STROZZINEWSTURLA GIORNALE SCOLASTICO DELLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO “DE TONI “DELL’IC STURLA 4 GIUGNO 2013
ANNO VII
NUMERO SPECIALE
LA REDAZIONE
EDITORIALE
Direttore: Martina Ottino Vicedirettori Federico Barbano Lorenzo Debernardis,Alessio Serra Caporedattori Lorenzo Berisso, Francesco Mondillo, Enrico Piacenza, Matteo Corino, Davide Verdina,Vittoria Pascale, Andrea Silvestri, Viktoria Klets, Sofia Negri, Gabriele Raffo Redattori Febe Ausonia, Daniele Bini, Giulia Bonavera, Mattia Brisighella, Francesca Cama, Mattia Caprotti, Giulio Costi, Martina Degiorgi, Lorenzo Frascolla, Elena Guenna, Nick Piero Lema Valdez, Alessia Mauceri, Giorgia Moscatelli, Gabriele Parisi, Rebecca Orlando, Ajithan Sivantharajah,Sajithan Sivantharajah, Adriano Soddu, Marco Taini, Carola Anchieri, Matilde Arnaboldi, Maia Stefania Baldi, Chakaniya Chandran, Matteo D’Atri, Roberto De Dominicis, Mattia Del Bono, Francesco Galletti, Alessio Lugo, Gian Filippo Marano, Beatrice Matta, M. Esther Mwanza, Elena Pallotta, Anis Redjemi, Ilaria Saia, Noemi Sante, Riccardo Solarino, Lorenzo Taverna, Francesco Vagge, Irene Iula. Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero, oltre agli alunni citati, altri del plesso di via Era e gli alunni della scuola ospedaliera del Gaslini. Fotoreporter Adriano Soddu StrozziNewsSturla è stato ideato e coordinato dal prof. Maurizio Braggion. Hanno collaborato le proff. Carla Guglieri e Maria Francesca Rossi. Si ringraziano inoltre le professoresse Irene Monaco, Elisabetta Grasso, Daniela Cavallin, Daniela Olcese, Rita Garbato, Angela Vernizzi, Cristina Delorenzi, Silvia Parigi, Enrica Ponte, Gabriella Demicheli e Sonia Armaniaco.
Il nostro giornale scolastico che è stato ribattezzato “StrozziNewsSturla”, dopo la nascita lo scorso settembre dell’I.C. Sturla, è ideato e coordinato dal prof. Maurizio Braggion, che si è avvalso anche quest’anno della preziosa collaborazione di Vittorio De Benedictis, caporedattore del Secolo XIX. La redazione del giornale coinvolge da alcuni anni gli alunni del laboratorio pomeridiano di giornalismo, quelli di alcune classi di via Era e allievi della scuola ospedaliera del Gaslini. Gli argomenti di questo numero speciale sono come al solito i più disparati, si parla di grandi personaggi del presente e del passato, di fatti accaduti in Italia e all’estero, di scuola, del bullismo, del femminicidio, di problemi ambientali e giovanili, di sport,giocato e non, e di molto altro ancora. C’è anche spazio per la fantasia, con un’ intervista immaginaria a Carlo Magno e una rivisitazione di Cappuccetto Rosso, per un progetto della Scuola Ospedaliera. “StrozziNews Sturla ”sarà presentato, come già avviene da anni ,nell’Aula magna del Gaslini, i l g i o r n o 6 g i u g n o , Sarà presente, come ospite d’onore, assieme a Vittorio De Benedictis e alla Dirigente scolastica dell’I.C. Sturla, dott.ssa Alba Benvenuto, l’attrice teatrale, televisiva e cinematografica Carola Stagnaro, che verrà da Roma, dove sta girando una nota fiction Mediaset, proprio per l’occasione. A proposito di ospiti, tra quelli intervenuti negli anni scorsi si ricordano due sportivi, l’allenatore Novellino e l’arbitro internazionale Farina e due amministratori cittadini, l’allora presidente della provincia Repetto e l’ex Sindaco di Genova, Vincenti, e il giudice minorile Sansa. Ricordiamo che il nostro giornale ha vinto in questi anni numerosi premi , oltre a quelli de “Il Giornale in classe” del Secolo XIX, si è aggiudicato i premi “Regiornalando”, Penne Sconosciute, per due volte, il diploma di gran merito al Premio nazionale scolastico Alboscuole e, lo scorso anno, il premio, GiornaliNoi, a Mirabilandia.
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BOSTON MARATONA DI SANGUE
di E. Piacenza e F. Barbano
Quello che è successo a Boston al termine della Maratona è stato terribile. Le immagini trasmesse dalle tv americane hanno mostrato tanti corpi a terra. Tutto è stato causato dall'esplosione di due bombe alle 14,50 locali, scoppiate a distanza di venti secondi l’una dall’altra. Tre sono stati i morti, tra cui un bambino di otto anni, e oltre 130 i feriti, alcuni gravi. Molti dei feriti sono arrivati in ospedale con ancora la pettorina della gara.Lo
spazio aereo su Boston era stato subito chiuso dalle autorità. Il giorno dopo la nostra ed altre classi hanno partecipato al Porto Antico di Genova alla Marcia dei Valori, nel corso della quale si parlato anche di sport e valori. . Pensiamo che sia stato un peccato che un grande evento sportivo come la Maratona di Boston sia potuto finire nel terrore e nel sangue.I colpevoli sono stati per fortuna individuati.
MORTI BIANCHE E INFORTUNI IN LIGURIA di Enrico Piacenza
Come avevamo scritto l’anno scorso, quello delle morti bianche e degli infortuni sul lavoro, è un fenomeno in continuo aumento in Italia. In Liguria benché, in particolare a Genova, siano diminuiti gli infortuni , sono aumentate le morti sul lavoro. Lo ha detto il senatore Tofani, della Commissione parlamentare che si occupa del tema, aggiungendo che i dati vanno comunque ap-
profonditi, anche perché si deve considerare che l'occupazione da allora è diminuita dello 0,7 per cento. E' tuttavia preoccupante, in Liguria , come detto l'aumento delle morti bianche, passate da 16 a 19. A Genova sono comunque scese da otto a sei. Per evitare o diminuire le morti sul lavoro, bisognerebbe aumentare il livello di sicurezza. Purtroppo, i costi maggiori spingono molte aziende a non investire sulla sicurezza dei lavoratori. Di recente, si è parlato anche delle patologie sul lavoro legate all' amianto che , quando si sbriciola diventa fatale. Esse sono abbastanza diffuse in Liguria. Secondo gli esperti, il picco delle malattie ad esso legate, si raggiungerà nel 2020.
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PATRI A PROI BI TA PER I PRETI CI NESI
ADOLESCENTI USA UCCIDONO BIMBO NELLA CULLA West, la madre, nella foto, stava portando il figlio Antonio a fare una passeggiata con il passeggino, vicino a casa.Ad un certo punto, le si sono avvicinati i due adolescenti che le hanno chiesto dei soldi,minacciandola, altrimenti, di sparare al bimbo. Al suo rifiuto, i due hanno colpito il piccolo alla testa, uccidendolo, e ferito lei a una gamba. Il capo della polizia di Brunswick ha fatto sapere che uno dei due assassini, diciasettenne, accusato come l'altro di omicidio di primo grado, sarà processato come adulto,a differenza dell'amico di 14. E’ orribile quello che hanno fatto questi due ragazzi. Non si può togliere la vita ad un bimbo di Quella di cui parleremo è un’altra delle terribili pochi mesi, per punire la madre che non ha dato tragedie avvenute negli Stati Uniti, legate all’uso loro dei soldi! delle armi e alla libertà che hanno tutti i cittadini di possederle. La polizia di Brunswick, in Georgia, ha arrestato due adolescenti accusati di aver ucciso un bambino di 13 mesi e di aver ferito sua madre, durante un tentativo di rapina. Sherry di Viktoria Klets, Sofia Negri
NUOVA STRAGE IN SCUOLA USA
di Francesco Mondillo
Lo scorso 14 dicembre Adam Lanza, 20 anni, nella foto, si è suicidato dopo aver sterminato un’intera classe della Sandy Hook Elementary School di Newtown, nello stato americano del Connecticut , con due pistole e un fucile d’assalto semiautomatico. Oltre ai 20 bambini, di età tra i sei e i sette anni, ha ammazzato sette adulti, cinque insegnanti , la preside e la psicologa scolastica. Quest'ultima, che era ad un passo dalla pensione, non ha esitato a lanciarsi contro Adam Lanza.
In precedenza anche la madre, Nancy, di 52 anni, era stata uccisa dal ragazzo. La donna, trovata morta nella villa in cui viveva con Adam, aveva la passione per le armi, che collezionava. Era stata lei a insegnare al figlio a sparare. Il presidente americano, Barack Obama, si è commosso parlando in diretta tv alla nazione, dopo il fatto. "Dobbiamo agire - ha detto- per evitare che tragedie come queste si ripetano" Successivamente si è recato nella città della strage, dove ha iniziato il suo discorso dicendo ” Con tutta l’America mi stringo attorno alle famiglie dei bambini scomparsi”. Il Presidente degli Stati Uniti ha poi partecipato a una cerimonia religiosa. Obama, che è padre di due figlie, era profondamente emozionato e turbato. Per la cronaca, quello di dicembre è stato il quarto massacro in un scuola statunitense, dopo quelli avvenuti a Fort Hood nel 2009, Tucson nel gennaio 2011, Aurora, nel Colorado, nel luglio 2012. Il Presidente si è augurato che, in futuro, le persone che abbiano commesso reati criminali o che abbiano problemi psicologici non possano più comprare armi. Negli Stati Uniti, infatti, la vendita è purtroppo libera anche per questa gente. Speriamo che la legge entri in vigore presto, perché fatti terribili come quello di Newtown non devono più succedere.
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INCONTRO CON CAROLA STAGNARO La redazione
L”attrice Carola Stagnaro ha incontrato due nostre classi, la II C e la II B , accompagnate dai proff. Maurizio Braggion e Angela Vernizzi, per il progetto “Dal palcoscenico alla cattedra: gli attori si raccontano!,ideato e coordinato dallo stesso prof Braggion,con la collaborazione della prof Elisabetta Grasso. La Stagnaro, che,come ha ricordato il prof all’inizio dell’incontro,ha nel suo repertorio teatrale Euripide,Shakespeare,Moliere, Büchner, Jarry,Fo,Labiche,N. Simon,Chiarelli, Giacosa, Dumas, Flaiano, al cinema è’ stata diretta da Nanni Moretti,in Ecce Bombo, Alberto Lattuada, in Una spina nel cuore,Dario Argento ,in Tenebre e Opera,Massimo Troisi,in Le vie del signore sono finite, Nikita Michalkov,in Oci Ciornie,con Mastroianni e la Mangano. Star nelle soap Vivere e Centovetrine,ha lavorato in tv in Un posto al sole, Don Matteo,La squadra,Il generale Dalla Chiesa ecc. Conclusa la presentazione, abbiamo parlato di cinque cattive”del teatro drammatico: Clitennestra,Elettra,Medea, Fedra e Nora di Ibsen, diventate tali -come ha ricordato Carola-per vendicare i torti subiti. A loro è stato dedicato un recente lavoro della Stagnaro,,un monologo dal titolo, Le cattive: Donne di crimine e di potere da Eschilo ad Ibsen,testo di:M. Rubino,regia di D.Ardini,in scena il 23 e 24 marzo agli Emiliani. L’attrice, dopo averci fatto recitare alcune battute da Casa di Bambola di Ibsen, ha interpretato splendida
Mente due brevi monologhi di Nora e Medea, trasmettendone con poche battute la rabbia e le emozioni, Applausi a scena aperta. Successivamente hanno letto il monologo di Medea alcuni di noi ricevendo suggerimenti preziosi sull’intonazione. Spazio,infine alle domande.”A che età ha cominciato? “A 14 anni,con Il tumulto dei Ciompi. Dopo il liceo, ho fatto il DAMS e l’Accademia. Dalla Fantesca, con il grande Fantoni,in poi, ho avuto parti importanti.””Qual è il lavoro che ricorda con maggiore piacere? “ “Il film La signorina Else, tratto da Schnitzler, con Moschin e la Morriconi.” E quello che l’ha divertita di più?” “Rumors , di Neil Simon” “Preferisce fare teatro, cinema o televisione? “Teatro. E’ il primo amore.” “Ha interpretato la cattivissima Donatella in Centovetrine, c’è qualcosa di lei nel personaggio? “ Solo l’ironia. Io sono buona!”“Come si è sentita la prima volta che doveva entrare in scena? “Molto emozionata,come ora, a volte recito un mantra per stemperare la tensione ””Le è mai successo di dimenticare una battuta!” Sì,in un lavoro di Jarry.Mi sono cavata d’impaccio, uscendo di scena”. La Stagnaro, che insegna tra l’altro in una scuola di teatro per malati di Parkinson,ha risposto di amare la lettura,andare a cinema e a teatro,pattinare. Rispondendo all’ultima domanda, ha detto di essersi trovata bene con tutti i grandi registi con cui ha lavorato, da Nanni(Moretti) in avanti.Su tutti, ha indicato però il russo Michalkov. Alla fine, grandi applausi, spazio agli autografi, con dedica, e foto di gruppo. Il secondo appuntamento del progetto è stato quello con Enrico Bonavera (articolo pubblicato sul Secolo XIX)
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ANIMALI, NON SOLO ISTINTO di Federico Barbano e Enrico Piacenza
Di recente, abbiamo letto un interessante articolo di Monica Mazzotto, sulla Stampa, su uno scimpanzé di circa trent'anni, furbo ed aggressivo, chiamato Santino, che vive nello zoo di Furuvik, in Svezia. La giornalista, parlando dell’intelligenza degli animali ha fatto riferimento a un noto studioso Giorgio Vallortigara dell'Università di Trento, che sostiene che gli animali non riescono a pianificare il loro futuro. "Per pensare che ci sia una sorta di visione del futuro - ha scritto lo studioso - il ratto dovrebbe cercare di ottenere qualcosa a cui, in quel momento, non è interessato, ma che sa che potrebbe desiderare in un momento e in un contesto futu-
lala
ro". Altri studiosi la pensano diversamente e ritengono che gli animali non siano spinti solo dall'istinto, ma che possano pianificare il futuro. Michael Delgado dell’Università di Berkeley, ad esempio, analizzando l’abilità degli scoiattoli nel fare le provviste per l’inverno, ha osservato che essi cercano alimenti diversi, per nasconderli in modi e luoghi differenti. Ancor più interessanti, riguardo alla preparazione di azioni future, sono gli studi dell’’Università svedese di Lund, su Santino, che vive, come detto, nello zoo di Furuvik. Questo animale, qualche tempo fa, la mattina, quando i cancelli dello zoo erano ancora chiusi, raccoglieva dei sassi , per tirarli poi contro i visitatori, che probabilmente non sopportava, Recentemente , dopo essersi reso conto che i visitatori indietreggiavano quando lo vedevano avvicinarsi, ha cominciato a nascondere i sassi sotto un po’ di paglia. Appena le persone erano vicine, fingendo disinteresse, si avvicinava alla paglia e rapidamente afferrava le pietre, tirandole contro i malcapitati, sicuramente sbalorditi dalla sua furbizia. Secondo i ricercatori, che per 10 anni hanno studiato Santino, l’animale ha dimostrato che anche un primate non umano, può con la sua mente pianificare il futuro. Gli stessi ricercatori hanno fatto anche un altro esperimento significativo, notando che due scimpanzé e un orango, posti di fronte alla scelta tra poter mangiare un frutto subito o prendere una cannuccia con cui avrebbero potuto assaporare, dopo un’ora, una deliziosa zuppa di frutti, hanno preferito la cannuccia.
LA CITTA’ DELLA SCIENZA VA IN FUMO
di Alessio Serra
La Città della scienza, nata nel 1986 per la promozione e divulgazione scientifica,si trova, o potrei dire si trovava, a Napoli, nel quartiere operaio di Bagnoli. .Quasi l’intera struttura, creata riconvertendo gli spazi prima occupati dagli stabilimenti dell'Italsider, anche per ridurre la perdita di posti di lavoro, è andata a fuoco, a
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causa di un incendio, doloso, la sera del 4 marzo. Il primo insediamento della Città della scienza avvenne nel 1996, nel 2001 fu inaugurato lo Science Centre e tra il 2003 e il 2010 vennero aperti il Centro congressi,il Centro di alta formazione, il Business Innovation Centre e Corporea, il museo sul corpo umano. Si poteva entrare al museo tramite una serie di ingressi ciascuno dedicato a una disciplina scientifica. All’interno della Città della scienza c’era anche la Palestra della scienza, con tema principale la fisica classica., che dava la possibilità di conoscere la dinamica dei vari fenomeni naturali e la storia dell’evoluzione della specie umana. Il Planetario era dotato di un megaschermo a cupola, capace di riprodur-
re il sistema solare. Grazie all’ inclinazione della sala, era possibile vedere perfettamente tutto il megaschermo. L’officina dei piccoli permetteva invece ai bambini di apprendere la scienza giocando. Per le mostre temporanee esisteva un padiglione di 1700 m². Aveva fatto parte della fondazione IDIS della Città della scienza la grande Rita Levi Montalcini, di cui si parla a lungo in questo giornale. . Purtroppo in quel fatidico giorno di marzo la Città della scienza è stata incendiata. Nel momento in cui scrivo, i colpevoli non sono ancora stato scoperti, ma si spera che questo accada presto. Personalmente,mi auguro qualcosa di più, ossia che la Città della scienza venga ricostruita prima possibile. Pagina 6
TRAGEDIA NEL PORTO DI GENOVA NOVE LE VITTIME
di Daniele Barbano e Enrico Piacenza
Ci ha colpito molto il gravissimo avvenimento successo a Genova nei giorni scorsi, precisamente il 7 maggio, quando la ‘Jolly Nero’, nave container della linea Messina‘, 240 metri per 40.000 tonnellate di stazza lorda, ha urtato e distrutto la torre di controllo del porto di Genova, causando la morte di nove persone. Si pensa che la tragedia sia avvenuta per
un’avaria ai comandi del motore. I rimorchiatori hanno cercato di fermare l’abbrivio della nave, ma le corde hanno ceduto e la Jolly Nero è finita a 3 nodi (6 km orari) contro la torre.I morti, purtroppo, come detto sono 9. La nave stava uscendo dal porto per dirigersi verso Napoli ,da dove sarebbe poi dovuta salpare alla volta di Port Said, in Egitto.Erano presenti ai funerali delle vittime il Presidente della Repubblica Napolitano e quello della Camera Boldrini
UNA SCOUT IN BICI INVESTITA E UCCISA di Piero Lema
permesso dalla legge. I compagni di classe della povera ragazza, che frequentava la IV dello scientifico ad indirizzo biologico, increduli per la morte di Altea, al rientro a scuola, erano disperati. Il suo banco è stato riempito di mazzi di fiori. I compagni hanno detto ai giornali che Altea era seria e solare. Non vogliono credere che sia morta.
A Zizzolo, in provincia di Milano, un 54enne ubriaco, una domenica dello scorso novembre, ha investito e ucciso con il suo Suv una giovane scout, Altea Trini (nella foto),mentre stava pedalando con il suo gruppo scout,. Altea è morta sul colpo. Il tasso alcolico dell'uomo do a soli 17 per colpa dell'incoera tre volte superiore al massimo Questa vicenda mi ha colpito mol- scienza di qualcuno. to, non si può morire in questo mo-
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SPENSLEY E LA NASCITA DEL GENOA
di Daniele Silvestri
La mia squadra del cuore, il Genoa Cricket and Athletic Club, fu fondato da alcuni inglesi il 7 settembre 1893 presso il consolato del Regno Unito di Gran Bretagna ,a Genova. Nasceva così la prima squadra di calcio italiana. Per gli amanti delle statistiche, la più antica squadra inglese è invece lo Sheffield Football Club, nato nel 1857. Il vero fondatore del Genoa fu il dottor James R. Spensley, che era stato mandato a Genova, per curare i marinai
inglesi . Grazie a lui , dal 10 aprile 1897 il club fu aperto anche agli italiani, prendendo, dal 2 gennaio 1899, il nome di Genoa Cricket and Football Club. Il grande Spensley era il tuttofare della società, faceva infatti il medico, l'allenatore, il portiere e a volte il centrale difensivo. Era ovviamente anche il capitano del Genoa, che, guidato da lui, vinse il primo campionato italiano di calcio, nel 1898, e i successivi scudetti, sino al 1904. Spensley morì durante la prima guerra mondiale, pare nel tentativo di salvare un soldato ferito. Nel 1977 il Comune di Genova gli dedicò una lapide, ricordando il suo amore per l'Italia e per Genova e il fatto di aver portato in Italia il gioco del calcio e lo scoutismo, che tolse molti ragazzi dalla strada. A lui è stata intitolata una via, nei pressi dello stadio Luigi Ferraris di Genova gli è stata anche intitolata una via. Sul libro "1886 Il Secolo XIX 1986" , che ripercorre la storia del più importante quotidiano genovese, ho trovato, nell’anno 1897, un interessante articolo intitolato: "Il gioco del calcio spiegato al lettore", nel quale si riportano alcune informazioni sul nuovo gioco, che ancora pochi conoscevano.
RIFLESSIONI SU MENNEA E LA SPORTIVITA’ fa mi era stato chiesto a scuola di raccontare una mia giornata proprio all'insegna dello sport e della sportività. L'avevo fatto , ricordando una mia gara di basket, disputata due mesi prima. In pullman,io e i miei compagni di squadra ci eravamo recati in Trentino per disputare una gara di pallacanestro, dovevamo affrontare una squadra del posto che era davvero fortissima. Il risultato, come si pensava, non è stato positivo, abbiamo infatti perso la gara, ma la sconfitta non ha reso meno emozionante quella nostra giornata di sport. di Daniele Silvestri Vincere è bello, ci mancherebbe, ma non aveva poi torto De Coubertin, come ci ha ricordato ill profesSono stato molto colpito dalla morte di Pietro Men- sore, quando diceva che l'importante è partecipare, nea, il grande atleta italiano scomparso dopo una non vincere. lunga malattia. Mennea fa parte di un'altra epoca dello sport, comunque già prima che morisse avevo sentito molto parlare di lui e visto qualche video su internet delle sue gare. Per lui non era importante solo lo sport, ma anche la sportività. Qualche tempo
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TRAGICO GESTO A NOTRE DAME è ucciso, sparandosi in bocca, dietro l'altare principale della Cattedrale di Notre Dame, per protestare contro la legge sulle nozze gay, varata dal presidente Hollande. Nella chiesa c'erano 1500 persone. Sull'altare Venner, che qualche giorno prima aveva detto che avrebbe compiuto un "“gesto simbolico e spettacolare”contro quella legge, ha lasciato cinque lettere, per spiegare il suo gesto. La polizia sta esaminandole, ma le parole dell'uomo non lasciano dubbi. Dopo aver parlato della manifestazione che ci sarebbe stata qualche giorno dopo contro le nozze gay, ha definito Il 21 maggio, a Parigi,alle 16, è accaduto un fatto "infame" la legge approvata da poco. Ha concluso davvero sconvolgente e incomprensibile, che mi ha scrivendo "Bisogna essere in sé fino all'ultimo istanmolto colpito. Un uomo di 78 anni, Domenique Ven- te". ner, nella foto,storico e saggista di estrema destra si di Martina Ottino
MARATONA DI BOSTON VERITA’ VICINA bile della strage della Maratona di Boston. Raggiunti dalla polizia, i due fratelli che fuggivano rispettivamente su un Suv e una berlina sono scesi dalle auto e hanno cominciato a sparare all’impazzata, scagliando contro gli agenti anche cinque granate. Alla fine, Dzhokhar, ferito alla gola, è stato catturato, mentre Tamerlan è morto . L’Fbi è convinta che i due non abbiano agito da soli. Si cercano infatti almeno altri 12 terroristi. Qualche giorno dopo, Dzhokhar è stato interrogato dagli investigatori. Non potendo parlare,a causa della ferita, ha risposto alle domande dei poliziotti scrivendo. Speriamo che sia fatta presto chiarezza su questo terribile avvenimento, che ha trasformato Dzhokhar e Tamerlan Tsarnaev , nella foto, due ragaz- una festa di sport in una tragedia. zi di origine cecena, sono ritenuti dall'FBI i responsadi Francesco Mondillo
BARI REGOLAMENTO DI CONTI TRE MORTI di Francesco Mondillo
Domenica 18 maggio, nel quartiere di San Paolo, a Bari,mentre la gente stava tornando a casa per il pranzo, sono stati uccisi tre giovani. I killer, per uccidere, si sono serviti di una mitraglietta kalashnikov e di una pistola calibro nove. I colpi hanno danneggiato anche la saracinesca di un negozio e la parete di una casa. Gli agenti della scientifica hanno recuperato in strada decine di bossoli. Una delle vittime, che indossava il giubbotto antiproiettile , risultato purtroppo inutile per i colpi della mitraglietta, era il figlio di un boss attualmente in carcere. Gli altri due giovani sono morti poco dopo all'Ospedale San Paolo. Pare che la causa di quanto è successo sia la guerra tra clan. Il fatto è avvenuto mentre la gente della zona stava tornando a casa per il pranzo.
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PROTESTE DEI PENDOLARI GENOVESI Il 6 maggio scorso
i pendolari liguri hanno manifestato contro i disagi causati dai treni regionali. La protesta si è svolta alla stazione di Genova Brignole, dove sono state occupate le carrozze di prima classe. Il loro portavoce ha detto che i pendolari hanno voluto in questo modo far sentire la di Federico Barbano e Enrico Pialoro voce e la loro rabbia contro cenza Trenitalia, per la riduzione delle carrozze dei treni(“Non si può-
hanno detto- viaggiare stipati come delle bestie “) e per la situazione negativa del trasporto ferroviario regionale. Tutto questo malgrado l'aumento delle tariffe. Chi viaggia in treno, non può che condividere la loro protesta che si è conclusa nella biglietteria di Brignole, dove i pendolari hanno intonato l'inno nazionale. Speriamo che Trenitalia dia loro ascolto
PERICOLO API NEL CENTRO DI GENOVA fatto davvero curioso. All' ora di pranzo vi è stato un “fuggi fuggi” generale della gente che si trovava all'esterno di un bar, a causa di uno sciame d'api. Pare che le api stessero creando un alveare, sotto le fronde di un alberello, a pochi passi dal déhor del locale. Il padrone del bar , che quel giorno ha perso buona parte dell'incasso, ha subito chiamato i vigili . Disturbate, le api si sono spostate e hanno invaso l'auto, un' Audi a5, del console onorario tailandese. Fortunatamente, è poi intervenuto un esperto apicoltore, Stefano Repetto, che è anche ispettore capo della Polizia, che ha radunato gli insetti e li ha condotti in un’arnia.
di Davide Verdina
A maggio, a Genova, in via Fiasella è successo un
Quest’anno a partire dal 1 giugno la Walt Disney Company Italia riporterà sul grande schermo i capolavori del cinema d’animazione in una versione restaurata in digitale. Con “Disney Classici al Cinema', anche i più piccoli potranno vedere al cinema Gli Aristogatti, Il Libro della Giungla e Le Avventure di Peter Pan.
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VIA SAN LORENZO E DINTORNI di Alessio Serra
Via San Lorenzo, che solo da pochi anni è zona pedonale, è sicuramente una delle strade più ampie e importanti di Genova. Essa collega Piazza Matteotti e il Palazzo Ducale alla zona del Porto Antico. Prima che diventasse pedonale, mi hanno detto che tutti i palazzi erano sporchi di smog. Per l'Expo del 1992, gli edifici della via vennero ri-
strutturati e fu vietato l’accesso alle auto. Con la Cattedrale, in Piazza san Lorenzo, i bei palazzi nobiliari, i numerosi locali, i negozietti carini, le gelaterie, gli artisti di strada, la via richiama molti turisti, così come tutto il nostro centro storico, comunque,secondo me, rispetto allo scorso anno, qualcosa è cambiato. La crisi si percepisce anche lì. Basti pensare ai negozi che chiudono ogni mese. Ci sono stato, l’ultima volta, una domenica d’inizio primavera. Era piena di gente. C’era chi giocava sui grandi leoni della Cattedrale, chi fotografava il Duomo, chi mangiava un gelato, chi semplicemente faceva una bella passeggiata al sole, visibilmente contento di essere lì, come lo ero io.
LA SCUOLA OSPEDALIERA Dal 1976 presso i reparti del Gaslini c’è una sezione della nostra scuola, rivolta ad un numero molto alto di alunni (600/700 per anno scolastico), provenienti da diverse regioni italiane, ripartiti in 15 reparti o ricoverati ambulatorialmente in Day-hospital. In certi casi i ricoveri sono molto prolun-
gati e la frequenza a scuola può avvenire solo in ospedale. Al Gaslini, insegnano nove nostre insegnanti di tutte le materie e i maestri della Scuola Statale dell’Infanzia e della Primaria dell’I.C. Sturla.
DUE NOSTRE CLASSI A BARCELLONA Dal 14 al 17 Febbraio due nostre classi, la 3C e la 3G, nella foto, accompagnate dalle prof. Bitritto, Cavallin, Delehaye, Delorenzi e Palomba, hanno visitato Barcellona, la bellissima città catalana. Grazie a questo viaggio di istruzione, inserito in un progetto che iniziato ad ottobre ,abbiamo potuto osservare di persona quanto avevamo studiato con la prof. Palomba e con l’assistente Comenius, Eva Pernia Gonzales. A Barcellona, abbiamo visitato tra l'altro la Sagrada Familia, il Parco Guell, le celebri case di Gaudì, il Barrio Gotico, il mercato “Boqueria” e il Museo Picasso, di cui avevamo parlato a lungo in classe. Abbiamo trovato la città catalana davvero affascinante e ricca di suggestioni. 3Ce3G
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PROCESSO SCHETTINO. GIUSTIZIA SIA FATTA di Federico Barbano e Enrico Piacenza
E’ trascorso quasi un anno e mezzo dal disastro accaduto all Isola del Giglio , per le note responsabilità del comandante Schettino, che è stato recentemente licenziato dalla Costa Crociere. Per Schettino la Procura ha chiesto il processo per omicidio colposo plurimo (per le 32 vittime) e lesioni colpose plurime (i 157 feriti). Egli dovrebbe rispondere anche di naufragio colposo, abbandono della nave e di persone incapaci e di mancata collaborazione con l'autorità marittima. Lo scorso gennaio, per ricordare l’anniversario della tragedia e la morte di tanti innocenti, i traghetti hanno suonato i clacson e gigli bianchi sono stati lanciati in acqua. La nave purtroppo si trova ancora nel punto in cui è affondata e chissà per quanto tempo resterà lì. Unico fatto positivo è che lo scoglio strappato dalla Concordia è sato riposizionato al suo posto
POPOLAZIONE ITALIANA IN LIEVE CRESCITA popolazione italiana è in lieve crescita, siamo infatti 59,4 milioni, ma lo è solo grazie agli stranieri regolari che sono oltre 4 milioni.Noi italiani siamo infatti diminuiti di 250 mila unità, inoltre, con il 25 % delle coppie senza figli, rimaniamo il paese più vecchio d'Europa, basti pensare che il 20 % della popolazione ha superato i 65 anni di età. Anche gli over 85, sono aumentati, come pure gli ultracentenari, oltre l'83 % dei quali sono donne. In Lombardia vive la maggior parte di essi, seguita dall'Emilia Romagna e dal Veneto. La Liguria ha comunque sempre la percentuale più alta di persone anziane, con un tasso di mortalità è del 13,4 %
di Giorgia Moscatelli
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NEL BERGAMASCO GIARDINIERE UCCIDE LADRO di Francesco Galletti, Mattia Del Bono, Roberto Dedominicis e Lorenzo Taverna
Il giardiniere di Caravaggio, Angelo Cerioli, di 52 anni, titolare di un negozio di giardinaggio, deve rispondere dell'omicidio volontario di un romeno di 43 anni, che con i suoi complici stava rubando proprio nel suo negozio. Cerioli, che in passato aveva subito altri furti, ha sorpreso i ladri intenti a rubargli alcune motoseghe,e ha sparato due colpi dalla finestra di casa, che hanno colpito alla schiena uno dei componenti della banda, uccidendolo sul colpo. L'uomo ha detto di aver sparato i due colpi solo per spaventare i ladri, non per uccidere.
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SCUOLA OSPEDALIERA DEL GASLINI.
VITA NEI CAMPI IN ALBANIA
In Albania vivo con i miei zii e gli zii di mio papà, in un posto in campagna, con attorno le montagne. Tutti noi abbiamo delle mucche, delle pecore, delle galline ecc. Con il latte delle mucche facciamo il burro, lo yogurt e altre cose. Il latte, poi, lo vendiamo ogni giorno. Per le mucche abbiamo comprato delle terre e ogni estate le portiamo lì e loro mangiano l'erba dalle 5 di mattina alle 5 di sera. Abbiamo le serre dove facciamo crescere le verdure e abbiamo altre terre dove teniamo gli alberi da frutta. Le pecore le mandiamo il più delle volte sulle montagne dove c'è più erba. Quand'ero in Albania, io e i miei cugini sorvegliavamo le mucche
al pascolo. Mentre le mucche mangiavano noi giocavamo e quando si allontanavano, con i nostri cani, andavamo a prenderle. La mattina io andavo a scuola, mentre il pomeriggio guardavo le mucche. Noi, per mangiare, compriamo solo il riso e la pasta, il resto è di nostra produzione e la verdura che coltiviamo è molto più buona di quella del mercato. Ora siamo in Italia da un anno, qui mi piacciono tanto le palme e il mare. La scorsa estate sono tornato in Albania solo per le vacanze, comunque pensiamo di tornarci definitivamente quando starò bene.
VOGLIA DI TORNARE A CASA Luana Sezione ospedaliera del Gaslini
Mi chiamo Luana e vengo da Palermo. Sono ricoverata al Gaslini da due mesi e sono stanchissima di stare in ospedale. Non ne posso più, mi manca tanto la mia casa, con la mia bella camera tutta gialla, con i poster appesi alle pareti dei miei cantanti e attori preferiti, Alessandro, Zac Afron, Giusy, i pupazzi di Hello Kitty. Quando tornerò a casa, mio zio dipingerà le pareti della mia stanza di bordeaux, il mio colore preferito. Qui a Genova, mi mancano tanto i
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miei fratelli, un maschio di dodici anni e una femminuccia di due. E i miei sette cugini, di età diverse, con i quali gioco spesso a carte e a tombola. Tra loro, solo Francesco, il più grande, che ha 21 anni, lavora, tutti gli altri studiano ancora. Il mio cugino preferito, è comunque Alessio, di 18 anni, con il quale ho davvero un buon rapporto.Francesco frequenta il liceo e sa cantare davvero molto bene. Viene spesso a trovarmi e, ogni volta, canta per me. Presto compirò16 anni, spero per l’occasione, di poter fare una grande festa, alla quale inviterò i miei cugini, i nonni, gli zii. Accanto a loro, ovviamente, ci saranno, a festeggiare il mio compleanno, i miei fratelli e i genitori.
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“”
”ST’ACQUA QUA RAGASSI”
“
.di L.Debernardis e A. Serra
Vogliamo parlare di Maurizio Crozza, il grandissimo comico genovese, che quest'anno ha imperversato sugli schermi televisivi, sempre in diretta, con Ballarò e ” Crozza nel paese delle meraviglie ”, di cui non abbiamo perso una puntata e nel quale ha messo in bocca a Bersani il divertentissimo “sta-acqua-qua ragassi” Ma vediamo in breve la sua biografia. Crozza , diplomatosi a 21 anni al Teatro Stabile di Genova, dopo avere iniziato con il teatro drammatico, lasciò lo Stabile per il cabaret , al teatro dell’ Archivolto,. Lì , insieme a Ugo Dighero, Marcello Cesena, Mauro Pirovano e Carla Signoris, sua futura moglie, formò il gruppo dei Brancoviz, con cui partecipò in televisione a programmi satirici come Avanzi e Tunnel. La fama gli arrivò però con la Gialappa’s Band. Nel 1995 Maurizio esordì nel cinema con Peggio di così si muore di Marcello Cesena. Quattro anni dopo tornò sul grande schermo in Tutti gli uomini del deficiente.
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La sua fama aumentò negli anni con la partecipazione a Quelli che … il calcio, condotto da Simona Ventura, e La grande notte del lunedì sera . Nel 2005 tornò a teatro con il monologo Ognuno è libero e prese parte in televisione a Rockpolitik di Adriano Celentano. L'anno dopo fu protagonista di Crozza Italia, su La7, di cui era anche autore . Dal 2007 Maurizio cura la copertina di Ballarò. Su La7 ha condotto Crozza Alive, Italialand. e Crozza Nel Paese Delle Meraviglie, trasmessa quest’anno come abbiamo detto. Dal matrimonio con l’attrice Carla Signoris, intervistata due anni fa dal nostro giornale scolastico, Maurizio ha avuto due figli : Giovanni e Pietro(i nomi ce li ha detti suo nipote Nicolò, nostro compagno di scuola).Tra le sue imitazioni recenti più simpatiche , ci sono sicuramente, secondo noi, quelle di Pier Luigi Bersani, che diverte un mondo con il suo accento emiliano e le metafore, del tipo ”Non stiam mica qui a smacchiare i giaguari?”, riferita a
Berlusconi,di Flavio Briatore, interessato solo all'apparenza,che dà consigli per risolvere i problemi degli italiani e dei masai , del prof. Antonino Zichichi, con la Teoria del Caos e frasi come “La mia carriera politica è stata più veloce di un protone” , del presidente Giorgio Napoletano(nella foto), che in Crozza Nel Paese Delle Meraviglie , è rappresentato in vestaglia, seduto dietro la scrivania, intento a leggere le notizie dei giornali, con il corazziere 1 e il corazziere 2, che gli impediscono di dire quello che pensa dei politici d’oggi, dell’allenatore della Juve Antonio Conte e del magistrato Antonio Ingroia, sempre stanco e svogliato, mentre risponde alle domande dei giornalisti, sulla partecipazione del suo partito alle elezioni o parla della sua destinazione al Tribunale di Aosta..
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UCCISE A CISTERNA CASO RISOLTO
di Viktoria Klets e Sofia Negri
Due donne, madre e figlia, Francesca Di Grazia, 55 anni, e Martina Incocciati, 18 anni,sono state sgozzate lo scorso 5 aprile dall’ex marito della madre, un cittadino indiano di 37 anni. Il fatto è avvenuto a Cisterna di Latina. Le vittime sono state trovate in una camera chiusa. Il giallo è stato risolto dalle forze dell’ordine in sole 48 ore. Pare che tutto sia stato dovuto a una
lite, legata ad un ricatto. La Di Grazia, infatti, coinvolta, pare, in un giro di permessi di soggiorno per alcuni parenti dell’uomo, minacciava di parlare,pretendendo per il suo silenzio ottomila euro. . Tutto era cominciato alle 21 di venerdì, quando i vicini di casa di Francesca e Martina avevano dato l’allarme, preoccupati del fatto che la madre e la giovane figlia, da ore non rispondessero al telefono. Al loro arrivo i carabinieri , in cucina, hanno visto uno spettacolo agghiacciante. In un lago di sangue c’era il corpo di Francesca, con la gola tagliata. Poco distante da lei, in camera da letto, c’era il corpo della ragazza, con i segni di numerose ferite d’ arma da taglio sul cor-
po e una mortale alla gola. L’assassino era l’ex marito della donna, come abbiamo detto. Prima ha ucciso l’ex compagna, da cui era separato, poi, la ragazza,testimone dell’omicidio. L’uomo è stato intercettato nella notte dai carabinieri, grazie ai tabulati telefonici e arrestato (nella foto). Interrogato, come detto, ha ammesso il duplice delitto di fronte al magistrato,. L’uomo, che si era presentato in casa della donna per tentare un chiarimento, l’aveva colpita, mentre stava preparando il caffè. La figlia, svegliata dai rumori, nel tentativo di difendersi, aveva ferito al volto l’assassino, prima di cadere sotto i suoi colpi
TRAGICO INCENDIO A STOCCARDA
di Alessia Mauceri
Il 9 marzo scorso , a Backnang, a 50 km da Stoccarda, una mamma e i suoi sette bambini sono morti in un incendio, scoppiato probabilmente a causa di un guasto alla stufa a legna, che scaldava l'appartamento, se così si può chiamare, visto che si trovava al
primo piano di una ex fabbrica di pellame. Subito si era temuto che si trattasse di un attacco xenofobo contro la minoranza turca. L'intervento dei vigili del fuoco e stato difficile per la conformazione della fabbrica, con molte parti in legno. L'incendio è stato domato solo a mattina avanzata Come ho detto, ci sono state otto vittime appartenenti tutte a una famiglia di turchi, composta dalla madre e dai suoi figli, la più grande di 16 anni e il più piccolo di soli 6 mesi, altre tre persone ,un bambino di 11 anni , la nonna e lo zio, sono state salvate dai vigili del fuoco, dopo che erano uscite sul balcone . Successivamente il fuoco si è spostato anche all'appartamento vicino, due persone che l’abitavano, ferite, sono state portate subito in ospedale. Secondo me è terribile sapere che nel 2013 ci siano famiglie obbligate a vivere, nella civile Germania, in fabbriche abbandonate.
Il 31 maggio è stato inaugurato a Grosseto il primo autobus europeo completamente a trazione elettrica. E’ lungo 12 metri, ha oltre 200 km di autonomia e cicli di ricarica di sette anni.
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GTA 5 GRANDE ATTESA di Francesco Mondillo
GTA 5, il settimo capitolo della serie di videogiochi Grand Theft Auto, sarà, dicono, qualcosa di enorme, uno dei videogiochi più straordinari mai creati, anche per l’estensione delle mappe. Di certo è il titolo più atteso da noi appassionati. Il sito Amazon l'ha inserito, non a torto, secondo me, fra i Most Wanted, cioè fra i videogiochi più desiderati. Avrebbe dovuto essere acquistabile dal 15 marzo, altri parlavano di aprile, altri ancora di giugno. Pare invece che uscirà il 17 settembre per Ps3 e XBox360. Non resta che attendere. La novità di GTA 5 è la presenza di tre personaggi giocabili,
l'ex-rapinatore di banche Michael; il consumatore di droga Trevor, che ha una linea tatuata attorno al collo e la scritta “Tagliare qui”; e Franklin, il liquidatore fallimentare di una concessionaria armena di auto di lusso, che può rallentare il tempo mentre guida . La mappa di Los Santos, città fittizia nello stato immaginario di San Andreas, è la più ampia mai realizzata. Potremo esplorarla con vari mezzi: biciclette mountain bikes e da strada, moto da cross, auto e camion, elicotteri, aerei, moto d’acqua. Nel mondo subacqueo saranno presenti anche squali e tesori da trovare. Il passaggio da un personaggio all'altro avverrà in maniera molto veloce. Ogni personaggio avrà un punteggio, considerando una serie di abilità: mira, forza, capacità stealth, ossia abilità a non farsi scoprire, capacità nel guidare mezzi volanti e auto. Durante alcune scene la telecamera si allontanerà dal personaggio in azione, per "rientrare" in quello prescelto. Da appassionato, come detto, attendo con grande curiosità l’uscita di GTA 5 e sono pronto a recensirlo in futuro per il nostro giornale scolastico
RUZZLE IL GIOCO DEL MOMENTO di Davide Verdina
lo trovo divertente e istruttivo. Per vincere, bisogna trovare in due minuti il maggior numero di parole, cercando di sfruttare i bonus. Ci sono due piccoli problemi, Ruzzle non è compatibile con tutti i cellulari e per giocare bisogna essere on line e creare un account Google. Ah dimenticavo, di questo gioco, ci sono due versioni, una gratis e una a pagamento. Si può giocare in due, come ho detto, o fare pratica del gioco (la pratica,però, si trova solo nella versione a Ruzzle è un gioco di abilità, per due giocatori, pagamento. A mio parere, Ruzzle è un gioco diventato molto famoso. E’ disponibile sia sui davvero molto bello, non so cosa ne pensate voi. cellulari Android che per l' Iphone. Personalmente Fatemelo sapere.
Secondo una recente ricerca del nuovo catasto dei ghiacciai italiani, in Lombardia negli ultimi cinquant’anni il numero dei ghiacciai è aumentato, passando da 167 a 209, a causa di numerose frammentazioni, ma la superficie totale si è ridotta del 23 %, passando da 115 kmq, degli anni ?50, agli attuali 89 kmq
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RICORDANDO RITA LEVI MONTALCINI .di E. Piacenza e G. Bonavera
Abbiamo letto che la passeggiata del molto apprezzate, tanto che fu chia- innervazione degli organi e dei tes-
Colle dei Cappuccini, a Montevarchi, dal mese di marzo è stata intitolata alla grande scienziata italiana Rita Levi Montalcini, premio Nobel per la Medicina (nella foto la consegna del premio da parte del re di Svezia), scomparsa, come si sa, a dicembre del 2012, a 103 anni. Sperando che presto anche Genova si ricordi di lei, vogliamo ricordarla. La scienziata, che era stata nominata senatore a vita da Carlo Azeglio Ciampi nel 2001, era nata a Torino il 22 aprile 1909. Dopo aver studiato medicina all’università di Torino e in seguito con l’istologo Giuseppe Levi, iniziò quegli studi sul sistema nervoso che avrebbe proseguito per tutta la sua vita. Si laureò nel 1936, giusto due anni prima che fossero emanate le terribili leggi razziali fasciste, che la costrinsero, in quanto ebrea, ad emigrare in Belgio, dove continuò, anche se con difficoltà, le sue ricerche, dedicandosi sino al 1944, allo studio dei meccanismi di formazione del sistema nervoso dei vertebrati. Le sue ricerche furono
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mata dal dipartimento di Zoologia della Washington University, dove sarebbe rimasta fino al 1977. Proprio negli Usa, tra il 1951 e il 1952, scoprì il fattore di crescita nervoso, conosciuto come Ngf (Nerve Growth Factor), una molecola proteica che ha un ruolo fondamentale nella crescita e differenziazione sia delle cellule nervose sensoriali che di quelle simpatiche.Negli ultimi anni si è scoperto che l’Ngf è importante anche per le cellule del sistema nervoso centrale, del sistema immunitario ematopoietico e per le quelle coinvolte nelle funzioni neuroendocrine. La Montalcini si occupò dello studio di questa molecola proteica e del suo meccanismo d’azione, per una trentina d’anni, ottenendo, come detto, nel 1986 il Premio Nobel per la medicina, ex equo con l’americano Stanley Cohen. Nella motivazione del premio, c’era scritto tra l’altro ” In precedenza, i neurobiologi non avevano idea di quali processi intervenissero nella corretta
suti dell’organismo.” Dal 1961 al 1969, la Montalcini diresse il Centro di ricerche di Neurobiologia del Consiglio nazionale delle Ricerche, nel quale lavorò , anche come super esperto. Le sue indagini si concentrarono sullo spettro di azione del Ngf,, utilizzando tecniche sempre più sofisticate. Abbiamo letto che la Levi Montalcini, oltre al Nobel, ha ricevuto tre lauree honoris causa dalle Universita’ di Uppsala (Svezia), Weizmann-Rehovot (Israele) e St. Mary (Usa) e i premi Saint-Vincent, Feltrinelli, e”Albert Lasker”. Insomma, alla fine dello scorso anno, abbiamo perso una donna straordinaria, una persona che ha dato moltissimo per la scienza medica. Pensiamo che sia giusto ricordarla per ciò che era, per la sua grandezza! Ti ringraziamo Rita per ciò che sei stata, per ciò che hai fatto, e per ciò che hai cambiato… Grazie!
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ADDIO A DON GALLO Ci ha raccontato di quando ha preso gli ordini sacerdotali, dopo anni di studi, prima a Genova e poi a Roma. Il sacerdote che lo stava nominando dopo avergli chiesto il nome gli ha detto : “Con quel cognome non potrai certamente diventare Papa” Un PapaGallo sarebbe stato davvero impensabile”, ha ironizzato lo stesso sacerdote.
di Filippo Airoldi ex direttore di Strozzi News
Ripubblichiamo , in occasione della morte di don Gallo, l’articolo scritto lo scorso anno dal nostro ex direttore , Filippo Airoldi , sull’incontro con il sacerdote genovese.
La chiesa del Don Bosco di via Carrara era gremita per l’incontro con Don Andrea Gallo, celebre sacerdote genovese, organizzato dalla prof. Garbato, insegnante di tecnologia nel plesso di via Vecchi. L’incontro ha avuto come tema l’importanza dei valori per noi giovani.
Don Gallo, invitato per parlare soprattutto della Costituzione, dopo la pubblicazione del suo nuovo libro “Sana e robusta Costituzione”, ha esordito su questo discorso citando l’articolo 3 : “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”. Ha ricordato, poi, di quando, ai tempi del fascismo, la parità di diritti non era nemmeno immaginabile. Ci ha detto di leggere la Bibbia con la Costituzione sottomano. Successivamente ci ha spiegato gli orrori delle due Guerre Mondiali, chiedendoci se conoscevamo il numero di morti nei due conflitti. Dopo un’ora in cui ha parlato solamente lui, noi ragazzi abbiamo letto un articolo della Costituzione e lo abbiamo commentato.
Don Gallo ha esordito cantando insieme a noi alunni, “Il pescatore” del suo amico di Fabrizio De Don Gallo ci ha lasciati cantando “Bella ciao”. Andrè. A 83 anni e mezzo ha dimostrato di avere ancora una salute ferrea, saltellando mentre cantava.
FALSI INVALIDI VERGOGNA ITALIANA
di Francesco Mondillo
Lo scorso novembre i finanzieri di Seregno, con alcuni filmati, sono riusciti a smascherare un falso invalido di 41 anni che per 12 anni era riuscito a fingersi cieco! Dal Duemila, anno in cui aveva ottenuto il riconoscimento della cecità assoluta, l'uomo aveva percepito dall’Inps, come pensione di invalidità civile, 162 mila euro. Il falso invalido è stato denunciato dalla Procura di Monza, per truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato. Tempo prima a Viterbo era stata denunciata una finta cieca, che prendeva la pensione da ben 33 anni. I carabinieri, con alcuni filmati, avevano dimostrato che l'anziana non era affatto cieca e faceva tranquillamente la spesa, il bucato e lavori di giardinaggio. Speriamo che lo Stato riesca a riavere indietro da queste persone tutti i soldi che hanno percepito ingiustamente.
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MY FAIR TRAVIATA ALL’AUDITORIUM
di Beatrice Matta “My Fair Traviata”, nella foto, rappresentato all'Auditorium Montale del Carlo Felice. è uno spettacolo film- crossing, ideato e realizzato dal musicista e regista del “Teatro dei ragazzi” Alessandro Salvadori, che ne ha curato anche il testo. Con lui ha collaborato la prof M. Grazia Ferri, insegnante della nostra scuola. Le musiche dello spettacolo sono ovviamente tratte da "La Traviata" di Giuseppe Verdi . A recitare siamo stati noi ragazzi del” Laboratorio Teatrale” dell'Istituto Comprensivo di Sturla, che abbiamo affiancato Violetta, il soprano Sara Cappellini Maggiore e Alfredo, il tenore Alessandro Fantoni . Al pianoforte c’era il maestro Enrico Grillotti. Vi sono state in tutto sei recite, con diversi cast. Il lavoro, che ha alternato aspetti comici e drammatici ed effetti speciali, era ricco di musica,ovviamente, con arie della vera Traviata, eseguite, come detto da un tenore e un soprano. La storia è stata elaborata da Salvadori in modo tale che i personaggi della Traviata interagissero con quelli del famoso film My Fair Lady. Alcuni di essi sono stati peraltro modificati. Gli quattro spettacoli del mattino sono stati realizzati venerdì 10 e venerdì 17 maggio, quello serale il giorno 11 maggio. Ogni spettacolo, diviso in quattro atti, è durato circa un'ora e mezzo, compresi i cambi di scena, effettuati da noi ragazzi. Quest'anno, specie durante le prove
generali, abbiamo potuto interagire più volte con i cantanti e prendere confidenza con gli effetti speciali. Ma veniamo alla storia. Nel primo atto si inizia con una grande festa a casa di Violetta Valery, la protagonista della Traviata. I vari invitati seguono un’etichetta un po’... antiquata, d’altri tempi. La padrona di casa, è corteggiata da tutti, specie da un giovanotto, Alfredo, suo futuro amore, che le è stato presentato da una conoscente, Margherita,aggiunta dal regista. Pare che da tempo lui ne sia innamorato e la osservi, non visto.Alla festa partecipa Lisa, protagonista di My fairLady, che vende fiori per gli invitati . Ad educarla saranno Flora, personaggio della Traviata, nonché migliore amica di Violetta, e Mary, aggiunta del regista. Alla fine dell'atto Flora e Marie, accompagneranno Lisa a casa loro, per renderla una signora . La storia procede più o meno come nella Traviata, ma è resa divertente dall'entrata di un altro personaggio: Dolittle, la madre di Lisa . Lo spettacolo si concluderà con un finale inatteso, diverso da quello della Traviata. Mi è piaciuto tantissimo partecipare al Teatro dei ragazzi, un bellissimo progetto che, oltre ad appassionarmi, mi ha fatto apprendere la disciplina del teatro.
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LA MARCIA DEI VALORI AL PORTO ANTICO Redazione
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Il 16 aprile 2013 è stato il giorno della prima "Marcia dei valori", con protagonisti gli studenti genovesi. Questa data diventerà quella della cittadinanza responsabile. Lo ha ricordato ufficialmente la nostra prof . Rita Garbato, ideatrice e vera anima del progetto denominato“Strada facendo”, che si è svolto negli spazi esterni del Porto Antico, alla presenza della Rai e delle tv locali. Hanno partecipato , oltre alle classi terze della nostra scuola e alla II C, accompagnate dai prof. Maurizio Braggion, Cristina Delorenzi, Carla Guglieri, Valeria Chiesa, Piero Artuso, alunni dei comprensivi di Quarto e Sori e del Liceo D’Oria, tra loro il nostro ex direttore Filippo Airoldi, che ha anche collaborato all'organizzazione. In totale erano presenti circa 300 ragazzi. L’attività è inserita in un progetto più ampio di educazione alla cittadinanza responsabile, il cui obiettivo finale è quello di formare dei futuri cittadini responsabili, partecipi e consapevoli. L’iniziativa, che è stata introdotta dall’assessore regionale Claudio Montaldo, si è svolta, come abbiamo detto, negli spazi esterni del Porto Antico, dove vi erano varie “postazioni” sui vari temi oggetto dell’incontro. Noi studenti abbiamo seguito un percorso prefissato, confrontandoci con i vari relatori. Le postazioni erano in tutto undici. Nello stand della “Solidarietà”, c’erano le varie associazioni di volontariato che
hanno spiegato le loro finalità. Nel polo informativo sull’.Accoglienza / Uguaglianza si sono confrontate con noi le associazioni che si occupano di immigrati . Nello stand della “Salute” ci hanno parlato tra l’altro dei pericoli di fumo, alcool e droga. Nello stand della “Giustizia” , dove abbiamo incontrato il dott. Sansa, presidente del Tribunale dei Minori, si è parlato di giustizia e costituzione. Per la “Pace” c’era il laboratorio organizzato da LaborPace della Caritas. Nel polo informativo sull’ Istruzione abbiamo incontrato la dott.ssa Pongiglione, ex dirigente scolastica. Nello stand dell’Onestà ci ha conquistato don Nicolò Anselmi, già responsabile nazionale della Pastorale giovanile. C’erano poi gli stand della “Famiglia”, con l’avvocato Panfili, del “Lavoro” , dove abbiamo incontrato l’Ing. Luigi Mor, e dello “ Sport”. In quest’ultimo polo informativo , erano presenti Luca Chiappino, allenatore della Primavera del Genoa, che- come ha ricordato il prof. Braggionha guidato il Genoa alla vittoria dello scudetto Primavera e della Coppa Italia nel 2010 , e il capitano dei giovani rossoblu Marchiori,che ha esordito l’anno scorso in serie A, contro il Napoli. Uno scoop, per concludere, a partire dal prossimo anno l’iniziativa della prof Garbato sarà rivolta ad un numero sempre maggiore di ragazzi, perché sarà estesa anche ad altre province liguri e italiane. A p. 29 le opinioni degli alunni della II C
Secondo la Banca Mondiale, circa un miliardo e 200 mila persone nel mondo vivono ancora senza elettricità. C’è la speranza di poterla fornire all’intera popolazione mondiale nel 2030. Pagina 20 Anno VII NUMERO SPECIALE Pagina 20
BULLISMO E MORTE di Giulia Bonavera
stato o stata presa di mira e chi invece si chiude in sé ,cadendo in depressione. E successo a Romentino, Novara, a Carolina Picchio, 14 anni , che. perseguitata dai bulli e presa in giro su internet, ha deciso lo scorso gennaio di farla finita e si è buttata dal balcone del terzo piano dell’abitazione del padre. Pare che fosse apparso in rete un video, registrato durante una festa a cui aveva partecipato Carolina, poche ore prima di uccider-
Tutto questo deve finire! Non è comunque un problema solo italiano. Anche Amanda Todd, canadese, si è uccisa, nel novembre dello scorso anno, dopo essere stata perseguitata per mesi da un giovane conosciuto su Facebook, che poi aveva diffuso una sua foto sul social network . E’ necessario parlare, impedendo che i bulli abbiano la meglio!Non aspettano altro che di vederti cadere. Bisogna comunque capire che sono loro, e non gli altri ragazzi, ad avere un problema. Se non è possibile eliminare il bullismo, bisogna almeno cercare di diminuirne la diffusione. si, in cui alcuni ragazzi la deridevano.
Se la prendono con i diversi, quando diversi sono loro. Il problema del bullismo è in continua diffusione.La cosa peggiore oggi sono forse i video di risse su YouTube. Nel 61 % dei casi di bullismo, si parla di violenze legate al noto sito. Esiste, anche se è meno diffuso, anche il bullismo tra ragazze che talvolta è più violento e spietato di quello tra ragazzi. La maggior parte delle vittime resta colpita duramente dal punto di vista psicologico. Tra le vittime, c'è chi parla e denuncia il fatto di essere
L’UCCISIONE DI FABIANA dI Giulia Bonavera e Lorenzo Frascolla
A fine maggio a Corigliano Calabro, Davide, un ragazzo di 17 anni ha accoltellato, dopo una lite, Fabiana Luzzi,, nella foto, la sua ragazza, di 16 e subito dopo ne ha carbonizzato il corpo. Pensavasecondo quello che scrivono i giornali- che l’avesse tradito nel periodo in cui si erano lasciati. Il ragazzo, dopo l’omicidio, si era presentato all’ospedale con delle ustioni al viso. I poliziotti, insospettiti, dopo la scomparsa di Fabiana, avevano iniziato a interrogarlo. Lui aveva detto di essere stato aggredito, ma i poliziotti non gli hanno creduto. A un certo punto dell’interrogatorio, il ragazzo, che sarà
processato dal Tribunale dei minori, ha confessato. La famiglia di Fabiana chiede giustamente giustizia. Lorenzo Trovo incredibile che si possano compiere gesti come questo, tanto più a 17 anni. E’ ingiusto spezzare una vita per motivi assurdi ,come la gelosia. Penso al dolore della famiglia. Non c’è dramma più grande che quello di perdere un figlio e soprattutto in questo modo. Come si può a 17 anni essere così insensibili, non sentirsi in colpa, non versare una lacrima, come pare sia successo al ragazzo? E’ giusto voler rieducare, ma per atti come questo ci vorrebbe l’ergastolo. In ogni caso, nessuno restituirà Fabiana ai genitori. Quando questo ragazzo capirà la gravità di ciò che ha fatto, sarà troppo tardi. Alla base di episodi come questo, comunque, c’è una scarsa considerazione per le donne. Ci sono ancora molti bambini, ragazzi, persone che dicono che “le donne non servono a niente” Con questa mentalità, come si può andare avanti?Donne umiliate, picchiate, uccise, questo si legge ogni giorno. Spero , al di là di questo episodio,che le nuove generazioni siano diverse, imparino dagli errori., anzi dagli orrori degli adulti. Giulia
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UNO STRISCIONE DI SPERANZA di Sara sezione ospedaliera del Gaslini. .
Mi chiamo Sara e ho 13 anni. Nella mia vita, anche se breve, ho vissuto tante esperienze, molte delle quali, purtroppo, non sono belle, ma proprio grazie ad esse ho capito il vero valore della vita. Fino a nove anni la mia vita andava per il meglio, ho avuto una bella infanzia, giochi, amici, insomma qualsiasi cosa che a una bambina di nove anni non può mancare. Purtroppo una terribile notizia oscurò la mia felicità. Era il 13 febbraio del 2009 e stavo giocando con mio fratello. Egli a un certo punto cadde a terra. Spaventata, tremante, andai a chiamare mia madre. Lo portarono subito al Pronto Soccorso. Le preoccupazioni aumentavano ,le paure crescevano ed io ero come una candela che pian piano si spegneva. Poco tempo dopo arrivò la diagnosi di tumore al cervello. Da quel momento la mia vita cambiò e misi da parte i divertimenti. Nella mia mente cercavo di capire cosa avesse fatto di male per meritarsi questo, ma tuttora non trovo risposta. Mio fratello superò l' operazione, ma ci furono piccole complicazioni: per cui continuò con chemio, altre operazioni, radioterapia. A un certo punto un altro ostacolo si intromise nella sua vita: la necessità di un trapianto del midollo osseo. La preoccupazione era grande, ma quella volta mi sentii davvero utile per mio fratello. Io ero infatti l'unica compatibile nella famiglia, avrei potuto essere la sola donatrice. Quando me lo dissero, ne fui felicissima, perché sapevo che a quel punto avrei potuto aiutarlo
concretamente. Non ero più impotente, potevo contribuire alla sua guarigione. Adesso sono qui , a Genova, abbiamo ancora superare questo ennesimo ostacolo.Poco tempo fa è stato il giorno del suo diciottesimo compleanno,il pensiero di non poterlo festeggiare con lui era massacrante. Dovevo fare qualcosa, se lo meritava, mentre ci pensavo, guardavo fuori dalla finestra e mi è venuta un'illuminazione. Un bello striscione, ecco quel che ci voleva. Io e mia sorella, nei giorni seguenti ci siamo informate se questo desiderio poteva realizzarsi. Abbiamo parlato con l'ufficio delle relazioni col pubblico del Gaslini che ci ha dato la propria disponibilità immediata. Ci hanno consigliato come fare per richiedere il permesso al Direttore Generale del Gaslini, dottor Petralia. Noi abbiamo fatto come ci avevano detto. Grazie a una lettera,scritta in collaborazione con l'associazione "La Tana dell'Orso", abbiamo potuto parlare con il dottor Bruschettini, prima, e contattare poi il Direttore Generale, il quale ha accettato con grande disponibilità la nostra richiesta. A quel punto, il dirigente sanitario dott. Del Buono e l'ing. Tufaro, hanno affidato la mia richiesta al geometra Ottavio Bracco, che si è impegnato per la realizzazione di questo striscione. Egli ha preso molto a cuore la mia richiesta. All'inizio c'erano piccole cose da sistemare. Come sarebbe stato lo striscione, il luogo dove installarlo, la grandezza, il costo ecc., ma grazie alla grande disponibilità delle persone, le risposte sono arrivate subito. La preoccupazione per il costo dello striscione, per fortuna, è durata poco, grazie all' immensa bontà della ditta UPM Modena spa, che ce l'ha regolato. Con le lacrime agli occhi, ho ringraziato il geometra e la Ditta per un gesto così umanitario. Un altro grande gesto è stato compiuto dalla ditta Cavena che si e si è fatta carico gratuitamente dell montaggio dello striscione. Grazie a questi e altri gesti amorevoli, ho trovato la forza necessaria per poter vivere meglio. Ho capito che il mondo è bello e che la vita vale la pena di essere vissuta. La stessa forza, l'ho, credo, trasmessa a mio fratello, che, vedendo un gesto del genere, è diventato più carico, più forte, maggiormente motivato. Insomma, grazie a tante splendide persone, sono riuscita a trasmettere a mio fratello la forza giusta per affrontare e superare l'ennesimo ostacolo sulla strada della nostra felicità.
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LA NOSTRA GITA A LUCCA
di Martina Ottino e Febe Ausonia foto Adriano Soddu
Il 5 aprile alle ore 7 30 noi della II C siamo partiti in pullman da Piazza Sturla per Lucca, la città delle “cento chiese”, accompagnati dai prof. Braggion, Bitritto e Grasso. Durante la prima parte del viaggio di andata eravamo ancora un po' addormentati, quindi siamo stati insolitamente tranquilli. Dopo due ore , abbiamo fatto una pausa in autogrill e lo abbiamo praticamente svaligiato. Arrivati a Lucca, siamo stati accolti da una fitta pioggia. Siamo perciò corsi verso il luogo dell'appuntamento con la guida, che ci ha portati in fretta e furia nella chiesa di San Paolino. E' una chiesa rinascimentale, ad aula unica, con volta a botte, molto buia all'interno. Dentro la chiesa, la guida ci ha spiegato alcune cose sulla città, ci ha parlato ad esempio delle famose mura, che avremmo poi ammirato. Quando siamo usciti, aveva smesso di piovere. Ci siamo subito diretti verso un'altra chiesa, la Basilica di San Michele, in stile gotico, con motivi romanici, eretta a partire dal 1070, che si trova nella piazza omonima. Lì, un tempo, vi era l'antico Foro Romano. Sulla facciata , ornata da quattro ordini di logge, dominava la grande statua in marmo dell'arcangelo Michele. Le decorazioni rappresentano dei mostri che simboleggiano i peccati che devono restare all'esterno della Chiesa. Sulla cupola si vede la sta-
tua di San Michele, intento a distruggere un drago con una lancia. La guida ci ha spiegato che la testa del Santo è più grande del corpo, per farla risaltare. Se all'esterno la basilica era piena di decori, all'interno l'abbiamo trovata piuttosto spoglia. La chiesa è a tre navate, con transetto e abside semicircolare Al suo interno c'è un crocifisso di legno su cui è stato dipinto un Gesù molto particolare Si capisce che è vivo, perché ha gli occhi aperti ,non porta la corona di spine, non ha ferite, non c'è il sangue sul suo corpo, e i piedi non sono sovrapposti. Inoltre ha quattro dita e braccia molto lunghe, rispetto al corpo, per abbracciare idealmente tutti i fedeli. Questa chiesa ci ha un po' stupito, perché, come detto, l'interno non ha niente a che fare con l'esterno ,è spoglia, senza ornamenti e molto scura. Siamo rimaste colpite dal crocifisso di Scuola Lucchese, perché da lontano sembra fatto di cartone, ma in realtà è ligneo. Poi abbiamo ammirato, vicino all'altare, un dipinto a tempera bellissimo e con colori intensi, la Pala Magrini o I Quattro Santi, di Filippo Lippi del 1483. Rappresenta quattro Santi: San Rocco, San Sebastiano, San Girolamo e Sant'Elena. Usciti da San Michele, camminando un bel po', abbiamo raggiunto la Cattedrale di San Martino, nella piccola piazza omonima. Secondo la tradizione fu fondata da San Frediano nel VI secolo. La facciata si ispira a quella del Duomo di Pisa, ma vi sono elementi legati allo stile Romanico lucchese. Dopo aver osservato, al centro della navata sinistra, il cosiddetto "tempietto del Volto Santo", costruzione quattrocentesca che contiene il celebre "Volto Santo di Lucca", ossia un crocifisso ligneo eseguito tra l'XI e il XIII sec., abbia-
mo ammirato. all'interno della chiesa,vicino alla sacrestia, il "Monumento funebre a Ilaria del Carretto", realizzato da Jacopo della Quercia. Il monumento di Ilaria, moglie di Dionigi, già signore di Lucca, è in marmo bianco. Il corpo della donna, morta giovanissima, è rappresentato disteso sul letto; ai suoi piedi c'è un cagnolino che piange. L'animale , ci è stato detto, vuol rappresentare il marito che piange la morte della moglie. La guida ci ha raccontato una leggenda, secondo cui toccare il naso di Ilaria e del cagnolino, porterebbe fortuna. Qualcuno di noi si è alzato per farlo, ma a quel punto ci è stato detto che era vietato. Una cosa è sicura, se la guida non ci avesse raccontato quella storia, nessuno avrebbe cercato di compiere quel gesto. La stessa guida, usciti dalla chiesa, ci ha accompagnato in Piazza Anfiteatro ,dove ci ha consigliato di rimanere per mangiare, tenuto conto dell'inaspettato miglioramento del tempo, con il sole che aveva iniziato a far capolino. Quella piazza ci è piaciuta tantissimo, tanto che ci siamo rimasti per quasi tutta la giornata, lasciandola solo per una bella passeggiata per la città, sino alla parte alta. In Piazza Anfiteatro abbiamo mangiato , comprato souvenir nei caratteristici negozietti, scattato foto, giocato ecc Nel pomeriggio c'è stato anche il simpatico assalto alle due torte di compleanno di una di noi due. Alle 17.30 abbiamo lasciato Lucca per tornare a Genova. Il rientro in pullman è stato divertente, anche se eravamo piuttosto stanchi. “Questa gita mi piaciuta molto, perché è stata interessante e divertente”, ha scritto Giorgia. una nostra compagna, Condividiamo in tutto e per tutto.
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SCUOLA OSPEDALIERA DEL GASLINI.
CAPPUCCETTO ROSSO E FACEBOOK Andrea B. Sezione ospedaliera del Gaslini
Cappuccetto Rosso è una ragazza che vive in una piccola villetta fuori città. Ella o bbe di s c e sempre ai genitori ed è molto diligente. E' una ragazza che ha un fisico slanciato, atletico, grazie alle molte ore dedicate all' attività fisica. Ha uno sguardo di ghiaccio, dovuto al colore molto chiaro dei suoi occhi e i suoi capelli biondi scivolano sul suo corpo come perle e diamanti. Un pomeriggio la mamma, molto stanca a causa del lavoro, le chiede di andare dalla nonna a portarle da mangiare, perché quest' ultima ha l'influenza e non può uscire a comprare. Cappuccetto Rosso, chiamata così per il fatto che adora indossare il basco rosso, obbedisce senza ribattere. La ragazza ha intenzione di recarsi a casa della nonna in autobus. Prende un mezzo e scende poche fermate prima della destinazione per
fare due passi. Camminando sotto il sole, le viene sete e allora decide di andare nel bar in cui si reca di solito suo padre. Dopo aver bevuto, nota che il bar mette a disposizione dei computer collegati a Internet. Cappuccetto Rosso entra su Facebook ed è subito attirata da una richiesta di amicizia da parte di una persona che dice di conoscere molto bene suo padre. Quella persona vuole fissare un appuntamento, le dice che non se ne pentirà. La ragazza, ingenuamente, acconsente. I due decidono di incontrarsi qualche minuto dopo nel parco limitrofo. Non appena la ragazza si reca all' appuntamento, scopre che la persona che credeva coetanea è in realtà molto, molto più grande di lei. Vorrebbe andarsene, con la scusa di doversi recare dalla nonna, ma l'uomo tenta di aggredirla. Cappuccetto Rosso si mette ad urlare. Per fortuna alcuni suoi compagni di classe stanno passando di lì giusto in quel momento. Essi fanno allontanare l'uomo, che sarà poi arrestato. La mamma, quando viene a sapere cosa le è successo, rimprovera la figlia, che promette di non commettere più simili imprudenze.
Ricordo che, dalle mie parti, in Calabria,durante i festeggiamenti del Carnevale, nel momento della sfilata dei carri allegorici, mentre tutti i bambini volevano divertirsi e provare a tirare i coriandoli, c'era un gruppo di ragazzi molto dispettosi che tirava delle uova sulle macchine, sulle vetrine dei negozi e, se capitava, sulla gente, tanto che bisognava
fare molta attenzione a non prenderle in faccia. Io penso che comportamenti come questi siano molto stupidi. Bisogna avere rispetto verso le altre persone e lasciare che il Carnevale sia una festa, in cui ci si possa solo divertire. Frncesco Sezione Ospedaliera
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BIBLIOTECA DE AMICIS SI PARLA DI NOI
dal Secolo XIX (le foto sono tratte dal sito del giornale) La scuola italiana non è certo all’avanguardia in Europa per ciò che riguarda la Media Education. Basti pensare ai 15.000 istituti scolastici transalpini coinvolti nella “24° Settimana della stampa e dei media nella scuola” che si svolgerà alla fine di questo mese a Nizza.Da noi,numeri del genere sono impensabili.Anche per questo va salutato con favore l’interessante seminario “Il tema in forma di articolo” promosso dal Secolo XIX e dalla Biblioteca De Amicis, con il sostegno della Direzione scolastica regionale. Strutturato su tre incontri, dedicati sia alla scrittura giornalistica che al giornalismo scolastico, ha visto la partecipazione di docenti e studenti della secondaria di primo e secondo grado (ricordiamo, tra le altre, le scuole Cassini, Colombo, D’Oria, Firpo, Gobetti, I.C Sturla, Einaudi, Pertini) . Con Francesco Langella, storico direttore della Biblioteca nel ruolo di moderatore,sono intervenuti i giornalisti Claudio Paglieri, Vittorio De Benedictis e Giuliano Galletta. Claudio Paglieri, caposervizio sportivo del Secolo XIX e apprezzato scrittore ha invitato gli studenti ad essere sempre semplici e chiari per affrontare nel modo migliore il tema sotto forma di articolo.Nel secondo incontro, dal titolo ”Motivare alla scrittura. Scrivere di tutto di più”. Vittorio De Benedictis, che al Secolo si occupa di politica nazionale,ha esordito,parlando a un uditorio molto inte-
ressato, di diversi argomenti, Relativi sia alla professione giornalistica,che alla sua attività,riferendo anche simpatici aneddoti, Subito dopo ha intervistato i professori Braggion e Muià sulla loro esperienza nell’ambito del giornalismo scolastico. Muià, dopo aver detto che è tempo di archiviare la parola “giornalino”un po’ sminuente, ha parlato del suo Noi News, periodico dell’Einaudi, ha fatto cenno all’entusiasmo dei componenti della sua redazione, appena rinnovata, Braggion,dopo aver detto di apprezzare il titolo dell’incontro, quel “motivare alla scrittura, scrivendo di tutto di più”, da sempre un suo principio ispiratore, ha citato il periodico scolastico Strozzi News dell’IC Sturla.redatto con il prezioso contributo degli alunni della scuola ospedaliera. Si è parlato della necessità di diffondere la “cultura del giornalismo di classe”. L’auspicio dei due docenti,condiviso da Francesco Langella, è quello di poter far emergere,anche a seguito di questo seminario, altre buone pratiche, nell’ambito del giornalismo scolastico genovese,che è ancora molto vitale, malgrado i continui tagli all’Istruzione. Rientra in quest’ottica, l’idea di pubblicare una tantum un giornale scolastico open, aperto ai contributi di studenti e scuole interessati, L’ultimo incontro del seminario è stato quello con Giuliano Galletta, redattore culturale del Secolo,scrittore e artista, che ha parlato, a un uditorio straboccante del rapporto tra il giornalismo e i nuovi media,
di Francesco Mondillo
Una notizia curiosa arriva dalla Cina, Un padre , un certo Feng, esasperato perché il figlio di 23 anni, video dipendente, stava sempre attaccato al PC per giocare ad un celebre sparatutto, di nome Battlefield 3 , d'accordo con la madre, ha ingaggiato un “killer” per uccidere il personaggio virtuale del figlio ogni volta in cui fa il log in. Il padre si augura che le continue morti del personaggio, spingano il ragazzo ad abbandonare la vita virtuale per quella reale. Pagina 25 Anno VII NUMERO SPECIALE
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FEDERICA NON E’ COLPA DEL TATUAGGIO
di Matteo Corino e Davide Verdina
Sembrava che Federica Iammatteo, una ragazza milanese di 23 anni, alta e bionda, sportiva, fosse morta per essersi fatta fare un tatuaggio sulla spalla sinistra. L'avevano scritto tutti i giornali, l’avevamo scritto anche noi su internet. I risultati dell'autopsia richiesta dal pm Vittoria Mazza, hanno stabilito che la ragazza è morta a causa di una
sepsi meningococcica, che aveva invaso il suo organismo e non di una grave infezione dovuta al tatuaggio. Giovedì 18 aprile, nel pomeriggio, Federica era andata a farsi tatuare la spalla destra in un centro , dove aveva già fatto altri tatuaggi. Il giorno dopo, come aveva confidato a un'amica, non si era sentita bene, diceva di avere freddo e sentire formicolii alle dita delle mani e dei piedi. All'ospedale San Giuseppe, dove si è recata con la madre, il suo stato è sembrato subito grave, tanto che è stata trasferita al Policlinico, in rianimazione. Quando gli altri familiari sono arrivati in ospedale, la ragazza era intubata. I medici hanno detto loro che non era il caso, che restassero lì, avrebbero telefonato in caso di peggioramento della situa-
zione. Purtroppo la drammatica telefonata è arrivata sabato mattina alle 3. Il cuore di Federica aveva cessato di battere. La magistratura ha fatto subito controllare dai NAS il centro in cui la ragazza aveva fatto il tatuaggio, ma la situazione igienico sanitaria era risultata nella norma. Si era pensato perciò che potesse essere stato l'inchiostro a procurare la morte della ragazza. Non è stato così, come detto. Il fatto, comunque, che sia possibile morire per un tatuaggio, fa pensare che questi centri vadano controllati severamente e puniti tutti gli abusivi.
MOLESTA STUDENTESSE A TEATRO di Giorgia Moscatelli e Martina Ottino
Un fatto gravissimo è successo nel mese di maggio a Imperia dove un uomo sulla sessantina, che lavorava in un teatro con alunni delle medie per le prove generali dello spettacolo di fine anno, ha convinto con una scusa almeno cinque ragazzine fra i 13 e i 14 anni, a seguirlo. Poi, dopo averle condotte lontano dalle insegnanti e dai compagni, ha iniziato a infastidirle, dicendo loro che non stava facendo nulla di male. Prima due di loro, poi le altre ragazze, sono fuggite e hanno raccontato tutto alle insegnanti. L'uomo è stato prontamente denunciato.
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ETERNIT GIUSTIZIA PER LE VITTIME di Mattia Caprotti
.Presso la Corte d'Appello di Torino sono stati richiesti vent'anni di prigione per i responsabili dell' Eternit. Tante persone sono
morte per colpa dell'amianto lavorato nelle sue due fabbriche e di questo devono rispondere due alti dirigenti della società, lo svizzero Stephan Schmidheiny e il belga Louis de Cartier, già condannati in primo grado a 13 anni. In passato l'amianto è stato utilizzato nella costruzione di capannoni, palestre e muri. Sono morte in Italia , a causa dell’amianto lavorato dalla società Eternit, 2191 persone, di cui 1649 proprio a Casale Monferrato, altre
nello stabilimento di Bagnoli,. In primo grado si era stabilito che Eternit risarcisse il Comune di Casale Monferrato con 25 milioni e la regione Piemonte con 20 milioni . Ai familiari erano stati dati in media 30 mila euro ciascuno. De Cartier,che ha oggi 92 anni è l'unico capo dell'Eternit degli anni 70 ancora vivo.
CACCIA NUOVA TRAGEDIA di D.Verdina e M. Corino
Nel novembre del 2012, A., un ragazzino di 12 anni che frequentava la prima media, ferito in un incidente di caccia, è morto.. I medici dell’ospedale di Nuoro hanno provato a salvarlo, ma inutilmente. Il dodicenne, appassio-
di F. Barbano e E.Piacenza
La crisi non ha mai colpito così duramente i lavoratori italiani. Secondo quanto riporta il ministero del Welfa-
nato di caccia, si era appostato, durante una battuta di caccia al cinghiale, dietro a un cespuglio nelle campagne di Irgoli. Lì, è stato colpito alla testa da una fucilata, sparata da un carabiniere, poi indagato per omicidio colposo. Il pallettone per uccidere i cinghiali è micidiale, come un proiettile di pistola. Il ragazzo, trasportato d’urgenza in elicottero all’ospedale di Nuoro, era in condizioni disperate,ma i genitori speravano ovviamente che il figlio potesse essere salvato. Purtroppo il lungo intervento chirurgico per estrarre il pallettone è stato inuti-
le. Dispiace tantissimo che sia andata così. E’ comunque assurdo che un bambino abbia partecipato a una battuta di caccia. Pochi giorni prima un altro ragazzo era morto, sempre a causa della caccia. Si trattava di un sedicenne andato a caccia con un amico. I due, a un certo punto, avevano visto un animale. Uno dei due aveva sparato, colpendo involontariamente l’amico e uccidendolo. Se non si può abolire la caccia( otto italiani su dieci sono favorevoli all’abolizione) bisognerebbe almeno impedire ai minori di prendere in mano un fucile.
re, nell'ultimo trimestre del 2012 hanno perso il lavoro quasi 330mila lavoratori e un milione di persone lo ha perduto nel corso dell'intero anno. Col risultato che i licenziamenti sono aumentati, anche per colpa della riforma Fornero, del 13,9% rispetto al 2011. I disoccupati sono in totale 2,7 milioni. Il dramma della di-
soccupazione si è comunque aggravato in tutta l'Unione Europea ,dove vi sono 26,3 milioni di disoccupati. Denunciando la situazione, l'Organizzazione internazionale del lavoro, ha detto che, per evitare il rischio di disordini sociali, è necessario, anche in Italia, favorire la creazione di nuovi posti di lavoro.
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LA STELLA DI MARTINA NON BRILLA PIU’
di Elena Guenna, ha collaborato Re- mentre la stavano portando all' obecca Orlando spedale. Martina danzava da quando
Lo scorso novembre Martina Bozzano, nella foto, una ragazza sedicenne genovese,è morta sul palco del teatro, dove lei e le altre allieve stavano facendo le prove di uno spettacolo che sarebbe iniziato poco dopo. La ragazza si è accasciata a terra e, nella caduta, si è ferita al viso. In seguito, non ha più ripreso conoscenza ed è morta in ambulanza,
aveva 4 anni, era la sua più grande passione. Aveva anche preso parte a un musical : Jesus Christ Superstar, il suo primo impegno da professionista. Quel sabato sera, alle ore 21, nel piccolo teatro Von Pauer, si sarebbe dovuta registrare una puntata della trasmissione “Stella danzante”. La tragedia è avvenuta alle 20.15. Per ironia della sorte lo spettacolo era stato rinviato una settimana prima. Martina, che viene de-
scritta come una ragazza solare e in gamba,era una ballerina promettente. Desiderava diventare una professionista della danza e il suo sogno si stava per realizzare, anche perché aveva molto talento. Aveva vinto un premio nel 2012 al concorso “Variazioni” ed aveva partecipato a uno spettacolo di beneficenza per le vittime del terremoto in Emilia. La ragazza ben conciliava la passione per la danza con l’impegno scolastico. Martina frequentava infatti la terza liceo al Pertini. Il dirigente scolastico di quella scuola ha confidato di essersi trovato in difficoltà di fronte ai compagni della giovane il giorno dopo il fatto. Ha detto di aver cercato, anche se con poco successo, di consolare i compagni di Martina, dopo il minuto di silenzio.
AUMENTO DEL BIGLIETTO AMT di Noemi Sante, Francesco Vagge, Il 31 gennaio, Regione Liguria, Co- vrebbe portato il biglietto “semplice” Vittoria Pascale e Matteo D’Atri mune, Trenitalia e associazioni dei treno più bus da 1,50 a 1,60. .L’ ac-
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consumatori, riunitisi, avevano raggiunto un accordo per aumentare a partire dal mese di marzo il costo del biglietto del bus, anche per poter mantenere il biglietto integrato, utile a viaggiare su tutti i bus cittadini e sui treni nei percorsi urbani.. E' passato solo un anno e mezzo da quando il biglietto era passato da 1 euro e 20 a 1 euro e 50, Si era deciso su proposta delle associazioni dei consumatori un rincaro minimo del 5 %, che a-
cordo non era comunque stato firmato. Finalmente, a marzo, ,Comune, Regione, Amt e Trenitalia hanno firmato. L’accordo è valido fino a dicembre . L'integrato passa a 1,60 euro, ma ci sarà un biglietto del costo di 1,50 euro s o l o p e r i l b u s . A noi pare che il costo del biglietto del bus a Genova, sia troppo caro, per un servizio che spesso lascia molto a desiderare.
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NOSTRE RIFLESSIONI SULLA MARCIA DEI VALORI classe II C
Alla “Marcia dei valori”ero nel primo gruppo. La tappa iniziale del mio percorso è stata quella sulla pace, a cui ha fatto seguito quella dell'onesta che mi è piaciuta tantissimo. Don Anselmi(nella foto) è stato simpaticissimo e gentile. Mi sono divertita, perche ci ha proposto dei giochi, basati sull' onesta e la fiducia. L'ultima tappa è stata quella del lavoro. In quello stand ci hanno detto , tra l'altro, che con la situazione che c 'è oggi in Italia, i giovani devono essere disponibili a fare qualsiasi tipo di lavoro, anche se magari non piace loro.Hanno detto anche che per trovare lavoro la laurea può essere M artina Ott ino importante Ero nel gruppo giallo. L’ assessore Montaldo ha fatto un discorso introduttivo. Nello stand dell'onestà,don Anselmi ci ha proposto un gioco maschi contro femmine. Hanno vinto i maschi, perché il don aveva dato alle femmine solo tre galleggianti, invece dei quattro consegnati ai maschi. E’ servito come esempio, per dirci che quello che aveva fatto lui era stato scorretto: aveva barato. Per colpa di qualcuno si può compromettere il gioco . Ci ha invitato ad essere sempre corretti e sinceri, oltre che uniti. Nello stand dell'istruzione l'ex Preside Pongiglione ci ha detto che andare a scuola è un obbligo per noi ragazzi ed è un dovere per i genitori mandarci i figli . Ci ha ricordato che tanti bambini e ragazzi nel mondo anziché frequentare la scuola, sono costretti a lavorare, e si tratta solitamente di lavori molto duri e poco retribuiti. Alessia Mauceri Il 16 aprile la nostra classe, con altre della scuola, è andata al Porto Antico per la Marcia dei valori, accompagnata dal prof. Braggion. Come prima tappa , io e i ragazzi del mio gruppo,siamo stati nello stand dello sport, dove abbiamo incontrato Alberto Marchiori, capitano della Primavera del Genoa, che ha già esordito in serie A, e l'allenatore Chiappino, che hanno risposto alle nostre domande e ci hanno parlato dei valori dello sport. Alberto è stato molto gentile ad autografarmi una sciarpa del Genoa. Alle 11.30 sono stato nello stand della solidarietà, dove un signore, anche lui di nome Alberto, ci ha parlato tra l'altro del bullismo. I bulli, ci ha detto, si mostra-
Anno VII NUMERO SPECIALE
no forti all'esterno, ma in realtà dentro di loro sono deboli. Sajithan Sivanantharajah Ho trovato molto interessante lo stand della famiglia. Una signora, l'avvocato Panfili, ci ha spiegato che la famiglia è sempre stata importante, ma lo è ancor di più nei momenti di crisi, come questo. Essa ci accetterà sempre-ha aggiunto- per ciò che siamo. Ci ha anche ricordato che a volte diciamo che una persona è come una madre, una sorella. Si prende sempre come esempio un membro della famiglia, perché la famiglia dà sicurezza, protezione. Mattia Brisighella "Io ero nel gruppo blu . Abbiamo ascoltato l'assessore Montaldo che ci ha parlato dell' importanza dei valori . Dopo la tappa sul lavoro, sicuramente interessante, ve ne è stata una bellissima, quella dell'onestà con don Anselmi. . Oltre a farci riflettere su questo argomento importante, don Nicolo ci ha fatto divertire un mondo proponendoci un giochino dopo l'altro. Tra essi ricordo quello delle cordicelle e dei galleggianti. Don Anselmi ha barato volontariamente dando un galleggiante in meno a una ragazza per farci capire che se non si è onesti si rovina tutto e si possono danneggiare gli altri. Bello è stato anche un gioco basato sulla fiducia. Interessante è stato pure l'incontro con la prof. Pongiglione ,che, parlandoci dell'importanza dell'istruzione,ci ha detto che dobbiamo essere felici di poter andare a scuola.Febe Ausonia Eravamo divisi in gruppi, Ciascun gruppo aveva tre valori .Il primo stand che ho raggiunto col mio gruppo è stato quello della pace. Ci hanno chiesto tra l'altro come ci comportiamo quando litighiamo, i motivi dei litigi e come facciamo pace. Il secondo stand,,il più interessante, è stato quello della salute. Ci hanno spiegato i rischi per sé e per gli altri di guidare dopo aver bevuto e che si corrono facendo uso di sostanze stupefacenti. Ci hanno anche sottoposto al test del palloncino. Nello stand dell'uguaglianza, un esponente della Caritas parlando di emarginazione, ci ha chiesto se siamo mai stati esclusi o se abbiamo mai escluso qualcuno. In seguito abbiamo parlato del bullismo. Penso che questo incontro sia stato costruttivo e che ci possa aiutare a diventare cittadini responsabili e ad affrontare le difficoltà in un paese che è sempre più in crisi. Giorgia Moscatelli. La marcia dei valori è stata, oltre che istruttiva, divertente. Giulio Costi
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SCUOLA OSPEDALIERA DEL GASLINI.
FESTA DELLA BANDIERA E CENTENARIO
di Ani Sezione Ospedaliera del Gaslini
Mi chiamo Ani e sono a Genova per curarmi all’ ospedale Gaslini. Lo scorso 28 novembre ho visto alla televisione che si stava festeggiando l'indipendenza dell'Albania, il mio Paese. Quella del novembre del 2012 è stata una festa nazionale importante, perché si sono ricordati i cent'anni della nostra indipendenza, della libertà che abbiamo ottenuto nel 1912. Per 500 anni dal 1385 al 1912, da noi avevano infatti comandato i Turchi. Questa festa si chiama Pavarsia, in italiano “Libertà”, ma anche “festa della bandiera”. . A
Tirana, la capitale, è stata preparata per l’occasione una torta enorme, di 18 tonnellate e 550 metri quadri, con al centro l’aquila nera fatta con crema di cioccolato. I ballerini in quell’occasione hanno ballato danze albanesi, con costumi tradizionali, mentre cantanti e mu s i ci s t i han no ca nt at o e s u onat o . Infine il nostro capo di governo, Sali Berisha, e il presidente Bujas Nishani hanno tenuto un discorso. Dopo la parata, è stato il turno di un festival di musica albanese. Tutto si è concluso con ko scoppio dei fuochi d'artificio.
Caro Alfredo ,come stai? Sono stato operato alla gamba destra. Oggi sto meglio, tra qualche giorno mi potrò alzare e presto tornerò a casa. Spero di rivederti presto ciao da Francesco (sezione ospedaliera del Gaslini) Moi je m'appelle Doha et je suis une jeune fille marocaine. Je suis venue en Italie, à Gênes. pour suivre un programme à l’hôpital Gaslini. Ici les professeurs et les infermières sont très gentils avec moi et avec mon père. Quand je ne suis pas à l'hôpital j'habite dans une maison avec d'autres familles. Je veux voir ma mère et ma soeur! Voilà J'ai parlé un petit peu de moi. Doha(sezione ospedaliera del Gaslini)
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IL FUTURO DEL PAESE DIPENDE SOLO DA NOI di Christian Galleano
Al giorno d’oggi in Italia , a causa della crisi, ci sono moltissimi disoccupati. Molte aziende licenziano i lavoratori in esubero, altre faticano a pagare il salario ai lavoratori. Chi è privato del lavoro, e magari è senza cassa integrazione, si ritrova in condizioni disastrose, ad esempio per ciò che riguarda l’acquisto di cibo e vestiti, insomma ha difficoltà a procurarsi ciò che gli serve per vivere. Penso, al di là di questo, che il licenziamento sia una cosa terribile, specie per chi aveva ottenuto il lavoro con fatica e determinazione, senza mai scoraggiarsi. Inoltre trovo che non sia giusto che tanta gente si ritrovi disoccupata, senza colpa, mentre altre persone, pur svolgendo male e svogliatamente le loro mansioni, non vengono licenziate. Per non dire di quelli che lavorano con
l’inganno, penso ai medici abusivi o ai finti invalidi. . Da grande mi piacerebbe fare l’architetto. Questo lavoro mi ha entusiasmato fin da piccolo, forse per la mia bravura nel disegno. Spero da grande di far bene il mio lavoro e di essere apprezzato per questo. Voglio perciò impegnarmi a fondo, con molta determinazione.Mi piacerebbe progettare molti palazzi ,per la cui costruzione possano essere impiegati tanti lavoratori, alcuni dei quali magari licenziati altrove ingiustamente. Sarebbe bello poter dare loro una seconda possibilità, farli sentire ancora utili, importanti. Penso poi che sarebbe bello che tutti i lavoratori unissero le loro forze e lavorassero con impegno ed entusiasmo per favorire il progresso della società, per contribuire a migliorarla nelle cose che non vanno bene. Secondo me, è proprio di questo che ha bisogno l’ Italia.dell’unione. Ognuno nella nostra società ha un ruolo:e nessuno deve pensare che l’occupazione che svolge non sia importante. Un netturbino, per esempio, è importante quanto un imprenditore o un dottore. Siamo tutti utili allo stesso livello e ognuno ha il compito di contribuire al progresso della società. L’Italia ha inoltre un grande bisogno di essere ben governata,per uscire da una crisi dagli esiti disastrosi, Comunque il futuro del nostro Paese dipende anche e soprattutto da noi.
PARLANDO DEL FUTURO di Alessia Vergano
Io non so ancora bene cosa mi aspetto dal futuro e nemmeno come sia realmente la vita all’interno di un ufficio, di una fabbrica, di un negozio, insomma, come sia la vita dei lavoratori. Tra loro, quelli che si lamentano, che dicono di essere sempre di corsa, di avere mille impegni e di non avere mai del tempo libero, secondo me, se fossero disoccupati , rimpiangerebbero la loro vita attuale. Personalmente, se dovessi scegliere ora un lavoro, non saprei quale indicare. Anch’io mi rendo conto solo in parte, dell’importanza e della fortuna di avere un lavoro. La vita degli adulti è comunque basata su di esso: sui guadagni che si ricavano dal
lavoro, spesso anche sui risultati a cui porta. Penso che, se le persone fossero tutte senza lavoro e senza impegni, saremmo un popolo di persone ignoranti e pigre. Per la strada si vedrebbe gente che vaga,altri passerebbero le giornate sdraiati,a guardare la tv... Senza il lavoro lo Stato crollerebbe.Esso infatti contribuisce a tenerlo in piedi. Quello che chiedo io per il futuro non è una vita da riccona miliardaria, senza lavoro, che si fa servire e trascorre la maggior parte della vita nell’ozio totale. Anzi, sin da ora, da studentessa, sto cercando di apprendere al meglio il significato autentico della parola “lavoro”, perché, un domani, voglio impegnarmi al massimo, qualunque sarà il mio impiego, per avere risultati soddisfacenti e, perché no, buoni guadagni.Mi piacerebbe anche che il lavoro potesse essere davvero un diritto di tutti, come dice l’articolo della Costituzione, anche se so benissimo che questo non dipende da me.
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IL NOSTRO GIORNALE TROINFA A MIRABILANDIA Un estratto dall’articolo uscito sul Secolo XIX STROZZI NEWS”, l’ormai storica testata giornalistica della media secondaria Bernardo Strozzi d iGenova, ideata e coordinata dal prof Maurizio Braggion, nell’ambito del “Giornale in classe” del Secolo XIX, con la collaborazione di Vittorio De Benedictis,ha trionfato, tra le scuole secondarie di I grado,nella X edizione del Gran Premio nazionale di Giornalismo Scolastico “Giornalinoi”, promosso da Mirabilandia, il celeberrimo Parco della Riviera Romagnola.Proprio a Mirabilandia,alla fine di ottobre, si è tenuto l’evento finale, con la consegna degli ambiti riconoscimenti alle redazioni delle scuole vincitrici. Di fronte a studenti ed istituti scolastici provenienti da varie parti d’Italia,“Strozzi News”, diretto lo scorso anno da Filippo Airoldi e Lorenzo Murru, ha preceduto in finale, “A tutta penna” della scuola pugliese R.Moro di Barletta,classificatasi seconda e “Scuola.doc”, giornale scolastico della media marchigiana Strampelli di Fluminata, Macerata,giunta terza. “Con i suoi quasi trent’anni di pubblicazioni,“L’ippogrifo” del Liceo Classico V. Emanuele II di Jesi, ha vinto invece tra le scuole superiori, precedendo rispettivamentel’IISS“LeonardodaVinci di Fasano , con il giornale “Argento vivo” e il Liceo Sociale Carducci di Ferrara con ”Il Carduccino.” Sono intervenuti alla premiazione Giovanni Scafoglio, responsabile Eventi di Mirabilandia,che ha risposto alle numerose domande degli alunni sul Parco,Barbara Malano (Progetti Didattici) e Roberto Alborghetti,direttore del mensile Okay! il quale ha ricordato che il “tema top 2012”, è stato, sui vari giornali scolastici,il terremoto in Emilia, evento di cui ha parlato pure“ StrozziNews”(che può essere letto all’indirizzo: http://issuu. com/bernardostrozzi/ docs/strozzinews2012 )
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SEBASTIAN E I CIOCCOLATINI AVVELENATI di Martina Ottino,Vittoria Pascale lasciati in una busta, assieme a richiusi. Si è saputo che la madre, e Martina Degiorgi una bottiglia di vino e alcune a- Marica, aveva ricevuto pochi
Ci ha colpito tantissimo la vicenda del piccolo Sebastian Lupescu, un bambino rumeno di 5 anni, che viveva a Naro in provincia di Agrigento, morto dopo aver ingerito del veleno, il Carbofuran, un potente pesticida, inodore e incolore, usato in agricoltura e nella c o mp os i zi on e di pe s t i ci di,appunto, topicidi e diserbanti, contenuto in alcuni cioccolatini,
rance, davanti alla porta di casa. Non è servito a niente il soccorso dei medici dell’ospedale di Messina.Fortunatamente i suoi due fratelli, di 7 e 10 anni, che avevano ingerito anche loro il veleno nei cioccolatini, si sono salvati e, una volta dimessi dall’ospedale, sono stati ospitati per qualche tempo in casa di parenti. Grazie ai fondi raccolti nelle chiese del paese, la piccola salma verrà trasportata in Romania. Il mistero del tragico avvelenamento potrebbe essere risolto dalla polizia scientifica che analizzerà eventuali tracce di Dna lasciate nella confezione dei cioccolatini. Essi erano stati aperti, dall’assassino, poi imbottiti di veleno, e quindi
giorni prima un messaggio con su scritto “Via dall’Italia”. I carabinieri pensano comunque che la causa del delitto possa essere ricercata in una vendetta nei confronti della famiglia e non nel razzismo.C’è anche chi sostiene che forse l’ intenzione non era quella di uccidere. Il pesticida che ha causato la morte del piccolo Sebastian era stato bandito tempo fa dall’Unione Europea per la sua pericolosità. I genitori del piccolo, che hanno detto ai carabinieri di non avere nemici, chiedono, giustizia Come dar loro torto, il colpevole deve essere catturato e giudicato al più presto.
JOSEFA DA MITO DELLO SPORT A MINISTRO
di Viktoria Klets
Ultimamente si è parlato tanto di Josefa Idem, l'ex canoista, prima eletta in Parlamento e da poco nominata ministro allo Sport, Pari Opportunità e Politiche giovanili nel nuovo governo Letta. Parlando di lei, tanti hanno giu-
stamente definito miracolosa, per l'età che aveva, la sua semifinale nel K1 (kayak individuale). all'Olimpiade di Londra, nella quale aveva ottenuto il quinto posto. Lei, un'atleta di 48 anni, aveva battuto ancora una volta le ventenni, arrivando in finale. Ho vi-
sto la sua gara. Josefa era partita dietro ("Ero tranquilla, perchè mi sentivo leggera" ha detto), poi è schizzata davanti alle altre. La finale non è andata forse come sperava, Josefa ha comunque lottato fino alla fine per il terzo posto , concludendo la gara, come detto, al quinto. Nata in Germania, Josefa aveva iniziato a gareggiare con la nazionale tedesca. Dal 1990 si è trasferita in Italia e ha iniziato a militare nella squadra azzurra. Josefa ha vinto in vent'anni 38 medaglie tra Giochi olimpici, mondiali ed europei e partecipato a 8 edizioni delle Olimpiadi. Al termine della gara di Londra, aveva annunciato il suo ritiro dalle gare. Grande Josefa, atleta dell'immortalità(sportiva),sei stata un esempio per tanti giovani.Spero che sarai anche un ottimo ministro.
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USA BIMBI KILLER INVOLONTARI di Martina Ottino
Negli stati Uniti lo scorso dieci aprile due bambini sono diventati involontariamente dei killer, per l'imprudenza e le poche precauzioni dei genitori che tenevano armi cariche in casa. I due fatti hanno evidenziato, ancora una volta, i pericoli legati alla presenza di troppi fucili e pistole nelle case delle famiglie americane. Il primo episodio è accadu-
to nella contea di Wilson, nei pressi di Nashville, in Tennessee, dove un bimbo ha afferrato una pistola carica durante una grigliata e ha ucciso la moglie del vice sceriffo. La donna, di 48 anni, si trovava con alcuni parenti, quando il marito ha iniziato a mostrare la propria collezione di armi.Il bambino di 4 anni si è avvicinato ad una di esse, l’ha presa, l’ ha puntato sulla donna e ha fatto fuoco, uccidendola sul colpo. Il secondo episodio è successo a Toms River,nel New Jersey, dove un altro bambino, di 4 anni, ha trovato in casa un fuci-
le calibro 22. Uscito in giardino, ha fatto fuoco sul figlio dei vicini di casa, di 6 anni, che si trovava a 15 metri di distanza. Il bimbo, colpito alla testa, è stato ricoverato in condizioni critiche ed è morto in ospedale. I due gravi episodi sono coincisi con il discorso di Obama all’Università di Hatford, nel quale il Presidente ha lanciato un appello, di cui parliamo amche in altra parte del giornale, agli americani affinché spingano il Congresso di Washington a varare nuove norme per limitare l'acquisto delle armi.
CONTINUA IL FEMMINICIDIO IN ITALIA di Martina Ottino
A Imperia si è verificato un nuovo grave episodio di violenza contro le donne. Nel 2012,in Italia, le donne uccise sono state 113, E' una cosa inspiegabile ed inaccettabile. Se ne è parlato tanto lo scorso 25 novembre, quando si è tenuta la giornata internazionale contro la violenza sulle donne, istituita dall'Onu nel '99, in ricordo di tre sorelle uccise nel 1960 nella Repubblica Dominicana per motivi politici. E' stato anche aperto un sito dedicato a questo grave problema. Ma veniamo al fatto di Imperia. Un uomo di circa 45 anni, Sandro Putrino, il 26 dicembre scorso si è precipitato a casa della cognata, che stava ospitando sua moglie,Olga, con cui l’uomo litigava sempre più frequentemente e
che l’aveva denunciato tempo prima. Quel giorno si è consumata la tragedia. Sandro Putrino ha ucciso entrambe le donne, prima la moglie , a pochi metri dalla porta di casa, mentre tentava di scappare dalla sua furia, poi, dopo qualche minuto, la cognata, che aveva tentato di salvarsi dalla sua follia, nascondendosi nell'azienda floricola di famiglia. Tutto è stato inutile, purtroppo, pure lei è stata uccisa. I vicini, sentite le grida di aiuto delle due donne, preoccupati, hanno subito chiamato i carabinieri . Prima del loro arrivo, l'uomo si è colpito col fucile all' addome, procurandosi una ferita profonda. Un istante prima, ha chiamato il nipote e gli ha detto di aver commesso una pazzia. Al momento dell' arrivo delle ambulanze, le due donne, erano già morte, mentre l'uomo è stato ricoverato in condizioni gravissime prima all' ospedale di Bordighera, poi al San Martino, di Genova, dove è stato operato. Rimasto per qualche giorno in coma farmacologico, è morto a causa di un aggravamento delle sue condizioni.
Una notizia terribile arriva da Nuova Delhi dove a fine maggio una bambina indiana di 11 anni è stata bruciata viva da due donne che hanno voluto punirla per aver fatto la spia su un furto di frutta in un orto
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STOP AL BULLISMO di Ajithan Sivantharajah
Ho letto la storia di Paola una ragazza di 19 anni che sta ora frequentando l' università e che da grande vuol fare la ricercatrice. Paola, perché era bella, è stata vittima per anni del bullismo. Veniva presa in giro dalle compagne invidiose. Lei era debole. Ha subito il
bullismo per alcuni anni, dalla terza media al terzo anno di liceo. Aveva dovuto perfino cambiare due volte scuola. Alcune compagne le facevano di tutto, ad esempio le strappavano i quaderno dei compiti e la costringevano a vestirsi da maschio, senza trucco. Un giorno le avevano addirittura tagliato la frangia nel bagno della scuola, Alcuni compagni maschi, in quei momenti, ridevano, altri non dicevano niente.I professori, secondo i suoi familiari, non hanno mai visto nulla.Paola, disperata, non studiava più e, di notte, dormiva con la luce accesa per gli
incubi. Per fortuna, dopo tante sofferenze, uno psicologo l'ha presa in cura, facendole prima di tutto cambiare scuola. E in un paio d'anni la sua vita è tornata normale. Monica Mosca, la giornalista che ha scritto l'articolo, dice che non è facile parlare a casa di quello che si subisce a scuola. Ci si vergogna. Poi tanti genitori non si accorgono che il figlio è vittima del bullismo. Uno studio americano appena pubblicato, su oltre 1712 vittime del bullismo, dice che questi ragazzi non riescono da adulti a superare le ferite subite.
BELLIZZI IRPINO EVASIONE DA FILM di Riccardo Solarino, Gian Filippo Marano, Elena Pallotta, Matteo D’Atri, Gabriele Raffo
Un'evasione da film è avvenuta a Bellizzi Irpino, in provincia di Avellino, dove cinque malviventi sono fuggiti con una fune fatta con lenzuola annodate, scavalcando poi il muro di cinta del carcere ,grazie a un bidone della spazzatura. Gli evasi sono stati intercettati nel Potentino da un'auto della polizia. Nella fuga uno
di loro è stato arrestato. Ma ecco le varie fasi della fuga. I detenuti per prima cosa hanno rimosso un blocco di mattoni del muro del bagno della loro cella, poi ,da quel foro, si sono calati giù usando alcune lenzuola annodate. Raggiunto poi il muro di cinta hanno posizionato un contenitore per i rifiuti, utilizzando come scala alcune pedane. Al momento dell'evasione, scoperta la mattina dopo, vi era un solo agente in servizio notturno e non c'era la vigilanza armata sui camminamenti. Gli ultimi interventi per l'adeguamento delle strutture del carcere risalgono a una decina di anni fa. Leggere questa vicenda ci ha sorpreso molto. Ci ha dato da pensare il fatto che, probabilmente, per colpa della crisi e dei tagli, ci fosse una sola guardia e che nessuno della sorveglianza abbia sentito i rumori dei detenuti che hanno potuto uscire indisturbati dal carcere.
Un esperimento eseguito da ricercatori dell'Istituto dei Tumori di Milano alle Spiagge Bianche di Rosignano, ha mostrato come il fumo di 2 sigarette a 5 metri di distanza può arrivare a produrre picchi di idrocarburi policiclici aromatici (Ipa) 7 volte maggiori dei valori di base e più che doppi di quelli misurati in Piazza Grande, a Livorno, la sera all'ora di punta.
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IL BICENTENARIO DI GIUSEPPE VERDI di Alessio Serra
Quest’anno ricorre, come è noto, il bicentenario della nascita di uno dei più grandi, per me il più grande, compositore italiano, Giuseppe Verdi.Forse pochi sanno che il nome completo del grande musicista è Giuseppe Fortunino Francesco Verdi. Giuseppe nacque il 10 Ottobre 1813 nelle campagne della bassa Parmense, per essere precisi a Le Roncole,frazione di Busseto. Suo padre, Carlo, piacentino di umili origini, faceva l’oste, ma vendeva anche prodotti alimentari, la madre, Luigia Uttini faceva la filatrice. Quando venne notificata la sua nascita, scrissero i nomi Joseph Fortunin François, perché allora quei territori appartenevano all’impero Napoleonico. Malgrado le umili origini, di cui ho detto, Verdi coltivò sin da subito la sua vocazione musicale. Importante fu per lui l’organista della chiesa di Busseto, Pietro Baistrocchi,che lo indirizzò verso lo studio della musica e dell’organo. A dodici anni andò a lavorare
nel negozio di Antonio Barezzi, grande appassionato di musica e direttore della società “Filarmonica”. Barezzi fu importantissimo per Verdi, lo aiutò infatti nel proseguimento dei suoi studi. Verdi, che frequentò il ginnasio e la biblioteca della Scuola dei Gesuiti a Busseto, prese lezioni dal maestro della Filarmonica del Paese, Ferdinando Provesi, che gli insegnò i principi della composizione musicale e della pratica strumentale. Nel 1828, a 15 anni, compose una sinfonia ispirata a “Il Barbiere di Siviglia” di Rossini, che una volta fu addirittura eseguita al posto di quella di Rossini. A diciannove anni, nel 1832, grazie a una borsa di studio del Monte di Pietà e all’aiuto di Barezzi, si recò a Milano, dove provò ad entrare in Conservatorio, ma non fu ammesso, perché troppo grande. Decise perciò di proseguire privatamente gli studi. Suo maestro fu il cembalo della Scala Vincenzo Lavigna, che era pure professore di solfeggio del Conservatorio. Tornato nella sua Busseto, Verdi fu nominato maestro di musica del comune e direttore della banda.Nel 1835 sposò la figlia di Barezzi, Margherita, da cui avrebbe avuto due figli.Si trasferì a Milano, vicino a porta Ticinese, e nel 1838 ottenne un contratto con la casa di edizioni musicali Ricordi. Poté così esordire come compositore di opere. Nel 1839 egli riuscì a far rappresentare la sua prima opera alla Scala.Si trattava dell’”Oberto ,Conte di San Bonifacio”,su libretto originale di Antonio Piazza, che aveva iniziato quattro anni prima. L’opera ebbe un buon successo e quattordici repliche. Visto il risultato positivo dell’Oberto, l’impresario della Scala, Bartolomeo Merelli, gli commissionò una seconda opera :“Un giorno di regno”, a soggetto comico. Rappresentata alla Scala, fu però un fiasco clamoroso. Fu sonoramente fischiata e non ebbe neppure una replica, segue a p.44
La scena dell'opera Macbeth si svolge in Scozia, per la maggior parte nel castello di Macbeth e solo all’inizio del quarto atto al confine tra Scozia e d'Inghilterra. Macbeth nobile feudatario di re Duncano , si serve dell'aiuto delle streghe per conoscere il futuro. Spinto dalla sua sete di potere, con l’aiuto della moglie uccide il suo Re per prendere il trono..Poi continua ad uccidere per eliminare le persone che potrebbero contendergli legittimamente il trono. Viene però tormentato da visioni spaventose.
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PRESO SERIAL KILLER DEI NEGOZIANTI di Martina Ottino
A Brooklyn,il serial killer che ha ucciso tre negozianti mediorientali, tutti con il numero otto nel loro indirizzo, ha un nome, si chiama Salvatore Perrone, ha 64 anni e fa, anzi faceva, il rappresentante di abbigliamento, vendendo da anni vestiti porta a porta. La polizia di New York ha trovato in casa della fidanzata dell’uomo una valigia con dentro una pistola, due coltelli insanguinati e dei guanti neri. Gli inquirenti prima dell'arresto avevano considerato quello dell'otto un indizio da non trascurare, per il significato particolare che ha quel numero in diverse culture. L’incubo è incominciato il 6 luglio dello scorso anno, con l’omicidio di Mohammed Gebelli , un uomo di 65 anni, che gestiva un negozio di vestiti al numero 7718, nel quartiere Bay Ridge. Nessuno si era accorto di nulla, sinché, vedendo le luci accese del negozio oltre l’orario di chiusura, i passanti hanno dato l’allarme. All’interno , la polizia ha trovato il cadavere di Gebe-
li,ucciso da un proiettile sparato al collo. Il corpo dell'uomo era stato coperto e la cassa del negozio lasciata vuota. Meno di un mese dopo, il due agosto, è stato ucciso Isaac kadare, un altro negoziante, un uomo di 59 anni , proprietario di un 99- cent store, colpito con una calibro 22 sopra l’ occhio. Il cadavere era stato coperto da un panno e la cassaforte era, anche questa volta, vuota. L’indirizzo del negozio era il 1877, della 86th street. Sembrava finita.Invece il 16 novembre l’incubo per i negozianti della Grande Mela era tornato. Dopo l’orario di chiusura, qualcuno aveva notato che le luci in una boutique al numero civico 834 erano ancora accese e ha chiamato la Polizia. Le forze dell'ordine hanno trovato il cadavere del proprietario, tale Vahidipour Rahmatollah,di 78 anni, ucciso da tre colpi, di cui due sparati in testa con una calibro 22 e uno al petto.Il cadavere era stato coperto con un tessuto. Stavolta tutti i soldi erano ancora in cassa. In attesa di una confessione, la polizia, che è riuscita ad arrestare il killer grazie a un video che lo riprendeva mentre trafficava con una borsa in mano,pensa,come movente, all'odio razziale o che i negozianti uccisi non avessero voluto comprare all’ambulante i vestiti che vendeva.
CACCIATORI ALL’ESTERO di Francesca Cama e Martina Ottino
I nostri cacciatori, visto che da noi prede ce ne sono sempre meno, vanno a cacciare in alcuni paesi d'Europa dell'Est, dove leggi permissive permettono addirittura la caccia all'orso, c’è tanta selvaggina, ma soprattutto, vi sono in genere, pochi controlli. Ma non sempre è così. L'undici ottobre dello scorso anno la polizia romena ha infatti arrestato 20 cacciatori italiani per violazione della legislazione sulle armi e bracconaggio. Per-
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quisendo l'albergo dove alloggiavano i cacciatori, i poliziotti hanno sequestrato un vero e proprio arsenale, composto da 30 fucili e 9000 cartucce. Inoltre hanno trovato ben 1200 uccelli morti, uccisi dopo averli attirati con richiami elettromagnetici. Come dicevamo, c'è anche tra i nostri cacciatori chi predilige la caccia all'orso. Sempre in Romania ne è permessa la caccia, quando la loro eccessiva proliferazione rischia di provocare danni . Ecco così che alcune agenzie di viaggi promuovano la caccia all'orso! Gli ambientalisti rumeni hanno recentemente protestato contro questo tipo di turismo che rischia provocare un vero e proprio massacro di orsi. Non possiamo che essere d'accordo con loro, la caccia all'orso e il turismo venatorio devono finire al più presto.
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S TR OZZ I NE WS
ULA MIA TARSFERTA IN GERMANIA di Alessia Mauceri
limpiadi di nuoto). I 100 m delfino, la mia gara, si sono disputati al pomeriggio. L’agitazione era al massimo, anche se c’erano tutti i miei compagni a rassicurarmi. Siccome la vasca era da 50m temevo di peggiorare il mio tempo che era stato ottenuto in vasca da 25m. Il mio allenatore mi ha detto che ero quarta e dovevo dare il massimo, per arrivare terza. Io ero nella batteria 16, per cui quando è stata chiamata la batteria 12 sono andata a bordo vasca . Dopo un po’ è arrivato il mio turno, così mi sono sistemata gli occhialini e la cuffia , un fischio e sono salita sul blocco , ” take your marks…” e via. Mi sono lanciata in acqua. In quel momento tutta la mia ansia è scivolata via, ma è entrata in gioco la fatica. Ce l’ho messa tutta e alla fine il mio sforzo è stato ripagato. Sono arrivata terza e ho migliorato il mio tempo. Domenica ho gareggiato al mattino nei 200m delfino. Ero ancora più agitata. La paura era quella di non riuscire ad arrivare in fondo. Invece le cose sono
Il giorno 8 e 9 marzo si è disputata una gara a Monaco di Baviera, chiamata Head Trophy(nella foto una delle gare). Ho gareggiato anch’io con la mia squadra, la Nuotatori Genovesi.Siamo partiti venerdi pomeriggio con l’ aereo. Sabato la giornata era iniziata andate benissimo. Alla fine, pur avendo peggiorato il mio alle 7. Alle 8:30 eravamo in piscina ( la piscina si tempo, sono giunta addirittura prima. E’ stata proprio una chiama Olimpiaturm, perché lì si sono svolte le O- bellissima trasferta.
CODY UN BAMBINO STRAORDINARIO
di Vittoria Pascale e Gabriele Raffo Abbiamo visto su un giornale la foto di un ragazzino di 11 anni, la nostra età, Si chiama Cody McCasland e recentemente è stato premiato in Vaticano. Cody, che è senza gambe, con le sue protesi ,salta, fa il triathlon per bambini, corre in pista, come faceva Pistorius, prima del tragico fatto accaduto di recente. La madre dice che è un ragazzo come gli altri, non un eroe. Gli sono bastati pochi anni per farsi conoscere in tutto il mondo. Nonostante la mancanza delle gambe, questo straordinario ragazzo è sempre vivace e pieno di vita. Proviamo per lui una grande ammirazione.
“Trasformare i sudditi in cittadini è miracolo che solo la scuola può compiere” Piero Calamandrei
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ANZIANI AL VOLANTE NUOVA VITTIMA A GENOVA di Martina Ottino e Enrico Piacenza
.Un’altra vittima della strada a Genova. E’ Riccardo Denaro, operaio dell’Ansaldo di 56 anni,morto sabato 8 dicembre alle ore 23.00 in via Rivarolo. Lo scontro è stato violentissimo e inspiegabile. l’uomo, a bordo del suo scooter, non ha potuto evitare l’impatto con una Fiat Punto, guidata da un anziano di 75 anni, che, per errore, procedeva contromano. L’ intervento della Croce Rossa è risultato inutile, Denaro è infatti rimasto a terra, morto sul colpo. Sul caso hanno lavorato gli specialisti della polizia municipale, che hanno indagato sullo stato
dell’ asfalto e sulla traiettoria ,destinata a non lasciare scampo, dell’auto investitrice. Vien da chiedersi, se sia giusto far guidare l’auto a persone così anziane, come l’uomo che guidava la Punto, che, probabilmente, come ha sostenuto, non si è nemmeno reso conto di quanto stava accadendo. L'uomo ha detto di essersi trovato davanti lo scooter e di non aver potuto evitare l’ impatto.L’anziano sarà stato certamente iscritto sul registro degli indagati per omicidio colposo. Dalle prime indagini è stato escluso lo stato di ebbrezza: l’esame del palloncino è risultato infatti negativo. ma sullo stato di salute dell'anziano automobilista permangono dubbi vista la dinamica dell’ incidente e la manovra con la quale ha invaso la corsia di marcia opposta, uccidendo l’operaio di San Teodoro. Secondo un rapporto della Commissione Europea, i nonni alla guida, a causa dei riflessi appannati, possono essere un pericolo per loro e per gli altri , infatti, da una indagine, il tasso di incidenti mortali fra gli over 75 è risultato cinque volte superiore alla media ed è doppia l'eventualità di lesioni gravi.
STUDENTI A TERRA IL TRENO SE NE VA di Vittoria Pascale
Secondo uno studio di Save the Children, i bambini che soffrono di malnutrizione cronica hanno in media il 20% di probabilità in più di essere analfabeti rispetto ai coetanei che possono contare
Venerdì 7 dicembre, alcuni ragazzini della scuola Richeri di Albaro, arrivati in anticipo in stazione, stavano salendo su un treno Intercity che avevano prenotato tempo prima, ma, dopo aver fatto una corsa per raggiungere il binario nove, che si trovava in fondo al treno, si sono visti chiudere in faccia le porte del treno, che subito dopo è ripartito. Pare che
su una dieta equilibrata. Per i rappresenti dell’organizzazione . “Nonostante i progressi fatti registrare in altri ambiti, come il dimezzamento della mortalità infantile negli ultimi vent’anni,
nessuno avesse sentito il fischio d e l c a p o t r e n o . Alcuni genitori, per istinto, hanno spinto i loro figli lontano dalle rotaie. In seguito il treno è stato bloccato. E' un fatto piuttosto grave. Ci auguriamo che siano stati nel frattempo chiariti i motivi di quanto avvenuto.
la malnutrizione rappresenta un vero e proprio tallone di Achille per lo sviluppo, che rischia di far naufragare i successi raggiunti se non viene affrontata adeguatamente.
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NOSTRA VISITA AL MUSEO DEL MARE di Lorenzo Berisso
Lo scorso venerdì 22 marzo la nostra classe, la II A, nonostante lo sciopero degli autobus, ha visitato accompagnata dalla Professoressa Carla Guglieri, il Galata Museo del Mare di Genova. Ci siamo andati soprattutto per partecipare a un interessante laboratorio sulla pirateria. Il Galata, che è stato inaugurato nel 2004, è il più grande museo del suo genere nel Mediterraneo ed è l’ unico in Italia, dedicato alla marineria mercantile.Nel museo, tra le cui attrazioni vi è anche il sommergibile Nazario Sauro, sono stati tra l'altro ricostruiti una galea genovese del Seicento e la tolda di un brigantino dell'Ottocento, che si possono esplorare in tutte le loro parti, grazie alle tecnologie multimediali, come pure l'interno di un piroscafo che trasportava gli emigranti nelle Americhe, e quelli di un cantiere navale e di una falegnameria dell'Ottocento. Inoltre, sono esposti modellini, quadri, mappe e mappamondi storici. Un ampio spazio, poi, è dedicato, come accennato, all'emigrazione verso l'Ameri-
ca, tra la fine del XIX secolo e l' inizio del XX. Si riceve, all'inizio del percorso, un passaporto che, di volta in volta, passato sotto lettori di codici a barre, ti permette di vivere tutte le tappe del tuo viaggio verso l'America, compresa la traversata con il piroscafo, dalle cuccette di terza classe, con i racconti dei compagni d'avventura, alla zona pranzo, alle aree di seconda classe e di prima, Il laboratorio sulla pirateria è stato molto interessante. Si è parlato di storia della pirateria, della vita di pirati e corsari, del ruolo della donna e dell'intolleranza religiosa. Tornando al museo, l'ho trovato molto vario, si passava dal ritratto di Andrea Doria alle galee, ai dipinti e alle statue che rappresentano varie scene, di mare e non. Al Galata ho ammirato quadri di una strana bellezza, che definirei paranormale, rappresentanti paesaggi marittimi o navi. La guida del museo è stata in grado di coinvolgerci . Ha ricordato tra l’altro che la maggior parte delle armature e armi presenti sono spagnole e che sono quasi tutte autentiche.Per farci capire com’era la vita di bordo, sono stati interessanti anche brevi filmati, proiettati in vari luoghi del museo. Insomma, chi visita il Galata può dire di aver ben speso i soldi per il biglietto. Il museo è infatti davvero interessantissimo.
TRIONFO URANIA A COMO canottaggio dell'Urania di Vernazzola. Le tre ore di viaggio, sono passate velocemente , dato che abbiamo scherzato insieme per tutto il viaggio e durante la sosta a un autogrill. Appena arrivati, ci siamo vestiti con gli indumenti della società sportiva. Dato il freddo, abbiamo indossato molte maglie . Pur non arrivando primi nelle singole gare, abbiamo vinto la gara a squadre grazie ai punti ottenuti complessivamente. Lo scorso dicembre, di venerdì, sono partito Un terzo posto, infatti,fruttava sette punti e così alle sei di mattina per Como, dove si sarebbe via. Insomma, abbiamo avuto la grande soddidisputata la Coppa invernale, con i compagni di sfazione di tornare a casa con in mano la coppa.
di Federico Barbano
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INTERVISTA IMMAGINARIA A CARLO MAGNO .dI Beatrice Matta
Quel pomeriggio, tornata a casa, mi misi le mani tra i capelli dalla disperazione e mi buttai sul divano, ancora con la giacca sulle spalle, agitando continuamente a destra e manca il foglio con i compiti delle vacanze estive. Un panico implacabile mi invadeva, anche perché tra i compiti ce n'era uno particolarmente impegnativo.“Scrivi un'intervista immaginaria all'imperatore del sacro Romano Impero , Carlo Magno”. Non sapevo proprio da dove iniziare e avevo poche informazioni utili per scrivere quel testo. Comunque non ci tenevo proprio a presentarmi dopo le vacanze con un'intervista più corta della famosa poesia Mattina di Ungaretti: “M'illumino d'immenso”. Avrei potuto risolvere i miei problemi, tornando indietro nel tempo, con qualche aggeggio supertecnologico, per poter intervistare Carlo Magno di persona. Be' la cosa non era impossibile, come lo sarebbe stata qualche tempo fa. Sapevo infatti che macchine del genere esistevano. Me ne aveva parlato negli ultimi giorni di lezione un mio compagno di scuola che aveva letto tempo prima un manuale di ben 4 mila pagine su come costruire una macchina in grado di portarti indietro nel tempo. Lui era nientemeno che Francescus V., vero cervellone, nonché, come detto, compagno di classe. La mia sorpresa fu grande nello
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scoprire, andando a casa sua, che anziché la classica macchina, stile "Ritorno al futuro" aveva già messo a punto un congegno particolare capace di farti viaggiare nel tempo. Si trattava di un orologio ultratemporale,così l'aveva chiamato, capace non solo di portarti indietro nel tempo, ma perfino nel futuro. Mi mostrò sull'orologio una finestrina in vetro che indicava le date di ogni periodo fino al nostro anno, modificabili mediante una levetta, regolabile avanti e indietro, secondo la data a cui si voleva arrivare. "Non appena si regola la data, grazie a un meccanismo difficile da spiegaremi disse-si apre un tunnel temporale, grazie al quale si finisce nell'epoca passata o futura scelta". Ero sbalordita ed entusiasta al tempo.. Volevo fortissimamente andare nel passato, per cui fui felice che lui mi facesse provare il suo congegno. Qualche giorno dopo tornai da lui e gli chiesi di regolare l'orologio sulla data del 2 marzo 742. In seguito avrei fatto da sola. Lo fece, ci salutammo. Dissi la data sopra nominata perché era quella di nascita di Carlo Magno. Entrata nel tunnel temporale,mi ritrovai nel palazzo del re dei Franchi, che in quel momento era Pipino il Breve, il padre di Carlo. Mi ricevette, incuriosito dal mio strano abbigliamento. Ne approfittai per chiedergli un po' di cose, compresa la ragione dell'usurpazione del trono del suo predecessore Childerico III. Mi raccontò di essere figlio di Carlo Martello, il grande vincitore della battaglia di Poitiers, che era stato come lui Maestro di Palazzo. Quanto all’usurpazione, mi disse solo che non gli bastava essere capo dell’esercito, voleva diventare re.
Per questo fece prigioniero il re dei Franchi e ne prese il posto. Gli chiesi anche se aveva desiderato quel figlio , nato ormai da poche ore e annotai tutto sul taccuino. Subito dopo, salutato Pipino, regolai l'orologio per spostarmi nell’anno 768, quello in cui Pipino il Breve decise di dividere il regno tra i due figli, Carlo Magno e Carlomanno, dopo la sua morte. Arrivata, iniziai ad “intervistare”, si fa per dire, il protagonista del mio viaggio nel tempo, Carlo Magno. Egli mi raccontò che il re longobardo Desiderio aveva dato le sue due figlie in spose a lui e al fratello, per unire i due regni con un' alleanza. Mi colpì l’aspetto di Carlo. Era decisamente largo e piuttosto robusto di corporatura, inoltre era davvero alto. Ricordai che sul libro di storia c’era scritto che misurava sette volte il suo piede. Il suo capo era rotondo, aveva occhi grandi e vivaci e il naso molto lungo. Il suo aspetto corrispondeva proprio alla descrizione della sua biografia scritta dal monaco Eginardo, che avevo letto. . Mi raccontò che era desideroso di espandere il suo regno che comprendeva allora solo una piccola parte dell'Occidente della Francia. A quel punto, dopo essermi ricordata che Carlo entrò in disaccordo con il fratello, che morì nel 771, lasciandolo unico re, passai alla data dell' 800 in cui egli venne incoronato da papa Leone III Imperatore d’Occidente. Atterrai più o meno a 300 metri dalla Basilica di San Pietro, che stentai a riconoscere. Feci tutta la strada a piedi. Arrivai quando tantissima gente si era radunata per acclamare il nuovo imperatore . segue a p. 50
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I GIOVANI E IL LAVORO di Irene Iula
In questo periodo, in Italia, ma anche nel resto dell’Europa esistono molte tensioni fra i cittadini. C’è gente che addirittura ruba per sopravvivere. Tutto questo dipende dalla crisi! Lavorare è un diritto di tutti, come dice la Costituzione e, secondo me, è vero. Nella società italiana, molte più persone potrebbero avere un lavoro, basterebbe organizzarsi meglio. Si potrebbero, ad esempio, aprire nuovi ambulatori così da dar lavoro ai giovani medici o ridurre le tasse alle aziende per favorire l’occupazione. Ovviamente, la mancanza di soldi è un grave ostacolo per migliorare lo stato di cose.. Ma io mi chiedo: “Come mai non ci sono più soldi?”. Tutte le persone pagano tasse molto alte e il governo dove li mette i nostri soldi? Ormai l’indice di disoccupazione è molto elevato. Molte persone si trovano in una situazione non bella: formano una famiglia, ma non hanno un lavoro e senza lavoro, purtroppo,
niente soldi e la scarsità di soldi porta a una vita piena di tensioni. Non si può vivere più in serenità, perché non si riesce nemmeno a pagare l’ affitto per la casa. Le speranze di trovare lavoro sono anche legate al titolo di studio(con una laurea c’è qualche speranza in più) o all’appartenenza a una famiglia che ha già un’attività propria. Ma lo studio spesso non basta. Molti giovani, malgrado si siano dati da fare, impegnandosi negli studi, ora non hanno un lavoro! Altri,pur avendo una laurea in medicina, psicologia, matematica, giurisprudenza o in lingue, si ritrovano a svolgere mansioni che richiedono la licenza media. Ancora non ho capito come abbia fatto la società a ridursi in queste condizioni! Come se non bastasse, oltre ai disoccupati, ci sono molte persone che, nonostante il loro impegno, vengono licenziate. Di recente è successo a una persona di mia conoscenza. Era veramente dispiaciuto e addirittura mangiava poco, quando lui si “sbranerebbe” qualsiasi cosa. Il suo principale problema era: come avrebbe fatto a mantenere la famiglia;un altro problema che si poneva era come avrebbe fatto con l’affitto di casa. Riflettendo sulla sua situazione, ho capito quanto sia importante il lavoro e che, senza di esso, non si può continuare a vivere sereni e tranquilli. Da grande vorrei fare un viaggio in
vari stati dell’Europa per vedere la condizione di vita della gente. Se c’è più disoccupazione o se ce n’è meno che da noi. Poi, una volta tornata in Italia, vorrei scrivere un libro, facendo notare i pregi e,se è il caso,i difetti degli altri Stati. Quando ero piccola, dicevo di voler fare la geologa o lo chef, due lavori completamente diversi fra loro, ma, secondo me, appaganti per se stessi e utili per gli altri. Facendo lo chef avrei potuto cucinare tanti buoni piatti per la gente, mentre, facendo la geologa, avrei potuto impedire di far costruire delle case o degli uffici dove un terreno poteva franare. Così avrei potuto salvare molte vite! Queste sono comunque scelte del passato, quella attuale per la scuola superiore è molto tormentata.
Questo testo è stato premiato dall’Associazione Maestri del Lavoro(vedi foto)
ADDIO GEORGE ... di Carola Anchieri, Maia Baldi e L. Debernardis George, nella foto, l’ultima tartaruga gigante dell' arcipelago delle Galapagos
è morto il 24 giugno, ma, grazie all'aiuto del suo DNA, gli scienziati potranno clonare la specie. La data di nascita di George non è certa però sicuramente risale a prima del 1912, quella di morte invece è sicura è morto, come detto, il 24 giugno 2012. Dal 1912, quando fu avvistato, è stato fatto accoppiare più volte, ma le uova prodotte dalle sue compagne appartenenti a sottospecie diverse dalla sua non hanno mai dato risultati George è morto di vecchiaia alla veneranda età di cent'anni. Esemplari del suo materiale genetico sono conservati nel museo Galata Galapagos. Pagina 42
NASA OPERAZIONE ASTEROIDI
di Davide Verdina e Matteo Corino
Ci ha colpito una notizia che pare fantascientifica, ma è reale. Gli scienziati della Nasa vogliono identificare alcuni asteroidi "interessanti" che volano nello spazio vicino alla Terra, per trascinarli con navicelle robotiche in un’orbita lunare stabile, in modo da metterli a disposizione degli scienziati, per scopi di ricerca ed esplorazione. La Na-
sa pensa addirittura di poter far salire a bordo di un asteroide i primi astronauti nel 2021. Per ora sta tentando di trovare i 100 milioni di dollari necessari per far partire il prossimo anno il programma di ‘cattura’ di un asteroide. Secondo il senatore americano Nelson ,il piano, che mette insieme le conoscenze scientifiche sulle attività estrattive legate agli asteroidi e lo sviluppo di metodi per deviarli, fornirà nuove soluzioni per le future spedizioni dell’ uomo su Marte. Gli astronauti saranno inviati sugli asteroidi con la capsula Orion o lo Space Exploration Vehicle, in fase di sviluppo. Portare un asteroide vicino alla Luna costerà secondo gli esperti circa 2,6 miliardi di dollari.
RAPINA DEL SECOLO A BRUXELLES di Federico Barbano e Enrico Piacenza
di dollari,circa 38 milioni di euro. I diamanti, provenivano da Anversa ed erano diretti in Svizzera. Mentre alcuni addetti stavano per caricare nella stiva di un aereo svizzero il prezioso carico, portato a Bruxelles con un furgone blindato di una società di trasporto valori, un'Audi station wagon e un furgone Mercedes,dopo aver sfondato le reti di protezione, hanno fatto irruzione sulla pista, Il furgone portavalori è stato tamponato e gli otto banditi, armati e con a disposizione dei visori laser, si sono fatti consegnare il carico di diamanti senza sparare un colpo. Subito dopo, sono ripartiti a tutta velocità. Con il loro preziosissimo bottino.
Lo scorso 18 febbraio febbraio, a Bruxelles,sulla pista dell’aeroporto
Zaventem, vi è stata una rapina
spettacolare, che qualcuno ha già chiamato la rapina del secolo. E’ stato infatti portato via dai ladri un carico di dieci chili di diamanti grezzi del valore di 50 milioni
Il lato positivo della crisi è, secondo un’analisi della Coldiretti, che due italiani su tre evitano gli sprechi di cibo e non lasciano più scadere gli alimenti conservati in casa. Necessità fa virtù!
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IL BICENTENARIO DI GIUSEPPE VERDI segue da p. 36
L’insuccesso fu dovuto forse anche ai terribili lutti familiari che colpirono Verdi in quegli anni, perse infatti la moglie Margherita e i due figli, Virginia Maria e Icilio Romano. Rimasto solo, meditò di lasciare la lirica, fu però convinto a non rinunciare. Si narra che Merelli gli diede in quel periodo un libretto di soggetto biblico, il Nabucco, scritto da Temistocle Solera. Verdi, ancora troppo scosso dalle vicende familiari, lo mise via , senza neppure leggerlo. Una sera il libretto gli cadde proprio sulle pagine del "Va, pensiero". Quella notte, non riuscendo a prendere sonno, si alzò e rilesse il testo tante volte. Alla fine, cominciò a musicarlo, per poi proseguire con tutto il libretto. L’opera, rappresentata il 9 marzo 1842 al Teatro alla Scala, ebbe un successo trionfale, tanto da essere replicata per ben 64 volte in quello stesso anno. .Nei successivi dieci anni, Verdi scrisse pià o meno un’opera all’anno, Ricordiamo "I Lombardi alla prima crociata", andata in scena alla Scala l’11 febbraio
Il Papa, all’Angelus, davanti a centomila fedeli , ha detto: “Tutto si perde con la guerra, tutto si guadagna con la pace”. .
1843 , “La battaglia di Legnano”, “I due Foscari", “Giovanna d’Arco", "Alzira", "Attila", Il corsaro", "I Masnadieri" ""Macbeth ed "Ernani", quest’ultima tratta dal dramma di Victor Hugo, su libretto di Francesco Maria Piave,Il 27 gennaio 1849 andò in scena “La battaglia di Legnano” , seguita da “Luisa Miller” e “Stiffelio”, che venne rappresentato a Trieste il 16 novembre 1850. Al Grand Opéra di Parigi, Verdi mise in scena “I Lombardi”.Nella primavera dell’anno seguente egli si trasferì, insieme a Giuseppina Strepponi ,che avrebbe sposato nel 1859, ,in una tenuta nel Piacentino, poco distante da Busseto,.In quegli anni compose opere immortali, come: “Rigoletto” (rappresentata nel 1851), “Il Trovatore” e “La Traviata” (rappresentate entrambe nel 1853), “I Vespri Siciliani” (rappresentata al Teatro de l’Opera di Parigi, nel giugno 1855), “Simon Boccanegra” (in scena alla Fenice nel marzo 1857), “Un ballo in maschera” (rappresentato a Roma nel 1859). Nel 1861 nasceva il Regno d’Italia. Da quell’anno al 1865,Verdi fu deputato. .Nel 1862 venne rappresentata al Teatro Imperiale di Pietroburgo”La forza del destino”. Il “Don Carlos” andò invece in scena per la prima volta al Teatro de l’Operà di Parigi, l',11 marzo 1867, mentre “Aida” fu rappresentata al Teatro dell’Opera del Cairo, nel dicembre del 1871. Era stata infatti commissionata per l’inaugurazione del canale di Suez. Verdi morì al Grand Hotel et De Milan di Milano il 27 gennaio 1901, a 87 anni. Una folla composta da undicimila persone seguì il feretro di Verdi che è sepolto presso la Casa di Riposo per i Musicisti, di Milano. Quest'anno ricorre, come ho detto, il suo bicentenario ed io penso che sia giusto ricordarlo anche sul nostro giornale scolastico, vista la sua grandezza! Mi sembra giusto finire questo articolo con la famosa frase : “VIVA VERDI”
Lo ha fatto lanciando un appello per la liberazione dei sequestrati in Siria, dove è in corso una guerra civile da più di due anni.
Ricordiamo che tra i sequestratic’è il giornalista italiano Domenico Quirico.
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L’ELEZIONE A PAPA DI JUAN MARIO BERGOGLIO di Lorenzo De Bernardis, Vittoria Pascale e Sofia Negri svolgendo lavori umili,ad esempio facendo le pulizie .
Il cardinale Juan Mario Bergoglio, diventato Papa Francesco. dopo il Conclave, è nato da una famiglia di origine italiana. Abbiamo letto che, in gioventù, il nuovo Papa ebbe seri problemi di salute, infatti all’età di 21 anni ,a causa di una grave polmonite, gli fu asportata la parte superiore del polmone destro. A quell’epoca, infatti le malattie polmonari erano curate chirurgicamente, per la scarsità di antibiotici . Si dice che, a causa dell’età e di questo problema di salute, alcuni “vaticanisti” lo avessero escluso dalla lista dei papabili. Il successore di Papa Ratzinger doveva essere, secondo costoro, più giovane ed energico . Laureato in chimica all’università di Buenos Aires, Bergoglio si mantenne agli studi. per un certo periodo,
Decise in seguito di entrare in seminario e l”11 Marzo 1958 cominciò il suo noviziato nella compagnia di Gesù . Nel 1963 si laureò in filosofia e dall'anno seguente insegnò in vari istituti e collegi argentini. Venne ordinato sacerdote il 13 dicembre 1969 e l'anno dopo si laureò nella facoltà di Teologia San Josè, di San Miguel. Nel 1979 partecipò al Consiglio episcopale latino americano. Fra il 1980 e il 1986 fu rettore delle facoltà di Filosofia e Teologia e parroco della parrocchia del Patriarca San Josè, nella Diocesi di San .Miguel. Il 20 maggio 1992 Juan Bergoglio venne nominato vescovo di Buenos Aires da Giovanni Paolo II . Nel 1998 diventò arcivescovo e nel 2001 fu nominato cardinale sempre nella capitale . Dopo la nomina a cardinale, criticò aspramente quei sacerdoti di Buenos Aires che si erano rifiutati di battezzare i bambini nati da coppie non sposate o i figli di madri nubili, perché, così facendo, allontanavano il popolo di Dio dalla salvezza, . Bergoglio, che era uno dei candidati più in vista per l’elezione a Pontefice nel Conclave del 2005. fu il cardinale più votato dopo Ratzinger. Il 13 Marzo 2013, come tutti sanno,è stato eletto Papa al quinto scrutinio ed ha scelto, un nome che lascia ben sperare, quello di Francesco.
TRAGEDIA A ROMA MORTI CLOCHARD di Andrea Silvestri
e i loro corpi sono stati poi carbonizzati dalle fiamme. La notizia ci ha rattristato molto, troviamo che non sia possibile in pieno XXI secolo, morire così. I due poveretti , un sabato notte, avevano scelto come rifugio un’uscita d’emergenza del sottopasso romano di Corso d’Italia. Sono morti a causa di un incendio. Nella zona vivono in condizioni disperate decine di senzatetto. I due sono morti per asfissia e carbonizzati a causa di un falò, acceso, bruciando qualche cartone, per difendersi dal freddo. Il tunnel in poco tempo si è trasformato in un i n f e r n o d i f u o c o .
Qualche anno fa proprio a Roma, alla stazione Termini , era stato aperto un Centro polifunzionale per i senza dimora, con lo scopo di dare sollievo alle Ogni anno, d’inverno, esplode il problema dei senza persone senza una casa che vivono vicino alle statetto, dei clochard. Due di loro, sono morti all’inizio zioni ferroviarie. di quest’anno nel pieno centro di Roma per asfissia
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IMPORTANTE SCOPERTA SU NEFERTITI dall’egittologo tedesco Ludwig Borchardt, trovarono il famoso busto di Nefertiti e lo trasferirono in Germania con l’inganno. L'Egitto ne chiede da tempo la restituzione.Nefertiti era la moglie di Akhenaton, il Faraone che amava farsi ritrarre con lei e i figli per tramandare il senso dell’amore per la sua regina e per la sua dinastia. Recentemente si è parlato ancora di Nefertiti, in quanto alcuni archeologi belgi, diretti da Harco Williams, professore di Egittologia alla Cattolica di LovaCirca un secolo fa, il 6 dicembre nio, hanno trovato un'iscrizione 1912, alcuni archeologi ,guidati importante, scavando in una cava di Lorenzo Frascolla
a nord di Amarna,in Egitto. Essa dimostrerebbe che Nefertiti rimase la moglie del faraone Akhenaton e che divenne regina dopo il sedicesimo anno di regno del consorte. Insomma Nefertiti non solo non era morta, come si credeva, ma aveva cambiato nome e rinunciato al ruolo di sposa reale a fianco del marito. Dopo essersi chiamata prima Neferneferuaten e quindi Smenkhkare, sarebbe diventata regina, per poi lasciare il trono a Tutankhamon, figlio di Akhenaton e di un'altra moglie, morto, poi giovanissimo
TROVATI REPERTI ROMANI ALL’EXPO Porto Antico, reperti del sesto secolo avanti Cristo. I frammenti recuperati sono parti di anfore, piatti e vassoi di epoca etrusca e romana,. In un’anfora c'erano noccioli di pesche, albicocche ed altri frutti , in un'altra fave e legumi. Pare che si siano conservati grazie agli strati di sabbia, che hanno creato un ambiente anaerobico .Si pensa che nella Sono stati trovati da un gruppo zona dietro l'Acquario ci potesse di archeologi. nei fondali del essere in epoca romana una spedi Mattia Brisighela
cie di discarica marina, non si sa ancora quanto grande . Gli scavi sono dovuti alla costruzione della vasca dei delfini, progettata da Renzo Piano, che sarà lunga 90 metri e larga 30. Non si può ancora sapere cos'altro riserverà l'intero fondale. Il compito degli archeologi è comunque quello di tutelare tutto ciò che merita di essere preservato.
Un ragazzino di 14 anni sarebbe morto a causa dei turni massacranti di lavoro in una fabbrica di prodotti elettronici nel sud della Cina. Lo avrebbero trovato morto nel letto del dormitorio dell’azienda presso cui lavorava . Secondo testimonianze raccolte tra i dipendenti, i giovani operai, spesso studenti lavoratori, anche di età inferiore ai 16 anni, lavorano con turni di 12 ore, con due interruzioni per consumare i pasti, e con la possibilità di dover lavorare per altre 12 ore, come straordinario, se la ditta lo richiede.
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TONY CAIROLI UN RE DEL MOTOCROSS di Lorenzo Berisso
Uno dei miei atleti preferiti è il campione di motocross Antonio "Tony" Cairoli. Cairoli, nato nel settembre del 1985 a Patti,in Sicilia, esordisce all’età di sette anni nel minicross vincendo diversi titoli regionali, per poi gareggiare nelle categorie élite, cadetti e nell' Europeo 85. Nel 2001 comincia a correre con le moto "da grandi" nella categoria 125, vincendo il titolo regionale e nazionale cadetti. Nel 2003 esordisce nel FIM Motocross World Championship e l'anno dopo su una Yamaha 250 vince la sua prima gara,. Non solo, ottiene il terzo posto nella classifica
finale . Nel 2005 è secondo nel campionato italiano 125 e diventa campione mondiale nella classe MX2, malgrado un grave infortunio nel Gran premio d’Olanda . Nel 2006 si piazza secondo nel mondiale MX2, dietro Pourcel, ma si laurea Campione Europeo Super Cross.Nel 2007, Cairoli domina il mondiale , vincendo quasi tutte le gare in programma . Ottiene il titolo, quando mancano ancora due gare alla fine del mondiale. Dalla stagione 2008 gareggia per la Yamaha. Nel corso del 2008, non può difendere il suo titolo di campione del mondo per un infortunio al gi-
nocchio. Nel 2009 inizia la sua prima stagione nel mondiale categoria MX1, tra i grandi del motocross , vincendo la seconda gara della stagione, in Turchia, e aggiudicandosi il titolo, con una gara di anticipo. Nel 2010 gareggia con la nuova KTM SXF 350 sempre nel mondiale MX1,vincendo nuovamente il titolo mondiale. Replicherà nel 2011 e nel 2012. Con l'ultima vittoria il grande Tony ha raggiunto il sesto titolo mondiale in carriera. Attualmente il campione siciliano sta dominando il Mondiale 2013. Cairoli è diventato uno dei più grandi motocrossisti italiani di sempre, soprattutto grazie al suo spirito sportivo, non si arrende mai e lotta sempre per inseguire il suo sogno. Come se non bastasse aiuta i compagni, in difficoltà. come è successo nel 2012 con David Philippaerts. Insomma, oltre che un grande motociclista, Tony è un vero sportivo, un esempio per tanti ragazzini che hanno iniziato a praticare il motocross a livello agonistico.
José Alberto Mujica Cordano ( noto anche come Pepe) , nato a Montevideo il 20 maggio 1935, è il presidente dell’ Uruguay. Ne parlo perché ha dimostrato di essere una persona semplice e modesta. Appena eletto, quando gli hanno chiesto di trasferirsi in un bellissimo palazzo ha risposto di no. ha detto di voler restare nella sua casetta , continuando a coltivare la terra e ad allevare gli animali. Una cosa curiosa riguardante Mujica è che egli possiede come automobile, dal lontano 1970, un Maggiolino (!!!!!!!!!!!) . Insomma, una persona singolare, che rinuncia ai privilegi, e, per molti versi, è da ammirare per la sua templi cità.
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LA MORTE UN MAGICO DI MARGARETH ELISIR D’AMORE THATCHER di Francesco Mondillo
A metà aprile si sono svolti, con qualche contestazione, a lontra, nella cattedrale di St. Paul, i funerali di Margaret Thatcher, chiamata la Lady di ferro ,unico primo ministro donna nella storia inglese. La Thatcher, che aveva 87 anni, ed era malata da anni, è morta a causa di un ictus in una suite dell'albergo Ritz, non lontano da Buckingham Palace. Aveva 87 anni ed era malata da anni. La Thatcher vinse con il partito conservatore le elezioni per tre volte, governando dal 1979 al 1990, quindi per il più lungo periodo dagli inizi del XIX secolo. Figlia di un droghiere, fu amata da alcuni e odiata da molti altri. Negli anni Ottanta si scontrò duramente con i sindacati e decise la privatizzazione di buona parte dell’industria britannica. La regina Elisabetta, che in passato aveva avuto contrasti con lei, ha detto di essere triste per la sua morte. .
NOLAN BUSHNEL RICORDA STEVE JOB di Alessio Serra
A oltre un anno dalla sua morte, Steve Jobs, noto in tutto il mondo per prodotti tecnologici all'avanguardia, come l’I Pad, l’I Pod e il Mac,manca a tutti. . Steve Paul Jobs era nato il 24 Febbraio del 1955 a San Francisco. Era figlio di Joanne Carole Schieble e di Abdulfattah Jandali, di origine siriana. Appena nato, era stato dato in adozione a Paul e Clara Jobs,che vivevano a Mountain View, nella contea di Santa Clara, in California, Steve la cui sorella biologica Mona Simpson , è diventata una famosa scrittrice, giovanissimo, nel 1974, andò a lavorare all'Atari con l' amico Steve Wozniak. Ecco come l'allora proprietario dell'Atari Nolan Bushnel ricorda il futuro fondatore di Apple”Steve era una persona molto intelligente e difficile. Stavo per licenziarlo perché non gli piaceva
lavorare insieme agli altri, quindi gli ho detto ‘Bene, ti metterò nel turno di notte… che non abbiamo ancora’. Ho sempre creduto che per quanto una persona possa essere difficile, è giusto provare a trovare soluzioni, quindi è ciò che abbiamo fatto. Steve e Wozniak vennero nel turno di notte e svilupparono Breakout, che naturalmente fu un grande successo. Una volta volevo .mandare Steve in Germania per lavoro e lui voleva andare in India a passare un po’ di tempo con un qualche Swami. Il volo India-Germania era meno costoso, quindi mi ha convinto a pagargli il viaggio in India” Lì , Jobs prese una malattia infettiva e fu rispedito in California per curarsi. Poco dopo fondò Apple. .Steve e Wozniak , dice ancora Nolan Bushnel“ mi offrirono la possibilità di essere un investitore e, con una cifra di 50.000 dollari, possedere un terzo di Apple. Molto intelligentemente ho detto di no. E onestamente qualche volta me ne sono pentito “. Bushnel ha aggiunto che Steve Jobs è sempre stato un buon amico, un grandioso visionario, e anche un uomo veramente come si deve. “Non ha mai sopportato di buon grado gli sciocchi,- ha concluso l’ex proprietario di Atari- e credo che sia una cosa giusta, perché credo che al mondo abbiamo fin troppi sciocchi!.
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FESTIVAL DI SANREMO
di Andrea Silvestri
La 63° edizione del Festival della canzone italiana,meglio noto come Fesrival di Sanremo, ottimamente presentata da Fabio Fazio e Luciana Littizzetto, è stata vinta, come è noto, da Marco Mengoni e non da chi, secondo me, avrebbe meritato davvero di vincere, intendo dire Elio e le Storie Tese (davvero fantastici!). Se fosse stato premiata davvero la qualità, non ci sarebbe stata partita ed Elio e le Storie Tese, con la loro ” Canzone mononota” avrebbero sbaragliato il campo. Sul gradino più alto del Festival è salito invece , come detto, Marco Mengoni con
il brano “L’essenziale”. Terzi sono arrivati i Modà, con “Se si potesse non morire”, Non voglio essere monotono, quasi parafrasando il titolo di Elio, ma da qualche tempo sento e risento mille volte su Youtube “La canzone mononota” e mi piace sempre di più. Mi piace talmente tanto da stupirmi che il pubblico televisivo le abbia preferito il pur gradevole brano di Marco. Pazienza. Comunque, il Festival mi è piaciuto e non vedo l’ora di assistere alla prossima edizione.L’unica nota stonata sono stati i fischi durante l’intervento di Crozza, che stava imitando Berlusconi. Per finire, la classifica completa
di Sanremo 2013 1. Marco Mengoni 2. Elio e le storie Tese 3. I Modà 4. Malika Ayane 5. Raphael Gualazzi 6. Daniele Silvestri 7. Max Gazzè 8. Chiara 9. Annalisa 10. Maria Nazionale 11. Simone Cristicchi 12. Marta sui tubi 13. Simona Molinari e Peter Cin cotti 14. Almamegretta
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INTERVISTA IMMAGINARIA A CARLO MAGNO
.segue da p. 41 • Io non riuscii a passare per vedere il momento più importante della cerimonia. Sapevo comunque dal futuro che Carlo aveva chinato la testa davanti al Papa per ricevere dalle sue mani la corona imperiale . Confesso
che mi dava un po’ fastidio essere lì da sola al freddo, il giorno di Natale, nel quale non avrei ricevuto nemmeno un regalo. E dire che nel mio tempo era estate.! Mi sarei rifatta qualche mese dopo! Quando la zona fu liberata dalla gente, mi allontanai per farmi catapultare ad Aquisgrana, la residenza preferita di Carlo Magno. Su ordine di Carlo, mi fecero entrare. Mi avvicinai a lui per intervistarlo, anzi per proseguire il nostro dialogo. Fu gentile, si ricordava bene di me. Mi disse, ma io già lo sapevo, che alla morte di suo fratello aveva ereditato l'intero regno e che le sue conquiste avevano raggiunto le stelle. Tutte le zone confinanti, ad esempio, erano state conquistate. Aveva avuto qualche problema solo con i Saraceni, alleati con i Baschi in quel di Roncisvalle. Mi disse che aveva guidato con successo i suoi Franchi alla conquista di quasi tutta l'Europa occidentale. Mi parlò in particolare della sconfitta dei Longobardi, nel 777, Longobardi che
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l’avevano attaccato dopo che egli aveva ripudiato la moglie, figlia del loro re. Aggiunse di aver fondato il regno di Aquitania e sottomesso prima la Baviera, poi i Frisoni e gli Avari. Quanto ai Sassoni, li stava per piegare, dopo 26 anni di guerra. Prendevo appunti freneticamente. Carlo se ne andò, per raggiungere i suoi soldati. Subito dopo il mio orologio andò in tilt , con uno sconfortante poff di accompagnamento. Ero nei guai. Cercai di chiamare Franciscus V. con il mio nuovo supercellulare, che tenevo sempre nascosto dalla vista di Carlo, e, per fortuna, riuscii a mettermi in contatto con lui , grazie alla modalità Tempo cell 2000 da lui ideata e suo grande vanto. Gli spiegai dov'ero e che cosa era successo. "Oh no! -disse lui- lo sapevo che avrei dovuto leggere la pagina in cui si parlava di mettere un goccio di Coca Cola super dietetica nel foro del bordo. E dire che mi sembrava uno scherzo!" Mi promise che mi avrebbe costruito un altro orologio e chiuse la chiamata. Quella sera Carlo mi invitò a cena . Lui era molto grasso e doveva seguire una dieta un po’ particolare, che gli vietava di mangiare arrosto, anche perché aveva una malattia, la gotta, che gli gonfiava le gambe, a causa di questo cibo, che lui adorava. Era molto spaccone e assai autoritario con i servi. Mi spiegò che in quel tempo le tasse imposte dagli amministratori non bastavano per pagare i soldati C'era bisogno di una continua espansione territoriale. Di colpo, si materializzò davanti a me Franciscus, il mio salvatore, che ci salutò. Carlo e tutti gli altri fuggirono, terrorizzati da quella strana apparizione.“ Ho detto qualco-
sa di sbagliato? chiese lui interrogativo? “ Franciscus aveva in mano due berretti di metallo. Mi spiegò che si trattava di berretti mono temporali impermeabili, contro un eventuale collasso, mentre si attraversava il varco temporale. Mi disse, aggiustandosi gli occhiali, che su ognuno di essi c’era un bottone verde per le videochiamate multinumeri. , valide anche per i numeri più strani come quelli negativi e quelli con la virgola, ma soprattutto che erano dotati di propulsori per farci volare o correre più veloci. Il tutto l’aveva realizzato con DNA nucleare mutante, bicarbonato di sodio, piombo ed essenza di te alla pesca, per ricaricare le pile! Il mio compagno inventore mi disse poi che dovevamo tornare nella nostra epoca, per non causare una nota " influenza temporale infliggitiva".Mi spiegò che stavolta, per cambiare epoca, dovevamo semplicemente regolare la data scritta sulla parte frontale del cappello e poi indossarlo. Lo facemmo immediatamente, prima di essere attaccati da Carlo e dai suoi Paladini, e, in brevissimo tempo, tornammo a casa. Io ero più affranta che mai per l'intervista troncata improvvisamente. Lui, intuito il mio problema, mi mise davanti un ebook su Carlo Magno, che aveva fatto apparire con il suo apparecchio dentale materializzatore. Lì lessi che Carlo sottomise, come aveva previsto, i Sassoni e altri popoli, poi che divise il suo regno in contee e marche, governate da Conti e Marchesi Inoltre lessi che, prima della sua morte si dedicò alla preghiera, ritirandosi proprio ad Aquisgrana, dove morì il 28 gennaio dell’814.
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BREVE STORIA DEI GIORNALI di Gabriele Parisi
Nel XV secolo nacquero i primi fogli volanti, molto diversi dalle pagine del giornale di oggi. Dentro c'erano notizie di vario genere, si mescolavano infatti realtà e superstizioni. Nel 1455 Gutenberg inventò la stampa a caratteri mobili. Nel corso del Cinquecento nacquero tipografie nelle più importanti città europee, nelle quali si riuscivano a stampare fino a 3000 fogli
al giorno. In Italia il primo foglio venne stampato a Bologna intorno al 1470. In seguito furono pubblicate le Gazzette dal nome di un avviso pubblicato nella Repubblica di Venezia messo in vendita al prezzo di una moneta d'argento detta gazeta,. Le gazzette avevano già le caratteristiche di un giornale ma uscivano poche volte all'anno. I giornali cominciatono a uscire con regolarità solo nella seconda metà del Seicento, quando era aumentato il numero di lettori che appartenevano alla borghesia, interessata alla politica e alla cultura. Il primo quotidiano della storia uscì a Lipsia, in Germania, nel 1660. Da allora in Europa si diffusero molti giornali ,sempre più ricchi di notizie di ogni genere. Nel 1788 a Londra fu fondato il Times, che ancora oggi è uno dei quotidiani più importanti del mondo. Proprio in Inghilterra nacquero nell'Ottocento i giornali da un penny rivolti a tutti, anche al popolo.
A TAVOLA SI PARLA CINESE I ristoranti cinesi stanno conquistando Genova, come del resto le altre nostre città, a spese dei locali italiani . Si tratta principalmente di ristoranti a gestione familiare . Un certo Renai Chan fu il primo cinese ad aprire un ristorante a Genova, che chiamò “Da Chan” ,ora ne possiede molti altri. Nonostante la crisi, riesce a non chiudere i suoi ristoranti, grazie ai molti clienti abituali, che vanno da lui per i prezzi contenuti. Una curiosità, la gran parte dei cinesi che sono venuti a Genova proviene dalla stessa zona , lo Zhejiang, nel Sud-est della Cina, a pochi chilometri da Shanghai.
di Federico Barbano
Per il sesto anno la Fondazione Teatro Carlo Felice ha sostenuto il progetto “Teatro Déi Ragazzi”, ideato cinque anni fa da Alessandro Salvadori,contrabbassista dell’Orchestra del Carlo Felice e regista, in collaborazione con la prof.ssa Ferri. In questo progetto, alcune opere in cartellone al Carlo Felice vengono rivisitate e messe in scena, lasciando spazio a scene divertenti ed eliminando i finali tragici. La nostra scuola con Salvadori ha messo in scena nel mese di maggio “My Fair Traviata, rivisitazione della Traviata di Verdi, Se ne parla a p. 4. Pagina 51 Anno VII NUMERO SPECIALE
GANGNAM STYLE TORMENTONE VINCENTE ballerino sudcoreano Park Jae-Sang, in arte Psy. La Gangnam -mania si è espressa in una serie di Flashmob in tutto il mondo, Italia compresa, con masse di giovani riuniti nelle piazze o in vari luoghi pubblici per ballare tutti insieme, al ritmo ovviamente di Gangnam Style. A Roma,ad esempio, il 10 Novembre 2012, in Piazza del Popolo, circa trentamila ragazzi hanno ballato la Gangnam Style con i propri smartphone. Più di 4000 ragazzi si sono invece dati appuntamento il 24 novembre nella nostra città, in Piazza De Ferrari.Alcuni amici che ci sono andati hanno detto che è stato bello.Che dire, per concludere? Be’ possiamo dire che a noi questa musica piace molto. Pare che la moda stia per finire e che lo stesso can- Per chi non lo sapesse, Psy è nato a Seul, nel Gantante che l’ha lanciata, di recente, abbia detto di es- gnam District, dal quale deriva anche il titolo della serne stufo, comunque la canzone-tormentone dello sua canzone-inno. scorso autunno è stata Gangnam Style del rapper e
di Matteo Corino e Davide Verdina
Il nuovo tormentone dell'estate 2013 si chiama Gentleman ed è sempre del coreano Psy, che con il Gangnam Style aveva fatto ballare tutto il mondo. Anche in questo brano ci sono il balletto e un ritmo martellante . Si parla di uno strano 'gentleman' che lascia scivolare giù dalle sedie le splendide donne che corteggia, subendo, poi, la stessa sorte. Il brano, che abbiamo ascoltato su internet, ci ha già conquistato.
ONE DIRECTION TRIONFO EUROPEO di Vittoria Pascale
Il gruppo, che è formato, come è noto, da 5 ragazzi: Harry Styles, Niall Horan, Liam Payne, Zayn Malik e Louis Tomlinso , tutti della stessa età,. si era fatto conoscere
con il talent show X Factor, nella versione inglese. Tra i loro brani, uno dei miei preferiti è” What Makes You Beautiful”, che è stata inserita anche nel gioco della Wii Just Dance 4. Il gruppo che nel 2012 ha partecipato ai Brit Awards 2012 e ricevuto il Brit Award per “Best British Single” si è esibito con successo anche in Italia, a Milano e Verona. I biglietti per il concerto milanese erano stati venduti in quindici minuti. Ecco la loro discografia: Album studio 2011 - Up All Night 2012 - Take Me Home Singoli 2011 - What Makes You Beautiful2011 Gotta Be You 2012 - One Thing 2012 - More Than This Il gruppo anglo irlandese degli One Direction sta portan- 2012 - Live While We’re Young 2012 - Little Things do con successo in giro per il mondo.il Take Me Home 2012 - Kiss You 2013 - One Way or Another enage Tour . Dopo l’Europa sarà la volta degli Stati Uniti. Kicks)
La musica esprime ciò che non può essere detto e su cui è impossibile rimanere in silenzio.Victor Hugo, Canti del crepuscolo, 1835
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MOZZARELLA FATALE A NAPOLI di Federico Barbano e Enrico Piacenza
Una grave tragedia è successa il 18 marzo in una scuola materna di Napoli, la Minucci, Patrizio, un bimbo di 4 anni, è morto soffocato durante la pausa pranzo a causa: di un piccolo pezzo di mozzarella, andatogli di traverso. Il piccolo è stato subito trasportato all’ospedale Cardarelli, dove è purtroppo giunto senza vita. Abbiamo letto che un gruppo di parenti del piccolo Patrizio, giunto dopo poco in auto davanti alla scuola, ha cominciato ad inveire contro le maestre. A soccorrere il bimbo, trasportandolo subito in auto all’ospedale, erano state due persone che lavorano in una piccola pizzeria di fronte alla scuola Minucci, richiamate dalle urla delle maestre che invocavano aiuto. I due, un uomo e una donna, hanno caricato il piccolo nell’auto e lo hanno accompagnato all’ospedale, che si trova poco distante da lì. Come detto, però, il piccolo Patrizio vi è giunto cadavere. I medici del Cardarelli hanno potuto solo estrargli quel piccolo boccone di mozzarella, non più grande di un’oliva, che lo ha soffocato. La fine assurda di questo bimbo ci ha molto colpito, non si può morire così!
A SCUOLA PRIMEGGIANO GLI ASIATICI di Viktoria Klets e Sofia Negri
Secondo le indagini "Timss" e “Pirls” gli alunni italiani di 9-10 anni sono nella media europea, ma stanno peggiorando rispetto ai coe-
tanei asiatici. Si può dire che da questo studio sull’apprendimento scolastico dei bambini, relativo al 2011, la scuola italiana esce tra luci e ombre. Luci perché i risultati ottenuti sono superiori alla media: nella lettura, dove con 541 punti siamo al sedicesimo posto, in matematica, dove, con 508 punti, siamo al ventitreesimo posto e nelle scienze, dove siamo al diciottesimo. Ombre, perché il nostro risul-
tato è misero rispetto ai Paesi asiatici e del nord Europa. L’altra notizia dell’indagine è la fine del modello finlandese. La Finlandia, che aveva il sistema scolastico più efficiente al mondo, è stata superata dagli asiatici sia nell'apprendimento della lingua materna, misurata con la capacità di lettura, che, soprattutto,in matematica, con gli studenti di Singapore e Hong kong a guidare la classifica .
Sul sito spassogenova.blogspot.com è ospitato un interessante lavoro interdisciplinare realizzato dalla classe 2G della nostra scuola. Il progetto è stato ideato è coordinato dalla prof. Daniela Cavallin,con la collaborazione delle prof..Carmela Punturieri e Giovanna Torrente Gli alunni hanno analizzato testi e brani musicali dedicati a Genova e realizzato a loro volta un piccolo tributo alla loro città con brani, canzoni e disegni.
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INCREDIBILE VICENDA IN BRASILE ragione di esistere l’eliminazione dei poliziotti. Siccome tardava a mettersi in regola con le quote associative, gli avevano dato 10 giorni per far fuori un agente della polizia militare. Allo scadere dell’ultimatum gli avevano concesso altre 24 ore, accettando in saldo anche la morte di un agente della polizia civile. Così è finita la vita di Joao Antonio Pires di 62 anni, poliziotto, prossimo alla pensione, freddato, in novembre, all’uscita di un centro commerciale, a Juritiba, nello stato di San Paolo. Il Pcc è la più temibile organizzazione del Brasile fondata l’1 Agosto del 1993 da una decina di detenuti dal carcere di Taubatè. La sua prima fonte di Un tale Jefferson Miranda è stato arrestato per finanziamento è rappresentata dai contributi degli l’omicidio di un agente di San Paolo. Si è scusato iscritti. Il Pcc ha ramificazioni in 21 dei 27 stati del con i familiari della vittima, dicendo che era in de- Brasile e controlla 135 delle 152 prigioni. bito, del corrispondente dei nostri 4 mila euro, con una associazione criminale che ha come principale di Sofia Negri
MUORE DI PAURA CAMOSCIO SALVATO DA CACCIATOREdi Vittoria Pascale e Martina Ottino
Derek, così l ’ a v e v a n o chiamato. Era un c a mo s c i o , salvato,ironia della sorte, da un cacciatore. L’avevano o p e r a t o felicemente alla testa per un grosso ascesso che gli comprimeva il cervelletto. Superato il coma, si era ripreso ed era pronto a tornare nei boschi. Ma la storia non è purtroppo a lieto fine. Il mattino del primo gennaio il camoscio è stato infatti ritrovato morto nella gabbia del professor Giuseppe Quaranta, della clinica per animali selvatici. Il
povero animale non aveva retto ai botti della notte di Capodanno. E’ morto come migliaia di animali, a causa di uno stupido modo di divertirsi degli umani, quello di sparare i botti. Gli esperti hanno detto che Derek conosceva la doppietta e il rumore dei botti deve avergli ricordato gli spari. Un cacciatore, come detto, stavolta aveva rappresentato per lui la temporanea salvezza. L’uomo, vedendolo agonizzante, aveva chiamato le guardie faunistiche della provincia di Torino. Per il camoscio vi era solamente una speranza, quella di essere operato . Derek, primo camoscio, a subire un intervento al cervello, si era svegliato dal coma ed era tornato ad alimentarsi da solo. A metà gennaio l'avrebbero liberato in natura. E’ una vicenda davvero molto triste.
Abbiamo letto che Giuseppe Verdi ,il più famoso autore italiano del melodramma, nella sua villa di Sant' Agata, aveva eretto una tomba per ricordare un cane che, durante la vecchiaia , gli fu vicino. Era una femmina di maltese che aveva chiamato Lulù . La piccola colonnina di pietra che ricorda dove è sepolta, fu costruita per volontà di Verdi e di Giuseppina Strepponi. Sopra è incisa la scritta: «Alla memoria di un vero amico».
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CAPODANNO Di PAURA A SALICE di Andrea Silvestri
.La notte di Capodanno rischiamo un po' tutti, a causa dei cosiddetti botti , di essere vittima di spaventi, è il caso di dirlo, da infarto. anche perché la “stupidità umana” spinge molti a modificare i botti o farne un uso inappropriato. Lo scorso primo gennaio In una cittadina di montagna piemontese, Salice d’Ulzio, si è verificata una scena da brivido. Precisamente alle 00:30, vicino a un bar chiamato
“Assietta”, è esploso un botto enorme che ha fatto un rumore terribile da far perdere l'udito. Io ero lì con mio padre ed ho potuto vedere (e purtroppo sentire) gli effetti dell’esplosione, provocata probabilmente da ragazzi molto alterati che lanciavano botti in continuazione. In mezzo a loro, c'erano alcuni tifosi del Torino che urlavano improperi vari contro la Juve. Io cercavo di tapparmi le orecchie per attutire un po' quei rumori assordanti. A un certo punto io e mio padre siamo passati,per sbaglio,vicino a un petardo che subito dopo è scoppiato. Siamo scappati più veloce che potevamo. Quelli che avevano piazzato il petardo si sono messi a ridere a crepapelle. Quando siamo arrivati a casa, ab-
biamo tirato un respiro di sollievo e siamo andati a dormire.Io, dentro di me, pensavo che ero stato fortunato, perché il botto non mi aveva colpito. Ogni tanto sentivo ancora delle esplosioni, ma non mi facevano più paura, perché sapevo di essere al sicuro dentro casa.
NOTTE DI SAN SILVESTRO ANCORA VITTIME sono successi a Calandrino, in provincia di Napoli, dove un uomo è morto a causa di un'esplosione mentre stava sistemando dei fuochi d'artificio davanti al suo ristorante e a Roma, dove un'esplosione di petardi ha ucciso un uomo e ferito quattro bambini. A Genova non sono successi fatti particolarmente gravi, comunque un bambino, rimasto ustionato lievemente da un petardo, è stato medicato al Gaslini. Ci sono stati anche da noi numerosi interventi dei vigili del fuoco, per spegnere incendi. Uno a Quarto Alto. Racconterò brevemente i fatti. Alle ore 23:30 del 31 dicembre un "razzetto", lanciato da via Delle Genziane, è "atterrato" su via Bandi, scatenando un incendio che ha coinvolto due auto ed un motorino. Subito sembrava che non fosse successo niente, ma dopo alcuni minuti si è sentita una forte puzza di fumo e l’ incendio ha fatto la sua La notte di San Silvestro del 2012, si sono registrate comparsa. Oltre alle auto, come detto, ha preso fuoco, come tutti gli anni, malgrado i divieti in molti comuni, anche un motorino. Subito, sono stati avvisati i pomparecchie vittime, a causa di botti, petardi e fuochi pieri, arrivati prontamente sul luogo dell'incendio, d'artificio. Stavolta i morti sono stati due e i feriti 361, di cui 53 bambini con meno di 12 anni. I fatti più gravi dI Lorenzo Berisso
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CONSIGLI DI LETTURA ...IL PICCOLO PRINCIPE di Francesca Cama
Ho letto recentemente "Il Piccolo Principe" (Le Petit Prince) , l'opera più nota di Antoine de SaintExupéry, pubblicato il 6 aprile 1943. La storia comincia nel Sahara, dove un aviatore precipita con il suo aereo . Essendo solo, deve provvedere personalmente ad aggiustare il motore. Ha acqua da bere solo per una settimana. La mattina seguente egli incontra un curioso bambino che con la sua vocina gli chiede di disegnargli una pecora e in seguito gli rivelerà di essere il principe di un lontano pianeta, l'asteroide B612, dove viveva solo, con una rosa
vanitosa e scorbutica di cui si prendeva cura. La lontananza dal suo pianeta( aveva già vagato per diversi pianeti, incontrando personaggi strani, ma tutti capaci di insegnargli qualcosa) gli fa scoprire, malgrado tutto, l'amore per la sua rosa e il rapporto profondo che esisteva tra loro. Ora gli serve una pecora che mangi tutti i rami di baobab che stanno crescendo, per evitare che soffochino il suo pianeta e con esso la rosa..Prima di arrivare sulla terra, il Piccolo Principe ha vagato per diversi pianeti, incontrando personaggi strani e assurdi, ma ognuno capace di insegnargli qualcosa. Sul primo pianeta abitava un re che voleva comandare, sul secondo un uomo vanitoso, sul terzo un ubriaco che beveva per dimenticare la vergogna di farlo, sul quarto un uomo d'affari che contava le stelle del cielo pensando che gli appartenessero. Il quinto era molto piccolo e ci stavano solo un uomo e un lampione. Sul sesto, che era invece molto grande, c'era un geografo, che, stando sempre seduto alla sua scrivania, non conosceva il proprio pianeta. Egli aveva detto al Piccolo principe di andare a visitare la terra. Consiglio a tutti la lettura di questo classico davvero immortale.
COME USCIRE E TORNARE A CASA SANA E SALVA di Martina Ottino
Recentemente ho letto " Come uscire di casa e ritornarci sana e salva, ovvero La sicurezza dall'A alla Z", di Jane Goldman e l'ho trovato davvero interessante, nonostante sia stato scritto un po' di anni fa. Il libro è rivolto alle ragazze, ma, secondo me, può essere utile anche ai ragazzi, infatti pensare alla propria sicurezza è molto importante. Cercare di evitare rischi inutili, - ha ragione l’autrice-non fa di noi dei paurosi. Dopo tutta la settimana divisa tra lo studio e
le varie attività sportive, in cui ciascuno di noi è impegnato, ci meritiamo di uscire un po' con gli amici, per divertirci tutti insieme. Per non correre rischi, l''importante è usare il buon senso, come in tutte le cose. Anzitutto è opportuno evitare di bere alcolici o bevande che li contengano, solo perché gli amici insistono o perché lo fanno tutti e non si vuole essere tagliati fuori dal gruppo. Sono motivazioni davvero sciocche, le stesse che spingono tanti giovani a fumare. Bisogna inoltre stare alla larga da ogni tipo di droga, non dimenticando che tutte le droghe, anche quelle leggere, danno assuefazione e provocano una forte dipendenza fisica. Se i nostri amici insistono per farci provare, è il momento di cambiare compagnia. Un altro giusto consiglio della Goldman, quando si esce, è di dire sempre a casa dove andiamo, anche se ci sembra una cosa non da grandi.
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MIRO’ UN GRANDE ARTISTA A GENOVA
di Lorenzo Debernardis e Alessio Serra
Dopo quella di Van Gogh è stata allestita a Genova un’altra mostra importante, quella dedicata a Joan Mirò, dal titolo "Poesia e luce", che si è conclusa all'inizio di aprile e ha avuto oltre 96 mila visitatori. La maggior parte delle 80 opere esposte nell'appartamento del Doge erano state dipinte nei trent'anni in cui il grande artista catalano visse a Palma di Maiorca, cioè dal 1956 fino al 1983. Oltre ai dipinti erano esposti terrecotte, bronzi e acquerelli. Mirò nacque a Barcellona nell'aprile del 1893 e morì a Palma di Maiorca il giorno di Natale del 1983. Figlio di un orefice e orologiaio, fu, come del resto Picasso, pittore, scultore e ceramista. Iniziò a disegnare a otto anni. Il padre gli fece fare studi commerciali, ma Joan continuò a coltivare la passione per l’arte, seguendo lezioni di disegno. Visse per qualche tempo a Mont-roig del Camp, che considerò ,in seguito, come
Maiorca, fondamentale per la sua ispirazione. Nel 1912, dopo una lunga malattia, tornò a Barcellona, dove iniziò a dedicarsi allo studio della pittura, diventando amico del ceramista Josep Llorens Artigas e del pittore Enric Cristòfol Ricart. Frequentò l’accademia “Galì” e fece parte del Circolo Artistico di Sant Lluc. Era interessato alle opere impressioniste, fauviste e cubiste esposte nella galleria Dalmau di Barcellona. Proprio in casa di Josep Dalmau, nel 1917, conobbe Francis Picabia, pittore dadaista Nel 1918 Mirò tenne la sua prima mostra personale proprio alla Galleria Dalmau,. Fu però un fiasco. i critici bocciarono infatti i suoi quadri ritenuti , pensate un po', inespressivi. Miró iniziò proprio in quello stesso anno a dipingere alcune opere che per l'attenzione ai dettagli saranno chiamate particolariste. L'anno dopo ritrasse con la stessa tecnica il paese di Montroig, creando un capolavoro, che intitolò"Montroig. Nel 1919 andò per la prima volta a Parigi, dove conobbe e frequentò Pablo Picasso.
L'anno dopo, attirato dalle avanguardie artistiche, si stabilì proprio a Parigi. Viveva e lavorava nello studio in Rue Blomet 45. Il suo stile era influenzato dai dadaisti ,ma anche dall'arte astratta. In quell'anno ci fu la sua prima personale parigina, alla galleria La Licorne, che ebbe scarso successo. Nel 1923 Mirò conobbe Hemingway , che comprò il suo dipinto "Montroig: la fattoria", inoltre entrò in contatto con alcuni scrittori surrealisti Breton, Aragon, Eluard, Prevert e Péret. In quell’anno cominciò a dipingere " Terra arata" e " Paesaggio catalano" . Una sua mostra, nel 1925 alla galleria Pierre, ebbe grande successo. In seguito, Mirò partecipò a mostre surrealiste con Arp, Ernst, Klee, Man Ray, Masson e Picasso, inoltre, su richiesta di Diaghilev, preparò con Max Ernst la scenografia e i costumi per il balletto "Romeo e Giulietta", rappresentato a Montecarlo dai Balletti Russi. Nel 1926 l'artista andò ad abitare a Montmartre dove vivevano alcuni suoi importanti amici artisti. Nel 1928 egli realizzò i primi collages. Una mostra alla galleria Georges Bernheim di Parigi lo rese famoso. Nel 1929 l'artista si sposò a Palma di Maiorca con Pilar Juncosa e iniziò le prime sperimentazioni con le litografie, l’acquaforte, la scultura ,la pittura su carta catramata e vetro. Nel 1930 presentò i suoi collage in una galleria di Bruxelles e alla galleria Pierre di Parigi ed espose anche a New York .Nel 1931 nacque, a Barcellona sua figlia Maria Dolores.L’anno dopo lavorò ancora con i balletti russi di Diaghilev, realizzando le scene per il balletto "Jeux d'enfants. segue a p.70
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DONNA SI IMMOLA PER IL TIBET di Sofia Negri e Viktoria Klets
Kal Kyi, una donna di 33 anni , madre di 4 figli si è data fuoco nei pressi di un monastero nella provincia del Sichuan,per protestare contro l’occupazione cinese del Tibet. Dal 2009, 110 persone hanno compiuto questo gesto, 14 dall’inizio dell’anno. Kal Kyi è morta poco dopo essersi data fuoco. Il suo corpo è stato portato in un monastero per evitare che venisse prelevato dalle autorità cinesi. . Kal è la sedicesima donna ad immolarsi dal 2009. L’ultima è stata Kunchok Wangmo lo scorso 13 Marzo nella stessa zona.
IL RISVEGLIO DI KARINA di Martina Ottino
Una giovane danese ,Carina Melchior , lo scorso novembre si è risvegliata dal coma, causato da un drammatico incidente stradale. E' successo all’Aarhus Hospital, un noto ospedale danese. Si è svegliata improvvisamente e ha sorriso, dopo essere stata data per spacciata dai medici e soprattutto poco prima che i suoi organi venissero espiantati. I genitori di Carina, scoperto che i medici stavano per togliere gli organi alla figlia, mentre lei era ancora viva, hanno deciso di denunciare i responsabili dell'ospedale. Si sono domandati, e ce
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lo chiediamo anche noi, cosa sarebbe capitato a Carina se non si fosse svegliata in tempo. I medici affermano che la ragazza era in coma, ma smentiscono che ci si stesse preparando al trapianto di organi. Aggiungono di essersi limitati a preparare i genitori della ragazza all’eventualità di un espianto. Fatto sta che Carina si è fortunatamente svegliata e i medici sono rimasti probabilmente spiazzati. Secondo i genitori, lo stato della ragazza non era cosi grave da prevedere la donazione degli organi. ” Ci hanno detto-sostengono i genitoriche non c’era niente da fare e che avrebbero salvato altre vite con gli organi di nostra figlia.” Dopo un po’ di giorni il primario ha ammesso che c’era stata una diagnosi sbagliata e che sono cose che possono capitare a chiunque. Come abbiamo detto, la famiglia citerà in giudizio l’Aarhus Hospital e chiederà i danni. L'avvocato dei Melchior, Nils Fjeldberg, ha raccontato che Carina gli ha domandato più volte se i sanitari volessero ucciderla. Il nostro pensiero è che errori del genere non possano e non devono più accadere né in Danimarca, né altrove.
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DIECI ANNI FA MORIVA IL SIGNOR G di Alessio Serra
Recentemente c’ è stato il decennale della morte di Giorgio Gaber, morto il 21 gennaio 2003. Per ricordarlo, Fabio Fazio gli ha dedicato una puntata speciale di “Che tempo che fa”. Quella puntata l’ho vista anch’io, anche perché mi piacciono molto i lavori di questo musicista, Gaber, lo riconoscono tutti, è stato uno dei più grandi cantautori italiani. Il suo vero nome era Gaberscik. Nacque a Milano il 25 gennaio del 1939, da madre veneziana e padre istriano. Fu anche commediografo, regista teatrale, attore. Con Sandro Luporini diede inizio al “teatro -canzone”. Dopo aver interpretato a teatro il famoso pezzo “signor G” , fu chiamato affettuosamente proprio così dai suoi fans. Gaber che aveva un fratello, Marcello, che, amava suonare la chitarra, da bambino volle imparare anche lui e ci riuscì molto bene. Suonare lo strumento gli servì anche per curare il braccio sinistro colpito da paralisi. Nel 1954 Gaber iniziò a esibirsi con un complesso( allora i gruppi si chiamavano così) : “Ghigo e gli arrabbiati”.Due anni dopo entrò a far parte dei Rock Boys, il gruppo di Adriano Celentano, assieme a Enzo Jannacci, Nel 1957 Gaber formò il suo primo complesso, i “Rocky Mountains Old Times Stompers” . Con lui c’erano oltre a Jannacci, Luigi Tenco, Paolo Tomellari e Gian Franco Reverberi. L’impegno musicale non gli impedì nel 1958, a 19 anni, di diplomarsi ragioniere. Subito dopo si sarebbe iscritto
alla facoltà di Economia e Commercio, della Bocconi, pagando gli studi con le serate, L'anno della maturità, partì per Genova, la nostra città, dove trascorse la stagione estiva, suonando nei locali con l’amico Tenco. Ne 1959, Gaber partecipò, con Mina, Celentano, Little Tony e altri , a una serata rock al Palazzo del Ghiaccio di Milano e formò con Enzo Jannacci il duo, I Due Corsari, che incise il 45 giri “24 ore”, con retro “Ehi! Stella”. Il loro maggior successo fu però il 45 giri: “Una fetta di limone”, del 1960. Gaber cominciò la sua carriera solista con “Ciao, ti dirò”, scritta con Luigi Tenco, per la Ricordi. Negli anni successivi avrebbe inciso, sempre per la Ricordi, grandi successi come “Non arrossire”, “Le nostre serate”, “Le strade di notte”, “Il Riccardo”, “Trani a gogò”, “La ballata del Cerruti”, “Torpedo blu”, “Barbera e champagne”. Nel 1965, Gaber sposò la cantante Ombretta Colli, che fu la compagna della sua vita e da cui ebbe una figlia: Dalia Deborah. Negli anni Sessanta Gaber partecipò a quattro edizioni del Festival di Sanremo. Nel 1961 si presentò con il brano “Benzina e cerini”, nel 1964 cantò “Così felice”, nel 1966 “Mai mai mai” e nel 1967 “E allora dai!”. Gaber condusse anche vari spettacoli televisivi. Nell’edizione del 1969 di “Canzonissima” propose un pezzo importante, “Com’è bella la città”. Nella stagione 1969-70 con Mina, fu protagonista di una fortunata tournée, che fu ripetuta l’anno seguente nei teatri di molte città italiane, Gaber si esibiva nel primo tempo, Mina nel secondo. Nel 1970 uscì l’album “Sexus et politica”, in cui eseguiva canzoni su testi di autori latini. Ormai famosissimo, nel 1970 Gaber presentò quello che sarebbe stato il suo ultimo varietà televisivo: “E noi qui, del sabato sera”. Da quel momento abbandonò gli schermi
televisivi e si dedicò completamente al palcoscenico. La svolta avvenne quando il Piccolo Teatro di Milano gli permise di allestire il suo primo spettacolo musicale: ”Il signor G”, in cui alternava, con ironia, canzoni a monologhi sull’amore, la politica, la società, la speranza. Tra i lavori più importanti del suo teatro-canzone, si ricordano. “Far finta di essere sani (1972), “Libertà obbligatoria” (1976), “Polli d’allevamento (1978), “ Il grigio (1989), “ E pensare che c’era il pensiero (1995) e “ Un’idiozia conquistata a fatica (1998)”; Nel 1981-82 fu regista e attore con Guccini e Alloisio dello spettacolo teatrale “Gli ultimi viaggi di Gulliver” . Nel 1982/83 interpretò “Il caso di Alessandro e Maria” con Mariangela Melato. Dal 1989 al 1991, portò in scena “Aspettando Godot” di Samuel Becket. Dopo molte stagioni teatrali, il 13 Aprile 2001, un anno prima di morire, Gaber pubblicò l’album “La mia generazione ha perso”. nel quale spiccava un singolo molto ironico e attuale “Destra-Sinistra”: In quello stesso anno, già provato dalla malattia( un tumore), partecipò al programma “125 milioni di caz..te “ con il vecchio amico Adriano Celentano; insieme a lui,ad Antonio Albanese, a Dario Fo e a Enzo Jannacci , cantò “Ho visto un re” di Dario Fo. Gaber morì nel pomeriggio del giorno di Capodanno del 2003,prima che fosse pubblicato l’ultimo suo disco, “Io non mi s e n t o i t a l i a n o ” . Si trovava nella casa di campagna di Montemagno di Camaiore.. Gaber è sepolto nel Cimitero Monumentale di Milano.
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VISITA A VILLA SERRA DOPO IL RESTYING
di Matilde Arnaboldi, M. Esther Mwanza, Beatrice Matta,, Anis RedjemiM. Esther Mwanza
A C o ma go , c o mu n e d i Sant’Olcese c'è una bellissima villa in stile inglese che il marchese Orso Serra volle costruire a metà dell’Ottocento,in segno di ammirazione per la civiltà britannica. L’abbiamo visitata il giorno 24 maggio, accompagnati dai prof Sonia Fratti, Maurizio Braggion ed Enrica Ponte. Abbiamo letto sul Secolo che, all'inizio dell'anno, il patrimonio verde della villa.è stato rigenerato. Sono stati censiti 1.112 alberi, che sono stati poi potati e messi in sicurezza; quelli abbattuti sono stati sostituiti da altri della stessa specie e qualità. Tra gli alberi presenti nella Villa ricordiamo 356 piante di alloro, 128 di acero, 74 di leccio, 66 di tasso, 65 di cerro, 61 di carpino nero. Ci sono poi i cipressi e gli abeti rossi che si specchiano nel
bellissimo laghetto, nel quale vi sono i cigni, le oche grigie e gli aironi. Il parco è diretto da Fabio Calvi, il quale, ricordando i recenti lavori, ha detto che c' è stato qualche problema burocratico con la Soprintendenza ai Beni Culturali che ha preteso la certificazione di malattia anche per far abbattere le piante introdotte a Villa Serra in un secondo momento. Ma veniamo alla nostra visita. La guida, davvero bravissima, dopo averci fatto percorrere il bosco, ci ha fatto fermare sotto un gazebo, nei pressi del laghetto. Lì abbiamo compilato una scheda su ciò che avevamo visto durante il percorso naturalistico. Vicino alla villa, c’era un albero di liriodendro odorifera, una pianta un po’ particolare in autunno,infatti, le sue foglie diventano dorate. Ha inoltre dei fiori gialli, molto profumati. Lungo il bosco abbiamo visto delle piante di magnolia, che non c’entrano con il paesaggio inglese, ma che hanno una fioritura bellissima, e una pianta molto comune, l’agrifoglio, utilizzata per abbellire le case a Natale. E’ stato interessante sapere che esistono le piante maschio e quelle femmina di agrifoglio e che solo queste ultime possiedono le “palline rosse”. Inoltre abbiamo appreso che le foglie dell’agrifoglio assumono la par-
ticolare forma zigrinata solo quando percepiscono le vibrazioni causate dallo spostamento di veicoli e persone. Abbiamo visto anche un albero di Giuda, che ha la caratteristica di veder crescere i fiori anche sul tronco e una pianta d’acero, con foglie di colore diverso nella parte superiore e inferiore.” Ecco alcuni nostri pareri su ciò che ci ha maggiormente colpito e incuriosito di Villa Serra. Anis è stato colpito dal lago con i cigni, a Elena, Chakaniya e Andrea sono piaciuti i piccoli dei cigni, che hanno intenerito moltissimo anche Beatrice. Noemi e Francesco sono stato colpiti rispettivamente dal collo dei cigni e dalla capacità che essi hanno di piegarlo, Lorenzo e Ilaria sono stati colpiti dalla lunghezza del collo dell’airone, Carola dalla vegetazione e dagli animali presenti, ma avrebbe desiderato esaminare più a fondo gli animali stessi e visitare l’interno della villa, Esther è stata incuriosita in modo particolare dal salice piangente. Matilde è stata colpita dalle diverse sfumature dei colori degli alberi e Matteo dal bel prato all’inglese. Dopo l’attività didattica, i prof ci hanno lasciato liberi di giocare, sino all’ora di ripartire per Genova.
LITANIA RAP della II G Genova mia di Albaro /da lontano si vede il faro / Genova città marinara / da lei nessuno si separa Genova amica mia / da te non vado via / Genova il tuo mare / non voglio mai scordare / Genova mari e monti / sassi,scogli tramonti / Genova poeti e canzoni / De Andre, Paoli e Caproni / Genova istituto comprensivo Sturla / professori, alunni e urla/Genova dove vado a scuola / e quando è chiusa facciamo la ola Poesia scritta a "52 mani", ispirandosi a Litania di Giorgio Caproni.
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INCONTRO ALLA BROCCHI CON CARLO MARTIGLI di Ester Verdiani
Il giorno 8/4/2013 la mia classe, la II A, si è recata alla biblioteca Brocchi di Nervi per incontrare il noto scrittore Carlo Martigli, autore di molti romanzi di successo per ragazzi, parecchi dei quali pubblicati sulla collana “Super Brividi” con lo pseudonimo Johnny Rosso. E’ una collana che va per la maggiore tra noi ragazzi, io stessa avevo letto un suo libro che si intitola “La chiesa stregata”. Martigli ci ha spiegato come si costruisce un libro. Ci ha detto che è necessario pensare per prima cosa al finale. L’ispirazione può anche venire dalle proprie paure. Ci ha spiegato che le
parole sono magia e che vengono tenute in considerazione da molti scrittori, non solo in base al loro significato, ma anche per il suono e per i colori che evocano. Alla fine, Martigli ha letto i nostri testi horror. Le parti dell’incontro che mi sono piaciute di più sono state due: -quando ci ha fatto ripetere più volte la frase “leggere rende liberi” -quando, come ho scritto, ha letto i nostri testi horror. Mi ha stupito ed entusiasmato che uno scrittore di gran fama come Martigli abbia letto i testi di ragazzi della nostra età. Questo incontro è stato molto utile a tutti noi, perché ci ha insegnato alcune tecniche per scrivere, ci ha fatto capire come si costruisce un libro e come si fa a trovare lo scrittore che c’è in noi, attraverso episodi vissuti in prima persona, modificati com e v u o l e l a f a n t a s i a . Al termine delle due ore, Marfigli ci ha autografato la sua foto, scrivendo una piccola dedica. E’ stato davvero molto emozionante incontrare uno scrittore, inoltre ci siamo divertiti tanto. In conclusione consiglio a tutti di leggere i suoi libri perché sono belli e coinvolgenti.
VIOLINO BREVE STORIA
di Alessio Serra
Sperando che possa interessare i lettori, voglio ripercorrere in breve la storia del violino. Si pensa che il violino, strumento interamente costruito in legno, costituito dalla cassa armonica (necessaria per la risonanza) e dal manico, sia nato come strumento di musicisti ambulanti, durante i primi decenni del XVI secolo, da
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una fusione di strumenti diversi, quali le vielle e le ribeche,I primi esemplari ,furono detti “protoviolini” .Essi erano costruiti in “famiglie”.Venezia ,nel XVI secolo, ne era il principale centro di produzione. Nel ‘500 si delinearono la forma del violino e della viola da braccio. Se il soprano il contralto e la viola da braccio potevano avere solamente tre corde, il basso poteva averne quattro e raramente anche a cinque. In Italia, i primi violini, con la stessa forma e accordatura sono probabilmente apparsi per la prima volta , a Cremona ,a Brescia e a Venezia. Essi furono costruiti quasi contemporaneamente in varie altre parti d’Europa:, ad esempio in Francia, a Parigi e Lione, in Germania, nei Paesi Bassi (Bruxelles ed Anversa), a Praga.
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SCUOLA OSPEDALIERA DEL GASLINI.
CAPPUCCETO ROSSO ARABO A lato c’è il mio Cappuccetto Rosso in arabo. Da Questa fiaba nella versione araba ha un finale un po' diverso. Dopo che la nonna e Cappuccetto Rosso sono state salvate, il cacciatore riempie la pancia del lupo con la farina. Quando IL lupo si sveglia, si sente pesante e corre verso il mare per bere, si abbassa e finisce dentro l'acqua e annega. La nonna, contenta, prepara un dolce per il cacciatore e la nipotina.
CAPPUCCETTO ROSSO ALBANESE tej pyllit jetonte gjyshja e saj qe e donte shume mbesen e vet,se ciles I kishte dhuruar nje mantel te bukur ne ngjyre te kutqe. Ksulekuqja pasi mbaronte punet e shteKESULEKUQJA pise shkonte ne pyll per tu kujdesur per kafshet e vogla. Por nje menjgjes pranvere gjyshja e saj ishte e semure Ne nje fshat te vogel buze nje lumi,jetonte nje vogelushe dhe keshtu nena pergatiti nje shporte te madhe plot e per e vogel me nenen e saj. Vajza ishte shume e bukur kishte plot me gjera te mira gjithshtu ne shporte vendosi nje nje fytyre te trendafilte,sy te kalter,floke kacurrela. Per- shurup per kollen. .. sezione ospedaliera del Gaslini
CAPPUCCETTO ROSSO RUMENO M. sezione ospedaliera primaria del Gaslini
Scufita rosie A fost odata ca niciodata o fetita pe care o chema scufita rosie. Intr-o zi mama ei o trimite la bunicuta sa-i duca de mancare. Drumul spre bunicuta era prin padure. Asa ca scufita se intalneste cu lupul. Acesta ii spune
- unde mergi scufita rosie - ma duc la bunicuta ca e bolnava - culege-i niste flori sa se bucare, spune lupul In timp ce scufita culege flori, lupul o ia inainte la bunicuta. Cum ajunge cum o si mananca pe bunicuta se imbraca in hainele ei si se pune in pat. Intre timp ajunge si scufita rosie. ... segue a p. 71.
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BAMBINI SOLDATO CONDANNATO LUBANGA anni fa, Germain Katanga e Mathieu Ngudjolo,di aver arruolato con la forza migliaia di bambini-soldato di otto, dieci anni e di aver scatenato una guerra di religione ,per arricchirsi con l'oro presente nel sottosuolo del Paese. I bambini-soldato, chiamati Kadoga erano convinti di combattere per la propria religione, invece qualcun altro pensava soltanto ad arricchirsi grazie anche a loro E' incredibile che tutto ciò sia potuto succedere, che tanti bambini siano stati costretti a lasciare le loro case e le famiglie, per uccidere o morire in guerra, invece di andare a scuola. Fortunatamente Lubanga è stato Lo scorso luglio Thomas Lubanga, l’ex capo delle milizie della Repubblica Democratica del Congo, che condannato, anche se, secondo me, avrebbe sicuraseminò terrore e morte nel suo Paese, è stato condan- mente meritato una pena più severa. nato dal Tribunale penale internazionale dell'Aja a 14 anni di prigione, per crimini contro l'umanità . Nel 2002 e 2003 fu responsabile della morte di sessantamila persone. L'accusa aveva chiesto l’ergastolo o almeno 30 anni di galera. L'uomo, che ha oggi 52 anni, era accusato, come due suoi rivali di una decina di di Enrico Piacenza
AFGHANISTAN MINA UCCIDE 11 BIMBE di Davide Verdina e Matteo Corino
delle tante lasciate alla fine della guerra civile, nell’ est dell’ Afghanistan, vicino al confine con il Pakistan. Come tutti i giorni, alcune bambine stavano raccogliendo legna da ardere in un bosco. Pare che la mina sia esplosa dopo essere stata urtata accidentalmente con un’ascia da una di loro. Dieci , di età compresa tra i 9 e i 14 anni, sono morte sul colpo, mentre un’ altra è deceduta durante la corsa disperata all’ ospedale. E’ stato impressionante leggere che la terribile esplosione ha reso impossibile il riconoscimento dei corpi delle vittime. La strage delle piccole innocenti è avvenuta nella provincia di Nangarhar, in una giornata difficile per le
forze di pace internazionali, attaccate dai talebani ,a Ci Kabul, la capitale, dove un’ autobomba, esplosa daha molto colpito una notizia accaduta lo scorso dicem- vanti alla sede di una società americana, aveva ucciso bre. Ancora una volta le vittime sono bambini, per la una persona e ne aveva ferite alcune decine. precisione 11 bambine, dilaniate da una mina, una
Ci sono varie organizzazioni umanitarie, come per esempio Emergency che sostiene con i suoi medici le popolazioni dei paesi dov’è presente la guerra o l’Unicef, che attraverso tante attività, aiuta i bambini. Sarebbe bellissimo poter partecipare per lavoro o come volontaria all’attività di una di queste associazioni. Irene Iula
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CERMIS IMPRUDENZA FATALE dando la recinzione e precipitando in un crepaccio, profondo 100 metri. Il bilancio è pesante: sono infatti morte sei persone, tra cui un 16enne e una 25enne, due sono invece rimaste ferite gravemente. I feriti sono stati trasportati con un elicottero dell’esercito, uno all’ospedale di Cavalese, l’altro di Trento. La ricerca dei corpi è stata resa complessa, oltre che dal buio, anche dal fatto che erano finiti oltre il limite della pista, dove
di Enrico Piacenza e Federico Barbano
Una grave tragedia è successa all’inizio di gennaio sulle neve del Cermis, in Val di Fiemme, in provincia di Trento. Tutto a causa dell’imprudenza. Ecco quanto accaduto. Otto persone, appartenenti a una comitiva di russi, sono scese, di notte, sopra una motoslitta con rimorchio, su una pista nera, tra l'altro vietata, la Olimpia 2;. Ad una curva, hanno sbandato, sfon-
non c’è neve, ma vi sono solo rocce e bosco fitto. Nel giorni successivi si è saputo che il tragico incidente è dovuto solo all’imprudenza e non al l’alcool o a un guasto ai freni. Basti pensare che il carrello rimorchio, su pattini, sul quale si trovavano due ragazzi, non era abilitato al trasporto di persone. . La stessa motoslitta, di proprietà della società che gestisce la funivia, serviva solo per trasportare gli oggetti e le vivande dal fondovalle all’albergo in cui erano alloggiati i turisti russi. Gli stranieri morti erano venuti in Italia per il Natale russo, che si celebra il 6 gennaio.
LOS ROQUES LA ROTTA MALEDETTA ,di Matteo Corino, Davide Verdina, Viktoria Klets, Sofia Negri
La zona attorno all’arcipelago venezuelano, detta Los Roques, in cui il 4 gennaio è sparito
cui il figlio dello stilista Ottavio Missoni, è ritenuta una specie di giungla aerea a causa dei traffici di droga. Si escogitano trucchi di ogni genere per nasconderla sugli aerei, molti dei quali volano senza controllo. Insomma, le rotte legali che portano i turisti sulle spiagge bianche, si intrecciano con quelle clandestine dei narcotrafficanti. Sono già stati quattro gli incidenti che hanno coinvolto italiani in quella zona. Nel 1997 scomparve un Cessna 402 con a bordo due persone. Nel 2004 morirono in quattro.Nel 2006 sparì un aereo con tre persone.Il 4 gennaio del 2008 era stata la volta di un velivolo con a bordo 14 persone, tra cui otto italiani.
nel nulla un aereo con a bordo sei persone, tra
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CANE NELLA SPAZZATURA CONDANNATA Vitktoria Klets e Sofia Negri
Con una sentenza esemplare, il tribunale di Milano, nel gennaio di quest’anno, ha condannato una donna sudamericana a tre
mesi di prigione per un fatto a cc ad ut o nel no ve mb r e 2011.Vediamo i fatti. La donna, di professione colf, era stata incaricata dalla padrona di casa, assente per motivi di lavoro, di occuparsi del suo cane, una cucciola di chihuahua. Mentre la donna era fuori con la cagnetta, l’animale è scappato ed è stato investito da una moto. Sin qui, niente di strano. Sono cose che, purtroppo possono succedere. Grave è ciò che è avvenuto dopo. Presa dal panico, la colf ha raccolto il corpicino dell’animale ferito e lo ha av-
volto nel cellofan, per poi gettarlo, come un oggetto, in un cassonetto. Ha poi mentito alla proprietaria, dicendo che il cane era scappato e non aveva potuto riprenderlo. Caso vuole che un uomo, passando di lì, abbia sentito i lamenti del povero animale e l’abbia portato da un veterinario, salvandolo. Il giudice, come detto, ha condannato la donna, che era stata ripresa dalla telecamera di una banca mentre buttava il cane, a tre mesi di prigione , stabilendo però la sospensione della pena.
INQUINAMENTO ED ECOLOGIA Vittoria Pascale con la collabora- compreso, e gli scambi di mate- all’agricoltura. all’ambiente e zione di Gabriele Raffo ria ed energia che avvengono alle opere d’arte. Anche
Nel 1866 Ernst Haeckel, nella foto, un famoso naturalista tedesco, inventò la parola ecologia. L’ecologia avrebbe dovuto descrivere l’ambiente in cui vivono i vegetali e gli animali, uomo
nell'ambiente stesso. Dopo che fu prodotta la bomba atomica, alcuni scienziati organizzarono il primo movimento ecologista, denunciando i pericoli delle armi per l’umanità. In seguito vi furono la denuncia dell’inquinamento radioattivo e di quello chimico. Nel 1950, ad esempio, si scoprì che il DDT, un insetticida inventato negli anni ‘30 e impiegato dappertutto dopo il 1944, solubile nei grassi, veniva assorbito dagli animali e dalle piante e quindi entrava nella catena alimentare, con gravi rischi per la salute umana. Le indagini furono estese alle altre forme di inquinamento. Ci si accorse che l'ossido di carbonio e di azoto e l' anidride solforosa causavano un aumento delle malattie cardiache e polmonari, oltre che danni
l’agricoltura poteva diventare causa d’inquinamento con i prodotti chimici usati per rendere più produttivo il terreno e per combattere i parassiti. Oggi, oltre all' inquinamento dell' acqua, del suolo e dell'aria sono sempre più diffusi quello acustico ed elettromagnetico. Ci sono poi il dissesto idrogeologico, la deforestazione, la desertificazione lo scioglimento dei ghiacciai. In tutto questo l'uomo ha gravi colpe. Ci aspetta un futuro terribile se non cambierà il nostro modo di rapportarci con l'ambiente.
“Genova è il viluppo topografico più intricato del mondo e anche una seconda visita vi aiuta poco a dipanarlo” Henry James da “Italian Hours”
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PISTORIUS FINE DI UN MITO di Martina Ottino e Vittoria Pascale
Abbiamo letto sul Secolo XIX che si è aggravata la posizione dell’ atleta sudafricano Oscar Pistorius, accusato dell’omicidio della fidanzata, la ex modella Reeva Steenkamp, uccisa a metà febbraio, nella notte di San Valentino. Nella sua lussuosa villa di Pretoria è infatti spuntata una mazza da cricket insanguinata. Ciò non ha comunque impedito la liberazione
temporanea dell’atleta, dopo il pagamento della cauzione. Pistorius, il primo sportivo paralimpico ad aver partecipato ai Giochi per normodotati, accusato fin da subito di omicidio volontario, era stato arrestato il giorno dopo il delitto. Reeva, come si sa, era stata uccisa con quattro colpi di pistola. Pistorius aveva detto ai magistrati di aver scambiato la fidanzata per un ladro e di averla per questo uccisa. La polizia non gli ha però creduto. Un importante giornale sudafricano ha scritto che la testa di Reeva era fracassata. Non si esclude che a ridurla così sia stata la mazza e che Pistorius abbia sparato alla giovane in testa, in un secondo tempo, per mascherare la cosa. Un’altra ipotesi è che sia stata Reeva a usare la mazza per cercare, anche se inutilmente, di difendersi. Più probabilmente, secondo gli investigatori , Pistorius, dopo aver colpito Reeva al bacino, in camera, l’ha seguita . in bagno, sparandole altre tre volte ad un braccio, a una mano e alla testa.. I vicini dicono di aver sentito urlare e litigare, quella notte. Dopo l’omicidio, Pistorius ha contattato al telefono il padre che ha confermato di aver ricevuto una telefonata del figlio alle 3.20.Proprio il genitore è stato il primo ad accorrere sul luogo del delitto.
BRASILE, TRAGEDIA IN DISCOTECA di Enrico Piacenza e Andrea Barbano
Lo scorso 30 gennaio la discoteca Kiss nel centro di Santa Maria, nel sud del Brasile, si è trasformata in una trappola mortale per oltre duecento giovani e giovanissimi , soprattutto studenti universitari, che stavano assistendo all’esibizione di una band musicale, il gruppo Gurizada Fandangueira. Pare che la causa di tutto sia stato un razzo pirotecnico sparato dal palcoscenico dal cantante del gruppo. Il bengala ha colpito il soffitto della discoteca, infiammando il materiale di plastica usato per l’isolamento acustico. Con lo scop-
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pio dell’incendio, che ha sprigionato una fitta fumata nera, altamente tossica, è saltato l’impianto di illuminazione del locale, lasciando nel buio i ragazzi impauriti, che hanno assaltato le uscite della discoteca. Purtroppo molte porte erano bloccate. Alcuni ragazzi sono rimasti calpestati. Il bilancio è terribile : 232 morti e oltre 130 feriti.Quella sera, prima dei Gurizada Fandangueira, si erano esibiti altri due gruppi, i Pimenta e i Seus Comparsas. Tutto è accaduto poco dopo le due. Si parla tanto di sicurezza. Nel caso del Kiss nessuno l’ha considerata, purtroppo. Abbiamo letto infatti che si trovavano nel locale circa 2000 persone, un numero superiore alla sua capacità. Come se non bastasse, i buttafuori hanno impedito in un primo momento che il pubblico scappasse dalla sala, per evitare che qualche giovane se ne andasse senza pagare! Il capitano della polizia Edi Paulo Garcia ha detto che “la gran parte delle vittime è morta per asfissia, a causa dell’inalazione di fumi tossici,pochissimi per le bruciature. .. Da quanto abbiamo scritto, appare evidente che ci sono molte colpe in questa tragedia. Ci auguriamo che i responsabili siano colpiti severamente.
I DESIDERI DI ALICE di Mattia Del Bono, Beatrice Matta,Ilaria Saia e Cha- volti e sappiamo che le nostre vite non saranno più kaniya Chandran le stesse”. Alice era riuscita a dare speranza a molti
Alice Pyne , una ragazza del nord dell'Inghilterra, di 17 anni, è morta il 13 gennaio scorso per un tumore del sangue che l'aveva colpita quattro anni prima. Questa ragazza coraggiosa ha commosso la Gran Bretagna e il Mondo, riuscendo a realizzare , prima di morire, tutti i desideri che aveva elencato in una sua lista, ad esempio conoscere i suoi idoli: Paul McCartney, Robbie Williams e i Take That, prendere il tè con il primo ministro inglese Cameron , nuotare a fianco delle balene. La notizia della morte di Alice è stata comunicata dalla madre, Vicky, sul blog della figlia. La donna , dopo aver detto che Alice non ce l'aveva fatta ha scritto.”Siamo scon-
bambini e ragazzi, convincendo tantissime persone ad iscriversi ad un’associazione di donatori di midollo osseo. La stessa Alice aveva fondato con la sorella un'associazione, la “Alice’s Escape”, per garantire ai bambini gravemente malati e incurabili come lo era lei, di fare qualche giorno di vacanza gratis. con le loro famiglie. L'associazione, grazie ad Alice, è riuscita a raccogliere oltre centomila sterline. Alice e la sorella Milly erano state premiate per la loro iniziativa con una medaglia d'oro dal capo del governo inglese Cameron, che aveva assicurato loro il suo impegno per sostenere l'associazione benefica no profit da loro fondata. Prima di chiudere per sempre gli occhi questa straordinaria ragazza aveva lasciato il suo testamento on line, scrivendo su internet “Milly andrà avanti sulla strada che io ho tracciata”. Pare che Milly non abbia perso neppure un attimo, infatti, per alimentare il fondo di solidarietà destinato ai piccoli malati ha fatto sapere, a poche ore dalla morte di Alice, di voler tentare la scalata dell'Himalaya.
UNA PIOGGIA DI METEORITI dall’esplosione.Tra esse c’erano 200 bambini. Tutto è successo all’improvviso, poco dopo le sette del mattino. Tra la gente, c’è chi ha pensato a un incidente aereo, chi a una guerra, chi, addirittura, alla fine del mondo. Gli abitanti della città colpita e quelli di altre cinque città della regione, sono stati svegliati di colpo dallo schianto a bassa quota del meteorite, del peso, di 10 tonnellate che si è disintegrato nell’atmosfera, ad un’altitudine di circa 32 miglia, lanciando dovunque frammenti infuocati, Intorno si è diffusa una luce bianca accecante. Oltre ai feriti, di cui abbiamo detto, sono state danneggiate migliaia di abitazioni ( si parla di tremila edifici,con danni di un miliardo di rubli corrispondenti a 25 milioni di euro). Non è stato colpito,per fortuna,l’impianto nucleare di Mayak. A metà febbraio una pioggia di meteoriti si è ab- E’ stato osservato che il bilancio sarebbe stato battuta sulla città russa di Cheliabinsk, situata sui molto più grave se lo sciame avesse colpito una Monti Urali(vedi foto). Abbiamo letto di 1200 zona della Terra più abitata di quella. persone ferite, fortunatamente quasi tutte non gravemente, dalle schegge di cristalli volanti generate di Federico Barbano e Enrico Piacenza
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FIGURINE PANINI CHE PASSIONE! di Alessio Serra e Lorenzo Debernardis
infatti stampate solo 413. .Nel 1994 le mascotte delle squadre vennero sostituite dalle caricature dei giocatori,disegnate da Achille Superbi . Nel 1996-’97, per festeggiare i 35 anni, sono state aggiunte le figurine con le copertine degli album degli anni precedenti . Dal 1998, ad ogni squadra di serie A vengono dedicate quattro pagine, due in più degli anni precedenti, il numero delle pagine è aumentato così fino a 160, mentre quello delle figurine ha raggiunto quota 700. Nella copertina della cinquantesima edizione è stato rappresentato lo stadio Sant’ Elia di Cagliari. In quell’ album c’era anche da attaccare una figurina speciale, la numero 00 , a simboleggiare i cinquant’anni Panini. La copertina dell’album di quest’anno rappresenta lo stivale italiano con i volti dei giocatori-simbolo di ogni squadra italiana di serie A .Sono state anche aggiunte le sezioni:” il Calcio che cambia ” (con le nuove regole ) e ”Lo show del goal “.. Il logo ufficiale della raccolta è un calciatore, con maglia rossa, calzoncini bianchi e calzettoni gialli e neri, ritratto mentre esegue una rovesciata. Ho letto che la Panini si è ispirata a una famosa rovesciata di Carlo Parola, durante un Fiorentina-Juventus del 15 gennaio 1950. Nel 1963-1964 era stata raffigurata in copertina un’altra rovesciata , quella di Magnini con la maglia della Nazionale.
Da tantissimi anni sono vendute in Italia le figurine dei calciatori Panini, che noi ragazzi raccogliamo nei nostri album. Furono Giuseppe e Benito Panini a fondare nel 1961 l’azienda che chiamarono con il loro nome. Essi in un anno riuscirono a vendere 3 milioni di pacchetti, con all’interno due figurine. Ogni pacchetto costava 10 lire. Per la cronaca, la prima figurina stampata fu quella del calciatore Bruno Bolchi. In quel primo album c’erano anche le foto dei calciatori del Grande Torino, morti in un incidente aereo, nel 1949. Sino al 1969-1970 i calciatori erano rappresentati sulle figurine con il busto intero, nell’album 1971-1972 a mezzo busto e nel ‘1972– 1973 in movimento. Sempre a proposito di copertine , Francesco Totti è il Negli anni Novanta ci fu un momento di “crisi” per la calciatore che è comparso più volte in prima pagina, Panini , che aveva appena cambiato gestione, tanto che addirittura sei. la raccolta del ‘92 - ‘93 ebbe il minor numero di figurine,fatta eccezione per la prima edizione . Ne furono
INCONTRO CON ANDREA COSTA AL KING della redazione
Il 29 novembre il calciatore della Samp Andrea Costa ha incontrato, nella palestra del King, le nostre prime e gli alunni delle quinte della "Giustiniani", "Govi" e "Vernazza", per un progetto che ha lo scopo di avvicinare noi ragazzi al tifo corretto e al fair play, insomma ai valori dello sport .Erano
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presenti anche Marco Caroli, direttore Marketing della Sampdoria, che ha parlato delle iniziative del club per mettere in risalto i valori dello sport, e Alessandro Masini, presidente dell' associazione arbitri genovese, che si è soffermato sull'importanza degli arbitri durante la partita e sulla necessità .di rispettare le loro decisioni.
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PROGETTO INTERCULTURALE AL GASLINI redazione
La professoressa Maria Francesca Rossi ci ha parlato del progetto interculturale “Cappuccetto rosso. La bambina che corre attraverso l’Europa e il mondo”, di cui è referente . Ci ha detto che esso ha coinvolto la I B della nostra scuola e la sezione ospedaliera della
scuola dell’infanzia, primaria e delle medie. Ecco le sue parole. “Ci siamo ripromessi di coinvolgere i giovani pazienti provenienti da tutta Italia e dal paesi europei ed extra europei e di migliorare la qualità della continuità dei saperi a partire dalla scuola dell’Infanzia, inoltre ci siamo riproposti di incentivare e valorizzare la comunicazione e la collaborazione fra i docenti dei vari ordini e delle varie discipline del Comprensivo di Sturla e della sezione ospedaliera per realizzare attività didattiche comuni . Abbiamo scelto la fiaba di Cappuccetto Rosso ,che unisce paesi di varie culture,per poter coinvolgere i giovani pazienti di tutte le provenienze geografiche
in un progetto interculturale, che possa portarli alla scoperta e alla condivisione di valori comuni“ Alla domanda su quali docenti hanno partecipato al progetto ci ha detto che oltre a lei hanno partecipato i prof, che citiamo in ordine alfabetico, Braggion, Foroni, Laddaga, Olcese, Parigi e la maesra Gloria.
PAPPAGALLO DA GUARDIA LADRI IN FUGA i ladri, nessuno si stupirebbe, pensando che sia il nome di una persona o al massimo di un cane da guardia, il fatto strano è che Rosario è un pappagallo, di 5 anni. I ladri hanno sfondato una vetrina e sono entrati in un negozio di animali, all'interno del quale c'era solo il pappagallo, che stava dormendo nella sua gabbietta. Pare che invece di giorno Rosario sia libero di svolazzare all'interno del negozio e che spesso si rivolga ai clienti dicendo " 'ti vedo, non rubare, ti vedo, finisci male. “ I ladri, penetrati nel negozio, dopo aver messo sottosopra ogni cosa, hanno tirato fuori dalla gabbia il pappagallo, forse per portarlo via o per farlo star zitto. Pare, viste le macchie di sangue, che a quel punto Rosario, rimasto anch'esso ferito a una zampa, li abbia attaccati. Il giorno dopo alcuni negozianti della via, accortisi del Una notizia davvero curiosa è successa a Genova, nel furto, hanno avvisato il proprietario del negozio. quartiere di Oregina.Siete curiosi? Beh, se dicessi che Rosario, nonostante la vetrina fosse sfondata, se ne stanella notte di sabato 20 aprile Rosario ha messo in fuga va lì, in un angolo, ferito. di Francesco Mondillo
Allo Stadio Carlini di Genova San Martino la squadra della nostra scuola, guidata dal prof. Volpi e formata formata da Cambiaso, Cappato, Di Vietro, Distante, E. Olivieri, Guidi Berveglieri, Andacs, Schoen, Tassarotti, Pozzo, Maggi, M. Olivieri, Montini, ha vinto la fase provinciale dei Giochi Sportivi Studenteschi di rugby, sconfiggendo in finale l’ Ist. Compr. S. Giovanni Battista,
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MIRO’ UN GRANDE ARTISTA A GENOVA
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Per alcuni anni, si stabilì nuovamente a Barcellona. Nel 1933 illustrò il libro "Enfances" di Georges Hugnet. Nel 1936, allo scoppio della guerra civile spagnola, andò a Parigi . L'anno dopo realizzò un grande dipinto murale,titolato " Il falciatore",per il padiglione della Spagna repubblicana all'Esposizione universale di Parigi. Nel 1938 Mirò lasciò Parigi per la Normandia. Nel 1940, però, a causa dell’invasione nazista della Francia tornò in Spagna, vivendo a Maiorca e a Montroig. Nel 1941 le sue opere furono esposte al Museum of Modern Art di New York. Nel 1944
Mirò iniziò a lavorare con la ceramica e l'anno seguente realizzò le sue prime sculture in bronzo. Nel 1947 l'artista eseguì un enorme dipinto murale per la sala ristorante di un importante albergo di Cincinnati. Sempre negli Stati Uniti, nel 1950 iniziò a realizzare dei murali per la sala da pranzo della Harkness Commons, dell'Università di Harvard. Nel 1948 tornò a Parigi ed espose alla galleria di Aimé Maeght, il suo mercante per l'Europa. Nel 1954 Mirò realizzò oltre 200 opere in ceramica. Nello stesso anno la Biennale di Venezia gli assegnò il Gran Premio internazionale per la grafica.Nel 1956 l'artista si trasfe-
rì definitivamente a Palma di Maiorca, nella casa progettata dall'architetto Josep Lluís Sert. Tre anni dopo Mirò ricevette negli Stati Uniti il Premio Guggenheim, per la realizzazione, a Parigi, di due murales per l'UNESCO. Nel 1966 sue opere furono esposte a Kyoto e Tokyo. Nel 1967 un'opera murale in ceramica, prodotta in collaborazione con Artigas, fu installata, al Solomon R. Guggenheim Museum di New York. Nel 1968 venne organizzata a Barcellona un'importante sua mostra retrospettiva. In quello stesso anno egli ricevette la laurea onoraria della Harvard University.Nel 1972 nacque a Barcellona, la Fondazione a lui dedicata. Due anni dopo fu organizzata un'altra sua grande mostra retrospettiva al Grand Palais di Parigi. Nel 1982 Mirò realizzò la sua ultima opera, una scultura. Morì, come detto, a Palma di Maiorca, il 25 dicembre del 1983 e fu sepolto a Barcellona.
FESTIVAL DELLA SCIENZA UN GRAN SUCCESSO di Daniele Bini
Lo scorso autunno ci sono stati al Festival della Scienza di Genova 220.000 visitatori in 11 giorni, con un aumento del 10 per cento rispetto all'anno prima, malgrado i due giorni di allerta meteo e le disdette delle scuole, a causa della protesta degli insegnanti contro il Governo .Nell'ultima edizione ci sono stati 350 eventi, realizzati in 75 luoghi, tra cui il mercato del Carmine. Il Festival del 2012 è stato dedicato all' immigrazione, il prossimo, quello del 2013, che inizierà il 23 ottobre e si concluderà il 3 novembre sarà dedicato alla Bellezza.
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SCUOLA OSPEDALIERA DEL GASLINI.
SPAZIO ALLA CREATIVITA’ Proponiamo tra i lavori svolti dagli alunni della sezione Ospedaliera con la prof. Sonia Armaniaco, il bel fumetto sotto a sinistra, a destra una copertina dell’immortale “lupo Alberto”
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letto, con la sua cuffietta e la sua camicia da notte. Quando la nonna uscì per raccogliere tanta legna secca per il caminetto, arrivò Cappuccetto Rosso. “Che orecchie grandi hai, nonnina! Che occhi grandi hai, nonnina!Che piedi grandi hai, nonnina!Che bocca grande hai, nonnina! Quando il lupo stava per saltarle addosso e mangiarla, si trovò davanti agli occhi la canna del fucile
del
cacciatore, amico della nonna, che nel frattempo era entrato con lei. Il lupo saltò subito fuori dal letto, per scappare nel bosco, ma la nonnina riuscì
Dopo l’inizio in romeno, voglio proseguire con il mio Cappuccetto Rosso in italiano..
Ma il lupo che era partito troppo precipitosamente cadde per errore nel ruscello.Quando arrivò dalla nonna, era tutto bagnato così lei, preoccupata, lo asciugò, gli fece bere un the bollente e lo mise nel
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comunque a tagliargli la coda con l’ascia e ne fece un berretto per il cacciatore.
A SPASSO PER GENOVA TRA STORIA CULTURA utilizzati,più di 40.I quadri più celebri di questa chiesa sono stati dipinti da P.P.Rubens.La prima tela è quella di Sant’Ignazio che guarisce l’ossessa. Rubens era venuto a Genova come ambasciatore,ma con il tempo,dipinse diverse opere,dedicando la sua attenzione soprattutto alla prospettiva ed alla luce. L’altro quadro principale è quello della Circoncisione di Gesù che è stato criticato, perché la Madonna è ritratta in modo troppo realistico, infatti si gira per non vedere il dolore del figlio. Finita la visita della chiesa, siamo andati in Via Garibaldi, chiamata prima Via Aurea, poi Via Nuova, aperta nel 1550. In quel periodo l’area era stata suddivisa in lotti acquistati dalle famiglie. Infatti in questa via ci sono i palazzi nobiliari più importanti della città, tra cui : Palazzo Tursi,attuale sede del Comune,Palazzo dei Lomellini, Palazzo Rosso chiamato anche Palazzo Brignole, e Palazzo Bianco. Arrivati in fondo alla via siamo andati in saliIl giorno 19 aprile 2013 io e la mia classe siamo anta di San Francesco dove abbiamo fatto delle riprese dati a visitare il centro storico di Genova. Abbiamo nel punto in cui una targa ricorda il soggiorno del incontrato la guida in Piazza de Ferrari e per prima poeta francese Paul Valery (vedi foto) nella nostra cosa siamo entrati nella Chiesa del Gesù appartenente città. all’ordine dei Gesuiti ,che è in stile barocco,come dimostrano la grande quantità d’oro e gli altri ornamenti molto elaborati e la notevole varietà di marmi segue a p.77 di Filippo Agosti
SPAZIO A...NOI NEWS Il nostro giornale scolastico è idealmente gemellato con “Noi News , un altro libero periodico, nato da un’idea del professore e giornalista pubblicista, Pasquale Muià, che ha partecipato con il professor Braggion agli incontri del seminario "Il tema in forma di articolo. Realizzato dal 1991 dai suoi studenti dell'Istituto Einaudi, Noi News ha come obiettivo la libera circolazione delle idee in ambito scolastico. Abbiamo deciso di riportare a seguire un bell’articolo del periodico sul dopo scrutini.
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I conti tornano alla fine dell'anno dopo gli scrutini. Ammessi, rimandati e non ammessi alla classe successiva...Ma perché non promuovere tutti evitando la fatica agli insegnanti e agli studenti? Perché la scuola prepara delle competenze. Vorremmo un medico che non sa come è fatto il corpo e non conosce le medicine? Faremmo fare una casa a un architetto che non sa nulla di geometria e costruzioni? Faremmo fare i resoconti fiscali da un commercialista che non sa niente di matematica? Insomma la scuola serve non solo a formare umanamente ma a preparare persone capaci e utili alla società grazie al loro sapere. Un insegnante che valuta la nostra abilità in una materia fa il suo lavoro onesto, preferirebbe dare voti solo sufficienti, ma non può truffare la società facendo passare tutti. Una persona incompetente è un pericolo pubblico, come uno che ha la patente ma non sa guidare. Quindi se non siamo passati alla classe successiva è giusto che sia così, ci rimboccheremo le maniche per il prossimo anno!(fonte http://lnx.noinews.ecg-genova.eu)
PIZZA, UNA LUNGA MAGIA di Alessio Serra
La pizza, che ha le sue origini in un pane schiacciato napoletano del XVI secolo, era considerata all'inizio un cibo per i poveri, e non una ricetta da cucina, e veniva venduta per strada. Prima del XVI secolo era ricoperta da una salsa bianca, in seguito essa fu sostituita con olio d’oliva,pomodoro e pesce. Nel 1843, il grande Alexandre Dumas padre parlò dei diversi condimenti della pizza. Si dice che quasi 50 anni dopo un tale Raffaele Esposito, per onorare la regina Margherita di Savoia, abbia creato la famosissima, “Pizza margherita” ,condita con pomodoro ,basilico e mozzarella, per riprendere i colori della bandiera italiana. Secondo gli “storici" della pizza, comunque, una piz-
za con quegli ingredienti era stata preparata ben prima della venuta a Napoli di Margherita di Savoia e la parola "Margherita" farebbe riferimento al famoso fiore. La pizza è un pane a cui sono stati aggiunti nel tempo vari ingredienti per darle diversi sapori. . I pani di forma piatta, come la pizza, provengono dell’area del Mediterraneo. Oltre ad essa, è sopravvissuta la focaccia, che alcuni fanno risalire agli antichi Etruschi. La pizza deriva da prodotti simili, diffusi sin dall’antichità nelle loro diverse varianti, ai quali venivano aggiunti diversi tipi di condimento (come la focaccia barese e quella genovese), ma non il pomodoro, che cominciò a diffondersi in Europa ed in Italia solo verso la fine del XVI secolo, importato dall’America Meridionale.Dal tardo XVIII secolo era comune per i poveri della zona intorno a Napoli aggiungere il pomodoro alle loro focacce, nacque così la pizza napoletana. Mi hanno detto che una pizza per potersi definire davvero napoletana, deve essere morbida e sottile e avere i bordi alti (detti anche “cornicione”); inoltre va cotta seguendo parametri precisi e deve avere ingredienti garantiti ,come la mozzarella di bufala dop. La pizza napoletana, nominata dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità,rappresenta nel mondo non solo Napoli, ma anche il nostro Paese.
CARTOONIST DI RAPALLO PREMIATO CHENDI e a un soggettista. La mostra dei cartoonists era nata nel lontano 1972, con il proposito di valorizzare il fumetto come forma d´arte autonoma. Chi si è recato Rapallo nel novembre a visitare la mostra, tra le tante tavole originali, ha scorso anno scorso anno ammirato la realizzazione integrale di “Zio Paperone ha celebrato nelle sale mecenate per forza” di Carlo Chendi, disegnato da dell´antico castello sul Giorgio Cavazzano, a partire dalla sceneggiatura e mare tre compleanni: i dai disegni, per arrivare alle pagine stampate. Per la primi 40 anni della mocronaca , abbiamo letto che esso fu pubblicato nel stra internazionale dei 1993, sul numero 1964 di Topolino, che vendette Cartoonists di Rapallo, i 1.063.000 copie, un record che non è stato ancora 60 anni di attività del battuto. Carlo Chendi, parlando dei fumetti ha detto: grande fumettista e sce“E´ un´arte del secolo scorso, nata insieme al cinema, neggiatore di Topolino, soprattutto negli Stati Uniti, perché il pubblico di miCarlo Chendi, e i granti parlava molte lingue, e il cinema muto e i fuvent´anni del premio “U metti erano in grado di comunicare in tutte quelle Giancu” assegnato ogni anno a un fumettista comico lingue."
di Martina Ottino e Enrico Piacenza
Anno VII NUMERO SPECIALE
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BLOCCATI I LAVORI SPARISCONO I MATTONCINI di Sajithan Sivantharajah
Gli operai di Iren, l'azienda del
gas genovese, nel 2011 avevano dovuto fare dei lavori urgenti per alcune perdite di gas nell'antica stradina di Sampierdarena che va da via Vasco de Gama al Promontorio . Gli operai , dopo aver levato i mattoncini rossi della “creuza”, avevano sistemato i tubi e ricoperto provvisoriamente la stradina con l'asfalto. Da allora, per più di un anno, i lavori si sono però fermati e gli operai non hanno potuto togliere la co-
pertura provvisoria di asfalto, per rimettere i mattoncini. La Sovrintendenza, che protegge i beni artistici, aveva infatti bloccato i lavori, perchè la Iren non le aveva chiesto il permesso per scavare! Il risultato è che nel frattempo qualcuno ne ha approfittato per rubare i preziosi mattoncini rossi che erano stati lasciati lungo il muretto che circondava un palazzo, in attesa di essere rimessi dov'erano.
IN VENETO ASINI “DOMA”BULLI di coniugi padovani: Massimo Furegon, perito agrario, e la moglie Sabrina Lincetto, educatrice, che hanno pensato di mettere a disposizione i 20 asini asini della loro fattoria, insomma asini veri, per “domare” l’aggressività dei ragazzini difficili, tra cui i cosiddetti bulli. Il progetto educativo che coinvolge alcune scuole delle province di Padova e Vicenza, .Ho trovato davvero interessante prevede che i bambini e i ragazzi e originale l’idea di una coppia imparino ad accarezzare e a cocdi Lorenzo Berisso
colare gli asinelli, a strigliarli e a dare loro da mangiare. La cura degli animali aiuterà i ragazzi più difficili a sfogare l’aggressività. In particolare, secondo gli organizzatori del progetto, li stimolerà a dare il massimo e a tirare fuori le proprie emozioni. Visto il successo dell’iniziativa, la Asl 16 ha pensato di adoperare gli asini anche per le persone con problemi psichiatrici.
di Andrea Silvestri
le lunga 25 km che attraverserà tutta la capitale. Sarebbe altrettanto bello che le città italiane seguissero l'esempio. Io amo molto questo fantastico mezzo di trasporto, il migliore per spostarsi, rispettando l'ambiente. Io ho una bici e la uso sempre, ma soprattutto in estate, quando mi diverto moltissimo, facendo tanti bei giri nel verde. Confesso che mi dispiacerebbe un mondo non avercela. Tra le belle giornate sulle due ruote, ne ricordo una in modo particolare, trascorsa dalle parti di Camogli. Terminato un favoloso giro in compagnia, Trovo davvero bella la decisione del sindaco di ho mangiato un gelato buonissimo. Londra Boris Johnson di costruire una pista ciclabi-
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STORIA DI ARIA IL PARTIGIANO BAMBINO di Irene Iula L’8 maggio è venuto a farci visita nella nostra classe Mario Ghiglione, un partigiano italiano. Quando io ed i miei compagni l ’ a b b i a mo visto, eravamo emozionatissimi e saltavamo per la gioia. Il nome di battaglia di Mario era Aria. Entrò nella Resistenza a soli 14 anni.Il 9 settembre, il giorno dopo la proclamazione dell’Armistizio, scappò di casa e si arruolò nella Brigata Bisagno e successivamente entrò nel CLN. Nella Pasqua del 1944 ci fu il rastrellamento della Benedicta, a causa del quale morirono tantissimi giovani. Aria e il suo gruppo riuscirono fortunatamente a scappare. .Successivamente passarono per Orbicella dove, dal 7 al 10 ottobre, ci fu un altro rastrellamento. Nell’estate del 1944 conobbe una persona che stimava molto e che prese come punto di riferimento: Don Berto Ferrari.Don Berto era un prete antifascista, che poi diventò il cappellano della Brigata Partigiana. Sempre in quel periodo conobbe anche Giovanni Villa, il cui nome di battaglia era Pancho, che aveva pochi più anni di lui e con il quale strinse un’amicizia bellissima che però finì per colpa dei nazisti.Ritornati ad Orbicella, si prepararono a combattere di nuovo contro i tedeschi. Aria vide morire due suoi compagni. A un certo punto, si sentì tirare per la giacca. Era Pancho che lo voleva portare via. Così scappa-
rono.Si rifugiarono nel bosco, dove gli alberi erano molto alti, ma, all’arrivo delle truppe nemiche, uno di loro si fece scoprire, saltando per la paura. I soldati tedeschi iniziarono a sparare e Aria ed i suoi compagni scapparono e si nascosero dietro a dei massi, dove però furono scoperti. “Aria” ci ha detto: “Mi sono sentito sollevare da un tedesco; un gigante ai miei occhi di ragazzo”.Pancho gli aveva detto di togliersi di dosso tutte le armi che aveva, ma lui si era dimenticato la bomba a mano, che gli fu trovata durante la perquisizione. Furono portati tutti e sette dietro al muro di una chiesa, dove sarebbero stati fucilati.Un compagno di Aria si mise piangere per la paura, dicendosi innocente.I tedeschi decisero di non fucilare i ragazzi ma di impiccarli. Li fecero entrare uno per volta nella chiesa.Aria stava per entrare, quando si sentì tirare per un braccio.I tedeschi lo portarono dietro la chiesa e gli legarono le mani; lo fecero inginocchiare e gli fecero posare la testa sopra una panca. Aria pensò che gli tagliassero la testa, invece lo picchiarono. Ci disse che mai in vita sua soffrì così tanto per dolore. Gli fu comunque risparmiata la vita, almeno per il momento. Quasi svenuto, lo caricarono su un camion. Un tedesco lo prese per il ciuffo, gli alzò la testa e l o obbli gò ad as sis tere all’impiccagione di Pancho, che fino all’ultimo non perse la sua dignità, non cedette alla paura; osò anche sputare in faccia al tedesco in segno di disprezzo. Mario fu trasferito in un castello dove avrebbe dovuto lavorare per la costruzione del fossato, intorno.Fu trasferito poi in un
altro castello. Lì gli fu chiesto se voleva andare in Germania o stare lì. Scelse di restare in quel luogo. Lì conobbe due ragazze che gli dissero di agire per alcuni gruppi della Resistenza e si offrirono di aiutarlo a scappare. Mario però aveva paura di fuggire perché i nazisti lo avevano minacciato: se lui fosse scappato, avrebbero ucciso i suoi genitori. Il ragazzo una sera chiese di poter andare in bagno. In quell'occasione non fu accompagnato da alcun soldato. Malgrado i timori per i genitori, decise di scappare. Corse velocissimo, uscì dal castello e si gettò sul filo spinato. Si impigliò e si ferì, ma, liberatosi pian piano, riuscì a saltare, scavalcando la recinzione. Le due donne e un altro partigiano erano sotto , nel fossato, che l’aspettavano. Una delle due donne indossava un vestito bianco che si sporcò del sangue di Aria.Lo aiutarono a camminare e poi lo portarono da un medico per curare le ferite che aveva dappertutto.Aria tornò a casa nel maggio 1945 e riabbracciò amici e parenti. Dieci anni dopo la fine della guerra, ritornò nello stesso posto dove era stato rinchiuso la seconda volta e da dove era scappato. Andò in una casa e bussò alla porta. Gli aprì una donna. Lui domandò se c’era un certo Sergio. Lei lo riconobbe! Era la donna che indossava il vestito bianco. Lei andò subito a prendere quel vestito, ancora sporco di sangue, che aveva conservato.In pochi minuti tutti gli abitanti del paese erano intorno ad Aria, per festeggiare il suo ritorno.Questa è la storia di un partigiano bambino che, nonostante fosse il più piccolo, riuscì a sopravvivere e a combattere per la propria e l’altrui libertà.
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USA ,FERMATO ROBINSON DEI NOSTRI GIORNI di Francesco Mondillo
Un certo Christopher Knight di 47 anni, dal 1986, anno in cui fuggì da casa, a martedì 9 aprile 2013, ha vissuto nei boschi del Maine, nel nord-est degli Stati Uniti, senza mai vedere nessuno. Quel giorno di aprile è stato fermato da un guardacaccia e arrestato dalla polizia, perché accusato di un migliaio di furti nelle case e fattorie della zona, compiuti per sopravvivere. L'ultimo, quello in un campeggio per disabili,il Pine Tree Camp, dove stava rubando per la cinquantesima volta del cibo, gli è costato l'arresto. Un poliziotto aveva infatti piazzato un
sensore dotato di allarme nel magazzino, dove quelli del campeggio tenevano le scorte alimentari. Negli anni, Knight avrebbe rubato lì e in altri luoghi, oltre al cibo, quel che gli poteva servire per vivere nei boschi, ad esempio vestiti e bombole del gas. L'uomo, la notte, dormiva in una tenda,costruita tra due alberi, avvolto in numerosi sacchi a pelo; aveva steso alcuni teli cerati tra gli alberi intorno, per proteggersi dal vento e dal freddo. Basti pensare che durante i mesi invernali le temperature nel Maine possono raggiungere i 12 gradi sotto lo zero! L'uomo aveva una bombola a gas per cucinare, alcune stoviglie, e una radio. Sul "comodino", ricavato da una sezione di albero,teneva una copia sdrucita di Robinson Crusoe e un coltello a serramanico. Knight aveva creato alcune trappole rudimentali, per impedire ai topi di portargli via le provviste.. Questa vicenda mi ha molto colpito. Sinceramente non so come questa persona abbia potuto sopravvivere per quasi 30 anni nei boschi. Non credo comunque che Knight, una volta scontata la pena , possa tornare a vivere normalmente, tra i suoi simili.
RITROVATA LA PIETRA DEL SOLE di Matteo Corino e Davide Verdina
Recentemente, all'interno di un’imbarcazione inglese affondata nel 1592 nella Manica, al largo dell’Isola Alderney, è stato trovato un cristallo, chiamato dagli antichi “Pietra del Sole”, usato un tempo dai marinai vichinghi, allora padroni dei mari del nord. Lo utilizzavano per navigare , visto che non conoscevano l'astrolabio,
usato dalle flotte del Mediterraneo, e che non era stata ancora inventata la bussola. La pietra del sole serviva per individuare la presenza del Sole anche nella tempesta, poco dopo il tramonto o nonostante un cielo spesso pieno di nuvole. Per secoli la letteratura nordica aveva parlato della "Pietra del Sole"come di un mito, considerandola introvabile.
L'anima del progetto Giornale in classe del Secolo XIX, al quale partecipiamo da sette anni, è la dottoressa Alessandra Nasini , referente didattica del Secolo XIX. E' lei che ha voluto e organizzato i tre incontri alla De Amicis del seminario "Il tema in forma di articolo, rivolti ai docenti, ma soprattutto ai ragazzi delle scuole secondarie genovesi.La pagina settimanale, dedicata sul Secolo alla scuola, vero fiore all'occhiello del quotidiano di Piccapietra, è invece curata con grande passione da Donata Bonometti.
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A SPASSO PER GENOVA TRA STORIA CULTURA segue da p.72
Siamo saliti poi a Spianata Castelletto, nella foto, il punto più panoramico di Genova da cui si vedono la distesa dei tetti grigi di ardesia del centro storico ed alcuni edifici che svettano al di sopra: la torre del teatro Carlo Felice, il grattacielo di Piazza Dante e di Brignole; a ponente la collina di Carignano con la Basilica e la torre Grimaldina, la parte più antica di palazzo Ducale, la Lanterna, costruita nel 1543 ,ed ora simbolo della città, e tutti gli edifici portuali , fra cui l’Acquario.
Il porto vecchio è una baia naturale usata anticamente solo fino al Mandraccio e ampliata nel XVI secolo. Il promontorio che divideva Genova da Sampierdarena è stato abbattuto, permettendo la costruzione di strade che collegassero direttamente le due parti. Finito di osservare lo skyliner di Genova, abbiamo fatto merenda sulle panchine di Spianata. Successivamente abbiamo raggiunto i “carrugi” e, attraversando via della Maddalena e via San Luca ,fino a via del Campo, abbiamo raggiunto l’emporio dei cantautori genovesi, " Via del Campo 29 rosso". La via è stata resa famosa da Fabrizio De Andrè nell’omonima canzone. Nel Museo dedicato a De Andrè sono conservati oggetti appartenenti ad alcuni famosi cantautori genovesi , oltre a De Andrè, Bruno Lauzi, Gino Paoli, Umberto Bindi e Luigi Tenco. Ci sono anche testimonianze di Benito Merli, che abbiamo scoperto essere il nonno del mio compagno Francesco Maggi. In questa gita mi è piaciuto visitare soprattutto la chiesa del Gesù e Spianata Castelletto. Nella prima mi hanno colpito gli stucchi d’oro, in particolare quelli che decorano il soffitto. La seconda mi ha impressionato perché ho visto la città a volo di uccello anche senza salire troppo in alto.
INTERESSANTE INCONTRO CON UN PROF. DEL D’ORIA di Marco Taini e redazione
Il giorno 21 maggio la nostra classe, la II C, assieme alla II A, ha incontrato, per l'orientamento, il professor Andrea Barabino del Liceo D'Oria(vedi foto). Erano presenti i prof. Braggion, organizzatore dell’iniziativa, e Vernizzi. L'incontro, che è durato
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circa un'ora, è stato davvero piacevole e interessante. Barabino ci ha parlato, con l'aiuto di alcune diapositive, di etimologia e di prestiti linguistici. Ci ha detto ad esempio che guerra deriva dall'antico germanico "werra", da cui l' inglese "war", mentre bellico e bellicoso derivano dal latino "bellum" (guerra), che polemico deriva dal greco "pólemos" (sempre guerra), moneta dal latino "Ammonitrice",dal tempio di Giunone Moneta sul Campidoglio, vicino al quale c'era la zecca, che banca deriva da banco,ed indicava il tavolo dei cambiavalute, mentre bancarotta deriva da banca rotta nel vero senso della parola, infatti a chi falliva rompevano il banco, economia deriva dal greco "oikos" (casa) , mentre ospedale dal latino "hospitalis" (ospitale); in italiano la 'h' iniziale è scomparsa,a differenza del francese e dell' inglese.
ENRICO BONAVERA DA APPLAUSI A cura della redazione
Negli ultimi giorni di scuola, per il progetto"Dal Palcoscenico alla scena", ci ha fatto visita il bravissimo attore Enrico Bonavera, padre di Giulia, una nostra compagna. E' stato un incontro molto interessante e divertente, su cui torneremo prossimamente, perché siamo purtroppo in chiusura del giornale scolastico. Bonavera ci ha parlato della sua attività teatrale, delle maschere della Commedia dell'Arte, a cominciare da quella di Arlecchino, che interpreta da anni nel "Servitore di due
padroni" per la regia del grande Giorgio Strehler, e ci ha mostrato alcune tecniche di recitazione.Dopo aver interpretato in modo straordinario e divertententissimo un dialogo dal Don Giovanni di Molière, quello tra Pierrot e Carlotta, prima in patois, poi in italiano, Bonavera lo ha fatto recitare a noi, In seguito, dopo averci fatto ascoltare un dialogo surreale tra marito e moglie, di Jonesco, ce lo ha fatto riproporre. Nell'ultima parte dell'incontro, Bonavera ha indossato o tenuto tra le mani alcune bellissime maschere di D. Sartori, interpretando i vari personaggi, da Pantalone, a Brighella, ad Arlecchino. Alla fine c'è stato spazio per le nostre domande. Le foto sono del nostro fotografo ufficiale, Adriano Soddu.
NOI PICCOLI CHIMICI AL PORTO PETROLI
,di Adriano Soddu
Multedo, sede del Porto Petroli. Nel laboratorio, ci sono state fatte vedere alcune interessanti diapositive sulle plastiche, poi due simpatiche ricercatrici dell'Università di Chimica ci hanno guidato in una grande stanza arredata con dei banchi, dietro i quali abbiamo lavorato a gruppi. segue a p. 80
Venerdi 3 Maggio,la nostra classe, la 2 C, nella foto, si è recata al Porto Petroli, accompagnata dai Prof .Braggion e Bitritto.Abbiamo preso il treno dalla stazione di Il primo esperimento riguardava le varie Sturla, e siamo scesi alla stazione di Pegli. reazioni di alcune caramelle a contatto Dopo una breve camminata ci siamo ritrovati a
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IL PREFETTO IURATO E IL FINTO PIANTO di Marco Taini
Giovanna Iurato oggi ex prefetto dell'Aquila, appena insediata in quell’incarico, visitò i luoghi devastati dal terremoto. Una volta arrivata davanti alle macerie di una casa, davanti ai ragazzi rimasti orfani, finse di commuoversi. E' stata lei a dirlo poco dopo al telefono. Lo ha rivelato un' intercettazione del suo cellulare. Come se non bastasse, l'allora prefetto rideva parlando dei danni provocati da quella tragedia naturale. Il capo della polizia l'ha definita una persona squallida, forse cattiva. La Iurato, a causa del suo comportamento, sarà probabilmente interdetta dai pubblici uffici. Questo fatto mi ha colpito molto. L'ex prefetto non si è dimostrata degna del suo incarico.
INGANNATO PENSIONATO GENOVESE di Febe Ausonia e Giulio Costi
Un pensionato di Voltri, di 85 anni, rimasto vedovo da poco, è stato vittima di due truffatori. L’uomo, dopo aver visto in tv la televendita di un bracciale d'oro che costava poco meno di 100 euro, un prezzo che gli era parso accettabile, ha telefonato in trasmissione. Purtroppo i due rappresentanti che, in seguito, si sono presentati più volte a casa sua, si sono rivelati dei truffatori. I due sono riusciti a portargli via addirittura 36000 euro, facendogli comprare nu-
merosi oggetti a prezzi astronomici . I fatti sono andati così. il pensionato aveva visto in Tv lo spot pubblicitario di una famosa gioielleria di Firenze e aveva chiamato il numero verde. Pochi giorni dopo si erano presentati da lui i due rappresentanti , che, accorgendosi che il vecchio non era molto lucido, ne hanno approfittato per mostrargli il resto del catalogo e per convincerlo a comprare più oggetti. Ritornati altre volte, gli hanno sottratto tutti i suoi risparmi. Come se non bastasse, i prodotti ordinati spesso non arrivavano neppure a destinazione. .Quando il vecchio, in un momento di lucidità, ha cominciato a sospettare qualcosa, i truffatori lo hanno minacciato con la pistola. Fortunatamente, poco tempo dopo, il figlio del pensionato si è accorto che il conto del genitore era stato dilapidato. Dopo aver appreso cos’era successo, ha denunciato i due. Il negozio di Firenze che aveva dato loro l'incarico di vendere gioielli in tv è risultato estraneo alla truffa.
Il Comune di Genova non pare molto attento ai Social Network. Alcuni cittadini hanno denunciato su Twitter la situazione di degrado della scalinata che porta da Via Castagnola a via Sturla, ma, dopo un mese, tutto è rimasto come prima. Uno scalino dissestato, in particolare, rischia di far cadere la gente. Comune, se ci sei batti un colpo!
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SALVIAMO IL PANDA GIGANTE
di Lorenzo Debernardis
Da anni noi uomini distruggiamo l’ habitat del panda gigante (le immagini riprese da satellite hanno evidenziato che esso è diminuito del 5 0% du r a nt e gl i u l t i mi 1 5 a nni ) . Il bambù, che serve al Panda come nutrimento è utilizzato per creare abiti e cappelli o ,comunque, non per fabbricare oggetti di prima necessità. I panda (il cui nome scientifico è ailuropoda melanoleuca, nome che deriva dal greco antico e che significa letteralmente piede di gatto) sono una specie in estinzione che va salvaguardata vanno protetti e fatti riprodurre, come sta facendo il WWF . E il bambù è fondamentale. Infatti, malgrado il
panda sia anche carnivoro, la sua dieta è soprattutto q u e l l a d i u n e r b i v o r o . Si nutre con circa 38 kg di germogli di bambù, piante che muoiono dopo la fioritura. La durata della vita di un panda è di 10-15 anni (anche oltre 20 in cattività, il record è 32 anni). La riproduzione in cattività è comunque un vero evento. La femmina può allevare solo un piccolo e se ne partorisce due, un cucciolo viene abbandonato. I cuccioli di panda gigante pesano alla nascita da 90 a 130 grammi, mentre un adulto può pesare oltre 100 kg. I piccoli restano con la madre per diciotto mesi, tempo in cui imparano a procurarsi il cibo e a s f u g g i r e a i p r e d a t o r i . Il Panda gigante è conosciuto in Occidente dal 1869, grazie a un missionario francese di nome Armand David, che donò al Museo di Storia Naturale di Parigi la pelle di un esemplare di panda, procuratagli da un cacciatore. Oltre alla distruzione del suo habitat, di cui ho detto, la maggiore minaccia per la sopravvivenza del panda gigante è il bracconaggio, la caccia illegale, per cibarsene o venderne le pellicce, che va assolutamente fermata.
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scioglievano. Il secondo esperimento è servito per farci vedere come creare del poliuretano espanso(polimero sintetico), unendo due sostanze liquide che si chiamano diolo e diisocianato. Finiti questi esperimenti, è stato il turno delle foto, dopo abbiamo salutato le nostre guide e ci siamo recati verso la spiaggia di Pegli, dove abbiamo giocato allegramente. Col treno di ritorno, siamo riusciti a rientrare a scuola per le 13.40. E’ stata una bellissima mattinata!
Il primo esperimento riguardava le varie reazioni di alcune caramelle a contatto dell'acqua a varie temperature. Con l’acqua fredda, le caramelle diventavano molle e viscide, con la calda si
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PAROLE E DISEGNI LO SPAZIO DI ALESSIO SERRA
Si può ben dire che tre mele han cambiato la Una matita, alcuni colori. Ho deciso storia. Quella di Adamo ed Eva, prima di di portarmi Firenze a casa.... tutto, quella di Newton poi, infine la mitica Apple dell'altrettanto mitico Steve Jobs
Chissà cosa li spingerà a volare, forse la speranza di una nuova vita.
Il fiore si nasconde nell'erba, ma il vento sparge il suo profumo Pagina 81