Gaia Adducchio - POLAROID BLOOMING, a cura di Beatrice Luzi

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Roma, Art G.A.P. Gallery 26 febbraio - 4 marzo 2022 mostra personale di

Gaia Adducchio - www.gaiaadducchio.com a cura di

Beatrice Luzi - www.luziperitodarte.com

Via di S. Maria in Monticelli 66, 00186, Roma - www.artgap.it

© 2022 - Prima Edizione tutti i diritti spettano alla casa editrice: Unione Europea Esperti d’Arte Onlus Via Adige, 6 - 00198, Roma - www.espertiarte.it Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta senza le dovute autorizzazioni. Progetto grafico: Beatrice Luzi Si ringraziano per la collaborazione: Francesco Giulio Farachi, Stefano Liberati, Cecilia Paolini ISBN: 978-88-940188-3-7


GAIA ADDUCCHIO



INDICE

Fioritura intermediale Beatrice Luzi

pag. 13

Note di realizzazione Gaia Adducchio

pag. 29

Le fasi della realizzazione digitale

pag. 33

Le opere in mostra

pag. 37

Biografia

pag. 71

Mostre personali e collettive, pubblicazioni

pag. 74



INDEX

Inter-media florescence Beatrice Luzi

pag. 21

Annotation on the realization process Gaia Adducchio

pag. 32

Digital realisation’s steps

pag. 33

Works on show

pag. 37

Biography

pag. 83

Solo exhibitions, collectives, publications

pag. 86



Polaroid Blooming di Gaia Adducchio, è frutto di un percorso accidentato di liberazione dal trattamento collaudato della materia fotosensibile e dalla rappresentazione del conoscibile. Con questo lavoro l’autrice, nota per il rigore e l’intensità della sua fotografia analogica in bianco e nero, eccede le categorie “mediali” a noi note e intraprende un iter tecnico/generativo non convenzionale che dall’intervento fisico sulla materia vergine passa attraverso una minuziosa lavorazione digitale fino a restituirle una nuova, trasfigurata consistenza tangibile. Non si tratta di fotografia né di pittura digitale: Polaroid Blooming è il risultato della manipolazione tattile ed esposizione di un’emulsione fotografica auto sviluppante (quella brevettata dalla Polariod Corporation) che, trasformata digitalmente in una matrice formale “nuda”, conosce una seconda vita di luce, colore e texture attraverso gli algoritmi dell’elaborazione informatica. È qui che, libere da ogni costrizione, affiorano e si sovrappongono proiezioni inconsce e corrispondenze inattese in cui lo sguardo oscilla avidamente dal generale al particolare, tra astrazione e pareidolia. Una volta messo a punto in ogni suo tassello, quel tappeto cromatico di minuscoli pixel si riappropria della sostanza fisica in una rinnovata scala dimensionale, attraverso un accurato processo di stampa su carta applicata a lastra metallica. Cos’è, dunque, Polaroid Blooming? È un accadimento estetico che culmina in scenari onirici ad alto tasso di godibilità, dove analogico e digitale vivono l’uno nell’altro senza prevaricazioni, in una serie di composizioni di esuberante potenza immaginifica. Se, come scriveva Paul Éluard, “non c’è modello per chi cerca ciò che non ha mai visto”, allora Polaroid Blooming è un’autentica rivendicazione di libertà estetica. Beatrice Luzi

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Polaroid Blooming by Gaia Adducchio is the outcome of a rough passage of liberation from the tested treatment of photosensitive matter and the representation of the cognizable. With this work Gaia Adducchio, known for the accuracy and intensity of her black and white analog photography, oversteps the notorious categories of “mediums” and undertakes an unconventional technical/generative process, which passes from the physical intervention on raw substance trough a meticulous digital production until reaching a new, transfigured, tangible consistency. It’s neither photography nor digital painting: Polaroid Blooming is the result of tactile manipulation and exposure of photographic self-developing emulsion (the one patented by Polaroid Corporation), which, after being digitally transformed into a formal “naked” mold, gets to know a new life of light, color and texture through the algorithms of informatic elaboration. It’s here that unconscious projections and unexpected correspondences, in which the gaze swings eagerly from general to particular, emerge free from any constraint, overlapping between abstraction and pareidolia. Once fine-tuned in every single piece, this chromatic carpet of tiny pixels takes back physical substance in a renovated dimensional scale through an accurate printing process on paper applied to metallic support. What is, therefore, Polaroid Blooming? It’s an aesthetic happening, which culminates into visionary scenarios of high-level enjoinment, where analog and digital live one into the other without prevarication, in a series of compositions of exuberant imaginative power. Consequently if, as written by Paul Éluard, “there’s no model for those who are looking for what has never been seen”, then Polaroid Blooming is an authentic claim of aesthetic freedom. Beatrice Luzi

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FIORITURA INTERMEDIALE Beatrice Luzi L’ineffabile, l’assolutamente inconoscibile, può essere solo percepito. È il regno dell’arte che non è semplicemente o principalmente “espressione”, ma ricerca e formulazione di esperienze che evocano immagini energetiche. Federico Campagna, “Magia e Tecnica”

Il concetto di un’immaginazione intermediale, tutt’altro che sterilizzare il rapporto con l’estetica, non fa che riposizionarlo sul terreno che appare come il più appropriato a una comprensione critica di alcune modalità emergenti -quelle “tecnicamente assistite”- del sentire contemporaneo. Pietro Montani, “L’Immaginazione Intermediale”

Cosa s’intende per Polaroid Blooming? Si potrebbe pensare all’emergere stesso dell’immagine nelle istantanee analogiche, che rivelano progressivamente linee e colori come se sbocciassero. Oppure, fuor di metafora, possono venire in mente fotografie di grandi e voraci fiori selvatici appena dischiusi. In effetti, c’è un po’ di verità in entrambe le suggestioni.

Prima di tutto, però, si tratta di un viaggio sperimentale, di un vivace azzardo tecnico ed estetico, degno interprete della nostra condizione post-mediale (ovvero di totale riconfigurazione dei media tradizionali), nel suo atteggiamento “aperto e nomade” verso la pluralità, la mescolanza e la reciprocità dei media stessi. Che senso ha, dunque, parlare di azzardo?

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A onor del vero, interpellare e integrare il meccanismo analogico e la lavorazione digitale può ancora far storcere il naso ai puristi di una qualche disciplina, soprattutto quando l’estetica che ne deriva parla una lingua sincretica e arcana, difficile da ricondurre a un’unica sorgente. Se il concetto di medium artistico tradizionale risulta ormai stravolto da oltre un secolo, la rivoluzione digitale ha scompaginato ulteriormente le carte, dotando di un medesimo standard computazionale ciascun tipo di traccia di tipo visivo, sonoro o testuale. Ciò impone di aggiornare gran parte di quanto sia stato detto attorno al concetto di specificità mediale -che pure continua ad avere un suo peso- e spiega quanto complesso sia rendersi conto che «arte e media possono usare gli stessi mezzi, essere formalmente identici, viaggiare negli stessi circuiti distributivi: perché a distinguerli non è il contingente, ma la loro natura profonda».1 Vengono in mente le parole, sempre lucide e acute, di Gillo Dorfles: «Non è la sua unicità a rendere un’opera più autentica o più “auratica”, ma è soprattutto la maniera in cui è stata realizzata e in cui viene fruita.

[…] Ossia è necessario rendersi conto che, anche per opere risultanti da un tipo di produzione massificata e meccanizzata, devono vigere le stesse esigenze che esistevano per le opere d’un tempo.»2 La scelta di porre in dialogo la concretezza del medium analogico -testimone dell’intervento fisico dell’autrice e della traccia luminosa che lo svela- e la dimensione informatica e “globalizzata” della postproduzione digitale, pone Polaroid Blooming sul crinale tra Media Art e intermedialità -come compresenza di diverse pratiche e tecniche artistiche-, in un gioco di alternanza tra manipolazione dell’emulsione fotografica, digitalizzazione e riproposizione a stampa di esemplari unici.3 Pur senza alcun pregiudizio di natura modernista4, l’autrice finisce per 2

G. Dorfles, L’intervallo perduto, Skira, Milano 1980, edizione del Kindle, posiz. 3287. 3 Per approfondimenti, si rimanda alla voce Intermedialità dell’Enciclopedia Italiana Treccani, a cura di M. Fusillo e R. Terrosi, 2015 - https://www.treccani.it/enciclopedia/ intermedialita_%28Enciclopedia-Italiana%29/.. intermedialita_%28Enciclopedia-Italiana%29/ Quanto al concetto di Media Art, intesa come «l’impiego di tutti quei media che, dalla fotografia in poi, hanno spostato l’attenzione oltre alle belle arti», si veda A. Quaranta nel testo sopracitato. 4 Per modernismo si fa qui riferimento all’ideologia critica dell’intellettuale statunitense Clement Greenberg (19091994) a proposito del tendere alla “purezza” del proprio medium come finalità precipua di ciascuna arte.

1 D. Quaranta, Media, New Media, Postmedia, Postmedia Books, Milano 2010, edizione del Kindle, posiz. 2705.

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scongiurare quello che, per altri versi, Denis Curti identifica come il limite costitutivo della contemporanea postfotografia, ossia il venir meno di «uno dei requisiti considerati come fondanti del medium: il suo essere traccia fisica della realtà. […] L’importante -continua Curti- è che alla perdita del negativo non si aggiunga la perdita della traccia, intesa anche come stampa».5 Trattasi, dunque, di un esempio virtuoso di postfotografia? D’altro canto, sarebbe improprio definire queste opere come esemplari di digital art o di pittura digitale, fosse anche solo per l’assenza di un referente esecutivo preferenziale. Diversamente dal digital painting più diffuso, che tende a occultare il proprio DNA, l’autrice non dissimula una certa estetica grafica e vagamente psichedelica che emerge nell’elaborazione della matrice. Anzi, tra il serio e il faceto, questo processo è portato quasi al parossismo, pur senza smarrire un rigoroso controllo della visione d’insieme. L’evidenza della texture intensificata dal grattage e la presenza discreta delle impronte digitali mettono in luce l’importanza attribuita da Adducchio al fatto materico, imprescindibile

elemento che sostanzia e invera ogni possibilità espressiva. Così, l’elaborazione cromatica e la modulazione luminosa possono manifestare la propria artificiosità senza alcuna ipocrisia. Se il “gesto della mano” è garantito dalla manipolazione dell’emulsione, il rivestimento digitale di quella traccia, eseguito mediante pannelli e cursori, si va modulando e componendo come il paesaggio sonoro scaturito da una consolle, obbedendo a un responso unicamente visivo. Si tratta, infatti, di una vera e propria integrazione e trasfigurazione di un linguaggio nell’altro e, paradossalmente, in questo trattamento della “grafica computerizzata” «le sue potenzialità appaiono ulteriormente amplificate producendo la sensazione che si possa dar visione a situazioni non rappresentabili con nessun’altra arte»6. Le foto “nude” rappresentano, nella loro elementarità, un potenziale generativo solo in minima parte leggibile a occhio nudo. Ogni singolo effetto, desiderato o spontaneo, che la luce rivela sulla superficie diventa il luogo di una presenza e segna il passaggio di un succedersi di visioni, di stati emotivi. Il processo di fioritura

5 D. Curti, Capire la fotografia contemporanea, Marsilio, Venezia 2020, edizione del Kindle, posiz. 255.

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D. Paparoni, Arte e poststoria (Italian Edition), Neri Pozza, Milano 2020, edizione del Kindle, posiz. 500.

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muove dalle macro aree della matrice fino a permeare i più piccoli anfratti di quei mondi sommersi, mentre ogni contorno pare un argine, una soglia tra sensazioni autonome ma vicine e compresenti. Di qui, l’esigenza di una resa tipografica eccellente in una scala dimensionale che rispecchi e concretizzi la vocazione immersiva di queste immagini. Emerge, in Polaroid Blooming, l’esigenza che il senso dell’opera si fondi in primo luogo nel suo processo di realizzazione, proprio per la peculiarità e le implicazioni dei mezzi che utilizza. Vale la pena ricordare che il grande Henri Focillon, in piena temperie idealista, si era soffermato proprio sull’importanza del concetto di esperimento tecnico come parte integrante nel significato dell’opera, intendendo che «Ciò che dà un significato aperto, non concluso, a questa “evidenza ben definita” -ovvero l’opera stessa- è la serie di esperimenti, di proposte e di ipotesi che le stanno dietro e che la proiettano in varie direzioni verso l’avvenire»7. Ne L’immaginazione intermediale (cui si rifà il titolo del presente scritto), Pietro Montani, pur occupandosi

prevalentemente dell’ambito audiovisivo e cinematografico, sottolinea come l’arte moderna (e le pratiche contemporanee che da essa dipendono) sia: «incappata in una deriva che l’ha condotta a polarizzare sull’autoriferimento le risorse della riflessività, disperdendone precisamente la transitività tradizionale, la capacità (o il desiderio) di ridescrivere il mondo»8. Non è questa la sede per disquisire sui concetti di referenzialità e simulacralità nelle arti visive,9 tuttavia è necessario operare una qualche distinzione nel vasto panorama dell’arte contemporanea per “rendere giustizia” alle molteplici istanze che vi albergano. Questo aspetto è ben spigato ancora una volta da Dorfles, già nel 1980: «Gli artisti vanno alla ricerca di una nuova funzionalità di ordine molto diverso da quella consueta; una funzionalità di carattere psicologico o addirittura -se vogliamoterapeutico» che ha spesso condotto a una progressiva «defilosofizzazione dell’arte, a una desemantizzazione della stessa, e quindi a un recupero di quei 8

P. Montani, L’immaginazione intermediale. Perlustrare, rifigurare, testimoniare il mondo visibile, Editori Laterza, Roma-Bari 2010, p. 52. 9 Si rimanda ad AA.VV., Arte dal 1900. Modernismo, Antimodernismo, Postmodernismo, Zanichelli, Bologna 2006, pp. 586 – 589.

7 G. Castelnuovo, Prefazione di H. Focillon, «Vita delle forme», Einaudi, Torino 2002, p. XVII.

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valori magici, mitici, persino terapeutici (cui già poco sopra accennavo) che sono stati ignorati per troppo tempo mentre meritano di riprendere il loro giusto ruolo»10. Personalmente, ritengo che Polaroid Blooming si ponga all’interno di questo sentire e che l’irreversibile lezione duchampiana cui Montani fa riferimento non dovrebbe dar luogo a un sistema di pensiero che valuti e definisca le arti visive come luogo definitivo dell’autoreferenzialità. D’altronde, in accordo con Stefano Velotti: «è proprio nel confronto serrato con singole opere che le domande che ci stanno più a cuore possono ottenere una risposta»11. Nel 2009, Nicolas Bourriaud ha parlato di altermodernità e di opere come ipertesti capaci di interpretare la peculiare complessità contemporanea, in cui «gli artisti traducono e transcodificano l’informazione da un formato all’altro»12. Se da una parte l’ipertesto inteso da

Bourriaud prende le distanze dall’opera d’arte conclusa (e assimilabile a un prodotto) in favore di un’opera che sia aperta, interattiva e “partecipata” (anche dal punto di vista formale), la via contemplativa rimane un’esigenza imperitura dell’umano e il concetto di ipertesto, ispirato per lo più alla serendipità digitale, non viene necessariamente sminuito, piuttosto riconfigurato in un altrove virtuale, quello dell’interiorità e dei suoi riferimenti inaspettati. Potremmo provocatoriamente affermare che le opere di Adducchio siano una sorta di ipertesto contemplativo, aggiungendo che anche la scelta di un’opera d’arte “finita” possa costituire un’assunzione di responsabilità estetica, tanto più quando si ricorre allo strumento digitale che, nel suo essere modificabile a oltranza, permette un flusso di azioni potenzialmente infinito favorendo, il più delle volte, un certo smarrimento del primum movens. La valenza politica dell’operare artistico si compie, nell’esperienza di Polaroid Blooming, attraverso l’affermazione di uno spazio, di una breccia all’interno di un sistema iper-finalizzato e coerente di segni funzionali e performanti. L’universo semiotico che Adducchio mette in

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G. Dorfles, cit., posiz. 4880. S. Velotti, Tecnica in G. Ferrario (a cura di), «Estetica dell’arte contemporanea», Meltemi, Milano 2019, p. 167. 12 Cfr N. Bourriaud, Postproduction. Come l’arte riprogramma il mondo, Postmedia Books, Milano 2000; Altermodern Manifesto, 2009 - https://www.tate.org.uk/whats-on/ tate-britain/exhibition/altermodern/altermodern-explain-altermodern/altermodern-explained.

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campo è in gran parte di natura psichica, favolistica e onirica: è quello di una cultura che si fa nuova natura. Si pensi a Kant, quando afferma che «l’arte bella è un’arte in quanto pare essere nello stesso tempo natura”13 dove per bello, secondo Emilio Garroni, bisogna intende coerente con un’“intenzionalità profonda”, nella «messa in gioco di una complessità che ci supera da ogni parte, non controllabile»14. In Polaroid Blooming alcune storiche intuizioni, emblematiche di quanto si va affermando, vengono in effetti messe in campo e riattualizzate. Si pensi al ruolo assunto dal caso come alea, tipico della produzione dell’autrice e ampiamente riscontrabile anche nel suo «ciclo del trilemma»15 o alle pratiche surrealiste del grattage e dell’automatismo psichico, assecondando il quale l’emulsione della polaroid viene incisa, graffiata e manipolata. Il questo senso, l’automatismo è un atto di ricerca in cui la corrispondenza razionale tra le parti -mai del tutto rimossa-

passa in secondo piano rispetto all’effettostupore che anima la fase di rivestimento cromatico. In questo sta il primo atto di una ricerca che è al contempo estetica e psichica, come se non potessero darsi l’una senza l’altra. Sembra fare eco a Dorfles niente meno che Arthur C. Danto quando, in una conversazione di alcuni anni fa con Demetrio Paparoni, afferma che «nella nostra società contemporanea occidentale c’è il desiderio di qualcosa di spirituale e che l’arte viene considerata candidato principale per questo ruolo»16. Da secoli ci si interroga sul bello e possiamo ormai esser d’accordo sul fatto che «La bellezza non ci presenta una verità assoluta, ma ogni possibile tensione all’autenticità dell’essere umano e alla sua libertà creatrice».17 Le caratteristiche da sempre riferibili all’idea universale del bello sono intimamente legate a un’armonia proporzionale di origine matematica che dà corpo e misura a una particolare forma di equilibrio, per secoli interpretata come manifestazione del principio divino. Sarà il romanticismo tedesco a inserire nella parabola della

13 I. Kant, Critica del giudizio (1790), Gius. Laterza & Figli, Bari 1949, p.166. 14 S. Velotti, cit., p. 164. 15 Cfr Corpo, maschera, muro (2015-2019) in B. Luzi (a cura di), «Totem. Fotografie di Gaia Adducchio», catalogo della mostra (Art G.A.P. Gallery, Roma, settembre 2019), Unione Europea Esperti d’Arte, Roma 2021.

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D. Paparoni, cit., posiz. 723. G. Ferrario, Bello in G. Ferrario (a cura di) cit., p. 51.


Divina Proportione il principio soggettivo dell’indeterminatezza in cui la proporzione stessa «non scompare: diventa “occulta”, indeterminata. Se amiamo qualcuno, è perché qualcosa di indefinito si aggiunge alle forme regolari della sua bellezza, rendendolo desiderabile. […] Il bello, sia nella natura che nell’arte, si presenta come qualcosa di enigmatico, sfuggente, che si deve continuamente rincorrere»18. Da un punto di vista estetico Polaroid Blooming si pone come la messa in opera di un vivace tormento, saturo, «carico di sollecitazioni che colmano ogni residuo vuoto di tempo e di spazio; ogni possibile pausa nel succedersi degli eventi»19. A fiorire (to bloom) sono dei colorati e disorientanti giardini dell’inconscio in cui il senso di sublime e caotica terribilità delle composizioni -del tutto anti decorativederiva e rimanda a un’immersione nelle profondità dell’inconscio, un inconscio che è visivo, culturale ed emotivo e, per sua stessa natura, destabilizzante. Attraverso forme, trame e colori, Adducchio traduce un’esigenza profonda di libertà e di gioco in un horror vacui che è cifra distintiva

del nostro tempo e che si ripercuote nell’interiorità, lasciandoci come unici appigli il senso di meraviglia davanti al succedersi di eventi fantasmagorici e l’atto di ri-conoscere qualcosa di sé all’interno di quel marasma. Il meccanismo per cui, in Polaroid Blooming, la composizione semiotica (l’insieme dei segni messi in campo e la loro composizione) e il discorso semantico (la genesi del significato da essi scaturito) si fondono in modo convincente, sta nella capacità dell’autrice di aprire coraggiosamente un varco verso quello «“sconfinato territorio di sperimentazione operativa” che è “il contrassegno saliente delle proprietà della specie umana” e che trova in ciò che “viene definito oggi arte” un suo luogo esemplare, “fonte di autoidentificazione e di gratificazione”, per un verso, testimonianza dell’impossibilità di un adattamento “totale” – e quindi di esibizione dell’ansia e dell’insicurezza – per altro»20.

18 R. Bodei, Le forme del bello, il Mulino, Bologna 1995, edizione del Kindle, posiz. 689. 19 G. Dorfles, cit. posiz. 4882.

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S. Velotti, cit., p. 160.



INTER-MEDIA FLORESCENCE Beatrice Luzi The ineffable, the absolutely unknowable, can only be perceived. It’s the realm of art, which isn’t simply or primarily “expression”, but research and formulation of experiences evoking energetic images. Federico Campagna, «Magia e Tecnica – Magic and Technique»

The concept of post-medial imagination, instead of sterilizing the relation with aesthetic restages it on a ground that appears to be most appropriate to a critical comprehension of some emerging modalities - those “technically assisted”- of the contemporary feeling. Pietro Montani, «L’immaginazione intermediale – The inter-medial imagination»

What do we mean with Polaroid Blooming? Imagine the emerging itself of the images themselves in the analog snapshot, which gradually reveals lines and colors like blossoms. Or, out of metaphor, the photos of big and voracious barely bloomed wildflowers could come to mind. In fact, there is some truth in both suggestions. First of all, though, it’s about

an experimental journey, about a vivacious technical and esthetical hazard, a worthy performance of our postmedial condition (that is a total reconfiguration of traditional media), in its “nomad and open” attitude towards plurality, medley and reciprocity of the media themselves. Why then, are we speaking of hazard? To be honest, to consult and to integrated

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the analog mechanism and the digital production can still turn up noses of purists of both disciplines, especially when the esthetic that it’s originated speaks a syncretic and arcane language, difficult to be traced back to a single source. If the concept of traditional artistic medium proves to be distorted since over a century, the digital revolution has all the more shuffled the deck, providing the selfsame computational standard for each type of visual, auditory or textual trace. This leads us to an update of everything that has been said around the concept of medial specificity, which still has its own weight and helps us explain how complex can be to realize that «art and media can use the same tools, be formally identical, travel on the same distribution channels: because what separates them is not contingency, but their deepest nature»1. One can recall the words, always lucid and acute, by Gillo Dorfles: «It’s not its unicity that makes a piece more authentic or “auratic”, it’s mainly the way it has been realized and through which it is enjoyed.[…] Therefore it’s necessary to become aware that, even for pieces resulting from a conformed and

mechanized production, there should be in force the same needs existing for the pieces of long ago.»2 The decision of allowing a conversation between the concreteness of the analog medium – witness of the physical intervention of the author and of the bright trace that reveals it - and the informatic and “globalized” dimension of digital postproduction, places Polaroid Blooming on the edge between Media Art and intermediality - the compresence of different technical and artistic practices -, in a game of alternation between manipulation of photographic emulsion, digitalization and final re-proposal as single, non-reproducible prints.3 Even if without any prejudice of modernist nature4, the author ends up preventing what, in other terms, Denis Curti identifies as the limit given by contemporary post2

G. Dorfles, L’intervallo perduto (The lost intermission), Skira, Milano 1980, Kindle edition, posn. 3287. 3 For in-depth analysis: Intermedialità, Enciclopedia Italiana Treccani, curated by M. Fusillo and R. Terrosi, 2015 https://www.treccani.it/enciclopedia/ intermedialita_%28Enciclopedia-Italiana%29/. Concerning the concept of Media Art, intended as «the use of all those media, which, from photography on, have shifted the attention beyond fine arts», please search for A. Quaranta in the above-mentioned text. 4 For modernism we refer to the critic ideology of the U.S.A. intellectual Clement Greenberg (1909-1994) concerning the tendency to “pureness” of one own medium as main goal of each art form.

1 D. Quaranta, Media, New Media, Postmedia, Postmedia Books, Milano 2010, Kindle edition, posn. 2705.

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photography, namely the failure to fulfill «one of the establishing requirements of this medium: its capability of being a physical trace of reality. […] It’s important - Curti continuous- that to the loss of the negative one doesn’t add the loss of the trace, also intended by the print».5 Are we speaking of a virtuous example of post-photography then? On the other hand, it would be inappropriate to define these works as examples of digital art or painting, even if just by considering the absence of a preferential executive referent. Conversely to the most diffused digital painting, which has the tendency of hiding its DNA, the author doesn’t conceal a certain graphic and vaguely psychedelic aesthetic emerging during the elaboration of the matrix. On the contrary, between seriousness and humor, this process is brought almost to apex, in spite of never losing control of the overall view. The highlighted texture intensified by the grattage and the discreet presence of finger prints underlines the importance given by Adducchio to the physical component, an essential element that

gives substance and accomplishes every expressive possibility. This way chromatic elaboration and brightness modulation can manifest their artifice without hypocrisy. If the “gesture of the hand” is guaranteed by the manipulation of the emulsion, the digital coating of that trace, realized through panels and cursors, modulates and composes itself like a soundscape from a console, obeying only to visual response. We are speaking of an actual integration and transfiguration of one language into the other and, paradoxically, in this treatment of “computer graphic” «its potentials appear all the more amplified, producing the feeling that it’s possible to show un-representable situations as in no other art».6 The “naked” photos represent, in their elementary nature, a generative potential readable to the unaided eye only to a small extent. Every single effect, desired or spontaneous, that is revealed on the surface by the light, becomes the location of a presence, marking the passage of sequences of visions and emotional states. The blossoming process moves from the macro areas of the matrix to the smallest

5 D. Curti, Capire la fotografia contemporanea (Understanding contemporary photography), Marsilio, Venice 2020, Kindle edition, pos. 255.

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D. Paparoni, Arte e poststoria (Art and post-history) (Italian Edition), Neri Pozza, Milan 2020, Kindle edition, pos. 500.

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corners of these submerged worlds, while every contour seems a bank, a threshold between independent and yet close and simultaneous feelings. From here the necessity of an excellent typographical result in a size range able to mirror and achieve the immersive vocation of these images. In Polaroid Blooming the need for the meaning of the piece to blend primarily with the realization process emerges through the peculiarity and the implication of the utilized means. It’s worth remembering that the great Henri Focillon, in the middle of idealist climate, lingered precisely on the importance of the concept of technical experiment as essential part of the significance of a work of art, meaning that «What gives an open, not finished sense to this “well-defined evidence” – namely the artwork itself – is the series of experiments, suggestions and hypothesis that lie behind it and that project it in different directions towards the future».7 In L’immaginazione intermediale – The inter-medial imagination (to which the title of this text refers to) Pietro Montani, although engaged mainly with the

audiovisual and cinematographic sphere, underlines how modern art (and the contemporary activities related to it) has: «run up against a drift that led it to polarize upon self-reference the resources of contemplation, scattering precisely its traditional ability to transit, the talent (or the desire) to re-describe the world».8 This is not the place to discuss the concepts of referentiality and simulacrality9 in visual arts, nevertheless, it’s necessary to operate some kind of distinction in the wide landscape of contemporary art in order to “do justice” to the multiple applications that harbor it. This aspect is again well explained by Dorfles already in 1980: «The artists are looking for a new function of very different order; a function of psychological or even -if we want to put it this waytherapeutic nature» that often brought to a progressive «de-philosophization of art, to a desemantization of it, and therefore to a recovering of those magic, mythological, even therapeutically values (of which I was 8

P. Montani, L’immaginazione intermediale. Perlustrare, rifigurare, testimoniare il mondo visibile (The inter-medial imagination. Scouting, re-picturing, testifying the visible world), Editori Laterza, Rome-Bari 2010, p. 52. 9 Ref. to AA.VV., Arte dal 1900. Modernismo, Antimodernismo, Postmodernismo (Art from 1900. Modernism, Anti-modernism, Postmodernism), Zanichelli, Bologna 2006, pp. 586 – 589.

7 G. Castelnuovo, Prefrace by H. Focillon, «Vita delle forme – Life of forms», Einaudi, Turin 2002, p. XVII.

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hinting at beforehand), that have been ignored for far too long, while deserving to reclaim their right role».10 Personally, I think that Polaroid Blooming places itself inside this sensibility and that the irreversible Duchampian lesson to which Montani refers shouldn’t induce to a system of thoughts that values and defines visual arts as a final location for self-referentiality. On the other hand, in accordance to Stefano Velotti: «it’s in the tight confrontation with the single artworks that the questions that we most care about can find an answer».11 In 2009, Nicolas Bourriaud spoke of Altermodern and of artworks as hypertexts capable of giving an interpretation to the peculiar contemporary complexity in which «artists translate and transcode information from a format to the other».12 If on one hand the hypertext suggested by Bourriaud walks away from the finished piece (comparable to a product) in favor

of an open, interactive and “participated” artwork (including also its formal point of view), the contemplative path remains an everlasting need of humankind and the concept of hypertext, mainly inspired by digital serendipity, is not necessarily diminished, but rather reconfigured in a virtual elsewhere of inner reality and its unexpected references. We could provocatively affirm that the works by Adducchio are a sort of contemplative hypertext, considering that also the choice of declaring an artwork “finished” can represent an aesthetic assumption of responsibility, even more when using the digital tool, which by being indefinitely changeable, allows a potential everlasting flow of action favoring, most of the time, certain bewilderment of primum movens. In Polaroid Blooming the political value of the artistic act fulfills itself through the statement of space, of a breach through a hyper-finalized system always coherent with functional and high-performant signs. The semiotic universe that Adducchio displays in mainly of psychic, fabled, dreamlike nature: of a culture that makes itself new nature. Kant asserts that «beautiful art is an art that appears to

10 11

G. Dorfles, qtd., pos. 4880. S. Velotti, Tecnica (Technique) in G. Ferrario (curated by), «Estetica dell’arte contemporanea» (Aesthetic of contemporary art), Meltemi, Milan 2019, p. 167. 12 Cfr. N. Bourriaud, Postproduction. Come l’arte riprogramma il mondo (Postproduction. How art reprograms the world), Postmedia Books, Milano 2000; Altermodern Manifesto, 2009 - https://www.tate.org.uk/whats-on/ tate-britain/exhibition/altermodern/altermodern-explainaltermodern/altermodern-explained.

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be at the same time nature”13 where for beautiful, in accordance to Emilio Garroni, one understands coherence about a “deep intent”, in «putting on play a complexity that exceeds us from all over, without any control».14 In Polaroid Blooming some historic intuitions, emblems of what has been asserted, are fielded and re-enacted. We are speaking of the role taken by chance through the element of risk, typical of the author’s production and extensively found in the “trilemma’s cycle”15 or the surrealist practices of grattage and psychic automatism, favoring which the polaroid emulsion is engraved, scratched and manipulated. Automatism has to be considered as a research act during which the rational correspondence between parts –never completely removed – takes a step back compared to the amazementeffect that animates the chromatic coating phase. This is the first act of a research both

aesthetic and psychic as if one wouldn’t be possible without the other. No less then Arthur C. Danto seems to echo Dorfles when, some years ago, during a conversation with Demetrio Paparoni, affirms that «in our contemporary western society there’s the need of something spiritual and art is considered to be the primary candidate for this role»16. For centuries the questioning on the concept of what is beautiful brought to an agreement on the fact that «Beauty doesn’t present us an absolute truth, but rather every possible tension towards authenticity of human beings and its creative freedom»17. The traits referring to the universal idea of beauty are intimately tangled to proportional harmony of mathematical origin that gives shape and measure to a specific form of balance, explained for centuries as the display of the divine principle. German Romanticism will introduce in the parable of divina proportione (divine proportion) the subjective principle of indeterminateness, in which proportion itself «doesn’t disappear: it becomes

13 I. Kant, Critica del giudizio (The Critique of Judgment) (1790), Gius. Laterza & Figli, Bari 1949, p.166. 14 S. Velotti, qtd., p. 164. 15 Cfr Corpo, maschera, muro (Body, mask, wall) (20152019) in B. Luzi (curated by), «Totem. Fotografie di Gaia Adducchio», catalogue of the exhibition (Art G.A.P. Gallery, Rome, September 2019), Unione Europea Esperti d’Arte, Rome 2021.

16 17

D. Paparoni, qtd., pos. 723. G. Ferrario, Bello (Beautiful) in G. Ferrario (curated by) qtd, p. 51.

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“hidden”, uncertain. If we love someone, it’s because something undefinable adds to the regular forms of his/her beauty, making it desirable […] Beauty, both in nature and art, presents itself as something mysterious, elusive, that needs to be constantly chased»18. On an aesthetic point of view Polaroid Blooming places itself as the implementation of a vivid, saturated torment «loaded with solicitation that fill every empty remaining of time and space; every possible break from the succession of events»19. To blossom (to bloom) are colorful and disorienting gardens of the subconscious, in which the sense of sublime and chaotic terribleness of the – completely anti decorative- composition results and refers to an immersion in the depths of unconscious, an unconscious that is visual, cultural, emotional and, by its nature, destabilizing. Through her forms, textures and colors Adducchio reveals a deep need for freedom and play inside a horror vacui that is distinctive cipher of our time and affects our inner reality, leaving us as only handhold a sense of astonishment

in front of succeeding phantasmagorical events and the recognition of parts of oneself in such chaos. The mechanism in which, in Polaroid Blooming, the semiotic composition (the totality of the signs placed on-field and their composition) and the semantic discussion (the genesis of the meaning originated from them) fuses together in a convincing way, is given by the capability of the author to bravely open a breach towards that «“unlimited territory of operative experimentation” which is “the prominent insignia of the human specie’s property” and that finds in what “today is defined as art” its exemplary location, “source of self-identification and gratification”, on one hand, testimony of the impossibility of “total” adaptation – and therefor exhibition of anxiety and insecurity– on the other»20.

18 R. Bodei, Le forme del bello. Intersezioni (The forms of beauty. Intersections), il Mulino, Bologna 1995, Kindle edition, pos. 689. 19 G. Dorfles, qtd. pos. 4882.

20

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S. Velotti, qtd., p. 160.



NOTE DI REALIZZAZIONE Gaia Adducchio Il processo di realizzazione della serie Polaroid Blooming prevede una serie di passaggi esecutivi che possono essere così sintetizzati: - Manipolazione dell’emulsione della polaroid - Riposo dell’emulsione alla luce per 2-3 giorni - Lavaggio della polaroid e asciugatura - Compressione e scansione del negativo - Postproduzione digitale dell’immagine “nuda” Sin dalla lavorazione dell’emulsione fino agli ultimi accorgimenti di postproduzione digitale, si formano nella mia mente dei riferimenti dettati dall’interazione fra forme, texture e colori che rimandano a personali riferimenti emotivi e suggestioni culturali. Si generano così animali fantastici, fuochi, nere foreste del nord, flutti e mostri marini… e mentre rincorro queste visioni i miei interventi, inizialmente ad ampio raggio, si concentrano su dettagli sempre più impercettibili, quei dettagli che, successivamente, riveleranno le screziature più inattese. La scelta di realizzare il “rivestimento” digitale attraverso il programma Lightroom, evitando così l’articolata lavorazione “a livelli” permessa da Photoshop, è dovuta alla volontà di attenermi all’immagine nel suo insieme, con le scelte e i compromessi che essa consente. Affianco alla gestione delle “curve” di luminosità, un costante bilanciamento della temperatura-colore e dell’esposizione. Inizialmente individuo un punto focale, una sorta di “centro gravitazionale” della composizione con il quale gli

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elementi che via via sopraggiungono possano relazionarsi. Questo perché il metodo dell’automatismo surrealista mi permette di coniugare l’idea di fondo al sopraggiungere di ulteriori esigenze espressive nel corso della realizzazione. Il processo prosegue con l’utilizzo di tutti i mezzi a disposizione: temperaturacolore, luci, ombre, vividezza, saturazione e chiarezza, singoli colori della curva di viraggio, tonalità e luminanza, ombre e luci. Una volta completata la postproduzione di base, lavoro con strumenti come il “pennello” e la “maschera” sui singoli elementi compositivi. Solo quando sento di non poter fare più nulla senza correre il rischio di compromettere l’essenza dell’immagine allora mi fermo, nella speranza che chi la osservi dopo di me possa perdersi non tanto nei miei, quanto nei propri riferimenti affettivi e culturali.

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NOTES ON THE REALIZATION PROCESS Gaia Adducchio The realization process of the Polaroid Blooming series provides for a sequence of executive passages that can be here synthesized: - Manipulation of the polaroid’s emulsion - The emulsion rests in contact with light for 2-3 days - Washing and drying of the polaroid - Compression and scanning of the photosensitive surface - Digital post-production of the “naked” image As far as I am concerned, references are the result of the interaction between form, texture, and color such that they trigger memories and refer to personal emotional associations and cultural references as early as the emulsion stage and all the way to the very end of digital post-production. In an attempt to capture these references, I create imaginary animals, wildfires, dark forests of the North, waves, sea monsters... and in my pursuit, I focus my actions on increasingly imperceptible details, which in the end will reveal the most unexpected variations. Taking the decision to use Lightroom for digital “covering,” instead of the “layers” manipulation by Photoshop, means respecting the image as a whole with all the choices and compromises it implies. I compare brightness curves and constant color temperature and exposure balancing side by side. I identify at the beginning a “center of gravity” for the

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composition, from which all other elements that emerge can be related. I can use this method to combine the original idea with the emergence of new expressive needs as the realization is being made. The work proceeds with the employment of all the means at my disposal: color temperature, lights, shadows, brightness, saturation and clarity, single colors on the tone curve, tone and luminance. I use tools such as the “brush” and the “mask” to create single composition components once the basic postproduction has been completed. I stop when I feel I can’t do any more without risking compromising the essence of the image, with the hope that whoever views it one day will lose himself/ herself not in mine, but rather in their own emotional and cultural references.

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Le fasi della lavorazione digitale





Le opere in mostra


Polaroid Blooming - Untitled n. 43

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Polaroid Blooming - Untitled n. 38



Polaroid Blooming - Untitled n. 19



Polaroid Blooming - Untitled n. 21



Polaroid Blooming - Untitled n. 15



Polaroid Blooming - Untitled n. 20



Polaroid Blooming - Untitled n. 29



Polaroid Blooming - Untitled n. 46



Polaroid Blooming - Untitled n. 49



Polaroid Blooming - Untitled n. 12



Polaroid Blooming - Untitled n. 03



Polaroid Blooming - Untitled n. 05



Polaroid Blooming - Untitled n. 35



Polaroid Blooming - Untitled n. 52



Polaroid Blooming - Untitled n. 36



Polaroid Blooming - Untitled n. 34




BIOGRAFIA

Nel 2004 Gaia Adducchio studia regia alla scuola nazionale di cinema di Praga (FAMU). Dopo aver conseguito importanti premi per lavori sia di finzione che documentaristici ottiene due finanziamenti del MIBACT: nel 2009 per la realizzazione di un documentario e nel 2010 per lo sviluppo di un lungometraggio. Dal 2013 studia fotografia al CSF Adams di Roma. Nel 2015 realizza la sua prima regia teatrale “Il giuramento” presso il Teatro Studio 1, sempre a Roma. Nel 2016 segue il laboratorio permanente per drammaturghi, presso il teatro Atir Ringhiera di Milano. Sempre nel 2015/16 vince una residenza artistica presso il CSF Adams e realizza il suo primo progetto fotografico analogico “Ritratti di famiglia” che debutta al Pargue Photo 2016. “Ritratti di famiglia” vince una menzione speciale alla prima Biennale di Arte Moderna di Perugia (2016); è esposto nella collettiva “Woman’s essence” di Parigi, nella collettiva “Portraits without faces” presso Ph21 Gallery, a Budapest, Ungheria ed è parte della mostra itinerante “ExpoPhoto 2017 – Italy: taste of beauty” a Roma, Lishui (Cina), Napoli, Milano, Torino. Nel dicembre 2020 è parte di due collettive virtuali: “Identity” presso la Pepney Gallery, Cavan, Irlanda; “Out of Body” presso la piattaforma virtuale Stoa Collective. Nel settembre 2021 è parte della collettiva “Kaos antitesi del silenzio; forma, spazio, tempo” presso l’ex carcere borbonico di Avellino, per la curatela di spazio Kaos 48 di Fabrizio Scomparin, Stefano Nasti e Paola Cimmino. “Naked:#she”, secondo progetto fotografico di ampio respiro, viene esposto al Prague Photo 2017; nella collettiva “We Contemporary” organizzata da Musa International Art Space, in mostra a Roma e a Kiev, Ucraina; nella collettiva d’arte contemporanea EOS presso la galleria MPGArt a Vittoria, Ragusa; rappresenta la fotografia italiana nel mondo alla 17ma Mostra Internazionale d’Arte Fotografica (CIPAE), durante il China International Photographic Art Festival a Zhengzhou - Henan – Cina; è fra i progetti in

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mostra durante Emerging Talent 2018/19. A maggio 2019 viene esposta in occasione della mostra d’arte “Secondo Natura” a Palazzo Spadaro, Scicli, Sicilia. Nel febbraio 2020 è in mostra presso il Grand Palais di Parigi in occasione del Salon Comparaisons. Nel maggio 2021 è parte del collettivo artistico Artiste Culture con la mostra virtuale “The Artist Story”. Nell’agosto dello stesso anno è in mostra con la collettiva “Emerging Artists 2021” presso la Limner Gallery, ad Hudson, NY, USA. Nel novembre 2021 è parte della collettiva “SHIM Eco: The Coral Reef Principle”, prima esposizione curata dal SHIM Eco group presso la Ursa Gallery a Bridgeport, Connecticut, USA. “Étoiles”, suo terzo progetto, debutta al Prague Photo 2018 e partecipa all’ottava edizione di Cascina Farsetti Art, presso Palazzo Velli Expo. A febbraio 2019 sempre “Étoiles” è in mostra al Grand Palais di Parigi in occasione della kermesse Salon Comparaisons. Nell’agosto dello stesso anno è parte della collettiva “Fuori Luogo” curata da Carlo Gallerati per la Galleria Gallerati presso Forte Marghera, a Venezia. Ad ottobre 2019 è in mostra al Salon d’Automne a Parigi. Il suo più recente progetto “Polaroid blooming – Polaroid in fiore” debutta al Pargue Photo 2019. Nell’ottobre 2020 partecipa alla versione esclusivamente virtuale del Salon d’Automne di Parigi, fiera annullata per l’aumento della casistica Covid-19 in Francia, ed è parte della rassegna online “restART” presso l’associazione Kaos 48 di Napoli, per la curatela di Fabrizio Scomparin, Stefano Nasti e Paola Cimmino. A dicembre ottiene un Merit Award durante la manifestazione “Painting & Photography” presso Art Room Gallery, galleria d’arte online con sede a Berlino. Da gennaio ad aprile 2021 partecipa ad una nuova collettiva virtuale, “New Surrealism”, presso la Dailë Galerie, per la curatela di Adila Ben e Rodshir Dailë. Nell’ottobre 2021 partecipa sempre con “Polaroid Blooming” al Salon d’Automne e nel febbraio 2022 al Salon Comparaisons, entrambi a Parigi. Nel marzo 2019 realizza la sua prima mostra personale presso Kromart Gallery, a Roma. A settembre 2019 la sua seconda mostra personale “Totem”, da Beatrice Luzi, ha luogo

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negli spazi di Art G.A.P. Gallery a Roma. A partire da maggio 2021 una selezione dei suoi lavori è disponibile su Artsy (Shim Eco Art Network) ed Artspace (con Dailë Galerie). Nell’agosto 2021 una selezione da diversi progetti è in mostra presso la Biennale d’arte in Valcamonica “Arcaico Contemporaneo” per la curatela di Virgilio Patarini, selezione delle opere a cura della storica dell’arte Beatrice Luzi. Nel novembre 2021 Gaia è ospite d’onore presso la 13esima edizione del Prague Photo, durante il quale i suoi lavori sono esposti in una mostra personale all’interno dell’importante kermesse fotografica internazionale. Nel dicembre dello stesso anno la sua nuova personale “Polaroid Blooming” curata da Beatrice Luzi è in mostra nei nuovi spazi della Art G.A.P. Gallery a Roma.

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MOSTRE PERSONALI E COLLETTIVE, PUBBLICAZIONI

Personali Dicembre 2021 – mostra personale “Polaroid Blooming” a cura di Beatrice Luzi, Art G.A.P. Gallery, Roma - http://www.artgap.it/ Novembre 2021 – ospite d’onore presso Prague Photo 2021 a cura di Luisa Briganti, Praga, Repubblica Ceca - https://www.praguefoto.cz/ Novembre 2019 – mostra personale in occasione della Giornata Mondiale contro la Violenza sulle Donne presso il Dipartimento di Matematica e Fisica dell’Università degli studi Roma Tre - http://www.uniroma3.it/ Settembre 2019 – mostra personale “Totem” a cura di Beatrice Luzi, Art G.A.P. Gallery, Roma - http://www.artgap.it/ Marzo 2019 – mostra personale “Fin qui” a cura di Luisa Briganti, Kromart Gallery, Roma - www.kromart.it Collettive Ritratti di famiglia Settembre/Ottobre 2021 - è parte della collettiva “Kaos antitesi del silenzio; forma, spazio, tempo” per la curatela di spazio Kaos 48, di Fabrizio Scomparin e Paola Cimmino https://www.kaos48.com/

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Dicembre 2020 – è parte della collettiva “Out of Body” presso la piattaforma virtuale Stoa Collective - https://stoacollective.org/ Dicembre 2020 – selezionato come parte della mostra virtuale “Identity” presso la Pepney Gallery, Cavan, Irlanda - http://www.pepneygallery.com/ Febbraio 2019 – “ExpoPhoto 2019 – Italy: taste of beauty”” presso il Museo di Sant’Eulalia a Cagliari, in Italia - www.expophoto.it Ottobre/Novembre 2017 – partecipa alla mostra itinerante “ExpoPhoto 2017 – Italy: taste of beauty” per la promozione della fotografia italiana nel mondo con tappe a Roma, Lishui (Cina), Napoli e Milano - www.expophoto.it Settembre 2017 – partecipa alla mostra collettiva “Portraits without faces” organizzata da Ph21 Gallery a Budapest, Ungheria - http://www.ph21gallery.com Agosto 2017 – partecipa alla rassegna culturale “Castello di C’Arte” a Montelibretti, Italia - https://www.facebook.com/castellodicarte2012/ Aprile 2017 – partecipa alla mostra collettiva “Woman’s essence” organizzata da Musa International Art Space nell’ Espace Commines di Parigi, Francia - http://musaartspace. businesscatalyst.com/ Gennaio 2017 – TAG – Tevere Art Gallery a Roma, Italia - http://www.tevereartgallery. net/ Ottobre 2016 – vincitore di una menzione speciale durante la sua partecipazione alla prima Biennale di Arte Moderna di Perugia, Italia - http://www.biennalecittadiperugia. it/it/

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Aprile 2016 – debutto internazionale presso il Prague Photo 2016, Repubblica Ceca https://www.praguefoto.cz/ Naked:#she Marzo 2022 - è parte della collettiva “SHIM Eco: The Coral Reef Principle”, prima esposizione curata dal SHIM Eco group presso la Ursa Gallery a Bridgeport, Connecticut, USA https://www.ursa.gallery/ Agosto/Ottobre 2021 - è in mostra presso la Biennale d’arte in Valcamonica “Arcaico Contemporaneo” per la curatela di Virgilio Patarini, selezione delle opere a cura di Beatrice Luzi - https://www.zamenhofart.it/biennale-della-valcamonica/ Agosto 2021 – è parte della collettiva “Emerging Artists 2021” presso la Limner Gallery, ad Hudson, NY, USA - www.limnergallery.com Maggio 2021 - è parte del collettivo artistico Artiste Culture con la mostra virtuale “The Artist Story”- https://www.artisteculture.com/exhibtion-artists Aprile 2021 - una selezione delle sue opere entra a far parte dello Shim Art Network https://www.artsy.net/artists Febbraio 2020 - è in mostra al Grand Palais di Parigi in occasione della kermesse internazionale Salon Comparaisons - https://comparaisons.org/ Maggio 2019 – esposto presso la mostra d’arte contemporanea “Secondo Natura” presso Palazzo Spadaro a Scicli, in Sicilia - https://www.facebook.com/ events/322436021783225/ Dicembre 2018 – in mostra presso Emerging Talents 2018/19, Roma, Italia - https://

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www.emergingtalents.it Giugno 2018 – selezionato fra i finalisti de TAG PRIZE 2018 – International Photo Contest, Tevere Art Gallery, Roma, Italia - https://www.tevereartgallery.net/ Maggio/Luglio 2018 – fa parte della collettiva Surfaces – Bodies organizzata da Luca Curci e It’s LIQUID Group a Palazzo Ca’ Zanardi di Venezia in occasione della Biennale di Architettura - http://www.itsliquid.com/ Maggio 2018 – viene selezionato per rappresentare la fotografia italiana nel mondo in occasione della 17ma Mostra Internazionale d’Arte Fotografica (CIPAE), che ha luogo durante il China International Photographic Art Festival a Zhengzhou – Henan – Cina http://cipafe.com/index.php?site=1 Marzo 2018 – partecipa alla mostra collettiva d’arte contemporanea EOS presso gli spazi di MPGArt a Vittoria, in Sicilia - http://www.mpgart.it/ Ottobre 2017 – partecipa alla mostra collettiva “We Contemporary” organizzata da Musa International Art Space a Roma, Italia e a Kiev, Ucraina - http://musaartspace. businesscatalyst.com/wecontemporary.html Aprile 2017 – debutto internazionale presso il Prague Photo 2017, Repubblica Ceca https://www.praguefoto.cz/

Étoiles Agosto/Ottobre 2021 - è in mostra presso la Biennale d’arte in Valcamonica “Arcaico Contemporaneo” per la curatela di Virgilio Patarini, selezione delle opere a cura della storica dell’arte Beatrice Luzi - https://www.zamenhofart.it/biennale-della-

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valcamonica/ Ottobre 2019 – è in mostra al Salon d’Automne di Parigi - https://www.salon-automne. com/en/home/ Agosto 2019 – è parte della collettiva “Fuori Luogo” curata dal Carlo Gallerati per la Galleria Gallerati presso Forte Marghera, a Venezia, Italia - https://www.galleriagallerati. it/ Febbraio 2019 – è in mostra al Grand Palais di Parigi in occasione della kermesse internazionale Salon Comparaisons - https://comparaisons.org/ Ottobre 2018 – partecipa all’ottava edizione di Cascina Farsetti Art, presso Palazzo Velli Expo, Roma, Italia - http://www.cascinafarsettiart.it/ Aprile 2018 – debutto internazionale presso il Prague Photo 2018, Repubblica Ceca https://www.praguefoto.cz/ Polaroid Blooming Febbraio 2022 – è in mostra al Grand Palais di Parigi in occasione della kermesse internazionale Salon Comparaisons - https://comparaisons.org/ Ottobre 2021 – è in mostra al Salon d’Automne di Parigi, Francia - https://www.salonautomne.com/en/home/ Gennaio/Aprile 2021 – partecipa alla collettiva virtuale composta da 4 autori “New Surrealism” presso la Dailë Galerie, per la curatela di Adila Ben e Rodshir Dailë https://www.dailegalerie.com/

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Dicembre 2020 - consegue un Merit Award durante la manifestazione “Painting & Photography” presso la Art Room Gallery, galleria d’arte online con sede a Berlino www.artroomgalleryonline.com Ottobre 2020 – partecipa alla rassegna virtuale composta da 4 autori “restART” presso l’associazione Kaos 48 di Napoli per la curatela di Fabrizio Scomparin e Paola Cimmino - https://www.kaos48.com/ Ottobre 2020 – partecipazione virtuale al Salon d’Automne di Parigi, la cui edizione fisica è stata cancellata a seguito dell’emergenza sanitaria Covid 19 - https://www. salon-automne.com/en/home/ Maggio 2019 – debutto internazionale presso il Prague Photo 2019, Repubblica Ceca - https://www.praguefoto.cz/

Pubblicazioni Febbraio 2022 - catalogo Salon Comparaisons edizione 2022 presso il Grand Palais di Parigi, Francia Dicembre 2021 - catalogo della mostra personale “Polaroid Blooming” a cura di Beatrice Luzi presso Art G.A.P. Gallery, Roma, Italia Novembre 2021 - catalogo Prague Photo edizione 2021, Repubblica Ceca Ottobre 2021 – catalogo Salon d’Automne edizione 2021 di Parigi, Francia Settembre 2021 - è parte della collettiva “Kaos antitesi del silenzio; forma, spazio, tempo” per la curatela di spazio Kaos 48, di Fabrizio Scomparin e Paola Cimmino

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Agosto 2021 – catalogo della Biennale d’arte in Valcamonica “Arcaico Contemporaneo” per la curatela di Virgilio Patarini Maggio 2021 – catalogo della collettiva “Emerging Artists 2021” presso la Limner Gallery, ad Hudson, NY, USA Gennaio 2021 – catalogo della collettiva virtuale “New Surrealism” presso la Dailë Galerie, per la curatela di Adila Ben e Rodshir Dailë Dicembre 2020 - una selezione da Ètoiles pubblicata sull’edizione “Feature: Animals” della rivista d’arte internazionale ArtAscent Ottobre 2020 – catalogo Salon d’Automne edizione 2020 di Parigi, Francia Febbraio 2020 - catalogo Salon Comparaisons edizione 2020 presso il Grand Palais di Parigi, Francia Settembre 2019 - catalogo mostra personale “Totem” a cura di Beatrice Luzi presso Art G.A.P. Gallery Ottobre 2019 – catalogo Salon d’Automne edizione 2019 di Parigi, Francia Maggio 2019 - catalogo Prague Photo edizione 2019, Repubblica Ceca Maggio 2019 – catalogo della mostra d’arte “Secondo Natura” a Palazzo Spadaro, Scicli, Sicilia Febbraio 2019 - catalogo Salon Comparaisons edizione 2019 presso il Grand Palais di Parigi, Francia Giugno 2018 – catalogo TAG PRIZE 2018 – International Photo Contest, Tevere Art

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Gallery, Roma, Italia Aprile 2018 - catalogo Prague Photo edizione 2018, Repubblica Ceca Marzo 2018 – catalogo della collettiva d’arte contemporanea EOS presso la galleria MPGArt a Vittoria, Ragusa Ottobre 2017 - catalogo della mostra “We Contemporary” organizzata da Musa International Art Space a Roma, Italia e a Kiev, Ucraina Aprile 2017 - catalogo Prague Photo edizione 2017, Repubblica Ceca Aprile 2017 - catalogo della collettiva “Woman’s essence 2017” organizzata da Musa International Art Space nell’ Espace Commines di Parigi, Francia Ottobre 2016 - catalogo della prima Biennale di Arte Moderna di Perugia, Italia Aprile 2016 - catalogo Prague Photo edizione 2016, Repubblica Ceca

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BIOGRAPHY

In 2004 Gaia Adducchio studies film directing at FAMU, the National Film School of Prague. After numerous prizes for both her documentary and fictional works, she gains two MIBACT funding-awards: in 2009 for the realization of a documentary and in 2010 for the developing of a feature film. In 2013 she starts studying photography at the CSF Adams in Rome. In 2015 she works on her first theatrical direction “The oath” at Teatro Studio 1, again in Rome. In 2016 she attends a permanent workshop for play-writers at Atir Teatro Ringhiera in Milan. In 2015/16 she wins an artistic residence at CSF Adams, which leads to the realization of her first analog photography project “Family Portraits” debuting during Prague Photo 2016. “Family Portraits” gains a special mention at the first Biennale di Arte Moderna di Perugia; is shown during the collective exhibition “Woman’s essence” in Paris, during the collective show “Portraits without faces” at Ph21 Gallery, in Budapest, Hungary; it’s part of the traveling exhibition “ExpoPhoto 2017- Italy: taste of beauty” in Rome, Lishui (China), Naples, Milan and Turin. In December 2020 it’s part of two virtual exhibitions: “Identity” at the Pepney Gallery, Cavan, Ireland; “Out of Body” on the online platform Stoa Collective. In September 2021 it’s part of the collective “Kaos antitesi del silenzio; forma, spazio, tempo” taking place in the former Bourbon prison of Avellino, curated by Kaos 48, Fabrizio Scomparin, Stefano Nasti and Paola Cimmino. “Naked:#she”, her second photographic project, is shown at Prague Photo 2017; during the collective exhibition “We Contemporary” organized by Musa International Art Space, taking place both in Rome and Kiev, Ukraine; during the collective exhibition EOS at MPGArt Gallery in Vittoria, Sicily; represents Italian photography in the world at the 17th edition of CIPAE - China International Art Fair that takes place during

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the China International Photographic Art Festival in Zhengzhou - Henan – China; is selected to be part of Emerging Talent 2018/19. In May a selection is shown during the art exhibition “Secondo Natura” at Palazzo Spadaro, Scicli, Sicily. In February 2020 at Grand Palais in Paris during Salon Comparaisons. In May 2021 it’s part of the artistic collective Artiste Culture with the virtual exhibition “The Artist Story”, while a selection of her work becomes part of Shim Art Network. In August of the same year it’s shown during the collective “Emerging Artists 2021” at Limner Gallery, Hudson, NY, USA. During November 2021 it’s part of the collective “SHIM Eco: The Coral Reef Principle”, first exhibition curated by SHIM Eco group at Ursa Gallery in Bridgeport, Connecticut, USA. Her third project “Étoiles” debuted during Prague Photo 2018 and attended the eighth edition of Cascina Farsetti Art, at Palazzo Velli Expo. In February 2019 it is shown at the Grand Palais in Paris during the Salon Comparaisons exhibition. In August it’s part of the collective exhibition “Fuori Luogo” by the curatorship of Carlo Gallerati for Galleria Gallerati in Forte Marghera, Venice, while in October 2019 a selection of the project is shown at Salon d’Automne in Paris. Her latest project “Polaroid Blooming” debuts at Prague Photo 2019. In October 2020 a selection from “Polaroid Blooming” is part of the virtual edition of Salon d’Automne in Paris, which has physically been cancelled due to Covid-19 restrictions, and also participates to the on-line exhibition “restART” organized by Kaos 48 in Naples, curated by Fabrizio Scomparin, Stefano Nasti and Paola Cimmino. In December it gains a Merit Award during the “Painting & Photography” art exhibition at Art Room Gallery, a contemporary online art gallery based in Berlin. From January to April 2021 it’s also part of the virtual collective “New Surrealism” at Dailë Galerie, curated by Adila Ben and Rodshir Dailë. In October 2021 “Polaroid Blooming” is again part of the latest Salon d’Automne and in February 2022 of Salon Comparaisons, both taking place in Paris.

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In March 2019 she realizes her first solo exhibition at Kromart Gallery, in Rome. In September 2019 her second solo exhibition “Totem” curated by the art historian Beatrice Luzi is taking place at Art G.A.P. Gallery in Rome. Since May 2021 a selection from her artworks is available both on Artsy (Shim Eco Art Network) and Artspace (by Dailë Galerie). In August 2021 a selection from several projects is shown during the Biennale d’arte in Valcamonica “Arcaico Contemporaneo” for the curatorship of Virgilio Patarini, selection made by the art historian Beatrice Luzi. In November 2021 she is invited as guest of honor to the 13th Prague Photo edition, exhibiting her work as a solo artist during the international photographic kermess. In December of the same year the new solo exhibition “Polaroid Blooming” curated by the art historian Beatrice Luzi is scheduled in the new spaces of Art G.A.P. Gallery in Rome.

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SOLO EXHIBITIONS, COLLECTIVES, PUBLICATIONS

Solo exhibitions December 2021 – solo exhibition “Polaroid Blooming” curated by the art historian Beatrice Luzi at Art G.A.P. Gallery, Rome, Italy - http://www.artgap.it/ November 2021 – guest of honour at Prague Photo 2021, curated by Luisa Briganti, Prague, Czech Republic - https://www.praguefoto.cz/ November 2019 – solo exhibition for the International Day for the Elimination of Violence against Women at the Dipartimento di Matematica e Fisica dell’Università degli studi Roma Tre, Rome, Italy - http://www.uniroma3.it/ September 2019 – solo exhibition “Totem” curated by the art historian Beatrice Luzi at Art G.A.P. Gallery, Rome, Italy - http://www.artgap.it/ March 2019 – solo exhibition “Fin qui” curated by Luisa Briganti at Kromart Gallery, Rome, Italy - www.kromart.it Collectives Family Portraits September/October 2021 - it’s part of the collective “Kaos antitesi del silenzio; forma, spazio, tempo” by Kaos 48, Fabrizio Scomparin and Paola Cimmino - https://www. kaos48.com/

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December 2020 – is part of the collective exhibition “Out of Body” on the virtual platform Stoa Collective - https://stoacollective.org/ December 2020 – is selected as part of the online exhibition “Identity” at the Pepney Gallery, Cavan, Ireland - http://www.pepneygallery.com/ February 2019 – “Expo Photo 2019 – Italy: taste of beauty”” at the Museo di Sant ’Eulalia in Cagliari, Italy - www.expophoto.it October/November 2017 – participates to the traveling exhibition “ExpoPhoto 2017 – Italy: taste of Beauty” for the promotion of Italian photography in the world, Rome, Lishui (China), Naples and Milan - www.expophoto.it September 2017 – participates to the collective exhibition “Portraits without faces” organized by Ph21 Gallery in Budapest, Hungary - http://www.ph21gallery.com August 2017 – participates to the cultural kermes “Castello di C’Arte” in Montelibretti, Italy - https://www.facebook.com/castellodicarte2012/ April 2017 – participates to the collective exhibition “Woman’s essence” organized by Musa International Art Space in Espace Commines, Paris, France - http://musaartspace. businesscatalyst.com/ January 2017 – TAG – Tevere Art Gallery a Rome, Italy - http://www.tevereartgallery. net/ October 2016 – wins a special mention during her participation to the first Biennale di Arte Moderna di Perugia, Italy - http://www.biennalecittadiperugia.it/it/ April 2016 – international debut at the Prague Photo 2016, Czech Republic - https://

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www.praguefoto.cz/ Naked:#she March 2022 – is part of the collective “SHIM Eco: The Coral Reef Principle”, first exhibition curated by SHIM Eco group at Ursa Gallery in Bridgeport, Connecticut, USA https://www.ursa.gallery/ August/October 2021 - is shown during the Biennale d’arte in Valcamonica “Arcaico Contemporaneo” for the curatorship of Virgilio Patarini, selection made by Beatrice Luzi - https://www.zamenhofart.it/biennale-della-valcamonica/ August 2021 - it’s part of the collective “Emerging Artists 2021” at Limner Gallery, Hudson, NY, USA - www.limnergallery.com May 2021 - it’s part of the artistic collective Artiste Culture with the virtual exhibition “The Artist Story” - https://www.artisteculture.com/exhibtion-artists May 2021 - a selection of her work becomes part of Shim Art Network - https://www. artsy.net/artists February 2020 – is shown at Grand Palais in Paris during the Salon Comparaisons exhibition, France - https://comparaisons.org/le-salon/ May 2019 – shown during the artistic exhibition “Secondo Natura” at Palazzo Spadaro in Scicli, Sicily - https://www.facebook.com/events/322436021783225/ December 2018 – shown during Emerging Talents 2018/19, Rome, Italy - https://www. emergingtalents.it/

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June 2018 – selected to be among the finalist of TAG PRIZE 2018 – International Photo Contest, Tevere Art Gallery, Rome, Italy - https://www.tevereartgallery.net/ May/July 2018 – is part of the collective exhibition Surfaces – Bodies by Luca Curci and It’ s LIQUID Group at Palazzo Ca’ Zanardi in Venice, taking place during the Biennale di Architettura, Italy - http://www.itsliquid.com/ May 2018 – a selection of her work represents Italian photography in the world during the 17th edition of CIPAE – China International Art Fair that takes place during the China International Photographic Art Festival in Zhengzhou – Henan – China - http:// cipafe.com/index.php?site=1 March 2018 – participates to the collective contemporary art exhibition EOS organized by MPGArt in Vittoria, Sicily - http://www.mpgart.it/ October 2017 – participates to the collective “We Contemporary” organized by Musa International Art Space in Rome, Italy and Kiev, Ukraine - http://musaartspace. businesscatalyst.com/wecontemporary.html April 2017 – international debut at the Prague Photo 2017, Czech Republic - https:// www.praguefoto.cz/ Étoiles August/October 2021 - is shown during the Biennale d’arte in Valcamonica “Arcaico Contemporaneo” for the curatorship of Virgilio Patarini, selection made by the art historian Beatrice Luzi - https://www.zamenhofart.it/biennale-della-valcamonica/ October 2019 – is shown at Salon d’Automne in Paris - https://www.salon-automne. com/en/home/

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August 2019 – is part of the collective exhibition “Fuori Luogo” by Carlo Gallerati for Galleria Gallerati in Forte Marghera, Venice, Italy - https://www.galleriagallerati.it/ February 2019 – is shown at the Grand Palais in Paris during the Salon Comparaisons exhibition, France - https://comparaisons.org/ October 2018 – attends the eight edition of Cascina Farsetti Art, at Palazzo Velli Expo, in Rome, Italy - http://www.cascinafarsettiart.it/ April 2018 – international debut at the Prague Photo 2018, Czech Republic - https:// www.praguefoto.cz/ Polaroid Blooming February 2022 – is shown at the Grand Palais in Paris during the Salon Comparaisons exhibition, France - https://comparaisons.org/ October 2021 – is shown at Salon d’Automne in Paris, France - https://www.salonautomne.com/en/home/ January/April 2021 – it’s one of the 4 authors being part of the virtual collective “New Surrealism” at Dailë Galerie, curated by Adila Ben and Rodshir Dailë - https://www. dailegalerie.com/ December 2020 - gains a Merit Award during the “Painting & Photography” art exhibition at the Art Room Gallery, a contemporary online art gallery based in Berlin www.artroomgalleryonline.com October 2020 – it’s one of the 4 authors being part of the virtual exhibition “restART”

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organized by Kaos 48 in Naples, curated by Fabrizio Scomparin and Paola Cimmino https://www.kaos48.com/ October 2020 – is part of the virtual edition of Salon d’Automne in Paris, which has physically been cancelled due to Covid 19 restrictions - https://www.salon-automne. com/en/home/ May 2019 – international debut at the Prague Photo 2019, Czech Republic - https:// www.praguefoto.cz/ Publications February 2022 – catalogue of Salon Comparaisons 2022 at Grand Palais in Paris, France December 2021 – catalogue of the solo exhibition “Polaroid Blooming” curated by the art historian Luzi at Art G.A.P. Gallery, Rome, Italy November 2021 - catalogue Prague Photo 2021, Czech Republic October 2021 – catalogue of Salon d’Automne 2021 in Paris, France September 2021 - it’s part of the collective “Kaos antitesi del silenzio; forma, spazio, tempo” by Kaos 48, Fabrizio Scomparin and Paola Cimmino August 2021 – catalogue of the Biennale d’arte in Valcamonica “Arcaico Contemporaneo” for the curatorship of Virgilio Patarini May 2021 – catalogue of the collective “Emerging Artists 2021” at Limner Gallery, Hudson, NY, USA January 2021 – catalogue of the virtual collective “New Surrealism” by Dailë Galerie,

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curated by Adila Ben and Rodshir Dailë December 2020 - a selection from Étoiles is published on the “Feature: Animals” issue of the International Art Magazine ArtAscent October 2020 – catalogue of Salon d’Automne 2020 in Paris, France February 2020 – catalogue of Salon Comparaisons 2020 at Grand Palais in Paris, France September 2019 – catalogue of the solo exhibition “Totem” curated by the art historian Beatrice Luzi at Art G.A.P. Gallery, Rome, Italy October 2019 – catalogue of Salon d’Automne 2019 in Paris, France May 2019 - catalogue Prague Photo 2019, Czech Republic May 2019 – catalogue of the art exhibition “Secondo Natura” at Palazzo Spadaro, Scicli, Sicily. February 2019 – Catalogue of Salon Comparaisons 2019 at Grand Palais in Paris, France June 2018 – catalogue of TAG PRIZE 2018 – International Photo Contest, Tevere Art Gallery, Rome, Italy April 2018 - catalogue Prague Photo 2018, Czech Republic March 2018 – catalogue of the contemporary art collective EOS at the art gallery MPGArt in Vittoria, Ragusa, Italy October 2017 – catalogue of the exhibition “We Contemporary” organized by Musa International Art Space in Rome, Italy and Kiev, Ukraine

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April 2017 - catalogue Prague Photo 2017, Czech Republic April 2017 - catalogue of the collective exhibition “Woman’s essence 2017” organized by Musa International Art Space at Espace Commines in Paris, France October 2016 – catalogue of the first Biennale di Arte Moderna di Perugia, Italy April 2016 - catalogue Prague Photo 2016, Czech Republic

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Finito di stampare nel mese di febbraio MMXXII




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