XII Rapporto - Le mani della criminalità sulle imprese, 2009

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Le mani della criminalità sulle imprese – XII Rapporto

2009

più rispetto alla Germania e più del doppio della Gran Bretagna. Malgrado questo, il sentimento d’insicurezza personale e sociale continua a mantenere valori costanti e molto alti. Senza volerci addentrare in un’indagine sociologica sulla correlazione esistente tra criminalità e paura, vogliamo sottolineare che questa situazione, comune a quasi tutti i paesi occidentali, continua a rimanere tenace. Tuttavia, l’eterogeneità di queste paure è tale da impedire la completa certezza di un modello che spieghi la loro diffusione in termini meccanicisti di una reazione all’aumento della criminalità. Piuttosto, il crimine potrebbe essere considerato un fenomeno attorno al quale si irrigidiscono preoccupazioni e ansie, indicatori particolari di difficoltà d’integrazione sociale che le istituzioni non riescono ad affrontare in modo efficace. CHI SONO GLI AUTORI DEI REATI La quasi totalità degli autori di reati (80/90 per cento) è, secondo quanto testimoniano le vittime, di sesso maschile e, nella maggior parte dei reati più violenti, con un’età compresa tra i 21 e i 40 anni, mentre negli scippi è abbastanza consistente la percentuale di giovanissimi. Al Sud, inoltre, gli autori degli scippi e delle aggressioni sembrano essere molto più giovani (hanno meno di 20 anni rispettivamente il 56,5 % per gli scippi e il 35,3% per le aggressioni). La descrizione della dinamica dei reati permette di ottenere anche altre informazioni interessanti: al Sud gli autori di scippi e rapine agiscono usando maggiormente il motorino e in complicità rispetto a quelli del Nord. Fatta eccezione per la rapina, gli autori agiscono con maggiore frequenza da soli, sebbene l’analisi del fenomeno mostri che la collaborazione tra più autori aumenta la probabilità del successo del reato. In circa la metà dei tentati scippi e delle tentate rapine, infatti, il ladro ha operato da solo (rispettivamente nel 50,0 per cento e 45,1 per cento dei casi), mentre il 60,3 per cento delle rapine consumate è stato commesso da coppie o da piccoli gruppi di malfattori. I COSTI PER I COMMERCIANTI Il mercato della sicurezza è cresciuto in maniera esponenziale in questi ultimi anni, di pari passo al cosiddetto sentimento d’insicurezza. Questo ha comportato un incremento dei costi sostenuti per cautelarsi dalla criminalità diffusa o dalla paura della criminalità: blindature e sistemi d’allarme, polizze assicurative, vigilanza privata, un costo sempre in aumento che produce per le aziende un aggravio complessivo in 2,1 miliardi di euro. Oltre 700 euro mediamente per ciascun commerciante, con l’aggravante della continua lievitazione dei premi assicurativi, e dei costi aggiuntivi necessari da sostenere affinché le agenzie assicurative siano disponibili ad accendere una polizza antifurto ad un commerciante specie delle regioni meridionali. Occorre tenere conto che il settore delle imprese della sicurezza è in continua crescita, con un fatturato per la sola sicurezza passiva di 4.700 milioni di euro a cui vanno aggiunti, il fatturato delle imprese d’installazione e della vigilanza privata. IL MERCATO DELLA SICUREZZA18 Sistemi di Sicurezza Passiva Sistemi di Sicurezza Attiva Installatori Vigilanza Privata Totale

Fatturato 4.000 700 2.400 3.500 10.600

Addetti 28.000 1.000 6.000 49.000 84.000

TRUFFE Oltre a favorire la commercializzazione dei prodotti contraffatti, la diffusione d’internet ha permesso una costante crescita delle frodi informatiche, in particolare della clonazione delle carte di credito (che colpisce principalmente il Lazio con il 20% dei casi, seguito dall’Emilia Romagna con l’11,9%, dalla Lombardia con il 9,9% e dalle Marche con il 7,4%), e del phishing (truffa informatica 18

Fonte ANIE 2003

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