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focus e obiettivi

Relation:Ships _ focus e obiettivi

relazione tra la comunità di terra e la comunità di mare

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spostamento del punto di osservazione: dalla terra al mare

L’invito a realizzare un progetto sull’identità di Panama coinvolgendo la comunità panamense e l’invito ad innescare un dialogo tra la città di Venezia e la sua comunità di mare sono la base contestuale del progetto Relation:Ships. Il nome sta ad indicare il proposito di indagare l’identità delle città di mare, quanto di mettere al centro del progetto la relazione tra la terra e il mare, o ancora tra terra e terra, tramite il mare; e in questo senso continuare la ricerca (avviata due anni fa dalle associazioni Stella Maris’ Friends Onlus e le associazioni artway of thinking e ZonAnomala) sulla comunità di mare (marittimi, operatori del settore) e la relazione con la comunità di terra e la città, attraverso i suoi porti (commerciali, turistici, petroliferi, comunità di pescatori).

Relation:Ships vuole essere un'esperienza condivisa di osservazione e scambio sulle realtà sociali ed urbane delle città di mare, e nello specifico di Panama e Venezia; vuole essere un tempo dedicato alla riflessione sull’identità; una piattaforma di relazione.

Relation:Ships intende guardare all’identità delle città di mare, spostando il punto di osservazione da terra al mare. In questo senso, il progetto prende la forma di un viaggio in nave cargo, che il gruppo europeo interdisciplinare (artisti / architetti, fotografo, sociologi) intraprenderà da un porto europeo a Panama city (febbraio 2002).

Fine prioritario del viaggio è il dialogo con la comunità di mare, attraverso il quale far emergere e condividere un punto di vista altro sul vivere a terra e sulle comunità in transito. Il viaggio è il tempo della riflessione sull’identità e della quotidiana condivisione a terra (via satellite). Il diario di bordo sarà il materiale su cui si fondano altre due azioni a terra: due incontri tra le comunità di mare e di terra:

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a Panama (marzo 2003)

azione urbana organizzata dal gruppo panamense:una giornata di navigazione e festa per guardare Panama city dal mare, riappropriandosi di una parte dimenticata: la Baia di Panama. I protagonisti di questa giornata saranno quei soggetti locali che vivono o studiano la baia di Panama (pubblico invitato in nave): a loro sarà dato di raccontare secondo la loro percezione - la città e la relazione con la baia; di dialogare sull’identità di Panama city, una città complessa e affascinante che volta le spalle al “suo mare”, quello dei Carabi, senza però darsi un accesso al mare che ha di fronte. Una città che ha rinunciato a guardare il mare, e ne occulta il paesaggio, ma che nel mare riflette inconsapevole una parte imprescindibile di sé, quella della città galleggiante formata dalle navi alla fonda (circa quaranta al giorno) in attesa del loro turno per attraversare il canale.

a Venezia (giugno - novembre 2003)

creazione di laboratori educativi e creativi, dove studenti e produttori creativi internazionali saranno invitati a produrre progetti che mettano in dialogo la città di Venezia con il suo porto, attraverso il coinvolgimento delle loro comunità stanziali e in transito. Il materiale prodotto durante il viaggio in nave cargo e l’esperienza del tour nella baia di Panama, costituirà il documento fondamentale per i progetti in città e quindi restituito ai produttori creativi invitati nonché ad un pubblico allargato.

panama è un nome che cambia significato

panama = canale panama = flotta mercantile panama = stato panama =città panama =baia

APPROFONDIMENTI SU PANAMA

Panama ha origine dal taglio che l'ha divisa al suo interno. Per una volontà e un interesse esterno.

Per quasi un secolo, Panama è esistita solo in termini funzionali, come qualcosa da sfruttare, da "exploiter", cioè un "servirsi di"

Panama al di là di Panama. Tutta la storia occidentale di questa parte dell'America Centrale è il racconto di un'ossessione, quella della ricerca di un passaggio per unire il più rapidamente possibile, prima l'Europa all'Asia, poi, dopo la scoperta dell'oro in California, la costa ovest degli Stati Uniti con quella est.

Panama è una città complessa e affascinante che volta le spalle al “suo mare”, quello dei Carabi, senza però darsi un accesso al mare che ha di fronte. E’ l’unica capitale del continente Americano fondata nella costa dell’Oceano Pacifico. Apparentemente fusa con il mare, osservata con attenzione rinuncia a guardarlo, ne occulta il paesaggio, ma nel mare riflette inconsapevole una parte imprescindibile di sé, quella della città galleggiante formata dalle navi alla fonda (circa quaranta al giorno) in attesa del loro turno per attraversare il canale.

La città è cresciuta longitudinalmente, lungo la costa della baia, obbligata a riversarsi nella direttrice nord-est dalla frattura e dalla barriera imposta dal costruzione del canale. Il contorno della costa è stato negli anni notevolmente modificato. Dalla necessità di riposizionare la terra estratta dalla costruzione del canale, vengono posizionate delle appendici alla costa: costruzione di terrapieni per l’espansione della città, barriere di contenimento delle correnti che ostacolano l’entrata delle navi nel canale, terrapieni per strade che attraversando la baia collegando le isole e l’aeroporto. La baia diventa la discarica per il canale e non un luogo da vivere, di relazione con la città. Molti panamensi pensano che la contaminazione della baia è la principale colpa della non-relazione tra la città ed il mare. Ma la contaminazione della baia è una conseguenza di un disinteressamento della città al mare perché lo sguardo è altrove, al canale, alla città come transito, scambio veloce, che dirige gli attraversamenti lungo direttrici predisposte per un passaggio rapido. Replica sintetica e paradossale di un paese che è varco per l’intero pianeta ma non riesce (o solo con difficoltà) a comunicare al suo interno.

Panama e la sua capitale (ri)nasce con la restituzione del canale da parte degli americani, restituzione che per la prima volta offre a Panama un'occasione concreta per riflettere su se stessa e su come colmare la frattura che a lungo ha diviso in due il paese.

Relation:Ships _ fasi di progetto / programma

Relation:Ships non è da intendersi come una azione preconfezionata, ma come un processo creativo. Il progetto si fonda sulla base metodologica della community art: rivolta a realizzare azioni artistiche, come esperienze di creazione collettiva attorno a tematiche di interesse urbano e sociale, capaci di essere riconosciute dalla comunità come proprie e crescere autonomamente; in questo senso, riconsegnate come patrimonio (conoscenza – esperienza) alla collettività. Il progetto prevede il coinvolgimento diretto degli attori sociali locali e forme di compartecipazione esterne, l’osservazione del contesto e la definizione dello scenario d’intervento.

(1) IL VIAGGIO IN NAVE CARGO: EUROPA > PANAMA

Periodo: dalla seconda settimana di febbraio alla seconda settimana di marzo 2003 Trasporto: nave cargo /commerciale (compagnia da individuare) Ruoli del gruppo Relation:Ships a bordo:

Stefania Mantovani, scrittrice (gruppo artway of thinking e Stella Maris’ Friends). a bordo: colleziona storie attraverso la redazione di un diario di bordo.

mediazione culturale

collezionando storie, spostamenti, immagini, materie ed atmosfere, suoni, trasformazioni di paesaggio

Federica Thiene, videomaker (gruppo artway of thinking e Stella Maris’ Friends). a bordo: colleziona movimenti, spostamenti (video) per la produzione di un documentario. Roberto Conz, fotografo a bordo: colleziona immagini per il web site e per la realizzazione di un libro documento del viaggio. Erol Kahveci, sociologo, ricercatore sulle tematiche dei marittimi (University of Cardiff) a bordo: mediatore culturale tra il gruppo Relation:Ships e l’equipaggio della nave. Diego Segato, architetto e webmaster (gruppo ZonAnomala e Stella Maris’ Friends) a bordo: colleziona materie e atmosfere dell’ambiente e updating quotidiano in web del diario di bordo. Piero Zanini, architetto /ricercatore in trasformazioni urbane e geografiche, date dalle migrazioni. a bordo: colleziona suoni e trasformazioni del paesaggio.

TEMI: vivere in spazi ridotti, coabitazione multietnica, senso di casa, confini e extra territorialità, nomadismo, la terra vista del mare

La prima parte di Relation:Ships è un viaggio in nave cargo da un porto europeo a Panama city. Il viaggio sarà il momento per svolgere un confronto con la comunità di mare, su alcuni temi di vita, oggi comuni anche alle comunità di terra, come: il vivere in spazi ridotti, la coabitazione multietnica, il senso di casa, i confini e l’extra territorialità, il nomadismo, e infine la terra (nazione, città) dal punto di vista del mare.

A questo scopo, il gruppo europeo (artisti / architetti, fotografo, sociologi) imbarcato costituirà il transfert a terra della vita a bordo, trasformandosi in sensibili traduttori dell’ambiente e delle sensazioni vissute in nave: principalmente della comunità di mare sconosciuta ed in percepibile a molti. Riflessioni, testimonianze, emozioni, valori, stati fisici e fisiologici della comunità di mare saranno collezionate e condivise in tempo reale (via satellite durante il viaggio e con altri media successivamente) con i gruppi a terra (Panama e Venezia e con un gruppo più allargato del web), per costruire una piattaforma di dialogo tra le comunità di terra e di mare: molte esperienze, valori e modi di vedere il mondo, oggi esigono un transito, una decodifica, una condivisione. Il tempo del viaggio diventa così, a partire dalla condivisione di un'esperienza, anche un'occasione di riflessione e di elaborazione, estetica e non, sul sistema mondiale del trasporto marittimo di cui Panama rappresenta uno dei luoghi chiave e Venezia ne è una lettura storica.

Periodo: seconda metà di marzo 2003 Luogo d’azione: Baia di Panama Trasporto: nave turistica (compagnia da individuare) Organizzazione generale: per CiudadMULTIPLEcity, Fondazione Arpa

Organizzazione progetto Relation:Ships / a Panama:

coordinatori: Gilbert Guardia, architetto/FEMUR studio Ramon Zafrani, architetto/FEMUR studio

Gustavo Araujo, artista/ fotografo

Miriam Butterman, scrittrice

Patrick Dillon, architetto/ urbanista

Alvaro Uribe, urbanista/docente universitario

Pitu Jaén, webmaster

Jonathan Harker, artista/ videomaker

Rodrigo Sanchez , musicista

Pilar Moreno, psichiatra

Rich Potter, videomaker Collaborazione: gruppo Relation:Ships Europa

prima esplorazione in città: emerge una tematica urgente

piattaforma d’osservazione multidisciplinare sull’identità panamense in relazione al mare

WORKSHOP A PANAMA (agosto 2002)

Questa prima fase ha visto alcuni rappresentati del gruppo Relation:Ships Europa incontrarsi a Panama con un gruppo interdisciplinare panamense. Questo incontro ha costruito una piattaforma di dialogo ed osservazione della città: primo momento di scambio e relazione tra pensieri e culture, pratiche e visioni. Il metodo d’esplorazione ha previsto una serie di tours tematici nel territorio; dall’indagine “Panama e la sua originaria e contemporanea relazione con il mare” è emersa come urgente tematica da svolgere.

Relation:Ships prende, quindi, la forma di tavolo di lavoro italo – panamense prima a Panama (workshop) e poi in un forum in web,all’indirizzo: www.morinoko.com/client/relationshipforum.asp dove condividere la pratica artistica e il processo creativo collettivo in cui ha preso forma l’azione urbana nella baia di Panama, con la quale riconsegnare i contenuti di Relation:Ships al pubblico panamense.

Il viaggio a Panama ha permesso, in particolare, di condividere favorevolmente il progetto con l’Autorità del Canale, l’Autorità Portuale, media locali, urbanisti e ricercatori.

TOUR E FESTA NELLA BAÍA

Relation:Ships intende mostrare ai cittadini la Baia di Panamá, la sua storia e la situazione attuale fatta di attività e componenti sociali, di problematiche urbane ed ecologiche, creando una relazione, un dialogo tra le differenti comunità che la vivono. Con questo fine si è programmata una giornata di osservazione della baia e delle relazioni che questo spazio acqueo innesca con la città. Un tour in nave che costeggiando la baia di Panama permetterà ai protagonisti che la vivono di raccontarsi e di raccontarla, terminando il viaggio al centro della baia dove sarà allestita una festa marina in barca.

temi storici, ecologici, urbanistici, biologici uno sguardo al canale, ai porti, alla navigazione, alle attività marittime e costiere, all’inquinamento

Al tour parteciperanno vari invitati, che per diverse tipologie sono connessi al destino della baia di Panama e della sua costa cittadina. I singoli invitati affronteranno lungo il percorso e per competenze temi storici, ecologici, urbanistici, biologici e più in particolare uno sguardo al canale, ai porti, alla navigazione, alle attività marittime e costiere, all’inquinamento; costruendo così una rotta che diventerà una conversazione sulla baia e sulla città. Obiettivo della festa è relazionare le diverse comunità: pescatori, marittimi delle barche che sostano alla fonda in attesa di passare il canale, comunità portuale e del canale, piloti, istituzioni che studiano e progettano gli spazi acquei di questa città, cittadini che hanno imbarcazioni da diporto, e tutti coloro che si relazionano con questo spazio: creando una specie di mercato galleggiante dove la merce di scambio sarà il racconto della loro esperienza con questa vitale ma non riconosciuta parte della città di Panama.

RELAZIONI CON IL VIAGGIO IN NAVE CARGO

Un tempo dedicato a Panama per incontrare Panama: il tempo di un viaggio in nave. Panama è una metafora, nel senso greco di metaphor, di qualcosa che ti trasporta da un luogo a un altro. E' anche il nome di un luogo che cambia di senso a seconda di come lo si guarda: Panama è un canale, è una città, è uno stato. La nave diventa un luogo privilegiato di osservazione di chi da lontano osserva e racconta a chi lo attende il viaggio di avvicinamento.

Vista da fuori, Panama è un canale, un luogo di passaggio per andare altrove, qualcosa da attraversare "per fare prima", per essere più veloci in un mondo dove "il tempo è denaro". Scegliere la nave per andare a Panama ci sembra un modo per alterare, anche solo per un istante, un ritmo predefinito, per dare del tempo a un paese nato dal presupposto contrario, quello del profitto, del massimo risparmio di tempo.

Questo tempo dedicato a Panama vuole essere altresì un modo per ribaltare la logica che vuole Panama solo un transito e non una destinazione.

Urban LAB > laboratori creativi TEMI: vivere in spazi ridotti, coabitazione multietnica, senso di casa, confini e extra territorialità, nomadismo, la terra vista del mare comunità di mare, relazioni e confini con la comunità di terra, città di mare e i loro porti, spazio di transito, il porto come frontiera

Periodo: da giugno a novembre 2003 Luogo d’azione: Area del Porto di Venezia Luogo di elaborazione: Biennale di Venezia / Padiglione dello Stato del Galles (Isola Giudecca) Organizzazione generale: Programma URBAN-ITALIA, associazione Stella Maris’ Friends ONLUS

Organizzazione progetto Relation:Ships Venezia:

coordinatori: associazione artway of thinking (ITA) Engage organization (UK) Collaborazione: gruppo Relation:Ships Europa

La terza parte di Relation:Ships ha un duplice obiettivo: la restituzione dell’esperienza di Panama alla città di Venezia e alla comunità che transita nel suo porto, al fine di rielaborare il materiale e costruire una piattaforma di dialogo creativo tra l’area portuale di Venezia e la sua città; la consegna ad un pubblico allargato, quello della Biennale di Venezia, di alcune riflessioni sui temi indagati durante il viaggio in nave: il vivere in spazi ridotti, la coabitazione multietnica, il senso di casa, i confini e l’extra territorialità, il nomadismo, la terra (nazione, città) dal punto di vista del mare, la nave come lembo di terra alla deriva; nonché i risultati dei temi indagati a Venezia, durante due anni di esperienza di welfare ai marittimi: ritratto della comunità di mare, relazioni e confini con la comunità di terra, le città di mare e i loro porti, lo spazio di transito, il porto come frontiera.

Con questi presupposti e grazie al programma URBAN-ITALIA (che ha reso possibile la costruzione di un progetto culturale che stimola il dialogo tra l’area portuale di Venezia e la sua città), all’organizzazione inglese Engage (che ha reso possibile la realizzazione del progetto all’interno del programma del Padiglione dello Stato del Galles alla Biennale di Venezia),

Relation:Ships a Venezia prenderà la forma di laboratorio creativo ed educativo (Padiglione del Galles) dove studenti e produttori creativi internazionali saranno invitati a produrre azioni urbane che mettano in relazione la città, il suo Porto, i

suoi spazi acquei, la popolazione multietnica che la vive e l’attraversa, come quella dei 200 mila marittimi che ogni anno, anche solo per poche ore, la percorrono.

Relation:Ships _ azioni mediatiche / comunicazione

1. testate giornalistiche 2. radio e TV 3. sito web 4. libro fotografico 5. video documentario

offrono spazio alla visibilità dei soggetti patrocinatori e sostenitori del progetto

(a) media a Panama, in Europa e in Italia

Nello scenario di progetto, i media sono una sorta di antenna - ricevente e trasmittente – a terra, che permettono di riportare in tempo reale il dialogo sui temi emergenti.

Il coinvolgimento dei media è parte sostanziale del progetto per raggiungere un pubblico più vasto. Le azioni mediatiche iniziano nel gennaio 2003, riportando i presupposti del progetto: del viaggio in nave cargo e delle azioni urbane a Panama e a Venezia. Continuano in febbraio 2003, riportando giornalmente sintesi e immagini del dialogo aperto tra la comunità di mare e quella di terra: il diario di bordo accompagnato da approfondimenti sui temi. Da marzo a novembre 2003 gli approfondimenti saranno rivolti alle specifiche azioni attivate nelle due città (Panama e Venezia).

ORGANI DI STAMPA

Quotidiani nazionali, Radio private locali, TV nazionali, Riviste mensili (con speciali sul viaggio, tema dei marittimi, relazione tra porti e città, cultura come stimolatore di rigenerazione urbana).

(b) sito web

Un primo strumento di dialogo, di aggiornamento e di scambio è stato reso disponibile dal gruppo panamense attraverso un forum/archivio digitale nel web, dove sviluppare in modo coordinato il progetto. Un sito web da febbraio sarà rivolto al pubblico. Il sito raccoglierà testi ed immagini sulle tematiche di progetto; descriverà le azioni e aggiornerà sugli sviluppi: riporterà il diario di bordo del viaggio e lo svolgersi del tour, della festa nella Baia di Panama e dei progetti che si andranno a sviluppare a Venezia.

(c) un libro

È progettata la realizzazione di un libro fotografico sull’intera operazione. Il lavoro riguarderà la narrazione per immagini dell’attraversata in nave cargo dall’Europa a Panama, l’incontro con il gruppo di terra panamense e le fasi del progetto a

Venezia.

La prima parte del volume riguarderà la vita a bordo dei lavoratori marittimi e del gruppo Relation:Ships EUROPA. La seconda parte del volume racconterà l’incontro con Panama. La terza parte del volume raccoglierà immagini e suggestioni emerse dai laboratori creativi che riporteranno l’attenzione sulla relazione tra il porto e la città a Venezia. Ad affiancare la narrazione per immagini, il libro conterrà una serie di testi critici.

Il volume conterrà circa 100 fotografie in quadricromia e 50 pagine di testo per un totale di 150 pagine. Formato: 25x28 cm. Edizione multilingue: italiano, inglese, spagnolo Autori vari Fotografie: Roberto Conz Impaginazione grafica: ZonAnomala Stampa e distribuzione: Editore Nicolodi (Rovereto).

(d) un documentario

Tutta l’esperienza sarà documentata e riproposta in un video. Il documento sarà mostrato alla Biennale di Arte Contemporanea di Venezia e proposto alle televisioni tematiche.

(e) campagne stampa

Sono previste specifiche campagne stampa per le singole azioni a Panama e a Venezia, attraverso cartelle stampa, mailing, affissioni, speciali televisivi e radiofonici, web.

A Panama la comunicazione dell’evento sarà offerta da tre soggetti organizzatori: da parte degli organi preposti dello Stato di Panama per il programma di manifestazioni culturali dei 150 della Repubblica di Panama; da parte della Fondazione ARPA che promuoverà i 13 eventi culturali previsti in CiudadMULTIPLEcity; da parte del gruppo autore del progetto Relation:Ships.

A Venezia la comunicazione dell’evento sarà offerta da altri tre soggetti organizzatori: da parte degli organi preposti del Programma URBAN-ITALIA (Comune di Venezia), da parte della Biennale di Arte Contemporanea di Venezia / Padiglione dello Stato del Galles da parte del gruppo autore del progetto Relation:Ships in collaborazione con l’associazione Stella Maris’ Friends ONLUS.

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