Manuale di sopravvivenza

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Energia In una situazione di pericolo si attivano nell’organismo meccanismi anticipatori per preparare il corpo a sostenere lo stress imminente. Il livello di adrenalina nel flusso sanguigno sale, imponendo al cuore di contrarsi con più forza aumentando, ad ogni battito, la quantità di sangue pompato. Modifichiamo anche la respirazione, che diventa più profonda e accelera leggermente. Se cerchiamo di sfuggire, correndo, da una situazione di stress causata dalla paura o da un pericolo o dalla solitudine, che ci procura paura, vi sarà un aumento della frequenza e della profondità del respiro. Il battito cardiaco aumenta trasportando più sangue e di conseguenza, l’emoglobina1 rilascia più ossigeno in risposta alla maggiore richiesta. Se corriamo, i muscoli rilasciano un notevole volume di calore e la pelle avvampa poiché il sangue viene trasportato verso la superficie esterna del corpo per essere raffreddato. Ciò dura poco anche se abbiamo un buon allenamento alla corsa, e esaurite le energie residue, l’acido lattico2 si accumula nei muscoli e l’organismo giunge allo sfinimento non avendo più ossigeno e sostanze nutrienti. Se invece ci allontaneremo da una situazione di pericolo bilanciando le forze tra velocità e resistenza, si riuscirà a coprire distanze più lunghe mantenendosi più vigili e attenti.

L’emoglobina è una molecola globulare composta di quattro sottounità. Ciascuna di queste a sua volta è composta di un eme (che dà il colore al sangue) legato a una globina polipeptide. Al centro dell’anello dell’eme si trova un atomo di ferro al quale si lega l’ossigeno. Quando l’eme è legato all’ossigeno, l’emoglobina è di colore rosso scarlatto. Questo spiega il colore del sangue arterioso a differenza del colore del sangue venoso che è blu violaceo, noto anche come ciano da cui cianotico per indicare il colore delle labbra o delle estremità nei casi di scarsa ossigenazione (soffocamenti, congelamenti ecc.). La vivace colorazione rosso ciliegia del sangue indica un avvelenamento da ossido di carbonio, condizione nella quale le molecole di ossido di carbonio prendono il posto dell’ossigeno al centro dell’emoglobina. 2 Acido lattico è un composto chimico che svolge un ruolo rilevante in diversi processi biochimici; sottoprodotto dell’attività anaerobica dei muscoli. Da questi si riversa nel sangue raggiungendo cuore e fegato e i muscoli inattivi, dove viene riconvertito in glucosio. Durante un esercizio fisico intenso e prolungato, i muscoli possono produrre più acido lattico di quanto gli organi e i muscoli inattivi riescano a metabolizzare; in questo caso, la concentrazione nel sangue aumenta fino a non poter più essere smaltito nei muscoli inattivi. Si presentano allora i noti effetti di affaticamento e incapacità allo sforzo, talvolta accompagnati da bruciore o dolore. 1


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