


Parco Delta del Po
Emilia-Romagna
Comune di Comacchio
Parco Delta del Po
Emilia-Romagna
Comune di Comacchio
Fonds BKVB
via cappuccini 18 44022 comacchio FE Italia +39 320 0449145_ 0533 313451 ass.duno@gmail.com
PORTOGARIBALDI cultural association DUNO onlus
pineta/duna/ spiaggia “jacaranda”
Il tema delle spiagge e dei retrospiaggia naturali sulla costa emiliano-romagnola/ ultimi baluardi costieri di resistenza ambientale progetto vincitore del concorso ministeriale “Giovani idee cambiano l’Italia”
Azzurra Carli (Azzurra Carli Studio), Ferrara IT e Fabiana Toni (FT Studio), Rotterdam, NL, hanno collaborato dal 2007 al 2011 per progetti e ricerche a scala urbanistica, paesaggistica ed architettonica, con particolare interesse nelle aree costiere.
Hanno ricevuto diverse menzioni speciali in concorsi riguardanti aree costiere italiane, in particolare: - menzione speciale del concorso internazionale per la riqualificazione urbana di Mondello, Sicilia; - terzo premio del concorso internazionale Costeras, sito di Torre Salinas, indetto dalla Regione Autonoma della Sardegna.
La realizzazione del Progetto Jacaranda si e’ concluso nel 2009. Il Progetto non e’ stato realizzato nella sua interezza, ma ha garantito la protezione dell’area grazie alla realizzazione di palificate esterne, poi realizzata anche dagli enti proprietari dell’area adiacente alla proprieta’ comunale.
Azzurra Carli Studio, Azzurra Carli architetta
Si laurea in Architettura all’Università di Ferrara nel 2002; nel 2001 collabora con lo studio Frediani & Gasser di Klagenfurt e nel 2003 con lo studio Jeroen Schipper Architecten (ora: ORANGE architects) di Rotterdam.
Dal 2007 lo studio di progettazione AZZURRA CARLI STUDIO, si occupa di progetti a scala urbana, paesaggistica,architettonica e di restauro. L’esperienza maturata nei periodi di studio e lavoro in Germania e Olanda ha portato a sviluppare un metodo progettuale analitico e multidisciplinare del contesto territoriale e urbano con particolare attenzione alle problematiche ambientali e di sviluppo sostenibile, anche grazie alle collaborazioni con enti pubblici di gestione del territorio e di ricerca scientifica.
Nel 2008 vince il concorso del Ministero per le Politiche giovanili e le Attività Sportive (POGAS) “Giovani idee cambiano l’Italia”, con il progetto “Pineta/duna/spiaggia Jacaranda” per la riqualificazione di un’area dunale nel Comune di Comacchio (FE). Il progetto è stato sviluppato e realizzato in collaborazione con FT studio di Rotterdam.
In parallelo si è consolidata negli anni l’attività di progettazione e direzione lavori di interventi di riqualificazione e restauro su beni architettonici pubblici e privati, tra cui si segnalano: Progetto architettonico PFTE-esecutivo, coordinamento, D.L. per Smart Garden Terrefiumi| Progetto di valorizzazione Parchi Pubblici Urbani - Unione dei Comuni Terre fiumi (2023-24), Progetto definitivo, coordinamento, D.L. per PNRR Next Generetion EU: Ampliamento dell’Asilo nido di Formignana (2022-23); Progetto esecutivo, DL per interventi per l’Hub di Consandolo nel sistema Primaro-Reno: Interventi puntuali per una rete diffusa ed intermodale (2022) e per la Riqualificazione urbana del centro Rossoniano, Comune di TresignanaA (FE) 2020-21. Progetto definitivo, esecutivo, direzione lavori, per l’ Intervento di riqualificazione urbana di un tratto del viale Lungomare Italia, Lido delle nazioni, Comacchio (2019), Progetto esecutivo e direzione lavori del Masterplan della comunicazione urbana ed extraurbana del Parco Delta Po EmiliaRomagna (2017).
FT Studio, Fabiana Toni architetta
Si laurea in Architettura all’Università di Firenze nel 2001; nel 2002-2003 collabora con lo studio Jeroen Schipper Architecten (ora: ORANGE architects) e tra il 2003 ed il 2006 con lo studio (EEA) Erik van Egeraat Associated Architects, entrambi situati a Rotterdam. Durante questo periodo fa esperienza internazionale a Mosca lavorando al Progetto Capital City Nel 2006 collabora come ricercatrice freelance con il dipartimento di Architettura del Paesaggio di Delft (NL) e fonda FT STUDIO, operativo in campo architettonico e paesaggistico. Dal 2007 al 2011 collabora con Azzurra Carli con cui partecipa a diversi concorsi e alla realizzazione del Progetto “Pineta/duna/spiaggia Jacaranda”, Comacchio FE.
Parallelamente, dal 2008 al 2022 insegna Analisi e Progettazione Architettonica e Paesaggistica presso la Facoltà di Architettura di Delft (NL), e, in maniera discontinua, l’Università di Breda (NL), dipartimento di Urban Design.
Dal 2022 ad oggi, assume posizione di ruolo come docente di Progettazione Architettonica e Paesaggistica insegnando anche nel Master in Architettura del Paesaggio.
Partecipa a workshops e tiene lezioni in diverse università, tra cui la Facoltà di Architettura di Barcellona, ES, e la Universidad Centroamericana “José Simeón Cañas” (UCA), San Salvador, SV. Attraverso l’attività di ricerca e sotto la guida del Prof. Clemens Steenbergen contribuisce a diverse pubblicazioni, tra cui Composing Landscapes (2008) e Metropolitan Landscape Architecture, Urban Parks and Landscapes (2011).
L’area in esame ha un’estensione di circa 80 ha e si colloca fra il Lido degli Scacchi e Portogaribaldi nel comune di Comacchio, all’interno del Parco del Delta del Po- Stazione Comacchio-centro storico;
è delimitata a nord da un complesso residenziale, a ovest da un’area agricola e di espansione residenziale, a sud da un campeggio e ad est dal mare.
Si presenta divisa in 3 fasce di circa 260 m di larghezza consistenti in: PINETA (210 m), DUNE (60 m), ARENILE (40 m).
Si prevede uno studio del sistema PINETA-DUNA-SPIAGGIA che affronti in modo trasversale le problematiche urbanistiche, ambientali e di fruizione turistica con una fase attuativa del programma in una porzione limitata dell’ area, attraverso la realizzazione di attrezzature/infrastrutture minime a basso costo che renda possibile un nuovo uso sostenibile e compatibile con le caratteristiche del luogo. Il buon esito di tale operazione potrebbe indicare una soluzione facilmente realizzabile per la riorganizzazione di tali aree anche al di fuori del contesto emiliano-romagnolo.
L’obiettivo è pertanto quello di tutelare e valorizzare un’area pubblica in condizione di degrado, creare nuovi luoghi di aggregazione, incentivare attività ricreative e artistiche, stimolare nuovi punti di vista e modi di vivere gli ambienti naturali.
Ed inoltre promuovere una nuova tipologia di turismo sostenibile, introdurre nuove metodologie per il recupero ambientale, risolvere situazioni di degrado sociale ( attività illecite , atti vandalici) impiego di addetti al servizio di manutenzione
Capinera (Sylvia atricapilla)
Sterpazzola (Sylvia communis)
Assiolo
Occhiocotto (Sylvia melanocephala)
Allocco (Strix aluco)
Upupa
Scricciolo (Troglidytes troglodytes)
Ghiandaia (Garrulus glandarius)
Pettirosso
Averla piccola (Lanius collurio)
Verzellino (Serinus serinus)
Gheppio
Riccio (Erinaceus europaeus)
Lepre (Lepus europaeus)
Microtus socialis
Lucertola muraiola (Podarcis muralis)
Biacco (Coluber viridiflavus)
rhamnoides
Helianthemum apenninum
Carex liparocarpos
Phillyrea angustifolia
Orchis morio
La comparazione della cartografia storica con quella dell’ assetto morfologico attuale ha evidenziato i fattori principali di trasformazione del territorio. In età antica la linea di costa, quale risultato dello sviluppo del Delta del Po e della pianura alluvionale, era molto più arretrata di quella attuale ed era caratterizzata dalla presenza di cordoni dunosi e strutture rilevate che delimitavano le numerose paludi e impedivano il deflusso a mare delle acque meteoriche e di esondazione fluviale.
L’opera di bonifica del XXo secolo e lo sviluppo dei lidi e delle città di costa legate alla nascita del turismo balneare hanno portato a profonde trasformazioni territoriali tra cui la quasi completa demolizione delle dune costiere con conseguente sottrazione di importanti riserve naturali di sabbia e barriere all’azione delle onde e del vento.
Jacaranda e’ una di quelle poche aree superstiti dove l’originario sistema spiaggia-dunapineta e’ ancora riconoscibile.
Sulla base di un’analisi delle trasformazioni storiche e delle cause e degli effetti del degrado, è stato redatto il progetto urbanistico, architettonico e di paesaggio. L’area in esame ha un’estensione di circa 8 ha e si presenta divisa in 3 fasce: pineta-duna-arenile. Allo scopo di ricostruire sistemi ambientali e di incrementare la biodiversità il progetto prevede in primo luogo di intervenire sull’area applicando metodi di restauro ambientale idonei alla conservazione delle specie animali e vegetali, dei valori paesaggistici e panoramici. Stante il budget a disposizione e la complessa situazione di proprietà del suolo, l’effettiva realizzazione delle attrezzature/infrastrutture si riferisce alla porzione di comparto di Proprietà Comunale con la speranza che questa prima fase possa dare avvio alle fasi successive di completamento delle opere previste per l’intera area.
Il progetto generale prevede due tipi di recinzione: una bassa continua in legno a protezione delle dune ed una esterna discontinua con la funzione di impedire l’accesso veicolare all’interno dell’area e con valore simbolico di comunicazione/totem.
Una passerella di collegamento tra spiaggia e pineta costituisce l’unica direttrice di attraversamento dei sistemi ambientali. Questa infatti si disperde all’interno della pineta e solamente la presenza di alcuni elementi fisici, “scoglicomunicativi” che indicano punti informativi, zone di sosta, attività didattiche o culturali aiuterà i fruitori nell’orientamento.
Fare diventare Jacaranda un luogo presente nella mappa mentale degli abitanti cosí come dei fruitori occasionali della spiaggia, è un obiettivo fondamentale del progetto di riqualificazione paesaggistica.
In questo senso si vuole rendere la spiaggia Jacaranda riconoscibile e immediatamente distinguibile come progetto pilota rispetto ad altre aree libere della costa emiliano-romagnola. Il nome Jacaranda deriva da un fiore esotico particolarmente raro. Il suo tipico colore violetto diventerà il principale elemento caratterizzante il luogo.
pineta-duna-spiaggia
libera!
recinzione esterna-totem
passerella
P biciclette
informazioni
sbarramento auto
sbarramento biciclette
proprietà comunale
recinzioni dune
demarcazione proprieta´ pubblicaprivata
percorso antincendio
area da ripiantumare
punti informativi e/o di sosta
Fare diventare Jacaranda un luogo presente nella mappa mentale degli abitanti cosi’ come dei fruitori occasionali della spiaggia, e’ un obiettivo fondamentale del progetto di riqualificazione paesaggistica. Una operazione di “branding” e’ necessaria per la riuscita del progetto. Questa rendera’ Jacaranda riconoscibile e immediatamente distinguibile come progetto pilota rispetto ad altre aree libere della costa emiliano-romagnola. In questo senso, parallelamente al progetto urbanistico, architettonico e di riqualificazione ambientale, si prevede di realizzare oggetti di design (replicabili in situazioni analoghe) che cambino l’estetica della spiaggia e siano di ausilio all’organizzazione di eventi (cinema all’aperto, installazioni artistiche e spettacoli).
Tale operazione dovra’ essere affiancata da una adeguata azione di comunicazione tramite giornali e riviste.
Il nome Jacaranda deriva da un fiore esotico particolarmente raro. Il suo tipico colore violetto diventera’ il principale elemento caratterizzante il luogo.
municipal property
demarcation public/ private property
dune fence
natural area to restore
information and/or rest points
fire route
xternal fence-totem
dune fence
raised path between beach and pinewood
P bicycle
information
information and/or rest points
Al fine di dare avvio alla fase realizzativa è stata costituita una piattaforma fra diversi enti pubblici e privati: l’Ass. cult. DUNO Onlus, ideatrice e promotrice del progetto, il Parco regionale del delta del Po Emilia-Romagna,Il Comune di Comacchio, proprietari privati ed la cooperativa sociale Work & Services . Sfortunatamente la mancanza di una visione unitaria ed interessi di tipo privatistico hanno portato alla realizzazione di opere unicamente sull’area di proprietà comunale (circa metà dell’area di progetto), dividendo il progetto in due fasi, la prima attuata ad ottobre 2009 e la seconda dopo il raggiungimento di un accordo. La prima fase ha riguardato la demarcazione dei confini catastali, la recinzione delle dune, e la realizzazione di punti di sosta didattici e di informazione. Parallelamente attraverso azioni di comunicazione il progetto ha incentivato la consapevolezza dell’opinione pubblica riguardo agli aspetti di valore naturali fino ad ora ignorati.
La scelta di demarcare i confini della proprietà pubblica ha valore simbolico. Il confine amministrativo che divide l’area pubblica da quella privata è riconoscibile a sud per la presenza di due diverse tipologie di pineta: da un lato naturale e selvaggia (parte pubblica) e dall’altro piantumata e spoglia (parte privata). Gli altri confini dell’area publica non sono invece riconoscibili in nessun elemento fisico-naturale. Si rileva quindi che nonostante il carattere di continuità naturale dominante sono presenti divisioni amministrative che ne minacciano l’integrità.
La recinzione realizzata intende quindi evidenziare attraverso semplici elementi verticali in legno posti a distanza regolare l’assurdità di questa situazione ponendosi come segnalazione e linea di confine “aperta” e facilmente attraversabile dai fruitori a piedi. Tale recinzione definisce l’area di progetto senza costituire una barriera biologica o un ostacolo ai fruitori consapevoli.
Al contrario la recinzione al piede delle dune ha un carattere più massiccio perchè ha la precisa funzione di creare una barriera protettiva per permettere la ricostruzione dell’ecosistema dunario.
Pannelli comunicativi posti su supporti a forma di “scoglio” esplicativi del progetto e descrittivi delle caratteristiche naturali del luogo sono collocati in vari punti lungo la spiaggia ed all’interno della pineta.
Data la loro particolare forma possono essere utilizzati anche come sedute, creando in questo modo aree di sosta e relax per i visitatori.
Le dune sono la sezione più delicata dell’area Jacaranda. Il transito di auto e pedoni è per questo vietato.
Pali di legno in larice a sezione quadrata (10x10x150cm) posti al piede delle dune ne segnano i bordi. Solo in un punto la recinzione sale il pendio per permettere la vista dalla sommità delle dune verso la linea di costa.
L’aspetto massiccio di questi elementi di protezione è in netta contrapposizione con il carattere di leggerezza e apertura della recinzione lungo i confini dell’area il cui fine ultimo è quello di unire invece che dividere.
I pannelli comunicativi contenenti informazioni riguardo al progetto e alle caratteristiche naturali dell’area sono posti su blocchi sfaccettati di cemento, anche chiamati per questo motivo “scogli comunicativi”.
La loro forma deriva dalle barriere di protezione della spiaggia.
Gli scogli hanno una sola forma, ma girando le facce posso assume diverse configurazioni. I pannelli informativi prendono di conseguenza la sagoma della faccia superiore del blocco.
La forma geometrica dell’oggetto crea un interessante contrasto con l’ambiente circostante.
Il processo che ha caratterizzato l’intero svolgimento del progetto fino alla sua realizzazione e’ stato particolarmente complesso in particolare per la difficolta’ di coordinare e fare interagire gli interessi dei soggetti pubblici e privati. L’incapacita’ di raggiungere un accordo sotto forma di “Documento di Intenti” per l’area di Jacaranda ha reso impossibile la realizzazione completa del progetto. Lo stesso processo si e’ rivelato particolarmente interessante per la collaborazione tra l’associazione culturale DUNO Onlus e la cooperativa sociale WORK & SERVICES. Questa ha permesso di sperimentare modalità attuative per il reinserimento sociale attraverso l’opera di riqualificazione ambientale. Il progetto ha raggiunto risultati interessanti anche dal punto di vista teoretico: e’ stato pubblicato su riviste nazionali di architettura e urbanistica, oltre ad essere inserito tra altre pubblicazioni curate dall’Universita’ di Ferrara e dal Parco del Delta del Po - Emilia Romagna. La proposta inoltre, configurandosi come progetto pilota, ha gettato le basi per l’avvio di una ricerca a livello internazionale sulle pratiche e gli interventi negli ambiti naturali costieri delle aree a forte densità turistico-abitativa che interesserà oltre a quella emiliano-romagnola, le fasce costiere di due ambiti regionali europei rispettivamente in Olanda ed in Spagna con il contributo, oggetto di finanziamento, della Fondazione Governativa Olandese FONDS BKVB. In termini di sviluppo sostenibile e’ necessario definire una strategia che interessi aree residue simili a Jacaranda. Per questa ragione, fin dall’inizio, il progetto ha tentato di andare oltre i confini dell’area cercando di ottenere il coinvolgimento di soggetti privati/ commerciali, istituzioni di credito/didattiche e della stampa, oltre che a quello della pubblica amministrazione, con la finalita’ di incentivare la consapevolezza dell’opinione pubblica riguardo ad aspetti di valore naturale fino ad ora ignorati. In questo senso il progetto “Jacaranda Pineta/duna/ spiaggia libera!” ha ottenuto risultati positivi grazie ad azioni di sensibilizzazione ed educazione ambientale promossi attraverso l’evento inaugurale e la realizzazione di pieghevoli comunicativi e magliette promozionali distribuite gratuitamente ai partecipanti. Quello che manca e’ una visione per il futuro: chi si occupera’ della gestione dell’area? La provincia di Ferrara si e’ dimostrata interessata a risolvere questa problematica. La definizione di un progetto territoriale a livello regionale contribuirebbe sicuramente al successo dell’iniziativa.
1
beach with touristical structures, “bagni” litoral devoid of touristical facilities
The coast of Emilia-Romagna faces the Adriatic sea with an extension of 130km, and it has a strategic importance for the region because of the touristical fluxes, the presence of several relevant historical cities and settlements, and the naturalistic value of its landscape. The importance of the habitats of the Po River is recognized at international level. The natural resources and landscapes of this territory have huge potentials: despite the touristical pressure, 2/3 of the total delta area of the Po River are still not urbanized, sometimes extending towards the inland. Unfortunately this landscape of rivers, streams, wetlands and dunes is endangered by the high urbanisation which is gradually increasing especially along the coast, compromising even the last pieces of residual landscapes still present amongst the touristical structures. It is the case of the northern part of the Emilia-Romagna coastline. In particular the northern part, regarding the province of Ferrara and partly the one of Ravenna, still can boast, next to a hinterland of high naturalistic value, few areas along the coast where no touristical structures are present.
The project wants to focus on the landscape of sand-dunes and on the importance to preserve, requalify and even reconstitute them. The dunal landscape that in the XVIIth century was characterizing the whole coast of Emilia Romagna is nowadays almost completely disappeared and only few residual portions of territory still testify the exhistence of such landscape. Next to their naturalistic value, the dunes have an important function in relation to the climate change. Looking at the long term (25-50 years), the Po-Delta will increasingly suffer from the effects of climate change with heavier winter rainfall and less summer rainfalls, increase of the water saltiness and rising sea level causing flooding by the sea. This phenomenon, added to the already considerable problem of the subsidence, may cause the collapse of the Emilia-Romagna coast over a long period of time. A robust sand dune landscape as natural protection would prevent the Po-Delta territory from being affected by this process. But there is more. On the one hand the natural features of this new robust and sustainable landscape would guarantee the attractiveness of the area for tourism, most important engine for the regional economy, contributig to the re-definition of the northern littoral of Emilia Romagna as a place for “naturalistic or eco-tourism” in contraposition to the southern part mainly known for the presence of leisure facilities such as water parks and discotheques. On the other hand the reconstitution of the original dunal landscape would represent a long term solution for this vulnerable territory against the effects of beach erosion, which every year asks for great investments and resources in order to keep functioning the system of bathing facilities, the so called “bagni”.
4_hinterland’s natural ecosystems
1_arcaic landscape/ history
3_touristical/urban pressure
2_beach erosion/ climate change
1. planned extension of the coastline: a robust landscape combined with more space for recreation and requalification of the villages along the coast, such asTer Heijde (from: Westkust, ruimtelijke kaders Delflandse Kust).
To give this project a strong basis we propose to compare the situation along the northern coast of Emilia Romagna with a portion of dutch territory. The Po Delta and Dutch Delta are the 2 largest delta’s in Europe. Their water enviroment landscapes are comparable even if the conditions for their manteinance are very different. Since centuries ago, the Dutch people are designing their own landscape in order to protect their land from sea and rivers. “Safety first” is the slogan for developing spatial planning in the Netherlands, especially regarding the coast. The Delflandse kust, located between Hoek van Holland and Den Haag, has the smallest dunes and beaches of Holland. It represents an example of the high degree of urbanization and the progressive state of erosion of the dutch coast. Nowadays, the issue of safety against the raising of the sea level has given the opportunity to create a new nature (sand dunes extending 3 km from the old coast line) that can be used both for recreation and tourism and can guarantee an improvement of the spatial qualities of the dutch coastline. These type of interventions can happen thanks to an integrated planning approach resulting to an overall vision for the region instead of the realization of several disjoined projects, as normally happens in the italian case. In this sense the study of the dutch example can result particularly helpfull in the definition of a territorial strategy for the coast of Emilia Romagna.
Hollandse Boog
4. “Bulding with nature”, scenario’s. The enlargement of the Dutch coast will happen thanks to the solicitation of natural processes bringing to the formation of beaches and dunes. In order to achieve this, a “zandmotor” will introduce a huge amount of sand (20 million m3) in the system forming a dune 5 to 6 meters high which will progressively be transported by the current settling along the coast.
Urban and industrial landscape
Sources: 1. “Westkust, ruimtelijke kaders Delflandse Kust”, Privincie Zuid Holland, MUST stedebouw; 2. “Gebiedsvisie, Integraal Ruimtelijk Project Delflandse Kust, concept 19 Februari 2009”, Privincie Zuid Holland; 3. “De Delflandse kust en haar achterland, Een ruimtelijk-historische analyse”, Privincie Zuid Holland; 4. “Kustboekje, Groeien naar kwaliteit”, Adviescommissie voor de Zuid-Hollandse Kust.
The project proposes to look integrally at the residual dune landscapes still present along the northern coast of Emilia Romagna with the intention to outline a landscape requalification vision/programme focusing not only on the preservation of the naturalistic qualities but also on the definition of new types of recreation and touristical use for these areas eventually implying the creation of, by using the dutch definition, a “new nature”. By comparing the two european territories and by designing a possible new landscape for the future recalling the memories of an “arcaic landscape” nowadays disappeared, the project aims to create an atmosphere for a positive change in the Po-Delta area and ultimately to contribute to the landscape discourse by bringing the concepts of enviromental quality, biodiversity and original landscape at the centre of the discussion about dynamics of territorial development. The project can become an example showing the opportunities for such similar landscapes at an european level.
PARTNERS
Design: architecture and landscape architecture
- Duno Onlus, contact: Azzurra Carli Architetto
- FT Studio, contact: Fabiana Toni
Consultants and tutors
- Renée Santema Landscape architect, Den Haag, NL
- Parco del Delta del Po Emilia-Romagna, contact: Lucilla Previati
- Regione Emilia Romagna, Servizio Difesa del Suolo, della Costa e Bonifica, contact: Roberto Montanari, Cristian Marasmi
- (TU)Technical University of Delft, Department of Landscape Architecture, contact: René van der Velde
- Botanische Tuin TU Delft, contact: Bob Ursem, Director
- Universita’ degli Studi di Ferrara, Dipartimento Scienze della Terra, Gruppo studi costieri, contact: Prof. Umberto Simeoni
- Universita’ degli Studi di Ferrara, Center for Cultural Landscape Studies, contact: Prof. Francesca Leder
ACTIONS
1-research
Analysis of the coast of Emilia Romagna (Province of Ferrara and Ravenna) in relation to :
a_ “archaic” landscape: historical analysis of the development of the coastal territory + mapping of the leftover areas/ historical documentation + survey
b_ climate change effects: study of the residual areas as opportunities to contrast the effects of climate change / environmentalgeological analysis
c_ urban and touristic pressure: analysis of the territory in terms of urban morphology and anthropic pressure / urbanistic analysis + economical analysis
d_ hinterland’s natural ecosystems: analysis of the green network as possible green cuts transversal to the coast/ green system analysis at regional scale
Analysis of Delflandse kust (NL) in relation to :
a_ climate change effects: study of current projects/techniques of protection regarding dunal landscape/“building with nature”
b_spatial planning approach: analysis of the “integrated planing approach” in comparison to the italian reality
2-design
Definition of a system/network of green areas as regional strategy for the reconstitution of the “arcaic” landscape, which will:
a_ define ways of preserving the value of such delicate sections of the coast without compromising their use, trying to integrate beach facilities and natural ecosystems
b_ find new remedies to the effects of the climate change such as coastal erosion, saline intrusion, subsidence
c_test the possibility of applying the dutch method in the design of new naturalistic areas in Emilia-Romagna
d_identify a possible case study area and define a scenario for the startiing up of the “archaic landscape return process”
DURATION
2 years
Parco Delta del Po Emilia-Romagna
Comacchio, Ferrara +39 0533 314003
cultural association DUNO onlus
via cappuccini 18 44022 comacchio FE Italia +39 320 0449145_ 0533 313451 www.duno09.bolgspot.com_ass.duno@gmail.com
AZZURRA CARLI STUDIO
Via Arianuova 26, 44121 Ferrara
T+39 3200449145 +39 0532 1932463 www.azzurracarlistudio.it azc@azzurracarlistudio.it
STUDIO
(FT) Fabiana Toni Studio
Gerrit van de Lindestraat 8b, 3022 TK Rotterdam (NL)
T +31 (0)6 48097792
F.Toni@tudelft.nl