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:FRAMES: il mercenario russo numero dodici. Sicchè il figlio di Dio ha fatto ciò che tutti nella medesima situazione farebbero: ha chiesto aiuto al genitore potente. Da principio Kojima era inamovibile. Parlava di genetica mancanza di talento. Ed ha continuato su questa lunghezza d’onda almeno fino alla quarta piaga. Poi, stremato, ha tirato fuori dal kimono la pappardella sul maggior impatto di Snake sul videogiocatore se quest’ ultimo prende i comandi di un altro personaggio. Ring: Sta cercando di dirmi che Raiden e Gesù Cristo… Gesù Cristo e Raiden… Dio: Non dirmi che non te ne eri accorto.

Ring#2 Ring: Er… senza barba non lo avevo riconosciuto. Certo che una raccomandazione simile non la si riceve tutti i giorni! Dio: Eh eh! Come diceva il Poeta: “Vuolsi così colà dove si puote”. Ring: Purtroppo non conosco granché del Lucio Battisti seconda maniera. Cambiamo argomento, qual è il suo joypad preferito? Dio: Sicuramente il Dual Shock. Ne apprezzo il simbolismo fortemente cristiano dei pulsanti: il quadrato rappresenta le quattro virtù cardinali, la croce non credo necessiti di spiegazioni, il cerchio è un occhio stilizzato e, se lo sovrapponi al triangolo, ottieni il Divino OcchiotriangoloTM.

Ring: Molti lamentano l’assenza dei “continue” nella vita reale. Dio: E cosa c’entro io? Ring: Come cosa c’entro io? Lei è o non è il Fattore? Dio: Fattore sì, ma con alcuni distinguo. Io ho creato il pianeta Terra: ho stirato pianure lasciando qua e là grinze di montagne, ho pettinato foreste, ho pisciato fiumi, ho scorreggiato venti, ho fumato vulcani ed espulso boccate di nuvole. Ma gli esseri umani no e poi no. C’era dietro troppo lavoro di R&D da svolgere. Mi sono limitato ad acquistarne il format da una civiltà aliena di passaggio in questo quadrante. E’ un concetto di marketing molto semplice, si chiama make or buy.

Ring: E i tasti dorsali?

Ring: Quindi le religioni sono sbagliate.

Dio: I tasti dorsali non significano nulla.

Dio: Tutte. Ma questo è meglio che non lo scrivi.

Mostrare il Videogioco____________________

[E3]

di Paolo “Jumpman” Ruffino E3, ovvero fare la festa al videogioco, mostrandolo. Esposizione dell'Intrattenimento Elettronico. Intratteniamo il Vostro Sistema Nervoso. Fare la festa all'immagine del videogioco, guardandolo. Guardiamo ciò che toccheremo. Esposizione dell'immagine della merce, che è a sua volta immagine. E se pensiamo che chi visita l'E3 fotografa o filma le immagini dei videogiochi quelle che noi vediamo sono immagini di immagini di immagini. Immagine alla terza. I3. E3 come videogioco, cioè gioco di immagini, CON le immagini (l'E3 del futuro sarà un vi deogioco in cui potrai giocare quello che giocherai). Gioco di fantasia su quello

che sarà il futuro, perché il vi deogioco è sempre in divenire, non è mai fermo in nessuna sua manifestazione (strano che gli screenshot non vengano mai "mossi"). Come Gianni Canova ha notato che è il cinema l'unico vero video-gioco perché gioco-di-occhi, così possiamo dire che il videogioco è l'unico vero cinema perché gioco di movimento. Movimento sullo schermo, nell' hardware, sulle dita del giocatore. Movimento di immagine e di ciò che forma l'immagine. Lo screenshot è una forzatura, un voler costringere il videogioco a stare immobile. La promessa che sottintende lo screenshot è che sarà libero a breve, o non appena il giocato-

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re lo vorrà. Non esistono vid eogiochi dove niente si muova. La scena non interattiva è innaturale (ma non per questo da eliminare). La scelta di Sony di chiamare Emotion Engine l'hardware di Playstation2 è in fondo voler spacciare per nuovo qualcosa che non lo è. E i videogiocatori se ne sono accorti presto. Emotion, emozione, cioè movimento di sentimenti. Qualunque videogioco è movimento emozionale perché gioca col sistema nervoso. Giusto è infatti chiamarlo electronic entertainment. E giusto è festeggiarlo immaginando immagini di immagini di immagini.


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