Dispensa visita guidata ad Anzio e alla villa di Nerone

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VISITA AD ANZIO E ALLA VILLA IMPERIALE 02 LUGLIO 2016 La fortuna di Anzio gravita intorno alla figura dell’Imperatore Nerone, tuttavia la storia della città cosi come la leggenda della sua fondazione risalgono a molti secoli prima dell’età imperiale cosi come dev’essere per una città di antiche origini e dalla storia millenaria. Antium, che la leggenda narra fondata da Anteo, figlio di Ulisse e della maga Circe, ovvero fondata invece da Ascanio, figlio di Enea, fu un centro di cultura laziale, luogo di fiorente commercio e piazzaforte marittima gia abitata a partire dall’età del Bronzo, come testimoniato dai reperti che indicano la presenza sporadica dell'uomo sin dall'età della pietra fino alle fonti storiche vere e proprie grazie alle quali è possibile risalire al primo nucleo abitato agli inizi del primo millennio avanti Cristo. Figura 1 – Rappresentazione della Villa Imperiale tra il capo dell’Arco Muto a nord e il porto neroniano a sud.

La città viene menzionata negli accorti Romano – Cartaginesi stipulati dalla nascente Repubblica Romana, all’indomani della cacciata dei Re nel 509 a. C. cosi come tramandatoci da Polibio (3, 22) secondo i quali “I Cartaginesi non commettano torti ai danni degli abitanti di Ardea, Anzio, Laurento, Circei, Terracina, né di alcun altro dei Latini...”. Dopo la guerra a fianco dei latini di Aricia e di Roma contro Arrunte, figlio di Porsenna, Re di Chiusi sceso a combattere al fianco dello spodestato Tarquinio il Superbo, la città è sempre al fianco della Lega Latina nella perduta Battaglia del Lago Regillo vinta dall’esercito Romano nel 496 a.C. Intorno al 490 avanti Cristo avviene un fatto molto importante che condizionerà tutto il V ed il IV secolo avanti Cristo della storia del Latium Vetus (il Lazio antico) l’occupazione di Antium e della Pianura Pontina da parte dei Volsci, calati dalla valle del Sacco. Mentre la città di Satricum divenne il centro economico del territorio occupato dai Volsci, Antium fu il centro militare di questi ultimi anche grazie all’estrema difendibilità dell’antico abitato situato sul colle delle Vignacce, rocca fortificata proprio nei pressi di Capo d’Anzio. Non a caso Antinum fu l'ultima città - nel 338 a. C. - a cedere alla potenza di Roma. I romani ornarono con i "rostri" strappati alle navi anziate la tribuna del Foro dalla quale si tenevano i comizi. Da allora fu colonia marittima romana e sul finire dell'età repubblicana si avvio verso un’età di grande splendore diventando luogo di villeggiatura e di svago preferito dai patrizi romani: lungo la costa vennero edificate le ville più importanti e molti imprenditori e uomini politici, fra i quali Cicerone, soggiornarono ad Anzio.

Figura 2 – La fanciulla di Anzio, statua di III secolo a. C. in marmo pario e pentelico raffigurante con ogni probabilità una sacerdotessa del culto dionisiaco.

Con ogni probabilità anche la famiglia veliterna degli Ottavi possedeva una villa marittima nei pressi di Capo d’Anzio, laddove è possibile fosse ubicato il tempio della Fortuna. La villa, ereditata dall’imperatore Augusto venne ricostruita in forme sontuose, con un monumentale portico in opus reticulatum rialzato rispetto al livello della falesia e affacciato sul mare. Vi nacque l’Imperatore Caligola che ne voleva fare addirittura la capitale dell'impero.

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