IL SISTEMA DEI CONTROLLI AMBIENTALI TRA RIGORE E COLLABORAZIONE L’EDITORIALE di Luigi Stefano Sorvino* I controlli tecnico-ambientali costituiscono le attività più essenziali e delicate delle Agenzie regionali per la protezione dell'ambiente, in particolare sugli impianti produttivi. Si tratta di attività finalizzate alla verifica della corrispondenza tra le normative e discipline tecniche di riferimento (europee, statali e regionali) e l'effettiva pratica di impresa con i relativi processi di lavorazione, così come la conformità di tale pratica alle prescrizioni contenute nelle autorizzazioni rilasciate dalle autorità competenti. Abbiamo trattato il tema in una sessione del Green Symposium 2021 svoltosi a settembre scorso al Museo ferroviario di Pietrarsa, introdotta da Arpa Campania (dal titolo "I controlli ambientali: un'opportunità per il Paese"), che si collega al rapporto "Controlli, monitoraggi e ispezioni ambientali Snpa Aia/Rir 2019", con la rappresentazione di sintesi delle attività agenziali in materia. La funzione di controllo dell'Agenzia viene esercitata su base territoriale dai cinque Dipartimenti provinciali - attraverso l'operatività delle aree ispettive supportate da quelle analitiche per le corrispondenti prestazioni laboratoristiche - con il coordinamento unitario della Direzione tecnica regionale, sulla base di programmi annuali articolati
per numero e tipologia secondo i criteri normativi, gli indirizzi della Regione e le linee emergenti del Sistema nazionale di protezione ambientale (Snpa), orientato all'attuazione dei livelli essenziali delle prestazioni di tutela (Lepta). I controlli ambientali sulle aziende sono finalizzati ad assicurare la minimizzazione dell'impatto delle attività produttive che generano emissioni e rilasci, garantendo sia elevati livelli di protezione dell'ambiente che la tutela delle imprese sane dalla concorrenza sleale di quegli imprenditori spregiudicati che provano ad aggirare la effettività delle prescrizioni per tagliare abusivamente i costi di gestione richiesti dall'osservanza delle corrette procedure. I controlli costituiscono il "nocciolo duro" delle politiche ambientali, il cosiddetto command and control, e cioè quel profilo ancora necessariamente autoritativo ed unilaterale dell'azione dell'amministrazione pubblica, con le conseguenti verifiche ispettive - sia di natura amministrativa che tecnica - e le possibili sanzioni da irrogare in caso di accertate violazioni sul piano amministrativo e penale, con eventuali conseguenze sulle autorizzazioni rilasciate dall'autorità competente (secondo le norme del Codice dell'Ambiente – decreto legislativo n. continua a pag.4 152/2006).
DIPARTIMENTO DI CASERTA ARPAC
OSSERVATORIO AMBIENTALE
DIPARTIMENTO DI SALERNO ARPAC
La fitodepurazione delle acque reflue di piccole comunità
L’Arpac incontra le scuole: concluso il progetto CleanAir@School
Terre e rocce da scavo, le attività sul territorio
pagg. 6 e 7
a pag. 2
a pag. 8