Chiavi di manovra

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Formazione Professionale della Provincia Autonoma di Bolzano Corso: Operatore Meccanico

Utensili manuali Chiavi di manovra

Le chiavi di manovra sono presenti non solo in ogni officina, dalla più grande alla più piccola, ma qualche attrezzo c’è anche in ogni casa. Le chiavi hanno tante forme, adatte ai più diversi usi, ed ogni chiave ha un suo nome, che non è male conoscere se si vuole ben figurare in officina. La prima e più semplice chiave è quella a forchetta, più nota in esecuzione doppia, con due misure diverse, normalmente consecutive. Il numero stampigliato indica la distanza in mm delle facce parallele, e corrisponde alla misura degli esagoni delle viti e dei dadi che si possono manovrare.

Chiave a forchetta semplice

L’inclinazione di 15° della forchetta consente, sfilando e reinfilando la chiave capovolta. Di operare rotazioni di 30°, se gli spazi disponibili sono ridotti. La forma a forchetta, essendo anteriormente aperta richiede fianchi robusti, che occupano posto.

Queste chiavi, e molti altri utensili possono essere rivestiti in materiale elettricamente isolante (norma VDE) oppure come nel caso delle bussole in esecuzione lunga, come quelle utilizzate dai gommisti per smontare e rimontare le ruote delle auto, ed il rivestimento può evitare rigature e danni da urti sui cerchioni, magari in lega leggera con finiture superficiali delicate.

A cura di: Beniamino Muscatello Visit: www.muscatello.it Estate 2019


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Chiave a forchetta doppia Le più diffuse. Principali accoppiamenti filetto-chiave

Filetto Testa M4 7 M5 8 M6 10 M8 13 M10 17 M12 19 M14 22 Tabella completa accoppiamenti: http://www.oppo.biz/pdf/bulloni+dadi.pdf

Esistono anche del tipo “per elettricisti”. Al solito 15° si aggiunge il 75° e raramente superano la misura 10 mm.

Chiavi poligonali, dette “a stella”. Queste chiavi sono tecnicamente migliori di quelle a forchetta, che hanno solo due punti di contatto con la testa della vite o del dado, perché hanno ben sei punti di contatto, e quindi, distribuendo le forze, riducono le possibilità di danneggiare gli esagoni. Le chiavi poligonali, dette comunemente a stella, hanno 12 angoli, in modo da poter essere tolte e reinfilate variando l’angolo di soli 30° senza doverle capovolgere. Vantaggi e svantaggi: l’inserimento e l’estrazione possono avvenire solo dall’alto, e l’anello chiuso riduce gli ingombri laterali.

Anche le chiavi a stella doppia, come quelle doppie a forchetta, hanno due misure consecutive.

A cura di: Beniamino Muscatello Visit: www.muscatello.it Estate 2019


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Le chiavi a stella, possono avere diverse curvature, più o meno profonde.

Chiavi combinate Le chiavi più pratiche e diffuse sono le chiavi combinate: forchetta da una parte e poligonali “a stella” dall’altra entrambe con la stessa misura.

Anche le chiavi combinate possono avere diverse curvature più o meno profonde (fig. a sinistra), e diverse lunghezze: esecuzione lunga oppure extra lunga fig. sotto).

A cura di: Beniamino Muscatello Visit: www.muscatello.it Estate 2019


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Chiavi a cricco (o cricchetto dipende dalle dimensioni) Il cricco è un dispositivo che consente di ruotare la chiave in un senso trasmettendo il momento (“la “forza”) e girando libero (in “folle”) in senso opposto. Il cricco evita di dover estrarre la chiave dopo ogni movimento. Può avere una levetta o ghiera od altro azionamento che ne inverte il senso di rotazione utile oppure l’inversione avviene estraendo e reinserendo il cricco capovolto.

Chiavi particolari Chiavi per impianti idraulici e sistemi frenanti, dove per la presenza di un tubo o di una lunga vite di regolazione collegata a cavi od altro non è possibile infilare la chiave e non sempre è possibile usare una semplice chiave a forchetta a causa degli spazi limitati (fig. a sin.).

Per situazioni particolarissime dove non è possibile l’inserimento di chiavi rettilinee, esistono anche chiavi come quella in figura sotto: Chiavi poligonali doppie speciali.

A cura di: Beniamino Muscatello Visit: www.muscatello.it Estate 2019


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Chiavi poligonali semplici pesanti Il nome stesso lascia intendere l’uso specifico di queste chiavi con leva separata. Le misure partono da 24 mm. La sferetta sul gambo si inserisce nel foro della leva.

Chiavi a zampa Componibili (fig. a sinistra e prima figura sotto) o fisse (figura piĂš in basso), azionabili con quadro (prima figura sotto), o con spina di manovra.

A cura di: Beniamino Muscatello Visit: www.muscatello.it Estate 2019


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Chiavi a percussione Per le dimensioni più grandi degli esagoni, si usano chiavi a percussione, a forchetta o poligonali (“a stella”). Esse vengono manovrate con martelli.

Chiavi a bussola snodata Per particolari esigenze, ma non sono molto diffuse, esistono chiavi a bussola snodata doppie o combinate bussola snodata e forchetta.

Chiavi a tubo Chiavi diffuse ed utilissime quando non è possibile un accesso laterale alla testa della vite. Doppia esagonale o doppia esagonale forgiata: migliori e più robuste, con la possibilità di usare, oltre alla spina di manovra, anche con una chiave a forchetta inserita sullo stelo.

A cura di: Beniamino Muscatello Visit: www.muscatello.it Estate 2019


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Chiavi a bussola con impugnatura

Per le misure piĂš piccole, fino ai 10 mm dove le forze richieste sono modeste, esistono le chiavi a bussola con vari tipi di impugnatura.

Chiavi a bussola piegate Per misure superiori, a quelle adatte alle chiavi a bussola con impugnatura sono diffuse le chiavi a bussola piegate.

Chiavi (dette) a T ed a snodo Diffusissime soprattutto nel settore dell’autoriparazione sono molto pratiche. Misure da 7 a 19.

Chiavi particolari Chiavi con bocca quadra e con quadro maschio (figura a sinistra), chiavi a settore (figura sotto) molto utilizzate in officina macchine utensili.

A cura di: Beniamino Muscatello Visit: www.muscatello.it Estate 2019


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Chiavi per esagono incassato (dette “a Brugola”) e “Torx” Da alcuni anni, alle ormai storiche viti con esagono incassato, si sono aggiunte le più moderne “Torx”, che garantiscono migliore trasmissione della coppia, rendendo quasi impossibile il danneggiamento dell’incavo della vite. Queste viti si manovrano con chiavi come quelle in figura o con bussole dotate degli specifici inserti.

Chiavi componibili Le chiavi componibili, (fig. a sin.) consentono di avere un gran numero di chiavi a costi e con ingombri contenuti. La composizione base delle chiavi componibili è costituita da: • Bussole varie • Manico a T • Cricco reversibile • Prolunga lunga • Prolunga corta • Snodo I vari componenti di una serie, come il cricco della figura di sinistra, hanno un quadro per il collegamento con le prolunghe o le bussole, e la dimensione di tale quadro caratterizza le diverse serie di chiavi componibili. Per le serie di piccole dimensioni, il quadro è da ¼”, per le serie medie è da 3/8” e per le grandi è da ½” ed anche 3/4. Conseguentemente anche le bussole possono essere inserite ed azionate solo da componenti con quadri della stessa dimensione. Il cricco è pratico perché velocizza il lavoro, evitando i continui sfilamenti e reinserimenti delle bussole, ma, a tutela del cricco stesso, è consigliabile passare al manico a T per il serraggio finale.

Bussole Le bussole sono l’elemento finale di collegamento tra l’applicazione della forza e la vite od il dado. Possono essere a sei lati (più economiche) o poligonali (professionali) in esecuzione corta o lunga; in figura anche una bussola con bocca Torx ed inserto per viti con impronta Torx. Le bussole esistono delle più svariate misure, dalle più piccole 3 mm alle più grandi anche oltre 50 mm. A cura di: Beniamino Muscatello Visit: www.muscatello.it Estate 2019


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Bussole di maggiorazione o riduzione Per consentire l’utilizzo di bussole aventi quadro di collegamento con misure diverse, esistono queste bussole, che richiedono però qualche cautela nell’uso, potendosi applicare coppie di serraggio elevate su quadri piccoli con il rischio di cedimenti dei quadri stessi.

Chiave dinamometrica

Elemento non trascurabile nel fissaggio delle viti e dei dadi è la coppia di serraggio, che deve essere tale da garantire le forze di fissaggio richieste, ma non deve causare danni agli elementi. Oltre alla sensibilità dell’operatore, utile ma con evidenti limiti di precisione, c’è la chiave dinamometrica: precisa e pratica. La chiave dinamometrica è una sorta di cricco più grande, equipaggiato con una manopola di regolazione con scala graduata.

Bussole per avvitatori ad impulso (come la pistola del gommista) Sono bussole leggermente diverse ed hanno un sistema di fissaggio con spina e relativo fermo.

A cura di: Beniamino Muscatello Visit: www.muscatello.it Estate 2019


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