

C’era una volta una bambina di nome Viola che viveva in un piccolo villaggio della Brianza in una graziosa casetta tutta colorata, insieme ai suoi genitori e ai suoi nonni. Viola amava giocare all’aperto, aiutare i nonni nell’orto e trascorrere del tempo con i suoi amici. Nella sua casetta, il tempo sembrava essersi fermato: la nonna preparava pasta fatta in casa, il nonno coltivava verdura e frutta con l’aiuto di Viola, e la mamma cuciva bellissimi vestiti su misura. Il papà di Viola, Luca, era l’unico a lavorare fuori casa, dirigendo un’importante azienda di computer.

Un giorno, però, il papà decise di lasciare il lavoro e questo portò difficoltà economiche a tutta la famiglia. Mentre la famiglia di Viola si dava da fare vendendo pasta fresca, abiti, verdura e frutta, tutto intorno il mondo continuava la sua evoluzione.

Le macchine sfrecciavano veloci, nuove case si alzavano verso il cielo, e nuove strade spuntavano ovunque. Piano piano, tutto il verde che Viola amava stava scomparendo. Viola notò che da quando il papà aveva lasciato il suo lavoro, i bambini non si vedevano più al parco a giocare insieme. Si chiedeva dove fossero finiti tutti quei bambini che incontrava ogni pomeriggio con la nonna. Giocare, correre e ridere all’aria aperta era così divertente! E perché il papà, che amava così tanto il suo lavoro, aveva deciso di licenziarsi?

Quella sera, con il cuore pieno di domande, Viola si sedette accanto ai suoi genitori e chiese: «Mamma, papà, dove sono finiti tutti i bambini? Mi manca giocare con loro al parco! E papà, perché ti sei licenziato? Da quando non vai più al lavoro, sei triste e anche i bambini sono spariti dal parco!»


La mamma e il papà di Viola sapevano esattamente cosa fosse successo. Dopo essersi scambiati uno sguardo preoccupato, decisero che era arrivato il momento di dire la verità a Viola.
La mamma si sedette accanto a lei e iniziò a spiegare:
«Purtroppo, tutti i bambini del paese sono stati colpiti da un brutto incantesimo... l’incantesimo del mondo virtuale. Sai, Viola, questo incantesimo ha fatto sì che i bambini, pur di avere un tablet, rinunciassero a tutte le loro amicizie reali.»
«Cosa significa?» chiese Viola, confusa.
La mamma continuò: «Significa che i bambini hanno preferito avere un tablet pieno di giochi, talmente tanti giochi che non hanno più tempo per andare al parco.»
Una volta ricevuto in regalo il tablet da Mister T, un signore vestito tutto d’argento, i bambini si dimenticavano degli altri, dei giochi di gruppo, delle risate, degli abbracci e... dell’amicizia.
