“ADDAURA” IMMAGINI, MUSICHE, PAROLE
STEFANO LO CICERO
AUTOPRESENTAZIONE
Da un trascorso intenso di vicende vissute e reinventate, dalle tante esperienze di operatore d’arte in più fronti, in questo DVD ho inteso focalizzare alcuni aspetti della mia indole, mai sazia di concepire l’arte come parte essenziale di me stesso, portandomi a cercare ancora altri ambiti inesplorati. Con questi presupposti motivanti ho tracciato una sintesi panoramica che, in un crescendo di immagini e parole, ne annoda i significati per quanti vogliano entrare nel mio variegato mondo di interprete e di autore. Rivolgo un sentito ringraziamento a tutti coloro che mi hanno sostenuto, condividendo le mie idee.
PREMESSA
Quando l’arte si veste di poesia. Addaura è un percorso audiovisivo che si snoda lungo il litorale che da Vergine Maria porta a Mondello. I molteplici contenuti esposti in varie sequenze narrano accadimenti e atmosfere che si snodano in un paesaggio a me caro e suggestivo per le sue tante attrattive naturali, dove la costa, gli scogli e la montagna, con i graffiti nelle grotte, in unico afflato cantano al mare l’eterna canzone dell’arte e dell’amore. Poesia, musica, immagini e parole, come rondini volteggianti tra gli spazi indefiniti della fantasia, si fanno rappresentazione di un excursus emotivo e testimoniale che abbraccia le latitudini del mio io, facendolo navigare controvento, in un mare tumultuoso di sentimenti, di incanti e di ideali.
2
3
Abbagliato dal sole del mattino che vedo sorgere dal mare, spalanco le mie finestre all’orizzonte per saziarmi d’aria e di luce.
Con l’esultanza di trovarsi immerso nello spazio che dalla montagna giunge sino al mare, Lo Cicero dal sua habitat dell’Addaura, vive l’estasi di un corale canto che rintona tra gli scogli e il paesaggio circostante. 4
UNA STORIA Quella di Stefano Lo Cicero è una ricca e complessa avventura per l’Arte e nell’Arte. In tutte le sue molteplici espressioni – pittura, scultura, poesia, narrativa, saggistica, canto – Stefano Lo Cicero ci manifesta pienamente la sua weltanschauung, la sua visione del mondo e della vita come scelta e impegno totale. Vitalità che esprime nella vita, sempre ad impronta personalissima con il segno distintivo di una profonda libertà di praticare e vivere l’opera sua, come specchio di una devozione alla Bellezza, alla quale si è votato da sempre, inesausto alfiere. Tutta la comunità culturale deve rendere omaggio e merito a questo autentico figlio di Sicilia che dalla sua Addaura, dalla profondità del suo mare amatissimo, dal suo sole che scalda il suo cammino, dai suoi simboli, colori sempre emblematici e significanti lo accompagnano verso il suo archetipo fondante. Pur essendo un protagonista della vita culturale, con un curriculum di straordinaria importanza e dinamicità, Lo Cicero opera in una dimensione di appartata soggettività. Fuori dalle mode e dagli intrighi, Stefano Lo Cicero ripropone nella totalità dello Spirito, il nucleo fantastico di un irripetibile paesaggio interiore, alimentato di pathos sacrale e tuttavia sempre attuale, proteso verso il luminoso futuro, inteso come conquista e durata dell’opera d’arte suggestiva. Tommaso Romano 5
Il suo pensiero colto, raccoglie i grappoli succosi di sapere che, spremuti come nettare, alimentano il cuore a sostanziare il bello della sua arte.
ROMANO Vivendo la realtà di un sogno rivelatore, l’artista avvolto dalla luce e dai riverberi del mare, canta la sua poesia che, come vela sospinta dalla brezza del pesniero, approda lontano. 6
IL PERSONAGGIO LO CICERO L’artista è colui che sa dare linguaggio al pensiero, voce ai silenzi, colore alla emozioni, espressione alla rigida amorfità della pietra per renderla palpabile proiezione dell’ineffabile. Stefano Lo Cicero nell’arco del suo lungo dialogo con l’arte, ha fatto della materia - dalla radica d’ulivo al bronzo, dal marmo alla pastosità dei colori - dinamica proiezione di resa poetica, di emozionante armonia dell’essere che, nella gioia e nel dolore, svela il grande miracolo della vita. Stefano penetra la realtà per andare oltre la fisicità visiva per fare della materia, duttile ancella dell’esternazione di sentimenti. L’impegno, mai caduto nella banalità, dai primi volti femminili che si celano nelle sfumature velate del colore (1954) quasi ritrosi a mostrarsi, si fanno diretto dialogo con l’osservatore nella profondità degli sguardi negli anni successivi, creature palpitanti di vitalità fino a diventare voce corale o di fardelli emozionali o di gioie semplici. Un’antropologia del vivere dove quelle sue creature non sono mai lasciate sole nella quotidianità della presenza, e persino nel marmo l’artista, pietoso, rifiuta loro la mestizia della solitudine. Lo Cicero è artista completo che, come mostra il DVD, ha saputo entrare in rapporto dialogico con il paesaggio - la sua amata Addaura - con la poesia e con la musica, altro medium del suo dialogo che dalla pluralità delle sue capacità si fa armonia senza frontiere. Rita Cedrini 7
IL PERSONAGGIO LO CICERO
La poliedrica attività di Stefano Lo Cicero è documentata in modo puntuale nelle immagini di questo video, nel quale biografia e produzione artistica si fanno racconto, canto, paesaggio e affermazione di una vita dedicata all’arte e alla realizzazione di quei valori estetici che intendono superare la precarietà e la mera astrazione delle tendenze contemporanee. L’arte di Stefano Lo Cicero testimonia e commenta il nostro tempo e connota della sua cultura isolana, opere che hanno saputo guardare le esperienze estetiche del Novecento per farsi voce autonoma in cerca della Bellezza. Con la grinta d’inesausto guerriero, Lo Cicero affronta temi più disparati e arditi, dando risalto alle espressioni e alla sua ragione di sentirsi parte di un mondo che gli appartiene e che lo porta a trasvolare per i suoi cieli.
Piero Longo
Da ascoltare il timbro sonoro delle sue ballate, animate dalla sua mediterranea vocalità e dal suo particolare modo d’intendere l’arte e il canto quale strumenti che lo accompagnano nel suo peregrinare. 8
9
Rapito da fascinosi incanti, l’artista si affida all’estro di autentico e irrefrenabile mattatore che metabolizza le sue urgenze creative e liberatorie per farne icone di opere d’arte. Poesia, musica e parole in ouverture di immagini si affacciano lungo i crinali del Montepellegrino per tuffarsi in un lavacro sensoriale nel mare dell’Addaura e di Mondello per gingero dino al capo Gallo.
L’ESPERIENZA ARTISTICA DI STEFANO LO CICERO Percorsi e sentieri sospesi tra colori, forme, suoni: l’esperienza artistica di Stefano Lo Cicero è un cammino intenso e appassionato nel quale si intersecano e interagiscono pittura, scultura, scrittura e musica. Un grande mare d’arte emerge nelle sue opere, possibili rifugi dell’anima. Ogni suo lavoro è sospeso tra la memoria della grande tradizione del passato e la creatività del nostro tempo, ed è capace di evocare stati emozionali forti ed espressivi nei quali ogni elemento contribuisce a risvegliare e a far nascere punti di vista e di osservazione nuovi. Stefano Lo Cicero nei suoi lavori ricerca e trova nuove forme del sentire, racconta i suoi viaggi ed i suoi sogni creando un flusso impalpabile che colpisce i sensi. Si può arrivare ad ascoltare il suono delle sue creazioni come foto con la musica e il ritmo dentro l’obiettivo, immagini, figure, profili che vibrano e lasciano emergere la nostra fisionomia come un’ombra dentro l’anima di ogni suo singolo progetto. Ogni opera come una sorta di isola immaginata e disegnata piena di vita e di energia, un mondo sensibile che riesce con eleganza e accuratezza a condurre verso mete inaspettate e luminose, mai previste, come un poema musicale interiore, un fiume forte, poetico che scorre ininterrotto. Marco Betta
10
11
Nell’alternanza di motivati accordi, il paesaggio esulta modellato dalla luce che scolpisce incanti e meraviglie tra gli scogli: cifre di un mondo che gli appartiene e che fa vibrare con il canto della sua voce e col pensiero delle sue estrinsecazioni d’artista che dalla vita attinge le naturali espressioni di consapevolezza del suo essere.
Dalla multiformità del suo spirito irrequieto d’artista vaghezze di sogno e di pensiero si dispiegano e si rincorrono nel vasto pentagramma naturale dell’Addaura dove il tempo ha segnato la storia dei graffiti nelle grotte.
In un crescendo di vorticose note, l’onda schiumosa di passione, s’infrange sullo scoglio felice di morire per amore.
Ubriaca di luce e di voli di gabbiani in festa sopra il mare, la torre saracena lungo il litorale, si erge maestosa a sfidare l’urlo dei pirati e i temporali.
12
13
L’artista Lo Cicero, immerso tra le meraviglie del suo litorale, ne trae l’ispirazione, abbandonandosi al flusso della memoria a suggellare incanti intessuti di parole e d’armonia che la sua musica rivela. Il Montepellegrino, con la fronte spiegata all’orizzonte, in un eterno abbraccio tende la mano al Capo Zafferano che gli corre incontro per lo stesso mare.
Dall’esuberante personalità di appassionato cultore e artista a tutto tondo, Lo Cicero riesce pienamente a calarsi nella specificità di autore e di interprete, dando risalto tanto al lessico che alla sonorità vocale, che abbracciano l’intimo del suo animo rapito dal sogno e dall’invenzione del fare: cifre di un mondo che gli appartiene e che fa vibrare con il canto della sua voce e col pensiero alto delle sue estrinsecazioni d’artista che dalla vita attinge le naturali espressioni di uomo e di poeta. 14
15