


RiVending è un progetto di Economia Circolare promosso da CONFIDA, COREPLA e UNIONPLAST
Ricicla bicchieri e bottiglie dei distributori automatici, trasformandoli in nuove risorse
Riduce la tua Carbon Footprint (−6,84 g CO2 per ogni bicchiere riciclato)
Ti permette di ottenere un attestato ufficiale di risparmio CO2 da inserire nel bilancio di sostenibilità
Bastano due contenitori accanto ai distributori: uno per bicchieri in PS, uno per bottiglie in PET
Oltre 15.000 cestini installati, più di 2.600 aziende aderenti in tutta Italia
Estendi le funzionalità dei nostri schermi tattili interattivi con un modulo di pagamento contactless certificato EMV. Grazie alla connessione USB plug & play, l’integrazione è facile! Migliora l’esperienza utilizzatore e amplia le opzioni di pagamento in pochi minuti.*
Cashless a circuito chiuso
Dispositivo
classificato
IPX5
Certificato
EMV Livello 2
Due modalità di montaggio disponibili
*NTC-pay deve essere montato in abbinamento al modulo VMP Link.
Nel marzo 2008, più di 150 numeri fa, scrivevo su D.A. Italia un editoriale sull’importanza di porre al centro delle strategie di mercato il consumatore finale.
L’articolo si intitolava “La centralità del consumatore, una sfida decisiva per il vending”.
A distanza di 17 anni, in un contesto profondamente cambiato, la tematica torna finalmente alla ribalta.
A rilanciarla è Massimo Trapletti, nella sua Relazione di Presidenza all’ultima Assemblea Generale di CONFIDA. Una presa di posizione importante, attuale, non più rinviabile.
Perché se è vero che il vending attraversa un momento difficile, con consumi in calo e un sistema che fatica a trovare nuove traiettorie di crescita, è altrettanto vero che molte risposte si trovano lì, davanti alla macchina, nel volto del consumatore. Non in quello del decisore, del buyer, del responsabile acquisti. Ma in quello dell’utente che, oggi più che mai, può scegliere se fermarsi... o tirare dritto.
I segnali sono chiari: il 93% degli italiani fa merenda in ufficio, ma solo il 14% utilizza il vending. Non è solo una questione di prezzo o qualità: è il segno che qualcosa si è inceppato. In troppi casi, l’esperienza d’acquisto è percepita come fredda, poco attraente, a volte persino obsoleta.
I prodotti non sempre rispecchiano le esigenze dell’utente finale, le interfacce di molte macchine sembrano ferme a trent’anni fa e la personalizzazione (parola-chiave di ogni consumo moderno) è ancora latitante.
È il paradosso di un canale straordinariamente vicino alle persone, che però ha smesso di ascoltarle.
Abbiamo lavorato per soddisfare i decisori, riempiendo spirali e campane con ciò che volevano loro, dimenticandoci di chi preme fisicamente il tasto.
Abbiamo accettato di essere il “piano B” della pausa, l’alternativa obbligata ma non la prima scelta.
Ora che anche CONFIDA torna con forza su questo punto, è il momento di cambiare approccio. Mettere al centro il consumatore non può essere uno slogan.
Significa ripensare i layout, studiare i flussi, offrire scelte reali, creare fidelizzazione. Significa, come ricorda Trapletti, capire che “non c’è un consumatore solo” e che ogni location ha un suo pubblico, un suo bisogno, un suo linguaggio.
È una rivoluzione culturale, prima ancora che tecnica. E, come tutte le rivoluzioni, richiede investimenti, formazione, ricerca. Alcuni progetti già avviati dalla nostra Associazione vanno nella direzione giusta: l’indagine sul consumatore affidata a Ipsos, il manuale di Category Management realizzato in collaborazione con l’Università di Modena, il lavoro su app e pagamenti digitali.
Ma è solo l’inizio.
Per uscire dal labirinto, metafora scelta quest’anno da Confida, serve una bussola. E quella bussola non può che essere il consumatore.
aMa stavolta, davvero.
Si è da poco svolta presso il Labirinto della Masone di Fontanellato l’Assemblea Generale di Confida, il cui titolo quest’anno è stato: “Oltre il labirinto. Verso il futuro del vending”.
L’ispirazione arriva ai vertici della nostra Associazione da Franco Maria Ricci, scomparso non da molto tempo, editore e collezionista visionario da sempre appassionato di labirintitanto da intrattenere lunghe conversazioni con molti amici sul tema – che ha ideato il suggestivo luogo dell’evento Confida.
Per lui affrontare il percorso del labirinto doveva essere facile: avendolo progettato, poteva concentrarsi sui vari temi discussi con gli accompagnatori che non dovevano preoccuparsi di trovare la via per uscire ma, al contrario, ispirarsi insieme all’artista conversando di questioni a loro care.
Per noi è stato diverso, vuoi per l’ora tarda della mattinata vicina alla pausa pranzo, vuoi per la paura di perdersi e di non arrivare in tempo, dubito che si sia parlato dei problemi che affliggono il nostro settore ben elencati nell’esaustiva relazione del nostro presidente.
Eppure l’occasione era ghiotta: immersi in un contesto che assorbe grandi quantità di anidride carbonica forse anche noi avremmo potuto sperare in un’ispirazione che alleviasse le costanti criticità del vending che purtroppo perdurano anche in questo 2025, impietosamente arrivato quasi a metà del suo corso.
Ma non è stata la paura di non riuscire a trovare la via d’uscita a mettere a rischio la puntualità per l’imminente ristoro (dello stomaco, non della mente!). Semplicemente, in quell’ora scarsa di passeggiata tra venti specie diverse di bambù è stato obiettivamente complicato ricordare tutte le “fette” che compongono la “torta delle criticità” che sta attraversando il nostro settore: crisi della produzione industriale, aumento della cassa integrazione, ripresa dello smart working, inflazione e riduzione del potere di acquisto, aumento del caffè e delle materie prime… meglio fermarsi qui, altrimenti svanisce anche l’effetto benefico del bambù.
È legittimo che il nostro presidente predichi la necessità di una maggiore coesione della filiera, di fare squadra, innovare, mettere il consumatore – oggi sempre più evoluto - al centro e intercettare i suoi bisogni.
È necessario però “educare” il nostro cliente che non è colui che consuma, ma solamente colui che ci ospita e pretende lui stesso di conoscere i bisogni dei suoi collaboratori: basta che perdano poco tempo per consumare, possibilmente in poco spazio -perché quello costa! e non fa nulla se lo paghiamo noi con cifre da capogiro al metro quadrato.
Questa è l’altra grande sfida da compiere: convincere il cliente, il decisore, che noi siamo una risorsa all’interno della sua comunità, una risorsa di qualità che, come tale, va riconosciuta.
Apprendo infine che il Labirinto della Masone contiene oltre 200.000 bambù e propongo: creiamone anche noi uno simile! Non ci spaventeranno mica 200.000 distributori delle varie epoche e specie…
Pensate che bel labirinto: non verrà assorbito assolutamente nulla in termini di anidride carbonica, ma forse ci verrebbe in mente qualche altra buona idea. SPEAKER'S
NUMERO 177
LUGLIO-AGOSTO 2025
RENZO GABRIEL BONIZZI
DIRETTORE RESPONSABILE EDITOR IN CHIEF
ALESSANDRO FONTANA
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ANTONIO VALESTRA GRAPHIC DESIGN
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5 EDITORIALE Il consumatore al centro. Davvero
Il labirinto si supera educando chi ci ospita
10 MERCATO DEL VENDING Latest News
26
Maggio 2025 - Giugno 2025
Oltre il labirinto: l’Assemblea Generale Confida traccia il percorso
34 PRODUTTORI
Ferrero una scelta di valore per ogni occasione di consumo
38 FABBRICANTI
ATEL diventa REPA Italia per un vending sempre più efficiente ed evoluto
42 INNOVAZIONE
Pagamenti digitali in Italia: nel 2024 il sorpasso sul contante è diventato realtà
46 FOCUS ON
Coges presenta la nuova identità del marchio e rafforza la propria attenzione alle tecnologie connesse
Altroconsumo: inquinanti nelle acque minerali in bottiglia. Mineracqua risponde JAKALA lancia il nuovo Vending Market Monitor, l'innovativa soluzione per analizzare il mercato vending & OCS
52 APPUNTAMENTO IN FIERA
Caffè tra innovazione e sostenibilità: al SIC le risposte alle sfide del settore VENDING SHOW: Parigi ospita il vending europeo dal 25 al 27 giugno
RIDOTTO IL CONTRIBUTO CONAI
PER GLI IMBALLAGGI IN PET TRASPARENTE
A partire dal 1° luglio 2025, arriva una buona notizia per chi utilizza imballaggi in PET trasparente nel vending e nell’industria alimentare: il Contributo Ambientale Conai (CAC) sarà ridotto da 228 a 180 euro per tonnellata. La misura sarà valida per sei mesi, fino al 31 dicembre 2025, e riguarda gli imballaggi classificati nella fascia B1.2, come bottiglie, barattoli, flaconi e vasetti in PET trasparente.
La decisione è stata annunciata da Corepla, che ha motivato il taglio del contributo con il buon andamento delle aste per la vendita del materiale, che ha migliorato il bilancio economico della filiera. Si tratta di una rimodulazione temporanea, pensata per adeguare il livello del CAC al deficit di catena previsto nella seconda parte dell’anno.
Va precisato che questa riduzione non avrà impatti sulle procedure forfettarie o semplificate per l’importazione di imballaggi pieni. Per le altre fasce – B1.1 (HDPE) e B2.1 (PP) – non sono previsti cambiamenti, in quanto l’analisi di mercato ha evidenziato una situazione stabile e coerente con il budget. Per i gestori vending e i produttori di bevande, questa riduzione rappresenta un piccolo ma significativo alleggerimento dei costi legati alla sostenibilità degli imballaggi. E in un momento in cui la plastica è sempre più al centro delle politiche ambientali, anche una buona notizia come questa può fare la differenza.
CREDITO D’IMPOSTA 4.0: NUOVO MODELLO PER PRENOTARE LE RISORSE
Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha pubblicato il decreto direttoriale del 15 maggio 2025 che introduce un nuovo modello di comunicazione per accedere al credito d’imposta destinato agli investimenti in beni strumentali materiali 4.0 effettuati nel 2025 (con coda fino al 30 giugno 2026 per chi ha versato un acconto entro il 31 dicembre 2025). Le risorse disponibili sono pari a 2,2 miliardi di euro e saranno assegnate secondo un criterio cronologico. Le imprese dovranno inviare una comunicazione preventiva entro il 31 gennaio 2026, seguita entro 30 giorni dalla conferma del versamento dell’acconto pari ad almeno il 20% del costo del bene. Infine, sarà necessario trasmettere una comunicazione di completamento entro il 31 gennaio 2026 o, in caso di investimenti conclusi più tardi, entro il 31 luglio 2026. Un passaggio importante riguarda le aziende che avevano già comunicato investimenti tramite il precedente modello (decreto 24 aprile 2024): per non perdere la priorità acquisita, dovranno adeguarsi entro 30 giorni dalla pubblicazione del nuovo modello, altrimenti dovranno ripartire da zero nella prenotazione delle risorse.
Le comunicazioni si effettuano attraverso la piattaforma del Gestore dei Servizi Energetici (GSE), dove – previa registrazione e firma elettronica – sarà possibile compilare i moduli esclusivamente in formato digitale. Dal 18 maggio 2024 non è più ammesso l’invio tramite PEC.
Per chi ha effettuato investimenti nel 2024 o all’inizio del 2025 (con ordine accettato e acconto versato entro il 31 dicembre 2024), restano in vigore le vecchie regole. Nessuna prenotazione richiesta: solo invio dei moduli, in base alla data di completamento. Il Decreto direttoriale completo è consultabile sul sito del Ministero.
Facile da gestire, tecnologicamente avanzata, accessibile nel prezzo e con un design intramontabile. Everly è la macchina per bevande calde progettata per durare nel tempo, semplificare le operazioni quotidiane e aumentare la tua produttività, garantendoti efficienza, prestazioni e rendimento.
UN GESTO QUOTIDIANO PER IL PIANETA:
RIVENDING CELEBRA LA GIORNATA DELL’AMBIENTE
Il 5 giugno si è celebrato in tutto il mondo la Giornata dell’Ambiente, un’occasione per riflettere sulle sfide ambientali globali e sulle azioni concrete che possono fare la differenza. In questo contesto, il progetto RiVending si conferma un esempio virtuoso di economia circolare, capace di trasformare un gesto quotidiano, bere un caffè o consumare una bevanda in bottiglia al distributore automatico, in un’opportunità per tutelare l’ambiente. Grazie alla raccolta dedicata di bicchieri e bottiglie in plastica nei cestini RiVending, ogni anno è possibile ottenere un risparmio ambientale equivalente all’assorbimento di CO₂ di circa 65.000 alberi. Un impatto concreto e misurabile, che testimonia l’efficacia del progetto su scala nazionale.
L'edizione 2025 si concentra sull'impatto ambientale dell'uso della plastica e sull'incoraggiare soluzioni per ridurre il suo inquinamento. RiVending abbraccia pienamente questa missione, offrendo un modello di riciclo a ciclo chiuso che trasforma bicchieri e palette usati in nuovi prodotti, riducendo la dipendenza da materie prime vergini.
Sostenere RiVending significa partecipare a un progetto collettivo, capace di coniugare innovazione, responsabilità ambientale e semplicità d’uso. Un gesto piccolo ma potente, che ogni giorno ci avvicina a un futuro più sostenibile.
CAFFÈ TORALDO, MARCO SIMONETTI PREMIATO TRA I MIGLIORI IMPRENDITORI UNDER 40 AL “PREMIO INDUSTRIA FELIX”
Marco Simonetti, amministratore delegato di T. Corporation –storica torrefazione napoletana nota al pubblico come Caffè Toraldo – ha ricevuto l’Alta Onorificenza di Bilancio, assegnata tra le migliori imprese guidate da under 40, nell’ambito del Premio Industria Felix – “La Campania che compete” all’Auditorium di Città della Scienza a Napoli, l’evento organizzato da Industria Felix Magazine, in co-organizzazione con la Regione Campania, in collaborazione con Cerved e A.C. Industria Felix.
Il riconoscimento è riservato alle aziende con conduzione under 40 che si distinguono per performance gestionali e affidabilità finanziaria. Le imprese premiate sono selezionate tramite un algoritmo basato sui bilanci, e individuate da un comitato scientifico qualificato in relazione ai dati 2023, con il merito di promuovere benessere sociale e progresso economico.
A ritirare il premio è stato Marco Simonetti, accompagnato dal management dell’azienda: Stefania, Marilena e Francesca Simonetti. Negli ultimi anni, il gruppo familiare ha guidato l’azienda in un importante percorso di crescita, triplicando il fatturato negli ultimi anni, in particolare la T. Corporation ha raggiunto nel 2024 circa 60 milioni di euro, grazie a una strategia solida e mirata, investimenti strategici, diversificazione dei canali di vendita e un’intensa attività di comunicazione, con particolare attenzione al canale televisivo e a partnership di rilievo, come la sponsorship con la SSC Napoli e la collaborazione con l’artista internazionale Gianpiero D’Alessandro. A tal proposito, Marco Simonetti ha commentato:
“Ricevere questo riconoscimento è un onore che condivido con tutta la mia famiglia e il nostro team. Lavoriamo ogni giorno con impegno e visione per garantire ai consumatori un caffè di qualità e un’esperienza autentica. La crescita che stiamo vivendo è frutto di scelte coraggiose fatte con il cuore, e del legame profondo con la nostra terra e la nostra tradizione.”
illycaffè e Iberia, compagnia aerea di bandiera spagnola, annunciano una nuova partnership che porta l'eccellenza del caffè italiano a bordo di uno dei nomi più prestigiosi dell'aviazione mondiale. A partire dal mese di giugno 2025, illy diventa il caffè ufficiale di Iberia, servito nelle eleganti VIP lounge della compagnia aerea e a bordo dei suoi voli a lungo raggio. L’accordo va ben oltre una semplice alleanza commerciale, poiché rappresenta l'incontro di due brand che condividono una visione comune: offrire esperienze autentiche, memorabili e di alta qualità. Iberia, con la sua tradizione nel connettere persone e culture, e illycaffè, con oltre 90 anni di perfezionamento della cultura del caffè, si uniscono per offrire ai viaggiatori un momento di piacere tutto italiano durante i loro viaggi. Nelle VIP lounge Iberia, i passeggeri potranno godere di un'esperienza di caffè di alto livello, grazie all'inconfondibile blend illy 100% Arabica, realizzato tramite la selezione dei migliori chicchi al mondo. A bordo dei voli a lungo raggio, invece, illy sarà presente in tutte le classi, portando il suo blend unico a migliaia di metri d’altitudine.
“La partnership con Iberia rappresenta per noi un traguardo importante, poiché offre ai milioni di viaggiatori che ogni anno scelgono questa compagnia aerea di gustare un caffè sostenibile e di qualità superiore,” ha dichiarato Cristina Scocchia, Amministratore Delegato di illycaffè. "Con più di 90 anni di storia, illycaffè è un simbolo della cultura italiana del caffè e, attraverso questa collaborazione, speriamo di condividere la nostra passione con un pubblico sempre più ampio. Essere presenti sui voli a lungo raggio e nelle prestigiose lounge di Iberia rappresenta un'opportunità straordinaria per elevare l'esperienza del caffè a 30.000 piedi e in ambienti di viaggio raffinati".
VENDING E SCIENZA DEL COMPORTAMENTO, LA LEZIONE DI COSTA COFFEE
Costa Coffee ha deciso di affidarsi alla scienza del comportamento per ridisegnare l’esperienza d’acquisto dei propri clienti. In collaborazione con un team specializzato, ha condotto una serie di test per rendere più efficace il proprio menù digitale. Il risultato? Scelte più rapide, clienti più soddisfatti e un aumento delle vendite. Un approccio che potrebbe interessare anche chi si occupa di vending. Tutto è nato da un problema che inizia a verificarsi anche nel nostro settore: quando l’offerta è troppo ampia, molti clienti si confondono, impiegano più tempo a decidere oppure rinunciano all’acquisto. Per questo Costa ha semplificato la struttura del menù, reso più chiare le descrizioni dei prodotti e dato maggiore evidenza alle opzioni più richieste. In alcuni casi è bastato cambiare l’ordine delle bevande o usare un linguaggio più diretto per ottenere un miglioramento concreto. Chi gestisce un distributore automatica, soprattutto quelle di nuova generazione con schermo e selezione digitale, sa bene quanto conti l’aspetto visivo e la facilità con cui il cliente riesce a trovare ciò che cerca. Le tecniche adottate da Costa, come l’utilizzo di immagini chiare, colori distintivi e testi sintetici, possono essere utili anche per migliorare l’efficacia delle interfacce nei distributori.
Dunque, non basta avere prodotti buoni: bisogna anche presentarli nel modo giusto. E forse è arrivato il momento per il vending di prendere ispirazione anche da chi studia come aiutare le persone a scegliere meglio.
BREAKCOTTO: IVS FORMA I RAGAZZI DEL COTTOLENGO SULL’IGIENE NEL VENDING
Giornate di formazione alla Piccola Casa della Divina Provvidenza –Cottolengo di Torino, dove i ragazzi del progetto BreakCotto hanno partecipato al secondo corso dedicato all’igiene nel vending, promosso dal team Standard Qualità, HACCP e Ambiente di IVS Group. L'iniziativa, che rientra in un percorso più ampio di inclusione lavorativa, ha l’obiettivo di trasmettere competenze tecniche fondamentali per chi opera nel settore, ma anche di rafforzare la cultura della sicurezza e della responsabilità condivisa. Dall’igiene degli erogatori al corretto trattamento degli alimenti, ogni modulo è stato pensato per formare operatori consapevoli, pronti a lavorare in contesti professionali reali. Più che un semplice corso, si è trattato di un momento di crescita collettiva, dove la formazione diventa anche strumento di empowerment e fiducia reciproca. IVS conferma così il proprio impegno verso un vending sempre più inclusivo, consapevole e sostenibile, non solo nei processi ma anche nelle persone.
ACQUA MINERALE SAN BENEDETTO SI ALLENA A RIMINIWELLNESS 2025
Acqua Minerale San Benedetto presente anche quest’anno a RiminiWellness, l’evento internazionale dedicato al mondo del fitness, dello sport e del benessere che si è svolto dal 29 maggio al 1° giugno presso Fiera di Rimini. Un appuntamento che richiama ogni anno oltre 100.000 visitatori tra professionisti del settore e fitness lovers da tutta Italia, offrendo un palcoscenico ideale per presentare prodotti innovativi e di valore pensati per chi desidera prendersi cura di sé ogni giorno. Presso il padiglione C5 –Stand 116, il Gruppo leader nel beverage analcolico in Italia, ha presentato il suo ampio assortimento di bevande funzionali, pensato per rispondere alle esigenze di un consumatore sempre più attento al benessere, in ogni momento della giornata, sia a casa che fuori. Tra le novità presentate:
• San Benedetto Aquavitamin, la linea di bevande vitaminiche in acqua minerale, con un alto contenuto di Vitamina C ed il 20% del valore nutrizionale giornaliero di altre vitamine. Disponibile in cinque varianti alla frutta - BEAUTY-YOU, BRAIN-UP, D-FENCE, C-POWER e la nuova KEEPCALM, al piacevole gusto di cedro -, ognuna con una funzione specifica, è proposta in un pratico formato da 40 cl in PET.
• San Benedetto Aquaprotein, la bevanda con 15 grammi di proteine, che contribuiscono alla crescita e al mantenimento della massa muscolare, arricchita con zinco e magnesio. Al piacevole gusto mela e lemongrass è senza glutine, senza grassi e nel pratico formato on the go da 40 cl in PET. Proteine ready to drink.
• San Benedetto SKINCARE, la bevanda in Acqua Minerale Naturale arricchita dalle preziose proprietà del Collagene, dello Zinco e dell’Acido ialuronico, per un nuovo rituale di bellezza quotidiano. Disponibile nel pratico formato on-the-go in PET da 0,22L, al piacevole gusto Pesca & Frutti Rossi ed è privo di coloranti. Accanto a San Benedetto, Energade era presente con la sua gamma di reintegratori dissetanti ai gusti iconici arancia, limone e arancia rossa e offrirà la degustazione del nuovo Energade Protein, il reintegratore tecnico e professionale arricchito con proteine. Una novità assoluta nel panorama degli sport drink: l’unico ready to drink che coniuga l’efficacia dei sali minerali con il potere nutrizionale delle proteine. Nel Padiglione B5 - Stand 190 Schweppes era presente anche con il “Schweppes Sampling Tour 2025”, il roadshow itinerante che porterà in giro per l’Italia con un truck completamente brandizzato il gusto fresco e senza zuccheri di Schweppes Limone ZERO nel formato da 0,25 PET. Un prodotto che unisce tutto il gusto unico di Schweppes alla leggerezza della formula senza zuccheri. Con la partecipazione a RiminiWellness, San Benedetto ha confermato ancora una volta il proprio impegno nel presidiare i contesti più rilevanti per intercettare trend, consumatori e operatori del settore, creando nuove occasioni di contatto e relazione.
COCA-COLA HBC PUNTA SUL DEPOSITO CAUZIONALE
POSITIVI I RISCONTRI IN AUSTRIA
In Italia, il tema del deposito cauzionale è tornato d’attualità alla luce del nuovo Regolamento europeo sugli imballaggi (PPWR), che prevede l’introduzione obbligatoria di sistemi DRS nei Paesi con tassi di raccolta inferiori al 90% entro il 2029. Un tema che il vending italiano dovrà per forza affrontare nei prossimi anni. All'estero si stanno già muovendo da tempo. Per Coca-Cola HBC, ad esempio, il sistema di deposito cauzionale (Deposit Return Scheme – DRS) è sempre più al centro delle strategie di raccolta e riciclo degli imballaggi. Secondo quanto comunicato dall’azienda, sono attualmente nove i mercati europei in cui il DRS è già operativo: Austria, Croazia, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Repubblica d’Irlanda, Romania e Slovacchia.
Nel primo trimestre del 2025, l’Austria ha registrato il ritorno di 36 milioni di contenitori tramite il DRS, dato che – sempre secondo Coca-Cola HBC – si accompagna a un tasso di consenso dell’80% da parte della popolazione. In Romania, l’azienda segnala un ritorno medio superiore all’80% tra novembre 2024 e aprile 2025, grazie a un sistema integrato che combina portfolio 100% rPET, impianto locale di riciclo e DRS nazionale.
Coca-Cola HBC punta a raggiungere il 75% di raccolta delle confezioni primarie entro il 2025. Nel 2024, il tasso complessivo tra raccolta e riutilizzo ha raggiunto il 58%, con un picco del 65% nei paesi UE e in Svizzera. Parallelamente, è in corso il supporto attivo allo sviluppo di nuovi sistemi DRS in mercati come Grecia, Polonia, Slovenia, Serbia e altri, con l’obiettivo di estendere la rete ad almeno quattro nuovi paesi entro il 2028.
ARRIVANO I VENDING POINT URBANI ALLE FERMATE
DEI BUS. URGE UNA RIFLESSIONE
In rue de Rivoli, nel cuore di Parigi, JCDecaux ha installato un Abribus completamente personalizzato con un distributore automatico integrato. Non si tratta di una macchina tradizionale né di un prodotto alimentare, ma di una pensilina del bus che eroga direttamente patch cosmetici firmati Garnier. Il prodotto in questione è il nuovo “Pimple Patch” di Garnier, cerotto invisibile anti-imperfezioni che si applica sul viso per otto ore. Il passante si avvicina, preme un pulsante e riceve il campione gratuito. Nessun pagamento, nessuna barriera: puro vending esperienziale in chiave promozionale.
Questa campagna conferma come il vending possa uscire dai suoi confini tradizionali. Cosmetica, pharma, integratori, accessori, test di prodotto, sampling urbano… Ci sono decine di nuovi formati e mercati ancora inesplorati. Ma serve un cambio di mentalità. L’idea che il vending debba restare ancorato a snack e bevande è limitata. Oggi si può installare una macchina dove prima c’era solo pubblicità, creare esperienze personalizzate, intercettare nuovi flussi. E se ci arrivano prima i pubblicitari, qualcosa non torna. Gli operatori del vending dovrebbero svegliarsi, studiare questi casi e iniziare a proporli loro.
Perché il futuro del settore non è solo in fabbrica, scuola o ospedale, è per strada, dove passa la gente. E dove il vending, quello innovativo, può ancora dire la sua.
NATURALBOOM, L'INNOVATIVO MENTAL DRINK ARRIVA ANCHE NEL VENDING
NaturalBoom, è il primo "Mental Drink" che debutta nel vending portando una proposta completamente nuova nel panorama delle bevande funzionali. Si tratta di una bevanda 100% naturale, priva di caffeina, taurina e zuccheri raffinati, pensata per supportare le capacità cognitive e contrastare la stanchezza mentale e fisica. Con il suo ingresso nei distributori automatici, NaturalBoom apre di fatto una nuova categoria merceologica: quella dei Mental Drink. Grazie alla presenza di ingredienti come papaya, zenzero, mate, olivello spinoso e ashwagandha, questa bevanda è indicata per migliorare concentrazione e benessere psicofisico. Accanto all’innovazione formulativa, NaturalBoom si distingue anche per l’impegno verso la sostenibilità. Le sue confezioni sono completamente riciclabili e l’azienda promuove iniziative concrete per la tutela dell’ambiente, come progetti di riforestazione in diverse aree del mondo.
NaturalBoom ha già conquistato una fetta del mercato italiano e l’approdo nel canale vending rappresenta un ulteriore passo avanti nella diffusione di un nuovo modo di intendere le bevande: non solo gusto, ma anche equilibrio e lucidità mentale.
INGENICO, LE NUOVE SOLUZIONI ANDROID AXIUM DX6000
CERTIFICATE DA BANCOMAT PER IL MERCATO ITALIANO
Ingenico, leader mondiale nelle soluzioni di accettazione dei pagamenti, ha ottenuto la certificazione Bancomat per i dispositivi Android AXIUM DX6000, progettati per rispondere al meglio alle esigenze di accessibilità degli utenti con disabilità visiva.
Se l’introduzione di Android nel settore dei pagamenti ha dato priorità a uno stile e a un design moderni con ampi touch-screen, la progettazione di una soluzione con tastiera fisica di grandi dimensioni con marcature a rilievo e altoparlante integrato per assistenza vocale va, invece, a favore di una maggiore inclusione, favorendo l’accessibilità ai pagamenti per le persone con disabilità visive.
Basati su Android 10, i dispositivi AXIUM DX6000 ridefiniscono le esperienze digitali in negozio, migliorando al contempo prestazioni, produttività e sicurezza.
Batteria a lunga durata, fotocamere anteriore e posteriore garantiscono prestazioni di alto livello, consentendo l’implementazione di servizi a valore aggiunto.
Come tutti i dispositivi Ingenico, anche i terminali AXIUM DX6000 sono gestibili e controllabili da remoto, grazie al sistema TEM (The Estate Manager) che ne assicura l’efficienza e la continuità operativa in ogni momento.
La certificazione Bancomat per i terminali AXIUM DX6000 attesta che le tecnologie rispettano i requisiti di sicurezza e applicativi, rendendo il terminale disponibile e pronto per il mercato locale.
“Da sempre Ingenico si impegna a garantire che le proprie soluzioni di pagamento siano inclusive, in modo che tutti possano trarne vantaggio, e ritengo che questo sia estremamente importante. Questo aspetto, unito all’attenzione per la sicurezza e alla proposta di soluzioni innovative e all’avanguardia da un lato, e sicure e certificate dall’altro, ci permetterà di rispondere ancor meglio alle richieste del mercato” ha dichiarato Angelo Panarella, Chief Sales Officer EMEA – Gold Accounts at Ingenico.
RHEA OTTIENE IL RATING ESGE "BB"
DA CERVED RATING AGENCY
Rhea ha ottenuto da Cerved Rating Agency un Rating ESGe pari a “BB”, posizionandosi sopra la media in numerosi ambiti rispetto al cluster di riferimento “Fornitures & Consumer Durables”, confermando l’efficacia delle strategie di sostenibilità implementate dall’azienda.
Il Rating ESGe di Cerved Rating Agency ha riconosciuto l’impegno di Rhea nell’integrare i fattori ESG nelle strategie aziendali e riflette il percorso intrapreso dall’azienda nel rafforzamento delle proprie performance ambientali, sociali e di governance.
In ambito ambientale, Rhea ha conseguito risultati superiori alla mediana del settore, in particolare per:
• la bassa intensità di emissioni di gas serra Scope 1
• la ridotta produzione di rifiuti;
• l’utilizzo di materie prime riciclate e certificazioni ambientali come ISO 14001;
• l’acquisto del 100% di energia da fonti rinnovabili e l’installazione di impianti fotovoltaici e colonnine di ricarica elettrica;
• l’avvio del Life Cycle Assessment e il progetto “Second Life” per il recupero e il ricondizionamento di macchine usate, in ottica di economia circolare.
In ambito sociale, il Rating ESGe ha riconosciuto a Rhea una performance superiore alla media in diverse aree:
• un tasso di turnover molto basso;
• un alto indice di formazione;
• la certificazione UNI PdR 125:2022 sulla parità di genere e una policy specifica su diversità e inclusione;
• l’elevata incidenza di contratti a tempo indeterminato (oltre il 98%);
• iniziative strutturate per il benessere organizzativo, come smart working, flessibilità oraria, welfare aziendale e indagini di clima; In ambito governance, l’azienda evidenzia fondamenta solide per la crescita:
• la presenza di un Comitato di Sostenibilità e di un membro del CdA delegato alla gestione ESG;
• la definizione di un Piano triennale ESG (2024–2026);
• la formalizzazione di un Codice Etico e di un sistema di whistleblowing conforme alle normative UE;
• rappresentanza femminile nel top management.
La valutazione evidenzia anche aree di miglioramento su cui l’azienda è già attivamente impegnata, come l’ampliamento della rendicontazione ESG a tutte le sedi, la misurazione della carbon footprint e l’integrazione di criteri ESG nella gestione della catena di fornitura.
Dal punto di vista economico, Rhea si distingue per un tasso di redistribuzione del valore economico generato del 98,71%, ben al di sopra della mediana settoriale.
“Questo risultato rappresenta un passo importante nel nostro percorso verso una sostenibilità sempre più strutturata e integrata. Il Rating ESGe ottenuto da Cerved Rating Agency è uno stimolo a proseguire con determinazione nel nostro impegno per un impatto positivo, misurabile e duraturo. Continueremo ad ampliare il perimetro della nostra rendicontazione, a definire obiettivi ambientali sempre più sfidanti e a integrare criteri ESG nella gestione della catena di fornitura.” ha dichiarato Stefano Macchi, responsabile ESG di Rhea.
TRIMESTRALE IVS : CRESCE IL FATTURATO MA CALA LA REDDITIVITÀ
Nonostante il difficile contesto economico, IVS Group chiude il primo trimestre 2025 con un fatturato in crescita del 3,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, raggiungendo quota 190 milioni di euro. A fronte di questo aumento, però, calano i margini operativi e peggiora sensibilmente la redditività.
L’EBITDA adjusted si attesta a 25,1 milioni di euro, in flessione del 13,7% rispetto al primo trimestre 2024, mentre il risultato netto rettificato passa in negativo a -1 milione di euro. Un peggioramento dovuto da un lato all’aumento dei costi delle materie prime (+8,3%) e del lavoro (+7,6%), dall’altro a una crescita dei prezzi di vendita che procede in modo più graduale.
La divisione vending segna un +2,6%, con dinamiche molto diverse tra i mercati. L’Italia arretra del 3,2% a causa di un calo dei volumi del 6,6%, legato alla crisi del comparto industriale, mentre brillano Francia (+21,0%), Spagna (+28,8%) e gli altri mercati europei (+40,6%).
Positiva l’attività di rivendita, con un fatturato in crescita a 27,8 milioni di euro, pari a +1,0% rispetto al primo trimestre 2024.
Il prezzo medio per erogazione sale a 55,46 centesimi, con un incremento del 4,6% su base annua. Nonostante un flusso di cassa operativo solido (21,3 milioni, +5,4%), la posizione finanziaria netta peggiora, toccando i -473 milioni di euro.
TUTTOFOOD 2025 CHIUDE CON 95.000 VISITATORI: UN’EDIZIONE INTERNAZIONALE
Si è chiusa con numeri importanti l’edizione 2025 di Tuttofood Milano, che ha registrato 95.000 presenze complessive nei quattro giorni di fiera. Di queste, circa il 25% proveniva dall’estero, a conferma del profilo sempre più internazionale della manifestazione.
I padiglioni di Rho hanno accolto operatori da tutto il mondo, tra cui 3.000 top buyer e oltre 7.000 rappresentanti delle grandi catene distributive e della ristorazione organizzata. Una partecipazione che testimonia il ruolo centrale di Tuttofood nel panorama delle fiere agroalimentari europee e non solo.
Molto positivi anche i segnali raccolti dagli espositori: oltre il 70% delle aziende presenti ha già confermato la propria adesione all’edizione 2026, in programma dall’11 al 14 maggio. Un risultato che premia l’organizzazione e l’offerta espositiva, sempre più orientata all’innovazione, alla sostenibilità e alle nuove abitudini di consumo. Grande interesse anche per gli eventi collaterali, in particolare per la Tuttofood Week, che ha portato nel centro di Milano talk, degustazioni e momenti di confronto tra aziende, chef e consumatori. Una manifestazione diffusa che ha contribuito ad amplificare il valore dell’evento fieristico.
Terminata l’edizione 2025, il team organizzativo è già al lavoro sul prossimo roadshow internazionale, con tappe in diversi Paesi per consolidare i rapporti con buyer, stakeholder e istituzioni. Il conto alla rovescia per Tuttofood 2026 è già iniziato.
ERIDANIA E L’IMPEGNO PER L’EDUCAZIONE ALIMENTARE: TORNA IL LABORATORIO “ZUCCHERO & CO – L’IMPRONTA DELLA DOLCEZZA”
Perseguire la sostenibilità non soltanto dal punto di vista ambientale, ma anche attraverso progetti ed iniziative di sensibilizzazione nei confronti del consumatore su temi oggi più che mai fondamentali, come l’importanza di un’alimentazione sana e bilanciata. È con questo spirito che Eridania, marchio leader della dolcezza, rilancia anche per il 2025 il laboratorio “Zucchero & co – L’impronta della dolcezza”, un’attività ludico-educativa di divulgazione scientifica dedicata a bambini, studenti e appassionati di ogni età sul mondo della dolcificazione, alla scoperta dello zucchero in tutte le sue forme e aspetti. L’iniziativa, dopo il debutto nel 2023 al Festival della Scienza di Genova, è stata riproposta lo scorso anno in alcune delle più importanti manifestazioni di diffusione della cultura scientifica, come le Settimane della Scienza di Torino e BergamoScienza. Quest’anno, l’attività verrà presentata, in una veste rinnovata durante la IX edizione del Food&Science Festival, evento unico di divulgazione scientifica di rilievo nazionale e internazionale che si terrà a Mantova da venerdì 16 a domenica 18 maggio. “Zucchero & co” arriverà poi anche a Bologna, in un prossimo appuntamento che si terrà in autunno nel capoluogo emiliano.
Il laboratorio, la cui realizzazione è stata curata dalla Cooperativa Ossigeno, realtà specializzata in progetti di comunicazione e divulgazione scientifica, è strutturato come un interessante viaggio attraverso gli elementi nutritivi, con particolare attenzione allo zucchero in tutte le sue forme, per comprenderne le origini e peculiarità e sfatarne i falsi miti.
In programma diverse attività interattive: tra schede didattiche, esperienze sensoriali, esperimenti di fisica e divertenti quiz, bambini, studenti e appassionati di ogni età potranno scoprire gli aneddoti e le curiosità che caratterizzano questo dolcissimo ingrediente, imparando quali siano le tecniche di produzione e come inserirlo in una dieta bilanciata. Tra gli obiettivi principali dell’iniziativa, infatti, vi è quello di imparare a distinguere fake news e notizie attendibili, così da capire quale sia la via migliore per scegliere un’alimentazione quanto più equilibrata, senza rinunciare a un pizzico di dolcezza.
La responsabilità che si assume Eridania nel campo della corretta alimentazione è parte di un impegno globale dell’azienda nel perseguire obiettivi di sostenibilità aziendale trasversali, dal packaging ai trasporti, dai consumi energetici alle iniziative in campo sociale.
La sostenibilità di Eridania non va intesa in un’ottica unicamente ambientale, ma è un elemento intrinseco in tutte le attività: quelle che hanno a che fare con l’ambiente, con il territorio, ma anche con la salute e con il benessere delle persone. Proprio in questo concetto risiede la chiave della campagna continuativa lanciata nel 2022 “Il futuro chiede dolcezza”: un manifesto dell’impegno di Eridania e un appello alle persone a fare ciascuno la propria parte per addolcire il futuro del nostro Pianeta. In una visione più estesa di sostenibilità, che non sia solo ambientale, ma anche sociale e nutrizionale, Eridania è da anni accanto alla Croce Rossa Italiana per contribuire a dare supporto e sostegno a persone in difficoltà socioeconomica e nuclei familiari fragili. L’azienda, inoltre, ha recentemente supportato il progetto “Un piatto per tutti”, l’iniziativa del Fondo di Comunità metropolitano a sostegno delle famiglie in difficoltà, fornendo i suoi prodotti a prezzi calmierati e attraverso la donazione di una fornitura alle reti distrettuali, che spesso non riescono a fare fronte, con le sole donazioni alle richieste di alcune tipologie di beni. Da 4 anni, inoltre, Eridania promuove presso le scuole primarie il programma “A scuola di dolcezza” volto a diffondere, attraverso la chiave del gioco, una cultura del benessere e della salute aiutando i bambini a prendere consapevolezza dell’importanza di una corretta alimentazione, in riferimento al consumo equilibrato e responsabile di carboidrati e zucchero. Il progetto, avviato per la prima volta nel settembre 2021, ha coinvolto negli anni circa 6.500 classi primarie e più di 130.000 alunni e famiglie.
NESPRESSO E FAI: NUOVI GIARDINI DAL RICICLO
DELLE CAPSULE DI CAFFÈ
In occasione del 22 maggio, Giornata Mondiale della Biodiversità, Nespresso e FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano, danno il via a un nuovo progetto per contribuire a sostenere e osservare da vicino la biodiversità in luoghi pieni di storia e cultura, come i Beni FAI, esplorando la natura e il territorio circostante. Un progetto che rientra nel più ampio programma “Nespresso per l’Italia”, che dal 2020 realizza attività concrete a supporto e tutela del patrimonio ambientale, sociale e culturale del nostro Paese. Primo contributo ai giardini di Villa del Balbianello, sul Lago di Como, con la donazione del compost che nasce dal riuso del caffè esausto delle capsule in alluminio di Nespresso, recuperate grazie al progetto di economia circolare “Da Chicco a Chicco”. A Villa del Balbianello sono stati donati da Nespresso oltre 100 kg di compost prodotto dalle capsule esauste e utilizzati per rigenerare i giardini della Loggia Durini. Attraverso due differenti modalità di impiego, il compost è stato usato come base per l’impasto della piantumazione delle nuove viole nei vasi ornamentali e come fertilizzante per le aiuole che circondano la loggia.
Villa del Balbianello, Bene FAI dal 1988, è una delle dimore più affascinanti del Lago di Como. Affacciata sulla penisola di Lavedo, è immersa in un giardino storico curato dal FAI. Voluta nel Settecento dal cardinal Durini, ha assunto l’attuale configurazione grazie a Guido Monzino, esploratore e primo italiano sull’Everest, che la trasformò in un rifugio e in un museo delle sue spedizioni. Il parco che la circonda, tra terrazze, viali alberati e aree boschive, si estende per oltre 12 ettari.
“L’intervento a Villa del Balbianello è un esempio concreto di come il riciclo delle capsule, reso possibile anche grazie all’impegno quotidiano delle nostre clienti e dei nostri clienti, possa generare un impatto positivo sull’ambiente e sulle comunità”, afferma Thomas Reuter, direttore generale di Nespresso Italiana: “All’interno del programma Nespresso per l’Italia, promuoviamo progetti che uniscono innovazione, responsabilità ambientale e valorizzazione del territorio. E la collaborazione con il FAI ne è una testimonianza: un percorso condiviso per costruire insieme un futuro più sostenibile, rafforzando la biodiversità e la resilienza degli ecosistemi del nostro Paese. Una dimostrazione della nostra reale volontà di ascoltare le esigenze delle comunità locali per creare un percorso per l’Italia e con l’Italia”
A partire dal 17 maggio, i visitatori della Villa possono scoprire i benefici di questo progetto nell’ambito delle Camminate nella biodiversità, iniziative promosse dal FAI all’interno della campagna nazionale #Faibiodiversità. Un calendario di appuntamenti – attivo fino a ottobre 2025 – pensato per avvicinare le persone al valore della biodiversità attraverso percorsi tra natura, cultura del paesaggio e buone pratiche ambientali.
“Grazie a Nespresso per aver scelto di rinnovare, per il quinto anno consecutivo, il suo sostegno al FAI e condividere con noi l’impegno nella cura e manutenzione del Giardino di Villa del Balbianello. Avviata nel 2020, questa sinergia si fonda su valori condivisi di tutela, responsabilità e attenzione verso il patrimonio culturale e ambientale del nostro Paese. La continuità di questo legame testimonia una visione comune: promuovere la bellezza, la sostenibilità e la consapevolezza del valore dei nostri Beni, affinché possano essere apprezzati e preservati dalle generazioni future”, ha commentato Davide Usai, direttore generale del FAI.
Dopo una lunga serie di rinvii, anche l’entrata in vigore della Sugar Tax fissata per il 1° luglio 2025 potrebbe slittare ulteriormente. Secondo fonti ministeriali, l’ipotesi più concreta è un posticipo di sei mesi, spostando tutto al 1° gennaio 2026. I tecnici del MEF e delle Finanze sono già al lavoro per trovare le coperture, con l’intenzione di inserire la misura nel decreto fiscale atteso a fine maggio. La tassa sui soft drink zuccherati e con edulcoranti – pensata per scoraggiare il consumo e promuovere abitudini alimentari più sane – rischia infatti di diventare un boomerang economico. Lo dicono i numeri: secondo Assobibe, il gettito previsto di 60 milioni non terrebbe conto della perdita di 275 milioni di euro in Iva per effetto del calo delle vendite, né dell’impatto sul tessuto produttivo del Sud. Si stima un taglio del 10% del fatturato, una riduzione degli investimenti per 46 milioni e oltre 400 milioni in meno per l’acquisto di materie prime. Le imprese parlano apertamente di tassa ideologica e inutile, che colpisce un comparto già sotto pressione. «In un momento in cui il Sud Italia lotta per attrarre investimenti e trattenere i talenti, la Sugar Tax rischia di infliggere un colpo pesantissimo», ha dichiarato Maria Cristina Busi Ferruzzi, vicepresidente di Assobibe e presidente di Confindustria Catania.
EVOCA GROUP TRA I CAPOLAVORI
DI LORENZO LOTTO
Evoca Group ha condiviso con entusiasmo sui propri canali social un'iniziativa che esce dai consueti schemi industriali. Il 30 maggio, infatti, un gruppo di dipendenti ha partecipato a una visita guidata alla mostra "Dentro Lotto", allestita presso la Fondazione Accademia Carrara di Bergamo. Un’occasione di confronto e crescita culturale che ha permesso di riscoprire l’opera di Lorenzo Lotto, artista profondamente legato alla città lombarda. Ritratti intensi e opere sacre hanno accompagnato il gruppo in un percorso immersivo che ha messo in evidenza l’incredibile sensibilità psicologica dell’artista veneziano e la sua capacità di innovazione stilistica. Il tutto in un contesto di grande bellezza, tra le sale di uno dei musei d’arte più importanti del Nord Italia. L’iniziativa conferma l’attenzione di Evoca anche verso la formazione e il benessere delle persone che ogni giorno contribuiscono alla crescita del Gruppo. Cultura e impresa, in questo caso, hanno trovato un punto d’incontro. La visita è stata documentata da Evoca con una serie di immagini sui propri canali social.
GRUPPO ILLIRIA E ADECCO INSIEME PER FORMARE I TECNICI DEL VENDING DEL FUTURO
Si è appena concluso un importante capitolo del progetto Academy nato dalla collaborazione tra il Gruppo Illiria e la filiale Adecco di Udine, con l’obiettivo di formare giovani talenti tecnici nel settore del vending. Il percorso ha preso il via con l’Open Factory all’interno dell’officina di Udine, dove i partecipanti hanno potuto toccare con mano il mondo della distribuzione automatica. A seguire, una serie di assessment individuali e di gruppo ha permesso di selezionare i profili più in linea con le esigenze tecniche dell’azienda.
Grazie al supporto diretto dei tecnici Illiria, i giovani coinvolti hanno vissuto un’esperienza formativa immersiva, entrando nel cuore operativo dell’azienda e scoprendo da vicino i processi e le sfide legate alla manutenzione dei distributori automatici. Un’opportunità concreta per avvicinarsi a una realtà innovativa e tecnologicamente avanzata. Ora, i profili selezionati avranno l’opportunità di essere assunti da Adecco con contratto di apprendistato a tempo indeterminato, avviando così un percorso professionale in un contesto dinamico dove formazione continua e passione per il lavoro tecnico vanno di pari passo.
FANTAVENDING
MAGGIO 2025 - GIUGNO 2025
FANTAVENDING È UN BLOG INFORMATIVO PRESENTE NEL SETTORE DEL VENDING DA OLTRE 15 ANNI, UN TEMPO LUNGHISSIMO PER UN’ESPERIENZA DI SOCIAL MEDIA. FIN DAL SUO ESORDIO È DIVENTATO IL CENTRO INFORMATIVO DEL SETTORE. TUTTE LE PRINCIPALI AZIENDE DELLA FILIERA DELLA DISTRIBUZIONE AUTOMATICA SONO QUOTIDIANAMENTE CONNESSE AL SITO (WWW.FANTAVENDING.IT) E MIGLIAIA DI UTENTI OGNI GIORNO LEGGONO E SPESSO COMMENTANO LE NOTIZIE PUBBLICATE TUTTI I GIORNI FERIALI, 12 MESI ALL'ANNO E SENZA INTERRUZIONI PER ALMENO 50 SETTIMANE.
D.A. ITALIA PUBBLICHERÀ UNA SINTESI DELLE NOTIZIE RECENTI DI FANTAVENDING PIÙ LETTE IN RETE.
Selecta l’11 giugno ha pubblicato un lungo documento che dettaglia la sua trasformazione strutturale. Il principale gruppo vending europeo è oggi guidato da Seagull Bidco Ltd, nuovo proprietario dell'intero capitale sociale. La società è una private limited company costituita il 2 aprile 2025, con sede a Folkestone, Kent.
La maxi-ricapitalizzazione di Selecta si fonda su un’operazione strutturata che combina nuova finanza, conversione del debito e ristrutturazione delle scadenze. L’architettura dell’operazione ruota attorno all’emissione di tre strumenti obbligazionari, tutti in capo alla nuova controllante Seagull Bidco Ltd:
- 1O New Notes: 600 milioni di euro, tasso del 9%, con pagamento degli interessi in contanti ogni sei mesi. Sono le nuove obbligazioni senior, nate dallo scambio con i vecchi crediti dei bondholder 1L.
- 2O New Money Notes: 174 milioni, tasso del 15%, interessi capitalizzati (PIK). Sono sottoscritti da investitori che hanno versato nuova liquidità e ricevono in cambio anche azioni con diritto di voto nella nuova holding.
3O New Notes: 198 milioni, tasso tra il 10% e il 13% (PIK), destinati a essere convertiti volontariamente in 1O Notes. Sono obbligazioni transitorie, emesse in prima battuta ai creditori 1L.
L’onere complessivo per il pagamento degli interessi su questi tre strumenti è di 49,95 milioni di euro ogni sei mesi, di cui 27 milioni effettivamente pagati in cassa, mentre il resto è capitalizzato e si rifletterà nel debito residuo.
L'ottimismo è di casa in Selecta. Le previsioni ufficiali contenute nel piano industriale indicano una traiettoria di crescita già dal 2025, con ricavi e marginalità in miglioramento progressivo nei quattro anni successivi. Nel dettaglio, il fatturato stimato è di 1.174 milioni nel 2025, in crescita del 3% rispetto al 2024. L’anno successivo è atteso un ulteriore incremento fino a 1.229 milioni, mentre il 2029 dovrebbe chiudersi con un giro d’affari da 1.458 milioni di euro, pari a un aumento del 27% in cinque anni.
BREAKING NEWS: MAGAZZINO COVIM A KIEV DISTRUTTO DA UN BOMBARDAMENTO
La guerra la guardiamo nei notiziari, scivola nei post dei social e sembra sempre succedere altrove. Poi però arriva una notizia che ci tocca da vicino, che colpisce qualcuno che conosciamo, con cui magari abbiamo lavorato o bevuto un caffè.
Ed è allora che la brutalità del conflitto prende forma.
Un magazzino Covim a Kiev è stato completamente distrutto da un bombardamento. Una base logistica che serviva a garantire la distribuzione del caffè italiano in un Paese che da oltre due anni cerca di convivere con l’invasione.
Le immagini che ci sono giunte mostrano uno scenario desolante: cumuli di macerie, pacchi di caffè carbonizzati, bancali sventrati. Una violenza che non fa distinzioni e che cancella in pochi secondi anni di lavoro e investimenti.
Ci stringiamo con rispetto a Covim e ai loro partner ucraini che fortunatamente stanno bene e non sono stati coinvolti dirittamente dal bombardamento.
STATO DI AGITAZIONE SINDACALE PER IL TRASFERIMENTO DEGLI ADDETTI AI
L’assemblea nazionale unitaria delle rappresentanze sindacali aziendali e delle strutture territoriali, riunitasi il 5 giugno, ha deciso la proclamazione dello stato di agitazione con iniziative da intraprendere nelle prossime settimane per contrastare la decisione unilaterale dell’azienda di trasferire alcuni centralinisti.
IVS Group aveva infatti annunciato il 15 maggio il trasferimento del personale addetto ai centralini aziendali delle sedi di Roma (Ciampino), Perugia e Lodi presso le sedi di Orio al Serio e Vignate, a partire dal 1° luglio 2025.
Secondo un comunicato pubblicato dalla UILTuCS: "Il provvedimento coinvolge complessivamente 25 lavoratori – 11 a Ciampino, 5 a Perugia, 9 a Lodi – e rientra in un piano di razionalizzazione e accentramento delle attività di call center. L’azienda ha dichiarato che non sussistono possibilità di mantenere l’attività presso le sedi attuali né soluzioni alternative di ricollocazione interna, escludendo anche qualsiasi misura di supporto aggiuntiva rispetto a quanto previsto dal contratto collettivo".
IL PARADOSSO DI COLDIRETTI
CHE ATTACCA
IL VENDING MA FLIRTA CON MCDONALD'S
C’è qualcosa di profondamente incoerente nel modo in cui Coldiretti, la principale organizzazione agricola italiana, continua a scagliarsi contro i distributori automatici nelle scuole, accusandoli di promuovere il cosiddetto “junk food”, mentre da anni coltiva una solida e visibile alleanza con McDonald’s, regina mondiale del fast food.
Tutto inizia nel 2018, con un protocollo firmato a Cernobbio insieme a McDonald’s Italia e Inalca, che ha coinvolto oltre 4.000 allevatori italiani nella fornitura di carne bovina. Poi, nel 2022 McDonald’s è addirittura entrata nella Fondazione Filiera Italia, braccio operativo di Coldiretti, e da allora ha partecipato a più edizioni del Villaggio Coldiretti, l’evento itinerante che mette in mostra l’agricoltura nazionale e le eccellenze territoriali (in foto lo stand MCDonald's nel 2023).
Nella tappa di Milano 2022, così come in quella di San Benedetto del Tronto 2023, la presenza dell’azienda americana è stata ben visibile e supportata dai vertici dell’organizzazione agricola. Il presidente Ettore Prandini, nel 2023, ha anche benedetto la campagna “I’m lovin’ it Italy”, lanciata da McDonald’s per valorizzare la propria italianità e l’uso di prodotti DOP e IGP, come il pomodoro di Pachino.
La doppia narrazione di Coldiretti risulta sempre più difficile da sostenere: da un lato la crociata contro le merendine al distributore, dall’altro la collaborazione con un colosso del fast food. Un paradosso che non passa inosservato agli occhi di chi conosce il mercato e fatica a capire perché il vending, che distribuisce anche acqua, frutta, snack salutari e prodotti del territorio, debba essere sistematicamente messo all’angolo.
Non è questione di demonizzare McDonald’s o di difendere a tutti i costi il vending, ma di pretendere coerenza da chi si erge a paladino della corretta alimentazione. E in questo, Coldiretti sta giocando su due tavoli troppo diversi per non generare qualche giustificata perplessità.
HANNO CINQUE ANNI DI TREGUA
Il 28 giugno 2025 entrerà in vigore la normativa italiana che recepisce l’Accessibility Act europeo. Un provvedimento importante, nato per garantire che anche le persone con disabilità possano accedere senza barriere a prodotti e servizi digitali. Ma quando si guarda al vending, il quadro resta ancora una volta sfumato.
Nel testo italiano non si fa mai riferimento esplicito ai distributori automatici. E anche nella direttiva europea, il termine “self-service terminals” sembra riferirsi soprattutto a bancomat, biglietterie automatiche, chioschi informativi e postazioni di check-in. Il risultato? La parte effettivamente toccata riguarda i sistemi di pagamento elettronico presenti sui DA: POS, lettori cashless e interfacce digitali, che dovranno rispettare standard precisi di accessibilità.
Ma la vera novità arriva dall’articolo 25: una transizione morbida che concede tempo. I servizi già attivi potranno continuare a funzionare con gli stessi dispositivi fino al 28 giugno 2030. E i contratti firmati prima di quella data potranno restare invariati fino alla loro naturale scadenza, con un massimo di cinque anni.
In pratica nessun obbligo immediato di retrofit o sostituzione. Se non cambiate terminale o sistema di pagamento, non dovete fare nulla. La scadenza del 2030 resta comunque all’orizzonte. Ma oggi, più che una rivoluzione obbligata, l’accessibilità nel vending sembra un’opzione facoltativa.
SOLO QUANDO RIMUOVONO I DISTRIBUTORI
SI RENDONO CONTO DELLA LORO IMPORTANZA
Fa notizia il caso del 7° Reggimento Carabinieri “Trentino Alto Adige” di Laives (BZ), dove la recente rimozione dei distributori automatici ha provocato la reazione del SIM Carabinieri, il sindacato militare attivo sul territorio. In un comunicato ufficiale ha chiesto il ripristino urgente del servizio di ristoro automatico, sottolineando il disagio che la loro assenza sta provocando al personale in servizio.
Il benessere del personale rappresenta, per il SIM Carabinieri, una priorità imprescindibile. Spesso, tale obiettivo si costruisce a partire dalle piccole cose, da quei gesti quotidiani che contribuiscono a creare un ambiente di lavoro più umano, coeso ed efficiente. In questo contesto, appare evidente quanto momenti di condivisione, come il semplice “bere un caffè insieme”, abbiano un valore che va oltre la pausa: si tratta di occasioni preziose per rafforzare lo spirito di corpo, alimentare relazioni positive tra colleghi e offrire un momento di ristoro durante i turni di servizio, specialmente quelli notturni.
Fa davvero piacere leggere parole così. Una presa di posizione chiara, consapevole, che restituisce dignità a un servizio spesso ignorato finché non viene a mancare. È questo il tipo di comunicazione che dovrebbe accompagnare sempre il racconto della distribuzione automatica: concreta, costruttiva, centrata sulle persone. Peccato che accada così di rado.
ASSEMBLEA GENERALE ORDINARIA 2025
SABATO 17 MAGGIO 2025 ALLE 10.00
DELLA MASONE > STRADA MASONE 121 > FONTANELLATO (PR)
È SVOLTA IL 14 MAGGIO, PRESSO IL LABIRINTO DELLA MASONE DI FRANCO MARIA
RICCI, L’ASSEMBLEA GENERALE 2025 DI CONFIDA, CON LA PARTECIPAZIONE DI OLTRE 140 IMPRENDITORI DELLA DISTRIBUZIONE AUTOMATICA. UNA CORNICE DI GRANDE SUGGESTIONE PER UN APPUNTAMENTO CRUCIALE, IN CUI IL PRESIDENTE MASSIMO TRAPLETTI HA PRESENTATO LA SUA ULTIMA RELAZIONE DI PRESIDENZA, SEGUITO DALL’INTERVENTO DEL DIRETTORE GENERALE MICHELE ADT E DALLA PRESENTAZIONE DELLO STUDIO DI SETTORE 2024 DA PARTE DI LUIGI MAGGIO, SENIOR MANAGER JAKALA. SUL TAVOLO, CON GRANDE CHIAREZZA, SONO STATI MESSI I NUMERI, LE PRIORITÀ E LE SFIDE DI UN COMPARTO CHE SI PREPARA AD AFFRONTARE UN BIENNIO DECISIVO.
È IL MOMENTO DELLA RESPONSABILITÀ, DELLA VISIONE E DELLE SCELTE. IN UN MERCATO ANCORA FRAGILE MA POTENZIALMENTE PRONTO AL RILANCIO, IL SETTORE SI INTERROGA SUL PROPRIO RUOLO, SULLE STRATEGIE DA ADOTTARE E SU COME AFFRONTARE NORMATIVE EUROPEE SEMPRE PIÙ VINCOLANTI, TRANSIZIONI TECNOLOGICHE COMPLESSE E UN CONSUMATORE FINALE CHE È FINALMENTE TORNATO AL CENTRO DEL DIBATTITO. FABBRICANTI, GESTORI, TORREFATTORI, PRODUTTORI DI SISTEMI E RIVENDITORI: TUTTI SANNO CHE NON SI PUÒ PIÙ ATTENDERE. IN QUESTA ASSEMBLEA, FORSE PIÙ CHE IN QUELLE DEGLI ULTIMI ANNI, SI È RESPIRATA UNA CONSAPEVOLEZZA NUOVA: LA FASE DEL “SOPRAVVIVERE” È FINITA. ORA BISOGNA COSTRUIRE. E PER FARLO SERVONO IDEE, STRUMENTI CONCRETI E CORAGGIO.
RELAZIONE DI PRESIDENZA
– ASSEMBLEA GENERALE CONFIDA 2025 MASSIMO TRAPLETTI, PRESIDENTE CONFIDA,
Cari Amici, Cari Colleghi, Buongiorno a tutti e benvenuti all’Assemblea Generale di CONFIDA!
Quest’anno abbiamo scelto un luogo unico e suggestivo per il nostro incontro: il Labirinto della Masone, un’opera d’arte vivente concepita da Franco Maria Ricci, editore e collezionista visionario, che ha dedicato la sua vita alla bellezza e alla cultura. Questo labirinto, nato da una promessa fatta allo scrittore Jorge Luis Borges, è simbolo di complessità, ma anche di ricerca e superamento dei limiti. Non è un caso che abbiamo voluto richiamarlo nel titolo della nostra Assemblea: “Oltre il labirinto. Verso il futuro del vending.” Il 2024, infatti, è stato un anno difficile per il settore della distribuzione automatica. Secondo le prime stime, il giro d’affari ha registrato un calo del -3,74% nelle consumazioni rispetto al 2023, il primo segno negativo dalla ripresa post-Covid. A questo si aggiunge una riduzione degli investimenti da parte delle imprese di gestione, che ha causato un calo di circa -20% negli acquisti di vending machine rispetto all’anno precedente. I primi tre mesi del 2025 purtroppo confermano questa tendenza: si stima una contrazione nei consumi di un ulteriore -5% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Le ragioni di questo rallentamento sono molteplici e intrecciate tra loro:
Crisi della produzione industriale:
Oltre il 30% dei consumi da vending avviene nel comparto manifatturiero, dove la crisi è evidente. L’industria italiana nel 2024 ha subito un calo di 42 miliardi di euro nei ricavi. Settori chiave come l’automotive (-43%), la moda (-18%) e la metallurgia (-11%) hanno accusato perdite significative, con effetti a catena anche sull’occupazione.
Crescita della cassa integrazione:
Sono state autorizzate quasi 500 milioni di ore di cassa integrazione, con un incremento del +21,13% sul 2023. Meno presenza in fabbrica significa meno consumi nei distributori.
Ripresa dello smart working:
Dopo una flessione temporanea, il lavoro da remoto è tornato a crescere. Secondo l’Osservatorio del Politecnico di Milano, nel 2025 è previsto un aumento del +5% dello smart working, soprattutto nelle grandi imprese e nella Pubblica Amministrazione.
Inflazione e riduzione del potere d’acquisto: L’aumento generalizzato dei prezzi ha avuto un impatto significativo sui consumi fuori casa, inclusi quelli ai distributori automatici. L’inflazione, che ha colpito duramente il carrello della spesa, ha ridotto la capacità di spesa dei consumatori, portandoli a ridimensionare anche gli acquisti di impulso o di routine.
Un caso emblematico è quello del caffè, che rappresenta circa il 65% delle consumazioni nei distributori automatici. Il prezzo della materia prima ha registrato un forte incremento,
in alcuni casi di quasi il 100%, in parte dovuto alla volatilità dei mercati internazionali e agli effetti del cambiamento climatico nei principali paesi produttori. Secondo le ultime rilevazioni, il costo della tazzina nel bar è aumentato in media del 16/20% tra il 2023 e il 2024, con ripercussioni dirette sui prezzi al consumatore finale. Questa dinamica ha determinato una riduzione della frequenza d’acquisto anche per prodotti simbolo del vending, come appunto il caffè. Oltre al caffè hanno risentito fortemente del calo anche gli snack e le bevande gasate, a dimostrazione che siamo di fronte a una contrazione del potere di acquisto del consumatore. In parallelo, i salari – seppur in leggero aumento – non hanno tenuto il passo con l’inflazione. Il Rapporto mondiale sui salari dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro segnala infatti che i salari reali in Italia sono ancora inferiori di 8,7 punti rispetto al 2008, aggravando la percezione di incertezza economica tra i consumatori.
Le risposte che CONFIDA ritiene necessarie per il settore sono: la coesione, l’innovazione e la centralità del consumatore.
Di fronte a un quadro così complesso, una risposta è la coesione della filiera. Mai come oggi abbiamo bisogno di fare squadra. Siamo tutti, metaforicamente, all’interno dello stesso labirinto, e solo uniti possiamo trovare l’uscita.
L’innovazione è sempre stata, anche in passato, uno strumento indispensabile per aumentare redditività e fatturato. E quando si parla di innovazione non si intende solo quella tecnologica, ma anche quella legata alle idee, ai processi aziendali e alle proposte commerciali.
Oltre a ciò è fondamentale mettere il consumatore al centro. Ma quale consumatore? Non ce n’è uno solo. Occorre analizzare i target specifici delle location, ampliare l’offerta, intercettare i nuovi trend e rendere l’esperienza d’acquisto più gradevole, rapida e personalizzata.
Una recente indagine di Unionfood, condotta da Astra Ricerche, ci fornisce un dato emblematico: il 93% degli italiani fa merenda in ufficio, ma solo il 14% utilizza il vending per acquistare cibo. Questo ci dice che il margine di crescita è enorme, ma servono strategie mirate.
Per supportare le imprese della distribuzione automatica in questa delicata fase di transizione, CONFIDA ha investito in una serie di progetti concreti e strategici, volti a migliorare la competitività delle aziende, innovare l’esperienza del consumatore e rafforzare l’intera filiera.
1. Marketing Category & Innovazione nell’offerta Abbiamo commissionato alla prof.ssa Elisa Fabbi dell’Università di Modena e Reggio Emilia un Manuale di Marketing Category destinato ai gestori del vending. Il manuale fornisce linee guida pratiche per l’organizzazione dei prodotti all’interno delle vending machine, migliorando la visibilità e facilitando le scelte d’acquisto.
2. Ricerca sui nuovi consumatori del vending
Per comprendere meglio le abitudini, le aspettative e i bisogni dei consumatori moderni, CONFIDA ha affidato a Ipsos una nuova indagine nazionale. La ricerca, che sarà presentata agli Stati Generali del Vending (ottobre 2025), è uno strumento essenziale per orientare l’evoluzione dell’offerta.
3. Analisi e miglioramento delle App di pagamento
Con il supporto della startup UNGUESS, stiamo realizzando una valutazione comparativa delle principali App di pagamento nel vending. L’indagine coinvolge direttamente i consumatori per migliorare interfacce e conversioni.
4. Transizione tecnologica e agevolazioni fiscali
CONFIDA ha promosso attività di informazione tecnica sull’Industria 5.0, che consente di usufruire di crediti d’imposta fino al 35% per la sostituzione di vending machine obsolete, cumulabili con gli incentivi ZES per il Sud.
5. Pagamenti digitali e monitoraggio delle tendenze
Analizziamo i dati del Politecnico di Milano e altri partner per monitorare l’evoluzione dei sistemi di pagamento. Il vending, nel 2024, ha raggiunto circa il 30% di transazioni digitali, superando per la prima volta il contante in Italia (43% contro 41%).
6. Sostenibilità ambientale
Una particolare attenzione è rivolta alla transizione ecologica. Per il secondo anno consecutivo, CONFIDA presenterà il Report di Sostenibilità del Settore, che raccoglie buone pratiche, metriche ambientali e casi d’eccellenza tra gli associati.
7. Investimento nella formazione professionale
Attraverso Confida Servizi, la società operativa dell’associazione, è stato avviato un piano formativo strutturato, con corsi in presenza e online destinati a titolari, manager e dipendenti. I temi trattati, scelti attraverso un sondaggio tra gli associati, includono: intelligenza artificiale applicata alla gestione, sostenibilità e bilancio ESG, tecniche di vendita avanzate, gestione delle risorse umane, controllo di gestione, marketing category e innovazione di prodotto.
8. Progetti di relazioni istituzionali e comunicazione
Continua l’attività di sensibilizzazione e promozione del settore verso istituzioni e mercato. Grazie allo staff CONFIDA, supportato da due società di lobbying, viene effettuato un monitoraggio costante delle normative a livello europeo, nazionale e locale. In parallelo si svolge un’intensa attività di comunicazione rivolta a clienti, consumatori, istituzioni, mass media, stakeholder e attraverso i canali social e siti dell’associazione. È attiva anche una campagna su testate di settore.
Questi sono solo alcuni tra i progetti promossi grazie agli introiti generati dalla vendita del 51% di Venditalia a IEG, la società che gestisce il polo fieristico di Rimini. Va ricordato che l’obiettivo di questa partnership, presentata lo scorso anno in Franciacorta, non era la capitalizzazione, ma la ricerca di un partner affidabile per far crescere la nostra fiera e mantenerne la leadership internazionale.
La prossima edizione di Venditalia si terrà a Rimini dal 6 al 8 maggio 2026 e sarà un banco di prova cruciale non solo per la fiera, ma per tutto il vending italiano. Dovrà essere un’occasione di rilancio, una vetrina per le tecnologie Made in Italy del settore, un punto d’incontro per stakeholder politici, giornalisti e imprese.
In momenti come questo, CONFIDA è e resterà al fianco di tutte le imprese della distribuzione automatica.
Ma uscire dal labirinto dipende anche da ciascuno di noi. Innovare, migliorare, sperimentare: questo è il passo in avanti necessario. Come disse Einstein: “Non possiamo pretendere che le cose cambino se continuiamo a fare le stesse cose.”
Facciamo dunque della crisi un’occasione di crescita. Rinnoviamo i nostri modelli, trasformiamo la difficoltà in opportunità. Solo così, insieme, potremo uscire dal labirinto e tracciare la strada verso un nuovo futuro del vending.
L’INTERVENTO DEL DIRETTORE MICHELE ADT: NUMERI, NORME E NUOVE SFIDE PER IL SETTORE
Dopo l’intervento programmatico di Trapletti, la parola è passata al Direttore Michele Adt, che ha proposto un’ampia relazione tecnica. Non si è trattato di una semplice panoramica operativa, ma di un vero e proprio “manuale di navigazione” tra le evoluzioni normative, i dati di settore e i progetti strategici che CONFIDA ha avviato o sta portando avanti. Un intervento denso, concreto, con l’obiettivo di offrire strumenti immediati alle imprese del vending. Il primo dato segnalato è positivo: nel 2024 CONFIDA ha registrato 32 nuovi associati, di cui 17 imprese di gestione, 7 imprese di servizi, 5 di prodotti e 3 di fabbricazione. Cresce anche il numero complessivo degli iscritti, che ha toccato quota 563, con un fatturato da quote associative superiore agli 805 mila euro. Numeri che confermano la solidità della base associativa e l’interesse crescente verso i servizi proposti. Sul fronte operativo, il 2024 ha visto CONFIDA impegnata in 76 tra assemblee, riunioni tecniche, corsi di formazione ed eventi. Da segnalare il forte incremento delle attività delle delegazioni territoriali e dei gruppi merceologici, segno di una partecipazione più diffusa e articolata da parte degli associati.
Ma è il capitolo normativo a occupare il cuore della relazione. Adt ha illustrato con grande chiarezza i punti critici del nuovo Regolamento europeo sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio (PPWR), pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale UE del 22 gennaio 2025. A partire dal 2030, i distributori finali dovranno garantire che almeno il 10% delle bevande sia venduto in imballaggi riutilizzabili, percentuale destinata a salire al 40% entro il 2040. Inoltre, dal 2029 entrerà in vigore l’obbligo per tutti gli Stati membri di raggiungere il 90% di raccolta differenziata per bottiglie in plastica e contenitori metallici, attraverso sistemi di deposito cauzionale. Una transizione che avrà ricadute importanti sul comparto vending, e che richiederà investimenti sia in tecnologia che in logistica.
Al tema ambientale si collega anche il progetto RiVending, citato da Adt come uno degli esempi più efficaci di risposta di filiera alle richieste normative. Oggi sono attivi circa 15.000 cestini in tutta Italia, con una raccolta dedicata per bicchieri in polistirolo e bottigliette PET. Il progetto è ora riconosciuto anche nei CAM entrati in vigore il 1° aprile 2024, e i primi casi di selezione del polistirolo nei Centri di Selezione fanno intravedere nuove prospettive per la produzione di bicchieri in plastica riciclata rPS.
Industria 5.0: tempi stretti, opportunità reali
Una parte centrale dell’intervento di Michele Adt è stata dedicata al tema della Transizione 5.0. Come spiegato nel dettaglio durante l’Assemblea, il nuovo piano approvato dal Governo italiano prevede una dotazione di 6,3 miliardi di euro, da assegnare attraverso crediti d’imposta per investimenti in beni strumentali nuovi, a condizione che abbiano un impatto dimostrabile in termini di risparmio energetico.
Per il settore vending, si tratta di un’occasione da non perdere. Come ha sottolineato Adt, la norma consente di ottenere fino al 35% di credito d’imposta per l’acquisto di nuove vending machine, purché si dimostri un risparmio energetico almeno del 3% a livello di processo o del 5% su ciclo produttivo complessivo. Il meccanismo è cumulabile con il credito d’imposta per beni strumentali 4.0 e con le agevolazioni per le Zone Economiche Speciali (ZES), offrendo così un pacchetto di incentivi particolarmente interessante per le aziende del comparto.
Ma i tempi sono strettissimi. L’investimento deve essere ordinato e approvato entro il 2025 e concluso entro il 2026. Inoltre, è obbligatoria una certificazione da parte di un esperto indipendente sia ex ante che ex post. CONFIDA si è già attivata per supportare le imprese nella comprensione della norma, con una guida tecnica scaricabile dall’area riservata del sito e webinar dedicati che saranno attivati nei prossimi mesi.
“Non possiamo permetterci di perdere questa finestra di opportunità – ha detto Adt – perché è l’unico incentivo oggi disponibile per sostenere l’ammodernamento del parco macchine italiano, che rimane tra i più vecchi d’Europa.”
Una nuova sede per un’associazione in crescita Tra le novità più rilevanti annunciate nel corso dell’Assemblea, Michele Adt ha comunicato il trasferimento della sede CONFIDA, previsto entro l’estate 2026. Il rogito è fissato per dicembre 2025 e la nuova sede sarà situata in via Mauro Macchi a Milano, in una posizione strategica, a pochi minuti a piedi dalla Stazione Centrale.
Il nuovo spazio avrà una superficie di circa 400 metri quadrati e consentirà di ospitare riunioni, incontri di formazione e attività associative in ambienti più moderni e funzionali rispetto alla sede attuale. Una scelta dettata non solo da esigenze logistiche, ma anche dalla volontà di dare un segnale di crescita e consolidamento istituzionale.
A supporto di questo passaggio, Adt ha ricordato i numerosi servizi associativi già attivi: consulenze legali, fiscali e ambientali, supporto normativo, aggiornamenti continui su bandi e agevolazioni, assistenza nelle relazioni sindacali e un programma formativo strutturato con corsi online e in presenza. “Essere associati oggi – ha sottolineato – significa avere strumenti concreti per affrontare le complessità del mercato.”
Codice Ateco: una battaglia aperta
Tra i temi più sentiti, anche da parte degli imprenditori presenti in sala, c’è la questione del Codice Ateco. Attualmente, come ha ricordato Adt, le imprese di gestione utilizzano codici non specifici, spesso mutuati da altri settori come quello del commercio al dettaglio di prodotti alimentari. Una situazione ambigua che comporta conseguenze rilevanti sia dal punto di vista fiscale sia in termini di accesso a bandi, finanziamenti e agevolazioni.
CONFIDA è da tempo impegnata per ottenere un Codice Ateco dedicato alla distribuzione automatica, che riconosca il settore come attività autonoma e con peculiarità proprie. Si tratta di un passaggio fondamentale per tutelare la specificità del vending nei confronti delle amministrazioni pubbliche, degli enti previdenziali e del sistema bancario. La proposta è già stata formalmente presentata all’ISTAT e al Ministero dello Sviluppo Economico, ma i tempi della pubblica amministrazione sono tutt’altro che rapidi.
Nel frattempo, CONFIDA consiglia l’utilizzo del codice 47.11.02 (commercio al dettaglio di prodotti alimentari in esercizi specializzati), in attesa di un riconoscimento formale. “Non è la soluzione definitiva – ha spiegato Adt – ma è attualmente il codice più coerente con le attività reali delle imprese di gestione.” L’obiettivo, ha ribadito, è arrivare entro il 2026 a una classificazione autonoma, per uscire da una zona grigia normativa che penalizza il settore ormai da troppi anni.
Comunicazione, reputazione e identità: un settore che vuole farsi conoscere
Un altro pilastro della strategia CONFIDA per il 2025 riguarda il rafforzamento dell’identità pubblica della distribuzione automatica. Come ha spiegato Michele Adt, l’associazione ha intensificato le attività di comunicazione per migliorare la percezione del settore presso tutti gli stakeholder:
istituzioni, clienti, media, cittadini. Un impegno necessario, soprattutto in un momento in cui il vending è spesso assente dal dibattito pubblico, oppure mal interpretato.
CONFIDA porta avanti una comunicazione su più livelli: mass media, canali digitali, comunicazione B2B e relazioni istituzionali. Lo fa grazie a uno staff interno supportato da due società specializzate in lobbying, che monitorano costantemente le normative a livello europeo, nazionale e locale.
L’obiettivo è duplice: intercettare per tempo eventuali norme dannose per il settore e promuovere presso le istituzioni una conoscenza aggiornata del comparto.
L’attività mediatica, invece, si articola attraverso i social ufficiali, i portali associativi e una campagna attiva sulle principali testate di settore, in modo da presidiare il racconto della distribuzione automatica sia all’interno sia all’esterno della filiera.
“Il nostro obiettivo – ha detto Adt – è costruire una narrazione solida del vending, che sia aderente alla realtà, ai suoi valori e alle sue evoluzioni. Troppo spesso veniamo identificati come un comparto marginale o poco innovativo, mentre sappiamo bene quanto siamo strategici per la pausa, per i servizi alle imprese e per l’inclusione nelle nuove modalità di consumo.”
Internazionalizzazione e Venditalia 2026: una sfida per tutto il settore
Nel tratto finale della sua relazione, Michele Adt ha posto l’accento su due priorità strategiche per i prossimi anni: la proiezione internazionale del vending italiano e la piena valorizzazione della fiera Venditalia, che nel 2026 si svolgerà per la prima volta a Rimini.
CONFIDA, ha ricordato, partecipa attivamente a diverse attività in ambito europeo, anche attraverso la propria adesione a EVA (European Vending & Coffee Service Association). Ma è proprio Venditalia il progetto più rilevante in chiave internazionale. Dopo la cessione del 51% delle quote a Italian Exhibition Group, la manifestazione si prepara al grande debutto nella sede di Rimini, in calendario dal 6 all'8 maggio 2026
Sarà una fiera profondamente rinnovata, sia nella proposta espositiva che nei contenuti, con l’obiettivo di attrarre nuovi operatori esteri e ampliare il pubblico professionale. “Venditalia dovrà essere una vetrina per le tecnologie Made in Italy, ma anche un punto di incontro per gli stakeholder decisionali del settore”, ha spiegato Adt, richiamando l’impegno comune per trasformare l’evento in una piattaforma di rilancio per l’intera filiera.
In questo scenario, la governance associativa continuerà a giocare un ruolo chiave. Adt ha ribadito l’importanza della partecipazione attiva alle commissioni tematiche, ai gruppi di lavoro e alle delegazioni territoriali, sottolineando come ogni imprenditore associato possa contribuire direttamente alla crescita del settore. L’orizzonte, ha concluso, è chiaro: fare sistema, costruire alleanze, valorizzare l’identità della distribuzione automatica italiana nel mondo.
LA PRESENTAZIONE DELLO STUDIO
DI SETTORE 2024 - LUIGI MAGGIO, SENIOR MANAGER JAKALA
Il 2024 si è confermato un anno di sfide per la distribuzione automatica: il fatturato del comparto si attesta a circa 1,6 miliardi di euro (-1,62%), le consumazioni scendono a 3,8 miliardi (-3,74%) e cala anche il parco macchine (808.631 distributori sul territorio, -2,71%). Stabile il mercato dell’OCS (Office Coffee Service: il caffè e le altre bevande calde in capsule e cialde) che nel 2024 supera i 401 milioni di fatturato (+0,96%) e registra oltre 1,11 miliardi di consumazioni (+0,86%). Il giro d’affari totale del comparto è quindi pari a 1,9 miliardi di euro e oltre 4,9 miliardi di consumazioni. È quanto emerge dallo studio di settore realizzato da Jakala per CONFIDA, Associazione Italiana Distribuzione Automatica. A pesare principalmente sui risultati del comparto una generale frenata del tessuto economico italiano, in particolar modo del settore manifatturiero che, da solo, vale per il 30% delle consumazioni del vending.
Il calo riguarda tutte le tipologie di prodotti: dalle bevande calde (-3,4%) a quelle fredde (-4,51%), dagli snack (-4,68%) ai gelati (-34,84%). Tra le bevande calde, anche il caffè, re delle consumazioni alle vending machine, nel 2024 ha subito una
frenata (-2,93%) figlia della ripresa dello smart working e dell’aumento della cassa integrazione, che hanno ridotto il numero di lavoratori nelle imprese e quindi le consumazioni.
Precipitazioni frequenti e temperature in genere più miti di altri anni durante l’estate hanno causato una contrazione delle consumazioni delle bevande fredde, anche di prodotti come l’acqua minerale (-3,5%), le bevande gasate (-8,14%) e il tè freddo (-13,54%). Tra le bevande gasate, quelle al gusto cola registrano un calo di quasi il 5%, più contenuto rispetto alle altre categorie grazie alla clientela più fidelizzata e alla presenza di un minor numero di alternative possibili che invece penalizzano, ad esempio, le bevande al gusto di arancia (-20,22%).
Tra gli snack, altra categoria di punta alle vending machine, pesa in maniera significativa la performance negativa di quelli al cioccolato (-36,65%) e quella più contenuta dei prodotti freschi (-3,25%). In positivo, invece, gli snack dolci (+6,71%) trainati dagli ottimi risultati delle merendine (+24%), delle barrette (+7,2%) e dei croissant (+6,6%), che beneficiano di un buon rapporto tra convenienza, gusto e durata. Stabile il comparto degli snack salati (+0,43%) dove la flessione di prodotti più tradizionali, come patatine (-0,53%), crackers (-3,93%), schiacciatine (-2,74%) e taralli (-1,7%), è compensata da una crescita della categoria frutta secca ed essiccata (+15,9%), apprezzata perché nutrizionalmente bilanciata, e altri snack salati (+6,75%).
“Da quanto è emerso dai dati provvisori dei primi tre mesi dell’anno, la tendenza negativa registrata nel 2024 sembra si stia confermando anche per il 2025 – commenta Massimo Trapletti, Presidente di CONFIDA – e stimiamo una contrazione nei consumi di un ulteriore -5% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Le ragioni di questa flessione sono molteplici e intrecciate tra loro: calo della produzione industriale, crescita della cassa integrazione, ripresa dello smart working e l’inflazione che ha portato a una riduzione del potere d’acquisto dei consumatori. Per far fronte a questa situazione il settore deve rimanere coeso, focalizza
rsi sull’innovazione e sulla centralità del consumatore.”
Per supportare le imprese della distribuzione automatica, CONFIDA ha investito in una serie di progetti concreti e strategici, volti a migliorare la competitività delle aziende, innovare l’esperienza del consumatore e rafforzare l’intera filiera. Tra questi “l’investimento sulla formazione delle risorse umane del nostro settore – conclude il Presidente Trapletti – la collaborazione con università e centri di ricerca per approfondire i cambiamenti di abitudini di consumo avvenuti nel consumatore e lo sviluppo dei metodi di pagamento elettronici tramite le applicazioni che si stanno rapidamente diffondendo nel settore”.
FERRERO È UNO DEI BRAND PIÙ ICONICI E RICONOSCIUTI DEL NOSTRO PAESE, DA DECENNI IDENTIFICATO CON PRODOTTI DI QUALITÀ E INNOVATIVI, ESPORTATI IN TUTTO IL MONDO.
L’AZIENDA DI ALBA DA SEMPRE METTE AL CENTRO DELLA SUA MISSION IL CONSUMATORE FINALE E HA COME PRIMO OBIETTIVO QUELLO DI SODDISFARNE LE ESIGENZE IN OGNI MOMENTO DELLA GIORNATA ATTRAVERSO UNA GAMMA IN CONTINUA EVOLUZIONE ED UN’OFFERTA MULTICANALE, CHE COINVOLGE ANCHE IL VENDING, UN CANALE STRATEGICO.
FERRERO È PRESENTE NEI DISTRIBUTORI AUTOMATICI ITALIANI CON L’AMATISSIMO ESTATHÉ, CHE DA OLTRE 50 ANNI RINFRESCA L’ESTATE DEGLI ITALIANI, MA ANCHE CON GLI SNACK DEL MARCHIO KINDER E CON LE PROPOSTE PIÙ RECENTI DEI BRAND FULFIL E EAT NATURAL, REFERENZE IN LINEA CON I PIÙ ATTUALI TREND DI CONSUMO.
A PARLARCI DEL RUOLO DEL VENDING NEL BUSINESS DI FERRERO È ANIELLO SICA, CUSTOMER MANAGER DEL CANALE OUT OF HOME & VENDING CHANNEL MANAGER.
Nel canale vending rispondere in modo puntuale ai bisogni del consumatore nei vari momenti della giornata è sempre più importante. Come risponde Ferrero? Con un’ampia gamma in grado di coprire più momenti di consumo: dalla colazione con Nutella Biscuits, alla pausa con gli snack Kinder rispondiamo ai vari need states dei consumatori. Allo stesso tempo siamo sempre più attenti alle tendenze di consumo emergenti ed abbiamo sviluppato una gamma di prodotti nel segmento “Better For You”, come la nostra barretta proteica Fulfil e l’ultimo lancio Eat Natural, una gustosissima barretta di frutta secca.
La spirale del distributore è uno spazio limitato ma strategico: come riuscite a coprire le diverse fasce prezzo, garantendo al contempo attrattività per il consumatore e marginalità sostenibile per il gestore? La nostra value proposition consente ai distributori di presidiare efficacemente le diverse fasce prezzo, portando tanto valore alle vendite ma anche al consumatore che sceglierà di comprare in una vending machine, in ufficio, in fabbrica o anche in un luogo di transito o svago.
Quanto conta, davanti a una macchina automatica, la forza del brand Ferrero? La riconoscibilità del marchio può davvero fare la differenza nella scelta d’acquisto? La riconoscibilità del brand è un importante driver d’acquisto ed i prodotti Kinder e Ferrero, grazie alla loro brand awareness, permettono di “rassicurare” il consumatore davanti al distributore durante la sua shopper experience.
Estathé è ormai un punto fermo del vending estivo, ma anche i vostri snack mostrano ottime performance. Come cambiano le vostre strategie in base alla stagionalità e al clima? Estathé, nei suoi oltre 50 anni di vita, è riuscito nell’arduo compito di
destagionalizzare la categoria delle bevande a base Thé, rappresentando oggi un punto di riferimento per tutta la categoria in qualità di market leader. Per quanto riguarda invece gli snack confezionati, il nostro ampio portafoglio assortimentale ci permette di coprire tutte le stagioni dell’anno, garantendo sempre la miglior offerta possibile e un’elevata qualità dell’esperienza di consumo anche nei giorni più caldi.
Quali sono i vantaggi competitivi di Ferrero nel canale del vending? Gli snack Kinder e Ferrero rappresentano da sempre, per il consumatore, prodotti ad alta qualità percepita. Per un gestore, scegliere i prodotti Kinder e Ferrero inserendoli nelle sue spirali vuol dire scegliere il miglior moltiplicatore delle vendite.
Quanto è importante oggi, anche per una realtà come Ferrero, consigliare al gestore il corretto assortimento, adattandolo alle caratteristiche specifiche di ogni location?
Gli operatori del vending conoscono molto bene il comportamento di acquisto dei loro consumatori; noi possiamo aiutarli arricchendo le loro riflessioni con il nostro know-how affinché tali operatori possano proporre – in piena autonomia – un assortimento che soddisfi le esigenze dei consumatori e massimizzi il valore delle vendite.
Il canale OOH (Out Of Home, ndr) è in continua evoluzione ed anche il vending cerca nuove strade per crescere. Quali direttrici di sviluppo ritenete più promettenti per i prossimi anni? Aumentare la collaborazione industria-distribuzione per incrementare la comprensione del consumatore e dei suoi comportamenti d’acquisto, può certamente portare valore all’intera filiera in ottica di triple-win: consumatore, distributore e produttore.
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FONDATA NEL 1972 CON SEDE A UDINE, ATEL SI È AFFERMATA NEL TEMPO COME FORNITORE DI COMPONENTI E RICAMBI PER DISTRIBUTORI AUTOMATICI IN EUROPA.
NEL 2018, INSIEME AD ALTRE REALTÀ SPECIALIZZATE NELLA DISTRIBUZIONE DI RICAMBI PER LA RISTORAZIONE, IL CAFFÈ E IL VENDING, CONTRIBUISCE ALLA FORMAZIONE DI REPA, CHE NEL 2022 DIVENTA LA DIVISIONE EUROPEA DI PARTS TOWN UNLIMITED.
IL 31 MAGGIO 2025 ATEL COMPLETA IL PROCESSO DI INTEGRAZIONE IN REPA, CON LA FUSIONE PER INCORPORAZIONE IN REPA ITALIA.
A PARLARCI DI QUESTA NOVITÀ CHE INTERESSA IL MERCATO DEL VENDING ITALIANO ED EUROPEO È LEONARDO RAGGI, MANAGING DIRECTOR REPA ITALIA.
INTERVISTA CON LEONARDO RAGGI, MANAGING DIRECTOR REPA ITALIA
Parte di REPA già da alcuni anni, ATEL diventa ora ufficialmente REPA Italia: come è maturata questa decisione? Sin dalla sua costituzione nel 1972 e nell’ambito di REPA dal 2018 ATEL, con la sua forte competenza nel vending, ha rappresentato la risposta alle esigenze di tutti gli attori del settore, dai piccoli centri assistenza ai grandi distributori. Con l'integrazione della gamma, del team e dell'esperienza di ATEL in REPA Italia, ufficializzata con la fusione per incorporazione del 31 maggio, vogliamo offrire ai nostri clienti un'offerta di ricambi vending sempre più ampia, un’esperienza di acquisto migliore tramite un webshop performante e una consegna più rapida, grazie alla logistica avanzata di REPA Italia.
Quali sono i vantaggi competitivi che comporta fare parte di un gruppo strutturato come REPA? Con questa unione, i clienti del settore vending possono beneficiare in modo ancora più completo dei numerosi vantaggi offerti da REPA Italia. La gamma REPA si distingue per essere tra le più ampie a livello globale: grazie a una selezione senza pari di ricambi, componenti e accessori, i clienti possono trovare facilmente tutto ciò di cui hanno bisogno, in un unico portale, con un singolo ordine e una sola spedizione. Questo è possibile per il vending, così come per numerosi altri settori: caffè, ristorazione, refrigerazione ed elettrodomestici. La fusione di ATEL in REPA Italia significa anche maggiore efficienza logistica. Il trasferimento del magazzino
a Cesena, in un centro distributivo contraddistinto da una perfetta integrazione tra automazione e fattore umano, consente la riduzione dei tempi di evasione e spedizione degli ordini. Gli acquisti dei clienti italiani ed esteri, effettuati entro le 17 vengono spediti in giornata, compatibilmente con il servizio di trasporto necessario, velocizzando così i tempi di riparazione e distribuzione.
Oltre al cambio di denominazione, a livello di organizzazione aziendale interna ci saranno dei cambiamenti? L’organizzazione aziendale rimane sostanzialmente invariata, per garantire continuità operativa a tutti i clienti vending. Il team di assistenza clienti, così come il personale dedicato alle vendite e agli acquisti resta operativo dalla sede di Udine, ora rinominata “REPA Italia”. ll team vending sarà guidato da Gabriele Nanni, Sales Director Italy che, grazie alla forte conoscenza del mercato, sarà in grado di valorizzare le competenze del team, a beneficio di tutti i clienti. Per quanto riguarda la gestione degli ordini, le partnership commerciali e il supporto tecnico, non ci sono cambiamenti: le persone di riferimento e i loro contatti restano invariati.
ATEL è stata una realtà storica del vending italiano, grazie alla sua esperienza e alla rete di distribuzione che ha reso l’azienda un punto di riferimento per il settore dei ricambi e dei componenti nell’ambito del vending. In che modo il know-how acquisito sarà strategico per REPA? L’expertise maturata da ATEL nel settore vending ha rappresentato un elemento chiave nello sviluppo e nella crescita di REPA nel
corso degli anni. Il valore aggiunto portato dall’esperienza pluriennale del team ATEL e dalle solide relazioni costruite nel tempo ha contribuito ad instaurare partnership di alto livello con marchi di riferimento come Rheavendors, De Jong DUKE e CPI, nonché con realtà come Brita, BWT e Pentair Everpure – strategiche non solo per il vending ma anche per i settori del caffè professionale e della ristorazione.
L’integrazione di questo know-how all’interno della struttura solida e performante di REPA rappresenta, a nostro avviso, un passo importante per il mondo del vending. Unendo competenza, tecnologia e servizio, siamo oggi in grado di offrire un supporto sempre più efficiente, in linea con le aspettative di un mercato in continua evoluzione e con le esigenze concrete dei nostri clienti.
Le sfide per chi opera nel mercato dei componenti sono ogni giorno più impegnative. Quali sono i progetti futuri per la vostra azienda? Il settore del vending è in continua evoluzione, grazie alla digitalizzazione dei sistemi di pagamento, alla connessione dei distributori automatici con i centri di assistenza, al trend dei distributori rigenerati. Il nostro obiettivo è continuare a essere un punto di riferimento per i piccoli riparatori, i grandi distributori e per i costruttori OEM di distributori automatici. Per il futuro, prevediamo continui investimenti in logistica, ottimizzazioni del webshop e della app, oltre allo sviluppo di nuove soluzioni che rispondano alle esigenze di un mercato del quale restiamo sempre in ascolto.
LO STUDIO DELL’OSSERVATORIO INNOVATIVE PAYMENTS DEL POLITECNICO DI MILANO
CON LA DIFFUSIONE DELLE NUOVE TECNOLOGIE E IL RICAMBIO GENERAZIONALE, I PAGAMENTI DIGITALI SONO UNA REALTÀ ORMAI AFFERMATA, ANCHE IN ITALIA, DOVE IL CONTANTE PUÒ ANCORA VANTARE UNO ZOCCOLO DURO DI ESTIMATORI. NELL’ANNO PASSATO, LE TRANSAZIONI DIGITALI HANNO REGOLATO IL 43% DEI CONSUMI, MENTRE IL CONTANTE SI È FERMATO AL 41%: UN DATO STORICO, CHE SEGNA IL SORPASSO A FAVORE DEI PAGAMENTI ELETTRONICI, GUIDATI DAI DISPOSITIVI CASHLESS, NON SOLO NEI NEGOZI FISICI E ONLINE, MA ANCHE NEL VENDING.
A FOTOGRAFARE IL VALORE DEI PAGAMENTI DIGITALI IN ITALIA UNO STUDIO REALIZZATO
DALL’OSSERVATORIO INNOVATIVE PAYMENTS DEL POLITECNICO DI MILANO, DI CUI RIPORTIAMO UN’AMPIA SINTESI.
Per la prima volta in Italia i pagamenti digitali superano il contante in termini di valore transato. Nel 2024, infatti, il 43% dei consumi è stato regolato con strumenti elettronici, mentre l’uso del contante si è fermato al 41%, con la restante parte pagata tramite bonifici, addebiti in conto corrente e assegni. Tra le modalità più utilizzate, si confermano in forte espansione i pagamenti contactless, che rappresentano quasi il 90% delle transazioni elettroniche in negozio, con un transato di 291 miliardi di euro (+19%). Sono solo alcuni dei risultati emersi dalla ricerca dell’Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano* e presentata durante il convegno “Innovative Payments: operazione sorpasso”
Nel 2024 il valore dei pagamenti digitali in Italia ha raggiunto i 481 miliardi di euro, segnando una crescita dell’8,5% rispetto all’anno precedente “Per la prima volta, il digitale diventa il metodo di pagamento più utilizzato dai consumatori italiani, rappresentando il 43% del totale dei consumi, mentre il contante scende al 41%” - dichiara Ivano Asaro, Direttore dell’Osservatorio Innovative Payments: “Questo risultato è frutto di un percorso di tanti anni, che ha portato a cambiamenti importanti anche nell’approccio dei commercianti. Se è vero, infatti, che storicamente gli esercenti, soprattutto quelli piccoli, sono sempre stati abbastanza ostili al mondo dei pagamenti elettronici, è altrettanto evidente che qualche cosa è cambiata negli ultimi anni e che anche gli esercenti hanno compreso l’importanza dei pagamenti digitali. Il 53,5% dei piccoli esercenti ha dichiarato di preferire le carte rispetto ad altri strumenti di pagamento”
Una componente chiave per questo sorpasso è stata quella dei pagamenti in negozio, trainati dal contactless, che nel 2024 ha raggiunto un transato di 291 miliardi di euro (+19%) Oggi, quasi 9 pagamenti su 10 effettuati con carta in negozio avvengono in modalità contactless, confermando la crescente familiarità degli italiani con queste soluzioni.
“Nel 2024 la crescita più marcata è stata registrata dalle soluzioni di pagamento innovative (da smartphone e da wearable), che hanno raggiunto un transato complessivo (online e offline) di 56,7 miliardi di euro, in aumento del 53% rispetto all’anno precedente”- dichiara Valeria Portale, Direttrice dell’Osservatorio Innovative Payments, che aggiunge: “Gli smartphone e i digital wallet giocano un ruolo sempre più centrale, non solo per i pagamenti, ma anche per la gestione di documenti di identità e credenziali di pagamento. L’utilizzo dei dispositivi wearable, come smartwatch, anelli e portachiavi, è in forte espansione: nel 2024, il transato con questi strumenti ha raggiunto un valore di 2,5 miliardi di euro, in crescita del 57% rispetto al 2023”
Parallelamente, crescono anche i pagamenti effettuati direttamente dai veicoli (in-car payments), con soluzioni già consolidate a cui si affacciano nuove proposte, che potrebbero presto debuttare sul mercato italiano. Il settore automotive e le Big Tech stanno investendo fortemente nell’integrazione di sistemi di pagamento all’interno delle auto, con l’obiettivo di semplificare operazioni come il rifornimento e il parcheggio.
*L’Edizione 2024/2025 dell’Osservatorio Innovative Payments della POLIMI School of Management è realizzata con il supporto di American Express, Banca Mediolanum, Sella Personal Credit, Bancomat, CRIF, CUSTOM Pay, Enilive, EY, Ferrovie dello Stato, FLOA, HYPE, Ingenico, Intesa Sanpaolo, Ipsos, Mastercard, Mooney, NEXI, PAX Italia, Pay Reply, PayDo, Postepay, PwC, Terrapay, Unicredit, Visa; Accenture, Agos, Argentea (Zucchetti), Banca di Asti, Banca Popolare di Sondrio, Banco BPM, BBVA, BCC POS, Bibanca, BNL BNP Paribas, Cassa Centrale Banca, Deloitte, Deutsche Bank, FlowPay, Gruppo Mediobanca, ING bank, LIS Holding, Market Pay, MiPAGO, MyBank, N&TS GROUP, Pay Consulting, PayPal, Q8, TeamSystem, Thoughtworks, Unipol.
Il fenomeno del Buy Now Pay Later (BNPL) continua la sua espansione, consolidandosi come una delle soluzioni di pagamento più utilizzate dai consumatori italiani. “Nel 2024 ha raggiunto i 6,8 miliardi di euro, segnando una crescita del 46% rispetto al 2023” - dichiara Matteo Risi, Ricercatore Senior dell’Osservatorio Innovative Payments: “Questa modalità, che continua ad attrarre nuovi utenti grazie alla possibilità di dilazionare i pagamenti senza interessi, è particolarmente diffusa per gli acquisti online, che rappresentano il 77% del totale transato BNPL, attestandosi all’8,9% del mercato eCommerce italiano [1].”
Lo scorso anno il valore totale incassato dai punti vendita fisici tramite strumenti di pagamento digitali ha raggiunto i 385 miliardi di euro, in crescita del 7% rispetto al 2023. Tra questi, 43 miliardi di euro provengono da pagamenti effettuati da stranieri in Italia, evidenziando l’importanza dell’accettazione di strumenti digitali in un contesto sempre più internazionale. L’evoluzione riguarda anche i terminali di accettazione: a fine 2024, il numero di POS in Italia ha raggiunto i 3,5 milioni, con una crescita significativa delle soluzioni Software POS. In Italia il fenomeno è agli inizi, anche se il numero di Software POS ha raggiunto le 152.000 unità, contro le quasi 40.000 del 2023
Tra i principali vantaggi di questa tecnologia spiccano la flessibilità di accettare pagamenti digitali in qualsiasi contesto e un processo di onboarding semplice. I costi, invece, variano ancora molto a seconda della tipologia di esercente, dal suo obiettivo e dal conseguente numero di smartphone o tablet necessari in negozio. La legge di bilancio 2025 ha inoltre imposto il vincolo di collegamento tecnico tra il POS e il registratore telematico, che dovrebbe permettere di memorizzare automaticamente le informazioni relative alle transazioni elettroniche e di aumentarne, di conseguenza, la compliance in materia fiscale. Questa soluzione potrebbe portare a un’integrazione sempre più forte tra i sistemi di cassa e i POS, con possibili risvolti sulla filiera e sull’esperienza di utilizzo.
Per comprendere meglio l’evoluzione del mercato, l’Osservatorio Innovative Payments, in collaborazione con Ipsos, ha condotto una survey tra gli esercenti italiani per analizzare le loro preferenze e comportamenti in materia di pagamenti. I risultati evidenziano un crescente interesse verso i pagamenti digitali: il 53,5% degli esercenti ha dichiarato di preferire le carte rispetto ad altri strumenti di pagamento, mentre il 43,5% continua a privilegiare il contante
Le preferenze variano a seconda del settore: commercianti al dettaglio, ristoratori e fornitori di servizi alla persona sono i più propensi ad adottare i pagamenti digitali, mentre il contante rimane predominante nei bar, nei mercati ambulanti e nelle tabaccherie
L’analisi conferma quindi che la crescita dei pagamenti digitali non è solo una questione di domanda da parte dei consumatori, ma anche di capacità del tessuto commerciale di adattarsi e cogliere le opportunità offerte dalle nuove tecnologie, con la crescente consapevolezza su opportunità e benefici associati.
[1] Calcolo della penetrazione effettuato sulla base dei dati dell’Osservatorio eCommerce B2c Netcomm- School of Management del Politecnico di Milano.
NEL CORSO DI UN EVENTO CHE SI È SVOLTO LO SCORSO MAGGIO, COGES HA PRESENTATO UNA NUOVA IDENTITÀ DEL MARCHIO, SEGNANDO UN CHIARO PASSO AVANTI NELLA SUA
TRANSIZIONE DA PRODUTTORE DI HARDWARE A FORNITORE DI SOLUZIONI CONNESSE.
CON OLTRE 40 ANNI DI ESPERIENZA NEI SISTEMI DI PAGAMENTO E TELEMETRIA, LA STORICA
AZIENDA VENETA RIUNISCE ORA LA SUA GAMMA COMPLETA DI TECNOLOGIE IN UN UNICO ECOSISTEMA INTEGRATO.
Il nuovo marchio si basa su tre principi fondamentali: Connettiti. Paga. Semplifica. Questi principi guidano la strategia di Coges per aiutare gli operatori del vending a gestire i pagamenti, monitorare i distributori automatici e semplificare le operazioni attraverso un'unica piattaforma connessa. “Si tratta di molto di più di un semplice cambiamento di design”, afferma Daniele Ioriatti, responsabile vendite di Coges. “Questo marchio riflette l'evoluzione della nostra attività e delle esigenze dei nostri clienti. Oggi supportiamo gli operatori attraverso un ecosistema completo, non solo con singoli dispositivi”.
Il rebranding include l'introduzione di Elysium, uno schermo interattivo che modernizza i distributori automatici esistenti senza sostituirli completamente. Elysium combina pagamenti, monitoraggio delle macchine e interazione con l'utente in un unico sistema.
Supporta tutti i principali metodi di pagamento (carta, cellulare, MyKey e contanti) e consente la gestione remota dei contenuti e dei dati. Con Elysium, gli operatori possono prolungare la durata delle macchine, migliorare l'esperienza dei clienti e semplificare le attività quotidiane.
Nell'ambito di questa transizione, Coges sta anche integrando la sua piattaforma IoT Nebular in Vendon Cloud. Il cambiamento offre agli utenti esistenti l'accesso a dashboard migliorate e informazioni in tempo reale, mantenendo la compatibilità con gli strumenti attuali. La migrazione sarà graduale e supportata.
Ana Cristina Palma, Site Manager di Coges, spiega: “L'obiettivo è la continuità con il miglioramento. I clienti possono continuare a lavorare come al solito, ottenendo al contempo l'accesso a una piattaforma più efficiente e pronta per il futuro”.
Coges e Vendon operano ora come un unico fornitore di soluzioni connesse all'interno del Gruppo Azkoyen. La loro esperienza combinata nei pagamenti e nella telemetria consente agli operatori di gestire la propria attività con maggiore controllo e affidabilità a lungo termine.
CON UN ARTICOLO PUBBLICATO LO SCORSO 21 MAGGIO SUL SITO UFFICIALE, L’ASSOCIAZIONE DI CONSUMATORI ALTROCONSUMO HA RESO NOTI I RISULTATI DI UN TEST CONDOTTO SU 21 MARCHE DI ACQUA MINERALE NATURALE COMMERCIALIZZATE IN ITALIA.
DALL’ANALISI EMERGE CHE SEI BOTTIGLIE HANNO RICEVUTO DALL'ASSOCIAZIONE UN GIUDIZIO COMPLESSIVO INSUFFICIENTE A CAUSA DELLA PRESENZA IN ELEVATE QUANTITÀ DI TFA (ACIDO TRIFLUOROACETICO), UNA SOSTANZA APPARTENENTE ALLA FAMIGLIA DEI PFAS.
La maggior parte delle acque analizzate ha in generale mostrato di contenere Tfa, mentre le uniche acque a risultare esenti da questa sostanza sono: Blues Sant’Antonio (Eurospin), Conad Valpura (Miglior Acquisto) e San Benedetto Eco Green Benedicta. Da rilevare che 11 bottiglie su 21 - più della metà delle acque esaminate - hanno ottenuto in ogni caso un giudizio complessivo buono, considerando altri fattori quali la composizione chimica, la presenza di altri contaminanti, l’imballaggio e l’etichetta. Ultime classificate secondo il test di Altroconsumo le sei acque minerali naturali che sono state penalizzate a causa dell’elevata quantità di Tfa, ovvero: Acqua Panna, Esselunga Ulmeta, Maniva, Saguaro (Lidl) e Levissima, quest’ultima segnalata anche per un’elevata quantità di arsenico nella sua composizione. Giudizio insufficiente anche per Acqua Fiuggi a causa dell’impatto ambientale dell’imballaggio oltre che, anche in questo caso, per eccesso di arsenico.
Sebbene i dati sulla pericolosità del Tfa per la salute siano ancora limitati, si ipotizza che, appartenendo alla famiglia dei Pfas, possa avere effetti simili sul fegato e sulla salute riproduttiva. L’EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare) ha fissato una dose giornaliera ritenuta accettabile per l’assunzione di Tfa, ma l’Autorità sta attualmente rivedendo la valutazione di questa sostanza, alla luce dei nuovi dati disponibili e si attendono eventuali giudizi in merito per l’inizio del 2026.
Oltre all’analisi mirata alla ricerca di inquinanti, il test ha valutato le acque minerali secondo altri elementi: composizione chimico-fisica (sali minerali, nitrati, fluoruri, metalli pesanti); contaminanti come residui di disinfettanti e sostanze derivate dall'imballaggio; imballaggio ovvero il suo impatto ambientale e la maneggevolezza; completezza dell'etichetta. Come era prevedibile, la pubblicazione di Altroconsumo ha suscitato la reazione indignata di Mineracqua, che parla di superficialità nelle analisi e di una comunicazione al consumatore fuorviante che possono avere conseguenze gravi sul settore delle acque minerali italiane.
Mineracqua affida al Consigliere Delegato e Vicepresidente Ettore Fortuna una nota stampa, diffusa dalle principali testate di settore e nazionali, per replicare punto per punto alle accuse mosse da Altrocunsumo su una questione, quella degli inquinanti, a dir poco spinosa, contestando i risultati ottenuti a partire dalla metodica applicata per condurre lo studio. Di seguito il comunicato integrale:
“Siamo per l’ennesima volta sorpresi nel verificare l’approssimazione con la quale Altroconsumo ha rappresentato alcuni risultati analitici relativi a test unilateralmente condotti, di cui ignoriamo le metodiche e che screditano la qualità delle acque minerali italiane. Vogliamo, innanzitutto, puntualizzare che la sicurezza delle acque minerali naturali presenti in commercio è garantita dalla limpida filiera dei controlli - dalla sorgente al prodotto finito - alla quale concorrono le ASL con il supporto analitico delle ARPA, le procedure HACCP delle aziende, le analisi annuali effettuate dalle Università per il mantenimento del riconoscimento ministeriale. Il prodotto finito (la bottiglia) è poi soggetto a frequenti campionamenti presso i punti vendita da parte degli organi competenti (ASL, NAS, etc.) per i successivi controlli analitici di conformità.
Veniamo ora ad esaminare alcune “peculiari” interpretazioni che Altroconsumo propone ai propri lettori in relazione ai risultati di queste indagini:
1. livelli eccessivi di TFA: nei prodotti bocciati è stato trovato in quantità eccessive (secondo i parametri usati per garantire la qualità dell’acqua potabile)
Attualmente, in Italia, non è applicato alcun limite per il TFA nelle acque potabili; una bozza di decreto di modifica del D.lgs. 18/2023 sulle acque potabili propone il limite di 10 μg/L, ma tale bozza non ha ancora trovato attuazione. Pertanto, non esiste allo stato attuale alcun parametro “usato per garantire la sicurezza dell’acqua potabile”. La comunicazione di Altroconsumo è, pertanto, fuorviante, sia in quanto risulta errata nel riferirsi a un limite normativo non esistente sia perché risulta allarmistica quando utilizza il termine “eccessivo”. Eccessivo rispetto a cosa?
A un limite che non esiste o ad una personale interpretazione della “evidence based public health”? Un’informazione “trasparente” avrebbe dovuto confrontare i risultati del TFA nelle acque minerali esaminate con le concentrazioni presenti nelle acque potabili e concludere sulla base di tali confronti che l’eventuale presenza di TFA nelle acque minerali è comunque a livelli ben al di sotto di quelli riscontrati mediamente nelle acque potabili.
2. la “presenza” e i “livelli eccessivi” di metalli pesanti quali alluminio, arsenico, manganese e nickel Premesso che Arsenico e Alluminio non sono metalli pesanti mentre lo sono Manganese e Nichel, è bene ricordare che per tali composti i limiti per un’acqua (minerale o potabile che sia) sono sempre stabiliti su criteri di sicurezza: il limite per l’Arsenico è infatti pari a 10 μg/L sia per acque minerali, sia per acque potabili. Ne consegue, per fare un esempio, che un’acqua contenente 9 μg/L di Arsenico e una contenente 1 μg/L sono equivalenti dal punto di vista tossicologico, cioè entrambe parimenti sicure. Ricordiamo, inoltre, che il Manganese è un elemento essenziale, e quindi è necessario tenerne conto nelle informazioni al consumatore. Ricordiamo, infine, che per l’Alluminio non sono presenti limiti di sicurezza né per le acque minerali (parametro da analizzare ma senza limite) né per le acque potabili (è tra i parametri indicatori con valore a 200 μg/L). Anche in questo caso la modalità di comunicazione è allarmistica e fuorviante per il consumatore.
3. un contenuto elevato di Nitrati in un’acqua minerale naturale può indicare una contaminazione umana della sorgente
I Nitrati sono sali dell’acido nitrico e costituiscono un essenziale nutriente vegetale assorbito dalle piante dal terreno. Sono composti largamente presenti in natura e dotati di elevatissima solubilità in acqua. I Nitrati rappresentano la forma azotata più facilmente assorbibile da parte dell’apparato radicale dei vegetali; una volta assorbiti, vengono utilizzati per la sintesi di sostanze complesse indispensabili per la struttura e la funzione delle piante (proteine, acidi nucleici). I Nitrati sono quindi un componente naturale nella frutta, verdura e cereali. È per questi motivi che i Nitrati sono presenti in tutte le acque (minerali e di rubinetto), e non sono (salvo casi specifici) indicatori di inquinamento. Anche in questo caso la comunicazione di Altroconsumo è allarmistica e fuorviante per il consumatore.
NUOVO
L'INNOVATIVA SOLUZIONE PER ANALIZZARE IL MERCATO VENDING & OCS
JAKALA, REALTÀ LEADER NELLA DATA-DRIVEN TRANSFORMATION, PRESENTA UFFICIALMENTE IL NUOVO VENDING MARKET MONITOR, UNA SOLUZIONE DI ANALISI AVANZATA SVILUPPATA IN COLLABORAZIONE CON CONFIDA – ASSOCIAZIONE ITALIANA DISTRIBUZIONE AUTOMATICA.
IL NUOVO STRUMENTO RAPPRESENTA UN’IMPORTANTE EVOLUZIONE NELLA MISURAZIONE E NEL MONITORAGGIO DELLE PERFORMANCE DEL MERCATO VENDING & OCS (OFFICE COFFEE SERVICE), CON PARTICOLARE FOCUS SUI VOLUMI VENDUTI NEI DIVERSI CANALI DISTRIBUTIVI. OFFRE AGLI OPERATORI DEL SETTORE DATI PUNTUALI, AGGIORNATI E ALTAMENTE RAPPRESENTATIVI DEL MERCATO, FORNENDO UNA VISIONE APPROFONDITA E STRATEGICA.
LA PRESENTAZIONE UFFICIALE SI È SVOLTA GIOVEDÌ 12 GIUGNO PRESSO PALAZZO MELLERIO A MILANO, SEDE DI JAKALA.
Le due principali novità introdotte dal nuovo sistema di rilevazione sono:
• Un panel significativamente ampliato, con un livello di rappresentatività ampio e solido, in grado di garantire maggiore affidabilità statistica e valore informativo ;
• Un livello di dettaglio analitico inedito, con la possibilità di effettuare analisi geografiche a livello regionale e approfondimenti per singola referenza , permettendo una lettura ancora più granulare del comportamento dei consumatori e delle performance dei prodotti.
"Con il nuovo Vending Market Monitor, vogliamo supportare aziende e operatori del settore con uno strumento concreto, basato su dati affidabili e profondi, per prendere decisioni più consapevoli e strategiche in un mercato in continua evoluzione" , ha dichiarato Luigi Maggio, Senior Manager JAKALA "La collaborazione con Confida è stata fondamentale per costruire un osservatorio realmente utile, capace di cogliere i segnali del mercato e trasformarli in insight di valore."
“La distribuzione automatica è un canale in cui l’Italia è leader a livello europeo. Nel 2024 il giro d’affari complessivo, compreso l’OCS, è stato pari a 1,9 miliardi di euro e oltre 4,9 miliardi di consumazioni . – commenta Michele Adt, Direttore Generale di CONFIDA – Vista l’importanza economica, ma anche sociale, del comparto, riteniamo che sia fondamentale e molto importante avere a disposizione uno strumento che ci permetta di raccoglierne e analizzarne i dati. Per questo la partnership stretta con Jakala per la realizzazione del Vending Market Monitor è strategica nel nostro percorso di crescita e potenziamento della distribuzione automatica in Italia.”
Il Vending Market Monitor rappresenta un passo avanti fondamentale verso una migliore analisi e comprensione del comparto vending & OCS, e si propone come punto di riferimento per aziende, operatori e investitori che vogliono orientare le proprie strategie su basi oggettive e solide.
DAI PACKAGING COMPOSTABILI ALL’AUTOMAZIONE INTELLIGENTE, IL CAFFÈ SI EVOLVE TRA GUSTI SEMPRE PIÙ RAFFINATI E FILIERE SOSTENIBILI. ECCO LE VOCI DI CHI GUIDA IL CAMBIAMENTO, GUARDANDO A HOST 2025.
NELL’ARIA DEL MONDO DEL CAFFÈ SI SENTE AROMA DI TRASFORMAZIONE. UN TEMPO BASTAVA OFFRIRE UNA BUONA TAZZINA: OGGI, INVECE, PER CONQUISTARE UN CONSUMATORE SEMPRE PIÙ ATTENTO ED ESIGENTE SERVONO RICERCA, TECNOLOGIA E RESPONSABILITÀ AMBIENTALE
SOSTENIBILITÀ E INNOVAZIONE SONO DIVENTATE LE PAROLE CHIAVE PER SFRUTTARE LA CRESCITA DI UN COMPARTO CHE, SECONDO UN RECENTE STUDIO DI BUSINESSCOOT, SOLO IN ITALIA VALE OLTRE 5,2 MILIARDI DI EURO E ARRIVERÀ A 6,13 MILIARDI NEL 2030, SOSTENUTA SOPRATUTTO DALL’ATTENZIONE VERSO SOLUZIONI PREMIUM
A dare forma a questa evoluzione sono le aziende, che stanno riscrivendo il futuro del caffè con i loro investimenti. “Il settore è guidato da tre macro-trend principali: qualità, sostenibilità e innovazione. E la qualità non riguarda più solo l’esperienza in tazzina, ma si estende a tutta la filiera” - esordisce Marco Schiavon, Amministratore Delegato di Caffè Borbone: “Cresce inoltre l’attenzione verso soluzioni sostenibili e proposte personalizzate, che rispondano alle nuove esigenze di mercato. Per questo investiamo non solo sulla qualità, per esempio in ricerca e sviluppo per offrire miscele dal profilo organolettico superiore, ma anche sulla sostenibilità, in particolare nei packaging”
Confermano la centralità dell’innovazione tecnologia anche da Julius Meinl: “Le tecnologie avanzate, come tostatrici a basse emissioni o l’automazione dei processi, contribuiscono in modo significativo alla sostenibilità e l’innovazione”, aggiunge Andreea Postolache, Global Sales Director “Investiamo anche in soluzioni che migliorino l’esperienza del consumatore, come nuove tecnologie per la preparazione e la conservazione del caffè, oltre all’introduzione di capsule compostabili e la ricerca su imballaggi ecocompatibili. Ne è un esempio la nostra linea di miscele certificate bio e Fairtrade che unisce gusto, tracciabilità e responsabilità sociale”
Pone l’accento sulle sfide Iacopo Bargoni, Amministratore Delegato de Le Piantagioni del Caffè: “Siamo in una fase complessa: l’aumento dei prezzi del caffè verde si traduce in un maggior costo per il consumatore. Per restare rilevante, il caffè dovrà assumere un valore superiore, anche simbolico. È necessario un rinnovamento sistemico che coinvolga ogni
fase: dall’agricoltura rigenerativa al packaging sostenibile, fino a modelli di collaborazione più equi tra produttori e torrefattori. Serve una trasformazione del modello di business nel suo insieme”
E se i torrefattori – dai grandi attori alle piccole realtà d’eccellenza – stanno vivendo un salto quantico, si deve anche al supporto dei fornitori di soluzioni tecnologiche come Goglio Group, tra i leader nei sistemi packaging: “Nel panorama attuale sono evidenti due fenomeni: la stabilizzazione del mercato delle capsule porzionate e la crescita del caffè in grani”, conclude Elena Demo, Product Manager Coffee “Sono inoltre di grande attualità la sostenibilità e il design orientato al riciclo, soprattutto in vista dell’approvazione imminente del nuovo regolamento sugli imballaggi e il loro smaltimento (PPWR). I prossimi mesi e anni saranno cruciali per i torrefattori e Goglio è pronta a supportarli con una gamma completa di materiali e macchine che soddisfano i requisiti fondamentali richiesti dal nuovo regolamento europeo”
In questo contesto dinamico Host 2025, organizzata da Fiera Milano dal 17 al 21 ottobre prossimi, si conferma come punto di riferimento imprescindibile per tutta la filiera del caffè. Nell’ambito della manifestazione, il SIC – Salone Internazionale del Caffè presenterà tendenze, tecnologie e innovazioni non solo nel percorso espositivo, ma anche in un denso palinsesto di eventi in cui spicca l’atteso ritorno a Milano del World Barista Championship: il prestigioso appuntamento internazionale vedrà i migliori baristi del mondo sfidarsi in competizioni di alto livello, offrendo ai visitatori un’ulteriore opportunità unica di aggiornamento e networking.
ORGANIZZATO DALLA FEDERAZIONE NAZIONALE DELLA DISTRIBUZIONE AUTOMATICA E DEI SERVIZI (NAVSA), L’ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE CHE RAPPRESENTA I DISTRIBUTORI AUTOMATICI IN FRANCIA, VENDING SHOW 2025 È UN APPUNTAMENTO IMPERDIBILE PER TUTTI I PROFESSIONISTI DELLA PAUSA CAFFÈ IN FRANCIA E IN EUROPA.
ATTESI OLTRE 130 ESPOSITORI FRANCESI E INTERNAZIONALI E 5.000 VISITATORI PROFESSIONALI PER QUESTA SECONDA EDIZIONE, GUIDATA DALLA FEDERAZIONE E ANIMATA DA UN'UNICA AMBIZIONE: INNOVARE, ISPIRARE E INFLUENZARE!
n un'epoca di transizioni ecologiche, alimentari, tecnologiche e persino sociali, VENDING SHOW mira a mettere in luce la capacità del settore di adattarsi, reinventarsi e rispondere così alle nuove esigenze e abitudini dei consumatori. I professionisti del vending mostreranno come contribuiscono alle relazioni sociali e al benessere sul lavoro, presentandosi al contempo come gli artigiani della "pausa di piacere" quotidiana, dentro e fuori dall'ufficio. Un altro momento clou dell'evento sarà il Concorso per il Miglior Fornitore di Francia, organizzato dalla Federazione e aperto a tutti i dipendenti delle aziende associate. Questo concorso, incentrato sulla professione di punta del vending, metterà in mostra competenze, know-how e talenti per premiare le donne e gli uomini "dietro le macchine", con l’obiettivo dichiarato di promuovere queste professioni manuali e sottolineare la necessità di formazione e trasferimento delle conoscenze. I vincitori rappresenteranno la professione durante la partecipazione della Federazione al Concorso Nazionale dei Mestieri (CNAT - WorldSkills) dal 16 al 18 ottobre 2025 a Marsiglia.
Ancora, questa edizione 2025 ospiterà i Trofei Vending Show, che premieranno i prodotti esposti che fanno parte delle transizioni in corso e che potrebbero affrontare le sfide attuali e plasmare il futuro del settore. I premi saranno assegnati a tre categorie: prodotti alimentari, distributori automatici e altri prodotti, attrezzature o servizi correlati.
Ancora, attesissima la presentazione a cura di Tatiana Brillant, ex negoziatrice RAID, promette di essere un evento imperdibile per i leader aziendali. Tatiana condividerà la sua eccezionale esperienza maturata all'interno dell'unità d'élite della Polizia Nazionale francese per affrontare temi di interesse per i decisori: gestione delle crisi, negoziazione, leadership e management. Una tavola rotonda pensata per alimentare il pensiero strategico dei dirigenti. Il programma di eventi non si ferma qui: previsti molti momenti di approfondimento, tra cui tavole rotonde e conferenze, per animare la fiera sulle principali sfide che il settore si trova ad affrontare.
Appuntamento a Parigi - Porte de Versailles con il Salone francese del vending dal 25 al 27 giugno: non mancate!
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