EDITORIALE di Pierluigi Sammarini presidente associazione L’Ippocampo
... T’cè sla schina de buratel
Eravamo, poche settimane fa, alla scoperta del tracciato della fossa dei mulini,
fossa Viserba, dal vecchio mulino fino al mare, lungo la passeggiata Elio Paglierani,
con una terza elementare e le sue insegnanti di Viserba quando il professor
Baietta, nostro socio e accattivante Cicerone, per catturare l’attenzione dei
bimbi ci ha propinato questa perla di saggezza: “o burdel... t’ce sla schina de
buratel!” spiegando che, tanti anni fa, quando la fossa dei mulini era navigabile,
nelle sue acque limpide si potevano pescare le anguille, i buratel appunto,
che erano scivolosi e serpeggianti, facevano rabbrividire i bimbi di allora e le
mamme usavano questa frase per ricordare, quando la misura era colma, che
la pazienza stava per finire.