NON UN GIORNO IN PIU' di Barbara Risoli

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Capitolo VI

Era il suo turno, accanto colui che era stato scelto per lei, il meglio. Era ora che uccidesse anche lei e con il passo prudente di chi ha qualcosa da nascondere percorsero la lunga strada. Si sentiva forte, la era e lui era forte quanto lei, uniti da un destino comune, distanti nell’età apparente eppure così coincidenti da renderli letali nel solo aspetto. Era quasi una bambina adesso, ma consapevole di ciò che era stata a quell’età stupida e colma di illusioni. Ci pensava con disprezzo, giurò a se stessa che non avrebbe permesso in questa nuova vita che quelle illusioni bloccassero il suo passo. Avrebbe cambiato le cose, era in tempo, aveva tempo, avrebbe fermato gli errori, avrebbe mutato il fiume avvelenato della vita, avrebbe salvato chi era da salvare, avrebbe detto giusti addii, avrebbe… Guardò se stessa: una ragazzina colma di speranze e di superbia, certa di potercela fare, forte e patetica, dritta nella camminata di quel giorno che la stava portando a un esame, uno dei tanti. Patetica, una cosa inguardabile con ancora addosso i segni profondi del futuro vissuto. Entrambi osservarono la


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