Al principio del Novecento gli studi storico-scientifici sull’arte medievale in Emilia alimentarono un clima neoromanico, teso a recuperare e conservare le memorie locali. L’artigianato artistico e il ricamo in particolare furono protagonisti della rinascita e dell’affermazione del lavoro femminile. Capostipite di questa avventura culturale fu l’esperienza di Aemilia Ars, che ebbe risonanza sovranazionale. Emuli di quell’avventura, ebbero vita Byzantina Ars, ispirata all’arte ravennate, l’Ars Canusina, dedicata al mito di Matilde di Canossa, il Punto Parma, legato ai monumenti romanici parmensi, e ancora a Reggio Emilia il Cavandoli Macramè, che Valentina Cavandoli sperimenterà a Torino. Oggi, a cento anni di distanza, l’antica vocazione di queste arti riprende forma come sorgente di benessere, facendo tesoro delle esperienze di altre donne e riconoscendone il valore. Non vada persa la consapevolezza che ogni cosa bella che viene fatta da mano umana è una ricchezza per la comunità intera e va condivisa e coltivata con amore. Dalla fecondità delle cose possiamo ricavare una prospettiva per il nostro futuro.
Emilia Romagna Questa pubblicazione è promossa dal Consorzio Ars Canusina
€ 20,00
passato e presente della tradizione regionale
In copertina: una ricamatrice al lavoro. Foto di Silvia Perucchetti