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Apparati informatici? Ci pensiamo noi

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Nomadi ma comodi

Nomadi ma comodi

Manutenzione per dispositivi e servizi verticali: così VmWay rende le aziende libere di focalizzarsi sul proprio core business

di Edoardo Prallini

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Se il computer di un dipendente si guasta, quel giorno quella risorsa non sarà operativa. Il giorno successivo lo farà riparare, tornerà a lavorare e il suo contributo non subirà importanti flessioni. Ma se un’azienda ha decine di migliaia di dipendenti, altrettanti dispositivi e i computer in loro concessione non sono utilizzabili anche soltanto per il 3% del tempo durante l’anno, la produttività di quell’impresa comincia a subire delle perdite significative. Proprio in questa crepa del settore Information and communication technology (meglio conosciuto come Ict) si inserisce VmWay. “Ripariamo pc in tutta Italia entro il giorno lavorativo successivo, da Gorizia a Siracusa”, afferma Andrea Celli, amministratore unico. “Noi in otto ore mettiamo l’utente in grado di lavorare. È questo il valore che trasferiamo ai nostri clienti: la capacità di non perdere la forza lavoro”. Ed è anche il valore che ha permesso a VmWay di entrare per sei anni di fila, dal 2017 a oggi, nella classifica Ft 1000 compilata dal Financial Times e da Statista, relativa ai mille gruppi con il maggior tasso di crescita del fatturato a livello europeo.

Nata nel 2013, l’azienda romana opera nel mondo Information e communication technology, ovvero l’insieme dei metodi e delle tecnologie che vengono utilizzate per archiviare, trasmettere e elaborare dati attraverso l’utilizzo di reti, dispositivi e attrezzature di telecomunicazione. E lo fa ponendosi come system integrator, sia per servizi di manutenzione che per quelli professionali. Le aree di business nelle quali è attiva sono due: la prima è quella di assistenza e manutenzione, che prevede l’installazione massiva di informatica distribuita. “Quando Pubblica amministrazione, grosse società o banche acquistano dei dispositivi, ne acquistano

a migliaia. Ma una volta portati in azienda, hanno bisogno di qualcuno che personalizzi e installi tali dispositivi, che ne tenga cura e che sia in grado di cancellare i dati in maniera certificata e di smaltirli come previsto dalla normativa Raee”. VmWay è stata una delle prime aziende informatiche a gestire l’intero ciclo di vita del prodotto, da quando viene fabbricato in Cina a quando atterra in Italia, dall’installazione dell’apparto alla manutenzione e, infine, allo smaltimento. “Praticamente liberiamo le aziende, nostre clienti, dal fardello della gestione degli apparati informatici, rendendole libere di focalizzarsi sul loro core business”.

La seconda area invece si chiama Professional services. È formata da una serie di consulenti che vivono per mesi o anni a contatto con la realtà del cliente, in modo tale da aiutarlo a gestire infrastrutture complesse. L’approccio sul mercato di VmWay in questo caso è verticale e di tipo tecnico, pertanto viene messo al primo posto l’esigenza del cliente. “In questi casi i consulenti hanno competenze specifiche in alcuni ambiti: studiano e analizzano i fabbisogni reali e costruiscono attorno ad essi una strategia efficace, fatta di servizi personalizzati” continua Celli. Oggi l’informatica e le competenze ad essa connesse cambiano velocemente. Un’azienda, quando acquisisce una tecnologia, preferisce fare riferimento ad un consulente specializzato su quel settore specifico, piuttosto che formare ogni anno il personale su una nuova tecnologia.

Andrea Celli aveva intravisto questo spazio di mercato nel 2012. E nei primi mesi dell’anno successivo, dopo aver lavorato per un po’ come consulente per alcune aziende, ha intravisto la carriera imprenditoriale puntando su una serie di servizi ben definiti. L’attenzione alla trasparenza nelle procedure e la massima qualità del servizio completano il quadro. Tra gli asset che consentono a VmWay di lavorare meglio ci sono un sistema software per il tracking delle attività condivise con il cliente, una società esterna di re-

“SIAMO TRA I PRIMI SYSTEM INTEGRATOR A GESTIRE IL CICLO DI VITA DEL PRODOTTO PER INTERO, DA QUANDO VIENE FABBRICATO IN CINA A QUANDO VIENE INSTALLATO IN ITALIA, DAL SUO ACQUISTO ALLO SMALTIMENTO”

Andrea Celli, amministratore unico di VmWay

visione dei conti e gli importanti investimenti nelle Iso (Organizzazione internazionale per la normazione, la più importante organizzazione a livello mondiale per la definizione di norme tecniche) che assicurano invece i controlli di qualità necessari all’erogazione di un servizio con una qualità costante nel tempo. L’ultimo investimento, in ordine cronologico, un sistema di tracciatura degli apparati in circolazione (in gergo, “di trouble ticket”): “Se hai 20mila note-

book in manutenzione per un cliente e questi producono 200 interventi al giorno, dopo un mese hai qualche migliaio di apparati in circolazione sul territorio nazionale. E ovviamente, non puoi perderteli. Il software sul quale abbiamo investito ci permette di essere dunque più efficienti e di ottenere la soddisfazione dei clienti”.

Già, il feedback. Che poi è il fattore principale per una società di consulenza informatica. Soprattutto in un momento in cui la crescita, anche per un’azienda con un business così solido e in espansione, è seriamente messa a repentaglio. Il Covid-19 e la conseguente scoperta dello smart working hanno fatto aumentare la domanda di dispositivi. “Quell’anno abbiamo consegnato tra i 50 e i 70mila notebook, per noi è stato un acceleratore importante” commenta Celli. Ma l’anno successivo, il 2020, ha visto una frenata importante dovuta a un’altra crisi. Quella delle materie prime. “Le scorte sono finite e da un anno e mezzo nessun produttore è in grado di effettuare le consegne richieste. Noi abbiamo ordini per decine di migliaia di apparati inevasi. Quindi la verità è che siamo in grado di configurare fino a 1.500 macchine al giorno, 360mila macchine l’anno, ma siamo pressoché fermi perché oggi, per avere 5mila notebook dalla Cina, serve un miracolo”. Un potenziale enorme inespresso, e così sarà almeno per i prossimi cinque anni. “Prima che recupereremo questo backlog, ci vorrà molto tempo”.

In quasi dieci anni VmWay ha concluso quattro acquisizioni, tre delle quali terminate con fusioni per incorporazione, e ha fatto un esperimento di acquisizione in Spagna. I ricavi dell’anno scorso sono stati intorno ai 18 milioni e mezzo e la crescita, in termini di fatturato, è sempre stata per l’85% organica. Il segreto? “Le persone. Il vero valore aggiunto della nostra azienda è avere dipendenti che partecipino all’impresa, alle sue problematiche, che la sostengano e che condividano con essa gioie e dolori”. Ancora una volta, pur in un settore dominato dai numeri e dalla tecnologia come quello dell’informatica, a fare la differenza è proprio l’apporto umano, in tutta la sua fallibilità.

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