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PSA, è il tempo di azioni concrete

CONFAGRICOLTURA CUNEO: “NON SI PUÒ PIÙ ASPETTARE: RISPETTO ALLA LOMBARDIA IN PIEMONTE NON SI ABBATTONO I CINGHIALI”

di Gilberto Manfrin

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in mano ad aspettare che il problema arrivi anche in provincia di Cuneo, cercando poi i colpevoli”. Nel corso della sezione si è discusso anche di altri problemi che continuano ad affliggere il settore, a partire dalle aliquote di compensazione Iva, più penalizzanti rispetto alla precedente Finanziaria; delle novità entrate in vigore dallo scorso 18 febbraio riguardanti gli albi genetici dei suini, della nuova Pac e dei nuovi ecoschemi, temi troppo importanti per essere affrontati dalle aziende in assenza di una normativa precisa, che rende impossibile presentare le domande di accesso alla Pac a maggior ragione se queste

Biosicurezza negli allevamenti: scadenza entro fine marzo

Anche su richiesta di Confagricoltura Piemonte il bando Psr – operazione 5.1.1 sul miglioramento della biosicurezza negli allevamenti suinicoli è stato prorogato di due mesi. Gli allevatori con almeno 10 UBA hanno quindi tempo fino al 31 marzo prossimo per presentare domanda di contributo ai fini di effettuare interventi volti a contrastare la diffusione della Peste suina africana (Psa), evitando il più possibile il contatto con il virus. Per maggiori informazioni inquadra il Qr Code sotto.

sono da predisporre nel breve tempo di due mesi.

Serve un tavolo interregionale Piemonte-Liguria

Intanto continuano i ritrovamenti di nuove carcasse di cinghiali infetti al confine tra Piemonte e Liguria. Un fatto che non fa altro che accrescere la preoccupazione tra gli allevatori. Il presidente di Confagricoltura Piemonte, Enrico Allasia, facendo fronte comune con il collega di Confagricoltura Liguria

Luca De Michelis, commenta: “Alla luce dei nuovi casi chiediamo che venga costituito e convocato al più presto un Tavolo permanente interregionale di confronto sull’argomento, che possa ricercare e concordare le iniziative di contrasto all’emergenza”.

Confagricoltura Piemonte e Liguria ribadiscono che la biosicurezza rappresenta un elemento fondamentale per il contenimento dell’epidemia, soprattutto al fine di prevenire l’ingresso delle infezioni negli allevamenti, ma che senza un intento e uno sforzo comune e coordinato di entrambe le Regioni non si possa arginare la diffusione del virus.

Ma non si tratta solo di contenere i casi di Psa. I dati Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) sulla presenza del cinghiale in Italia nel periodo 2015-2021 allarmano e non poco. I capi in Italia sono un milione e mezzo. Ingenti i danni all’agricoltura con una media annuale di oltre 7 milioni di euro. La stima complessiva è risultata di poco inferiore a 120 milioni di euro di danni per un totale di oltre 105mila casi. Il Piemonte (con l’Abruzzo) è la regione più colpita con danni pari a 17 milioni di euro/anno nel periodo considerato. Numeri che il presidente della Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, ha così commentato: “È necessario un cambio di passo nella gestione di alcune specie di fauna selvatica. Un nuovo modello che tenga insieme gli interessi delle imprese agricole e la tutela ambientale oggi è possibile. Riteniamo siano necessari interventi più specifici su alcuni aspetti che interessano le aziende agricole: una migliore gestione del periodo di apertura della caccia, la previsione di un maggiore selezione di alcune specie, e un più efficace sistema di risarcimento dei danni”.