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Dossier

Dapprima, le vecchie associazioni cattoliche, fedeli all’orientamento di S Pio X, furono assorbite e quindi neutralizzate, a volte con metodi piuttosto ambigui Riferendosi, per esempio, al modo come l’Azione Cattolica fu introdotta negli Stati Uniti, padre Andrew Greeley, un protagonista della vicenda, rivela che “furono fondate nuove associazioni, quelle vecchie furono infiltrate e riorganizzate” (17).

Inoltre, l’Azione Cattolica innescò in molti dei suoi militanti un processo che potremo chiamare di trasbordo ideologico, tendente a smantellare la loro mentalità tradizionale sostituendola con le nuove idee e inducendo i più radicali ad assumere posizioni francamente rivoluzionarie

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La deriva sinistrorsa in seno all’Azione Cattolica non fu uniforme in tutti i suoi settori, né si manifestò in maniera ugualmente virulenta in tutti i paesi. È innegabile, per esempio, che sotto la presidenza di Luigi Gedda, spalleggiato da Pio XII, vasti settori dell’Azione Cattolica italiana se ne mantennero largamente immuni (18) Ma purtroppo non fu così ovunque. In Francia, forse la principale fucina delle nuove idee, la deriva fu così acuta da indurre interi settori ad aderire al socialismo e perfino al comunismo (19). Quando, agli inizi degli anni 1970, fu fondato in Francia Chrétiens pour le Socialisme, cinque gruppi di Azione Cattolica vi aderirono.

Nel 1940, Plinio Corrêa de Oliveira (nella foto a dx) fu nominato Presidente della Giunta Arcidiocesana d’Azione Cattolica di San Paolo del Brasile

Nella foto: al centro, l’arcivescovo di San Paolo, mons. José Gaspar de Afonseca e Silva; a sin., mons. Antonio de Castro Mayer, Assistente ecclesiastico dell’Azione Cattolica

Il caso dell’Azione Cattolica brasiliana costituisce nella fattispecie un esempio paradigmatico. La deriva era soprattutto visibile all’interno della JUC (Gioventù Universitaria Cattolica). Ispirandosi a Maritain, Mounier, Theilhard de Chardin ed altri pensatori, per lo più francesi, la JUC “ prese una piega sempre più socialista”, come spiega Luiz Alberto Gomez de Souza (20) Nel 1959 la JUC salutò con entusiasmo la rivoluzione comunista di Fidel Castro Dalla JUC nacque Ação Popular (Azione Popolare), che nel 1962 si definì “socialista” e nel 1972 divenne Ação Popular Marxista-Leninista, finendo per essere incorporata nel Partito Comunista. Non pochi militanti di Azione Cattolica giunsero a partecipare alla lotta armata durante gli anni di piombo.

Dalla sinistra dell’Azione Cattolica nasce la teologia della liberazione

In campo teologico, il cedimento non fu meno vistoso

Per darne un esempio, la famigerata Teologia della liberazione nacque proprio in questi ambienti dell’Azione Cattolica. Gustavo Gutiérrez, ritenuto il “padre fondatore” della corrente, era cappellano dell’UNEC (Unione Nazionale degli Studenti Cattolici), l’equivalente peruviano della JUC. Il “vescovo rosso”, Dom Helder Camara, era pure cappellano dell’Azione Cattolica P Ronaldo Muñoz, mentore dei Cristiani per il Socialismo, era leader della JUC cilena Frei Betto, attualmente assessore del governo Lula in Brasile, era presidente della JEC (Gioventù Studentesca Cattolica) L’elenco potrebbe continuare quasi ab infinito È da notarsi che la prima casa editrice a diffondere i libri della teologia della liberazione fu MIEC-JECI (Movimiento Internacional Estudiantil Católico - Juventud Estudiantil Católica Internacional), vale a dire l’Azione Cattolica.

Il teologo Pablo Richard è chiaro nel dire che “la JUC degli anni 1960 viveva già l’effervescenza del cristianesimo rivoluzionario” che avrebbe prodotto la Teologia della liberazione (21) Più esplicito, Luiz Alberto Gómez de Souza il quale spiega che “fu in Brasile, e più concretamente nell'Azione Cattolica, che cominciarono a prendere forma le intuizioni che in seguito avrebbero dato vita alla teologia della liberazione” (22).

Ricapitolando il processo, lo storico Samuel Silva Gotay afferma che la Teologia della liberazione “è sorta dalla radicalizzazione delle dottrine e delle pratiche del cattolicesimo sociale ( ) dal passaggio dal cattolicesimo sociale al cristianesimo rivoluzionario” (23).

L’infiltrazione denunciata da Plinio Corrêa de Oliveira nel ormai lontano 1943 aveva purtroppo raggiunto il suo scopo.

Note

1. Citato in E. Rivière, “Modernisme”, Dictionnaire de Théologie Catholique, Vol XX, col 2042

2 Alfred Loisy, Simples Réflexions sur le Decret du Saint Ofice Lamentabili Sane Exitu, et sur l’Encyclique Pascendi Dominici Gregis, p. 13. Citato in Arthur Vermeersch, “Modernism”, Catholic Encyclopedia, Caxton Publishing Company, Londra, 1911, Vol X, p 416

3 Alfred Loisy, citato in Vincent Maumus, Les Modernistes, Beauchesne, Parigi 1909, p. 9.

4 Lettera a P Marcel Hébert, citata in Alec Vidler, The Modernist Movement in the Roman Church Its origins and outcome, Gordon Press, New York, 1976, p. 78.

5. Lettera del 28 novembre 1907, citata in ibid., p. 78.

6 S Pio X, Pascendi Dominici gregis, settembre 1907

7 Antonio Fogazzaro, Il Santo, Milano, senza editore, 1907, pp. 44, 48.

8 Luigi Civardi, Compendio di storia dell’Azione Cattolica italiana, Coletti, Roma, 1956, p 54

9 Per una storia dell’Opera, vide Ernesto Verchesi, Il movimento cattolico in Italia, Società Editrice La Voce, Firenze, 1923

10 Antonio Fogazzaro, Il Santo, p 44

11 Acta Apostolicae Sedis, 9 settembre 1910, Num 17

12. Cfr. le encicliche Mystici corporis Christi (1943) e Mediator Dei (1947), nonché le allocuzioni ai Padri Gesuiti del 17 settembre 1946 e ai Padri Domenicani del 22 settembre

13 Albert Besnard, O P , “Modernisme”, in Les Religions

Les dictionnaires du savoir moderne, a cura di Jean Chevalier, Centre d’Etude et de Promotion de la Lecture, Parigi, 1972, p 306

14. Germano Pattaro, Corso di teologia dell’ecumenismo, Editrice Queriniana, Brescia, 1985, p 344

15 Giacomo de Antonellis, Storia dell’Azione Cattolica, Rizzoli, 1987, pp 153ss

16 Adrien Dansette, Destin du catholicisme français 19261956, Flammarion, Parigi, 1957, p 5

17 Andrew Greeley, The Catholic Experience, Doubleday & Company, New York, 1967, p 257

18. Luigi Gedda, 18 aprile. Memorie inedite dell’artefice della sconfitta del Fronte Popolare, Milano, Mondadori, 1998

19 Cfr Georges Suffert, Les Catholiques et la Gauche, Paris, Maspero, 1960; Jean-François Kesler, De la gauche dissidente au nouveau Parti Socialiste Les minorités qui ont rénové le P S , Toulouse, Bibliotèque Historique Privat, 1990; A. Latreille, J.R. Palanque, E. Delaruelle, R. Rémond, Histoire du Catholicisme en France, Parigi, Spes, 1962, Vol. III

20 Luiz Alberto Gomez de Souza, A JUC Os estudantes catòlicos e a politica, Petropolis, Editora Vozes, 1984, p. 156.

21 Citato in ibid , p 10

22 Ibid , p 9

23 Samuel Silva Gotay, “Origem e desenvolvimento do pensamento cristão revoluzionário a partir da radicalização da doutrina social cristã nas décadas de 1960 e 1970”, in CEHILA, História da teologia na América Latina, Edições Paulinas, San Paolo, 1981, p 139

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