Manuale il cooperative learning

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Premessa L’istituzione scolastica si trova oggi a dover affrontare uno scenario in radicale trasformazione, le cui dinamiche imprevedibili hanno investito inesorabilmente il mandato sociale e le tradizionali funzioni affidate all’Istruzione. È possibile cogliere l’esito di tale situazione facendo riferimento a due esigenze vitali ed inderogabili per l’attuale sistema scolastico, tra loro intersecate: da una parte il bisogno di ricercare nuovi sistemi educativi in risposta alle sfide emergenti di una società in rapido sviluppo; dall’altra la necessità di una riflessione approfondita rispetto alle mutate condizioni socio-educative nelle quali si trovano oggi a vivere gli studenti. È sempre più evidente ad esempio la necessità di educare i giovani alla convivenza sociale, ed è per questo che nasce l’esigenza di una rielaborazione di un percorso formativo basato sull’apprendimento cooperativo, ovvero basato sulla condivisione di esperienze, e sull’individuazione di pratiche e aiuto reciproco. Scrive Antony Kaye[1]:

“Collaborare (co-labore) vuol dire lavorare insieme, il che implica una condivisione dei compiti e un’esplicita intenzione di “aggiungere valore” per creare qualcosa di nuovo o differente attraverso un processo collaborativo deliberato e strutturato, in contrasto con un semplice scambio di informazioni o esecuzione di istruzioni. Un’ampia definizione di apprendimento collaborativo potrebbe essere l’acquisizione da parte degli individui di conoscenze, abilità o atteggiamenti che sono il risultato di un’interazione di gruppo, o, detto più chiaramente, un apprendimento individuale come risultato di un processo di gruppo”.

L’apprendimento cooperativo, inoltre, ritiene valida quella definizione di apprendimento che fa principalmente riferimento al gruppo e alle tecniche gruppali: la differenza sostanziale con il lavoro di gruppo riguarda le finalità specifiche, che nell’apprendimento cooperativo riguardano il miglioramento dell’apprendimento di ciascun membro del gruppo attraverso il compito o l’attività in questione, e non la semplice condivisione di uno scopo comune. Negli ultimi anni, la scuola ha risposto in vari modi alle sollecitazioni di cui abbiamo accennato, spostando l’attenzione della riflessione da insegnare per l’apprendimento di contenuti a insegnare per educare “competenze chiave[2]“, abilità per la vita (life skills) e obiettivi che vanno “oltre” la scuola. Si sono susseguite numerose le testimonianze di studiosi ed esperti sulla necessità di riflettere e ripensare le finalità educative della scuola per armonizzarle con le esigenze della società attuale in continua e rapida trasformazione. Il “Libro bianco” di J. Delors - ma anche altri documenti che in qualche modo lo hanno preparato o anche commentato - sono fra le testimonianze più note che a tale riguardo sono state prodotte. Integrando i punti essenziali, questi lavori concordano nel sostenere che la scuola sia da ristrutturare in vista di un percorso d’insegnamento/apprendimento al termine del quale gli studenti dovranno essere capaci, tra le varie cose, di: a)

Imparare ad apprendere, per tutta la vita:

b)

Saper ascoltare e saper parlare:


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Manuale il cooperative learning by Benedetta Marasco - Issuu