Cinzia Preview

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Impaginazione Sara Bottaini con Officine Bolzoni Supervisione Michele Foschini Proofreading Leonardo Favia, Francesco Savino e Andrea Petronio Colori di copertina Lorenzo Ortolani

leortola.wordpress.com

Via Leopardi 8 – 20123 Milano chiedi@baopublishing.it – www.baopublishing.it Il logo di BAO Publishing è stato creato da Cliff Chiang. CInzia è © 2018 Leo Ortolani Per l’edizione italiana: © 2018 BAO Publishing. Tutti i diritti riservati. ISBN: 978-88-3273-155-2 ISBN Variant: 978-88-3273-196-5 PRIMA EDIZIONE


Prefazione Io c’ero. Quando questo libro che avete tra le mani ha iniziato per la prima volta a prendere forma, quando Leo, tra una domanda e l’altra, in quella presentazione che condividemmo a Modena, ormai due anni fa, buttò lì: “E poi avrei in mente un graphic novel su Cinzia.” Cinzia. Uno dei personaggi più epici, più forti, più amati di Rat-Man, la saga ventennale sul supereroe ratto, alla cui conclusione, in quella serata modenese, mancava ancora suppergiù un anno. Cinzia, innamorata perdutamente del Ratto, destinata a non essere mai ricambiata, Cinzia la transessuale platinata, Cinzia la Lucciola della Quinta strada, come ci venne presentata in quelle indimenticabili prime vignette. Era nata così, da una boutade, per avere nient’altro che lo spazio di una battuta. Era il postino che consegnava all’Eroe una copia di Topolino, e cui Deboroh La Roccia saltava al collo baciandolo. La visione di quelle inconfondibili orecchie da topo aveva indicato all’eroe la sua strada: avrebbe indossato il costume e sarebbe diventato Rat-Man, il supereroe molto sui generis della Città Senza Nome. “Per la cronaca, da quel giorno anche il postino capì subito di aver trovato quello che cercava, e adesso di notte è… Cinzia! La Lucciola della Quinta Strada! Ma questa è un’altra storia.” Così diceva la vignetta, e un’altra storia lo è diventata quasi subito. Cinzia si è guadagnata lentamente il suo spazio, crescendo come personaggio, inserendosi sempre più profondamente nel tessuto dell’epopea del Ratto, e al tempo stesso trovando la via per un percorso personale. Nella storia principale e anche fuori: come dimenticare gli stand alone Cinzia la barbara o La gladiatora. Un personaggio a tutto tondo, un’eroina vera. Proprio ora la vedo guardarmi dallo scaffale di fronte alla scrivania, avvolta nell’immancabile pelliccia sintetica e fasciata da pantaloni leopardati. Uno sguardo fiero e sprezzante, il suo. Perché nel 2014 ne è stata prodotta anche una action figure che, ovviamente, io non potevo far mancare alla mia collezione. Quella sera Leo disse un’altra cosa, una cosa importante. Che Cinzia non vuole essere altro che se stessa: non vuole definizioni, non vuole essere una donna, un uomo… Cinzia è Cinzia. Ecco. Due anni dopo, quella Cinzia è realtà, in tutta la sua leopardata fierezza, nei suoi trenta centimetri in più, e nella sua bellissima, esilarante, commovente storia.


Chi ha amato Rat-Man e l’ha seguito in tutti questi anni troverà tra queste pagine lo stesso indomito personaggio del fumetto. Cinzia che non si arrende, Cinzia che lotta per essere solo quel che è. Ma questa è una Cinzia anche per chi Rat-Man non l’ha mai letto, che si libera dalla saga, e costruisce la propria narrazione, del tutto svincolata da quella del Ratto. È una Cinzia viva e vera, se possibile ancor più complessa di quanto già non fosse nella saga di Rat-Man. È una persona reale, costretta a fare i conti con un mondo che è il nostro mondo, in bilico tra il desiderio di essere accettata e l’insopprimibile voglia di rimanere per sempre la macchia sul vestito buono della società. C’è da ridere, come sempre con Leo, e parecchio, in un equilibrio miracoloso, che solo a lui poteva riuscire, tra commedia esilarante e riflessione, tra battute assolutamente fulminanti e colpi bassi che ti colgono al cuore e alla pancia, in un susseguirsi di uno-due che ti lascia al tappeto. E tutto senza che dramma e commedia si tolgano spazio l’un l’altro, ma anzi rafforzandosi a vicenda. E c’è il musical, perfino, e l’affondo che colpisce tutti, senza fare sconti: il nostro perbenismo, la nostra assurda smania di giudicare, ma anche la codardia di chi dovrebbe lottare per i diritti, ma non ce la fa, e si perde dietro ai dettagli rinunciando alle cose davvero importanti. E c’è lei, immensa, divina Cinzia. Che è un po’ tutti noi. Quando non ci troviamo, quando sappiamo fin troppo bene chi siamo, ma chi siamo non va mai bene agli altri. E allora cambiamo, ci proviamo, solo per capire che no, non si può tradire se stessi, la normalità non esiste, e meno male. Sono passati due anni. E niente, non so dirvi la gioia di avere queste pagine fra le mani, finalmente, e l’onore di essere stata presente quando è cominciata, e di essere qui, a presentarvela. Non mi piace dire che un libro, un fumetto, è “importante”, è “necessario”. Le storie lo sono sempre, se sono raccontate con il cuore. E questa lo è tantissimo e trasuda amore per questo personaggio. Ma se c’è una storia che era davvero importante raccontare, qui e in questo momento, è quella che ci affida Leo con queste pagine. Siamo con te, Cinzia. E resteremo macchie per sempre. Licia Troisi






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