SPOSI MAGAZINE

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PREPARATIVI

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Abiti di Anna Ceruti, Collezione Lunare

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LA

TUA

GUIDA

AL

MATRIMONIO

EDITORIALE DI ROBERTO GUELI

Matrimonio, un legame fra due persone finalizzato alla formazione di una famiglia. Fin qui tutto semplice, quasi scontato. Ma dietro questa “grande parola”, carica di significato, c’è tutto e di più. Intanto una domanda ricorrente da parte di giovani e meno giovani: perché sposarsi? Un semplice interrogativo che nasce, a volte troppo spesso, focalizzando l’attuale momento sociale e culturale. Troppo facile oggi mettere su famiglia come è altrettanto facile sentire coppie che “scoppiano” dopo poco. Per un semplice litigio, per una incomprensione, per un futile motivo. Tra le mani trovate una creatura cartacea (ma c’è anche un ottimo sito) che ha preso forma in questi mesi. “Sposi Magazine” e’ una guida completa ed appassionata al matrimonio ma anche ai preparativi all’evento, a quello che ne comporta in termini di documenti e annessi. Guida anche alla cerimonia, al viaggio e…a come trascorrere felici anche i primi mesi… anzi i nove mesi successivi! Tutto al top. Siamo al nostro secondo “figlio”: ovvero alla seconda pubblicazione. Il grazie lo estendo a tutti coloro che hanno lavorato e contribuito a tutto ciò. Si può e si deve fare meglio ma intanto siamo felici per quello che abbiamo fatto. Perché come in un matrimonio ben riuscito la felicità è “uno stato mentale che appartiene al corpo e allo spirito. Quando nella mente c’è armonia e serenità dell’anima, là può albergare la felicità”. E sposatevi…per non far trionfare i numeri ovvero 230 mila sì nel 2010, mentre per il 2011 i dati in proiezione sono negativi, addirittura vicini a quelli del 1944… stagione da dimenticare per le unioni. Forza, fate trionfare l’amore.

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SOM MA RIO NOI DUE Telegrammi d’amore...................................24 Prepararsi psicologicamente.......................26 Il significato dell’unione............................... 27 Rito civile o religioso?.................................28 Il destino non scelto...................................30 Proposte di matrimonio...............................32

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I PREPARATIVI Il ruolo dei genitori......................................36 Abito e accessori donna............................38 Marina Mansanta.......................................56 Wedding planner: Enzo Miccio...................62 Make-up Artist: Paolo Pinna.......................66 Claudio Di Mari..........................................84 Abito e Accessori Uomo..........................106 Moda e Fashion...................................... 114

il ricevimento Spose brillanti...........................................130 Lista Nozze.............................................. 134 Matrimoni storici.......................................168 Impressioni indelebili..................................174 Wedding reporter: Heidi Busetti.................180 Autista segua quel sogno......................... 184 Confetti bomboniere e partecipazioni.........188 Flower power............................................204

Nel posto giusto.......................................212 Slow wedding e wedding party................. 218 Lo Chef consiglia: Massimiliano Mantarro..228 La carta dei vini........................................248 Musica maestro.......................................260 Peccati di gola........................................ .276 Gioia del palato........................................280


SOMMARIO

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348

130 248

310

La luna di miele

casa dolce

nove mesi dopo

E dopo tanti preparativi............................ 288 Scegliere la meta..................................... 289 Il viaggio di nozze nelle quattro stagioni.....290 Un tuffo nei colori.....................................298 In giro per il mondo..................................302

Finalmente a casa....................................310 Ogni casa trasmette un pensiero..............317 Lo stile è di casa......................................324 Ray of light...............................................328 Preziose eredità.......................................334 All’aria aperta........................................... 336

Avere un figlio..........................................348 La gravidanza.......................................... 349 Mamma in forma..................................... 350 La famiglia cresce....................................351


in cover GENNAIO 2011

N. 01

Periodico annuale specializzato sul mondo degli sposi

EDITORE SERGIO BELLOMONTE sergio.bellomonte@sposimagazine.it DIRETTORE RESPONSABILE ROBERTO GUELI DIRETTORE COMMERCIALE FRANCESCO ANDOLINA francesco.andolina@sposimagazine.it UFFICIO MARKETING, COMUNICAZIONE & PUBBLICITÀ ARCHICOMGROUP A Palermo, Passaggio PL1, 9 +39 091 320496 ART DIRECTOR CARLO AVERNA carlo.averna@sposimagazine.it RESPONSABILE REPARTO GRAFICO SERGIO RINALDI sergio.rinaldi@sposimagazine.it RESPONSABILE DI REDAZIONE MARCO MAZZOLA redazione@sposimagazine.it TESTI NOEMI LA BARBERA, SANDRA PIZZURRO, GIULIANA PIAZZESE STEFANIA SCORDIO, LICIA RAIMONDI, SERENA AJOVALASIT

OMNIA MUNDA MUNDIS Per l’anima pura, tutte le cose appaiono pure. Ed è nel candore del bianco che la purezza di uno sguardo abbandona i suoi confini, proiettandosi verso l’infinito.

Federica Fantaci, Volto Copertina 2011 Abito: Le Gi di Valentino

FOTOGRAFIA DARIODINDIA.COM, LUCA LO BOSCO, SERGIO MILONE, JURIJ GALLEGRA, ANTONIO BENANTI, MAURIZIO FOGAZZA, ALESSANDRO DAGNINO AGENTI DI VENDITA SERENA AJOVALASIT, ANTONIO PARRINELLO, ANTONIO BENANTI SUBAGENTI MONICA LOMBARDO, GIUSEPPE BALLISTRERI, CRISTINA GIOIA, ILENIA TERZO STAMPA OFFICINE GRAFICHE RIUNITE COSENTINO & PEZZINO S.p.A. VIA P. FAVIER, 10 - 90124 PA

Foto: Dario D’India Gioielli: Maria Pia Nasta Hair Styling: Giuseppe Caramola Make Up: Giuseppe La Commare

si ringrazia per le interviste rilasciate: Enzo Miccio, Heidi Busetti, Paolo Pinna, Marina Mansanta, Renata Zanca, Massimiliano Mantarro, Claudio Di Mari, Shanti La Barbera, Luca Lo Bosco, Giuseppe Caramola, Gianni Giardina

Per ricevere Sposi Magazine o maggiori informazioni sugli inserzionisti info@sposimagazine.it I diritti di traduzione, riproduzione e adattamento totatale o parziale di testi e immagini sono vietati ai sensi di legge.


FOTO SAVE THE CHILDREN

DAL 1919 SAVE THE CHILDREN LAVORA PER MIGLIORARE LA VITA DEI BAMBINI IN ITALIA E NEL MONDO. È la più grande organizzazione internazionale indipendente e lavora in più di 120 paesi per garantire a tutti i bambini salute, protezione, educazione, sviluppo economico, sicurezza alimentare e promuoverne la partecipazione. Inoltre risponde alle emergenze causate da conflitti o catastrofi naturali.

Da più di 10 anni opera in Italia per proteggere i minori, in particolare i minori migranti; per educare i ragazzi all’uso delle nuove tecnologie e contrastare la pedo-pornografia; per promuovere i diritti dell’infanzia e la piena partecipazione dei ragazzi.

www.savethechildren.it


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CHIARADÈ

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NOI DUE TELEGRAMMI D’AMORE PREPARARSI PSICOLOGICAMENTE IL SIGNIFICATO DELL’UNIONE RITO CIVILE O RELIGIOSO IL DESTINO NON SCELTO PROPOSTE DI MATRIMONIO



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telegrammi d’amore PAROLE DOLCI DEI TEMPI PASSATI

S

ms, social network, e-mail: sono questi i mezzi mediante i quali oggi facciamo conoscenza ed interagiamo. Proviamo ad andare a ri-

troso, fino a quando la lettera scritta era il mezzo più significativo per esprimere il proprio sentimento nei confronti della persona amata. Non sottovalutate la bellezza della parola scritta, non impedite che questo gesto così denso d’emozioni venga sostituito da un click. Pensate al vostro sguardo sul display di un cellulare, e pensate invece alla sensazione di stringere tra le mani lo stesso foglio di carta che le mani della vostra dolce metà hanno sfiorato, scrivendo nero su bianco ciò che solo il cuore ha saputo dettare, come in passato.

“Ho camminato con la testa piena di te. Il tuo ritratto e l’inebriante serata trascorsa insieme ieri mi hanno lasciato i sensi in subbuglio. Dolce, incomparabile, quale strano effetto hai sul mio cuore! Ma cosa mi resta ancora quando dalle tue labbra e dal tuo cuore traggo un amore che mi consuma come il fuoco?” Napoleone a Giuseppina (1795)

“Mia cara ragazza, ti amo ancora e ancora e senza riserve... In ogni modo possibile, anche le mie gelosie non erano che agonie dell’Amore, nelle fitte più intense che mai ho provato, sarei morto per te. Tu sempre nuova. L’ultimo dei tuoi baci era il più dolce, l’ultimo sorriso il più luminoso, l’ultimo movimento il più aggraziato.” John Keats a Fanny Brawne (1820)

“Quando due anime infine si sono trovate, si sono scoperte compatibili e complementari, hanno compreso di essere fatte l’una per l’altra e di essere, dunque, simili, si stabilisce tra loro per sempre un legame, ardente e puro, proprio come loro, un legame che inizia sulla terra e continua per sempre nei cieli... E’ questo l’amore che tu ispiri in me...” Victor Hugo ad Adèle Foucher (1821)

E ora tu appartieni a me! Ti vedo come mia giovane moglie, e poi madre, ma sempre la stessa, dolce e adorata nella castità della vita matrimoniale come nella verginità del nostro primo amore. Dimmi se riesci a comprendere la felicità di un amore immortale, di un’unione eterna!


Victor Hugo ad Adèle Foucher (1822)

Carissima, ho pianto di gioia pensando che tu sei mia, e spesso mi domando se davvero ti merito. Qualcuno potrebbe pensare che nel cuore e nella mente di nessun uomo potrebbero affollarsi tante cose in un sol giorno... Ma quanto felice mi sentivo ieri e l’altro ieri! Dalle tue lettere si librava uno spirito talmente nobile, una fede, una ricchezza d’amore! Cosa non farei per amor tuo! Robert Schumann a Clara Schumman (1838)

Carissimo, vorrei possedere il dono della poesia, perchè mi par ci sia poesia nella mia mente e nel mio cuore dal giorno in cui di te mi sono innamorata. Tu sei una Poesia... Tu sei una sorta di ballata, dolce, semlice, gaia, commovente, che la Natura canta, ora piangendo ora sorridendo e talvolta mescolando lacrime e sorrisi. Nathaniel Hawfhorne a Sophia Hawfhorne (1839)

Sai, quando mi hai detto di sposarti, mi sono vergognata di quanto ti penso, del pensare soltanto a te, che è persino troppo, forse. Devo dirtelo? Ho l’impressione, mi sembra, che nessun uomo sia mai stato per una donna ciò che tu sei per me.Vi è mai stato qualcuno tratto da una prigione oscura e posto sulla vetta di una montagna, senza voltar la testa e con il cuore che viene meno, come accade al mio? E tu dici di amarmi di più? Chi dovrei allora ringraziare, tu o Dio? Entrambi, credo. Elizabeth Barret a Robert Browning (1846)

Che anno è stato per noi! La mia definizione della Bellezza è che è amore, eppure implica anche la verità e il bene. Ma soltanto coloro che amano come noi amiamo possono comprendere il significato e la forza di tutto questo. Sophia Hawfhorne a Nathaniel Hawfhorne (1839)


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PREPARARSI PSICOLOGICAMENTE

COME EVITARE ANSIE E PREOCCUPAZIONI PRIMA DEL “SI” DI SANDRA PIZZURRO

Tutto quello che è servito prima, dopo il fatidico si non serve più. Così si parla sul tema ‘vita di coppia dopo il si, come affrontarla’. Che significa? Significa che il matrimonio è un nuovo nucleo familiare che si decide di andare a formare, per cui le uniche persone che bastano sono l’uomo e la donna che hanno deciso di compiere questa scelta. Deve essere tutto nuovo: il nostro modo di essere, il nostro modo di comunicare, il nostro mondo, per farla breve. “LA VITA DI COPPIA NON È QUALCOSA DI SCONTATO, BISOGNA COSTRUIRLA GIORNO PER GIORNO.” Una costruzione costante e paziente dove ognuno deve rispettare la personalità dell’altro ed aiutarlo a realizzare se stesso. Ed ecco allora alcune attenzioni che vi potrebbero fare partire col piede giusto. Se infatti, durante il periodo del fidanzamento queste accortezze sono già necessarie ed ovvie ma avvolte da un’area di spensieratezza, adesso tutto diventa più concreto. E di mezzo c’è anche la routine. Massima attenzione dunque alla persona in quanto tale e prima di ogni altra cosa, rispetto di sè e dell’altro, di ciò che egli è e non come lo vorreste, di ciò che è stato e di ciò che è. Altro punto importante è la stima di sè e dell’altro, la fiducia nelle proprie ma anche nelle altrui potenzialità. ‘Guardare in faccia’ i pregi e i difetti di entrambi, così come avere il coraggio di comunicare all’altro i propri sentimenti profondi. Tutto ciò significa comunicare in maniera aperta e leale, riconoscere i propri errori, imparare a perdonare, rinunciare alla perfezione. E poi mettere in rilievo il lato buono dell’altro e dimostrarsi sempre disponibili ad un aiuto vero e interessato. Ma la prima regola assoluta è di certo quella di dare spazio all’amore. Solo quello muove tutto.

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SHANTI LA BARBERA: il significato dell'unione

COSA SI NASCONDE DIETRO L’ATTRAZIONE E LE MOTIVAZIONI DELL’UNIONE DI NOEMI LA BARBERA

LA CARENZA DI VALORI DELLA SOCIETÀ ATTUALE SI RIPERCUOTE SULLE RELAZIONI SENTIMENTALI E SUL MATRIMONIO? Parlare di matrimonio oggi, in una società dominata dall’individualismo, sembrerebbe anacronistico, eppure il matrimonio rimane la scelta di tantissime coppie, che, magari, si sposano a un’età più matura, e non per “godersi” la vita più a lungo. Ci sono problemi dovuti alle difficoltà maggiori dei giovani a raggiungere l’indipendenza, ma questo non si traduce in un rifiuto del matrimonio: se di fronte alle avversità rimane forte la progettualità, si rafforza nei futuri coniugi la determinazione a mettere su famiglia, con più consapevolezza del passo da compiere. SECONDO I PIU’ CINICI IL RAPPORTO DI COPPIA ISTITUZIONALIZZATO DA UN MATRIMONIO LOGORA QUEL SENTIMENTO CHE NASCE LIBERO E SPONTANEO. Questa convinzione spesso poggia su paure ingiustificate. Due persone possono vivere il loro rapporto di coppia sfuggendo al matrimonio, percepito come convenzione sociale, come costrizione, ma poi ritrovarsi ad avere un rapporto in cui spontaneità

e libertà trovano poco spazio. L’anima di un rapporto, il suo carattere – maturo, infantile, costruttivo o distruttivo – non è definito dal matrimonio, che può solo aggiungere qualcosa, non toglierla. SPESSO IN PREDA AL COLPO DI FULMINE SI FA IL GRANDE PASSO: SCELTE PRECIPITOSE DI CUI POI CI SI LECCA LE FERITE? L’innamoramento non basta per volare all’altare. Perché si consolidi un amore deve essere reciproco e deve coinvolgere tutti gli aspetti di una persona. L’innamoramento è un sentimento che proietta sull’altro i propri bisogni. L‘amore, invece, è più maturo: non si desidera più un’immagine perfetta, si ama la persona imperfetta. Questo avviene dopo un processo interno di ridimensionamento, che porta a un maggiore equilibrio psicologico e alla condivisione di un progetto di vita. Quando si scopre tale ricchezza, due vite si incontrano e si intrecciano per sempre. Se l’innamoramento è l’unione di due momenti, l’amore è l’intreccio di due storie di vita.

FORSE È ANCHE QUALCOSA DI PIÙ INDIVIDUALE? Avviene un processo di “ristrutturazione”: ricostruiamo il nostro mondo intorno alla persona amata. Rifacendomi al mito di Amore e Psiche: il mito allude alla fusione con l’amato pur mantenendo la propria individualità. Nelle coppie capita di annullarsi nell’altro, ma bisogna comprendere che l’affermazione personale può solo rafforzare l’autostima individuale, portando benessere nella relazione amorosa. QUALI SONO GLI ELEMENTI “TIPICI” DI UN AMORE MATURO? L’amore maturo non è solo un sentimento, è una scelta, una promessa, un impegno. Per Erich Fromm, psicoanalista tedesco, le componenti principali dell’amore sono responsabilità, rispetto, conoscenza e libertà. Il Matrimonio comporta la disponibilità a donarsi reciprocamente. Ma poi subentrano l’abitudine, lo stress quotidiano, la noia. La coppia per non autodistruggersi deve dare sempre nuova linfa al rapporto.

IL MATRIMONIO VIENE VISSUTO COME LA CONSACRAZIONE DI UN SENTIMENTO. MA

Shanti La Barbera Psicologa e psicoterapeuta shanti.lab@libero.it


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RITO CIVILE O RELIGIOSO? DI SANDRA PIZZURRO

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ertificato di battesimo, certificato di cresima, giuramento davanti al parroco, corso pre-matrimoniale, pubblicazioni religiose. Sono i vari step che fanno parte di un matrimonio religioso. Formula oggi forse scelta e vissuta in maniera più consapevole, dato il numero crescente di unioni civili e di convivenze. Fino a qualche tempo fa la scelta di celebrare un matrimonio attraverso il rito cattolico era infatti più una scelta obbligata, una convenzione da rispettare insomma. Sei mesi almeno sono necessari per organizzare un matrimonio in Chiesa. Mentre ne bastano due per il matrimonio civile.

Per l’apertura della pratica è infatti sufficiente che i due sposi si presentino con la propria carta d’identità presso l’Ufficio di Stato Civile del comune nel quale desiderano sposarsi. Dopo le pubblicazioni, che durano otto giorni, si ritira il certificato di nullaosta da presentare all’Ufficiale di Stato Civile ed entro centottanta giorni il matrimonio deve essere celebrato, altrimenti bisogna ripercorrere tutto l’iter burocratico. E’ un evento invece più intimo e coinvolgente quello che riguarda lo sposarsi secondo il rito cattolico. Qui anche i familiari partecipano emotivamente.


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Il destino non scelto

QUANDO IL MATRIMONIO DIVENTA UNA CONDANNA DI NOEMI LA BARBERA

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l mio matrimonio combinato” di Elizabeth Eslami, è un libro che entra nel cuore di questa realtà, ma in punta di piedi. Nel suo romanzo d’esordio, la scrittrice ha il grande merito di toccare con una certa serietà e notevole garbo un tema spinoso e potenzialmente tragico. Lei, donna irano-americana, vive nella propria pelle il dramma che è di un’intera epoca del conflitto irriducibile tra il modello culturale occidentale e quello islamico. Un conflitto che appare in tutta la sua chiarezza mettendo a confronto le rispettive concezioni legate al matrimonio, e la possibilità che queste siano comprese e accettate reciprocamente. Parlare di matrimonio combinato non è facile. Ancor meno, accettare il senso di un’unione che avviene per volontà diversa da quella degli sposi, per acquiescenza a un’autorità – i genitori, la famiglia, una figura religiosa o politica – che fissa o favorisce le nozze su cui esercita un veto vincolante. Bisogna accostarsi a questa prassi cercando, intanto, di capire che sono tante e complesse le ragioni alla base di questi matrimoni, che rimandano alla tradizione, alla morale sociale di un popolo, al senso di appartenenza a una comunità, al significato che viene dato al rito stesso, nonché al bene che dal matrimonio può venire per l’intera famiglia. In virtù di queste motivazioni, sono tante le donne che accettano questo destino non scelto come parte della propria tradizione senza avvertirlo come un’imposizione, ma abbracciandolo in quanto elemento identitario di quella cultura e società. Nelle nozze combinate c’è la cifra significativa del patrimonio di pratiche e tradizioni di un Paese e in quanto tale rappresenta anche un buon terreno per esercitarsi all’apertura, al

rispetto e alla comprensione delle altre culture. Faccia a faccia ci sono due concezioni, diverse e irriducibili, del senso del matrimonio. Da un lato, l’idea di costruire una relazione solo dopo che le coppie si sono sposate, dall’altro che non ci si può sposare se non dopo che una compatibilità di breve termine sia stata sperimentata. I difensori del matrimonio combinato sostengono che il tasso di successo di queste unioni è notevolmente più alto rispetto a quello dei matrimoni occidentali che terminano, sempre più spesso, con divorzi e il rispetto del vincolo è molto più forte. Non esiste un modo giusto o sbagliato, ma diversi modi di vivere il matrimonio perché differenti sono le concezioni di fondo. Sono tante le società dove ancora oggi avvengono matrimoni combinati: nelle comunità indiane, cinesi, giapponesi e sudamericane. Se in questi Paesi non costituisce la regola e le persone coinvolte non si considerano “vittime”,


PARLARE DI MATRIMONIO COMBINATO NON È FACILE. ANCOR MENO, ACCETTARE IL SENSO DI UN’UNIONE CHE AVVIENE PER VOLONTÀ DIVERSA DA QUELLA DEGLI SPOSI

tinte molto più forti assumono i contorni di questa prassi in altri Paesi dove vengono regolarmente praticati: il Rajastan, l’Etiopia, l’Uganda, il Mali, il Nepal, la Repubblica democratica del Congo, il Niger, l’Iraq, la Siria e lo Yemen. La situazione di questi paesi è monitorata da associazioni sparse in tutto il mondo che vedono queste pratiche non solo come lesive della libertà di scelta, ma anche dei diritti umani. Altro che commedie Holliwodiane dove giovani donne indiane acquiescenti si uniscono in matrimonio con l’uomo scelto dai genitori che poi finiscono con l’amare. Nella pratica di un matrimonio combinato ci può essere la truce realtà di ragazzine dalla gioventù spezzata. SECONDO IL CENTRO INTERNAZIONALE DI RICERCA SULLE DONNE ERANO PIÙ DI 51 MILIONI LE GIOVANI DONNE, SOPRATTUTTO MINORENNI, CHE NEL 2003 SONO STATE COSTRETTE A SPOSARSI. LA CIFRA SALIRÀ

A 100 MILIONI NEI PROSSIMI DIECI ANNI. In alcuni Paesi, negare e sfuggire al matrimonio combinato può avere conseguenze drastiche, spesso estreme, anche perché questo sistema gode del consenso sociale. Per il diritto islamico, Sharia, il complesso di rigide norme religiose, giuridiche e sociali direttamente fondate sulla dottrina coranica, si arriva a compiere il delitto per il perduto onore. Per punirle, molte ragazze vengono ricondotte coercitivamente nei loro Paesi d’origine, altre vengono spinte al suicidio da mariti e parenti, altre ancora picchiate e stuprate per far pagare loro la colpa di essersi occidentalizzate, allontanandosi dalle proprie origini. Tantissimi sono gli aspetti, positivi e negativi, che un matrimonio combinato ha da un Paese all’altro. Se è vero che determinati contesti culturali, in cui domina la discriminazione della donna, non possono

che essere criticati, è anche importante non compiere l’errore opposto, compiendo cieche generalizzazioni, discriminando culture diverse. L’errore può essere quello di guardare soltanto agli aspetti negativi di questa pratica, generalizzandoli a tutti i Paesi in cui esiste. Il matrimonio come punto di inizio è un principio che nei matrimoni occidentali si dissolve dopo anni di fidanzamento e crisi di valori, al contrario è un valore fortissimo in tante unioni combinate. Ci sono coppie scelte dalla famiglia, è vero, ma dove non ci sono implicazioni violente o immorali e in cui, giorno dopo giorno, marito e moglie imparano a conoscersi, a capirsi e rispettarsi. Una lezione che i matrimoni “nati per amore” non dovrebbero dimenticare.

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LA SERENATA È UN GRANDE CLASSICO, SOPRATTUTTO SE NON SIETE DI NAPOLI PUÒ STUPIRE E COMMUOVERE. MA CI SI PUÒ ANCHE AMMAZZARE DALLE RISATE DI FRONTE A RISVOLTI IMPREVISTI.

PROPOSTE DI MATRIMONIO

CREATIVE, ROMANTICHE O COLOSSALI DI NOEMI LA BARBERA

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Sfidando luoghi comuni e convenzioni sociali, ecco alcune proposte di matrimonio, quelle di cui sorridere, da imitare, o da evitare. Consapevoli della vostra femminilità anche voi donne, quindi, vere e intramontabili sognatrici di un matrimonio speciale, potete pensare ad essere voi a fare una proposta di matrimonio speciale. Anche a questi uomini del terzo millennio un po’ sonnacchiosi e sempre meno intraprendenti ci indirizziamo, magari con l’augurio che trovino la giusta suggestione per fare la loro personale proposta di matrimonio, unica e meravigliosa. Sì, perché anche i tipi più fantasiosi e creativi possono essere

colpiti dal blocco da matrimonio – con sintomi quali crisi di panico, immagini fosche di vita coniugale, perdita di salivazione, paralisi della bocca – che crea una landa intorno al romanticismo dei più fervidi amanti, al punto che: “che dovevo dirti?…ah! ma perché non ci sposiamo?” diventa il top che si riesce a esprimere. Della serie, l’inizio promette bene. Armatevi di spirito creativo, leggete qualche utile suggerimento, dato con un pizzico di ironia , prendendo spunti secondo quella che è la vostra relazione e il carattere del vostro compagno/a. Pur tuttavia, abbracciamo l’idea che una proposta di matrimonio ispira-


NOI

ta unicamente dalla vostra donna o dal vostro uomo, dettata da ciò che provate, pur traditi dall’emozione, ma senza copione, sarà sempre la più bella.

ANNUNCIATELO Gli striscioni, che contengono sia l’elemento della parola scritta che quello del suo sfoggio pubblico, possono avere un grande effetto. Fanno sempre scena e sono indicati tra amanti giovani (o giovanili) e se il vostro lui/lei è un tipo a cui piace sentirsi al centro dell’attenzione. ALLORA, SPAZIO ALLE SCRITTE SUI MURI, AGLI STRISCIONI SUI PONTI DELLE AUTOSTRADE, SFOGGIATI DAL TETTO DEL PALAZZO DI FRONTE A CASA SUA, APPESI A SORPRENDENTI MONGOLFIERE E AI PIÙ MODERNI AEROPLANI, O ANCORA, ESIBITI ALLO STADIO DURANTE UNA PARTITA DI CALCIO (ANCOR PIÙ D’EFFETTO IN QUESTO CASO POICHÉ LO SFOGGIO DEL ROMANTICISMO AVVIENE NELLA “TANA DEL LUPO”, IN UN LUOGO PRETTAMENTE MASCHILE). Una variante più costosa e meno usuale dello striscione, è il cartellone pubblicitario, indicato se nello stile opulento di questa società il vostro amore convive benissimo; sconsigliato se pensate di avere una persona a cui possa infastidire la megalomania del gesto. Non vorrete mica trasformare una proposta in un addio? Altra variante: a mo’ di annuncio fatto per microfono da qualcun altro mentre voi due siete insieme. Al supermercato, durante una serata da ballo, a un concerto, su un aereo per mezzo della voce del pilota, o al karaoke. Insomma, basta la complicità di un’altra persona e il gioco è fatto. O anche senza microfoni o megafoni, ma servirà più voce, al cospetto di tutte le persone a voi care, familiari e amici, nella classica festa

di fidanzamento organizzata a sua insaputa. C’è anche chi usa i giornali per gli annunci, anche se è davvero costoso. PAESE CHE VAI, USANZA (O STRAVAGANZA CHE TROVI). A New York la proposta di matrimonio è diventato un grande flash mob, nella location straordinaria della Grande Mela. A volte l’ambientazione da favola in sé basta a rendere speciale la fatidica domanda e davvero non c’è bisogno di vezzi da star. L’occasione di un viaggio, magari nella meta dei suoi sogni, basterà a creare l’atmosfera per una proposta di vita insieme. Un altro modo che ha altre 1000 sfaccettature è facendole trovare l’anello in posti impensabili. Sotto o sopra il piatto, spiaccicato nel budino, o dentro al flute dello spumante, in occasione di una serata speciale al ristorante per una cena a lume di candela è un classico. Talmente usato che qualche fidanzata storica in odore di matrimonio, tutte le volte che è a cena con lui, si aspetta che da un momento all’altro le serviranno il famigerato anello invece del piatto che ha ordinato. Talmente inflazionato che qualche fidanzata un po’ esigente potrebbe anche reagire male. Oppure potete organizzare una caccia al tesoro, con tanto di indicazioni e mappa del percorso, fino alla scoperta del tesoro, indovinate qual è? Nascondete l’anello in posti a lei cari, o della vostra quotidianità, proposta che ha ancor più senso se condividete già i vostri giorni con una conviven-

DUE

za. Il cane può fare al caso vostro se lui/lei gli è particolarmente affezionato e stravede per il suo cucciolo a quattro zampe. In questo caso, basta legare il cofanetto contenente l’anello al suo collare: la dolcezza del gesto ha pochi eguali, la gioia di comprendere di avere davanti una persona che ama voi e ciò che voi amate sarà così grande che senza riserve e con un sorriso certo vi dirà un gigantesco si, a meno che non pensi che sia stato l’amato cane l’artefice, e sposi lui. Se non è cinofilo ma cinefilo, scegliete il cinema, una proposta davvero romantica. Affittate o chiedete in prestito durante un orario in cui non ci sono film in programmazione la sala e fate proiettare il film della vostra vita con tanto di proposta finale nei titoli di coda. Un the end che promette una storia ancora da iniziare. “My wedding proposal to Sara” è il titolo di un video incredibile che si può anche trovare su you tube. Si tratta di una videoinstallazione realizzata da un ragazzo per la sua fidanzata che termina con una scritta eloquente: Will you marry me?

CHE FACCIA FAREBBE SE TROVASSE L ’ ANELLO SUL CUSCINO DEL VOSTRO LETTO? SAREBBE UNA “BUONANOTTE” CHE RICORDEREBBE PER TUTTA LA VITA.

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I PREPARATIVI IL RUOLO DEI GENITORI ABITO E ACCESSORI DONNA WEDDING PLANNER: ENZO MICCIO MAKE-UP ARTIST: PAOLO PINNA CLAUDIO DI MARI INTIMO ABITO E ACCESSORI UOMO MODA E FASHION FATEVI BELLI I GIOIELLI LA LISTA NOZZE MATRIMONI STORICI FOTO E VIDEO NOLEGGIO CONFETTI BOMBONIERE E PARTECIPAZIONI FIORI E BOUQUET


IL RUOLO DEI GENITORI

COME SI DEVONO COMPORTARE PAPA’ E MAMMA?

DI NOEMI LA BARBERA

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a tradizione oggi è meno vincolante nel regolare il comportamento dei genitori degli sposi, quindi sono sempre di meno le “regole” dettate dal galateo, ritenute necessarie in passato, e sono sempre di più i comportamenti che premiano le emozioni. Tuttavia, può essere utile qualche suggerimento perché anche le migliori intenzioni, dettate dal più sincero affetto, possono dar luogo a scelte sbagliate, come ci mostra l’esilarante Steve Martin nel film “Il padre della sposa” che, faticando ad accettare che “la sua bambina” si sposi, ne combina una dietro l’altra.

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Prima della cerimonia Se prima le famiglie venivano coinvolte sin dall’annuncio del matrimonio, con il futuro sposo che chiedeva la mano della fidanzata al padre, oggi la proposta riguarda solo i due fidanzati, non si usano più i discorsi formali per annunciarlo alle famiglie, che generalmente sono a conoscenza della frequentazione e delle intenzioni dei figli. È andata in disuso anche la consuetudine che vede i genitori degli sposi impegnati ad annunciare il matrimonio agli invitati, amici e parenti, e quindi ad occuparsi delle partecipazioni. Una volta stabilite le nozze, è consigliato che le famiglie si incontrino e,

anche se si conoscono già, si può seguire il suggerimento del galateo di organizzare un pranzo per celebrare l’avvenimento, che secondo la tradizione è organizzato dalla famiglia dello sposo. Alla fine del pranzo si farà un brindisi di augurio alla nuova coppia di sposi. SECONDO LA TRADIZIONE, I GENITORI DI LUI REGALANO UN OGGETTO D’ORO ALLA FUTURA NUORA, CHE POTREBBE ESSERE UN GIOIELLO DI FAMIGLIA, CON TUTTI I SIGNIFICATI AFFETTIVI AD ESSO LEGATI. Se i genitori del fidanzato o della fidanzata


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delle nozze, con discrezione, partecipazione, offrendo pareri, senza imposizioni. Soprattutto la mamma della sposa dovrà seguire la figlia passo passo, rinunciando alla tentazione di orientarla verso delle scelte, secondo i “suoi” gusti. Senza risultare invadente, cercando di comprendere le sue necessità e le sue preferenze, orientandola semmai con serenità, se proprio si crede

sistemazione degli ospiti; siede al tavolo degli sposi oppure è nel tavolo d’onore insieme ai consuoceri; può fare il secondo ballo con lo sposo; riceve la terza fetta di torta nuziale dopo gli sposi e la consuocera; rimane fino alla fine del ricevimento per salutare e ringraziare. I genitori dello sposo siedono al tavolo degli sposi o affiancano i genitori della sposa nel tavolo d’onore; alla madre spetta

che sta prendendo un abbaglio nelle scelte organizzative.

la seconda fetta di torta nuziale, dopo quella degli sposi, e al padre la quarta; possono danzare insieme il primo ballo, raggiungendo gli sposi e i consuoceri; al padre spetta il secondo ballo con la sposa subito dopo che quest’ultima ha aperto le danze con il marito; la madre balla con lo sposo al terzo giro di danza. Gli abiti dei genitori sono condizionati, oltre che dal tipo di cerimonia, da quelli degli sposi. Le mamme devono evitare di indossare un abito troppo elegante. Possono indossare l’abito lungo, ma con cautela: è sconsigliato se la cerimonia è in chiesa di mattina. Così come sono sconsigliati gli abiti trasparenti. Bisogna fare attenzione anche al colore.

Durante la cerimonia

sono divorziati, la formula della presentazione varia a seconda dei rapporti tra gli ex coniugi, ma se hanno mantenuto un rapporto sereno, potranno trovarsi insieme per l’occasione. In caso contrario, sarà meglio invitarli separatamente ripetendo l’incontro. L’importante è mantenere in ogni scelta quella sana delicatezza che fa rispettare la sensibilità di tutte le persone coinvolte. Sia durante i preparativi che nel corso della cerimonia, non si deve perdere di vista che è la sposa il fulcro della cerimonia. Se solitamente i padri fanno più da sostegno materiale, le mamme offrono un supporto morale. Seguono i figli durante i preparativi

PREPARATIVI

Se la sposa è “giustificata” a lasciarsi andare a facili isterismi, i genitori no. Anzi, devono rimanere saldi come ancore, facendo di tutto per non dare spazio anche ai loro nervosismi, e a possibili ansie. Certo, è una tappa importante anche per loro, ed è facile che questo accada, ma devono cercare soprattutto di infondere serenità ai figli. In tutti questi incontri, comunque, sarà la gioia degli sposi che può fare da traino a tutto il resto, dell’amore che ci metteranno, nonostante la stanchezza dei preparativi, i rispettivi genitori si accorgeranno e ne saranno felici. Secondo il galateo, i genitori degli sposi durante la cerimonia devono seguire alcune regole. I tempi cambiano e le tradizioni si superano, tuttavia può essere interessante sapere cosa si “dovrebbe” fare. Il padre della sposa siede al tavolo degli sposi oppure è nel tavolo d’onore insieme ai consuoceri; è tra i primi, o anche il primo in assoluto, a fare il discorso e propone il secondo brindisi agli sposi; a lui spetta la quinta fetta di torta nuziale; apre le danze con la moglie subito dopo gli sposi; gli spetta un ballo con la figlia al terzo giro di danza; rimane fino alla fine del ricevimento; salda il conto del ricevimento. La madre della sposa riceve per prima gli ospiti; fa le presentazioni tra i consuoceri e i parenti del genero con i propri parenti; si occupa della

OLTRE AL NERO, LE MAMME DEVONO EVITARE LO STESSO COLORE DELL’ABITO DELLA SPOSA, E SE PROPRIO NON VOGLIONO RINUNCIARE AL COLORE CHIARO, POSSONO FARLO, BASTA CHE SIA DIVERSO DAL BIANCO: PANNA, AVORIO, CHAMPAGNE, MA ANCHE ARGENTO E ORO, IL BLU DI CHINA, ROSSO BORDEAUX, O FANTASIE A FIORI, COLORI PASTELLO, IN TESSUTI COME SHANTUNG, GEORGETTE E SATIN. I papà degli sposi possono optare per un abito classico scuro, blu o nero, con camicia necessariamente bianca, cravatta e gilet. Da evitare camicie celestine, a righe o fantasia.

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IL SOGNO DI TUTTE LE DONNE? INDOSSARE L'ABITO DA SPOSA IL MOMENTO PIU’ ATTESO DI NOEMI LA BARBERA

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hi da bambina non si è messa un telo in testa a mo’ di velo e non ha rubato un abito della mamma lungo fino ai piedi, sognando un giorno di poter indossare quell’abito da sposa così simile a quelli indossati dalle principesse? Ora il momento è arrivato, e se crescendo, i sogni di un matrimonio in grande si ridimensionano, ad una cosa proprio non si rinuncia: all’abito più importante, quello a cui ogni donna dedica i suoi pensieri per una vita, spesso anche se non ha in programma di sposarsi.

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Scegliere l’abito dei sogni bianco o colorato, lungo o corto, romantico o austero, essenziale o vaporoso, con o senza velo, eccentrico o retrò: a ognuno il suo, che sia quello che piace e che sta da incanto. Ragion per cui, prima di scegliere un abito, bisogna liberarsi di qualsiasi idea di partenza e provare e valutare modelli differenti: solo così si può capire lo stile giusto e scegliere quello che, risaltando i vostri punti di forza e nascondendo quelli critici, vi farà sentire meravigliose, catapultandovi, tra tulle e volant, in una fiaba. Qualche trucco. L’abito deve esprimere la propria personalità, ma deve anche essere in sintonia con le caratteristiche fisiche della sposa, non forzando il suo modo di essere, ma esaltandolo. Ecco qualche suggerimento per scegliere l’abito che meglio si accorda alla figura. Se la cerimonia si svolge in chiesa, è meglio optare per un abito lungo e bianco. Vanno bene anche le sfumature del bianco – da quelle calde come l’avorio e il crema a

quelle fredde che tendono al ghiaccio – che vanno scelte in base ai vostri colori. Se avete i capelli chiari, il colore che si abbina bene è l’avorio o l’ecroù, con i capelli castani o neri il bianco è perfetto, i bianchi freddi (ghiaccio, bianco azzurrato, grigio perla) sono più adatti alle carnagioni chiare, mentre i bianchi caldi (panna, crema, avorio, rosato) sono preferibili per le carnagioni scure o olivastre. Se invece volete un colore forte, attenzione, è indicato soprattutto per spose alle seconde nozze e non in chiesa. Per spose di una certa età sono sconsigliati abiti romantici, di tulle, con ampie gonne vaporose, meglio linee più fluide e sobrie in stile impero. Se avete una corporatura minuta si può pensare a un abito più pieno, con la gonna a palloncino, maniche e volant, ma senza esagerare, altrimenti si rischia l’effetto bomboniera. Un abito dalle linee morbide può aiutare a celare qualche chilo di troppo, se il problema sono i fianchi invadenti la scelta migliore è un modello che non abbia tagli in vita, in stile impero, per esempio, che si allarga leggermente sotto il

seno. Mentre per le spose snelle e proporzionate il modello più adatto è il classico tubino aderente, in tulle, organza e chiffon per esaltare la figura. Più adatti per le spose davvero alte gli abiti vaporosi con corpetto che riequilibrano le proporzioni. Se il vostro problema sono le spalle piccole aiutatevi con corpetti rigidi, se avete le spalle larghe o di cui non andate fiere optate per delle maniche, magari anche velate, trasparenti o di pizzo per non rinunciare ad essere sexy. Il bustier, invece, è indicato per un decolleté generoso. Se volete camuffare un seno molto abbondante scegliete un abito con una scollatura morbida. Per le nozze civili vanno anche bene i tailleur pantalone, o con gonna al ginocchio, e i classici tubini. Tutti gli accessori dovranno essere abbinati al vestito, così come il trucco e l’acconciatura, ognuno a esprimere il suo per dare coerenza e armonia al risultato finale. I capelli devono essere in stile con il vestito, ma anche con la corporatura, se non si è slanciate, per esempio, sono preferibili le acconciature che alzano i capelli e lasciano le spalle scoperte.


Abito scivolato in chiffon di ALBERTA FERRETTI con particolari in pizzo chantilly


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OMNIA MUNDA MUNDIS Per l’anima pura, tutte le cose appaiono pure.

Foto: Dario D’India Gioielli: Maria Pia Nasta Hair Styling: Giuseppe Caramola Make Up: Giuseppe La Commare Bouquet: Liberto Motisi


Abito ACQUACHIARA in pizzo chantilly con bordi in lino in contrasto e fiocco dietro verticale



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PREPARATIVI

NUOVI TREND

COLLEZIONI 2011: TRA INNOVAZIONE E TRADIZIONE DI NOEMI LA BARBERA

Sono stati presentati dalle passerelle in occasione della presentazione delle collezioni 2011 nel consueto appuntamento milanese della Settimana della Moda. Quest’anno si celebra un dolce contrasto tra innovazione e tradizione, con abiti che premiano stili romantici, linee pulite, impreziosite da pizzi e decorazioni Swarovski. Modelli leggeri e ricchi di spunti di colore dominano le collezioni, invitando la sposa a vivere il giorno delle nozze con spontaneità e brio. Fiocchi e nastri arricchiscono le linee semplici e donano un tocco di spensieratezza all’abito. Ritorna l’abito intero, piuttosto che i due pezzi corpetto-gonna, ma anche il corto, se la sposa può permettersi di osare, ma con eleganza. Togliersi lo sfizio estetico di una vita, senza rinunciare ai vezzi, nel 2011,

significa soprattutto scegliere un abito impreziosito da lunghe code o strascichi, non rinunciare a veli importanti e protagonisti, giocare con l’asimmetria delle lunghezze, accostare nastri di raso, altra grande novità, e illuminarsi grazie ad elementi Swarovski a mo’ di decorazioni sui bustini, sul velo, e sull’acconciatura. I nastri di raso – blu, bordeaux, oppure romantici e delicati – creeranno contrasti decisi, per chi vuole smorzare la solennità di un abito da sposa bianco e tradizionale. In questo senso, sono perfetti per i modelli in stile impero, di grande tendenza nelle prossime stagioni. Anche il modello a sirena è tra i più in voga: aderente lungo il corpo, si apre in basso con una piccola coda o uno strascico, adatto a figure asciutte. Per

le spose più tradizionali trionfa lo stile neoclassico che rievoca lo charme delle dive del cinema: tagli essenziali, forme morbide, linee sfuggenti ed eteree. Le stoffe più in voga sono il taffettà di seta, l’organza, il pizzo, il mikado, il tulle per gli abiti più giovanili. Accanto al bianco, si impongono le tinte pastello, soprattutto il rosa, per abiti davvero romantici, e per chi vuole abbracciare il tema del ritorno alla natura, che ha ispirato molti capi delle nuove collezioni, opterà per i colori della primavera: dal verde acqua al verde, dal glicine al viola, ideali per nozze primaverili e bucoliche. E poi, grande spazio al gioco degli accessori che dettano tendenza: bracciali, stole colorate, cerchietti, fermagli Swarovski, cappellini retrò.

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Genio e Sregolatezza, Estro e Delicatezza

Poliedrico, eccentrico ma con un innato senso dell’eleganza. Lo stile Marina Mansanta si basa su un binomio che vede la monumentale bellezza classica che rimanda ai miti stilistici del passato, e l’estro e la trasgressione di chi vuole rompere gli schemi. La stilista ci racconta il suo cammino verso il mondo della moda per la sposa.

Ispirazione: devi averne avuta tanta, a giudicare dalla varietà di abiti proposti. Quanti e quali stimoli incidono nelle tue realizzazioni? Credo che nella moda non ci sia più nulla da inventare, ma sicuramente si può perfezionare e rendere sempre più personale. Ecco perché si dice “Stile”: se un creatore di moda viene riconosciuto nei suoi abiti, significa che ha messo la propria firma in un quadro o una scultura, affermando pienamente la sua arte. Le fonti cui attingo sono davvero molte: la vita stessa e le sue infinite sfaccettature, la natura e i suoi colori, le popolazioni con le loro culture ed etnie mi stimolano, come anche l’umanità ed i suoi periodi storici. L’immagine nasce prima nella mia mente: è come una fotografia che poi rendo visibile e reale. Il segreto sta nell’amore che dai e che ricevi in quello che crei.

Percorrendo a ritroso la tua storia, abbiamo visto uno stile in principio sperimentale ed “underground”. Come hai scoperto di poter spaziare in modo eclettico? La mia prima collezione risale a fine anni ‘80, era marcata “PERPOCHI” e aveva uno stile dark: se la ripresentassi oggi, sarebbe attualissima. Il mio stile allora era molto più trasgressivo! Ero giovane e alla ricerca della passione che identificasse il mio stile, sperimentavo e mi divertivo a stupire con effetti speciali: questo percorso mi è servito molto per formarmi come stilista e come donna. Poi ho capito che la mia strada era l’alta moda e quanto fosse appassionante per me creare dei capi importanti. Dando occhio alla sposa. Mi stimola molto, è l’unico settore che ti permette di creare grandi abiti, perché si tratta di un evento unico come il matrimonio che rimane il più importante nella vita di una donna!


La ricerca di soluzioni stilistiche sempre nuove e così diverse tra loro non mette a rischio l’impronta personale? È necessaria una forte personalità e grande fantasia. La creatività deve scorrere sul foglio senza sforzi, naturalmente, con facilità. Per quanto mi riguarda, le idee si materializzano senza difficoltà, la voglia di sperimentare e la ricerca sono costanti e non ci si deve far travolgere dal meccanismo della produzione massiccia, con il solo scopo di guadagni maggiori! Questo è uno dei motivi per il quale gli abiti da sposa, sono tutti pressappoco uguali. Questa è la ripetuta lamentela che tutte le mie clienti mi esternano quando, felici, scoprono le mie creazioni e contente si rendono conto di avere un’alternativa. La moda soffre davanti agli spietati giudizi sia sulle rievocazioni di stili già visti che sull’eccesso di estro. Dove sta l’equilibrio? Nel buon gusto! Rischio di ripetermi, ma sono stata chiara: la bravura di uno stilista sta nella sua capacità di dosare gli elementi che rendono una creazione degna del nome del suo creatore. Il buon gusto deve imperare, ma ognuno di noi ha una sua opinione di buon gusto. Non si può piacere a tutti, questo è da mettere in conto. Io cerco sempre di fidelizzare la mia clientela e so che chi ama le mie collezioni non può amare il mio opposto stilistico. Strada Poggilupi, 95 - 52028 Terranuova Bracciolini (AR) Tel. Fax 055 9737562 info@marinamansanta.com


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MATRIMONIO

D’AUTUNNO ATMOSFERE SUGGESTIVE E SCENARI DA FAVOLA DI NOEMI LA BARBERA

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utunno, la stagione che con i suoi inebrianti profumi di terra, spezie, vin brulé, falò e caldarroste si sente nell’aria più di ogni altra e in cui tutto si tinge di giallo, ben si presta con le sue atmosfere fatate ad abbracciare gli sposi che scelgono di sposarsi in questo periodo virgolettato dall’equinozio del 22 settembre e dal solstizio d’inverno del 21 dicembre. Che importa se può rischiare di piovere, ogni cosa ad autunno ha sfumature incantate - complice la tenue luce che accorcia le giornate - la pioggia settembrina, i tiepidi raggi di sole in ottobre, i primi freddi di novembre. Ognuno ha la sua stagione preferita, spesso le date dei matrimoni sono programmate anche in base a disponibilità che vanno al di là delle preferenze. Temperature tendenzialmente miti, soli più tiepidi, rendono però i mesi autunnali ideali per sposarsi, anche più pratici considerato che continuano ad essere meno gettonati della primavera e dell’estate. Il matrimonio è un

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rito che ben si presta al senso di questa stagione e ai suoi ritmi. Cadono le foglie, soffia il vento del caduco e del rinnovamento. Comincia un nuovo inizio, carico di aspettative, di ritrovata energia e gonfio di speranze. È questa la cornice, puntellata dai suoi alberi color ocra, per matrimoni che sembrano carichi di promesse. E di colori. Ce ne sono in abbondanza in questa stagione: oro splendente, arancione luccicante, marrone cioccolato fondente, rossi bordeaux. Detto questo, ci si può sbizzarrire in decorazioni e abbinamenti: dagli inserti floreali, alle candele, da composizioni di rami e foglie, ai tovaglioli, nastri e tovaglie, tutto deve seguire il tema dei caldi colori autunnali facendo riferimento proprio alla gamma appena indicata. E per un matrimonio d’autunno davvero a tema si possono utilizzare le foglie come elemento leitmotiv del matrimonio. Dalle partecipazioni alle bomboniere, dal bouquet alle decorazioni floreali, e perché no? Da lanciare agli sposi al posto del riso.

Sempre decisamente di stagione è il fall foliage, la trasformazione dei verdi boschi in distese luminose di giallo, arancio e rosso che negli Stati Uniti diventa un vero spettacolo a cui assistere. Qualsiasi campagna, giardino o parco dove è possibile farsi emozionare da queste cartoline d’autunno diventa scenario perfetto di qualsiasi cerimonia di nozze. Basterà un’immagine: il dolcissimo contrasto tra un tappeto di foglie avvizzite color giallo e arancione e gli alberi marroni tutti intorno con il bianco abito della sposa. Piccole chiese caratteristiche, magari immerse in giardini, per il rito, manieri ed agriturismi per il ricevimento. I luoghi che si possono vivere anche negli spazi all’aperto sono perfetti per godere dell’atmosfera autunnale. Sfruttando la bassa stagione turistica, si potrebbe anche pensare di ospitare gli invitati in quell’agriturismo a cui non sappiamo rinunciare, ma distante dalla città. In questo caso, si può puntare su un minor numero di invitati, una campagna


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di iperico.

Per i bouquet e le decorazioni floreali ci si può sbizzarrire tra le varietà stagionali: convolvolo, dalia, fresia, gigli, gladiolo, iris, margherite, orchidea, ortensie, rose, come si vede c’è l’imbarazzo della scelta tra le varietà più belle che esistono. Le rose sono un classico dei matrimoni autunnali, unendone di varie tonalità di arancio, o anche dal bianco al gialle fino all’arancio, il risultato sarà un bouquet da sposa perfetto per la stagione, ancor più se impreziosito da foglie dorate di quercia e bacche

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isolata, banchetti più snelli, ma a festeggiamenti lunghi un weekend, dedicati ad affetti sinceri, per giornate intime e indimenticabili. In sintonia con la stagione sarà anche il banqueting. Si può osare con un menù rustico e sostanzioso a base di maialino, cinghiale, tartufo, patate, ma non per questo meno chic, accompagnato da buon vino rosso. Dall’antipasto al dolce ci si può far ispirare da cibi freschi e tipicità stagionali: arance e mandarini, carote e zucca, melograni e cachi, mele verdi e pere, castagne e nocciole, pensando anche a inediti e stravaganti abbinamenti, molti di questi cibi, infatti, si prestano tanto a piatti salati che dolci. Per il gran finale, via libera al buffet di dolci e alla torta nuziale, a base di creme, mandorle, cannella, pera e cioccolato, amaretti e marroni. Autunno stagione impossibile per scegliere l’abito giusto? Sfatiamo questo mito. Basta “attrezzarsi” con stile al caldo e al freddo. Ciò vuol dire che vanno bene scollature, e spacchi e mini, ma necessariamente accompagnati da spolverini, mantelle e stole. E se “fare di necessità virtù”, insegna la moda, la carta in più da giocare nello stile autunnale, mentre ci si protegge in serate più fredde, sono proprio gli abbinamenti, sfruttando vezzosi scialli, coprispalle in paillettes, l’eco-pelliccia, bluse in chiffon. La sposa al bianco può preferire tante altre gradazioni più calde: dall’avorio al giallo oro, dal bronzo al bordeaux. Da evitare i toni pastello. Inserti floreali per chi vuole osare con garbo. Invece del velo può optare per un cappello. E al vestito con corpetto sono preferibili quelli con spalline e maniche, senza per questo rinunciare alla femminilità, ma giocando con pizzi e trasparenze. Se l’estate ci va a pugni, l’autunno permette lo sfoggio di merletti e pizzi. E proprio il pizzo è una delle tendenze di quest’autunno, basti vedere la collezione di Valentino in cui regna l’utilizzo del pizzo Chantilly accoppiato al nylon anche per tutti gli accessori, dalle scarpe alle borse. Sbirciando dalla collezione Vera Wang che propone sugli abiti bianchi tradizionalissimi, inserti creativi come cinture, foulard e guanti tutti in color nero, si può optare con una rivisitazione personale e più indicata ai colori caldi autunnali: l’oro, il bronzo, l’avorio. Con le scarpe si può osare, spazio a décolleté e peep toe, purché con plateau e tacco alto. Per lo sposo, completo classico o tre pezzi in fresco di lana, nei colori nero e grigio fumo, con cravatta a plastrom scura e, anche per lui, accessori particolari, come un cappello a cilindro.

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Chiaradè Sposa per Amore

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enzo miccio

r e n n a l p g n Weddi

DESIGNER D’AMORE

Definire concettualmente l’arte, e di conseguenza chi possa fregiarsi del titolo di artista è da secoli fonte di accese discussioni. Ma se analizziamo l’origine del termine latino ars ci accorgeremo che il suo significato, da un punto di vista strettamente semantico, è “metodo pratico”. Tirando le somme, se l’“artista” è quindi il sostenitore di un determinato metodo pratico, permetteteci di definire Enzo Miccio un vero e proprio artista. Ci ha svelato i segreti di un’attività di grande successo come quella sviluppata ormai da circa un decennio, organizzando matrimoni ed eventi all’insegna dell’esclusività. Abbiamo avuto l’onore di scambiare con lui qualche opinione, incentrando il nostro interesse proprio su questa professione che suscita molta curiosità.

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Come e quando nasce in Italia l’esigenza di ricorrere alla figura del WP? Credo che rivolgersi ad un Wedding Planner sia come realizzare la casa con l’aiuto dell’architetto. Ci si rivolge ad un professionista che cura i particolari, in questo caso del giorno del matrimonio. Personalmente ho cominciato una decina di anni fa, quando era ancora una professione sconosciuta. Poi, grazie all’aiuto della televisione e dei media, c’è stato un boom, e si è arrivati praticamente ad una “moda” nello svolgere questa professione. Le coppie ricorrono alla figura del Wedding Planner per due motivi: uno, perché vogliono un matrimonio particolarmente curato, che abbia un “plus”, in modo da far capire che dietro c’è la mano di un professionista, di un regista. L’altro motivo per il quale si ricorre alla figura professionale del Wedding Planner è rappresentato da-

gli sposi che vogliono arrivare al giorno delle nozze rilassati, sereni, e non stressati Cosa non deve assolutamente mancare, nella pianificazione dell’ evento? Le persone che si rivolgono alla mia figura si fidano, mi conoscono e chiedono una consulenza completa per realizzare l’evento dei loro sogni. Cerco di lavorare in simbiosi con gli sposi, cercando di capire quali sono le loro esigenze e di organizzare nel migliore dei modi quello che desiderano espressamente. Spesso però si pensa che l’evento principale attorno al quale ruota il matrimonio si limiti all’organizzazione del banchetto di nozze. Non è assolutamente così: ci sono tantissimi dettagli che molto spesso la gente trascura, non pensandoci neanche. Ed è qui che il Wedding Planner deve agire, considerando qualsiasi particolare in modo

da avere sotto controllo l’intero evento. Sappiamo che hai una fiorente carriera nel settore della moda; pertanto crediamo tu voglia dedicare particolare cura agli abiti degli sposi. Consideri anche questo un elemento della “scenografia” di un evento? Assolutamente no! L’abito non deve assolutamente far parte di una “scenografia”. L’abito è una cosa che viene disegnata, tagliata e realizzata esclusivamente in relazione alla sposa, alla sua conformazione fisica, alla sua carnagione, al suo portamento. L’abito è una cosa a sé, personale e non può essere modellato in relazione alla scenografia dell’intero evento, merita un “binario” tutto suo. E’ una cosa che ripeto spesso a chi pensa che debba essere abbinato a qualcosa. E lo stesso vale anche per il bouquet. Non deve essere abbinato a niente. L’abito è qualcosa che nasce in esclusiva, ed esclusivo deve restare.


Abiti che hanno un’anima


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PREPARATIVI

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Cosa va tenuto a mente per creare un’atmosfera da favola senza rischiare di compromettere il contatto con le realtà che ruotano attorno ad una coppia, con parenti ed amici, ad esempio? Non è detto che la riuscita di un evento sia strettamente legata alla sua maestosità o ad un aspetto “fiabesco”, pieno di eccessi. Si dovrebbe mantenere anzi la linea della sobrietà e dell’eleganza, riponendo maggiore cura ai dettagli. I miei clienti infatti preferiscono questo tipo di approccio rispetto ad un evento basato sulla stravaganza, pieno di eccessi e realizzato con la finalità di fare le cose in maniera troppo appariscente. Nel matrimonio si deve assolutamente prediligere la sobrietà. Meglio togliere che aggiungere, perché già è un evento di per sé molto “ricco” di sfumature ed intraprendendo la strada della stravaganza si rischia di perdere un po’ di vista l’eleganza, che per me è invece importante. E’ il giorno della celebrazione spirituale, l’unione della coppia e la creazione di una famiglia e tengo sempre a precisare che la funzione religiosa è la cosa più importante, l’evento in sé. Certo poi c’è anche la festa, ed è altrettanto importante che gli sposi la condividano con le persone care e con gli amici, però non dobbiamo mai perdere di vista il vero significato del matrimonio. Il Wedding Planner è anche una sorta di psicologo. Sai come trasformare la vita di coppia in un evento unico, un crescendo di emozioni che ha inizio proprio il giorno delle nozze? Ricoprire la veste di psicologo è fondamentale, ma non posso spingermi oltre! Credo fondamentalmente che gli sposi che si avvicinano alla mia figura lo facciano in quello che crediamo tutti sia il momento più bello della loro vita, il momento dell’innamoramento che va a colmare i loro sogni e si concretizza con il matrimonio. Sono quindi felici, speranzosi e credono appieno in quello che stanno facendo, ma oltre non mi spingo, anche perché non potrei farlo, non ho ancora una sfera magica!

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MA KE-UP ARTIST www.paolopinna.it

PAOLO PINNA

SVELA I “TRUCCHI� DEL MESTIERE

Make up Artist internazionale, vanta prestigiose collaborazioni con artisti e produzioni televisive (MEDIASET, SKY, R.A.I., SF TRS), e riviste nel settore moda\beauty su testate nazionali (Grazia, D La Repubblica, Marie Claire, Donna Moderna) e di settore (Immagine, NT, Gallery, Nouvelle estetique, BBM). Realizza promo pubblicitari per Vodafone, Windows, Elle, collabora con fotografi di fama mondiale (Andreas Bitesnich, Eva Mulas) e nel corso della sua carriera come Responsabile di Prodotto per note aziende del settore make up (Kiko Makeup Milano, Nee Makeup), creando nuovi prodotti e realizzando campagne pubblcitarie destinate a riviste del Fashion System (Vogue Italia). Da anni coordina e forma truccatori in tutto il mondo, realizzando manuali tecnici e corsi di formazione, per condividere un gusto per la bellezza unico e perfetto.

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banca immagini Nee Make Up – Ph. Matteo Macchiavello

Innovation

Parlaci un po’ della figura del make-up artist nel panorama italiano. Essere make up artist significa avere un patrimonio di competenze legate al prodotto, alla luce e un’abilità che si raggiunge solo in anni di mestiere. Solitamente il Make up Artist è un truccatore che lavora con gli artisti e non è obbligatorio che tutti si definiscano così, ci sono tante altre specializzazioni nel settore. Le innumerevoli scuole di formazione nate in questo periodo di tempo hanno sfornato centinaia di make up artist, senza una preparazione completa a 360gradi. Così penso ai giova-

Luxury

ni che si affacciano al mondo del mio lavoro con molta tristezza e con altrettanta tristezza penso al mondo dell’immagine che in questi anni si è impoverito nei risultati subendo un tracollo, per non entrare nel dettaglio dell’utilizzo del fotoritocco nell’immagine pubblicitaria. Il make-up nel mondo della televisione, della moda ed il make-up per le spose: tre tipologie di trucco con caratteristiche attinenti, oppure tre differenti correnti di pensiero? Sono tre tipi di trucco con caratteristiche diverse che nessuno sembra più conoscere

: la televisione richiede una competenza sull’assorbimento della luce dei differenti prodotti di finish e di pelle e anche di esposizione alla luce del soggetto. La moda invece presuppone che la modella in sfilata non è solo un’ immagine bidimensionale come la foto o il video e deve essere vista in tutte le angolature e a diversa distanza senza perdere intensità. Il Make-up sposa, che erroneamente si crede essere uno dei più semplici, è in realtà uno dei più difficili da realizzare perché il soggetto è visto da uno a venti metri, è fotografato, video ripreso in condizioni di luce che variano nell’arco

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di dieci ore ma che per la maggior parte sono a cielo aperto o con diverse intensità di luce, interferendo quindi con la resa del prodotto. Già di per se messo a dura prova in tenuta dal caldo estivo nel quale normalmente i matrimoni avvengono. A ciascuno il suo. Quanti e quali tipi di make-up richiedono le spose italiane? Sarebbe buona regola non sembrare un’altra persona ma se stesse impreziosite al massimo delle proprie potenzialità. Se richiesto il mio consiglio alla sposa è quello di optare per un look vicino alle abitudini personali, ma con un finish sofisticato e perfetto. Nel 90 % dei casi i make-up richiesti sono di tipi che io definisco Luxury e Innovation. Luxury è un beauty nei toni del Moka che scolpisce i lineamenti del viso aumentando la tridimensionalità del volto, facendo apparire la sposa molto sofisticata, Innovation invece è un impianto make-up nelle nuance dei rosa estremamente naturale che fa apparire il viso fresco, luminoso e perfetto senza trucco.

Quali sono i particolari da non trascurare? Il colore del fondotinta , che deve essere steso su tutte le superfici esposte al vestito, altrimenti in foto si vedrà la differenza tra la pelle con il prodotto e la pelle senza, in una sorta di bicolore orrendo. In fine ciglia e sopracciglia che con degli accorgimenti possono diventare incredibilmente importanti nell’effetto sul trucco e la profondità dello sguardo. Negli ultimi anni molti uomini hanno cominciato a dare importanza al make-up. Qualche suggerimento? Preparare prima di tutta la pelle con trattamenti di pulizia e prodotti leviganti, andando da un’estetista qualificata, così da avere un aspetto fresco, rilassato e un bel colore. Esistono prodotti di make up pensati anche per l’uomo, come la cipria trasparente o la cipria liquida che mantengono la pelle compatta e matta e danno al viso un’ aria molto curata e se proprio lo sposo fosse un beauty victim potrei dare una leggera aggiustata alla linea delle sopracciglia.

Make-up sofisticato ed elaborato per una cerimonia teatrale, o qualcosa di semplice e genuino per mettere in risalto i lineamenti naturali degli sposi? Il 90% delle clienti che si fanno truccare da un professionista non sono mai contente e alcune tornano a casa a lavarsi il viso, perché la tendenza è sempre quella di geometrizzare i visi, riportandoli all’idea di una bellezza classica dell’ovale greco, correggendo le asimmetrie in una maniera così invadente da rendere le facce finte e le donne posi finisco con il vedersi strane. Quindi sicuramente il mio consiglio agli sposi è qualcosa di genuino, così magari i parenti li riconoscono e la finiscono di spettegolare sugli eccessi, ma ricordando a tutti noi che siamo al servizio del cliente, la nostra abilità deve stare anche nella relazione con l’altro e capire cosa lo rende felice per poi farlo. Portare il mio gusto in un progetto lontano dalla mia sensibilità e dal mio senso estetico, credo faccia di me un bravo Make-up Artist.





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MATRIMONIO

D’INVERNO MANI FREDDE, CUORE CALDO...

DI NOEMI LA BARBERA

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atrimonio d’inverno… provate anche voi a dirlo, suona strano? Non siamo abituati a sentirlo. Però ha un gran bel suono, affascinante e suadente. Sposarsi d’inverno - con le temperature più fredde, le possibili nevicate, i colori scuri, la nebbia, l’atmosfera rarefatta, la notte scura che scende sulla città, gli alberi spogli - per molti ha un grande fascino, anche se rimane la stagione meno scelta. Forse è solo un problema di abitudine. È vero, in questa stagione la vita muore, ma è anche il momento in cui ci si prepara per germogliare nuovamente. Simbolicamente, può avere anche un suo perché, come inizio della rinascita. E cos’è un matrimonio se non l’idea di rinascere, iniziare una nuova vita, in coppia? Non è molto gettonato, ma proprio per questo può avere i suoi vantaggi. Innanzi tutto è originale e quindi anche un po’ chic. I risvolti pratici sembrano ancora più interessanti. Non bisogna stare con l’ossessione

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di controllare il meteo e con l’incubo di una giornata che tradisca le aspettative di un sole estivo o primaverile. D’inverno, infatti, mal che vada, spunta un tiepido sole. E poi, ci sono tutti i vantaggi della bassa stagione. Un matrimonio d’inverno può essere più economico e comportare un notevole risparmio rispetto alla stessa celebrazione in un’altra stagione. Il ristorante o il luogo del ricevimento saranno meno cari. Può essere organizzato con una maggiore tranquillità, si possono scegliere la sala e la chiesa desiderate, senza correre il rischio trovarl già prenotati. Gli invitati, poi, non mancheranno perché d’inverno si parte meno che in estate e parteciperanno particolarmente alla vostra cerimonia. E poi, non è da sottovalutare la possibilità di affrontare una giornata così intensa senza che il caldo ci metta del suo, rendendo tutto più faticoso: una sposa che suda non è il massimo, come non lo è dover stare a pensare al trucco che cola.

Scegliere una location che sia in linea con un matrimonio d’inverno, solennità del gesto riscaldato dagli affetti, non è difficile. OPTARE PER DELLE STRUTTURE INCASTONATE IN PAESAGGI INNEVATI È MOLTO SUGGESTIVO E LA SPOSA POTRÀ FARE A GARA TRA IL BIANCO CANDORE DEL SUO ABITO CON QUELLO DELLA NEVE. LA NEVE È PUREZZA, CANDORE, FRESCHEZZA, GIOCO. LA NEVE È UNA DELLE COSE PIÙ ROMANTICHE, ECCO QUINDI, CHE SI PRESTA NATURALMENTE AD ESSERE IL TEMA PERFETTO DI UN MATRIMONIO NEI MESI INVERNALI. Il Natale potrebbe essere il leitmotiv del vostro matrimonio, con decorazioni a tema. La cerimonia sarà più caratteristica nelle ore pomeridiane, e poi il ricevimento, la sera. Certo, la scelta è un po’ azzardata, bisogna che si pensi a come rimediare al problema della luce che in inverno va via prima. Quindi, l’esterno della chiesa dovrà essere illuminato da lanterne e lampioni,


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Anche le decorazioni per l’inverno sono molto suggestive. Stupenda la scelta di candele, candelabri e luci colorate che riscaldano la serata, ma anche di cristalli di neve, il tutto giocando con i toni del bianco e dell’argento. Le decorazioni floreali saranno costituite da piante sempreverdi come edera e felce, e fiori di stagione, indicati anche per il bouquet della sposa, come agrifogli, genziane, bucaneve e stelle di natale, carina anche l’idea delle bacche rosse.

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così come l’esterno della sala ricevimenti. Il servizio fotografico va concordato e studiato con il fotografo, anche rispetto al problema dell’illuminazione. E’ meglio scegliere un ambiente chiuso, dando la possibilità alla sposa di mostrarsi con il solo abito. Quel borgo fuori città, quel paesaggio di montagna che tanto affascina. Insomma, la location sarà calda e accogliente. Magari delle chiesette collinari, senza che sia un’impresa raggiungerle, o anche il duomo nel centro della grande piazza cittadina. Allo stesso modo, il luogo del ricevimento potrà sfruttare la bellezza di questi paesaggi invernali, che sarà possibile gustare durante la cena stessa, grazie ad una terrazza verandata, oppure mediante grandi vetrate, attraverso cui far scorrere lo sguardo sulle vallate circostanti, o catturarlo con uno spettacolo pirotecnico: un modo per non rinunciare allo spazio esterno, riportando dentro la sala il paesaggio stesso. Un’altra alternativa è pensare di organizzare l’intrattenimento in gazebo realizzati apposta per l’occasione, rigorosamente riscaldati. Il respiro antico di un castello o le ampiezze solenni di un palazzo storico, un agriturismo accogliente, una baita in montagna, ognuno di questi luoghi si presta benissimo alle note di questa stagione, ancor più se ospitano un gran camino con la fiamma accesa: un tripudio di romanticismo. Il menù sarà appropriato alla stagione, quindi si può osare con le calorie e la ricchezza delle portate, senza strafare. Svariati antipasti di salumi e formaggi di montagna e verdure di stagione. Indicati primi piatti con paste ripiene e sughi saporiti, risotti e zuppe. Per secondo carni rosse e selvaggina, contorni di patate o di verdure, il tutto accompagnato da ottimi vini rossi. Oltre alla torta si possono mettere in menù frutta con cioccolato caldo, dolci invernali a base di marron glacé, ma anche di cioccolato: sette veli, sacher, tiramisù, profiterole. Pensate che la sposa avrà dura vita per l’abito, date le temperature rigide? Non è così, anzi, potrà permettersi di impreziosirsi con capi in più, rispetto al solo abito: stole, cappotti, mantelle, copri spalle, guanti e manicotti per scaldarsi durante i tragitti, ma con un tocco di raffinatezza. L’abito potrà essere di stoffe inusuali, come lane pregiate o velluto, privilegiando modelli con maniche lunghe e colli da impreziosire con ricami e intarsi. Ben vengano i capelli sciolti o acconciature che lasciano i capelli morbidi e vaporosi. Carina anche l’idea di far uso di cappelli particolari. Per lo sposo l’abito sarà un classico elegante, e un cappotto in lana, da togliere prima di entrare in chiesa.

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MATRIMONIO

IN PRIMAVERA SBOCCIANO I FIORI...SBOCCIA L’AMORE!

DI NOEMI LA BARBERA

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a Primavera, la primavera, meravigliosa stagione dell’anno che ha ispirato tanti artisti e poeti come Botticelli, è un po’ considerata la stagione dell’amore. Si risveglia la natura, si riaprono anche i cuori. Ci si sente vitali e gioiosi. La primavera è per tradizione la stagione dei matrimoni, l’aria è densa di profumi, la vista si riempie di fiori che sbocciano, il tempo migliora, il clima è piacevole. Piena di poesia e di colori, è la stagione giusta per quello che deve essere uno dei giorni più importanti della vita di una coppia. A partire da fine marzo le giornate si allungano e si illuminano, perciò è consigliabile fissare la cerimonia nelle ore del mattino per poi farla seguire da un pranzo o buffet. Un vantaggio di sposarsi in primavera è che si può stare all’aria aperta, le foto, le passeggiatine prima del pranzo per gli ospiti e dopo il pranzo o tra le portate. Il tepore

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primaverile suggerisce di scegliere una location all’aperto: una bella villa, magari in stile liberty, di cui la città è piena, con un giardino utilizzabile, o anche una casa al mare, ma anche un agriturismo in campagna, o una sala ricevimenti sulla spiaggia. È sempre meglio comunque avere a disposizione una struttura dove potersi riparare, come un tendone o un gazebo. È vero che iniziano le belle giornate, ma in primavera il tempo è estremamente variabile: per questo è necessario essere preparati ad imprevisti climatici. Il taglio della torta potrebbe essere organizzato nel pomeriggio, contestualmente a un ballo, sempre in uno spazio all’aperto allestito per l’occasione. IL TEMA PERFETTO DI UN MATRIMONIO PRIMAVERILE SONO I FIORI, CHE BEN SI PRESTANO A COLORARE UN MATRIMONIO IN STILE BUCOLICO E AD ESPRIMERE QUEST’ESPLOSIONE RIGOGLIOSA DELLA PRIMAVERA.

Se i fiori sono già l’accompagnamento decorativo di ogni matrimonio, sia con le decorazioni di chiese e sale ricevimenti, sia nel bouquet della sposa, in una cerimonia primaverile possono esserlo ancora di più, “abusandone”. Ottime e di grande effetto sono le roselline in tinte pastello, ma anche fresie, narcisi, giacinti, gisofile, violette, e poi la grande varietà di rossi, gialli e viola combinati con l’intensità del bianco o con toni morbidi e trasparenti grazie ad anemoni, gerbere, ranuncoli tulipani: a partire da queste specialità stagionali, si possono realizzare composizioni con fiori profumati e di rara bellezza, in una sinfonia di contrasti perfetta per la primavera ricca di colori. Ma si tratta di fiori che hanno anche un significato preciso, tanto che ogni varietà scelta all’interno del nostro bouquet o del nostro addobbo ha un significato ben preciso e la sposa o entrambi gli sposi potranno comunicare con i fiori le loro emozioni. L’abito della sposa dovrà essere in sintonia


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Più che altro, anche i fiori possono approdare nel vostro banchetto, rendendo ogni piatto un’opera d’arte. Un giardino, così come la torta nuziale, a strati, può essere impreziosita da decorazioni floreali.

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con la leggerezza della primavera, non troppo pesante. Ma è conveniente scegliere modelli che abbiano accessori che permettano di coprirvi in caso di freddo e magari ombrelli coordinati in caso di pioggia. Sono consigliabili linee semplici, essenziali, ma arricchite da tocchi particolari. I colori pastello per l’abito, per chi non vuole il tradizionale bianco, sono molto indicati. Al vestito si potranno abbinare gli accessori, e, in particolare, davvero sfiziosa potrebbe essere una coroncina di fiori, stile hippy, che la sposa con i capelli sciolti metterà intorno al capo: un tocco spiritoso ma elegante, originale ma con semplicità. E poi, i fiori sono il tema del matrimonio! Dunque, se preferite i capelli raccolti, potete optare, senza sbagliare, per acconciature floreali. In ogni caso i fiori scelti per i capelli devono essere gli stessi, o non discordare di molto, da quelli del bouquet. Anche i tavoli per il ricevimento devono seguire i colori e i temi: si può giocare con l’accoppiata di rosa e bianco, o qualsiasi altra tonalità pastello. Così come le partecipazioni di nozze agli invitati, che potranno essere impreziosite da fiori secchi. In questa stagione, rispetto al passato inverno, bisogna iniziare ad alleggerire il menù, oltre a questo caposaldo, davvero ci si può sbizzarrire e lasciare che sia il gusto personale a indicare la scelta delle portate, perché vanno bene sia carni, magari bianche, che pesce, tanta verdura, frutta di stagione, vini bianchi o rossi non troppo corposi. Più che altro, anche i fiori possono approdare nel vostro banchetto, rendendo ogni piatto un’opera d’arte di fiori, un giardino, così come la torta nuziale, a strati, può essere impreziosita da decorazioni floreali.

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MATRIMONIO

D’ESTATE SPOSARSI SOTTO IL CALDO ABBRACCIO DEL SOLE

DI NOEMI LA BARBERA

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ria d’estate, aria di festa. Le giornate calde e radiose, il bel tempo e la natura rigogliosa di questa stagione ben si prestano all’organizzazione di feste e cerimonie, e quindi anche di un matrimonio. Lo sanno coloro che non rinunciano a celebrarlo proprio nei mesi di giugno, luglio e agosto: il periodo dell’anno, dati alla mano, più gettonato. Dato che estate è anche sinonimo di ferie, soprattutto in agosto (mese, forse meno consigliato dell’estate), per evitare che gli invitati abbiano già prenotato le loro vacanze, bisogna annunciare il matrimonio con almeno 4 mesi di anticipo, inviando le partecipazioni agli invitati. Ancora più ampio dovrebbe essere il margine di anticipo per prenotare la chiesa, almeno 1 anno prima, proprio perché il numero dei matrimoni in estate è molto alto, soprattutto di sabato e domenica, e si rischia di dover rinunciare proprio alla parrocchia a cui si è legati. Caldo e sole sono delle certezze nelle gior-

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nate estive, ma, non si sa mai, quindi bisogna essere pronti anche a possibili temporali estivi. Sposarsi d’estate all’aperto, ad ogni modo, implica che si possano correre alcuni rischi, anche di segno opposto: caldo torrido e sole che picchia, è per questo che si sconsiglia la celebrazione del matrimonio in tarda mattinata o nelle prime ore pomeridiane, per evitare disagi anche per gli invitati che conserveranno un ricordo del vostro matrimonio come di una tortura. Il tardo pomeriggio potrebbe essere il momento ideale per la cerimonia e per un ricevimento che sfrutterà la luce che tarda ad andar via in queste lunghe giornate d’estate. Se organizzare un ricevimento all’aperto è un po’ d’obbligo in estate, meno consueta è la scelta di riti che si celebrano all’aperto: una cerimonia “all’americana” rappresenta una formula di sicuro successo: suggestiva, e immersa nella natura, utilizzando tutte le risorse che la natura offre, a secondo della location scelta. Per un matrimonio in spiag-

gia, si possono usare delle candele per indicare il cammino della sposa fino all’altare e delle palme come pergolato, da decorare con delle fasce di tulle bianco. L’arredamento in rattan si abbina molto bene alla location. Per un matrimonio in campagna, invece, si può utilizzare arredamento in vimini, come le sedie, dove si adageranno dei cuscini bianchi. Scegliete una location che abbia dei grandi spazi esterni con zone d’ombra e più ventilate; se proprio ci si sposa in piena estate, e le temperature non aiutano, meglio scegliere un luogo chiuso con aria condizionata. Il tema di un matrimonio estivo potrebbe essere il mare, con la scelta di motivi legati all’universo marino: stelle marine, fiori tropicali, decorazioni hawaiane. Come colore il bianco può essere protagonista dell’intero evento, dalle partecipazioni di nozze alle decorazioni, dagli abbinamenti agli accessori, oppure anche dei colori estivi: tonalità fresche e audaci, in cui prevalgano gli aranciati.


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I colori della sposa, oltre al bianco tradizionale, possono essere anche l’avorio, color champagne, tonalità pastello, l’azzurro e gli aranciati. Si consiglia un’acconciatura con chignon che lasci il collo scoperto. Se la location del matrimonio lo consente ( ci si sposa in spiaggia) si propende per una moda più fresca, optando per il bianco e il lino per tutti gli invitati.

Ma si può pensare anche ad addobbi con spighe di grano e frutta di stagione o composizioni di grandi girasoli. Il menù sarà parte della scenografia, soprattutto per gli aperitivi, che danno la possibilità di giocare con i colori attraversi i frutti estivi, tropicali e il ghiaccio. Il menù deve essere fresco, leggero e non troppo lento, con il caldo si fa fatica a stare per troppo tempo a tavola; il pesce trionferà nel banchetto: primi piatti di mare o insalate di pasta fredda, pesce ma anche carni bianche per non far digiunare coloro che no ne mangiano, vini preferibilmente bianchi. Oltre alla torta, si può pensare a composizioni creative di frutta, a fine pasto si può sorprendere gli invitati con un’idea originale, organizzando un bar con gelato artigianale. Dopo il ricevimento si può pensare a una festa danzante, magari con selezioni anni ’60. Si può osare comunque con i divertimenti e l’intrattenimento oltre al rinfresco, in estate che c’è più voglia di libertà, di lasciarsi andare e scrollarsi di dosso lo stress di un anno di lavoro, la gente preferisce un matrimonio più brioso, rispetto a uno più ingessato. I matrimoni in estate mettono a dura prova la scelta dell’abbigliamento, si deve far fronte al caldo, che farebbe venir voglia di presentarsi scollacciati, ma che al tempo stesso deve restare decoroso, soprattutto durante le cerimonie religiose, calibrando eleganza, raffinatezza, comodità e personalità. Il primo consiglio è di evitare eccessive nudità, giustificate dalle calde temperature, ma non dal tipo di evento: scollature troppo provocanti, minigonne, o, peggio del peggio, shorts, che vanno tanto di moda. Le invitate possono scegliere il blu, il sabbia, le tinte pastello e il floreale, sconsigliato il bianco e il viola, e le tinte shocking; attenzione anche a quei tessuti particolarmente sensibili agli imbarazzanti aloni, considerato il grande caldo. Per la sposa vanno bene gli abiti in tessuti leggerissimi, trasparenti e con linee morbide, con corpetto e senza spalline, o con ampie scollature, ma con un copri spalla da indossare durante il rito religioso.

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La sposa adesso va in corto. E’ la nuova tendenza e a darne notizia è Claudio Di Mari. Giovane stilista catanese che a soli ventitrè anni è già alla sua seconda collezione sposa. “Sono sempre più le future spose che mi chiedono di realizzare abiti corti, – racconta Claudio – io sono d’accordo anche perché la mia idea di sposa è molto sportiva”. Così sportiva che nella sua nuova collezione vi saranno anche abiti da sposa in pelle. Ad anticiparlo è proprio il giovane stilista: “Pelle bianca, ovviamente”, puntualizza. Claudio Di Mari è figlio d’arte. Cresciuto

nell’atelier della mamma tra pizzi, merletti, aghi e spilli, ne ha voluto seguire le orme: “Ho così deciso di lasciare la mia Catania – racconta – per studiare a Milano”. E’ qui che conquista la laurea presso l’Istituto Marangoni, la scuola di moda e design più importante d’Europa. “Sono molto soddisfatto, – svela – è un primo passo comunque, ho tante idee e tanti sogni e soprattutto tanta voglia di fare”. Di Mari ha di certo bruciato le tappe e adesso si divide tra Catania e Milano. “Sono alla ricerca – racconta – sempre di nuove espressioni e contaminazioni artistiche”. Il suo debutto avviene nel 2008: abiti dallo stile esclusivo, eterei, di una straordinaria sartorialità. Così sono stati giudicate le sue creazioni per la sposa. Uno stile dal quale traspare tutta la sua passione per questo lavoro. “Penso che essere figlio d’arte non abbia influito, - conclude - avrei deciso ugualmente di imboccare questa strada”.

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Una metafora per descrivere l’essenza della donna contemporanea che diventa, oggi, attrice ma anche regista della sua vita, del suo tempo, del suo futuro. Un bianco e nero anni novanta ricercato e fortemente voluto, un ritorno al passato che si pone, in questo contesto, come simulacro della capacità introspettiva della donna. Una visione della donna consapevole, reale, presente a se stessa, intraprendenATELIER DOLCEGIÒ

te, sicura di sé, libera, padrona delle sue emozioni ma anche delle sue debolezze.

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ROBA CHE SCOTTA! ALCUNI CONSIGLI PER TRASCORRERE LA PRIMA NOTTE DI NOZZE TRA LE FIAMME DELLA PASSIONE

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causa dello stress accumulato

genuità che rende tutto più incantato. Un

durante il giorno, la prima not-

dolce chiarore s’effonde per l’aria senza

te di nozze potrebbe concludersi

che alcun punto luminoso offenda l’occhio,

con un indesiderato sonno pro-

una camera tiepida, un poco in ombra e

fondo. Ecco per voi qualche pic-

silenziosa, delicatamente profumata, rega-

colo segreto per una notte di passione ed

lerà un’inaspettata complicità alla coppia.

intimità…senza sorprese (spiacevoli).

Parlatevi, ripercorrete insieme tutta la

Il giorno delle nozze può essere faticoso,

giornata appena passata: confidarsi ed es-

rilassatevi, spogliatevi a vicenda e conce-

sere complici aumenta la voglia di stare in-

detevi un lungo bagno caldo e, se possibi-

sieme. Con tutta l’adrenalina di un giorno

le, ordinate una bottiglia di champagne,

così intenso, la notte sarà ancora più magi-

per brindare romanticamente durante il

ca. Affidatevi alla vostra fantasia, e con un pizzico di malizia in più riuscirete a farvi desiderare. perchè si sa, l’amore è più bello

bagno. Preparate l’atmosfera giusta ad accogliere la vostra prima notte da sposati: l’ambiente che vi circonda è importante

con un pizzico di pepe!

per creare quel giusto mix di malizia e in-

L’amore è…tutto. Lo dicono le statistiche e lo dicono i matrimoni che giornalmente si celebrano nella nostra città ed in provincia. Uno studio recente (relativo alla Sici



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INDOSSATE LINGERIE, BABY-DOLL, SOTTOVESTI RICAMATE E QUELLO CHE PIÙ VI SI ADDICE PER SEDURLO SOLTANTO CON LO SGUARDO.

Per accendere la passione e il desiderio non sono banditi piccoli giochi che potete fare insieme, anzi! Prendetevi un po’ in giro magari indossando qualcosa di particolare al di fuori della vostra abitudine, inventando qualcosa di originale e nuovo

che resterà un segreto solo vostro che vi unirà ancora di più. Seguite queste poche regole e la prima notte di nozze sarà assolutamente all’altezza del giorno più bello della vostra vita, o addirittura più emozionante…siamo pronti a scommetterci su.

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CINDERELLA MANIA LE SCARPE, FETICCIO E PASSIONE DI OGNI DONNA, COME SPECCHIO DELLA PERSONALITÀ DI GIULIANA PIAZZESE

Sexy, aggressive, bon ton, eleganti, sportive, da uomo, esagerate, semplici, possono catturare l’attenzione delle persone accanto a noi più di qualunque altro abito. Ecco perchè la scelta della giusta scarpa è fondamentale, specie per un evento importante. E quale evento più importante del matrimonio? Forse solo la maternità, ma per quella bastano delle babbucce. COME È OVVIO LA SCELTA DI UNA BUONA SCARPA DA SPOSA SI BASA SU TRE FATTORI IMPORTANTI: IL TESSUTO DELL’ABITO, LO STILE, LA COMODITÀ. Le ultime tendenze wedding dividono la donna in tre categorie: fashion, romantica e diva. La prima categoria è forse la più forte e richiede una personalità eccentrica e protagonista. Piume, forme geometriche, trasparenze e tacchi in plexiglass la fanno da padrone. Per le vere dive non devono mancare pietre preziose e swarovski, che facciano da punto luce o che ricoprano l’intera scarpa, basta siano in armonia con l’abito. Infine per le più classiche e romantiche troviamo toni cipria, naturali, bianco avorio o toni grigi per decolletè in pelle o raso e cinturini al collo del piede.

E PER LE INVITATE ALLA CERIMONIA?

I trend 2011 prevedono colori pastello e fluo, stampe geometriche, pizzi, intrecci di tessuto e dettagli animalier. Non c’è bisogno di sottolineare il tacco, altissimo, svetta dai 12 cm in su, ma tranquille perchè ad aiutarci c’è ancora l’immortale plateau. In armonia con l’abito per un effetto glamour, in totale contrasto per lasciare il segno.

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lord, principi, cAVALIERI L’ABITO PER LUI: ELEGANZA E CLASSE

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nche per lo sposo ci sono delle utili indicazioni su cosa indossare il fatidico giorno. È preferibile che lui e lei seguano uno stesso stile e siccome, come si sa, l’abito della sposa è segreto fino al giorno delle nozze, lo sposo può farsi dare indicazioni da qualcuno vicino alla sua fidanzata che sia a conoscenza dell’abito. La stagione in cui è prevista la cerimonia ha la sua importanza anche se l’uomo non potrà mai rinunciare alla giacca; nei giorni più caldi dell’anno potrà scegliere lo shantung, seta leggerissima, sia per la camicia che per la giacca mentre, per le stagioni più fresche si può optare per un misto lino o fresco di lana. Lo sposo solitamente indossa un abito classico, con giacca monopetto, di colore blu

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o grigio scuro, ma anche gessato, pantalone senza risvolto, camicia con colletto morbido e cravatta, con pochette nel taschino della giacca in lino bianco. Se vuole dare un tocco personale, anche estroso, può farlo con la cravatta, il fazzoletto o, eventualmente nel gilet. Da non sottovalutare i gemelli o i ferma polsi che, naturalmente, non vanno presi a caso ma, anch’essi, abbinati al completo scelto. Particolare attenzione bisogna porre ai piedi: calze e scarpe devono garantire il massimo del confort. Le calze, quindi, devono essere rigorosamente in tinta e, preferibilmente, in filo di Scozia; Da evitare assolutamente i calzini corti e chiari. Le scarpe con la stringa, della stessa pelle della cintura. In questi casi si sceglie il vitello, il materiale

che risulta più morbido. Fino a qualche anno fa la maggior parte degli uomini sceglieva un abito elegante ma classico, magari da riciclare, indossandolo in altre occasioni importanti. Lo stile matrimoniale di oggi fa i conti con un uomo, quale è quello del terzo millennio, che non nasconde la sua vanità. E alla tendenza a osare non si rinuncia neanche nel giorno più importante, curando i minimi particolari, con accessori eccentrici, ricercando stoffe elaborate, optando per colori non convenzionali. Anche il bianco, ad esempio, non è esclusiva della sposa: se la cerimonia è in estate l’abito bianco in seta o lino è perfetto anche per lui. I colori di tendenza, oltre ai classici nero e blu ma rivitalizzati nelle trame del tessuto e nella stoffa lucida, sono


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il bronzo, il grigio perla e l’oro. Se la sposa indosserà un abito tradizionale, lungo e bianco, con velo e strascico, lo sposo può optare per il tight, il classico abito da cerimonia per uomo. Ma, attenzione, per stare bene l’uomo deve essere alto poiché la coda non deve cadere come lo strascico della sposa! Quest’abito, affermatosi nel XIX secolo è costituito da: -Giacca nera o grigio antracite in fresco lana, che fascia i fianchi, abbottonata, corta davanti e due code dietro, pantaloni di taglio dritto, di colore grigio o gessato, senza risvolti inferiori, gilet di colore grigio perla, camicia esclusivamente bianca, in cotone, con polsini doppi, chiusi da gemelli, il collo rigido e punte ripiegate, cravatta grigia plastron, o ascot, fermata

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da una spilla, calze lunghe, nere o antracite scarpe stringate in morbida pelle nera opaca, guanti di camoscio, se inverno, che devono essere tolti all’ingresso della Chiesa, cilindro grigio chiaro che deve essere tolto all’ingresso della Chiesa. Con il tight lo sposo porta all’occhiello una gardenia o un garofano bianco, simboli di fedeltà, oppure lo stesso del bouquet della sposa. Il galateo vuole che lo sposo indossi il tight in una cerimonia formale celebrata nelle ore del mattino, fino alle 18, e nel caso, anche il padre della sposa e dello sposo, i fratelli di entrambi, i testimoni, con cravatte e guanti uguali per tutti. Se il tight vi sembra troppo impegnativo, optate per un mezzo tight, che ha lo stesso

taglio, ma a mezza coda. In questo caso non sono richiesti i guanti in camoscio grigio né il cappello a cilindro. Se volete essere elegantissimi e il tenore della cerimonia è tale, scegliete il frac, il tipo di abbigliamento maschile più raffinato ancora in uso. Il frac, o marsina, che deriva da un modello settecentesco, va indossato solo di sera, per questo motivo non è molto usato nei matrimoni. È costituito da giacca nera, con i risvolti di seta e le caratteristiche “code di rondine”. In vita è invece piuttosto corta e presenta all’esterno due file di bottoni, pantaloni neri, senza piega né risvolti con due bande di raso, camicia bianca e solitamente con lo sparato e il colletto diplomatico, i polsini


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S P O S I M A G A Z I N E / L A T U A G U I D A A L M AT R I M O N I O

fermati da gemelli in madreperla bianca, papillon di piquet bianco, come il gilet. Scarpe di vernice nera, cappello a cilindro di seta nera, mantello cappa nera, guanti di seta bianca. La scelta dello smoking per il giorno delle nozze è un po’ azzardata e divide: c’è chi lo giudica inadeguato a una cerimonia, più adatto a una serata di gala. È un abito molto formale, da evitare assolutamente per le cerimonie diurne. È così costituito: Giacca nera e può essere monopetto o doppiopetto. A distinguerla dalle altre giacche è il satin di seta, che da grande lucentezza. D’estate, la variante di una giacca di colore bianco. Per i tessuti, dalla lana alla vigogna, all’alpaca al twill, pantaloni neri e senza risvolto, con una sottile banda (il gallone) di raso nero, lungo le cuciture su entrambe le gam-

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be. Sono privi di passanti per la cintura, lo smoking è tenuto su dalle bretelle, gilet nero e dello stesso tessuto dello smoking, camicia rigorosamente bianca, di cotone o lino papillon di seta o raso nero, scarpe Ox-

ford in cuoio, stringate e lisce, calze nere e lunghe al ginocchio, di seta, sottili e senza disegni, fazzoletto da taschino di lino bianco, soprabito cappotto o soprabito grigio ferro o nero.



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Urban

British Tra i mercati di Camden e le vie trafficate di Milano, un uomo in carriera che non rinuncia all’estetica e all’eleganza.

Giacca, dolcevita e borsa da lavoro nelle gradazioni del nero/grigio, tutto ASOS

DI GIULIANA PIAZZESE

E’ forse uno degli anni migliori per l’uomo che vuole seguire la moda ma senza rinunciare alla comodità e alla praticità dei capi. L’uomo dell’autunno/inverno 2011 è un British Dandy: esigente, impegnato, sicuro di sé, con dei forti valori morali e che nasconde un pizzico di romanticismo dietro un atteggiamento da duro. Le fantasie dei tessuti non seguono più delle regole precise, possiamo trovare maglioni a pois con maniche a righe e una giacca con toppe ai gomiti di colori completamente diversi. E’ sicuramente l’anno del tartan,del pied de poule e del tweed, messi da parte per troppo tempo. I tessuti sono caldi, pesanti, per diferdersi dal freddo ma sempre con classe, i colori provengono dalla terra e dalle metropoli: grigio, marrone, beige e nero. Il re della stagione è senza dubbio il capospalla; la

giacca quest’anno è sicuramente un capo su cui puntare e dopo aver provato, lo scorso anno, ad abbandonare la cravatta è ora di tirarla nuovamente fuori dal cassetto. In un era in cui la crisi economica si fa sentire, un look ‘business’ di classe ispira fiducia e serietà. Il tessuto della cravatta deve però essere simile per colore e grana alla giacca indossata, cosi da fare il suo lavoro ma senza essere invadente e troppo protagonista. Dopo la giacca è il turno dei cappotti: trenchcoat, classici a mezza gamba, corti in vita a tre bottoni, shearling e per i più giovani giubotti in pelle da aviatore, praticità e fashion si sposano e creano un mix perfetto di classe e urban style. Ma il freddo è pungente e bisogna diferdersi bene, paliamo dunque di maglieria con il tricot e la lana grossa a coste, colli alti e importanti incorniciano il volto dell’uomo sbarbato e con dei lineamenti morbidi mentre i classici cardigan vengono travolti dallo

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MODA

stile dandy con fantasie bon ton e retrò. Le scarpe si trasformano a seconda dell’esigenza: anfibi militari a mezzo polpaccio, francesine con punte a rondine, mocassini in tipico stile inglese e le intramontabili polacchine. I pantaloni si restringono un po’ diventando più aderenti ma il punto vita resta sempre basso. Gli anfibi avvolgono il pantalone e il jeans ma è un esperimento per i più temerari; infatti questa tendenza della calzatura sul pantalone si ripropone ogni anno ma senza grossi risultati. E a proposito di accessori, quest’inverno altri due oggetti non dovranno assolutamente mancare nel vostro guardaroba: il cappello e la borsa da lavoro. Il cappello riscopre tutta la sua bellezza, donandovi un fascino particolare e misterioso: dal più classico borsalino all’eccessivo cappello a falde larghe, dovrete assolutamente averne almeno due, per il giorno e per la sera. Sentitevi liberi di osare: un cappello rosso o una bombetta sono perfetti per stupire con classe. La borsa, accessorio solitamente riservato all’universo femminile, stavolta si impone anche tra gli uomoni, specialmente nei più giovani e rivisitando la vecchia cartella anni ‘50/’60 si trasforma in tracolla. Più è vecchia e usurata più è bella da vedere; rigorosamente in pelle o scamosciata, sarà preziosa per portarvi dietro tutti i vostri documenti e una camicia di riserva.

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FASHION

Borsa da lavoro a forma di vecchia cartella in tweed e pelle, ASOS

Blazer principe di galles con colletto e toppe a contrasto in viola, LUBIAM

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Cardigan tricot e pantaloni nocciola con risvolto, tutto REIGN

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Dopo tutto questo freddo, cerchiamo di scoprire cosa ci riserva la Primavera/Estate per l’uomo del 2011. Innanzitutto colore: le fantasie già viste in inverno si tingono di verde e rosso ma non solo. Buttando via le cravatte, facciamo spazio alle pochette da taschino. Per questa primavera dovrete imparare a giocare coi colori complementari, sfruttando sempre il colore più freddo per la giacca e il colore caldo per la pochette: giacca viola – pochette gialla, giacca verde – pochette rossa, giacca blu – pochette arancio. Come per l’inverno, anche per la stagione calda la giacca sarà un pezzo insostituibile, sia in versione sartoriale sia destrutturata, stropicciata. I tessuti si alleggeriscono e diventano lino o cotone, il collo della camicia si slaccia e l’estate diventa subito più fresca. Un must have sarà il pantalone da golf tipico di Jeckerson, classico, leggero, con toppe alle ginocchia. I bermuda vedranno la luce anche la sera. Basta differenziare quelli da usare di giorno più sportivi, da quelli da sera, più eleganti e senza tasconi laterali stile cargo.

Cappotto doppio petto, corto in vita, tasche laterali, LUBIAM.

Giacca in stoffa leggera verde intenso e rosso, LUBIAM

Per le calzature la parola chiave è comodità: sneakers in pelle artigiali e sandali intrecciati e lavorati saranno quel tocco in più. La borsa si trasforma da tracolla a sacca porta tutto: dal telo da mare ai documenti per l’ufficio prima di andare in ferie. Il 2011 è comodo ma con stile, tra contrasti e classicità.


luca sco lo bo

è facile quanto so l’obiettivo non femminile attraver zza non è soltanto lle fia be ra la og re fot ra a Cattu di un a storia, l’anima ver oscenza della La con re. la e bra tto ge possa sem tazione, un bel sog en um alcosa di più str qu a , on tto bu uno sca frutto di una antico dietro ad rom più cosa vuole di sa , osa mento tecnica. C’è qualc di chi, in quel mo ne e la passione zio . ten po l’in tem o: il o nd nd profo re, ferma endo un otturato trasmettere chiud

Luca, lavori da molti anni ormai nel settore della fotografia di moda, che a differenza del reportage – agli occhi degli osservatori – appare più statica e descrittiva. Come si evince che anche in questo caso esiste una storia dietro? Più descrittiva lo è sicuramente. E’ un aspetto pur sempre legato al marketing e in quanto tale, se non riuscisse a descrivere bene un capo risulterebbe inefficiente. Basta guardare il nostro servizio “ON AIR” (a pag. 86), tutto è meno che statico. E’ anche vero, purtroppo, che l’osservatore non vede la storia che si vuole raccontare. Proprio per questo mi sforzo di cambiare il modo di fotografare la moda, per uscire dalla staticità della foto perfetta, “liscia” ed eterea. Per dare personalità allo scatto di moda, è necessario tenere a mente un aspetto fondamentale a cui è legato: il marketing e le tendenze globali, che andranno studiati affinché si possa essere certi di creare un’immagine adeguata a quello che sarà il gusto del target. Il risultato fotografico sarà quindi l’ultimo step di un processo che può durare anche mesi, fatto di ragionamenti, studi e ricerche che permetteranno alla fine di ottenere la personalità in questione. So che probabilmente non sarà facile dare una risposta esatta, ma sembra che oggi ci si imponga un canone universale di bellezza, a giudicare dal modo in cui le persone cercano di omologarsi, o no? Qui subentra un processo di “psicologia delle masse”: più siamo simili, più siamo forti. Ma chi realmente ha la forza di distaccarsi? Ovviamente chi decide di seguire semplicemente ciò che gli piace. Questo è il concetto basilare della “tendenza” nella moda. Vuole omologare e fare in modo di essere seguita da un numero maggiore di persone perché, parlando schiettamente, è questo che da profitto alle aziende. Di conseguenza anche i canoni di “bello” subiscono una sorta di standardizzazione, sebbene io sostenga che un canone di bellezza vero e proprio non esiste. Altro aspetto importante è il target che attraverso la fotografia vogliamo conquistare, e qui entra in gioco anche l’efficacia della comunicazione che non deve necessariamente seguire un concetto di “bello”, ma deve essere funzionale. Anche la foto più bella del mondo e realizzata nel migliore dei modi potrebbe non funzionare, quando entra in gioco il marketing. E’ un po’ come per la musica classica: nonostante sia basata su standard compositivi di altissimo livello, se rapportata al target sbagliato, non piacerà.


Femme

Chameleon

Pelliccia nera di visone, NINO LETTIERI

La bellezza di cambiare ogni giorno restando sempre sé stesse. Mamma, moglie ma soprattutto Donna. DI GIULIANA PIAZZESE

L

’Inverno si apre anche per la donna con il capospalla protagonista. La scelta è la più ampia mai vista: parka militari, trenchcoat, giacche da aviatore, color nocciola lunghi fino alle ginocchia, con bottoni che sembrano usciti dal palazzo reale, con punto vita stretto e gonne a palloncino, cortissimi al seno e poi ancora pellicce, mantelle, cappe e spolverini. Insomma è veramente l’anno del capospalla in tutte le sue derivazioni. Ovviamente come per l’uomo, la giacca diventa di fondamentale importanza. Chiamatela blazer o come volete, fatto sta che anche qui gli stilisti si sono sbizzarriti: corte e sagomate, lunghe e dritte, con spalline importanti e con risvolti di colore e tessuto diverso dal corpo. I colori che si litigano la scena solo il nocciola e il nero: entrambi neutri, entrambi intramontabili, entrambi simbolo di classe. A far da mediatore troviamo

un bellissimo rosso brillante: non solo nel trucco sotto forma di smalto o di rossetto ma anche tra maglie, giacche e scarpe. Se poi siete delle appassionate delle stampe, questo è l’anno dell’animalier. Classico ed elegante in inverno, si trasformerà per la stagione calda in un “animalier fluo”. Colori accesi come il fuxia, verde, giallo, celeste faranno da sfondo al disegno maculato in nero. Dolce e Gabbana hanno dedicato un’intera collezione Primavera/Estate a queste stampe. Tornando all’inverno, per difenderci dal freddo, arriva in nostro aiuto la pelliccia ma che sia ECO. La pelliccia vera è concessa solo nel caso sia un vintage originale, in altri casi è out. Approda non solo sui cappotti ma anche su cardigan, maglioni, cappelli, borse e non solo: le scarpe in pelliccia sono un vero e proprio must have, dal tronchetto al sandalo ma soprattutto lo stivale.. Per le più giovani e grintose la tendenza soldier è sicuramente da prendere in considerazione: trench con drappeggi e cinte da soldato, giacche con spalline decorate, pantaloni cargo aderenti e scarponcini con stringhe e tacco 15 (ovviamente provviste di plateau) saranno immancabili nel vostro guardaroba. Pizzi e merletti

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MODA

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FASHION

Tronchetti stringati con plateau interno, CHRISTIAN LOUBOUTIN

per le più seducenti, in estate come in inverno, non importa. Camicie frivole, richiami e decorazioni, perfino scarpe tutte interamente di pizzo aspettano la donna, senza renderla volgare o kitch. La parola d’ordine per la maglieria è OVERSIZE. I maglioni e le camicie diventano lunghi fino a mezza gamba, trasformandosi in vestitini da indossare con leggings e cinta a vita alta. Le cinture spaziano dalle più sottili e lunghe a delle fascie larghe ed elastiche. Gli accessori avranno un gusto retrò. Le borse sono grandi, semplici, simili a quelle delle nonne come fatto da D&G con la Miss Sicily e da Fendi con la Peekaboo. Ma anche micro, come le clutch di Alexander McQueen.

Cappa nocciola e longuette in pelle nera, FAUSTO SARLI

Vestito in raso e pizzo, RAFFAELLA CURIEL


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Borsa in pelle nera impreziosita da borchie e particolari in metallo, MIU MIU

Tubino bicolor nocciola/bianco, drappeggiato con cintura in vita, ALEXANDER WANG.

Nuova Peekaboo per il giorno, FENDI

Abitino in pizzo con sottoveste effetto nudo, MARC BY MARC JACOBS

Peep toe animalier con plateau interno, CHRISTIAN LOUBOUTIN

Le scarpe accontentano tutte le donne, anche dai gusti più difficili: zeppe altissime e preziose anche per la sera, tacchi da 5 cm, francesine stringate con plateau e tacco 15, mocassini maschili ma estremamente femminili. I gioielli riscoprono i vecchi tempi della sobrietà con catenine sottili e lunghe, ciondoli dal gusto un po’ vintage possibilmente in oro giallo invecchiato e bangles ricoperti di stoffe antiche. Il trucco per tutto il 2011 si divide in due categorie completamente opposte: naturale e soft o smoky eyes. Il trucco naturale prevede una base leggermente chiara, delle guance sfumate di rosa, tanto mascara e un gloss dello stesso colore delle labbra. Lo smoky eyes subisce una variazione tra inverno ed estate: dal classico nero, in inverno lo vedremo anche in blu, grigio o marrone mentre in estate è un tripudio di colori: fuxia, blu elettrico e verde acido. Questo è sicuramente un anno di moda democratica, dove mixare tendenze e stili è concesso: outfit formati da pezzi low cost, pezzi vintage e alto di gamma sono ormai all’ordine del giorno anche per le star di Hollywood. Nasce il Mix ‘n’ Match ma con sapienza. Una donna camaleontica, che ha voglia di cambiare ogni giorno senza perdere la sua personalità.


Nell’immaginario comune si pensa alla sposa con abito, veli, pizzi e strascichi ma il tocco decisivo al look nuziale è dato dall’acconciatura, alla quale è necessario dedicare grande cura. Molte sono le pettinature a cui ispirarsi. Ma quali saranno le tendenze per le pettinature da sposa per il 2011? Come trovare uno stile adeguato, tenendo conto della grande importanza di adattarlo alla forma del viso? Come indovinare la pettinatura giusta, che stia bene tanto il giorno delle nozze tanto nelle foto che rivedremo tra vent’anni? Abbiamo chiesto questo e altro ancora ad un grande esperto nel settore, Giuseppe Caramola che nel suo hair atelier accontenta le richieste di tutte le sue clienti, secondo la convinzione che ogni donna deve personalizzare il suo stile. Con l’aiuto della professionalità e dell’esperienza di Giuseppe, abbiamo cercato di ricostruire le tendenze per la sposa del 2011: una sposa che sogna un effetto principesco e intramontabile, come in una favola. Ecco quindi la tendenza a scegliere un look naturale di classe, raccolto se medio lungo, o sciolto ed ondulato se le chiome sono molto lunghe; pochi e discreti gli oggetti che lo impreziosiscono, tra perline, fiori e diademi, mentre il velo è il vero ritorno, molto richiesto dalle future spose. Il trend per eccellenza della sposa 2011 è lo chignon. Al di là di ogni idea, la pettinatura più classica per cui moltissime spose optano è questa. Si può scegliere la versione che più piace, modellarla sul proprio taglio di capelli, sul colore, sul tipo di abito. Si potranno aggiungere nastri o mollette, spille o una tiara, ma in fin dei conti sarà lui il protagonista dell’ acconciatura da sposa. La cosa più importante per indovinare la pettinatura giusta é creare qualcosa di moderno mantenendo sempre una radice classica. É bene scegliere pettinature che siano attuali anche rivedendo le foto delle nozze dopo tanti anni. Alcune regole fondamentali da non sottovalutare, al fine di evitare errori ed orrori, vanno applicate alle corporature, tipo di viso e tipo di capelli che il professionista conosce:

PER I VISI ROTONDI Se si tratta di un viso rotondo, fare un semi raccolto che lascia leggermente scoperta la nuca. In questo modo si affinano le gote, si ingrandiscono gli occhi e si allunga il collo, ottenendo un effetto sfilato. Se invece la sposa ha il viso rotondo ma é bassa, la cosa migliore é lasciare libero il viso, guadagnando in altezza.

giuseppe caramola

PER I VISI OVALI Per i visi affilati a forma di cuore, raccomandiamo piccole ciocche sottili che servono ad equilibrare le spigolosità del viso. Vanno bene anche le pettinature semi raccolte che lasciano i laterali scoperti a cui bisogna dare il volume che manca nelle gote e sollevare gli occhi.Se si vogliono ampliare gli occhi, lasciamo che i capelli cadano in onde grandi. La cosa da non fare mai é coprire il viso, però si può lasciare che qualche ciocca cada in modo da dissimulare qualche difetto o dare un’aria più fresca, dando dolcezza ai lineamenti.


VOLTO COPERTINA

2011

a c i r e d e F ntaci

Fa

La storia di un volto. Lo

stesso volto che delica tamente saluta e vi inv ita ad avventurarvi tra queste pagine. Con queste righe vogliamo concederci il piacere di raccontare tutto a chi non ha potuto vivere sulla propria pelle le nos tre stesse emozioni. Tut to nasce con lo scopo di dare a SPOSI MAGAZINE un volto con le caratteristiche che abb iamo sempre desiderato, con una storia dietro. Non un semplic e scatto. E’ così, durant e la calda estate del 2010, abbiamo dato il via al casting per la rice rca del “volto copertina ”. Un progetto tanto ambizioso quanto divert ente che, sempre con maggiore enfasi, ha coi nvolto noi in prima persona e decine e dec ine di figure alle quali dobbiamo tanto. Dopo il successo ottenuto e l’incredibile partecipa zione di quasi 800 iscr itte da tutta l’Italia, abb iam o ritenuto assolutamente indispensabile e doveroso realizzare un evento risonante ed all’ altezza dei nostri sforzi, memorabile per tutti coloro che ci hanno creduto. E così, il 12 nov embre 2010 nella suggestiva location di Villa Igiea Hilton, si è tenuta la serata conclu siva per la scelta del nuovo volto copertina SPOSI MAGAZINE 201 1. Il titolo è stato merita tamente conquistato da una ragazza il cui sguardo non si può descrivere a parole: Fe derica Fantaci. Se da una parte la bella Federica si è aggiudica ta un mega assegno per sonalizzato di 2000 euro e l’indiscusso ruo lo di protagonista all’int erno della nostra guida, dall’altro possiamo garantirvi che il sen so di soddisfazione e di appagamento che tut t’or a proviamo è il premio migliore.


e Röder Nico2°lClassificata

SEGUICI ONLINE sul portale www.sposimagazine.it PER PARTECIPARE ALLA SELEZIONE DEL NUOVO VOLTO COPERTINA

Non è soltanto grazie a questa guida che sentirete parlare di SPOSI MAGAZINE! Potrete continuare a seguirci sul portale web SPOSIMAGAZINE.IT per ricevere consigli, aggiornamenti e notizie dal mondo del matrimonio e della moda.

a Picone Chia3°rClassificata


S P O S I M A G A Z I N E / L A T U A G U I D A A L M AT R I M O N I O

20Finaliste

1ª CLASSIFICATA

Le

DANIELA GENTILE

FEDERICA FANTACI

ANNA LOMBARDO

ROBERTA LO PRESTI

LETIZIA LA MANTIA

GIULIA GALLÀ

LEILA DOS SANTOS

ALICE SBERNA

VALENTINA SPINA

VALENTINA TRAINA

ABITI: ROBERTA LOJACONO HAIR STYLING E MAKE-UP: GIUSEPPE CARAMOLA LOCATION: VILLA IGIEA HILTON, PALERMO FOTOGRAFIE: SERGIO MILONE MAURIZIO FOGAZZA, ALESSANDRO DAGNINO


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2ª CLASSIFICATA

3ª CLASSIFICATA

La suspense aumenta alle stelle quando i giurati si riuniscono per stilare il verdetto finale, tenendoci sulle spine per una manciata di minuti, sembrati interminabili. E così, tra l’emozione incontenibile e la curiosità di tutti i presenti, vengono annunciati i nomi tanto attesi: al terzo posto Chiara Picone, il secondo posto è stato assegnato alla bellezza teutonica ed eterea di Nicole Röder, mentre il titolo è stato meritatamente conquistato da una ragazza il cui sguardo non si può descrivere a parole: Federica Fantaci. Visibilmente emozionata durante la premiazione, ha ricevuto tanti consensi ed un lungo e sonoro applauso dall’intera platea.

SOFIA PIRAINO

NICOLE RÖDER

VALERIA CRISTODARO

CHIARA PICONE

COSTANZA PANDOLFO

ANNA SCHIRÒ

JENNIFER CASA

GEORGIA DI CRISTOFORO

MARIANNA VALENTI

NADINE CASA


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FATEVI BELLI E FATEVI AMMIRARE DI SERENA AJOVALASIT

Tante volte, quasi a tutti i matrimoni ai quali ho partecipato, mi sono chiesta come mai, dietro quella apparente perfezione manifestata da abito, addobbi, cerimonia e rinfresco si nasconda una immensa quantità di stress e di stanchezza , che affiora dagli occhi degli sposi e che nemmeno il più bravo truccatore del mondo sarebbe capace di nascondere, in quanto si tradiscono, quasi tutti, nelle più impercettibili e fugaci espressioni. Dietro i sorrisi smaglianti e la grande felicità si nasconde lo stress provocato dall’ansia da prestazione, dalla preoccupazione che tutto debba andare nel modo migliore. Tensione che si insinua nella psiche della futura sposa, sin dal momento in cui riceve la proposta di matrimonio. Ecco

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è proprio lì, dopo il primo momento di immensa gioia, che inizia l’inferno. Un tripudio di preparativi che durano mesi: dalla scelta dell’abito, della chiesa e della location nella quale avrà luogo il ricevimento, dei fiori, dei confetti, della lista nozze. Praticamente un lavoro! Dunque, cari sposini, perchè tra i mille impegni assolutamente necessari che dovrete affrontare affinché quello sia il giorno più bello della vostra vita, non inserite anche alcuni momenti da dedicare essenzialmente a voi? Che cosa c’è di più bello di avere la possibilità di staccare con il mondo per concedervi del tempo...fuori dal tempo? Il vostro benessere in primo piano, per essere ancora più belli nel giorno del vostro matri-

monio. Programmate un giorno a settimana nel quale coccolarvi in un luogo di assoluta tranquillità nel quale, magari dopo aver provato decine di abiti, avrete la possibilità di spogliarvi di ciò che indossate ma, soprattutto, di lasciar fuori da lì tutte le vostre ansie e preoccupazioni. Un luogo nel quale chiudere gli occhi e abbandonarsi, avvolti dal calore e dal vapore, per rigenerare corpo e mente in un’atmosfera di totale relax nel quale l’unico rumore che sentirete sarà il battito del vostro cuore. Scegliete un posto, tra i tanti centri benessere, nel quale potrete ricevere tutto ciò di cui avete bisogno, nel quale potrete fare un percorso benessere completo iniziando con un rilassante bagno turco e un tonificante idromassaggio. Il passaggio successivo potrebbe essere una sauna finlandese e un viaggio nei colori di una doccia emozionale con acqua nebulizzata aromatizzata per poi concludere con un massaggio che vi rimetterà al mondo. Tonificante, drenante, thailandese, al cioccolato, al burro. Ne esistono tantissimi, per tutti i gusti e per tutte le esigenze. Basta solo scegliere o, ancora meglio, provarli un po’ tutti. Vi raccomando di bere tanta acqua durante tutto il percorso, è fondamentale per reidratare l’organismo. Infine una tisana e via a casa per trascorrere una piacevole serata, nella quale poter fare ciò che più vi piace. E a tavola? Naturalmente frutta, verdura e pesce, una tisana e dritti a nanna. Vi garantisco che, se fatto con costanza, pelle, corpo e mente ne trarranno un notevole giovamento e sarete in forma smagliante quando pronuncerete il fatidico “Sì”.



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Nailcenter

NAILCENTER Anna Bellavia, coraggiosa pioniera alla ricerca di soluzioni sempre nuove, per donare alle donne una bellezza indelebile nel tempo: dalla ricostruzione delle unghie, fino all’utilizzo delle tecnologie più avanzate per la cura di tutto il corpo. Negli anni ’90 in Sicilia la ricostruzione delle unghie non era il fenomeno diffuso che è adesso. Cosa spinse Anna Bellavia ad osare? Sono una persona testarda, ed ho cominciato contro ogni scetticismo, fronteggiando la miscredenza delle persone. Credo di essere stata molto lungimirante su quella che oggi è una vera e propria cultura. Adesso una mano curata è uno standard di bellezza entrato nella quotidianità delle donne. Ricordo che, quando avevo da poco intrapreso questa strada avere una mano eccessivamente curata era considerato di cattivo gusto. Oggi paradossalmente è l’esatto contrario. Il coraggio e la forza di volontà non mancarono, ma fui motivata dall’amore che ho sempre avuto per la cura delle mani: una delle prime cose che si guardano in una persona. Anche il viso

merita la medesima cura, essendo le parti del nostro corpo costantemente esposte alle persone con le quali interagiamo. Oggi ricorrete a nuove tecniche per la bellezza di tutto il corpo. Proporre nuove soluzioni per la bellezza suscita nella clientela lo stesso stupore come allora? Oggi si è più aperti alle novità. La clientela è informata ed esigente, e questo ci ha permesso di realizzare anche trattamenti della pelle con soddisfacenti risultati. Adesso, con una buona base d’esperienza, ho coinvolto anche la mia famiglia. Le mie figlie Giulia ed Alessandra Schiera sono già entrate in questo mondo, specializzandosi e realizzando degli ottimi lavori con altrettanto ottimi risultati, soprattutto nel Nail Art, per far fronte alla sua diffusione. Saranno loro il futuro di questa azienda, ed è un onore vederle così motivate. Sono fiera di aver creato, sulle basi della mia passione, un circuito di professioniste specializzate sulla cura delle mani e del viso. Parliamo di spose: quali servizi chiedono le clienti che vogliono apparire splendi-

V. ARENA 20 / PALERMO (PA) TEL 091 542853 - FAX 091 542853

de il giorno del matrimonio? Quali sono i particolari da non trascurare? Si parte dalla pulizia del viso tramite scrubs, maschere e creme idratanti, la ceretta localizzata su tutti i punti esposti ed infine pedicure e manicure. Il particolare che molte spose trascurano sono gli occhi: la cornice delle nostre espressioni. Proprio per questo c’è il trucco semi-permanente. Non è un tatuaggio, ma un make-up resistente per un paio d’anni, in modo che possa essere corretto se i lineamenti del volto dovessero cambiare nel tempo. Con il trucco semi-permanente si delineano il taglio degli occhi ed il contorno labbra. Questo rende la sposa sempre perfetta, anche dopo il matrimonio. Per lo sposo invece è opportuna una accurata pulizia del viso. Vengono poi definite le sopracciglia e si cura il problema dell’onicofagia, riacquistando la bellezza della mano. Non sono solo gli sposi a ricorrere ai nostri servizi per il matrimonio, ma anche i genitori. Sono i benvenuti

ia v a ll e B a n n A ANNABELLAVIA@LIBERO.IT


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spose brillanti

IMPREZIOSITE IL VOSTRO GIORNO

DI SANDRA PIZZURRO

Una spiegazione romantica afferma che dall’anulare passerebbe la ‘vena amoris’, la vena dell’amore, che da lì porta direttamente al cuore.

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Sono il simbolo del matrimonio. L’oggetto che suggella e testimonia l’unione tra due persone. Per questo la fede nuziale deve rispecchiare la coppia ed il loro amore. Classiche in oro giallo, in oro bianco, con diamantino incastonato o bicolore, sono svariati i modelli di fedi che vengono creati ogni anno da gioiellieri e designer. Molto ricercate le fedi super leggere, massimo sei grammi. O le fedi gemelle, quelle che hanno incastonato un piccolo diamantino in ognuna che ha origine da una stessa pietra. Massima libertà dunque nella scelta estetica. Tradizione invece che non può essere superata quella che riguarda dove va indossata la fede. Categoricamente all’anulare della mano sinistra. Una spiegazione romantica afferma che dall’anulare passe-

rebbe la ‘vena amoris’, la vena dell’amore, che da lì porta direttamente al cuore. Gli anelli nuziali e di fidanzamento hanno origini molto antiche. Già in epoca barbarica le coppie si scambiavano un anello in segno di fedeltà, ma solo a partire dal XVI secolo si affermò la consuetudine di indossare un anello dopo il matrimonio. Risale al Settecento invece l’abitudine di incidere i nomi degli sposi e la data delle nozze. L’uso dell’oro infine si deve all’influenza cristiana, per cui l’oro è da sempre simbolo di eternità. E sui gioielli da indossare il giorno del matrimonio? Non eccedere è la parola d’ordine. Un paio di orecchini non sfarzosi ed un leggero filo d’oro bianco o un girocollo di perle semplice e discreto. Tutto intonato con l’abito da sposa.


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Ph. Antonio Benanti



Abito di Anna Ceruti, Collezione Lunare

www.mangiu.it


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LA LISTA NOZZE STORIA, SIGNIFICATO E VALORE DEI DONI DI NOEMI LA BARBERA

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a lista nozze, un must dei matrimoni, non solo in Italia. È un’usanza talmente consolidata, che viene adottata di matrimonio in matrimonio senza in realtà saper nulla della sua storia. Nata negli Stati Uniti all’inizio del Novecento grazie all’intuito di un intraprendente commesso di un negozio di porcellane, riceve una tiepida accoglienza e tanta diffidenza: si giudica sconveniente che gli sposi indichino ai propri ospiti un regalo di cui conoscono il prezzo. Approdato in Italia soltanto negli anni ’70, anche qui suscita critiche. Pian piano, però, questo sistema si è affermato come soluzione apprezzata per i vantaggi pratici sia per gli sposi che per gli invitati: fa risparmiare tempo, toglie l’imbarazzo della scelta del regalo più consono ai gusti della nuova coppia, evita inutili doppioni, dando agli sposi la possibilità di ricevere doni graditi. Funzionalità e vantaggi per nulla da poco che hanno convinto anche i più strenui difensori del galateo. Ogni epoca, in realtà, ha avuto le sue modalità e i suoi usi in tema di regali. Nel Medioevo gli invitati avevano l’abitudine di portare i regali, qualche giorno prima delle nozze, in casa dei genitori, che quindi passavano dal loro giudizio; se a sposarsi erano le famiglie più in vista, la lista dei doni ricevuti veniva pubblicata sul giornale locale con i nomi dei donatori, alla faccia della riservatezza, cruccio per tanti anche in età moderna. Un’altra prassi legata ai regali è la “dote”, cioè un insieme di beni che la famiglia della sposa porta in dote appunto nel matrimonio.

Una spiegazione romantica afferma che dall’anulare passerebbe la ‘vena amoris’, la vena dell’amore, che da lì porta direttamente al cuore.


Servizio Lalique Elite, Fiorentino Ph. Antonio Benanti

IN UNA LISTA NOZZE TRADIZIONALE E COMPLETA NON PUÒ MANCARE PER INIZIARE UN SERVIZIO DI PIATTI FORMALE – DAI PIATTI PIANI AI FONDI, PER FRUTTA, PER IL DESSERT, DA PORTATA, PIATTI OVALI E TONDI, ZUPPIERA, RISOTTIERA, INSALATIERA, TAZZE, TAZZINE DA CAFFÈ, CAFFETTIERA, TEIERA, ZUCCHERIERA, COPPETTE.




Sin dai primi del Novecento le famiglie dei due promessi sposi, prima delle nozze, stipulavano i “capitoli matrimoniali”, per la “sicurezza della dote, del dotante, della sposa, e dei figli”. Con questo antico atto, risalente al diritto longobardo, la famiglia della sposa concordava e quantificava con il futuro sposo la dote, costituita da proprietà o da denaro. Fino all’inizio degli anni ’70 la dote era obbligatoria per la sposa, non averla era per una donna la ostacolava la possibilità di trovare marito. Ovviamente la dote era proporzionata alle possibilità della famiglia della sposa e allo status sociale dello sposo a cui veniva concessa. Nel 1975 il nuovo Diritto di Famiglia mise fine all’obbligo della dote da parte della futura sposa. Vi sono però tante cose che continuano ad essere donate, ma da entrambe le famiglie, secondo le possibilità economiche, soprattutto la casa, ma anche la macchina o gioielli di valore, quadri, ecc. Anche se la dote non è più necessaria, è rimasta la volontà delle famiglie di donare beni materiali che possano costituire le fondamenta di una vita insieme, un modo per supportare la coppia e per dare continuità ai propri valori. Da quando ha fatto la sua prima comparsa, la lista nozze si è declinata in differenti tipologie. Per non sbagliare basta scegliere quella che vi si addice di più e rispettare qualche semplice regola di bon ton. UNA BUONA LISTA DEVE ESSERE PRONTA PRIMA DELLE PARTECIPAZIONI CHE OVVIAMENTE NON DEVONO CONTENERE NESSUN RIFERIMENTO AD ESSA E DEPOSITATA CON ALMENO DUE MESI D’ANTICIPO SULLE NOZZE, DEVE RISPONDERE IL PIÙ POSSIBILE ALLO STILE DI VITA QUOTIDIANO E ALLE ESIGENZE DEI FUTURI SPOSI.


DI STEFANIA SCORDIO




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Piatti, tazzine, bicchieri & CO. Sceglierli con cura e stile darà un valore aggiunto alla vostra casa

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Importante è che comprenda oggetti e articoli che coprano la più ampia fascia di prezzo. Un accorgimento non va dimenticato: gli invitati vanno lasciati liberi di scegliere, se lo vogliono, un regalo fuori lista. Ultimo dettaglio per chi è prossimo alle nozze: ricordate di annotare il nome del mittente ed il regalo che questi ha provveduto ad inviarvi, non appena lo riceverete: vi aiuterà nell’invio dei ringraziamenti che, secondo galateo, dovranno anch’essi essere quanto più possibile personalizzati e riportare un riferimento esplicito al dono ricevuto. Se il vostro matrimonio ha caratteristiche tali da renderlo più simile a quelli della generazione precedente – giovane età, prime nozze e prima casa – è molto probabile che a dispetto di tutte le nuove mode e tendenze, continuerete a fare affidamento a una

lista di nozze tradizionale, perché in questo caso risulta, rispetto alle varie possibilità, la più funzionale. SE, INFATTI, IL MATRIMONIO COINCIDE CON L’ANDARE A VIVERE IN UNA NUOVA CASA, SIA IN AFFITTO CHE DI PROPRIETÀ, LA LISTA NOZZE TRADIZIONALE POTRÀ SERVIRE A FORNIRE LA GIOVANE COPPIA DI TUTTO CIÒ CHE SERVE PER POTERSI SISTEMARE NEL NIDO D’AMORE. Il repertorio di articoli coperto da una lista nozze classica rappresenta, infatti, un’indispensabile base di partenza per dare inizio, concretamente, a una vita insieme. Certo non è facile mettere insieme un elenco di tutto ciò che serve in una casa. Ecco qui qualche consiglio su quali articoli inserire


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in un elenco che sia il più esaustivo possibile, senza tralasciare nulla: un aiuto per agevolarvi nel divertente, ma spesso anche difficile, quanto importante, compito della scelta dei regali. Iniziamo dalla biancheria per la casa, dalla stanza da letto alla cucina. Ovviamente il pensiero va all’uso di tramandarsi di generazione in generazione il corredo, quello che un tempo faceva parte della “dote”. In passato per ogni figlia femmina si cominciava il ricamo delle stoffe sin da quando erano bambine: ciò avveniva in tutte le famiglie, indipendentemente dall’estrazione sociale che influiva solo sul numero e sulla ricchezza dei tessuti. I pezzi erano 12 o multipli di 12, ancor di più per le famiglie borghesi, conservati in bauli di legno e descritti su una lista. Un corredo era composto da una parte per la casa ed una personale, che comprendeva capi di biancheria, camicie da notte di seta, camicie di tela, mantelle, fazzoletti ed altro. Oggi, pur con qualche differenza, il corredo è una tradizione che resiste. Ci sono future spose che preferiscono andare personalmente in negozio e scegliere la biancheria alla moda che più preferiscono. Ma ci sono anche tante mamme che conservano biancheria in vista del matrimonio della figlia, o che li acquistano personalmente prima delle nozze. IN UNA LISTA NOZZE TRADIZIONALE NON PUÒ MANCARE PER INIZIARE UN SERVIZIO DI PIATTI FORMALE – DAI PIATTI PIANI AI

FONDI, PER FRUTTA, PER IL DESSERT, DA PORTATA, PIATTI OVALI E TONDI, ZUPPIERA, RISOTTIERA, INSALATIERA, TAZZE, TAZZINE DA CAFFÈ, CAFFETTIERA, TEIERA, ZUCCHERIERA, COPPETTE. E se si vuole, se non lo si possiede ancora, ovviamente si può inserire anche il servizio di piatti per tutti i giorni – oltre agli stessi articoli del servizio formale ma di qualità meno alta, ci sono pirofile, tazze da colazione, tazze per tisane, portauovo, ovvero tutti

quegli articoli che difficilmente si dovranno utilizzare per gli ospiti. Poi, pensando alle esigenze di una tavola da apparecchiare, non può mancare il servizio di posate formale e per tutti i giorni – forchette, coltelli e cucchiai di ogni tipo, forchetta da portata, cucchiaio da portata, mestolo per minestre e per salse, posate da insalata – e anche il servizio di posate da pesce. E per cucinare? Piuttosto che comprare quelle un po’ scadenti per accomodare, an-

PREPARATIVI

che un bel set di pentole di quelle che durano in eterno, con cui cucinare in modo sano, è possibile pensare di tramutare in regali di nozze. Altri articoli che spesso compongono una lista nozze classica, sono quelli di cristalleria – bicchieri da acqua, da bibita, da cocktail, da vino rosso, bianco, novello, da liquore, da brandy, da sherry, da vodka, calici da champagne, da cognac, boccali da birra, brocche. Si continua con gli accessori per tavola e cucina, ovvero tutto ciò, ma davvero tutto, che potrà servire sia a tavola che nel mondo della cucina. C’è chi non dimentica di inserire gli accessori da bar – secchielli per il ghiaccio, cestello per champagne, sottobicchieri, decanter per vini. Con gli accessori per la casa davvero ci si può sbizzarrire, pensando a tutti i complementi d’arredo, e più o meno utili, che servono dopo che si è arredata casa: candeliere, centro tavola, portaombrelli, vaso da fiori, posacenere. Una lista di questi regali non è forse un tripudio di romanticismo, non accende gli entusiasmi, ma nel tempo si può riassaporare la portata di questi articoli. Ricevendo questi doni, e poi ritrovandosi la cucina e la casa fornita di tutto ciò che serve per iniziare a godere giorno per giorno di una nuova vita insieme, allora sì che si apprezzeranno in pieno questi regali nuziali. Di certo, puntando su articoli in argento, cristallo e porcellana delle marche più blasonate, il livello della lista, grazie alla bellezza senza tempo dei suoi articoli, aumenta enormemente.

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ARGENTERIA

PORCELLANA E CRISTALLI VALORI INTRAMONTABILI DI NOEMI LA BARBERA

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’argenteria della lista tradizionale è un po’ il simbolo. Quasi esclusivamente limitati all’uso liturgico durante il Medioevo, gli argenti furono gradualmente introdotti nell’uso domestico: presenti in un primo tempo soltanto sulle tavole della nobiltà rinascimentale, essi andarono sempre più diffondendosi fino all’epoca vittoriana, quando diventarono status symbol nelle case delle classi medie. Grazie alle sue straordinarie proprietà di atossiticità e antibattericità, l’argento è il materiale più idoneo ad entrare in contatto con cibi e bevande, poiché non ne altera minimamente sapori e odori (proprio per questa sua neutralità i sommeliers lo hanno scelto per il loro simbolo, il “taste-vin”). Se qualcuno la considera anacronistica, un po’ demodé, in realtà, sfruttare la possibilità di farsi regalare l’argenteria come dono di nozze può essere un’occasione per dotarsi la casa di pezzi di indubbio fascino, forse non molto sfruttabili, ma dalla durata eterna. E che, ovviamente, vi accompagneranno nelle grandi occasioni. Cosa desiderate in argento puro, o in silver plate, o in Sheffield (materiali simili all’argento)? Potete scegliere di inserire qualcuno tra questi articoli, secondo i vostri gusti e le vostre esigenze: servizio di posate, cucchiaini da caffè e da tè, sottopiatti, calici, sottobicchieri, levatappi, formaggiera, cestini per il pane, paletta raccoglibriciole, legatovaglioli, segnaposti, vassoi, candelieri, cornici. A dimostrazione di come le aziende più importanti del settore puntino anche a svecchiare la linea dei loro articoli, rinnovando forme e stili, ma sempre in linea con la tradizioni, vi segnaliamo Christofle. La maison parigina dell’argento ha creato insieme al designer olandese Marcel Wanders “Jardin d’Eden” un onirico set di posate dal gusto baroccheggiante ma innovativo, disegnate e cesellate a volute di foglie e fiori. Le creazioni


Ph. Jurij Gallegra

firmate Wanders e Christofle sono eccessive e sofisticate, ricche ma ironiche, preziose ma non pretenziose, ed è possibile sceglierle tra le tre versioni, argento, oro e in un inedito mix di oro e argento. Tra le marche leader nell’argenteria ci sono: Goretta, Zaramella, Schiavon, Messulam, Buccellati, Pianegonda, Brandimarte, Daliana, Paterna & livi, Maria C. Sterling. Classicissimi, barocchi o più essenziali, basta guardare i loro cataloghi per capire quale stile preferite. Altro materiale immancabile in una lista nozze classica è la porcellana. Nacque nel 1708-1709 dalla collaborazione tra il fisico e chimico Tschirnhausen e l’alchimsta J. F. Bottger: quest’ultimo venne tenuto a lungo prigioniero a Meissen, affinché non rivelasse il “segreto” della porcellana. Ovviamente il “segreto”, col tempo, trapelò, e la porcellana si diffuse ovunque. Prima della scoperta della porcellana, le tavole della nobiltà europea erano imbandite con vasellame d’argento o d’altro metallo, e con servizi di porcellana cinese o maiolica. Quando nel

1700 Meissen dove fu fondata la prima e più importante manifattura europea,cominciò a produrre la porcellana, si dedicò soprattutto ai servizi da tavola, specialmente a quelli per il tè ed il caffè, le nuove bevande alla moda venute dall’America e dall’Oriente. Le storiche sono le porcellane francesi, Limoges e Chantilly, e le nostrane Capodimonte che portano il nome della zona collinare vicino a Napoli dove nella metà del Settecento il re Carlo di Borbone e la moglie Maria Amalia di Sassonia fondarono la Real Fabbrica di Capodimonte. Altro nome storico è Ginori, manifatturiera nata nel 1735 a Sesto Fiorentino per iniziativa del marchese Carlo Ginori, che nel 1896 a causa di problemi finanziari fu costretto a vendere al produttore di ceramiche milanesi Richard. Nasce così la Richard Ginori 1735, oggi leader italiano nella produzione di porcellane artistiche, oggettistica e porcellane da collezione. Josiah Spode che nel 1800 a Bow, in Inghilterra, aggiunse all’impasto cenere di ossa di animali, un additivo che conferisce

bianchezza, luminosità e resistenza notevole a questo nuovo tipo di porcellana, che venne detto Bone China. Questa nuova ricetta divenne lo standard della produzione inglese, e tutt’oggi questa tipologia è utilizzata da marchi prestigiosi quali Royal Worcester, Coalport e Royal Crown Derby. Dalla Danimarca proviene la Royal Copenhagen è una delle più antiche aziende del mondo, che da 235 anni realizza prodotti eccellenti nel più profondo rispetto della tradizione e dei più alti standard di artigianalità. Ancora oggi è una marca molto distinta, rinomata per i suoi prodotti esclusivi in porcellana di qualità e per il suo design. Ma la decorazione caratteristica della Royal Copenhagen è di certo il “Blue Fluted”, uno stile floreale, esile, dallo sviluppo vagamente geometrico e spiraliforme, che ricorda le volute della filigrana. Si sviluppa sempre e comunque in blu cobalto su fondo bianco. Il Blue Flute si modificherà diverse volte nel tempo sino a giungere ai giorni nostri dove troviamo il Blue Fluted Plain, Half Lace e il Full



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Ph. Antonio Benanti


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Molti manufatti in porcellana stupiscono ancora oggi per la loro raffinata bellezza ma soprattutto per l’estro e le idee di destinazione d’uso.

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Lace. Ultimo della famiglia, il “Blue Fluted Mega”, introdotto nel 2002 dalla designer Karen Kjaeldgård-Larsen. Il Blue Fluted è ancora oggi rigorosamente dipinto a mano in ogni suo pezzo, che richiede numerose, minute e minuziose pennellate. Altro stile esclusivo della casa danese è la “Flora Danica”, in smalti policromi e oro, ispirato nelle illustrazioni alla Enciclopedia botanica danese, che ancora oggi viene modellato e decorato a mano nella fabbrica della Royal Copenhagen. Dal 1824 tra i marchi più apprezzati c’è Vista Alegre, leader nella produzione di porcellana in Portogallo, ha uno stile più moderno all’insegna del gusto esotico, di disegni colorati. Villeroy & Boch ridisegna il servizio di porcellana per la tavola all’insegna della modernità, dai servizi piatti alle tazzine per il caffè, grazie alle forme asimmetriche e squadrate dello stile “new wave” della linea Metropolitan, o ai decori freschi e alle allegre cromie della linea Easy. Non possono mancare neanche

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gli articoli in cristallo e vetro. Quelli di Boemia e di Murano sono i più raffinati. Tra i marchi più prestigiosi ci sono quelli Daum, azienda nata nel 1878 nella Lorena, regione storica per la lavorazione del cristallo, utilizzando uno stile ispirato alla natura e tecniche sempre più all’avanguardia per decorazioni e colori, e la collaborazione di famosi artisti di tutto il mondo come Salvador Dalì, César e Picasso è riuscita ad avere una raccolta di opere uniche. C’è la collezione di calici, il portacoltelli in cristallo, gli eleganti candelabri, ex voto, la ciotola Caviar perfetta per ogni occasione: sono i bellissimi pezzi firmati Lalique che si rifanno alle creazioni realizzate dall’estro di Renè Lalique, diventato nel tempo sinonimo di arti decorative francesi Art Nouveau. Ci sono i cristalli del marchio francese Baccarat, come il piatto da dessert “arabesque plate”, l’abysse decanter, e i bellissimi accessori per la tavola della linea “mille nuits”. Gli articoli Nason Moretti sposano l’eleganza del design con-

temporaneo rinnovando la magia del vetro senza tempo di Murano. La casa francese Cristal Saint Louis propone lampadari preziosi come il “Classique Verrines Laetitia” e l’“Excesse Sphere”, calici preziosi come il “Trianon or Rouge”, caraffe da vino con dettagli in oro come la “Thistle Or”. Bellissimi sono anche gli articoli firmati Waterford Crystal, non solo in cristallo e vetro ma anche in porcellana. E per finire occhio anche agli articoli proposti da Cristal De Sèvres, Swarovski. Siamo arrivati alla conclusione dei suggerimenti destinati a chi opta per una lista nozze classica. Come potete ben vedere si possono scegliere articoli di uso quotidiano, o per le occasioni importanti, togliendosi lo sfizio di possedere articoli più prestigiosi, o anche dei veri oggetti d’arte. In ogni caso, si tratta di articoli che risvegliano la gioia per le piccole cose, per le più semplici, che poi sono spesso anche le più autentiche e durature. Così come fa un amore vero.


Ph. Antonio Benanti




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A TUTTO DESIGN! LA LISTA NOZZE MODERNA DI NOEMI LA BARBERA

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a lista nozze moderna è un buon compromesso tra quella tradizionale e la lista hi-tech. Ovviamente solo se siete indecisi su che tipo di lista fare, perché, in generale va bene qualsiasi cosa scegliate, basta che corrisponda ai vostri gusti e alle vostre esigenze, e soprattutto metta d’accordo entrambi. È finita l’epoca del corredo da sposa: l’offerta di liste nozze si arricchisce per adattarsi ai bisogni delle coppie moderne. La lista nozze moderna è quella dai confini più ampi, dove tutto è possibile: si possono includere le stoviglie, gli elettrodomestici, i mobili, ma anche dar forma a sogni più grandi, come la luna di miele, una macchi-

na, e persino la casa. Basta solo ascoltare i propri desideri, e capire i propri bisogni, e tra questi, individuare le priorità. UNA LISTA DI NOZZE MODERNA È TALE PERCHÉ SI CONFRONTA, SENZA INDUGI E SENZA MORALISMI, CON LE ESIGENZE – PREFERENZE E BISOGNI – DI UNA COPPIA FIGLIA DI QUESTI TEMPI. Può includere vari regali di diverso tipo e stile. Ecco qualche idea: regali tecnologici – come computer portatili, lettori di musica mp3 o telefoni cellulari, non necessariamente di ultima generazione – articoli più tradizionali dal gusto moderno – come pro-

dotti da cucina di alto design – esperienze di vita – viaggio, corsi di lingua, massaggi, lezioni di ballo, voli in paracadute. E c’è anche chi include anche la luna di miele e la macchina: non c’è da vergognarsi per questo, sarà meno glamour, ma è molto pratico dato che di questi tempi c’è anche chi arranca, e chi indugia nel matrimonio proprio perché teme di non potersi permettere spese importanti. Che male c’è dunque, se le persone care e vicine agli sposi regalano ciò che veramente serve ed è importante per la loro vita futura insieme. È il modo migliore per “partecipare” della loro gioia. Non c’è da scandalizzarsi, quindi, se gli sposi decidano di mettere in lista la ristrutturazione


della nuova casa, coinvolgendo gli invitati, con quote cumulabili, alla costruzione di un sogno. È possibile inserire gli stessi articoli della lista nozze tradizionale, quindi i servizi piatti e posate, la batteria di pentole, e tutto ciò che serve per apparecchiare la tavola e per la cucina. A differenza, però, di una lista classica, in questo caso gli articoli seguono i trend più attuali, hanno uno stile moderno: forme squadrate, minimali e stravaganti, colori vivaci, tecnologia innovativa. Sono oggetti, etnici o moderni, che al di là della loro funzionalità, dipingono un’atmosfera carica di personalità, informale ed allegra. Per tutti gli appassionati dello stile etnico, si possono inserire in lista anche complementi d’arredo originali ed esotici, come poltrone e tavolini in rattan, vasi, specchi, lampade, cuscini, arazzi e tendaggi, tappeti. Di solito il luogo più adatto ad aprire una lista nozze moderna è il grande centro commerciale, dove si trova davvero di tutto per la casa, dalle pentole agli elettrodomestici, ai complementi d’arredo. Se sono già organizzati per le liste nozze potranno consigliarvi e suggerirvi qualche proposta.


PH. MASTER PHOTOGRAPHERS

Contrariamente alle più elementari regole del bon ton, gli sposi non esitano a indicare nel denaro contante l’omaggio più gradito. Effetti della crisi che tanto incide sull’economia delle costituende famiglie italiane oppure segno che le giovani coppie possiedono già tutto ciò che occorre per affrontare la vita coniugale? Risponde a questa domanda Filippo Cambria, responsabile commerciale della Cristal Flint, azienda leader a Palermo nel settore liste nozze: “Nel corso dell’ultimo anno - asserisce Cambria - il mercato è profondamente mutato. Un consistente numero di coppie ravvisa la necessità di ricevere denaro contante da amici e parenti. La convivenza è alla base di questo stravolgimento dei costumi. Un tempo gli sposi abbandonavano il tetto dei genitori proprio nel giorno del fatidico sì. Oggi giorno - aggiunge il manager della Cristal Flint - si preferisce o si è obbligati a sperimentare la vita di coppia ancor prima di compiere un passo formale e, per chi ci crede, irreversibile come il matrimonio. Sicché i novelli sposi si ritrovano ad aver già acquistato gli oggetti che scandiscono la quotidianità”. La casa resta al centro dei sogni dei giovani italiani. Il denaro ac-

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cumulato con i fiori d’arancio sovente è un punto di partenza per l’acquisizione delle agognate mura domestiche. Cristal Flint è sensibile ai nuovi orientamenti e alle esigenze degli sposi del 2011: “Siamo al servizio degli sposi: la nostra mission è esaudirne i desideri - sottolinea Cambria -. La casa degli sposi è uno scrigno prezioso che ne custodisce sogni, segreti, progetti. Le nostre liste nozze propongono solo ciò che meglio si incastona in questo quadro. La nostra offerta spazia dal classico al moderno, dall’arredamento all’oggettistica. Selezioniamo le migliori marche e concentriamo tutti i nostri sforzi per preservare l’essenza del matrimonio nel contesto moderno”. In quest’ottica, Cristal Flint propone una nuova soluzione: la Lista Easy. Composta dal minimo indispensabile, la Lista Easy consente agli invitati di trasferire contante in sicurezza, salvaguardando la migliore formula del galateo. “Gli ospiti acquisiscono quote a loro piacimento, anche sganciate dall’effettivo valore degli oggetti. Gli sposi scelgono l’essenziale e incassano il denaro eccedente - conclude Cambria -. Senza le imbarazzanti buste di carta a far da cornice a un giorno magico”.



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Un altro aspetto della modernità è il mutamento delle dinamiche relazionali che influenza le esigenze dei futuri sposi e quindi le liste dei regali. Il fatto che ci siano coppie che, ormai sempre più spesso, provengono da una convivenza o che non si sposano per la prima volta e che, di conseguenza, già posseggono tutto l’occorrente per la casa, spiega come si cerchi un’alternativa a piatti, bicchieri ed elettrodomestici. Spazio, quindi, a liste personalizzate che riflettono

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i gusti, personalità e interessi degli sposi e che vanno compilate in negozi specializzati: dalla gioielleria, al negozio di elettrodomestici, da quello di arredamenti, al rivenditore di hi-fi, dalla libreria, alla galleria d’arte. Dipinti d’autore, tappeti, arazzi ricercati, per esempio, possono rispondere ad esigenze di chi fa collezionismo, o chi ha una casa già arredata e vuole renderla più sofisticata e personalizzarla. Altro frutto di questi tempi che corrono veloci su internet è la lista nozze online. Emblematico da questo punto di vista è il sito, www.enricoeserena.com, che la showgirl Serena Autieri e il marito Enrico Grisello hanno dedicato all’evento del loro matrimonio e alla lista nozze. Anche senza essere divi o vip, si può fare lo stesso. Ma non bisogna per forza aprire un sito. Spesso sono i negozi stessi che nel loro sito aprono una sezione dedicata alla lista che si configura attraverso vetrine virtuali suddivise nei vari settori. Una soluzione, questa, che permette di risparmiare tempo ed energie sia agli sposi che agli invitati. In più, se il matrimonio coinvolge amici e parenti da ogni parte d’Italia e dall’estero, la lista online diventa fondamentale. Non tutti i negozi realizzano questo servizio, quindi, se non ci si vuole rinunciare, sarà meglio chiedere anticipatamente al negozio questa possibilità. Gli sposi che convivono e hanno già una casa funzionale e possono mettere in secondo piano tutto l’occorrente per arredare e dotare la casa, hanno un’altra soluzione, sempre più in voga: la lista nozze in agenzia di viaggio per potersi permettere quella luna di miele a cui, altrimenti, dovrebbero rinunciare. Basta scegliere la meta e progettare un itinerario di viaggio, in modo che gli invitati possano scegliere quale tappa regalare agli sposi. Sarà compito dell’agenzia realizzare pacchetti con costi diversi, per lasciare liberi gli invitati di spendere la cifra che desiderano.



LA “FUTURLISTA” LISTA NOZZE HI-TECH DI NOEMI LA BARBERA

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riginale funzionale e innovativa, capace di soddisfare il desiderio di creatività, e la voglia di modernità. È la lista nozze hi-tech, per gli sposi che cercano e amano gli oggetti dalla tecnologia più avanzata. Anche una lista di regali nuziali è capace di raccontare lo spirito dei tempi e i nuovi costumi sociali. E lo dimostra il fatto che la lista di questo ventunesimo secolo si fa sempre più hi-tech. Se qualche decennio fa all’argenteria proprio non si poteva dir di no, oggi avere la tv a tecnologia led per riunire tutta la famiglia – ancor prima di fare una famiglia – il telefonino touch scre-

en, il computer di ultima generazione per il lavoro dei genitori o per gioco, rappresentano molto più che semplici capricci. Non siamo più l’epoca che li vede solo come status symbol di cui si può benissimo fare a meno, oggi fanno sempre più parte della nostra quotidianità, si inglobano nella nostra vita di tutti i giorni. E lo dimostrano le case che diventano sempre più tecnologiche, non solo per il benessere e la qualità della vita domestica, ma anche in chiave estetica. Tant’è che l’hi-tech oggi è anche uno stile d’arredamento molto in voga, in grado di coniugare funzionalità e bellezza, “vestendo” la casa di ultima generazione


IL PIACERE DI VIVERE EMOZIONI AD ALTA DEFINIZIONE

con oggetti di design e complementi tecnologicamente avanzati: serrande elettriche, led, cromoterapia e tutto ciò che è capace di esprimere innovazione e benessere. Il successo del riscaldamento attraverso il pavimento, per esempio, si deve non soltanto al fatto che rappresenta un risparmio energetico, ma anche alla possibilità, eliminando i radiatori o i termosifoni, di liberare spazi. L’unico inconveniente per una casa così è rappresentato dai costi, ancora non proprio alla portata di tutti. Sono sempre di più le famiglie italiane che rinunciano a tutto, ma non a questi articoli, e se non se li possono permettere, scattano i pagamenti a rate.

Ecco perché si è consolidata sempre più la tendenza di “sfruttare” l’occasione del matrimonio, indirizzando i regali di matrimonio in questo settore, realizzando così una la lista nozze che assecondi i desideri degli sposi moderni. NON SOLO ARTICOLI TECNOLOGICI E FUNZIONALI, MA ANCHE ELEMENTI CONTEMPORANEI CON CUI ARREDARE LA CASA. LE ULTIME NOVITÀ DEL SETTORE PRESENTANO IRRESISTIBILI OGGETTI DAL MOOD ESSENZIALE, CON DETTAGLI DÉCOR E DALLO SPIRITO DECISAMENTE TECNOLOGICO.

Ogni elemento della casa può essere rivisitato in chiave hi-tech: saranno oggetti con un design minimal, stilizzati, con dettagli di stile, linee scultoree e bagliori preziosi, dalle forme divertenti, o con motivi optical o bicolor. In questo senso, dalla sveglia multi-funzioni al porta-pepe, da un vassoio a un orologio da muro, ogni oggetto di uso comune può diventare di ultimissima generazione e rientrare in una lista di nozze intelligente che soddisfa la voglia di una casa moderna, efficiente e all’ultima moda. Di certo, se la lista nozze tradizionale terrorizza le giovani donne nemiche di piatti e fornelli, che temono che quei regali le rele-

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ghino a un destino di casalinghe già segnato, i regali hi-tech possono solo infiammare i cuori delle più indolenti. Come non innamorarsi di forni di ultima generazione, di robot da cucina, di frigoriferi super-tecnologici? Ancora è presto per gli elettrodomestici azionati a voce che possono mandare avanti una casa ma chissà, tra un po’… Se siete più interessati agli ultimi prodotti hitech per il tempo libero, c’è solo da sbizzar-

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rirsi. In molti, per esempio, non rinunciano a inserire nella lista una tv di ultima generazione, magari di quelle per visioni in 3D. O anche lettori di blue ray-disc, i dvd di ultima generazione. Questi splendidi esempi di alta tecnologia sono presenti ormai da alcuni anni sul mercato, ma non sono accessibili a tutti. Suddividendo la cifra in varie quote, in modo che più invitati possano concorrere all’acquisto,

chiunque si potrà permettere questi gioielli tecnologici. Anche la playstation o la nintendo wii, il cui utilizzo è sempre più aperto a tutta la famiglia, dai giochi per i bambini e per il papà ai programmi che piacciono anche alla mamma, sono altri prodotti inseribili nella lista. Spaziando intorno ad hobby e tempo libero, c’è solo l’imbarazzo della scelta, che dipenderà, in questo caso, dagli interessi preferiti dei giovani sposi:


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QUEL CHE “COSTA” è IL PENSIERO LISTA NOZZE: QUANTO SPENDONO GLI INVITATI? SEMPRE PER GLI AMANTI DEL CINEMA – O DELL’ESAGERAZIONE – SI PUÒ FARE ANCORA DI MEGLIO: UNO SCHERMO PANORAMICO CON HOME THEATER, DIFFUSORI SONORI IN DOLBY SURROUND E PROIETTORE DIGITALE.

dalle fotocamere digitali, alle macchine professionali con i superobbiettivi o tavolette grafiche, dalle videocamere a software di foto o video-editing. I negozi specializzati in prodotti di alta tecnologia ormai non si contano. E tanti sono già predisposti alla possibilità di realizzare delle liste nozze. Basta farci un salto.

PREPARATIVI

Passionali, rigorosi ed attenti in fatto di tradizioni, siamo proprio noi italiani gli invitati più spendaccioni del mondo! Dai dati raccolti nel 2010 è risultato che per il regalo di nozze, un italiano spende in media 200/250 euro, contro la media di 160/200 euro degli altri paesi europei. Di pari passo alla famigerata “crisi economica”, questi valori sembrano essersi ridotti rispetto a quelli registrati durante il corso del 2009, meno che in Italia. Contrariamente alle lamentele dei più, le cifre spese per i matrimoni sono aumentate sensibilmente di qualche decina di euro nel giro di un anno. Dietro questo aumento si cela forse la speranza che il periodo negativo stia per terminare? No, è piuttosto un discorso legato all’importanza che gli italiani attribuiscono al matrimonio. Quindi se negli altri paesi del globo è stato ritenuto opportuno spendere meno per i regali di nozze, noi italiani non abbiamo saputo fare altrimenti, proprio per l’importanza che il matrimonio ha nella nostra cultura. Giusto per soddisfare la vostra curiosità, ci siamo chiesti anche quali paesi spendono meno e il “primato negativo” va ai tedeschi che spendono in media 120 euro, appena la metà rispetto ad un italiano. Andando ad analizzare la situazione all’interno del nostro Paese ci siamo trovati di fronte a dati tra i più disparati: dall’esorbitante cifra media di 800 euro spesi da un invitato milanese, passando per la media di 500/600 euro spesi nella zona centrosettentrionale (Emilia Romagna, Toscana e Lazio) e la media di 400 euro della zona meridionale (Campania, Calabria, Sicilia), fino ad arrivare ad appena 100/150 euro per la Sardegna. Ciò non toglie – a differenza di quello che le cifre potrebbero lasciare intendere – che è nel sud del nostro paese che il matrimonio assume un significato maggiormente importante. Crisi o non crisi.

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Ph. Antonio Benanti


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matrimoni storici

ITINERARIO NELLA STORIA DEI MATRIMONI

DI LICIA RAIMONDI

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erto è diverso dall’epoca dei nostri genitori e dei nostri nonni, ma non per questo deve scoraggiare, e mai deve diventare una scusante per trattare il matrimonio con superficialità, dal momento che la coppia rimane l’unico appiglio di una società in frantumi. Sì perché non bastano le crisi di governo, la crisi economica, le adolescenti massacrate per un problema di gelosia. A qualcosa bisogna pur aggrapparsi. Esiste un’ancora di salvezza, che ci può rassicurare, infondere speranza, lenire i nostri dolori e proteggerci da una costante società in guerra, quest’ancora di salvezza è l’amore, la coppia, il matrimonio. L’importante è che un uomo e una donna decidano di passare la vita insieme e che da ciò scaturiscano solo cose belle. Del resto la storia insegna a questo riguardo, è opinione comune che dietro un grande uomo ci sia sempre una grande donna. E passando in rassegna le coppie celebri della storia quest’opinione sembra assumere i tratti di un’affermazione certa e innegabile. Coppie che hanno fatto sognare intere generazioni, che hanno rappresentato delle icone nell’immaginario collettivo.

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Si narra che Napoleone Bonaparte fosse rimasto immediatamente folgorato dalla bellezza di Giuseppina, così la volle sposare dopo pochissimo tempo. Il loro rapporto fu tempestoso, Napoleone era molto geloso di Giuseppina, più vecchia di lui di sei anni, la accontentava nei suoi capricci, come quello di far dormire il cane di lei nel talamo nuziale. Pare che, alla sua morte nel 1821, le sue ultime parole richiamassero i suoi tre più grandi amori: La France, les armées,

Josephine. Luigi XVI e Maria Antonietta di Francia si conobbero quand’erano adolescenti, lei bellissima austriaca, lui timido giovane taciturno. Non si amarono subito, ma a poco a poco nacque un amore che li vide restare uniti anche in momenti difficili, legati alla condotta spregiudicata della regina, amante del lusso, degli sperperi, e incurante, a causa della sua immaturità, dei bisogni del popolo. Ma l’orgoglio e la dignità li accompagnarono fino alla morte, rima-


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nendo a Versaille e rifiutando la possibilità di fuggire in un altro paese per salvarsi. Così andarono insieme verso la ghigliottina, pagando con la vita il debito che avevano nei confronti del popolo di Francia. E segnarono la fine di un’epoca. L’imperatore d’Austria Francesco Giuseppe per un accordo familiare doveva sposare Nenè, la sorella maggiore di Sissi. Ma si narra che quando vide per la prima volta l’allora sedicenne Elisabetta ne venne completamente rapito, tant’è che i programmi cambiarono e l’annuncio ufficiale del fidanzamento venne dato in fretta, il 19 agosto 1853. Il carattere solare ed esuberante di Sissi, oltre alla sua bellezza alla quale lei dedicava molto tempo, tra diete, ginnastica e trattamenti di bellezza, fece innamorare a tal punto Franz che in una delle lettere alla madre ammise che non avrebbe mai potuto amare un’altra donna quanto amava Sissi. Giuseppe Garibaldi conobbe Anita a Laguna, una cittadina brasiliana dove lei era nata e viveva. La donna si innamorò a tal punto di Garibaldi che lasciò tutto per seguirlo nella lotta. Da quel momento non si lasciarono più, fino alla morte di lei, avvenuta a soli 27 anni (1849), nelle paludi di Comacchio, dove combatteva per l’unione dell’Italia. Si narra che fu proprio Anita ad aver insegnato a Garibaldi come cavalcare e fu Garibaldi a inventare per lei il diminutivo di Anita (piccola Anna) e ad insegnarle a leggere e a scrivere. La loro storia d’amore fu struggente, basata sull’affetto sincero, sulla sete di libertà e sul gusto dell’avventura e della sfida. Un’altra coppia che ha fatto storia, più recente e in ambito musicale, ha veramente commosso il mondo intero. Si tratta di John Lennon e Yoko Ono. John dichiarò di avere finalmente trovato se stesso e la sua vera strada grazie alla moglie, che gli aveva

fatto da maestra, e l’aveva condotto ai valori della pace, del perdono, della dedizione alla famiglia e ai figli. Quando Lennon morì, ucciso da un fanatico, Yoko Ono raccomandò il perdono ai fan impazziti di rabbia. Ancora oggi in qualche intervista, mentre la donna parla del marito, trapela dal suo sguardo l’amore eterno che li legherà per sempre. Sandra e Raimondo sono stati la coppia simbolo che in vita ha accompagnato tre generazioni. Il loro punto di forza era l’ironia e il fatto di sapersi prendere in giro sempre, riuscendo a confondere nella mente del telespettatore la realtà dalla finzione. Indimenticabile Casa Vianello, in cui la coppia si esibiva in continue gag a causa delle marachelle di Raimondo che facevano perdere le staffe a Sandra. Ma alla fine il lieto fine era sempre garantito. Spostandosi all’attualità, un matrimonio da sogno è quello tra il principe di Spagna Felipe e Letizia Ortiz, uno dei volti più noti del giornalismo televisivo spagnolo, idealizzata nell’immaginario collettivo come una moderna Cenerentola. Il principe, incurante del fatto che la donna è divorziata e non possiede origini nobiliari, si innamora perdutamente e decide di portarla all’altare. Un matrimonio in una cornice da favola quello che si è celebrato nella cattedrale De La Almudena. La sposa indossava un vestito bianco arricchito da perle e fili d’oro e d’argento, con uno strascico di oltre quattro metri. La cerimonia fu seguita in televisione da un miliardo di telespettatori, trasmessa da 160 emittenti collegate in tut-

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to il mondo. La coppia Roberto Benigni – Nicoletta Braschi è consolidata nell’amore e nello spettacolo già da moltissimi anni. I due, riservati riguardo la propria vita privata, non si vedono spesso sulle copertine delle riviste di gossip, si sa però che ogni anno vanno in vacanza in Sardegna. Dopo l’incontro sul set di Tu mi turbi nell’83, Nicoletta è diventata protagonista e musa ispiratrice di tutte le successive pellicole del regista toscano tra cui La Vita è bella, premiata con tre Oscar nel 1999. C’è da supporre che la loro unione si fondi sulla regola degli ‘opposti che si attraggono’: turbolento ed espansivo lui, schiva ed enigmatica lei, come i due lati della stessa fortunata medaglia.

John Lennon e Yoko Ono

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suoi impegni. La richiesta va giustificata e posta senza insistenza, in modo tale che l’altro risponda liberamente, anche con un rifiuto. Dato che durante il matrimonio saranno tantissimi i momenti in cui i testimoni si trovano vicini, per il sereno andamento della cerimonia si può prestare attenzione ad evitare persone in esplicito e implacabile disaccordo. Se il testimone non conosce uno dei due fidanzati, è bene che l’altro organizzi un incontro per farli conoscere, anche perché è ormai in disuso il pranzo dei testimoni prima delle nozze, insieme ai rispettivi genitori. Oltre alla preparazione di un addio al celibato/nubilato che sia indimenticabile e, magari, inenarrabile, e degli scherzi agli sposi, i testimoni hanno anche compiti meno goliardici: i garanti della legalità del

I TESTIMONI

UNA FIRMA SUL VOSTRO AMORE

DI NOEMI LA BARBERA

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all’antica Roma, quando la presenza di testimoni, ben 10 capifamiglia, garantiva la legittimità dell’unione, ad oggi, in cui, diminuiti di numero, continuano ad assolvere un’importantissima funzione legale, i testimoni fanno parte dell’anima delle nozze. La loro presenza fa riferimento a quell’aspetto del matrimonio come ingresso ufficiale di una coppia nella società, di cui sono rappresentanti, per testimoniarne l’unione. Molto più di un sigillo formale, oggi la loro presenza

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indica anche un legame affettivo profondo. Credete di sapere proprio tutto sui testimoni? Siete già stra-convinti su chi saranno gli angeli custodi del vostro matrimonio? Li avete scelti ancor prima del marito o della data di nozze? Forse vi potrà essere utile qualche consiglio su una decisione da non prendere sottogamba. Sia per il matrimonio civile che per quello religioso il numero previsto dalla legge è due, uno per lo sposo e uno per la sposa, ma possono essere di più se si vuole dare quest’onore ad altre persone, sempre che il sacerdote non abbia nulla in contrario, tant’è che ormai è usuale assistere a tre, quattro testimoni per parte, sei se gli sposi hanno il sangue blu o vogliono una cerimonia in pompa magna. La richiesta da parte degli sposi va rivolta con largo anticipo, per dare il tempo alla persona scelta di organizzarsi in base ai


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matrimonio sono loro, al termine del rito, infatti, devono apporre la loro firma a testimonianza della autenticità e regolarità della celebrazione avvenuta. Altra responsabilità enorme, è quella delle fedi: le conservano durante la cerimonia per poi passarle al sacerdote, nel caso di rito cattolico, o allo sposo, nel caso rito civile; al termine della cerimonia, inoltre, sono incaricati di consegnare l’offerta al sacerdote. I testimoni devono indossare il tight come lo sposo, se la cerimonia è molto elegante. Quelle della sposa, invece, potrebbero comprare insieme i rispettivi abiti, per mettersi al riparo da possibili imbarazzi legati a mise inadeguate alla cerimonia, o che potrebbero appannare l’eleganza della sposa. In genere, i testimoni devono fare un bel regalo alla coppia rispetto ai normali invitati (anche il

servizio fotografico, viaggio di nozze, fedi). D’altra parte anche gli sposi devono ricambiare il gesto con un dono speciale a ciascun testimone. DURANTE IL RICEVIMENTO, IL TESTIMONE DELLO SPOSO PROPONE IL PRIMO BRINDISI, E SIEDE INSIEME AI SUOI “COLLEGHI” AL TAVOLO D’ONORE CON GLI SPOSI. La “vita da testimone” non dura solo il tempo di un brindisi. In qualità di garanti dell’unione e della solidità di un matrimonio, nella loro scelta si gioca una delle partite più delicate nell’organizzazione delle nozze e, quasi al pari della scelta del futuro sposo, è un momento importantissimo della propria vita, poiché esprime il suggello di un legame d’affetto. E in quanto tale può

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comportare la conferma di tradizionali relazioni affettive o la rottura di vecchi equilibri con uno stravolgimento dello status quo, tant’è che, spesso, richiede l’abilità diplomatica di consumati ambasciatori. Ironia a parte, la scelta dei testimoni è un affare non da poco, a volte una vera rogna per i novelli sposi, pressati da famiglie all’antica, o dai meccanismi sociali. C’è chi si aspetta di essere interpellato e si offenderebbe a morte se non succedesse, e c’è chi viene scelto esclusivamente per motivi opportunistici, come il capo o il conoscente famoso. E’ bene “premiare” coloro che siano capaci di vivere questa richiesta come un privilegio, e la cerimonia con sintonia. ‘A famigghia non è l’obbligato bacino da cui attingere per “reclutare” i testimoni. La scelta può anche cadere tra i più cari amici.

Mettendo da parte possibili bizzarrie - come quella della pop star Robbie Williams che al posto di testimoni e damigelle ha voluto i suoi otto cani - sembra banale, ma la scelta più saggia è quella che liberamente indirizza gli sposi verso persone a cui si sentono legate profondamente, che svolgono un ruolo chiave nella loro vita di individui e di coppia, e che vogliono accanto nel cammino coniugale per tutta la vita.




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impressioni indelebili FOTO E VIDEO: MANTENETE VIVI I RICORDI In bianco e nero, a colori, fototessere, video o gigantografie: collezionate il ricordo!

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Elemento immancabile di ogni matrimonio, le fotografie colgono i momenti più belli da rivedere e rivivere quando lo si desidera. Perché il Vostro matrimonio possa costituire, nel “baule dei ricordi” un evento davvero unico ed indimenticabile, si richiede sicuramente, l’abilità e l’esperienza di bravi fotografi professionisti che, con grande maestria ed arte del mestiere, sapranno certamente, immortalare in uno scatto atmosfere uniche ed immortali, fermando il tempo e la magia della luce accompagnando in tal modo la memoria di questo giorno fantastico e rendendolo indelebile e brillante per sempre perchè il giorno del matrimonio è così pieno di emozioni, a tal punto da non poter ricordare tutto con chiarezza. Il reportage è quello che va per la maggiore, perché appunto riesce ad immortalare tutte quelle cosa che gli attimi di distrazione ci hanno fatto perdere. L’ideale è infatti un operatore di camera bravo, e possibilmente che non lavori esclusivamente per i matrimoni, ma anche in altri ambiti, in modo da garantirvi maggiore originalità.

Evitate montaggi esageratamente pomposi, pieni di effetti digitali. Puntate tutto sulla vostra spontaneità e su una buona colonna sonora, a patto che questa non sia la solita sfilza di brani smielati per tutta la durata del video! Per un effetto carino e divertente, chiedete anche ad un vostro parente o ad un amico di portare con se una telecamera, in modo da riprendere in modo “casereccio” i momenti di gioia del vostro matrimonio. Non ve ne pentirete e riguardandolo sorriderete, pensando al momento in cui è stato girato. Basterà individuare il fotografo adatto a voi, capace di catturare quegli istanti nel modo che preferite. Per essere sicuri di scegliere la persona giusta e per cogliere lo stile più in sintonia con le vostre aspettative, è opportuno vedere il book fotografico, la raccolta dei servizi già realizzati, per poi decidere insieme l’impostazione del servizio che desiderate per fissare in maniera indelebile l’emozione di quel giorno.




Unconventional Photo.


Unconventional Photo. La fotografia è probabilmente fra tutte le forme d’arte la più accessibile e la più gratificante. Può registrare volti o avvenimenti oppure narrare una storia. Può sorprendere e divertire. Può cogliere e comunicare emozioni, documentare qualsiasi dettaglio con rapidità e precisione. (John Hedgecoe)



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C’È CHI AI MATRIMONI NON DEDICA SOLO UN GIORNO, MA TUTTA LA VITA. QUELLA PROFESSIONALE, QUANTO MENO.

HEIDI BUSETTI DI NOEMI LA BARBERA

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C’è chi ai matrimoni non dedica solo un giorno, ma tutta la vita. Quella professionale, quanto meno. Heidi Busetti, “inventandosi” una professione, è entrata nel mondo dei matrimoni portando non poche sorprese. Se alle figure dell’organizzatore del matrimonio e del wedding planner ci siamo ormai abituati, quella del wedding reporter ci giunge nuova. Heidi Busetti, wedding reporter, ha ideato per se stessa questo lavoro insolito, innovativo, facendo delle sue grandi passioni, il matrimonio e il giornalismo, un incontro d’amore lavorativo: scrivere dei matrimoni degli altri è la sua professione, trasformarli in fiaba, il suo tocco personale. Come ci riesce, è semplice. Le basta andare sul campo, come qualunque reporter, e assistere alla cerimonia per poi, con carta e penna, rendere resoconti filtrati dai suoi occhi e dalla sua sensibilità. Heidi, infatti, non è una redattrice sulle testate a tema, ma una vera inviata che al fianco degli sposi ha il compito di raccontare momento per momento il giorno delle nozze.


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Cosa significa wedding reporter? La wedding reporter è una giornalista di matrimoni che vive realmente l’esperienza che andrà a raccontare. Come nasce l’idea di questa professione? E perché proprio i matrimoni? (Cosa ti ha ispirato maggiormente?) Nasce da una passione. Da sempre infatti amo il matrimonio. Da bambina la sua bellezza risiedeva nel sogno di un abito, da ragazza era un evento degno di nota, mentre da adulta ha assunto il significato di una scelta, un’unione con l’uomo che accompagnerà una donna lungo il trascorrere dei giorni. Credo che un matrimonio sincero sia una delle cose più belle che ci possano capitare. La scelta della professione? In passato, in qualità di giornalista, ho scritto diverse biografie che mi hanno insegnato ad entrare in punta di piedi nella vita altrui. Poi, per puro caso, sono finita in una redazione dedicata al Wedding dove ho imparato a descrivere l’evento in ogni sua forma. E’ qui che ho notato una carenza: nessuna giornalista assisteva al matrimonio ed il racconto avveniva solo tramite intervista telefonica...da qui l’idea della wedding reporter!

Wedding Stories, edita da Arpanet. Ci puoi raccontare qualche aneddoto? Il più divertente credo sia quello di un matrimonio in cui il prete ha visto la madre dello sposo seduta sola al primo banco e ne ha così dedotto che fosse vedova... ha impostato l’omelia sull’addio del coniuge, sull’amore “per tutti i giorni della vostra vita”... peccato che il padre fosse in fondo alla chiesa perché si era da poco separato! Come è nata l’idea del libro “Un matrimonio incantato”? Questo libro è un esempio concreto di ciò che fa la wedding reporter. “Un matrimonio incantato” è infatti un romanzo ricco di spunti per le future spose che acquistando il volumetto possono trovare uno scrigno di idee per il proprio matrimonio. L’idea di trasformare il racconto in un libro mi è sembrato un modo unico di concretizzare il progetto, studiato in collaborazione con la casa editrice Arpanet. Un libro su commis-

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sione dedicato agli sposi che può diventare bomboniera, ma anche finire in libreria. Qual è il valore aggiunto del racconto scritto di un matrimonio rispetto alle forme più convenzionali? È quello evocativo, custodito in ogni libro: il valore della parola scritta evoca atmosfere e porta il lettore in una dimensione in cui non è mai stato. Proprio per lasciare spazio alla fantasia abbiamo deciso di non inserire alcuna fotografia, che sarebbe risultata comunque troppo descrittiva. Dato che sei diventata un’esperta del settore, come dovrebbe essere, secondo te, un “matrimonio da fiaba”? Un matrimonio da fiaba è un matrimonio fresco, ricco di spunti e di idee. Ma soprattutto è un matrimonio disegnato a pennello sugli sposi, al di là di ogni convenzione sociale. Il mio è dunque un invito ad osare, studiando un matrimonio su di sé e non sulle ambizioni di parenti ed amici.

In cosa consiste e come si sviluppa il tuo lavoro? Essenzialmente sono una giornalista in rosa, un pennino curioso che con delicatezza entra nelle case il giorno del matrimonio, per uscire con un’agendina ricca di dettagli, frasi, descrizioni. Poi ne nasce un romanzo che avrà sempre per titolo “un matrimonio...” seguito da un aggettivo. Incantato, classico, elegante, alcuni tra i libri scritti per gli sposi andranno in libreria entrando così a far parte della collana

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AUTISTA, SEGUA QUEL SOGNO! TRA CARROZZE, SEDILI IN PELLE ED IL VENTO TRA I CAPELLI DI NOEMI LA BARBERA

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Quale mezzo vi condurrà a quest’appuntamento con il destino? Nella scenografia di un matrimonio nulla va lasciato al caso, e il mezzo di trasporto con cui gli sposi arriveranno o lasceranno la chiesa, o il luogo della cerimonia, nel gioco d’insieme, è molto più di un semplice particolare, perché è qui che inizia il cammino della vostra nuova vita. Anche in questa scelta ci si può sbizzarrire, scegliendo un mezzo che rispecchi la personalità degli sposi, in sintonia con lo stile della cerimonia, e in accordo con il luogo della cerimonia. Non è detto che il tragitto si debba fare per forza in auto. Per coloro che osano nella vita, quanto nel giorno del matrimonio, c’è un ampio spettro di possibilità: dalla carrozza trainata dai cavalli, ai cavalli senza carrozza, dalla bicicletta alla moto, magari a bordo del sidecar. Arrivare in carrozza è da veri nostalgici di tempi andati, perfetta per i romanticoni

veri. È quindi adatta a celebrare un evento speciale come il matrimonio, a patto che tutta la cerimonia sia molto romantica e un po’retrò. In stile cinematografico, arrivare con i cavalli è davvero particolare e ovviamente, forse più di ogni altro mezzo, dipende dal luogo della cerimonia: impossibile se vi sposate in città, perfetto se avete scelto l’aperta campagna. Un modo assolutamente originale, la bicicletta – molto green, ma poco pratica – ben si adatta a sposi sbarazzini; da non dimenticare, però, che bisogna fare i conti con la lunghezza dei tragitti e dell’abito della sposa. Se non volete rinnegare il vostro animo da centauri neanche in una giornata così sentimentale, la moto può essere un mezzo molto divertente per arrivare alla cerimonia o per raggiungere il ristorante. E se quella che avete già non si addice, è possibile noleggiarla secondo i vostri gusti, dalle più moderne alle moto d’epoca. Il sidecar, che dà un gusto retrò alla


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cerimonia, ma meno romantico, richiede una buona pratica: bisogna quindi prepararsi bene prima del fatidico giorno. Se invece troppo anticonformismo non fa per voi, e all’automobile non volete rinunciare, è comunque emozionante arrivare in chiesa a bordo di una bella auto. Ma non sempre si vuole quella che si possiede. In questo caso, niente paura, si può sempre prenderla a noleggio da concessionarie o ditte specializzate che magari offrono anche il servizio chauffeur. E chissà, forse si potrà realizzare dentro al grande sogno del matrimonio, quello più piccolo di salire sull’auto che si desidera da sempre, e, perché no, magari facendo una sorpresa alla fidanzata che su quella macchina ci sarebbe sempre voluta salire. Del resto, con il matrimonio, ogni capriccio è lecito, e nei limiti delle possibilità, diventa un’occasione per togliersi tanti sfizi. Del resto, è o non è la vostra festa? E non servono sempre tanti soldi per questo. Basta organizzarsi in tempo, e razionalizzare i desideri. Il noleggio è una soluzione che permette di poter scegliere tra molti modelli di auto, ciascuna con il suo stile. Le agenzie specializzate per l’auto da cerimonia hanno nel proprio parco-auto modelli destinati a questo servizio, come Rolls Royce, Cadillac, Mercedes, Chrysler, Porsche, Ferrari, auto d’epoca e moderne, auto sportive o di lusso, tutto è possibile. Occhio, però, a qualche piccolo accorgimento. Per esempio, che succederebbe se, per sorprendere la futura sposa, sceglieste un’auto sportiva coupé, proprio quella che vi piace tanto, accorgendovi, solo a cose fatte, che l’abito di lei, con tanto di strascichi e veli, non c’entra neanche a raggomitolarlo? Meglio non ritrovarsi in queste situazioni. Basterà scegliere un’auto abbastanza spaziosa da contenere l’abito della

sposa, e colui o coloro che la accompagneranno nel tragitto fino alla chiesa. Inoltre, è bene scegliere un’auto che si accordi con lo stile della cerimonia. Se la location, gli abiti, le musiche sono ispirate a uno stile classico, arrivare a bordo di una Ferrari stonerebbe un po’. Gli sposi, dunque, devono pensare anche al modello più adatto alla cerimonia, e devono farlo prima possibile: prenotando per tempo, infatti, possono assicurarsi che l’auto scelta sia anche disponibile. Se desiderate che ogni dettaglio parli di romanticismo, optate per un modello di auto classico e non esagerato. Il lunotto posteriore potrebbe, in questo caso, far posto a un cuscino di fiori, mentre a ornare il cruscotto saranno nastri e fiori. Se desiderate queste decorazioni floreali anche dentro la macchi-

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na, assicuratevi che siano coerenti con tutti gli altri addobbi floreali. Se siete più tipi da lattine o palloncini legati alla macchina per un’uscita che, più che essere trionfale, sia “rumorosa” e divertente, non c’è bisogno di pensare a macchine sofisticate. Anche la cinquecento vecchio modello può andar bene, perfetto anche il classico maggiolone bianco, magari con la cappotta abbassata se splende il sole. Così come l’utilitaria che vi accompagna nella vostra quotidianità, a suo modo, non è meno romantica, anzi, è una scelta che si rivela ancora più azzeccata se la vostra auto ha un significato particolare all’interno della coppia: è lì che c’è stato il primo bacio, il primo “ti amo”, o magari è lei che vi ha accompagnato in un viaggio che ha suggellato il vostro legame.

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PICCOLE BONTà

DELIZIE DOLCI E COLORATE DI STEFANIA SCORDIO

Leggenda vuole che siano stati inventati a scopo terapeutico da un medico arabo, AlRazi, per rendere gradevoli le pillole più amare, che, ricoperte di zucchero, divenivano meno ostiche anche ai bambini.

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Nato in tempi molto antichi, sinonimo di augurio e di gioia, il confetto non può mancare nelle cerimonie più importanti della propria vita. Le sue origini non sono certe ma legenda vuole che siano stati inventati a scopo terapeutico da un medico arabo, Al-Razi, per rendere gradevoli le pillole più amare, che, ricoperte di zucchero, divenivano meno ostiche anche ai bambini. Con il passare del tempo cominciò a diffondersi l’usanza di ricoprire con la stessa glassa i semi di coriandolo che venivano lanciati ai novelli sposi come segno di buon auspicio.

Successivamente, come spesso accade, la tradizione subì delle modifiche: furono le mandorle ad essere ricoperte di zucchero e offerte dagli sposi agli invitati come segno di ringraziamento, sostituendo dolcetti e pasticcini fatti in casa. I CONFETTI RACCHIUSI ALL’INTERNO DI SACCHETTINI DI TULLE, ORGANZA, PIZZO SANGALLO, COTONE O SETA, SONO TRADIZIONALMENTE CINQUE E VOLTI A SIMBOLEGGIARE SALUTE, RICCHEZZA, LUNGA VITA, FERTILITÀ E FELICITÀ.


Roncaglia&Wijkander Foto: Alberto Luchena

Si ringrazia l'Editore per lo spazio concesso.

DENTRO C’È MOLTO DI PIÙ.

In una bomboniera Save the Children c'è il diritto di ogni bambino ad avere un futuro. In occasione di matrimoni, battesimi, comunioni, lauree e ogni altra ricorrenza, festeggia con una bomboniera Save the Children. Puoi trasformare il tuo momento felice in un contributo per scuole, libri, cure mediche, acqua potabile, protezione e assistenza per offrire una vita migliore a tanti bambini. Parenti e amici riceveranno una scatolina porta confetti o una pergamena a testimonianza di un gesto di solidarietà importante. Save the Children dal 1919 lotta per i diritti dei bambini e per migliorare le loro condizioni di vita in tutto il mondo.

Per informazioni su bomboniere, partecipazioni e liste nozze:

www.savethechildren.it/bomboniere - bomboniere@savethechildren.it - Tel 06-4807.0067




Di colore bianco questi semplici zuccherini accompagneranno la coppia per tutta la loro vita, con una semplice variazione: quattro resteranno bianchi, uno solo cambierà colore. Rosa per le nozze di cotone (1° anniversario), Fuxia per le nozze di seta (5° anniversario), Giallo per le nozze di stagno (10° anniversario), Beige per le nozze di porcellana (15° anniversario), Giallo per le nozze di cristallo (20° anniversario), Argento per le nozze di argento (25° anniversario), Acquamarina per le nozze di perle (30° anniversario), Blu per le nozze di zaffiro, (35° anniversario), Verde per le nozze di smeraldo (40° anniversario), Rosso per nozze di rubino (45° anniversario), Oro per nozze d’oro (50° anniversario), Avorio per nozze d’avorio (55° anniversario), Bianco

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per nozze di diamante (60° anniversario) Nel nostro paese la produzione dei confetti nasce nel XV secolo per opera di alcune famiglie di Sulmona (AQ) che ancora oggi continuano la loro attività confermandosi come attrattiva turistica. Di rilevante importanza i confetti Pelino, con le mandorle d’Avola dalla forma piatta ed elegante e, specialità della ditta Giorgi, le composizioni di fiori, spighe o grappoli, con filo di seta. NEGLI ULTIMI ANNI AL GUSTO SEMPLICE DELLA MANDORLA SI SONO AGGIUNTE NUMEROSE VARIAZIONI CHE VEDONO NOCCIOLE E PISTACCHI RIVESTITI DI CIOCCOLATO O DI AROMI AL PEPERONCINO, AL COCCO, ALLA BANANA, ALLA FRAGOLA, OPPURE COMPOSTI AL LIMONCELLO, AL

CAFFÉ O ALLA NUTELLA, TUTTI RICOPERTI DAL CLASSICO VELO DI ZUCCHERO BIANCO. Anche la confezione dei confetti registra dei cambiamenti: non più esclusivamente tulle o stoffa bianca ma anche inserti in glicine, lilla, rosa, arancio o rosso.

le bomboniere Originariamente nate come contenitori in porcellana o cristallo per i confetti, dopo il 1896, anno del matrimonio di Vittorio Emanuele, principe di Napoli e futuro Re d’Italia, le bomboniere sono diventate pic-


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coli cadeaux che gli sposi regalano ad amici e parenti per ringraziarli dei doni ricevuti. La bomboniera classica è in cristallo Swarovski, in vetro di Murano o in porcellana di Limoges, ma oggi va bene qualsiasi oggetto o materiale purché sia raffinato e di buon gusto. E’ importante che la scelta sia orientata su un carattere che rifletta la propria personalità o che segua il tema della cerimonia e che sottolinei la cura del dettaglio: un tocco particolare sarà la personalizzazione con i nomi degli sposi. SECONDO IL BON-TON LE BOMBONIERE NON VANNO MAI CONSEGNATE PRIMA DEL MATRIMONIO, MA NEI SUCCESSIVI 20 GIORNI DALLA DATA DELLA CERIMONIA.

Per comodità è consuetudine donarle alla fine del banchetto: una per ogni nucleo familiare e una a testa per le coppie di fidanzati, oppure lasciarle come segnaposto per ogni invitato. Le confezioni dovranno essere uguali per tutti eccetto che per i testimoni che riceveranno dei cadeaux personali: fermapolsi, orologi o portafogli per gli uomini, ciondoli o bijoux vari per le donne. Confetti e bomboniere in confezioni più semplici anche per chi non è intervenuto alla cerimonia, per i parenti meno stretti che non sono stati invitati e per i conoscenti. Specialità in aumento è la Torta Bomboniera, realizzata con scatoline di cartoncino, con all’interno il tulle e i cinque tradizionali confetti, nella forma di vere e proprie fette, disposte a somiglianza di una torta pasticciera. Sopra

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ogni scatola un oggettino a tema, in resina, porcellana o cristallo, che verrà poi riproposto in cima alla torta. Una nuovissima tendenza, che sicuramente stupirà i vostri ospiti, è invece in arrivo direttamente dall’America: aggiungere alle bomboniere una minicake, una piccola torta monoporzione identica alla torta nuziale. E’ una chicca sempre più richiesta che da un tocco di classe in più al vostro giorno più bello.

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questa piccolissima letterina...

PARTECIPAZIONI ED INVITI DI NOEMI LA BARBERA

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obrietà e raffinatezza sono le due parole d’ordine. ed è dunque consigliabile seguire regole classiche: caratteri in stampatello o corsivo inglese, formato 12,5 cm x 16,5 cm, colore bianco o avorio. Gli indirizzi sulle buste devono essere scritti a mano con inchiostro blu o grigio se la carta è bianca, nero se la carta è avorio. Ai più eccentrici è concessa un po’ di fantasia purchè si mantengano i limiti del buon gusto: piccoli cuori, fedi intrecciate, o motivi floreali, per i più romantici; biglietti in carta riciclata o tinti con colori naturali nei toni del blu, del verde, del bordeaux, per i fanatici dell’ ecosostenibilità. Dopo aver scelto la data e il luogo del ricevimento, la prima cosa da fare, per evitare imbarazzanti dimenticanze, è stilare un accurato elenco degli invitati ai quali dovranno essere consegnate le partecipazioni, entro 45 giorni dalla data delle nozze, personalmente a parenti, amici più stretti e testimoni, per posta a parenti più lontani e colleghi di lavoro. Due i biglietti d’invito: uno per la cerimonia, l’altro per il ricevimento. Di cattivo gusto il cartoncino della lista nozze, o, ancora peggio, il post scriptum: “si preferisce regalo in busta”.


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LE PARTECIPAZIONI SONO IL “BIGLIETTO DA VISITA” DEL VOSTRO MATRIMONIO, CIÒ CHE CONFERISCE TONO ALLA CERIMONIA E NE PREANNUNCIA LO STILE




RIGIDISSIME LE REGOLE DI INTESTAZIONE. SE I FUTURI SPOSI HANNO UN’ ETÀ INFERIORE AI TRENT’ANNI SARANNO I RISPETTIVI GENITORI AD ANNUNCIARNE LE NOZZE, DIVERSAMENTE SARANNO LORO STESSI A PARTECIPARE L’VENTO:

La sposa sulla sinistra, lo sposo sulla destra, con i rispettivi indirizzi di residenza; al centro luogo e ora della cerimonia; sotto, il futuro indirizzo degli sposi. Naturalmente, ai giorni nostri, non sempre il nucleo familiare d’origine è quello tradizionale, ed anche le famiglie allargate dovranno seguire regole ben precise: Se uno dei genitori è vedovo parteciperà da solo il matrimonio del figlio/a, mentre i con suoceri manterranno la formula classica. Se la madre è vedova e risposata parteciperò il matrimonio con il secondo marito affiancandone il cognome da nubile. Se i genitori sono separati o divorziati in rapporti amichevoli parteciperanno entrambi il matrimonio, ma la madre userà il cognome da nubile. Se i genitori sono separati o divorziati in rapporti avversi annuncerà il matrimonio solo il genitore al quale è stato affidato legalmente il figlio. MAI SCRIVERE NOMI E COGNOMI ANTICIPATI DA TITOLI PROFESSIONALI O ACCADEMICI, CHE SIANO DEGLI INVITATI CHE DEI GENITORI DEGLI SPOSI, ECCETTO IL GRADO DEGLI UFFICIALI DI CARRIERA.. Aspetto da non sottovalutare sono i ringraziamenti. Lo sposo e la sposa dovranno ringraziare tutti coloro che hanno partecipato all’evento, o che abbiano semplicemente inviato un telegramma, con una frase scritta a mano su un biglietto simile a quello della partecipazione. Da ordinare insieme a queste ultime il cartoncino dovrà avere in alto a destra, i nomi degli sposi seguiti dal cognome da coniugi. E’ opportuno farne stampare qualcuno in più dato che potranno servire alla coppia anche per altre occasioni. La spedizione dovrà avvenire subito dopo il matrimonio oppure entro un mese dal rientro dal viaggio di nozze.





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FLOWER POWER IL SIGNIFICATO DEI FIORI DI NOEMI LA BARBERA

In base al significato attribuito, dalle specie più comuni a quelle più rare, vi consigliamo i fiori che possono entrare a pieno titolo in un matrimonio. I fiori d’arancio sono i fiori con la “f” maiuscola per il matrimonio, poiché esprimono l’amore completo, eterno. Secondo il linguaggio floreale, il fiore d’arancio serviva per formulare una richiesta di matrimonio. Le rose, in generale, esprimono congiungimento, condivisione, amore, con diverse accezioni: quelle di campo, semplicità, le bianche insieme alle rosse, unione, le bianche purezza, rosso amore ardente. Anche l’edera è simbolo dell’amore matrimoniale e di fedeltà. Altro classico, la margherita, che ben si presta a un matrimo-

nio all’insegna della semplicità, è emblema di innocenza. Nei bouquet nuziali di greci e romani c’era un fiore da loro molto amato, il mirto. L’agrifoglio porta felicità e protezione, da utilizzare se il matrimonio si svolge in periodo invernale e natalizio. L’amarillis è un fiore importante, maestoso, invadente, tant’è che simboleggia fierezza e orgoglio dei sentimenti. L’artemisia parla di serenità, per il colore si addice a un matrimonio primaverile o estivo. Primaverile è anche il tocco degli aster che esprimono delicatezza. Le azalee rappresentano l’aver cura di una persona. Ai bellissimi fiori di cactus, bianchi e imponenti, che rappresentano una rarità associata ai matrimoni, si potrebbe

guardare con occhi nuovi, pensando di addobbare i luoghi della cerimonia (non per il bouquet, viste le dimensioni) ma anche perché significativo è il loro messaggio: costanza e persistenza. La calla è pura poesia per gli occhi, le sue linee quasi eteree, la rendono perfetta per un matrimonio votato all’eleganza e alla raffinatezza, in tal senso, valida alternativa alla più vista orchidea. Le camelie sono fiori molto romantici che esprimono adorazione e stima. Le spose che si sentono timide scelgono le peonie, quelle umili e modeste, le violette o le campanelle. Per tipe decisamente sentimentali va bene il non ti scordar di me, un fiore molto romantico, rosa o arancione, perfetto per la


primavera e per chi vuole sottolineare un amore vero. Per donne-geishe sono indicati i fiori di pesco: esprimono dedizione totale. Chi, invece, si vuole ingraziare la sorte, sceglierà la campanula, buona fortuna. E chi punta alla fecondità, l’althea rosa. Per dire un semplice quanto efficace “ti amo” usate i piccoli fiori di corbezzolo. Per delle nozze all’insegna dell’allegria, scegliete il crocus o il girasole. Se per voi si avvera un desiderio, o vi augurate che saranno ancora tanti quelli che si realizzeranno scegliete i fiori di erica, ma solo nella variante bianca. Il fiordaliso, dall’aspetto particolare, è simbolo di delicatezza, sceglietelo, dunque, se vi corrisponde. La fresia è un bellissimo fiore, ma attenti, parla di amore platonico. Per un matrimonio di fascino optate per il giglio bianco, per uno di grande dignità le bellissime e bianche magnolie. Il gladiolo è un’idea da prendere in seria considerazione, scegliendolo vi farete un giuramento di sincerità. Per raccontare che il vostro è stato un amore a prima vista aiutatevi con la glossinia. Se vi sposate in spiaggia, e non volete rinunciare alle collane di fiori in stile hawaiano sappiate che vi state incatenando d’amore. Un’altra idea floreale è la spiga di grano, perfetta per un matrimonio bucolico, simbolo di prosperità.



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il bouquet

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È il piccolo-grande protagonista di ogni matrimonio. Attrae gli sguardi, esprime la personalità della sposa, valorizza la sua bellezza, impreziosisce il suo abito, comunica un messaggio d’amore allo sposo, e infine,

assume l’investitura di passaggio di consegne tra la sposa attuale e una futura, conteso da tutte le invitate. Dietro a un bel bouquet c’è un’arte, pertanto è importante che la sposa si faccia consigliare. Anche perché la sposa può indicare il tipo, colore e forma che preferisce, ma la composizione finale deve accordarsi con il modello e il colore dell’abito, con la sua figura e la sua persona-

lità. Complice, per la resa finale, sarà anche il grado di disinvoltura ed eleganza con cui la sposa lo impugnerà. Ci sono nuove tendenze in fatto di bouquet che, affiancandosi al tradizionale, offrono la possibilità di scegliere tra diverse opzioni. La forma del bouquet può variare in funzione dello stile dell’abito e della personalità della sposa. Il bouquet cascante formato da fiori di piccole

dimensioni, si addice a spose alte di statura, tradizionali: la forma ricadente riprende elegantemente il motivo di uno strascico importante, stona, invece, con un abito corto. Per spose meno slanciate è indicato un bouquet tondeggiante, circolare, più piccolo e compatto, composto da fiori piccoli: è tra le varianti più adottate perché si addice a spose di tutte le taglie ed è perfetto anche con l’abito corto. Aperto e volumino-

so, composto anche solo da calle o da rose, è indicato per una sposa romantica. Per spose slanciate o rigorose ed essenziali, più che una composizione, è indicato un fiore unico dal gambo lungo. A fascio, da portare appoggiato ad un braccio e formato da fiori piuttosto lunghi, di grande effetto, indicato per una sposa moderna, o vestita con tessuti leggeri. Tra le varianti più innovative c’è il bouquet da polso, legato con un nastro di

seta, caratterizzato da colori vivaci, ideale per la sposa originale. Dopo il taglio della torta, la sposa con le spalle rivolte verso le invitate nubili può lanciare il bouquet all’indietro, oppure scegliere di donarlo all’amica più cara. Un bouquet perfetto non deve essere solo bello, ma deve essere anche funzionale: non sporcare l’abito o i guanti, deve durare tutta la giornata, essere facilmente impugnato e leggero.

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floreale, ma si può anche abbellire la sala secondo i gusti personali, in accordo con i criteri organizzativi del municipio. Per questo tipo di ambiente la soluzione ideale è quella di adagiare una composizione di fiori davanti al tavolo al cui cospetto si siedono gli sposi, una all’ingresso della sala, e, infine, impreziosire di mazzolini di fiori le sedie degli invitati.

festeggiare tra i fiori

Le composizioni per la chiesa e per la sposa sono gli elementi più ammirati. L’addobbo in chiesa rappresenta la parte più delicata perché si interviene in luoghi sacri, non neutri. È necessario, quindi, che il fiorista si confronti con l’architettura del luogo, con i giochi di luce e ombre, e il numero di persone che dovrà ospitare la funzione. I punti nevralgici da decorare sono: l’ingresso, le panche della navata principale dove siedono gli invitati – che servono anche per incorniciare il cammino della sposa fino all’altare – la cappella più importante, l’altare maggiore dove viene celebrato il rito nuziale, l’esterno della chiesa dove si possono allestire cesti per il riso, e per finire, il cuscino per le fedi. Le chiese più piccole esigono composizioni discrete, quelle grandi, più sontuose. Per una romantica chiesetta di campagna, sono indicati allestimenti

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molto semplici, in tonalità pastello, magari composti anche da spighe di grano, nastri colorati, edera e frutta di stagione. Se si sceglie il duomo o la cattedrale tutto il tono della cerimonia, compresi gli addobbi, dovranno essere imponenti e fastosi, per non scomparire nella maestosità delle sue mura. In uno stile barocco sono indicate composizioni più romantiche, con arredi e drappeggi particolarmente curati, per una chiesa romanica, in cui prevalgono linee essenziali e rigorose, si potrà prediligere una creazione con fiori semplici e non abbondanti. In municipio, le cerimonie sono solitamente meno romantiche, perché si tratta di luoghi più asettici. La presenza dei fiori, anche se più discreta rispetto alla chiesa, può comunque dare un tocco di colore e di allegria. La maggior parte dei comuni, solitamente, prevede già una composizione

Nel luogo del ricevimento ci si può sbizzarrire per fare festa intorno ai fiori, e le soluzioni per creare un’atmosfera indimenticabile sono davvero tantissime. Non è necessario che vi sia continuità tra i fiori scelti per la chiesa e quelli per il ricevimento, dove si possono appositamente creare due differenti ambientazioni, ma lasciate che non sia il ristoratore, ma un unico fiorista ad occuparsene. Anche qui bisogna tener conto del tipo di architettura, arredamento e colori delle sale, dell’allestimento dei tavoli nonché delle partecipazioni e dei menù. I centrotavola possono decorare il tavolo degli sposi e del buffet con delle composizioni più grandi, e quelli degli invitati. Possono essere floreali, di frutta, con candele e altri elementi decorativi e devono adeguarsi alla misura dei tavoli: né troppo piccoli, per non rischiare di “sparire” tra bottiglie e bicchieri, né troppo grandi, per non intralciare la conversazione degli invitati. Una soluzione di tendenza è quella di utilizzare come centrotavola delle conche in vetro piene d’acqua dove far galleggiare i boccioli dei fiori. Il centrotavola deve accordarsi allo stile della location, a come la tavola è apparecchiata, e a tutti gli altri dettagli decorativi, come i segnaposto. Oltre ai tavoli, si può pensare di ornare anche le sedie e la torta nuziale, così da creare una decorazione floreale che, come una melodia, pervade tutto il matrimonio.



IL RICEVIMENTO NEL POSTO GIUSTO SLOW WEDDING E WEDDING PARTY LO CHEF CONSIGLIA A CIASCUNO IL SUO POSTO BON TON LA CARTA DEI VINI MUSICA MAESTRO L’ANGOLO DEL VIZIO FATELO CON SIMPATIA PECCATI DI GOLA GIOIE DEL PALATO REGISTI TRA I FORNELLI


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nel posto giusto SCEGLIETE LA LOCATION ADATTA A VOI

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Ville, castelli, antichi conventi o palazzi nobiliari, masserie e cascine. Sono veramente tanti i luoghi affascinanti che oggi costituiscono un vero e proprio patrimonio per le nostre terre. Incorniciate in affascinanti contesti, immerse nel verde, circondate da parchi immensi, in riva al mare o in cima ad una col-

lina o su un monte, nel cuore di un centro storico di un piccolo paesino di provincia o di un borgo medievale; ciascuna delle tipologie di location gode di caratteristiche uniche ed inconfondibili, che possono essere piĂš o meno adatte alle vostre esigenze. Per nostra fortuna, oggi, sono moltissimi i fortunati possessori di immobili prestigiosi

che hanno deciso di metterli a disposizione della clientela come strutture ricettive. La grandissima varietà di location può soddisfare qualsiasi richiesta, dettata non soltanto dal gusto stilistico, ma anche dalla personalità degli sposi e dal tipo di evento che desiderano realizzare. Castelli, dimore e ville storiche, rinomate costruzioni in


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passato proprietà di famiglie aristocratiche, frequentate da personaggi famosi o semplicemente note per la loro storia ricca di fascino, sono caratterizzate dal pregio e l’eleganza dei complementi e dall’atmosfera elegante e nobile sprigionata da ogni centimetro che osserverete al loro interno. Gli odierni proprietari sono riusciti a mantenere il loro fascino intatto, tutto racconta di tempi andati e storie di nobili, artisti e letterati. Le antiche dimore nobiliari si trovano per lo più in vecchi centri abitati o in antichi complessi architettonici appena fuori porta, così come i castelli. Le ville sono circondate dal verde, lontano dai centri abitati e godo-

no quasi sempre di una grande area esterna, sfruttabile al pari di quella interna. Chi affitta una dimora storica per una cerimonia speciale, da ricordare tutta la vita, è sicuro di immergersi in un’atmosfera agli antipodi da quella della vita di tutti i giorni. La location perfetta se amate le ambientazioni principesche, da favola e avete in mente un evento paragonabile alle antiche cene di gala dell’alta aristocrazia occidentale. Amate l’aria aperta, la natura e gli antichi sapori genuini di un tempo? Scegliete un agriturismo, un baglio o una antica corte. Vecchie fattorie, masserie o cascine totalmente ricondizionate ed adeguate ai comfort odierni, per darvi qualsiasi tipo di

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comodità, ma con un retrogusto antico e rurale capace di far sognare. Grazie alla diffusione di questi tipi di location si stanno riscoprendo le antiche tradizioni, i vecchi modi di vivere, i prodotti tipici ed i sapori di un tempo, riproposti in chiave romantica o moderna. Indipendentemente dalla tipologia e dalla categoria, gli agriturismi hanno aperto un nuovo panorama nel mondo del matrimonio, valorizzando le nostre campagne e i sapori della nostra terra. I bambini si divertiranno soprattutto se la location scelta ha una fattoria con gli animali.

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slow wedding NUOVI MODI PER FESTEGGIARE

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Cambia repentinamente il nostro modo di vivere e cambiano le nostre abitudini. La vita diventa sempre più veloce, più frenetica e stressante, ed il rischio di affrontare tutto con il passo accelerato - non godendo dei momenti più belli, nella loro semplicità - è sempre dietro l’angolo. Quanto è triste l’idea di non poter ricordare il vostro matrimonio come desiderate, perché troppo breve? Effettivamente un solo giorno della vostra vita, nel bel mezzo di centinaia e centinaia di giorni lavorativi, potrebbe non bastare. E’ per questo che dagli Stati Uniti, patria della vita “di corsa”, arriva la moda dello “slow wedding”: il matrimonio diluito su un intero weekend, in due o tre giorni. A primo impatto potrebbe sembrare estenuante e noioso, ma non è così. Lo slow

wedding non è nient’altro che un lungo momento di festa, dove a passo lento sposi ed invitati potranno godere più a lungo dei momenti di divertimento e piacere. Inoltre, potento spendere qualche giorno in più, anche l’interazione tra sposi ed invitati verrà favorita, creando un’atmosfera più familiare ed unita. La celebrazione del matrimonio in più giorni ci rimanda inequivocabilmente alle usanze di quei popoli lontani che prolungano i festeggiamenti anche per un’intera settimana. Prima di tutto, sarebbe bene trascorrere i giorni del vostro matrimonio in una località fuori porta, non necessariamente lontana. Anche il piccolo borgo di montagna o la località balneare più vicini alla vostra città possono andar bene.


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wedding PARTY DI STEFANIA SCORDIO

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olitamente è la tradizione l’elemento che più contraddistingue il matrimonio: la scelta dell’abito, i fiori, ed in particolare l’intrattenimento, difficilmente subiscono trasgressioni e fantasie se non entro determinati canoni. Per ovviare a ciò le coppie più giovani e più alternative hanno rubato dai nostri cugini americani la formula del “wedding party”, una vera e propria festa dedicata agli sposi e in cui dj, musica dal vivo, luci psichedeliche e open bar fanno da padroni.

Un agriturismo, un resort, una villa o una spa: sono queste le mete più gettonate per lo slow wedding, che nella maggior parte dei casi è totalmente votato al benessere, al relax ed alla pace e solennità di ogni singolo momento trascorso in compagnia. Il target di questa nuova tendenza è la coppia non più giovanissima, perché svincolata dal volere delle famiglie che spesso preferiscono ed indirizzano verso il matrimonio tradizionale. Lo slow wedding è una scelta per la coppia consapevole dei propri desideri. Per questo spesso si tratta di coppie che si sposano per la seconda volta o che convivono già da tempo e che, una volta deciso il grande passo, offrono ai loro invitati qualche giorno di relax e festeggiamenti, per celebrare la loro unione con la stessa accuratezza della decisione presa.

Così dopo la cerimonia sacra o civile e dopo l’intrattenimento, gli sposi e gli invitati potranno scatenarsi in ogni sorta di danze e di goliardie. Importante scegliere la location adatta: una discoteca alla moda, un antico palazzo con un’ampia sala, un rigoglioso giardino di una prestigiosa villa. Un tocco di originalità sarà dato dalla scelta di un tema che seguirà l’intera serata: abiti, maschere, addobbi, gadget, tutti con lo stesso stile. Per concludere in bellezza potrebbe essere allestito uno sfiziosissimo buffet di dolci, pasticcini e cornetti oppure una graditissima spaghettata, come trait d’union intramontabile dell’amicizia!

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L’incanto di un parco antico, il fascino di un museo privato, l’accoglienza di una dimora lombarda


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Lo ELETTO DAL GAMBERO ROSSO come MIGLIOR CUOCO EMERGENTE 2011 MASSIMILIANO MANTARRO Quest’anno abbiamo affidato il compito di saziare la vostra fame di consigli a Massimo Mantarro, chef del San Domenico Palace Hotel di Taormina, vincitore del premio Gambero Rosso come migliore cuoco emergente del 2011 per il perfetto equilibrio e la consapevolezza dimostrati nel “miscelare” ricette provenienti da antiche tradizioni, ingredienti tipici e genuini e l’innovazione e l’estro dei nuovi stili internazionali.

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Chef consiglia


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Da qualche tempo l’arte culinaria vede antiche tradizioni e sperimentazione in un unico connubio, quali sono le tendenze che vedremo nei menù quest’anno? E’ impossibile definirlo, la cucina è in costante evoluzione, sta arricchendosi di idee provenienti da qualsiasi parte del mondo e si stanno riscoprendo sempre più ricette risalenti ad antiche tradizioni, quindi direi che più che una tendenza, vedremo crescere la varietà di variazioni proposte sul tema della cucina tipica, e sicuramente come negli ultimi due anni, le scelte saranno sicuramente azzeccate e piaceranno. Insieme ai menù, anche il modo di servire i pasti sta mutando. Oltre alla tradizionale cena al tavolo, i buffet ed addirittura g li aperitivi rinforzati stanno incalzando. Come e quando andrebbero adottate queste diverse soluzioni? Certo, questo secondo la mia esperienza cambia molto a seconda del numero dei commensali, se abbiamo un numero ristretto opterei sempre per un banchetto di tipo tradizionale, servito al tavolo, mentre per un numero maggiore di invitati si potrebbe optare anche per qualcosa di diverso. Dipende anche se si vuole dare all’evento un aspetto più o meno formale. I classici tavoli familiari “chiudono” in piccole nicchie gli invitati, mentre un flying buffet favorisce l’interazione sociale tra tutti gli invitati, che sono più liberi di muoversi.




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Percorrendo questa nuova strada ci si potrebbe imbattere nel rischio di una perdita di identità non solo della cucina italiana, ma anche del tradizionale banchetto di nozze? Siamo cambiati moltissimo rispetto alle vecchie tradizioni, che vedono nei festeggiamenti un particolare attaccamento alla tavola. Basti pensare ai banchetti di nozze di qualche anno fa: 3 o 4 ore seduti a cibarci di portate dalle quantità inesauribili. Negli ultimi tempi, invece, l’idea generale è quella di non appesantire l’ospite - regalandogli una nottataccia dopo i festeggiamenti - ma di farlo sentire comunque appagato e soddisfatto, ma leggero. Questa nuova impostazione sembra essere più gradita. Oggi la tavola la si vive molto di più anche sotto il punto di vista sociale. Non credo si possa correre il rischio di dimenticare il significato originale del banchetto di nozze: la nostra cucina ha una fortissima identità, difficilmente “corruttibile”. Chiudiamo con dolcezza: scegliamo un dolce ed una bottiglia per brindare e facciamo un particolare augurio alle future coppie! Rivalutiamo il dolce tipico siciliano! Cannoli e cassate sono l’ideale al posto della classica torta nuziale. Seguendo la stessa filosofia, optiamo per un brindisi diverso dal solito scegliendo quindi un buon passito dolce, altrimenti chiederei in prestito ai cugini d’oltralpe uno champagne demi sec, che conferisce alla cerimonia anche quella nota di fascino in più rispetto ai vini che sono più indicati come accompagnamento.

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A CIASCUNO IL SUO POSTO COME FAR ACCOMODARE GLI INVITATI

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Siamo pronti a scommettere che questo sarà uno dei consigli più utili: i posti a sedere in sala. E’ sempre un problema riuscire ad assegnare i posti giusti, perché spesso si teme di poter fare uno sgarbo a qualcuno se messo troppo vicino o troppo lontano. Ma con qualche dritta il compito può diventare facile e divertente. Per non fare confusione, assegnate dei numeri o dei nomi ai tavoli e realizzate, insieme al Maitre di Sala, una piantina raffigurante la disposizione che avere scelto. Adesso decidete come disporre tavoli ed invitati! PARTIAMO DAL TAVOLO PIÙ IMPORTANTE, IL VOSTRO. L’IMPORTANTE È CHE SIA POSIZIONATO IN MODO DA ESSERE VISIBILE A TUTTI, MA NON ESAGERATE…EVITATE EFFETTI TEATRALI TIPO PALCHETTI SOPRAELEVATI O, PEGGIO, DI STARE AL CENTRO DELLA SALA.

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Potete scegliere di stare soli, per sentirvi liberi di alzarvi e visitare gli ospiti a vostro piacimento, o di sedere insieme ai vostri genitori. Se scegliete di sedere da soli, non assegnate ai vostri genitori un tavolo in comune! Dovrebbero sedere allo stesso tavolo solo se ci foste seduti anche voi, diversamente lasciate che seggano in tavoli separati, vicini al vostro, insieme ai vostri fratelli e sorelle, o ai nonni. Tenete poi conto del grado di parentela e di confidenza tra voi ed ogni gruppo di invitati, e della confidenza tra i vari gruppi di invitati. Salvo per i tavoli assegnati alle famiglie, assicuratevi che in ogni singolo tavolo vi sia lo stesso numero di uomini e donne, e che i suoi occupanti abbiano all’incirca la stessa età. Fate accomodare gli amici già fidanzati o sposati nello stesso tavolo: anche se non si conoscono, finiranno col parlare degli inte-


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Sono sempre favoriti i tavoli rotondi da 8/10 posti. Favoriscono la conversazione tra persone ed è anche più comodo muoversi in sala Location Villa Esperia Ph. Jurij Gallegra

ressi ed obiettivi comuni (bambini, matrimoni, casa, lavoro e quant’altro venga loro ispirato dal vostro matrimonio). Gli amici single invece potranno sedere tutti allo stesso tavolo, ma ricordate: vanno presentati l’uno con l’altro all’arrivo in sala, prima di sedere, per rendere meno imbarazzante la loro interazione durante il banchetto e per rompere un po’ il ghiaccio… qualche storia d’amore potrebbe addirittura nascere il giorno del vostro matrimonio! Se tra gli invitati c’è un buon numero di bambini, metteteli tutti insieme, e fate preparare per loro un menù dedicato. Ricordatevi di non mettere il loro tavolo troppo vicino al vostro (finirete con il distrarvi tra urla, giochi e marachelle), ma di non metterlo troppo lontano. I bambini, specialmente in queste occasioni, si dimostrano sempre particolarmente vivaci.

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AVETE OPTATO PER UN BANCHETTO A BUFFET? Anche in questo caso dovete tenere conto di alcuni criteri da seguire per la disposizione dei vostri invitati, per evitare la confusione che potrebbe crearsi tra gli invitati che si aggirano per la sala con i piatti in mano. L’ideale per i buffet sono le grandi tavolate, sprovviste però di posti assegnati: chi vorrà sedersi (e siamo pronti a scommettere che in molte lo vorranno a causa delle scarpe con il tacco!) lo potrà fare in qualsiasi istante, scegliendo il posto che preferisce. Lasciate che si formino dei gruppetti di conversazione durante il pasto, ma state attenti che questi gruppi non siano troppo isolati. In quel caso dovrete essere bravi ad “amalgamare” per bene gli ospiti, presentandoli tra loro e raccontando aneddoti, descrivendo le vostre emozioni.

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TINERARIO TRA CULTURA E TRADIZIONE

Lettera di Renata Pucci di Benisichi Zanca ai futuri sposi.

<<Ragazzi, sposatevi e siate contenti. Tutto il resto è una cornice, giusto perché vi ricordiate in maniera più viva di quel giorno. Perché sapete, quando si brama molto una cosa, poi essa ti rimane impressa per sempre. Come un tema, un esame. Qualcuno di voi ricorderà lo stesso per gli esami di latino. Il matrimonio non è pesante e noioso come il latino, però vi

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Bellezza ed eleganza sono da sempre il condimento necessario a un matrimonio perfetto. La bellezza: chi ce l’ha…ce l’ha, chi non ce l’ha…cerchi di sistemarsi al meglio in qualche modo! Ma dubito che, se siete arrivati al matrimonio, la persona che avrete al vostro fianco possa trovarvi poco belli. Ci si innamora a volte di dettagli, non della totalità della persona. E’ una cosa che non si può comandare, l’amore. L’eleganza invece si, quella possiamo stabilirla benissimo: in tre generazioni di matrimoni vissuti, per quanti ne ho visti e tanti dei quali ho sentito parlare è fondamentale. Mi permetto di assodare che, secondo me, la sposa deve essere elegantissima. Perché la sposa è il gioiello di quel giorno e deve per forza essere quella che è, in tutta la sua bellezza. Condita con eleganza, gusto e garbo, con cura. Le spose sciatte non sono disinvolte e non piacciono affatto. Può la sposa ornarsi di gioielli? Da un po’ di tempo si, preferibilmente con gioielli di famiglia, per chi li ha. Inventare che essi siano di famiglia è brutto, di cattivo gusto. Se avete un gioiello di famiglia, è opportuno indossarlo nella parte destra della scollatura del vestito. Se poi avete un diadema di diamanti, meglio! Vi basterà un elastico e lo potrete trasformare in un fiore prezioso da mettere tra i capelli, graziosissimo, un bocconcino! Non è carino un gran nudo, ma nemmeno qualcosa di monacale. Ne’ troppo, ne’ troppo poco. Le spalle nude assolutamente no. Se proprio vi piace, adottate un velo lungo, ma personalmente non sono d’accordo. Tutto dipende dal grado di resistenza della sposa, alla quale consiglio vivamente di armarsi di paggetti e damigelle per reggerne il peso, raccomandando loro di ricordarsi del loro compito e di non fermarsi a guardare intorno, mentre la testa della povera sposa viene immobilizzata all’indietro. Poveri muscoli del collo! Usate un velo corto, ricamato, lungo attorno al metro e 20. Leggerissimo. mette ugualmente in agitazione pensare di avvicinarvi al grande giorno. Dovete camminare verso quel giorno contenti, e vedrete che il benessere verrà da sé. Però se oltre tutto sarete anche eleganti, disinvolti e sicuri di voi, questo aggiunge pepe all’intera faccenda!

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Pensate a quei veli assai belli tipici di Piana Degli Albanesi, in tulle, sottilissimi, che coprono leggermente il viso, e che scendono fino all’altezza dei gomiti. La cantante Aida Satta Flores ha indossato un abito da sposa bianco con bordi rossi, che poi al ricevimento ha rivoltato, rendendolo rosso con i bordi bianchi. Alla luce dei suoi 50 anni e della gran classe che la contraddistingue, ha potuto osare. Ma voi, spose, giovani o meno giovani, non osate troppo. La cerimonia in chiesa vuole l’abito bianco, e solo bianco deve essere. Per il rito civile anche i toni del rosa e del rosa pallido sono accettabili. Durante la cerimonia: lo sposo accoglie la sposa, e le bacia la mano. Mi piace molto questo gesto. Non è carino vedere gli sposi che parlano tra loro, devono essere attenti alla cerimonia, non devono essere distratti. Non si parla in chiesa, è cattivissima educazione. I cellulari vanno spenti, subito! Lo sposo deve aspettare la sposa, è già una cerimonia in se vedere il padre della sposa che dice allo sposo “te la consegno”. E’ bellissimo, forse un po’ antiquato, ma ha molto significato.

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E’ il momento, oltre che sacro, in cui una figlia lascia la sua famiglia ed è pronta per diventare una madre, una donna. Il bon ton cambia sempre, in passato infatti era il padre dello sposo a fare la proposta di matrimonio ai genitori della sposa, quasi “pianificando” la cosa testimoniandogli di essere a conoscenza della scelta dei reciproca dei figli, futuri sposi.

La lista nozze: in principio fu considerata una cafonata, adesso è una cosa normalissima, che tutti fanno e che si accetta. Una cosa che pesantemente e cafonamente avanza è la busta. da non fare mai! E’ di pessimo gusto. Sposarsi non vuol dire chiedere aiuto, elemosinare. Sposarsi è l’inizio di qualcosa che si vuole costruire. Già la lista nozze è abbastanza delicata. Figuriamoci la richiesta di regali “in busta”! E lo stesso vale per il viaggio di nozze in regalo. A meno che non sia un invitato in particolare (un testimone, uno zio, un amico caro, un fratello) a regalarlo di sua spontanea volontà. Ma la lista nozze con la quota per il viaggio è

altrettanto cafona. Poi, piccola critica personale: le persone non hanno mai visto Parigi o Vienna e pensano subito ad andare alle Antille, Togo, Seychelles, Antigua. E’ ovvio che si tratta di una moda! Tutto frutto di una visione “commerciale” del matrimonio. Per l’intrattenimento, dopo la cerimonia. Gli sposi accolgono i loro invitati. Evitate le lunghe ed estenuanti sedute a tavola, affaticheranno i vostri cari, che malediranno il momento in cui sono stati invitati. Evitate i fotografi armati fino ai denti di strumenti e luci che vi metteranno in soggezione. Volete un ricordo bello del matrimonio? Sostituite i fotografi professionisti con un vostro amico altrettanto abile, fornito di un buon apparecchio. Il vostro sorriso sarà più naturale, più vero. E vi ricorderete di quello scatto con più allegria.>> Mentre Renata scrive il suo prezioso monito, sopraggiunge un uomo dall’aspetto elegante. E’ l’amico bolognese Eugenio Busmanti, storico e critico dell’arte, uomo mondano e grande amico di Sgarbi, a Palermo per assistere alla prima rappresen-


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tazione di “Senso” scritta da Marco Tutino, sovrintendente di Bologna, anch’egli suo caro amico che riprende la storia del film di Visconti che andrà in scena al Teatro Massimo e prende parte alla nostra conversazione e ai quesiti che gli proponiamo: <<Gli uomini indossano degli abiti inverosimili e le donne con quei decolletè spaventosi assolutamente proibiti, non dalla chiesa, ma dal buon gusto! Le differenze di abbigliamento secondo le diverse sfumature di buon gusto, mi sconvolgono... il tight, che rimane sempre un must, non può essere male indossato! Ad esempio il calciatore Totti che lo ha indossato recentemente, era orribile con quelle cosce grosse. Il Tight nasce in Inghilterra, popolo di longilinei con pochi rotoli di grasso e la muscolatura armoniosa. Dimenticate quei ricevimenti seduti, con quei pranzi interminabili...terribili...oggi quella che viene adottata dalle classi più alte è un lungo cocktail mondano o al massimo la cerimoni la mattina, il ricevimento a colazione con i parenti stretti e gli amici più cari e un cocktail mondano 15 giorni prima. Ma da noi - Palermo e dintorni - continua ad affermarsi la cerimonia seguita da una grande colazione. Si ricorda

una volta e per sempre che l’ora di colazione è l’una e mezza! E le superstizioni? Vengono da un detto inglese: Something Old, Something New, Something Borrowed, Something Blue. Se si tiene particolarmente al suo valore affettivo, seguire questo detto sarà un’idea simpatica che farà sentire la sposa più sicura di se il giorno del matrimonio.>> Renata riprende la parola. Ha un’aria più seria come di chi vuole dare un consiglio. <<Una sera d’estate la graziosissima Maria lascia il palazzotto di Granara e si avvia con passo leggero e una semplice mantellina sulle spalle verso la casa della nonna dove incontrerà lo zio Pucci, fratello di sua madre. Non si vedono da anni: Maria ha studiato a Palermo al collegio Maria Adelaide e Nino ha seguito tutti i corsi di giurisprudenza a Roma. Ora si incontrano: lei ha 18 anni e lui 33. Lo zio, comincia a corteggiare la giovane nipote mostrandone il cielo, le costellazioni, gli sciami di stelle. I due si piacciono. E continuano a incontrarsi la sera a casa della loro nonna e madre. Ma una sera, maria arrivando a casa della nonna non vede più i

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baffi neri e gli occhi sorridenti di Nino. Ma la coda di paglia non le da fiato per chieder dove fosse scomparso il giovanotto. La mamma e nonna che aveva già mangiato la foglia, da notizia della partenza di Nino per Roma. Otto giorni dopo, il seduttore è di ritorno: “Marì vieni su in terrazza, ho portato un nuovo cannocchiale...” Arrivati lì, maria si avventa come una furia contro Nino tempestandolo di pugni: “Tu, bugiardo, mi hai trattato come una kellerina...mi hai baciata e sei partito senza una parola...”-”Sciocca, non solo ti voglio bene, ma ti voglio sposare. E sarebbe stato delittuoso, intraprendere la via del matrimonio, data la nostra parentela, senza le dovute precauzioni. Così, sono andato a interpellare il più grande esperto di genetica che vive a Napoli, portando con me le notizie genetiche dei miei genitori e nonni, dei tuoi genitori e nonni. Siamo esenti da malattie ereditarie come l’albinismo, il nanismo, il cretinismo...se mi vuoi, sono qui per te.” I due si sposarono e vissero insieme per più di diciannovemila caffé del mattino presi insieme, cioè per più di cinquant’anni. Racconto questo, perchè dovrebbe essere impegno morale e onestà intellettuale analizzare il patrimonio genetico di entrambi prima di lasciarsi prendere la mano dai sentimenti.>> <<Certo - conclude Renata - con le nostre fisime, i nostri piccoli snobbismi, le nostre superstizioni siamo un po’ pesanti, no? Ma, vuoi mettere il nostro apparato scenico che da solennità a quel giorno con l’unico, secco rumore di un bollo in un freddo ufficio del municipio?>>

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LA CARTA DEI VINI I vini per il banchetto del matrimonio. Un particolare importante, spesso invece non valorizzato, dal quale invece dipende la completa riuscita dello stesso banchetto nuziale. Gianni Giardina, Enologo Non basta sapere infatti scegliere le pietanze, ma occorre sapervi accostare i vini giusti. E a dirlo è un affermato enologo, Gianni Giardina: “Molto spesso – afferma - il vino è scelto dai futuri sposi sulla base di una lista molto semplice, circa quattro o cinque tipologie proposte dal ristoratore. La scelta del vino in un banchetto invece è fondamentale, se si sbaglia si rischia di mortificare un buon pranzo con

un vino mediocre. Così come – prosegue Giardina – può valere anche il contrario. Un vino superbo potrebbe esaltare un menù modesto”. Occhio al vino dunque. “Un buon pranzo è come la musica, per essere piacevole deve essere armonico “, dice Giardina citando il musicista Gioacchino Rossini. “Ogni vino e ogni cibo sono costituiti da elementi gustativi, sostanze che determinano i sapori fondamentali, il salato, l’aspro, il dolce, l’amaro, nella loro quantità, nel loro rapporto e nella loro quantità. Ed ecco la prima buona abitudine di abbinamento: è bene che il vino smorzi, addolcisca, riequilibri le tendenze gustative del cibo, per aiutare le papille gustative a percepire sempre in modo adeguato le caratteristiche dei





sapori senza assuefarsi”. E sull’equilibrio dei sapori? “Deve essere fatto per contrasto, - risponde l’enologo - quando passiamo a considerare gli aspetti quantitativi del sapore, è necessario che prevalga il criterio delle analogie. A cibi con sapori complessi e decisi dovremmo dunque accostare vini con identiche caratteristiche. Con cibi delicati e leggeri il vino dovrà essere di simile struttura. Lo stesso discorso vale se analizziamo i tempi di cottura e l’invecchiamento dei vini. Qui troviamo il senso degli abbinamenti classici: brasato di manzo e Barolo, cinghiale in umido e Brunello di Montalcino”. E’

buona regola poi far seguire ai cibi la stessa progressione dei vini, dal più leggero al più robusto per intenderci. “Il grande patrimonio viticolo varietale italiano e siciliano in particolare è di grande aiuto per l’abbinamento alle molteplici ricette regionali”. Dunque ad ogni piatto va abbinato un vino che deve essere in sintonia con il cibo. “Non fa male bere più vini a tavola, se questi sono in armonia con i cibi”, garantisce Giardina. L’importante è non eccedere. Passiamo ora allo specifico. “Con un antipasto a base di pesce va bene un bianco secco leggero di minor corpo,

un Alcamo bianco on un Etna bianco. Se ci sono dei salumi, un rosso di medio corpo fruttato, quindi un Cerasuolo di Vittoria o un Novello. Oppure rossi briosi e vivaci come il lambrusco secco”. Per gli antipasti caldi l’enologo suggerisce invece bianchi più strutturati “Perfetti i chardonnay siciliani, con frutti di mare, bianchi delicati anche aromatici e secchi come il zibibbo Pantelleria secco”. Con i primi è il condimento che determina la scelta dei vini, mentre le carni in generale richiedono vini rossi. “Austeri e morbidi, - li definisce Giardina – come il syrah, il cabernet sauvignon, il merlot, ed altri ma tutti naturalmente siciliani”. Con il pollame “vini più leggeri, profumati ed asciutti. Gli Etna rosati e rossi si sposano bene. Mentre grandi rossi riversa si abbinano alla cacciagione e selvaggina da pelo, i cosiddetti nero d’Avola affinati. Per selvaggina da piuma, rossi di buon corpo, non eccessivamente invecchiati come il Cerasuolo di Vittoria”. Ma spesso si sceglie il pesce come secondo in un banchetto nuziale. “E come dicono i toscani, il pesce deve nuotare tre volte, “nell’acqua, nell’olio, nel vino. E il vino è quello bianco, un grillo, un catarratto, un insolia”. Non si transige dunque secondo l’enologo, “a parte rarissime eccezioni e qualche dubbio”. Le eccezioni “si fanno solitamente con l’anguilla, per alcune zuppe locali e pesci grassi in genere che potrebbero accoppiarsi con rossi leggeri e freschi (frappato, nerello mascalese) o rosati”. E con i dolci? “Con la cassata, i cannoli di ricotta, paste di mandorla, sicuramente vanno vini aromatici e passiti, la malvasia ad esempio. Con dolci a cucchiaio vini aromatici non molto strutturati. Un moscato di Noto o un moscato di Siracusa. Pochi i vini d’abbinare alla cioccolata, vanno bene distillati come cognac, armagnac, rhum o grappe barricate, oppure vini dolci rossi corposissimi”. E per finire qualche dritta sullo champagne: “No allo spumante secco che invece va bene come aperitivo. Con la torta occorre un vino spumante assolutamente dolce”.


TI REGALO UN BRINDISI

QUANDO LA BOMBONIERA È DA STAPPARE

Negli ultimi anni la consapevolezza delle aziende vitivinicole e dei consumatori è cresciuta a tal punto da trasformare il vino in un oggetto di culto. Sia esso da assaporare semplicemente durante un pasto o da collezionare. Allora, perché non regalare una bella bottiglia di vino ai vostri ospiti al posto della canonica bomboniera? L’ideale sarebbe personalizzarne l’etichetta con i vostri nomi e la data del giorno delle nozze! Sono già molte le aziende in Italia che offrono questo servizio, ma se avete già una preferenza sul vino, potreste anche far stampare degli adesivi commemorativi da applicare sulle bottiglie. Occorre scegliere con attenzione il vino da regalare. Comprendiamo che si tratta di una scelta impegnativa, specialmente dal punto di vista economico, quindi se proprio vi piace l’idea non badate a spese correndo il rischio di acquistare un vino di scarsa qualità. SCEGLIETENE UNO PARTICOLARE, CHE SI POSSA CONSERVARE O BERE IN UN MOMENTO SPECIALE, COME AD ESEMPIO LE VARIE RICORRENZE ANNUALI DELLA VOSTRA UNIONE IN MATRIMONIO. Fate in modo che non solo il gesto, ma anche il gusto, siano all’altezza della vostra cerimonia.




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PRESTIGE ROSÉ E COMTES DE CHAMPAGNE ROSÉ 2004 PER UN BRINDISI DI CLASSE

Più femminile, seducente e frivolo il primo, più ricercato, pregiato e da veri intenditori il secondo: i due prodotti della gamma Taittinger soddisfano tutti i palati e sono perfetti per tutte le occasioni. Comtes de Champagne Rosé è un vino d’annata, composto da uve Chardonnay raccolte nei vigneti più rinomati della prestigiosa Côte des Blancs (30%) e dai migliori Pinot Neri della regione Champagne, di cui il

15% viene vinificato in rosso. Il Comtes de Champagne Rosé deve a questa esclusiva composizione il privilegio di essere la più particolare cuvée della Maison. Per ottenere la struttura e il potenziale di invecchiamento - essenziali per questa cuvée eccezionale - solo la prima spremitura viene utilizzata. Il suo stile fruttato, che accarezza la bocca come seta, è un lusso, una delizia da gustare lentamente.

Comtes de Champagne Rosé: questo vino da festa e cerimonia ha qualità che lo rendono adatto per tutte le occasioni: a tutto pasto, per accompagnare un dessert o un cocktail di frutta.

Taittinger porta in Italia la Rosé-mania che già dilaga nel resto del mondo. La Maison francese fa il suo ingresso in grande stile nel nostro Paese dove, seppur già molto nota, ha deciso di iniziare a comunicare le sue preziose etichette. E lo fa sfruttando la bella stagione, dove il must è che il bicchiere riluca di seducenti bagliori color salmone. “Drink pink”, dunque, perché lo champagne rosé è fresco, leggero, delicato, raffinato, fruttato, alla moda e si sposa benissimo con il piacevole clima estivo, le belle location, e le occasioni di consumo più chic. Basterebbero le nuances rosa che si intravedono dalla bottiglia del Prestige Rosé e che colorano l’etichetta del Comtes de Champagne, a rendere lo Champagne Rosé il luxury drink sensuale e raffinato ideale per la bella stagione. Aperitivi glamour ed elegantissime cene saranno esaltate al massimo dai sentori fruttati e dalle briose bollicine di questi preziosi prodotti. Questa tipologia di vino dal profumo fruttato, caratterizzato da una gradazione alcolica che si attesta sui 12 gradi, è ottima come aperitivo, ma si accompagna molto bene anche con il pesce, le carni bianche, le zuppe e i formaggi freschi.

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Prestige Rosé: è ideale per essere consumato ad un vernissage, durante un pranzo a bordo di una barca o per accompagnare il sushi in una cena su un terrazzo con gli amici.


L’INSTANT TAITTINGER

Vitalie Taittinger collabora attivamente nella omonima Maison di famiglia PESCARMONA IMPORTATORI Distributore per l’Italia Champagne Taittinger Tel. 011.534.561 Fax. 011.546.230 info@pescarmona-importatori.it www.pescarmona-importatori.it




MUSICA, MAESTRO ALLIETATEVI, SCATENATEVI, DANZATE!

Importantissima per creare la giusta atmosfera ed armonia. Sarà la colonna sonora del vostro giorno più bello e pertanto non può essere trascurata. La musica, grazie alla sua variopinta espressività, è il mezzo ideale per enfatizzare commozione, gioia, allegria e tutte le emozioni legate al matrimonio. Quindi, con una scelta corretta ed attenta, renderete il vostro matrimonio indimenticabile, per voi e per gli invitati. La celeberrima marcia nuziale di Mendelssohn è un classico, le sue note dolci e solenni sono sempre state il migliore accompagnamento verso l’altare, non cambiatela. Durante l’esecuzione della marcia il protagonista è sempre stato l’organo, sia esso a canne o elettrico. Nessuno però negherà la sua bellezza se eseguita da uno o più violini o da un violoncello. Se cercate sonorità originali, chiedete un’esecuzione della stessa arrangiata in chiave jazz, o swing. L’effetto pacifico ed armonioso dato dai tempi soft accostati alla melodia nota conferirà a tutti un senso di benessere e di felicità interiore, mantenendo inalterata la natura della composizione. Durante la celebrazione della messa l’organo potrebbe risultare troppo invasivo e maestoso. Per gli intervalli cantati ricorrete

ad uno strumento dal suono dolce come il pianoforte o meglio, l’arpa. Strumenti decisamente “d’atmosfera” e discreti. Se vi piace la semplicità, scegliete la chitarra. Gli arpeggi acustici accompagnano soavemente le parti cantate della messa. Evitate però lo strumming, più indicato per i canti giovanili, non per un matrimonio. Con il consenso del parroco, potreste anche scegliere delle musiche classiche o soft per accompagnare alcuni momenti fondamentali della celebrazione, come l’arrivo della sposa in chiesa, il momento delle firme o lo scambio degli anelli o del segno di pace. Ma attenti nella scelta: la musica leggera esula dalla musica sacra, non andate fuori tema! Se vi unirete in matrimonio seguendo il rito civile, la musica potrà contribuire a dare solennità ad un luogo che in alcuni casi non lo è. Scegliete una colonna sonora di musica classica o leggera, da riprodurre come sottofondo durante gli intervalli tra un passaggio e l’altro del rito, renderà tutto più suggestivo anche per i più tradizionalisti. Il ricevimento può essere accompagnato in tutte le sue fasi dalla musica a patto che questa sia discreta e non copra le voci degli invitati. In questo caso sbizzarritevi sul genere e lo stile musicale che più vi piace, o

spaziate tra un genere e l’altro, alternando i vari momenti del banchetto tra brani delicati (all’arrivo degli invitati, durante i pasti o durante un discorso) e brani più ritmati (un brindisi, l’arrivo della torta o un ballo di gruppo). Attenzione alla scelta della musica live: certamente ha un impatto estetico decisamente più serio, ma nei momenti in cui si dovrebbe ricorrere ad un lieve sottofondo – cosa difficile in presenza della batteria o di strumenti elettrici - potrebbe distrarre un po’ troppo. E’ consigliabile quindi che il complesso scelto sappia eseguire brani swing o jazz d’accompagnamento. Dopo la cena concedetevi un ballo! Selezionate una scaletta di brani ballabili da far eseguire al complesso o semplicemente da riprodurre. Assecondate i vostri gusti e quelli dei vostri conoscenti in sala. Il ballo lento è un classico che non stonerà affatto subito dopo la cena. Un momento romantico condiviso da tutte le coppie in sala. Per un bel ballo di gruppo, dalle hit pop degli anni ’60 e ’70 al rock’n’roll anni ’50, fino ai più moderni successi commerciali, fate in modo che tutti possano divertirsi: dai nonni, nostalgici di quegli anni, fino ai bambini!







c at eri ng

La scoperta di un piatto nuovo è piÚ preziosa per il genere umano che la scoperta di una nuova stella.

(Brillat- Savarin, gastronomo francese)


Quando il Catering fa la differenza Torre Alta: il ricevimento perfetto

Agli altissimi standard qualitativi dei suoi piatti si associano gli eccellenti standard estetici. Il gusto della genuinità si accompagna al rigore della composizione. Tessuti raffinati, servizi eleganti, accessori esclusivi vi seguiranno ovunque vogliate. Con il Catering Torre Alta ricambierete nel miglior modo possibile l’affetto dei vostri cari regalando loro puri momenti di piacere. Piacere degli occhi e del palato. agarthi.com - ph. dariodindia.com

«Come avete mangiato?» Questa è la domanda di rito che rivolgiamo o ci viene rivolta dopo un ricevimento di nozze. Croce e delizia degli sposi, il ricevimento è la parte più impegnativa nell’organizzazione di un matrimonio. Affidarsi a mani esperte rimane ancora l’unico modo per evitare cattive figure con gli ospiti. Ingredienti selezionati, abbinamenti ricercati, presentazione impeccabile, cura dei dettagli sono elementi distintivi del Catering Torre Alta.

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FATELO CON SIMPATIA! State pensando a qualche idea simpatica per dare un tono brioso al vostro matrimonio? Basterà qualche piccolo acquisto per dare una bella svolta alla vostra serata! Prima di tutto, all’ingresso della location dove si terrà il ricevimento, disponete un tavolino con un guestbook nel quale gli invitati potranno scrivere un saluto ed una dedica tutti per voi e perché no, se avete la possibilità, anche una macchina istantanea Polaroid per collezionare gli scatti spontanei di amici e parenti al momento del loro arrivo. Un’altra idea carina è quella di far passare tra i tavoli degli invitati un grosso foglio sul quale scrivere una dedica o un pensiero, per poi incorniciarlo ed esporlo in casa in ricordo del vostro matrimonio. Se vi è piaciuta l’idea della Polaroid, ma non vi sembra abbastanza, disponete una macchinetta usa e getta per ogni tavolo, affinché gli invitati possano sentirsi liberi di scattare qualsiasi foto divertente, in qualsiasi momento della serata per un ricordo aggiuntivo a dir poco spiritoso! Esibizionisti, scherzosi e simpaticoni? Ad un certo punto della serata sparite senza dare nell’occhio, e tornate poco dopo vestiti da camerieri o da chef, tenendovi un po’ in disparte per non essere scoperti: nella confusione in sala nessuno si accorgerà di voi conciati in quel modo, e sarà divertente vedere i vostri invitati cominciare a chiedersi “dove sono finiti gli sposi?”, mentre voi in realtà siete lì davanti. Il giorno del matrimonio è fantastico ma è pur sempre un lungo giorno pieno di cose da fare, potenzialmente stressante. Quindi osate, divertitevi e fate divertire, per un matrimonio ancor più indimenticabile!








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PECCATI DI GOLA

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Tranquilli, abbiamo già una buona scusa per voi: “quello del matrimonio sarà un giorno lungo e faticoso per tutti i presenti. Qualche assaggino in più non farà di certo male!”. Per cosa?! Per non sentirvi in colpa davanti ad un delizioso vassoio di dolci di rinforzo, è ovvio!

SI STA DIFFONDENDO INFATTI, COME PARTE INTEGRANTE DEI CATERING, IL TAVOLO RISERVATO AI DOLCI DA ASSAGGIARE ALL’ARRIVO IN SALA O DOPO IL BANCHETTO E PERCHÉ NO, CARI AMICI GOLOSI, ANCHE TRA UNA PORTATA E L’ALTRA.



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SWEET, SWEET MANIA! A differenza della torta, che potrebbe non incontrare i gusti di tutti i presenti, con una vasta scelta di dolci potrete assicurarvi di conquistare tutti i palati presenti. UN’ALTRA IDEA ALTRETTANTO VALIDA È QUELLA DI ACCOSTARE ALLA CLASSICA TORTA NUZIALE DEI TRONCHETTI GELATO IN VARI GUSTI, O SEMPLICEMENTE UNA MACEDONIA DI FRUTTA DECORATA, ANCHE CON IL GELATO, SE IN TEMPO ESTIVO. Nulla da togliere comunque al rituale taglio della torta nuziale da parte degli sposini: è un momento celebrativo tanto atteso dagli ospiti in sala, ed è uno dei momenti più gioviali dei quali approfittare per un bel brindisi augurale con amici e parenti.

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gioia del palato IL CATERING DI NOEMI LA BARBERA

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Se pensare al banchetto di nozze è fondamentale in ogni matrimonio di ogni parte del globo, in Sicilia, culla di una delle cucine più buone e apprezzate al mondo, sembra richiedere un segno di attenzione in più. Se da un lato, la varietà di prodotti e ricette che caratterizza la gastronomia locale si mette al servizio della fantasia degli sposi e delle innumerevoli possibilità di proporre menù originali, dall’altro, l’importanza che qui riveste la convivialità del pasto, e la voglia di apprezzare la buona cucina rappresentano una sfida in più per la riuscita del ricevimento. Nozze indimenticabili, dunque, passano anche e inesorabilmente dalla tavola, quasi come se dall’appagamento o meno degli invitati dipendano auspici di buona ventura o mala sorte che celatamente parenti e amici inviano alla coppia.

Le nuove tendenze per i matrimoni, quindi, riguardano anche il catering, la scelta del menù, il tipo di torta, e quant’altro ha a che fare con il momento più godereccio del ricevimento. LA MODA DEL MOMENTO, FORMULA DI SICURO SUCCESSO, È ORGANIZZARE IL BANCHETTO CON “ISOLE” DIVERSE E A TEMA, DAI FORMAGGI TIPICI AI PRIMI PIATTI, DAI SECONDI AI DOLCI. MA NON MEGA BUFFET, BENSÌ ASSAGGINI DI PIÙ PIETANZE. Un procedimento che può essere scelto non solo per la possibilità di accontentare più gusti possibili, ma anche per rendere più dinamico e snello il banchetto che, in questo modo, può essere accompagnato o seguito da musica dal vivo per scatenarsi nelle danze.



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Addio ai pranzi abbondanti, la cucina adesso diventa più sofisticata e spettacolare

Insomma, bando a quei pranzi di nozze, simili a quelli dei Romani, caratterizzati da abbuffate della durata, in media, di 3 ore. VANNO EVITATE TROPPE PORTATE, E SOPRATTUTTO ABBONDANTI, CHE SFIANCHINO GLI INVITATI, MA ANCHE GLI SPOSI, IN MODO CHE LA LORO PRIMA NOTTE CONIUGALE NON SI LIMITI A UNA SONORA DORMITA. Se a livello internazionale, e in particolare nei paesi anglosassoni che non godono di ricchezze autoctone come in Sicilia, un ban-

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chetto trendy è quello che propone diverse cucine, da quella italiana al sushi, dalla paella a quella messicana, in Italia non si prediligono queste commistioni, ma piuttosto la valorizzazione delle proprie materie prime. Così nelle isole possono trionfare i cibi locali tipici di ogni regione – ancor più apprezzati se tra gli invitati ci sono stranieri che possono scoprire, in un modo alternativo, le meraviglie di quella terra che li ospita – magari serviti anche nella loro semplicità per esaltarne il gusto, privilegiando i prodotti stagionali.



“registi” tra i fornelli

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ltra attitudine dei banchetti nuziali è la spettacolarizzazione del pasto stesso, attraverso la preparazione live delle pietanze con gli chef che sottopongono la loro maestria al bagno di sguardi dei commensali. PIACEVOLE, MA ANCHE PARTICOLARE, PUÒ ESSERE L’ANGOLO DELLA PREPARAZIONE DEI DOLCI, CON I CANNOLI, PER ESEMPIO, REALIZZATI IN DIRETTA DALLE SAPIENTI MANI DEI PASTICCERI, CAPACI DI TENTARE ANCHE I MENO GHIOTTI, VERSANDO LA RICOTTA CALDA NELLE CARATTERISTICHE CIALDE. Anche a tavola la semplicità - che non vuol dire escludere la ricercatezza, ma evitare di esagerare con pietanze troppo sofisticate o abbondanti - significa assicurarsi la possibilità di non sbagliare, trasformando il banchetto di nozze in un supplizio.




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LA LUNA DI MIELE E DOPO TANTI PREPARATIVI SCEGLIERE LA META UN TUFFO NEI COLORI IN GIRO PER IL MONDO

AUTUNNO INVERNO PRIMAVERA ESTATE


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E DOPO tanti PREPARATIVI... ...SI PARTE!

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osa c’è di meglio di un viaggio per celebrare e festeggiare il matrimonio appena suggellato e come preludio a una lunga vita insieme? Il viaggio di nozze è il primo momento che appartiene solo alla coppia, un’esperienza ricca di significato e di serena intimità, da vivere intensamente e ricordare per tutta la vita.

LE ORIGINI Gli albori del viaggio di nozze sono antichi quanto l’usanza di definirlo Luna di Miele, ne è prova la presenza dell’espressione in molte lingue: francese (Lune de miel), inglese (honeymoon), in gallese (mis mêl) e in arabo (shahr el ‘assal) si usano espressioni che significano “mese di miele”.

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L’origine dell’espressione avrebbe più di una spiegazione. Con il termine “luna” si fa riferimento ai primi momenti dopo il matrimonio, e con “miele” alla dolcezza di quel primo periodo successivo alle nozze. Altre ipotesi legano l’origine dell’espressione a consuetudini antiche, come la tradizione babilonese, ma anche medievale di regalare ai novelli sposi l’idromele, un liquore al miele propizio per la fertilità, sufficiente per il periodo di una luna, cioè di un mese; o anche la tradizione, nell’antica Roma, secondo cui il giorno dopo le nozze gli sposi mangiavano del miele per recuperare le forze dopo le fatiche dei preparativi e le emozioni del grande giorno. In quei tempi una intera giornata veniva chiamata “una luna”, da qui l’espressione “luna di miele”.

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DI NOEMI LA BARBERA


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SCEGLIERE LA META DOVE SI VA?

LUNA

DI

MIELE

Preparare il proprio viaggio di nozze significa cercare di mettere insieme in un’unica esperienza, tutti i sogni, i desideri, le fantasie degli sposi. Non importa quanto dura, ciò che conta è ritrovarvi il senso: ritagliarsi uno spazio solo per la coppia, dove gli unici protagonisti sono lui e lei. È per questo che nella scelta della meta, si deve tener conto della personalità degli sposi e dei loro interessi. Prima di tutto si deve decidere che tipo di viaggio si vuole fare: all’insegna dell’avventura, del relax, della cultura. È inutile assecondare il partner e farsi trascinare in una vacanza che non si desidera fino in fondo, potrebbe risentirne il buon umore durante la vacanza, rovinando un momento che dovrebbe aspirare ad essere perfetto.

ISOLATI DAL MONDO, LONTANI DALLA VITA QUOTIDIANA, DA AMICI E PARENTI... IO TU E L'AMORE ! Mete lontane o la vicina casa di villeggiatura, tutto va bene, purché gli sposi trascorrano un periodo da soli, lontani da parenti e amici e dalla vita di tutti i giorni. Le possibilità sono infinite: dai mari tropicali a quelli del Nord, dalle spiagge bianchissime agli chalet di montagna, dalle romantiche isole del Mediterraneo alle città d’arte, dalle distensive beauty farm ai bucolici agriturismi, dalla traversata del deserto in moto alla transiberiana in treno. Davvero, ci si può sbizzarrire scegliendo una luna di miele che sia puro relax, o più “all’avventura”. L’importante è che renda concreti dei desideri con un viaggio che è unico.


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E IN AUTUNNO DOVE ANDIAMO ? NOI VI CONSIGLIAMO... Una stagione misteriosa ed imprevedibile, come il clima che la caratterizza, ma al contempo romantica. E’ il momento dell’anno più propizio per un viaggio all’insegna della scoperta. Se vi piacciono le tradizioni e siete degli amanti della storia, puntate tutto sull’Egitto. Attraversate il fiume Nilo e vivete le storie ancestrali di faraoni e divinità, emozionandovi come bambini che per la prima volta studiano questa cultura sui libri di scuola, ma con una buona dose di emozioni in più. Meritevole d’attenzioni in questo periodo dell’anno è anche la Cina, un paese dalla storia antica e tutt’ora in evoluzione. Passerete dinamicamente in pochi istanti dalle nuove metropoli tecnologiche sorte in questi anni, agli hutong, stretti vicoli dell’antica struttura urbana lungo i quali si allineano, su entrambi i lati, le antiche strutture degli siheyuan, le caratteristiche abitazioni quadrangolari.

DATE SPAZIO ALL’ADRENALINA, AGUZZATE LA VISTA E GODETEVI UN BEL SAFARI IN AFRICA. Il Safari è la vera essenza dell’Africa, la giusta chiave di lettura per vivere un sogno ad occhi aperti a contatto con la natura, gli animali ed i popoli che rendono magico ed unico questo continente incantato, dalla bellezza incontaminata, ricco di meravigliosi parchi naturali e stupendi paesaggi. I colori e le etnie di paesi come Kenia, Tanzania e Zanzibar vi permetteranno di esplorare culture, usi e costumi totalmente differenti dai nostri.

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E IN inverno DOVE ANDIAMO ? NOI VI CONSIGLIAMO... Perfetto per i viaggi di nozze dall’altra parte del mondo. Da sempre per noi occidentali l’inverno è il periodo da dedicare al lavoro, abbandonandosi un po’ alla fredda frenesia della vita cittadina. Se vi sposerete in inverno, avrete sicuramente sacrificato la vostra estate per l’organizzazione dell’evento. Allora è arrivato il momento di staccare la spina! Se siete in pena per il vostro costume da bagno e non potete fare a meno della crema abbronzante, in posti come le Mauritius, i Caraibi o le Maldive è estate. Le danze e le attività ricreative tra i caldi atolli e gli esclusivi resort su palafitte vi stamperanno un enorme sorriso sul volto, mentre le attività dedicate al benessere vi faranno sentire in forma e più sicuri di voi (a patto che non vi rimpinziate di pesce fresco!). Pensate all’idea di lasciare il grigiore invernale e godervi il sole, per poi tornare sorridenti ed abbronzantissimi, suscitando l’invidia di tutti i vostri conoscenti! Oppure, se puntate su una destinazione alternativa, si può prenotare una luna di miele in Australia: il clima mite e le atmosfere misteriose vi incanteranno ed alimenteranno la vostra voglia di scoprire, portando via stress e stanchezza.

DIMENTICATE SCIARPE E CAPPELLINI PREPARATE ABBRONZANTE E COSTUME... SI VA ALLE MALDIVE! La bellezza di ogni singolo atollo, alle Maldive, è assolutamente particolare, basti pensare alla purezza del mare o alla sabbia bianchissima. Per questo nei mesi invernali sono apprezzatissime da molti viaggiatori che vogliono rilassarsi e riscaldarsi al sole dei tropici. Una delle principali attrazioni sono senza dubbio gli stupendi fondali, dove la vita marina e i colori del reef non mancheranno di emozionarvi. Infatti, in ogni villaggio troverete sicuramente un centro diving attrezzato per suggestive immersioni e snorkeling, oltre ai modernissimi centri benessere e SPA dove prendervi cura del vostro aspetto e sentirvi belli e riposati.

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E IN primavera DOVE ANDIAMO ? NOI VI CONSIGLIAMO... Grazie al clima mite dei mesi di Aprile e Maggio non sentirete l’esigenza di cercarne uno differente da quello che lascerete nella vostra città. L’ideale per godervi le grandi metropoli del Giappone e degli Stati Uniti nel pieno della loro vita, o i villaggi del Messico e dell’America Centrale. Tokyo e New York, simboli della cultura occidentale, vi faranno vivere ogni metro quadro della loro vita ordinaria come un’attrazione, per i loro ritmi inarrestabili e la notevole quantità di attività più o meno turistiche. Volete staccarvi di dosso città, palazzi e traffico? I villaggi del Messico e dell’America Centrale possono offrirvi un immortale equilibrio tra natura ed antiche civiltà permettendovi, durante lo stesso viaggio, di spaziare tra il relax delle località costiere alle attività dei luoghi di montagna o nell’entroterra delle foreste, magari attraversando i lunghi fiumi in canoa. La primavera è anche il momento da sfruttare per un viaggio in Medio-Oriente. Il nostro consiglio sarà sicuramente Dubai, dove tutto è una meraviglia, quasi come se l’obiettivo principale fosse quello di stupire. Obiettivo centrato: è famosa in tutto il mondo per le sue costruzioni imponenti, per gli hotel di altissima categoria, per le isole artificiali, per il lusso che qui è davvero protagonista.

DUBAI: PREPARATE LE VALIGIE E SALITE A BORDO DELLA NAVICELLA SPAZIALE... SI VA NELLA CITTA‘ DEL FUTURO! E’ impossibile non restare meravigliati davanti a una città come Dubai, chiamata anche la città del futuro. Cresciuta in fretta grazie a uno sviluppo inverosimile, nel giro di pochi anni si è affermata come la meta più ricercata del turismo internazionale, attirando soprattutto quel target di turisti che cercano lusso, eleganza e servizi esclusivi. Giovani mariti, state attenti alla vostra dolce metà…ed alla vostra carta di credito! Dubai è famosa anche per lo shopping!

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E IN estate DOVE ANDIAMO ? NOI VI CONSIGLIAMO... La stagione dei viaggi all’insegna del relax. Avete lavorato tanto ed avete speso tantissime energie per organizzare il matrimonio, e dopo il giorno delle nozze, indimenticabile ma impegnativo, avrete una sola parola in mente: ESTATE! Gli arcipelaghi della Polinesia e della Malesia riusciranno ad entusiasmarvi offrendovi le bellezze oceaniche senza il tipico scenario di spiagge ed ombrelloni, qualora non dovessero fare al caso vostro. Non credete che un itinerario nel Mar Mediterraneo sia scontato o peggio, un ripiego: la vostra prima avventura da marito e moglie vi darà quello stimolo in più per vivere in modo indimenticabile anche i luoghi a noi vicini. Con un clima molto simile al nostro e spostamenti relativamente brevi, questa scelta vi permetterà di riposarvi senza impegnarvi troppo.

LE SEYCHELLES: NON TROVERETE ANGELI SDRAIATI SULLE NUVOLE, MA VI SENTIRE LO STESSO IN PARADISO. Le Seychelles sono molto più che una meravigliosa destinazione con spiagge divine tra le più belle al mondo, acque limpide e un’ecologia straordinaria. Scoprirete che c’é una diversità davvero sorprendente con qualcosa di nuovo, letteralmente, dietro ad ogni angolo. Se la vostra destinazione sono le isole Seychelles, troverete un’ampia scelta di luoghi romantici che faranno per voi. Alberghi, villaggi e nascondigli sulle isole, baie segrete dove le uniche orme saranno le vostre, ristoranti romantici lontani dai sentieri battuti e passeggiate al tramonto su lunghe spiagge bianche vi regaleranno dei ricordi da custodire per tutta la vita.

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Un tuffo nei Colori UNA SIRENETTA TRA FONDALI COLORATI, PESCI LUCCICANTI E CONCHIGLIE PREZIOSE. DI GIULIANA PIAZZESE

La prova costume è uno dei momenti peggiori dell’anno, come la dieta post feste e il primo giorno dei saldi quando piove. Basta scegliere il costume da bagno giusto per sentirci più sicure e aver voglia di correre in spiaggia. L’estate 2011 si preannuncia colorata, glamour e piena di party! Cocktail al tramonto, feste fino a tarda notte in spiaggia o a bordo piscina, gite in barca e viaggi di nozze in crociera mettono alla prova il nostro beachwear. Per fortuna gli stilisti ci vengono incontro e mai come quest’anno abbiamo una varietà tale di costumi che non trovare quello perfetto sarà impossibile. Colori fluo per la mattina e tessuti metallici oro, argento o bronzo per la sera. I tessuti morbidi seguono il corpo e le sue forme, le mutandine si trasformano a seconda delle esigenze: dalle micro per un’abbronzatura quasi totale, vezzo delle più magroline, alle culotte per le più formose. Il top si arricchisce e dopo i costumi che “fanno i tatuaggi” grazie a dei giochi di trasparenze, arrivano dei piccoli anelli che stringono o allargano le spalline, a seconda delle esigenze. Tutto è pensato per esaltare la femminilità. Il colore più abusato sarà sicuramente il verde: perfetto per le rosse e le bionde, da dosare con attenzione per le more, è un colore non semplice ma può essere un’arma di sedu-

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zione anche più potente del classico nero. Stampe animalier, jungle, mimetiche e pietre che decorano i tessuti sono perfetti per gite in barca, feste a bordo piscina e cocktail al tramonto. Fortissimo per il 2011 il ritorno del costume intero declinato in varie forme e colori: trikini, borchiato, con particolari in metallo o pietre, scolli a goccia sulle spalle, pizzo e stampe optical. Un richiamo un po’ retrò agli anni ‘50 dove, costumi a parte, regnava il fuoriacqua: maglie ampie e lunghe con decori nautici, shorts e top con scolli a barca, parei e kaftani. Oggi il fuoriacqua viene utilizzato anche per uscire in vacanza, per passeggiare in una nave da crociera o per un momento romantico al tramonto. Cappelli come se piovesse per proteggerci dal sole nelle calde ore del giorno ma che abbiano larghe falde e colori della terra. Parah propone una collezione che richiama i

colori caldi come il marrone o il caramello e motivi etnici ricchi di giallo, grigio e nero. Tessuti che fanno pensare a terre lontane come l’Africa. Pizzo e colori fluo per Fabiola Fernandes, che non si ferma solo ai bikini e lancia la sua linea “fuoriacqua” ricca di pizzi, organze e giochi di colore a contrasto. Attente a non acquistare subito tutto il vostro “guardaroba da mare” dato che gli ultimi trend prevedono almeno due collezioni a stagione: quella principale e la “capsule collection” in uscita nei negozi poco prima o addirittura durante i saldi estivi. Occhio anche alle collezioni “Limited edition” e ai flash stagionali a prezzi speciali. Adesso che abbiamo una linea guida per gli acquisti, non ci resta altro che aspettare Marzo per dar inizio allo shopping sfrenato





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IN GIRO PER IL MONDO

NON SARETE SOLTANTO DEI SEMPLICI TURISTI IN VACANZA: SIETE DUE ANIME CONGIUNTE!

Come ben saprete, esistono posti meravigliosi da visitare in tutto il mondo, ed il viaggio di nozze è una delle occasioni più suggestive per esplorare le bellezze del pianeta…esplorando anche voi stessi per la prima volta in un contesto romantico. Oltre al benessere, al relax e ai paesaggi, potreste anche pensare di celebrare, durante la luna di miele, la cerimonia. O addirittura una seconda cerimonia secondo degli usi ed i costumi del paese scelto come meta per il viaggio di nozze.

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LUNA

DI

MIELE

Maldive

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Mauritius

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Polinesia

Thailandia www.bibatour.com

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LA



un mare di emozioni Le crociere per la luna di miele sono ormai molto diffuse tra i neosposi e MSC Crociere offre tutte le soluzioni per un viaggio indimenticabile tra sogno e realtà per suggellare la promessa eterna con la persona amata. I viaggi di nozze sulle navi MSC Crociere sono pensati e organizzati con tutta la cura e le attenzioni necessarie per garantire agli sposi il massimo della serenità e della felicità. Mete ambite per la luna di miele sono oggi alla portata di tutti grazie alla convenienza e all’ampiezza del ventaglio di proposte offerte da MSC Crociere per programmare quella che sicuramente sarà la vacanza più importante della vita. MSC Crociere riserva a tutti gli sposi in viaggio di nozze uno sconto del 10% sul prezzo da catalogo. Basta infatti presentare il certificato di matrimonio in fase di prenotazione. Se la luna di miele viene inoltre prenotata in anticipo, è possibile usufruire di un’ulteriore agevolazione in quanto grazie all’appli-

cazione della tariffa Prima Premia la sposa può addirittura viaggiare gratis. Una volta a bordo ambienti raffinati ed eleganti faranno da cornice ad una esperienza unica. Relax, benessere, divertimento, intimità, saranno la cornice in cui gli sposi potranno godere di servizi ideati e pensati appositamente per loro: dalla prima colazione in cabina alle cene romantiche, dagli aperitivi sul ponte piscina agli intimi momenti trascorsi insieme gustando fragole immerse nel cioccolato. Ma un viaggio di nozze con MSC Crociere è anche l’occasione per regalarsi tanto relax alla ricerca dell’armonia e del benessere. Le navi MSC Crociere sono infatti vere e proprie oasi di serenità, il luogo ideale per indugiare piacevolmente nella cura di se stessi. A bordo delle navi della flotta MSC Crociere gli ospiti troveranno la MSC AUREA SPA, un’oasi di tranquillità dove provare la sensazione di benessere che solo un’autentica SPA balinese può regalare.


Una crociera offre la possibilità di praticare anche tanti tipi do sport, divertirsi e socializzare approfittando degli eleganti spazi comuni. Via libera dunque all’esercizio fisico magarifacendo insieme il percorso jogging, una partita a tennis o una sfida a basket. Per il dopo cena c’è solo l’imbarazzo della scelta tra spettacoli teatrali, balli in discoteca e perchè no, una fuga al casinò per tentare la fortuna. Mentre gli sposi godono di tutte le fantastiche novità presenti a bordo, la varietà degli itinerari darà loro la possibilità di andare alla scoperta di mete sempre nuove ed emozionanti. MSC Crociere segna le rotte di viaggi di grande prestigio, per conoscere i mari, le isole e le coste più belle del mondo, dalle assolate isole dei Caraibi alla magia del Mediterraneo, dai fiordi della Norvegia ai tramonti dell’Africa. Il Mediterraneo con le sue città classiche e moderne, gli approdi solitari e i centri storici brulicanti di vita può condurre alla scoperta di civiltà antiche e grandi metropoli. A bordo della MSC Splendida si potrà effettuare un meraviglioso viaggio di nozze toccando città culle della civiltà. Ogni domenica con partenza da Genova, a partire dal 10 Aprile e fino al 6 novembre, si potrà partire per crociere di 8 giorni e 7 notti alla volta di Napoli, Palermo, Tunisi, Palma di Maiorca, Barcellona, Marsiglia e rientro a Genova.

Non mancano le occasioni per gli sposi più avventurosi di optare per mete più lontane come l’affascinante Sud America ricco di storia, tradizioni e culture antiche. Grazie ad una crociera di dieci giorni è possibile immergersi nella vivace estrosità delle città sudamericane facendosi coinvolgere dal ritmo, dal colore e dall’allegria che le caratterizza. A bordo della MSC Lirica si raggiungono mete sorprendenti come Buenos Aires, per vivere le verdi pampas e il blu del mare perdendosi nella bellezza dei suoi quartieri più caratteristici e suggestivi, fino ad arrivare, dopo tappe ad Ilha Grande, Buzios ed Ilhabela, a Rio de Janeiro con la spiaggia di Copacabana lunga ben 5 km e la monumentalità della statua del Corcovado. Partenze: 5-14-23 Gennaio, 1-10-19 Febbraio, 28 Marzo A bordo di MSC Poesia, invece, con partenza sempre da Genova il 23 marzo, 31 marzo, l’8 aprile, il 24 aprile e il 2 maggio, per una crociera di 9 giorni e 8 notti si potrà partire per un viaggio alla scoperta della penisola Iberica: Genova, Malaga, Cadice, Lisbona, Gibilterra, Alicante, Barcellona.. Sia che si scelga una destinazione calda e lontana, sia che si trascorra la propria luna di miele nel nostro Mediterraneo, la scelta di una crociera MSC offre comunque l’opportunità di vivere un viaggio di nozze unico e indimenticabile.

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FINALMENTE A CASA L’UNO PER L’ALTRA, NELL’INTIMITÀ Tradizione vuole che l’uomo porti in braccio la donna al primo ingresso in casa

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Una tradizione molto comune è quella dell’uomo che porta in braccio la sposa oltre la soglia della loro casa al loro primo ingresso. In passato molte tradizioni che sono arrivate fino ai giorni nostri prendevano inizio dalla superstizione e con essa andavano avanti tanto che non farlo avrebbe significato cattivi presagi e accadimenti. Per questo tutti si sottoponevano ai riti che in ogni caso erano innocenti pratiche, come quella di portare la sposa attraverso la soglia della nuova casa tenendola in braccio. Investigando l’origine di questa tradizione attorno al 100 d.C, Plutarco formulò tre ipotesi. Nella prima sosteneva che l’atto di prendere in braccio la sposa era una messa in scena simbolica del Ratto delle Sabine. In un’altra riteneva simboleggiasse la riluttanza della sposa a perdere i suoi vestiti, che avrebbe fatto solo sotto divieto. Nell’ultima suggeriva la fedeltà coniugale - essendo stata portata in casa da suo marito - l’avrebbe

lasciata solo nello stesso modo. Questo certamente era inquadrato nel contesto di una cultura patriarcale, nella quale si supponeva che una donna avrebbe potuto lasciare la sua casa solamente quando fosse stata così vecchia che le persone si sarebbero chieste non di chi fosse moglie, ma di chi fosse madre. E’ anche stato ipotizzato che questa tradizione avesse origine da una credenza romana: veniva portata in braccio dal marito sin nell’ “atrium” per evitarle di farle fare un ingresso col piede sinistro, cosa che sarebbe stata di pessimo augurio. La superstizione dice che gli spiriti maligni che si raccolgono sulla soglia, pronti ad essere portati dentro, si attaccherebbero alle scarpe della sposa per invadere il nuovo territorio. Lo sposo, tenendo la sua dolce metà in braccio evita che i piedi della donna tocchino terra e i maglini vi si attacchino. L’uomo la porta oltre la soglia in braccio lasciandoli fuori. Chissà perchè a lui non si attaccano!


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Archibald Design: Jean-Marie Massaud

“I dettagli non sono dettagli. I dettagli sono il progetto.� Charles Eames



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CASA

DOLCE

CASA

ogni CASA TRASMETTE UN PENSIERO LA CASA SARÀ L’ESPRESSIONE DI VOI STESSI DI NOEMI LA BARBERA

L

a casa è la più perfetta espressione del sé” a sostenerlo è Oliver Marc, architetto francese. E come negarlo. La casa della neo coppia è la prima espressione concreta

dei gusti non di due singoli sé, ma della nuova entità appena costituita: è il luogo dove il mondo di lui e di lei si incontrano. ARREDARE IL NIDO D’AMORE PUÒ ESSERE CONSIDERATO IL PRIMO TEST DI SINTONIA E INTESA CHE I NEO SPOSI SI TROVANO AD AFFRONTARE. Prendere scelte che accontentano entrambi è il massimo, ma può anche succedere di trovare orribili i gusti dell’altro: in questo caso, l’invito è che si proceda senza intestardirsi, con rispetto e concessioni ora dall’una, ora dall’altra parte, senza ritrovarsi a bisticciare per la scelta di un tavolo o per un colore piuttosto che un altro. Solo così sarete certi che quella casa tanto agognata, frutto magari di sacrifici e attese, sia specchio di voi due.

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Tavolo Ray Plus Bartoli design www.fiamitalia.it


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DESIGN: RODOLFO DORDONI

Nel tentativo di individuare soluzioni che

non bisogna riempirlo di mobili, crean-

DO UN GUSTO PERSONALE, RIFUGGEN-

siano funzionali, attraenti e soddisfino i

do luoghi disordinati o troppo complessi.

DO, COSÌ, DALL’ANONIMITÀ E PLASMAN-

vostri bisogni, il consiglio è di procedere

Per definire la struttura di una casa, poi,

DO IL PROPRIO MONDO.

gradualmente, cominciando da precisi

bisogna far i conti anche con luce e rumo-

elementi d’arredo, lasciando che, con il

re, elementi fondamentali su cui poggia la

Se voi come coppia sentite vostro uno di

tempo, si pensi ai dettagli, anche perché la

qualità di una casa.

questi stili siete già a buon punto.

casa va vissuta per capirla davvero.

Del modo di essere di chi la abita, una casa,

Dopodiché potrete sbizzarrirvi per trovare

La scelta e la posizione dei mobili non

può rivelar tanto, attraverso, per esempio,

quell’inclinazione che può rappresentarvi

deve rispondere solo ai vostri gusti, ma va

lo stile d’arredo scelto.

fino in fondo, facendo parlare di voi l’ambiente in cui vivete o lavorate.

contestualizzato con gli spazi a disposizione. Se la casa è di piccole dimensioni non

DAL MINIMAL AL CLASSICO SI TRATTA DI

si deve riempire di mobili, e si può crea-

DECLINAZIONI DI UN ARREDAMENTO CHE

re l’illusione della profondità utilizzando

DONANO ALLA CASA ASPETTI SPECIFICI,

sapientemente degli specchi. Se è grande

PERSONALIZZANDO GLI AMBIENTI SECON-

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Tavolino Atlas design: Danny Lane Specchio Caadre design: Philippe Starck

Tavolo Ragno design: Vittorio Livi Specchio Caadre design: Philippe Starck

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LO STILE È DI CASA

326 S P O S I M A G A Z I N E . I T

Lo stile classico esprime una ricerca di

classici e antichi e si caratterizza per l’im-

eleganza non sofisticata e tradizionale. Si

piego di colori pastello, l’utilizzo del legno

tratta di complementi di solito intagliati a

grezzo dipinto con vernici chiare, in molti

mano, realizzati con legni pregiati.

casi si utilizza la tecnica del decoupage.

Un criterio dell’arredamento classico è la

Chi sceglie lo stile rustico vuole rievoca-

necessità che ogni ambiente preveda un

re le atmosfere di campagna, connotando

oggetto che predomina sugli altri.

la propria casa come luogo caldo, intimo,

Lo stile etnico narra di luoghi esotici, ne

lontano dalla frenesia di tutti i giorni.

ripercorre il gusto, lo spirito, attraverso

È caratterizzato da mattoni o travi lignee a

colori che rievocano la natura, la terra e il

vista e soffitti, corredato da mobili in legno

sole, come l’arancione, il marrone, il giallo

povero, camino, credenze in vetro, casset-

il rosso. È adatto sia per gli ambienti pic-

toni e bauli in vecchio stile.

coli che per quelli grandi, anche perché

Lo stile antico è di solito scelto dai cultori

la gamma è vastissima: da un piccolo so-

dei mobili di un’altra epoca, di cui cono-

prammobile, agli arazzi, ai mobili in rat-

scono la storia, in modo da comprenderne

tan. Lo stile country, molto utilizzato nelle

e apprezzare linee e forme che apparten-

case di campagna e di montagna, ricorda

gono ad un altro gusto: il Gotico, lo stile

le abitazioni anglosassoni del nord Europa

Luigi XIV, barocco, veneto, fiorentino,

e del nord America. Si prediligono mobili

sono solo alcuni esempi di questo stile. Il


CASA

DOLCE

CASA

Specchio Caadre design: Philippe Starck www.fiamitalia.it

mobile antico presenta linee rigorose, intarsi pregiati ed è quasi sempre realizzato artigianalmente in legno e marmi di diversa forgia e colore. Il rischio che si corre con questo stile è di riproporre un museo piuttosto che un’abitazione. L’arredamento in stile minimalista definisce ambienti semplici e rigorosi dove a prevalere sono le forme asciutte, il total black o total white, linee geometriche e ordinate, utilizzo di vetro e trasparenze che snelliscono l’ambiente, esprimendo leggerezza e ordine. Non vi sono eccessi o ridondanze, solo semplicità e funzionalità. Il new pop, stile estroso e frizzante, ripropone le creazioni vintage degli anni Sessanta e Settanta, scelto da chi ama l’eccesso e l’oggetto vistoso, ma anche da chi le vive come bisogno di un’espressione liberale, di cui quegli anni sono stati esplosione, che non si ritrova nella società contemporanea. Si esprime con oggetti di design estremo, che vivono di forti contrasti e colori sgargianti, e con la sovrapposizione di forme originali, quasi a voler ricreare in casa lo spirito psichedelico di quegli anni.

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S P O S I M A G A Z I N E / L A T U A G U I D A A L M AT R I M O N I O

RAY OF LIGHT IDEE BRILLANTI

S

e state progettando la vostra nuova casa, o semplicemente volete rinnovare l’illuminazione, prestate molta attenzione alle scelte da fare. Frenate l’entusiasmo

quando vedete una lampada particolarmente bella e valutate bene se fa veramente al caso vostro sulla base della sua efficienza e dell’armonia nel contesto nel quale vorrete piazzarla. In ogni stanza infatti la luce avrà prima di tutto una funzione pratica e le lampade andranno posizionate a seconda degli scopi a cui saranno destinate. Partiamo dall’ingresso. Trattandosi della prima stanza che accoglie sia voi che i vostri ospiti entrando in casa, è chiaro che l’ambiente deve essere caldo e conferire un senso di accoglienza. Una piantana alogena a luce calda darà questa atmosfera, e se volete un risultato “ad effetto” illuminate un particolare oggetto o un quadro con un faretto supplementare, affinché possiate suggestionare i vostri ospiti.

330 S P O S I M A G A Z I N E . I T Vistosi Collezione Marablè design: Paolo Crepax & Silvio Zanon

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Per illuminare la cucina o la sala da pranzo - stanze all’interno delle quali spesso si trova un tavolo - dovete scegliere il posizionamento del punto luce in base alla posizione del tavolo stesso, ed optare per l’illuminazione a sospensione sopra di esso. E’ la soluzione migliore per evitare di illuminare punti poco significativi. In cucina sarebbe bene posizionare dei piccoli punti luce sotto i vari pensili, evitando che i piani di cottura e di appoggio restino in ombra. Il soggiorno va illuminato con un mix di luci diverse a seconda di come sfrutteremo la stanza. Ciò vuol dire che se utilizziamo la stanza rilassarci e guardare la tv dopo una gior-

SE INVECE UTILIZZIAMO IL SOGGIORNO COME STANZA PER RIUNIRCI CON GLI OSPITI, SCEGLIETE UN GRANDE LAMPADARIO A SOSPENSIONE, CON QUALCHE PARTICOLARE GIOCO DI LUCE

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Retroilluminate il televisore con una abat-

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nata trascorsa a lavoro, è più indicata una

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DOLCE

CASA

Vistosi Collezione Diamante design: Barbara Manggiolo

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CASA

Mettete agli angoli in basso della stanza qualche spotlight con bulbo colorato, sui toni del giallo, arancio o verde chiaro. Per illuminare in maniera efficiente il bagno è indispensabile una luce al neon posta in alto, fredda e brillante, che illumini la stanza nella sua totalità, per favorire le operazioni di toletta e trucco. Per la camera da letto non potete sbagliare: il classico trittico composto dal lampadario centrale e due abat-jour indipendenti ai lati del letto funziona sempre, specialmente se amate leggere. SE POI, INVECE DI UN LIBRO, PREFERITE CONCEDERVI AD ALTRO PRIMA DI ANDARE A DORMIRE, TENETE UNA LAMPADINA ROSSA NEL CASSETTO SOTTO L’ABATJOUR!

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CASA

DOLCE

CASA

VESTITE LA CASA...D’ARTE

U

no dei modi più apprezzabili per

poter ottenere anche dei buoni risultati,

mente, risulta particolarmente indicata

“vestire e colorare” la casa, con

potete cimentarvi nell’esecuzione di più

esclusivamente per le collezioni di stampe

un tocco di eleganza e classe, è

dipinti a tema ed appenderli, in modo che

della stessa dimensione con soggetti simili.

utilizzare i quadri.

tutti possano apprezzare le vostre doti ar-

Un grosso quadro, invece, è valorizzato

In questo modo potrete abbellire

tistiche. Per fare risaltare una serie di qua-

se lasciato solo al centro della parete, o al

le stanze in maniera originale senza ricor-

dri, cercate di posizionarli in maniera tale

massimo affiancato sui suoi due lati, man-

rere a complementi d’arredamento impe-

da seguire un disegno preciso, evitando

tenendo la giusta distanza, da quadri più

gnativi in termini economici e di spazio

che alcuni risaltino a discapito degli altri.

piccoli. Se avete deciso di adornare la vo-

mantenendo una linea essenziale e sobria,

Una mossa utile per evitare errori è pro-

stra casa con una serie di quadri, dovrete

tanto apprezzata ai giorni nostri. Nei mer-

vare ad accostare prima i quadri sul pavi-

tener conto dell’illuminazione e dei giochi

catini e negozi d’antiquariato o nei negozi

mento, fino a che non troverete la soluzione

di luce. Le luci al neon o fluo alterano ed

di cornici sono disponibili stampe a tema

desiderata. Soltanto quando avrete trovato

appiattiscono i colori, in particolar modo

di ogni tipo: riproduzioni delle opere dei

la soluzione migliore, iniziate a piantare i

se fredde. Usate i classici faretti a luce cal-

vostri artisti preferiti, fotografie di per-

chiodi. Evitate di appenderli troppo in alto

da, come quelli che siamo abituati a vedere

sonaggi famosi, vecchie locandine di con-

perché rischierebbero di diventare poco

nei musei. Non hanno un costo eccessivo, e

certi storici o paesaggi dal mondo e tante

visibili e quindi poco godibili. Immagi-

l’effetto estetico è garantito. Inoltre riesco-

altre idee che incontrano il vostro gusto.

nate piuttosto una linea che stia a livello

no ad illuminare sufficientemente e senza

Dovrete soltanto scegliere i soggetti che

dello sguardo, alla quale far combaciare il

problemi quelle aree di passaggio della

vi piacciono di più, assicurandovi che non

centro dei quadri. Per non rischiare spia-

casa come il corridoio o la sala d’ingresso.

stanchino nel tempo. Accostare dipinti e

cevoli effetti asimmetrici, alternate quadri

Ricordate sempre di puntare la luce diret-

fotografie non è una buona idea, dal punto

di dimensioni grandi a quelli più piccoli, e

tamente verso il quadro, creando un fascio

di vista che creerebbero un effetto confu-

disponeteli sempre uno di fianco all’altro.

luminoso “a cono” e state attenti ai quadri

sionario, più da “cameretta” che da appar-

La composizione a blocco, con quadri ac-

protetti dal vetro: posizionando i faretti

tamento. Se vi piace dipingere e pensate di

costati sia orizzontalmente che vertical-

evitate che questi creino brutti riflessi.

S P O S I M A G A Z I N E . I T 335


S P O S I M A G A Z I N E / L A T U A G U I D A A L M AT R I M O N I O

PREZIOSE EREDITÀ

IL CORREDO: TRADIZIONE INTRAMONTABILE DI NOEMI LA BARBERA

Sebbene la tradizione si sia affievolita, il

sfumature neutre dal panna allo champa-

si dell’ambiente, ma anche ipoallergenici,

corredo, sia nuovo che tramandato di ge-

gne, al tabacco; 2 coperte, una pesante e

più morbidi e avvolgenti. Il corredo base di

nerazione in generazione, continua ad es-

un plaid leggero per la mezza stagione e un

solito è bianco, semplice oppure imprezio-

sere l’oggetto di un gesto speciale a cui le

copriletto, preferibilmente, in tinta unita e

sito di trine e ricami, magari con le iniziali

mamme non vogliono rinunciare, donan-

quindi abbinabile ad altri completi di len-

dei nomi degli sposi. Le spugne invece, po-

dolo alla figlia e quindi ai novelli sposi. A

zuola. Non può mancare un completo da

tranno essere colorate, in pendant con le

differenza però dei bauli del passato stra-

sogno, più raffinato: che sia in seta, raso

tinte del bagno. Per la tavola: 4 tovaglie di

ripanti di lenzuola, perché non si poteva-

o lino, ricamato dalla nonna, o acquistato

lino o misto cotone per tutti i giorni e una

no fare tanti bucati, oggi il corredo è più

dalla mamma si tratta di un capo dal va-

tovaglia per le occasioni importanti con i

asciutto e pratico, e tiene conto dello stile

lore anche affettivo capace di impreziosire

tovaglioli in coordinato, solitamente è di

dell’arredamento della stanza da letto, ma

la vostra camera da letto e cullare i vostri

colore bianco, in fiandra o in bisso di lino

anche della capienza della casa e degli ar-

sonni. Per il bagno: 6 coppie di asciugama-

o cotone, semplice, ricamata o intarsiata di

madi, opta meno per i ricami fatti in casa

ni di diverse dimensioni, in pratica spugna,

pizzi, e infine un set di runner – la novità

come un tempo, predilige capi colorati e in

4 asciugamani di cotone o lino, magari con

del corredo per la tavola, direttamente da-

tessuti che permettono lavaggi frequenti e

le iniziali dei vostri nomi ricamate. Non

gli Stati Uniti – strisce di stoffa, o anche

stirate veloci. Quanti devono essere oggi

devono mancare asciugamani ospite, teli

in bambù, rattan, usate soprattutto per la

i capi? Ecco qualche consiglio. Per il letto

doccia, accappatoio, tappetini e ciabattine

colazione o per pasti veloci e informali. Per

matrimoniale: 4 coppie di lenzuola ma-

di spugna. Le novità per il corredo bagno

la cucina: 6 strofinacci di lino, 6 strofinacci

trimoniali, in genere si sceglie il bianco,

riguardano soprattutto i tessuti: fibra di

di cotone 4 grembiuli da cucina, guantoni

ma sono anche di tendenza e funzionali le

bambù, cotone ecologico, tessuti rispetto-

e presine.

336 S P O S I M A G A Z I N E . I T



S P O S I M A G A Z I N E / L A T U A G U I D A A L M AT R I M O N I O

all’aria aperta DI NOEMI LA BARBERA

IL GIARDINO Trascorrere ore tranquille nell’armonia di un luogo naturale, dove rilassarsi e inebriarsi di odori, profumi e colori della terra e dei suoi frutti. Tutto questo proprio dentro casa, o meglio, in giardino. Basterà accomodarsi su una chaise longue, immergersi in quell’oasi sensoriale naturale e ristabilire un contatto diretto con la natura, diventarne parte, buttandosi alle spalle pensieri e preoccupazioni. Oltre a rilassarvi, sono spazi perfetti per la socialità, dove organizzare party, trascorrere ore felici con i figli, giocare con i cani. Al di là delle varie declinazioni personali

di cui ogni progetto deve tener conto, il punto di arrivo è sempre la trasformazione del giardino in un luogo di relax, in cui la spontaneità rigogliosa e l’armonia della natura trovano una sintesi funzionale. Il punto di partenza è come rendere il giardino un luogo personale liberandosi di possibili ostacoli e problemi tecnici. Per questo è possibile affidarsi a un designer specializzato in arredi da giardini o a un giardiniere esperto, che sappiano coniugare le aspettative del cliente con le concrete possibilità di realizzazione, o ancora, far leva sulle proprie capacità e sul quel pollice verde che magari ha spinto qualcuno a comprare una casa proprio perché fornita di quell’area verde circostante. Certo, spesso ciò che ci si trova di fronte può superare le aspettative iniziali, e la natura selvaggia può far sentire non all’altezza i neofiti da giardino, ma nessuno scoraggiamento, ne vale la pena: dedicarsi anche a un piccolo

prato, sin dalla fase di ideazione e progettazione, può essere davvero stimolante e pacificante. A differenza degli ambienti interni alla casa, qui non si tratta solo di scegliere uno stile, e i mobili giusti, ma di partire dall’analisi di ogni più piccolo dettaglio: dalla disponibilità di acqua, alle condizioni pedoclimatiche. L’acquisizione di tutte le informazioni tecniche necessarie è la prima fase della progettazione. Segue la fase creativa, in cui razionalità ed estro si sposano per curare tutto nei minimi particolari, tra cui la scelta delle varietà di fiori e piante selezionate per tipologia, colore, resistenza e gradevolezza. Un buon risultato finale avrà contemplato l’ottimizzazione dello spazio, l’unione fra qualità ed estetica, coniugando il forte impatto scenografico con l’alta funzionalità, l’incontro armonico fra natura e tecnologia, un’intelligente composizione di piante e arbusti,


CASA

verde e fioriture. Così, il vostro giardino sarà non solo all’altezza dell’abitazione, ma la valorizzerà, aggiungendo quel tocco di raffinatezza che arricchisce e distingue. Con le nuove tecnologie che approdano nel settore del design, anche il giardino potrà rinnovarsi nel segno dell’avanguardia, diventando il risultato di un accordo fra tecnologie, raffinatezza ed eleganza, attraverso piante rare e tappeti erbosi, colori magistralmente accostati, l’utilizzo di materiali innovativi, la realizzazione di particolari effetti luce, sistemi di irrigazione d’ultima generazione. È così che l’elemento vegetale diventa un insostituibile complemento d’arredo. Ma anche terapeutico, perché un giardino può esercitare un effetto benefico anti-stress. Da non trascurare è l’aspetto sociale, di integrazione: il giardino può diventare luogo d’incontro con i vostri amici: serate divertenti per festeggiare un’occasione, o tranquille

per stare in compagnia, tutto questo nel comfort di casa. Bordure, camminamenti, lampioncini, fontane, giochi d’acqua e sculture hanno soprattutto un valore decorativo e possono rendere il giardino un piccolo eden. Ma per renderlo davvero vivibile, sfruttando a pieno il suo essere spazio domestico, basta arredarlo, secondo le proprie esigenze: tavolini, fissi, pieghevoli, rotondi o rettangolari, in legni pregiati e acciaio, in teak o ferro battuto, completati da panchine, sedie, e poi in perfetto american style, spazio al barbecue, ma anche ai lettini, con strutture in alluminio, o in tubolare metallico e tessuti per il bordo piscina. Immancabile, per momenti di puro relax, è l’amaca tra due alberi. Se avete tanto spazio potete pensare a collocare nel vostro giardino una casetta in legno con il tetto impermeabilizzato, per il deposito degli attrezzi, della legna, dell’auto o anche per coltivare i propri hobby, un gazebo, romantico, di forte impatto emotivo, adatto a ricreare spazi ombreggiati e freschi, perfetto per il relax e ad ospitare pranzi e cene; ce ne sono di tutti i tipi, di forma ottagonale, quadrata, rettangolare, in legno e per chi vuole un gazebo più raffinato con le strutture in ferro, da utilizzare anche per ricevimenti e feste in giardini. Le pergole in legno sono delle ottime soluzioni perché coniugano l’esigenza estetica e d’arredo e in più danno la possibilità di proteggere e riparare dagli agenti atmosferici serramenti e infissi di casa. E che dire di una bella piscina? Se non avete molto spazio, ci sono anche quelle che vanno adagiate al suolo, che si integrano perfettamente con l’ambiente circostante. Gli accessori da giardino come le fioriere, le trappola per vespe, il porta mangime per uccelli, i supporti in legno per piante rampicanti con diverse decorazioni: ogni elemento d’arredo, dal più piccolo al più grande, può es-

DOLCE

CASA

sere realizzato e acquistato in sintonia con tutto l’insieme, di cui potete liberamente scegliere lo stile che più risponde ai vostri gusti e all’idea del giardino dei vostri sogni: da fiaba, con fontane e ponticelli, uno più funzionale dove ricreare degli spazi che in casa sono troppo angusti, per realizzarvi un piccolo orto, oppure fiorito e ricco di verde.

tERRAZZE Le terrazze rappresentano l’elemento di valore dell’attico, il posto perfetto dove rilassarsi perché la città vista dall’alto appare piccola e anche i problemi si ridimensionano. Qui la neo-coppia si può rilassare ammirando le luci e il fermento della città e le montagne più lontane, può anche accogliere gli ospiti in divani coperti da soffici cuscini tra lanterne e il profumo delle piante. Gli arredi delle terrazze degli attici devono, pertanto, essere all’altezza del luogo, coniugando classe e comfort, grazie ad un equilibrio di poltrone, tavolini, luci o candele, piante, e magari, se le dimensioni lo permettono, anche una piscina, un must dei super attici più esclusivi. Accoglienti sedie abbinate al tavolo sono indispensabili in occasione delle cene organizzate per gli amici tra candele colorate per vivacizzare l’ambiente, ma anche per festeggiare occasioni importanti come un anniversario: è indubbiamente romantico, piuttosto che impersonali ristoranti, ritrovarsi a cena nel vostro terrazzo, a lume di candela e della luna. Da location suggestiva per aperitivi con amici, cene di lavoro e feste folli, a spazio più intimo al mattino, dove rilassarsi con un buon libro o dedicandosi allo spazio verde.

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S P O S I M A G A Z I N E / L A T U A G U I D A A L M AT R I M O N I O

Un terrazzo che si rispetti, infatti, di qualsiasi dimensione esso sia, deve sempre ricreare una dimensione naturale, anche se ci si trova all’ultimo piano di un imponente edificio. Non sarà un vero giardino, ma è comunque importante la cura delle piante che rallegrano le terrazze. Un’attività che può anche essere realizzata in condivisione da marito e moglie. Magari non siete ancora veri amanti della natura, ma una gioia che vale la pena di provare è vedere in primavera rinascere il proprio terrazzo di fiori e piante. Le varietà devono essere scelte sulla base dei propri gusti, ma an-

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che del gioco armonioso delle loro combinazioni. Tra queste si può scegliere tra piante sempreverdi, come gli oleandri, le piante da fiore, come il diffusissimo geranio, la viola, l’azalea, la primula, le piante da bulbo, come i tulipani, i gladioli e l’iris, i rampicanti, come il gelsomino, e anche le piante aromatiche, per avere sempre a portata di mano e di cucina le spezie. Se siete amanti degli alberi, non fatevi mancare piccoli alberelli, anche da frutto, per completare con un tocco di maestosità ed eleganza l’arredo del vostro terrazzo. Ecco poi il kit di strumenti fondamentali per il

vostro giardinaggio da terrazzo: la paletta, le forbici, il nebulizzatore e l’innaffiato. L’impegno maggiore nell’attività di cura delle piante del vostro terrazzo avviene in primavera (potatura, concimazioni, irrigazioni) e proseguono in estate. In Sicilia, terra calda baciata dal sole, il ciclo di vita delle piante si allunga fino all’autunno.








NOVE MESI DOPO AVERE UN FIGLIO

LA GRAVIDANZA

MAMMA IN FORMA

LA FAMIGLIA CRESCE


S P O S I M A G A Z I N E / L A T U A G U I D A A L M AT R I M O N I O

Avere un figlio

LA GIOIA PIÙ GRANDE DELLA VITA DI SANDRA PIZZURRO

“Ogni tanto, quando mi fermo a pensare a come ero prima della nascita di mia/o figlia/o, mi sembra che tutto quello che ho vissuto prima sia stato in un’altra vita”. E’ quanto più spesso dichiarano le neo-mamme. Già, infatti, durante la gravidanza la vita di una donna comincia a mutare ed al primo posto innanzitutto non ci sono più le proprie esigenze ma adesso c’è lui o lei

350 S P O S I M A G A Z I N E . I T

che hanno la precedenza. Un passo importante, che completa la propria vita, a qualsiasi età si decida di compierlo. A vent’anni l’attesa di un bambino viene affrontata con meno paure, a trenta la scelta è più ragionata mentre a quaranta ogni istante diventa speciale. Insomma, ogni età può essere quella giusta. Intanto dai dati Istat registrati in Italia si nota un sempre più

frequente avanzare dell’età materna delle donne primipare. Oggi l’età media si è alzata ai trentuno anni e oltre e si contano addirittura circa trentamila donne che hanno partorito il primo figlio a quaranta anni. Le ragioni risiedono un pò nel fatto che manca la stabilità affettiva, e un pò soprattutto perché manca la stabilità economica. Essere mamma significa innanzitutto diventare responsabili delle esigenze fisiche ed emotive di un’altra persona. E’ impensabile poter continuare a far la vita di prima: il bambino non può adattarsi alla nostra vita e quindi saremo noi a dover cambiare la nostra. Del resto il desiderio di avere un figlio è difficile da descrivere: si tratta di una infinità di sensazioni, emozioni, sentimenti che accompagnano il desiderio di maternità e paternità insieme ai timori sul ruolo da svolgere nella famiglia. E’ un progetto individuale e di coppia nello stesso tempo. Un figlio è davvero un passaggio da coppia a famiglia, una strada comune, una responsabilità da condividere.


NOVE

La gravidanza DI SANDRA PIZZURRO

MESI

DOPO

D

uecentottanta giorni, ovvero quaranta settimane. E’ la durata della gravidanza, un vero e proprio percorso di trasformazione che investe vari aspetti: da quello biologico a quello psicologico a quello sociale. Un momento speciale per ogni donna fatto di grandi cambiamenti e forti emozioni. Un momento che, se affrontato con un’adeguata disposizione psicologica, fornisce una delle più importanti occasioni di autorealizzazione e progressione evolutiva sul piano dell’esperienza umana. Il primo trimestre di gravidanza è particolarmente delicato. L’embrione inizierà progressivamente a sviluppare tutti i tasselli del proprio organismo. Dal cervello alla colonna vertebrale, dagli arti al sistema circolatorio, dalla bocca, agli occhi fino alle orecchie. In questa fase occorrerà perciò osservare grande attenzione prima di utilizzare eventuali farmaci e sostanze che potrebbero provocare aborti o malformazioni. Nel secondo trimestre, ovvero durante il quarto, quinto e sesto mese di gravidanza, il bambino inizia a muoversi ed inizia una crescita ed uno sviluppo vertiginoso. Raddoppia la sua lunghezza raggiungendo i ventiquattro centimetri e aumenta in modo notevole il peso, sino a raggiungere i settecento-ottocento grammi. Gli sforzi fisici nel terzo trimestre invece diventano più impegnativi per la futura mamma. L’organismo della donna consuma una quantità maggiore di ossigeno e il respiro si fa più profondo. Dall’altra parte il bambino sogna, gioca e si mette a testa in giù. In poche parole si sta preparando a nascere. Verso la 25ª settimana, il suo cervello è praticamente completo.

S P O S I M A G A Z I N E . I T 351


S P O S I M A G A Z I N E / L A T U A G U I D A A L M AT R I M O N I O

MAMMA...IN FORMA DI SANDRA PIZZURRO

M

angiare bene e praticare sport a ritmo moderato. Sono questi i ‘trucchi’ per mantenere la propria forma fisica durante e dopo la gravidanza. Una mezz’ora di ginnastica dolce, una passeggiata in mezzo al verde, una nuotata in piscina. L’esercizio fisico aiuta ad affrontare meglio gli sforzi richiesti dalla gravidanza e dal parto, oltre ad aumentare resistenza, agilità e forza. Tutto partendo dal presupposto che essere in dolce attesa è una condizione normale e non patologica. E quindi, a meno che non vi siano particolari situazioni segnalati dal medico, oggi è risaputo che praticare sport anche durante la gravidanza fa bene.

352 S P O S I M A G A Z I N E . I T

Benefici a goderne dei quali è anche il bambino. Studi scientifici recenti hanno infatti dimostrato che bambini di donne che hanno praticato sport durante la gestazione nascono più vitali. E il dondolio in grembo inoltre favorisce lo sviluppo degli organi sensoriali del bambino. Per la futura mamma fare sport migliora la postura e previene i disturbi tipici della gravidanza, come l’insufficienza venosa o i crampi ai polpacci. Ma soprattutto praticare sport migliora l’umore. Via libera dunque all’acquagym, al nuoto, ma anche al pilates ed allo yoga. Esistono poi oggi numerosi corsi di preparazione al parto che aiutano le donne a comportarsi in modo saggio e consapevole e ad affrontare con serenità

il momento della nascita. Per quanto riguarda l’alimentazione in gravidanza non deve discostarsi molto da quella che dovrebbe essere seguita in ogni altro periodo della vita, con la differenza che l’apporto calorico deve essere più alto e che alcuni nutrienti particolari devono essere sempre presenti. Questo non vuol dire che la donna gravida deve ‘mangiare per due’: il peso corporeo va sempre controllato. Pane integrale, riso, pasta, cerali e legumi accanto a carni bianche, pesce, uova e latte sono gli alimenti consigliati. E poi frutta e verdura a volontà. Assolutamente da abolire alcolici e superalcolici, insaccati e caffè in eccesso.


NOVE

LA FAMIGLIA CRESCE

I GENITORI DEGLI SPOSI: DIVENTARE NONNI DI NOEMI LA BARBERA

Quando nasce il primo figlio la coppia di sposi conquista un altro meraviglioso traguardo. Questa importante tappa riguarda da vicino anche i loro genitori, che diventano nonni: una nuova vita per loro che, al contempo, coincide con l’inizio di una nuova storia e con la continuità della famiglia. Vedere il proprio figlio che si sposa è un’importante soddisfazione. Niente a che vedere con la nascita del nipotino, momento ancora più forte, unico, ma anche complesso e delicato. Quando si diventa nonni, si instaurano nuove relazioni, nuovi equilibri e nuovi ruoli. Quante volte sentiamo di litigi tra i genitori neo-nonni e i figli neo-genitori, conflitti tra nuora e suocera, a dimostrazione che si tratta di una fase delicata, in cui tutti i protagonisti si devono muovere spinti dall’amore, ma con accortezza. Quanti casi ci sono di rapporti familiari che si incrinano al punto che i nonni non partecipano alla vita dei nipoti? Inutile dire che danno sia nella crescita del bambino. Con la nascita del primo bimbo avviene un “salto generazionale” rispetto al quale i neo genitori introducono nella relazione di coppia un ruolo che dura tutta la vita. Ma anche i genitori della coppia devono confrontarsi con un nuovo ruolo, da portare avanti tra forti presenze e opportune distanze. Una suocera o una mamma troppo invadenti, o che credono di poter avere con i nipoti lo stesso atteggiamento che avevano con i figli, negando di fatto l’autorità dei veri genitori del bambino,

rischiano di essere allontanate dalla vita del nuovo nucleo familiare. E questo ha a che fare anche con la capacità dei nuovi genitori di delimitare confini chiari, di scindere legami troppo morbosi, che possono rischiare di rendere più incerto e meno solido il passaggio di attenzione alla nuova generazione. Allo stesso tempo, i neo genitori non devono mai privare il figlio della presenza di un nonno, pensando di poterne fare a meno. La figura del nonno è profondamente importante, così come profonde sono le radici di un albero. Quando i genitori sono impegnati, i nonni sono la persone più adatte a cui lasciare i bambini, in quanto possono assicurare l’affetto e la cura genitoriale insieme alla saggezza di una vita vissuta: grandissima è, infatti, la valenza educativa del rapporto tra chi ha vissuto e chi ha la vita davanti. Assicurano, inoltre, la continuità di una storia che va di generazione in generazione, sono i nonni a costituire il legame profondo con il passato. Il nonno rappresenta la possibilità per il bambino di riappropriarsi di una storia

MESI

DOPO

familiare sconosciuta e che diventa la base del suo futuro progetto di vita e che quindi continua, diventandone lui stesso portatore. Infine, il nonno rappresenta una fonte insostituibile di affettività, un affetto diverso da quello di chiunque altro, anche da quello del genitore che deve rappresentare l’autorità, mentre i nonni possono permettersi di elargire un affetto incondizionato, di coccolarli e viziarli un po’. Essere nonni rappresenta una seconda “occasione genitoriale” per chi ha vissuto il tempo in cui era padre o madre in modo affrettato o ansioso o iperprotettivo. Eccoci quindi a un aspetto essenziale dell’esperienza di avere, e crescere, un nipotino: la nuova prospettiva per i nonni che si riscoprono capaci di tenerezza, di affettuosità e di allegria insospettate, o a lungo soffocate, in nome dell’educazione da impartire, o distratti dalla frenesia del quotidiano. Un nuovo inizio, tanto per il bambino, quanto per il nonno.

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I

PREPARATIVI

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ARMANDO TESTA


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