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ECONOMIA TECNOLOGIA E LIBERTÀ TikTok ci spia Linea dura negli Usa Morbida in Europa
from L'Espresso 5
by BFCMedia
ALESSANDRO LONGO
Due giorni prima di Natale, TikTok ha ammesso per la prima volta qualcosa di cui è stata sospettata per anni: ha spiato alcuni giornalisti americani che la usavano. Membri dello staff di questa famosa app hanno tracciato i movimenti dei giornalisti per conto della casa madre cinese, ByteDance. In Cina è normale spiare e perseguitare giornalisti non allineati alla dittatura, in Occidente no. Al tempo stesso, TikTok è una delle app e social network più usati al mondo, Italia e Stati Uniti inclusi. Il problema è tutto in questa contraddizione e gli Stati Uniti in questi giorni lo stanno prendendo alla radice, con manovre politiche che mettono TikTok davanti a un aut aut: o garantisce rispetto delle regole o vende l’azienda a una società americana.
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L’Europa e in particolare l’Italia hanno scelto una via diversa, come dimostrano vari segnali che arrivano anche da questo Governo; che all’apparenza si presenta sovranista e deciso, ma nella pratica è pronto a compromessi e alla prudenza .
In sostanza l’Italia vuole rassicurazioni da TikTok senza però mettere alle strette il potente alleato commerciale.
Bastone e carota, per mantenere intatti gli interessi economici. La stessa strategia che si sta rivelando nei confronti delle big tech americane, chiamate alla resa dei conti con le nostre regole sul rispetto della privacy.
Dopo molto tentennare l’Europa ha cominciato a firmare maxi sanzioni per chi viola le norme sulla privacy: esemplare quella di 390 milioni di euro a Meta, a genna- io 2023 (dal Garante della privacy irlandese, che è quello competente su molte big tech nell’Ue).
Guido Scorza, del collegio del Garante italiano, nota come questa sentenza sia uno spartiacque, «si entra in una nuova era per la pubblicità personalizzata», perché la colpa di Meta (Facebook, Instagram) è proprio quella di non chiedere un consenso molto eesplicito agli utenti per profilarli a scopo di marketing. Di qui la sanzione, contro cui Meta ha annunciato ricorso.
Le sanzioni sono il bastone, ma c’è anche la carota: «non si può immaginare un futuro in cui le big tech come Meta e Google profileranno di meno, dato che ne ha bisogno il loro business, che ci dà ora social e motori di ricerca gratis, ossia gran parte di internet», aggiunge.
Ergo stiamo entrando in una fase nuova per la rete e per i sottostanti rappor- ti tra super potenze (Usa, Cina, Europa).
Nuovi paletti saranno posti a tutela dei diritti degli utenti, ma anche di prerogative economiche e di sicurezza nazionale dei diversi Paesi. I dati ora gestiti da big tech sono una leva importante, infatti, in tutti questi ambiti.
Il caso TikTok, per il modo radicale con cui lo stanno affrontando ora gli Usa, lo rivela con una chiarezza inaudita.
Il Governo americano (quello federale e quello di molti Stati) - come emerso da diverse dichiarazioni e da proposte di leggeha due timori, verso TikTok. Primo: che sia usato come cavallo di troia dalla casa madre cinese, ByteDance, per spiare cittadini eccellenti americani. Già venti Stati Usa ne hanno vietato l’uso a funzionari pubblici. ByteDance per la normativa cinese non potrebbe disobbedire a un ordine di accesso ai dati che arrivi da Pechino.
Secondo timore: che la Cina ordini di manipolare l’algoritmo di TikTok per favorire i contenuti favorevoli ai propri interessi e penalizzi quelli utili alla democrazia americana. Un sospetto che ciò avvenga è emerso durante le elezioni americane del 2020 (come ha riportato il Wall Street Journal).
TikTok ha proposto agli Usa, come garanzia contro queste pratiche, di istituire una maggiore separazione societaria da ByteDance e un monitoraggio indipendente dei propri meccanismi.
I toni sono meno ultimativi a casa nostra. A gennaio, dopo lo scandalo dei giornalisti spiati, il Copasir (Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica) ha aperto un’indagine; il sottosegretario all’Innovazione Alessio Butti (Fdi) ha incontrato TikTok ottenendone rassicurazioni sul rispetto delle regole privacy. Anche la
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