
2 minute read
La meglio gioventù e l’ex pm garante
from L'Espresso 5
by BFCMedia

MINISTERO
Advertisement
Gippy Rubinetti e, a sinistra, Giusi Bartolozzi, rispettivamente capa della segreteria e vicecapa di gabinetto di Nordio
Meloni sapesse dell'arietta terzopolista e renziana che avvolge Nordio già prima di sceglierselo o l'abbia scoperta solo a cose fatte. Di certo, la premier ha collocato di sua mano un altro bell'elemento di contrasto, sempre nel parterre Giustizia. Si tratta del sottosegretario Alfredo Mantovano, magistrato, supercattolico di destra, campione di Alleanza Cattolica, già vicino a Gianfranco Fini dal quale si allontanò ai tempi della svolta laica (fecondazione assistita, biotestamento, eccetera) per tornare ai tribunali, rappresentante di un'idea per cui la destra è il partito della legalità e della legge, e che quindi da questo punto di vista è l'esatto opposto del Nordio garantista. Non è un caso che Mantovano abbia confermato a vice capo del Dagl Roberto Tartaglia, nominato al dipartimento per gli affari giuridici e legislativi ai tempi di Draghi e noto per essere stato a Palermo, fra l'altro, uno dei pm del processo Trattativa Stato-mafia con Nino Di Matteo. Insomma una certa impostazione culturale, quella che il 18 gennaio ha portato lo stesso Mantovano, tra i fondatori del Centro studi Livatino, davanti alla reliquia della camicia insanguinata del giudice-beato esposta in Senato. Anche questa linea aveva una sua candidata alla vicepresidenza del Csm: la neoconsigliera Daniela Bianchini, avvocata, parte anche lei del Centro studi Livatino. Stavolta non è andata, ma la legislatura è lunga.
Nella sala Igea dell’Enciclopedia Italiana, (la Treccani), va in scena la presentazione del libro “La sfida delle disuguaglianze. Contro il declino della sinistra” di Carlo Trigilia. Improvvisamente irrompe il fotografo Umberto Pizzi, che scruta i relatori e gli invitati per poi commentare, ad alta voce: «Ma qua mi sento un ragazzino, c’è la meglio gioventù». Pizzi, classe 1937, si avvicina alle prede e inizia a scattare, poi elenca i loro dati anagrafici: «Michele Salvati è un mio coetaneo e il 4 maggio spegnerà 86 candeline, Giuliano Amato è nato nel 1938, Tiziano Treu nel 1939, come pure Romano Prodi, Giovanni Maria Flick nel 1940. E Fabiano Fabiani ha visto la luce nel 1930. Averlo saputo prima, mi portavo il biberon». Applausi.
“San Macuto” è uno dei palazzi della politica, e nell’edificio di via del Seminario la sala del Refettorio spesso ospita eventi culturali. Nel “Giorno della Memoria” lì si è svolta la presentazione del libro “Elisabetta II dalla A alla Z” di Lavinia Orefici, figlia dello scomparso Oscar, indimenticato giornalista. Per accedere alla sala, bisogna sottoporsi al metal detector e lasciare un documento: alcuni invitati, però, si sono presentati senza. I più noti? Francesco Bellavista Caltagirone e Martine Bernheim “in Orsini”, che poi è la figlia del fu Antoine Bernheim, già presidente di Assicurazioni Generali. E come si risolve una situazione del genere? Serve un garante che identifichi i presenti. E chi meglio di un’ex magistrata che ora è deputata come Simonetta Matone?
Tutti pazzi per le banconote di Arturo Brachetti. È stato registrato il tutto esaurito al Teatro Sistina di Roma per “Solo”, lo spettacolo che gira per l’Italia con protagonista assoluto il re dei trasformisti, capace di interpretare oltre 60 personaggi durante una serata. Ambitissime le banconote da 55 euro, e che vengono “sparate” verso il pubblico all’inizio dello spettacolo. Per Brachetti si tratta di una risposta all’inflazione a due cifre, «e possono essere cambiate con due da 27,50». Alla fine dello show i ragazzi riescono ad accaparrarsele. E poi le vendono su Internet. Sono richieste dai musei del falso di tutto il mondo.
"Ladri di biciclette" è il titolo dello straordinario film di Vittorio De Sica uscito del 1948, ma l'attività predatoria sulle due ruote è ancora presente nell'Italia del 2023. A Roma, per esempio, i furti accadono anche nel centro storico. Per informazioni, chiedere al direttore dell'agenzia di notizie Adnkronos, Gianmarco Chiocci
Scrivete a laboccadellaverità@lespresso.it