ATTUALITÀ
DUCATI: IL SOGNO DIVENTA REALTÀ IL 23 SETTEMBRE 2007 SUL CIRCUITO GIAPPONESE DI MOTEGI CASEY STONER SI LAUREA CAMPIONE DEL MONDO DI MOTOGP. UN FRANCOBOLLO RICORDA L’IMPRESA CELEBRANDO LA STORIA DELLA MITICA CASA DI BORGO PANIGALE. Cercando un argomento per questo nostro appuntamento, spargo sulla scrivania i francobolli tra i quali scegliere. Prendo il primo, emesso il 31 maggio 2008. Con la lente guardo i dettagli della vignetta, un motociclista in sella alla Ducati Desmosedici GP07 ed immediatamente la storia si dipana: quella della mitica Casa di Borgo Panigale è perfetta per tratteggiare la grandezza dello spirito italiano, del suo genio e della sua flessibilità resiliente. La storia della Ducati è la storia di uno studente e dei suoi fratelli, di una terra di ricerche scientifiche da Nobel e di imprenditoria di qualità in un’epoca estremamente drammatica per il Paese, di un filo rosso che parte da una radio auto-assemblata ed arriva alla vetta delle moto da corsa con la conquista, ad oggi, di 184 titoli, dei quali 43 mondiali, 51 vittorie in MotoGP e 366 vittorie in Superbike. È il 1924. Un giovane bolognese, studente di fisica, Adriano Cavalieri Ducati, si collega con gli Stati Uniti con una radio ad onde corte fatta in casa che richiede solo 90 watts di potenza contro i 2000 watts della radio che valse a Guglielmo Marconi il Premio Nobel nel 1909. Un’impresa straordinaria che ebbe una eco così forte da convincere il giovane, assieme ai fratelli Bruno e Marcello, a fondare, il 4 luglio 1926, la Società Scientifica Radio Brevetti Ducati, con sede in uno scantinato della villa di famiglia nel centro di Bologna, con due operai ed una segretaria. Il primo prodotto della ditta è il condensatore Manens al quale si affiancano, a partire dal 1928, in un’ottica di differenziazione della produzione, prodotti come rasoi elettrici, calcolatrici, interfoni e strumenti di precisione meccanici ed ottici. Nel 1935 è già una realtà solida a livello internazionale con aziende satellite in tutto il mondo e lo stabilimento costruito negli anni a fianco alla villa di famiglia non è più sufficiente per le esigenze della produzione sempre crescente. Nel giugno viene avviata la costruzione di uno stabilimento a Borgo Panigale, progettato da Bruno Ducati e organizzato in tre divisioni dirette rispettivamente dai tre fratelli. Il futuro si prospetta radioso ma la Seconda guerra mondiale alle porte segna un altro percorso e dopo il 1938, ultimo anno di pace, la Ducati, come altre Aziende italiane, viene avviata al “Commissariato per le fabbricazioni di guerra” e alla produzione di apparecchiature per l’Esercito. Con l’aiuto degli operai, che ormai raggiungono le 11000 unità, si iniziano a trafugare dalla fabbrica i pezzi dei macchinari da produzione,
24
nel fondato timore che lo stabilimento possa diventare bersaglio di attacchi bellici. Il 9 settembre 1943, infatti, subito dopo l’annuncio della firma dell’Armistizio, le truppe nazifasciste occupano la fabbrica e il 12 ottobre 1944 un bombardamento alleato rade al suolo lo stabilimento, e, anche se il trasferimento clandestino dei macchinari è ormai quasi completato, i danni ammontano a circa 450 milioni di lire. La tensione è alle stelle e i fratelli Ducati rischiano la fucilazione il 3 maggio 1945. Tornata la pace bisogna rimettere in piedi la produzione e ricostruire lo stabilimento ma le richieste di rimborso per i danni di guerra cadono nel vuoto. Nel marzo 1946 arriva la svolta che porterà la Società a diventare una delle più grandi Case motociclistiche del mondo: inizia la produzione del Cucciolo, un motore a 4 tempi da 48 cc montato su una bicicletta, ideale per rispondere alle esigenze di una mobilità veloce ma accessibile per prezzo e costi di mantenimento in un’Italia tutta da ricostruire. L’idea dell’Avv. Aldo Farinelli, sviluppata dal progettista Aldo Leoni, trova nell’organizzazione dello stabilimento di Borgo Panigale il suo approdo ideale per rispondere alla crescente richiesta di mercato. Questo non basta però ai fratelli Ducati per mantenere il controllo della Società. Nel 1947 la crisi di liquidità conseguente ai danni di guerra costringe i tre fratelli a cedere al Fondo per l’Industria Meccanica dello Stato parte delle quote e nel 1948 la proprietà passa interamente allo Stato con il definitivo allontanamento dei fondatori. Ma la strada è tracciata e nel 1950 il Record Mondiale di velocità nella categoria 50 conseguito da Ugo Tamarozzi e Glauco Zitelli con Cucciolo, ormai divenuto un vero e proprio ciclomotore, segna il corso della nuova Ducati. Dopo diversi passaggi di proprietà oggi la Ducati fa parte del Gruppo Volkswagen. Chi è curioso di conoscere questa e le tante altre storie di eccellenza che hanno fatto grande il nostro Paese, narrate dai francobolli, può recarsi presso i negozi Spazio Filatelia, gli Uffici Postali con sportello filatelico e sul sito www.filatelia.poste.it, e per chi vuole collezionarle tutte, senza rischiare di perderne una, è disponibile inoltre un abbonamento filatelico. Fabio Gregori, Responsabile Filatelia Corporate Affairs Poste Italiane S.p.A.