lash BANCA fla settembre 2019
PERIODICO D’INFORMAZIONE DELLA
LA BANCA LOCALE È COME LA SALUTE: LA SI RIMPIANGE QUANDO NON C’È PIÙ di Giuseppe Nenna* a bene il nostro presidente del Comitato esecutivo Corrado Sforza Fogliani a ripeterlo spesso, perché è un paragone che calza perfettamente: la banca locale è come la salute, ci si accorge della sua importanza solo quando viene a mancare. E i territori che la banca locale l’hanno persa, ben conoscono le nefaste conseguenze di una simile “calamità”, prima fra tutte la difficoltà per famiglie e imprese a ottenere credito a condizioni accessibili. Per comprendere appieno questo passaggio è forse utile fare un salto nel tempo e tornare alla seconda metà dell’Ottocento, periodo che vede la nascita delle banche popolari con il nobile obiettivo di diffondere la cultura del risparmio e soddisfare le necessità di accesso al credito delle famiglie, degli artigiani e dei commercianti, compresi coloro che, all’epoca, appartenevano alle fasce più povere. Nati con questi presupposti, gli istituti di credito popolari sono sempre stati grandi protagonisti del sistema socio-economico italiano grazie a caratteristiche peculiari, quali le durature relazioni con la clientela, la forte propensione al sostegno delle Pmi (che sono il “cuore” del tessuto imprenditoriale italiano), l’attenzione alle famiglie e l’impegno sociale per le comunità locali dove sono insediate. Il nostro Istituto è tutto questo e vuole continuare ad essere la Banca del territorio (unica rimasta), locale per davvero: indipendente perché solida e solida perché indipendente. Se questa realtà con quota primaria di mercato non ci fosse, certe condizioni vantaggiose per le nostre famiglie e le nostre imprese sarebbero sogni irrealizzabili, soprattutto in momenti di perdurante difficoltà economica. Lo ripetiamo sovente ma non ci stancheremo mai di ricordarlo e ricordarcelo: i nostri clienti ci conoscono ad uno ad uno, sanno (e non è un particolare irrilevante) con chi hanno a che fare. Clientela che ci manifesta una stima che diventa sprone a proseguire nel nostro modo di fare banca. Di recente, un fedele correntista esattamente da mezzo secolo, che di mestiere fa l’imprenditore (di
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SEGUE IN ULTIMA
BANCA DI PIACENZA - n. 5, settembre 2019, ANNO XXXIII (n. 183)
La nuova scuola Sant’Orsola P
er iniziativa di un gruppo di genitori, con il determinante intervento della Banca ed il sostegno morale della Diocesi, è nata a Piacenza una nuova scuola elementare paritaria. Nella tradizione, ma con importanti scelte innovative (memore innovo), l’istituto intende dare continuità all’esperienza secolare delle Orsoline. Non ha goduto di alcun finanziamento pubblico (ed è quindi partita senza aver gravato di un euro sui contribuenti). Per Piacenza, è un esempio, nella sua formula e nella sua impostazione programmatica. Non godrà di alcun clamore, ma prova esso stesso quanto possa l’iniziativa privata, se impregnata di valori, e prima di tutto di quello di assicurare il libero confronto delle idee, sottraendo la gioventù al pensiero unico, che spesso ne condiziona lo sviluppo culturale e morale. In sostanza, anche, un richiamo: fatti e non parole (o riferimenti autoreferenziali e di facciata). La scuola ha il suo fondamento normativo e gestionale in una Cooperativa che porta il nome di Santa Giustina, la martire cristiana nostra copatrona. Si intitola a Sant’Orsola, vittima di culture a noi estranee, protettrice degli educatori. Sorge su un territorio a suo tempo interessato dalla presenza della (distrutta, nel 1935) chiesa di Santa Maria dei Pagani, dal nome (Pagano) di chi la edificò nel 1181. Sono scelte non improprie e nelle quali si incarna, anzi, un preciso intento, non ultimo di schietta (ma aperta) piacentinità. Per la Banca, una rinnovata testimonianza di presenza. E, soprattutto, di concretezza. Com’è suo (non sbandierato) costume. Per la città, un’altra realizzazione della quale – come della Banca – deve andare orgogliosa. Intorno alla scuola Sant’Orsola la città si stringe. c.s.f. @SforzaFogliani
La dott.ssa Elisabetta Curti nel Cda della nostra Banca
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a dott.ssa Elisabetta Curti è entrata a far parte del Consiglio di amministrazione della Banca, seconda donna – nell’ultra ottantennale storia dell’Istituto – a ricoprire questa carica dopo l’ingresso, nel 2016, del notaio Giovanna Covati. Figlia dell’imprenditore Gianfranco – fondatore della Gas Sales Energia (attiva nella vendita di gas ed energia elettrica, presieduta dal 2003 proprio dalla dott.ssa Elisabetta) e ora amministratore delegato della CGI, holding del Gruppo con un fatturato che supera i 400 milioni di euro – il neo consigliere è un volto noto per gli sportivi piacentini: dal luglio dello scorso anno è, infatti, presidente della You Energy Volley, che dopo un solo anno ha conquistato la Super Lega (la collaborazione tra la Gas Sales e la nostra Banca ha evitato che Piacenza perdesse la pallavolo ad alti livelli). Laureata in Giurisprudenza con il massimo dei voti all’Università di Parma, Elisabetta Curti ha frequentato dopo la laurea i corsi di notariato a Milano e Parma, fatto pratica presso lo studio del notaio Giuseppe Rocca a Piacenza e collaborato con lo studio notarile piacentino Gaia Sinesi. Dopo queste esperienze, la decisione di affiancare il padre – insieme alla sorella Susanna – nella gestione dell’impresa di famiglia. Oltre alla già citata presidenza della Gas Sales Energia, la dott.ssa Curti ricopre svariati incarichi in azienda: consigliere delegato di Bluenergy Group, presidente Bluenergy Assistance, amministratore di Green Sales e incarichi amministrativi presso la holding del Gruppo CGI. Dallo scorso anno è vicepresidente della Confapi Piacenza, nel cui Consiglio di-
rettivo siede dal 2013, e consigliere nella Fondazione Asilo Clelia Pallavicino Fogliani. Negli anni giovanili una breve parentesi come collaboratrice giornalistica, che gli è valsa l’iscrizione (dal 1999) all’Albo dei giornalisti pubblicisti. La dott.ssa Curti ha così commentato il suo nuovo incarico: «Come azienda sentiamo una profonda affinità con la Banca di Piacenza: entrambe credono e investono nel territorio dove sono insediate. Nel nostro piccolo, prendiamo esempio dalla Banca, aprendo tante filiali per avere un contatto diretto con i clienti. A livello personale, sono orgogliosa di far parte del Consiglio della Banca, grata per la fiducia accordatami. Spero di essere all’altezza. Sicuramente, per me sarà una scuola d’esperienza, che mi fortificherà nel mio percorso professionale». Il nuovo consigliere della Banca sostituisce il dott. Giorgio Lodigiani, che ha rinunziato alla carica per motivi personali inerenti i suoi nuovi impegni imprenditoriali. Al dott. Lodigiani il Consiglio ha espresso i più vivi ringraziamenti per la fattiva attività prestata, in tanti anni, a favore della Banca.
AUTUNNO CULTURALE A PALAZZO GALLI Consultare alle pagine centrali di questo numero (pagg. 16/17) l’intero programma dell’AUTUNNO CULTURALE a Palazzo Galli