Laura Migotto " con colori e parole mie " edizione 2021

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colori parole

laura migotto

con

mie e


Nella mia arte mi affascina il concetto del tempo che scorre, della vita che lo attraversa o che lo ha già attraversato. Lo scorrere dell’esistenza è scandito da immagini che viaggiano e che ospitano in sè un messaggio di eternità. Nulla è trascorso invano, tutto conserva un valore di testimonianza e tutto si inoltra verso un orizzonte degli eventi, un vortice, una spirale o un labirinto al di là della razionalità, superando il limite di non ritorno dove tutto deve ancora chiarirsi alla coscienza e alla storia e dove tutto si può capovolgere. Per questo mi piace innalzarmi in altri cieli, inabissarmi in altri mari avventurandomi oltre la ragione, alla ricerca di altre verità. Laura Migotto


Vita brevis, ars longa, occasio praeceps, experimentum periculosum, iudicium difficile

Ippocrate


Progetto editoriale

Neo Art Gallery di Giorgio Bertozzi, Roma e Ferdan Yusufi, Istanbul Tangram Gallery di Stefano Ferracci, Roma a cura di

Giorgio Bertozzi - Roma Ferdan Yusufi - Istanbul Coordinamento e progetto grafico editoriale

Stefano Ferracci - Roma archiviostefanoferracci@gmail.com

© 2013 Laura Migotto archiviolauramigotto@gmail.com

© 2013 NAG Edizioni nag.edizioni@gmail.com Ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, nessuna parte di questo volume può essere riprodotta senza il consenso scritto dell’autore e dell’editore.


colori parole

laura migotto

con

mie e

a cura di Giorgio Bertozzi e Ferdan Yusufi coordinamento grafico-editoriale Stefano Ferracci



Riflessi e riflessioni, immediate luminosità emozionali evocate direttamente dal colore, astrazioni geometriche che catturano la loro essenza all’interno di un universo immaginario, malinconico e infinito. Un universo dove persistono tracce di umanità destinate a viaggiare lentamente in traiettorie precise e decise. Oggetti in costante mutamento immersi in uno scenario che apre i propri confini a intime riflessioni generando, forse, inquietudini, vibrazioni emozionali e sentimenti. Pezzi d’anima che vagano nel tempo nell’attesa di un “orizzonte degli eventi” che deve ancora accadere. O forse è gia accaduto? Riflessi e riflessioni, quindi, che si susseguono nella nostra mente. Si intrecciano, inalzandosi nell'infinito, avvitati tra loro come tralci di un vitigno, ruotano e si inabissano fendendo di colori il buio. Il tutto in un rigoroso, completo, profondo silenzio.

Laura Migotto



Laura Migotto: la mano del Tintore The dyer’s hand Rosy Colombo Sapienza Università di Roma Direttore generale di “Memoria di Shakespeare”, giornale di Shakespearian Studies

Kosmos è la sintesi della ricerca espressiva di Laura Migotto e insieme l’apertura verso una fase innovativa della sua creatività. Convergono nella mostra, fra gli altri, due elementi inconfondibili del suo talento nell’orizzonte dell’arte visiva contemporanea: per un verso la tavola o tela, non a caso spesso di grandi dimensioni, usata dall’artista come una sorta di palcoscenico per la messa in scena del lavoro dell’immaginazione, sia a livello di tecnica compositiva, sia sul piano della visione; per altro verso un’idea di bellezza carica di pensiero, peraltro suggerita dal titolo stesso della mostra. Emblematica in tal senso è la composizione a olio che tematizza l’atto del pensare nella testa di una bellissima figura infantile, legata a un mondo immaginario dell’infanzia, che però non è quello dell’infanzia contemporanea abitata dagli oggetti del consumo corrente; come indica il titolo - “Ricordi dimenticati ai margini di un infinito esistente”- esso è piuttosto legato alla memoria di vecchi giocattoli, chiamando così in causa il tema del tempo - un tema caro all’artista, spesso ricorrente nelle sue opere. Certo, le doti di Laura Migotto non sono quelle di un pensatore concettuale; il suo talento è piuttosto incarnato in una pratica che sa usare i colori in senso metaforico, applicati a immagini simboliche e a figure mitologiche che eccitano la sua immaginazione. L’interesse per i simboli e per l’organizzazione multistrutturale della composizione è sempre stato un nodo importante della sua estetica, dominata, fin dall’inizio, da esperimenti nell’astrazione, anche se mai in modo statico. Esemplare è la comparsa dell’elemento figurativo d’impronta realistica e comunque referenziale; una svolta rispetto al rigore dell’astrazione geometrica dominante nei suoi lavori precedenti.

Kosmos is both a synthesis of Laura Migotto’s experimentation and the beginning of a new and innovative creative period. Along with many others, there are two converging aspects of her talent in the exhibition and that have made her work so unmistakeable in the contemporary visual arts. First, there is the canvas or board, which, significantly, is often large, used by the artist as a sort of stage for the mise-en-scène of the work of her imagination, at the level both of compositional technique and of vision. And then there is an idea of beauty charged with thought, as is also suggested by the title of the exhibition. In this sense there is an emblematic work in oils whose theme is the act of thinking in the head of a beautiful figure of a child, linked to an imaginary world of childhood that is not that of contemporary childhood, dominated by objects of current consumption; as is indicated by the title - “Memories forgotten on the fringes of an existing infinity”- it is linked rather to the memory of old toys, which brings in the theme of time – one that is dear to the artist and which often recurs in her works. Of course, Laura Migotto’s talents are not those of a conceptual thinker; her gift lies, rather, in her capacity to use colours metaphorically, applying them to symbolic images and mythological figures that excite her imagination. The interest in symbols and a multistructural organization of the composition has always been an important part of her aesthetic, which was dominated from the start by abstract experimentation, which was never static. There is, for example, the appearance of a realistic, or at any rate referential, figurative element – a new direction after the rigour of the


Astrattismo mai puro, però, ma calato in un paesaggio della memoria, ispirato a statue, o a maschere di tradizione mitologica: cavalli alati e altre figure archetipiche della classicità trasformate dal lavoro del tempo e dalla mano dell’artista contemporaneo in frammenti e in ibridi incroci. Figure comunque mai intere, nelle quali prevalgono le tinte del grigio, del nero, e i toni del chiaroscuro; mentre all’elemento astratto, mai abbandonato anche se in forme incompiute, è assegnata una forte vivacità cromatica, persino accecante. La cifra identitaria di Laura Migotto è la spirale, perseguita con una serialità che appartiene alla grafica nella quale l’artista si è formata e che è forse alla base di un’estetica del segno nella quale quella figura sempre ritorna come simbolo generativo della creazione artistica, ricordando la grande conchiglia assunta a suo tempo (1978) da Giorgio Strehler a simbolo di una sua memorabile regia della Tempesta di William Shakespeare al Piccolo Teatro di Milano. Figura dell’infinito al quale aspira l’immaginazione dell’artista, ma anche figura dell’opera d’arte di per sé, che nel suo movimento si ricostruisce, secondo la formula tipica del postmoderno, sempre nuova e sempre uguale. “Sebbene cambiata rinasco identica”, recita il titolo di una composizione, a sua volta ri-iscritto sul capo riccioluto di un frammento di statua, collocato dentro il quadro in posizione simmetrica e opposta rispetto a una sezione dove il linguaggio è decisamente astratto. Tuttavia Migotto lavora la spirale anche come figura che nel suo movimento di espansione e di autoricostruzione attira nel vortice oggetti diversi (si veda “Oggetti in costante mutamento”): tronchi fossili, una figura equina, un mezzo busto di bronzo sul quale la mano del tintore, secondo la definizione che dell’artista ha dato W.H.Auden di Shakespeare - inventore che di fatto è manipolatore di materiali esistenti - ha sovrapposto la vernice di colori brillanti e un collage di frammenti di esistenze altre. Ne risulta una sintesi felice della pratica multiforme di Migotto nelle arti visive: grafica, pittura, scultura, anche con suggestivo richiamo alla fascinazione del ritrovamento dei bronzi di Riace, sui quali una sottomarina natura organica

geometrical abstraction that dominated her previous works. The abstractionism is never pure, however, but set in a landscape of the memory, inspired by statues or masks from mythological tradition: winged horses and other archetypal figures of classicism transformed by time’s work and the contemporary artist’s hand into fragments and hybrid cross-fertilizations. But the figures are never whole, and in them grey, black and chiaroscuro tones predominate; while the abstract element is never abandoned, though it is there in incomplete forms, and given a strong and even blinding chromatic vividness. The identifying figure in Laura Migotto’s art is the spiral, whose serial recurrence in her work reminds us of the graphic art in which she was trained. It may be at the basis of an aesthetic of the sign in which it always returns as a generative symbol of artistic creation, recalling the great shell that Giorgio Strehler used as a symbol in his memorable 1978 production of The Tempest at Milan’s Piccolo Teatro. It is a metaphor of the infinite to which the artist’s imagination aspires, but also a metaphor for the work of art in itself, whose movement, in the typical post-modern formula, reconstructs itself always new and always the same. “Though changed I am reborn identical” is the title of a composition that is alsore-written on the curly head of a fragment of statue, placed inside the painting symmetrically opposite a section whose language is decidedly abstract. Yet Migotto also works on the spiral as a metaphor whose expanding and self-reconstructing attracts different objects into its vortex (see “Objects in constant change”): fossil trunks, the figure of a horse, a bronze bust on which her dyer’s hand, to use the definition of the artist that W.H. Auden gave of Shakespeare – an inventor who is actually manipulating existing materials - has overlaid brilliantly coloured paint and a collage of fragments of other objects. The result is an effective synthesis of Migotto’s varied practice in the visual arts: graphics, painting and sculpture, as well as a striking suggestion of the fascination of the discovery of the bronzes of Riace, on which the underwater marine life had inscribed itself,


si è inscritta , come una scrittura incisa nel metallo. In altre composizioni le figure del mondo classico sono lavorate in quanto frammenti che mostrano l’azione del tempo, prestandosi all’incisione di diversi segni, anche verbali, e alla sovrapposizione di tracce ancestrali: ombre, macchie, tracce di mondi in origine separati e indipendenti – antico e moderno, naturale e artificiale – che il movimento della spirale fa interagire, rendendoli necessari l’uno all’altro (“Lontano dove i ritorni esistono”). Si configura così la costruzione di un cosmo al centro del quale una spirale mette in contatto profondo, come la grande conchiglia della Tempesta shakespeariana, linguaggio geometrico, linguaggio scenico figurativo, linguaggio del colore. Accade tuttavia che in più composizioni la spirale venga trafitta da un segno rigido, di natura cuneiforme; un segno forte, che in un caso inquietante, come in “Torre di guardia su un tempo in duplice espansione”, è direttamente assimilato alla lama di una spada, rivelando che l’aspirazione al senso e alla perfezione, espressi dalla potenza della spirale di espandersi all’infinito può, deve anzi, venire interrotta. Al nucleo originario dell’armonia è necessaria l’intromissione di un corpo estraneo, agente di una ferita che incide sulla visione del Kosmos immaginato dall’artista; e che Laura Migotto ci consegna come chiave di lettura non soltanto della sua opera, ma anche del nostro tempo.

like writing engraved in metal. In other compositions the forms of the classical world have been worked as fragments showing the action of time, lending themselves to the engraving of verbal and other signs, and the superimposition of ancestral traces: shadows, stains, traces of worlds that were once separate and independent – ancient and modern, natural and artificial – that are made to interact with each other by the movement of the spiral, each one becoming necessary to the other (“Far away where returns exist”). Out of this emerges a cosmos, at the centre of which, a spiral, like the great shell in Shakespeare’s Tempest, that inextricably combines a geometrical language, a figurative scenic language, and the language of colour. But it sometimes happens that in a number of compositions the spiral is pierced by a rigid, wedgeshaped sign; a strong sign that, in one disquieting case, is directly assimilated to the blade of a sword (“Watchtower over a time doubly expanding”). It is as if to reveal that the aspiration to sense and perfection, expressed by the power of the spiral to infinitely expand, can, or must, be interrupted. The original nucleus of harmony requires the intrusion of an alien body, the agent of a wound that leaves its mark on the vision of the Kosmos imagined by the artist; and which Laura Migotto gives us as a means of interpreting not only her work, but our time as well.

Rosy Colombo Sapienza University, Rome General Editor of “Memoria di Shakespeare” a Journal of Shakespearean Studies



Arditi dubbi svaniscono e di foreste assopite sento il respiro Azzurra Immediato Critica d’Arte tratto dal volume “Arte a Palazzo, nuova meta del contemporaneo” Galleria Farini Concept, Palazzo Fantuzzi - Bologna Arditi dubbi svaniscono e di foreste assopite sento il respiro. Una sequenza di lemmi che stranisce,disorienta ma che, in generale, incuriosisce. “La mia arte è fatta di riflessi e riflessioni, immediate luminosità emozionali evocate direttamente dal colore, astrazioni geometriche che catturano la loro essenza all’interno di un universo immaginario, malinconico ed infinito dove persistono tracce di umanità destinate a viaggiare lentamente in traiettorie precise e decise. Oggetti in costante mutamento immersi in uno scenario che apre i propri confini a intime riflessioni generando, forse, inquietudini, vibrazioni emozionali e sentimenti” afferma la Migotto, e aggiunge “riflessi e riflessioni, quindi, che si susseguono nella mente. [...] Il tutto in un rigoroso, completo, profondo silenzio.” E sembriamo ritrovare tutto nel dipinto di fronte al quale siamo. Osserviamolo. Una composizione astrattogeometrica si interseca senza contraddirsi, sulla superficie, istoriandosi come una vetrata medievale, in cui al simbolismo degli elementi faceva da contraltare un riferimento di scrittura. Non siamo, qui, davanti alle storie sacre, ma dinnanzi alla storia dell’umano sentire. Sono geometrie che appartengono all’anima, quelle create dalla Migotto. Simboliche metafore che si rivestono di sperimentalismo, atto a fondere atavici archetipi con l’astrazione grafica. Il predominio è del colore, vibrante, potente, deliberatamente trasformato in modello di un linguaggio figurativo a sé stante. E se ritroviamo echi che da Boccioni portano sino a Lissitzky, imparate le lezioni di Malevič e di Rodčenko, la

Migotto ha saputo sviluppare una propria ed originale visione, entro la quale ha lasciato emergere un suo personale stilema, che è quello, ricorrente, della spirale, presente anche in questa opera. Una spirale che ricorda l’archetipica figura del Nautilus, nel caso dell’Artista figura trafitta da una cuneiforme intrusione che cita Carrà. La palette di colori si sofferma tanto sui toni decisi quanto sui loro opposti, più delicati. Due frecce sembrano indicare una doppia e contraria direzione, come fosse un ossimoro, un ripensamento, un paradosso, lungo la linea tracciata dalla spirale. Su di essa, inoltre, imperversa la scritta che divenuta titolo dell’opera, mentre, in alto, sosta la parola RESPIRO, emblematico quanto potente riferimento semiotico, oltre che ontologico. Pars costruens e Pars destruens si accaparrano il medesimo spazio su questo dipinto. La superficie si caratterizza per una composizione che contraddistinta da geometrismi astratti e metafigurativi, grafismi e stilemi che paiono paradossi in essere, ma che, in verità, indagando oltre la tavola, emergono quali forme mentali e psicologiche, filiazione di quella riflessione di cui l’Artista sosteneva. Il mutamento, perpetuo, del pensiero prende strade spesso antitetiche, non per spirito di contraddizione, ma per atto catartico di ripensamento e miglioramento; un rinnovamento che tende verso un percorso, quello definito dal moto sempiterno della spirale, che è lo stesso dell’infinito esistenziale. La riflessione, nel caso di questo dipinto, porta ad un felice svelamento, dubbi primigeni vengono chiariti e di pensieri troppo a lungo ingabbiati si sente il risveglio. Il respiro appare, dunque, come la metafora catartica di un viaggio interiore, emozionale, che pare essersi risolto anche grazie all’arte.



l’anima si inabissa in altri mari



I due vasi, 2006, olio su tela, cm 60x70

15

Attraverso il vento, 2006, olio su tela, cm 62x88



Bianchi fazzoletti che volano, 2006, olio su tela, cm 90x90

17

Trentaquattro, 2006, olio su tela, cm 90x90



Io e la conchiglia 2004 acrilici su tela, cm. 50x70

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Visibile e invisibile 2008 olio su tela, cm 50x50

Io e la conchiglia 2004 olio su tela, cm. 50x70



Costruisco l’arcobaleno, 2008, olio e collage su tela, cm 78x47

Luoghi di immobili silenzi, 2010, olio e collage su tela, cm 45x60 (dettaglio)



Oggi niente caffè, 2010, olio su cartone, cm. 50x70

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Visibile e invisibile, 2008, olio su tela, cm 50x50



Le tre chiavi, 2008, olio su tela, cm 150x110

Luoghi di immobili silenzi, 2010, olio e collage su tela, cm 45x60 (dettaglio)



Bianco e nero 2006 olio su tela, cm. 70x60

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Le tre carte 2005

Trentaquattro 2006

olio su tela,

olio su tela,

cm. 90x90

cm. 70x60



L’agrume pregiato, 2008, olio su tela, cm 100x140

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Limoni e cavalli alati, 2008, olio su tela, cm 110x110



In nuovo laccio mi ritrovo avvolto, nè ingegno so trovar che mea discioglia, 2003, Acrilici su tela, cm 100x150

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Ricordi dimenticati, 2006, olio su tela, cm 95x100



Con un occhio di riguardo, 2006, olio su tela, cm 55x42

I tre vasi, 2005, olio su tela, cm 90x90



Curando le mie radici rinverdisco la mia chioma, 2006, olio su tela, cm 100x90

Come spirto legato ad un’ampolla, 2006, olio su tela, cm 94x94



se la sabbia ricorda di essere stata roccia



Talismano palindromo, 2010, tecnica mista su legno, cm 35x20

39

Dove l’anima si inabissa in altri mari, 2011, tecnica mista su legno



Talismano palindromo 2012 tecnica mista su tavola, cm. 20x16

41

Corri tempo, Veloce-mente, pulsante energia dentro universi paralleli, 2010 tecnica mista su tavola, cm 50x40

muscoli esplodono al vento, il pulsare del cuore detta il tempo 2010 tecnica mista su tavola, cm 50x41



Fonti eterne ritemprano audaci eroi dal guardo acuto. E la sete grande si sazia, 2017, acrilicia su tavola, cm 37x50

Nè principio nè fine, solo complici scale armoniche, 2010, tecnica mista su tavola, cm 53x41



Ore solenni trascorron veloci dentro il cupo quadrante della storia, 2010, tecnica mista su tavola, cm 52x42

Soffio di vento, criniera del tempo, spirale veloce in un sussurro di voce, 2010, tecnica mista su tavola, cm 50x40



Arditi dubbi svaniscono e di foreste assopite sento il respiro, 2015, acrilici su tavola, cm. 36x49

Vibranti silenzi, punti di forza tra tempeste di vento, 2010, tecnica mista su tavola, cm 53x41



Chi fa da mozzo alla ruota dell’universo? 2010 tecnica mista su tavola, cm. 50x40

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ChissĂ se la sabbia ricorda di essere stata roccia? 2010 tecnica mista su tavola, cm. 53x41



Valigia dinamica, 2009, tecnica mista su tavola,cm. 95x60x16

51


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Valigia dinamica, 2009, tecnica mista su tavola,cm. 95x60x16



Valigia dinamica, 2010, tecnica mista su tavola,cm. 69x44x15

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Mezzo per spostamenti veloci, 2011, tecnica mista su tavola, cm 80x33x36

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Mezzo per spostamenti veloci, 2011, tecnica mista su tavola, cm. 45x33x36

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Aerosculture

2015/2020, acrilici su legno, dimensioni varie


Aerosculture

2015/2020, acrilici su legno, dimensioni varie

60


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Area 51

2016, acrilici su legno, altezza cm 57

62


Area 51

2016, acrilici su legno, altezza cm 57

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Sebbene cambiata rimango identica 2016, acrilici su legno, altezza cm 95

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Rinascita

2016, acrilici su legno, altezza cm 78

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una musica nella tempesta e un’armonia in ogni vento che soffia tra gli alberi


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Cacciatore di draghi 2010, legno e tecnica mista, cm 220x200

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71

Contorsionista rotante, 2008, legno e tecnica mista, cm. 110x115 (chiuso)



Cantastorie agli uccelli 2008 legno e tecnica mista, altezza cm 160

73



Giano bifronte 2008 legno e tecnica mista, altezza cm 230

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Contorsionista rotante,2008, pastelli a olio su tela, cm 140x170

77

Sintesi Saudade, Istituto Portoghese di Sant’Antonio, 2009


78

Contorsionista viaggiante 2007, legno e tecnica mista, cm. 80x80 (chiuso)


79

Il cacciatore di stelle 2009 legno e tecnica mista, cm. 130x260



81

Venditore di conchiglie

2015, acrilici su legno, cm 100x140



criniera del tempo, spirale veloce in un sussurro di voce



Sogno di un cavallo di bronzo 2010, tecnica mista su tela, cm 100x110

Sogno di un cavallo di bronzo 2009, tecnica mista su tela cm. 100x100



CittĂ avite, Galleria Ottagoni - Roma, 2009

87

Sogno di un cavallo di bronzo, 2009, tecnica mista su tela, cm 100x100



Sogno di un cavallo di bronzo, 2009, tecnica mista su tela, cm 50x50

89

Sogno di un cavallo di bronzo, 2009, tecnica mista su tela, cm 100x100



Il segreto di Pegaso, 2009, pastelli su carta, cm 50x70

Sogno di un cavallo di bronzo, 2009, tecnica mista su tela, cm 100x100



Unicorno 2004 pastelli su carta, cm. 50x70

93

Sogno di un cavallo di bronzo 2008 olio su tela, cm. 110x130

Pegaso 2004 acrilici su carta, cm. 50x70



dell’anima immersi tra irrealtà e consapevolezza



Da cosa nasce cosa, 2009, tecnica mista su legno, cm 38x24

Here comes the sun, 2009, tecnica mista su legno, cm 30x40 (dettaglio)



Riflessi, 2008, olio su legno, cm 40x30

Emozione continua, 2009, tecnica mista su legno, cm 38x24 (dettaglio)



Al limite di un continente, 2009, olio su carta, cm 25x35

101

Unotresei, 2009, olio su carta, cm 30x40 (dettaglio)



Vento di libeccio, 2009, tecnica mista su cartone, cm 20x30

103

Vento di tramontana, 2009, tecnica mista su cartone, cm 35x28 (dettaglio)



Orizzonte degli eventi 2010 tecnica mista su legno, cm. 45x35

105

Orizzonte Tracce migranti 2010 tecnica mista su legno, cm. 55x63

degli eventi 2010 tecnica mista su legno, cm. 45x35



Rosso inquieto, 2010, tecnica mista su legno, cm 30x40

107

Ricordi dal profondo, 2010, tecnica mista su legno, cm 25x38 (dettaglio)



Frammento cosmico, 2010, tecnica mista su cartone, cm 30x40

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Cosmica, 2009, tecnica mista su legno, cm 27x42



Cosmica, 2009, tecnica mista su legno, cm 40x40

111

Superficie in tensione, 2011, tecnica mista su legno, cm 40x30



Segrete leggi governano il mondo, 2010, collage, catrame e smalto su acciaio, cm.50,5x61

113

Al limite di un continente, 2010, ferro, catrame, juta e vernice acrovinilica su tavola, cm 83x70 (dettaglio)



Grande linea d’orizzonte, 2008, catrame, ferro, juta e vernice acrovinilica su legno, cm 60x45

Onda d’urto, 2012, catrame, ferro e vernice acrovinilica su legno, cm 40x30 (dettaglio)



Metamorfosi remota, 2012, catrame, ferro e vernice acrovinilica su legno, cm 40x30

Grande linea d’orizzonte, 2008, catrame, ferro e vernice acrovinilica su legno, cm 70x50 (dettaglio)



Al limite di un continente, 2012, catrame, ferro, juta e vernice acrovinilica su legno, cm 50x70

119

Tra le cupe terre, 2012, catrame, sabbia e vernice acrovinilica su legno, cm 50x70 (dettaglio)



Folk

2012, acrilici e collage su tela, cm 80x90

Live, 2012, acrilici e collage su tela, cm110x96



di silenzio cercano lo spumoso fragore dell’oceano



Sospesa nel tempo, 2010, tecnica mista su tela, cm. 110x170

125

Sospesa nel tempo, (dettaglio)



Oggetti in costante mutamento, 2011, dittico, tecnica mista su tela, cm 200x100

Oggetti in costante mutamento, (dettaglio)



Sospesa nel tempo 2011 tecnica mista su tela, cm. 110x170

129

Codice viaggiante 2010 tecnica mista su legno, cm. 40x30



Oggetti in costante mutamento, 2011, dittico, tecnica mista su tela, cm 200x100

Oggetti in costante mutamento, (dettaglio)



Lontano dove il ritorno esiste, 2012, dittico, tecnica mista su tela, cm 80x40

Lontano dove il ritorno esiste, (dettaglio)



Sospesa nel tempo 2011 tecnica mista su tavola, cm. 30x40

135

Mutamenti percettibili dell’immaginario, 2011, tecnica mista su tela, cm 90x90



di un moto perpetuo senza inizio nè fine



Eventi apparentemente casuali al limite di confini immaginari, 2013, trittico, olio, acrilici e collage su tela, cm 330x120

Eventi apparentemente casuali al limite di confini immaginari, (dettaglio)



Tensioni evolutive, 2012, tecnica mista, collage e ferro su legno, cm 40x30

Seconda velocitĂ cosmica, 2012, tecnica mista su tela, cm 92x92



Ti raggiungo attraverso i mari del tempo, 2012, tecnica mista e collage su legno, cm 40x30

Ipotesi teorica, 2012, tecnica mista, collage e ferro su tela applicata su legno, cm 30x40 (dettaglio)



Torre di guardia su un tempo in duplice espansione, 2012, tecnica mista su tela, cm 170x110

Torre di guardia su un tempo in duplice espansione, (dettaglio)



Lontano dove i ritorni esistono, 2012, tecnica mista su tela, cm 170x110

Lontano dove i ritorni esistono, (dettaglio)



Ipotesi teorica, 2012, tecnica mista e collage su legno, cm 30x40

Sentinella del tempo, 2012, tecnica mista e ferro su tela applicata su legno, cm 30x40 (dettaglio)



Oggetti in costante mutamento, 2011, tecnica mista su tela, cm 170x110

Oggetti in costante mutamento, (dettaglio)



Sebbene cambiata rinasco identica, 2012, tecnica mista e catrame su legno, cm 36x26

Frammenti di tempo, 2012, tecnica mista, collage e ferro su legno, cm 40x30 (dettaglio)



Sentinella del tempo, 2012, tecnica mista e ferro su legno, cm 34x27

Dove tutti i venti passano e lasciano un sospiro, 2012, tecnica mista, collage e ferro su legno, cm 20x30 (dettaglio)



Ricordi dimenticati, 2012, tecnica mista, collage e ferro su legno, cm 27x15

Oggetti sensibili in rotazione perpetua, 2012, tecnica mista e ferro su legno, cm 27x17 (dettaglio)



Oniriche dimensioni dove il silenzio è più musicale di un canto 2012, tecnica mista su legno, cm 42x32

Oniriche dimensioni dove il silenzio è più musicale di un canto, (dettaglio)



Tracce di un tempo dimenticato 2012, tecnica mista su legno, cm 42x32

Tracce di un tempo dimenticato, (dettaglio)



Punti di forza in un vortice spazio-temporale 2014, tecnica mista su tela, cm 170x110

Punti di forza in un vortice spazio-temporale, (dettaglio)



Ricordi dimenticati ai margini di un infinito esistente 2014, tecnica mista su tela, cm 170x110

Ricordi dimenticati ai margini di un infinito esistente, (dettaglio)



Alter ego 2014, tecnica mista su tela, cm 200x100

Alter ego, (dettaglio)



Apollo

2016, olio e collage su tela, cm 70x80

169

Hercules, 2016, olio su tela, cm 100x100



Antinoo

2016, olio e collage su tela, cm 90x90

171

Heros culturae, 2017, olio e collage su tela,cm 100x100



Hercules tattoo

2019, tecnica mista su tela, cm 100x100

173

Hercules tattoo, (dettaglio)



Torso tattoo

2019, tecnica mista su tela, cm 90x76

175

Torso tattoo, (dettaglio)



Le grazie tattoo

2019, olio e acrilici su tela, cm 100x100

177

Le grazie tattoo, (dettaglio)



Venere tattoo

2020, olio su tela, cm 120x100

179

Venere tattoo, (dettaglio)



Ninfa tattoo

2020, olio su tela, cm 80x100

Hercules Tattoo, 2020, tecnica mista su tela, cm 80x80



ogni attesa



Grande sentinella di un moto perpetuo senza inizio nè fine 2013, bronzo, altezza cm 40

185



Tavola dell’orizzonte degli eventi, 2013, bronzo, cm 51x41

Tavola dell’orizzonte degli eventi, (dettaglio)



Sentinella di un moto perpetuo, 2013, bronzo, altezza cm 33

189

Sentinella di un moto perpetuo, (dettaglio)



Sentinella di un moto perpetuo senza inizio nè fine, 2013, bronzo, altezza cm 19,5

Sentinella di un moto perpetuo senza inizio nè fine, (dettaglio)



193

Grande sentinella di un moto perpetuo senza inizio nè fine modello in creta



Sentinella di un moto perpetuo, modello in creta

Tavola dell’orizzonte degli eventi, modello in creta



Momenti di lavoro in fonderia

197






Laura Migotto vive e lavora a Roma dove ha conseguito il Diploma di Liceo Artistico e Accademia di Belle Arti. Inizia la sua attività artistica come scenografa e costumista per il teatro e la televisione. Nel 1982 crea un laboratorio artistico dove si producono opere di grafica, pittura e scultura e, successivamente, estende gli interessi nell’ambito del laboratorio anche verso l’attività di illustrazione e di grafica pubblicitaria ed editoriale, attività principale che svolge tutt’ora presso lo studio grafico TANGRAM da lei fondato nel 1984. Utilizza le tradizionali tecniche espressive (gli oli su tela e tavola, gli acrilici, il cemento, i metalli, il legno di recupero, la terracotta e gli smalti), ma anche le tecnologie informatiche proprie della sua attività professionale (il personal computer e i più professionali programmi di illustrazione ed elaborazione digitale) che utilizza per la realizzazione di immagini fotografiche artistiche. In ogni sua opera cerca di racchiudere una storia fatta da un'espressione e un gesto, un oggetto o un simbolo, una frase o una combinazione di numeri. L'insieme di questi elementi oppure l'utilizzo di uno solo di essi é finalizzato a stimolare l'osservatore, ad attrarre il suo interesse, a trasmettere del magnetismo e a stimolarne la fantasia, orientandolo ad interpretare ciò che osserva in base ai suggerimenti che giungono dalla sua anima o dalla sua vita vissuta o immaginata. La sua ricerca è finalizzata a fare emergere aspetti significativi del profondo di ciascuno di noi, le vibrazioni, i pensieri nascosti, il possibile punto di unione tra magia e fantasia, cosa si nasconde oltre uno sguardo o un gesto. Insomma cerca di rappresentare oltre ciò che si vede aprendo una finestra sull'inconscio, sul sogno, su simbologie misteriose Sue opere di pittura e scultura sono conservate in Vaticano, in Istituti Religiosi, Istituti Pubblici e privati e in numerose Collezioni private in Italia e all’estero.

2002 Realizzazione del bassorilievo raffigurante San Pio. Opera commissionata in occasione della sua beatificazione e realizzata in trenta esemplari e deposta nei fondali marini delle regioni costiere italiane 2003 Museo TU di Berlino, Realizzazione dei globi paleografici di Hilgenberg, Berlino; 2004 Il cavallo dalla fisicità all’astrazione, Torre Strozzi, Centro per l’Arte Contemporanea, Perugia; 2003 Premio Arte Mondadori, Milano; 2004 Premio Arte Mondadori, Milano; 2005 La Porta del Paradiso, Basilica di S. Alfonso, realizzazione del grande portale della Cattedrale di Francavilla a Chieti; 2005 Triennale di Arte Contemporanea, Centro Fieristico Le Ciminiere, Accademia Federiciana, Primo premio, Catania; 2006 Profondo Rosa, Segni particolari… Donna, Reartuno Eventi, Area&Imprinting, Roè Volciano, Brescia; 2006 La Carità, Basilica di S. Alfonso, realizzazione dell’affresco nella Cattedrale di Francavilla a Chieti; 2007 Mille artisti per l’unità, Copywright&Iside, omaggio a Giuseppe Garibaldi, Gallera Il Mitreo, Roma 2008 Distanze… di sicurezza, Museo delle auto della Polizia di Stato, aprile 2008, Roma 2008 Arte al centoXcento, Galleria Ottagoni, Roma 2008 Quadrilatero, Chiostro di San Francesco, Teggiano 2008 Effetto notte bianca, Neo Art Gallery, Cine&città nell’Arte, Roma 2009 Artisti a tutto tondo, Galleria Ottagoni, Roma 2008 Sintesi, CKM - Caddebostan Kültür Merkezi, Istanbul


2008 Fiera Internazionale dell’Arte, 18° Istanbul Art Fair, Istanbul, Galleria Neo Art Gallery, Tuyap, Istanbul 2008 Fiera Internazionale dell’Arte,Arte in Fiera, Galleria Neo Art Gallery, Reggio Emilia

2011 Fiera Internazionale dell’Arte di Istanbul, Artist 2011, 12-20 novembre 2011, Tujap, Istanbul 2011 Karsidan Bakis, Fondazione Ormo, ottobre 2011, Istanbul

2009 Bize yakin, Teksin Sanat Gallery, Istanbul 2009 Sintesi, Atatürk Üniversitesi, Erzurum, Turchia 2009 Sintesi, Museo di Pittura e Scultura di Mersin, Mersin, Turchia

2011 Fiera Internazionale dell’Arte di Reggio Emilia, Immagina Arte in Fiera, 21-24 ottobre 2011, Reggio Emilia

2009 Sintesi, Altamira Galerisi, Mersin

2012 Riflessi, Show Room Saltarelli&Dalbrollo, 17 dicembre - 6 gennaio 2012, Grottaferrata (RM)

2009 Artisti con bagaglio al seguito, Sala Presidenziale della Stazione Ostiense, Roma

2012 Riflessi, Palazzo Ferrajoli, 25 maggio - 15 giugno 2012, Roma

2009 Bize yakin, Teksin Sanat Galerisi, Istanbul

2012 Galleria Atelier Vanio, Effimera settembre 2012, Roma

2009 Sintesi Saudade, IPSAR - Istituto Portoghese in Roma, 27 maggio 14 giugno 2009, Roma

2013 A la salida, Galleria Borghese, 25 maggio - 8 giugno 2013, Mentana (RM)

2009 Città avite, Spaziottagoni, Roma 2010 Origami rose - Lebriz Origami, IAC International Art Center, 26 febbraio 26 marzo 2010, Turchia

2013 Fiera Internazionale dell’Arte di Reggio Emilia, Immagina Arte in Fiera, 25-28 ottobre 2013, Reggio Emilia

2010 Fiera Internazionale dell’Arte di Istanbul, Artist 2010, 30 ottobre 7 novembre 2010, Tujap, Istanbul

2013 Women, Artist 2013, 2-10 novembre 2013, Tujap, Istanbul

2010 CKM Istituto Italiano di Cultura a Istanbul, Movimento Sintesi, dicembre 2009 gennaio 2010, Istanbul, Turchia

2014 Kosmos, 12-20 maggio 2014, Doruk Sanat Galerisi, Istanbul 2014 Quintessenze, maggio 2014, Complesso Monumentale Abbazia Greca di San Nilo, Grottaferrata

2010 Macro, Galleria Ottagoni, opere in catalogo, 11-13 marzo 2010, Roma 2010 Vicino a noi - Bize yakin, Ambasciata di Turchia a Roma, 20 maggio 11 giugno 2010, Roma

2015 Trigonos, maggio 2015, Romart, Nuova Fiera di Roma

2010 Quintessenze, Scuderie Aldobrandini, 27 aprile 9 maggio 2010, Frascati - Roma

2015 Arte a Palazzo, luglio 2015, Galleria Farini - Palazzo Fantuzzi, Bologna

2011 La rinascita nell’Unità - Uovo d’artista, Palazzo Baronale, 10-25 aprile 2011, Calcata, Viterbo

2016 ItaliArts, settembre 2016, Scuderie Estensi, Tivoli 2016 - 2020 Vernice Art Fair, Forlì Fiera, tutte le edizioni


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Immagina Reggio Emilia 2013

Women Istanbul

Artist 2013 Istanbul

Post Laura Migotto

Oltre ogni attesa

Riflessi Palazzo Ferrajoli Roma


Da molti anni seguo le mostre e ammiro le opere di Laura Migotto ma sempre, davanti all'ultimo lavoro, ho come la sensazione di ammirare la produzione di un artista che non conosco, tanti sono, ogni volta, i nuovi stimoli culturali e percettivi, quasi olfattivi, contenuti nella produzione dell'artista romana. Solo i tratti comuni ci ricordano chi è l'autrice, perché poi, essere catturati dalle perfette forme classiche, cavalcare i suoi cavalli alati farsi avvolgere e risucchiare dalle grandi spirali allargate all'infinito, diventa un susseguirsi veloce e inarrestabile, la partenza per un viaggio simile a quello che Stanley Kubrik, nel suo capolavoro "2001 odissea nello spazio", fa compiere a David Bowman. Il viaggio dell'evoluzione del corpo e dello spirito. Ferdan Yusufi Curatrice e Critica d’Arte

La tavolozza dei colori di un pittore è a tutti gli effetti il suo marchio di fabbrica, più della firma stessa. I colori di Laura Migotto non concedono possibilità di errore circa l’attribuzione dei suoi lavori. I colori parlano per lei con forza e decisa presenza, quasi in contrapposizione con il modo che Laura ha, di essere defilata e riservata. In un mondo di atteggiamenti autoritari, di protagonisti che si considerano adeguati a qualsiasi sfida, la sfida che conta è vinta da professionisti che come Laura sono autorevoli nella qualità del lavoro e del modo di essere. Giorgio Bertozzi Curatore e Critico d’Arte


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