Le misure ambientali adottate in Campania Forestali ed Esercito hanno reso noti i dati relativi alle azioni intraprese nel 2018 Inizia l’anno ed è ora di “fare i conti” con quello precedente … Anche per quanto riguarda l’ambiente è il momento di verificare se le azioni intraprese per la lotta alle ecomafie previste da protocolli d’intesa, proclami e progetti hanno dato i risultati sperati. Non si sono fatti attendere, allora, i bilanci delle attività relative al 2018 dei Carabinieri Forestali e dell’Esercito (nell’ambito dell’operazione “Terra dei Fuochi”). I dati parlano chiaro: 71.835 controlli (più del 14% rispetto al 2017 e più del 26% rispetto al 2016) effettuati nel 2018 dai Carabinieri Forestali in Campania, 3.049 gli illeciti amministrativi contestati (più del 45% rispetto al 2017 e più del 102% rispetto al 2016) per un importo di € 3.715.869,75 e 2.456 (più del 21% rispetto al 2016) le notizie di reato segnalate all’AG, con 834 sequestri e 15 arresti (più del 50% rispetto al 2017 e più del 67% rispetto al 2016). Tra i risultati operativi più significativi il contrasto al bracconaggio di avifauna; si pensi che in un’unica azione di polizia giudiziaria sono stati sequestrati oltre 1500 esemplari di avifauna selvatica, illegalmente catturati da soggetti dediti stabilmente al bracconaggio e destinati alla vendita per finalità ornamentali, commerciali e alimentari nel Nord Italia. Molti anche gli strumenti sequestrati per la caccia illegale: si tratta di dispositivi elettromagnetici che diffondevano il verso degli uccelli, richiami, stampi di plastica che riproducevano le sembianze dei volatili e che venivano disposti in zone in cui erano state piazzate trappole e reti. Il contrasto agli abbandoni, alle discariche e alla gestione illecita di rifiuti ha prodotto, poi, 626 notizie di reato (+46% rispetto al 2017 e più del doppio rispetto al 2016 +161%) nonché la contestazione di 536 illeciti (+30% rispetto al 2017 e + 165% rispetto al 2016). Martelli a pag.3
EDITORIALE
L’inquinamento atmosferico ed il monitoraggio Arpac di Luigi Stefano Sorvino
ARPAC
Studenti dalla Grecia in visita ai frantoi campani Un progetto educativo nell’ambito di Erasmus plus Gli studenti dell’istituto professionale di Megara, nei pressi di Atene, sono venuti a lezione in Italia per imparare come si gestiscono... a pag.6
GREEN ECONOMY
Economia circolare: una scelta intelligente e conveniente Utilizzare un modello di economia circolare è per ogni Paese una scelta intelligente, conveniente e salutare. pagg.4 e 5
BIO-ARCHITETTURA
Architettura e sostenibilità secondo Mario Cucinella L’architetto palermitano Mario Cucinella (nato nel 1960), fondatore di Building Green Futures ed esponente di primo piano... a pag.12
ARTE & AMBIENTE
L’Abbazia di San Lorenzo ad Septimum Una delle più grandi chiese di epoca longobarda in Campania L’Abbazia di San Lorenzo ad Septimum di Aversa con annesso monastero,vanta origini antichissime. Sorge in una località che già... Stabile a pag.15
Si manifesta oggi un crescente interesse dell’opinione pubblica e dei media verso i diffusi fenomeni di inquinamento atmosferico che affliggono diversi centri urbani anche della Campania, con particolare apprensione per le potenziali ricadute sulla salute dei cittadini esposti. L’attenzione si focalizza sulla efficienza e qualità del servizio di monitoraggio atmosferico, effettuato dall’Arpac istituzionalmente responsabile – in nome e per conto della Regione – della rilevazione, gestione e valutazione dei dati e delle informazioni sulla qualità dell’aria. Talvolta, paradossalmente, la pur legittima preoccupazione degli utenti e delle associazioni anziché concentrarsi sulla complessa analisi delle cause e, soprattutto, sulla non facile ricerca delle soluzioni strutturali, sembra appuntarsi sulla presunta insufficienza o inadeguatezza della pur avanzata rete di monitoraggio – di cui si chiede la capillarizzazione – quasi che le centraline non fossero uno strumento di rilevazione ma le responsabili delle criticità e del contenuto dei dati monitorati. Risulta così utile riepilogare i principi della materia per ragionare in modo non emotivo ma costruttivo e propositivo, anche chiarendo la fondamentale attività dell’Agenzia, svolta con impegno e scrupolo professionale dalle sue strutture tecniche, in un settore di sempre più essenziale rilievo per la tutela ambientale. L’inquinamento della matrice aria ha rappresentato la prima tematica su cui si è misurato il nascente diritto ambientale, con l’antesignana
legge “antismog” n. 615/1966, che definiva il fenomeno e le finalità di protezione sanitaria della primigenia normativa, identificando le potenziali fonti inquinanti, con la previsione di una serie di strumenti e misure – all’epoca quasi del tutto inattuata – per formulare una risposta organica all’incipiente e poi sempre più pervasiva problematica. Nella successiva evoluzione, come in tutti i rami del diritto dell’ambiente, le azioni e politiche di settore si sono sviluppate in ambito europeo, tra l’altro con la “comunicazione per la strategia tematica dell’ambiente urbano (2005)” e la conseguente direttiva 2008/ 50/CE delle Istituzioni comunitarie, relativa alla “qualità dell’aria ambiente e per un’ area più pulita in Europa”, poi recepita in ambito nazionale dal D.Lgs 155/2010. Con il progresso tecnologico e delle conoscenze, si è accresciuto il numero delle sostanze sottoposte al monitoraggio, con sempre maggiore attenzione alle c.d. polveri sottili ed ultrasottili (P.M.10 e P.M.2,5), “particulate matter”, in quanto gli studi scientifici hanno evidenziato quanto le frazioni più fini del particolato siano pericolose per la salute umana, investendo direttamente l’apparato respiratorio. continua a pag.2