Il “Villaggio” è il punto nevralgico di tutta l’Olimpiade. A Roma per la prima volta vengono attuate soluzioni innovative non solo legate al momento contingente, delle quali trassero successivamente vantaggio i cittadini della stessa Capitale. Per più di un mese ci vissero oltre 8.000 persone e tutto funzionò alla perfezione. Fu una esperienza indimenticabile di convivenza multietnica, multirazziale, interreligiosa ed interculturale, un vero e proprio modello da seguire per creare i presupposti per un mondo davvero migliore, per tutti e senza alcuna discriminazione. Ed anche stavolta proponiamo i passi più significativi del “Rapporto Ufficiale”. Dare adeguata ospitalità a circa 8000 persone (tra atle- dettata da considerazioni di ordine pratico; ma le notevoli
ti, accompagnatori e giornalisti) non è certo poca cosa ed difficoltà per la realizzazione del nuovo quartiere residenil primo grande interrogativo che dovette affrontare il ziale imposero rilevanti problemi la cui dinamica soluzione Comitato Organizzatore fu proprio “dove collocare il fu tuttavia conciliata tra l'altro da notevole senso estetico.” Ed infatti il nuovo comVillaggio Olimpico”. plesso urbanistico “fu Non dimentichiamo che concepito con criteri di siamo nella seconda organicità, tenute presenti metà degli anni cininderogabili necessità di quanta, che stiamo parcarattere funzionale. In tal lando di Roma, città che modo furono contemperate subito dopo la seconda le esigenze proprie di un guerra mondiale aveva Villaggio Olimpico e quelvisto, in maniera espole di un accogliente quarnenziale, una evoluzione tiere cittadino”. E così fu. di particolare rilievo. Tutta l’opera ebbe un Compiuti i necessari stucosto di 8 miliardi e didi preliminari e tenuto venne dopo il ’60 la Città conto dell’ “autorevole dei 10 mila (ndr: appellaparere” del ministero tivo che fu dato inizialdei Lavori Pubblici del mente al complesso, ma tempo, Giuseppe Togni, mai fatto proprio dai rodopo lunga discussione mani), nuova zona resisi optò per un’area in denziale dell’Urbe. posizione non periferica: Scriveva Ettore Della RicCampo Parioli, vicino cia sul Messaggero alcuni agli impianti del Foro anni dopo il 1960: “Il VilItalico e dell’Acqua Acelaggio Olimpico rappretosa. Si rivelò una decisione giusta, poiché con I lavori sono terminati. Cerimonia di consegna del Villaggio al C.O.R. senta ancora oggi un dignitoso esempio di zona essa si potevano soddisfare tre urgenti necessità della capitale: offrire ospitalità agli atleti della XVII Olimpia- residenziale cittadina a livello europeo. È senza dubbio uno de, realizzare un imponente complesso residenziale per il dei migliori quartieri di iniziativa pubblica realizzati a Roceto medio, bonificare una zona dove centinaia di fami- ma, certamente il primo in cui siano stati applicati con coeglie vivevano in condizioni disagiate. In altre parole, il renza i principi dell’urbanistica del Movimento Moderno. risultato di “questa operazione” non veniva letto nella Gli anni sembrano confermare la bontà di quella scelta.” sola visione contingente dei Giochi, ma doveva essere Pur con i problemi cronici che presenta ancor oggi la Caduraturo nel tempo, e restare così come solido patrimonio pitale, possiamo dar ragione a questa tesi. Ora però, per saperne di più, riprendiamo direttamente dal Rapurbanistico della Capitale. Si legge a tal proposito sul Rapporto Ufficiale: “La scelta porto Ufficiale cosa si dice, in modo più specifico e dettadella località per la costruzione del Villaggio Olimpico fu gliato su questo argomento.