tavola rotonda
di Pierfrancesco Falbo
la svolta del plettro made in Italy
A
bbiamo pensato di scrivere un articolo sui plettri, discutendone con Stefano Tommasi – per molti “Steve” Tommasi – tanto noto per i suoi Essetipicks, plettri oggi nelle mani dei più noti chitarristi di casa nostra, tra cui Massimo Varini, Luca Colombo, Chicco Gussoni, Carlo Fimiani, Giacomo Castellano... Durante la nostra chiacchierata Steve ha detto che sta raccogliendo del materiale utile a divulgare la “cultura del plettro” e ha aggiunto: “non si è mai data troppa importanza al plettro mentre è proprio da lì che creiamo il nostro suono!” Inoltre, di recente, ha realizzato un Essetipicks che ha battezzato Ziryab, in onore all’inventore del plettro. E così abbiamo risposto al quesito di partenza... Cominciamo la nostra discussione con la presentazione delle peculiarità tecniche dei plettri Essetipicks, nelle parole dello stesso Steve Tommasi. “Faccio mia l’espressione di Luca Colombo che, in poche parole, ne ha riassunto l’essenza: “Sono la svolta!... L’evoluzione stessa del plettro!...” Sostanzialmente i miei plettri si possono dividere in due tipologie costruttive: i modelli Custom Shop, realizzati in materiali naturali e plexiglas fatti a mano da me stesso, e le serie in Kevlar e altre materie sintetiche,
Ogni chitarrista dovrebbe sapere tutto del suo mondo e, in effetti, sono molti a vantare un background di tutto rispetto e, a 360 gradi! Tuttavia, molto probabilmente, alla domanda “chi ha inventato il plettro?” qualcuno avrebbe difficoltà a rispondere... ricavati da uno stampo per mezzo di pressofusione. Tutti indistintamente sono conformi alle caratteristiche che riconducono al mio brevetto mondiale (PCT). Sugli Essetipicks, da ambo i lati e in corrispondenza della punta, è presente uno “smusso” che consente di eliminare gran parte dell’asperità che, viceversa, avrebbe un bordo vivo. In questo modo il plettro, nonostante la sua rigidità, scivola fra le corde. Infatti, i chitarristi avvertono una maggior scioltezza, un aumento della velocità delle pennate e una maggior precisione del timing. Altra caratteristica importante è la conca presente su ambo i lati del plettro. La sua funzione è di aumentare il grip (l’impugnatura) in modo da avere una presa più sicura. In particolare, la serie fatta a mano presenta, nella conca del lato superiore, un inserto circolare in pelle riportante il logo. Questa caratteristica consente di impugnare il plettro con una minore forza preservando il chitarrista da tendinite o da stanchezza precoce. Infine, i miei plettri sono tutti rigidi, con spessori che variano da 2,5 a 6,0 mm. Non produco plettri flessibili perché non hanno volume e suonano “spenti”. Chiaramente, per poter apprezzare tutte queste caratteristiche innovative bisogna dedicare un po’ di tempo a provarli...” La nostra discussione continua affrontando le differenze timbrico/ sonore esistenti tra i vari materiali impiegati per la costruzione dei plettri.
“Ad esempio gli Essetipicks realizzati con la Noce di Tagua, hanno un tocco un po’ scuro, rotondo, ma grande volume: cosa che piace moltissimo a chi suona jazz. Inoltre, questo materiale è eco-sostenibile e sono fiero di farne uso. Invece, i miei plettri realizzati con la Noce di Cocco hanno un suono più chiaro rispetto a quelli in Tagua. Questi plettri si fanno apprezzare specialmente sulle note singole che risultano potenti, brillanti e ben definite. Poi ci sono i plettri in Plexiglas che hanno un suono brillante e un grande attacco... Plettri consigliati per la chitarra elettrica, meglio se distorta. Infine, esistono i plettri in Metallo. Li usavo negli anni ‘80 però, dato il bordo con lo spigolo vivo, avevano il difetto di rosicchiarmi in fretta l’avvolgimento delle corde nella zona della pennata. Per risolvere questo problema, ho in progetto un nuovo modello in Titanio, di cui ho realizzato a mano alcuni prototipi. Nonostante lo spessore di 4 mm lo faccia risultare un plettro leggero, ha un impatto sulla corda senza precedenti. L’ho provato con l’elettrica e il suono distorto del mio vecchio Marshall e credo che sia la cosa più “cattiva e potente” con cui abbia mai suonato! (ride) Inoltre, sarà un plettro dal duplice scopo: oltre che essere un plettro vero e proprio, sarà anche un monile poiché verrà dotato di un foro per essere usato anche come pendente da collana. Data la preziosità... beh, non avrà un prezzo molto economico.”
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