Rivista "La Magistratura" - Gennaio - Dicembre 2016 - Anno LXIII - Numero 1-2

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85 l’esperienza maturata in relazione ai tirocinanti ex art. 73 d.l. 69/13 vede prassi molto diverse, in considerazione dell’ampia discrezionalità lasciata ai capi degli Uffici nella determinazione dei contenuti, dei modi e dei tempi della formazione – sia moduli organizzativi che garantiscano l’ottimizzazione delle risorse. Sotto tale ultimo profilo occorre senza dubbio fare tesoro, non solo delle esperienze europee, nelle quali lo staff di stretta collaborazione del magistrato è già una realtà, ma anche della recente esperienza italiana dei tirocini, ex art. 73 d.l. 69/13, che secondo la previsione di un recente censimento della Direzione generale dei magistrati del Ministero della Giustizia ha visto nel corso del 2015 la presenza di ben 2.288 giovani laureati negli Uffici giudiziari. Preziosi potranno risultare, ancora, i progetti di modernizzazione del sistema giudiziario, finanziati con i fondi europei, che vedono il Ministero della Giustizia per la prima volta accreditato – con decisione datata 23 febbraio 2015 della Commissione Europea n. C(2015)1343, che, nell’ambito della Programmazione dei fondi strutturali 2014-2020, ha individuato il Ministero della Giustizia italiano come Organismo intermedio di gestione del Programma Operativo Nazionale Governance e Capacità Istituzionale – nella gestione diretta degli stessi con la finalità, tra le altre, proprio di garantire un supporto all’Ufficio del processo.

Solo con queste premesse l’Ufficio del processo potrà fornire un concreto supporto alle attività degli uffici giudiziari, andando a costituire innanzitutto lo staff del magistrato, in grado di supportarlo nell’esercizio della funzione giurisdizionale, ma anche uno strumento di forte innovazione, che assicuri un più efficiente impiego delle tecnologie dell’informatizzazione e della comunicazione, con conseguente ristrutturazione dei moduli organizzativi delle cancellerie e delle segreterie. Il Ministero della Giustizia con il d.m. 1 ottobre 2015 ha dettato le linee guida per l’uniforme organizzazione dell’Ufficio del processo, lasciando ai singoli uffici giudiziari ampia discrezionalità organizzativa, che si realizzerà attraverso lo strumento tabellare. È proprio ai capi degli uffici giudiziari che sarà, pertanto, attribuito il compito, attraverso lo strumento tabellare, di dare concreta attuazione all’Ufficio del processo.

L’Ufficio del processo può rappresentare un’importante opportunità per tutti gli Uffici giudiziari

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