PROGETTARE LʼARCHEOLOGIA
Partecipazione e Vincitori Primo Premio Piranesi Prix de Rome
2018
XVI edizione
Il Piranesi Prix de Rome è un concorso universitario che si svolge a Villa Adriana.
Il progetto consta di tre parti: la sistemazione paesaggistica della Buffer Zone (area cuscinetto a protezione del sito archeologico di Villa Adriana), il padiglione termale-espositivo allʼinterno della Villa e il progetto di comunicazione grafica.

La sistemazione paesag- gistica della Buffer Zone prende avvio dalla volontà di preservare lʼarea da possibili interventi futuri attraverso lʼinnesto di un parco agricolo in cui pochi interventi volumetrici si inseriscono nei filari di ulivo in un continuum paesaggistico.
Il terreno viene modellato in terrazzamenti per facilitare le operazioni agricole e per creare un nuovo percorso naturalistico di accesso. Lʼacqua costituisce una presenza importante che fa da anticipazione al sito archeo- logico e che diventa supporto per la coltivazione.
Il padiglione termale-espositivo viene concepito a partire dallo studio degli edifici
termali romani antichi, sia per quanto riguarda le sue funzioni che per la commistione tra arte e benessere del corpo.
Conformemente a quanto richiesto dal bando, lʼintero sistema costruttivo risulta essere reversibile, e il sistema di copertura viene studiato per essere dotato di lucernari con falde inclinate di minimo 30° gradi.
La funzione termale dellʼedifico è completata dal giardino posto sul retro, dove le vasche si innestano in un panorama archeologico-naturalistico che è in parte preesistente e in parte frutto dellʼintervento.
Il sistema costruttivo si compone di un intelaiatura metallica che sostiene lʼintero edificio e di un pavimento galleggiante nel quale ven- gono innestate le vasche. Lʼintervento non prevede opere di scavo in quanto il terreno viene riportato sul perimetro dellʼedificio. Lʼintervento risulta quindi totalmente reversibile.




Composizione pittogramma
La definizione del pittogramma parte dallʼanalisi geometrica dei numeri romani XVII-XVIII, date che costituiscono il Biennio Adrianeo, oggetto della brandizzazione.
In secondo luogo vengono inserite le lettere A e V che rimandano agli eventi qualificanti il Biennio, ossia lʼincoronazione di Adriano imperatore e la costruzione della Villa. Grazie a un effetto ottico di semplificazione visiva il pittogramma sembra celare la scritta Villa.


Per quanto riguarda la composizione geometrica, le dimensioni di spazi ed elementi si basa sulle proporzioni ricavate da un cerchio inscritto in un quadrato.
Per la formazione del brand sono stati scelti due colori ed è stata considerata la possibilità di accostare il pittogramma in bianco a uno sfondo monocromatico per migliorarne la visibilità.
Per quanto riguarda i codici ripografici, il font utilizzato è il Garamond nelle sue declinazioni Regular e Bold.
Lʼimmagine coordinata è stata poi applicata alle diverse modalità di comunicazione e al merchandising.
Pantone 110 U
LA CASA DEL COLLEZIONISTA
C.I. Musei - Interni 2018
Prof. L. Basso Peressut
La proposta progettuale prende avvio dalla volontà di colmare un vuoto urbano milanese e creare nuovi flussi e relazioni con il contesto.
Nellʼottica di ideare la casa di un collezionista, lʼintervento si compone di un edificio ad uso privato, contenente in sé ambienti di abitazione e di esposizione, che si affaccia su un nuovo spazio pubblico atto a richiamare lʼantico brolo che caratterizzava lʼarea.

Il fondamento del progetto risiede nella volontà di risolvere il questo vuoto senza rinunciare a esprimere il carattere della
collezione dʼarte che questa casa deve custodire; la sospensione e la percezione di assenza di gravità che le opere esprimono si traducono quindi in un edificio che appare staccato dal suolo, come se fluttuasse.
Per ottenere questa sensazione lʼintervento si sviluppa come un grande nastro che, ancorato a terra nella parte che abbraccia lo spazio pubblico, si stacca progressivamente dal suolo. Avvolgendosi su se stesso e trasformandosi da recinto a volume, cambia di volta in volta le altezze e conferisce un andamento inclinato delle coperture.



YACHT DESIGN: BA 65 EXPLORER
Laboratorio di progettazione degli interni II
2017
Prof. F. CaliariIl progetto consiste nello sviluppo di un super yacht di 65 metri, a partire dalle linee esterne fino ad arrivare ad uno sviluppo dettagliato degli interni.
Il disegno del BA 65 consiste in uno scafo che ricorda lo stile delle navi da guerra con un concetto di funzionalità moderno.

Sviluppando questo stile, ci si discosta dalle forme tradizionali degli scafi conosciuti nel mondo degli super yacht e, al contrario, ci si avvicina allʼessenza degli explorer.
Il BA 65 si compone di quattro ponti, di cui il principale si divide in: inferiore, con
solarium, piscina, bar e zona delle cabine per gli ospiti; e superiore, composto da un lussuoso salone che offre la massima visione verso lʼesterno.
Al secondo ponte si aprono 100 mq dedicati esclusivamente alla cabina dellʼarmatore, mentre al terzo ponte è stata posizionata la plancia di comando e allʼultimo un salottino ʻpanoramicoʼ La coperta inferiore è destinata allʼequipaggio, alla cucina, ai garage e alla sala macchine e motori.















YACHT DESIGN: REFITTING TIGER ʼ69
Laboratorio di progettazione degli interni II
2017
Prof. F. Caliari
Il Tiger è un day cruiser di 12,5 m, realizzato nel 1969, da Paolo Caliari per il cantiere Picchiotti.
Questʼimbarcazione è la sintesi perfetta di una geometria aggressiva, aerodinamica e di performance. Fu presentata al pubblico come ʻgarçonnière flotanteʼ, con un audace distribuzione di spazi e funzionalità di quei tempi.
Con il refitting si è cercato di adattare il Tiger originale alle comodità della navigazione attuale.
Per prima cosa la proposta include lʼeliminazione della cabina del marinaio poiché oggigiorno risulta superata in una barca di questo tipo.
Da questa operazione e dalla riduzione del bagno, si è ricavato dello spazio in maniera tale da ottenere una cabina da letto più ampia. Come ultima trasformazione si è ottenuto un open space, modificando il salotto e la cucina in una forma minimalista e in un ambiente più confortante. Per quanto riguarda il flying bridge, sono state ingrandite le sedute per rendere lo spazio un vero e proprio solarium. Tutte le sedute presenti negli spazi comuni, sono state pensate con sistemi ʻ popupʼ, affinché possano assumere altezze diverse a seconda della necessità: seduta normale, puff o tavolo.
Sezione Longitudinale
VIALE TOSCANA 2
Laboratorio di progetto e di costruzione dellʼarchitettura
2017 Prof. V. Puglisi
A pochi passi dalla zona di Porta Romana, lʼedificio si trova in una posizione strategica per entrare ed uscire da Milano, destinato non solo a residenza ma anche a nuovi spazi di lavoro per liberi professionisti.

Il progetto ospita al suo interno un cuore verde, con area relax e un playground per bambini, spazio protetto dal fronte stradale attraverso un filtro vetrato. Per far fronte alle diverse necessità delle possibili utenze, vi è una studiata flessibilità dei tagli degli appertamenti che compongono i sei piani residenziali.
Per questo motivo si presta ad essere una buona occasione sia per studenti e lavoratori che per famiglie. Elemento caratterizzante di ogni spazio abitativo è la presenza di ampie logge schermate attraverso pannelli scorrevoli che garantiscono un maggior comfort allʼutente creando uno spazio esterno protetto dal caos della città.
Il tutto determina un gioco dinamico della volumetria in facciata restituito anche dallʼaccostamento di materiali diversi come la pietra e lʼintonaco.




- Strato di separazione bituminoso;
- Strato termoisolante da 6 cm con guaina impermeabile incorporata;
- Strato termoisolante 6 cm;
- Barriera al vapore;
- Massetto di pendenza 2% da 4 cm;
- Solaio in c.a. 20 cm;
- Pavimento in parquet 1,5 cm;
- Controsoffitto 5 cm;
- Sottofondo 2 cm;
- Cartongesso + Intonaco per interni 1,5 cm.
- Strato radiante 4 cm;
- Doghe in legno 2 cm;
- Pavimento in parquet 1,5 cm;
- Sottofondo 2 cm;
- Strato radiante 4 cm;
- Massetto porta impianti 10 cm;
- Isolante acustico;
- Doghe in legno 2 cm;
- Solaio in laterocemento 25 cm;
- Guaina impermeabilizzante;
- Malta + Intonaco per interni 1,5 cm.
- Massetto di pendenza 2% da 7 cm;
- Doghe in legno 2 cm;
- Solaio in c.a. 20 cm;
- Guaina impermeabilizzante;
- Strato termoisolante da 7 cm con guaina impermeabile incorporata;
- Strato termoisolante 7 cm;
- Massetto porta impianti 10 cm;Isolante acustico;
- Barriera al vapore;
- Massetto in pendenza 2% da 4 cm;

- Solaio in laterocemento 25 cm;
- Solaio in latero cemento 25 cm;
- Malta + Intonaco per interni 1,5 cm.
- Malta + Intonaco per interni 1,5 cm.
- Pannelli laminati in pietra 0,8 cm;
- Strato termoisolante 13 cm.
- Pannelli laminati in pietra 0,8 cm;
- Strato termoisolante 13 cm.
- Controsoffitto 6 cm;
- Massetto di pendenza 2% da 7 cm;
- Solaio in c.a. 20 cm;
- Controsoffitto 6 cm;
- Cartongesso + Intonaco per esterni 1,5 cm.
- Cartongesso + Intonaco per esterni 1,5 cm.
- Pavimento in parquet 1,5 cm;
- Sottofondo 2 cm;
- Strato radiante 4 cm;
- Pavimento in parquet 1,5 cm;


- Massetto porta impianti 10 cm;
- Solaio predalles 25 cm;
- Sottofondo 2 cm;
- Strato radiante 4 cm;
- Strato termo-acustico 8 cm;
- Malta + Intonaco per interni 1,5 cm.
- Massetto porta impianti 10 cm;
- Solaio predalles 25 cm;
- Strato termo-acustico 8 cm;
- Malta + Intonaco per interni 1,5 cm.

TORRE MIRADOR
Proyectos arquitectónicos IV curso




2017 Erasmus
Universidad Las Palmas de Gran Canaria
Il corso consisteva nel progettare una torre di avvistamento ai margini del Barranco de las Majadillas, a Las Palmas de Gran Canaria.
La torre ha unʼaltezza di 50 metri e il suo programma è di fungere da collegamento tra il livello inferiore e quello superiore, e di essere un punto panoramico nonché un punto di vista di quellʼarea della città e del suo dirupo.
Il progetto interpreta il luogo dallʼinserimento di una torre e propone una nuova planimetria che si relazioni con il contesto esistente, in maniera tale da offrire un nuovo spazio pubblico al livello superiore e uno a livello inferiore.






ʻAL LÍMITEʼ
Proyectos arquitectónicos IV curso

2017
Erasmus
Universidad Las Palmas de Gran Canaria
Lʼobiettivo del laboratorio è stato comprendere unʼarea specifica ai margini del dirupo di Majadil, un quartiere nella periferia alta di Las Palmas de Gran Canaria, come area spaziale in cui è stato possibile qualificarsi con un minimo di operazioni, utilizzando la sezione come strumento principale del progetto.
Il progetto si occupa di riqualificare una area industriale che affaccia su un un grande territorio naturale, trasformandola in unʼarea urbana che offra un nuovo spazio pubblico per la città.
Lʼoperazione è stata quella di svuotare lʼarea da alcuni capannoni esistenti, riutilizzarne altri dandone nuove funzioni e creare un percorso verde che interagisca con essi e con il territorio circostante.








BLUE PRINT COMPETITION: FIERA DI GENOVA
Laboratorio di progettazione architettonica e urbana
2016 Prof. A. Rocca
Lʼidea che sta alla base del masterplan è quella di unire le due “anime” riconosciute nella città: i grandi spazi e gli edifici tipici del modernismo, capaci di creare imponenti spazi che risultano tuttavia spesso inumani, e i caruggi, sintomo di un intimo rapporto tra le persone.
Sulla base di questa considerazione si è scelto di mantenere solamente il padiglione blu, con la sua funzione fieristica, e il palasport, recuperato e rifunzionalizzato al fine di renderlo un polo attrattore per la comunità.

Per ricollegare questi alle città, il grande asse stradale che collega lʼarea alla stazio-
ne di Brignole, puramente automobilistico e funzionale, si prolunga e si trasforma diventando uno spazio urbano.
Gli edifici che si vengono qui ad insediare presentano funzioni prettamente di tipo residenziale, tranne il piano terra, maggiormente pubblico.
Il rapporto tra la città e il mare è di tipo perpendicolare, riconosciuto tipico per gli insediamenti portuali: per enfatizzarlo agli elementi discreti del padiglione e del palasport, di sviluppo orizzontale, si aggiungono, come contrappunto di fondo, la torre osservatorio progettata da Renzo Piano e una torre maggiormente ricettiva, posta al di sopra di una piazza sullʼacqua che conclude lʼinsediamento residenziale.
























ʻMETABOLISM OF A CITYʼ

Workshop at New York Institute of Technologies
2016 Prof.ssa A. Contin
Red hook. Un nuovo centro al limite della cittaʼ di New York per restituire al quartiere il suo waterfront, fornirlo di servizi, spazi pubblici per ospitare attivitaʼ culturali, ricreativi e residenziali. Una direzione che pone il quartiere sotto lo sguardo di Manhattan, un segno orizzontale che restituisce identitaʼ e carattere ponendosi in contrasto con la cittaʼ.
