Vento di Ponente 03/2021 - Ottobre

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Immersa nei boschi della valle Arroscia, un po’ decentrata verso occidente rispetto alla Statale 28 del Colle di Nava, Mendatica se vuoi vederla devi decidere di andarci. Un po’ come Fabio, che a Mendatica ha scelto di vivere e di mantenere la sede amministrativa e il cuore pulsante della sua azienda [Foto: Impresa Fabio Ferarri]

Dove l’amore per la terra incontra quello per il lavoro Fabio Ferrari ha fatto della sua scelta di vivere e lavorare a Mendatica quasi una ragione di vita, condivisa con la sua squadra Fabrizio Pepino

Era il 2009 quando mio papà si è fatto male andando al lavoro. Niente di grave, ma per qualche mese non poteva più lavorare, doveva fermarsi. C’erano dei dipendenti e dei lavori da fare, mi sono detto: la patente per guidare il camion ce l’ho, qualcosa so fare, mi butto.

M

endatica non è uno di quei luoghi in cui devi passare per forza se vuoi spostarti da un centro

di Teco, ma non faceva per lui. Così ha cominciato a fare l’aiutante per i muratori del paese e a seguire i lavori delle linee elettri-

all’altro dell’entroterra del Ponente Ligure.

che. In quegli anni si stavano elettrificando

Immerso nei boschi della valle Arroscia, un

le frazioni utilizzando degli scavatori ragno,

po’ decentrato verso occidente rispetto alla

macchine che salgono arrampicandosi sulle

Statale 28 del Colle di Nava, se vuoi vederlo

scarpate senza bisogno delle strade. È stato

devi decidere di andarci. Un po’ come Fabio,

uno dei primi a comprarne uno. Io ho ini-

che a Mendatica ha scelto di vivere e di

ziato a lavorare facendo il geometra in uno

mantenere la sede amministrativa e il cuore

studio ad Albenga, in azienda davo solo una

pulsante della sua azienda, anche ora che

mano a seguire le scartoffie”.

per crescere sta aprendo una sede operativa

Erano gli anni ’80 e ci si occupava soprat-

più ampia e comoda a Pieve di Teco, dalla

tutto di ristrutturazioni, scavi, coperture.

montagna verso il mare.

Poi, come spesso accade, nella vita come nel

Ci incontriamo nel dehor del bar del centro,

lavoro, gli eventi mettono di fronte ad un

all’ombra del campanile che continua a

bivio.

battere tutte le ore prima delle mezze anche

“Era il 2009 quando mio papà si è fatto male

di notte, cose che in città non si possono più

andando al lavoro. Niente di grave, ma per

fare. La sua è una storia in cui passione per

qualche mese non poteva più lavorare, do-

il mestiere e amore per il territorio sono

veva fermarsi. C’erano dei dipendenti e dei

intrecciate a corda doppia.

lavori da fare, mi sono detto: la patente per

“L’azienda l’ha creata nel 1980 mio papà

guidare il camion ce l’ho, qualcosa so fare,

Ezio. Prima lavorava in una fabbrica a Pieve

mi butto. Così sono passato da collaboratore


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