SM PREVIEW 2014

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ANNO 5 N째 4 | 2014 WWW.SPOSIMAGAZINE.IT

ANTONIO RIVA Il tratto dell'eleganza

RENATO BALESTRA

Ambasciatore di stile

Collezioni

BRIDAL 2014


CONTENTS Eau

SPOSI MAGAZINE V EDITION

43

Bridal |her de mariage

56

“I DO” IN A SWIMSUIT

81

92

Chi veste la sposa?

58

INTERVIEW

ANTONIO RIVA INTERVIEW

It’not s

148

just a

walk

130

RENATO BALESTRA INTERVIEW INTERVIEW

139

Bridal | him


S

177

Fashion

319

W edding party VINCENT BILLECI INTERVIEW

168

GIOVANNI VITALE

298

ANGELO GARINI INTERVIEW

Check-in

387

INTERVIEW

HOME 401

358

INTERVIEW

CHIARA MACI

jewels 195 wishlist

215


Le sue spose non hanno tempo né spazio. I suoi abiti sono figli di una modernità che nasce dagli insegnamenti del passato, capi ogni volta ricercati e preziosi. Lo stilista apre ai lettori di Sposi Magazine le porte del suo atelier e li conduce lì dove il suo tratto prende forma. La forma dell’eleganza.

ANTONIO

A

di Paola Pizzo

RIVA iltrattodell’eleganza biti che raccontano la tradizione, che sorprendono nelle forme, che tratteggiano i contorni di una donna elegante e raffinata. Abiti senza tempo, belli e preziosi come delle opere d’arte. Antonio Riva, da vent’anni indiscusso protagonista delle passerelle di tutto il mondo dedicate alla sposa, svela alla nostra redazione quelle che, secondo lui, sono le nuove tendenze per il 2014, mostrando una collezione che attinge a piene mani dagli Anni Cinquanta, composta da abiti dai volumi strutturati, con gonne ampie e strascichi lunghi. E ci racconta perché il velo è un accessorio che non deve mancare mai.

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>Modelli Katia e Fiorella

INTERVIEW

01.

COSA DEVE ASPETTARSI LA SPOSA CHE QUEST’ANNO SCEGLIE DI INDOSSARE UNO DEI SUOI ABITI? “Mi sono ispirato agli anni Cinquanta. Ho dato forma ad una collezione che si muove in direzione di abiti ampi, le cui forme ricordano quelli da ballo. Si tratta di capi che si sviluppano su volumi diversi, le gonne si ampliano e gli strascichi si allungano, pur mantenendo la pulizia delle forme. Una collezione che, comunque, non perde mai di vista quelle caratteristiche, come la semplicità, che sono prerogativa di tutte le mie creazioni”.

02.

PERCHÉ UN RITORNO AGLI ANNI CINQUANTA? “In questi ultimi tempi si avverte, come non mai, una gran voglia di tornare alle origini. Perché secondo me c’è una gran voglia di tornare alle origini. Arriviamo da un periodo in cui il minimal ha dominato, caratterizzato da spose che all’altare si sono presentate prive di qualsivoglia infrastruttura. Adesso, invece, le donne desiderano qualcosa in più: sono alla ricerca di quei dettagli in grado di farle sognare in quello che, ancora oggi, è sentito e vissuto come un giorno diverso dagli altri”.

03. I TESSUTI SU CUI HA PUNTATO? “Sono preziosi. Ho optato per organza e mikado. Proprio quest’ultimo è nobile e pesante, due caratteristiche che permettono di realizzare abiti particolarmente strutturati”. >>

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SI NOTA UNA CERTA TENDENZA AD ACCORCIARE GLI ORLI, ANCHE LEI HA DATO UN TAGLIO ALLE GONNE? “No, anzi. Come dicevo, ho aumentato i volumi e allungato gli strascichi. L’abito resta rigorosamente lungo, così come quasi impone la tradizione del matrimonio celebrato in chiesa”.

05.

IL MATRIMONIO IN CHIESA, DUNQUE, NON PERDE IL SUO APPEAL? “La sposa che si rivolge a noi è quella che, insieme al proprio partner, organizza matrimoni curati in ogni dettaglio. Chi opta per una cerimonia religiosa, poi, lo fa perché lo sente davvero. In questo caso, si tratta di una donna che non vuole né deve trascurare due elementi essenziali: l’abito e il velo”.

06.

IL VELO CONTA COSÌ TANTO? “Un abito senza velo è come un quadro senza cornice. Si tratta di un elemento che completa l’immagine, oltre ad avere un forte significato religioso”.

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>Modello Vanessa

04.


>Modelli Brigida e Miranda

>Modelli Petunia e Venere

INTERVIEW

07. IMMAGINO CHE LA TRADIZIONE TORNI ANCHE NELLA SCELTA DEI COLORI… “Quest’anno abbiamo optato per il bianco latte, un colore non ottico e molto caldo. Una sfumatura che piace molto alle nostre clienti e che perciò abbiamo proposto nella collezione 2014, è quella del color cipria: una nuance impalpabile che, però, conferisce una nota di freschezza all’abito”.

08.

09.

MI VIENE DA PENSARE, A QUESTO PUNTO, CHE NELLA SUA LINEA ACCONCIATURE E ALTRI TIPI DI DETTAGLI SI RIDUCONO AL MINIMO. SBAGLIO? “Io sono per la semplicità assoluta. In questa nuova collezione tutto si riduce al minimo, perché la ragazza deve restare se stessa anche mentre indossa il suo abito da sposa”.

IL MATRIMONIO, DUNQUE, RESISTE ALLA CRISI DI QUESTI ULTIMI ANNI? “In un certo senso. C’è, però, un approccio diverso al costo. Adesso la sposa guarda al prezzo dell’abito ed è per questo che abbiamo rivisto ed ottimizzato i costi di produzione e vendita. Ciononostante, la qualità resta quella dell’alta sartoria che da sempre è al centro della nostra produzione”. SPOSIMAGAZINE 61


N

>Intimissimi

>In tim issi mi

di Paola Pizzo

on importa se il vostro fidanzamento è durato due mesi o dieci anni, la prima notte di nozze non si può sbagliare. In tutti i sensi. Mentre gli uomini piombano nella loro ansia da prestazione, per le donne l’errore non è concesso nella scelta della lingerie da indossare. Il colore è il primo dettaglio da cui partire per creare la mise più giusta. La palette, come da tradizione, spazia dal bianco al nero, passando attraverso le diverse tonalità di avorio e cipria. Tutto dipende da che tocco vorrete dare alla serata. Per chi desidera non perdere quell’alone di purezza che si è messa su con l’abito da sposa, il bianco è la nuance giusta: estremamente delicato, conferisce alla sposa quel tocco di sexy Lolita. Il nero, al contrario, è per chi vuole stupire il partner e trascorrere con lui ore di puro divertimento: della serie, per annoiarci con i conti di fine mese c’è ancora tempo.

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>Intimissimi

>La Perla

>Intimissimi

Sex Dovrete sedurlo ogni giorno, perchè la passione non deve mancare mai.


>Yamamay

HER

E per la prima notte di nozze scegliete la mise più giusta per svelargli che sposa sarete.

>La Perla

and

Effetto vedo non vedo, trasparenze sensuali e chic, invece, sono garantite a coloro che opteranno per leggere sottovesti o ridottissimi baby doll. Va benissimo, però, anche tutta la gamma di reggiseni e slip in coordinato. In questo caso, il consiglio è di optare per completi più particolari, con qualche lavorazione o in tessuti pregiati. Qualsiasi sia il vostro stile, però, solo una cosa non dovrete dimenticare. Una chiccosissima, smaliziata, e perché no divertente, giarrettiera.

>Intimissimi

>La Perla

>Yamamay

x

E poi c’è il nude look di colori come cipria e avorio, scelta perfetta per le donne che non amano i fronzoli e vogliono essere le protagoniste assolute, in grado di sedurre il loro uomo a prescindere da ciò che indossano. Deciso il colore, bisogna stabilire cosa indossare. E anche in questo caso c’è solo l’imbarazzo della scelta. Per chi ci tiene a definire la silhouette – anche se, in linea di massima, lo sposo conosce alla perfezione il corpo dell’amata – il consiglio è di puntare su body, corpetti e bustini.

BRIDAL

NIGHT >Intim issimi

>Intim issimi

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>Abito di Lusan Mandongus

oltre le di Paola Pizzo

Gambe c’è dipiù

Perchè, però, non mostrarle? Il 2014 è l’anno degli orli che si accorciano, di abiti pregiati ed eleganti ma nello stesso tempo inaspettatamente sexy.

H

anno un piglio decisamente più sbarazzino, ma non per questo mancano di eleganza. E probabilmente, sono la soluzione migliore per chi decide di non sposarsi in chiesa, o magari convola a nozze per la seconda volta. Certo, restano anche la scelta più azzeccata per tutte quelle donne che non temono di osare e hanno nelle loro corde una certa autoironia (e un pizzico di sicurezza in più) che si traduce in sfrontatezza e voglia di sorprendere. A tutte queste future spose, le collezioni 2014 propongono gli abiti corti. I tessuti preziosi riducono il loro spazio di azione, gli orli si accorciano anche fin sopra il ginocchio e protagoniste diventano le forme inusuali, i tagli inaspettati e le applicazioni più ricercate.

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Ammaliante, seducente e anche un po' eccentrica, è la donna che indossa uno degli abiti più corti della linea firmata Lusan Mandongus. E ad essere scoperta è anche la schiena...


BRIDAL >Abito di David Fielden | Sì Sposaitalia

HER

Gioca tutto sul vedo e non vedo la donna di David Fielden, per un look al limite tra il castigato e il malizioso. La maison, infatti, affida tutto alla scelta del pizzo sangallo: da un lato, il tessuto è adattato ad un abito corto al ginocchio, che copre le spalle e il collo e si contraddistingue per le sue forme rigorose; dall’altro, però, è lasciato intatto nella sua consistenza, così da celare appena le gambe della sposa. >>

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>Abito di Giuseppe Papini | Sì Sposaitalia

Tra le proposte più gettonate di questa stagione ci sono, certamente, gli abiti corti davanti e lunghi sul retro. Lo stilista Giuseppe Papini opta per un modello dalla forma semplice, che alla vista appare leggero da indossare. Il corpetto è a forma di cuore e la vita è delineata da una semplicissima fascia di tessuto ton sur ton. Da lì, poi, si apre una gonna molto morbida, che lascia le gambe scoperte davanti e il cui orlo è bordato in pizzo.


>Abito di Suzanne Ermann

BRIDAL

HER

Divertente, elegante, fuori dagli schemi. È la sposa che sceglie di vestire gli abiti della stilista parigina Suzanne Ermann. I suoi vestiti corti al di sopra del ginocchio sono di un bianco splendente e le loro linee rette vengono spezzate da insoliti e stravaganti riccioli di tulle. A dare quell’irresistibile tocco bon ton ci pensano i lunghissimi guanti velati che coprono quasi tutto il braccio. Il risultato è un effetto optical, ma decisamente ammaliante. Très chic. >>

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>Serrese

Per fare il passo più importante non potrete non avere ai vostri piedi la scarpa giusta. Quella che farà di voi la principessa del reame.

It’not s >Menbur | Zalando

just a >Nando Muzi

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wa Che non sarà una semplice passeggiata (o una passeggiata semplice, scegliete voi il senso) lo sapete tutte. Non cadere mentre attraverserete la navata non è un’impresa da poco. E soprattutto non lo sarà non inciampare durante il percorso della vostra nuova vita in due. Le cose, però, si affrontano un passo alla volta e allora, per cominciare, facciamo il primo: approfittiamo di questo spazio per scegliere la scarpa giusta per le vostre nozze! Tutto dipende dal carattere, da quanto vorrete essere estrose o, al contrario, semplici.

o Pizz aola di P

>Menbur | Zalando

>Menbur | Zalando

Spopolano, ad esempio, le scarpe impreziosite da applicazioni di strass, Swarovski, piccole gemme che ricordano i cristalli: è il caso delle preziose collezioni firmate Greymer. La maison propone sandali importanti per le loro forme quasi barocche, accompagnate da applicazioni che danno luce alla calzatura.


Cristalli e Swarovski, però, si fanno spazio tra i pizzi e i tulle delle scarpe firmate Serrese. Caratteristica di diversi modelli pensati per la sposa, quest’anno, è il ricamo. Può impreziosire tessuti velati che al piede conferiscono un effetto nude look, come nel caso di Nando Muzi; può essere realizzato nello stesso tessuto della scarpa, per un allure decisamente più classica e bon ton, si pensi a Menbur; o, ancora, può essere il risultato di un effetto ottico che nasce da una pregiata pelle traforata a dovere, come nella proposta dei Fratelli Rossetti.

lk >Greymer

Ricami, Swarovski e applicazioni ton sur ton smorzano i calmi toni del bianco. Ampia la scelta per chi non sa decidersi tra open toe e décolleté, scarpe con plateau o senza.

HER

Tra le decine di proposte di maison e designer comunque non temete, troverete tutte una risposta agli eterni dilemmi delle fortunate in procinto di scegliere le loro scarpe: open toe o décolleté? Con plateau o senza? Tacco a spillo o kitten heel? Non vi resta solo che chiedere!

>Fratelli Rossetti | Zalando

>Pura Lopez | Zalando

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Mu zi

>Greymer

>Menbur | Zalando

BRIDAL

Decisamente romantica, poi, tutta la serie di scarpe monocromo, che affidano l’esercizio dell’estro all’applicazione di fiocchi e fiori ton sur ton. Anche in questo caso maestra è la collezione Menbur, ma non è affatto da meno l’elegantissima scarpa disegnata da Pura Lopez.

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>Lodi | Zalando

>Chie Mihara

>Iron First | Zalando

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>Iron First | Zalando

o Pizz aola di P

Sotto l'abito, a sorpresa, compaiono scarpe quanto mai azzardate, con disegni, stampe e applicazioni decisamente originali. Ne abbiamo scelti alcuni modelli per voi, insieme al team di Zalando. 134 SPOSIMAGAZINE | V EDIZIONE

Nell’era dell’unconventional, dove sorprendere è diventato un diktat e non passare inosservati anche, c’è una tendenza che comincia a spopolare tra le fanciulle in procinto di raggiungere l’altare: sotto l’abito, a sorpresa, indossare un paio di scarpe originali, che possano attirare l’attenzione e far parlare le invitate per la stravaganza di colori e forme. Ecco, così, che accanto ai modelli nelle tinte più disparate e lontane dal bianco, fanno la loro comparsa le scarpe in cui la pacatezza del colore per eccellenza delle spose è smorzata da disegni, stampe e applicazioni quanto mai azzardate. Basti pensare, ad esempio, a due modelli della linea Iron First: nelle “Digi Skull”, ad esempio, i protagonisti sono dei teschi optical, composti da una serie di coloratissime micro paillettes; l’unicità delle “Distant Memory”, invece, sta nelle borchie applicate su tutta la scarpa, un’open toe con plateau e con dei teschi stampati sulla pelle. Per chi vuole essere particolare ma non spingersi così oltre, è possibile virare verso un altro modello eccentrico però dai toni più sobri: quello di Jean Michael Cazabat. La scarpa, rigorosamente in pelle bianca, è caratterizzata dalla presenza di una serie di applicazioni in metallo dorato. Sembrano quasi parti di una normalissima zip. Quest'anno, però, si respira anche un'aria retrò, che si traduce in scarpe dal taglio decisamente vintage. E, per i tempi di oggi, abbastanza inusuali. È il caso, ad esempio, del modello "Nakama" di Chie Mihara: un paio di mocassini con tacco basso e quadrato, resi più eleganti e femminili dall'applicazione di un fiocco in punta. Da non sottovalutare, infine, neppure i modelli con tacco d'Orsay: lasciano scoperti entrambi i lati del piede o solo uno, nella maggior parte dei casi quello interno. Lodi ne propone un paio impreziosito da alcuni eleganti Swarovski.

>Jean Michael Cazabat | Zalando


> Emamò

HER

> Emamò

BRIDAL

L

ingerie bella ma scomoda? Tulle ingombranti e gonne così pesanti da far sentire caldo ad un esquimese? Se decidete di sposarvi al mare, tutto questo sarà soltanto un brutto spauracchio. Soprattutto se avrete il coraggio di farlo in bikini! Per le spose meno tradizionaliste e – ammettiamolo – con dei fisici scolpiti come un’opera d’arte, belli da mozzare il fiato, arriva una nuova proposta: il bridal bikini. Negli Stati Uniti è di gran tendenza già da qualche tempo, ma sono sempre di più le maison che propongono collezioni di costumi da bagno interamente dedicate alle spose. È il caso, ad esempio, dell’italianissima Emamò, azienda nata nel 2001, capitanata dal direttore creativo Emanuela Corvo.

Fondamentali, però, diventano i dettagli: pietre e Swarovski sono applicati soprattutto sulla parte superiore dei costumi. E da padrone, inevitabilmente, la fanno anche i modelli proposti: si va dal due pezzi a fascia fino al più ridotto bikini, anche se non mancano gli interi che, lasciando strategicamente scoperti diversi punti del busto, diventano i modelli più eleganti e sexy.

> Emamò

di Paola Pizzo

“I DO”

Il look di base è, naturalmente, total white. Un bianco puro protagonista di tessuti pregiati come la mussola, i pizzi e il macramè.

IN A

Si chiamano Bridal Bikini e sono la soluzione per tutte quelle spose che tengono più all’abbronzatura che all’abito bianco!

SWIMSUIT SPOSIMAGAZINE 81


Gli abiti hanno fit sofisticati, che seguono le linee del corpo e si sviluppano su tagli inediti. I veri protagonisti diventano i tessuti.

di Marco Mazzola

STI LE SEN ZA TEM S PO

i può giocare con i tessuti, le nuance o il nodo della cravatta, ma il tight e lo smoking restano quegli intramontabili classici che hanno il potere di trasformare ogni sposo in uno stupendo principe azzurro. Il loro stile senza tempo fa capolino nelle collezioni disegnate dalle maggiori maison del settore. E ognuna, a suo modo, li rivede da prospettive sempre nuove.

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>Abito di Pal Zileri

Le linee seguono la figura e la delineano con decisione. I colori variano dal grigio al nero, passando per un blu che può essere cina o notte. Il vero protagonista degli abiti firmati Pal Zileri, però, è il tessuto: la maison opta per lane dalle finezze elevate con tocchi leggeri di calandratura, lane viscosa per lucentezze tridimensionali e sete naturalmente brillanti. Il risultato è un uomo decisamente bello da vedere, lo sposo che tutte vorremmo trovare all’altare.


BRIDAL Ha una personalità forte l’uomo che indossa gli abiti realizzati dalla maison Luciano Soprani. L’atelier punta tutto su un fit sofisticato, dove le proporzioni accompagnano le linee del corpo e i tagli decisamente inediti svelano la ricerca stilistica che sta alla base della collezione. >>

>Abito di Luciano Soprani

HIM

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>Abito di Lebole

Elegante e ricercato, ma con un tocco moderno che lo rende irresistibile. È l’uomo che nel giorno delle sue nozze sceglie di indossare un capo Lebole. L’azienda propone completi a tre pezzi, che giocano tutto sul contrasto tra il taglio classico delle forme e l’accostamento di nuance anche assai diverse tra loro. Così, la giacca del tight si colora di nero, mentre il pantalone è proposto in grigio e per il gilet si predilige un bianco sporco rigorosamente en pendant con la camicia e la cravatta.

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BRIDAL >Abito di Carlo Pignatelli

HIM

Linee unconventional per lo sposo pensato da Carlo Pignatelli. I netti contrasti di colore, i tagli delle giacche dal piglio moderno e i dettagli cosĂŹ ricercati disegnano i contorni di un uomo sofisticato e alla moda, che per il suo look guarda al futuro, rinnovando la tradizione. >>

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Il colore a servizio dell’eleganza e del glamour firmato Renato Balestra. La vera novità della collezione sposo dello stilista è la palette di nuance impiegata nella realizzazione degli abiti. I toni dei blu sfumano da quello polveroso al blu aperto, arrivando fino all’intramontabile blu Balestra, e si accompagnano a grigi cangianti e grigi medi che creano quella giusta sfumatura, per arrivare poi al classico ed intramontabile nero. >Abito di Renato Balestra

>Abito di Archetipo | Sì Sposaitalia

Il fascino è quello del dandy, di un uomo attento ad ogni dettaglio: dal fazzoletto che sbuca fuori dal taschino, al bastone con l’impugnatura color argento e un cilindro poggiato sulla testa. Archetipo pensa proprio a tutto quando disegna il suo sposo, contemporaneo per la voglia di osare e così magicamente d’altri tempi per l’immagine finale che ne viene fuori.


>Salvini

>Salvatore Ferragamo

UNO

SPOSO

>Salvini

di A nn aC lar aM ucc i

“PREZIOSO”

Quelli giusti, se indossati senza eccessi, sono concessi anche a Lui. Stiamo parlando dei gioielli per il grande giorno.

I

gioielli in un matrimonio sono prerogativa della sposa? Niente di più sbagliato! Anche lo sposo vuole essere impeccabile nel gran giorno. Basta seguire alcune semplici regole di bon ton e scegliere accessori semplici, che esaltino lo stile e diano un tocco glamour al futuro marito. Promossi per lo sposo, di sicuro, i gemelli, che spesso vengono regalati dalla sposa, dalla madre oppure rappresentano un’eredità di famiglia, che viene tramandata di padre in figlio. Si tratta di due “bottoni” che vengono accoppiati per allacciare i polsini della camicia. Veri e propri gioielli che dall’Ottocento a ora rimangono tra i pochi ornamenti concessi all’uomo. Di solito, i gemelli da polso vanno abbinati al modello della camicia indossata ed è preferibile che siano piccoli, raffinati e che non siano smaltati, ma che abbiano possibilmente lo stesso colore dell’orologio. Per chi indossa una camicia stile classico e non è abituato a portare gemelli, esistono anche i copribottone, che danno un tocco di eleganza alla camicia. Promosso come gioiello per lo sposo anche l’orologio da polso, mentre quello da taschino è ammesso soltanto se si tratta di un gioiello di famiglia. L’orologio da polso è di solito il regalo classico che la sposa fa allo sposo. Per questo motivo, così come la sposa porterà l’anello di

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fidanzamento, dovrà essere indossato il giorno delle nozze. Ma come deve essere lo stile dell’orologio? Discreto ed elegante, in metallo oppure in oro bianco. Molto raffinati si presentano anche i cinturini in pelle che esaltano il pregio del quadrante, qualora sia di particolare valore. Simpatica anche la soluzione dell’orologio da taschino. Se ben portato, infatti, dona un tocco di eleganza retrò, ma l’abbigliamento deve esserne all’altezza, molto raffinato o spiritoso, ma sempre elegante. Chi non intende rinunciare alla tradizionale cravatta per il gran giorno, può indossare un esclusivo fermacravatta oppure, in alternativa, lo sposo che decide di indossare lo stravagante plastron, cioè una cravatta più larga, può portare una spilla in oro bianco con perla a goccia. Bandito qualsiasi tipo di piercing, braccialetto, collana e anello per lo sposo che vuole avere un look impeccabile e di classe. Per finire, la fede nuziale, prezioso gioiello da portare per tutta la vita al proprio anulare, ma soprattutto simbolo dell’amore eterno tra i due innamorati, rappresenta l’ultimo gioiello da incorporare al look finale dello sposo.


RENATO

BALESTRA

AMBASCIATORE DISTILE di Marco Mazzola

“Stupire è facile, rinnovarsi nella tradizione è un’ impresa”. Così lo stilista ci racconta la sua moda. E sullo sposo non ha alcun dubbio: “Anche lui deve essere in perfetta sintonia con l’atmosfera della cerimonia. Se vuole sorprendere non deve strafare”. 148 SPOSIMAGAZINE | V EDIZIONE


INTERVIEW Strano pensare che il suo primo abito fu realizzato così, quasi per scommessa. Avrebbe mai sospettato che la sua firma sarebbe diventata un grande classico della moda? Assolutamente no. Non era previsto se non per scommessa, appunto, e come tale non prevedeva alcuna lungimiranza. Volevo soltanto vincerla e fermarmi là. Essendo comunque una persona ambiziosa, non inizio mai una cosa che so di non poter portare a termine e adoro dedicarmi con entusiasmo a quello che faccio, per farlo sempre meglio. Così, quando capii che con la moda potevo andare avanti e non fermarmi ad una semplice scommessa, mi sono buttato senza indugio.

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Mantiene da sempre le stesse fonti di ispirazione? L’arte, sicuramente. In qualsiasi forma: dall’architettura alla pittura, dalla scultura alla musica. Soprattutto la musica. Il mio sogno era diventare concertista, tant’è che ho studiato pianoforte per moltissimi anni.

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Qualcosa, oggi, la ispira particolarmente? Qualcosa si è aggiunto, certo. C’è più coscienza della storia e dell’arte, più raffinatezza. Oggi non si finisce mai di raffinare qualcosa con i mezzi di cui si dispone. Poter viaggiare ovunque si voglia è un gran bene nonché interminabile fonte d’ispirazione. Andare in Oriente, in Sud America, esplorare posti diversi, le loro culture, la loro vita e, appunto, la loro arte. Tutti questi elementi diventano nozioni per imparare nuove cose e nuovi modi di vedere. La mia conoscenza prima era prettamente di natura “accademica”, per così dire, e non di vita vissuta e sensazioni. Ecco, oggi il modo di ispirarmi è sicuramente più completo.

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È arduo “difendersi” in questi tempi dove l’unico diktat imposto dai trend sembra quello di dover per forza stupire con soluzioni tra le più disparate? È la cosa più difficile. Stupire è facile, rinnovarsi nella tradizione è un’impresa. Fare qualcosa di nuovo senza stravolgere il classico è difficile, ma è quello che mi soddisfa di più. Ogni collezione non deve rivoluzionarsi di volta in volta passando da uno stile ad un altro. Bastano alle volte alcune variazioni ben pensate, piccole rielaborazioni e rivisitazioni. >>

˜ SPOSIMAGAZINE 149


Potrebbe descriverci lo sposo ideale secondo Renato Balestra? Lo sposo ideale è esattamente come la sposa ideale, occorre capire il tipo di cerimonia che si vuole creare. I matrimoni possono essere di diversi tipi, tra i più disparati: fastosi, fiabeschi o semplici. Mai lanciarsi a priori in imprese titaniche, poiché il rischio di non ottenere ciò che si desidera è dietro l’angolo. Bisognerebbe piuttosto partire da un’idea o una fonte d’ispirazione molto semplice e su questa creare tutto ciò che renderebbe personale ed originale la cerimonia in base al proprio modo d’essere. Una volta deciso il mood della cerimonia si possono scegliere tutte le altre cose, seguendo piccole e semplici regole: non sarebbe carino presentarsi con un vestito molto pomposo in un contesto semplice, così come non sarebbe opportuno un vestito semplice in un contesto molto curato ed elaborato. Anche la figura dello sposo, quindi, deve essere in perfetta sintonia con l’atmosfera della cerimonia.

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INTERVIEW

Quali sono le pecche di stile degli sposi di oggi? Se ne vedono di tutti i colori. Vogliamo parlare dello smoking? Lo smoking è l’abito da sera per eccellenza, e non è per nulla adatto ad un matrimonio, è sbagliatissimo! Stesso discorso vale per il tight: a meno che non sia un matrimonio molto, molto sontuoso, evitiamolo o preferiamo un mezzo tight, sempre a patto che l’atmosfera del matrimonio lo permetta. L’abito bianco per l’uomo, poi, supera davvero qualsiasi immaginazione! Ho visto addirittura sposi con accessori in pelliccia. Incommentabili. Lo sposo, certe volte, compie l’errore di mettersi in testa di voler strafare per non essere da meno rispetto alla sposa, rovinando tutto con lustrini inutili. Se l’uomo vuole stupire non deve strafare. Molto meglio un abito semplice, dal taglio classico, elegante e magari di colore blu scuro. Basta giocare con un bell’accessorio, come la cravatta o il panciotto dal colore differente, con una trama non invasiva per spezzare. Si può ricorrere anche ai tessuti nuovi, più moderni. Poi ricordiamoci che il matrimonio deve essere un evento allegro: tutti questi neri e grigi, così piatti, fanno sembrare l’evento quasi un funerale, non conferiscono un aspetto da festa. Il nero, ad ogni modo, potrebbe anche andare, a patto che sia accostato ad una cravatta di colore diverso, o damascata nei toni del grigio perla o del bianco.

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A questo punto possiamo azzardare un’ipotesi in merito alla sua risposta, ma vogliamo comunque porle la domanda: sposo in nero o in blu? Per me, ovviamente, in blu. Un bel blu scuro, quasi nero per essere precisi. Lascerei il nero che tutto sommato allo sposo si può perdonare, ma preferirei un blu per dare luce e non dare un tono pesante alla cerimonia.

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di Paola Pizzo

life in techni

>Aigner

>Aigner

>Krizia

>Laura Biagiotti

>Just Cavalli

color

Abiti che farebbero invidia a Monet, Picasso nel suo periodo cubista e anche Mirò. I tessuti di quest’anno diventano tele per fare da sfondo ad un’incredibile palette colori. >Aigner

La parola chiave è colore. E non c’è stagione che tenga. Le maison, quest’anno, hanno fatto a gara di fantasia per portare in passerella (e nei negozi) collezioni niente affatto noiose, che stupiscono per la scelta di nuance e grafiche, ma soprattutto che sembrano creare un legame tra i mesi freddi e quelli caldi.

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>Missoni

>Gucci

FASHION

>Aigner

Così, nelle collezioni dominano il giallo canarino, l’arancione, il rosa e, ancora, il turchese e il verde. Per la serie “non farsi mancare mai nulla”, quest’anno i colori si fondono con le stampe, dando vita ad una confusione di simboli, motivi patchwork, grafiche geometriche e optical, figure tribali.

>Burberry

>Massimo Rebecchi

>Aigner

Torna negli armadi, dunque, ancora una volta, la tendenza al color-blocking, mentre le stampe di capi e accessori scivolano dall’optical fino al tribale, in un gioco di eccessi assai piacevole. Nei mesi invernali la protagonista è una palette di nuance che sfuma dal bordeaux intenso al fucsia, ma che lascia spesso il campo al blu elettrico, al profondo e scuro verde bosco e al rosso. L’estate, neanche a dirlo, sancisce il vero tripudio di colori. Accesi, però.

>Missoni

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"È L’IDEATORE DI DUE BORSE DESTINATE A SEGNARE I PROSSIMI TREND: LA SILVERCOWBAG E LA ROSALIEBAG. CONTESE DA MOLTISSIME DONNE DEL JETSET NOSTRANO, ENTRAMBE NASCONO DAL SUO PROFONDO LEGAME CON LA FEDE E LA SIMBOLOGIA DELLA SUA TERRA" " Vi presentiamo Vincent Billeci, uno dei nuovi talenti della moda italiana. Eclettico ed esteta, attinge a piene mani dalla tradizione siciliana per poi, però, destrutturarla e darle un taglio decisamente unconventional".

di Paola Pizzo Cominciamo proprio dall’inizio: chi è Vincent Billeci? Un ragazzo con le idee chiare su cosa avrebbe voluto fare nella sua vita già da quando era bambino: lo stilista. Quando ho terminato l’Accademia di Belle Arti, a Palermo, ho sentito il bisogno di raccontare le meraviglie della mia città e dare forma alla mia personale visione della Sicilia, nell’unico modo che conoscevo. Così, con la Spring/Summer 2013 è iniziato ufficialmente il mio percorso nel mondo della moda.

>Rosaliebag

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>Silvercowbag

In effetti, osservando le tue creazioni sembra di assistere al trionfo della sicilianità... Se non fossi nato in Sicilia, il mio modo di approcciarmi alla moda sarebbe stato diverso. La mia terra è sicuramente il punto centrale da cui parte tutto: i ricordi d’infanzia, i suoni e gli odori emergono naturalmente ogni volta che mi accingo a progettare. Si mescolano alle suggestioni più recenti, all’arte contemporanea e all’esperienza per poi contaminare il mio immaginario.


INTERVIEW Per questa stagione fredda hai lanciato sul mercato un accessorio da capogiro, la Rosaliebag. Bellissima. Dove hai preso l’idea? Solitamente mi capita di disegnare gli accessori della collezione quando questa è per metà realizzata. Nella Fall/Winter 13-14 non avevo le idee chiare su quale accessorio potesse esprimere al meglio il concept della collezione. Così, in uno dei tanti pomeriggi palermitani, mi sono recato al santuario di Santa Rosalia, a Montepellegrino. Non appena mi sono inginocchiato sulla bara della Santa, il mio sguardo è stato rapito dai grandi boccioli di rosa che ne impreziosiscono il capo. Lì ho subito capito che quello sarebbe stato il tratto distintivo della mia borsa. Quali altri soggetti sono al centro della tua collezione di accessori? In collezione è presente la Silvercowbag, una clutch da portare a mano e a cui sono molto legato perché mi ha fatto conoscere al grande pubblico. Anche questa è nata in un modo inaspettato. Qualche tempo fa, entrando in una bottega, insieme a delle

classiche forme votive, mi sono trovato davanti alla statua di una mucca. L’anziana artigiana mi raccontò che nell’antichità, e ancora oggi in alcune zone dell’entroterra siculo, questa scultura viene donata dai credenti a Dio come segno di devozione. Un profondo legame con la fede che ho voluto fosse subito mio. Passiamo agli abiti: la leggerezza dei tessuti, da un lato; e la prepotenza dei colori, dall'altro. Cosa ti ha ispirato? Il mood della collezione attinge e prende forma dai miei ricordi legati all’infanzia, quelli delle fabbriche di Murano, fatte di vetri leggeri e soffiati, e delle bancarelle delle feste siciliane piene di dolci colorati e caramelle gommose.

Hai mai pensato di disegnare abiti da sposa? Non ho mai pensato di disegnare abiti da sposa, però mi piacerebbe che la sposa Vincent fosse minimale nelle forme ed essenziale nelle decorazioni. Credo che utilizzerei ricercati pizzi e macramè, mantenendo la silhouette abbastanza lineare. Chiudiamo con un paio di dritte per lo sposo e le invitate. Il consiglio che posso dare allo sposo è quello di scegliere colori e silhouette abbastanza classiche, magari giocando su piccoli dettagli. Agli invitati, invece, suggerisco di optare per abiti che permettano loro di essere a proprio agio.

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>Burberry

>Burberry

>Burberry

Adatta per gli outfit di ogni momento della giornata, quest’anno è indispensabile avere almeno un capo in pelle nel proprio armadio.

>Salvatore Ferragamo

di Paola Pizzo

CAMBIA Total look per le più audaci, dettagli di stile per chi non vuole rinunciare a stare al passo con la moda ma senza strafare. È arrivato il momento di cambiare… pelle. Proprio così, perché questo materiale è uno dei principali protagonisti delle collezioni portate in passerella dalle maggiori maison dell’alta moda internazionale. 188 SPOSIMAGAZINE | V EDIZIONE


>Aigner

FASHION

>Just Cavalli

>Salvatore Ferragamo

>Krizia

>Krizia

Adattata per completi da ufficio, outfit da aperitivo, mise per un pomeriggio di shopping con le amiche o per un appuntamento con il proprio uomo, la pelle non è mai stata tanto versatile e perfetta per ogni momento della giornata. Se Burberry e Aigner la propongono in versione animalier, Krizia opta invece per un look più sbarazzino, fatto di colori chiari e trasparenze. Ferragamo, invece, sceglie di smorzare il rigore del nero lavorando una pelle lucida che torna nei cappotti come negli accessori.

Non resta, dunque, che rivedere il guardaroba e portare un po’ di novità nell’armadio. Spazio a biker jacket, gonne anni Settanta possibilmente bordeaux, abiti e pantaloni dalla silhouette slim.

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>Burberry

>Salvatore Ferragamo

>Burberry

di Marco Mazzola

MAN’S ATTITUDE >Burberry

In mano borse oversize e ai piedi scarpe maculate. L’uomo quest’anno osa, soprattutto negli accessori.

È un uomo attento ad ogni dettaglio quello che va in scena in questo 2014. Armato di borse over size, indossa senza esitare scarpe che sfumano dal maculato (Burberry ne offre un’ampia scelta) al giallo fluo di Rodolphe Menudier. Gli accessori, infatti, sono la sua arma vincente: al collo si alternano maxi sciarpe e cravatte ton sur ton o a fantasia, come quelle proposte dalla maison Ferragamo; ed è un gran sfoggio anche di occhiali dalle montature decise, di estrosi porta iPad e iPhone e di giacche e cappotti dai tagli più disparati. >> >Rodolphe Menudier

>Burberry >Salvatore Ferragamo

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>Burberry

>Burberry

>Roberto Cavalli

>John Richmond

L’estro non viene a mancare neppure quando si parla dei colori. I tessuti si dipingono di rosso Burgundy, di beige, verde militare e blu. Non mancano, naturalmente, le pennellate di nero e, per chi ha una forma fisica da invidiare, ottima la scelta del grigio, soprattutto se sfumato nel piÚ chiaro color ghiaccio.

>Salvatore Ferragamo

>Salvatore Ferragamo

>Salvatore Ferragamo

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>Studio triple V © Cartier

>Salvini Collezione Atelier

lovely one rric a Pe lavi di F

jewels Un paio di pendenti o una parure? E i bracciali? Nel giorno del sì ecco cosa indossare per non sbagliare.

>Stroili

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>Stroili

>Stroili

Q

ual è il gioiello giusto per il giorno del matrimonio? La domanda è naturale per tutte, la risposta forse un po’ meno. Tra i tanti preparativi, nella frenetica corsa a che tutto sia perfetto, c’è anche questo dettaglio (non proprio di poco conto) a cui la sposa deve necessariamente pensare. E lo deve fare considerando l’abito che indosserà e il tipo di acconciatura che sceglierà per i suoi capelli. Qualche dritta, allora, non guasta mai.


JEWELS

>Stroili

>Salvini | Collezione Atelier

Per la sposa che vuole apparire semplice, il consiglio è di non indossare più anelli o bracciali vistosi, così da lasciare alla fede il ruolo di unica protagonista. Meglio, dunque, impreziosire il viso o il collo. La domanda è: un filo di perle stile bon ton o un paio di orecchini chandelier decisamente più vistosi? Un punto luce, un collier, un pendente o una parure? Una delle nuove tendenze è quella di far indossare alla sposa il gioiello. C’è un indiscusso ritorno ai monili semplici, piccoli, discreti, ma veri.

>V. Wulveryck © Cartier

>Stroili

>Stroili

>Swarovski

>Salvini Collezione Infinity

Nella s gioiell celta dei tener i dovrete dell’ac conto e della conciatura dell’ab scollatura ito.

Molto dipende dall’acconciatura della sposa e dalla scollatura dell’abito. Gli orecchini sono un accessorio da non sottovalutare. Piccoli o grandi poco importa, ciò che conta è che ci siano: perle, pendenti e orecchini bottone, vanno tutti benissimo, soprattutto se abbinati ad una pettinatura raccolta perchè doneranno luce e raffinatezza al viso. È il caso di quelli proposti da Salvini o da Swarovski: pendenti super brillanti che ingentiliscono il viso. >> SPOSIMAGAZINE 205


>Stroili

>Swarovski

>Stroili

>K. Riou © Cartier

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Sceglieteli, però, montati con pietre colorate da abbinare alla tonalità del vestito o degli altri accessori. Un bel collier, non troppo vistoso, arricchisce un abito molto scollato riempiendolo e richiamando l’attenzione verso un collo sottile ma attraente allo stesso tempo. Sicuramente un gioiello che non passa inosservato è consigliato per quelle spose sofisticate e appariscenti.

Non dimenticate che la fede resta l’anello più importante e gli altri dovranno fare solo da cornice.

Con uno scollo totale o quasi, troveranno spazio catenine medio-lunghe in oro bianco o giallo con preziosi pendenti, come quelle Swarovski, arricchite da punti luce per esaltare ancora di più il decolleté. Per la sposa che non sa rinunciare agli anelli nemmeno nel giorno del matrimonio, il consiglio è di indossare dei modelli in oro bianco e brillanti, come i solitari di Cartier e Stroili o i trilogy di Salvini. L’anello più importante, infatti, deve restare la fede e gli altri dovranno fare soltanto da cornice. .

>Studio Triple V © Cartier

>Stroili


A fior di perle S di Flavia Perricone

>Stroili

>Stroili

>Stroili

Passepartout di eleganza, le perle sono il gioiello perfetto per le spose che non vogliono passare inosservate ma senza rinunciare alla loro semplicità.

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i dice che le perle, se regalate, portino lacrime. Un detto impietoso, che non rende giustizia ad una pietra dal fascino unico e inimitabile e che in realtà fa solo sorridere e gioire chi la indossa. Una delle pietre più preziose che la natura possa offrire, la perla regala luce e si presta perfettamente ad ogni montatura: su anelli, bracciali, orecchini e collane. Un gioiello semplice, chic ed elegante in tutte le sue inclinazioni, le perle sono perfette in ogni loro forma e colore. E sia che si tratti di perle di fiume, d'allevamento, rosa o bianche, non ha importanza: sono il candore e la perfezione di questo raffinato gioiello a renderlo un passepartout di eleganza. Protagonista del maggior numero di matrimoni, sono sempre di più le spose che decidono di impreziosire il proprio abito nuziale con un collier di perle, un pendente o un paio di orecchini. Una scelta spontanea per la sposa che non vuole passare inosservata mantenendo, però, un tocco di semplicità. Con la sua forma sferica, infatti, la perla esalta la bellezza e la forma del volto, soprattutto se l’acconciatura del grande giorno prevede che i capelli siano tenuti raccolti, illumina il colore della pelle senza appesantire ed è abbinata al colore dell’abito. Le perle, però, possono andare anche sul vestito o addirittura sulle scarpe! Abiti che segnano il punto vita con un filo di perle, perle nell’acconciatura e nel velo. Dunque, basta con i pregiudizi e i luoghi comuni: le perle, oggi, portano solo felicità e gioia.


>Salvatore Ferragamo

>Salvini Collezione Multicolor

Dai brillanti alle soluzioni in acciaio, vi sveliamo come impreziosire l’outfit di un’invitata perfetta.

SPARKLING >Stroili

A

di Flavia Perricone

GUEST nche le invitate dovranno preoccuparsi del proprio aspetto nel giorno più bello dei propri amici e parenti. Superata la fase “Cosa devo indossare?”, piccole e grandi dovranno concentrarsi su quel dettaglio che non deve mai essere trascurato o sottovalutato: i gioielli. Un monile, non importa se semplicissimo o più sofisticato, sarà in grado di impreziosire, e a volte stravolgere, lo stile di un abito che non si indossava più da tempo e che era stato relegato in un angolo dell’armadio.

>Louis Vuitton | Collezione Lockit

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JEWELS

>Pandora

>Rebecca Collezione N.14

Un unico consiglio alle signore, però, è d’obbligo: non agghindatevi troppo, la semplicità viene sempre premiata. Inoltre, rischiereste di essere guardate più della sposa e questo non deve assolutamente accadere. Il rischio, scegliendo di indossare troppi gioielli, infatti, è di appesantire il viso e il decolleté, creando non poca confusione in chi guarda. Meglio, dunque, concentrarsi anche su unico dettaglio, ma che verrà di certo notato e apprezzato. Così, c’è chi punta sui gioielli in acciaio, come quelli della linea Louis Vuitton e Salvatore Ferragamo: anelli semplici, ma di un’ eleganza sopraffina, utili anche per altre occasioni importanti.

>Salvini Collezione Charade

>Salvini Collezione Paraiba

>Salvini Collezione Montmartre

Adattabili a qualsiasi stile, costituiscono un piccolo tocco di eleganza non invasiva. Per chi, invece, mira ad uno stile più da Lolita, Pandora propone i suoi bracciali coloratissimi in argento Sterling o in oro puro 14 carati, in pelle o tessuto, per creare e dare forma alla fantasia. Salvini pensa a coloro che non riescono a rinunciare al classico gioiello prezioso. Il brand opta per una linea di anelli assolutamente originale, un gioiello di valore che, puntando sui colori, non rinuncia ad essere prezioso ma senza per questo risultare noioso. Ecco, così, il tris di anelli pieni zeppi di pietre colorate, il Black Wawe in oro e diamanti bianchi e neri. Cromatismo, quest'ultimo, che torna anche negli anelli Stroili. Per uno stile tutt’altro che formale, una libellula al collo è la proposta di Rebecca. Un tocco di leggerezza per raffinare l'immagine con originalità.

>Rebecca | Collezione Soleil

>Stroili

>Stroili

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Cade il tabù del classico. Modernità significa aderire a ciò che si è appena compiuto mentre ancora si compie.

>Calligaris | Omnia Glass

MODER times di Antonella Giovinco

U

no sguardo avanti, al futuro. Un soffermarsi al presente, al contemporaneo e continuo evolversi di forme e materia. Scegliere la lista di doni a cui gli invitati potranno attingere per renderti ancor più felice nel giorno delle nozze è solo scegliere un punto di vista. È un dito puntato verso qualcosa, una scelta di campo per circondarti di cose belle, utili, funzionali e di rilievo. Cade il tabù del classico, la casa si tinge di nuovo: modernità significa aderire a ciò che si è appena compiuto mentre ancora si compie, manifestare tendenze, gusti del mondo, i tuoi. Il bianco rigoroso e le linee squadrate di un servizio Villeroy & Boch, il colore allegro ma d’effetto delle ceramiche quotidiane realizzate da Villa d’Este, l’acciaio dal design funzionale di Alessi. Dalla colazione al pranzo, dal tè alla cena formale, ogni elemento contribuisce ad arricchire la tua casa, fornire uno spunto ai tuoi ospiti e parlare di te, di ciò che ti piace. Un design che guarda al classico, che cerca il passato per reinterpretarlo e renderlo attuale e vivo, come Gan-Rugs, per esempio, azienda spagnola (con rivenditori autorizzati anche in Italia) produttrice di stupendi tappeti di design: i colori, le lavorazioni e l'integrazione armoniosa delle forme rendono questi rettangoli intessuti adatti agli ambienti più moderni, intrecci di fili e lavorazioni differenti creano l’effetto patchwork degli antichi pavimenti mediterranei, come nel modello “Siracusa”, opera d’arte contemporanea ai tuoi piedi. Un animo mediterraneo che ritorna reinterpretato in un’esclusiva collezione di tele fra cui scegliere, per esempio, un capezzale neutro per le coppie

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WISH LIST

>Villa d'Este >Gan-Rugs | Siracusa

laiche: sono i quadri nati dall’estro antropologico di Francesco Bondì, siciliano di origine e d'orgoglio (www.fbondi.it). Le Edicole Volitive sono l’opera d’arte che impreziosisce la tua casa senza appesantirla, il capezzale inedito che non pensavi di avere. Nicchie dei santi vuote che sono segno della festa: interessante l’idea di accostarne due, diverse ma complementari. Con esse - o in un ambiente diverso della casa - un altro oggetto perfetto per una lista nozze moderna sono gli specchi “Per Grazia Ricevuta” di OJI, celebrano la tradizione degli ex voto, intreccio di credenze religiose e folklore che ancora oggi trova suggestive estrinsecazioni. La serie è composta da un pezzo più grande, che rivisita il disegno del classico cuore in argento col bordo intarsiato, e quattro sagome più piccole, che possono essere sfruttate come singoli elementi riflettenti o accostate per ottenere effetti decorativi. Una lista di nozze può essere fatta di pezzi che si ricompongono tra le mura della tua nuova casa, ora che ti fai uno con la tua metà, e che si completano in un convivio, specie con la tavola dei tuoi sogni. Riunisci chi ami attorno ad un tavolo moderno, ad esempio, come l’Omnia Glass di Calligaris (storico brand che nel 2013 ha festeggiato il suo novantesimo compleanno): quadrato, versatile, col piano in vetro temprato e il basamento in legno; un effetto ottico di sospensione mostra il piano leggermente sollevato rispetto alla struttura. E anche i tuoi ospiti potranno sentirsi ad un metro da terra, quando sono a casa tua.

ERN

>Villeroy & Boch | Modern Grace

>Alessi | Graves Ph. Giacomo Giannini

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Angelo Garini

ARCHITETTO IL MATRIMONIO di Marco Mazzola

ECCO COME TI

Il minimalismo e l'estrema essenzialità non fanno proprio per lui. Angelo Garini è una delle firme indiscusse nel mondo dell'ideazione e organizzazione di matrimoni. Un architetto - wedding planner romantico, dall'allure ottocentesca.

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O

INTERVIEW

"Tutto ciò che realizzo è in esclusiva. Non scelgo tra ciò che già c'è, ma progetto qualcosa di unico" Inizi la carriera come architetto, adesso sei un affermato wedding planner: quali le differenze e le similitudini tra queste due professioni? In realtà resto un architetto che, oltre ad occuparsi dello spazio della vita, cioè la casa e i luoghi della convivialità e dello stare bene, si occupa dello studio degli eventi. Non sono quindi due professioni diverse, bensì la stessa che si orienta in campi di azione diversi.

Già da diversi anni la figura del wedding planner si è affermata anche in Italia. Cosa è cambiato da allora?

È vero, la figura del wedding planner si sta diffondendo in maniera esponenziale e, purtroppo, ma è doveroso dirlo, l’offerta è oggi decisamente superiore alla domanda. C’è molta improvvisazione e altrettanta confusione. Non esiste un riconoscimento ufficiale di questa professione, sebbene l’Associazione Wedding Planner ci stia lavorando da tempo e quindi chiunque può svolgere questo lavoro senza alcuna preparazione specifica. Basti dire che mi capita spesso di trovare siti di “wedding planner” che usano le mie foto per promuovere la loro attività, il che non ha bisogno di alcun commento.

La tua professione oggi rispecchia ciò che ti aspettavi quando hai iniziato? Ho iniziato ad occuparmi di matrimoni per caso, su richiesta di una mia cliente a cui avevo appena ultimato la casa e la cui figlia si sposava di lì a qualche mese, quindi non avevo aspettative, ma ho accolto la richiesta con piacere e come una nuova sfida. In fondo, allestire eventi e occuparmi della scenografia della tavola o della decorazione floreale è da sempre parte del mio percorso personale. Quando poi ho affiancato alla mia attività di architetto quella di progettista di eventi, ho desiderato creare eventi nei luoghi più belli che potessi immaginare. Oggi posso dire dunque, di aver realizzato moltissimi di quei desideri: Venezia, Capri, Palermo, i laghi, la Costa Azzurra, Parigi, Ibiza sono solo alcuni dei posti nei quali ho avuto l’onore di porre la mia firma. >>

Cosa rende unico e inconfondibile un matrimonio firmato Garini?

La differenza sta nel fatto che il wedding planner è colui che si occupa di organizzare il matrimonio, fornendo e coordinando servizi, fornitori, prodotti e accompagna gli sposi in tutte le scelte proponendo ciò che di meglio il mercato possa offrire. Io mi occupo, invece, del progetto di “messa in scena” dell’evento, partendo dallo studio dello spazio e valorizzandone le caratteristiche. Tutto ciò che disegno è realizzato in esclusiva da un team di persone che fa parte della mia struttura e che mi segue in qualunque parte del mondo. Non scelgo tra ciò che già c’è, ma progetto e realizzo qualcosa di assolutamente unico.

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Angelo Garini Potresti descriverci quelli che, secondo te, sono gli stili migliori nella scelta delle scenografie? E la clientela, è cambiata?

Non è tanto la clientela che cambia, quanto il mio desiderio di rinnovarmi ad ogni nuovo incarico. Dico sempre che il mio primo concorrente sono io stesso, perché devo cercare di creare situazioni nuove che possano proseguire quel percorso di creatività e ricerca iniziato ormai qualche anno fa. La mia clientela è fatta di persone che hanno sicuramente uno spiccato gusto per il bello, che desiderano l’unicità, ma che non devono stupire e sorprendere nessuno, amano quindi immergersi in situazioni raffinate ma dove tutto è in perfetto equilibrio e senza eccessi.

Quali soluzioni stilistiche vengono richieste più spesso?

Ogni evento è una storia a sé e non ci sono quindi richieste che vanno per la maggiore, c’è però un dettaglio che ricorre spesso nei miei allestimenti e che gli sposi richiedono sempre, al punto che ormai lo considero un po’ la mia cifra stilistica. Si tratta di una serie di candelabri in legno tornito, realizzati su modello di alcuni acquistati da un antiquario a Parigi, accompagnati da bobeche in cristallo a gocce.

Quali sono i nuovi trend per la scenografia nuziale che vedremo durante il 2014?

Ripeto sempre che il matrimonio è un evento di tradizione e come tale va trattato, esistono quindi delle tendenze, molto lente, che si diffondono tra gli sposi. Un esempio per tutti, la durata e il numero di portate del pranzo nuziale. Oggi anche al sud la richiesta degli sposi è quella di abbreviare questo momento a favore del cocktail aperitivo e della festa post torta. Ogni anno, poi, mi piace proporre una nuova palette colori per gli allestimenti floreali. La prossima sarà arancio e rosa.

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Amo molto la storia e in particolare il periodo che va dal Barocco al Neoclassico. Mi riferisco, quindi, molto spesso a quelle epoche per trovare ispirazione; ma anche il periodo rinascimentale, epoca degli eventi organizzati da Leonardo da Vinci per Ludovico il Moro, ha tanto da insegnare. Allo stesso tempo, però, mi piacciono molto allestimenti di gusto romantico e quindi realizzati facendo uso di porcellane e rose quasi sfatte, come si faceva nell’800. Sicuramente il minimalismo e l’estrema essenzialità non fanno per me.

E se non volessimo restare sul classico, quali opzioni?

Propongo atmosfere campestri, da “festa in borgo”, con la realizzazione di momenti in cui si esprime, tramite la presenza di personaggi in costume, lo spirito del posto; oppure atmosfere rarefatte, che riportano alla mente ambienti newyorkesi caratterizzati da colori e luci soffuse.

Hai mai avuto a che fare con degli sposi siciliani? Cosa ti piace e cosa no della nostra Isola?

Certo che sì. Ho realizzato alcuni eventi tra cui ricordo con grandissimo piacere un matrimonio svoltosi a Bagheria, nell' incantevole cornice di Villa Palagonia. La cerimonia ha avuto luogo nella cappella della villa e il ricevimento si è svolto nei saloni. Le tovaglie erano tutte antiche e facevano parte del corredo di famiglia. In un’altra occasione, invece, ho realizzato un matrimonio a Mondello, la cerimonia si è svolta nella Cappella Palatina, il ricevimento a casa della sposa, in giardino, dove tutti sedevano ad un unico tavolo intorno alla piscina. Esperienze splendide e ricordi cari, persone davvero speciali con le quali sono ancora in contatto. Mi piace lavorare nel sud Italia e in Sicilia ho sempre trovato una calorosissima accoglienza. Poi, la mia collaboratrice più fidata è siciliana, che altro dire quindi…


>Braun

>De' Longhi

HI TSECH

Nella lista nozze compaiono tv di ultima generazione, reflex e persino le console per videogiochi: roba da riuscire a coinvolgere persino Lui.Indispensabili, però, anche gli accessori per agevolare la vita di cuochi alle prime armi.

di Antonella Giovinco

MANIA

>De' Longhi

e dici lista nozze pensi subito agli sposi in giro tra cristalli e ninnoli eleganti, ma se aggiungi hi-tech ecco venire alla mente cristalli… di tutt’altro genere: gli Lcd, per esempio, tra l’altro ormai quasi del tutto soppiantati da Led e Smart tv, in grado di connettersi a Internet e a tutti i dispositivi mobili, dal pc al tablet, fino al cellulare. Nell’era della tecnologia social, come si può pensare di prescindere da una casa 2.0? Ed ecco allora entrare in lista nozze oggetti hi-tech che spaziano dai mega tv agli home-cinema, dall’impianto stereo professionale al set di videocamera e fotocamera (magari reflex) digitale. Roba da riuscire a coinvolgere persino il lui della coppia nell’organizzazione del matrimonio, senza far venir meno l’interesse di lei, che non mancherà di scegliere una serie di piccoli prodotti di elettronica e grandi elettrodomestici anche per la cucina e il benessere personale. Molte grandi catene di settore offrono anche la possibilità di aprire la lista nozze on-line previa registrazione al sito dello store, chiedendo di scegliere username e password: il primo servirà agli invitati per consultare la lista e scegliere il regalo (o la quota libera con cui contribuire all'acquisto), mentre con la seconda gli sposi potranno accedere e monitorare l'andamento della lista comodamente da casa. Tipicamente la coppia sceglie una serie di prodotti di cui ha bisogno per la nuova casa: gli elettrodomestici sono ormai indispensabili e rappresentano una percentuale importante del budget da investire quando si dà inizio a una convivenza; per questo molte coppie lasciano che siano gli invitati alle nozze a regalarli, risparmiando così su una spesa necessaria. È anche vero che, al giorno d'oggi, sempre più spesso le coppie che si sposano hanno già una convivenza alle spalle, quindi hanno già tutto (o quasi) ciò che serve per la vita insieme. Per questo motivo non è raro che, piuttosto che su frigoriferi, lavatrici e lavastoviglie, la scelta dei regali ricada su prodotti di tecnologia che gli sposi desiderano avere. Anche se non mancano le coppie che pensano di mettere in lista i climatizzatori o i navigatori e, perché no, persino la console per i videogiochi. Divertimento e relax, ma anche funzionalità creativa: d’altronde cucinare, si sa, non sempre è così facile... Ecco perché le future spose ritengono sia indispensabile pensare a una lista nozze ricca di "accessori" che possano agevolare la loro vita di cuoche esperte o alle prime armi! Così sfilano davanti agli occhi gli ultimi ritrovati tecnologici per impastare, frullare, tostare, tritare, mixare in modo semplice e veloce. Perché anche preparare una guacamole per uno stuzzicante aperitivo, accompagnare il salmone con una deliziosa crema di basilico e concludere la cena con una cremosa mousse al cioccolato diventa molto più semplice a farsi che a dirsi, se la tecnologia è dalla vostra parte. E con le nuove e modernissime macchinette per l’espresso, tra extra-funzioni e iper-design, nessuno potrà dire che non sapete fare nemmeno un caffè. Certo che sì, ma rigorosamente con un click.

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©Alberto Zanetti

CHIARA maci

©Alberto Zanetti

di Antonella Giovinco

Tacchi a spillo, capelli lisci, bionda naturale e finta castana. Timida, simpatica, buffa. Furba, sensuale, emotiva. Si descrive così, Chiara Maci, nel suo food blog che in poco tempo ne ha fatto una vera e propria star del settore: giurato in programmi tv dedicati alla cucina su La7 e La5, ma soprattutto attivissima su Internet e social network dove, giorno per giorno, ha conquistato sempre più ammiratori e svelato poco a poco tratti inediti del suo carattere. Nata negli anni Ottanta in Campania da papà pugliese e mamma emiliana, oggi - archiviata la laurea in Giurisprudenza - lavora come consulente per le aziende food e ha scritto il suo primo libro di ricette con la sorella Angela (con cui gestisce Sorelle in Pentola). il tuo talento per la scrittura è nato prima o dopo la passione per la cucina? Per la scrittura è nato davvero da piccolissima. Volevo fare la giornalista, leggevo Oriana Fallaci ogni giorno e il mio primissimo libro “Piccole poesie” risale al ‘90-91, avevo 7 o 8 anni. La cucina, invece, non è stata una scoperta, era la normalità in casa. Mia madre cucinava e cucina sempre. Quindi noi tre figli siamo cresciuti con l’amore per la tavola. E dal semplice amore è nata, poi, la voglia di sperimentare. Dai tomoni di diritto ai tomini alla piastra: il salto dalla laurea in legge ai fornelli era meditato? Giurisprudenza è stata la scelta “condizionata”. Volevo fare Scienze della comunicazione per diventare giornalista, ma agli occhi della mia famiglia non era una professione molto sicura. Da lì, legge. I tomoni di diritto, per quanto affascinanti fossero, però, non sono mai stati la mia passione. Volevo scrivere, non cucinare. Niente di meditato, quindi.

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©Alberto Zanetti

INTERVIEW Campana “emigrata” a Bologna: ti senti più una donna del Sud o del Nord? Mi sento donna del Sud totalmente. Dalle scelte degli ingredienti, ai valori familiari, ai gusti in fatto di uomini! Ma il Nord, se vogliamo dividere l’Italia in due, mi ha dato e mi ha offerto quello che non avrei potuto cercare altrove: le strutture, l’organizzazione, il metodo, la disciplina e il rigore lavorativo di cui sono quasi maniaca. Poi con una madre bolognese, un padre pugliese e me campana, il mix è stato perfetto. Il blog che ti ha reso famosa è “Sorelle in Pentola". e l’altra Maci? Mia sorella cucina da ancora prima di me. Lei era quella più vocata ai fornelli, io ero quella più “donna manager” fino al momento del licenziamento, quando ho capito di aver voglia di rivoluzionare la mia vita. se la buona cucina è un “vizio” di famiglia, quanto è stata importante la tradizione enogastronomica familiare? La mia famiglia non è stata importante, è stata fondamentale, è indispensabile. Senza la cultura culinaria che si è sempre respirata in casa Maci, mai avrei fatto questo lavoro. E ancora oggi, prima di parlare di cibo, mi consulto con mio padre e mia madre, i veri maestri in questo settore. da bimba quali erano i tuoi capricci a tavola? Capricci? Vivevo di mais in scatola, mozzarella di bufala e cioccolato. Ero la disperazione di mia madre. a proposito di “voglie", Sei in attesa di Bianca e da quando l’aspetti sei ancora più radiosa: che mamma sarai? Sono felice come mai prima d’ora. Dopo le nausee e momenti di down, dal quarto mese ho scoperto che davvero la gravidanza cambia tutto: cambia il rapporto con il proprio corpo, il carattere, i lineamenti del viso, ma soprattutto mette per la prima volta un’altra persona al centro della tua vita. E tu perdi di importanza. Ed è bellissimo. Che mamma sarò non so dirlo ora, ma ho fatto una promessa a Bianca: non mi vedrà mai triste. Le voglie? Ormai è risaputo (ride, ndr), mangio spaghettoni al pomodoro dal secondo mese, come se non ci fosse un domani. In tanti si chiedono se sei single o in coppia, ma tu pensi mai al giorno del tuo matrimonio? Ci penso spesso. E penso che vorrei tutta la mia famiglia accanto, vorrei mio padre emozionato mentre mi accompagna all’altare e vorrei avere gli occhi lucidi di gioia nel guardare l’uomo che mi aspetta lì, nel luogo della promessa. Ma ahimè ci vuole fortuna a incontrare l’uomo giusto e io lo sto ancora cercando. Com’è il tuo cuore ora? E qual è il vero piatto dell’amore? Il mio cuore è pieno di gioia e il piatto dell’amore sarà la prima pappa che cucinerò a Bianca, la persona che mi ha già cambiato la vita. Quale potrebbe essere il menu perfetto per un matrimonio? Odio i matrimoni infiniti con menu anni '80: preferisco un matrimonio con menu semplice e che rispecchi gli sposi. Il giorno delle mie nozze, ad esempio, vorrei tanti piccoli stand, come in un mercatino di Natale, e in ognuno prodotti tipici campani ed emiliani. In fondo sarebbe la mia vita.

E se il matrimonio fosse un piatto, quale sarebbe? Sarebbe il piatto preferito degli sposi, è troppo soggettivo. Il mio sarebbe un piatto bianco provenzale, con uno spaghettone al dente, pomodori datterini, melanzane e ricotta di bufala. Ecco, mi è già venuta voglia. Dallo schermo di un pc a quello televisivo: prima con “Cuochi e Fiamme", poi con “The Chef". Com’è stato il primo impatto con le telecamere? Pessimo! Nelle prime due edizioni di "Cuochi e Fiamme" non ho mai parlato. Ero tremendamente imbarazzata dalle telecamere e mi vergognavo ogni volta mi veniva rivolta una domanda. Ma ci si abitua anche a quello. Oggi mi sento più “confident”, ma se devo essere sincera il mio futuro è scrivere, non lavorare in tv. A chi ti vede troppo bella per mettersi ai fornelli, rispondi con il tuo libro “Pomodori verdi fritti e sentimenti al vapore". Ricette per dare gusto agli alti e bassi della vita: Ci racconti un aneddoto e un abbinamento mood/food? Il mio licenziamento, momento topico. Quando ho dato la lettera di dimissioni mi sono tremate le gambe, ho preso per l’ultima volta il treno da Rogoredo e ho mangiato un cupcake ipercalorico per tirarmi su di morale. I grassi, che cosa meravigliosa in alcuni momenti della vita. Infine uno sguardo alla Sicilia: ci sei stata di recente, c’è qualcosa di quest’Isola che porti nel cuore? Il mio amico e collega nel programma "The Chef", Filippo La Mantia, da bravo siciliano, orgoglioso della sua terra, mi ha fatto conoscere San Vito Lo Capo e me ne sono innamorata. Esattamente come la zona del Trapanese. Quello che porto nel cuore della Sicilia è la gente. L’accento, il sorriso, la solarità, l’odore nell’aria di pane e panelle e di arancine fritte. Qualcuno ci ha scritto un libro “Siciliani si nasce” e forse aveva ragione... SPOSIMAGAZINE 359


Distese di finissima sabbia e mari dalle acque cristalline. Un viaggio di nozze indimenticabile può essere in un’isola da sogno, magari italiana. Per non sbagliare, affidatevi al parere di altri viaggiatori, quelli di casa su Tripadvisor.

Isola dei Conigli, Lampedusa

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UN TUFFO DOVE L’ACQUA È PIÙ BLU

Paradisi incontaminati dove la natura mantiene intatto il suo fascino, luoghi incantevoli per il relax del corpo e dell'anima. È Tripadvisor, il più grande sito di recensioni di viaggio al mondo, a stilare annualmente la classifica delle migliori spiagge in Italia, in Europa e a livello mondiale sulla base dei commenti che milioni di viaggiatori lasciano sul portale. Eccovi le mete italiane da non perdere per un viaggio di nozze indimenticabile, che non ha niente a che invidiare ai noti paradisi tropicali. Si trova proprio nel Belpaese, infatti, e in Sicilia in particolare, quella che è stata incoronata dai navigatori del portale come il litorale più bello a livello mondiale. Si tratta della spiaggia dei Conigli, incastonata nel meraviglioso arcipelago delle isole Pelagie, sull’isola di Lampedusa (Agrigento). La spiaggia rappresenta una meta apprezzata non solo dai viaggiatori internazionali, ma anche dalle tartarughe marine caretta caretta che ogni anno vengono a deporre le loro uova nella sua finissima sabbia. Per questo motivo la spiaggia dei Conigli, 396 SPOSIMAGAZINE | V EDIZIONE


CHECK-IN così come l’intera isola, sono state dichiarate riserva naturale per preservarne la bellezza incontaminata. I viaggiatori l’hanno incoronata come la più bella in assoluto grazie al suo mare cristallino e alla sabbia bianchissima. Un paradiso per gli occhi e per il cuore. Si trovano in Sardegna, invece, ben cinque delle migliori spiagge italiane. Al secondo posto della classifica c'è, infatti, la spiaggia della Pelosa, a Stintino, in provincia di Sassari, di fronte all’isola Piana e all’Asinara. Il litorale domina il paesaggio con il candore del suo arenile e la trasparenza delle sue acque, con sfumature cromatiche che vanno dal turchese all’azzurro. Sempre in Sardegna Cala Mariolu, nel golfo di Orosei, a Baunei, nella provincia dell’Ogliastra: il suo nome è legato alla foca monaca, chiamata dai pescatori “mariolu” (ladra) in quanto rubava il pescato dalle reti. Le acque sono limpide, la sabbia è mista a sassolini tondi di colore rosa. E ancora nell’isola si trovano la spiaggia di Tuerredda, nel comune di Teulada, in provincia di Cagliari, al quinto posto della classifica, circondata dalla

In giro per il mondo

vegetazione verdeggiante della macchia mediterranea e con un isolotto antistante a qualche centinaia di metri dalla riva; Cala Brandinchi, a San Teodoro, in provincia di Olbia-Tempio (ottavo posto in classifica), che vanta un litorale di sabbia chiara finissima, circondato da dune e pinete e bagnato da un mare turchese, trasparente e dal fondale basso. La spiaggia ha un aspetto esotico per i colori che la contraddistinguono e per questo è nota anche col soprannome di Tahiti; e Cala Goloritze, a Baunei, in provincia di Ogliastra, al decimo posto della classifica, assolutamente unica nel suo genere, perché formata da una miriade di sassolini bianchi e con la temperatura dell’acqua un po’ più fredda delle altre cale a causa della presenza di numerose correnti di acqua ghiacciata provenienti dal vicino fiume. Tra le spiagge top d’Italia c’è, al quarto posto, la baia del Silenzio, a Sestri Levante, in provincia di Genova, un luogo magico abbracciato da una scia di case colorate che si riflettono nell’acqua del mare. Sesto posto per la spiaggia di San Vito Lo Capo, in provincia di Trapani, in Sicilia, racchiusa in una piccola baia compresa tra la splendida riserva naturale dello Zingaro e la riserva del monte Cofano, un litorale bellissimo, lungo e molto largo, di finissima sabbia bianca, punteggiato da palme e bagnato da un mare turchese, limpido e trasparente. La spiaggia di Tropea, in provincia di Vibo Valentia, in Calabria (settima posizione), oltre ad un mare cristallino vanta anche fondali stupendi che cambiano aspetto faunistico in pochi metri, quindi per i sub è una tappa obbligata. Infine la spiaggia del Fornillo, a Positano, in provincia di Salerno, è incastonata come un gioiello prezioso fra la costa di Amalfi e di Sorrento, fra il Parco dei Monti Lattari e la Riserva Marina di Punta Campanella. Già dimora di Clavel, ha ispirato artisti, poeti e fotografi di tutto il mondo.

Per tuffarvi in un mare in contaminato al di fuori dei confini nazionali, in Spagna c’è la Playa de las Catedrales, a Ribadeo, nella Galizia (seconda posizione nella top 10 delle spiagge europee). La fama di questa spiaggia è dovuta a particolari conformazioni rocciose e ad archi naturali che riecheggiano quelli delle cattedrali gotiche, da cui il nome appunto, alti fino a 10 metri, particolarmente suggestivi durante la bassa marea che consente di passeggiare in spiaggia e soffermarsi nelle grotte che la costellano e lungo i Faraglioni. Se c’è alta marea si può imboccare un sentiero panoramico che cinge tutta la spiaggia per una bella passeggiata. In Galles, invece, c’è Rhossili Bay, a Swansea, nel Regno Unito, dove una scogliera verdeggiante cala a picco sul mare e su una spiaggia lunghissima, mentre i surfisti coraggiosi sfidano le onde dell’oceano. Quarto posto nella top dei lidi d’Europa di Tripadvisor è una delle spiagge più frequentate di Formentera, nelle Baleari, in Spagna, paradiso di vacanzieri e della movida vip, Playa de ses Illetes. La sabbia è soffice e chiara, il litorale è lungo circa 500 metri ed è quasi completamente circondato dal mare. Le distese di posidonia sui fondali di questo tratto marino sono state dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco e sono meta per appassionati sub di tutto il mondo. E tornando in Inghilterra non può mancare una visita alla spiaggia di Woolacombe, nei pressi di Devon, un lungo litorale di sabbia piatta, perfetta per lunghe camminate e per fare giocare i bambini nelle piccole piscine naturali create dalla roccia. La posizione e la vista incantevole sulla baia da Mortehue è sbalorditiva. Nella stessa nazione, in Cornovaglia, a St. Ives, l’appuntamento è a Porthminster Beach, una spiaggia ideale per famiglie con sabbia bianca, acque poco profonde e cristalline protette dalle onde atlantiche dal porto. Numerosi i servizi offerti nelle vicinanze e i luoghi di ristoro come ristoranti e pub. In Grecia, una tappa è alla spiaggia di Elafonissi, una delle più belle e famose della nazione, nelle vicinanze di Chania: il mare è trasparente e la sabbia ha riflessi rosa. Si trova nella parte sud-occidentale dell’isola, a circa un’ora d’auto da Paleochora ed è formata da una serie di insenature spettacolari. Altra meta da non perdere, sempre in Grecia, è la spiaggia di St Pauls Bay, a Rodi. Un luogo da cartolina: una baia che è un gioiellino, pace immensa e, di contorno, una piccola chiesetta bianca per matrimoni da favola. In Turchia, invece, domina la delicata spiaggia di Iztuzu, a Dalyan, una distesa di finissimi granelli di sabbia che incornicia l’acqua limpida e cristallina del mare che l’ha levigata nei secoli.

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Luna Salada

+strani

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Hotel Luna Salada Salar Uyuni, sud-ovest della Bolivia (Sud America) Si tratta di una struttura costruita interamente con blocchi di sale, così come parte dei mobili (divani e letti) che si trovano all’interno delle sue stanze. Chi vi alloggia potrà godere della vista del deserto di Uyuni e visitare le celebri miniere di sale della zona.

Pizzo di Paola

Strani, anzi stranissimi. Ma assolutamente da provare. Sono alcuni degli hotel più bizzarri costruiti in giro per il mondo. Luoghi per chi è sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo, per chi vuole stupirsi e stupire il partner, forse un po’ meno adatti a chi pensando alle proprie vacanze punta tutto sul comfort e sul lusso.

Ice

Ice Hotel Jukkasjärvi, Kiruna (Lapponia svedese) Per soggiornarvi avete a disposizione appena 4 mesi all’anno, perché poi si scioglie. Questo hotel, infatti, è realizzato interamente con ghiaccio e all’interno la temperatura è di -15°. Il lato positivo, per i suoi proprietari, è che ogni anno possono dargli forme nuove.


De Vrowe van Stavoren

CHECK-IN De Vrowe van Stavoren Hotel Stavoren, in Olanda (Paesi Bassi) Se siete degli amanti del vino, è il posto giusto per voi. Quest’hotel, infatti, è stato ricavato da quattro enormi vecchie botti in rovere di Beaujolais che all’interno sono arredate con materiali riciclati.

dge o L o c E Kolarbyn

Kakslautta nen

dge n Eco-Lo o Kolarby n, vicin di Skärsjö vezia) Sul lago (S Göteborg e semh c e z n ta s Dodici e di anin ta delle brano più caratteristica di mali. È la perfetto per otel, questo h uperare il suo rec le chi vuo natura: rto con la cqua o p p ra o ccia a niente do hé ci si lava , perc corrente ; la luce è solo nte e rr to nel le e di lle cande quella de e sotto delle orm notte si d operte di pelo. c

Igloo, botti in legno e stanze che sembrano delle tane. Ecco dove trascorrere delle vacanze fuori dal comune.

Kakslauttanen Hotel Saariselkä (Lapponia finlandese) È il posto giusto per osservare l’aurora boreale, ma senza morire dal freddo. Questo villaggio di igloo in vetro termico vi permetterà di non perdere il contatto con la fredda e innevata natura finlandese, garantendovi temperature confortevoli nonostante le rigide condizioni atmosferiche del posto.

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>Calligaris

Spazioal COLORE rina Raccug lia Sab i d

Le pareti si tingono di nuance sgargianti. Sempre più padroni di casa liberano l’estro e le stanze diventano piccoli capolavori d’arte.

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>Calligaris

HOME

E

splode il colore in casa. Gli elettrodomestici, i divani, le cucine, le tende e i tappeti si coprono di tinte travolgenti per non passare di certo inosservati. Sono sempre di più, infatti, i padroni di casa che decidono di liberare il proprio estro creando ambienti che rispecchiano la loro personalità. Le grandi aziende produttrici di mobili per la casa creano collezioni estrose e soprattutto variopinte. L’esigenza del colore probabilmente nasce dopo tanti anni in cui lo stile moderno e le tinte tenui hanno fatto la parte del leone nel campo dell’arredamento. Adesso c’è voglia di spezzare la monotonia dei colori neutri e di rinnovare gli ambienti di casa. Molto richieste le >Viva | Dolceamaro diverse sfumature di rosso, arancione, nero, verde e, per i più estrosi, anche il viola. L’importante è non esagerare. Creare ambienti tutti di un colore molto acceso potrebbe portare soltanto tanta confusione e quindi anche i mobili più costosi e alla moda a lungo andare potrebbero stancare. A volte basta veramente poco per fare della propria casa un capolavoro. Il segreto è quello di “spezzare” le tinte mantenendo lo stesso stile nella scelta dei mobili. In un ambiente arredato in stile moderno con mobili bianchi e tortora, abbinare un tappeto rosso o a fantasie geometriche è la mossa giusta per dare un tocco di colore. Stessa cosa per le tende o i quadri o i cuscini da mettere sui divani: in questi ultimi mesi vanno sempre più di moda quelli patchwork, ricavati con ritagli di varie stoffe. Anche le pareti vengono ricoperte di colori spesso sgargianti. Nei negozi di ferramenta sono sempre più ampie le gamme di nuance, con innumerevoli sfumature. >>

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>Calligaris

Molto richieste le diverse sfumature di rosso, arancione e verde. Ed ogni colore ha un suo effetto sull’umore. Mescolando le varie tinte è possibile anche creare colori unici che sarà quasi impossibile riprodurre. Il blu, ad esempio, è il colore che più sprigiona il senso di relax e che ben si abbina al giallo o al bianco. Il rosa, in ogni sua sfumatura e tonalità, è un colore di gran moda e decisamente giovane e glamour se abbinato al grigio o al nero. Il verde, il giallo e l’arancione più acidi sono molto attuali quando accostati a mobili in rovere moro, miele o naturale. Se poste a contrasto su fondo bianco o molto scuro, poi, queste tonalità spiccano ancora di più, mentre un arredamento bianco o in tinta neutra si presta ad ogni tipo di accostamento, soprattutto se lo spazio a disposizione non è molto (i colori più scuri tendono a rimpicciolire gli ambienti, ndr). Nello scegliere le tinte sia per le pareti che per i mobili, valutare attentamente anche l’esposizione della casa alla luce solare: in un ambiente poco luminoso è meglio scegliere nuance più chiare, mentre quelle più scure si potranno azzardare in stanze che dispongono di luce naturale.

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>Minotti | Mik >Calligaris

T

Très

di Sabrina Raccuglia

Jolie

>Calligaris | Margo

>Calligaris | Dream

anti oggetti, apparentemente secondari in casa, possono rendere più semplice la vita di tutti i giorni. Poi se riprendono l’arredamento dell' abitazione e sono di alto design, tanto di guadagnato perché, si sa, anche l’occhio vuole la sua parte. Quante volte è capitato di perdere tra le mura domestiche le chiavi di casa o della macchina e di impiegare preziosissimi minuti a cercarle? Per i più sbadati vanno di gran moda i molto essenziali svuotatasche, che riprendono il rigoroso stile minimal che l’azienda Minotti ha proposto in tonalità sia chiare che scure. Anche un bel vaso in casa può rendere più allegro l’ambiente. Quelli in stile moderno sono spessissimo in tinta unita, meglio se sgargiante, oppure di materiali trasparenti come quelli realizzati da Calligaris. Sicuramente attireranno l’attenzione di chi guarda e i regali floreali avranno un posto assicurato.

Vasi, svuotatasche, centro tavola. Piccoli oggetti apparentemente secondari, ma che ci aiutano nella vita di ogni giorno. Impossibile dimenticare i centro tavola che, spesso, rappresentano un tocco in più per completare l’arredamento del salotto e della cucina. Anche in questo caso, la parola d'ordine è essenzialità. Quelli della Schiavon, ad esempio, sono realizzati rigorosamente in materiali metallici.

>Calligaris | Flavour

>Schiavon | Indonesia

>Calligaris | Millie

230 SPOSIMAGAZINE | V EDIZIONE >Minotti | Raymond


>Snaidero | Code

In

cucina più

con

>Ernestomeda | Icon

di Sabrina Raccuglia

gusto L a cucina perfetta? È quella più confortevole e che soprattutto rappresenta la personalità di chi la vive. Perché, si sa, questo luogo della casa è da sempre il cuore di un'abitazione e, secondo diversi studi, la stanza più “vissuta” da tutti i componenti della famiglia. Gli architetti lo sanno bene. Se si deve scegliere una stanza a cui destinare più spazio in casa si predilige la cucina, che negli open space ingloba anche il salotto formando una “living room” dai contorni più a stelle e strisce. L’importante è che la cucina, oltre ad avere tutti i comfort per una preparazione dei pasti veloce e pratica, sia bella da vedere e quindi anche alla moda.

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La parola d’ordine è praticità. Gli elettrodomestici sono ad incasso, gli sgabelli prendono il posto delle sedie e al centro delle stanze compaiono le isole.

Le case produttrici di arredamento in questi anni hanno proposto innumerevoli stili per accontentare i gusti di tutti i clienti. La parola d’ordine anche in questo caso è praticità. I materiali devono essere facili da pulire e soprattutto devono favorire l’igiene. Forse è per questo che al momento vanno per la maggiore i metalli, che fanno la parte del leone nel caso di case in stile minimal. Anche se la classicità e la versatilità del legno sono difficili da dimenticare. >Snaidero | Ola 20

>Snaidero | Lux

HOME

Per risparmiare spazio, gli elettrodomestici sono rigorosamente ad incasso e diventano un tutt’uno con pensili e piani di lavoro. Impossibile rinunciare alla lavastoviglie, sbaglia chi pensa che sia un lusso avercela: se ne trovano, infatti, di tutti i prezzi. In una cucina che si rispetti è assai importante la luminosità, meglio se naturale. Le finestre sono molto ampie e permettono ai raggi del sole di entrare, risparmiando diversi euro in bolletta sull’energia elettrica. Tante le tendenze che arrivano da oltreoceano. Gli americani, infatti, in materia di cucine sono sempre stati all’avanguardia: dilagano le “isole”, banconi per la colazione posti al centro della stanza; al posto delle sedie compaiono i più pratici sgabelli; ci si sbizzarrisce anche con la scelta dei pavimenti, particolarissimo e decisamente optical quello a scacchi. Unico comune denominatore di tutte le cucine che vanno di moda in questo periodo è il colore, rigorosamente neutro. Le tonalità più scelte sono il grigio, il tortora, il bianco ed il nero. I tocchi di colore possono essere dati dai complementi di arredo, come tavoli, lampadari, tende e tappeti. Accostando piccoli elementi in tinte forti quali rosso, blu, verde e arancione alle tonalità neutre il rischio di sbagliare è veramente basso.

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>Minotti | White

>Minotti | Denny Pouf

>Calligaris | Factory

glia accu na R abri di S

Il dettaglio fa la differenza, nella moda come nell’arredamento.

>Minotti | Owens armchair

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>Giorgetti | Diana di Carlo Colombo

Oggetti colorati e dalle forme più strane per completare l’arredamento della casa e soprattutto regalare all’ambiente un tocco di personalità.

>Giorgetti | Hug di Rossella Pugliatti

Perché, si sa, la casa deve sempre esprimere l’estro di tutti i componenti della famiglia che la vivono quotidianamente. Forse è proprio per questo motivo che le aziende produttrici di complementi di arredo da qualche anno a questa parte propongono sempre più quadri, orologi, divani e sedie assai particolari, per spezzare l’arredamento minimale che spopola un po' ovunque. Per completare una stanza, quindi, a volte basta veramente poco perché fondamentale è non esagerare.

>Calligaris | Seven


HOME >Giorgetti | Solemyidae di Rossella Pugliatti

Un mini paradiso del relax dopo il pranzo o la cena. Anche le sedute diventano super colorate. Se, per assurdo, per i tavoli vanno fortissimi i materiali trasparenti, per le sedie le tonalità più sgargianti sono sovrane. Via quindi di turchese, arancione, celeste, fucsia per le sedie che di certo in cucina non passano inosservate, una

>Giorgetti | Minerva di Carlo Colombo

>Calligaris | Match

>Calligaris | Claire

>Alessi | Firenze Ph. Elena Datrino

>Minotti | Dalton

Orologi, sedie, letti e tavolini particolari sono la mossa giusta per stupire.

soluzione perfetta nel caso in cui l’intero arredamento della stanza abbia colori rigorosamente neutri come il bianco, il nero e le varie tonalità del tortora. Il vantaggio è che queste sedute potranno essere rivestite con tessuti diversi per cambiare continuamente aspetto. L’estro incontra la praticità anche per quanto riguarda il letto. Quelli matrimoniali più scelti sono quelli con il cassettone sotto. Un doppio ripiano che permette di riporre la biancheria del cambio stagione o le coperte. Una manna dal cielo per gli spazi sempre più ridotti degli appartamenti di città.

>Minotti | Spencer bed

Sempre più belli, funzionali e divertenti sono gli orologi. Addio a quelli tradizionali, in commercio se ne trovano di adatti per la cucina o la living room. Da quelli più scherzosi che riprendono le forme di animali o piante a quelli che ricordano motivi astratti, come alcuni quadri del ‘900. Non ci sono limiti alla fantasia. Se poi la creatività diventa anche funzionale, tanto di guadagnato. È proprio il caso dei divani con la chaise longue. Vengono riempiti di cuscini, foulard e spesso peluche se in casa ci sono i più piccoli.

Le testate sono in stile moderno, come le forme del letto, rigorosamente geometriche. Colori sgargianti combinati o in tinta unita quindi per le testate che diventano il centro della camera da letto. Un tocco di colore non può mai far male all’ambiente da vivere. L’importante è non esagerare. I colori forti, soprattutto se accostati in maniera audace, possono finire per stancare. E poi è risaputo che il “troppo storpia”. SPOSIMAGAZINE 435


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