Custode dell'orto

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Susanna Zanuso

G. Arcimboldi, Carnet di Rodolfo II, Firenze, Uffizi, Gabinetto disegni e stampe, inv. 3199

Cinquecento, con le maniche decorate da stretti galloni disposti perpendicolarmente, così come lo vediamo riprodotto in vari costumi dello stesso Carnet e in tanti ritratti dell’epoca. Quando Giuseppe Maria Campini vedeva la scultura nel giardino degli Aliprandi nel 1769 era già “alquanto logora dall’ingiuria del tempo” e tuttavia, al di là delle abrasioni della pietra, la qualità della resa dei singoli ortaggi, descritti con rara sottigliezza naturalistica, è ancora oggi perfettamente leggibile. Né è da meno la qualità dell’invenzione nel suo complesso che è sostanzialmente diversa da quella messa in campo dai dipinti arcimboldeschi del tardo Seicento. Laddove questi sono costruiti come una piatta silhouette sulla quale sono

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