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Viaggiare veloci e senza sporcare

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Nomadi ma comodi

Nomadi ma comodi

Telepedaggio e spinta verso l’elettrico: questa la strategia di Telepass per una mobilità più sicura e sostenibile

di Giorgio Del Re

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L’effetto del riscaldamento globale è ormai sotto gli occhi di tutti: alte temperature e scarsità di pioggia, quindi siccità ma anche insostenibilità degli abituali consumi di energia in una fase di crisi degli approvvigionamenti causata dalla guerra RussiaUcraina. In Italia i trasporti sono il primo settore per emissioni di gas a effetto serra (il secondo a livello mondiale). Ecco perché parliamo e sentiamo parlare sempre più spesso di mobilità sostenibile.

Muoversi sporca, quindi vanno ricercate e incentivate tutte le soluzioni che aiutano a ridurre l’impatto ambientale di un’attività essenziale per tutte le imprese, grandi o piccole che siano. Non possiamo certo rinunciare a muoverci ma dovremo farlo prestando sempre maggiore attenzione all’impatto sull’ambiente. Tanto è vero che nel futuro prossimo sulle autostrade pagheremo in base al tasso di inquinamento dei nostri veicoli.

“La mobilità è legata in maniera intrinseca al grande tema della sostenibilità e Telepass ha dato e continua a dare un contributo rilevante per renderla sempre più sostenibile”, dice Gabriele Benedetto, amministratore delegato di Telepass. “Fin dalla sua nascita Telepass ha offerto un servizio che ha facilitato la mobilità in autostrada, ma anche nel ridurre le emissioni inquinanti implementando una strategia di business che unisce sicurezza e sostenibilità”. Magari non ci si pensa ma anche non fermarsi al casello per pagare il pedaggio è un atto di sostenibilità ambientale. Adesso è scientificamente provato.

L’università Ca’ Foscari di Venezia ha infatti realizzato per Telepass e Concessioni autostradali venete – Cav una ricerca, guidata dai professori Raffaele Pesenti e Giovanni Vaia del Dipartimento di management. Con un modello matematico-scientifico sviluppato dal team accademico è stato calcolato l’impatto del telepedaggio sulla riduzione delle emissioni in due tratte autostradali tra le

più trafficate in Italia ed Europa, A4 Padova-Venezia passante di Mestre e A57-Tangenziale di Mestre: 74 chilometri con una media di 150mila veicoli giornalieri in transito alle stazioni e circa 50 milioni di veicoli transitati nel 2019, anno pre-Covid, 36,5 milioni nel 2020 e 41,5 milioni nel 2021. Il risultato? Senza stop and go al casello negli ultimi tre anni grazie alle corsie Telepass sono state risparmiate ben 2.500 tonnellate di co2. Traducendo questo numero in termini di viaggi in auto da Padova Est a Venezia, il risparmio corrisponde a più di 710mila viaggi nel triennio con un enorme vantaggio per l’ambiente ma anche per le persone in termini di inquinamento acustico, congestioni stradali e costi correlati. La stessa analisi è stata fatta in Sicilia, sulla tratta Messina-Catania: in tre anni sono state risparmiate 3.400 tonnellate di co2 grazie all’uso delle barriere Telepass, come se fossero stati fatti 265mila viaggi in meno. “Credo che il modello matematico per il calcolo delle emissioni evitate, realizzato dall’Università Cà Foscari e applicato sulle tratte autostradali gestite da Cav, segni un traguardo importante, perché è la dimostrazione scientifica di un impatto ambientale che si riduce grazie all’intuizione trentennale di Telepass e alla lungimiranza di Cav e dà la misura e l’ordine di grandezza che non sempre è chiaro né evidente all’utente

NEL 2020 L’AZIENDA HA ACQUISITO WASHOUT UNA STARTUP CHE EFFETTUA IL LAVAGGIO DELL’AUTO A SECCO: SI PUÒ PRENOTARE TRAMITE SMARTPHONE E ELIMINA LO SPRECO DI ACQUA DEI SISTEMI TRADIZIONALI

Schermata dell’app di Telepass, con la quale si può noleggiare anche un monopattino elettrico (foto a dx)

Su TBusiness, piattaforma che integra mobilità, carte di pagamento e rendicontazione di spese aziendali, si possono pagare le ricariche elettriche in 22mila punti distribuiti in Italia

finale”, commenta Benedetto.

C’è un’altra attività semplice e diffusa, come attraversare un casello autostradale, che se gestita con il tocco dell’innovazione può migliorare l’impatto dei veicoli sull’ambiente: il lavaggio. Ogni volta che lo facciamo con sistemi tradizionali si consumano dagli 80 ai 140 litri d’acqua. Uno spreco eliminato da una startup acquisita nel 2020 da Telepass: Washout. Utilizza solo prodotti che permettono di fare un lavaggio a secco, che garantisce pulizia e sostenibilità, lì dove il veicolo è parcheggiato, sia il garage o il piazzale di un’azienda. Il servizio è presente in sei città italiane e da gennaio 2022 anche a Parigi e Lione.

La sostenibilità, quindi, è nel dna di Telepass, che nel corso del tempo l’ha declinata in tanti altri servizi della sua offerta, sia per i privati sia per le imprese. Su TBusiness, la prima piattaforma che integra servizi di mobilità, carte di pagamento e rendicontazione semplificata delle spese aziendali lanciata in primavera da Telepass, si possono tra le altre cose pagare le ricariche elettriche in 22mila punti distribuiti in Italia grazie alle partnership con EnelX, Be Charge, Duferco, NHP-Queenenergy. Un modo concreto per sostenere lo sviluppo della mobilità elettrica, che è sempre più diffusa. “Nel 2022 i clienti con veicoli full electric sono cresciuti del 38% rispetto al 2021: adesso sono circa 40mila”, fanno sapere dall’azienda. E l’effetto si vede sulle transazioni per le ricariche, che crescono del 4% la settimana, con un significativo incremento del ticket medio, passato da poco più di 9 euro a 12, e dell’energia erogata: nei primi sei mesi del 2022 già il 70% del 2021 (quando c’era il cashback su tutte le ricariche), arrivando a oltre 1milione e 200mila kilowattora.

La spinta verso la mobilità sostenibile sta facendo crescere il mercato dei veicoli elettrici. Il 2021 è stato un anno straordinario, con un raddoppio dei nuovi mezzi in circolazione. I dati di Motus-E, associazione che raggruppa tutti gli stakeholder della mobilità elettrica, indicano che nel 2021 sono state immatricolate 67.255 auto elettriche a batteria (+107% sul 2020) e 69.499 Phev (+153,75%), cioè quelle ibride con possibilità di ricarica. Le auto ricaricabili hanno raggiunto il 9,35% sul mercato totale, contro il 4,33% dell’anno precedente.

Il telepass, che non è più soltanto il dispositivo per pagare il pedaggio autostradale, diventerà sempre di più lo strumento per incentivare i comportamenti di mobilità sostenibile. C’è una direttiva europea che stabilisce due principi fondamentali per il calcolo degli oneri pagati dagli utenti delle infrastrutture: “user pays”, si paga in base all’utilizzo dell’infrastruttura; “polluter pays”, si paga in base ai danni causati all’ambiente. Oggi paghiamo i chilometri percorsi in autostrada, nel futuro prossimo pagheremo secondo un’altra variabile: l’impatto ambientale del nostro veicolo. Serviranno informazioni che le carte di credito non hanno e Telepass invece sì: diventerà così lo strumento per superare le barriere della sostenibilità.

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