ROMA 1960, LA NOSTRA OLIMPIADE

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Vinsero l’oro Francesco Musso, nei Pesi Piuma (Kg. 57) che battè in finale il polacco Adamski; Giovanni, anzi “Nino” Benvenuti, nei Pesi Welter (Kg. 67) che battè in finale il sovietico Radonyak; e Francesco De Piccoli, nei pesi massimi (Kg. + 81) che battè in finale il sudafricano Bekker. Le tre medaglie d’argento furono invece appannaggio di: Primo Zamparini, nei Pesi Gallo (Peso Gallo - Kg. 54) battuto in finale dal sovietico Grigoryev; Sandro Lopopolo, nei Pesi Leggeri (Kg. 60) battuto in finale dal polacco Pazdzyor; Carmelo Bossi, nei Pesi Supervelter (Kg 67) battuto in finale dall’americano McClure. L’unica medaglia di bronzo fu conquistata da Giulio Saraudi, pesi mediomassimi (Kg. 81) battuto in semifinale dal polacco Pietrzykowski. I tre azzurri eliminati furono invece il Peso Mosca (Kg. 51) Paolo Curcetti, il Peso Superleggero (Kg. 63,5) Piero Brandi ed il Peso Medio (Kg. 75) Luigi Napoleoni. E' da sottolineare che Nino Benvenuti conquistò, unico italiano nella storia del pugilato Olimpico, la prestigiosa “Coppa Val Baker” quale miglior pugile del Tor-

neo, e questo nonostante avesse partecipato nella categoria dei Mediomassimi un certo Cassuis Clay (che poi assunse il nome di Muhammad Alì). Un vero trionfo quindi per il pugilato azzurro, che contribuì notevolmente a far sì che l'Italia (con 13 ori, 10 argenti e13 bronzi complessivi) si classificasse nella classifica del medagliere come terza nazione in assoluto dopo i due paesi “giaganti dell’Unione Sovietica e degli Stati Uniti d’America. Vittorio Peconi A pag. 34. La foto piccola ritrae in posa i tre pugili azzurri “medaglie d’oro”; la foto centrale propone la semifinale vincente di Nino Benvenuti contro l’inglese Lloyd. In questa pagina: in alto il colpo decisivo di Musso sul coreano Song nel secondo turno degli ottavi di finale; a sinistra il momento De Piccoli viene proclamato vincitore sul sudafricano Bekker, e conquista l’oro nei massimi; in basso il podio dei mediomassimi, con un altro grande protagonista,, Cassius Clay. L’ultimo a sinistra della foto è l’azzurro Giulio Saraudi.


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ROMA 1960, LA NOSTRA OLIMPIADE by augusto Rosati - Issuu