“Evento Salita al Pordenone e mostre Genovesino e nuovi Ghittoni. Tutto senza contributi pubblici (non grava quindi sui contribuenti) e senza distogliere fondi della comunità da altri fini più congrui specie in tempi di crisi” @SforzaFogliani
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Santa Maria di Campagna crocevia di artisti Piacenza, ben noto crocevia di importanti collegamenti viari e, quindi, di pellegrini, mercanti, banchieri, ma anche di artisti. E Santa Maria di Campagna fu proprio crocevia di artisti, come nessun altra chiesa di Piacenza: una Basilica di origine pontificia di coinvolgente bellezza, affidata dai Farnese ai Francescani, presenti nei Ducati di Piacenza e Parma dal 1565. Pordenone (con la Cupola principale, le cappelle di Santa Caterina e della Natività, l’affresco di Sant’Agostino) e poi Guercino, Stern, il Sojaro, il Campi, tutti artisti che ispirarono il Genovesino. È in un contesto scientifico unitario - quello di cui è testimone la chiesa di Campagna - che la Banca di Piacenza intende valorizzare ulteriormente questo scrigno di tesori amato dai piacentini (e prezioso) come nessun altro, nella nostra terra. A cominciare dalla Salita al Pordenone, camminamento da tempo reso agibile dalla Banca (secondo un progetto del compianto Ferdinando Arisi, il nostro maggior storico dell’arte di ogni tempo), ma la cui apertura è stata rinviata al marzo di quest’anno per evitare un affollamento, nel 2017, di eventi nuovi per i piacentini. E la nostra città, in cordiale e proficua intesa, è oggi in grado di offrire in contemporanea - a piacentini e forestieri - la possibilità di salire (e risalire) all’altezza di affreschi di prim’ordine di diversi artisti (Guercino, Pordenone, Sojaro). Una contemporaneità primato assoluto, finora ineguagliato in Italia (e, forse, anche all’estero). Anche se non si comportò molto bene con Piacenza (lasciando incompiuto il suo lavoro in Santa Maria di Campagna, richiamato da committenze a Genova, dai Doria, e a Venezia), il Pordenone nelle opere di casa nostra diede il meglio di sé, in un momento pieno di fulgore e di giovanile forza. Il critico Vittorio Sgarbi, nella sua recente visita alla Basilica, ha dichiarato che la Cupola del santuario mariano «è forse la sua opera più importante». Affreschi «in puro stile michelangiolesco» (sempre per citare Sgarbi) che «ammirati da vicino rendono onore a Santa Maria di Campagna e, soprattutto, rendono più bello il cuore di chi le guarda» (il vescovo Gianni Ambrosio dopo la sua visita in anteprima alla Salita). Un patrimonio che meritava un grande sforzo - organizzativo e finanziario - per la sua massima valorizzazione. Una sfida che la Banca di Piacenza, per amore della terra in cui è nata e nella quale opera da 80 anni, ha sostenuto con entusiasmo. Senza beneficiare di contributi pubblici, né distogliere fondi della comunità da altri fini primari proprio in questo momento. E tra le tantissime iniziative messe in campo, ecco anche “Il Pordenonino”. Questo foglio uscirà periodicamente per tutta la durata dell’evento. Un prodotto essenziale, ma ricco di notizie utili, curiosità, interviste aventi come filo conduttore la Salita e il Pordenone. Buona lettura e buona Salita.
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BANCA DI PIACENZA
NOTIZIARIO A CURA DELLA BANCA DI PIACENZA
SALITA AL PORDENONE, CI SIAMO A CENTO SCALINI DALLA BELLEZZA Il 4 marzo apre al pubblico il camminamento che porta alla cupola di Santa Maria di Campagna - Iniziativa della Banca di Piacenza Cento scalini per salire in un paradiso di bellezza che a guardarlo ci rende migliori. Oramai ci siamo. Il 4 marzo è alle porte e finalmente il grande pubblico può diventare protagonista della Salita al Pordenone, progetto di valorizzazione della Basilica di Santa Maria di Campagna a Piacenza. Un evento (chiusura il 10 giugno) organizzato dalla Banca di Piacenza in collaborazione con il Comune (proprietario della Basilica) e il Convento dei Frati Minori Osservanti (che della chiesa sono i custodi) con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei ministri e del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. Per la prima volta è possibile ammirare gli affreschi pordenoniani della Cupola maggiore del tempio voluto da papa Clemente VII (finito di costruire, su progetto di Alessio Tramello, nel 1528) stando “in quota” ed alla loro stessa altezza, grazie a una galleria circolare percorribile da più persone, aperta sull’esterno della città con vista panoramica a 360 gradi. La cupola è raggiungibile attraverso un camminamento - anticamente utilizzato solo a fini manutentivi - recuperato e messo in sicurezza dalla Banca di Piacenza seguendo le indicazioni della Sovrintendenza. Il percorso, un tempo accidentato, veniva comunque utilizzato, fin dal XVII secolo, da numerosi artisti, non solo piacentini, desiderosi di ammirare da vicino gli affreschi anche al fine di trarne ispirazione; pittori e scultori, ma anche studenti di accademie e istituti d’arte, hanno sostato a più riprese nella cupola (alcuni vi scrissero anche il loro cognome con graffiti tuttora visibili). Ed è proprio per questo che il percorso è stato battezzato “il camminamento degli artisti”. La Salita è stata dotata di un assito-piazzola dove i visitatori potranno sostare ricevendo informazioni, oltre che da (Foto Paolo Bellardo)
L’IDEA DI ARISI
Religioni ac bonis artibus
La cupola di Santa Maria di Campagna affrescata dal Pordenone.
pannelli illustrati, da guide reclutate tra studenti e neolaureati. Approfondimenti sull’artista friulano, ma anche sulla storia della Basilica, sorta dove prima insisteva una chiesuola dedicata alla Madonna, nell’ambito di un grande spiazzo dove si svolse, poco dopo l’anno mille, un Concilio nel corso del quale Urbano II preannunciò la prima Crociata. L’area di sosta si è resa necessaria perché il camminamento è unico e va quindi utilizzato sia in salita che in discesa. Giovanni Antonio de’ Sacchis (così si chiamava l’artista nato a Pordenone nel 1483 e morto a Ferrara nel 1539) affresca la cupola di Santa Maria di Campagna tra il 1530 e il 1535, dopo che nel 1522 aveva terminato il ciclo di affreschi dedicati alla Passione di Cristo nella cattedrale di Cremona e siamo nel 1529 - affrescato la cappella Il guardiano di S. Maria di Campagna
PADRE SECONDO L’ALLENATORE DELLA SALITA
(Foto Alessandro Bersani)
Pallavicino a Cortemaggiore, in provincia di Piacenza. Il de’ Sacchis non porta però a termine il ciclo di affreschi della cupola; lesene, tamburo e pennacchi sono affidati a Bernardino Gatti, detto il Sojaro. Pordenone realizza altre importanti opere in Santa Maria di Campagna: la cappella di Santa Caterina (1530-1532), la cappella della Natività o dei Magi (1532-1536), Sant’Agostino (1535). Contestualmente alla Salita, la Banca di Piacenza organizza due mostre a Palazzo Galli dedicate al Genovesino e ai nuovi Ghittoni (visitabili gratuitamente presentando, anche in giorni diversi, il biglietto ottenuto acquistando quello per la Salita) e una cinquantina di manifestazini collaterali. Tutte le informazioni e gli aggiornamenti sul sito salitaalpordenone.it. Emanuele Galba Giorni e orari di apertura Basilica di Santa Maria di Campagna (Piazzale delle Crociate - Piacenza) da martedì a venerdì 10-12.30 e 15-18; sabato e festivi: 10-18 chiuso i lunedì non festivi Apertura speciale - 19 maggio, Notte europea dei musei, dalle 21 alle 24 Prezzo biglietti Salita+Mostre Intero € 12 - Ridotto € 10 Gruppi organizzati (min. 12 persone) € 10 Scuole € 5 per ogni componente il gruppo Diritti prenotazione e prevendita € 1,50 Diritti prenotazione e prevendita gruppi € 1 Per la Salita al Pordenone è obbligatoria la prenotazione della fascia oraria di visita Vendita biglietti online: www.midaticket.it www.salitaalpordenone.it www.bancadipiacenza.it
TITOLO
È stato definito allenatore, giocatore e giudice di linea del progetto “Salita al Pordenone”. Padre Secondo con il suo entusiasmo ha contagiato tutti. In questa intervista il guardiano di Santa Maria di Campagna racconta il suo rapporto con il critico d’arte Vittorio Sgarbi, la Basilica e il significato delle opere del Pordenone. u p. 3
salitaalpordenone@bancadipiacenza.it