Basketville #7 - 20 aprile 2009

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L'angolo azzurro

Fatta l'Italia, sì. Ma gli italiani di Franco Montorro

Presentata la programmazione azzurra, maschile e femminile, per l'estate. Nazionali a due velocità Dopo Enel, Edison e sempre di energia si tratta per gli ultimi due sponsor delle Nazionali. Che in campo maschile e femminile vanno oggi a due velocità. Spedita la femminile, nonostante una stagione che ha causato diversi infortuni a elementi di spicco. Eppure Ticchi il sorriso se lo permette e lo ha giustificato. Più accigliato Recalcati (nella foto), che ha annunciato l'arruolamento di Frank Vitucci e Walter De Raffaele come assistenti per le avventure ai Giochi del Mediterraneo e per l'Additional Arround di qualificazione agli Europei. Un tecnico giovane ed uno più esperto, non necessariamente ma magari! - insieme a Charly nel tentativo disperato (eufemismo?) di arrivare agli Europei in Polonia, di lì ai Mondiali 2010 e... E siamo andati fin troppo “oltre”, presi dall'amore dell'azzurro e rimasti all'antica, superata idea che alla massima competizione continentale l'Italia ci debba essere per forza. Basterebbe questo ripensamento a renderci pessimisti. Perché anche nel periodo 1988-1996, cioè quando abbiamo toppato la qualificazione alle Olimpiadi, gli Europei ci siamo andati eccome. E qui invece siamo in bilico, in pensiero per la più clamorosa delle eliminazioni: quella dalla base di partenza di Polonia 2009. Sparso terrore, resto ottimista. Per due ragioni ed un “purché”.

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La prima iniezione di fiducia è che la nostra principale avversaria, la Francia, molti muscoli e poco cervello, è nelle nostre condizioni nonostante i fenomeni Nba. La seconda è che a capo della nostra Federazione c'è Dino Meneghin e non il pavido e perfino controproducente Fausto Maifredi, quindi uno che dà la carica anziché uno che vedeva il figlio in tribuna offendere gli azzurri. Dettagli, dite? Uh, vivete un ritiro, una trasferta, una mission impossible con l'Italia. Perché una cosa ho imparato in tanti anni di rettilari Fiba anziché acquari Nba (e senza avere mai avuto la pretesa di capirlo, quest'ultimo ecosistema): la bandiera conta. Sia il giocatore, sia il vessillo. Sono d'accordo con quello che dice Dan Peterson: fate conto di non avere Bargnani, Belinelli, Gallinari. E aggiungo: contrario ai raduni di Matusalemme, nemmeno la Nazionale di calcio per i Mondiali li fa, spero che sian giornate utili a fare gruppo più che a fare schemi. Un altro problema di questa Nazionale maschile è la mancanza di almeno un leader. Galanda fu perfetto, nel 2003-2004 e in Spagna, due anni fa, il distacco fra vecchia e nuova guardia fu più doloroso che clamoroso.


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