GINESTRA FABBRICA DELLA CONOSCENZA > POETICA DELLA PORGETTUALITA'

Area intervento: Prendere Visioni dell'Uso Mappa de LA GINESTRA nella poetica della progettualità Direzioni progettuali, 2010 Raccontare il processo della Ginestra, trovare un universo narrativo di processo che la rappresenti non come uno spazio che, per quanto complesso, può limitare le sue attività, ma come un organismo che stimola attività su scala territoriale.

Si cerca quindi di articolare, in base a questo racconto di processo, i nuovi ingressi, le nuove scelte, i nuovi attori (operatori e fruitori) da accogliere nella Ginestra.

PROBLEMA: Il problema della Ginestra è che viene percepita come un blocco unico dove spazio, tempo e azione coincidono. La Ginestra non è ancora considerata come un soggetto che stimola attività, ma come uno spazio (oggetto) chiuso. La sua mission attiva è ancora confusa con uno spazio passivo, che nel racconto deve invece evocare lo spazio attrezzato, la sperimentazione, il lavoro di gruppo, l’incontro.

Alfonso Panzetta, 2009 Rileggendo a distanza il risultato del confronto avvenuto nel primo tavolo di lavoro, soprattutto per quanto riguarda le possibili attività culturali ed educative da attivarsi alla Ginestra, necessariamente in stretta e coerente sintonia con lo SCOPO individuato, il primo impulso è stato quello di buttar giù una serie di progetti, precisi, fattibili e forse anche entusiasmanti… Tutti puntualmente cancellati le mattine seguenti!

Non certo, credo, perché fossero poco accattivanti, anzi, perché, in definitiva, mi son convinto che sia molto più importante stabilire un METODO e una prassi nella progettazione delle attività, che devono cercare, SEMPRE, di incrociare i saperi, gli ambiti, le specifiche competenze e professionalità, partendo da quelle presenti nel territorio e magari afferenti agli altri differenti “marchi” dell’Istituzione Culturale in progetto.

In sintesi, se la Ginestra deve essere un contenitore dove i saperi si incrociano e si integrano, dove fruire deve fare rima con crescere e partecipare, dove il METODO/PRASSI sovrintende alla trattazione del TEMA, in modo tale che questo si dipani come un caleidoscopio in grado di sollecitare quel “corto circuito” che è fondamentale all’uomo per riflettere e crescere, allora le possibilità potrebbero essere divertenti, formative, informative, e chi più ne ha più ne metta.

Tavolo 1, 2008 Lo strumento giuridico Istituzione Culturale è stato definito “intimo” e “autonomo”.

L'equilibrio tra queste due qualità sarà di fondamentale importanza per la sopravvivenza e la crescita dell'organismo Ginestra. […]

La Ginestra si inserisce nel sistema cultura governato dall'Istituzione e si distingue come

luogo di aggregazione, prefiggendosi lo scopo di creare e accrescere “il senso e la cultura di comunità”, intesa come “stare e fare assieme” e basata sul dialogo, sullo scambio tra generazioni, tra culture, tra discipline e arti, tra interessi, tra territori.

Un luogo dove intersecare i saperi per crescere assieme, con lo scopo di dare stimoli, informare e formare, far crescere da una prospettiva allargata di conoscenza.

Un luogo dove decodificare e utilizzare i linguaggi della contemporaneità e le nuove tecnologie (anche per guardare il passato), con lo scopo di riscoprire nuovi e altri modi di comunicare.

Un luogo ad alta accessibilità, con lo scopo di cambiare la fruizione del “bene cultura” da solo passivo (forma espositiva) a soprattutto attivo: partecipazione alla produzione culturale, aggregazione libera da modelli, chiavi di lettura aperte - non definite a priori.

Una grande “officina”, capace di attrarre per varietà di attività, novità, qualità, eccellenza.

Con questo scopo si guarda ad un target allargato, identificato per interessi personali, piuttosto che per età o generi.

Tavolo 2, 2008 Alla Ginestra, si immagina di collocare la biblioteca al piano terra dell'area recentemente restaurata, considerando le informazioni tecniche sui carichi sostenibili dall'edificio ad oggi in possesso e che limitano la collocazione delle scaffalature al piano terra.

Si parla poi anche degli Archivi Storici, immaginandoli congiunti alla biblioteca e collocati nel seminterrato.

Anna Detheridge, 2005 La mia visione ideale dei Cantieri La Ginestra è quella di un luogo vivo che sappia attirare, mescolare e trasformare energie positive nella produzione di idee, progetti, sinergie per i contesti e le reti ai quali di volta in volta si riferisce. Vorrei che i Cantieri La Ginestra fosse un luogo dall’animo lieve capace di articolarsi in mille progetti con la duttilità e la facilità di chi è capace di ascoltare e mettersi al servizio.

Per poter funzionare deve acquistare un’identità forte e condivisa che non può tradire ma che potrà articolare in tanti modi, in tante parti della società e in settori economici assolutamente diversi senza spaventarsi di tale apparente dispersività. Non ci sarà dispersione né perdita della propria identità se saprà mantenere il filo rosso della propria ispirazione: mantenendo fede a una cultura condivisa e sostenibile che cerchi una propria strada nell’incontro con le esigenze dei suoi diversi committenti.

Artway, 2005 Nella progettualità dei Cantieri la Ginestra l'ospitalità potrebbe diventare uno dei temi focali da concretizzare: costruire un sistema ospitalità, in cui gruppi rurali (sistemi famigliari complessi, poderi, famiglie singole) ospitano i residenti temporali dei Cantieri la Ginestra;

creare una rete tra servizi ricettivi -di reali vocazioni e specificità rurali- in cui la qualità di vita e dell'edificato tradizionale sono condizione basilare per costruire la "città ospitale", che accoglierà il multiculturale, multietnico mondo che attraverserà in futuro gli spazi dei Cantieri la Ginestra.

Mariella Zoppi, 2004 La costruzione di una “rete regionale per l’arte contemporanea” articolata in “spazi per fare arte contemporanea” (luoghi pubblici di creatività e confronto, interdisciplinari e flessibili), “cantieri d’arte” (laboratori esperienziali nei quali operano artisti, maestri e giovani artisti), “eventi” a carattere territoriale (progetti che coinvolgono aree territoriali vaste, con la partecipazione di più soggetti sul territorio regionale o a livello nazionale e internazionale), “strumenti” per la rete (attività di ricerca, seminari di formazione, pubblicazioni, portale Internet), avviata nel maggio 2002 sulla base di un’idea progettuale che reimpostava radicalmente l’intervento della Regione in questo settore, ha registrato nel 2004 uno sviluppo decisamente positivo, incontrando il favore degli Enti Locali, degli artisti, dell’associazionismo culturale.

Gli interventi sviluppati nel periodo 2002-2004, molteplici, articolati e differenziati, ci hanno dunque permesso di verificare positivamente l’idea progettuale della “rete regionale per l’arte contemporanea”. Si tratta ora di procedere alla costruzione della rete toscana per “fare arte contemporanea”,

necessariamente

inserita

nelle

reti

nazionali

e

internazionali,

con

un’attenzione simultanea alla sperimentazione di “cantieri”, “spazi” ed “eventi” sul territorio regionale, e alle relazioni tra la rete toscana e il sistema nazionale e internazionale dell’arte.

Giorgio Valentini, 2004 Ma che cosa rappresenta “La Ginestra”? Cos’era? Forse è stato il nucleo originario di questa città, sicuramente è stato un convento, poi un opificio, una filanda, una struttura inserita in un contesto industriale, molto importante per Montevarchi. Da qui sono passati tanti uomini e donne, soprattutto, perché quella di Montevarchi è stata una storia di industrializzazione al femminile. Il restauro di questo edificio comincia nel 1978, quando è stato acquistato dal Comune. Un percorso molto lungo, con diverse proposte di destinazione e ora l’idea di dar vita ad un luogo dove confrontarsi e rappresentarsi sul contemporaneo.

Sarà uno spazio aperto, da costruire e da definire, da integrare in una rete di spazi cittadini e regionali. Il fatto che la Regione abbia organizzato qui la Seconda Conferenza regionale per l’arte contemporanea non solo ci onora ma è un preciso segnale del futuro di questo spazio.