 30 ETTARI

DI TERRENO TRA PARCHI, VIGNETI E FONTI D’ACQUA

pratica del nordic-walking.

Ma, al di là della quantità e della qualità dei servizi offerti, Palazzo di Varignana è un progetto pensato per il territorio. “Parla di recupero e di rigenerazione di edifici storici, di terreni e casali rurali abbandonati e delle relative colture, come quelle dell’ulivo e della vite”, spiega Vittorio Morelli, general manager del resort. “Grazie a un’importante opera di riqualificazione e bonifica di vaste aree, la natura è tornata a disegnare i profili delle colline bolognesi nelle quali si immerge il resort”. Territorio, storia, bellezza e natura sono dunque i capisaldi del presente e del futuro di Palazzo di Varignana. “La nostra è una realtà che parla di ospitalità sostenibile e agricoltura, paesaggio e accoglienza, che fa incontrare emozione e gusto”, spiega ancora. Morelli. L’amore per la bellezza ha generato un complesso dove poter vivere a pieno lo svago, il riposo, lo sport, la cura di sè, la ricerca dei prodotti naturali e l’eccellenza gastronomica. L’obiettivo futuro è quello di posizionarsi tra le principali destinazioni italiane per quei viaggiatori alla ricerca di un nuovo concetto di lusso, ovvero di una vacanza all’insegna della privacy e dell’autenticità delle esperienze a contatto con la natura”.

www.palazzodivarignana.com

49 maggio 2023 | SmallGiants Servizi
PALAZZO DI VARIGNANA • EMILIA ROMAGNA

Leggere i dati per creare valore

Dal marketing fino alla customer experience: Sidea Group porta innovazione con intelligenza artificiale e nuove tecnologie

dalla sua fondazione. A raccontarcelo Vittorio Grassi, ceo del gruppo.

Professionalità, capacità di individuare gli obiettivi di business da conseguire e tracciare la strada per farlo. Una creatività che si manifesta attraverso l’impiego di consulenti qualificati, abituati a lavorare in squadra, in un contesto sinergico e dinamico, ispirandosi a un codice etico e una precisa filosofia d’impresa. Sono gli elementi distintivi di Sidea Group, che si profila come partner per le aziende che vogliono crescere concentrandosi sull’innovazione dell’esperienza cliente e dei processi di marketing grazie a dati, intelligenza artificiale e nuove tecnologie digitali.

Si tratta di una società di consulenza strategica e operativa specializzata in Crm Salesforce, subscription management, commerce e digital marketing e sviluppa soluzioni orientate alla customer experience, integrando marketing e tecnologia. Tra l’altro, dopo il Great Place To Work, per Sidea Group è arrivato un nuovo importante risultato: anche per quest’anno è entrata nell’elenco FT1000 2023 del Financial Times, cioè la classifica delle aziende europee che hanno raggiunto il più alto tasso di crescita annuo. L’elenco fornisce un’istantanea delle società più promettenti d’Europa che hanno vissuto una forte espansione, molte delle quali hanno beneficiato del cambiamento delle richieste delle aziende e dei consumatori anche a seguito della pandemia. Sidea Group si attesta quindi tra le prime 20 società italiane di manage-

ment consulting, con un tasso di crescita assoluto del 276% e un tasso di crescita annuale del 56%, a meno di dieci anni

Come nasce Sidea Group e quali sono i suoi punti di forza? Quanto conta il fattore umano per voi?

Tutto è iniziato nel 2015 quando con i miei soci, Domenico Martellotta, Angelo Perrini e Domenico Ferrara, abbiamo messo insieme i nostri sogni e talenti per creare una realtà che unisse tecnologia e marketing, creatività e metodo. Anche se non sapevamo bene cosa ci riservasse il futuro, ogni giorno abbiamo impiegato passione, attenzione ed energie per raggiungere il nostro obiettivo, con l’idea che non esistono errori ma solo insegnamenti. Sicuramente uno dei punti di forza di Sidea Group è essere composta da un gruppo di consulenti esperti che guidano le aziende in un percorso strategico basato sulla lettura e l’analisi dei dati e sullo sviluppo di processi e

di Maurizio Abbati
50 SmallGiants | maggio 2023 Servizi
LA SOCIETÀ DI CONSULTING, SECONDO LA CLASSIFICA FT1000 REALIZZATA DAL FINANCIAL TIMES, È TRA LE PRIME 20 AZIENDE ITALIANE PER TASSO DI CRESCITA: È PASSATA DA 30 A 200 COLLABORATORI IN MENO DI CINQUE ANNI
Il dialogo con dipendenti e collaboratori e la cura del workplace sono due asset imprescindibili del gruppo

strategie virtuose per la crescita e l’evoluzione digitale delle aziende stesse. Noi crediamo fortemente che l’economia raggiunga il suo scopo ultimo quando è davvero al servizio di tutti, generando benefici e coinvolgimento. Il fattore umano è un punto fondamentale della nostra mission aziendale. Non a caso il nostro motto è ‘con le persone, per le persone’, perché solamente se le persone sono serene e valorizzate riescono a

creare progetti di qualità e non sentono il bisogno di guardarsi intorno. Nonostante la crescita ci abbia portato da 30 a ben 200 collaboratori in meno di cinque anni, abbiamo messo sempre al primo posto il benessere loro, delle persone, impegnandoci affinché ognuno trovasse un ambiente di lavoro che fosse inclusivo e all’avanguardia in ogni suo aspetto, a partire dalla cura del workplace e degli spazi fisici.

Quali vantaggi porta una partnership con Sidea Group a un’azienda che vuole affermarsi? Come definite la strategia da adottare nelle diverse circostanze? Le aziende possono trarre più vantaggi dalla collaborazione con Sidea Group. Primo fra tutti la creazione di una strategia ad hoc per ogni cliente partendo da un’analisi approfondita delle sue esigenze. Questo ci permette di progettare al meglio la customer experience in modo che i nostri clienti riescano a far vivere a loro volta, ai loro clienti, un’esperienza di valore, semplice e di qualità. Tutti i nostri progetti partono dall'analisi e dall’interpretazione dei dati per prendere insieme ai nostri clienti le migliori decisioni. L’obiettivo è sfruttare al meglio la potenza dell'intelligenza artificiale e dei dati per creare un’offerta innovativa e di valore. Infine, ma non per ordine di importanza, l’energia e la sinergia del nostro team. Progetti ambiziosi, innovativi e visionari sono possibili soprattutto se le persone che ci lavorano sono serene e riescono a trasmettere questa serenità anche ai nostri clienti.

Stare al passo con la rapida evoluzione in campo tecnologico e della comunicazione d’impresa non è semplice: quali sono secondo voi le linee di sviluppo che si prospettano?

Il futuro ci porterà a investire sempre più sulla data intelligence, sui progetti commerce e payment. Inoltre investiremo maggiormente sulla gestione e la creazione di asset digital creativi (video per i social, immagini, copy) per fare in modo che le aziende clienti trovino un unico partner per la progettazione e la realizzazione di esperienze clienti sempre migliori su tutti i touch point. Per farlo, stiamo investendo in risorse qualificate nella produzione di contenuti digitali creativi ed esperte in questo ambito della comunicazione. Per essere competitivi in un mercato in costante mutamento è necessario intercettare gli utenti non solo nel momento giusto, ma anche sul canale giusto e con il messaggio giusto. Per questo, a nostra volta, vogliamo essere pronti a soddisfare questa esigenza da parte delle aziende nostre clienti, con strategie realizzate dalla collaborazione costruttiva di team eterogenei.

www.sideagroup.com

51 maggio 2023 | SmallGiants Servizi
SIDEA GROUP • PUGLIA
Vittorio Grassi, ceo di Sidea Group

Servizi Il marketplace che riduce le distanze

Una piattaforma per l’e-commerce B2B: così Alibaba.com connette milioni di fornitori e acquirenti in tutto il mondo

Ridurre le distanze tra acquirenti e fornitori rendendo più semplice fare affari. È la mission di Alibaba.com, piattaforma leader globale per il commercio all'ingrosso. Una risposta all’esigenza del nuovo consumatore di acquistare in piena autonomia, confrontando le diverse proposte senza bisogno di spostamento fisico. Come ci racconta Luca Curtarelli, country manager Italy, Spain and Portugal di Alibaba.com.

Che cos’è Alibaba.com?

Alibaba.com è una delle più grandi piattaforme per l'e-commerce B2B globale, un marketplace che connette milioni di fornitori e acquirenti di oltre 200 paesi e regioni di tutto il mondo. Si tratta della prima business unit di Alibaba Group e offre una serie di servizi che hanno l’obiettivo di facilitare l’e-commerce B2B, fornendo in particolare alle Pmi gli strumenti per raggiungere un pubblico professionale globalmente e aiutando i buyers a individuare nuovi venditori, ottimizzando tempi e costi e snellendo l’onere delle operazioni.

La piattaforma, operativa da più di 20 anni, attualmente copre 40 settori e 5.900 categorie merceologiche e registra circa 300mila ricerche di prodotti ogni giorno. È un marketplace globale ricco e attivo, ma ancor più un partner di fiducia per gli operatori professionali impegnati nel trading di merci e prodotti, dove gli oltre

200mila seller possono raggiungere più di 40 milioni di buyer nel mondo, moltiplicando le possibilità di business. Usufruire di questo marketplace è semplice, in quanto Alibaba.com mette a disposizione delle aziende molteplici risorse per accompagnarne il percorso sin dalle fasi iniziali: dall’assistenza personalizzata per familiarizzare con la piattaforma e collaborare all’implementazione di strategie di crescita, ai contenuti di formazione gratuiti per comprendere gli strumenti digitali disponibili e individuare i più rilevanti per una strategia di export sostenibile ed efficace. Materiali fruibili attraverso dei video training disponibili online, divisi per area tematica e disponibili 24 ore su 24.

Quali sono i settori merceologici e le tipologie di imprese più interessate a questo tipo di soluzione?

Il ricco tessuto imprenditoriale italiano è particolarmente interessante per una piattaforma come Alibaba.com, in particolare settori d’eccellenza come il machinery,

l’abbigliamento, l’agroalimentare, l’arredamento e la cosmesi hanno registrato notevoli performance e molti casi di successo di piccole e piccolissime aziende. Le imprese che scelgono Alibaba.com come marketplace sono infatti, per la maggior parte, Pmi e piccoli produttori che possono così massimizzare la propria presenza in mercati altrimenti difficilmente raggiungibili con le limitate risorse a disposizione.

La piattaforma offre la possibilità di esportare prodotti di una grande varietà di settori merceologici. In particolare, la selezione dell’Italia come primo mercato europeo per Alibaba.com deriva anche dall’attrattività che il made in Italy esercita in alcuni dei settori più tradizionali del Paese. La domanda del settore machinery è, per esempio, in forte crescita: l’export è salito del +10,1% (fonte Istat 2021), con un aumento del +45% delle ricerche effettuate sulla piattaforma e ordini in crescita del +127%. I prodotti più venduti dai seller italiani risultano i macchinari per bevande, le pompe, le riempitrici, i macchinari per costruzioni, attrezzature agricole e macchinari agricoli.

Nel settore food&beverage, che rappresenta il 9% del valore totale del commercio transfrontaliero mondiale, abbiamo osservato un incremento della domanda sulla piattaforma di oltre il 40%. Tra i prodotti più venduti dai seller italiani vi sono caffè, tartufo nero, vino, aceto, formaggio, miele, pasta e olio d'oliva.

La industry dell’abbigliamento è altrettanto interessata all’ecosistema di Alibaba.com

di Maurizio Abbati
52 SmallGiants | maggio 2023
IL MADE IN ITALY VA FORTE IN MOLTI SETTORI, TRA CUI IL MACHINERY, IL FOOD&BEVERAGE, L’ABBIGLIAMENTO E IL SETTORE DEL PERSONAL CARE

poiché rappresenta un’opportunità straordinaria che le piccole aziende italiane vogliono cogliere per crescere attraverso il canale digitale, penetrando mercati internazionali sempre più competitivi. Il potenziale del made in Italy di alta qualità sulla piattaforma è ampissimo e tra i prodotti più venduti dai seller italiani in quest’area ci sono i vestiti, ma anche l’abbigliamento per il nuoto e le borse in pelle. Per il settore beauty&personal care, abbiamo osservato un aumento del +13.9% del numero di venditori italiani.

Quale strategia adottate per favorire un approccio di tipo phygital alle imprese?

Alibaba.com affianca le aziende nel percorso di digitalizzazione e internazionalizzazione, ben sapendo che l’integrazione degli strumenti digitali, tra cui l’e-commerce, in una strategia di business a medio e lungo termine è fondamentale per aumentare la competitività. L’approccio di tipo phygital offre numerosi vantaggi e affidarsi a marketplace consolidati come Alibaba.com facilita l’identificazione di buyer dovunque nel mondo, senza necessità di affrontare viaggi all’estero, avendo in un unico sito la traduzione di contenuti in 18 lingue. Senza però trascurare i canali di approvvigionamento tradizionali, considerati ancora complementari dell’online. In particolare, per settori come il beauty&personal care e l’abbigliamento, le fiere ad esempio giocano ancora un ruolo importante per il sourcing dei contatti commerciali e delle vendite.

Alibaba.com offre a Pmi e piccoli produttori una soluzione end-to-end per supportare la digitalizzazione e generare valore attraverso l’export digitale, mettendo a disposizione una serie di strumenti B2B come gli online trade show, che permettono di incrementare l’esposizione dei brand e acquisire maggiore visibilità in tutto il mondo, con costi inferiori a quelli di una fiera fisica e la possibilità di prolungare più facilmente la permanenza; e i live streaming, che consentono di promuovere i prodotti in tempo reale e interagire direttamente con la propria audience, ottenendo maggiore visibilità nei confronti dei buyer presenti sulla piattaforma”. www.alibaba.com

53 maggio 2023 | SmallGiants
Servizi
ALIBABA.COM
Luca Curtarelli, country manager Italy, Spain and Portugal

Le competenze per anticipare i tempi

Fondimpresa aiuta le aziende nella formazione delle risorse umane.

Nella sua rete 200mila realtà e cinque milioni di lavoratori

Creare una cultura della formazione, superare vincoli burocratici oggi anacronistici e garantire regole certe e uguali per tutti i fondi interprofessionali. Sono tre dei punti fondamentali chiesti da Fondimpresa e segnalati dal presidente Aurelio Regina, in un contesto in cui diventa decisiva la formazione continua per affrontare le sfide del mercato del lavoro. Un riassunto che arriva da un osservatorio privilegiato, considerato che da 19 anni Fondimpresa conosce e interviene sulle necessità reali del Paese. I numeri sono a confermarlo: oltre 211mila aziende aderenti e quasi cinque milioni di lavoratori, vale a dire il

51 per cento del mercato. Cifre considerevoli per un’organizzazione che ha anticipato i tempi nelle grandi transizioni digitali, tecnologiche e green, aiutando così

le aziende aderenti a rimanere competitive. Perché oggi i tempi corrono e arrivare insieme agli altri significa essere già in ritardo: per questo è fondamentale anticipare senza però compiere salti nel buio, operazione resa possibile solo avendo spalle larghe e una solida base su cui puntare. “Non esiste crescita senza risorse adeguatamente formate”, ha spiegato Regina nel corso del convegno dal titolo Il lavoro al centro. Innovare la formazione continua, innovare il Paese nell’anno europeo delle competenze organizzato proprio da Fondimpresa nell’Auditorium della Tecnica di Confindustria con la collaborazione dell’Università Marconi, del gruppo Bfc Media, l’Alto patrocinio del Parlamento Europeo e il patrocinio del Ministro del lavoro e delle politiche sociali.

54 SmallGiants | maggio 2023 Servizi
ANCHE
IL PRESIDENTE SERGIO MATTARELLA È NECESSARIO CHE IMPRESE, DIPENDENTI E ISTITUZIONI LAVORINO INSIEME PER COGLIERE NEL MIGLIOR MODO LE OPPORTUNITÀ
SECONDO
Aurelio Regina, presidente Confimpresa Annamaria Trovò, vicepresidente Fondimpresa Marina Elvira Calderone, ministro

Un appuntamento istituzionale reso ancora più prestigioso dal messaggio inviato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. "Gli investimenti nella formazione rappresentano un importante catalizzatore di opportunità in mercati del lavoro in continua evoluzione”. Una nota, quella del Presidente della Repubblica, a cui Regina ha risposto esprimendo “gratitudine per il sostegno”, ribadendo l’assoluta necessità di impegnarsi per operare insieme a istituzioni, imprese e lavoratori al fine di promuovere la formazione e l’innovazione. Perché sono proprio questi ultimi due aspetti che possono migliorare la competitività delle aziende e di conseguenza del nostro Paese, impegnato in un confronto internazionale sempre più complicato e complesso.

L’evento si è articolato in due giornate per offrire un’analisi completa sul futuro del lavoro e celebrare l’anno europeo delle competenze. Rappresentanti istituzionali, esperti, intellettuali, imprenditori e lavoratori hanno condiviso riflessioni sulle principali trasformazioni produttive e cambiamenti professionali attuali, nonché sulle sfide e sulle opportunità emergenti. La seconda giornata è stata dedicata all'incontro tra le parti sociali e la politica, nel corso della quale sono state discusse

alcune delle possibili innovazioni riguardanti le regole che guidano l'azione dei Fondi Interprofessionali e la normativa relativa alla formazione continua, con particolare attenzione agli aiuti di Stato e alla certificazione e trasparenza delle competenze.

Per Annamaria Trovò, vicepresidente di Fondimpresa, “il futuro del lavoro non dipende soltanto dalla tecnologia, ma da come sapremo affrontare l’innovazione in un contesto globale caratterizzato da cambiamenti e trend importanti a livello demografico, sociale ed economico”. Fondamentale sarà mantenere un’elasticità mentale che consentirà di adattarsi ai cambiamenti, per rimanere al passo con le trasformazioni in atto. La Trovò ha anche sollevato la questione della coerenza delle regole e dei riferimenti normativi in materia di formazione continua, sottolineando che il finanziamento della formazione tramite l'apposito contributo dello 0,30 pagato dalle imprese stesse non dovrebbe essere considerato un aiuto di stato. “Non è una strategia vincente in un momento storico in cui il Paese e le imprese hanno bisogno di un sostegno, non certo di un fardello”.

Al convegno è intervenuta il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Marina

Elvira Calderone, che ha sottolineato la necessità di un impegno basato sulla garanzia di percorsi formativi nuovi, diffusi e più efficaci per i lavoratori. Il Ministro ha chiesto ai Fondi Interprofessionali di unire le forze, offrendo il massimo supporto da parte delle istituzioni per raggiungere obiettivi concreti nel prossimo futuro. “Dobbiamo rendere il mercato del lavoro più dinamico e, soprattutto, fornire alle imprese le professionalità di cui hanno bisogno in questo preciso momento storico. La condizione attuale è favorevole, visto che al momento abbiamo una grande quantità di posti di lavoro disponibili, mentre determinate figure professionali sono sempre più difficili da trovare. La proposta di Fondimpresa di rimuovere la formazione dagli aiuti di Stato va in questa direzione e mi trova favorevole”.

Chiusura ancora per il presidente Regina, chiamato a tirare le fila di una due giorni intensissima e ricca di spunti fondamentali per lo sviluppo del mercato del lavoro. “Abbiamo proiettato lo sguardo verso il futuro e delineato un percorso importante da seguire, senza però mai dimenticare le nostre radici. Perché non esiste crescita senza risorse adeguatamente formate che siano in grado di progettare e gestire il cambiamento”.

55 maggio 2023 | SmallGiants Servizi
Il convegno organizzato da Fondimpresa si è articolato in due giornate e ha affrontato temi come il futuro del mondo del lavoro, favorendo l’incontro tra le parti sociali e la politica

Trasformazione digitale

56 SmallGiants | maggio 2023

Trasformazione digitale

CAMPIONI DI ETICHETTA

Oltre 40 siti produttivi e 30 anni di attività: All4Labels esplora le nuove frontiere del packaging digitale e sostenibile

57 maggio 2023 | SmallGiants

Trasformazione digitale

Le basi sono state poste ad Amburgo. Ma per trasformare l’industria del packaging, diventando leader globale per le soluzioni di imballaggio digitali e sostenibili, ora può contare su una rete produttiva di oltre 40 siti in tutto il mondo. È la comunità di All4Labels, che in Italia è attiva da oltre 30 anni e oggi consta di otto stabilimenti produttivi sul territorio nazionale per coprire diverse aree di packaging. Accanto alle etichette autoadesive, che da sempre rappresentano il suo core business, l’azienda è proiettata alla produzione trasversale di diversi materiali da imballaggio. “Produciamo inhouse imballaggi flessibili, sleeve, astucci in cartoncino teso e anche soluzioni di sicurezza”, spiega Paola Iannone, Vp marketing & communication All4Labels Global Packaging Group. “Rivolgiamo la nostra offerta ai brand owner operanti in qualsiasi mercato, dalla cura della casa e della persona al settore chimico e industriale, passando per i settori food&beverage, wine&spirits, fino a quello dell’healthcare per il quale abbiamo recentemente costituito una divisione multi-plant dedicata”.

L’impegno quotidiano è quello di costruire relazioni di business non fondate esclusivamente sul momento produttivo di stampa dell’etichetta o dell’imballaggio, ma che si sviluppano nell’ascolto, dialogo e con-

CON UN’OFFERTA A 360 GRADI, L’AZIENDA È STATA CAPACE DI SUPERARE IL BINOMIO CLIENTE-FORNITORE, DIVENTANDO PARTNER DI

fronto continuo con il mercato. “Ciò che ci contraddistingue è la capacità di superare il consueto binomio ‘cliente-fornitore’, diventando partner di business in un rapporto di continuo scambio e collaborazione reciproca”. La consulenza per garantire un packaging innovativo, sostenibile e, ovviamente, digitale. “L’attitudine al digitale è per noi un caposaldo del nostro dna che non si traduce esclusivamente nell’implementazione di macchine da stampa digitali, ma che si estende a processi e modalità di lavoro, trasformandosi in automazione, robotica, implementazione di piattaforme cloud e molto altro”, rileva Massimiliano Martino, amministratore delegato All4Labels Italy.

Digitalizzazione, in sostanza, vista non solo come sinonimo di tecnologia, ma so-

prattutto come competenza e investimento sulle persone. “Da oltre venticinque anni siamo pionieri della stampa digitale e investiamo costantemente per sviluppare nuove competenze e per testare le più innovative macchine da stampa, grazie anche alla stretta collaborazione con storici partner e fornitori. Poter contare su una capacità produttiva digitale estesa e tecnologicamente all’avanguardia ci consente di rielaborare in ottica sostenibile il nostro ampio portafoglio di prodotti con l’obiettivo di ridurre il più possibile l’impronta di co2 e di generare impatto positivo sull’ambiente”, continua Martino.

Un esempio di come questo impegno si traduca in soluzioni concrete per il mercato è rappresentato da Starshine, la soluzione sostenibile interamente sviluppata e prodotta in-house per etichette autoadesive con effetti metallici a ridotto impatto ambientale. “Vincitrice del Sustainability Award Finat 2022 e parte del più ampio portafoglio di prodotti sostenibili Star, garantisce un abbattimento delle emissioni

58 SmallGiants | maggio 2023
BUSINESS IN UN RAPPORTO DI SCAMBIO E COLLABORAZIONE
Starshine è la soluzione sviluppata e prodotta in-house per etichette autoadesive con effetti metallici e sostenibile L’azienda è proiettata nella produzione di vari materiali da imballaggio, dagli astucci in cartoncino teso agli sleeve

di co2 fino all’80% e una elevata qualità delle finiture metallizzate, disponibili anche in diversi colori”.

L’investimento sulla stampa digitale è stato incentivato anche in Italia, inaugurando un polo interamente digitale dedicato alla produzione di etichette e imballaggi flessibili, in particolare doypack “L’inaugurazione della Digital Powerhouse nel 2022 rappresenta una tappa fondamentale nel percorso di crescita digitale e sostenibile di All4Labels”, ammette Martino. “Con riferimento alla produzione di imballaggi flessibili e doypack, abbiamo internalizzato l’intero processo produttivo, grazie all’installazione di macchine per la stampa digitale, macchine laminatrici e

macchine per la produzione di pouches: un progetto di innovazione tecnologica industriale che ci consente di promuovere l’imballaggio flessibile quale vero e proprio promotore di innovazione, digitalizzazione ed esperienze uniche per i consumatori finali, nonché di offrire ai nostri clienti una sempre più ampia gamma di possibilità creative e personalizzazioni grazie anche alle applicazioni di stampa a dati variabili”.

Una consolidata realtà che, però, ha già in cantiere progetti futuri e innovazioni.

“I brand hanno sempre più bisogno sviluppare nuove strategie, tecnologie e processi che adattino l'esperienza di acquisto alle esigenze di ciascun cliente”, spiega Paola Iannone. “Grazie alla nostra business

unit interna All4Graphics, composta da un team di grafici e designer con consolidata esperienza nel settore, possiamo progettare insieme ai nostri clienti il packaging del futuro, supportando nella scelta dei materiali, nella progettazione del design e anche nell’implementazione di soluzioni digitali e di sicurezza come Qr Code, Rfid e ologrammi”. E tra i principali trend del futuro, accanto alla consumer interaction, c’è anche il crescente interesse verso blockchain e metaverso, “che hanno un enorme potenziale per lo sviluppo di elementi digitali finalizzati all’aumento dell’attenzione sostenibile all'interno delle soluzioni di packaging”.

www.all4labels.it

59 maggio 2023 | SmallGiants
Trasformazione digitale
ALL4LABELS GLOBAL PACKAGING GROUP
Paola Iannone, Vp marketing & communication All4Labels Global Packaging Group, e Massimiliano Martino, amministratore delegato All4Labels Italy

Emergere dalla massa con l’e-commerce

Dalla progettazione allo sviluppo, dal digital marketing

all’outsourcing: Eurostep guida le aziende nella crescita digitale

Portare un e-commerce al successo richiede molti sforzi e investimenti, che sono sempre maggiori da quando l’unica costante del mercato è il suo incessante cambiamento. La pandemia e la crisi energetica hanno completamente cambiato lo scenario internazionale con ripercussioni tangibili anche in ambito digitale. Chi si muove nel settore dell’e-commerce percepisce queste fluttuazioni di mercato in modo quasi simultaneo, perché modificano inevitabilmente i comportamenti di acquisto online degli utenti. Aiutare le aziende a mantenere il focus sul mercato, indirizzando le loro risorse verso modalità di vendita e acquisto sul web efficienti e adattive, è la mission di Eurostep.

Una storia decennale in sviluppo, gestione e accelerazione di progetti e-commerce di una realtà che, dalla prima riga di codice alla gestione dei resi, guida le aziende in ogni fase della loro crescita digitale, occupandosi di tutti gli aspetti che riguardano uno store online: dalla progettazione allo sviluppo, passando per servizi di digital marketing fino a quelli di outsourcing, come il customer care, lo store management e la fatturazione. Sono tre i soci di Eurostep: il ceo Simone Bittoto, il coo Fabio Bordignon e il cfo Giovanni Marconato. L’azienda ha sede a Montebelluna, Treviso, nel cuore di un distretto produttivo di grande importanza per l’economia sia locale che nazionale.

“Fare e-commerce oggi significa individuare e risolvere le nuove sfide che il digitale pone ai brand”, spiega il ceo Bittoto.

"Il primo punto è gestire la contrazione del mercato settoriale post-covid, dopo che siamo tornati ad acquistare anche offline e la bolla del business digitale è esplosa. Durante i mesi della pandemia, infatti, molte aziende hanno investito velocemente sul digitale prendendo decisioni di pancia, motivate dalla necessità di reagire rapidamente al contesto. Ora che siamo tornati a riempire negozi e centri commerciali, i merchant fanno i conti con e-commerce molto costosi che non restituiscono l’investimento iniziale. Senza contare i costi di mantenimento e gestione”.

Un punto cruciale per tutte le aziende è infatti trovare la formula per la gestione sostenibile delle risorse. E questo non riguarda solo le Pmi. Anche le aziende abi-

di Matteo Calzaretta
60 SmallGiants | maggio 2023 Servizi
ATTENZIONE A TUTTI GLI ASPETTI
VENDITA ONLINE, DAL CUSTOMER CARE ALLO STORE MANAGEMENT: L’OBIETTIVO È QUELLO DI ALLEGGERIRE LO STRESS DEI BRAND E DELLE IMPRESE
GRANDE
DELLA
I servizi offerti riguardano ogni fase della crescita, dalla prima riga di codice alla gestione dei resi

tuate a controllare grossi volumi di utile sono consapevoli del fatto che il cambiamento di questi anni non risparmia nessuno. È ben nota la crisi delle big tech e l'ondata di licenziamenti e ricollocamenti nel settore. “È fondamentale che le aziende conservino il budget per tutte quelle attività che producono utile, invece di spenderlo per costi fissi di mantenimento”, continua Simone Bittoto. “In Eurostep ci occupiamo di questo, da anni alleggeriamo lo stress di brand e aziende prendendoci cura dei loro e-commerce come full service provider e partner in ogni fase della loro crescita”. Eurostep collabora con aziende di tutti i settori merceologici sia nel canale B2B che B2C. Di recente è stato completato il progetto di trasformazione digitale per Csp International Fashion Group, l’azienda di Ceresara sul Lago di Garda che fa da

cappello ai brand Oroblu, Perofil, Luna di Seta, Cagi e Lepel. Lo sviluppo dei cinque siti e-commerce è stato realizzato con un design scalabile per efficientare al massimo le risorse gestionali del brand. Eurostep cura per Csp international anche il servizio di Mor, ovvero la gestione in outsourcing di fatturazione e fiscalità. Anche Chervò, prestigioso marchio italiano di abbigliamento da golf, si è affidato ad Eurostep per lo sviluppo del sito e-commerce e di tutte le integrazioni con i gestionali interni fino ai servizi in outsourcing del customer care multilingua.

“Se i primi 20 anni di e-commerce in Italia sono stati dedicati alla creazione del sito, i prossimi 20 saranno specifici su come emergere dalla massa. In questo nuovo contesto le aziende devono tornare a focalizzarsi sul creare una e-commerce

experience che renda lo shopping divertente e perfettamente integrato per gli utenti. Per raggiungere questo obiettivo hanno bisogno della tecnologia adatta, ovvero di una piattaforma ed uno stock tecnologico all’altezza dei loro obiettivi. Per questo motivo selezioniamo solo piattaforme che semplificano la vita quotidiana di e-commerce e marketing manager, consulenti It ed imprenditori, proponendo servizi di outsourcing che sgravano lo staff interno di attività come lo store management, il customer care e la fiscalità”, conclude il ceo. A livello tecnologico, Eurostep è partner dei principali vendor presenti sul mercato con sviluppatori certificati e team dedicati per le piattaforme BigCommerce, Adobe Commerce (Magento) e Shopify Plus. ww.eurostep.it

61 maggio 2023 | SmallGiants Servizi
EUROSTEP • VENETO
Da sinistra Fabio Bordignon (coo), Simone Bittoto (ceo) e Giovanni Marconato (cfo)

Inchiesta

62 SmallGiants | maggio 2023

IL MODELLO BOLOGNESE

DATA CENTER, MOTORI, IMBALLAGGI, COSMETICA

L’EXPORT DELLE VALLEY DEL CAPOLUOGO CRESCE

GRAZIE ALLO SPIRITO DI COMUNITÀ, DI INNOVAZIONE

E ALLA SUA POSIZIONE LOGISTICAMENTE STRATEGICA

63 maggio 2023 | SmallGiants

Fu grazie alla sua università, la prima del mondo occidentale (correva il 1088) che Bologna si aggiudicò il duplice appellativo de ‘la dotta’ e ‘la grassa’. ‘Grassa’ poiché gli studi innescavano un bel giro d’affari, attraendo frotte di facoltosi giovanotti, motivo per cui fu assai cara al Comune che la tenne in gran conto. S’incupì quando la città finì entro i territori dello Stato Pontificio, quindi sino all’unità d’Italia. Poi il moto d’orgoglio scaturito dalle celebrazioni dell’ottavo centenario che avviava la rinascita rilanciando internazionalmente l’università.

Proprio nella formazione di qualità, oltre che rispondente alle esigenze del territorio, si rintraccia una leva dei successi di impresa della provincia di Bologna. Un esempio: poiché qui si snoda una parte importante della Motor Valley, nel grembo dell’università bolognese è nato Muner, la University of Motor Vehicle dell’Emilia-Romagna dove forgiare gli ingegneri dell’automotive. Percorsi di alta formazione sono promossi sia dall’Alma Mater sia dalla Bologna Business school, una comunità internazionale orientata al business, con oltre 50 programmi che formano manager di alto livello in vari settori e specializzazioni. È poi lungo l’elenco di scuole tecniche espressione del territorio.

FORTE IL LEGAME TRA

FORMAZIONE E IMPRESA:

INSIEME ALLA MOTOR

VALLEY SORGE MUNER, UNIVERSITÀ CHE FORGIA

GLI INGEGNERI NEL

SETTORE AUTOMOTIVE

E si spiega perché proprio qui ha preso forma la Data Valley e al suo interno il Tecnopolo Manifattura, una cittadella della scienza che ospita il data centre del

di Piera Anna Franini
64 SmallGiants | maggio 2023
Inchiesta
La moderna e tecnologica struttura dell’opificio Golinelli rispecchia la filosofia innovativa del centro di ricerca

Centro europeo per le previsioni a medio e lungo termine e con esso uno degli archivi di dati più grandi al mondo per la meteorologia. A novembre, inoltre, è stato inaugurato il supercomputer Leonardo del Cineca (Consorzio interuniversitario per il calcolo automatico dell’Italia nord orientale), destinato a sviluppare nuove applicazioni in settori dell’intelligenza artificiale e della medicina personalizzata. È uno dei cinque Hpc più potenti al mondo con i suoi cinquemila server, 157 rack, per un totale di oltre 360mila chilogrammi di peso e più di 156 chilometri di cavi. Una macchina che fornirà dieci volte la potenza di calcolo dell’attuale sistema di punta Cineca Marconi100.

Aziende

85.000

93,9% microimprese

Il sistema imprenditoriale

5,1% piccole

0,9% medie

0,1% grandi

65 maggio 2023 | SmallGiants Inchiesta
Il Cosmoprof è da mezzo secolo l’evento di punta del settore della cosmetica Lamborghini, con sede a Sant'Agata Bolognese, è uno dei marchi più importanti della Motor Valley

L’offerta è ‘on demand’, adattabile alle esigenze dei diversi clienti, con una cura sartoriale nella progettazione e nella realizzazione (foto a destra)

Altra cittadella del sapere è l’Opificio Golinelli, lanciato da Marino Golinelli, il fondatore di quella che oggi è Alfasigma (più di un miliardo di fatturato), scomparso nel 2022 a 101 anni. L’Opificio è un ecosistema che mette insieme formazione, innovazione e impresa, scienze ed arti, incubando startup, e per il quale Golinelli mise a disposizione 90 milioni di euro da vero campione di filantropia aziendale.

Sono 85mila le imprese attive sul territorio bolognese, area logisticamente strategica poiché dotata di un proprio aeroporto, snodo ferroviario e autostradale benché si aspetti con trepidazione la realizzazione del passante autostradale.

Proprio all’Interporto Bologna ha sede il più grande hub per l'e-commerce realizzato da Poste Italiane. Altro motore dell’economia è la Fiera, pronta per lo

NELLA COSIDDETTA

PACKAGING VALLEY

SORGONO ALCUNE DELLE

PIÙ IMPORTANTI AZIENDE

DI IMBALLAGGI AL MONDO

TRA CUI MARCHESINI, IMA

E GD: IL DISTRETTO CONTA

5 MILIARDI DI FATTURATO

sbarco in Borsa.

Uno dei fiori all’occhiello di questa provincia è l’agglomerato di aziende produttrici di macchine per l’imballaggio,

con alcuni dei leader mondiali come Ima, Gd e Marchesini. È la cosiddetta Packaging Valley, che conta cinque miliardi di fatturato e 229 aziende, 179 delle quali si concentrano nel tratto Bologna-Parma. È poi la Motor Valley quella più impattante in assoluto, anche mediaticamente. Un lembo di terra lungo la via Emilia, fra Reggio Emilia, Modena e appunto Bologna, che produce auto e moto fra le più belle, performanti e sportive del mondo, vere e proprie sculture su quattro e due ruote. La mente - per circoscrivere il discorso a Bologna - va a Lamborghini e Ducati, ma anche all’Autodromo Internazionale Enzo e Dino Ferrari di Imola.

Altro comparto vivace è quello legato alla cosmesi: di fatto Bologna è la sede del Cosmoprof, la fiera che da mezzo secolo è l’evento di punta del settore.

66 SmallGiants | maggio 2023
Inchiesta
Marchesini Group è leader nel settore del packaging.

Vola l’export

Inchiesta

In questa terra sono fioriti marchi conosciuti internazionalmente e in rappresentanza di più comparti, dalla Lamborghini a Granarolo, a Alfasigma, Ducati, Bonfiglioli, Poltronesofà, Marchesini Group, Sportwear Company. Attorno ai colossi c’è un mare di Pmi: in linea con i profili delle aziende italiane, il 93,9% di queste sono micro imprese (da 0 a 9 addetti), il 5,1% sono piccole (da 10 a 49 addetti), lo 0,9% medie (da 50 a 249 addetti) e solo lo 0,1% grandi (più di 249 addetti). Il 63,4% delle imprese opera nei servizi, il 24,9% nell’industria e l’8,2% in agricoltura e pesca. Il restante 3,5% ha un’attività non classificata. Il 46% dell’attività manifatturiera appartiene al comparto della meccanica, con annessi meccatronica e packaging, seguono moda (13%), alimentari (8%), riparazione e installazione di macchine (7,6%), legno e mobili (6,6%), carta e stampa (4,7%), gomma e plastica (4.6%). Così Camera di Commercio.

Secondo lo studio Top500 di Pwc e il dossier a corredo realizzato a marzo dal Resto del Carlino, l’import-export bolognese del 2021 ha conosciuto un crescendo costante registrando un +15,9% rispetto 2020 per l’export, e +18,3% per l’import. Export che si concentra nelle categorie dei macchinari (5,55 miliardi di euro), mezzi di trasporto (3,18), e alimentari e bevande (2,42). Le importazioni consistono principalmente in mezzi di trasporto (1,53 miliardi di euro), macchinari e apparecchi (1,32), tessili, abbigliamento, pelli e accessori (1,02). A causa della crescita dei costi dell’energia, nell’industria nel 2022 è calato il valore aggiunto (pari a 9,2 miliardi di euro) e si calcola che subirà un ulteriore calo nel presente anno (attestandosi a 8,9 miliardi). Anche in agricoltura il valore aggiunto del 2022 pari a 323 milioni scenderà quest’anno a 311 milioni. Cresce, invece, del 2,2% il comparto delle costruzioni con un valore aggiunto di un miliardo e 55 milioni, che entro fine anno dovrebbe arrivare a un miliardo e 59 milioni. Non si arresta il crescendo del settore dei servizi con 27 miliardi di valore aggiunto nel 2023, ovvero un aumento di 1,9 miliardi rispetto all’anno precedente.

67 maggio 2023 | SmallGiants
Macchinari: €5,55 miliardi Mezzi di trasporto: €3,18 miliardi Apparecchi tessili: €1,32 miliardi
pelli e accessori: €1,02 miliardi
Abbigliamento,

FONDAMENTALE

PER RAGGIUNGERE LE PARI OPPORTUNITÀ

WOMEN AT BUSINESS è One Stop Solution: la soluzione per le AZIENDE e per le DONNE per il raggiungimento della parità di genere.

Alle AZIENDE forniamo l’utilizzo di un algoritmo di matching basato sulle competenze per accedere ad un data base di profili femminili, inoltre proponiamo progetti dedicati di Employer Branding, di Corporate Social Responsability e l’accompagnamento alla certificazione della parità di genere.

Alle DONNE offriamo mediante l’algoritmo di matching opportunità professionali, e opportunità di formazione al fine di rendere il proprio profilo adeguato alle esigenze del mercato del lavoro di oggi e di domani, perchè con le competenze si superano anche gli stereotipi.

WOMEN AT BUSINESS: IL TASSELLO

DIVANI CHIAVI IN MANO

Azienda nata nel 1926, Sofable by Mantellassi realizza prodotti personalizzati e riduce le distanze stabilendo un contatto con la clientela

69 maggio 2023 | SmallGiants Moda e design

Moda e design

L’inizio dell’avventura è datato 1926. Una storia con destini intrecciati dai tratti romanzeschi e cronache familiari quasi fiabesche. A circa un secolo di distanza, le immagini dall’azienda non sono più in bianco e nero, ma la Mantellassi è rimasta in ‘famiglia’. E ora il ruolo da protagonista lo interpreta la quinta generazione: i fratelli Marco (architetto), Giulio (interior designer) e Carlo (direttore strategico), che guidano Sofable By Mantellassi. A spingerli è la volontà di coniugare l'artigianalità e il saper fare, garantiti da oltre 90 anni di esperienza nel luxury style dell'azienda di arredo Mantellassi1926, con una modalità d'acquisto che mantiene saldo il contatto diretto con il cliente finale, on e offline, avvicinandosi il più possibile alle persone. L’imperativo, però, resta quello che anima il business di famiglia da quasi cento anni: non si scende a compromessi sulla qualità.

“Siamo rimasti fedeli a una delle prerogative della nostra azienda, quella di utilizzare materiali di altissima qualità”, spiega infatti Carlo Mantellassi, direttore strategico di Sofable. “I nostri sono divani fatti rigorosamente a mano e autenticamente made in Tuscany, in ogni fase della produzione, creati con materiali certificati, scarti ridotti al minimo e rispetto per gli artigiani, che con il loro lavoro rappresentano il vero patrimonio dell'azienda e di ogni singolo prodotto”. La produzione degli arredi Sofable By Mantellassi avviene interamente nel sito artigianale di Pistoia, dove i falegnami intagliano il legno, le sarte cuciono i rivestimenti e i tappezzieri modellano il comfort di divani, poltrone, letti e complementi, per arredi total look adatti a tutti gli ambienti. “L’Italia è anche il nostro mercato di riferimento. E questo perché nel tempo è cambiato il concetto di sviluppo: era insito nell’internazionalizzazione, mentre noi abbiamo colto dall’instabilità a livello globale la necessità di rivalorizzare il mercato locale”.

Il valore aggiunto è la creatività e l’entusiasmo che la giovane età dei tre fratelli ha contribuito a portare nell’azienda. “Siamo nativi digitali e ci siamo chiesti cosa potesse rappresentare qualcosa di nuovo

IL BRAND REALIZZA DIVANI E POLTRONE INTERAMENTE

FATTI A MANO RISPARMIANDO IL COSTO DELLA DISTRIBUZIONE

ED ELIMINANDO

GLI INTERMEDIARI

anche nel nostro settore”, evidenzia Carlo Mantellassi. “Abbiamo pertanto pensato che digitalizzare il processo di vendita, creando un nuovo brand, fosse un’idea vincente”. Si è trasformato, così, anche il rapporto con la clientela. "Una cosa im-

portante della trasformazione è che noi prima non eravamo a contatto con il cliente finale e questo stava cominciando a rappresentare un limite per noi. Pertanto, complice il linguaggio dei social, abbiamo proposto un nuovo metodo di vendita che ci ha permesso di entrare direttamente nelle case dei clienti e avere anche maggiori feedback: instaurando un contatto umano, escono nuove idee, nuove modalità, è uno scambio proficuo sotto tutti i punti di vista”. In sostanza, come recita anche uno degli slogan dell’azienda, “dall’artigiano a casa tua”: senza intermediari, utili solo a far aumentare il prezzo dei prodotti, si potrà scegliere il divano perfetto, direttamente da casa, scegliendo tra decine di tessuti e differenti finiture, oppure andare direttamente in azienda per visitare la produzione e vedere con i propri occhi dei

70 SmallGiants | maggio 2023
La famiglia Mantellassi: da sinistra a destra Marco, Carlo, Roberta e Giulio Mantellassi

veri artisti all'opera. Nato dapprima in versione virtuale per la vendita online sull'e-commerce sofable.com, Sofable by Mantellassi ha infatti inaugurato lo scorso anno il suo primo showroom milanese, in viale Premuda 19, un luogo in cui emozionarsi toccando con mano rivestimenti, cuciture, dettagli, e realizzare i propri desideri partendo da un disegno su pianta o da un'idea, per portare a casa l'autenticità e il fascino inconfondibile dell'opera dei maestri artigiani di tradizione toscana.

In cantiere, però, ci sono nuove sfide. “Intendiamo aprire un altro store a Roma entro la fine dell’anno”, assicura Mantellassi. “E poi espanderci nelle maggiori città, con Bologna e Torino che dovrebbero essere le prime tappe di questo nuovo progetto di sviluppo”. Ma il futuro riserva anche nuove ambiziose avventure, all’insegna

della condivisione e della ricerca dello stile. “Un altro progetto è quello di creare il prossimo prodotto globale partendo dalla community: non affidarsi esclusivamente a designer e architetti ma realizzare un vero e proprio evento con volontari, clienti e appassionati che ci indichino la strada verso la scelta della nuova gamma di prodotti”. Nel frattempo, però, il team di interior designer continua a seguire i clienti

in tutto il percorso, dando consigli e rispondendo ad ogni dubbio. Perché insieme a famiglia e qualità, ci sono altre due parole d’ordine nella filosofia di Mantellassi, riguardo alla scelta del proprio divano: relax e divertimento. Una ricetta vincente che funziona da quasi un secolo, tra estetica senza tempo e ricerca del massimo comfort per il cliente.

www.sofable.com

71 maggio 2023 | SmallGiants Moda e design
SOFABLE • TOSCANA
Divano Placido in pelle: tutti gli arredi sono prodotti interamente nel sito artigianale di Pistoia Divano Deep e poltrona Pele, made in Tuscany e realizzati con materiali certificati

Moda e design

Semplicemente perfetti

Dai costumi da bagno agli abiti, fino all’home decor.

Laura Urbinati stupisce con il suo stile colorato e senza tempo

Le stampe sono da sempre il suo marchio di fabbrica. Inconfondibili. La passione per l’arte si esprime invece attraverso la ricerca continua del colore. Laura Urbinati, romana di origine e milanese di adozione, è cresciuta tra musei e gallerie prima nella città eterna e poi al sole di Malibu, in California. L’esperienza negli Stati Uniti ha lasciato il segno e nel 1989 è coincisa con l’apertura della prima boutique in Sunset Plaza, a Los Angeles. All’inizio è stato proprio il beachwear a sedurre il grande pubblico. I costumi da bagno di Urbinati, così perfetti da sembrare cuciti addosso, hanno conquistato i riflettori e le copertine delle riviste di moda. A indossarli le clienti più esigenti di Hollywood: Sofia Coppola, Angelica Huston, Uma Thurman. Sterminato l’elenco delle modelle fotografate per i magazine: Heidi Klum, Tyra Banks, Karolina Kourkova, Naomi Campbell e perfino Elle ‘The Body’ Macpherson sono state conquistate dai bikini di Urbinati. Merito dell’abilità della stilista espressa nella tecnica di taglio, che assicura la giusta vestibilità a costumi interi e bikini in lycra opaca a base di poliammide: in tutto e per tutto simile al cotone stretch, dona ancor di più al fisico.

L’impronta romantica delle collezioni di anno in anno non ha mai rinunciato a una nota sexy. I colori oscillano tra il rosa delicato e le tinte squillanti, decise: verde, viola, blu. Soprattutto il taglio dei

TRA I CLIENTI ANCHE

E DIVE DEL CINEMA

bikini a fascia o a triangolo esalta la figura, mentre slip e coulotte a fantasie floreali, optical e macropois aiutano a nascondere piccole imperfezioni. Laura Urbinati gioca con le misure tra costumi micro e slip a vita alta, scollature profonde e monospalla. Il beachwear di Urbinati si presta a essere indossato anche in città, come ha dimostrato in trent’anni di carriera. Così la stilista ha aggiunto nel corso degli anni alla collezione vestiti e maglie,

di Raffaella Galamini
72 SmallGiants | maggio 2023
VALERIA
E NAOMI CAMPBELL, CHE SCELGONO I SUOI CAPI PER LA FANTASIA E LA VESTIBILITÀ
STAR
COME
GOLINO
Lo showroom della stilista dedicato all’home decor e ispirato al mood Summer Imagination

giacche e cappotti, gonne e pantaloni. Il successo oltreoceano l’ha invece convinta a tornare in Europa. Ha aperto in Italia due boutique: una a Roma e una a Milano. Subito, ancora una volta, modelle e attrici si sono contese costumi e vestiti, conquistate dalla qualità dei tessuti, dalle stampe iconiche e dalla ricerca di colori mai banali e scontati. Così all’elenco di clienti affezionate si sono aggiunti i nomi di Afef, Ines Sastre, Ines de la Fressange, Francesca Neri, Valeria Golino, Laura Morante. Da allora è stato un crescendo di successi e le richieste sono aumentate: oggi i capi di Laura Urbinati sono venduti anche al-

l’estero e sono presenti sui più prestigiosi canali e-commerce. Le collezioni della stilista, ideate nel quartier generale di viale Col di Lana, a Milano, si sono arricchite nel corso del tempo di nuove stampe e colori. La filosofia del brand nel corso degli anni ha subito un’evoluzione “grazie all’utilizzo di materiali ‘nobili’, la creazione di stampe esclusive e la scelta di proposte cromatiche che durino nel tempo in termini di qualità e stile”, assicura Urbinati. A questi aspetti, sottolinea la stilista, si aggiunge poi “l’apparente semplicità delle forme e l’importanza della perfetta vestibilità per rendere i capi senza

tempo”. Nelle collezioni di Laura Urbinati troviamo gonne a vita alta da abbinare con maglie sottili, top semi-trasparenti e canotte in jersey e cotone, pantaloni dritti, a gamba larga o a tromba. Blazer e cappotti di taglio classico vengono proposti in lana e in shantung di seta.

Oggi la stilista Urbinati non si accontenta più solo di abiti e costumi, ma ha pensato anche alla casa delle sue clienti. Negli ultimi anni l’attenzione si è spostata sull’home decor e nell’ultima collezione il focus è tutto dedicato all’outdoor, senza rinunciare logicamente agli elementi che ormai caratterizzano il suo stile. “Da sempre riutilizziamo le stampe del nostro vasto archivio per l’arredamento. Spesso utilizzando avanzi che altrimenti andrebbero buttati. Il mondo dell’outdoor è ovviamente molto adatto all’utilizzo delle stampe e le proposte del mercato non sono tante. Proprio per me stessa, non trovando quello che cercavo per le nostre case di vacanza, mi sono trovata tanti anni fa a ricoprire sedute, cuscinoni, materassi, gazebi”. Dall’esperimento casalingo alla prima collezione Outdoor in occasione della Milano Design Week il passo è stato breve. Laura Urbinati ha approfittato della kermesse per proporre una personale rivisitazione dei classici arredi living , adatti all’uso esterno ma funzionali e quindi perfettamente indicati anche per gli spazi interni. Ecco che le stampe di costumi e maglie si ritrovano per customizzare brandine, ombrelloni, sedie a sdraio, amache, materassini, cuscini, pouf. La collezione si ispira al mood ‘Summer Imagination’ e, in effetti, l’outdoor firmato Laura Urbinati mette subito voglia d’estate e di mare. Come spesso avviene, la presentazione è diventata spettacolo a sé stante: l’occasione di far dialogare i mondi dell'arte e del design, della danza e dello spettacolo insieme alla moda con risultati ed effetti sorprendenti. Nel futuro immediato Laura Urbinati punta al consolidamento del brand e all’espansione nei mercati esteri con la presenza di showroom a Parigi e New York. In programma l’apertura di nuovi pop up stores che vanno ad aggiungersi a quelli attuali presenti alla Rinascente e all’El Cortes Ingles.

www.lauraurbinati.com

73 maggio 2023 | SmallGiants
e design
Moda
LAURA URBINATI • LOMBARDIA Laura Urbinati ha vestito modelle e attrici americane e italiane

LE MACCHINE DEL SUCCESSO

Nell’export bolognese la voce più incisiva è quella relativa al settore del machinery, settore che vanta eccellenze internazionali

74 SmallGiants | maggio 2023 Industry
75 maggio 2023 | SmallGiants Industry

PIGIARE L’UVA CON LA TECNOLOGIA

Da officina per la costruzione di torchi e presse ad azienda leader mondiale nelle macchine per la spremitura di uva. Una progressione eccezionale per Diemme Enologia, azienda fondata un secolo fa in provincia di Ravenna. Negli anni del boom economico la famiglia Melandri, oggi giunta alla terza generazione, sfrutta le nuove tecnologie per sviluppare il primo gruppo di pressatura uve in continuo Florsvin-Enotork, le velocipresse e le presse per le distillerie. I macchinari conquistano subito il mercato enologico e si affacciano nelle più note cantine in Italia e all’estero. Negli anni Settanta arrivano nuovi apparecchi per il processo di vinificazione nel campo della filtrazione, termovinificazione, flottazione, diraspatura. L’azienda inoltre rafforza sempre di più la presenza sui principali mercati esteri, in particolare in Francia. Arrivano premi e riconoscimenti internazionali per Diemme Enologia che oggi prosegue con slancio lungo la strada dell’innovazione, nel segno della sostenibilità.

LA DIEMME ENOLOGIA, FONDATA DALLA FAMIGLIA MELANDRI, CONQUISTA IL MERCATO ENOLOGICO PORTANDO I SUOI MACCHINARI NELLE CANTINE PIÙ NOTE

D’EUROPA E OTTENENDO RICONOSCIMENTI INTERNAZIONALI

76 SmallGiants | maggio 2023 Industry

DAL COUSCOUS ALLA GLUTEN FREE Pasta dal 1991

STORCI È SINONIMO DI PASTA DAL 1991. Tecnologia e innovazione gli alleati di questa realtà imprenditoriale nel cuore della food valley italiana. L’azienda di Collecchio opera nel settore degli impianti per pasta ed è in grado di soddisfare le richieste per diverse linee di prodotto: oltre alla pasta secca (corta, lunga e formati speciali), produce anche linee per couscous, pasta fresca (ripiena, laminata e regionale), pasta gluten free (fresca e secca), ready meals (impianti per lasagna e cannelloni e multiprodotto) e pasta instant. Punto di forza dell’azienda parmense i due laboratori all’avanguardia, fulcro di ricerca e sviluppo, per effettuare studi e test di produzione e fattibilità. Nello Storci Pasta Center Training & Research viene prodotta e distribuita la pasta di Canossa. La presenza di linee in produzione consente di testare e sviluppare nuovi prodotti e macchinari. L’attività condotta da Storci sul fronte della ricerca è spesso in collaborazione con istituzioni universitarie ed esperti del settore pastiario.

A tu per tu con il cioccolato

Pomati Group da oltre 50 anni è un prezioso alleato per le realtà imprenditoriali che operano nel campo della lavorazione del cioccolato. L’azienda dal 1967 realizza macchine e accessori destinati a soddisfare varie tipologie di clientela: pasticceria, gelateria, ristorazione, panificazione e piccola-media impresa dolciaria.

Pomati Group produce e commercializza temperatrici, carrelli di ricopertura, fontane per gelaterie (Cube), tank, tunnel di raffreddamento. Fiore all’occhiello la linea di macchine one shot per incrementare la produzione di praline di cioccolato in maniera semi- automatica. L’azienda di Codogno offre inoltre elementi all’avanguardia per tutta la gamma delle temperatrici. All’innovazione tecnologica si accompagna l’attenzione per ogni aspetto legato alla progettazione e alla costruzione di linee produttive personalizzate. A completare il pacchetto di offerte si aggiungono le consulenze pre e post vendita e un percorso di formazione attraverso Pomati Open.

77 maggio 2023 | SmallGiants Industry

UNITEC, DAL 1924 TRA FRUTTA E ORTAGGI Dalla selezione alla lavorazione

Dalla qualità della materia prima al confezionamento automatizzato attraverso tecnologie innovative e robotica. Unitec offre dal 1924 soluzioni per oltre 50 tipologie di prodotti ortofrutticoli, perfino per la frutta secca: all’inizio con calibratrici meccaniche, ora con l’aiuto dell’elettronica. L’azienda di Codogno è leader a livello internazionale nella classificazione della qualità interna ed esterna di frutta e ortaggi e opera in oltre 65 paesi nel mondo. Tra le tappe fondamentali della storia aziendale la realizzazione nel 2013 in California del più grande impianto di calibratura elettronica di ciliegie al mondo e la messa a punto di Blueberry Vision, il primo sistema in grado di visionare e classificare il 100% di ogni mirtillo. Negli ultimi anni, a fronte della penuria di manodopera e dell’aumento della spesa energetica, Unitec ha introdotto il carro raccolta per una prima selezione della frutta in campo. La robotica invece entra in azione per il confezionamento e la pallettizzazione automatizzata dei prodotti ortofrutticoli.

78 SmallGiants | maggio 2023 Industry
L’AZIENDA DI CODOGNO SI OCCUPA ANCHE DEL CONFEZIONAMENTO AUTOMATIZZATO, SERVENDOSI DI TECNOLOGIE INNOVATIVE E DELLA ROBOTICA. NEL 2013 HA REALIZZATO IL PIÙ GRANDE IMPIANTO DI CALIBRATURA ELETTRONICA DI CILIEGIE

Food Tech Industry, 30 anni di soluzioni certificate MACELLAZIONE BOLOGNESE ALLA CONQUISTA DEL MONDO

FOOD TECH INDUSTRY è azienda di riferimento, da oltre 30 anni, nella progettazione e nella produzione di macchinari per la macellazione, la lavorazione e il disossamento di bovini, suini e ovicaprini. Una realtà dell’industria alimentare con sede operativa a Castel Maggiore ma operativa in oltre trenta paesi al mondo. Food Tech Industry è specializzata nella realizzazione di linee complete per tutte le fasi della lavorazione industriale di bovini, suini e ovicaprini: dalle trappole ai lavelli con sterilizzatori, dalle macchine scuoiatrici alle centrifughe. Offre soluzioni certificate dalle sale lavorazioni con nastri trasportatori e tavoli per suini e bovini ai sollevatori: bracci di carico e piattaforme elevatrici. L’azienda bolognese, guidata dai fratelli Baccilieri, ha maturato una grande esperienza nell’ambito degli impianti di macellazione e vanta all’estero una clientela affezionata per qualità e affidabilità dei suoi macchinari e per l’assistenza post vendita nella manutenzione ordinaria e straordinaria.

79 maggio 2023 | SmallGiants Industry
Guidata dai fratelli Baccilieri, l’azienda ha ottenuto grandi riconoscimenti all’estero, dove vanta una clientela affezionata per l’affidabilità dei macchinari e per l’assistenza post vendita

PASSIONE IN BOTTIGLIA

Specogna, azienda familiare nata nel 1963, esporta in 40 paesi mettendo al centro la qualità e il rispetto della materia prima

81 maggio 2023 | SmallGiants Agrifood

Agrifood

Salde radici locali ma un respiro internazionale. Un’azienda a gestione familiare che può contare su tre generazioni di impegno e passione ma che allo stesso tempo ha una mentalità e una visione giovane senza dimenticare il proprio passato. Sono le ‘due facce della stessa bottiglia’, quella targata Specogna: una realtà friulana che partendo dai Colli Orientali esporta prodotti in tutto il mondo. Nasce da terreni straordinariamente vocati alla viticoltura per composizione ed esposizione al sole. Tutti elementi che consentono di definire un prodotto unico, oggi amato in ogni angolo del pianeta. Perché c’è un’altra parola d’ordine in casa Specogna: la qualità. È la base da cui partire per raggiungere obiettivi sempre più ambiziosi, come conferma l’inserimento di Cristian Specogna nel gruppo dei 50 migliori vignaioli al mondo. “Una bella sorpresa che mi ha emozionato”, commenta. “Il segreto? Darci dentro senza mai fermarsi, sviluppare i propri progetti aprendo la visuale, confrontandosi e dialogando con tutti. È fondamentale comprendere quale sia il livello rispetto a chi lavora nel nostro campo, cercando di capire dove è necessario migliorare. E poi puntare a farci conoscere sempre di più”.

I numeri sottolineano una condizione di eccellenza: 25 ettari coltivati a vigneti, 130mila bottiglie vendute in oltre 40 paesi. Il marchio Specogna ha sfondato i confini europei ed è conosciuto e apprezzato in Giappone, Australia, Messico e Caraibi. Il fatturato attuale è di un milione e mezzo e registra una crescita annua media del 15-20%. Un miglioramento continuo e costante che ha permesso all’azienda di svilupparsi anche in mercati fino a qualche anno fa poco conosciuti.

L’espansione è dettata da una mentalità nuova e basata sulle idee di Cristian, 36

anni, e del fratello Michele, 42, bravi a sviluppare il percorso iniziato dall’intuizione di Leonardo Specogna di investire nel 1963 sulle colline della Rocca Bernarda a Corno di Rosazzo, in provinci di Udine. La ricetta? Semplice da dettare, difficile da mettere

in pratica: impegnarsi con passione e voglia di migliorarsi. Ma soprattutto credere fortemente in un prodotto che abbia come base portante una qualità assoluta.

“È fondamentale per noi, direi determinante”, conferma Cristian. “Siamo ancorati saldamente al contesto friulano e non è possibile sui nostri territori produrre quantità enormi. Per questo dobbiamo mettere in ogni bottiglia la massima qualità”. Ma oggi non è sufficiente, è necessario essere bravi anche a definire lo step successivo. “Diventa decisivo pure comunicare nel modo corretto e mostrare idee chiare. Un tempo era sufficiente produrre un vino di livello, adesso l’offerta è infinita e il consumatore fatica a districarsi fra una gamma enorme di proposte. Per questo motivo è importantissimo anche spiegare nel modo corretto quali sono le caratteristiche che ci contraddistinguono”.

82 SmallGiants | maggio 2023
CON 25 ETTARI DI VIGNA E 130MILA BOTTIGLIE VENDUTE IN TUTTO IL MONDO, L’AZIENDA FRIULANA CONTA UN MILIONE E MEZZO DI FATTURATO E UNA CRESCITA ANNUA TRA IL 15 E IL 20%
Oggi tutti parlano Grande attenzione a tutto il processo produttivo. Cristian Specogna (in basso) è stato inserito tra i 50 migliori vignaioli al mondo

di prodotti biologici e biodinamici. L’azienda friulana punta su questi due aspetti da anni, quando ancora pochi ne conoscevano il valore. Per questo motivo, dei 30 ettari

di proprietà tre sono lasciati a bosco, fattore rilevante per la regolazione climatica delle zone limitrofe e per un equilibrio di flora e fauna. Inoltre sono stati piantati

ulivi, ciliegi e piante di rose che aiutano a stabilizzare la tenuta dei pendii collinari, di base molto sensibili a causa della facile erosione. E il monitoraggio costante dei vigneti ha permesso di diminuire sensibilmente il numero di trattamenti effettuati nel corso di una stagione oltre al quantitativo di prodotto necessario a ogni passaggio.

In casa Specogna c’è un altro punto di partenza inderogabile: non si finisce mai di imparare. La curiosità, l’attenzione e la voglia di collocare l’asticella sempre un po’ più in alto sono un mantra per l’azienda friulana. Una volta raggiunto l’obiettivo non ci si accontenta, ma un passo alla volta si prosegue la scalata verso la vetta successiva, per godere di un panorama ancora più incantevole. “Più si gira il mondo con gli occhi di chi vuole imparare e più si comprendono le proprie peculiarità e le proprie tradizioni. Io viaggio spesso e mi piace paragonare la nostra realtà a quella dei colleghi, è un aspetto fondamentale per comprendere quale potrebbe essere il nostro valore aggiunto”. Bianco Identità, Pinot grigio Ramato, Duality (un Sauvignon blanc), Rosso Oltre, Pignolo, Picolit, sono gemme dell’enologia italiana tutte targate Specogna. Prodotti che derivano da un grande lavoro e hanno all’interno di tutte le bottiglie anche un ingrediente molto difficile da replicare: "La nostra passione. Perché se non hai il fuoco dentro non riesci a dare vita a un prodotto unico. Il nostro è un mestiere che richiede sacrifici, non esistono weekend e lavori in stagioni in cui gli altri sono in vacanza, per questo va fatto con conoscenza, testa ma anche tanto cuore. E poi è fondamentale puntare sulla determinazione, non bisogna mai mollare di fronte alle difficoltà. Se davvero ci credi devi portare avanti le tue idee; non esiste futuro per chi si mette a seguire mode che cambiano ogni due anni”. www.specogna.it

83 maggio 2023 | SmallGiants Agrifood
SPECOGNA • FRIULI-VENEZIA GIULIA

Agrifood

Un distillato di fuoco

Vodka Vulcanica, ideata da Stefano Saccardi e Sonia Spadaro, è prodotta alle pendici dell’Etna senza uso di pesticidi

Una vodka artigianale distillata dai grani antichi delle pendici dell’Etna, un prodotto premium nato con l’intento di enfatizzare i valori della sua terra natia, la Sicilia, in Italia e nel mondo. Vulcanica è l’ultima scommessa imprenditoriale di Stefano Saccardi, veterano dell’industria degli spirit, oltre 30 anni di carriera all’interno del gruppo Campari dove si è occupato di business development e ora business angel. Un progetto realizzato insieme a Sonia Spadaro, sommelier e produttrice di vini di successo prodotti in due vigneti situati in zone “estreme” dell’Etna, orgogliosamente siciliana e portavoce di Simenza, l’associazione che si occupa della protezione dei grani antichi assicurando le colture tradizionali e le biodiversità locali. E con Serena Bonetti, una carriera manageriale presso diverse multinazionali del food&beverage in posizioni apicali del marketing e del business development (tra cui Nestlé e Campari), una manager animata da una conoscenza approfondita del settore degli spirits e da una forte passione per lo sviluppo di startup.

“Vulcanica è un prodotto unico, figlio del connubio tra l’innovazione, la valorizzazione di cultura e identità antiche e la volontà di portare sul mercato una vodka autoctona di alto livello”, spiega Stefano Saccardi, fondatore di Musa, la società di Catania proprietaria del marchio. “Un distillato tra l’altro nato anche dalla sfida di

LA SOCIETÀ CATANESE

sfatare quel pregiudizio secondo il quale la vodka ha sempre lo stesso sapore. Dopo tanta ricerca e mesi di prove con i migliori maestri distillatori, abbiamo dunque trovato la quadra diventando di fatto gli unici ad usare i grani antichi di Sicilia, una materia prima nobile, come ingredienti per la produzione della vodka. Una scelta che ci permette non solo di portare sul mercato un prodotto di assoluta qualità, ma anche di contribuire allo sviluppo di un’agricoltura sostenibile e alla salvaguardia di una preziosa biodiversità in una terra che merita di essere tutelata. Acquistiamo infatti i nostri grani direttamente da piccole realtà locali, che producono nel rispetto dell’ambiente e nel solco di una tradizione millenaria. La nostra speranza è di coinvolgere

84 SmallGiants | maggio 2023
MUSA, PROPRIETARIA DEL MARCHIO, PORTA SUL MERCATO UN PRODOTTO DI QUALITÀ CONTRIBUENDO ALLO SVILUPPO DI UN’AGRICOLTURA SOSTENIBILE E ALLA SALVAGUARDIA DELLA BIODIVERSITÀ
Alla base di Vulcanica c’è una selezione di sei tipologie di grani antichi miscelati

così tutti gli attori della filiera nell’ampliamento dell’utilizzo dei grani antichi autoctoni in una regione che ne detiene ben 52 varietà, un numero record”.

Alla base di Vulcanica vi è dunque una selezione di sei tipologie di grani antichi miscelati: il Perciasacchi, il Russello, il Margherito, il Maiorca, la Timilia e il Biancolilla. I grani antichi rappresentano la tradizione alimentare della Sicilia più autentica da migliaia di anni, sono ricchi di proteine e di sapori e a basso indice di glutine, hanno tipicamente rese inferiori, ma con due importanti vantaggi: non richiedono alcun pesticida e sono a basso indice di glutine.

“Il gusto morbido e sofisticato di Vulcanica è ottenuto grazie ad un particolare processo di distillazione dei grani antichi in rame e in alambicco discontinuo, mentre la leggera filtrazione permette di preservare tutte le sfumature organolettiche e ritrovarle al palato”, racconta Serena Bonetti. “Vulcanica è un distillato con una sua precisa personalità, può essere servita pura con ghiaccio

o in miscelazione con frutti, erbe ed aromi del territorio siciliano. Black Sour, Sicilian Martini e Vodka Tonic sono i cocktail nei quali Vulcanica esprime al meglio la sua unicità (soprattutto se in abbinamento con finger food tipici della cultura gastronomica siciliana) e che hanno permesso di ottenere già importanti riconoscimenti internazionali, come la doppia medaglia d’oro all’autorevole World Spirits Competition di San Francisco, manifestazione che premia i migliori prodotti di tutto il mondo”.

Al team Vulcanica non manca poi il senso dell’ironia e il fiuto per intelligenti trovate pubblicitarie, ingredienti non secondari per il successo imprenditoriale. Lo scorso ottobre, dopo che era emersa la notizia di un possibile regalo di Putin a Silvio Berlusconi di 20 bottiglie di vodka russa, il manager ha deciso di omaggiare l’ex premer con il suo distillato siciliano. "Caro presidente Berlusconi, per bere della buona vodka non c'è bisogno di rivolgersi a Putin. Per questo le regaliamo

la nostra vodka italiana certi che vorrà sostenere la nostra sovranità alimentare anche in questo campo".

Il progetto Vulcanica nasce nel 2019 e in poco tempo si fa conoscere in Italia, dove per la distribuzione si appoggia a Compagnia dei Caraibi (e dove può contare anche sulle vendite sulle piattaforme e-commerce Tannico e Winelivery), e negli Stati Uniti, dove arriva in ristoranti, cocktail bar e hotel di lusso grazie all’accordo con Winebow. “Ora siamo in fase di espansione sia in Europa, a partire da Germania e Spagna, sia in diversi paesi asiatici, in collaborazione con il distributore Certa Spirits". Imbottigliata a Marsala negli stabilimenti di Duca di Salaparuta, la vodka Vulcanica vodka è ad oggi l’unico prodotto lanciato dall’azienda. “Ma non sarà di certo l’ultimo: potremmo presto stupire con qualche novità complementare a Vulcanica e in grado di supportare la nostra drink strategy siciliana, sempre votata alla valorizzazione del territorio e delle sue tipicità”.

www.vulcanicavodka.com

85 maggio 2023 | SmallGiants Agrifood
VODKA VULCANICA • SICILIA
Serena Bonetti e Stefano Saccardi, alla guida di Musa
SmallGiants | maggio 2023
Impresa in numeri
Il lavoro dei sogni

SONO ITALIANO E SOGNO DI FARE L’IMPRENDITORE

Le imprese attive in Italia nel 2021 erano 1.647.154, in aumento su base annua (+1,9%) e assorbivano in tutto 14.185.410 addetti. A rivelarlo l’Inps, diffondendo i dati dell’Osservatorio sulle imprese. Le piccole medie imprese, nello specifico, sono oggi responsabili da sole del 41% dell’intero fatturato generato in Italia, del 33% dell’insieme degli occupati del settore privato e del 38% del valore aggiunto del Paese. Insomma, l’Italia è un Paese il cui tessuto economico è fondato sulle aziende, soprattutto di piccole dimensioni. Non sorprende dunque che nella ricerca pubblicata dalla società statunitense Remitly il lavoro dei sogni in Italia sia proprio quello dell’imprenditore. Nella classifica mondiale, il pilota è quello preferito, seguito dallo scrittore (preferito in ben 75 Paesi, tra cui Nuova Zelanda, Sud Africa e Svezia) e dal ballerino professionista. Spiccano lavori che fino a un decennio fa non esistevano, come lo Youtuber (al quarto posto), l’influencer (settimo) e il blogger (dodicesimo).

L’Italiano, invece, sogna ancora di mettersi in proprio e avviare un’attività tutta sua. Nonostante le difficoltà dovute alla contingenza economica, al regime fiscale e benché la narrativa sui lavoratori autonomi non sia positiva, l’Italia è l’unico Paese europeo a porre l’imprenditore in cima a questa classifica. In fondo, l’imprenditore è colui che trasforma idee e sogni in progetti concreti, in business, un visionario con coraggio e un pizzico di sana follia. E l’Italia, probabilmente, è il posto dove si ha più voglia di provare a vedere oltre.

87 maggio 2023 | SmallGiants
Impresa in numeri

Women friendly

88 SmallGiants | maggio 2023

PRENDI L’ETICA E METTILA IN BORSA

e inclusione femminile: al via la collezione

firmata dalla designer Carla Plessi

89 maggio 2023 | SmallGiants Women friendly

Women friendly

Regalare una nuova vita ad una borsa ormai fuori moda, facendole perdere il solito aspetto di frivolezza e trasformandola al contrario in un veicolo di dignità per donne fragili e abbandonate. Ad offrire nuove opportunità di bellezza è il progetto moda #BACKtoLIFE, che ha segnato l’avvio della nuova collezione veneziana di McArthurGlen Noventa di Piave Designer Outlet. Oltre cento modelli inediti di borse, disegnate dalla designer Carla Plessi, sono stati realizzati con materiali di riuso pregiati, come eleganti broccati, velluti vintage, campionature e dead stock scuciti, tagliati e riassemblati secondo la filosofia dell’upcycling

Per quest’iniziativa ecosostenibile, Carla ha chiesto di essere circondata da un team molto particolare, affidandosi alla collaborazione delle ragazze madri della Casa Famiglia San Pio X alla Giudecca, credendo fortemente nella loro innata creatività. La stilista veneta ha pensato di insegnare alle sue giovani aspiranti

LA STILISTA VENETA HA COINVOLTO LE RAGAZZE MADRI DI UNA CASA FAMIGLIA, ALLE QUALI HA INSEGNATO L’ARTE DEL TAGLIO E CUCITO, E NUMEROSI ARTIGIANI

sarte le tecniche basilari di taglio e cucito, ma anche l’arte di impreziosire un accessorio partendo da tessuti rinnovabili, come vecchi pellami e patch di stoffe colorate, creando piccoli capolavori artigianali dotati di una bellezza duratura. “Ho deciso di offrire arte, abilità e competenze per future opportunità professionali a queste donne dimenticate, facendo attenzione a sostenibilità, empowerment femminile e inclusione sociale”, spiega Carla Plessi.

Prima delle fasi di rifinitura e cucitura dei modelli, Carla e le sue attente colla-

boratrici sono andate alla ricerca delle giacenze di magazzino, centinaia di borsette per lo più difettose, considerate “materia morta invendibile”, per questo abbandonate per anni sugli scaffali pol-

90 SmallGiants | maggio 2023
Il modello Charlie della nuova collezione Le borse sono realizzate con materiali di riuso

verosi dei retrobottega. “Nel mio lavoro parto sempre dal materiale e poi inizio a creare. Mi affascinano i tessuti usati che spesso raccolgo anche durante i miei viaggi. In questo caso è bastato qualche ritocco e le borse sono ritornate al loro originario splendore, proprio come le ragazze di San Pio, X che hanno ricominciato prima di tutto a credere in se stesse”, continua Carla. Sono nate così Charlie, Sole, MiniSole ed Eugenia, modelli dai nomi femminili realizzati con pellami riciclati e cuoio vegetale tratto persino dalle suole delle scarpe. “Il primo giorno che sono arrivata a San Pio X, ero reduce da una notte insonne”, racconta Carla. “Mi chiedevo come potessi presentare delle borse a queste donne che avevano così tanto

sofferto, ma mi è parso subito chiaro come questo accessorio potesse rappresentare un tratto di comunanza femminile, perché elemento di sana frivolezza che appartiene a tutte le donne di ogni età, colore ed estrazione. La borsa in questo caso è diventata etica”.

Da semplice progetto di fashion e inclusione al femminile, #BACKtoLIFE è diventato anche un mezzo per dare voce a molti artigiani locali, che hanno sostenuto Carla lungo questo percorso, istituendo inoltre un fondo a sostegno delle ragazze madri veneziane e dei loro bambini. “Sono rimasta colpita dalla generosità degli artigiani, che si sono subito mobilitati per donare allegria ed empatia, senza fare calcoli di convenienza”, afferma la stilista.

Tra le varie imprese che hanno aderito all’iniziativa, molte provengono infatti dal Triveneto: i raffinati tessuti d’arredo sono di Rubelli, le aziende Peserico e Lardini hanno fornito stoffe pregiate; il cuoio vegetale è un regalo della Conceria friulana Pietro Presot, il broccato proviene dal rinnovo degli interni dell’hotel di charme Ca’ Maria Adele e Juki ha donato alle ragazze le macchine da cucire. “Carla Plessi è stata davvero capace di inserirsi, cosa tutt’altro che scontata, in un mondo diverso da quello che normalmente si è abituati a vivere”, spiega Renata Allacevich, direttrice della Casa-famiglia. “È fondamentale infatti circondarsi di bellezza e poterla offrire anche a chi della vita ha conosciuto solo grandi privazioni”. Borse comode, leggere e raffinate al tempo stesso, simbolo di grande dinamismo ed emancipazione femminile, hanno assunto con #BACKtoLIFE l’aspetto di oggetti utili ad alleggerire dai pesi della vita, facilitando anche il dialogo tra donne con lo stesso vissuto. “Queste ragazze non hanno mai avuto accesso alla bellezza”, prosegue Carla Plessi. “Mi è sembrato importante aprire il loro sguardo a degli oggetti considerati futili, come possono essere delle borse, ma fondamentali per una donna. Perché è proprio ricercando il bello che inevitabilmente ci si migliora e con questo progetto abbiamo accompagnato nel lavoro delle donne molto delicate, volubili e fragili, guidandole ad avvicinarsi ad un mestiere in cui poter trovare una propria nuova autonomia”. Le borse etiche di Carla hanno guadagnato un posto d’onore presso il Teatro la Fenice che ha sostenuto il progetto, condividendone i temi di impegno sociale ed economia circolare.

“Siamo felici di appoggiare quest’iniziativa inclusiva e solidale, ribadendo il nostro impegno a favore di chi si trova in difficoltà, ancora più forte nel caso di donne e bambini” dichiara Andrea Erri, direttore generale del Teatro La Fenice. “Una viaggiatrice femminista”, così è stata ribattezzata Carla, che non ha ricucito soltanto delle borsette, ma ha rimesso insieme anche ogni frammento di vita, trasformando le fragilità femminili in importanti punti di forza.

www.mcarthurglen.com

91 maggio 2023 | SmallGiants Women friendly
#BACKTOLIFE • VENETO
Carla Plessi, designer veneta protagonista del progetto Back to life

Uno scrigno di antiche fragranze

Nata più di 300 anni fa, Farmacia del Cinghiale realizza e propone cosmetici ecosostenibili e privi di conservanti

Quando l’artigianato sposa la tradizione, i prodotti vivono attraverso il tempo. Farmacia del Cinghiale, azienda con una profonda cura nella scelta della materia prima, ricerca la qualità lungo ciascun passaggio della filiera produttiva. Il segreto sta nell’essere fedeli alla tradizione vedendo la tecnologia più avanzata sempre come strumento, mai come fine.

Le fragranze più amate all’estero sono italiane e vengono dall’antica farmacia, la cui fondazione si fa risalire alla prima metà del XVIII secolo. L’azienda deve il suo nome alla popolare fontana fiorentina che rappresenta un cinghiale, detta del “porcellino”, un’opera in bronzo dello scultore Pietro Tacca (del 1612) che, collocata in passato di fronte al suo ingresso, è ora situata sul lato corto della Loggia del Mercato Nuovo. Ancora oggi l’attività si trova nella sua sede originaria, al piano terra di un edificio già di proprietà dell’Arte della Seta, poi del Cambio e infine dell’Ospedale degli Innocenti.

L’antica origine della farmacia è testimoniata da un importante testo, edito a Firenze nel 1752, nel quale il medico fiorentino Niccolò Branchi della Torre elencava una serie di esperimenti chimici effettuati nel laboratorio di questa spezieria. Questo fatto testimonia la funzione della farmacia come centro di ricerche d’avanguardia, tanto da portare il Branchi nel 1757 ad ottenne dal Granduca Fran-

GRANDE ATTENZIONE

NON SOLO ALLA

MEDICINA NATURALE

MA ANCHE ALLA

VENDITA ONLINE

E AL PACKAGING, REALIZZATO

INTERAMENTE

CON MATERIALI

RICICLABILI E A BASSO

IMPATTO AMBIENTALE

cesco Stefano di Lorena l’incarico di aprire a Pisa la prima scuola di chimica. Di questo rimane testimonianza in una lastra di pietra, ancora visibile, collocata

nella sala vendita. Un luogo in cui la storia la fa da padrona: la farmacia fu anche ritrovo di intellettuali illustri, come i letterati Aleardi, Prati, De Amicis e Fucini, quest’ultimo ricordato da una lapide collocata all’interno del locale.

Negli anni la farmacia ha subito numerose trasformazioni, molte di queste in seguito ai danni subiti per l’alluvione che fece esondare l’Arno nel 1966 che ha cancellato, almeno in parte, le tracce del lontano passato. Dell’antico arredo e della dotazione originaria restano solo all’interno una bilancia pesapersone e, all’esterno, il caratteristico rivestimento in marmo bianco e verde, che incornicia le vetrine e la porta di ingresso.

Più che un negozio possiamo definirlo uno ‘scrigno’ di fragranze e spezie antiche, dove ancora oggi vengono utilizzate originali procedure per la realizzazione di

92 SmallGiants | maggio 2023 Women friendly
La dottoressa Filippa Arcuri, che ha rilevato la farmacia nel 2010

profumi moderni e prodotti per la cura della pelle. Le ricette dell’Antica Farmacia del Cinghiale sono una linea di prodotti cosmetici ecosostenibili e privi di conservanti parabenici e solfati. Studiata nel rispetto della natura, presta particolare attenzione al packaging, utilizzando materiali facilmente riciclabili e a basso impatto ambientale.

Una lavorazione artigianale per essenze uniche nel suo genere, tra le quali si evidenziano Estate Fiorentina, Aromi Antichi, Dolcetto, Ambra e non solo, tutte da ‘degustare’ con l’olfatto. Nel 2010 l’azienda viene rilevata dalla dottoressa Filippa Arcuri, che con forte credo nella medicina naturale porta avanti, oltre all’omeopatia e omeosinergia, una linea di cosmetici in cui i principi attivi naturali, estratti direttamente dalle piante, si uniscono a metodologie avanzate. Il fine è quello di creare dei prodotti genuini, che rechino in sé la passione per la tradizione e il gusto per l’innovazione.

Ne abbiamo parlato con Arcuri.

Quale il segreto della vostra longevità?

Il segreto sta nelle ricette che sviluppiamo nel nostro piccolo laboratorio, sempre mantenendo la tradizione, aggiungendo un pizzico di innovazione, in modo artigianale, ma rimanendo al passo con i tempi.

Che percentuale occupano i turisti nella vostra clientela?

Abbiamo un’alta percentuale di turisti che comprano i nostri prodotti, ma abbiamo anche molti clienti abituali, fiorentini o comunque più genericamente italiani. Molti tornano spesso da noi perché amano i nostri prodotti del tutto artigianali e la storicità delle nostre essenze.

Quanto incide il vostro negozio online sul fatturato?

Incide molto, anche se, in una realtà

come la nostra, è ancora molto forte la vendita diretta. Ci piace spiegare a voce i benefici e le caratteristiche di ogni singolo elemento che danno vita ai nostri articoli. Raccontare l’essenza e la composizione di un prodotto per noi è come recitare una poesia, trasportando il cliente in un mondo fatto di profumi e magia dei nostri Eau de Parfum, con la loro intensità e persistenza, per una fragranza duratura.

Qualche progetto in cantiere?

Ci piacerebbe in un prossimo futuro far diventare una parte della Farmacia del Cinghiale un olfattorio, un vero e proprio laboratorio di essenze per le persone che vogliono scoprire e approfondire meglio dal vivo come funzione questo mondo, un ‘museo’ dove la tradizione dei tempi passati si proietta nel futuro.

www.farmaciadelcinghiale.it

93 maggio 2023 | SmallGiants Women friendly
FARMACIA DEL CINGHIALE • TOSCANA
Nel negozio sono custodite fragranze e spezie antiche vicino a profumi più moderni (in foto) e a prodotti per la cura della pelle

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I GRANDI CONCERTI SONO PER TUTTI

Nata nel 1987, Musica Insieme è una fondazione che vuole diffondere il patrimonio cameristico con varie iniziative, tra cui festival e rassegne

95 maggio 2023 | SmallGiants Cultura

Cultura

Il biglietto da visita è invidiabile: “È la più prestigiosa istituzione bolognese dedicata alla divulgazione e promozione del repertorio cameristico”. E scorrendo i nomi degli artisti che si sono avvicendati sul palco, il profilo internazionale è indubbio. Dal 1987, infatti, la fondazione Musica Insieme porta avanti la sua mission: contribuire alla formazione e alla crescita culturale della comunità attraverso la diffusione del patrimonio musicale, spaziando dal barocco alle prime esecuzioni assolute. Per farlo, da 36 anni continua a ospitare i più autorevoli nomi del panorama internazionale, da Isaac Stern e Sviatoslav Richter, passando per Friedrich Gulda, Radu Lupu e in tempi più recenti Lang Lang, Mario Brunello, Krystian Zimerman, Grigory Sokolov, Antonio Pappano e Mischa Maisky. La lista, in realtà, sarebbe molto più lunga, con un elenco di firme artistiche che ondeggiano tra i massimi interpreti del panorama internazionale e alcuni tra i più brillanti talenti emergenti. È questa la miscela ideale che anima la stagione I Concerti della fondazione, che si svolge annualmente da ottobre a maggio nell’Auditorium Manzoni e si è imposta, per qualità della proposta artistica e per numero di spettatori, come una delle rassegne

ARTISTI INTERNAZIONALI SI ESIBISCONO ANCHE IN APPUNTAMENTI DEDICATI ALLE SCUOLE E IN MATINÉE MUSICALI PER I PAZIENTI DEL REPARTO

ONCOLOGICO DEL POLICLINICO DI BOLOGNA

di musica da camera tra le più importanti sul territorio nazionale: un vero e proprio fiore all’occhiello della città di Bologna. Alcuni dei talenti più sbalorditivi del panorama mondiale – come Evgenij Igorevič Kisin, Rafał Blechacz, Beatrice Rana, Daniil Trifonov, Alexander Romanovsky – hanno calcato le scene di Musica Insieme sin dai loro esordi.

E se quello de I Concerti è senz’altro il più rappresentativo degli eventi targati Musica Insieme, costituisce però solo una parte delle numerose attività proposte dalla fondazione. Tra queste, è da evidenziare lo stretto legame che l’istituzione bolognese ha consolidato sin dal 2004 con la scuola, prevedendo una formula

d’abbonamento dedicata ogni anno a circa 300 studenti degli Istituti Superiori che a un prezzo ‘simbolico' assistono a cinque dei concerti in cartellone, preparati da incontri propedeutici presso le rispettive sedi didattiche. Ma non solo: la volontà di allargare la fruizione alle nuove generazioni è garantita da Che Musica, ragazzi!, un ciclo di incontri-concerto gratuiti con i grandi interpreti della stagione principale, che dialogano e interagiscono con gli studenti di elementari e medie sul palco dell’Auditorium Manzoni. Accolta da grande entusiasmo, la rassegna ospita ogni anno circa duemila bambini di oltre 30 scuole del territorio e altrettanti alunni delle scuole di tutta Italia che si collegano in diretta streaming.

“Musica Insieme accompagna i ragazzi alla scoperta della musica letteralmente dalle elementari all’università, in un percorso educativo e formativo”, sottolinea Alessandra Scardovi, presidente della fondazione. “Altrettanto importante, per un’istituzione musicale come la nostra, è offrire un palcoscenico alle nuove generazioni di interpreti”. A tal fine, da 25 anni la Fondazione realizza in collaborazione con l'Università di Bologna la rassegna Mia –Musica Insieme in Ateneo, che accoglie i giovani vincitori dei principali concorsi nazionali e internazionali, dal premio Antonio Mormone all’Alberghini, dal premio Busoni al Casagrande, insieme ad alcuni tra i grandi protagonisti della classica, da Ton Koopman a Giuliano Carmignola, da Salvatore Accardo al Quartetto di Cremona. “Venticinque anni sono un traguardo importante che merita di essere ricordato e festeggiato con un dono”, prosegue Alessandra Scardovi. “Un dono che desideriamo offrire alla nostra comunità, perché la nostra amata musica non sia solo un momento di astrazione ed elevazione dalle quotidianità della vita ma anche di vicinanza a chi è costretto a confrontarsi quotidianamente con la sofferenza. Ogni concerto di Mia è preceduto da una matinée musicale dedicata ai pazienti del reparto di Oncologia del Policlinico Sant’Orsola di Bologna, portando così la musica direttamente nei luoghi di cura. Questa iniziativa ci ha offerto un’ulteriore occasione per svolgere sul territorio quella funzione sociale di cui Musica Insieme si sente responsabil-

96 SmallGiants | maggio 2023
La rassegna Che musica ragazzi! ospita ogni anno circa duemila partecipanti provenienti da oltre 30 scuole

mente investita nei confronti della collettività”. Altro elemento in tema con la mission della fondazione è Invito alla Musica: una rassegna dal titolo eloquente, a tutt’oggi un’esperienza unica in Italia, nata nel 2003 per agevolare la fruizione degli spettacoli da parte dei residenti della Città metropolitana e che coinvolge ogni anno circa 300 abbonati, provenienti da oltre 30 comuni del territorio – oltre a Imola e Modena – ai quali viene offerto un servizio pullman gratuito che si snoda su sette direttrici alla volta dell’Auditorium Manzoni di Bologna e ritorno. L’offerta culturale si affianca così da vent’anni all’inclusione sociale e alla sostenibilità ambientale.

È datata 2006, invece, Mico – Bologna Modern, la rassegna con sede nell’Oratorio di San Filippo Neri che rappresenta una vetrina rivolta alle migliori esperienze musicali dell’oggi, con prime assolute e italiane affidate a specialisti riconosciuti,

quali Gidon Kremer, Giovanni Sollima, Uri Caine e molti altri. E ancora, nel calendario di appuntamenti c’è poi spazio per le Lezioni di Piano, un ciclo di concerti dedicato ai massimi pianisti del nostro tempo, come Maurizio Pollini, Fazil Say,

Alfred Brendel, Yuja Wang, e per la settima arte, con Vite straordinarie, che propone un ciclo di film realizzati fra gli altri dal regista francese Bruno Monsaingeon sulla vita dei grandi interpreti della storia della musica.

La bellezza del territorio è poi esaltata dalla musica attraverso altre rassegne come il Varignana Music Festival, in luglio, nella suggestiva location di Palazzo di Varignana. Oppure come il Musica con Vista, un festival estivo diffuso sul territorio italiano che propone concerti da camera nelle dimore storiche nell’ambito del Comitato nazionale Amur. Debutta quest’anno uno dei progetti più ambiziosi di Musica Insieme, il Festival Respighi Bologna, ideato dal manager culturale Maurizio Scardovi. “Finalmente anche la nostra Città, come Parma con Verdi e Pesaro con Rossini, avrà il proprio festival musicale monografico dedicato a uno dei massimi compositori del Novecento: il bolognese Ottorino Respighi, che viene regolarmente eseguito in tutti i più importanti palcoscenici del mondo”, spiega ancora la presidente. “Ogni anno in autunno il Festival Respighi Bologna ospiterà una serie di concerti, iniziative e attività volte alla riscoperta dell’opera e della personalità di questo nostro illustre concittadino, che coinvolgeranno le principali istituzioni culturali della Città tra cui il Teatro Comunale, l’Accademia Filarmonica, il Conservatorio G.B. Martini, la Cineteca e l’Università di Bologna”. Perché, come dice il nome della Fondazione, “La Musica si fa… Insieme”.

www.musicainsiemebologna.it

97 maggio 2023 | SmallGiants
Cultura
MUSICA INSIEME • EMILIA ROMAGNA Alessandra Scardovi, presidente di Musica Insieme Tra i progetti più ambiziosi il Festiva Respighi, dedicato al compositore dell’Ottocento

Cultura Oltre i confini della musica

Label indipendente dal 2007, Garrincha Dischi affianca

i suoi artisti a 360 gradi con un approccio cross-mediale

Nasce come etichetta discografica indipendente di musica italiana ma ben presto si trasforma in una realtà caratterizzata un approccio cross-mediale, con una proposta che varca i confini di genere non solo in ambito musicale ma in tutte le arti visive, dai fumetti al cinema. Aperta a Bologna nel 2007, Garrincha Dischi deve gran parte delle sue fortune alle scelte artistiche e imprenditoriali di colui che l’ha fondata e che oggi ne è ancora proprietario, Matteo Costa Romagnoli. Collezionista di dischi, un “drogato di concerti”, come ama definirsi, negli anni Novanta diventa un fan dei Prozac+, allora una giovane punk band di Pordenone emergente e in rapida ascesa, di cui per due anni segue tutte le date dei tour. L’assidua frequentazione del mondo musicale e del live spinge Romagnoli ad abbandonare un contratto a tempo indeterminato da educatore e a trasformare la sua passione in un’attività imprenditoriale. Prima apre uno studio di registrazione professionale a Medicina, in provincia di Bologna (il Donkey Studio, ben presto tra i più rinomati nel panorama musicale nazionale) e poi appunto decide di dare vita ad una sua etichetta, Garrincha Dischi, con cui produce nel 2012 Turisti della democrazia, il primo album de Lo Stato Sociale, il gruppo musicale con cui condividerà il successo sul mercato. Nel decennio successivo diversi artisti pubblicati da Garrincha Dischi sono diventati protagonisti

NON SOLO PRODUZIONE DISCOGRAFICA, MA ANCHE MANAGEMENT, TOUR E CINEMA: OGGI IL CATALOGO DELL’ETICHETTA CONTA PIÙ DI 20 GRUPPI

E HA UN RUOLO DI PRIMO PIANO NEL MERCATO

della scena musicale italiana, dagli ExOtago ai Punkreas, da La Rappresentante di Lista a L'officina della camomilla, dai Management agli Extraliscio, tanto che nel corso degli anni la label si è ritagliata un ruolo di prim’ordine nel mercato discografico indipendente, con un catalogo che conta più di 20 gruppi che spaziano dall'indie rock alla patchanka, dal cantautorato al punk, dal reggae al liscio e al pop, per un totale di oltre 200 progetti tra Ep, album e compilation. Un’offerta dunque ben radicata sul mercato, in grado anche di resistere alla ‘tempesta’, del Covid che ha messo il settore in ginocchio, e di ripartire poi con slancio con la ripartenza delle attività dal vivo. A consacrare il definitivo successo di Garrincha Dischi è stato il palcoscenico del Festival della Canzone Italiana di Sanremo, nel 2018, grazie a Lo Stato Sociale e al tormentone Una

Vita In Vacanza e nel 2021 con gli ExOtago e il brano Solo Una Canzone, entrambi Dischi d’oro grazie a vendite superiori alle 25.000 copie.

Garrincha Dischi da sempre è andata però oltre la produzione discografica e si è occupata infatti per i propri artisti anche di management, tour, cinema, ha offerto loro la possibilità di firmare la produzione artistica dei propri lavori all’interno del Donkey Studio. “Nel tempo l’attività discografica, per quanto importante, è diventata così solo una delle componenti del nostro business ed è stata affiancata in primis dalla gestione a 360 gradi della carriera dei nostri artisti, dalle attività editoriali al merchandising, passando per tutte le strategie di marketing e management. Ampio spazio poi alla contaminazione delle attività musicali con altri generi, come il cinema e il fumetto, e al lancio di nuove sub-label con cui vogliamo presidiare stili inediti e differenti", spiegano Francesco Carlucci, responsabile comunicazione & marketing, e Nicola ‘Hyppo’ Roda, co-direttore artistico e responsabile della gestione risorse. Garrincha Dischi ha ad esempio iniziato ad esplorare il mondo della musica elettronica e dance con Garrincha Soundsystem, una miscellanea di sonorità disco, house e techno prodotta da un collettivo di dj. “Garrincha GoGo è invece la sub-label con cui ci siamo aperti alla world music, con progetti pensati per l’Italia ma con una vocazione internazionale, come i dischi di Fanfara Station, Savana Funk e Mamud Band”. Tra le nuove sub-label lanciate da Garrincha nel 2002,

di Andrea Salvadori
98 SmallGiants | maggio 2023

in occasione delle celebrazioni dei suoi primi 15 anni di vita, “Garrincha Sync è votata alla contaminazione tra musica e immagine, la cui prima uscita è stata il disco degli Stearica Golem 202020, la sonorizzazione del celebre film muto del 1920 Il Golem. Una soundtrack commissionata dal Museo Nazionale del Cinema di Torino, con cui tra l’altro l’etichetta ha in programma altri progetti, distribuita in tutto il mondo insieme alla label londinese Monotreme Record”.

Il rapporto con la settima arte può tra l’altro contare dal 2018 anche sulla collaborazione avviata con la casa di distribuzione I Wonder Pictures, che ha portato alla produzione di Siamo come Genova, il film degli Ex-Otago, e del documentario La piazza della mia città: Bologna e Lo Stato Sociale, prima al debutto nei cinema e poi trasmesso su Sky e sulle piattaforme di streaming.

Garrincha Cult è invece la novità dedicata alla ristampa in vinile e alla distribuzione

in digitale di pietre miliari della storia musicale, come Fluxus, l’album del 2002 dell’omonimo gruppo hardcore punk torinese. Tanti i progetti di contaminazione anche nel mondo dei fumetti come, solo per citarne uno dei più recenti, quello che ha avuto protagonista Fumettibrutti, nome d’arte di Josephine Yole Signorelli, che ha prestato la propria voce per la nuova versione di Pornobisogno dei Management, oltre a disegnarne la copertina.

www.garrinchadischi.it

99 maggio 2023 | SmallGiants Cultura
GARRINCHA DISCHI • EMILIA ROMAGNA
Da sinistra Nicola Roda, co-direttore artistico e responsabile della gestione risorse, e Francesco Carlucci, responsabile comunicazione & marketing

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© Franz Lenhart

IL CUSTODE DELLA

BIODIVERSITÀ

guida il Centro Monticello allevando e studiando uccelli a rischio di estinzione

101 maggio 2023 | SmallGiants Stories

Una passione fin dall’infanzia per i rapaci notturni. I gufi, i barbagianni, gli allocchi, le civette: oltre i pregiudizi e i luoghi comuni che spesso vengono associati in Italia a questi uccelli. Un colpo di fulmine si potrebbe dire per Enrico Albertini, che ha cominciato ad amarli per merito di una ricerca scolastica in terza elementare. Da adulto Albertini è riuscito a coronare il suo sogno di prendersi cura dei rapaci notturni. Ha creato una struttura, il Centro Monticello, nella sua proprietà di campagna nel territorio di Lecco. Qui alleva e studia con il supporto di esperti e studiosi gli uccelli a rischio estinzione.

Il centro si occupa della riproduzione in cattività di specie rare e non solo: anatidi, gru, cicogne, avvoltoi, aquile e corvidi ma anche adi specie ornitiche minacciate a livello locale e globale. E all’attivo ha già qualche risultato fuori dal comune. Meritoria l’azione compiuta per il Gipeto (o Avvoltoio degli agnelli) che sulle Alpi era estinto dall’inizio del secolo scorso. Oltre trent’anni fa un piccolo gruppo di ricercatori austriaci ha avviato un progetto transfrontaliero per reintrodurre la specie nelle aree alpine. Il Centro Monticello,

TRA I NUOVI PROGETTI

QUELLO NELLE FILIPPINE, FINALIZZATO ALLA SALVAGUARDIA

DELLE FORESTE

PLANIZIALI E NATO DA UN INCONTRO CON JOEL

SARTORE, FOTOGRAFO

DI NATIONAL GEOGRAPHIC

con il patrocinio della Regione Lombardia, è stato il primo in Italia a ricevere in affidamento nel 2003, dalla Bearded vulture foundation (ora Vcf), una coppia di Gipeti. Nel 2010 si è aggiunta una seconda coppia al centro per contribuire al progetto finalizzato al rilascio in natura dei giovani nati nei luoghi d’origine. Monticello ha realizzato anche un progetto sperimentale insieme al Parco Lombardo della Valle del Ticino finanziato dalla Fondazione Cariplo con la collaborazione del Tierpark Goldau e dell’Università di Berna. Obiettivo: il rilascio di cicogne nere nate in cattività. Il lieto evento si è verificato nel 2006, quando due coppie si sono riprodotte al-

l’interno del centro e hanno allevato cinque giovani. Due esemplari, un maschio e una femmina, sono stati poi rilasciati con successo in natura. Numerosi i progetti anche all’estero che vedono il Centro Monticello in prima linea. Enrico Albertini ha inoltre giocato un ruolo di primo piano negli ultimi 15 anni nel percorso di conservazione di strigiformi nella Repubblica Dominicana. Progetti e risultati che in quasi cinquant’anni di attività hanno consentito alla struttura lombarda di farsi conoscere

102 SmallGiants | maggio 2023 Stories
Una coppia di rapaci notturni cuccioli: la passione di Albertini per queste specie nasce durante l’infanzia Un team di giovani veterinari insieme a Enrico Albertini (al centro) e a un gipeto appena vaccinato

anche fuori dei confini regionali e nazionali. Oggi il centro Monticello è parte di un network internazionale con cui condividere dati e informazioni sugli esemplari accolti: biologia, gestione, riproduzione, esigenze sanitarie, alimentazione.

L’attività che era nata come un hobby è diventata un lavoro a tempo pieno o quasi per Albertini. Con l’idea che salvare il pianeta e le sue biodiversità sia il migliore degli investimenti, il fondatore della struttura per i rapaci a rischio ha da tempo al-

largato il suo campo d’azione. “Tra i progetti che stiamo portando avanti uno riguarda le Filippine e nasce dall’incontro con Joel Sartore, uno dei fotografi più famosi del National Geographic, e con il consulente scientifico Pierre de Chabannes. Ho conosciuto queste due persone alcuni anni fa. Da loro ho appreso l’esatta e fragilissima situazione dell’arcipelago del Sudest asiatico. Il 75% delle foreste planiziali nelle Filippine sono state abbattute negli ultimi decenni. L’habitat naturale di specie come il gufo reale delle Filippine, il Bubo philippensis, è minacciato. Pur trattandosi di un luogo lontano rispetto al nostro quotidiano, è una realtà che necessita di grande attenzione, di programmi di conservazione e di progetti in-situ ed ex-situ”, racconta Albertini. Una nuova missione (quasi) impossibile per il centro Monticello. In questa occasione Albertini può contare su validi alleati. Attraverso Sartore e De Chabannes, ha conosciuto Dino Gutierrez della Talarak Foundation, che già dal 2009 si occupa di preservare e recuperare le specie a rischio delle isole Visayas tra il Mar delle Filippine ad est e il Mar di Sulu ad ovest. In Europa non ci sono centri e strutture che si occupano di questo tipo di uccelli, di solito sono l’Inghilterra e la

Repubblica Ceca a farsi carico di tali realtà. Per l’Italia potrebbe quindi essere l’occasione per dare un contributo significativo. Così Albertini ha già pronto il biglietto per le Filippine: in autunno sarà nei luoghi del gufo reale delle Filippine per cercare di comprendere come poter agire al meglio. E siccome quelli dall’estero chiamano sempre di più, il fondatore del centro Monticello sta lavorando a un progetto di fondamentale importanza. “Sto pensando di realizzare una fondazione per poterci prendere cura delle specie endemiche di tanti paesi stranieri che sono a rischio estinzione contando anche su contributi e finanziamenti internazionali”, aggiunge ancora Albertini. Al momento, salvo alcuni progetti specifici, il centro Monticello spesso si affida ai volontari e al buon cuore di tanti donatori. Ora la musica potrebbe cambiare. Di pari passo con l’impegno concreto per la salvaguardia delle specie a rischio d’estinzione va avanti l’attività didattica nel centro del territorio lecchese. Visite guidate e iniziative per i bambini si svolgono nella villa nobiliare presente all’interno della proprietà di Albertini, per avvicinare le giovani generazioni al mondo dei rapaci notturni.

www.centromonticello.it

103 maggio 2023 | SmallGiants Stories
Il Gipeto, specie a rischio estinzione che il Centro ha contribuito a salvare

La fabbrica indiana dei sogni

Ristorante di presitigio a Firenze, Haveli è anche un riferimento per i connazionali che vogliono sposarsi nel nostro Paese

Non è soltanto il ristorante indiano attivo da più tempo a Firenze, Haveli. Quella creata dall'imprenditore Jyoti ‘Giotti' Singh è una sorta di fabbrica di sogni per centinaia di cittadini indiani che vogliono venire a sposarsi nel nostro Paese. Da quando hanno iniziato ad affiancare all'attività ristorativa quella dei catering d'alta fascia, ormai quindici anni fa, lui e la moglie Rubel hanno firmato alcuni dei più sfarzosi matrimoni indiani celebrati in Italia, realizzando i desideri di uomini politici, sportivi, capitani d'impresa, magnati della finanza e persino qualche stella di Bolliwood. Il subcontinente indiano conta oggi oltre 1,4 miliardi di abitanti, e per le fasce benestanti della popolazione l'Italia rappresenta ancora la meta ideale per il giorno più bello: “Ai nostri concittadini non interessa così tanto sposarsi in una città d'arte o conosciuta, bensì il contesto”, raccontano Jyoti e Rubel. “Che sia una villa storica, una località affacciata sul mare o sulle colline del Chianti, l'importante è poter stare insieme durante i tre giorni che compongono i matrimoni indiani e celebrare insieme i numerosi riti della tradizione hindu o sikh”. Dall'allestimento con i tipici colori vivaci fino al catering con le pietanze e bevande, Jyoti Singh si occupa di tutti quegli aspetti che rendono indimenticabile lo sposalizio. Essendo un ristoratore, un'attenzione particolare viene rivolta proprio alla parte gastronomica:

un po' come l'Italia, anche l'India ha una serie di cucine regionali molto diverse tra loro. “Tra la cucina del Punjab e quella

del Kerala passa la stessa differenza che corre tra quella siciliana e quella emiliana, ad esempio. Ma per chi viene da Chandigarh, come noi, e ha viaggiato abbastanza a lungo diventa facile ricostruire e proporre i piatti delle singole tradizioni territoriali, accontentando le richieste più esigenti. L'organizzazione di un matrimonio indiano è molto complessa, ma alla fine ciò che vogliono sia sempre perfetto è il cibo”.

Arrivati in Italia alla fine degli anni Novanta, Jyoti e Rubel si trasferiscono a Firenze nel 2000, e ormai possono vantarsi di aver creato il ristorante indiano più longevo della città del David. Con il successo di Haveli, infatti, si conclude una storia cominciata nella regione indiana del Punjab e arrivata fino al cuore pulsante della Toscana. Una storia di cucina, certo, ma anche di cultura e di tradizioni da custodire. Sin dall’inizio il ristorante è gestito

104 SmallGiants | maggio 2023 Stories
SINGH E LA MOGLIE RUBEL HANNO FIRMATO ALCUNI DEI PIÙ SFARZOSI MATRIMONI INDIANI CELEBRATI IN ITALIA, REALIZZANDO
JYOTI
I DESIDERI DI POLITICI, SPORTIVI E PERSINO DI QUALCHE STELLA DI BOLLIWOOD
La proposta culinaria è all’insegna della tradizione indiana, ma attenta ai nuovi orizzonti e all’innovazione

dallo chef e sommelier Jyoti, membro dell’Associazione cuochi fiorentini, e dalla moglie Rubel, che cura attentamente le gestione economico-organizzativa del locale. Sono proprio i due padroni di casa Jyoti e Rubel, il vero motore di Haveli. Sono loro ad accogliere gli ospiti fiorentini e i turisti che vogliono immergersi in un viaggio fatto di mille sfumature tra aromi, sapori, spezie e colori. L’atmosfera del ristorante – dotato di un delizioso spazio esterno in uso già dai mesi primaverili – è intima e rilassata, ricca di suggestioni etniche ma al tempo stesso elegante e mai sopra le righe. Il termine ‘Haveli’, d’altronde, indica proprio una dimora d’alto rango: “Più che il proprietario di Haveli mi sento il custode, e i miei ospiti sono di conseguenza dei Maragià che vanno trattati come re, sempre e comunque”, conferma Jyoti. "A loro cerco di presentare la mia casa al meglio: la qualità ha un costo, è

vero, ma l’ospite deve essere al primo posto per garantire la miglior esperienza possibile, dal cibo alle stoviglie, fino agli arredi”.

La proposta culinaria di Haveli è all’insegna della tradizione indiana – della regione del Punjab, ma non solo – e al contempo attenta ai nuovi orizzonti della cucina, con cura nella selezione delle materie prime e uno sguardo d’insieme che porta gli avventori a esplorare a distanza le pietanze originarie dall’intero subcontinente. Non mancano i grandi classici, dai Veg Samosa (piramidine ripiene di patate speziate) ai Panir Pakora (involtini di farina di ceci ripieni di formaggio), così come l’iconico pollo Tandoori marinato allo yogurt e spezie cotte nell’omonimo forno, fino al Gost Sheek Kebab, uno spiedino Tandoori di montone macinato alle erbe e spezie. Ma meritano un assaggio anche il Murg Makhan Wala (pollo disossato

con salsa di anacardi, burro, pomodoro e miele) o il Shahi Panir (formaggio fresco in cubetti in salsa di curry). Ad accompagnare le pietanze, un Haveli Veg Biryani (riso con verdure al vapore, frutta secca e zafferano) e l’onnipresente Cheese Nan, focaccia ripiena di formaggio. “Il pubblico ama i nostri Samosa o il pollo Tandoori ma io consiglio sempre le nostre costolette di agnello marinate con spezie indiane cotte nel tipico forno di terracotta”, aggiunge Jyoti. “Io stesso preparo meticolosamente le spezie, giocando coi sapori”. E se una menzione speciale la merita la cantina, tra etichette indiane e toscane e una ricca collezione del pregiato whisky Samaroli, da più di un anno gli appassionati possono trovare i piatti di Jyoti e Rubel anche nella vicina città di Scandicci, nel nuovo locale Masala al Vingone, specializzato anche nell’asporto. www.florenceindianrestaurant.it

105 maggio 2023 | SmallGiants Stories
HAVELI • TOSCANA
Jyoti ‘Giotti’ Singh, proprietario di Haveli e membro dell’Associazione cuochi fiorentini

SCOPRENDO I PICCOLI GIGANTI DI TREVISO

Forbes

La terza tappa ha visto la partecipazione di numerosi relatori (in foto), che hanno raccontato le loro aziende e iniziative a favore delle imprese riportate anche all’interno del numero di aprile del mensile (in basso)

Dopo il successo di Salerno, Forbes Small Giants è approdato a Treviso per l’undicesima tappa del roadshow pensato per dar voce e visibilità alle Pmi italiane, motore dell’economia del nostro paese. La scelta della location è ricaduta sul centro culturale Fabrica, fondato nel 1994 da Luciano Benetton e Oliviero Toscani, che ha sede in una villa del Settecento restaurata e ampliata dal famoso architetto Tadao Ando.

La serata, moderata dal giornalista di

Forbes ed executive editor del progetto Forbes Small Giants Edoardo Prallini, si è aperta con gli interventi di coloro che hanno contribuito all’organizzazione dell’evento: Loredana Rigato, media and public relations di Fabrica, e Claudio De Nadai, rappresentante Pmi Confindustria Veneto Est. La serata è stata divisa in quattro panel, con gli intervenuti di esponenti di spicco del mondo Pmi che si sono confrontati sui temi più significativi del momento. Tra di loro Andrea Berna, responsabile rete commerciale Italia di Banca Ifis, Saul Cremona, regional manager di Edenred, Giorgio

106 SmallGiants | maggio 2023 Il roadshow
Small Giants è arrivato in Veneto per una nuova puntata del progetto Bfc Media che vuole dare voce alle Pmi del territorio.
Sostenibilità, welfare e servizi alle imprese sono i temi al centro dell’undicesima tappa

Voce alle Pmi Motore dell’economia italiana, le piccole e medie imprese e le grandi aziende che le sostengono sono i veri protagonisti del roadshow di Forbes Italia

Emiliani, fleet by dealer manager di Stellantis, e Luca Como, head of disty channels sales di Samsung, che si sono alternati nella prima tavola rotonda per affrontare il tema dei servizi alle imprese. Il secondo panel è stata invece l’occasione per discutere su quei fattori fondamentali per determinare il successo di un’azienda, con le parole di Francesco Sommariva, brand partnership

director TikTok Italia, Simone Bittoto, ceo di Eurostep, Michele Bonfiglioli, ceo di Bonfiglioli Consulting, e Maria Cristina Alpago, product manager di Keyline. Il rapporto tra sostenibilità e welfare, keywords delle strategie di ogni azienda, è stato il tema affrontato nella parte centrale della serata, che ha visto la partecipazione di Anna Munari, amministratore delegato di

107 maggio 2023 | SmallGiants Il roadshow

Tecnosystemi, Guido Casellato, ceo di H2C, Elena Felici, avvocato di Lca Studio, e Simone Rech, titolare della Tenuta Amadio. L’ultimo panel della serata ha lasciato spazio all’innovazione, con le voci di Renato De Marco, business development manager di Vedrai, Manuela Ronchi, ceo di Action Agency, e Nicola Davanzo, head of sales di Alibaba.com.

Dopo gli interventi sul palco, l’evento è proseguito con il classico momento di networking, fondamentale per permettere agli ospiti di confrontarsi e scambiarsi idee sui temi affrontati nel corso della serata. Conclusa con successo la tappa di Treviso, Forbes Small Giants ripartirà il 10 maggio da Bologna, per un nuovo appuntamento alla scoperta di quei ‘piccoli giganti’ che rendono grande l’Italia.

108 SmallGiants | maggio 2023 Il roadshow
Le tavole rotonde sono state moderate da Edoardo Prallini, giornalista Forbes All’interno di Fabrica una biblioteca, un’aula per le conferenze e spazi adibiti alla light dinner (foto a destra)

La residenza creativa dei Benetton Fabrica è un luogo di contaminazione in cui arte, cultura e ricerca s’incontrano per dare vita a qualcosa di nuovo con workshop, conferenze e formazione

109 maggio 2023 | SmallGiants Il roadshow
Il luogo che ha ospitato l’evento è stato Fabrica, centro di ricerca sulla comunicazione del gruppo Benetton

ALLA RICERCA DEL SAPERE

Da sempre al fianco delle imprese, Romagna Tech accelera le startup del territorio promuovendo la cultura dell’innovazione

110 SmallGiants | maggio 2023 Startup
111 maggio 2023 | SmallGiants Startup

Dici “Romagna” e d’istinto viene da aggiungere “mia”, tanto è nell’animo e nelle orecchie italiche la canzone dei Casadei, re del liscio e generatori di un patrimonio di musica popolare che Elisabetta Sgarbi, al timone della Milanesiana, e prima ancora il Ravenna Festival hanno nobilitato con rassegne ed eventi ad hoc. Sull’onda della quarta rivoluzione in atto, sarà sempre più istintivo - è l’augurio - aggiungere “tech” all’area geografica. Romagna Tech è infatti una società consortile per azioni e senza fini di lucro che incuba, assiste e accelera startup, promuove la ricerca per chi ‘start’ non è più, fa trasferimento tecnologico. È infatti accreditata come laboratorio di ricerca industriale e centro per l’innovazione e il trasferimento tecnologico della Rete alta tecnologia dell’Emilia-Romagna. Un esempio virtuoso di collaborazione tra enti locali, associazioni di categoria, fondazioni bancarie e imprese.

Dà ossigeno - in termini di idee e sostegno economico - alle sfide di startup già articolate, ma è pronta a raccogliere le scintille che promettono bene. Un ‘bene’ ancora allo stato embrionale: per questo ne studia la fattibilità, fa simulazioni e predice mettendo a punto un modello di business sostenibile. Ha istituito due incubatori: uno a Faenza, Torricelli, e l’altro a Lugo, UStart.

Offre servizi di raccolta finanziamenti, anche agevolati, seguendo la partecipazione a bandi Ue, nazionali e regionali, aiuta a realizzare campagne di crowdfunding lanciando ponti con partner finanziari, da venture capital a fondi di investimento. Poiché sono proprio le buone idee che rischiano il copia-incolla, offre tutela brevettuale. Fa poi trasferimento tecnologico trasformando l’idea in prodotto pronto a sbarcare sul mercato. Fa ricerca in un laboratorio specializzato sui temi dell’Ict, meccanica, manifatturiero, agroalimentare, materiali innovativi, intelligenza artificiale

e trasformazione digitale.

Ad oggi ha realizzato 150 progetti, dal tessile all’automazione industriale, agroindustriale, gestione idrica pubblica, fino alla mobilità elettrica e alla logistica, passando dall’analisi dei processi alla generazione del concept, progettazione. Per i casi più complessi, individua un capo progetto: il timoniere che traccia la linea la più possibile sostenibile, dal punto di vista di costi e tempi, per raggiungere gli obiettivi.

Ha preso forma nel grembo di Romagna Tech la startup Iuv, di Cosimo Maria Palo-

poli, tecnologo alimentare di Pistoia, selezionato tra gli under 30 di Forbes. Sviluppa idee e progetti già nel 2012, ma è nel 2019 che lancia l’azienda, da subito orientata alla ricerca e allo sviluppo di soluzioni di confezionamento plastic-free e di formulati in grado di allungare la vita degli alimenti. Realizza, per esempio, soluzioni naturali attingendo alla tecnologia columbus’ egg, sviluppando rivestimenti applicabili per immersione o spalmatura su formaggi, frutta e verdura preservandone così la freschezza. E allungandone la durata commerciale. Ancora, realizza

112 SmallGiants | maggio 2023 Startup
Cosimo Maria Palopoli, fondatore della startup Iuv

fogli edibili a base vegetale, dal colore perlato o trasparente, setosi al tatto, che si sciolgono nell’acqua e che hanno la proprietà di degradarsi nel suolo, naturalmente. I laminati Iuv intervengono come soluzione alternativa alla plastica monouso. Sono perfetti in scatole postali, scatole regalo o astucci per decorare, proteggere, avvolgere prodotti da graffi, polvere e urti. Oppure come soluzione alternativa alle finestre Pvc/Pp/Pe e packaging monouso. Il laminato è stato sviluppato anche grazie all’ingresso di una società leader nel mercato delle energie rinnovabili

TRA I LABORATORI DELL’INCUBATORE È NATA ANCHE IUV, IMPRESA FONDATA DA COSIMO MARIA

che ha scommesso e che ha investito su Iuv, la quale ha potuto congegnare il prodotto nel 2022.

Tra le startup promettenti, in maturazione presso l’incubatore Torricelli, menzioniamo Liocreo di Niccolò Le Brun e Guglielmo Amorelli, che hanno brevettato un’innovativa tecnologia di crioessiccazione, in grado di ridurre i costi di processo e migliorare della qualità del prodotto finito. La crioessiccazione elimina l’acqua dagli alimenti appena raccolti, evitandone l’ossidazione. Con questo procedimento i cibi, grazie alla totale disidratazione, si man-

tengono a lungo senza bisogno di conservanti, mantenendo inoltre inalterate le loro proprietà nutritive e organolettiche, vitamine, sali minerali, nonché colore, gusto e anche profumo.

Sempre nell’incubare Torricelli opera Circes, attivo nel campo del design circolare nei sistemi Ifp. E ancora sta prendendo corpo Game On, intento a capitalizzare i vantaggi dei meccanismi di gamification per l’apprendimento dei bambini. Questa startup sta dunque sviluppando un kit interdisciplinare di prodotti educativi digitali per bambini, utilizzando la gamification in tre discipline: letteratura internazionale, protezione del patrimonio culturale e del paesaggio e storia delle arti visive.

E nell’Emilia-Romagna, regione della buona tavola, non poteva mancare un progetto come Food Allergens rivolto ai professionisti del settore, da ispettori e produttori ai ristoratori, con l’obiettivo di favorire la fruizione di informazioni sul tema degli allergeni. Un progetto che si avvale di un partenariato tra quattro realtà (da altrettanti Paesi) con esperienze nel settore del cibo e competenze complementari.

113 maggio 2023 | SmallGiants Startup
PAOLOPOLI CHE VUOLE RIVOLUZIONARE IL PACKAGING CON PROPOSTE SOSTENIBILI
ROMAGNA TECH •
www.romagnatech.eu
EMILIA ROMAGNA
I fogli a base vegetale di Iuv sono un’alternativa eco-friendly alla plastica monouso

Il cocktail perfetto

Dal fusto al bicchiere senza alcun costo di smaltimento.

La rivoluzione dei ready-to-drink è targata Mixum

Pensate a un’esperienza da cocktail totalmente diversa: il piacere di ordinare al bancone un Americano pronto in meno di cinque secondi. Il settore in questione, in forte espansione, è quello degli alcoholic beverages: secondo un bilancio di Euromonitor del 2021 il mercato mondiale degli alcolici si attesta a 1.170 miliardi di dollari, di cui il readyto-drink occupa il 2% del totale. Quest’ultimo è uno dei segmenti più in crescita nel mercato delle bevande alcoliche, tradotto appunto in ‘pronto da bere’, e fa riferimento a bevande già miscelate, pronte all’uso. Come dimostra il market intelligence research report presentato da InsightAce Analytic, il mercato globale degli Rtd alcolici sta osservando una forte crescita nella vendita al dettaglio, con un valore totale stimato di 32,94 miliardi di dollari nel 2021 e un valore atteso di 85,5 miliardi di dollari nel 2030, con un conseguente Cagr (Tasso composto di crescita annuale) dell’11,2% dal 2022 al 2030.

Leader nel settore è l’azienda meneghina Mixum, fondata nel luglio del 2022 da Silvio Tasin, Massimiliano Zanetti e Leonardo Foa. Una realtà che in soli nove mesi ha aperto i suoi mercati su Europa e Stati Uniti, esponendo alla fiera del Vinitaly nel mese di aprile.

Mixum mira a stravolgere il mercato della miscelazione, posizionandosi al primo posto nel B2B dei ready-to-drink. L’azienda si definisce come un ‘Italian cocktail lab’ che ha

DOPO AVER

IDENTIFICATO IL DOSAGGIO PERFETTO, LA MISCELA È SERVITA GIÀ PRONTA ALLA SPINA, COME UNA BIRRA: IL PROCESSO PERMETTE DI RISPARMIARE

CENTINAIA DI BOTTIGLIE IN VETRO E PLASTICA

l’obiettivo di fornire al consumatore finale nuove esperienze, per apprezzare cocktail alcolici e analcolici in maniera innovativa e a basso impatto ambientale. La prima rivoluzione nasce con il fusto targato Mixum:

costituito da materiali riciclati, contiene 20 litri di cocktail già pronto, equivalenti a 110 drink. L’impatto è notevole: per un fusto di Gin Tonic servito al tavolo, si risparmiano circa 110 bottigliette in vetro di tonica e almeno 7 bottiglie di Gin da smaltire. Il vantaggio è triplo: oltre che ad un risparmio ambientale, il cocktail in fusto offre anche un grande risparmio di costo e di tempo. Ma come funziona questa innovativa distribuzione? “Dopo aver identificato i giusti dosaggi ed equilibri delle miscele presso uno dei siti di produzione, il prodotto viene inserito nei fusti e servito già pronto alla spina, come una birra, usandone gli stessi macchinari e attacchi”, spiega Tasin. “Ad oggi, sono già stati serviti oltre 300mila drink alla spina elaborati da Mixum”. In virtù anche di un importante accordo stipulato con Partesa, distributore del gruppo Heineken, Mixum sta crescendo in gran parte del Nord Italia, con una linea di prodotto chiara e universale. Spritz, Gin Tonic, Americano e Gin Paloma sono figli di questa preziosa collaborazione. A queste si aggiungono anche le soluzioni in lattina e le linee Signature, i cocktail fatti ad hoc per i brand e aziende del settore. A breve la giovane azienda aprirà le porte del suo innovativo laboratorio, inaugurando a Milano uno showroom dedicato esclusivamente alla consumazione e al servizio ready-to-drink. “Questo è solo un inizio, stiamo lavorando a linee di prodotto rivoluzionarie che diffonderanno un modo di concepire l'esperienza da cocktail all'italiana lontana dagli stereotipi”. mixum.company

114 SmallGiants | maggio 2023 Startup
MIXUM • LOMBARDIA
Massimiliano Zanetti, cofondatore di Mixum

Il piacere dell’igiene orale

Comunicazione empatica e un packaging innovativo.

Geldis apre a nuovi capitali con l’equity crowdfunding

Pmi tutta italiana nel settore dell’oral care, Geldis è alla sua prima campagna di equity crowdfunding. Con l’obiettivo di un milione di euro, sta rivoluzionando in modo innovativo il mercato del suo settore di riferimento. L’azienda nasce nel 2016 da un’idea di Alice Di Donfrancesco e Federico Tarditi per sopperire alla mancanza di un prodotto molto specifico: un detergente per l’igiene quotidiana di mascherine trasparenti, apparecchi ortodontici, protesi dentarie e bite. Viene così avviata una startup. I due investono i loro risparmi e grazie all’aiuto di un chimico formulano un nuovo prodotto iniziando personalmente a presentarlo agli studi odontoiatrici.

“Il rapporto con i professionisti è per noi imprescindibile”, spiega Alice Di Donfrancesco. “Fin dall’inizio gli odontoiatri hanno riconosciuto la qualità dei nostri prodotti e ne suggerivano l’acquisto ai loro pazienti”. Dopo i primi, difficili mesi, il boom arrivò nel 2020, grazie a una scelta illuminata dei due imprenditori, che decisero di non farsi fermare dal lockdown e di sfruttare il periodo di chiusura per sviluppare un rapporto diretto con i professionisti online. Il web non ha confini e in poco tempo Geldis iniziò a farsi strada sull’intero territorio nazionale.

Apprezzato non solo per l’alta qualità dei prodotti offerti, ma anche per uno stile comunicativo e di vendita originale: “Per scelta abbiamo creato un approccio comu-

nicativo diverso”, racconta Federico Tarditi. “Sia nel packaging dei prodotti sia sui nostri social: il web ha subito apprezzato, i nostri canali sono cresciuti costantemente fin dall’inizio. Il nostro approccio, più fresco e meno formale, è piaciuto anche ai professionisti: cerchiamo di essere empatici e di entrare in sintonia con loro, facendo sì che si appassionino ai nostri prodotti tanto quanto noi”. Negli ultimi tre anni, l’azienda si è impegnata a formulare nuovi prodotti dai gusti molto particolari: cioccolato, mela

verde, pesca rosa, liquirizia e menta fresca. Tra dentifrici e collutori, spicca Doctor Filo, un filo interdentale che si è aggiudicato dai professionisti del settore il titolo di “filo perfetto”.

Ad oggi Geldis, dopo aver registrato ricavi triplicati negli ultimi due anni, superando il milione di fatturato nel 2022 con un Ebitda positivo del 23,7%, ha avviato da poco la sua prima campagna di equity crowdfunding: l’obiettivo è raccogliere fino a un milione di euro entro metà maggio. “Fino a questo momento la nostra è stata una ‘scalata senza budget’, ciò che abbiamo ottenuto in questi anni è stato frutto di un duro e costante lavoro”, commentano i due fondatori. “Adesso è arrivato il momento di aprire Geldis a nuovi investitori: abbiamo scelto di avvalerci dell’equity crowdfunding per coinvolgere in primis tutta la community di odontoiatri e igienisti dentali, dando loro la possibilità di contribuire alla crescita di un progetto che hanno sostenuto fin dall’inizio. L’ordine minimo è stato volutamente impostato a una cifra accessibile a tutti, pari a 250 euro, dando l’opportunità a chiunque voglia di sostenere l’iniziativa. L’aumento di capitale ci servirà per rendere più ampia l’offerta dei nostri prodotti e incrementare la nostra squadra sales per essere presenti capillarmente sul territorio nazionale e non solo. La nostra strategia prevede di oltrepassare i confini nazionali: i primi traguardi che ci siamo prefissati sono Germania, Francia e Spagna, ma puntiamo ad arrivare presto anche oltreoceano”.

115 maggio 2023 | SmallGiants Startup
www.geldis.it
L’OBIETTIVO DELLA RACCOLTA È DI UN MILIONE DI EURO ENTRO METÀ MAGGIO: I NUOVI FONDI SONO DESTINATI AD AMPLIARE L’OFFERTA E POTENZIARE LA SUA PRESENZA SUL TERRITORIO GELDIS • LOMBARDIA I
gusti dei dentifrici vanno dal cioccolato alla mela verde

I PRIMI CINQUANTA DI GIORGIO TESI GROUP

Giorgio Tesi Group, azienda vivaistica di Pistoia, festeggia il primo mezzo secolo di attività. Il fondatore Giorgio Tesi fonda l’attività sul piccolo podere di famiglia di circa 4 ettari. Inizia poi l’espansione e la ristrutturazione. L’azienda familiare, che oggi è guidata dalla seconda generazione, assume una posizione sempre più centrale nel vivaismo piemontese, fino a guadagnarsi il marchio global che certifica lo standard di sicurezza integrata in agricoltura. È inoltre la prima azienda italiana ad essere premiata al Ipm di Essen avendo conquistato la medaglia d’argento nella categoria Finished Plants & Trees. Oggi la produzione si estende su oltre 500 ettari di superficie e conta più di 200 dipendenti nei 18 vivai situati a Pistoia nelle quattro filiali.

CON 500 ETTARI

E 200 DIPENDENTI

SPARSI NEI 18 VIVAI, L’AZIENDA È GIUNTA

ALLA SUA SECONDA GENERAZIONE

116 SmallGiants | maggio 2023 Anni d’oro
Dal palazzo reale di Amman a EuroDisney, Giorgio Tesi esporta piante in tutto il mondo. Oggi festeggia il suo compleanno con numeri importanti e un giro d’affari che supera i 70 milioni di euro

IL TOUR CELEBRATIVO TOCCA IL GIAPPONE

60 anni e motore ibrido: la nuova era Lamborghini

IL 6 MAGGIO DEL 1963, 60 anni fa, nasceva Automobili Lamborghini a Sant’Agata Bolognese. Fondata da Ferruccio Lamborghini, la casa automobilistica nel tempo è diventata una delle più importanti nel panorama automotive. Una ricorrenza che non segna solo il sessantesimo anno di attività ma anche il passaggio all’ibrido e un nuovo inizio per la celebre azienda automotive italiana. Lamborghini debutterà infatti con il suo primo modello ibrido con l’attesissima Aventador ibrida, che avrà il nuovo motore V12 abbinato ad un’unità elettrica. Le attività in programma per i festeggiamenti sono molteplici e hanno avuto inizio il 19 gennaio con l’inaugurazione

del Museo della Casa a Sant’Agata Bolognese, arrivando in Giappone a Suzuka e nel

Vetrai da più di un secolo

Vetraria D’Adda celebra i 110 anni dalla fondazione. L’azienda, che dal 1913 è leader nella distribuzione del vetro piano sia in grandi lastre sia in casse nudo pacchi, nasce da un’intuizione di Carlo

D’Adda a Bergamo e da più di cento anni è grossista per vetrai in tutto il nord Italia, dal Piemonte al Friuli Venezia Giulia fino all’Emilia Romagna. L’impresa bergamasca ha iniziato importando lastre di vetro per uso fotografico dal Belgio e gradualmente è stata delineata l’attività di commercio e lavorazione del vetro. Nel corso degli anni si è affermata come azienda vetraria specializzata nella produzione di specchi a livello artigianale, nella decorazione e lavorazione del vetro “cristallo”. A partire dagli anni ‘60 il commercio di lastre di vetro diventa l’attività principale.

117 maggio 2023 | SmallGiants Anni d’oro
Regno Unito sul circuito di Silverstone. Il tour terminerà il 28 maggio in piazza Maggiore a Bologna.

SESSANTA CANDELINE PER CAFFÈ KIMBO

Dal bar di famiglia a un’eccellenza italiana

Kimbo festeggia i suoi 60 anni. L’azienda è nata a Napoli nel 1963 dall’idea di Elio, Francesco e Gerardo Rubino che trasformano il bar-pasticceria di famiglia in una piccola azienda di torrefazione, destinata a diventare una grande attività industriale. Inizialmente si chiamava Cafè do Brasil per poi cambiare veste e diventare Caffè Kimbo nel 2013. Negli anni 60 i fratelli Rubino mettono a terra una nuova strategia di confezionamento e lanciano la rivoluzionaria lattina sottovuoto che porterà il caffè napoletano nel mondo. Nel 1994 il marchio conquista la seconda posizione nel settore retail del mercato italiano del caffè e ancora oggi è simbolo di eccellenza qualitativa e tradizione.

Marcello

CON UNA NUOVA STRATEGIA DI CONFEZIONAMENTO

I FRATELLI RUBINO PORTANO L’ORO NERO NAPOLETANO

ALLA CONQUISTA DEL MONDO: NEL 1994 IL MARCHIO CONQUISTA LA SECONDA POSIZIONE NEL SETTORE RETAIL DEL MERCATO ITALIANO

Buon compleanno Breton

60 ANNI DI INNOVAZIONE

BRETON, PIONIERE MONDIALE nello sviluppo di tecnologie e materiali avanzati, compie 60 anni. L’azienda è leader nella progettazione e produzione di macchine e impianti industriali per la lavorazione della ceramica, della pietra naturale e dei metalli nello sviluppo di impianti per la pietra composita e nella stampa additiva. Fondata nel 1963 a Castello di Godego, in provincia di Treviso, da Marcello Toncelli, l’azienda ha iniziato a produrre centri di lavoro destinati all’industria manifatturiera. Nel 2003 Luca e Dario Toncelli prendono la guida dell’impresa, che nel 2011 acquisisce Bideseimpianti e firma una collaborazione con Boart & Wire, produttore di fili diamantati. Nel 2014 diviene membro ufficiale del Graphene Flagship Project.

118 SmallGiants | maggio 2023 Anni d’oro
Toncelli, fondatore dell’azienda trevigiana, era originario di Livorno: si
trasferì in Veneto nel secondo dopoguerra

DALLE GERLE DEI CONTADINI al design di alta gamma

BONACINA È UN’AZIENDA BRIANZOLA DI

LURAGO D’ERBA che rappresenta l’eccellenza del design e del made in Italy. Guidata da Elia, quarta generazione, è entrata nelle case di Gianni e Marella Agnelli, dei Mondadori, dei Thyssen; i suoi mobili sono stati scelti per l’arredo della Casa Bianca; sedute come Gala e Margherita sono esposte nei più importanti musei al mondo. Eppure l’impresa, quando fu fondata nel 1889, aveva un core business completamente diverso. Ad uscire dalle mani dei suoi artigiani non erano mobili, bensì gerle, ovvero le ceste coniche munite di due cinghie, utilizzate dai contadini brianzoli.

Giovanni Bonacina, a fine 19esimo secolo, frequentava una delle prime università di Economia e commercio a Milano. Un suo compagno olandese, durante un roadshow di materie prime provenienti dall’Indonesia, gli fece scoprire il giunco, un legno massello molto resistente ed estremamente malleabile. Ne acquistò una grossa quantità e iniziò a lavorarlo per costruire delle gerle molto più resistenti. Dalle ceste dei contadini ai mobili, passò poco tempo. L’azienda non ha mai smesso di lavorare questo materiale, neanche durante la Seconda guerra mondiale: i Bonacina pensarono infatti di produrre ceste porta munizioni e stuoie per i carri armati.

A FINE 19ESIMO SECOLO, DURANTE UN ROADSHOW

DI MATERIE PRIME

PROVENIENTI

DAL SUD-EST ASIATICO, GIOVANNI BONACINA

SCOPRÌ LE PROPRIETÀ

DEL GIUNCO: DA QUEL

GIORNO LA SUA AZIENDA

NON HA MAI SMESSO

DI LAVORARLO

119 maggio 2023 | SmallGiants Lo sapevi che

GIORGIO SQUINZI TRA EDILIZIA,

CALCIO E CICLISMO UN TALENTO INDUSTRIALE NATO IN PIENA GUERRA

Giorgio Squinzi nasce nel 1943, in uno dei periodi più difficili della storia italiana, in provincia di Bergamo. La sua famiglia è costretta subito a sfollare a causa della seconda Guerra Mondiale. Il padre Rodolfo pochi anni prima aveva fondato una piccola ditta di materiali per l’edilizia. Giorgio è appassionato di chimica fin da bambino e ama rifugiarsi nella stanza in cui si trova il laboratorio chimico dell’azienda. Sarà lì che farà la sua prima scoperta: un adesivo cementizio, l’Adesilex P9, precursore di uno dei prodotti di maggior successo dell’azienda di famiglia: la Mapei. Nel 1976 avviene la svolta: l’azienda diventerà fornitore ufficiale degli adesivi per la posa delle piste di atletica alle Olimpiadi di Montreal. È solo l’inizio: alla guida della Mapei, dal 1980, Giorgio sarà fautore del processo di internazionalizzazione aziendale, vedendo in questo una straordinaria opportunità di sviluppo. La sua strategia? Ogni sede deve mantenere al proprio interno un laboratorio di ricerca e sviluppo, sempre guidato da un professionista del luogo, in grado quindi di comprendere e interpretare i bisogni e le richieste di ciascun paese. Sarà questa la vera forza dell’impresa, diventata negli anni una multinazionale leader nella produzione di adesivi e prodotti chimici per l’edilizia. Nel frattempo, la vita e la carriera di Giorgio Squinzi sono costellate di successi: nel 1995 la “corazzata Mapei” segnava un anno glorioso nella storia del ciclismo. Nel 2012 viene eletto presidente di Confindustria, in seguito sarà presidente di Federchimica e vicepresidente di Assolombarda, oltre che presidente del Consiglio di Amministrazione del Gruppo 24 Ore. Grande tifoso e appassionato di calcio, dal 2002 fino alla morte, avvenuta nel 2019, Giorgio Squinzi è stato anche orgoglioso proprietario della squadra calcistica del Sassuolo. Oggi, Mapei è presente in oltre 80 paesi e conta più di diecimila dipendenti.

GIORGIO SQUINZI HA TRASFOMATO LA PICCOLA DITTA DI FAMIGLIA IN UNA MULTINAZIONALE LEADER NEL SUO SETTORE. DAL 2002 FINO ALLA SUA MORTE, AVVENUTA NEL 2019, È STATO ANCHE PROPRIETARIO DEL SASSUOLO

CIGIERRE, UN IMPERO DA 360 RISTORANTI Il rider che ce l’ha fatta

NEL 1988 UN RAGAZZO APPENA 23ENNE decise di entrare nel mondo della ristorazione con uno spazio di 12 metri quadrati e un numero di telefono: il 505959. “Raccoglievo le ordinazioni e le distribuivo in tre pizzerie posizionate strategicamente nella città di Udine”, dichiara Marco Di Giusto, che portava le pizze a casa 30 anni prima dei rider. Il nome non vi dice niente? Beh, sicuramente le sue ‘creature’ vi saranno molto più riconoscibili. Old Wild West, America Graffiti, Temakinho, Shi’s, Pizzikotto e Wiener Haus sono i brand della Cigierre, azienda leader italiana nello sviluppo di ristoranti multietnici a gestione diretta o in franchising. Un gruppo che conta 360 ristoranti e 6.500 dipendenti. Un vero e proprio impero. Lui, da buon friulano, dice che “c'è ancora molto da fare”.

120 SmallGiants | maggio 2023 Lo sapevi che

MSGM E I TANTI SIGNIFICATI NASCOSTI

MSGM È UN FAMOSO BRAND DI ABBIGLIAMENTO che nasce in un momento economicamente non proficuo. Siamo nel 2007, in pieno crollo finanziario delle Borse, quando Massimo Giorgetti, il fondatore del brand, decide, al termine di un aperitivo tra amici, di fondare un marchio che si stabilizzasse nella porzione di mercato migliore. A quell’aperitivo c’era pure Riccardo Grassi, attuale responsabile commerciale al quale Giorgetti è molto legato e riconoscente. Dopo quella chiacchierata a dir poco lungimirante, il marchio Msgm ha preso vita e negli anni si è espanso notevolmente, raggiungendo addirittura i 50 milioni di fatturato nel 2017 e attestandosi come un importante punto di riferimento della moda made in Italy.

Il fatto più curioso riguarda proprio il nome del marchio: le lettere Msgm sarebbero le iniziali di tre amici che avrebbero sostenuto Giorgetti ed il suo desiderio di lanciare questo marchio. Ma sono anche un gioco di parole con il nome e cognome del suo fondatore e soprattutto un chiaro riferimento ad una delle sue band preferite: gli Mgmt. Massimo Giorgetti infatti, fondatore del brand ed attuale direttore creativo, si lascia ispirare dalla musica, in virtù anche della sua precedente carriera come dj.

121 maggio 2023 | SmallGiants Lo sapevi che
Quattro amici, un aperitivo e un brand di alta moda
Il nome è anche un chiaro riferimento al gruppo musicale preferito di Massimo Giorgetti, gli MGMT

DIFENDERE IL DIRITTO D’AUTORE

Quali sono le soluzioni legali utili a tutelare l’industria creativa e audiovisiva italiana dagli impatti della pirateria digitale?

Risponde Chiara D'Antò, cofounder Studio Legale Cdfr e tech & blockchain legal specialist

La mia rubrica è sempre stata, sin dalle intenzioni iniziali, un punto di contatto tra il mondo della tecnologia e gli ambiti giuridico - regolamentari. Quindi, quale miglior argomento per questo mese se non trattare della nuova proposta di legge sul contrasto alla pirateria digitale, la n. 217 e la n. 648 presentate nell’ottobre 2022, confluite poi in un unico testo, già approvato all’unanimità dalla Camera dei Deputati. La proposta di legge affronta in modo innovativo il rapporto tra reti e contenuti protetti dal diritto d’autore, proponendosi, quale obiettivo cardine, l’adozione di stringenti misure tese al contrasto del fenomeno della pirateria digitale.

L’On. Mollicone, presidente della sesta commissione Cultura, Scienza e Istruzione alla Camera ha evidenziato che lo scopo essenziale che la proposta di legge Tutela del diritto

d’autore e contrasto alla pirateria online persegue, è quello di porre un freno immediato al fenomeno della pirateria a tutela della creatività nazionale. La proposta concepisce la proprietà intellettuale, intesa in tutte le sue forme, come stimolo dell’innovazione e della creatività, nonché quale valore fondante della Repubblica.

La proposta di legge conferisce quindi nuovi poteri all’autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni autorizzandone il blocco dei siti web che diffondono illecitamente eventi live (come le partite di calcio o le prime visioni di film). A fronte della segnalazione dei titolari dei diritti tv, è attributo all’Agcom il potere di ordinare l’immediato oscuramento – entro 30 minuti - del sito che trasmette illegalmente il contenuto. Al contempo, l’Agcom informerà l’autorità giudiziaria della condotta illecita, così da renderla automaticamente perseguibile e disporrà il blocco del sito che divulga illeci-

tamente gli eventi live. Il disegno di legge, oltre all’introduzione delle misure predette, prevede un inasprimento delle sanzioni amministrative e penali sia per chi mette a disposizione degli utenti tali contenuti sia per chi ne fruisce.

Tecnicamente, il disegno di legge prevede l’azione dell’Agcom attraverso il blocco della risoluzione Dns dei nomi di dominio e il blocco all'instradamento del traffico di rete verso gli indirizzi Ip univocamente destinati ad attività illecite. Pertanto, chi cerca di seguire una partita di calcio o un film su un sito pirata, vedrà il programma oscurato e un avviso sullo schermo dell’eventuale segnalazione alle autorità: “Nell'ipotesi di contenuti trasmessi in diretta, il provvedimento è adottato, notificato ed eseguito prima dell'inizio o, al più tardi, nel corso della diretta stessa”.

L’intento è tutelare in modo più efficace l’intera industria creativa e audiovisiva italiana, sulla quale la pirateria digitale impatta negativamente con un danno annuo di 1,8 miliardi di euro di fatturato. Per farlo, sarà senz’altro necessaria un’opera di sensibilizzazione dei giovani e degli studenti per costruire un approccio nuovo e strutturale verso una maggiore consapevolezza da parte dei clienti finali delle implicazioni negative della fruizione illecita di contenuti online, che di fatto alimentano sistemi criminali e contra legem

L’auspicio è che vengano adottate e intraprese sempre più iniziative come quella in oggetto, tali da garantire la lotta a sistemi illeciti anche nello spazio digitale, con l’opportunità per startup e Pmi di creare nuovi progetti di business legati ad esempio al supporto e al controllo preventivo o postumo degli indirizzi Ip per la verifica dell’univocità della destinazione degli stessi ad attività illecite.

122 SmallGiants | maggio 2023 Avvocato
Chiara D'Antò

IL (NON) LAVORO DELLE DONNE

A parità di istruzione, il tasso di inattività delle donne in fatto di lavoro è superiore a quello degli uomini in quasi tutte le fasce d’età. Ma quanto vale davvero il lavoro delle donne?

L’occupazione femminile è una delle più grandi sfide a cui il mondo del lavoro deve rispondere: è una questione prima di tutto etica, che ci pone di fronte alla necessità di mettere ogni lavoratrice e lavoratore nelle condizioni di giocare alla pari, di avere le stesse chances di realizzarsi professionalmente. Ma è, anche, una questione economica, che incide sulla produttività e competitività delle aziende. Partiamo da un dato: secondo l’Istat, nel 2022 il numero degli occupati è cresciuto di 334.000 unità rispetto all’anno precedente. Le statistiche, tuttavia, mostrano anche che il 90% di questi nuovi occupati sono uomini. Dove sono le lavoratrici donne che mancano all’appello? Altre statistiche, che tutti abbiamo sentito citare più volte, ci dicono che le studentesse ottengono risultati migliori dai primi anni di scuola fino all’università, dove solitamente si laureano prima e con risultati migliori. Cosa si spezza nel passaggio dalla formazione al mondo del lavoro? Spesso i problemi nascono dalla difficoltà di conciliare la carriera con la vita privata. Le donne assorbono la maggior parte degli incarichi di cura in famiglia e tutte le incombenze che ruotano attorno all’organizzazione familiare: un lavoro enorme, impegnativo, faticoso. Un lavoro che non fa rumore e che tuttavia silenziosamente erode possibilità di realizzazione personale e di crescita, tanto per i singoli quanto per le aziende e per la collettività. Secondo le stime dell’Observatory on Women Empowerment, infatti, una maggiore inclusione femminile aumenterebbe il Pil dei paesi G20 del 14%. Questo porterebbe più ricchezza e benessere per tutti. Ma non è l'unico beneficio.

Le donne sono generalmente più creative ed empatiche, hanno migliori capacità relazionali e di ascolto. Competenze che oggi sono anche la chiave del successo dei nuovi modelli di leadership. La diffusione di queste qualità caratteriali e comportamentali è oggi fattore fondamentale di sviluppo delle capacità e delle competenze per tutti. Uomini e donne. Creare un ambiente di lavoro in cui sia presente l'equilibrio tra donne e uomini, ma anche la giusta proporzione di principali qualità umane, è il primo passaggio per valorizzare anche l'accordo tra le generazioni. Saper coltivare e far crescere ambienti di lavoro nei quali ci sia non solo equilibrio di genere ma anche il giusto equilibrio di alcune fondamentali qualità umane è il primo passo per dare valore anche al patto tra generazioni. Per favorire la crescita all’interno delle organizzazioni – evitando peraltro che sempre più giovani scappino all’estero – è necessario costruire buone relazioni interne e fare affidamento su un buon livello di mentoring. Costruire seri percorsi di inserimento al lavoro attraverso

l’utilizzo di tutti gli strumenti contrattuali a disposizione può rivelarsi la strada giusta per garantire alle nuove generazioni la crescita delle competenze. Occupazione ed equità di genere, competenze, patto generazionale. Questi temi, in agenda da tempo, divengono oggi più che mai fondamentali per il nostro futuro.

Consulente 123 maggio 2023 | SmallGiants
Risponde Gianluca Spolverato

L’IMPORTANZA DELLE ACQUISIZIONI

Qual è il valore strategico dell’M&A (merger and acquisition) nell’accrescimento della dimensione aziendale?

Il sistema imprenditoriale italiano è da sempre caratterizzato dalla presenza di un rilevante numero di imprese di piccole e medie dimensioni. Sino a qualche tempo fa, la ridotta dimensione delle imprese, unitamente alla capacità di adattamento alle esigenze del mercato, costituivano un vero e proprio vantaggio competitivo.

Alla luce delle mutate condizioni di mercato e di ambiente economico, oggi tali caratteristiche non garantiscono più la prosperosità delle nostre imprese. Gli operatori economici hanno individuato nel trinomio crescita, diversificazione e investimento in risorse umane l’imperativo strategico per competere nell’attuale sistema di mercato. Tuttavia, sono poche le imprese che possono disporre di una sufficiente riserva di risorse finanziarie e manageriali da impiegare in una crescita per linee interne. L’alternativa più valida e praticabile è quindi quella della crescita per linee esterne, ossia tramite operazioni di M&A. Le operazioni di Merger and acquisition possono essere definite anche come processi di crescita esterna mediante i quali un’impresa ottiene le capacità e le risorse necessarie per implementare una determinata strategia, acquisendo un’altra impresa già avviata e andando così ad accrescere le dimensioni aziendali, acquisendo competenze e diversificando le linee di business.

Il primo semestre del 2022 – stando a uno studio di Mckinsey & Company – è stato il più dinamico sul fronte M&A negli ultimi

cinque anni. In Italia c’è stata un’accelerazione di fusioni e acquisizioni che ha registrato valori record in termini di volumi attestandosi a 70 miliardi di euro, con operazioni che hanno toccato quota 90. Il risultato è in controtendenza rispetto all’andamento globale delle operazioni M&A, scese del 39% a 2.622 miliardi di dollari dopo un 2021 da record.

La crescita delle acquisizioni è confermata anche dall’EY M&A Barometer Review 2022 e Preview 2023 di Ernst & Young, che sottolinea come nel 2022 siano state portate avanti circa 971 operazioni (+31% rispetto al 2021).

124 SmallGiants | maggio 2023 Commercialista
Alberto Ferlin
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Il lavoro rende comodi

Flessibilità e dinamismo significa comfort: al Salone del Mobile

è andata in scena Workplace 3.0, manifestazione dedicata alle trasformazioni di uffici e spazi di smart working di Valentina Lonati

Come cambieranno gli spazi lavorativi? E come li abiteremo? Ad aver lanciato uno sguardo al futuro, durante il Salone del Mobile, è stata Workplace 3.0, manifestazione nata per esplorare le (innumerevoli) trasformazioni dell’ufficio. Un luogo che negli ultimi tempi ha saputo rispondere con estrema flessibilità alle evoluzioni del mondo del lavoro, diventando un ambiente elastico, dinamico, sicuramente più confortevole. E il merito non è soltanto del remote work: dopo gli isolamenti forzati, all’ufficio viene oggi riconosciuto il

ruolo di spazio aggregatore e di scambio, dove ritrovare una dimensione umana che nessuna call potrà mai restituire. A raccontarlo, al Salone del Mobile, sono stati arredi trasformisti che svolgono più funzioni: divanetti che si trasformano in alcove dove concentrarsi ma anche prendersi una pausa, sistemi di sedute modulari dove improvvisare riunioni lampo, scrivanie richiudibili e regolabili, pannelli fonoassorbenti che decorano gli spazi. L’ufficio si spoglia degli stereotipi che l’hanno vestito per anni. Ecco alcune novità presentate durante Workplace 3.0.

LACIVIDINA – LITHOPS

Brainstorming sul sasso vivente

La quintessenza dell’informalità: presentata dall’azienda LaCividina, Lithops è il sistema di poltrone che consente di creare forme e composizioni ispirate alla pianta grassa Lithops, detta “pietra vivente”.

Disegnato da Andrea Steidl, si compone di cinque sedili e quattro schienali dalle linee morbide e sinuose. Un sistema che incoraggia posture fantasiose e rilassate: l’ideale per un brainstorming tra colleghi.

126 SmallGiants | maggio 2023 Ufficio

SEGIS – BE-ON Seduta in intimità

SE L’UFFICIO DIVENTA

SEMPRE PIÙ IBRIDO, così devono essere anche gli arredi che lo abitano. Nasce da questa idea Be-On, il sistema di poltrone e divanetti presentato da Segis al Salone del Mobile. Da comporre a piacere a seconda delle esigenze del momento, offre la possibilità di creare spazi protetti dove lavorare senza distrazioni. Seduta, schienale e pannelli in diverse altezze creano una sensazione di intimità, accogliendo al loro interno una o più persone, che possono lavorare, condividere idee o semplicemente rilassarsi.

127 maggio 2023 | SmallGiants Ufficio
Video call, pause e riunioni lampo:
i bisogni del lavoratore moderno si evolvono continuamente e con esse anche l’ambiente di lavoro

ABSTRACTA

X WALL OF ART

Pittura funzionale

E se i pannelli fonoassorbenti fossero delle opere d’arte? L’azienda svedese Abstracta ha collaborato con la piattaforma di poster d’autore Wall of Art per creare una linea di 13 pannelli fonoassorbenti che hanno come protagonisti i dipinti di quattro artiste: Annika Hultgren, Evelina Kroon, Lucrecia Rey Caro e Lisa Wirenfelt. Una soluzione originale per ridurre l’inquinamento acustico degli open space e personalizzare gli spazi.

Il segreto dell’arredo trasformista?

Spogliare lo spazio dagli stereotipi rendendolo pratico e razionale

128 SmallGiants | maggio 2023
Ufficio

BULO – VVD BISTRO

Minimalismo ergonomico

LA CLASSICA SEDIA DA UFFICIO trasformata in un arredo elegante e minimale: a Worplace 3.0, il marchio belga di design Bulo ha svelato VVD Bistro, la collezione di sedute disegnata dal celebre architetto Vincent Van Duysen. Linee essenziali e colori ispirati ai toni della natura caratterizzano questa sedia dalla seduta ergonomica pensata per uffici, musei, spazi pubblici e per la casa. La collezione è il seguito di quella di scrivanie VVD presentata per la prima volta nel 2006.

MARA Spazio di lavoro componibile

PAROLA D’ORDINE: versatilità. Al Salone del Mobile, l’azienda bresciana Mara ha presentato alcuni arredi che puntano a seguire le necessità di chi li usa. Come Follow, la famiglia di tavoli regolabili in altezza con sistema meccanico, oppure Timmy Libro, il tavolo salvaspazio richiudibile in 50 centimetri. O ancora Icon, la seduta disegnata da Marcello Ziliano, adatta sia per l’ufficio che per la casa, e la libreria B302, disegnata da Francesco Barbi, un tetris di composizioni e abbinamenti.

129 Ufficio
maggio 2023 | SmallGiants

Patrimoni, Famiglie e Matrimoni

Conoscere i propri diritti e doveri per scelte consapevoli e serene

Armando Cecatiello

Pagine 192, € 21,00

Patrimoni, Famiglie e Matrimoni vuole essere un riferimento per le persone che vogliono conoscere i propri diritti e doveri, che hanno non solo intenzione di vivere insieme, o al contrario stanno pensando alla separazione, ma anche desiderano pianificare il loro futuro economico e patrimoniale. In una società dove le relazioni famigliari e le questioni economiche sono divenute sempre più complesse, è necessario essere ben informati. Il libro, frutto dell’esperienza professionale dell’autore, si distingue per la completezza dei contenuti. Accanto a una minuziosa descrizione delle diverse tipologie di famiglia e dei relativi regimi patrimoniali, il testo affronta in modo esaustivo le situazioni di crisi, i metodi di risoluzione dei conflitti e la tutela dei figli.

L’arte dei prodotti eccellenti

Riccardo Illy

Pagine 272, € 19,00

In un’ottica contemporanea, in cui le aziende mirano al raggiungimento di obiettivi di guadagno in tempi rapidi e perdono di vista il senso della pazienza e della cura, i marchi italiani spiccano per la loro capacità di creare prodotti di qualità superiore, in grado di resistere sia alla concorrenza del mercato che all’usura del tempo. Perché?

Lo spiega, in queste pagine, Riccardo Illy, presidente di Polo del Gusto. Attraverso il suo esempio emblematico, e raccogliendo le testimonianze dirette di altre aziende a conduzione, Riccardo Illy ci conduce all’interno della sua attività, mostrando al lettore le sue carte vincenti e descrivendo, con amore e passione, cosa significa fare impresa e farla bene secondo gli standard aziendali italiani che hanno portato il sogno di suo nonno a diventare una realtà apprezzata in tutto il mondo.

Capitali per crescere. La Finanza complementare al servizio delle Pmi

Mario Basilico

Pagine: 192

€ 24,90

Raffaella Dallarda Pagine 352, € 45

Capire la Spa per vivere appieno l’esperienza del benessere: ecco la guida alle migliori 50 Spa d’Italia, edita da BFC Media e Robb Report. E-SPAnsiva racconta in modo unico e sincero l’Italia del benessere, con i suoi valori, le sue eccellenze, le unicità e le tendenze. Come orientarsi allora in questo ecosistema di wellness , tra comfort, rigenerazione e incontri informali “in accappatoio”, di gourmet e Spa lover devoti alla cultura del well-being? Lo spiega ESPAnsiva, il manuale che risolve il problema di orientarsi e capire le Spa, la prima guida di destinazioni di wellness, comunicativa e social, che coinvolge, stupisce e appassiona, espandendo informazioni, utilità, curiosità e trend sulle migliori SPA d’Italia. Anche in modalità digitale e interattiva, attraverso virtual tour, musiche e QRcode, per entrare nell’universo delle mete di benessere.

Cloud Marketing Creators. L'evoluzione del marketing oltre le nuvole

Simone Ranucci Brandimarte

e Sergio Spaccavento

Pagine: 208

€ 20

130 SmallGiants | maggio 2023 Libri
E-SPANSIVA
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IL VIAGGIO ALLA SCOPERTA DELLE Eccellenze Italiane

Dopo il grande successo ottenuto nelle 6 tappe del 2022, continua anche nel 2023, con ben 9 tappe, il viaggio di Forbes dedicato alla scoperta delle PMI, spina dorsale dell’Italia che cresce.

Un’occasione per confrontarsi su temi quali sostenibilità, innovazione, digitalizzazione, internazionalizzazione, welfare, accesso al credito e per creare relazioni professionali.

Il progetto è rivolto a imprenditori e manager che gestiscono PMI del territorio e alle grandi aziende che vogliono mettersi in contatto con loro.

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23.02.23 Bergamo 16.03.23 Salerno 18.04.23 Treviso 10.05.23 Bologna 22.06.23 Cagliari 06.07.23 Ancona 14.9.23 Lecce 10.11.23 Palermo 12.10.23 Perugia
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